ATTI DELL'UNIONE EUROPEA
Martedì 26 novembre 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.
La seduta comincia alle 12.05.
Proposta di regolamento in materia di disciplina finanziaria a decorrere dall'esercizio finanziario 2021 e di flessibilità tra i pilastri per l'anno civile 2020, relativamente alla politica agricola comune.
COM(2019)580 final.
Proposta di regolamento che stabilisce disposizioni transitorie relative al sostegno da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) nell'anno 2021.
COM(2019)581 final.
(Parere alla XIII Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).
La Commissione inizia l'esame congiunto degli atti dell'Unione europea in titolo.
Francesca GALIZIA (M5S), relatrice, ricorda che la Commissione avvia l'esame, per il parere da rendere alla XIII Commissione (Agricoltura), di un pacchetto di misure, cosiddetto di transizione della PAC, presentato dalla Commissione europea il 31 ottobre 2019, volto, in particolare, a garantire la continuità del sostegno dei contributi PAC agli agricoltori e agli altri beneficiari in attesa dell'approvazione del quadro legislativo della PAC 2021-2027. Si tratta delle seguenti due iniziative legislative: la proposta di regolamento che modifica il regolamento (UE) n. 1306/2013 per quanto riguarda la disciplina finanziaria a decorrere dall'esercizio finanziario 2021 e il regolamento (UE) n. 1307/2013 per quanto riguarda la flessibilità tra i pilastri per l'anno civile 2020 (COM(2019)580 – cosiddetta proposta di regolamento di flessibilità); la proposta di regolamento che stabilisce disposizioni transitorie relative al sostegno da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) nell'anno 2021 e che modifica i regolamenti (UE) n. 228/2013, (UE) n. 229/2013 e (UE) n. 1308/Pag. 712013 per quanto riguarda le risorse e la loro distribuzione nell'anno 2021 e i regolamenti (UE) n. 1305/2013, (UE) n. 1306/2013 e (UE) n. 1307/2013 per quanto riguarda le loro risorse e la loro applicabilità nell'anno 2021 (COM(2019)581 – cosiddetta proposta di regolamento di transizione).
Segnala, preliminarmente, che la Commissione XIII (Agricoltura) ha avviato l'esame del COM(2019)580 in data 20 novembre 2019, e prevede di iniziare l'esame del COM(2019)581 domani, mercoledì 27 novembre 2019, per poi procedere ad un esame congiunto delle due proposte.
Segnala, inoltre, che, secondo la Commissione europea, le proposte all'esame rivestono carattere di urgenza: il regolamento di flessibilità andrebbe adottato entro la fine del 2019, mentre il regolamento di transizione entro l'estate del 2020. Rileva, in tal senso, che alla luce del prolungarsi dei negoziati tra gli Stati membri sulle proposte legislative per la nuova PAC 2021-2027, che potrebbe ritardarne l'approvazione e il successivo avvio a partire dal 2021, la Commissione europea ha, infatti, deciso di adottare le suddette iniziative volte a definire il regime da applicare, per un periodo transitorio, in attesa della definitiva approvazione della riforma della PAC 2021-2027.
Evidenzia che alcune disposizioni del pacchetto all'esame tengono conto dell'ammontare complessivo prospettato dalla Commissione europea per la futura PAC nel contesto del Quadro finanziario pluriennale dell'Unione europea 2021-2027, che, tuttavia, non è ancora entrato in vigore, essendo in corso i negoziati.
Osserva che tale aspetto non è secondario, costituendo probabilmente la principale criticità del pacchetto di transizione. Sottolinea, infatti, che secondo talune proiezioni, esso, facendo riferimento al nuovo bilancio PAC proposto per il 2021-2027, complessivamente inferiore rispetto alla programmazione attuale, comporterebbe per l'Italia una consistente riduzione di risorse sul 2021: 3,56 miliardi di euro in pagamenti diretti e 1,27 miliardi di euro per lo sviluppo rurale, rispettivamente 140 milioni di euro e 230 milioni di euro in meno rispetto al massimale 2020, per un totale complessivo di 370 milioni di euro in meno.
