ALLEGATO 1
5-01306 Mollicone: rischi per la salute dei cittadini derivanti dall'emergenza rifiuti nella Capitale.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento alle questioni poste, si rappresenta, innanzitutto che, come noto, la Regione Lazio, con Ordinanza del 5 luglio 2019, adottata ai sensi dell'articolo 191 del decreto legislativo n. 152 del 2006 ha previsto una serie di azioni da intraprendere per il superamento della situazione di criticità connessa al sistema di raccolta dei rifiuti nel territorio di Roma Capitale, a causa della ridotta disponibilità impiantistica a supporto della chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti.
L'ordinanza, in sintesi, ha prescritto quanto segue:
ai seguenti operatori: AMA S.p.A., E. Giovi S.r.l. – Amministrazione Giudiziaria per gli impianti TMB 1 e 2 di Malagrotta, Ecologia Viterbo S.r.l., Rida Ambiente S.r.l., SAF S.p.A, Porcarelli Gino & C, Ecosystem S.p.A., CSA e Acea Ambiente S.r.l. per l'impianto di termovalorizzazione, di operare con decorrenza immediata al massimo della capacità di trattamento autorizzata su base giornaliera, garantendo i trattamenti anche nei festivi, secondo le richieste che AMA formalizzerà, garantendo le prestazioni stabilite dalle BAT di settore al minimo di quanto stabilito nei vari flussi di trattamento;
agli impianti TM e TMB/TBM, con decorrenza immediata, di privilegiare la predetta capacità di trattamento con i rifiuti aventi EER 200 301;
di procedere allo svuotamento delle fosse di ricezione dei rifiuti indifferenziati quando ciò sia possibile, anche in deroga a specifiche prescrizioni indicate nelle autorizzazioni integrate ambientali;
di ricorrere al deposito temporaneo nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 183 del decreto legislativo n. 152 del 2006, per necessità riconducibili all'allontanamento degli scarti;
a tutti gli operatori e, in particolare, ad ACEA Ambiente S.r.l., società indirettamente controllata da Roma Capitale, di procrastinare tutte le manutenzioni; programmate successivamente alla 32a settimana, tenuto conto del fisiologico calo della produzione di rifiuti nel mese di agosto;
ad AMA S.p.A. di attivare, entro 7 giorni, l'impianto mobile già autorizzato e presentare una relazione sulla situazione dello stesso;
agli operatori degli impianti Lazio Ambiente S.r.l (Colleferro), MAD S.r.l. (Civitavecchia e Roccasecca) ed Ecologia Viterbo S.r.l. di garantire la massima operatività, con turni ulteriori di lavoro anche nei festivi per soddisfare le richieste di smaltimento degli scarti prodotti dal ciclo dei rifiuti urbani.
Inoltre, allo scopo di monitorare il perseguimento degli obiettivi ordinati, viene affidato ad Arpa Lazio il compito di verificare il rispetto delle prescrizioni.
Si chiede inoltre ad AMA S.p.A. di provvedere alla immediata pulizia, raccolta dei rifiuti e disinfezione/disinfestazione in adiacenza di siti sensibili, provvedere alla pulizia e alla raccolta dei rifiuti nel restante territorio di Roma Capitale, di incrementare il numero dei cassonetti, assicurando la provvista dei Pag. 98primi 300 cassonetti entro 3 giorni, di mettere a disposizione più mezzi per la raccolta dei rifiuti, sia differenziata che indifferenziata, stradale o porta a porta, anche con l'ausilio di ditte appaltatrici; garantite raccolta, trasporto e lavorazioni nei propri impianti anche nei giorni festivi, assicurare la funzione di trasferenza nell'ambito del territorio di Roma Capitale verso gli impianti di trattamento, mantenendo in esercizio il sito attualmente autorizzato o individuando uno o più siti alternativi, anche di trasbordo, da avviare all'esercizio entro 15 giorni.
