ALLEGATO
Deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata il 2 settembre 2021, di modifica della deliberazione del Consiglio dei ministri 17 giugno 2021 relativa alla prosecuzione nel 2021 delle missioni internazionali e delle attività già autorizzate per il 2020 e alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2021, limitatamente alla scheda n. 52 (Doc. XXV, n. 4-bis)
PROPOSTA DI RISOLUZIONE PRESENTATA DAI RELATORI
Le Commissioni riunite III (Affari esteri e comunitari) e IV (Difesa) della Camera dei deputati,
esaminata la Deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata il 2 settembre 2021, di modifica della deliberazione del Consiglio dei ministri 17 giugno 2021 relativa alla prosecuzione nel 2021 delle missioni internazionali e delle attività già autorizzate per il 2020 e alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2021, limitatamente alla scheda n. 52 (Doc. XXV, n. 4-bis);
richiamata la risoluzione n. 6-00194, approvata il 15 luglio 2021 dalla Camera dei deputati sulla Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali (Doc. XXV, n. 4), nonché sulla Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2020, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2021 (Doc. XXVI, n. 4), adottate il 17 giugno 2021, ai sensi, rispettivamente, degli articoli 2 e 3 della legge 21 luglio 2016, n. 145;
richiamata l'audizione del Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, e del Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, sulla situazione in Afghanistan, svolta il 24 agosto 2021 davanti alle Commissioni congiunte esteri e difesa del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati;
richiamata l'informativa urgente del Governo sugli sviluppi della situazione in Afghanistan, svolta nell'Aula della Camera dei deputati il 7 settembre 2021;
preso atto, altresì, dell'attività conoscitiva svolta dalle medesime Commissioni sulla crisi in Afghanistan e sui possibili scenari successivi;
premesso che:
l'Italia ha dato seguito alle decisioni assunte in ambito NATO al fine di porre termine alla missione NATO Resolute Support (RSM) in Afghanistan, dove da tempo è stato completato il ritiro dei militari italiani;
l'Italia, fin dall'avvio del proprio impegno in Afghanistan, ha operato sul piano militare e degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno della stabilizzazione e pacificazione del Paese, della società civile locale e dei diritti fondamentali, in particolare per le donne, i minori e le minoranze, e ha concorso in sede NATO al confronto sull'esito della missione e sulle modalità per continuare a sostenere il processo democratico in Afghanistan;
l'evoluzione della situazione in Afghanistan, prodottasi nel corso del mese di agosto 2021, impone un radicale mutamento degli obiettivi e degli ambiti di operatività della missione di cui alla Scheda n. 52 dell'allegato I alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 17 giugno 2021, relativa al sostegno alle Forze armate e di polizie afghane nel contesto di una cooperazione intergovernativa che era complessivamente finalizzata alla stabilizzazione e allo sviluppo del Paese;
Pag. 8dopo la dissoluzione delle forze armate e di sicurezza afghane e la rapida presa di potere da parte dell'insorgenza talebana, che ha avuto luogo contestualmente al ritiro del contingente internazionale dal Paese è venuta meno ogni controparte istituzionale legittimamente riconosciuta e ogni presupposto per la prosecuzione degli impegni assunti in termini di sostegno all'addestramento e formazione di forze armate e di sicurezza locali;
nel nuovo scenario afghano l'Italia allinea la propria azione al dettato della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 2593(2021), agli impegni assunti dalla Conferenza umanitaria di alto livello sull'Afghanistan, convocata dal Segretario Generale dell'ONU e svolta il 13 settembre 2021, e alle determinazioni assunte in sede di Unione Europea, nonché di G7 e G20, in collaborazione con la NATO e i suoi alleati;
in linea con l'impegno della Comunità internazionale e nell'interesse dalla pace, della sicurezza e della stabilità globale e regionale – tenuto conto dell'incremento di rischi connessi al terrorismo fondamentalista, a flussi migratori illegali incontrollati, a fenomeni criminali transnazionali anche connessi al traffico di esseri umani – l'Italia intende operare attraverso interventi di emergenza volti a mitigare le conseguenze della crisi sul piano umanitario, a sostegno alla popolazione afghana, in particolare alle categorie di soggetti deboli e vulnerabili, come donne e minori, e ai Paesi della regione colpiti dall'esodo di profughi ed esposti alla propagazione dell'instabilità interna all'Afghanistan;
