ALLEGATO 1
5-01617 Gariglio: Su presunti atti di propaganda politica nell'Istituto tecnico commerciale «Germano Sommeiller» di Torino.
TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA
Onorevole Gariglio, in merito all'episodio da Lei descritto, risalente a più di un anno e mezzo orsono, non posso che comunicare quanto con nota del 30 settembre 2019 il competente Ufficio scolastico regionale per il Piemonte ha riferito.
La procedura ispettiva, che era stata prospettata in un primo momento dall'Ufficio scolastico regionale a seguito dei fatti verificatesi in data 27 febbraio 2019 e oggetto di attenzione degli organi di stampa il 1 marzo 2019, dopo una ulteriore e più approfondita analisi della documentazione in possesso del predetto Ufficio, non è stata avviata.
Difatti, da quanto riferito dall'U.S.R. l'attività ispettiva del tipo di quella a suo tempo ipotizzata avrebbe potuto interferire su procedimenti in corso nello stesso periodo a carico del dirigente scolastico in questione.
Invero, ai fatti contestati allo stesso, si erano sovrapposte in quel tempo altre vicende, le quali hanno portato, nel mese di settembre 2019, all'irrogazione di sanzioni disciplinari significative tutt'ora in essere.
ALLEGATO 2
5-01932 Giannone: Su un'iniziativa riconducibile al Movimento per la vita svoltasi nell'Istituto tecnico Dal Cero di Verona.
TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA
Onorevole Giannone, con riferimento alla mostra allestita presso l'Istituto Tecnico Dal Cero di San Bonifacio non posso che riferire le informazioni acquisite con nota del 27 gennaio 2020 dal competente Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto da cui emerge quanto di seguito illustro.
L'U.S.R. riferisce che dall'esame del PTOF 2017/2018 – area dei progetti dell'Istituto in argomento – da qualche anno la scuola svolge un progetto dal titolo «Educazione Affettiva Consultorio no drugs», attraverso il quale, la stessa, persegue gli obiettivi: «approfondire la conoscenza di se stessi. Acquisire informazioni relative alla sessualità in merito ai cambiamenti fisiologici e psicologici che caratterizzano lo sviluppo. Riflettere in modo critico sui fattori sociali, culturali, etici, religiosi e psicologici che influenzano la sessualità».
In linea con tali obiettivi e attraverso la collaborazione di più docenti, la scuola ha effettivamente organizzato la mostra proposta dal Movimento Per la Vita, la cui rendicontazione è stata predisposta da un docente e condivisa con gli altri insegnanti dell'Istituto attraverso una circolare del dirigente scolastico n. 507 del 4 giugno 2019.
Si tratta – sempre da quanto riportato nella nota- di un'attività dell'Istituto, giunta, nel 2019, alla sua VI edizione, che amplia l'offerta formativa, coerentemente con le finalità esplicitate, per l'appunto, nel Piano Triennale dell'Offerta Formativa.
Riferisco, sempre sulla base di quanto comunicato dall'U.S.R., due ulteriori elementi.
Le iniziative – secondo la nota dell'U.S.R. – hanno visto il coinvolgimento di tutti gli organi dell'istituzione scolastica, non solo attraverso la condivisione della predetta rendicontazione delle attività connesse a tale tematica, ma anche nell'ambito della revisione annuale del Piano Triennale dell'Offerta Formativa.
L'U.S.R. fa riferimento, in particolare, al Progetto Salute e Benessere, al cui interno si inserisce l'iniziativa in questione, programmato dal Collegio Docenti fin dall'inizio dell'anno scolastico e successivamente condiviso dal Consiglio di Istituto in sede di approvazione del medesimo Piano.
Dalla predetta nota si evince che l'Istituto ha realizzato, nel corso del medesimo anno scolastico, altri percorsi formativi e informativi di carattere scientifico, medico specialistico e psicologico, anch'essi programmati dal Collegio dei docenti e differenziati a seconda delle diverse età degli studenti.
