COMITATO PERMANENTE PER I PARERI
Mercoledì 10 novembre 2021. — Presidenza del presidente Alberto STEFANI.
La seduta comincia alle 14.
Delega al Governo per l'efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata.
Esame C. 3289 Governo e abb.
(Parere alla II Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.
Pag. 17Alberto STEFANI, presidente, rileva come il Comitato permanente per i pareri della I Commissione sia chiamato a esaminare, ai fini del parere alla II Commissione Giustizia, il disegno di legge C. 3289 e abb., approvato dal Senato, recante delega al Governo per l'efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata.
Valentina CORNELI (M5S), relatrice, illustrando il provvedimento, ricorda anzitutto che il disegno di legge in esame era stato presentato al Senato (A. S. 1662) dal Governo Conte II il 9 gennaio 2020 e, successivamente, con la formazione del Governo Draghi, il Ministro della giustizia Cartabia, nel mese di marzo 2021, ha insediato una Commissione di studio per l'elaborazione di proposte di interventi in materia di processo civile e di strumenti alternativi, attraverso la formulazione di puntuali proposte emendative al medesimo disegno di legge A. S. 1662 (cosiddetta Commissione Luiso). Sulla base dei lavori di questa Commissione, il 16 giugno 2021 il Governo ha presentato una serie di emendamenti al testo originario.
Nel corso della discussione presso l'Assemblea del Senato il Governo ha presentato un maxiemendamento, che ha recepito le modifiche approvate in sede referente, sulla cui approvazione ha posto la questione di fiducia. Per questa ragione il disegno di legge ora all'esame della Camera si compone di un unico articolo suddiviso in 44 commi.
Il provvedimento, analogamente alla parallela riforma del processo penale, presenta dunque un duplice contenuto: da una parte delega il Governo alla riforma del processo civile, dettando specifici princìpi e criteri direttivi, e dall'altra modifica direttamente alcune disposizioni sostanziali e processuali relative ai procedimenti in materia di diritto di famiglia, esecuzione forzata e accertamento dello stato di cittadinanza.
Per quanto riguarda la delega al Governo per la riforma del processo civile, il disegno di legge, all'articolo 1, commi da 1 a 3, fissa in un anno dalla data di entrata in vigore della legge, il termine per l'esercizio della delega e delinea il procedimento per l'adozione dei decreti legislativi valorizzando il ruolo del parere delle Commissioni parlamentari.
Al comma 4, il disegno di legge interviene anzitutto sugli istituti di risoluzione alternativa delle controversie (mediazione delle controversie civili e commerciali e negoziazione assistita) con la finalità di incentivarne l'utilizzo includendo tra i princìpi da seguire nell'adozione dei decreti legislativo attutivi della delega:
il riordino e la semplificazione della disciplina degli incentivi fiscali relativi alle procedure stragiudiziali di risoluzione delle controversie, prevedendo un aumento degli incentivi fiscali stessi;
l'estensione a tali istituti dell'applicabilità del gratuito patrocinio;
l'armonizzazione della normativa in materia di procedure stragiudiziali tramite l'adozione di un testo unico degli strumenti complementari alla giurisdizione (TUSC);
l'estensione dell'ambito delle controversie per le quali il previo tentativo di mediazione è condizione di procedibilità;
il potenziamento della formazione e l'aggiornamento dei mediatori e la conoscenza di questi strumenti presso i giudici;
il potenziamento dei requisiti di qualità e trasparenza del procedimento di mediazione;
la valorizzazione della mediazione demandata dal giudice;
la partecipazione delle parti a tali procedure, anche con modalità telematiche;
la semplificazione della procedura di negoziazione assistita.
Pag. 18 Specifici princìpi e criteri direttivi sono dettati per la riforma del processo di cognizione di primo grado.
In merito il comma 5 prevede la revisione della disciplina del processo dinanzi al tribunale in composizione monocratica assicurandone la semplicità, la concentrazione, l'effettività della tutela e la ragionevole durata, attraverso la modifica del contenuto dell'atto di citazione e della comparsa di risposta e la valorizzazione delle fasi anteriori alla prima udienza al fine di definire il quadro delle rispettive pretese e dei mezzi di prova richiesti.
