SEDE CONSULTIVA
Martedì 8 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA.
La seduta comincia alle 12.05.
Sui lavori della Commissione.
Filippo GALLINELLA, presidente, ricorda che mercoledì 9 ottobre, alle ore 8, avrà luogo l'audizione della Ministra Bellanova innanzi alle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato. Il tempo a disposizione per l'intervento della Ministra, per il dibattito e per l'eventuale replica è di circa un'ora e mezza.
Ferma restando la possibilità che la replica della Ministra possa aver luogo in una seduta successiva, propone di organizzare il dibattito prevedendo che dopo l'intervento della Ministra faccia seguito un intervento per ciascun Gruppo parlamentare di durata non superiore a cinque minuti. Comunica quindi che ulteriori interventi potranno essere previsti esclusivamente sulla base del tempo residuo. A tal fine, d'intesa con il presidente Vallardi, invita tutti i deputati che intendano intervenire a comunicare preventivamente i nomi alla Presidenza, in modo da garantire l'ordinato svolgimento dell'audizione secondo i tempi programmati.
Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019.
Doc. LVII, n. 2-bis, Annesso e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del documento in oggetto.
Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.Pag. 154
Avverte che la Commissione è chiamata ad esprimersi sul documento in esame entro la giornata di domani, mercoledì 9 ottobre, entro le ore 15
Antonella INCERTI
(PD), relatrice, osserva che le previsioni macroeconomiche contenute nella Nota presentano una revisione al ribasso delle stime sull'andamento dell'economia italiana per l'anno in corso e per il triennio successivo rispetto alle previsioni formulate nel DEF di aprile, in considerazione del permanere di una sostanziale debolezza degli indicatori congiunturali per la seconda parte dell'anno. La correzione si è resa necessaria in relazione all'indebolimento del ciclo economico mondiale, considerato fino a pochi mesi fa un fenomeno temporaneo, e, ad oggi, destinato ad incidere sulla dinamica della crescita economica anche nel medio periodo.
Fa presente che la Nota di aggiornamento presenta due scenari di previsioni macroeconomiche, uno tendenziale e l'altro programmatico, coerenti con lo scenario aggiornato riguardante le variabili esogene internazionali.
Le previsioni del quadro tendenziale incorporano gli effetti sull'economia del quadro normativo vigente che – precisa la Nota – include gli effetti sull'economia delle clausole di salvaguardia che prevedono aumenti di imposte indirette nel 2020 e 2021.
Lo scenario programmatico incorpora l'impatto sull'economia delle nuove misure che saranno adottate con la prossima legge di bilancio per il 2020, con la quale si procederà alla disattivazione delle suddette clausole relativamente all'anno 2020.
Le due previsioni, che coincidono per l'anno in corso, si differenziano negli anni successivi, in relazione alle future misure di politica fiscale.
Alla luce del mutato contesto internazionale e dei più recenti indicatori congiunturali, rileva che la Nota rivede, quindi, la previsione tendenziale di crescita del PIL, rispetto al quadro programmatico definito nel DEF 2019, allo 0,1 per cento nel 2019, allo 0,4 per cento nel 2020, allo 0,8 per cento nel 2021 e all'1,0 nel biennio 2020-2021.
Nello scenario tendenziale, l'incremento dei consumi delle famiglie è atteso in rallentamento nell'anno in corso (allo 0,4 per cento dallo 0,8 del 2018) e negli anni successivi, a causa dell'impatto negativo che deriverebbe dall'attivazione delle clausole di salvaguardia IVA a partire dal 2020. L'effetto inflattivo che ne deriva inciderebbe sul reddito disponibile reale con ricadute sulla propensione al consumo.
Osserva che, quanto alle previsioni relative al commercio con l'estero, sebbene si profili, secondo la Nota, una decelerazione dell’export nella seconda metà dell'anno, la modesta crescita delle importazioni – derivante dalla debolezza della domanda interna – darebbe luogo ad un impatto netto del commercio estero sulla crescita del PIL di 0,6 punti percentuali.