Alla luce delle precedenti considerazioni, dunque, per quanto accertato dall’ U.S.R., lo stesso Ufficio scolastico regionale ritiene che l'attività proposta dalla scuola sia stata deliberata nel rispetto dei processi decisionali di competenza degli organi monocratici e collegiali dell'istituzione scolastica e nel rispetto dell'attività informativa.
Fermo restando quanto riferito con nota del 27 gennaio 2020 dal competente Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, non posso tuttavia non auspicare che le istituzioni scolastiche, qualora decidano di trattare temi importanti e delicati come quello oggetto della Sua interrogazione, li affrontino nel rispetto delle diverse sensibilità.
ALLEGATO 3
5-02891 Capitanio: Su presunte frasi di propaganda politica pronunciate da un docente nell'Istituto Itsos di Cernusco sul Naviglio (Milano).
TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA
Onorevole Capitanio, La informo che il Ministero si è attivato per acquisire, tramite il competente Ufficio scolastico regionale, informazioni direttamente dall'istituzione scolastica interessata in merito ai fatti da Lei rappresenti.
Il dirigente scolastico ha chiarito di aver appreso soltanto dagli organi di stampa dell'episodio in argomento, che gli stessi giornalisti non sono stati in grado, peraltro, di circostanziare.
Ciò ha impedito, di fatto, all'istituzione scolastica di attuare una compiuta verifica dell'accaduto e di valutare eventuali profili di responsabilità disciplinare dell'ignoto docente coinvolto nella vicenda. Nonostante ciò, sempre per quanto riferito dal dirigente scolastico, tale accadimento non è stato, per nulla, sottovalutato.
Il dirigente scolastico ha ribadito che nessun cenno riferito all'episodio gli è stato riferito, neanche in forma confidenziale. Lo stesso ha rimarcato, invero, di non aver ricevuto alcuna concreta segnalazione né dai docenti, né dagli studenti, né dai genitori, incontrati, peraltro, successivamente per la raccolta delle candidature per le elezioni dell'Organo di Garanzia e per il rinnovo del Consiglio di Istituto.
Alla riunione, riferisce il dirigente scolastico, sono intervenuti prevalentemente i genitori delle classi prime, nonché il Presidente del Consiglio di Istituto uscente e il Presidente del Comitato genitori che rappresenta, non solo un punto di riferimento per tutti i genitori, ma costituisce, come tale, il principale interlocutore.
In conclusione, per le ragioni richiamate in precedenza, il dirigente scolastico non ha ritenuto di dover procedere, non potendosi, peraltro, avvalere di ulteriori strumenti di indagine.
ALLEGATO 4
5-04570 Bucalo: Sulle nuove procedure di formazione delle graduatorie scolastiche provinciali e di istituto.
TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA
Onorevole Bucalo, in premessa occorre evidenziare che per la prima volta abbiamo istituito le graduatorie provinciali per le supplenze, digitalizzando tutta la procedura, con lo scopo di abbattere i tempi di lavorazione ed eliminare le difformità delle valutazioni nelle singole graduatorie.
Sono 753.750 le istanze per l'inserimento nelle graduatorie provinciali e di istituto per le supplenze pervenute entro i termini; oltre 800 mila gli utenti totali che, durante il periodo di apertura delle domande, dal 22 luglio al 6 agosto, si sono connessi al sistema, per un totale di 8.659.102 accessi all'istanza online. Un lasso di tempo di gran lunga minore rispetto agli anni precedenti, in cui la trasmissione delle domande era cartacea. Il 58 per cento degli accessi è stato effettuato tramite desktop, il 39 per cento tramite dispositivo mobile, il 3 per cento da tablet. Gli uffici hanno valutato 1.938.000 domande ed è iniziata subito la pubblicazione delle graduatorie.
I titoli presentati, una volta convalidati dalle singole istituzioni scolastiche, entrano in anagrafe docente, consentendo il loro utilizzo per la successiva presentazione di istanze, senza ulteriori adempimenti da parte dei docenti.