Inoltre, la riforma dovrà:
valorizzare la prima udienza di comparizione, incentivando la partecipazione personale delle parti e disponendo che il giudice debba fissare la successiva udienza per l'assunzione delle prove entro 90 giorni;
prevedere modifiche riguardanti la fase decisoria, al fine di favorire la riduzione della durata dei procedimenti, imponendo termini temporali perentori acceleratori;
ampliare la possibilità per il giudice di conciliare le parti, consentendogli di formulare una proposta fino al momento in cui la causa non viene rimessa in decisione;
riformare, ricollocare e rinominare il procedimento sommario di cognizione, estendendone il campo d'applicazione a tutte le controversie nelle quali i fatti in causa siano tutti non controversi, l'istruzione basata su prova documentale o di pronta soluzione o comunque non presenti profili di complessità;
prevedere la possibilità che il giudice pronunci ordinanza provvisoria (di accoglimento o di rigetto) nel giudizio di primo grado in materia di diritti disponibili di competenza del tribunale, quando la domanda dell'attore, ovvero le ragioni del convenuto, risultino manifestamente infondate; disciplinare i rapporti tra collegio e giudice monocratico.
Il comma 6 prevede la riduzione dei casi in cui il tribunale giudica in composizione collegiale e l'introduzione, anche in quelle ipotesi, di un nuovo regime di preclusioni e di fissazione dell'oggetto della causa, analogo a quello previsto per le controversie di competenza del giudice monocratico.
Il comma 7 prevede l'uniformazione del rito davanti al giudice di pace al procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica e la rideterminazione della competenza del giudice di pace in materia civile.
Quanto alla riforma delle impugnazioni, il disegno di legge detta princìpi e criteri direttivi per modificare la disciplina dell'appello, del ricorso in cassazione e della revocazione. In particolare, al comma 8, quanto al giudizio di appello, la delega prevede:
il superamento dell'attuale disciplina del cosiddetto filtro in appello, prevedendo la possibilità di dichiarare manifestamente infondata l'impugnazione che non ha possibilità di essere accolta;
la modifica della disciplina della provvisoria esecutività delle sentenze appellate, volta a rimettere al giudice la possibilità di sospendere l'esecutività a fronte di una prognosi di fondatezza dell'impugnazione o di gravità e irrimediabilità del pregiudizio derivante dall'esecuzione;
la reintroduzione della figura del consigliere istruttore, giudice designato dal presidente del collegio e deputato all'espletamento dell'intera fase prodromica alla decisione;
la limitazione delle ipotesi di rimessione della causa in primo grado ai soli casi di violazione del contraddittorio.
Per quanto riguarda il giudizio innanzi alla Corte di Cassazione, la delega, al comma 9, prevede, anzitutto, la riforma del cosiddetto filtro in Cassazione, con la previsione di un procedimento accelerato per la definizione dei ricorsi inammissibili, improcedibili o manifestamente infondati. In particolare, se il giudice (giudice filtro, in luogo della sezione filtro) ravvisa uno dei possibili Pag. 19 suddetti esiti, lo comunica alle parti lasciando loro la possibilità di optare per la richiesta di una camera di consiglio ovvero per la rinuncia al ricorso. Quest'ultima possibilità è incentivata escludendo per il soccombente il pagamento del contributo unificato altrimenti dovuto a titolo sanzionatorio.
La riforma, inoltre, prevede l'introduzione del rinvio pregiudiziale alla Corte di cassazione, da parte del giudice di merito, di una questione di diritto.
Al comma 10, viene prevista l'introduzione di una nuova ipotesi di revocazione della sentenza civile quando il contenuto di una sentenza passata in giudicato sia successivamente dichiarato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo contrario, in tutto o in parte, alla Convenzione ovvero a uno dei suoi Protocolli.
Al comma 11, viene poi prevista l'unificazione del rito per l'impugnazione dei licenziamenti.