Rileva che, grazie anche ad un andamento favorevole dei prezzi energetici e degli altri prezzi all'importazione, il surplus delle partite correnti della bilancia dei pagamenti quest'anno salirebbe al 2,7 per cento del PIL, dal 2,5 per cento del 2018.
Riguardo all’export, la Nota espone, in un apposito approfondimento, la buona tenuta delle esportazioni italiane nella prima metà del 2019, confermata dai primi dati disponibili sulla seconda metà, che riportano una performance favorevole dell’export italiano.
Osserva che è di questi giorni la notizia di un possibile aumento dei dazi relativamente ad alcuni prodotti agroalimentari destinati al mercato statunitense, con particolare riferimento al pecorino romano e al parmigiano reggiano, il primo prodotto già in particolare difficoltà nella capacità di tenere un prezzo concorrenziale che possa garantire la giusta remunerazione agli allevatori. Delle problematiche del settore la Commissione Agricoltura si è a lungo occupata in sede di conversione del decreto-legge n. 44 del 2019, dedicato appunto alle emergenze agricole in atto.
Tra le misure a sostegno della competitività del sistema Paese, la NADEF considera Pag. 155prioritarie quelle a sostegno dell’export, considerando il contributo netto positivo che fornisce il commercio con l'estero alla crescita del Paese in un periodo di sostanziale stagnazione economica. Viene pertanto ritenuto necessario individuare strumenti idonei a promuovere e accompagnare il Made in Italy, potenziando le attività di consulenza e di supporto finanziario e assicurativo in favore degli esportatori, anche attraverso un adeguato modello di condivisione dei rischi tra SACE S.p.A. e MEF. In linea generale, il Governo ritiene che vadano supportati gli imprenditori italiani che operano all'estero con proposte normative che mirino a introdurre le best practices in materia, ricavata dall'analisi comparativa con altri ordinamenti giuridici.
Ricorda, al riguardo che il decreto-legge n. 104/2019, in corso di conversione, ha disposto, da ultimo, il trasferimento al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale delle funzioni esercitate dal Ministero dello sviluppo economico in materia di definizione delle strategie della politica commerciale e promozionale con l'estero e di sviluppo dell'internazionalizzazione. Secondo la NADEF, grazie a tale nuovo assetto, gli operatori economici potranno interfacciarsi con un'architettura istituzionale più snella ed efficace.
In tale ambito, sottolinea che rappresenta uno strumento chiave il Piano Straordinario per la promozione del Made in Italy e l'Attrazione degli Investimenti – istituto dall'articolo 30 del decreto-legge n. 133/2014 e via via rifinanziato, da ultimo dalla legge di bilancio per il 2019 (L. n. 145/2019) fino all'anno 2020 e la cui gestione è dal decreto-legge n. 104/2019 trasferita al MAECI. La NADEF non indica invero se il Piano in questione sarà oggetto di rifinanziamento.
A potenziamento delle filiere del Made in Italy si intende rafforzare, nel settore agroalimentare, l'etichettatura d'origine dei prodotti attraverso un lavoro costante in sede europea e nazionale.
Fa presente che il quadro macroeconomico programmatico per gli anni 2019 e successivi, presentato nella Nota, include l'impatto sull'economia delle misure che saranno adottate con la prossima legge di bilancio per il 2020.
Sempre secondo quanto esposto nella Nota, evidenzia che la manovra di finanza pubblica per il 2020 comprenderà la disattivazione dell'aumento dell'IVA, il finanziamento delle politiche invariate e il rinnovo di altre politiche in scadenza.
Osserva che la Nota riporta alcune ulteriori misure mirate a stimolare la crescita: la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro; il rilancio degli investimenti pubblici; l'aumento delle risorse per istruzione e la ricerca scientifica e tecnologica; il sostegno e il rafforzamento del sistema sanitario universale.
