ATTI DELL'UNIONE EUROPEA
Martedì 19 maggio 2020. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. – Interviene il sottosegretario agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Ricardo Antonio Merlo.
La seduta comincia alle 15.
Programma di lavoro della Commissione per il 2020 – Un'Unione più ambiziosa.
(COM(2020)37 final).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2020.
(Doc. LXXXVI, n. 3).
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).
La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.
Gennaro MIGLIORE, relatore, prima di passare all'illustrazione dei documenti in esame, segnala che tali documenti scontano il limite di essere stati redatti prima Pag. 32che la pandemia esplodesse, producendo effetti drammatici non solo sui sistemi sanitari, ma anche sugli assetti produttivi e sugli equilibri sociali dei Paesi membri dell'UE. Evidenzia che tali sconvolgimenti hanno determinato una radicale revisione delle priorità a livello unionale, imponendo l'adozione di strumenti straordinari, non previsti dai documenti programmatici in titolo.
Sottolinea che, se da un lato occorre rilevare che le novità sostanziali della strategia europea riguardano in larga misura il settore economico, dall'altro è innegabile che la quantità e l'entità delle misure per fronteggiare le conseguenze della pandemia hanno effetti sull'allocazione delle risorse: in altri termini, a suo avviso la discussione sul Quadro finanziario pluriennale dell'Unione 2021-2027 sarà inevitabilmente incentrata sulla dimensione complessiva del bilancio, per evitare che gli interventi straordinari imposti dalla pandemia producano un ridimensionamento delle politiche tradizionali – agricoltura e coesione – o di quelle più innovative, legate al cambiamento climatico, all'azione esterna, alla gestione delle frontiere comuni, alla sicurezza.
Ciò premesso auspica che la Commissione europea provveda ad aggiornare quanto prima il Programma di lavoro per l'anno in corso, anche al fine di assicurare una pertinente valutazione da parte dei Parlamenti nazionali.
Venendo al merito dei documenti in titolo, ricorda che quello in esame è il primo programma di lavoro elaborato dalla nuova Commissione presieduta da Ursula von der Leyen, insediatasi il 1o dicembre 2019. Un programma ambizioso, focalizzato sui seguenti settori prioritari: un Green Deal europeo, con una serie di interventi per garantire l'obiettivo della neutralità in termini di emissioni di carbonio entro il 2050, che alcuni Paesi membri hanno deciso di anticipare, con misure nazionali, al 2045; un'Europa pronta per l'era digitale, attraverso lo sviluppo dell'intelligenza artificiale e il consolidamento del mercato unico dei servizi digitali; un'economia al servizio delle persone, mediante l'introduzione di un salario minimo e un sistema europeo di riassicurazione contro la disoccupazione, oltre a iniziative tese a garantire un regime fiscale efficace ed equo; un'Europa più forte nel mondo, con particolare riferimento all'elaborazione di nuove strategie di collaborazione con i nostri vicini dell'Africa e dei Balcani occidentali; proteggere il nostro stile di vita europeo, attraverso un nuovo patto sulla migrazione e l'asilo ed iniziative finalizzate a sostenere gli Stati membri nel garantire la sicurezza – dalla lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata, all'individuazione delle minacce ibride, dal potenziamento della cybersicurezza all'aumento della resilienza delle nostre infrastrutture critiche; un nuovo slancio per la democrazia europea, con particolare riguardo all'avvio dei lavori della istituenda Conferenza sul futuro dell'Europa, che – secondo il programma originario – avrebbe dovuto essere avviata il 9 maggio 2020 e concludere i suoi lavori nell'estate del 2022. Al riguardo, rileva che, ovviamente, a causa dell'emergenza coronavirus, l'avvio dei lavori è stato rinviato a data da destinarsi.
Venendo alle questioni di più stretta competenza della III Commissione, segnala che la Commissione europea, nell'ambito dell'area strategica «un'Europa più forte nel mondo», intende, in primo luogo, approfondire il partenariato con i Balcani occidentali. Evidenzia che si tratta di un tema preminente per la III Commissione – su cui è stata approvata all'unanimità la risoluzione Grande n. 8-00031 il 19 giugno 2019 – anche in considerazione della comunicazione che la Commissione europea ha presentato il 5 febbraio scorso, nella quale propone alcune iniziative per rendere il processo negoziale più dinamico, con la possibilità, da un lato, di una serie di incentivi per gli Stati che progrediscono maggiormente verso i criteri europei in materia di stato di diritto, e dall'altro, di bloccare o riaprire capitoli negoziali già chiusi. In questo quadro, ricorda che il 27 marzo scorso il Consiglio europeo ha deciso di avviare i negoziati di adesione all'UE con Albania e Macedonia del Nord.
