RISOLUZIONI
Mercoledì 2 ottobre 2019. — Presidenza della presidente della VI Commissione, Carla RUOCCO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Alessio Mattia Villarosa.
La seduta comincia alle 14.
7-00316 Centemero: Applicazione del regime IVA sulle prestazioni didattiche per il conseguimento della patente di guida e sostegno delle autoscuole.
7-00317 Martino: Applicazione del regime IVA sulle prestazioni didattiche per il conseguimento della patente di guida e sostegno delle autoscuole.
7-00320 Ruggiero: Applicazione del regime IVA sulle prestazioni didattiche per il conseguimento della patente di guida e sostegno delle autoscuole.
(Discussione congiunta e rinvio).
Le Commissioni iniziano la discussione congiunta delle risoluzioni.
Carla RUOCCO, presidente, avverte che le risoluzioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno discusse congiuntamente.
Silvia COVOLO (LEGA) illustra la risoluzione presentata dal suo gruppo, ricordando come la Corte di giustizia dell'Unione europea abbia recentemente stabilito, con propria sentenza C-449/2017, che l'insegnamento della guida automobilistica impartito da una scuola guida non rientri nella nozione di insegnamento scolastico e pertanto non possa ritenersi applicabile l'esenzione dal pagamento dell'Iva prevista dalla direttiva n. 112 del 2006.
L'Agenzia delle entrate dal canto suo, con la risoluzione n. 79 del 2019, ha recepito la citata sentenza e le ha riconosciuto efficacia ex tunc, in forza della quale le scuole guida sono tenute ad Pag. 26emettere una nota di variazione che riguarda le operazioni effettuate in annualità ancora accertabili ai fini IVA.
Rammenta che fino ad oggi le lezioni per l'ottenimento delle patenti di guida sono state esentate dal pagamento dell'IVA; l'interpretazione resa dall'Agenzia delle entrate impone ora alle scuole guida il versamento dell'IVA del 22 per cento sulle lezioni per il conseguimento delle patenti, con conseguente ed immediato rincaro della spesa a danno degli utenti. Inoltre l'applicazione dell'IVA è imposta anche retroattivamente, per tutte le prestazioni rese a decorrere dal 1o gennaio 2014. Alla base del parere dell'Agenzia delle entrate, c’è la considerazione che le pronunce dei giudici dell'Unione europea hanno efficacia ex tunc e di conseguenza il principio espresso nelle sentenze si applica anche ai rapporti sorti prima di esse.
Con la risoluzione presentata, si impegna in primo luogo il Governo ad adottare urgentemente un'iniziativa normativa, pur nel rispetto del dettato della Corte di giustizia dell'Unione europea, in merito all'IVA da versare per i rapporti sorti nei periodi d'imposta ancora accertabili, attesa la retroattività della disciplina e l'impossibilità di rivalsa nei confronti dei committenti. Si impegna altresì il Governo ad adottare iniziative per risolvere le problematiche afferenti alle imposte dirette, ad escludere l'applicazione di qualunque sanzione in capo agli operatori del settore e a valutare l'adozione di iniziative per l'introduzione di nuove agevolazioni di forme di sostegno per le scuole guida, considerata l'importanza che la formazione per la patente riveste nella nostra società.
Antonio MARTINO (FI), nell'illustrare la risoluzione a sua prima firma, rammenta che il rappresentante del Governo, durante il question time svoltosi in Commissione Finanze la scorsa settimana, ha risposto alle interrogazioni presentate affermando che sono allo studio proposte normative finalizzate ad attribuire efficacia ex nunc alla sentenza C-449/2017 della Corte di giustizia dell'Unione europea, al fine di evitare che la stessa operi in danno dei contribuenti i quali, sulla base del legittimo affidamento generato dalla vigente norma interna, come interpretata dalla precedente prassi dell'amministrazione finanziaria, hanno acquistato o reso prestazioni in esenzione da IVA. Ritiene inoltre irragionevole che siano le scuole guida a dover assumere il ruolo di sostituti d'imposta, dovendo recuperare dai loro vecchi clienti l'IVA non versata. Auspica pertanto che il Governo intervenga rapidamente ed efficacemente per sanare gli effetti di una situazione palesemente ingiusta.
Francesca Anna RUGGIERO (M5S) fa presente – illustrando la risoluzione a sua prima firma – che il Movimento 5 Stelle la settimana scorsa ha presentato in Aula, sullo stesso argomento, una interpellanza urgente, in cui si chiedeva al Governo di spiegare quali urgenti iniziative intendesse assumere per escludere la retroattività del nuovo regime fiscale e per evitare o compensare aumenti dell'IVA sulle lezioni di scuola guida. La sottosegretaria all'Economia Castelli ha risposto in quella sede che l'Esecutivo era pienamente d'accordo con la necessità di intervenire sulla materia il prima possibile.