Nello scenario programmatico, la crescita del PIL reale è prevista pari allo 0,6 per cento nel 2020, che salirebbe all'1 per cento nel 2021 e nel 2022.
Quanto, nello specifico, alle Politiche agricole, evidenzia che la Nota fa riferimento alla necessità di svolgere politiche rivolte alla filiera agricola e alimentare, attraverso: la promozione delle buone pratiche agronomiche; il miglioramento della qualità delle produzioni; la valorizzazione delle diversità territoriale e il contenimento del consumo del suolo; il riequilibrio dei rapporti di filiera, con il sostegno ai contratti di filiera e di distretto, la realizzazione di investimenti nel settore zootecnico per il miglioramento del benessere animale, la rapida attuazione della direttiva europea di contrasto alle pratiche sleali nel settore agroalimentare, la promozione dell'aggregazione attraverso le organizzazioni dei produttori e le organizzazioni interprofessionali.
Osserva, inoltre, che la Nota fa riferimento alla necessità di svolgere politiche rivolte alla promozione della ricerca in agricoltura, anche al fine di migliorare la sostenibilità ambientale del settore e aumentare la resa delle colture tradizionali; alla semplificazione del rapporto tra istituzioni e imprese; al contrasto al lavoro nero e al caporalato; alla tutela della biodiversità, del paesaggio, valorizzando il Pag. 156ruolo attivo che il settore primario può svolgere nello sviluppo dell'economia circolare e nel contrasto ai cambiamenti climatici; al potenziamento degli investimenti e delle risorse per le infrastrutture irrigue e per la prevenzione del dissesto idrogeologico, a partire dalle aree rurali; all'incentivazione dell'agricoltura di precisione; all'ulteriore sviluppo dell'agricoltura biologica, anche attraverso una maggiore diffusione delle mense scolastiche biologiche certificate; alla revisione della politica agricola comune, stabilizzando le risorse indirizzate al settore, tutelando il reddito delle imprese, valorizzando le caratteristiche delle produzioni italiane e meglio sostenendo le imprese condotte da giovani e donne; all'approvazione della Strategia forestale nazionale.
Sottolinea che la Nota indica, quindi, tra i disegni di legge che il Governo considera collegati alla manovra economica il disegno di legge in materia di sostegno all'agricoltura.
Ricorda, al riguardo, che sia la Camera che il Senato, attraverso le Commissioni agricoltura competenti, hanno avviato l'esame dei seguenti progetti di legge: norme per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta, a chilometro zero o utile e di qualità, approvato dalla Camera e attualmente all'esame del Senato (S.878); tutela e sviluppo della produzione biologica, approvato dalla Camera e attualmente all'esame del Senato (A.S: 988); arresto del consumo del suolo, di riuso del suolo edificato e per la tutela del paesaggio, all'esame delle Commissioni riunite 9o Agricoltura e 13o Ambiente del Senato; etichettatura, tracciabilità e divieto della vendita sottocosto dei prodotti agricoli e agroalimentari nonché delega al Governo per la disciplina e il sostegno delle filiere etiche di produzione, approvata in prima lettura alla Camera e attualmente all'esame del Senato (S.1373); semplificazione e accelerazione dei procedimenti amministrativi, attraverso l'esame della proposta di legge C.982 Gallinella, all'esame della Commissione Agricoltura della Camera.
Le Commissioni riunite XI Lavoro e XIII Agricoltura hanno, poi, deliberato un'indagine conoscitiva sul fenomeno del caporalato in agricoltura, in corso di svolgimento mentre la XIII Commissione Agricoltura della Camera dei deputati ha all'esame le proposte di riforma della politica agricola comune presentate dalla Commissione europea, nell'ambito delle quali ha già svolto un ciclo di audizioni.