Princìpi e criteri direttivi sono dettati anche per la riforma di diversi ambiti del processo di esecuzione. In particolare, il disegno di legge, al comma 12, prevede:
la sostituzione dell'iter di rilascio della formula esecutiva con la mera attestazione di conformità della copia al titolo originale;
con riguardo al pignoramento, la sospensione dei termini di efficacia dell'atto di precetto che consenta al creditore, munito di titolo esecutivo e di atto di precetto, di predisporre un'istanza, rivolta al presidente del Tribunale, per la ricerca con modalità telematiche dei beni da pignorare nonché la riduzione dei termini previsti per la sostituzione del custode nominato in sede di pignoramento;
la riduzione del termine per il deposito della documentazione ipotecaria e catastale;
l'accelerazione nella procedura di liberazione dell'immobile quando è occupato sine titulo o da soggetti diversi dal debitore;
la riforma dell'istituto della delega delle operazioni di vendita al professionista delegato, al fine di individuare gli adempimenti che il professionista deve espletare e i tempi in cui gli stessi devono essere compiuti e di fornire al giudice dell'esecuzione la possibilità di svolgere l'attività di controllo;
l'introduzione di specifiche regole riguardanti la vendita privata nel procedimento di espropriazione immobiliare, prevedendo che il debitore possa essere autorizzato dal giudice dell'esecuzione a vendere direttamente il bene pignorato, per un prezzo non inferiore al suo valore di mercato;
l'individuazione dei criteri per la determinazione dell'ammontare, nonché del termine di durata delle misure di coercizione indiretta;
l'estensione degli obblighi antiriciclaggio anche agli aggiudicatari e l'introduzione dell'obbligo per il giudice di verificare l'avvenuto rispetto di tali obblighi ai fini dell'emissione del decreto di trasferimento;
l'istituzione presso il Ministero della giustizia della «Banca dati per le aste giudiziali».
I commi 13 e 14 dettano princìpi e criteri direttivi in relazione alla disciplina dei procedimenti in camera di consiglio e alle modifiche del procedimento sommario di cognizione di primo grado.
Princìpi e criteri direttivi sono dettati anche, al comma 15, per la modifica della disciplina dell'arbitrato, con la finalità di rafforzare le garanzie di indipendenza degli arbitri nonché, in particolare, di disciplinare l'esecutività del lodo straniero e di consentire agli arbitri di adottare misure cautelari.
Il comma 16 detta reca princìpi e criteri direttivi sulla normativa dei consulenti tecnici.
Il comma 17 reca princìpi e criteri direttivi al fine di rendere i procedimenti civili più celeri ed efficienti.
Per quanto riguarda le disposizioni generali del codice di procedura civile, il Pag. 20disegno di legge contiene princìpi e criteri direttivi volti a:
al comma 18, modificare la disciplina relativa all'Ufficio per il processo, prevedendone l'istituzione anche presso la Corte di Cassazione e la Procura Generale e modellandone i compiti sulle specificità funzionali e organizzative della Corte stessa;
al comma 19, attuare queste previsioni, con l'autorizzazione all'assunzione di 500 unità di personale (III area funzionale, posizione economica F1) con contratto di lavoro a tempo indeterminato;
al comma 20, intervenire sui procedimenti di notifica incentivando il ricorso allo strumento informatico;
al comma 21, rafforzare i doveri di leale collaborazione delle parti e dei terzi, prevedendo, in particolare, che il soccombente che sia incorso in responsabilità aggravata possa essere obbligato al pagamento di una sanzione in favore della Cassa delle ammende, e che possano essere previste conseguenze processuali o economiche a fronte dell'ingiustificato rifiuto a consentire ispezioni;
al comma 22, prevedere disposizioni di coordinamento con particolare riferimento all'individuazione dei rimedi preventivi, da esperire per conseguire il rispetto del termine di ragionevole durata del processo, e ai tempi e modi per far valere il difetto di giurisdizione.
Specifici princìpi di delega sono dedicati alla riforma dei procedimenti in materia di diritti delle persone e della famiglia e all'istituzione del nuovo tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie.
In particolare, al comma 23, il disegno di legge enuncia i princìpi e criteri direttivi per l'introduzione, nel codice di procedura civile, di un rito unificato applicabile a tutti i procedimenti relativi allo stato delle persone, ai minorenni e alle famiglie, attualmente attribuiti alla competenza del tribunale ordinario, del tribunale per i minorenni e del giudice tutelare. In relazione a tale procedimento il Governo dovrà intervenire con riguardo, tra l'altro: ai criteri per l'attribuzione della competenza del giudice, alle norme procedurali in merito allo svolgimento dell'udienza di comparizione delle parti, alle domande riconvenzionali del convenuto, al tentativo obbligatorio di conciliazione alla prima udienza e alla possibilità da parte del giudice relatore di invitare le parti ad esperire un tentativo di mediazione familiare.