Rileva che tale posizione è condivisa dal Governo italiano che nella Relazione programmatica chiede che, nell'ambito del Pag. 33negoziato sul Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, siano assicurate adeguate risorse finanziarie agli strumenti di preadesione.
Da ultimo, segnala che nelle conclusioni della Conferenza interparlamentare sulla PESC e PSDC, svoltasi a Zagabria dal 2 al 4 marzo scorsi, si invita il Consiglio europeo a continuare a sostenere il percorso europeo dei Balcani occidentali.
Sempre nell'ambito dell'asse prioritario «un'Europa più forte nel mondo», sottolinea che il Programma di lavoro della Commissione europea prevede l'avvio di nuovo Partenariato orientale post-2020. Con riferimento a questo tema, osserva che nella Relazione programmatica il Governo sottolinea la necessità di valorizzare esigenze e peculiarità di ogni singolo Paese del Partenariato orientale, con particolare riferimento alle riforme istituzionali e strutturali. Circa l'allocazione delle risorse finanziarie previste dal nuovo strumento per il vicinato, lo sviluppo e la cooperazione internazionale nel contesto del prossimo Quadro finanziario pluriennale, evidenzia che il Governo sosterrà l'attuale criterio di ripartizione di 1/3 ai paesi del Vicinato orientale e 2/3 ai paesi del Vicinato meridionale.
Hanno determinato una radicale revisione delle priorità a livello unionale, imponendo l'adozione di strumenti straordinari, non previsti dai documenti programmatici in titolo. Sottolinea che nel programma della Commissione europea figura anche l'obiettivo di elaborare una nuova strategia globale per i rapporti con l'Africa, volta a rilanciare le relazioni economiche e approfondire a tutti i livelli il partenariato. Rientra in questo ambito tematico anche la previsione, da parte della Commissione europea, di concludere i negoziati su un nuovo accordo di partenariato tra l'UE e i Paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, in sostituzione dell'accordo di Cotonou, scaduto alla fine di febbraio 2020. Al riguardo, rileva che nella Relazione programmatica il Governo si impegna a sostenere gli strumenti di politica estera e di sicurezza comune con particolare riguardo ai flussi migratori lungo la rotta del Mediterraneo centrale, intensificando la collaborazione con i Paesi terzi interessati, e concentrando l'attenzione sulla lotta ai traffici e allo sfruttamento dell'immigrazione irregolare nel Corno d'Africa, nel Sahel e in Nord Africa. Relativamente al tema migrazioni, sottolinea la necessità che il Governo chiarisca con quali strategie e strumenti intende perseguire i suoi obiettivi, inquadrandoli – auspicabilmente – nel Global Compact for Migration delle Nazioni Unite.
Tra gli atri temi prioritari indicati nel programma della Commissione europea menziona anche la riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio, tema sul quale la Commissione preannuncia la presentazione di una comunicazione nel quarto trimestre 2020. In tale ambito, segnala che il Governo intende impegnarsi a favore di una riforma dell'OMC e della conclusione dei relativi negoziati plurilaterali (regolamentazione dei servizi e sussidi industriali), nonché a promuovere il dialogo transatlantico per scongiurare spirali protezionistiche negative e favorire l'avvio di un negoziato UE-USA.
Da ultimo, evidenzia che il Programma legislativo della Commissione prevede la presentazione – entro il terzo trimestre 2020 – di una comunicazione sul rafforzamento della sovranità economica e finanziaria europea per preparare il terreno a un meccanismo sanzionatorio rafforzato volto a rendere l'Europa più resiliente alle sanzioni extraterritoriali dei Paesi terzi e a garantire adeguata applicazione delle sanzioni imposte dall'UE.
Ricorda che il 25 marzo scorso la Commissione europea e l'Alto rappresentante per la politica estera, Borrell, hanno presentato il Piano d'azione dell'UE per i diritti umani e la democrazia 2020-2024, nel quale, tra le altre cose, si propone che il Consiglio dell'UE possa deliberare su queste materie a maggioranza qualificata, al fine di rendere il processo decisionale più rapido ed efficiente. Nel corso del 2020 è atteso, inoltre, un Piano d'azione sulla parità di genere e l'emancipazione femminile nelle relazioni esterne.
Al riguardo, segnala che nel testo delle conclusioni della citata Conferenza interparlamentare sulla PESC, su emendamento della delegazione italiana, si promuove Pag. 34un approccio alle relazioni internazionali, in sede multilaterale e bilaterale, incentrato sul rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali e si auspica l'approvazione di un possibile regime di sanzioni dell'UE in materia di diritti umani quale strumento della politica estera e di sicurezza comune.
