INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Giovedì 25 novembre 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene, il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Benedetto Della Vedova.
La seduta comincia alle 14.10.
Piero FASSINO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
5-07142 Di Stasio: Sul processo di allargamento dell'Unione europea ai Balcani occidentali.
Iolanda DI STASIO (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.
Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Iolanda DI STASIO (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo, auspicando che, in ragione dei mutamenti Pag. 56 intervenuti nel quadro geopolitico, l'Italia si faccia carico della tematica assumendo in tutte le sedi un ruolo più incisivo ed assertivo nel negoziato in corso in sede europea per dare nuovo impulso al processo di allargamento dell'Unione europea ai Balcani occidentali.
5-07138 Quartapelle Procopio: Sulla crisi migratoria al confine tra Polonia e Bielorussia.
5-07140 Palazzotto: Sulla crisi migratoria al confine tra Polonia e Bielorussia.
Piero FASSINO, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.
Erasmo PALAZZOTTO (LEU) illustra l'interrogazione a sua firma, sottolineando che è inaccettabile abbandonare al proprio destino migliaia di persone ammassate al confine tra la Polonia e la Bielorussia, vittime, da un lato, del regime brutale di Lukashenko, che utilizza i migranti come arma di pressione politica e, dall'altro, dell'atteggiamento disumano del Governo polacco, del tutto incompatibile con i valori e i princìpi fondanti dell'Unione europea.
A suo avviso, la risposta fin qui adottata dalle Istituzioni europee è del tutto inadeguata, dal momento che questa emergenza umanitaria dovrebbe essere affrontata concedendo l'asilo ai migranti, che nella stragrande maggioranza dei casi provengono da Paesi in guerra – come la Siria e l'Afghanistan – e dunque hanno diritto alla protezione internazionale.
Lucia CIAMPI (PD), cofirmataria dell'interrogazione 5-07138 in titolo, ne illustra il contenuto. Associandosi alle considerazioni del collega Palazzotto, sottolinea la necessità di adottare misure concrete per dare sollievo ai profughi, sia organizzando corridoi umanitari sia fornendo aiuti di emergenza per garantirne nell'immediato la sopravvivenza: a suo avviso, l'Europa dei diritti non può consentire che ai propri confini migliaia di persone muoiano letteralmente di stenti.
Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Erasmo PALAZZOTTO (LEU), replicando, prende atto della risposta Governo, che ricostruisce puntualmente le azioni fin qui svolte, ma non fornisce alcuna indicazione sulle iniziative che si intende adottare per risolvere la catastrofe umanitaria in atto. Osserva che, peraltro, l'Unione europea ha un atteggiamento contraddittorio e doppiopesista nei riguardi del regime di Lukashenko e dell'operato del Governo polacco, su cui il dittatore di Minsk fa leva per esercitare il suo odioso ricatto politico, replicando quanto accaduto con la Turchia di Erdogan e con il nuovo, fragile Stato libico. Evidenzia, quindi, la necessità che l'Italia dia un segnale forte ed immediato, dichiarando la disponibilità ad accogliere una quota di migranti ed esercitando una pressione sugli altri partner europei affinché facciano altrettanto.
Lucia CIAMPI (PD), replicando, prende a sua volta atto della risposta illustrata dal rappresentante del Governo. Come rilevato dal collega Palazzotto, la vicenda in esame evidenzia tutte le contraddizioni della politica europea su Polonia e Bielorussia, in questa fase occorre dare un segnale immediato di solidarietà e aiuto che possa alleviare le sofferenze dei migranti: in questo senso, auspica che l'Italia possa assumere al più presto una iniziativa forte e concreta.
5-07139 Lupi: Sul cosiddetto «Trattato del Quirinale».
5-07141 Formentini: Sul cosiddetto «Trattato del Quirinale».
Piero FASSINO, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.
Pag. 57Maurizio LUPI (M-NCI-USEI-R-AC) illustra l'interrogazione in titolo, di cui dà parziale lettura.
Paolo FORMENTINI (LEGA) illustra a sua volta l'atto di indirizzo a sua prima firma, sottolineando che anche oggi i contenuti del nuovo Trattato del Quirinale sono stati anticipati da diversi organi di stampa, il che pone il Parlamento in una oggettiva condizione di umiliazione e disorientamento. Evidenzia, quindi, l'opportunità che il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio renda al più presto un'informativa per non alimentare ulteriormente sentimenti di diffidenza e antipolitica nell'opinione pubblica.
Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Maurizio LUPI (M-NCI-USEI-R-AC), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta del Governo che, sul piano formale, è ineccepibile confermando la disponibilità ad una interlocuzione con il Parlamento. Ricordando che talune fonti di stampa hanno evocato la partecipazione del Presidente Fassino alla stesura del Trattato – prontamente smentita dallo stesso –, nel merito ribadisce la necessità che il nuovo accordo di cooperazione con la Francia sia oggetto di un attento scrutinio da parte degli organi parlamentari, a differenza di quanto avvenne con il memorandum d'intesa sulla Nuova Via della seta, e garantisca condizioni di reciprocità e adeguate tutele al nostro sistema produttivo. Segnalando che lo stesso Ministro dello Sviluppo economico, in sede di question time, ha condiviso le preoccupazioni del mondo imprenditoriale su taluni profili del nuovo Accordo, ribadisce la richiesta di approfondirne i contenuti in sede di ratifica.
