ATTI DEL GOVERNO
Mercoledì 2 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Angelo Tofalo.
La seduta comincia alle 9.
Variazione nella composizione della Commissione.
Gianluca RIZZO, presidente, comunica che il deputato Palazzotto ha cessato di far parte della Commissione.
Sulla pubblicità dei lavori.
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Pag. 64Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 02/2019, relativo allo sviluppo, all'acquisizione ed al sostegno tecnico-logistico decennale dei primi due sommergibili U212, derivanti dalla classe Todaro.
Atto n. 108.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame dello schema.
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che il termine di quaranta giorni per l'espressione del parere sugli schemi di decreto all'ordine del giorno cade il 28 ottobre 2019 e che sono stati assegnati anche alla Commissione bilancio, che dovrà trasmettere alla Commissione difesa i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro l'8 ottobre 2019.
Luca FRUSONE (M5S), relatore, introduce l'esame del programma d'arma osservando che lo schema di decreto in esame prevede l'acquisizione dei primi due sommergibili U212 Near Future Submarine (NFS), derivati dalla classe Todaro U212-A, dei quattro complessivamente necessari ai fini del mantenimento di adeguate capacità della componente marittima della Difesa rivolte alla sorveglianza subacquea. Evidenzia, quindi, che la componente sommergibili nazionale è attualmente attestata su otto unità (4 della classe Sauro e 4 della classe Todaro U212-A) e che i 4 nuovi sommergibili andranno a sostituire le unità della classe Sauro, ormai prossime alla fine della loro vita operativa.
Rileva, quindi, che la scheda illustrativa sottolinea come il livello di obsolescenza della classe Sauro ed i tempi legati alla realizzazione del progetto di una nuova unità subacquea, impongano un celere avvio del programma di rinnovamento della flotta subacquea.
Inoltre, il programma, che rappresenta la diretta evoluzione tecnologica del progetto realizzato per i sommergibili classe Todaro U212-A recentemente consegnati, eviterebbe la perdita di know-how industriale in tale settore strategico, con conseguente erosione di un vantaggio tecnologico difficilmente recuperabile nel futuro e perdita di prestigio dell'Italia che rischierebbe di rimanere esclusa dalla ristretta cerchia di Paesi al mondo capaci di costruire sottomarini.
Infine, fa presente che il nuovo programma trae le proprie motivazioni operative anche dall'esigenza di adeguare le capacità operative esprimibili dai mezzi alla prevedibile evoluzione futura dello scenario strategico.
Rispetto ai precedenti battelli U212-A, i nuovi sottomarini U212 NFS sono progettati per assicurare l'implementazione ed il miglioramento della capacità di comando e controllo; per permettere una più lunga permanenza in mare; per incrementare la capacità antisommergibile e antinave, attraverso un'ulteriore riduzione della segnatura acustica; per assicurare il potenziamento delle difese anti-siluro.
Essi saranno anche dotati di sistemi radar a bassa probabilità di contro-scoperta, di un nuovo siluro pesante e di missili a variazione di ambiente antinave di medio-lungo raggio, nonché della capacità di raccolta e valutazione dati, grazie all'installazione di una nuova sensoristica opto-elettronica di capacità avanzata nel campo dell'intercettazione di comunicazioni e di emissioni elettromagnetiche.
Segnala, poi, che il Documento programmatico pluriennale della difesa per il triennio 2019-2021 annovera il programma tra quelli di previsto avvio nel 2019 e che il programma per l'acquisizione dei 4 nuovi sommergibili è concepito secondo un piano di sviluppo pluriennale della durata complessiva di quattordici anni (2019-2032), articolato in due tranche a loro volta suddivise in ulteriori fasi concatenate sul piano programmatico e correlate sotto il profilo tecnico.
In particolare, la prima tranche, relativa all'acquisizione dei primi due sommergibili e del relativo supporto tecnico-logistico e addestrativo oggetto del decreto in esame, è articolata in tre fasi: la fase 1 (2019-2030) prevede la progettazione e l'avvio della realizzazione dei primi due Pag. 65sommergibili; la fase 2 (2020-2032) è relativa al completamento, acquisizione e allestimento dei primi due sommergibili, nonché all'implementazione delle innovazioni tecnologiche e all'acquisizione del relativo supporto logistico in servizio di durata decennale; la fase 3 (2021-2032), è invece relativa all'adeguamento dei supporti operativi e addestrativi per l'impiego dei nuovi battelli e delle relative innovazioni tecnologiche, nonché all'acquisizione del supporto tecnico-logistico decennale.
