CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 27 luglio 2021
633.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO

Indagine conoscitiva sulle fondazioni lirico-sinfoniche.

PROGRAMMA DELL'INDAGINE

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione) ritiene utile un'indagine conoscitiva sulle fondazioni lirico-sinfoniche (FLS), per acquisire elementi di conoscenza più approfonditi sullo stato giuridico, sull'attività gestionale e sui modelli organizzativi delle fondazioni medesime, nonché sugli esiti delle attività di risanamento previste dal decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91 (convertito con modificazioni dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112) (cosiddetta «legge Bray»).
  Gli enti lirici hanno ricevuto una prima regolazione dalla legge 14 agosto 1967, n. 800 («Nuovo ordinamento degli enti lirici e delle attività musicali»), che, individuandoli nominativamente, ha attribuito loro la personalità giuridica di diritto pubblico e li ha sottoposti alla vigilanza dell'autorità di Governo competente (all'epoca, il Ministero del turismo e dello spettacolo; oggi il Ministero della cultura). La medesima legge ha dichiarato, inoltre, «di rilevante interesse generale» l'attività lirica e concertistica, «in quanto intesa a favorire la formazione musicale, culturale e sociale della collettività nazionale» (articolo 1).
  Sono stati così riconosciuti come enti autonomi undici teatri lirici e due istituzioni concertistiche assimilate, segnatamente: il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro Comunale di Firenze (ora, Fondazione Teatro del Maggio musicale fiorentino), il Teatro Comunale dell'Opera di Genova (ora, Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova), il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro dell'Opera di Roma, il Teatro Regio di Torino, il Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Trieste, il Teatro La Fenice di Venezia e l'Arena di Verona; l'Accademia nazionale di Santa Cecilia di Roma e l'Istituzione dei concerti e del teatro lirico Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari (ora, Fondazione teatro lirico di Cagliari).
  Agli enti sopra elencati si è aggiunta, per disposto della legge 11 novembre 2003, n. 310, la Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari.
  Attualmente, pertanto, le fondazioni lirico-sinfoniche sono quattordici. Di queste, due sono dotate di forme organizzative speciali, ai sensi di quanto disposto dall'articolo 11, comma 21-bis, del citato decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, e dalla disciplina attuativa emanata con il decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, 6 novembre 2014 («Disciplina dei presupposti e dei requisiti richiesti alle fondazioni lirico-sinfoniche ai fini del riconoscimento del diritto di dotarsi di forme organizzative speciali»). Si tratta della Fondazione Teatro alla Scala (D.M. 5 gennaio 2015) e dell'Accademia di Santa Cecilia (D.M. 5 gennaio 2015).
  Con il decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367 («Disposizioni per la trasformazione degli enti che operano nel settore musicale in fondazioni di diritto privato»), gli enti di prioritario interesse nazionale operanti nel settore musicale sono stati trasformati in fondazioni di diritto privato, al fine di eliminare rigidità organizzative connesse alla natura pubblica dei soggetti e di rendere disponibili risorse private, in aggiunta al finanziamento statale, proveniente principalmente dal Fondo unico per lo spettacolo (FUS). Il procedimento di trasformazione è stato realizzato successivamente con il decreto legislativo 23 aprile 1998, n. 134 («Trasformazione in fondazione degli enti lirici e delle istituzioni concertistiche assimilate») e con la serie di successivi provvedimenti attuativi.
  A dispetto di questi interventi normativi, tuttavia, quello del regime giuridico Pag. 158ottimale delle fondazioni lirico-sinfoniche, è allo stato attuale un problema ancora irrisolto.
  Per far fronte allo stato di grave crisi del settore e di pervenire al risanamento delle gestioni e al rilancio delle attività delle fondazioni lirico-sinfoniche, il citato decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, come accennato, aveva previsto, per le fondazioni che versassero in situazioni di difficoltà economico-patrimoniale, la possibilità di presentare un piano di risanamento. Il piano doveva essere presentato a un commissario straordinario del Governo, appositamente nominato, e doveva assicurare, entro i tre successivi esercizi finanziari, ovvero entro il 2016, gli equilibri strutturali del bilancio sotto il profilo sia patrimoniale, sia economico-finanziario. Le fondazioni per le quali il piano di risanamento non fosse stato approvato nei termini previsti, ovvero che non avessero raggiunto entro l'esercizio 2016 le condizioni di equilibrio strutturale del bilancio, sia sotto il profilo sia patrimoniale, sia economico-finanziario, sarebbero state poste – questo prevedeva l'articolo 11 del decreto-legge – in liquidazione coatta amministrativa.
