CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 giugno 2021
611.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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GIUNTA PLENARIA

  Mercoledì 23 giugno 2021. — Presidenza del presidente Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE.

  La seduta comincia alle 14.

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Roma nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti (atto di citazione del signor Giovanni Moscherini).
(Doc. IV-ter, n. 7).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 9 giugno 2021.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile nei confronti di Pietro Tidei, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Roma (atto di citazione di Giovanni Moscherini) (Doc. IV-ter, n. 7). Ricorda che nella seduta del 24 marzo scorso il relatore, deputato Pietro Pittalis, ha illustrato la vicenda alla Giunta e che nella seduta del 29 aprile scorso la Giunta ha ascoltato l'ex deputato Pietro Tidei ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera; nella seduta del 9 giugno scorso il relatore ha formulato la sua proposta nel senso della sindacabilità. Avverte che nella giornata di ieri è pervenuta alla Giunta una comunicazione del Tidei con la quale si richiede una ulteriore proroga di qualche giorno, essendo in via di completamento un tentativo di composizione bonaria della lite. Chiede quale sia l'opinione del relatore in proposito.

  Pietro PITTALIS (FI), relatore, ritiene che nulla osti ad accogliere la richiesta di rinvio dell'esame, purché per un tempo limitato, fissando a breve termine la deliberazione da parte della Giunta.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia il seguito dell'esame del documento in titolo ad una prossima seduta.

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DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Roma nell'ambito di un procedimento civile nei confronti del deputato Andrea Ruggieri (atto di citazione di Paola Taverna).
(Doc. IV-ter, n. 22).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 12 maggio 2021.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento civile nei confronti del deputato Andrea Ruggieri, pendente presso il tribunale di Roma (atto di citazione di Paola Taverna) (Doc. IV-ter, n. 22). Ricorda che nella seduta del 12 maggio 2021 la relatrice, deputata Eva Lorenzoni, ha illustrato la vicenda alla Giunta. Ricorda, inoltre, che – come annunciato nella medesima seduta – oggi si procederà ad ascoltare il deputato Andrea Ruggieri, ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera.
  Invita il deputato Andrea Ruggieri a entrare in aula.

  (Viene introdotto il deputato Andrea Ruggieri)

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, con riferimento al Doc. IV-ter, n. 22, fa presente che il deputato Andrea Ruggieri è invitato ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera a fornire i chiarimenti che ritenga opportuni e che, al termine dell'intervento dell'audito, i colleghi potranno intervenire per formulare quesiti e osservazioni.

  Andrea RUGGIERI (FI) fa presente che la ricostruzione di quanto dichiarato nel corso della trasmissione televisiva, proposta nell'atto di citazione della senatrice Taverna, è parziale e non corrispondente al vero; egli ha infatti utilizzato le espressioni per le quali è stato citato in giudizio rivolgendosi esclusivamente al parlamentare europeo Giarrusso, del Movimento 5 stelle, e non alla senatrice Taverna, mentre svolgeva un ragionamento non rivolto personalmente ad alcuno. Il tutto peraltro avveniva nel corso di una trasmissione televisiva in diretta e in risposta a sollecitazioni assolutamente non preventivabili. Ritiene che ciò sia verificabile visionando il filmato della trasmissione, come testimoniato dalla trascrizione degli interventi suoi, del conduttore e dell'on. Giarrusso, di cui dà lettura. La senatrice Taverna è stata raggiunta da una considerazione critica da lui formulata quando, rispondendo in diretta televisiva alla domanda del conduttore – provocata a sua volta dalla sollecitazione di un ospite, che a sua memoria era un ex militante del M5S – ha detto, in termini assolutamente non ingiuriosi, che «se io spendo sette euro al mese vuol dire che si possono spendere sette euro al mese, se uno ne spende duecento volte in più, la Taverna ... vuol dire che o non sa fare i contratti telefonici oppure chiama su Marte». Questa è l'unica frase da lui diretta alla senatrice, mentre le precedenti frasi – ritenute ingiuriose dalla senatrice stessa – erano rivolte all'on. Giarrusso, ma nell'ambito di un discorso in generale. Con riferimento al profilo della insindacabilità, ritiene che le sue dichiarazioni sono strettamente connesse con l'attività parlamentare e, pertanto, rientranti nella previsione di cui all'articolo 68 della Costituzione. Si stava infatti parlando delle richieste di rimborso delle spese sostenute da parlamentari della Repubblica e lui era quindi stato sollecitato a intervenire in relazione all'utilizzo dell'indennità parlamentare, che è un istituto previsto dall'articolo 69 della Costituzione e disciplinato dalla legge n. 1261 del 1965, che attribuisce agli Uffici di Presidenza delle Camere il compito di determinare l'ammontare della indennità mensile, a garanzia del libero svolgimento del mandato elettivo; l'argomento della trasmissione era dunque strettamente attinente allo status e allo svolgimento della funzione di parlamentare, Pag. 10 non solo dei parlamentari del Movimento 5 stelle e della senatrice Taverna, ma di tutti e, direttamente, anche di sé stesso. Dopo avere risposto in ordine alle proprie spese telefoniche, egli è stato infatti chiamato dal conduttore della trasmissione a commentare in diretta televisiva le spese telefoniche della senatrice Taverna, delle quali non era precedentemente a conoscenza e la cui asserita entità egli non aveva ovviamente modo di verificare, ed ha risposto in termini generali. Fa presente che non ci sono atti di sindacato ispettivo o altri interventi per la semplice ragione che non potrebbero esserci, considerata la peculiare natura di un istituto parlamentare per eccellenza, previsto dalla Costituzione e disciplinato, come detto, non dal Governo ma dagli Uffici di Presidenza delle due Camere in base alla legge. Nell'esprimere la sua opinione, peraltro a commento di una prerogativa che attiene anche al suo status e alla sua funzione di parlamentare, con toni paradossali e senza alcun carattere offensivo, egli ha inteso sottolineare l'obbligo che è in capo a tutti i parlamentari di un uso parsimonioso del denaro pubblico, da loro percepito in forma di indennità parlamentare. Trova infine pretestuoso il fatto che una senatrice, che non ha lesinato nel corso della propria attività l'utilizzo di epiteti anche gravemente offensivi nei confronti di parlamentari, si sia sentita lesa nella propria onorabilità da critiche, formulate con toni paradossali e volte essenzialmente a contestare al M5S una battaglia politica sproporzionata, a suo avviso, rispetto agli effettivi costi della politica.

