SEDE CONSULTIVA
Martedì 8 ottobre 2019. — Presidenza della presidente Emanuela CORDA.
La seduta comincia alle 12
Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019.
Doc. LVII, n. 2-bis, Annesso e Allegati.
(Parere alla V Commissione della Camera e alla 5a Commissione del Senato).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
La deputata Marialuisa FARO, (M5S) relatrice, ricorda preliminarmente che la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF) è predisposta, prima dell'avvio della sessione di bilancio autunnale, al fine di aggiornare gli obiettivi programmatici indicati nel mese di aprile dal Documento di economia e finanza (DEF) e di indicare i principali ambiti di intervento della manovra di finanza pubblica. Nella NADEF 2019, in termini tendenziali (cioè a legislazione vigente e senza considerare gli effetti dei provvedimenti che il Governo intende varare), il tasso di crescita del PIL è individuato nello 0,1 per cento del 2019 (lo stesso valore di aprile), nello 0,4 per cento nel 2020 (era lo 0,6 ad aprile) e nello 0,8 per cento nel 2021 (era lo 0,7 ad aprile). Il rapporto deficit/PIL, sempre tendenziale, è indicato nel 2,2 per cento per il 2019 (era il 2,4 ad aprile), nell'1,4 per cento nel 2020 (era il 2 per cento ad aprile), nell'1,1 per cento nel 2021 (era l'1,8 ad aprile). Il rapporto debito/PIL tendenziale è fissato, al netto dei prestiti ad altri Paesi dell'Unione europea, al 132,5 Pag. 173per cento nel 2019 e al 130,9 per cento nel 2020. In termini programmatici (vale a dire scontando gli effetti delle politiche poste in essere dal Governo), si prevede invece un aumento del PIL dello 0,1 per cento nel 2019 (era lo 0,2 ad aprile), dello 0,6 per cento nel 2020 e dell'1 per cento nel 2021 (per entrambi gli anni era lo 0,8 ad aprile); il rapporto deficit/PIL è invece fissato nel 2,2 per cento nel 2019 (era il 2,4 ad aprile), nel 2,2 per cento nel 2020 (era il 2,1 ad aprile) e nell'1,8 per cento nel 2021 (lo stesso valore di aprile). Il rapporto debito/PIL programmatico, sempre al netto dei sostegni, è del 132,5 per cento nel 2019 (lo stesso dato del tendenziale) e del 132 per cento nel 2020. In termini programmatici, nel DEF di aprile il medesimo valore era del 129,4 nel 2019 e del 128,1 nel 2020. La NADEF conferma quindi l'intenzione di varare una manovra di bilancio espansiva per il 2020. Tale manovra corrisponderà a 0,8 punti percentuali di PIL, vale a dire la differenza tra l'indebitamento netto programmatico per il 2020 (2,2 per cento) e l'indebitamento netto tendenziale per lo stesso anno, più basso (1,4 per cento).
Rileva come la NADEF delinei poi le iniziative legislative e le politiche pubbliche avviate ed in programma per dare seguito alle raccomandazioni rivolte all'Italia dall'Unione europea nel luglio scorso al termine della procedura del cd. «semestre europeo».
Con riferimento all'ambito di competenza della Commissione segnala che, nel quadro della raccomandazione n. 2, l'Unione europea richiede, da un lato, di «garantire che le politiche attive del mercato del lavoro e le politiche sociali siano efficacemente integrate e coinvolgano soprattutto i giovani e i gruppi vulnerabili» e, dall'altro lato, di «sostenere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro attraverso una strategia globale, in particolare garantendo l'accesso a servizi di assistenza all'infanzia e a lungo termine di qualità». Si tratta di materie in cui vi sono significative competenze regionali e degli enti locali. Per quanto concerne il primo aspetto la nota richiama il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali con il quale, a seguito dell'Intesa siglata il 17 aprile 2019 tra lo Stato e le regioni, è stato adottato il Piano straordinario di potenziamento dei centri per l'impiego e delle politiche attive del lavoro; il decreto ha, tra le altre cose, definito il ruolo del cosiddetti navigator, rimettendo a convenzioni bilaterali tra Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL) e regioni la scelta di utilizzare i navigator (quasi tutte le regioni hanno sottoscritto tali convenzioni). Per quanto riguarda il secondo aspetto, segnala che la NADEF conferma la necessità di garantire, d'intesa con le regioni, la gratuità degli asili-nido e dei micro nidi. Di ancora più diretto interesse della Commissione è il riferimento, all'interno della raccomandazione n. 3, alla necessità di «porre l'accento sulla politica economica connessa agli investimenti in materia di ricerca e innovazione e sulla qualità delle infrastrutture, tenendo conto delle disparità regionali»; al riguardo la NADEF annuncia una riorganizzazione della programmazione delle risorse per la coesione, con riguardo al nuovo ciclo 2021-2027 dei fondi europei e il rilancio della Strategia nazionale per le aree interne. In particolare, la prevista riorganizzazione punterà a concentrare le risorse su cinque grandi missioni: lotta alla povertà educativa minorile; sostegno alle infrastrutture; attuazione del Green New Deal al Sud e nelle aree interne; trasferimento tecnologico e rafforzamento delle reti tra ricerca e impresa; investimenti sulla logistica marittima, con il rafforzamento delle zone economiche speciali e l'utilizzo dei programmi europei di cooperazione transfrontaliera con la sponda Sud del Mediterraneo.