Espone, quindi, alcune delle principali disposizioni presentate dalla Commissione europea, facendo presente che la proposta di regolamento COM(2019)580 consta di 3 articoli e propone di apportare alcune modifiche a due regolamenti della PAC vigente e in particolare: al regolamento (UE) n. 1306/2013, relativo al finanziamento, alla gestione e al monitoraggio della politica agricola comune (cosiddetto regolamento orizzontale), al fine di garantire che il meccanismo di disciplina finanziaria, che consente di rispettare il massimale fissato dal regolamento sul Quadro finanziario pluriennale, possa continuare ad applicarsi per gli esercizi finanziari successivi al 2020, nonché al regolamento (UE) n. 1307/2013, recante norme sui pagamenti diretti agli agricoltori nell'ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune (cosiddetto regolamento sui pagamenti diretti), al fine di mantenere la flessibilità tra i pilastri per l'anno civile 2020/esercizio finanziario 2021, già stabilita dal regolamento (UE) n. 2019/288, fissando però l'importo massimo che può essere trasferito sulla base di un ammontare fisso e non di una percentuale. Rileva inoltre che, poiché l'importo disponibile come pagamenti diretti ha un impatto sulle scelte degli Stati membri in materia di sostegno accoppiato facoltativo comunicate nell'agosto 2019, la Commissione europea propone che gli Stati membri abbiano anche la possibilità di rivedere la decisione di agosto 2019 sul sostegno accoppiato facoltativo.
Per quanto riguarda la proposta di regolamento COM(2019)581, segnala che essa si compone di 14 articoli e propone di modificare sette regolamenti vigenti: il regolamento (UE) n. 1303/2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (regolamento RDC); il regolamento Pag. 72(UE) n. 1305/2013 sullo sviluppo rurale; il regolamento (UE) n. 1306/2013 sulla gestione e sul monitoraggio della PAC (regolamento orizzontale); il regolamento (UE) n. 1307/2013 sui pagamenti diretti; il regolamento (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli (regolamento OCM); il regolamento (UE) n. 228/2013 recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle regioni ultraperiferiche dell'Unione, nonché il regolamento (UE) n. 229/2013, recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle isole minori del Mar Egeo.
In particolare, sottolinea che la proposta intende modificare le regole vigenti per: garantire la continuità del sostegno della PAC per entrambi i pilastri nel 2021, tra l'altro aggiornando gli importi del 2021 per i pagamenti diretti, lo sviluppo rurale, i programmi di aiuto settoriale, le regioni ultraperiferiche e le piccole isole del Mar Egeo, al fine di includervi gli importi e i massimali pertinenti fissati per il nuovo QFP 2021-2027; facilitare la transizione verso i piani strategici nazionali previsti per la nuova PAC attraverso, tra l'altro, un adattamento delle scadenze temporali per i programmi di aiuto settoriale e il riporto delle spese dei periodi di programmazione precedente nei piani strategici della PAC.
Scendendo più nel dettaglio, segnala che, per quanto concerne lo sviluppo rurale, la Commissione europea propone, tra l'altro, che gli Stati membri che rischiano di rimanere senza fondi possano prorogare i loro Piani di sviluppo rurale (PSR) fino al 31 dicembre 2021 e che, in mancanza di tale proroga, gli importi corrispondenti alle dotazioni non utilizzate nel 2021 siano trasferiti in proporzioni uguali agli anni dal 2022 al 2025, conformemente alla proposta del nuovo QFP 2021-2027. Fa presente, inoltre, come accennato in precedenza, che si prevede la possibilità di riportare le spese dei periodi di programmazione precedenti nei nuovi piani strategici della PAC.
Per quanto riguarda, invece, i pagamenti diretti, evidenzia che la Commissione europea propone, tra l'altro: che i diritti all'aiuto assegnati prima del 1o gennaio 2020 siano considerati legittimi e regolari dal 1o gennaio 2021; la flessibilità tra i pilastri per l'anno di domanda 2021 (esercizio finanziario 2022); la possibilità di applicare ulteriormente la convergenza interna nel 2020 e nel 2021 o conservare i valori rettificati dei diritti all'aiuto 2019; la proroga del regime di pagamento unico per superficie per il 2021.