Quanto alla seconda tranche, questa riguarderà l'acquisizione della seconda coppia di sommergibili, ma non è oggetto del presente atto.
Il costo complessivo della prima tranche del programma è di 1.350 milioni di euro. La spesa graverà sullo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, nonché, in subordine, ove se ne rilevino i presupposti sul piano programmatico e finanziario, a valere sulle risorse iscritte nella missione «Difesa e sicurezza del territorio» programma «Pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari» dello stato di previsione del Ministero della difesa che si renderanno disponibili mediante la preventiva rimodulazione e/o revisione di altre spese. La relazione illustrativa precisa che, in ogni caso, lo sviluppo del programma sarà modulato in maniera coerente con le risorse complessivamente disponibili, anche mediante l'opportuna ridefinizione dei tempi di attuazione.
Nel dettaglio, la prima fase della prima tranche sottende un onere finanziario iniziale pari a 806 milioni ripartiti nel periodo dal 2019 al 2030 a valere sulle risorse stanziate sullo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico dall'articolo 1, comma 1072, della legge n. 205/2017 (legge di bilancio 2018). La seconda e terza fase sottendono un onere finanziario complessivo di 544 milioni, per il periodo dal 2022 al 2030, programmato a valere sulla ripartizione delle risorse recate sullo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico dall'articolo 1, comma 95, della legge n. 145 del 2018 (legge di bilancio 2019).
Il costo della seconda tranche, invece, sottende oneri per complessivi ulteriori 1.000 milioni di euro e sarà recepita quale opzione del piano di fornitura, da esercitare in prosieguo di programma in coerenza con l'ordinato sviluppo della fase 1, ed in subordine al reperimento delle risorse finanziarie.
Infine segnala che il programma prevede il coinvolgimento un vasto e ramificato complesso di filiere tecnologiche, con ampie prospettive di crescita di produttività e di apertura commerciali per importanti realtà industriali nazionali quali la Calzoni di Bologna, l'Avio di Torino, la divisione livornese di Leonardo, ELT, Acciai Speciali Terni, nonché per il correlato variegato indotto di piccole e medie imprese distribuite sull'intero territorio nazionale.
L'impresa presenta, altresì, notevoli sinergie con il mondo della ricerca scientifica e dello sviluppo tecnologico in settori di eccellenza ad alta specializzazione ed in forte espansione, quale quello automotive volto alla messa a punto di sistemi di propulsione alternativi con utilizzo dell'idrogeno come combustibile.
Il programma, pertanto, avrà positive ricadute in molteplici ambiti attinenti la competitività industriale, la ricerca e lo sviluppo di altissima tecnologia, con importanti prospettive di ritorno in termini di occupazione nonché di salvaguardia e valorizzazione delle competenze sovrane di un settore specialistico ad alta valenza strategica.
Conclude osservando che la scheda illustrativa evidenzia come grazie al progetto U212-A ed alla cooperazione tra l'Italia e la Germania, soprattutto nel campo della produzione delle nuove celle combustibile, la componente sommergibili della Marina militare sia pronta a costituire l'embrione e il volano di un progetto di difesa comune europea centrato proprio sulla piattaforma di riferimento U212.
Il sottosegretario Angelo TOFALO evidenzia come l'Italia sia un Paese in prima fila nel settore della produzione dei battelli sottomarini, che rappresenta una preziosa eccellenza tecnologica verificata di Pag. 66persona. Rivolge, quindi, un invito alla Commissione a visitare gli stabilimenti di produzione, sottolineando come il dicastero consideri favorevolmente il programma dei sommergibili U-212.
Salvatore DEIDDA (FDI) si rammarica della scarsa partecipazione ai lavori della Commissione da parte dei deputati della maggioranza, nonostante sia all'ordine del giorno un programma d'arma di grande importanza.
Chiede pertanto la verifica del numero legale.
Gianluca RIZZO, presidente, deve ricordare che la Commissione non è in fase di voto. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 06/2019, relativo allo sviluppo, alla successiva produzione ed al supporto logistico decennale del sistema missilistico TESEO MK2/E EVOLVED.
Atto n. 110.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame dello schema.
