ALLEGATO 1
Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 38/2021, relativo all'ammodernamento della rete radar costiera e dei sistemi di Maritime Situational Awareness land and sea based della Marina militare a supporto del controllo delle frontiere. Atto n. 328.
PARERE APPROVATO
La IV Commissione (Difesa),
esaminato lo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 38/2021, relativo all'ammodernamento della rete radar costiera e dei sistemi di Maritime Situational Awareness land and sea based della Marina militare a supporto del controllo delle frontiere (Atto del Governo n. 328);
premesso che il programma pluriennale è relativo all'ammodernamento della rete radar costiera, soggetta oramai ad obsolescenze tecniche, e permetterà di completare il sistema di sorveglianza orientato alla tutela della sicurezza e al soccorso in mare, anche con il rinnovamento delle capacità a bordo delle unità navali al fine di estendere la copertura degli spazi di giurisdizione;
rilevato che il programma presenta una durata di 11 anni, essendo previsto l'avvio nel 2023 e la sua conclusione nel 2033, con un costo complessivo stimato di 26 milioni di euro, comprensivo del sostegno tecnico-logistico decennale, finanziati a valere sugli stanziamenti derivanti dalla ripartizione del fondo investimenti istituito dalla legge di bilancio 2019;
sottolineato che, con riferimento alla componente terrestre, i siti radar interessati saranno quelli ubicati a Favignana (TP), Lampedusa (AG), Porto Palo (SR), Sant'Andrea di Missipezza (LE), Santa Maria di Leuca (LE), Sellia Marina (CZ), Capo Spartivento (RC) e Capo Carbonara (CA);
considerato che i settori industriali principalmente interessati dal programma sono quelli della sistemistica e della sensoristica navale e terrestre nazionale, nonché dello sviluppo di software gestionali per la raccolta, l'elaborazione e la correlazione dei molteplici dati resi disponibili dai sistemi di telerilevamento;
uditi i chiarimenti forniti dal rappresentante del Governo nella seduta del 2 dicembre 2021;
preso atto della valutazione favorevole espressa dalla Commissione Bilancio sui profili di carattere finanziario, nella seduta del 30 novembre 2021, dalla quale si evince che le risorse economiche occorrenti risultano effettivamente sussistenti per tutte le annualità di attuazione del programma e che l'utilizzo delle stesse non è suscettibile né di pregiudicare precedenti impegni di spesa, né di interferire con la realizzazione di ulteriori interventi già programmati a legislazione vigente;
segnalato che il programma è riportato nel Documento programmatico pluriennale della Difesa per il triennio 2021-2023 tra le schede dei programmi di previsto avvio con il medesimo profilo programmatico degli stanziamenti descritto nel cronoprogramma dei pagamenti;
ritenuto particolarmente rilevante, al riguardo, che le imprese affidatarie del contratto valutino di realizzare la commessa, anche in riferimento alla manutenzione, attraverso gli strumenti tecnologici e di personale a loro disposizione, in modo da evitare, per quanto possibile, la creazione di ulteriori supply chain che, nel tempo, potrebbero portare a disperdere il patrimonio di conoscenze tecnologiche dell'industria Pag. 31 nazionale operante nell'ambito della Difesa;
ritenuto, altresì, importante che nel coinvolgimento delle realtà imprenditoriali di cui sopra si tenga conto delle certificazioni in materia di qualità, ambiente, sicurezza e responsabilità sociale dalle stesse possedute, nonché della loro capacità di promuovere stabilità occupazionale del personale impiegato,
esprime
PARERE FAVOREVOLE.
ALLEGATO 2
Risoluzione n. 7-00719 Ferrari: Sulle possibili iniziative volte a reperire risorse per potenziare e ammodernare le basi e le infrastrutture delle Forze speciali italiane.
TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La IV Commissione,
premesso che:
le unità dipendenti dal Comando interforze per le operazioni delle forze speciali, Cofs, – ovvero il 9° Reggimento d'assalto paracadutisti «Col Moschin», il Gruppo operativo incursori del Comsubin, il 17° Stormo incursori dell'Aeronautica militare ed il Gruppo intervento speciale dei carabinieri, componenti il cosiddetto Tier 1 – costituiscono il nucleo della capacità nazionale di risposta alle crisi che coinvolgono i cittadini e gli interessi italiani ovunque vengano posti in pericolo;
sono alle dipendenze del citato Comando interforze per le operazioni delle forze speciali, COFS due ulteriori unità di Forze speciali: il 185° Reggimento ricognizione e acquisizione obiettivi Rrao RRAO «Folgore» e il 4° Reggimento alpini paracadutisti Ranger, costituenti il cosiddetto Tier 2 e in grado di condurre autonomamente l'intera gamma delle operazioni speciali previste dalla Nato;
esistono altresì unità orientate al supporto operativo alle Forze Speciali: il 3° Reggimento elicotteri per operazioni speciali Reos «Aldebaran», il Rea (Reparto Elicotteri d'Assalto) della Marina Militare, la 46a Brigata Aerea, il 9° Stormo «Francesco Baracca»;
alle unità per il supporto tattico ai reparti di Forze Speciali appartengono, inoltre: n. 1 compagnia del 187° Reggimento Paracadutisti «Folgore»; n. 1 compagnia del 1° Reggimento lagunari «Serenissima»; n. 1 compagnia aeromobile del 66° Reggimento fanteria aeromobile «Trieste»; la compagnia FOS della Brigata di Marina «San Marco»; la compagnia Supporto Tattico alle Operazioni Speciali (STOS) del 17° Stormo Incursori; n. 1 compagnia del 1° Reggimento Carabinieri paracadutisti «Tuscania»;
la crescente instabilità e fluidità della situazione geopolitica nelle aree di maggior importanza per il nostro Paese e le alleanze di cui fa parte inducono a ritenere probabile l'incremento del ricorso da parte italiana alle capacità di queste forze d'élite di cui l'Italia dispone;
le modalità con le quali è stato necessario disporre l'evacuazione dei connazionali dall'Afghanistan in seguito all'improvvisa riconquista del potere da parte dei Taliban ha permesso di constatare una volta di più l'importanza di disporre di reparti ad elevatissima prontezza operativa, in grado d'intervenire con preavvisi brevissimi sui teatri più disparati per condurvi missioni ad elevato rischio;
la preparazione, l'addestramento e il mantenimento in condizioni di elevata prontezza operativa delle forze speciali esigono la predisposizione di aree ed infrastrutture dedicate, nonché la destinazione di cospicue risorse alle attività di formazione;
considerazioni analoghe si applicano ai reparti ed alle unità di supporto alle forze speciali, senza i quali le seconde potrebbero non essere nelle migliori condizioni per svolgere le missioni loro assegnate;
Pag. 33appare, conseguentemente, strategicamente ineludibile reperire risorse addizionali da stanziare su base pluriennale all'ammodernamento delle infrastrutture logistiche ed operative di cui si servono le forze speciali e le unità che le supportano,
impegna il Governo
a continuare a sostenere il settore, ampliando lo sforzo, dal primo provvedimento utile, per il reperimento di risorse da destinare al potenziamento ed all'ammodernamento delle basi e delle infrastrutture necessarie alla preparazione, all'addestramento ed al mantenimento in condizioni di elevata prontezza operativa dei reparti che costituiscono la punta di lancia delle Forze armate italiane, ovvero le forze speciali e quelle orientate al loro supporto.
(8-00143) «Ferrari, Andrea Crippa, Boniardi, Gobbato, Pretto, Fantuz, Piccolo, Lorenzo Fontana, Castiello, Zicchieri, Potenti, Rizzo, Deidda, Galantino, Giovanni Russo, Aresta, Del Monaco, Di Sarno, D'Uva, Frusone, Gubitosa, Iovino, Roberto Rossini, Tofalo, Occhionero, Portas, Ripani, Silli, De Menech, Enrico Borghi, Carè, Frailis, Losacco, Lotti, Pagani, Maria Tripodi, Fascina, Gregorio Fontana, Perego Di Cremnago, Vito».
ALLEGATO 3
Interrogazione n. 5-07200 Tripodi: Sulle iniziative per ridurre il disagio arrecato alla popolazione della provincia di Cosenza dal sorvolo di velivoli dell'Aeronautica militare.
TESTO DELLA RISPOSTA
In esito a quanto chiesto dall'Onorevole interrogante con l'atto di sindacato ispettivo in discussione, gli elementi di informazione acquisiti dall'Aeronautica Militare confermano l'effettuazione, nelle date citate, di attività di volo supersonica; tali attività, come peraltro anticipato dall'Onorevole in premessa dell'atto, erano state preventivamente autorizzate e pianificate in aderenza alle vigenti normative.