Quanto al contrasto del lavoro sommerso, fa presente che la Nota ricorda che le tematiche relative al lavoro sono oggetto di una parte della raccomandazione n. 2 rivolta all'Italia dal Consiglio europeo dei Ministri dell'economia e delle finanze del 9 luglio 2019.
In particolare, il Consiglio ha raccomandato di intensificare gli sforzi per il contrasto del lavoro sommerso. In merito, i considerando della raccomandazione rilevano che l'Ispettorato nazionale del lavoro si è concentrato in particolare sul fenomeno del caporalato nel settore dell'agricoltura, contraddistinto da un elevato tasso di irregolarità e dal rischio di sfruttamento lavorativo, in particolare dei migranti irregolari, e che, in base al monitoraggio delle misure adottate di recente, sono necessari ulteriori provvedimenti, intesi ad affrontare e prevenire il lavoro sommerso e lo sfruttamento e a garantire l'equità e la sicurezza delle condizioni di lavoro.
La Nota afferma, quindi, che verranno intensificati gli sforzi, in particolare nei confronti delle forme di caporalato, anche «valorizzando» gli indirizzi che saranno elaborati a conclusione del tavolo operativo, già istituito, per il contrasto del caporalato e dello sfruttamento in agricoltura. La raccomandazione del Consiglio europeo ha chiesto, altresì, di garantire l'efficace integrazione tra le politiche attive del lavoro e le politiche sociali. Al riguardo, come da più parti sottolineato anche nel corso dell'audizioni svolte nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul fenomeno del caporalato, risulta particolarmente urgente affiancare al processo di inasprimento delle pene previsto dalla Legge Martina – legge n. 199 del 29 Pag. 157ottobre 2016 – anche l'attivazione delle politiche attive di sostegno, garantendo su tutto il territorio nazionale la piena operatività della Rete del lavoro agricolo di qualità. Il Consiglio ha, altresì, raccomandato di sostenere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro attraverso una strategia globale. Sul tema la Commissione Agricoltura avrà modo di poter esprimere le proprie raccomandazioni nel momento in cui saranno approvate le risoluzioni presentate in merito al lavoro e all'imprenditoria femminile in agricoltura.
Segnala, infine, l'attenzione che la Nota riserva al tema della riforma dei reati in materia agroalimentare, che assumerà la forma di un disegno di legge volto a dare una nuova definizione della categoria dei reati di pericolo contro la salute e a rivisitare il sistema sanzionatorio delle frodi alimentari.
In linea, inoltre con il Green Deal europeo annunciato dalla prossima Commissione europea (2019-2024), evidenzia che il Governo intende lanciare un Green New Deal che preveda in primo luogo un piano pluriennale di investimenti pubblici e privati nonché una serie di politiche di supporto basate sulle esigenze territoriali del Paese.
Il Governo sottolinea nella Nota che nel quadro della strategia del Green New Deal, i piani di investimento pubblici dovranno porre al centro la protezione dell'ambiente, anche attraverso il miglioramento dei parametri e dei livelli di inquinamento ambientali, il progressivo ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto ai cambiamenti climatici ed il miglioramento della qualità dell'aria.
Sottolinea che l'agricoltura dovrà essere uno dei cardini del Green New Deal, quale settore particolarmente esposto alle conseguenze dei cambiamenti climatici. In tale contesto il settore agricolo dovrà essere sostenuto con pratiche e investimenti utili al contrasto dei mutamenti e delle emissioni nocive per l'ambiente.
Sul fronte degli investimenti privati, il Governo prevede, quindi, interventi volti ad incentivare il rinnovo delle produzioni e degli impianti in uso, l'efficientamento e la riconversione dei processi produttivi e la transizione verso la Quarta rivoluzione industriale (digitalizzazione e intelligenza artificiale). Un ruolo centrale avranno anche le politiche di valorizzazione del capitale umano (formazione, ricerca e sviluppo, rientro dei cervelli ad alta specializzazione).