Al fine di verificare la realizzazione e l'efficacia delle azioni intraprese, è stata, inoltre, attivata, come noto, una Cabina di regia tra Regione Lazio, Roma Capitale, e AMA S.p.A., alla quale partecipa anche il Ministero dell'ambiente, che ha svolto, con frequenza settimanale, il monitoraggio dello stato di attuazione dell'Ordinanza richiamata.
In merito ai lavori della citata Cabina di regia nonché alle modalità con le quali si sta procedendo al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani di Roma Capitale, è stata attivata sul sito istituzionale del Comune una pagina dedicata. In tale pagina sono pubblicati i verbali dei lavori della Cabina per il monitoraggio dell'ordinanza nonché altri documenti rilevanti.
Successivamente, in considerazione del perdurare di uno scenario suscettibile di forti criticità, la Regione Lazio, con Ordinanza del 30 settembre 2019, ha prorogato il termine della validità della precedente. Ordinanza al fine di consentire la definizione dell'accordo con la Regione Marche, le modalità di implementazione della raccolta differenziata, nonché per attendere, la ripresa del funzionamento dell'impianto TMB di Malagrotta.
Tuttavia, vista l'estrema fragilità impiantistica in cui versa il territorio di Roma Capitale si è resa necessaria l'adozione dell'ulteriore Ordinanza del 27 novembre 2019. La Regione, con tale provvedimento nelle more dell'individuazione di soluzioni impiantistiche di natura strutturale, ha disposto tra l'altro l'immediata proroga di operatività della discarica di Colle Fagiolara (gestita da Lazio Ambiente S.p.A.) fino alla data del 15 gennaio, termine: non ulteriormente prorogabile.
Nello specifico, con tale ultima Ordinanza, si è provveduto a costituire, con effetto immediato, una struttura tecnica composta da 3 rappresentanti individuati rispettivamente dalla Regione Lazio, dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, e da Roma Capitale, avente il mandato di predisporre, entro, 5 giorni dalla notifica della suddetta Ordinanza, il documento tecnico contenente gli elementi preordinati all'individuazione di uno, o più siti, ovvero impianti, sul territorio di Roma Capitale, da destinare a operazione di smaltimento per i rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti solidi urbani ed aventi EER 191212, EER190501 e EER 190503 prodotti dagli impianti contrattualizzati per il trattamento dei rifiuti urbani prodotti da Roma Capitale.
Successivamente, la Giunta Capitolina, con deliberazione n. 325 del 31 dicembre 2019, in applicazione della citata Ordinanza, ha individuato, quale sito per un impianto di smaltimento dei rifiuti residuati dal trattamento dei rifiuti urbani, l'area ricadente in località Monte Carnevale nel territorio comunale di Roma Capitale.
Considerato che, a seguito delle numerose interlocuzioni tra la Regione Lazio, Roma Capitale e AMA S.p.A., è stato composto un quadro complessivo di iniziative amministrative e azioni programmatiche finalizzate a perseguire, entro il 31 dicembre 2022, la messa in opera dell'impiantistica di smaltimento nel territorio di Roma Capitale, la Regione Lazio, con Ordinanza dell'8 gennaio 2020, ha dichiarato la cessazione degli effetti dell'Ordinanza precedente e ordinato ulteriori disposizioni operativo-gestionali agli impianti a supporto della chiusura del ciclo dei rifiuti indifferenziati di Roma Capitale.
Si rappresenta, inoltre, che Roma Capitale, con riferimento alla discarica di Colle Fagiolara, ha richiesto ad AMA un aggiornamento sulla gestione dei flussi Pag. 99dei rifiuti raccolti, nonché di evidenziare eventuali criticità gestionali conseguenti e, contestualmente, di fornire con urgenza un quadro dello stato della raccolta nei vari quadranti del territorio capitolino, con la stima dei quantitativi di rifiuti che ancora permangono presso le postazioni stradali e delle tempistiche di recupero della funzionalità ordinaria del servizio.
