ALLEGATO 1
D.L. n. 45/2021: Misure urgenti in materia di trasporti e per la disciplina del traffico crocieristico e del trasporto marittimo delle merci nella laguna di Venezia. C. 3072 Governo, approvato dal Senato.
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La VIII Commissione,
esaminato, per le parti di competenza, il D.L. n. 45 del 2021, C. 3072 Governo, approvato dal Senato;
premesso che l'articolo 3 tratta il tema dell'attività crocieristica nel territorio di Venezia e della laguna, in funzione dell'esigenza di contemperare tale attività con la salvaguardia e la tutela del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale del territorio, e a tal fine demanda all'Autorità di sistema portuale l'esperimento di un concorso di idee relativo alla realizzazione e gestione di punti di attracco fuori dalle acque protette della laguna di Venezia, utilizzabili dalle navi adibite al trasporto passeggeri di stazza lorda superiore a 40.000 tonnellate e dalle navi portacontenitori adibite a trasporti transoceanici;
ricordato che il decreto interministeriale n. 79 del 2 marzo 2012 (cosiddetto decreto «Clini-Passera») aveva previsto l'estromissione dal passaggio attraverso il bacino di San Marco – Canale della Giudecca delle navi con stazza superiore alle 40.000 tonnellate, una volta individuata una via alternativa praticabile per raggiungere la Stazione Marittima;
rilevato come occorra dare il prima possibile risposte adeguate – in un'ottica sempre più orientata alla sostenibilità ambientale di un sito qualificato come patrimonio mondiale dell'umanità, tutelato dall'UNESCO – alla soluzione del «problema grandi navi» e, più in generale, al problema della salvaguardia della città che costituisce una questione «di preminente interesse nazionale»;
richiamati i numerosi impegni esplicitati nella mozione votata alla Camera il 19 novembre 2019 e sostenuta da tutte le forze politiche, che ha evidenziato l'importanza di affrontare in modo unitario le tematiche di Venezia e della sua laguna, all'interno di quello che la mozione definisce «Dossier Venezia», con particolare attenzione all'esigenza di affrontare i temi della difesa e del rilancio del porto, degli effetti dei cambiamenti climatici sulla città, delle problematiche legate ai lavori del Mose, della monocultura turistica, della residenza e del ripopolamento della città; del blocco del moto ondoso, delle bonifiche di Porto Marghera;
ribadita l'esigenza di procedere in modo più efficace alla bonifica del SIN di Porto Marghera, aggiornando lo stato dell'arte della messa in sicurezza permanente già realizzata e dettagliando l'elenco delle opere di bonifica da effettuare;
evidenziato che appare opportuno:
affrontare l'emergenza lavoro con risorse e provvedimenti adeguati per far fronte alla crisi drammatica causata dalla pandemia, che ha colpito pesantemente le città d'arte, in particolare Venezia azzerando di fatto l'economia cittadina; a tal fine appare necessario improntare una strategia di sostegno e di rilancio dell'economia turistica secondo modelli sostenibili per una città fragile come Venezia, partendo dalla gestione dei flussi;
accettare la sfida connessa alla realizzazione di un porto off-shore «fuori dalle acque protette della laguna», per navi commerciali transoceaniche e da crociera – realizzando una piattaforma destinata a servire l'intero sistema portuale dell'Alto Adriatico – nonché adottare con urgenza comunque soluzioni provvisorie nel solco Pag. 43di quelle già individuate nell'ambito del Comitato Interministeriale di indirizzo, coordinamento e controllo per la salvaguardia di Venezia di cui alla legge n. 798 del 1984 (cosiddetto Comitatone), e altresì soluzioni finalizzate prioritariamente ad invertire gli effetti erosivi e di sconvolgimento morfologico in atto nella laguna;
che le navi adibite al trasporto passeggeri che utilizzino punti di attracco fuori dalle acque protette siano quelle non conformi ad una «classe Venezia» autorizzata all'ingresso in Laguna, da definire mediante apposito decreto ministeriale;
effettuare un monitoraggio:
a) del traffico navale lungo il canale Malamocco – Marghera (cosiddetto «canale dei petroli») e dei suoi effetti sull'ecosistema nonché sulla stabilità delle fondazioni delle strutture limitrofe e sul patrimonio monumentale di Venezia, nonché una stima dei possibili effetti in caso di incremento del traffico lungo il medesimo canale;
b) dell'impatto del transito nel canale di San Marco e nel canale della Giudecca delle navi adibite al trasporto passeggeri sulla stabilità delle fondazioni del patrimonio monumentale prospiciente le rive e sulla salubrità dei fumi di scarico per la salute umana;
attivare in tempi rapidi il Centro di Studio e di Ricerca Internazionale sui Cambiamenti Climatici con sede a Venezia già istituito con la legge di bilancio per il 2019 e per il quale è autorizzata una spesa 500.000 euro a decorrere dal 2020,
esprime
PARERE FAVOREVOLE.