Paolo FORMENTINI (LEGA), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta del Governo, che sul piano formale assicura il pieno rispetto di quanto previsto dall'articolo 80 della Costituzione sul procedimento di ratifica, ma non è riuscito ad evitare una pericolosa fuga di notizie sugli organi di stampa. Pur condividendo l'auspicio di un rafforzamento della cooperazione tra Francia e Italia – che condividono interessi comuni, a partire dalla gestione della crisi libica – auspica che la nuova intesa preveda un adeguato bilanciamento degli interessi nazionali e rigorose clausole di reciprocità. Conferma, infine, l'intenzione di chiedere un approfondimento in sede di ratifica, tenuto conto che il Parlamento non potrebbe comunque emendare il testo dell'Accordo.
Piero FASSINO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.50.
INTERROGAZIONI
Giovedì 25 novembre 2021. — Presidenza del Presidente Piero FASSINO, indi del vicepresidente Paolo FORMENTINI. – Interviene, il sottosegretario di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale Benedetto Della Vedova.
La seduta comincia alle 14.50.
5-06211 Ermellino: Sul processo di riforme in Ucraina e sugli accordi italo-ucraini in materia di sicurezza.
Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Alessandra ERMELLINO (MISTO-CD), replicando da remoto, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta del Governo, sottolineando tuttavia che l'interrogazione in titolo faceva riferimento alle riforme in materia di giustizia piuttosto che agli accordi sulla cooperazione in materia di polizia. Riservandosi di approfondire gli elementi forniti dal Sottosegretario, Pag. 58ribadisce l'opportunità che l'Italia dia un contributo concreto al processo di riforme in corso in Ucraina.
5-07026 Emiliozzi: Sugli attacchi a strutture religiose della Società salesiana di San Giovanni Bosco da parte di forze militari etiopi.
Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).
Mirella EMILIOZZI (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo. Tuttavia, richiama il monito del Vescovo dell'Eparchia cattolica di Adigrat, Mons. Tesfaselassie Medhin, ripreso in un comunicato dell'agenzia di stampa «Fides,», nel quale si riporta quanto segue: «Come tutti i Tigrini, la Chiesa cattolica è stata gravemente colpita da questa guerra genocida ingaggiata contro di noi dall'esercito locale e da eserciti stranieri. Attacchi fisici, psicologici e spirituali sui nostri laici, preti, sorelle religiose e sulle nostre strutture, luoghi di culto, residenze parrocchiali, scuole, centri sanitari, uffici. Tra gli altri sono stati saccheggiati quattordici veicoli della Diocesi cattolica, scrivanie, device informatici, pannelli solari, apparecchiature di laboratorio, medicinali. La risposta del Governo è stata ingaggiare una guerra di pulizia etnica, che ha privato il Paese di qualsiasi cosa, dagli aiuti umanitari, alla possibilità di accedere a qualsiasi servizio di base, come medicine, elettricità, telefono, internet, trasporti aerei e di terra e così via.» Ricorda che il presule ha ribadito a gran voce la ferma opposizione della Chiesa cattolica del Tigray a tutte queste atrocità ed ha ripetutamente fatto appello alle autorità, alle organizzazioni partner in Etiopia e all'estero: «Quello che sta accadendo è che invece di impegnarsi a trovare una soluzione pacifica, in queste settimane e giorni più recenti, il processo di distruzione si aggrava». Segnala che Mons. Medhin ha fatto particolare riferimento alla detenzione del Provinciale della Congregazione dei Salesiani di Don Bosco in Addis Abeba, così come la detenzione dei membri della comunità e lo staff dei loro uffici, oltre che la detenzione di tutti i tigrini nella capitale e nell'intera Etiopia. Rileva che il vescovo ha lanciato un appello affinché tutte le atrocità vengano investigate da un ente internazionale indipendente, sottolineando che si tratta di veri e propri crimini confermati non solo dalle vittime e dal Governo del Tigray, ma riconosciute e testimoniate da tante organizzazioni indipendenti e dai media di tutto il mondo. Peraltro, evidenzia che, ad avviso del presule, la relazione della Commissione etiope per i diritti umani e dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani è incompleta e non rivela la verità.
In conclusione, auspica che il Governo italiano mantenga la massima attenzione su questa area di crisi.
5-07048 Ehm: Sulle prospettive di risoluzione pacifica del conflitto in Yemen e di blocco all'esportazione di armamenti verso i Paesi coinvolti.
Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).
Yana Chiara EHM (M5S), replicando, si dichiara non soddisfatta della risposta del Governo, che non fornisce alcuna indicazione sulle iniziative da assumere per risolvere un conflitto che va avanti ormai da sette anni, producendo una vera e propria catastrofe umanitaria, con 24 milioni di civili su 28 milioni che vivono sotto la soglia di povertà. Infatti, anche le azioni finalizzate alla soluzione politica del conflitto segnano il passo, dal momento che si sono intensificati i combattimenti nella stessa capitale Sana'a. A suo avviso, è necessario che l'Italia assuma una posizione più chiara e coraggiosa, in coerenza con la scelta di interrompere l'esportazione di materiali d'armamento nei riguardi di Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.
Piero FASSINO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 15.20.