ALLEGATO 1
5-02802 Brescia: Sulle iniziative per ridurre il numero di minori stranieri non accompagnati irreperibili.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, On.li Deputati,
gli Onorevoli interroganti, chiedono al Ministro dell'interno le iniziative volte a contrastare il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) irreperibili, che, stando ai dati censiti, costituisce per il nostro Paese un problema estremamente rilevante.
Ritengo giusto preliminarmente rilevare, e questo per sottolineare l'entità del problema, che si tratta di un fenomeno presente in tutta l'Europa, tanto che, la Commissione Europea ha istituito un numero unico di emergenza per segnalare tale tipologia di scomparsa.
Secondo i dati forniti da Europol, nell'Unione europea spariscono circa 10.000 minori stranieri non accompagnati ogni anno.
E, purtroppo, solo pochi di loro vengono ritrovati.
Nel nostro Paese è il Ministero del lavoro e delle politiche sociali che provvede al censimento e al monitoraggio delle presenze dei minori stranieri non accompagnati, attraverso un apposito sistema informativo nazionale.
Mensilmente il medesimo Ministero, sul proprio portale WEB, pubblica un report statistico contenente anche i dati relativi agli allontanamenti dalle strutture di accoglienza.
I dati riportati dagli Onorevoli interroganti corrispondono a quelli contenuti nel report del mese di agosto scorso.
Anche i dati riferiti agli sbarchi dei minori in argomento sul nostro territorio, per gli anni 2017 e 2018, corrispondono ai dati in possesso di questo Ministero.
Per l'anno in corso, in particolare, risultano sbarcati n. 1.011 minori non accompagnati.
Tra le iniziative del Ministero dell'interno, volte a rendere sempre più adeguato il sistema della loro accoglienza, segnalo quella intrapresa con l'EASO (Ufficio europeo di sostegno all'asilo) e con gli Enti locali, già a partire dal 2017, per l'organizzazione di corsi di formazione del personale dei centri di accoglienza.
In detti corsi gli operatori sono sensibilizzati sull'importanza di attivare tempestivamente le misure a tutela dei MSNA.
In tale ambito, particolare attenzione è rivolta alle informazioni da rendere ai minori per la realizzazione del loro progetto migratorio in modo legale.
E ciò proprio con l'obiettivo di ridurre il rischio di allontanamento, spesso connesso ad un progetto ben definito, già dall'inizio del viaggio.
Il fenomeno dei MSNA irreperibili è, ovviamente, alla costante attenzione del Commissario straordinario del governo per le persone scomparse, che, nell'ultima relazione semestrale ne evidenzia la rilevanza anche nel nostro Paese.
Dai dati complessivi forniti dall'appena citato Commissario, sulle persone da rintracciare, si rileva che dal 1974 al 30 giugno 2019, il 67 per cento delle denunce riguarda minori stranieri.
Da ultimo, nei mesi di luglio e agosto di quest'anno, sulla base delle denunce di scomparsa, sono risultati irreperibili 885 minori, di cui 234 (26,4 per cento) successivamente rintracciati.
Al riguardo, appare opportuno chiarire che l'inserimento dei minori nel Pag. 22Centro elaborazione dati interforze del Ministero dell'interno è previsto solo quando gli stessi siano destinatari di provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria, ovvero quando ne sia presentata denuncia di scomparsa.
Relativamente al decreto attuativo previsto dall'articolo 5 della legge n. 47/2017, il Ministero dell'interno ha partecipato alla predisposizione del testo, nell'ambito dei lavori del Tavolo nazionale per i minori stranieri non accompagnati, di cui ne ha condiviso i contenuti anche con le principali organizzazioni nazionali e internazionali che operano nel settore della tutela dei diritti dei minori. Lo schema del provvedimento è all'attenzione della Presidenza del Consiglio dei ministri, per la necessaria istruttoria e il prosieguo dell’iter di approvazione.
Informo, infine, che il Ministero del lavoro ha comunicato che è in fase di definizione anche lo schema di regolamento che modifica il DPCM n. 535/99, previsto dall'articolo 22, sempre della già citata legge n. 47/2017.
ALLEGATO 2
5-02803 Calabria: Sulle iniziative per porre fine allo stato di degrado dello Stadio Flaminio e del quartiere Flaminio di Roma e per assicurare la sicurezza nell'area.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, On.li Deputati,
con l'atto di sindacato parlamentare indicato in oggetto, l'Onorevole interrogante fa riferimento allo stato di degrado ed incuria in cui versano lo stadio Flaminio e la zona circostante, nonché alle conseguenti ricadute in termini di sicurezza dell'area.
Qualche cenno storico prima di entrare nel merito di quanto posto all'attenzione del Ministro dell'interno.
Lo stadio Flaminio è un impianto sportivo polivalente di proprietà del comune di Roma, progettato dall'architetto Antonio Nervi e inaugurato il 19 marzo 1959. Destinato a ospitare gli incontri del torneo olimpico di calcio del 1960, aveva una capacità iniziale di oltre 40.000 spettatori, poi ridotta a meno della metà per l'adeguamento alle norme in materia di sicurezza.
Per lunghi anni è stato gestito dal C.O.N.I. e da varie federazioni sportive, ed in particolare dalla Federazione Italiana Rugby per lo svolgimento del «Torneo delle 6 Nazioni».
È stato restituito all'Amministrazione Capitolina nel dicembre del 2014.