Entrando più nel merito della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'UE nell'anno 2020, presentata annualmente al Parlamento ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012, sottolinea che essa indica gli orientamenti e le priorità che il Governo intende perseguire con riguardo al processo di integrazione europea, ai profili istituzionali e a ciascuna politica dell'UE, nonché in merito a specifici progetti di atti inseriti nel programma di lavoro della Commissione europea.
Rileva che la Relazione programmatica del Governo prospetta una serie di priorità nell'ambito della politica estera e di sicurezza comune non indicate nel Programma di lavoro della Commissione europea. In particolare, il Governo valuterà con apertura, ma anche con prudenza, la proposta della Commissione europea di introdurre sempre di più il principio del voto a maggioranza qualificata in materia di PESC. Si continuerà, inoltre, ad assegnare rilievo prioritario all'area mediterranea, mantenendo l'accento sul sostegno che la PESC può fornire all'elaborazione di efficaci politiche migratorie, in particolare attraverso lo sviluppo della capacità dei Paesi vicini di gestire in proprio i fenomeni che impattano sulla sicurezza dell'Europa.
Segnala che il Governo ritiene, altresì, essenziale mantenere aperti i canali di dialogo con la Turchia – nonostante il congelamento del processo di adesione e le forti preoccupazioni circa l'involuzione dello Stato di diritto e le azioni di tale Stato terzo nel Mediterraneo orientale – in considerazione del carattere strategico delle complesse sfide comuni sullo scenario globale.
Osserva che nella Relazione programmatica si ribadisce, inoltre, l'impegno a rilanciare il dialogo con la Russia per garantirne un percorso di riavvicinamento al mondo occidentale, confermando il pieno sostegno alla politica europea del «doppio binario»: fermezza sulle violazioni del diritto internazionale da parte della Russia, ma anche confronto costruttivo sui temi di interesse comune.
Rileva che il Governo intende poi proseguire, nel contesto delle trattative sul prossimo Quadro finanziario pluriennale, il lavoro negoziale sul nuovo Strumento per il vicinato, lo sviluppo e la cooperazione internazionale (Neighbourhood, Development and International Cooperation Instrument, NDICI), principale strumento per l'azione esterna dell'UE, con una dotazione finanziaria complessiva di 89,2 miliardi di euro: l'obiettivo del nostro Governo è utilizzare tale strumento anche nella gestione della cosiddetta «dimensione esterna» della politica migratoria europea.
In un'ottica di promozione degli interessi prioritari di politica estera nazionale, esprime apprezzamento anche per l'impegno del Governo a favorire la presenza di funzionari italiani in posizioni di rilievo nell'ambito del Servizio europeo per l'azione esterna.
Riguardo al tema della istituenda Conferenza sul futuro dell'Europa, ricorda che la III Commissione ha in più sedi manifestato la ferma intenzione di lavorare, anche con lo strumento dell'indagine conoscitiva in congiunta con le competenti Commissioni di Camera e Senato. Segnala che sono tuttora in corso di definizione da parte di Parlamento europeo, Consiglio e Commissione le modalità per la sua organizzazione. Precisa che il Parlamento europeo ha approvato il 15 gennaio 2020 una risoluzione su obiettivi, mandato e funzionamento della Conferenza e la Commissione europea ha già presentato il suo contributo sulla Conferenza, annunciato nel programma di lavoro, il 22 gennaio 2020. Rileva che il Governo italiano, da parte sua, ha presentato un non paper su obiettivi e modalità di funzionamento della Conferenza nel quale si indica che la discussione sul futuro dell'Europa dovrà prevedere un forte coinvolgimento della società civile e dei Parlamenti nazionali e nel quale si propone che il dibattito verta su due filoni: una discussione sulle innovazioni Pag. 35che potrebbero contribuire a migliorare il funzionamento dell'UE, introdurre una maggiore trasparenza e promuovere la partecipazione dei cittadini alle procedure decisionali europee; una discussione sulle prospettive delle principali priorità politiche dell'UE, quali il green deal, le scelte di politica economica e la definizione di una effettiva politica migratoria europea.
Da ultimo, ma non certo in ordine di importanza, evidenzia che tanto il Programma legislativo della Commissione europea quanto la Relazione programmatica del Governo ribadiscono la centralità dei negoziati sulle future relazioni con il Regno Unito, previsti concludersi entro ottobre 2020, per consentire l'entrata in vigore del nuovo accordo a partire dal 1o gennaio 2021, al termine del periodo di transizione nel corso del quale il Regno Unito, pur diventato Stato terzo, continua a partecipare al mercato unico dell'UE. Segnala che, in base agli ultimi round negoziali, svoltisi già in corso di pandemia, permangono divergenze sostanziali in merito a quattro ambiti: il cd. level playing field, la governance delle future relazioni, i temi della cooperazione giudiziaria e di polizia; la pesca. Segnala che nel documento negoziale presentato il 27 febbraio il Governo britannico preannuncia che, se non sarà possibile raggiungere un accordo di massima entro giugno 2020, valuterà se abbandonare i negoziati con l'UE e concentrarsi esclusivamente sui preparativi per una uscita in modo ordinato dal periodo di transizione.