Va anche detto che la provincializzazione e la digitalizzazione sgrava le istituzioni scolastiche da una mole enorme di incombenze. È stata anche attivata la procedura sinteticamente chiamata «call veloce», che ha consentito ai docenti collocati in posizione utile nelle graduatorie concorsuali e nelle graduatorie ad esaurimento di poter esprimere volontariamente l'opzione per l'immissione in ruolo in una regione diversa da quella della graduatoria di appartenenza, velocizzando la loro assunzione e andando a coprire posti che, altrimenti, sarebbero rimasti vuoti. Oltre 2.500 docenti hanno inoltrato la domanda. Ogni assunzione in più è preziosissima per la scuola e per chi ci lavora.
È indubbio che occorrerà curare una ancora più incisiva informazione in merito a questa nuova procedura.
ALLEGATO 5
5-03563 Mollicone: Sulla commemorazione degli eccidi delle foibe nelle scuole.
TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA
Onorevole Frassinetti, come noto, tutte le istituzioni scolastiche che, nel loro insieme, costituiscono il sistema di istruzione nazionale, godono di autonomia amministrativa, didattica e organizzativa a norma del decreto del Presidente della Repubblica n. 275 del 1999.
Le scuole, quindi, predispongono e adottano, con la partecipazione di tutte le loro componenti, il Piano Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF), rivedibile annualmente, che esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa.
Le istituzioni scolastiche recepiscono le note ministeriali e adottano, in accordo con tutte le componenti della scuola, le azioni, le attività e le iniziative più adeguate per il percorso formativo e scolastico dei propri studenti, in ottemperanza al predetto «Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche».
Posto ciò, con specifico riferimento alla questione da Lei posta, ricordo che con la legge n. 92 del 2004, il Parlamento italiano ha ufficialmente riconosciuto il 10 febbraio quale «Giorno del Ricordo», con l'obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
In vista di tale giornata, ed in considerazione dell'articolo 1, comma 2, della suddetta legge, il Ministero con la nota n. 389 del 29 scorso gennaio scorso avente ad oggetto «Giorno del Ricordo – 10 febbraio 2020», ha sensibilizzato e invitato le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, nell'esercizio della descritta autonomia, a prevedere iniziative volte a diffondere la conoscenza dei tragici eventi che costrinsero centinaia di migliaia di italiani, abitanti dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia, a lasciare le loro case, spezzando secoli di storia e di tradizioni.
In ultimo, con la predetta nota il Ministero ha precisato che gli Istituti scolastici, possono avvalersi della collaborazione delle Associazioni degli esuli al fine di sensibilizzare le giovani generazioni su questi tragici eventi storici e di riflettere sui valori fondanti promossi dalla nostra Costituzione.
L'attività del Ministero è volta, quindi, a sensibilizzare e incoraggiare giornate commemorative per conservare e rinnovare la memoria di questa come di altre complesse e dolorose vicende della storia del nostro Paese e a sollecitare riflessioni profonde sui valori fondanti della nostra Costituzione. Le scuole, come già riferito, promuovono attività e iniziative in merito che non prevedono un monitoraggio o un'osservazione costante da parte dell'Amministrazione centrale stante proprio la loro autonomia.
ALLEGATO 6
5-04096 Toccafondi: Sull'attività svolta in materia di edilizia scolastica.
TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA
Onorevole Toccafondi, proprio nella consapevolezza che l'edilizia scolastica e la sicurezza delle studentesse e degli studenti e del personale scolastico costituiscono una priorità, da inizio anno 2020 abbiamo assegnato 510 milioni per la messa in sicurezza delle scuole e per interventi di ristrutturazione del patrimonio edilizio scolastico. A fine luglio abbiamo autorizzato un ulteriore importante piano da 320 milioni per la messa in sicurezza degli edifici scolastici.