la crisi afghana pone sfide politiche, securitarie ed umanitarie ad ampio raggio e prospetta rischi di instabilità sulla regione centroasiatica sotto il profilo del terrorismo e di nuove ondate migratorie; è, pertanto, necessario agire con la massima urgenza per evitare ulteriori sofferenze alla popolazione e arginare gli effetti di una catastrofe umanitaria, destinata ad aggravarsi con l'approssimarsi della stagione invernale e sostenere i Paesi limitrofi che accolgono i rifugiati afghani;
conseguentemente, i contributi italiani per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2021, finalizzati al finanziamento della Scheda n. 52 come modificata, dovranno essere destinati in via prioritaria a sostenere progetti e interventi umanitari in Afghanistan, realizzati dagli organismi del sistema delle Nazioni Unite (tra cui l'Ufficio del Coordinatore per gli Affari Umanitari, l'Alto Commissariato per i Rifugiati, la FAO, il Programma alimentare mondiale, il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione e l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) e altri rilevanti soggetti che continuano ad operare nel Paese quali il Comitato Internazionale della Croce Rossa, anche favorendo il coinvolgimento delle ONG italiane. Il Tavolo di coordinamento del sistema della cooperazione italiana per l'Afghanistan, istituito presso il MAECI, potrà contribuire a identificare i settori e gli interventi prioritari a sostegno dei diritti umani, della sicurezza alimentare, della salute, della lotta alla violenza di genere e a favore degli sfollati interni, anche al fine di evitare un aggravamento della crisi umanitaria già in essere nel Paese anche a causa della grave siccità che ha colpito la regione. Ulteriori fondi saranno destinati all'accoglienza e gestione degli sfollati e dei profughi nei Paesi limitrofi, anche per il tramite delle Agenzie ONU, con attenzione prioritaria per donne e bambine e altri soggetti vulnerabili;
quanto al rischio di ondate migratorie incontrollate dirette verso l'Europa, occorre profondere tutto l'impegno possibile per scongiurarle mediante la realizzazione di una strategia migratoria per i Paesi dell'area che preveda interventi tempestivi e risoluti utili a scoraggiare anche l'apertura di nuove rotte e assicurando tutto il sostegno necessario ai Paesi confinanti con l'Afghanistan;
occorrerà, in particolare, per il tramite delle Agenzie ONU, sostenere le comunità locali e le istituzioni dei Paesi limitrofi di accoglienza dei profughi afghani, che dovranno al contempo essere sensibilizzate al rispetto dei diritti umani nella gestione dei rifugiati e dei flussi migratori;
Pag. 9quanto ai corridoi umanitari, nell'obiettivo di scongiurare flussi incontrollati di migranti e prevenire fenomeni di infiltrazione dei flussi migratori da parte di cellule terroristiche, definiti i necessari protocolli, essi dovranno riguardare soggetti particolarmente vulnerabili o che abbiamo un legame con l'Italia, con priorità per i cittadini afghani che abbiano collaborato con il nostro contingente, e/o con altre istituzioni italiane, e le relative famiglie;
condivisi pertanto gli obiettivi della nuova missione, relativi a: 1) «miglioramento delle condizioni di accoglienza e delle iniziative di resilienza a favore della popolazione afghana, in particolare degli sfollati/rifugiati nei Paesi dell'area a seguito dell'evoluzione della situazione nel corso del mese di agosto 2021»; 2) «iniziative volte a facilitare l'accoglienza di sfollati/rifugiati afghani»; 3) «partecipazione italiana all'attuazione di iniziative UE e internazionali di risposta alla situazione in Afghanistan»,
autorizzano
per il periodo 1o gennaio-31 dicembre 2021, la modifica della Deliberazione del Consiglio dei ministri 17 giugno 2021 relativa alla prosecuzione nel 2021 delle missioni internazionali e delle attività già autorizzate per il 2020 e alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2021, limitatamente alla scheda n. 52 (Doc. XXV, n. 4-bis), al fine di finanziare un Fondo per interventi di risposta alla situazione in Afghanistan e per il sostegno umanitario alle popolazioni coinvolte anche nei Paesi limitrofi.
Di Stasio, Pagani.