ALLEGATO 2
5-05937 Foti: Inserimento, su proposta della regione Lombardia, della ex strada provinciale 639 Lecco-Bergamo e del completamento della tangenziale di Como nell'elenco delle opere da commissariare.
TESTO DELLA RISPOSTA
In merito al completamento della nuova Lecco-Bergamo rappresento che la strada statale 639 fa parte delle infrastrutture stradali appena rientrate nella gestione della società Anas in virtù del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 2019 di revisione della rete stradale nazionale.
I lavori della variante di Vercurago, nel territorio della Provincia di Lecco, rimangono però in capo alla stessa Provincia, in quanto opera prevista dalla cosiddetta legge obiettivo, già avviata e della quale occorre aggiornare il progetto esecutivo per procedere al riappalto.
Con delibera n. 73 del 22 luglio 2010 il Cipe, approvando il progetto definitivo dell'opera, ha individuato la Provincia di Lecco quale soggetto attuatore.
Preciso che trattandosi di una variante di un tracciato già esistente ed afferente un centro abitato, il permanere della titolarità dell'opera alla Provincia di Lecco non interferisce con la nuova gestione Anas.
Quanto alla Tangenziale di Como la sua realizzazione e gestione è assentita in concessione alla società Autostrada Pedemontana Lombarda e le funzioni di concedente sono esercitate dalla società CAL (Concessioni Autostradali Lombarde).
L'opera è divisa in due lotti funzionali.
Il primo lotto, per l'estensione di circa 3 chilometri, è stato realizzato ed aperto al traffico il 23 maggio 2015.
Il secondo lotto, per un'estensione di 6 chilometri, è attualmente in fase di progettazione definitiva.
Circa la proposta che regione Lombardia intenderebbe avanzare, su richiesta dei rispettivi territori, di inserimento delle suddette opere stradali nell'elenco delle opere da commissariare ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge sblocca cantieri, rappresento che è attualmente in corso l'attività finalizzata alla definizione del nuovo elenco sulla base di criteri coerenti con quanto previsto dalla disposizione di legge e anche con quanto richiesto dal Parlamento nei pareri espressi in occasione del precedente decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
ALLEGATO 3
5-05938 Terzoni: Monitoraggio dell'andamento dei prezzi delle materie prime e dei materiali impiegati nell'edilizia, al fine di garantire la piena efficacia della misura del «superbonus 110%».
TESTO DELLA RISPOSTA
In relazione all'aumento dei prezzi delle materie prime impiegate nel comparto edilizio, faccio presente che, ai sensi del comma 27-ter dell'articolo 216 del decreto legislativo n. 50 del 2016, ai contratti di lavori affidati prima dell'entrata in vigore del medesimo decreto e in corso di esecuzione continua ad applicarsi l'articolo 133 del soppresso decreto legislativo n. 163 del 2016.
In attuazione del citato articolo il Mims rileva con proprio decreto le variazioni percentuali annuali dei singoli prezzi dei materiali da costruzione più significativi relativamente ai contratti di lavori affidati prima dell'entrata in vigore dell'attuale codice dei contratti e in corso di esecuzione.
Il Ministero si avvale della Commissione consultiva centrale per il rilevamento del costo dei materiali da costruzione, la quale, sulla base dell'attività istruttoria effettuata dalla competente Direzione generale del Mims, ha il compito di esprimere un parere in ordine alla sussistenza delle circostanze eccezionali che hanno causato le variazioni di prezzo dei materiali da costruzione più significativi.
