COMITATO DEI NOVE
Mercoledì 3 novembre 2021.
Ratifica ed esecuzione degli emendamenti allo Statuto istitutivo della Corte penale internazionale, ratificato ai sensi della legge 12 luglio 1999, n. 232, adottati a Kampala il 10 e l'11 giugno 2010.
C. 2332, d'iniziativa dei senatori Airola ed altri, approvata dal Senato.
Il Comitato si è riunito dalle 11.10 alle 11.20.
RISOLUZIONI
Mercoledì 3 novembre 2021. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.
La seduta comincia alle 14.30.
7-00742 Formentini: Sull'istituzione di un Inviato speciale del Governo italiano per la tutela della libertà religiosa.
7-00749 Lupi: Sull'istituzione di un Inviato speciale del Governo italiano per la tutela della libertà religiosa.
(Discussione congiunta e conclusione – Approvazione delle risoluzioni n. 8-00140 e 8-00141).
La Commissione inizia l'esame congiunto delle risoluzioni in titolo.
Paolo FORMENTINI, presidente, avverte che è stata presentata la risoluzione n. 7-00749 a prima firma del collega Lupi che, Pag. 47vertendo su analoga materia, in assenza di obiezioni, potrà essere discussa congiuntamente alla risoluzione n. 7-00742 a sua prima firma.
Passando ad illustrare il testo dell'atto di indirizzo di cui è primo firmatario, sottolinea che esso mira ad istituire anche in Italia la figura di Inviato Speciale per la tutela della libertà religiosa al fine di assicurare il diritto di professare liberamente la fede religiosa, riconosciuto dall'articolo 19 della Costituzione italiana: tale diritto, infatti, garantito a livello nazionale, deve essere protetto e tutelato anche in sede internazionale quale diritto inviolabile di ciascuno, sancito dall'articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite.
Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), in qualità di cofirmatario della risoluzione n. 7-00749, ne illustra il contenuto, evidenziando che essa si fonda sui preoccupanti dati relativi alle violazioni della libertà religiosa – a prescindere da quale sia il credo – perpetrate in varie regioni del mondo. Ricordando che il 28 maggio 2019 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione per istituire il 22 agosto come Giornata internazionale di commemorazione delle vittime di atti di violenza basati sul credo religioso, segnala che diversi Paesi europei hanno già provveduto ad istituire la figura di un Rappresentante Speciale per la libertà religiosa, che a suo avviso rappresenta il diritto umano primigenio. Qualora anche il nostro Paese si muovesse in tal senso, rafforzerebbe in maniera significativa il proprio impegno in seno alla comunità internazionale contro le ripetute violazioni del diritto di libertà religiosa.
Paolo FORMENTINI, presidente, segnala l'intenzione di recepire una proposta fatta pervenire informalmente dal Presidente Fassino, oggi impegnato in attività istituzionale all'estero, volta ad inserire, dopo il sesto punto della parte in premessa, il seguente ulteriore paragrafo: «le Nazioni Unite nel gennaio del 2019 hanno nominato il Vice Segretario Generale Miguel Ángel Moratinos quale nuovo Alto Rappresentante per l'Alleanza delle Civiltà (UNAOC) e nel 2020 UN Focal Point per monitorare l'antisemitismo e predisporre una strategia di risposta a più ampio raggio;».
Il Sottosegretario Manlio DI STEFANO ribadisce che, come evidenziato davanti nella seduta della III Commissione del 21 ottobre scorso, quando è stata discussa l'interrogazione n. 5-06893 presentata dall'onorevole Formentini sullo stesso argomento, l'impegno a favore della libertà di religione o credo e la protezione delle minoranze religiose è al centro dell'azione italiana nei fori multilaterali competenti per la promozione e la tutela dei diritti umani. Inoltre, rientra tra le priorità del nostro attuale mandato nel Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, iniziato nel 2019 e previsto terminare alla fine di quest'anno.