  Carla GIULIANO (M5S) chiede conferma del fatto che l'on. Ruggieri non nega di avere proferito espressioni offensive, ma sostiene solo di averlo fatto non rivolgendosi alla senatrice Taverna, e della circostanza che, non essendo presente la senatrice, è stato il conduttore della trasmissione a fare il paragone tra le spese telefoniche e a chiedere un commento al deputato Ruggieri. Domanda se l'oggetto della trasmissione fossero i presunti eccessi delle spese dei parlamentari, anche diverse da quelle sostenute per le utenze telefoniche. Chiede, infine, se, pur non essendovi atti di sindacato ispettivo sul tema, il deputato audito abbia svolto su di esso atti o interventi di altro tipo in sede parlamentare.

  Andrea RUGGIERI (FI) ribadisce che il carattere generale delle frasi contestate, pronunciate rivolgendosi all'on. Giarrusso al quale non erano però riferite, è confermato dal video della trasmissione televisiva. Conferma che la sottolineatura della differente entità delle spese telefoniche sue e della senatrice Taverna è stata fatta dal conduttore della trasmissione e che, in risposta alla richiesta di un commento in proposito, egli ha citato la sen. Taverna nei termini sopra menzionati, assolutamente non offensivi. Rimarca che la trasmissione verteva sugli eccessi che, a dire di alcuni giornalisti intervenuti, riguardavano le spese dei parlamentari, non solo quelle per la telefonia; in tale ambito l'attenzione è stata poi spostata specificamente sulle spese e i rimborsi dei parlamentari del Movimento 5 stelle, non per iniziativa del conduttore ma di un ospite, che, come detto, era a sua memoria un ex esponente del M5S. Ribadisce che è diritto e dovere di ogni parlamentare parlare del proprio status e della propria funzione e che non ha svolto alcun intervento in sede parlamentare in ragione della natura dell'indennità parlamentare, sopra ricordata.

  Alfredo BAZOLI (PD) chiede se le dichiarazioni considerate offensive e all'origine della citazione in giudizio siano state fatte prima che nel corso della trasmissione fosse evocato il nome della sen. Taverna.

  Andrea RUGGIERI (FI) precisa che, a suo ricordo, nell'ambito dell'esposizione di presunti eccessi nei rimborsi delle spese sostenute dai parlamentari, la senatrice era già stata citata: infatti la polemica con l'on. Giarrusso è insorta dopo che il conduttore della trasmissione ne aveva parlato. Solo a questo punto egli ha menzionato di sua iniziativa la senatrice per svolgere la sopra citata considerazione, in chiave critica e paradossale, sulla capacità di sottoscrizione Pag. 11 di contratti telefonici più o meno vantaggiosi.