Andrea FRAILIS (PD), relatore, osserva che il programma prevede lo sviluppo, l'industrializzazione e la qualifica dell'evoluzione tecnologica del sistema Teseo MK2, ed è finalizzato a salvaguardare la capacità missilistica superficie-superficie della componente marittima della Difesa, attualmente assicurata dal citato sistema introdotto in servizio nella metà degli anni ’70.
Rileva, quindi, che la relazione illustrativa che accompagna lo schema di decreto precisa che il sistema missilistico Teseo MK2, nonostante i periodici ammodernamenti, presenta importanti limitazioni tecniche e operative derivanti dall'obsolescenza della tecnologia realizzativa, ormai superata, che non consente di assicurare la sostenibilità logistica del sistema oltre il 2020.
Evidenzia, poi, che l'avvio del programma, denominato Teseo MK2/E (Evolved), è necessario tenuto conto della vita residua delle unità classe Maestrale e Ammiragli, della vita operativa attesa per la classe Orizzonte e del piano di consegna delle FREMM, ed è altresì indispensabile per preservare la capacità di ingaggio missilistico superficie-superficie dello strumento marittimo e garantirne la sostenibilità fino al 2050.
Il missile di nuova generazione, che dovrà essere compatibile con i sistemi di lancio imbarcati e idoneo all'impiego antinave e per il supporto di fuoco interforze su terra, avrà una capacità di ingaggio a distanza minima dall'obiettivo di 7 km e a distanza massima superiore ai 300 km, a fronte dei 180 km della versione MK2/A. Inoltre, il nuovo missile avrà una potenzialità tale da neutralizzare – con singola munizione – una Nave delle dimensioni di una Fregata.
Il tempestivo avvio del programma consentirebbe altresì di prevenire il rischio di un'irreversibile erosione del know-how dell'industria nazionale nel settore missilistico, la cui capacità produttiva e competitività sono legate fortemente al sistema Teseo ed alle sue evoluzioni tecnologiche, in quanto si tratta dell'unico missile interamente sviluppato e realizzato in Italia.
Il programma prevede, tra l'altro: lo sviluppo tecnologico di un turboreattore di propulsione di peso e ingombro inferiori, tale da comportare minori consumi a beneficio di una portata più estesa e cicli di manutenzioni ridotti; un contenitore di lancio, monouso e intercambiabile con quelli in servizio; un sistema di posizionamento e navigazione (Global Navigation Satellite System) compatibile con le nuove tecnologie GPS e GALILEO; un altimetro in grado di operare su mare e su terra; una testa del missile con maggiori performance di frammentazione e penetrazione.
La durata complessiva del programma, suddiviso in due fasi, è di undici anni, con avvio previsto nel 2019. La prima fase, Pag. 67articolata in due susseguenti tranche, è volta allo sviluppo della versione MK2/E del missile Teseo e, successivamente, alla qualifica e alla industrializzazione del sistema medesimo; la seconda fase, da avviare progressivamente in coerenza con lo sviluppo del programma, è invece relativa alla risoluzione delle obsolescenze sulle attuali dotazioni di più recente acquisizione, nonché all'acquisizione delle necessarie dotazioni di nuovi missili e relativo supporto logistico decennale per equipaggiare le unità classi FREMM e Orizzonte.
Il costo complessivo del programma è di 395,2 milioni di euro finanziati a valere sulle risorse stanziate nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, nonché, in subordine, ove se ne rilevino i presupposti sul piano programmatico e finanziario, su quelle iscritte nella missione «Difesa e sicurezza del territorio» programma «Pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari» dello stato di previsione del Ministero della difesa che si renderanno disponibili mediante la preventiva rimodulazione e/o revisione di altre spese. In ogni caso, lo sviluppo del programma sarà modulato in maniera coerente con le risorse complessivamente disponibili, anche mediante l'opportuna ridefinizione dei tempi di attuazione.
In particolare, la prima tranche della prima fase prevede un onere finanziario pari a 150 milioni dal 2019 al 2025, programmato a valere sulla ripartizione delle risorse recate sullo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico dall'articolo 1, comma 1072, della legge n. 205/2017 (legge di bilancio 2018), mentre la seconda tranche della prima fase prevede un onere finanziario complessivo di 48 milioni, dal 2025 al 2030, programmato a valere sulla ripartizione delle risorse recate sullo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico dall'articolo 1, comma 95 della legge n. 145/2018 (legge di bilancio 2019). La seconda fase, che non è oggetto del presente atto, sarà invece avviata progressivamente, in subordine al reperimento dei necessari finanziamenti integrativi, per ulteriori 197,5 milioni da allocare, coerentemente con il profilo su indicato, nel periodo 2019-2030, al fine di garantire l'ordinata prosecuzione ed il progressivo completamento del programma.