Sottolinea che l'Italia ha co-sponsorizzato la risoluzione, presentata nel 2019 in Assemblea Generale ONU, che istituisce la Giornata internazionale di commemorazione delle vittime degli atti di violenza su base di religione o credo, fissata al 22 agosto. Inoltre, ricorda che come Unione europea presentiamo annualmente una risoluzione in materia di promozione della libertà di religione o credo, sia alla Terza Commissione dell'Assemblea Generale ONU sia in Consiglio Diritti Umani. Segnala altresì, che a Ginevra viene rinnovato ogni tre anni il mandato del Relatore Speciale delle Nazioni Unite per la Libertà di Religione o Credo, che l'Italia e l'Unione sostengono con forza. Precisa che il nostro Paese è anche membro attivo del Gruppo di Contatto internazionale sulla libertà di religione o credo, istituito nel 2015 per favorire il monitoraggio di situazioni di rischio, lo scambio di informazioni e buone pratiche.
Evidenzia che l'impegno del nostro Paese nella promozione della libertà di religione o credo e della lotta contro ogni forma di discriminazione non viene profuso solo nei fori multilaterali ma anche nelle relazioni bilaterali con i Paesi terzi e attraverso programmi della Cooperazione allo sviluppo. Da anni, la Cooperazione italiana è impegnata a sostegno delle persone Pag. 48 appartenenti a minoranze religiose ed etniche in situazioni di particolare vulnerabilità.
A livello nazionale, ricorda che il Fondo a tutela delle minoranze cristiane oggetto di persecuzione in aree di crisi, istituito con la legge di bilancio 2019 – legge n. 145 del 2018 – sulla base di un emendamento dello stesso onorevole Formentini, è un tassello fondamentale dell'impegno italiano e conferma la costante collaborazione tra Governo e Parlamento anche in materia di diritti umani. Ricorda che il Fondo finanzia iniziative attuate da organizzazioni della società civile che intendono contribuire al contrasto dei fenomeni di odio, intolleranza e discriminazione, valorizzando la diversità e promuovendo l'interazione culturale, sociale ed economica. Al riguardo, segnala che è stato alimentato con 2 milioni l'anno per il 2019 e per il 2020, mentre dal 2021 beneficia di 4 milioni all'anno.
Osserva che nella ferma convinzione che il pieno rispetto della libertà di professare la propria religione, di cambiare religione o non avere un credo sia indispensabile allo sviluppo di società prospere e pacifiche, l'Italia promuove in ogni contesto il dialogo interreligioso e interculturale, anche tramite la protezione del patrimonio culturale e religioso.
Ricorda che in due occasioni, nel 2012 e nel 2017, l'Italia si è dotata, presso la Farnesina, di un Osservatorio per la libertà religiosa. Da queste esperienze abbiamo tratto preziose indicazioni su come meglio strutturare il nostro ruolo in questo ambito. Segnala che il Ministero ha quindi avviato una riflessione tesa ad individuare le iniziative più idonee, più al passo con i tempi e più incisive per accrescere il profilo operativo dell'impegno dell'Italia sul piano internazionale a favore della libertà di religione o credo e del dialogo interreligioso. Tra queste la nomina di un «Inviato Speciale per le questioni religiose», con un mandato ampio e strutturato, nel quadro del tradizionale impegno del nostro Paese. A suo avviso, sfide emergenti nel complesso panorama delle religioni mondiali e rapporto tra religioni e politica internazionale sono due aspetti di cui tenere necessariamente conto.
Sottolinea che oggi il tema fondamentale delle comunità religiose minoritarie riguarda, ad esempio, l'esercizio della cittadinanza con pari dignità, doveri e diritti, come si evince anche dal «Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune», firmato da Sua Santità Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayeb, ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019. Nel Documento si ribadisce l'impegno delle religioni a stabilire nelle diverse società il concetto della «piena cittadinanza», rinunciando all'uso strumentale del termine minoranze, «che prepara il terreno alle ostilità e alla discordia, sottraendo le conquiste e i diritti religiosi e civili ad alcuni cittadini, discriminandoli».