Per i contratti relativi al nuovo codice, il comma 1, dell'articolo 106 del medesimo codice, prevede, in linea generale, che le modifiche e le varianti dei contratti di appalto in corso di validità devono essere autorizzate dal Rup.
In caso di variazioni in aumento o in diminuzione dei prezzi, le stesse possono essere valutate solo per l'eccedenza rispetto al 10 per cento rispetto al prezzo originario e comunque in misura pari alla metà.
La possibilità di aggiornamento dei prezzi, dunque, è rimessa agli accordi tra le parti, ferma restando l'impossibilità di modificare la natura generale del contratto.
Con riferimento ai prezzari l'articolo 23, comma 16, del citato decreto legislativo n. 50 del 2016 prevede che, per i contratti relativi a lavori, il costo dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni è determinato sulla base dei prezzari regionali aggiornati annualmente. Tali prezzari cessano di avere validità il 31 dicembre di ogni anno e possono essere transitoriamente utilizzati fino al 30 giugno dell'anno successivo, per i progetti a base di gara la cui approvazione sia intervenuta entro tale data. In caso di inadempienza da parte delle regioni, i prezzari sono aggiornati, entro i successivi trenta giorni, dalle competenti articolazioni territoriali del Mims, sentite le regioni interessate.
Quanto alla disciplina in materia di Superbonus 110%, ricordo che l'articolo 119-bis del decreto-legge n. 34 del 2020 prevede che, ai fini dell'asseverazione della congruità dei costi, si fa riferimento ai prezzi riportati nei prezzari predisposti dalle regioni e dalle province autonome, ai listini ufficiali o ai listini delle locali camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura ovvero, in difetto, ai prezzi correnti di mercato in base al luogo di effettuazione degli interventi.
ALLEGATO 4
5-05939 Lucchini: Tempi per la realizzazione degli interventi ispettivi e manutentivi delle opere d'arte sulla autostrada A1 nel tratto Fiorenzuola-Fidenza.
TESTO DELLA RISPOSTA
In merito alle iniziative per la riapertura del tratto autostradale tra Fiorenzuola e Fidenza e per eliminare i limiti al transito dei veicoli con massa superiore alle 44 tonnellate, rappresento che dette limitazioni sono da ricondursi alle condizioni del ponte sul torrente Stirone, al chilometro 89, ed agli esiti delle verifiche effettuate in attuazione delle Norme tecniche per le costruzioni 2018 e delle Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti emanate dal Consiglio Superiore dei lavori pubblici.
Gli interventi, che prevedono il potenziamento dell'impalcato rispetto alle caratteristiche originarie dell'opera, saranno ultimati entro il corrente mese di maggio e pertanto sarà possibile procedere, a breve, alla revoca dei provvedimenti limitativi in corso.
ALLEGATO 5
5-05940 Pezzopane: Tempi per la messa in sicurezza delle gallerie delle autostrade A24 e A25, per il ripristino della normale viabilità e per la salvaguardia del sistema idrico del Gran Sasso.
TESTO DELLA RISPOSTA
In merito ai quesiti posti, sulla base delle informazioni fornite dal Commissario Straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, professor Corrado Gisonni, si rappresenta quanto segue.
Le attività di progettazione degli interventi per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso hanno reso necessaria l'effettuazione di indagini preliminari e conoscitive che si sono concluse nei giorni scorsi.
Durante le attività di indagine, si è provveduto ad effettuare le chiusure del Traforo in una singola direzione (cioè un fornice per volta), dalle ore 22:00 alle ore 6:00.
Prima di procedere alle chiusure, il Commissario ha comunicato di aver verificato, di concerto con il concessionario autostradale, la possibilità dell'utilizzo di viabilità alternativa.
Quanto alla fase di progettazione, il Commissario ha rappresentato che la stessa non dovrebbe richiedere, salvo esigenze specifiche e allo stato non prevedibili, l'effettuazione di chiusure del traforo.
In merito al cronoprogramma degli interventi, il Commissario ha evidenziato che la fase progettuale dovrebbe completarsi entro il 31 dicembre 2021.
All'esito di detta fase sarà possibile definire compiutamente le modalità di realizzazione degli interventi e la relativa tempistica.