Sul fronte degli investimenti pubblici, annuncia l'introduzione, nella prossima legge di bilancio, di due fondi, assegnati a Stato ed Enti territoriali, per un ammontare complessivo di 50 miliardi di euro su un orizzonte di 15 anni, che si affiancheranno e daranno continuità ai fondi costituiti con le ultime tre leggi di bilancio. I fondi serviranno ad attivare progetti di rigenerazione urbana, riconversione energetica e di incentivo all'utilizzo di fonti rinnovabili. Il Governo precisa che tale impegno non pregiudicherà la realizzazione di interventi necessari alla tutela del territorio e alla difesa della biodiversità, e di quelli relativi alle reti di comunicazione e di connessione.
Osserva che, con riguardo alle risorse per il finanziamento degli interventi previsti dalla manovra di bilancio per il 2020, pari a quasi lo 0,8 per cento del PIL, nell'indicare gli ambiti di intervento per il reperimento delle stesse il documento fa riferimento anche alla riduzione delle spese fiscali e dei sussidi dannosi per l'ambiente (SAD) e nuove imposte ambientali, che nel complesso aumenterebbero il gettito di circa lo 0,1 per cento del PIL.
Tra questi, come si è a lungo discusso in questi giorni sulla stampa, sembrava all'inizio poter rientrare la diminuzione dell'accisa sul gasolio per le macchine agricole. La Ministra Bellanova, nel question-time in Aula di mercoledì 2 ottobre ha affermato «che le agevolazioni fiscali sul gasolio agricolo non subiranno alcun ridimensionamento». Questa affermazione ha molto rassicurato il settore; sempre in un'ottica di rinnovamento che sia compatibile con la salvaguardia dell'ecosistema si potrebbe verificare quale disponibilità sussista ad oggi sul Fondo INAIL stanziato nel 2016 e dotato in origine di 40 milioni di Pag. 158euro originari destinati al rinnovo del parco macchine agricole; in tal modo gli agricoltori potrebbero essere facilitati nel dotarsi di macchinari più moderni ed efficienti anche dal punto di vista del risparmio energetico.
Evidenzia inoltre che la manovra di finanza pubblica per il 2020-2022 comprenderà, altresì, il rinnovo di alcune politiche in scadenza, fra cui gli incentivi cd. Industria 4.0. Il Piano Impresa 4.0 verrà, secondo il quadro programmatico, rafforzato, nell'ambito di una nuova strategia nazionale per l'innovazione, attraverso una revisione organica delle misure esistenti, per favorire la più ampia partecipazione delle piccole e medie imprese, delle filiere produttive e stimolare l'attrazione di grandi investimenti strategici, anche nell'ottica di uno sviluppo delle politiche sostenibili e green. Il Piano viene inserito nel cd. Green New Deal: un ripensamento dei modelli produttivi con un incremento dell'uso di tecnologie a basso impatto ambientale, le quali contestualmente assicurino una più elevata crescita della produttività del sistema economico.
In conclusione, afferma che occorrerà prestare particolare attenzione nei prossimi mesi al settore della pesca, in forte difficoltà a causa della riduzione delle risorse alieutiche e alla necessità di provvedere ad una ristrutturazione del comparto maggiormente sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale e economico.
A tal fine, osserva che la Commissione sarà particolarmente impegnata nei prossimi mesi per garantire l'adeguata istruttoria delle proposte di legge in materia di riforma del settore, iscritte nel calendario dell'Assemblea per il mese di dicembre.
Filippo GALLINELLA, presidente, ringrazia la relatrice per la completezza della relazione svolta e, in particolare, per aver posto una specifica attenzione sulla questione del possibile ridimensionamento delle agevolazioni fiscali sul gasolio agricolo e per la pesca, oggetto di notizie stampa che hanno suscitato forte preoccupazione negli agricoltori e nei pescatori, che è stato, invece, escluso dalla Ministra Bellanova, che ha dato rassicurazioni a tal riguardo rispondendo ad un question time alla Camera.