Abbiamo, inoltre, assegnato 96,6 milioni per l'adeguamento delle scuole alla normativa antincendio, 65,9 milioni per le indagini sui solai e sui controsoffitti, 120 milioni per le regioni colpite dal sisma del centro Italia, 12,7 milioni per interventi di somma urgenza a seguito di eventi atmosferici calamitosi che hanno colpito alcune aree del territorio nazionale nei mesi scorsi e, da ultimo, 855 milioni per province e città metropolitane.
Pertanto, nel solo anno 2020 e sino ad ora sono stati stanziati e quasi completamente assegnati 1.981,6 milioni per n. 2.057 interventi di messa in sicurezza finora autorizzati e n. 5.560 indagini diagnostiche su solai e controsoffitti su altrettanti edifici.
Inoltre, per accelerare l'attuazione degli interventi di edilizia scolastica, i Sindaci e Presidenti di Province e Città metropolitane potranno operare, fino al 31 dicembre 2020, con poteri commissariali, come previsto dal Decreto Scuola.
Sono attualmente in corso 13.915 cantieri e ulteriori 14.340, autorizzati nel corso degli ultimi 3 anni, risultano ora completati. In sostanza siamo intervenuti sinora sul 69 per cento degli edifici scolastici attivi presenti in Italia.
La programmazione triennale nazionale è uno strumento utile che ci consente di poter programmare gli interventi e raccoglie progetti esecutivi, definitivi ma anche solo studi di fattibilità. Sinora sono stati autorizzati 1.550 milioni a valere sul piano mutui BEI 2018, 830 milioni autorizzati quest'anno per il piano 2019 e anche gli 855 milioni delle province e città metropolitane sono destinati alla programmazione in corso. Sono finora circa 3,2 i miliardi destinati alla programmazione triennale 2018-2020, senza contare le economie di gara da riassegnare e le procedure per la progettazione, per la vulnerabilità sismica, per le indagini diagnostiche che si sostanziano in risorse e stanziamenti ulteriori.
Da inizio anno abbiamo anche introdotto importanti norme di semplificazione che consentiranno agli enti locali di poter avviare e concludere al più presto gli interventi di edilizia scolastica.
In questo modo, abbiamo proceduto a finalizzare tutte le risorse iscritte in bilancio per l'anno 2020 per l'edilizia scolastica, proprio consapevoli della necessità di assegnare tutte le risorse disponibili e intervenire tempestivamente sulla sicurezza delle scuole.
In ultimo mi preme ricordare che alle risorse descritte vanno aggiunti oltre 420 milioni stanziati per l'adeguamento degli spazi e degli edifici alle esigenze Covid, di cui 330 milioni di fondi PON per interventi di «edilizia leggera» che hanno finanziato 5.654 enti locali, 30 milioni di Pag. 101fondi nazionali con cui sono stati finanziati 137 enti e 104 milioni previsti dal decreto-legge 104 del 2020, il cosiddetto decreto Agosto, pubblicato lo scorso 14 agosto, da assegnare sempre agli Enti locali, proprietari degli edifici scolastici, per la locazione, o con le altre modalità previste dalla legislazione vigente, inclusi l'acquisto, il leasing o il noleggio di strutture temporanee, di ulteriori spazi da destinare all'attività didattica nell'anno scolastico 2020/2021. Queste risorse potranno essere utilizzate anche per le spese derivanti dalla conduzione di tali spazi e del loro adattamento alle esigenze didattiche.
ALLEGATO 7
Schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2020 (Atto n. 192).
NOTA DEL GOVERNO
Con riferimento alla richiesta di chiarimento formulata dall'On. Mollicone riguardante i «contributi destinati al Festival delle scienze di Roma» e le ragioni per le quali «il finanziamento di 100 mila euro per il Festival risulti riportato due volte nell'allegato “Progettualità di carattere straordinario”», si precisa che:
non si tratta di una duplicazione dell'assegnazione perché le risorse per complessivi 200 mila euro sono state attribuite ad ASI, nella misura di 100 mila euro, e INFN, per altrettanti 100 mila euro, in quanto entrambi gli Enti per il triennio 2017-2019 hanno partecipato attivamente all'organizzazione del Festival delle scienze per le finalità istituzionali proprie. Dunque, non sono state attribuite risorse finanziarie alla FONDAZIONE MUSICA DI ROMA ma, sempre nel triennio 2017-2019, ai due enti vigilati dal MUR, per consentirne la partecipazione al Festival delle Scienze di Roma.