In generale, si evidenzia che l'attività supersonica, per le sue peculiarità, è già tendenzialmente ridotta al minimo, svolta a quote elevate e, di massima, sul mare.
Nel caso in questione, i citati velivoli hanno operato nelle previste aree dedicate e ad orari programmati, in aderenza alla specifica regolamentazione nazionale; a tal proposito, non sono stati riportati eventi di «bang sonici» involontari o al di fuori dei parametri previsti.
Va a tal riguardo precisato, per completezza d'informazione, come il fenomeno del così chiamato «bang sonico» non sia prevedibile a priori, in quanto soggetto a determinate condizioni meteorologiche e, in particolare, alla temperatura dell'ambiente in cui si opera.
In tale ottica, le quote alle quali le attività di volo vengono svolte sono preventivamente individuate, al pari delle aree geografiche, espressamente al fine di limitare, se non azzerare statisticamente, il fenomeno in parola.
Ciò doverosamente chiarito, deve essere altresì ricordato come le esercitazioni ricoprano un ruolo fondamentale per la prontezza del personale e delle unità, consentendo di poter operare efficacemente in ogni contesto, sia nazionale, che esterno.
Nel merito, va sottolineato come l'Aeronautica Militare operi nel costante rispetto delle procedure standard di volo, finalizzate a mantenere adeguato livello addestrativo e a minimizzare, nel contempo, sia l'impatto ambientale, sia i disagi di qualsiasi natura – incluso, quindi, quello sonoro – arrecati alle comunità insistenti presso le aree interessate dalle attività condotte.
ALLEGATO 4
Interrogazione n. 5-07201 Aresta: Sulla soppressione del distaccamento aeroportuale di Brindisi, sede della base logistica dell'ONU.
TESTO DELLA RISPOSTA
Il Distaccamento Aeroportuale di Brindisi (D.A.B.), nell'ambito del processo di revisione e razionalizzazione disposto dal quadro normativo vigente è stato oggetto di una rivisitazione organizzativa che, a partire dal 31 dicembre prossimo, vedrà la riconfigurazione dell'Ente, in Gruppo Supporto Brindisi, alle dipendenze del Quartier Generale del Comando delle Scuole/3A Regione Aerea.
Il Gruppo permarrà sul sedime di Brindisi e continuerà ad assicurare le principali funzioni svolte, inclusa quella di Host Nation Support in favore delle Organizzazioni Internazionali ivi dislocate.
Sostanzialmente, l'assetto futuro dell'Aeronautica Militare sul sedime di Brindisi vedrà una presenza complessiva del personale militare di poco più di 200 posizioni organiche per il personale militare e di circa 20 per quello civile. Le posizioni in sovrannumero dal punto di vista tabellare saranno gestite dalla Forza Armata nel corso del 2022.
A tal riguardo, rappresento che, nel processo di riorganizzazione in parola, sia il personale militare sia il personale civile è stato, ed è, costantemente informato in merito alla razionalizzazione in atto, sia direttamente, sia per il tramite delle organizzazioni sindacali.
Per quanto specificatamente attiene alla capacità ATOC – Air Terminal Operations Centre – è stato recentemente comunicato alle Organizzazioni Internazionali che, a decorrere dal 1° dicembre 2021, tale funzione non sarà più assicurata dal Distaccamento di Brindisi, bensì dal Comando del 36° Stormo di Gioia del Colle; ciò, anche in considerazione del coinvolgimento, già in atto, della Società Aeroporti di Puglia S.p.A. nelle attività di interesse delle citate Organizzazioni.
Resta inteso che l'Aeronautica Militare continuerà ad assicurare, con adeguato preavviso, idoneo supporto in caso di criticità o emergenza o, comunque, in situazioni di contingenza non risolvibili dalla Società responsabile della logistica dell'Aeroporto Civile di Brindisi.
ALLEGATO 5
Interrogazione n. 5-07202 Deidda: Sulle iniziative da assumere per confermare le professionalità della Sanità militare.