Sottolinea, inoltre, con riferimento alla pesca, la necessità di riconsiderare per il 2020 il fermo pesca volontario, tenuto conto delle gravi difficoltà in cui versano i pescatori, compresi quelli delle acque interne, per la pesante incidenza delle avversità atmosferiche che impediscono loro di svolgere l'attività per lunghi periodi di tempo, e del fermo pesca biologico,
Ritiene che di tali questioni occorrerà tenere conto nella proposta di parere sulla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza in esame.
Lorenzo VIVIANI
(LEGA) rileva che il tema della possibile riduzione dei sussidi dannosi per l'ambiente, individuato dal Governo quale ambito di intervento per finanziare la manovra di bilancio per il 2020, non riguarderebbe solo il gasolio agricolo o il gasolio per la pesca, sui quali si è appuntata l'attenzione mediatica. Sottolinea, infatti, che nell'elenco contenuto nell'allegato predisposto dal Ministero dell'ambiente in materia di sussidi ambientalmente dannosi, sono inclusi sussidi di importanza basilare per il mondo agricolo e della pesca.
Evidenzia, in particolare, che con riferimento al settore della pesca, per il quale è stata rilevata la necessità di intervenire con riforme sociali e sussidi per i pescatori, viene considerata ambientalmente dannosa addirittura la cassa integrazione in deroga, che è stata prevista dalla legge di bilancio 2019 per il periodo di fermo biologico non solo per gli armatori ma anche per i lavoratori marittimi.
Sottolinea quindi che laddove il Governo decidesse di eliminare i sussidi o di operare dei tagli trasversali, senza valutare nello specifico ciascun sussidio, si determinerebbe una catastrofe per il settore agricolo e della pesca.
Marzio LIUNI (LEGA) domanda quali siano i sussidi previsti a favore dell'agricoltura che siano dannosi per l'ambiente, ritenendo che si tratti di una contraddizione in termini.
Pag. 159Filippo GALLINELLA, presidente, fa presente che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha predisposto un «Catalogo dei sussidi ambientalmente favorevoli e dei sussidi ambientalmente dannosi», che sarà messo a disposizione dei colleghi.
Guglielmo GOLINELLI
(LEGA) osserva che analizzando il PSC-Rue sui nuovi insediamenti suinicoli, è emerso che gli allevamenti biologici sono più impattanti dal punto di vista delle emissioni degli allevamenti convenzionali, richiedendo un maggior quantitativo di acqua per la pulizia delle lettiere e delle superfici piene.
Rileva che nel corso dell'esame della proposta di legge sull'agricoltura biologica, approvata dalla Camera, è stato esperito il tentativo, poi bloccato, di premiare maggiormente gli allevamenti biologici a livello di contribuzione europea e regionale rispetto a quelli convenzionali: questo, a fronte del così detto Green New Deal, sembrerebbe una contraddizione.
Osserva, infatti, che l'agricoltura biologica, facendo un minor utilizzo della chimica e ricorrendo invece maggiormente al dissodamento del terreno per togliere le malerbe, è fonte di maggiori emissioni rispetto all'agricoltura convenzionale. Ritiene pertanto che occorra fare chiarezza su cosa si intenda per «ambientalmente dannoso» perché se vogliono ridurre gli incentivi ambientalmente impattanti, allora occorrerebbe ridurre anche gli incentivi all'agricoltura biologica, che spesso è maggiormente impattante rispetto all'agricoltura convenzionale.
Susanna CENNI
(PD) ringrazia la relatrice per la ricchezza dei contenuti della relazione svolta, dalla quale emerge che nella Nota di aggiornamento al DEF vi è la volontà del Governo di dare centralità all'agricoltura, come testimoniato anche dalla previsione di un disegno di legge collegato alla manovra di bilancio in materia di sostegno all'agricoltura che potrà essere l'occasione per individuare iniziative per il rilancio del comparto.
