ATTI DEL GOVERNO
Mercoledì 22 settembre 2021. — Presidenza del presidente della II Commissione, Mario PERANTONI. – Interviene, in videoconferenza, il sottosegretario di Stato per la giustizia, Francesco Paolo Sisto.
La seduta comincia alle 14.
Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2019/1 che conferisce alle autorità garanti della concorrenza degli Stati membri poteri di applicazione più efficace e che assicura il corretto funzionamento del mercato interno.
Atto n. 277.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).
Le Commissioni riunite II e X proseguono l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 15 settembre.
Mario PERANTONI, presidente, ricorda che il termine per l'espressione del parere da parte delle Commissioni è fissato, a seguito della proroga concessa dal rappresentante del Governo nella seduta della Commissione Giustizia dell'8 settembre scorso, al prossimo 30 settembre. Ricorda altresì che nella precedente seduta i relatori hanno illustrato il provvedimento e che nella seduta odierna si procederà alla discussione generale.
Nessun chiedendo di intervenire, chiede quindi ai relatori come intendano procedere ai fini dell'espressione del parere da parte delle Commissioni, rilevando che, poiché non sono previsti lavori dell'Assemblea per la prossima settimana e scadendo il termine per l'espressione del parere il 30 settembre prossimo, le Commissioni potrebbero procedere all'espressione dello stesso nella seduta già prevista per la giornata di domani.
Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), relatore per la II Commissione, nel presentare anche a nome della collega Bonomo, relatrice per la X Commissione, una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame, ritiene che non essendo emerse opinioni Pag. 13 controverse in merito allo schema in discussione, le Commissioni potrebbero procedere all'espressione del parere già nella presente seduta.
Francesca BONOMO (PD), relatrice per la X Commissione, osserva che non sembrano essere emersi, almeno per il momento, aspetti controversi per i quali si rendono necessari ulteriori approfondimenti. Ritiene, quindi, che appaia ragionevole attendersi che l'esame del provvedimento possa essere concluso dalle Commissioni entro la corrente settimana.
Mario PERANTONI, presidente, osserva che poiché nella seduta odierna non erano previste votazioni, le Commissioni non possono procedere immediatamente all'espressione del parere.
Franco VAZIO (PD), nel rilevare che non sono ancora noti gli esiti della riunione della Conferenza dei Presidenti di gruppo prevista per oggi, potrebbe essere verosimile che nella giornata di domani l'Assemblea non si debba riunire. Nel constatare che nessun collega ha sollevato obiezioni in merito alla possibilità di procedere immediatamente con la votazione della proposta di parere formulata dai relatori, suggerisce alle presidenze di valutare l'opportunità di convocare una nuova seduta nella serata odierna per procedere al voto, qualora non si ritenesse possibile farlo già in questa sede.
Mario PERANTONI, presidente, ribadisce che le Commissioni non possono procedere all'espressione del parere nella presente seduta.
Gianluca BENAMATI (PD) ritiene opportuno, considerati i possibili sviluppi dei lavori dell'Assemblea, che si attendano gli esiti della riunione della Conferenza dei Presidenti di gruppo per verificare se vi siano le condizioni per concludere l'esame del provvedimento nella già prevista seduta delle Commissioni riunite di domani, auspicando in tal caso che i relatori vogliano anticipare, per le vie brevi, la loro bozza di proposta di parere ai membri delle Commissioni riunite già nella serata odierna, ovvero, qualora se ne ravvisasse la necessità, che le Commissioni possano essere riconvocate già questa sera.
Massimiliano DE TOMA (FDI), associandosi a quanto osservato dal deputato Benamati, fa presente che sarebbe opportuno proseguire l'esame del provvedimento in titolo nella seduta già convocata per domani.
Mario PERANTONI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta che – preso atto dell'esigenza diffusa di utilizzare al meglio il tempo a disposizione delle Commissioni che sarà noto solo all'esito della riunione della Conferenza dei Presidenti di gruppo – sarà convocata o nella serata odierna o, come già previsto, nella giornata di domani.
Schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva (UE) 2019/1151 recante modifica della direttiva (UE) 2017/1132 per quanto concerne l'uso di strumenti e processi digitali nel diritto societario.
Atto n. 290.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).
Le Commissioni riunite II e X proseguono l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 15 settembre scorso.
Mario PERANTONI, presidente, ricorda che il termine per l'espressione del parere da parte delle Commissioni è fissato, a seguito della proroga concessa dal rappresentante del Governo nella seduta della Commissione Giustizia dell'8 settembre scorso, al prossimo 30 settembre.
Ricordo altresì che nella precedente seduta i relatori hanno illustrato il provvedimento e che nella seduta odierna si procederà alla discussione generale.