Ulteriori princìpi di delega concernono la razionalizzazione dei tempi delle fasi istruttoria e decisoria, nonché l'adozione di provvedimenti cautelari da parte del giudice relatore in costanza di lite. Specifici princìpi concernono l'abbreviazione dei termini processuali e la concreta attuazione dei provvedimenti adottati nell'interesse del minore, in presenza di segnalazioni di comportamenti di un genitore tali da ostacolare il mantenimento di un rapporto equilibrato e continuativo con l'altro genitore.
Il Governo dovrà inoltre introdurre specifiche disposizioni relative:
all'attività professionale del mediatore familiare;
alla nomina di un professionista, dotato di specifiche competenze in grado di coadiuvare il giudice per determinati interventi sul nucleo familiare e alla regolamentazione della consulenza tecnica psicologica;
alla disciplina delle modalità di nomina del curatore speciale del minore; al riordino delle disposizioni in materia di ascolto del minore;
alla nomina del tutore del minore, anche d'ufficio, nel corso e all'esito dei procedimenti sulla responsabilità genitoriale.
Specifici criteri organizzativi sono volti a regolamentare l'intervento dei servizi socio-assistenziali e sanitari e delle attività di controllo, monitoraggio, verifica di situazioni in cui sono coinvolti minori. La delega Pag. 21 al Governo concerne inoltre la revisione della disciplina nei procedimenti per la tutela e l'affidamento dei minori, con riguardo alle cause di incompatibilità all'assunzione dell'incarico di consulente tecnico d'ufficio nonché allo svolgimento delle funzioni di assistente sociale, nonché alle incompatibilità per i giudici onorari e con riguardo all'introduzione del divieto di affidamento dei minori a talune categorie di persone.
Il Governo dovrà inoltre:
introdurre un unico rito con riguardo ai procedimenti su domanda congiunta di separazione personale dei coniugi, di divorzio e di affidamento dei figli nati fuori dal matrimonio;
predisporre un'autonoma regolamentazione per il giudizio di appello per tutti i procedimenti in materia di persone, minorenni e famiglie;
introdurre la reclamabilità al tribunale dei provvedimenti adottati dal giudice tutelare.
A completamento di questo disegno riformatore, il provvedimento, al comma 24, enuncia princìpi e criteri direttivi per l'istituzione del Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie, destinato a sostituire l'attuale tribunale per i minorenni (acquisendo dunque competenze sia civili che penali) e ad assorbire le competenze civili del tribunale ordinario in materia di stato e capacità delle persone e famiglia. Il tribunale si articolerà in una sezione distrettuale, costituita presso ciascuna sede di corte di appello, e sezioni circondariali, costituite presso ogni sede di tribunale ordinario del distretto.
La delega detta inoltre disposizioni sull'assegnazione del personale di magistratura (togati e onorari) e amministrativo e prevede che la riforma acquisti efficacia trascorsi due anni dall'entrata in vigore dei decreti legislativi attuativi.
Il comma 25 prevede che le necessarie norme di coordinamento delle disposizioni vigenti con la suddetta riforma e una disciplina transitoria per la rapida trattazione dei procedimenti pendenti ai fini del passaggio alla nuova autorità giudiziaria e ai nuovi riti dovranno essere adottate dal Governo entro il 31 dicembre 2024.
Infine, il disegno di delega, al comma 26, prevede la riforma dell'articolo 336 del codice civile, che disciplina il procedimento per l'adozione dei provvedimenti in tema di responsabilità genitoriale, per garantire l'ascolto del minore e la valorizzazione del ruolo del suo curatore speciale.
Il disegno di legge, ai commi da 27 a 37, introduce altresì talune modifiche dirette alla legislazione vigente destinate ad essere applicate ai procedimenti instaurati a decorrere dal 180° giorno successivo alla data di entrata in vigore della legge.