Intervenendo sulla questione che è stata affrontata dai colleghi, evidenzia che, negli ultimi anni, i molteplici provvedimenti aventi ad oggetto strumenti di sostegno all'agricoltura, a partire dalle agevolazioni fiscali sul gasolio agricolo, sono stati approvati all'unanimità. Ritiene quindi evidente che da parte di tutti i gruppi vi è la volontà di mantenere una serie di strumenti di aiuto al mondo agricolo e alla pesca.
Reputa, al contempo, necessario interrogarsi su quali siano le modalità più opportune con le quali sostenere il mondo agricolo nel perseguire l'obiettivo di migliorare le proprie performance dal punto di vista dell'impatto ambientale. Sottolinea, a tale riguardo, che l'agricoltura è il settore che subisce più di ogni altro gli effetti dei cambiamenti climatici, che, purtroppo, contribuisce in qualche modo a creare, come dimostrato anche da molti studi scientifici di carattere europeo e internazionale.
Ritiene, pertanto, che l'impegno di tutte le forze politiche presenti in Commissione Agricoltura debba oggi concentrarsi sull'individuazione delle misure che possono aiutare il mondo agricolo a essere sempre meno impattante rispetto all'acuirsi di talune avversità climatiche. Evidenzia, infatti, che non è in discussione la necessità di mantenere i sussidi a favore dell'agricoltura, sulla quale tutti i gruppi parlamentari concordano. Reputa, tuttavia, necessario che l'approccio ai temi in esame sia basato sulla ricerca e sull'approfondimento da svolgere soprattutto nell'interesse del mondo agricolo.
Luca DE CARLO
(FdI) non ritiene che la seduta odierna sia la sede nella quale discutere se l'agricoltura biologica sia più o meno impattante rispetto all'agricoltura convenzionale. Osserva piuttosto che, al di là dell'annunciata disattivazione dell'aumento dell'IVA, la Nota di aggiornamento al DEF non indica altre significative misure, segno di una mancanza di condivisione tra le forze politiche che compongono la maggioranza in ordine alla destinazione da dare alle risorse, peraltro scarse, a disposizione.Pag. 160
In ordine alla questione sulla quale sono intervenuti i colleghi, ritiene necessario tenere distinto il tema dei cambiamenti climatici e dell'individuazione delle responsabilità ad essi connessi, da quello della qualità della vita e dell'inquinamento.
Evidenziato che nell'ambito della sua parte politica vi sono esperienze di ecologia molto valide, che rappresentano una componente importante della cultura dalla quale egli proviene e nella quale si riconosce – che certamente non perora la causa di chi inquina – ritiene che si possa affrontare il tema dei mutamenti climatici anche e soprattutto attraverso l'agricoltura. Osserva, infatti, che l'agricoltura italiana è la più green d'Europa e che tra gli agricoltori italiani vi è oggi una sensibilità diffusa rispetto al tema dell'inquinamento ambientale.
In tale contesto, ritiene che la redazione del nuovo PAN, in vista della quale si discuterà dell'utilizzo dei fitofarmaci, del riscaldamento del pianeta e del contrasto alla diffusione dei nuovi patogeni che si diffondono nel nostro Paese a causa della globalizzazione, sarà l'occasione per delineare un modello di agricoltura valido per i prossimi venti anni.
Osserva, a tale riguardo, che anche su tali temi, come si è verificato nel caso della gestione dei grandi ungulati e del lupo, si registreranno probabilmente visioni totalmente differenti – in taluni casi portatrici, a suo avviso, di visione ambientaliste «talebane» che fanno capo al Ministero dell'ambiente – rispetto alle quali sarà essenziale trovare una sintesi utile al futuro dell'agricoltura italiana.