Evidenzia che il 28 ottobre scorso la Farnesina ha organizzato la Conferenza dei missionari italiani nel mondo, stimati in circa settemila. L'evento ha fatto emergere due questioni: a) la presenza di una rete capillare italiana di operatori umanitari, educativi e di promozione dello sviluppo umano e di cooperazione per rafforzare la resilienza di popolazioni deboli dinanzi alle sfide globali; b) il possibile partenariato con tali associazioni ed espressioni della società religiosa per perseguire a livello globale finalità di sviluppo e di crescita sociale e civile.
In conclusione, evidenzia che con la nomina di un Inviato speciale per le questioni religiose si tratterebbe di cogliere le potenzialità di un impegno ad ampio raggio sulle tematiche religiose. Un impegno che includa naturalmente la libertà religiosa – tematica già accuratamente e pro-attivamente seguita in tutti i consessi che si occupano di diritti umani, sociali e politici – ma che allo stesso tempo consideri con un approccio olistico e multidimensionale i vari aspetti di rilievo delle religioni nella politica estera del nostro Paese.
Prima di passare ad esprimere il parere del Governo sugli atti di indirizzo in titolo chiede alla Presidenza di valutare una breve sospensione della seduta per approfondire alcune questioni lessicali, connesse alle proposte Pag. 49 di riformulazione che si accinge a presentare.
Paolo FORMENTINI, presidente, in assenza di obiezioni, sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 14.40, è ripresa alle 14.45.
Il Sottosegretario Manlio DI STEFANO esprime parere favorevole sulla risoluzione n. 7-00742 Formentini, recependo anche il nuovo paragrafo proposto dal Presidente Fassino, a condizione che al quinto punto della parte in premessa, le parole «sul credo religioso» siano sostituite dalle seguenti: «sulla religione o sul credo» e che dopo le parole «con il sostegno» sia aggiunto l'inciso «tra gli altri, dell'Italia, di altri venti Paesi membri dell'UE,»; al successivo sesto punto della parte in premessa, dopo le parole «per Libertà Religiosa», siano aggiunte le seguenti: «o di credo» e le parole «la fede» siano sostituite dalle parole «e il dialogo interreligioso»; il settimo punto della parte in premessa sia riformulato come segue: «anche la Commissione europea ha nominato un Inviato speciale per la protezione e la promozione della libertà di religione e credo fuori dall'UE».
Quanto all'unico punto della parte dispositiva esprime parere favorevole a condizione che sia riformulato come segue: «ad avviare una riflessione tesa ad individuare le iniziative più idonee per accrescere il profilo operativo dell'impegno dell'Italia sul piano internazionale a favore della libertà di religione o credo e del dialogo interreligioso, nel più ampio contesto della promozione della pace e della sicurezza, inclusa la nomina di un “Inviato speciale per le questioni e le libertà religiose”, al fine di continuare a lavorare per confermare che il diritto di professare liberamente la fede religiosa, riconosciuto dall'articolo 19 della Costituzione italiana, non è valido solo a livello nazionale ma deve anzi essere promosso in ogni sede internazionale, quale diritto inviolabile di ciascuno, come riaffermato dall'articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti umani».
Esprime, altresì, parere favorevole sulla risoluzione n. 7-00749 Lupi a condizione che: all'ottavo punto della parte in premesse siano soppresse le parole «dell'Unione europea», nonché le parole «e la protezione»; il punto b) della parte dispositiva sia riformulato nei seguenti termini: «avviare una riflessione tesa ad individuare le iniziative più idonee per accrescere il profilo operativo dell'impegno dell'Italia sul piano internazionale a favore della libertà di religione o credo e del dialogo interreligioso, nel più ampio contesto della promozione della pace e della sicurezza, inclusa la nomina di un Inviato speciale per le questioni e le libertà religiose, alla luce delle responsabilità e del ruolo svolto dal nostro Paese in difesa della libertà religiosa».
Paolo FORMENTINI, presidente, in qualità di primo firmatario della risoluzione n. 7-00742, accoglie le proposte di riformulazione avanzate dal Governo.
Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), pur apprezzando l'impegno del Governo e l'ampia ed esaustiva relazione illustrata dal Sottosegretario Di Stefano, esprime riserve, valutando l'opportunità di un'integrazione di riflessione, circa l'opportunità di inserire tra le competenze dell'istituendo Inviato speciale la trattazione delle «questioni religiose»: a suo avviso, tale figura dovrebbe occuparsi unicamente della tutela e promozione della libertà religiosa, evitando pericolose ingerenze in affari religiosi che presentano profili di particolare delicatezza e non appaiono competergli.
Laura BOLDRINI (PD) si associa alle considerazioni del collega Delmastro delle Vedove, giudicando assai inopportuno che l'Inviato Speciale intervenga su non ben definite «questioni religiose». Auspica, quindi, che il suo campo di azione sia circoscritto alla protezione della libertà religiosa, rilevando, peraltro, che restano indeterminati gli strumenti dei quali l'Inviato Pag. 50potrà avvalersi per garantirne il pieno rispetto.
Yana Chiara EHM (Misto) sottolinea la rilevanza degli atti di indirizzo in esame, ricordando che la libertà religiosa in Italia è un diritto costituzionalmente garantito, mentre in altri Paesi è soggetto a restrizioni e violazioni. Al riguardo, segnalando che, a livello globale, la comunità maggiormente discriminata è quella islamica, esprime apprezzamento per l'iniziativa assunta dal Gruppo della Lega, sottolineando che, tuttavia, a livello nazionale, tale forza politica si è dimostrata piuttosto intollerante verso i musulmani.
Paolo FORMENTINI, presidente, ricorda che proprio su iniziativa del Gruppo Lega il 26 maggio scorso è stata approvata la risoluzione n. 8-00120, con la quale si riconoscono le gravi violazioni commesse dal regime cinese nei confronti della minoranza uigura – di religione islamica – nella regione autonoma dello Xinjiang.
Il Sottosegretario Manlio DI STEFANO, pur riconoscendo la fondatezza delle obiezioni sollevate dai deputati Delmastro delle Vedove e Boldrini, ribadisce l'opportunità di inserire il riferimento alle «questioni religiose», dal momento che è opportuno che tale figura possa interagire nelle sedi internazionali su questioni che vanno anche oltre la tutela della libertà religiosa, assicurando una rappresentanza unitaria dell'Italia nei tavoli multilaterali.
Valentino VALENTINI (FI) si associa alle riflessioni esposte dai colleghi Delmastro delle Vedove e Boldrini, evidenziando che la formulazione proposta dal Governo rischia di creare equivoci e confusione di ruoli rispetto a contesti culturali diversi da quello italiano, oltre a far perdere di efficacia simbolica al titolo del nuovo Inviato Speciale.
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) condividendo le osservazioni dei colleghi fin qui intervenuti per i gruppi del Partito Democratico, di Fratelli d'Italia e di Forza Italia, aggiunge che l'Inviato Speciale dell'Italia, in quanto Stato laico, non avrebbe alcun titolo ad occuparsi di «questioni religiose» e dovrebbe unicamente impegnarsi per la tutela e promozione della libertà religiosa.
Paolo FORMENTINI, presidente, propone una nuova sospensione della seduta al fine di approfondire i margini di una proposta di compromesso.
La Commissione conviene.
La seduta, sospesa alle 15, è ripresa alle 15.35.
Il Sottosegretario Manlio DI STEFANO propone la riformulazione «Inviato Speciale per la tutela della libertà religiosa e per il dialogo interreligioso».
Paolo FORMENTINI, presidente, accoglie la proposta di riformulazione avanzata dal rappresentante del Governo.
Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), a sua volta, accetta la proposta di riformulazione.
La Commissione, con distinte votazioni, approva, all'unanimità, la risoluzione n. 7-00742 Formentini, come riformulata, che assume il n. 8-00140 (vedi allegato 1), nonché la risoluzione n. 7-00749 Lupi, come riformulata, che assume il n. 8-00141(vedi allegato 2).
La seduta termina alle 15.40.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.40 alle 15.50.