Allo stato e sulla base degli elementi acquisiti, non sono previste chiusure complete del traffico all'interno del Traforo né interruzioni nell'approvvigionamento idrico delle popolazioni interessate durante l'effettuazione dei lavori.
Quanto alla tempistica del ripristino della viabilità a doppia corsia del Traforo, ricordo che la stessa è condizionata non solo dai tempi di realizzazione degli interventi di messa in sicurezza, ma anche dalle decisioni che verranno assunte dall'Autorità giudiziaria.
È noto, infatti, che il provvedimento di restringimento delle carreggiate e di limitazione della velocità di percorrenza è stato assunto nell'ambito di un procedimento penale incardinato presso la Procura della Repubblica di Teramo, sulla base di un modello di circolazione che, senza interrompere i flussi di traffico all'interno del Traforo, consente di ridurre al minimo i rischi di incidenti e di contaminazioni della risorsa idrica all'interno delle canne autostradali.
Concludo, ricordando, che con un emendamento approvato dal Senato al decreto-legge «sostegni», la durata della gestione commissariale è stata prorogata, anche in coerenza con i tempi di realizzazione e rendicontazione degli interventi, al 30 giugno 2023.
ALLEGATO 6
5-05941 Labriola: Tempi per l'ammodernamento e l'adeguamento
della strada statale SS275 Maglie-Santa Maria di Leuca (LE).
TESTO DELLA RISPOSTA
In merito allo stato dell'iter per la cantierizzazione degli interventi di ammodernamento della strada statale 275, sulla base degli elementi forniti dal Ministero della transizione ecologica, rappresento che, in relazione al progetto definitivo aggiornato sulla base del parere istruttorio della Commissione Via-Vas, detto Ministero ha adottato il decreto direttoriale n. 125 del 30 aprile 2021 di verifica di ottemperanza alle prescrizioni e raccomandazioni contenute nella delibera Cipe n. 92 del 20 dicembre 2004 di approvazione del progetto preliminare e nella successiva delibera Cipe n. 76 del 31 luglio 2009 di approvazione del progetto definitivo, nonché di valutazione delle varianti introdotte.
In particolare, è stata valutata positivamente l'ottemperanza di alcune delle prescrizioni dettate dalle citate delibere Cipe ma è stata rilevata la necessità di porre alcune condizioni ambientali, che dovranno essere verificate nelle successive fasi di progettazione esecutiva e di realizzazione dell'opera, in ragione di alcune varianti localizzative introdotte.
Anche con riguardo al piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo, sono state chieste integrazioni da presentare prima dell'inizio dei lavori.
Alla luce delle richieste del Mite, Anas sta provvedendo all'aggiornamento dello studio di impatto ambientale per le varianti localizzative, al rinnovo della procedura Via per i tratti richiesti nonché all'aggiornamento del progetto definitivo.
ALLEGATO 7
5-05942 Gagliardi: Realizzazione della Gronda di Genova.
TESTO DELLA RISPOSTA
Le attività di progettazione del Passante Autostradale di Genova sono state sviluppate attraverso un iter lungo e complesso con il coinvolgimento di molteplici Amministrazioni e Organismi di valutazione, a livello centrale e locale, chiamati ad esprimersi nei vari ambiti di competenza.
Il progetto definitivo sviluppato dal concessionario è stato approvato dalla competente Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali con decreto del 7 settembre 2017.
Le opere che complessivamente identificano il cosiddetto Nodo di Genova includono anche l'intervento relativo al Nodo di San Benigno per il quale il lotto 1 è stato interamente realizzato, mentre il progetto del lotto 2, a seguito di una ottimizzazione, è stato affidato e attualmente presenta un avanzamento pari al 15 per cento circa rispetto al totale lavori.
Relativamente all'opera principale, nel corso del 2018, il concessionario ha predisposto la progettazione esecutiva sulla quale la Struttura Tecnica di Missione del Ministero ha effettuato un approfondimento mediante la metodologia dell'analisi costi-benefici.
Come è noto, l'opera è inserita nella proposta di definizione consensuale della procedura avviata a seguito del crollo del viadotto sul fiume Polcevera.
Pertanto, i tempi di completamento dell'iter progettuale e dell'avvio dei lavori sono strettamente correlati a quelli di definizione del citato procedimento.