ATTI DELL'UNIONE EUROPEA
Martedì 22 dicembre 2020. — Presidenza del vicepresidente Giovanni CURRÒ. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Alessio Mattia Villarosa.
La seduta comincia alle 12.05.
Comunicazione della Commissione europea al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio: Verso un processo decisionale più efficiente e democratico nella politica fiscale dell'UE.
COM(2019) 8 final.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e conclusione – Approvazione di un documento finale).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 9 dicembre 2020.
Giovanni CURRÒ, presidente, avverte che il relatore ha predisposto una proposta di documento finale, che è a disposizione su geoComm. Avverte inoltre che la XIV Commissione Politiche dell'Unione europea ha espresso parere favorevole con osservazioni sul provvedimento, che è a disposizione su geoComm.
Massimo UNGARO (IV), relatore, illustrando la proposta di documento finale (vedi allegato), ricorda l'esame approfondito svolto dalla Commissione sull'atto in oggetto, completato da alcune audizioni, nel corso delle quali la maggior parte degli auditi ha espresso parere favorevole al passaggio alla procedura legislativa ordinaria per le decisioni in materia fiscale.
Segnala il costo elevato, pari, in Italia, a circa 13 miliardi di euro annui soltanto per l'IVA, dell'attuale procedura decisionale, per la quale è prevista l'unanimità, che rallenta l'adozione delle decisioni necessarie per combattere evasione, elusione e frodi. Propone pertanto di esprimere una valutazione favorevole con osservazioni sull'atto in oggetto, il quale affronta un importantissimo tema strategico, mirante a superare l'attuale frammentazione delle regole applicate nei diversi Stati membri.
Sottolinea quindi la concorrenza sleale esercitata da alcuni Paesi, i quali attirano capitali provenienti da altri Stati membri mediante l'introduzione di norme fiscali di favore. In proposito cita in particolare Paesi Bassi e Lussemburgo e quantifica in Pag. 60circa 3.400 miliardi di dollari i capitali che sono stati trasferiti all'estero per godere di una tassazione ridotta. Rileva inoltre come la persistenza di rilevanti divari all'interno dell'UE indebolisca la credibilità delle iniziative assunte al fine di elevare il livello di tassazione dell'economia digitale.
Contesta poi il paventato pericolo, espresso anche dalla Svezia e dalla Repubblica Ceca, di una perdita di sovranità. Al riguardo segnala infatti che gli interventi dell'Unione europea in materia tributaria, restando ferma la ripartizione di competenze definita nell'ambito degli attuali Trattati, non potranno avere ad oggetto l'introduzione di nuove imposte o la modifica delle aliquote delle imposte vigenti.
Infine, con riferimento alle osservazioni contenute nella proposta di documento finale, si sofferma in particolare sull'esigenza di una più equa distribuzione del carico fiscale tra i diversi fattori della produzione, che privilegi in particolare il fattore lavoro rispetto alla tassazione dei consumi e dei redditi di capitale. Propone quindi di valutare la praticabilità di ricorrere all'articolo 116 del TFUE, il quale prevede l'ammissibilità del voto a maggioranza qualificata nell'ambito della procedura legislativa ordinaria per eliminare distorsioni di concorrenza dovute alla disparità delle norme fiscali. Auspica poi che possa essere definita una base consolidata comune per l'imposta sulle società, fermo restando il potere dei singoli Paesi di determinare le aliquote di tassazione applicabili. Chiede infine che sia garantito un più sistematico coinvolgimento del Parlamento europeo, a garanzia di processi decisionali pienamente democratici.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di documento conclusivo formulata dal relatore.
La seduta termina alle 12.15.