Rileva che nella Relazione programmatica il Governo individua le seguenti priorità dell'Italia per il futuro accordo tra Regno Unito e UE: la tutela dei diritti dei cittadini italiani nel Regno Unito e di quelli britannici in Italia; la garanzia di un livello di mobilità adeguato all'intensità degli scambi tra i cittadini stessi; un accordo di libero scambio, senza tariffe e quote, che non comprometta la parità di condizioni; e una forte cooperazione in materia di sicurezza.
Conclusivamente, preannuncia la presentazione di una proposta di parere favorevole alla Commissione XIV sui provvedimenti in titolo.
Il sottosegretario Ricardo Antonio MERLO si associa alle considerazioni del relatore.
Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame congiunto ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.15.
INTERROGAZIONI
Martedì 19 maggio 2020. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. – Interviene il sottosegretario agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Ricardo Antonio Merlo.
La seduta comincia alle 15.15.
Sulla pubblicità dei lavori.
Marta GRANDE, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
5-03877 Fitzgerald Nissoli: Sulle misure previste dal decreto-legge «Cura Italia» a tutela degli interessi e della sicurezza dei cittadini italiani all'estero in condizioni di indigenza o necessità a causa della pandemia da Covid-19.
5-03956 Quartapelle Procopio: Sulle misure previste dal decreto-legge «Cura Italia» a tutela degli interessi e della sicurezza dei cittadini italiani all'estero in condizioni di indigenza o necessità a causa della pandemia da Covid-19.
Marta GRANDE, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.
Il sottosegretario Ricardo Antonio MERLO risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato).
Pag. 36Osvaldo NAPOLI (FI), nel sottoscrivere l'interrogazione 5-03877 Fitzgerald Nissoli, replicando, si dichiara del tutto insoddisfatto della risposta del Governo. A suo avviso, l'Esecutivo non ha stabilito criteri chiari ed univoci per l'accesso alle misure di sostegno che rischiano, dunque, di essere soggette alla discrezionalità della burocrazia. Inoltre, sottolinea l'esiguità delle risorse messe a disposizione – circa quattro milioni di euro – in rapporto al numero dei connazionali all'estero- circa sei milioni –, rilevando che si tratta di una elargizione modesta, del tutto inadeguata considerando il ruolo che le nostre comunità all'estero possono svolgere in un percorso di rilancio dell’export italiano e, in generale, di promozione del Made in Italy nel mondo.
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), replicando a sua volta in riferimento all'interrogazione a sua prima firma n. 5-03956, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo. A suo avviso, la scelta di adottare criteri elastici si è rivelata vincente, dal momento che le situazioni risultano assai eterogenee da Paese a Paese. Esprime, inoltre, apprezzamento per la scelta di erogare i sussidi anche ai cittadini non residenti nella circoscrizione consolare, ricordando, a questo riguardo, la difficile situazione di taluni connazionali in Australia ed Oceania. Infine, preannuncia, a nome del proprio gruppo, l'impegno ad incrementare le risorse per il sostegno degli italiani all'estero nell'ambito dell'esame del decreto-legge «Rilancio», anche per coprire i costi di ulteriori operazioni di rimpatrio, rinnovando l'apprezzamento per l'azione svolta dalla Farnesina in questo ambito nelle scorse settimane.
Marta GRANDE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 15.30.
COMITATO DEI NOVE
Martedì 19 maggio 2020.
Ratifica ed esecuzione della Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, fatta a Faro il 27 ottobre 2005.
Emendamenti C. 2165-A, approvata in un testo unificato, dal Senato e abb.
Il Comitato si è riunito dalle 15.30 alle 15.35.
AUDIZIONI INFORMALI
Martedì 19 maggio 2020.
Audizione del Direttore Esecutivo del Fondo globale per la lotta all'Aids, la tubercolosi e la malaria, Peter Sands, nell'ambito della discussione congiunta delle risoluzioni n. 7-00463 Grande e n. 7-00478 Formentini sul ruolo della cooperazione multilaterale nella risposta internazionale alla pandemia da Covid-19.
L'audizione informale è stata svolta dalle 19.10 alle 19.50.
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