TESTO DELLA RISPOSTA
Nel biennio 2020/2021 le Forze Armate hanno indetto, nell'alveo della specifica normativa per il contrasto alla pandemia da COVID-19, procedure straordinarie per l'arruolamento a chiamata diretta di personale militare medico e infermieristico, con ferma eccezionale della durata di un anno, previo consenso degli interessati, fino al termine dello stato d'emergenza (31 dicembre 2021).
Il personale reclutato con tali modalità non è fornito di rapporto d'impiego, prestando servizio attivo per la sola durata della ferma contratta.
Ciò posto, in linea con quanto sottolineato dall'Onorevole interrogante, il Governo esprime il proprio riconoscimento e ringraziamento al personale delle Forze Armate per il lavoro profuso in questi anni di emergenza sanitaria, per le ottime capacità professionali sanitarie e logistiche impiegate a supporto delle attività del Servizio Sanitario Nazionale, contribuendo al buon andamento della campagna di prevenzione e vaccinale.
In tale contesto, vista la necessità di potersi avvalere ancora di queste preziose risorse, anche per il perdurante propagarsi dell'infezione da Coronavirus e, considerate le richieste pervenute dal Commissario straordinario di supportare le attività di tamponamento e tracciamento per l'organizzazione scolastica, la Difesa sostiene, in seno alla Legge di Bilancio, le iniziative parlamentari per prolungare la ferma di tali sanitari per un ulteriore anno.
Tanto chiarito, si condividono le considerazioni dell'interrogante in merito all'opportunità di non disperdere le professionalità acquisite attraverso i reclutamenti in parola.
Relativamente, infine, alla «stipula di specifici accordi con le Regioni», il Governo condivide l'auspicio di una più ampia, stabile e proficua collaborazione con la sanità pubblica, e valuterà, al contempo, le possibili misure adottabili a tal fine.
ALLEGATO 6
Interrogazione n. 5-07203 Ferrari: Sulle persone evacuate in Italia nell'ambito dell'operazione «Aquila Omnia-Bis».
TESTO DELLA RISPOSTA
Nel progressivo deteriorarsi della situazione di sicurezza in Afghanistan, conseguente all'avanzata dei talebani, il Dicastero ha adottato, sulla base delle informazioni acquisite, specifiche misure in favore dei collaboratori locali, mobilitando i primi nuclei familiari afghani in possesso del passaporto già all'inizio del mese di agosto; in particolare, ai collaboratori presenti ad Herat è stato comunicato di raggiungere, in date prestabilite, la città di Kabul per il successivo ritiro, presso l'Ambasciata, dei necessari documenti di viaggio (visto e biglietto aereo) a premessa del trasferimento in Italia. In tale contesto, la Difesa, in sinergia con gli altri Ministeri interessati, ha condotto l'operazione «Aquila Omnia», conclusasi lo scorso 27 agosto con l'evacuazione complessiva di oltre 5000 persone.
Anche a seguito dell'acquisizione del controllo dell'aeroporto di Kabul da parte delle nuove autorità afghane, la Difesa è riuscita a proseguire le operazioni di trasferimento, iniziando dai soggetti per i quali l'ordinamento nazionale già prevede specifiche categorie di visti: a titolo di esempio, gli aventi titolo al ricongiungimento familiare ovvero i titolari di permessi di soggiorno, o gli studenti iscritti presso i nostri atenei.
La Difesa ha dunque dato avvio all'operazione «Aquila Omnia-bis» finalizzata al trasferimento, attraverso voli commerciali per l'Italia, di tutto il personale – ex collaboratori del contingente italiano con rispettive famiglie – che è riuscito a raggiungere i Paesi limitrofi ovvero che è in possesso della documentazione idonea a lasciare l'Afghanistan.
Più nello specifico sono oggetto dell'Operazione, attualmente in corso d'opera, i cittadini afghani ex-collaboratori delle Forze Armate Italiane, o comunque delle nostre Istituzioni, ed i relativi familiari.
Al momento, nell'ambito della citata Operazione, il cui obiettivo è il trasferimento in Italia di circa 500 persone, sono stati trasferiti 13 cittadini afghani (ivi inclusa la bambina venuta alla luce nei giorni scorsi presso l'Ospedale «GRASSI» di Ostia).
Tale personale, al termine del previsto periodo di isolamento/quarantena sanitaria presso le strutture alloggiative militari appositamente individuate, verrà inserito nel programma «Sistema di Accoglienza e Integrazione» (SAI) a cura del Ministero dell'interno.