Filippo GALLINELLA, presidente, dopo aver fatto presente che le osservazioni e gli spunti emersi dal dibattito saranno oggetto di valutazione da parte della relatrice nella predisposizione della proposta di parere, rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
La seduta termina alle 12.30.
RISOLUZIONI
Martedì 8 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA.
La seduta comincia alle 13.45.
7-00292 Benedetti, 7-00298 Cenni e 7-00314 Gagnarli: Iniziative concernenti l'uso agricolo dei prodotti derivanti dalla cannabis sativa.
(Seguito discussione congiunta e rinvio).
7-00328 Caretta: Iniziative concernenti l'uso agricolo dei prodotti derivanti dalla cannabis sativa.
(Discussione e rinvio).
Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Avverte che è stata presentata la risoluzione 7-00328 Caretta, che, vertendo sul medesimo argomento, propone sia trattata congiuntamente alle altre già in discussione.
(La Commissione concorda).
Avverte inoltre che, sullo stesso argomento, è stata presentata una risoluzione da parte del gruppo Forza Italia, a prima firma Nevi, che è in corso di assegnazione, che sarà trattata congiuntamente agli atti d'indirizzo in oggetto.
Maria Teresa BELLUCCI
(FdI) illustra la risoluzione Caretta n. 7-00328, di cui è cofirmataria, che impegna il Governo ad adottare iniziative volte a escludere l'utilizzo nella preparazione di alimenti e cosmetici delle infiorescenze derivanti dalla cannabis sativa coltivata ai sensi della legge n. 242 del 2016, autorizzando l'uso dei soli semi di cannabis con riscontrata «assenza genetica di THC».
Richiama quindi la normativa vigente in materia, sia a livello europeo, soffermandosi in particolare sul regolamento (UE) 1307/2013, sia a livello nazionale, Pag. 161evidenziandone la finalità di limitare il più possibile l'assunzione umana di THC.
Rammenta, a tale riguardo, che la legge 2 dicembre 2016, n. 242, all'articolo 4, fissa nello 0,2 per cento il limite massimo di Thc consentito nella pianta (contenuto complessivo della coltivazione), con una «soglia di tolleranza» tra lo 0,2 e lo 0,6 per cento, con l'esclusiva motivazione legata all'impossibilità, da parte dell'agricoltore, di limitare lo sviluppo naturale della pianta, che è influenzato da una serie di fattori che non possono essere controllati.
Sottolinea, inoltre che, con riferimento al contenuto di Thc negli alimenti e nei cosmetici la citata legge n. 242 del 2016, all'articolo 2, comma 2, lettera a), prevede la possibilità di produrre alimenti e cosmetici «esclusivamente nel rispetto delle discipline dei rispettivi settori».
Osservato che i prodotti a base di infiorescenze derivanti dalla cannabis sativa contengono una sostanza psicoattiva, che in quanto tale è dannosa per l'equilibrio psichico, e in generale per la salute umana, ritiene che l'utilizzo di tali prodotti ai fini della preparazione di alimenti e cosmetici si porrebbe in contrasto non solo con le citate normative europee e nazionali ma, in primo luogo, con lo stesso articolo 32 della Costituzione.
Chiara GAGNARLI
(M5S) fa presente che, all'esito di alcuni approfondimenti svolti sul testo della risoluzione, ritiene opportuno riformulare l'atto di indirizzo a sua prima firma aggiungendo, alla fine del primo impegno, le seguenti parole: «, e per tutti gli altri usi consentiti dalla legge vigente» e inserendo un ulteriore impegno formulato nei seguenti termini: «a prevedere una specifica formazione tecnico normativa agli operatori dei controlli nel settore canapa, al fine di evitare errori e/o sovrapposizioni a scapito dei consumatori e delle imprese».
Alla luce di tali elementi, presenta, dunque, una nuova formulazione del testo della propria risoluzione (vedi allegato).
La seduta termina alle 13.50.
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