AMA S.p.A., con nota del 16 gennaio 2020, ha fornito riscontro comunicando in particolare che «al momento non si segnalano criticità nella gestione dei flussi di rifiuto indifferenziato a seguito della chiusura della discarica di Colle Fagiolara, in quanto, gli impianti della Regione Lazio e quelli della Regione Abruzzo garantiscono, congiuntamente alla capacità di trattamento di AMA, il trattamento di tutti i rifiuti indifferenziati gestiti da AMA per l'anno 2020».
Per completezza di informazione, si rappresenta quanto evidenziato da Roma Capitale che, a partire da luglio 2019, ha messo in atto ulteriori azioni al fine di superare le richiamate criticità e, al contempo, evitare situazioni che possano compromettere la salute pubblica e la salvaguardia ambientale.
Nello specifico e stata emessa l'Ordinanza 127 del 4 luglio 2019 per l'utilizzo dell'area di Saxa Rubra per attività di trasbordo di rifiuti urbani indifferenziati; l'Ordinanza n. 153 del 5 agosto 2019, con la quale si è disposto il divieto per i non residenti di conferire, nel circuito di raccolta di Roma Capitale, rifiuti urbani prodotti nel territorio di altri Comuni e, contestualmente, il divieto a tutta la cittadinanza di utilizzo di sacchi non trasparenti per il conferimento della frazione multimateriale leggero (plastica e metalli) e per la frazione indifferenziata/secco residuo.
Infine, si ritiene opportuno rappresentare che AMA S.p.A. sta predisponendo il nuovo Piano Industriale 2020-2024 che, tenendo conto degli attuali flussi di raccolta, trattamento e smaltimento sia della differenziata che della indifferenziata, presenta un'analisi multiscenari per colmare l'attuale «gap impiantistico» nel rispetto della sostenibilità ambientale e dell'attuale stato dell'arte tecnologico e industriale.
In merito alla riqualificazione e gestione del verde pubblico, Roma Capitale ha fatto presente che, oltre agli appalti in corso di esecuzione, con fondi giubilari per la manutenzione del verde verticale e all'appalto in essere per la manutenzione del verde orizzontale, sono in fase di realizzazione circa 35 interventi di riqualificazione su parchi, ville ed aree verdi. È stata inoltre avviata la progettazione preliminare per ulteriori 16 interventi su aree verdi ed è stata realizzata la progettazione preliminare per 23 nuove opere.
Si sta inoltre avviando a conclusione la procedura di gara per la realizzazione di un accordo quadro suddiviso in 8 lotti, avente ad oggetto la manutenzione del verde orizzontale dei giardini di Roma Capitale, per un valore triennale pari ad euro 48 milioni circa. E altresì in corso di espletamento l'appalto per la realizzazione di un accordo quadro, suddiviso in 8 lotti, avente ad oggetto la manutenzione del verde verticale per un valore triennale pari ad euro 60 milioni circa.
Infine, si evidenzia che è in corso la riorganizzazione strutturale e il potenziamento del Servizio Giardini di Roma, al fine di renderne più organico ed incisivo l'ambito di intervento.
ALLEGATO 2
5-02581 Paita: interventi di salvaguardia ambientale della costa ligure a seguito dei continui fenomeni di erosione del litorale.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento alle questioni poste, si rappresenta, in via preliminare, quanto comunicato dalla Regione Liguria, con particolare riferimento alla mareggiata del 30 ottobre 2018.
Nei giorni 29 e 30 ottobre 2018 il territorio della Regione Liguria è stato, infatti, interessato da avversità atmosferiche culminate in una eccezionale mareggiata, con tempi di ritorno di oltre cento anni, che hanno determinato un danno di oltre 500 milioni di euro ai diversi comparti pubblico, privato ed economico con la conseguente dichiarazione dello stato di emergenza, di cui alla delibera del Consiglio dei ministri dell'8 novembre 2018 e all'iniziale stanziamento di risorse pari a euro 6.500.000,00 per l'attuazione dei primi interventi urgenti. Con Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 558 del 2018 sono state disposte le attività di carattere straordinario finalizzate al ritorno alle normali condizioni di vita nel territorio interessato dagli eventi e per la realizzazione degli interventi previsti.