Segnala infine, tra i disegni di legge collegati indicati dalla NADEF, il disegno di legge recante interventi per favorire l'autonomia differenziata ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione attraverso l'eliminazione delle diseguaglianze economiche e sociali nonché l'implementazione delle forme di raccordo tra Amministrazioni centrali e regioni, anche al fine della riduzione del contenzioso Pag. 174costituzionale. Si tratta del provvedimento a cui ha fatto riferimento anche il ministro Boccia nella sua audizione dello scorso 2 ottobre e che, a suo giudizio, segna un apprezzabile cambiamento di impostazione, rispetto al percorso fin qui seguito, con la sua insistenza sulla necessità di definire prioritariamente la cornice nazionale dei livelli essenziali delle prestazioni. Rileva come invece non sia più indicato tra i provvedimenti collegati il disegno di legge recante misure per il dissesto e il riequilibrio finanziario degli enti locali.
Formula dunque una proposta di parere favorevole con una osservazione volta ad invitare la Commissione di merito ad operare per il reinserimento del disegno di legge recante misure per il dissesto e il riequilibrio finanziario degli enti locali.
Il deputato Roberto PELLA (FI) stigmatizza l'assenza dei componenti della Commissione appartenenti al gruppo del partito democratico, in particolare in considerazione del fatto che il Ministro dell'economia e delle finanze è un esponente del loro partito.
Emanuela CORDA, presidente, ricorda i concomitanti impegni di molti componenti in altre commissioni. Tre questi, segnala che proprio in questo momento è in corso l'audizione formale del Ministro dell'economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, sulle linee programmatiche del suo dicastero di fronte alle Commissione bilancio e finanze della Camera e che probabilmente numerosi colleghi stanno assistendo all'audizione.
Il deputato Roberto PELLA (FI) dichiara di condividere la proposta della collega Faro circa l'inserimento tra i disegni di legge collegati alla manovra di bilancio del disegno di legge recante misure per il dissesto e il riequilibrio finanziario degli enti locali, già collegato ai sensi della precedente nota di aggiornamento; segnala in proposito di avere già avanzato la medesima richiesta al Ministro Gualtieri nel corso dell'audizione sulla Nota di aggiornamento di fronte alle commissioni bilancio di Camera e Senato, senza tuttavia ricevere alcuna risposta. Ritiene inoltre che l'osservazione prospettata dalla relatrice nella proposta di parere andrebbe integrata con la richiesta di adottare un provvedimento di più complessiva riforma del testo unico degli enti locali (decreto legislativo n. 267 del 2000). Oltre a ciò rileva che mancano assicurazioni da parte del Governo in ordine al fatto che nella prossima manovra di bilancio non saranno effettuati tagli al comparto degli enti locali, un comparto nel quale deve essere ancora recuperato il taglio di 560 milioni operato dal decreto-legge n. 66 del 2014.
La deputata Marialuisa FARO (M5S), relatrice, ringrazia il collega Pella e riformula la proposta di parere nel senso da lui indicato.
La senatrice Rosa Silvana ABATE (M5S) dichiara a nome del gruppo Movimento 5 stelle che non vi sono obiezioni circa l'integrazione della proposta di parere nel senso indicato dal collega Pella.
La Commissione approva la proposta di parere, come da ultimo riformulata dalla relatrice (vedi allegato 1).
DL 101/2019: Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali.
S. 1476 Governo.
(Parere alle Commissioni 10a e 11a del Senato).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole con un'osservazione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 2 ottobre 2019.
Maria PALLINI (M5S), relatrice, formula una proposta di parere favorevole.
La Commissione approva la proposta di parere (vedi allegato 2).
Pag. 175DL 105/2019: Disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica.
C. 2100 Governo.
(Parere alle Commissioni I e IX della Camera).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
La deputata Sara FOSCOLO (Lega), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede di poter rinviare ad altra seduta l'espressione del parere sul provvedimento in considerazione del fatto che presso le Commissioni riunite I e IX sono ancora in corso le audizioni.
Emanuela CORDA, presidente, concorda sull'opportunità del differimento dell'espressione del parere ed avverte che nell'odierna seduta si procederà unicamente all'illustrazione della relazione.