Si tratta di interventi sul codice civile e sulle relative disposizioni di attuazione, sul codice di procedura civile e sulle relative disposizioni di attuazione, per le quali il legislatore non utilizza lo strumento della delega al Governo, ma introduce direttamente le modifiche alla legislazione vigente, destinate potenzialmente a divenire efficaci prima dell'esercizio della delega (per il quale il Governo, in base al comma 1, come ricordato in precedenza, ha a disposizione un anno di tempo).
Alcune di queste previsioni sono finalizzate a introdurre misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie.
In particolare:
al comma 27, interviene sull'articolo 403 del codice civile, che disciplina il provvedimento di allontanamento dei minori dall'ambiente familiare, per modificare i presupposti per l'adozione della misura e disciplinare dettagliatamente il procedimento successivo all'intervento della pubblica autorità, che coinvolge il pubblico ministero, il tribunale per i minorenni e – eventualmente – la corte d'appello;
al comma 28, modifica il riparto di competenze tra tribunale ordinario e tribunale per i minorenni, di cui all'articolo 38 delle disposizioni di attuazione del codice civile, concentrando le competenze in ragione della natura dei procedimenti, con Pag. 22conseguente attribuzione al tribunale ordinario della competenza su tutti i procedimenti de potestate quando sia pendente tra le stesse parti un giudizio di separazione e divorzio;
al comma 29, interviene sul foro competente per l'espropriazione forzata di crediti, quando debitore sia una pubblica amministrazione;
al comma 30, interviene sull'articolo 78 del codice di procedura civile, relativo al curatore speciale, al fine di estendere la possibilità per il giudice di procedere alla nomina del curatore speciale del minore; tale nomina, in alcuni specifici casi, è da considerarsi obbligatoria, pena la nullità degli atti del procedimento;
al comma 31, modifica l'articolo 80 del codice di procedura civile, sempre in tema di curatore speciale del minore, per prevedere che egli debba procedere all'ascolto del minore e che possano essergli attribuiti specifici poteri di rappresentanza sostanziale; vengono inoltre disciplinati i presupposti e il procedimento per la revoca del curatore speciale;
al comma 32, interviene sulla procedura di pignoramento nell'espropriazione presso terzi;
al comma 33, modifica la disciplina relativa alla soluzione delle controversie insorte tra genitori, di cui all'articolo 709-ter del codice di procedura civile, per consentire al giudice di disporre, oltre che il risarcimento danni a carico di un genitore nei confronti dell'altro, anche il pagamento di una somma di denaro dovuta per ciascun giorno di inottemperanza da parte del genitore ai provvedimenti del giudice;
al comma 34, interviene sugli articoli 13 e 15 delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile, al fine di aggiungere, nell'albo dei consulenti tecnici tenuto da ciascun tribunale la categoria dei neuropsichiatri infantili, degli psicologi dell'età evolutiva e degli psicologi giuridici o forensi, individuando le specifiche caratteristiche richieste al professionista per accedere all'albo;
al comma 35, modifica la disciplina della negoziazione assistita per la soluzione consensuale delle controversie in materia di separazione dei coniugi, di cui all'articolo 6 del decreto-legge n. 132 del 2014, per estendere l'applicazione di questo istituto anche per la soluzione consensuale delle controversie tra genitori relative all'affidamento e al mantenimento di figli naturali, al mantenimento di figli maggiorenni non economicamente autosufficienti e agli obblighi alimentari.
Il comma 36, con riferimento alle controversie relative all'accertamento dello stato di cittadinanza italiana, modifica i criteri di individuazione del foro competente per il giudizio, così da deflazionare l'attuale carico della sezione specializzata istituita presso il tribunale di Roma.
Il comma 37 definisce l'ambito di applicazione, stabilendo che le norme dei commi da 27 a 36 si applichino ai procedimenti instaurati a decorrere dal centottantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore della legge.
Gli ultimi commi dell'articolo 1 – da 38 a 44 – recano le disposizioni finanziarie.
Al riguardo segnala che presentano carattere oneroso solo le norme di delega relative agli incentivi fiscali per la mediazione, al giudizio accelerato per la definizione dei ricorsi inammissibili in Corte di cassazione e alle assunzioni di personale amministrativo per l'ufficio del processo. In particolare, a quest'ultimo onere si fa fronte con la riduzione delle autorizzazioni ad assumere personale dell'amministrazione giudiziaria già previste dalla legge di bilancio 2021.