Nel 2020 non c’è più l'assegnazione perché il 2019 è stato l'ultimo di tre anni di durata del Festival delle scienze.
Quanto alla ulteriore richiesta dell'Onorevole «che il Governo renda note le modalità di utilizzo dei finanziamenti per l'INDIRE, l'INVALSI e l'ANVUR», si precisa quanto segue.
L'articolo 19, comma 3, del d.l. n. 98/2011, convertito, con modificazioni, con legge n. 111/2011 prevede espressamente che: «Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono individuate, per il triennio 2012-2014, le risorse finanziarie conseguenti agli interventi di razionalizzazione previsti dal presente articolo, iscritte nello stato di previsione del predetto Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca a legislazione vigente, da destinare ad un apposito fondo da istituire nel medesimo stato di previsione finalizzato al finanziamento del sistema nazionale di valutazione. Le predette risorse confluiscono a decorrere dal 2013 sul «Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca « (FOE) per essere destinate al funzionamento dell'INDIRE e dell'INVALSI con le modalità di cui al decreto legislativo n. 204 del 1998».
In ragione di tale disposizione, a partire dal 2013 il finanziamento dei richiamati Istituti è confluito nel Fondo ordinario per il funzionamento degli enti pubblici di ricerca sul capitolo di spesa 7236.
La menzionata disposizione prevede, nello specifico, le medesime modalità di gestione delle risorse previste dal decreto legislativo n. 204/1998, di modo che i due Istituti in argomento ricevano quote annuali predisposte nel decreto di riparto del FOE a titolo di funzionamento ordinario.
Dunque, il riparto dei fondi avviene sulla base delle principali attività progettuali istituzionalmente previste in capo a ciascuno degli Istituti.
Per quanto attiene all'INDIRE, l'Istituto sviluppa modelli didattici, sperimenta l'utilizzo delle nuove tecnologie nei percorsi formativi, promuove la ridefinizione del rapporto fra spazi e tempi dell'apprendimento Pag. 103e dell'insegnamento. L'Istituto vanta una consolidata esperienza nella formazione in servizio del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario e dei dirigenti scolastici ed è stato protagonista di alcune delle più importanti esperienze di e-learning a livello europeo. Insieme all'Invalsi è parte del Sistema Nazionale di Valutazione in materia di istruzione e formazione. In questo ambito, l'Istituto sviluppa azioni di sostegno ai processi di miglioramento della didattica per l'innalzamento dei livelli di apprendimento e il buon funzionamento del contesto scolastico.
Per quanto attiene ad INVALSI, l'Istituto, svolge attività di studio e ricerca sul funzionamento dei sistemi formativi, delle politiche e delle prassi educative, provvede alla predisposizione e all'implementazione di strumenti di misurazione degli apprendimenti e delle competenze degli studenti e svolge attività di valutazione delle istituzioni scolastiche e formative nell'ambito del Sistema Nazionale di Valutazione, perseguendo gli obiettivi definiti dal Ministro dell'Istruzione in tema di sviluppo del Sistema nazionale di valutazione, ferma restando la propria autonomia nella valutazione delle priorità tecnico-scientifiche.
Nello specifico l'Istituto assicura lo svolgimento delle rilevazioni annuali sugli apprendimenti attraverso l'espletamento delle prove scritte standardizzate a carattere nazionale previste dalla normativa vigente in materia.