Luca CARABETTA (M5S), relatore per la X Commissione, facendo seguito a quanto Pag. 14già avuto modo di anticipare nell'ultima seduta, intende offrire taluni spunti di riflessione che ritiene utili allo svolgimento dell'esame dello schema in oggetto da parte delle Commissioni riunite. Fa presente che tali spunti riguardano, in particolare, cinque problematiche. In tal senso riassume e pone in evidenza le principali osservazioni – in forma sintetica – raccolte da stakeholder e rappresentanze e segnala che, in particolare, ha avuto modo di analizzare le posizioni di Assintel (Confcommercio), AssoSoftware (Confindustria), UnionCamere Veneto e AssoProfessioni. Preliminarmente ritiene opportuno richiamare il principio della legge n. 53 del 2021 riguardante il recepimento della direttiva (UE) 2019/1151 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, recante modifica della direttiva (UE) 2017/1132 per quanto concerne l'uso di strumenti e processi digitali nel diritto societario, che chiede che le società SRL/SRLS possano essere costituite online con atto pubblico grazie all'utilizzo di una piattaforma telematica. Evidenzia come la direttiva medesima non richiami in nessun modo ulteriori fattispecie.
In primo luogo ritiene che appare anzitutto forzato l'affidamento diretto, senza procedure a evidenza pubblica e in via esclusiva, della realizzazione e della gestione della piattaforma telematica in oggetto al Consiglio Nazionale del Notariato, tramite Notartel SpA. Ricorda che su questo punto diverse rappresentanze hanno evidenziato un rischio di monopolio, in contrasto con la disciplina antitrust europea.
Inoltre, sempre relativamente all'operatività della piattaforma, rileva come l'attuale testo dello schema di decreto legislativo in esame non sia sufficientemente chiaro nell'attribuire alla figura del notaio le responsabilità in campo di vigilanza e antiriciclaggio.
Osserva poi che lo schema di decreto legislativo introduce il «vincolo territoriale» che prevede che, per la procedura telematica, possa essere interessato solamente un notaio competente nell'area di residenza o di sede legale di almeno una delle parti. Ritiene che ciò appare limitante in termini di libertà di concorrenza, specie se riferita a procedure telematiche.
Fa presente che un ulteriore punto di discussione riguarda la fattispecie delle imprese startup innovative. Ricorda che per questa tipologia di impresa, dal 2016 al 2021, è stato possibile costituirsi online in forma semplificata opzionalmente al passaggio da notaio. Ricorda altresì che se tale pratica è stata sospesa a causa della bocciatura del relativo decreto attuativo da parte del Consiglio di Stato, la bocciatura non ha però riguardato la norma primaria che è ancora in vigore. In questo senso, rileva che l'applicazione delle disposizioni di cui allo schema in esame andrebbe in conflitto con i principi generali di cui all'articolo 32 della legge n. 234 del 2012 che dispone che gli atti di recepimento di direttive dell'Unione europea non possano prevedere l'introduzione o il mantenimento di sanzioni, procedure o meccanismi operativi più gravosi o complessi di quelli strettamente necessari per l'attuazione delle direttive.
In ultimo, osserva che risulta contestabile il vincolo a sfruttare esclusivamente l'atto notarile per la costituzione di nuove società, in quanto la direttiva specifica che ci si debba riferire a un «atto pubblico» e non, specificamente, a un «atto notarile». Ricorda che, in questo senso, i pubblici ufficiali delle Camere di Commercio hanno già provveduto a svolgere pratiche simili proprio relativamente a startup innovative dal 2016 al 2021, senza riscontro di problematiche antiriciclaggio o di altro genere.
Conclude auspicando che gli spunti di riflessione offerti potranno contribuire ai lavori delle Commissioni che, è convinto, sapranno giungere ad una opportuna sintesi condivisa.
Roberto CASSINELLI (FI), relatore per la II Commissione, ringrazia il collega Carabetta per l'utile contributo che ha fornito per l'esame del provvedimento, che arricchisce ulteriormente i temi che sono già stati trattati. In attesa di prendere visione della memoria che il relatore per la X Commissione ha preannunciato di depositare, crede di poter tuttavia già esprimersi su alcuni punti. Preliminarmente, in merito Pag. 15a un eventuale monopolio telematico da parte dei notai, ritiene che non si possa parlare di tale ipotesi in quanto si è in presenza dell'utilizzazione di uno strumento già esistente, messo a disposizione a costo zero che consente il raggiungimento dell'obiettivo prefissato. Evidenzia inoltre che la piattaforma non è altro che la sala stipula atti del notaio trasferita su un sistema di lavoro. Per quanto attiene al rispetto delle norme antiriciclaggio, ritiene che esso sia appannaggio del notaio, in quanto pubblico ufficiale. Sul tema delle start up innovative, ricorda che in passato la normativa in merito è stata oggetto di esame da parte del Consiglio di Stato il quale si è pronunciato sulla non conformità della stessa evidenziando come eventualmente sarebbe stato necessario procedere ad una modifica delle norme primarie. Ciò premesso, si riserva di approfondire ulteriormente gli altri argomenti evidenziati dal collega Carabetta.