Successivamente, con la Legge di Bilancio 2019 e, a seguire, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 febbraio 2019, sono state assegnate le seguenti risorse:
8.000.000 di euro per la realizzazione di interventi di progettazione e ripristino di opere a mare, danneggiate sul territorio della Regione Liguria dagli eventi meteorologici marini verificatisi il 29 e 30 ottobre 2018;
102.673.782,25 milioni di euro per l'anno, 2019 e 115.508.005,03 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.
Inoltre, con l'articolo 24-quater, del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119, sono state attribuite ulteriori risorse alla Regione Liguria pari a 21.695.075,15 milioni di euro per l'anno 2019 e 4.620.762,41 milioni di euro per l'anno 2020.
Con Delibera del Consiglio dei ministri del 21 febbraio 2019 sono state assegnate alla Regione Liguria ulteriori risorse per euro 29.022.932,33 finalizzate alle prime misure di sostegno a privati e attività produttive.
Il Fondo di Solidarietà dell'Unione Europea (FSUE) da parte della Commissione europea attribuisce, infine, alla Regione Liguria l'importo di euro 26.946.827,00.
Per quanto concerne gli interventi di somma urgenza e messa in sicurezza strutturale sul patrimonio pubblico, la Regione: ha fatto presente che con il primo provvedimento utile, il decreto n. 1/2019, il Commissario Delegato è intervenuto per fronteggiare le spese di prima emergenza sostenute dagli Enti locali per assistere la popolazione e per il supporto agli interventi di soccorso attuati dalle competenti strutture operative nelle fasi di allarme. Il costo sostenuto è stato pari ad euro 7.471.912,70.
Ulteriori interventi di prima urgenza attuati dagli Enti locali hanno trovato supporto da parte del Commissario Delegato mediante il decreto n. 10/2019, che ha previsto un impegno di risorse pari ad euro 21.695.075,15.
Con il piano degli investimenti approvato mediante il Decreto del Commissario n. 4/2019, successivamente aggiornato, Pag. 101sono stati, inoltre, programmati gli interventi di ripristino strutturale dei danni che hanno interessato il territorio regionale nel corso degli eventi dell'ottobre 2018. Ma numerosi e diffusi sono stati i danni determinati dalla mareggiata alle infrastrutture strategiche quali le opere di difesa della costa, le strutture dei servizi essenziali e alla viabilità su tutto il territorio regionale. L'importo complessivo degli investimenti programmati ammonta, per l'annualità 2019, ad euro 44.398.353,74.
Il Piano degli investimenti per l'annualità 2020 è stato approvato con il decreto del Commissario Delegato n. 8/2020. Con tale provvedimento il Commissario ha programmato la realizzazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e idraulico nonché interventi finalizzati all'aumento del livello di resilienza delle strutture e delle infrastrutture strategiche pubbliche.
La Regione ha, infine, segnalato che nell'ambito delle procedure di ripristino del danno occorso a favore dei soggetti privati, produttivi, economici, agricoli, della pesca e dell'acquacoltura si è provveduto all'approvazione dei bandi per il perfezionamento delle segnalazioni di danno pervenute ai fini del riconoscimento delle modalità contributive previste, «Misura 1» e «Misura 2».
Con Decreto del Commissario sono state quindi definite le Procedure contributive «Misura 1» ai sensi dell'O.C.D.P.C. n. 558/2018 a favore di privati, attività produttive, economiche, agricole, della pesca e dell'acquacoltura. Con successivi decreti sono state definite, invece, le procedure contributive «Misura 2» rispettivamente a favore dei soggetti iscritti alla Camera di Commercio, a favore delle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura danneggiate ed infine a favore di soggetti privati, persone fisiche, condomini.