Sottolinea inoltre come la richiamata risoluzione dell'Agenzia delle entrate sollevi forti perplessità, e – nel dare seguito alla sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea, che dispone l'efficacia retroattiva del prelievo IVA – contrasti con l'articolo 23 della Costituzione secondo cui nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge. Il divieto di retroattività è peraltro previsto anche dall'articolo 3 dello Statuto del contribuente.
Rammenta che l'articolo 123 del Codice della strada definisce le autoscuole «scuole per l'educazione stradale, l'istruzione e la formazione dei conducenti», attribuendo loro un esplicito connotato scolastico ed educativo. Se le prestazioni didattiche necessarie al conseguimento della patente diventeranno materia imponibile, come indicato dalla Corte di giustizia Pag. 27dell'Unione europea, queste subiranno un sensibile rincaro, scoraggiando la formazione e compromettendo la sicurezza stradale. Rileva come sarebbe opportuno invece favorire la formazione per la guida, in particolare in una fase di radicale evoluzione tecnologica.
Auspica pertanto che il Governo assuma quanto prima tutte le iniziative necessarie, anche di natura normativa, per escludere la retroattività dell'applicazione dell'IVA sulle lezioni di guida, per bloccare gli accertamenti già avviati da parte dell'Agenzia delle entrate e per favorire, anche con opportune iniziative normative, l'evoluzione della formazione alla guida e alla sicurezza stradale al fine di prevedere che questa sia considerata a tutti gli effetti una didattica nell'ambito dell'insegnamento scolastico.
Marco OSNATO (FDI) ricorda di aver presentato la scorsa settimana, sull'oggetto delle risoluzioni in esame, un question time in Commissione Finanze insieme al collega Bignami, in risposta al quale il rappresentante del Governo aveva preannunciato in tempi brevi l'adozione di provvedimenti normativi ad hoc per precisare l'efficacia ex nunc della sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea.
Sottolinea come, poiché è di fatto impossibile per le autoscuole rivalersi sui propri vecchi clienti, il peso dell'imposizione ricadrà inevitabilmente sulle autoscuole stesse. Nel frattempo l'Agenzia delle entrate – con un'attività che non esita a definire aggressiva ed ingiustificata – sta procedendo con gli accertamenti. Riterrebbe pertanto necessario procedere quanto prima all'audizione del direttore dell'Agenzia delle entrate, anche al fine di chiarire per quale motivo, mentre il Governo promette di intervenire al più presto, nel frattempo l'Agenzia procede imperterrita con la propria attività di accertamento.
Ritiene che la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea nasca da un presupposto errato, e meriterebbe di essere messa in discussione; essa trae infatti origine dal ricorso presentato da una scuola guida tedesca che, in quanto soggetta all'imposizione IVA, ha lamentato il fatto che l'esenzione per i corsi svolti in Italia determinerebbe una alterazione del mercato e del principio di libera concorrenza. Sottolinea come, a suo avviso, non possa essere invocato in questo caso un problema di concorrenza, in quanto un cittadino non italiano o non residente in Italia non potrebbe in nessun caso ottenere il rilascio di una patente di guida italiana.
Auspica quindi un rapido e concreto intervento da parte del Governo, come peraltro il sottosegretario Baretta ha preannunciato in Commissione una settimana fa, per evitare che 70 mila operatori del settore si trovino in grande difficoltà.
Diego DE LORENZIS (M5S), nel condividere le osservazioni svolte dai colleghi intervenuti, evidenzia come l'Agenzia delle entrate con la citata risoluzione abbia operato un'interpretazione arbitrariamente estensiva della sentenza della Corte di giustizia europea, ampliandone gli effetti a tutte le categorie delle patenti di guida, mentre in realtà essa riguarda solo le patenti di guida per i veicoli delle categorie B e C1. Più in generale, ritenendo del tutto incongruo tale intervento, propone alle Commissioni di svolgere un breve e selezionato ciclo di audizioni al fine di consentire al Parlamento di svolgere appieno la sua funzione di indirizzo e di eventuale iniziativa legislativa.
Con riferimento alla discussione delle risoluzioni in esame, auspica che si possa giungere all'elaborazione di un testo ampiamente condiviso, mentre sul piano normativo ritiene vi siano le condizioni per la rapida approvazione di una legge ordinaria che affronti la specifica questione della portata retroattiva dell'applicazione del regime IVA al fine di dare una risposta chiara e tempestiva alle scuole di guida.
Gian Mario FRAGOMELI (PD) preannuncia che è in corso di presentazione anche da parte del gruppo del Partito democratico una risoluzione sull'argomento e dichiara di condividere la preoccupazione Pag. 28espressa dai colleghi per gli effetti che la situazione esposta potrebbe determinare per il comparto. Mentre appare meno complessa la questione relativa all'efficacia ex nunc della sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea, ritiene che occorra svolgere un approfondimento ponderato sul ruolo delle scuole guida, anche affinando la definizione relativa al loro compito formativo.