In particolare tra le principali attività istituzionali, riportate anche nel piano Triennale di Attività 2020-2022, figurano:
a) la predisposizione di prove nazionali standardizzate di italiano, matematica per i livelli scolastici: seconda e quinta classe della scuola primaria, terza classe della scuola secondaria di primo grado, seconda e quinta classe della scuola secondaria di secondo grado (dall'a.s. 2018-2019);
b) la realizzazione di prove nazionali standardizzate di inglese per i livelli scolastici: quinta classe della scuola primaria, terza classe della scuola secondaria di primo grado e quinta classe della scuola secondaria di secondo grado;
c) la somministrazione con tecnologia CBT (computer based testing) di tutte prove della scuola secondaria di primo e secondo grado, comprese le prove di inglese;
d) la restituzione a ciascuno studente dell'ultimo anno della scuola secondaria di primo grado di un livello descrittivo delle competenze acquisite in italiano, matematica e inglese all'interno del documento di certificazione delle competenze a conclusione del primo ciclo di istruzione;
e) la restituzione a ciascuno studente dell'ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado di un livello descrittivo delle competenze acquisite in italiano, matematica e inglese all'interno del curriculum dello studente stesso.
Per l'ANVUR, come anche riportato nella relazione illustrativa di accompagnamento alla proposta di DM, «le assegnazioni ordinarie a ciascun ente sono state ridotte proporzionalmente per un totale di 1 milione di euro (tabella riportata nel seguito), somma da trasferire, quale contributo per la VQR di ciascuno soggetto, all'ANVUR ai sensi dell'articolo 12, comma 7, secondo periodo del decreto del Presidente della Repubblica 1 febbraio 2010, n. 76 (Regolamento ANVUR), il quale dispone, fra l'altro, che il Ministro «può riservare annualmente per l'Agenzia ulteriori risorse, a valere [...] sul fondo ordinario per gli enti di ricerca di cui all'articolo 7, comma 1, del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, in relazione alle esigenze della stessa per lo svolgimento delle proprie attività istituzionali di valutazione.»
Pag. 104
Quanto più in generale alle considerazioni dell'On. Mollicone sull'esiguità delle risorse per la ricerca e in particolare per quelle per il contrasto alla pandemia COVID-19, si precisa che lo schema di decreto riguarda il riparto di fondi a legislazione vigente fissati con la legge di bilancio adottata nel 2019; mentre per quanto riguarda l'emergenza e la prossima ripartizione, l'Amministrazione si è già attivata a chiedere il rifinanziamento adeguato del FOE.
Tuttavia, per completezza di informazione, è opportuno ricordare che lo stanziamento di competenza per l'esercizio 2020 – per quanto abbia effettivamente subito una riduzione rispetto all'esercizio precedente, a seguito della scorsa legge di bilancio – è stato totalmente reintegrato con l'assegnazione agli enti, a valere sul FOE, della quota pari a complessivi 18 milioni di euro del «Fondo per le esigenze emergenziali del sistema dell'Università, delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e degli enti di ricerca» di cui all'articolo 100, comma 1, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27.
ALLEGATO 8
Schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2020 (Atto n. 192).
PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE
La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
esaminato lo schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca (FOE) per l'anno 2020 (atto del Governo n. 192);
premesso che:
lo stanziamento di competenza per l'esercizio 2020 ha subìto una riduzione rispetto all'esercizio precedente, con conseguente riduzione proporzionale delle assegnazioni agli enti;
le risorse sono state tuttavia recuperate totalmente con l'assegnazione agli enti, a valere sul FOE, di una quota, pari a complessivi 18 milioni di euro, del «Fondo per le esigenze emergenziali del sistema dell'Università, delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e degli enti di ricerca» di cui all'articolo 100, comma 1, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18;
tale somma è stata ripartita con il decreto ministeriale 14 luglio 2020, n. 294, tra gli enti e le istituzioni di ricerca di cui all'articolo 1, comma 1, del decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 218, vigilati dal Ministero dell'università e della ricerca, in proporzione all'assegnazione ordinaria attribuita per l'anno 2019 a ciascun ente;
con il piano straordinario di investimenti nell'attività di ricerca previsto dall'articolo 238 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, il fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca è stato ulteriormente incrementato, per il 2021, di 50 milioni di euro finalizzati a sostenere l'accesso di giovani ricercatori;
espresso l'auspicio che gli enti pubblici di ricerca destinatari dello stanziamento di 50 milioni sopra ricordato lo utilizzino prioritariamente, fino al 50 per cento, per l'assunzione di ricercatori precari con le procedure di stabilizzazione previste dall'articolo 20, commi 1 e 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75,
esprime
PARERE FAVOREVOLE
con le seguenti osservazioni:
in considerazione dell'elevato rischio sismico del nostro Paese e dell'ingente valore economico dei danni provocati da un terremoto (stimabili in decine di miliardi di euro), appare opportuno che all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) sia garantito nei prossimi anni un livello di finanziamento non inferiore a quello previsto per il 2020 con il provvedimento in esame;
nelle prossime ripartizioni del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca valuti il Governo l'opportunità di tenere conto:
a) del ruolo dell'innovazione tecnologica e del ruolo post pandemico della scienza, in particolare promuovendo una strategia per l'innovazione coerente con il più ampio quadro europeo e che si basi su principi di sussidiarietà e di solidarietà dinamica e creativa;Pag. 106
b) della necessità di un rafforzamento degli investimenti pubblici, che privilegi l'approccio interdisciplinare e potenzi le piattaforme europee di ricerca sul modello dell'Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN), dell'Agenzia spaziale europea (ESA) e dell'Organizzazione europea per la biologia molecolare (EMBO);
c) della necessità di realizzazione di strutture di trasferimento tecnologico derivanti da progetti di ricerca cogestiti da imprese ed università ed altri soggetti pubblici e privati capaci di portare innovazione nel tessuto economico generando benessere per aziende, persone e territori;
d) della necessità di creare un circolo virtuoso tra i grandi pilastri industriali italiani e le piattaforme scientifico-tecnologiche-universitarie per valorizzare i talenti dei nostri giovani come fattore di sviluppo e crescita del Paese.
ALLEGATO 9
Schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2020 (Atto n. 192).
PARERE APPROVATO
La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
esaminato lo schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca (FOE) per l'anno 2020 (atto del Governo n. 192);
premesso che:
lo stanziamento di competenza per l'esercizio 2020 ha subìto una riduzione rispetto all'esercizio precedente, con conseguente riduzione proporzionale delle assegnazioni agli enti;
le risorse sono state tuttavia recuperate totalmente con l'assegnazione agli enti, a valere sul FOE, di una quota, pari a complessivi 18 milioni di euro, del «Fondo per le esigenze emergenziali del sistema dell'Università, delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e degli enti di ricerca» di cui all'articolo 100, comma 1, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18;
tale somma è stata ripartita con il decreto ministeriale 14 luglio 2020, n. 294, tra gli enti e le istituzioni di ricerca di cui all'articolo 1, comma 1, del decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 218, vigilati dal Ministero dell'università e della ricerca, in proporzione all'assegnazione ordinaria attribuita per l'anno 2019 a ciascun ente;
con il piano straordinario di investimenti nell'attività di ricerca previsto dall'articolo 238 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, il fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca è stato ulteriormente incrementato, per il 2021, di 50 milioni di euro finalizzati a sostenere l'accesso di giovani ricercatori;
espresso l'auspicio che gli enti pubblici di ricerca destinatari dello stanziamento di 50 milioni sopra ricordato lo utilizzino prioritariamente, fino al 50 per cento, per l'assunzione di ricercatori precari con le procedure di stabilizzazione previste dall'articolo 20, commi 1 e 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75,
esprime
PARERE FAVOREVOLE
con le seguenti osservazioni:
1) nelle prossime ripartizioni del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca il Governo tenga conto:
a) del ruolo dell'innovazione tecnologica e del ruolo post pandemico della scienza, in particolare promuovendo una strategia per l'innovazione coerente con il più ampio quadro europeo e che si basi su principi di sussidiarietà e di solidarietà dinamica e creativa;
b) della necessità di un rafforzamento degli investimenti pubblici, che privilegi l'approccio interdisciplinare e potenzi le piattaforme europee di ricerca sul modello dell'Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN), dell'Agenzia spaziale europea (ESA) e dell'Organizzazione europea per la biologia molecolare (EMBO); Pag. 108
c) della necessità di realizzazione di strutture di trasferimento tecnologico derivanti da progetti di ricerca cogestiti da imprese ed università ed altri soggetti pubblici e privati capaci di portare innovazione nel tessuto economico, generando benessere per persone, aziende e territori;
d) della necessità di creare un circolo virtuoso tra i grandi pilastri industriali italiani e le piattaforme scientifico-tecnologiche-universitarie per valorizzare i talenti dei nostri giovani, in Italia e all'estero, come fattore di sviluppo e crescita del Paese;
2) in considerazione dell'elevato rischio sismico del nostro Paese e dell'ingente valore economico dei danni provocati da un terremoto (stimabili in decine di miliardi di euro), appare opportuno che all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) sia garantito nei prossimi anni un livello di finanziamento non inferiore a quello previsto per il 2020 con il provvedimento in esame.