  Successivamente, però, la legge di stabilità per il 2016 (legge n. 208 del 2015, articolo 1, comma 355) ha prorogato al 2018 il termine per il raggiungimento dell'equilibrio strutturale di bilancio per le fondazioni che avevano già presentato il piano di risanamento, previa predisposizione, da parte delle stesse, entro il 31 marzo 2016, di un'integrazione del piano, relativa al periodo 2016-2018, pena la sospensione dei contributi a valere sul FUS.
  Ancora dopo, il decreto-legge n. 113 del 2016 (convertito dalla legge n. 160 del 2016), all'articolo 24, ha reso più flessibile il percorso di risanamento, sostituendo il riferimento al raggiungimento dell'equilibrio strutturale del bilancio, sia sotto il profilo patrimoniale che economico-finanziario, con il riferimento al raggiungimento del pareggio economico in ciascun esercizio e al tendenziale equilibrio patrimoniale e finanziario entro il 2018.
  In seguito, la legge di bilancio per il 2018 (legge 27 dicembre 2017, n. 205, articolo 1, comma 323) ha prorogato al 2019 il termine per il raggiungimento del tendenziale equilibrio patrimoniale e finanziario da parte delle fondazioni. Tale termine è stato poi nuovamente prorogato, al 31 dicembre 2020, dal decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162 (articolo 7, comma 1, primo periodo, e 3-bis).
  I più recenti interventi inerenti il percorso di risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche sono stati attuati dalla legge di bilancio per il 2021 (legge 30 dicembre 2020, n. 178), che ha ulteriormente differito al 31 dicembre 2021 il termine per il raggiungimento del pareggio economico e del tendenziale equilibrio patrimoniale e finanziario per le fondazioni che, alla data della sua entrata in vigore, avessero già presentato il piano di risanamento.
  La crisi pandemica ha investito anche il sistema delle Fondazioni lirico-sinfoniche. Dalla «Relazione del Commissario straordinario del Governo sullo stato di attuazione dei piani di risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche» relativa al periodo gestionale di riferimento Primo semestre 2020 (datata novembre 2020) si desume che solo nei primi mesi del 2021 sarebbe stato possibile avere elementi utili per misurare davvero la gravità di questa crisi e capire quali misure straordinarie di sostegno sarebbe stato necessario mettere in atto per assicurare la ripresa e il compimento dei percorsi di risanamento.
  Dal momento che la capacità operativa delle fondazioni potrebbe esser fortemente pregiudicata ancora per diversi mesi e che le fondazioni potrebbero continuare a dover affrontare una situazione di grande criticità e tensione, sia sul fronte organizzativo che su quello della tenuta degli equilibri economico-finanziari, appare necessario accertare quali interventi debbano opportunamente e ragionevolmente esser messi in atto alla luce di questo periodo gestionale del tutto anomalo, condizionato dagli effetti della pandemia.
  Pertanto, l'indagine conoscitiva ha lo scopo di permettere alla Commissione di operare una ricognizione qualitativa e quantitativa sui modelli gestionali e organizzativi delle fondazioni lirico-sinfoniche, sulla Pag. 159loro situazione economica e patrimoniale, sugli esiti e gli impatti dei piani di risanamento previsti dal citato decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, sull'efficienza dell'attuale modello giuridico delle fondazioni e sulle prospettive future delle stesse, con l'obiettivo di capire se sia necessario un ripensamento delle politiche e degli interventi concernenti il sistema complessivo delle fondazioni lirico-sinfoniche, e quali iniziative possano servire per intercettare nuovi segmenti di pubblico e per accrescere la diffusione del patrimonio operistico tra le nuove generazioni.
  L'indagine conoscitiva si sostanzierà nell'audizione, previa acquisizione dell'autorizzazione del Ministro della cultura o del Presidente del Consiglio dei ministri, quando necessario, dei seguenti soggetti: i dirigenti del Ministero della cultura competenti nel settore, i Soprintendenti delle 14 fondazioni lirico-sinfoniche, il Commissario straordinario del Governo sullo stato di attuazione dei piani di risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche, le rappresentanze sindacali e i principali esperti del settore.
  L'obiettivo dell'indagine conoscitiva è quello di porre la Commissione nelle condizioni di esporre, in un documento conclusivo, i risultati della ricognizione e le sue eventuali proposte di intervento per il rilancio delle fondazioni lirico-sinfoniche.
  Nel corso dell'indagine, la Commissione potrebbe svolgere – previa intesa con il Presidente della Camera dei deputati – specifiche missioni di studio presso la sede di fondazioni lirico-sinfoniche, anche per incontrare rappresentanze del personale.
  L'indagine conoscitiva si concluderà entro il 31 dicembre 2021.