Conclude segnalando che il programma – che il Documento programmatico pluriennale della difesa per il triennio 2019-2021 include tra quelli in avvio nel 2019 – riveste particolare importanza sotto il profilo delle ricadute nei settori industriali dell'elettromeccanica, dell'elettronica e dell'avionica. Il programma contribuirà infatti a salvaguardare il know-how e la competitività nazionale nel settore della missilistica, in crescita a livello internazionale, il consolidamento del quale si rifletterà, con moltiplicazione delle ricadute positive, non ultimo in termini occupazionali, anche su altri programmi di settore.
Il sottosegretario Angelo TOFALO manifesta l'orientamento favorevole del dicastero sul programma.
Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 33/2019, relativo all'acquisizione, comprensiva del relativo sostegno logistico, di aeromobili a pilotaggio remoto della categoria MALE (Medium Altitude Long Endurance) quali test-bed tecnologici per il potenziamento delle capacità di Intelligence, Surveillance and Reconnaissance per compiti di sicurezza e difesa.
Atto n. 112.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto.
Luca FRUSONE (M5S), relatore, riferisce che il programma prevede l'acquisizione di un sistema costituito da 2 aeromobili a pilotaggio remoto della categoria MALE (Medium Altitude Endurance) ovvero velivoli con un peso al decollo di 1.500 Kg, in grado di operare fino a 14.000 Pag. 68metri per un tempo di volo pari a circa 24 ore, una stazione a terra, nonché del relativo supporto logistico integrato, finalizzato allo sviluppo del necessario know-how a sostegno della partecipazione italiana al programma per la realizzazione di un futuro drone europeo.
Al riguardo, ricorda che la cooperazione per lo sviluppo di un drone europeo è stata avviata nel 2015 da Francia, Germania, Italia e Spagna, con un forte ruolo tedesco e la partecipazione, da parte italiana, di Leonardo. Lo scorso novembre il programma è stato inserito nel «pacchetto Pesco», ovvero nel novero dei progetti di cooperazione militare da attuare con i partner europei per lo sviluppo congiunto di nuovi equipaggiamenti terrestri, aerei, navali, spaziali o cibernetici – o per la modernizzazione di quelli in servizio – nonché per la messa in comune di attività di addestramento, mediche, logistiche, o ancora d'infrastrutture e basi militari.
Ricorda, inoltre, che la richiesta di parere parlamentare riferita al precedente atto del Governo, adesso ritirato, faceva riferimento all'acquisizione, a partire dall'anno 2017 e fino al 2032, di 10 sistemi di velivoli a pilotaggio remoto della categoria MALE (Medium Altitude Long Endurance), costituiti ciascuno di due velivoli ed una stazione di comando e controllo, nonché del relativo supporto logistico integrato (SLI), per un costo complessivo del programma stimato in 766 milioni di euro.
Il nuovo programma prevede, invece, il completamento del processo di certificazione del sistema in esame e l'avvio di una serie di «test-bed» volti a sperimentare l'intero spettro delle capacità operative fondamentali del sistema, con particolare riferimento agli apparati e alla sensoristica di produzione nazionale che consentono la raccolta di informazioni, il monitoraggio e la sorveglianza di vaste aree di territorio e la distribuzione delle informazioni acquisite ai vari operatori al suolo.
Per quanto concerne le caratteristiche del velivolo, la scheda tecnica allegata alla richiesta di parere parlamentare non specifica il prototipo di velivolo a pilotaggio remoto della classe MALE che si intende acquisire, anche se va al riguardo precisato che il Documento programmatico pluriennale della difesa per il triennio 2019-2021, nell'includere il programma in esame tra quelli in corso di esecuzione, precisa che il medesimo è volto a «completare il processo di certificazione del sistema P1HH con l'acquisizione di un sistema operativo (2 velivoli e 1 ground station).