Maria Carolina VARCHI (FDI), intervenendo da remoto, rileva di essere stata parzialmente anticipata nel metodo dal relatore Carabetta. Fa presente, infatti, di aver ricevuto in parte le medesime segnalazioni e si riserva di approfondirle. Intervenendo quindi sull'ordine dei lavori delle Commissioni, chiede che la discussione generale sul provvedimento non venga conclusa nella seduta odierna anche per consentire la predisposizione di osservazioni all'esito dell'esame della memoria che il relatore per la X Commissione ha preannunciato di depositare. Ritiene, inoltre, come il relatore Cassinelli, che non vi sia un problema relativo ad un eventuale monopolio dei notai e non condivide l'opinione di coloro che paventano una violazione delle disposizioni dell'Unione europea in materia di concorrenza. Ribadisce la richiesta, dunque, anche al fine di evitare che le Commissioni svolgano una discussione generale che potrebbe essere superata dalla citata memoria del relatore Carabetta, di rinviare l'esame del provvedimento ad una seduta successiva.
Massimiliano DE TOMA (FDI) si associa alle valutazioni formulate dalla deputata Varchi e ritiene opportuno, viste anche le sollecitazioni giunte da diversi soggetti – non ultime quelle delle Camere di commercio che segnalano un possibile aumento dei costi –, mantenere ancora aperta la discussione in attesa in ogni necessario approfondimento e rinviare la conclusione dell'esame ad un momento successivo.
Franco VAZIO (PD) ritiene che sia necessario fare chiarezza in merito al tema oggetto di discussione da parte delle Commissioni. A suo avviso, in questa sede, il compito del legislatore non è quello di stabilire se l'atto debba o meno essere predisposto dal notaio. Nel sottolineare come vi siano opinioni favorevoli a una «liberalizzazione» degli atti, evidenzia come in questo caso l'atto debba essere rogato dal notaio. Precisa che un atto è pubblico non in quanto fatto in pubblico, ma in quanto stilato dal notaio. Ricorda infatti che, mentre la scrittura privata autenticata è un atto che viene compiuto davanti ad un notaio che assicura solamente l'autenticità delle firme, l'atto pubblico è un atto formato innanzi a un pubblico ufficiale che ne garantisce, oltre all'autenticità delle firme, anche la complessità del testo. A suo avviso, quindi, poiché la direttiva fa riferimento all'atto pubblico, è chiaro l'ambito di intervento. Sollecita quindi i relatori a considerare attentamente che la costituzione di un atto societario non è un atto banale ma presuppone la garanzia per tutti gli utenti di poter accedere all'atto e di poter essere certi che i soggetti che hanno costituito la società siano effettivamente coloro i quali hanno presentato i documenti. Osserva infatti che la certificazione documentale di fronte a un pubblico ufficiale costituisce parte integrante dell'atto. Ritiene quindi che la piattaforma non possa costituire una incidentalità eventuale e che la riservatezza delle comunicazioni, la certificazione del deposito digitale, la correttezza delle procedure, debbano avere caratteristiche uniformi e garantite sull'intero territorio a tutela sia di chi stipula l'atto sia di chi lo utilizza. Ritiene che il legislatore debba garantire al notaio la certezza di operare su un ambiente certificato che gli consenta di svolgere in maniera Pag. 16trasparente il proprio compito. Pertanto, a suo avviso, ci si deve limitare a valutare se vi sia trasparenza nella scelta della piattaforma ma non intervenire per consentire la scelta tra diverse piattaforme. Sottolinea, infatti, che, se consentire la possibilità di scelta tra diverse piattaforme significherebbe aprire alla concorrenza delle stesse, farlo senza discernimento vorrebbe dire mettere in discussione il sistema certificativo e di validazione da parte del pubblico ufficiale. Ritiene, inoltre, che sostenere che si possa essere di fronte a un eventuale monopolio di una piattaforma equivarrebbe a dire che i notai hanno il monopolio delle unità immobiliari in quanto gli atti vengono stipulati all'intero dei loro studi professionali. Sottolinea altresì che anche a livello internazionale si sta rivalutando il sistema italiano di raccolta dei dati e dei documenti degli atti nonché quello degli archivi notarili. Ciò premesso, ritiene che le Commissioni dovranno valutare le questioni che i relatori avanzeranno, tenendo a mente le esigenze non solo di chi deve stipulare un atto societario, e quindi svolgere un'operazione delicata, ma soprattutto dell'utente che deve cercare quell'atto e che deve avere la certezza che lo stesso sia stipulato in una determinata maniera e con determinate garanzie.