Bernardo MARINO (M5S), relatore, nell'illustrare il contenuto del provvedimento in esame rileva come questo sia volto a garantire, per le finalità di sicurezza nazionale, l'integrità e la sicurezza delle reti – anche inerenti ai servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G e dei dati che vi transitano – nonché un sistema di organi, procedure e misure, che consenta una efficace valutazione sotto il profilo tecnico della sicurezza degli apparati e dei prodotti, in linea con le più elevate ed aggiornate misure di sicurezza adottate a livello internazionale. In particolare, l'articolo 1 rimette al comma 2 a un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri l'individuazione dei soggetti da includere nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica istituito dal comma 1. Tra tali soggetti possono rientrare amministrazioni pubbliche (quindi sia amministrazioni statali che regionali e locali) ed enti e operatori nazionali, pubblici e privati, le cui reti e sistemi informativi e informatici sono necessari per l'esercizio di una funzione essenziale dello Stato ovvero per l'assolvimento di un servizio essenziale per il mantenimento di attività civili, sociali o economiche fondamentali per gli interessi dello Stato e il cui malfunzionamento, interruzione – anche parziali – o uso improprio possono pregiudicare la sicurezza nazionale. Il DPCM sarà adottato su proposta del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica entro quattro mesi dalla data di entrata della legge di conversione del decreto in esame. Il medesimo DPCM dovrà fissare i criteri che i soggetti inclusi nel perimetro dovranno seguire nel compilare l'elenco delle reti, dei sistemi e dei servizi rilevanti. Tale elenco dovrà essere aggiornato con cadenza almeno annuale. Il successivo comma 3 demanda invece ad un ulteriore DPCM la determinazione di un duplice profilo: le procedure di notifica degli incidenti prodottisi su reti, sistemi informativi e sistemi informatici inclusi nel perimetro e le misure di sicurezza. Tra le misure di sicurezza merita segnalare le politiche di mitigazione e gestione degli incidenti e loro prevenzione; la protezione fisica e logica dei dati informativi; l'integrità delle reti e dei sistemi informativi. Il comma 6 dell'articolo 1 rimette invece ad un regolamento di esecuzione, da emanarsi entro 10 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto-legge la definizione delle procedure, delle modalità e dei termini ai quali devono attenersi i soggetti inclusi nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica.
Il comma 7 dell'articolo 1 individua, nell'ambito delle politiche di sicurezza cibernetica, alcuni compiti che il Centro di valutazione e certificazione nazionale (CVCN), già istituito dal decreto del Ministro dello sviluppo economico del 15 febbraio 2019. Tra tali compiti merita segnalare la partecipazione all'elaborazione delle misure di sicurezza; lo svolgimento di attività di valutazione del rischio; l'elaborazione di schemi di certificazione cibernetica. I commi da 9 a 11 dell'articolo 1 stabiliscono infine un articolato sistema sanzionatorio, mentre il comma 12 individua nella Presidenza del Consiglio l'autorità competente all'accertamento e all'irrogazione delle sanzioni pecuniarie amministrative. Pag. 176L'articolo 2 autorizza il Ministero dello sviluppo economico ad assumere a tempo indeterminato, con incremento della vigente dotazione organica nel limite delle unità eccedenti, in aggiunta alle ordinarie facoltà assunzionali, un contingente massimo di 77 unità di personale per lo svolgimento delle funzioni del Centro di valutazione e certificazione nazionale (CVCN), prevedendo che il Ministero, fino al completamento delle procedure di assunzione, possa avvalersi, a tale scopo, di un contingente di personale non dirigenziale appartenente alle pubbliche amministrazioni; autorizza, inoltre, la Presidenza del Consiglio ad assumere fino a dieci unità di personale non dirigenziale, per lo svolgimento delle funzioni in materia di digitalizzazione, avvalendosi, nelle more di tali assunzioni, di esperti o di personale di altre amministrazioni pubbliche. L'articolo 3 detta disposizioni di raccordo tra il decreto in commento e la normativa in materia di esercizio dei poteri speciali governativi sui servizi di comunicazione a banda larga basati sulla tecnologia 5G. L'articolo 4 estende l'ambito operativo delle norme in tema di poteri speciali esercitabili dal Governo nei settori ad alta intensità tecnologica (cd. golden power), contenute nel decreto-legge n. 21 del 2012. Tra le altre cose, si chiarisce che, in seno alla verifica sulla sussistenza di un pericolo per la sicurezza e l'ordine pubblico, è compreso anche il possibile pregiudizio alla sicurezza e al funzionamento delle reti e degli impianti e alla continuità degli approvvigionamenti. L'articolo 5 dispone circa alcune attribuzioni emergenziali in capo alla Presidenza del Consiglio, in caso di rischio grave o crisi di natura cibernetica. In particolare, si prevede che il Presidente del Consiglio – su deliberazione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR) – possa disporre la disattivazione, totale o parziale, di uno o più apparati o prodotti impiegati nelle reti, nei sistemi o per l'espletamento dei servizi posti nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica. L'articolo 6 dispone in merito alla copertura finanziaria del provvedimento.
Per quanto concerne l'ambito di competenza della Commissione segnala come, indubbiamente, anche amministrazioni degli enti territoriali appaiano suscettibili di essere incluse nel perimetro di sicurezza cibernetica (ad esempio i settori della sanità e della tutela ambientale). Osserva altresì che il contenuto del provvedimento appare in ogni caso riconducibile alla materia sicurezza dello Stato di esclusiva competenza statale (articolo 117, secondo comma, lettera d) della Costituzione).
Emanuela CORDA, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 12.30.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Martedì 8 ottobre 2019.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.30 alle 12.40.
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