  Carlo SARRO (FI) rileva che, a suo giudizio, l'on. Ruggieri ha evidentemente fatto ricorso all'utilizzo di figure retoriche per formulare una critica squisitamente politica sul modo di intendere l'esercizio della funzione parlamentare. Da quanto riferito dall'audito, emerge che tutta la trasmissione era incentrata su eccessi o paventati abusi nell'impiego delle risorse economiche della loro indennità da parte dei parlamentari, e non solo della senatrice Taverna.

  Andrea RUGGIERI (FI) concorda con quanto prospettato dall'on. Sarro sia rispetto alle proprie affermazioni sia rispetto al fatto che la senatrice Taverna è stata menzionata insieme a diversi altri parlamentari.

  Manuela GAGLIARDI (CI) chiede di precisare ulteriormente se l'affermazione relativa al confronto tra le spese di telefonia della sen. Taverna e dell'on. Ruggieri sia stata preceduta da una domanda rivolta al deputato medesimo e se vi fosse una qualche intenzione offensiva nel riferimento alla capacità di contrattazione e alle «telefonate su Marte».

  Andrea RUGGIERI ribadisce che il riferimento, paradossale e non offensivo, alla sen. Taverna è stato da lui fatto a conclusione di un alterco con l'on. Giarrusso, iniziato dopo la domanda del conduttore della trasmissione, il quale aveva fatto un confronto tra le spese per le utenze telefoniche della senatrice Taverna e quelle sue. È a suo avviso evidente l'ironia dell'unica frase da lui realmente rivolta alla senatrice, che non può essere ritenuta idonea a offendere.

  Eugenio SAITTA (M5S) chiede di precisare se l'oggetto della trasmissione fossero le spese dei parlamentari in genere o non, piuttosto, i rimborsi richiesti da quelli del Movimento 5 stelle, con riferimento a casi specifici. Domanda inoltre se, prima dello scambio di opinioni tra i deputati Ruggieri e Giarrusso, vi fossero stati video o ricostruzioni di altro genere su casi riferiti a specifici parlamentari, tra i quali la sen. Taverna. Rileva che la senatrice si è sentita offesa dalle frasi «o te li rubi o sei scema» e «o te li fotti o sei scema» e ritiene necessario ricostruire esattamente il contesto nel quale tali frasi sono state pronunciate; a tal fine è importante definire se il tema della trasmissione erano i rimborsi richiesti dai parlamentari del Movimento 5 stelle. Chiede, infine, informazioni in merito all'insuccesso del tentativo di mediazione esperito dalle parti e chiede altresì se il deputato Ruggieri non ritenga che vi siano ancora i margini per una composizione bonaria, anche attraverso la formulazione di scuse.

  Andrea RUGGIERI conferma che l'oggetto della trasmissione era genericamente riferito ad alcuni rimborsi delle spese dei parlamentari. Nel corso della trasmissione il focus sui rimborsi chiesti dai parlamentari del Movimento 5 stelle è stato originato dall'intervento di un ospite, non ricorda se successivo alla proposizione di un servizio. Ribadisce che lo scambio di vedute con l'on. Giarrusso verteva su una questione di portata generale e non era riferibile alla senatrice Taverna, alla quale era invece riconducibile l'intervento introduttivo del conduttore della trasmissione. Le frasi che hanno dato origine alla querela sono state evidentemente rivolte all'on. Giarrusso e riguardavano l'uso dell'indennità parlamentare, non riferito in modo specifico ad alcun parlamentare. Evidenzia di non avere alcun preconcetto personale verso nessuno; sottolinea tuttavia che il tentativo di mediazione è fallito perché non ritiene di avere offeso la senatrice Taverna e, quindi, di non avere nulla di cui scusarsi.

  Roberto CASSINELLI (FI), nell'esprimere apprezzamento per l'uso parsimonioso di risorse pubbliche da parte dell'on. Ruggieri, chiede conferma che l'animus con il quale l'on. Ruggieri medesimo interloquiva su questioni attinenti all'indennità parlamentare – istituto come ricordato previsto Pag. 12 dalla Costituzione, regolamentato dalla legge e di esclusiva pertinenza parlamentare e, dunque, che non si presta alla presentazione di atti di sindacato ispettivo rivolti al Governo – fosse proprio quello di sottolineare l'importanza di un suo uso rispettoso.

  Andrea RUGGIERI (FI) risponde in senso affermativo, nel senso di aver voluto sottolineare la necessità di impiegare con parsimonia le risorse pubbliche erogate ai parlamentari in forma di indennità.

  (Il deputato Andrea Ruggieri si allontana dall'aula)

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, non essendovi altri interventi, rinvia il seguito dell'esame della domanda in titolo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40.