Sara MORETTO (IV), pur ritenendo utile attendere i necessari approfondimenti, ritiene opportuno invitare i colleghi delle Commissioni riunite a rimanere all'interno del perimetro dell'atto in titolo sottolineando che la direttiva in recepimento contiene alcuni precisi principi che è inopportuno rimettere in discussione quali, ad esempio, l'individuazione e la definizione dei soggetti cui sono attribuite determinate funzioni. Inoltre, più specificamente, riferendosi alle materie di interesse della X Commissione, cioè ciò che riguarda le attività produttive e le imprese, evidenzia che l'interesse a perseguire una sempre maggiore semplificazione delle procedure deve associarsi all'obbiettivo degli operatori economici e delle imprese di avere certezze sugli atti amministrativi e sul diritto applicabile.
Luca CARABETTA (M5S), relatore per la X Commissione, con riferimento a quanto sostenuto dalla deputata Moretto, esprime la convinzione che discutendo sui parametri di azione non si fuoriesce dal perimetro di interesse dello schema in titolo, ciò perché la direttiva indica cosa fare ma le concrete modalità con cui operare non possono non coinvolgere le scelte politiche del Governo. Ritiene, quindi, che taluni elementi contenuti nello schema di decreto legislativo, ad esempio quello relativo alle modalità di costituzione delle società che sembra più ristretto rispetto a quanto afferma la direttiva, siano frutto di scelte politiche e tale valutazione può essere, a suo avviso, estesa anche a quanto concerne la vigilanza e l'antiriciclaggio.
Riccardo FRACCARO (M5S) osserva che, almeno in questa fase dei lavori, si registra una certa confusione nella posizione delle forze di maggioranza nonché tra i componenti delle Commissioni riunite. Rivolge un invito a dare uno sguardo al lato pratico della questione, ad esempio all'attrattività di una maggiore semplificazione per gli operatori economici. Ritiene infatti auspicabile, da italiano, che le imprese nel nostro Paese possano essere avviate con comodità, come peraltro avviene già in Paesi dell'Unione europea – quindi nostri concorrenti potendo le imprese di ogni Stato membro agire in ambito europeo –, ad esempio l'Estonia dove si può aprire un'impresa, da remoto, semplicemente dotandosi di un'identità digitale che si acquisisce in pochi giorni e pagando circa cento euro. Evidenzia che i giovani che vogliono avviare una startup in ambito europeo saranno certamente invogliati a farlo in Estonia piuttosto che in Italia. Ritiene quindi che sarebbe auspicabile che anche l'Italia potesse offrire tale opportunità ed evitare che i giovani italiani si rivolgano all'estero.
Martina NARDI, presidente della X Commissione, ritiene che la discussione che si sta sviluppando sia assai interessante e che proponga utili spunti per giungere ad una sintesi. Ritiene peraltro che gli sforzi di approfondimento delle questioni dovrebbero Pag. 17 tenere in dovuta considerazione il complesso, e anche la numerosità, degli atti del Governo attualmente all'esame delle Commissioni. Auspica, quindi, che le Commissioni riunite possano proseguire proficuamente questo dibattito.
Mario PERANTONI, presidente, chiede quindi al rappresentante del Governo la disponibilità dell'Esecutivo ad attendere fino all'8 ottobre prossimo per l'espressione del parere da parte delle Commissioni.
Il sottosegretario Francesco Paolo SISTO, intervenendo da remoto, manifesta quindi la disponibilità del Governo ad attendere il parere delle Commissioni sul provvedimento in esame, entro il prossimo 8 ottobre.
Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), alla luce della disponibilità dell'Esecutivo ad attendere fino all'8 ottobre prossimo per l'espressione del parere sullo schema in esame da parte delle Commissioni, chiede se non sia possibile posticipare anche la scadenza del termine per l'espressione del parere sull'atto del Governo n. 277, del quale è relatore.
Mario PERANTONI, presidente, ritiene che le Commissioni possano procedere, come già concordato, all'espressione del parere sull'atto del Governo n. 277 nella seduta di domani.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame del provvedimento in discussione ad altra seduta, già prevista per la giornata di domani. Fa presente, inoltre, che qualora necessario, le presidenze potranno convocare anche la prossima settimana una ulteriore seduta di discussione generale che potrà essere svolta con modalità da remoto.
La seduta termina alle 14.30.