Infine, per quanto concerne l'Organizzazione comune dei mercati, segnala che la Commissione europea propone, tra l'altro: nel settore dell'olio d'oliva e delle olive da tavola, la proroga dei programmi di lavoro che vanno dal 1o aprile 2018 al 31 marzo 2021 fino al 31 dicembre 2021; nei settori vitivinicolo e dell'apicoltura, il proseguimento dei regimi di aiuti fino al termine dei rispettivi periodi; nel settore ortofrutticolo, la possibilità per l'organizzazione di produttori riconosciuta di scegliere tra la modifica dei programmi approvati per soddisfare i requisiti del regolamento sui piani strategici della PAC e la sostituzione dei programmi approvati con nuovi programmi operativi.
Osserva che la base giuridica delle proposte all'esame è l'articolo 43, paragrafo 2, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), che stabilisce l'applicazione della procedura legislativa ordinaria, con la previa consultazione del Comitato economico e sociale, per le disposizioni necessarie al perseguimento degli obiettivi della politica comune dell'agricoltura e della pesca.
Circa il rispetto del principio di sussidiarietà, evidenzia che la Commissione europea ricorda, innanzitutto, che in materia di agricoltura l'Unione ha competenza concorrente con quella degli Stati membri e che esercita le sue competenze mediante l'adozione di vari atti legislativi, in tal modo definendo e attuando la politica agricola comune dell'Unione europea, come stabilito negli articoli da 38 a 44 del TFUE.
Segnala che secondo la Commissione europea, il valore aggiunto delle proposte all'esame consiste nel garantire la certezza e la stabilità del sostegno PAC agli agricoltori Pag. 73europei e una transizione agevole dal periodo PAC attuale al prossimo.
Circa il rispetto del principio di proporzionalità, fa presente che la Commissione europea afferma che le proposte non comportano un'evoluzione sul piano delle politiche rispetto agli atti legislativi che intendono modificare.
In conclusione, segnala che, ai fini dell'espressione del parere della Commissione, potrebbe essere utile acquisire valutazioni, soprattutto da parte del Governo, sulle modifiche prospettate dalla Commissione europea, con riferimento, in particolare, alla citata riduzione di risorse che esse potrebbero implicare per l'agricoltura del nostro Paese.
Guido Germano PETTARIN (FI) prende atto di quanto riferito dalla relatrice circa il rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità, non condividendone tuttavia le valutazioni. Ai fini di una corretta disamina dei provvedimenti in esame ritiene dirimente approfondire lo stato dei negoziati concernenti il Quadro finanziario pluriennale dell'Unione europea 2021-2027 (QFP), atteso che le due proposte di regolamento all'esame sembrano limitarsi a ridurre le risorse e a organizzare le diverse scadenze dei pagamenti connessi alle misure nel settore dell'agricoltura. Occorre invece domandarsi, a monte, quali siano le reali ricadute del prossimo QFP sull'Italia e approfondire il suo impatto sul settore primario. Nel merito osserva, inoltre, come la previsione di un ammontare fisso, anziché di una percentuale, per la flessibilità tra i pilastri, sia foriera di conseguenze negative per l'Italia.
Marco MAGGIONI (LEGA) si associa alle valutazioni espresse dal deputato Pettarin in merito alla necessità di approfondire gli aspetti legati al prossimo Quadro finanziario pluriennale dell'Unione europea 2021-2027 (QFP). Ricorda che i negoziati relativi a quest'ultimo sono al momento arenati per l'emersione di significative divergenze tra i Paesi membri circa i finanziamenti al bilancio europeo, i tagli alle diverse politiche e, in particolare, la distribuzione delle risorse nell'ambito della Politica agricola comunitaria. Rileva, quindi, come le proposte di regolamento all'esame riflettano una sorta di ambiguità proprio perché sono modellate sulla base di una proposta di QFP sulla quale non vi è allo stato nessun accordo. Osserva poi che sarebbe utile, preliminarmente, domandarsi se in assenza dei regolamenti proposti non si possa per il futuro garantire il sostegno finanziario alla PAC per entrambi i pilastri, o se invece tale sostegno possa comunque continuare, considerato anche che in tale ultimo caso i regolamenti all'esame sarebbero per molti aspetti inutili.
Esprime quindi la sua contrarietà rispetto a quanto si sta profilando sulla tematica della Politica agricola comune, ricordando, peraltro, come analoghi profili critici fossero emersi anche nel corso dell'incontro informale che la Commissione ha recentemente avuto con una delegazione di parlamentari francesi ove si è discusso anche dell'importanza della qualità delle produzioni agricole.