Successivamente, il Commissario Delegato, con propri decreti ha approvato gli elenchi dei soggetti ammessi ai benefici previsti e dei relativi contributi spettanti, per l'importo complessivo di euro 58.275.428,51, rispettivamente per le famiglie e i condomini, per le attività economiche, produttive e i professionisti titolari di partita iva ed infine per le imprese agricole; della pesca e dell'acquacoltura.
Fermo restando quanto fin qui esposto con specifico riferimento alle problematiche riguardanti la Regione Liguria, per quanto attiene i compiti di rilievo nazionale in materia di erosione costiera, preme, altresì evidenziare che l'elevata criticità connessa all'erosione in Italia è ben nota al Ministero dell'ambiente.
Come risulta, infatti, da uno studio del Ministero del 2017, al 2012 si registrano oltre 90 km di tratti di spiaggia in arretramento, di cui 669 chilometri a potenziale rischio di erosione che minacciano direttamente beni esposti (abitati, strade infrastrutture, ferrovie, e altro). La situazione al 2020 ha subito un peggioramento in quanto continuano a registrarsi arretramenti della costa soprattutto in corrispondenza delle foci fluviali a causa del diminuito; apporto di sedimenti dall'entroterra alla costa.
Il fabbisogno economico nazionale complessivo per la risoluzione di tali situazioni di potenziale rischio è molto elevato e supera i 4.000 milioni di euro. I programmi di finanziamento dovranno essere, pertanto, orientati primariamente alla messa in sicurezza, in maniera efficace e duratura, dei beni esposti non delocalizzabili.
Dallo stesso studio del 2017 si evidenzia che, nella Regione Liguria, dal 1960 al 2012, risultano in arretramento complessivi 46 chilometri di tratti costieri; sono in avanzamento invece complessivi 67 chilometri su un totale di 406 chilometri di costa regionale. I tratti a potenziale rischio sono 32 chilometri (pari all'8 per cento circa del totale) per la sistemazione dei quali sono stati stimati fabbisogni economici per 130-210 milioni di euro.
Il Ministero dell'ambiente ha, inoltre, sottoscritto il 6 aprile 2016 un Protocollo di Intesa con tutte le Regioni Rivierasche per la redazione di «Linee guida nazionali per la difesa delle coste» pubblicate nel marzo 2017 e dicembre 2018 sul sito Pag. 102istituzione di ISPRA, al fine di rappresentare il riferimento tecnico più aggiornato per gestire la problematica dell'erosione delle spiagge.
Tale protocollo di intesa rappresenta un primo passo utile per avviare un corretto percorso di studio del sistema costiero nazionale al fine di determinare i reali fenomeni che causano l'erosione e i conseguenti effetti di instabilità, sulla base del quale avviare, a scala di ambito fisiografico costiero, la pianificazione per la difesa della costa e la programmazione degli interventi più efficaci.
Da ultimo, il Protocollo indicava che, dopo l'emanazione delle Linee Guida, fosse avviata dal Ministero l'istituzione di un Osservatorio Nazionale per l'Erosione Costiera, uno strumento permanente di coordinamento tra le Amministrazioni Centrali, le Regioni costiere e gli altri soggetti competenti sulla tematica della gestione sostenibile della fascia costiera. A tale istituzione stanno lavorando gli Uffici del Sottosegretario di Stato – cui è stata attribuita dal Ministro la delega sulle politiche in materia di dissesto idrogeologico e consumo del suolo – e le Direzioni generali competenti.
Alla luce delle informazioni esposte, nella consapevolezza della elevata necessità di difendere la costa a livello nazionale, si rassicura, dunque, che il Ministero dell'ambiente continua a svolgere la propria attività al fine di mettere in campo misure adeguatamente calibrate, anche in relazione agli effetti dei cambiamenti climatici.