Concorda pertanto sulla opportunità di procedere ad un breve ciclo di audizioni che consentano di definire proposte normative che tengano in debita considerazione gli obblighi derivanti dalla pronuncia della Corte di Giustizia; si tratta di un percorso rispetto al quale il Partito democratico offre sin d'ora la massima disponibilità.
Antonio MARTINO (FI), sebbene concordi con il collega Fragomeli circa l'obbligo di applicare e rispettare le sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea, sottolinea tuttavia come analogo rispetto debba essere riservato dalle istituzioni anche ai cittadini italiani. Con riferimento in particolare all'operato dell'Agenzia delle entrate, segnala che nel collegio dell'Aquila, da cui proviene, l'Agenzia sta attualmente inviando cartelle esattoriali a imprese che hanno subìto gravi danni durante il terremoto del 2009 e che ancora non sono riuscite a riprendere la loro ordinaria attività. Anche in questo caso, l'esenzione della quale le imprese avevano goduto in quanto situate in zone pesantemente colpite dal sisma, è ora oggetto di ripensamenti. Invita pertanto il Governo, che oggi si vanta di avere grandi capacità di interlocuzione con le istituzioni europee, a dimostrare la propria capacità di mediazione ed a intervenire con efficacia e velocità per risolvere le situazioni denunciate.
Raffaella PAITA (IV) si associa alla proposta di svolgere un breve ciclo di audizioni, ricordando di essere stata la prima a presentare un'interrogazione su tale delicata questione. Ritiene peraltro le Commissioni debbano concludere l'attività conoscitiva in tempi ragionevolmente rapidi al fine di fornire tempestivamente risposte chiare a tutti gli operatori del settore.
Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA, con riferimento alle questioni poste negli atti di indirizzo all'esame delle Commissioni, ritiene opportuno svolgere alcune brevi precisazioni.
Innanzitutto, osserva che secondo la stessa Corte di Giustizia il principio di interpretazione conforme del diritto nazionale trova un limite nei principi di certezza del diritto e del legittimo affidamento delle disposizioni normative come applicate e interpretate dalle Autorità dei singoli Stati membri. Nella citata risoluzione n. 79 l'Agenzia delle entrate ha così riconosciuto, in applicazione alle norme dello statuto dei diritti del contribuente, il legittimo affidamento del contribuente, il quale consente di non irrogare sanzioni né richiedere interessi moratori. Fa quindi presente che sono allo studio proposte normative finalizzate a chiarire ed attribuire efficacia ex nunc alla sentenza della Corte di giustizia europea.
Con riferimento alle eventuali iniziative presso le competenti sedi europee al fine di modificare la vigente normativa europea, segnala che lo strumento più idoneo è rappresentato dalla proposta di direttiva di modifica della direttiva 2006/112/CE, attualmente all'esame del Consiglio, che ha come obiettivo una revisione del regime attuale delle aliquote ridotte in materia di IVA.
Per quanto riguarda l'eventuale introduzione di nuove forme di agevolazioni e di sostegno per le scuole guida, quale ad esempio lo strumento del credito di imposta, occorre ricordare che esse richiedono sempre una valutazione di compatibilità con la disciplina europea in materia di aiuti di Stato al fine di evitare effetti distorsivi sul mercato.
Tutto ciò premesso, ribadendo che il Governo sta attualmente lavorando sulle descritte ipotesi di intervento normativo, dichiara la disponibilità a valutare un'iniziativa Pag. 29del Parlamento che possa essere approvata in tempi ragionevolmente certi.
Marco OSNATO (FDI) prende atto con rammarico che il Governo, rispetto a quanto affermato in Commissione Finanze una settimana fa, non ha fornito ulteriori elementi di risposta. In particolare, anche al fine di evitare fraintendimenti, vorrebbe sapere se all'Agenzia delle entrate è stata chiesta o verrà chiesta una moratoria rispetto agli accertamenti già avviati.
Ritiene che la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea sia stata recepita in modo errato dall'Agenzia delle entrate e che sia compito del Governo intervenire proprio nei riguardi dell'Agenzia; quanto dichiarato fino ad ora dall'Esecutivo finirà altrimenti per essere un mero proclama di buone intenzioni.
Silvia COVOLO (LEGA) concorda sul fatto che il problema nasca dall'interpretazione della sentenza da parte dell'Agenzia delle entrate e ritiene che l'intervento del Governo debba essere volto a fornire direttive all'Agenzia medesima.
Raffaele BARATTO (FI) rileva come, anche in questa vicenda, l'Agenzia delle entrate appaia come un ente a sé stante, senza guida e lontano dalle esigenze dei cittadini. Si associa a quanto detto dai colleghi sulla necessità che il Governo intervenga al più presto per fornire all'Agenzia le opportune direttive.
Carla RUOCCO, presidente, rinvia alla riunione dell'ufficio di presidenza delle Commissioni riunite Finanze e Trasporti, convocato al termine della seduta odierna, la definizione delle modalità di prosieguo dell'esame delle risoluzioni.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.35.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 2 ottobre 2019.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.35 alle 14.40.