ALLEGATO 10
Schema di decreto ministeriale per la definizione di nuove classi del corso di laurea in scienze dei materiali e dei corsi di laurea magistrale in scienze dei materiali e in data science (Atto n. 193).
PARERE APPROVATO
La VII Commissione
esaminato lo schema di decreto ministeriale recante la definizione di nuove classi del corso di laurea in «scienza dei materiali» e dei corsi di laurea magistrale in «scienza dei materiali» e in «data science» (atto del Governo n. 193),
esprime
PARERE FAVOREVOLE
con le seguenti osservazioni:
a) valuti il Governo se sia necessario disciplinare la sorte dei corsi di laurea e di laurea magistrale attualmente esistenti in Scienza dei materiali afferenti a classi di laurea già esistenti (L-27 Scienze e tecnologie chimiche e L-30 Scienze e tecnologie fisiche; nonché LM 53 Scienza e ingegneria dei materiali);
b) nelle premesse, si valuti se richiamare anche il decreto ministeriale 25 ottobre 2019, n. 989, recante le Linee generali d'indirizzo della programmazione delle università 2019-2021 e gli indicatori per la valutazione periodica dei risultati, come integrato dal decreto ministeriale 6 agosto 2020;
c) all'articolo 3, comma 1, si valuti l'opportunità di richiamare espressamente, oltre ai regolamenti didattici di ateneo, di cui all'articolo 11, comma 7, lett. d), anche i regolamenti didattici dei corsi di studio, cui fa riferimento l'articolo 12, comma 2, lett. d), del decreto ministeriale n. 270 del 2004 (citato nel testo);
d) all'articolo 5, comma 1, si valuti l'opportunità di specificare che ciascun CFU corrisponde a 25 ore di impegno medio per studente;
e) all'articolo 5, comma 3, si valuti l'opportunità di richiamare i commi 1 e 2 dell'articolo 7 del decreto ministeriale n. 270 del 2004, dedicati al conseguimento del titolo di studio riferito, rispettivamente, alla laurea e alla laurea magistrale; nonché di precisare che con l'espressione «nei rispettivi regolamenti didattici» si fa riferimento ai regolamenti didattici del corso di laurea (così da escludere il riferimento ai regolamenti didattici di ateneo); nonché di chiarire se ai fini del calcolo dei crediti complessivi necessari per il conseguimento del titolo siano inclusi i crediti relativi alla preparazione della prova finale e se l'acquisizione dei crediti complessivi consenta agli studenti di essere ammessi a sostenere la prova finale e di conseguire il titolo di studio indipendentemente dal numero di anni di iscrizione all'università, in conformità con quanto previsto dall'articolo 5, comma 3, dei decreti ministeriali 16 marzo 2007 recanti rispettivamente «Determinazione delle classi delle lauree universitarie» e «Determinazione delle classi di laurea magistrale».