Dopo un lungo periodo di abbandono, Roma Capitale, nel febbraio 2018, ha approvato lo schema di un protocollo di intesa con il Dipartimento di Ingegneria strutturale e geotecnica dell'Università Sapienza di Roma, per la redazione di un piano di conservazione dell'impianto sportivo e la valorizzazione dello stesso.
Tale piano, secondo quanto riferito da Roma Capitale, è in via di ultimazione e dovrebbe essere consegnato entro il corrente mese.
Nel contempo sono in fase di perfezionamento le procedure per l'apposizione del vincolo monumentale sull'impianto, in quanto opera di pregio per l'architettura moderna di Roma.
L'Amministrazione Capitolina ha inoltre riferito che sono in corso iniziative per favorire, in partenariato pubblico/privato, importanti interventi di riqualificazione dell'impianto al fine di recuperarlo e restituirlo alla Città.
Allo stato, al fine di salvaguardare la struttura da ulteriore degrado, sono in fase di perfezionamento le procedure per l'esecuzione di alcuni necessari interventi manutentivi e per la sistemazione del verde di pertinenza dell'impianto.
Vengo ora al tema delle condizioni della sicurezza pubblica, nella zona, segnalando che a partire dal febbraio 2018, a seguito del rinvenimento di un cadavere all'interno della struttura, è stato istituito un servizio di vigilanza interno, mediante un presidio fisso di 24 ore, da parte di guardie particolari giurate.
Detto servizio di vigilanza è stato successivamente rilevato ed espletato, nelle more di un nuovo affidamento, dalla Polizia Locale di Roma Capitale, fino al 30 settembre scorso.
Anche il Commissariato di pubblica sicurezza di Villa Glori ha intensificato i servizi di vigilanza al fine di prevenire possibili intrusioni nell'impianto sportivo.Pag. 24
Analoghe attività riguardano le zone circostanti, da tempo monitorate da personale del citato Commissariato.
In particolare, l'area sottostante Ponte della Musica continua ad essere oggetto di sopralluoghi, all'esito dei quali sono stati, peraltro, disposti specifici interventi per la rimozione di rifiuti e altro materiale ivi abbandonato.
Dalle notizie acquisite si è appreso che nello scorso mese di settembre, personale della Polizia Locale di Roma Capitale ha provveduto anche allo sgombero, sempre presso Ponte della Musica, di un piccolo insediamento di cittadini stranieri. Anche in quella occasione l'area sgomberata è stata bonificata.
Aggiungo, che la Polizia di Stato svolge un'azione di costante ed attenta vigilanza anche della zona di Piazza Manila. Nell'area sono stati espletati diversi servizi di controllo del territorio, anche con l'ausilio di personale del Reparto Prevenzione Crimine, ed, in alcuni casi, della Polizia Locale di Roma Capitale, finalizzati, tra l'altro, anche alla repressione del fenomeno del gioco di azzardo. Ciò ha consentito di controllare ed identificare numerose persone.
ALLEGATO 3
5-02804 Fornaro: Sulle procedure necessarie per ottenere l'iscrizione all'anagrafe dei figli di genitori stranieri.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, On.li Deputati,
gli Onorevoli interroganti, sottopongono al Ministro dell'interno l'opportunità di intervenire con tutte le azioni necessarie affinché sia garantita ai figli degli stranieri la dichiarazione di nascita all'anagrafe, nel rispetto della Costituzione e della convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'Adolescenza, eliminando la presentazione del documento di soggiorno dei genitori.
Premetto che la questione sollevata verte sull'attuale procedimento di stato civile (e non di «anagrafe») volto alla formazione ed all'iscrizione dell'atto di nascita di cittadino straniero nato in Italia e, in specie, sulle difficoltà procedurali che incontrerebbero i genitori, qualora privi di permesso di soggiorno.
Al riguardo, non può che confermare l'iniziativa già da tempo assunta da questo Ministero per richiamare l'attenzione degli Uffici di stato civile sulle modalità da seguire per la corretta esecuzione delle appena citate attività.
Mi riferisco alla Circolare, correttamente richiamata dall'Onorevole interrogante, n. 19 del 7/8/2009, tuttora disponibile nel sito istituzionale del Ministero.
Con la predetta direttiva sono state fornite numerose indicazioni operative agli uffici di stato civile e d'anagrafe sulle modifiche normative introdotte, nei rispettivi ambiti, dalla legge n. 94/2009 e, in particolare, di quelle relative alle ipotesi di esonero dello straniero dalla esibizione del titolo di soggiorno.
Al riguardo, è stato esplicitamente chiarito che: «per lo svolgimento delle attività riguardanti le dichiarazioni di nascita e di riconoscimento di filiazione (registro di nascita – dello stato civile), non devono essere esibiti documenti inerenti al soggiorno, trattandosi di dichiarazioni rese, anche a tutela del minore, nell'interesse pubblico della certezza delle situazioni di fatto».
Sulla corretta applicazione della direttiva appena enunciata, esercitano i loro poteri di vigilanza i Prefetti, dal momento che gli ufficiali di stato civile sono tenuti ad uniformarsi alle istruzioni che vengono formulate a livello centrale dal ministero dell'interno.
In considerazione di quanto appena qui riferito, non sono al momento allo studio iniziative normative in materia, fermo restando che le eventuali difformità applicative delle disposizioni riguardanti le procedure per l'iscrizione dell'atto di nascita di cittadino straniero nato in Italia, possono essere segnalate agli stessi Prefetti.