Per quel che attiene al rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite, rileva come il provvedimento sia riconducibile alle materie «giurisdizione e norme processuali» e «ordinamento civile e penale» che l'articolo 117, secondo comma, lettera l), riconduce agli ambiti di competenza legislativa esclusiva statale. Pag. 23
Formula infine una proposta di parere favorevole (vedi allegato).
La Commissione approva la proposta di parere formulata dalla relatrice.
La seduta termina alle 14.10.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 10 novembre 2021. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA.
La seduta comincia alle 14.10.
Modifica all'articolo 18-bis del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, in materia di rilascio del permesso di soggiorno alle vittime del reato di costrizione o induzione al matrimonio.
C. 3200 Ascari.
(Seguito esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 ottobre 2021.
Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte, anzitutto, che, come specificato anche nelle convocazioni, alla luce di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre 2020, i deputati possono partecipare all'odierna seduta in sede referente in videoconferenza, in quanto nella seduta odierna non sono previste votazioni sui provvedimenti in esame.
Ricorda che nella precedente seduta di esame la relatrice, Elisa Tripodi, aveva illustrato il contenuto delle proposte di legge.
Elisa TRIPODI (M5S), relatrice, richiamando quanto già illustrato nella sua relazione, fa presente che la proposta di legge si compone di un unico articolo, che include il reato di matrimonio forzato, di cui all'articolo 558-bis del codice penale, nell'elenco dei reati che prevedono il rilascio alla vittima del permesso di soggiorno per le vittime di violenza domestica, disciplinato dall'articolo 18-bis del testo unico dell'immigrazione, di cui al decreto legislativo n. 286 del 1998.
Fa quindi notare come la terribile vicenda di Saman Abbas, la ragazza pakistana che sarebbe stata uccisa perché si era ribellata a un matrimonio combinato, abbia aperto molti interrogativi sulla questione della tutela delle donne che sono costrette o indotte ai matrimoni forzati, osservando come la norma di cui la proposta di legge propone di introdurre, che ritiene semplice, ma di grande importanza, se fosse già stata vigente avrebbe consentito a tale ragazza di salvarsi.
A fronte della rilevanza dell'intervento in questione, ritiene pertanto opportuno che i gruppi valutino il trasferimento in sede legislativa del provvedimento, al fine di garantire quanto prima la sua approvazione ed entrata in vigore.
Giuseppe BRESCIA, presidente, invita i gruppi a valutare la proposta, testé formulata della relatrice, di chiedere il trasferimento alla sede legislativa del provvedimento, esprimendo quanto prima il proprio orientamento al riguardo.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Modifiche agli articoli 74 e 77 della Costituzione, concernenti l'introduzione del rinvio parziale delle leggi di conversione dei decreti-legge da parte del Presidente della Repubblica e di limiti costituzionali alla decretazione d'urgenza.
C. 3145 cost. Baldino e C. 3226 cost. Ceccanti.
(Seguito esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 ottobre 2021.
Giuseppe BRESCIA, presidente, dopo aver ricordato che nella precedente seduta di esame è stato illustrato il contenuto delle proposte di legge, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Pag. 24Modifiche al testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di circoscrizioni di decentramento comunale.
C. 1430 Bordonali e C. 2404 Topo.
(Seguito esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 ottobre 2021.
Giuseppe BRESCIA, presidente, dopo aver ricordato che nella precedente seduta di esame la relatrice, Bordonali, ha illustrato il contenuto delle proposte di legge, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.15.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 10 novembre 2021.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.15 alle 14.40.
AUDIZIONI INFORMALI
Mercoledì 10 novembre 2021.
Audizione informale, in videoconferenza, di Fabio Chiusi, responsabile di progetto di Algorithm Watch, nell'ambito dell'esame della proposta di legge C. 3009 Sensi, recante Sospensione dell'installazione e dell'utilizzazione di impianti di videosorveglianza con sistemi di riconoscimento facciale operanti attraverso l'uso di dati biometrici in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
L'audizione informale è stata svolta dalle 15.15 alle 15.35.