Conclude rilevando come dietro la caratura tecnica delle proposte di regolamento in esame si celi in realtà un'importante questione politica che rischia, se non affrontata adeguatamente, di determinare danni all'agricoltura non solo italiana.
Augusta MONTARULI (FdI) osserva preliminarmente come il combinato disposto degli effetti finanziari derivanti dalla Brexit e della decisione di destinare fondi a nuove politiche tradizionalmente non trattate dall'Unione europea, determini, nel complesso, una significativa riduzione delle risorse del bilancio dell'Unione destinate all'Italia e, soprattutto, al suo settore agricolo. Osserva quindi come le misure recate nei regolamenti transitori in esame confermino di fatto i tagli nei confronti della Politica agricola comune ipotizzati per il prossimo Quadro finanziario pluriennale dell'Unione europea 2021-2027, tagli che fino a questo momento erano invece considerati meramente ipotetici. In tal senso, i regolamenti Pag. 74all'esame costituiscono a suo avviso un'anticipazione di quanto accadrà nei negoziati per il prossimo QFP e ciò dovrebbe indurre ad avere una forte preoccupazione per i relativi riflessi sull'Italia.
Stigmatizza, quindi, come il Governo continui a sostenere che la fase di trattativa sul QFP sia ancora aperta e che la riduzione di risorse paventata non sia certa, laddove invece è la stessa Unione europea ad adottare atti che esprimono chiaramente l'intenzione di ridurre i fondi destinati all'agricoltura.
Ricorda quindi che il suo gruppo ha recentemente presentato una risoluzione, a sua prima firma, volta ad impegnare il Governo ad assicurare la massima tutela degli interessi italiani in sede di predisposizione del bilancio 2021-2027 dell'Unione europea e a non prestare il consenso ad alcuna riduzione delle risorse per l'agricoltura.
Intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede quindi chiarimenti circa il prosieguo procedurale delle proposte di regolamento in esame.
Sergio BATTELLI, presidente, replicando alla deputata Montaruli, ricorda che in questa sede la Commissione è chiamata ad esprimere un parere alla XIII Commissione, competente per materia.
Guido Germano PETTARIN (FI) osserva che gli atti in esame presentano taluni profili problematici in ordine al rispetto del principio di sussidiarietà.
Francesca GALIZIA (M5S), relatrice, replicando, sottolinea come le proposte di regolamento all'esame rispondano alla necessità di far fronte a talune problematiche operative che si presentano nella transizione tra la vigenza dell'attuale Quadro finanziario pluriennale dell'Unione europea, in scadenza, ed il prossimo, ancora in fase di negoziazione, per il periodo 2021-2027. Conferma poi che la cosiddetta proposta di regolamento di flessibilità, che fissa l'importo massimo che può essere trasferito tra pilastri sulla base di un ammontare fisso e non di una percentuale, è anche una diretta conseguenza della prevista uscita del Regno Unito dall'Unione europea, la quale comporta una riduzione della dotazione finanziaria del prossimo QFP. Evidenzia quindi l'esigenza di una più ampia analisi degli elementi concernenti le risorse destinate all'Italia per la politica agricola comune, che comprenda anche i profili connessi al pieno utilizzo delle risorse, che ritiene comunque non debbano essere ridotte. Concludendo, nell'auspicare opportuni approfondimenti anche da parte del Governo circa le tematiche sollevate nel corso dibattito, ricorda che è in corso di predisposizione un apposito ciclo di audizioni congiunte con la XIII Commissione.
Guido Germano PETTARIN (FI), nel ribadire le sue perplessità circa il rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità, si domanda per quale motivo sia stato scelto di utilizzare lo strumento del regolamento per intervenire sulla tematica in esame. Rileva inoltre come il quadro finanziario non sia ancora certo, atteso che gli effetti della Brexit non si sono ancora pienamente consolidati, chiedendosi cosa accadrebbe se il recesso del Regno Unito dall'Unione europea non avvenisse.
Piero DE LUCA (PD) replicando al deputato Pettarin ricorda che le due proposte di regolamento all'esame recano modifiche a regolamenti preesistenti del 2013. In tal senso evidenzia come sia del tutto corretto, pertinente e necessario che tali modifiche siano apportate con uno strumento normativo di pari livello, cioè il regolamento, non potendosi fare altrimenti.
Sergio BATTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame congiunto ad altra seduta.
La seduta termina alle 12.35.