In linea con quanto indicato nella documentazione allegata all'atto del Governo in esame, nel Documento programmatico pluriennale si fa inoltre presente che i sistemi a pilotaggio remoto (APR) costituiranno un test-bed tecnologico per il potenziamento delle capacità di Intelligence, Surveillance e Reconnaissance per compiti di sicurezza e difesa e per lo sviluppo di tecnologie nazionali abilitanti finalizzate allo sviluppo del futuro drone europeo, consentendo, all'occorrenza, un'efficace coordinamento e integrazione di intervento inter-agenzia in contesti di sicurezza pubblica estesa e/o di catastrofi naturali.
Il programma, di previsto avvio nel 2019, si concluderà presumibilmente nel 2026.
L'onere previsionale di spesa è di 160 milioni di euro, a valere sulle risorse recate dal fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese (articolo 1, comma 140 della legge di bilancio 2017 e successivi rifinanziamenti). In ogni caso, il programma sarà modulato in modo tale da renderlo compatibile con le risorse complessivamente disponibili, anche mediante una sua parziale attuazione e/o con una ridefinizione dei tempi di attuazione.
Quanto agli aspetti industriali, il programma coinvolge l'industria collocata in ambito nazionale operante nel settore aeronautico, con significative ricadute occupazionali. I settori principalmente interessati sono quelli delle costruzioni aeronautiche, della realizzazione di apparati elettronici, elettrottici e per le telecomunicazioni ad elevato contenuto tecnologico, nonché il settore della ricerca.
I processi produttivi prevedono il coinvolgimento di qualificate catene di fornitura Pag. 69di sottosistemi e semi-lavorati caratterizzate dalla presenza di piccole medie imprese (PMI) localizzate sul territorio nazionale.
Infine, considerando che il programma proietta l'industria nazionale verso il futuro sviluppo del drone europeo, sottolinea la possibilità che dal programma siano generate concrete prospettive di export nel settore fortemente in crescita degli aeromobili a pilotaggio remoto.
Conclude segnalando che le industrie di produzione interessate sono quelle dei sistemi elettronici e di alta tecnologia localizzate nell'area romana, ligure e del nord-est.
Il sottosegretario Angelo TOFALO manifesta, anche con riguardo a questo programma, l'orientamento favorevole del dicastero.
Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 25/2019, relativo all'acquisizione di veicoli tattici ad alta tecnologia per la mobilità tattica terrestre dell'Arma dei carabinieri.
Atto n. 115.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame dello schema.
Alberto PAGANI (PD), relatore, sottolinea che il programma, annoverato dal Documento programmatico pluriennale della difesa tra quelli di previsto avvio nel 2019, è finalizzato a dotare l'Arma dei carabinieri di una nuova piattaforma di veicoli tattici leggeri multiruolo (VTLM) a trazione integrale 4x4 con capacità di trasporto fino a 10 posti.
Ricorda che i veicoli VTLM sono stati introdotti in servizio, in Italia, nel 2006 e che, negli anni successivi, la dotazione è stata progressivamente incrementata con versioni più evolute.
La nuova piattaforma, frutto dell'alta tecnologia nazionale, sarà disponibile sia nella versione blindata con livello di protezione e capacità anti-esplodente (IED) per l'impiego nei teatri operativi a media alta intensità, sia nella versione blindata con livello di protezione balistica, o priva di protezione balistica, ma caratterizzata da capacità duale, off road e impiego tattico, per i teatri a bassa intensità.
Essa sarà inoltre impiegata in senso duale, assicurando prestazioni elevate, nelle attività addestrative e nelle operazioni sul territorio nazionale, con particolare riferimento agli interventi per pubbliche calamità, operazioni umanitarie, e via dicendo.
Segnala, quindi, che la scheda tecnica evidenzia che l'implementazione del dispositivo di mobilità tattica terrestre dell'Arma dei carabinieri consentirà di assicurare la necessaria cornice di sicurezza sia in chiave preventiva, sia repressiva in territorio nazionale ed estero permettendo una puntuale e costante risposta alla recrudescenza criminale, anche di natura terroristica.
In considerazione dell'elevato contenuto tecnologico, viene poi richiamata l'esigenza di garantire sia un adeguato supporto logistico ai veicoli tattici in questione, sia appositi corsi per istruttore degli operatori e istruttore dei manutentori e riparatori.
Al riguardo, con particolare riferimento al supporto logistico, ritiene che sarebbe opportuno un chiarimento da parte del Governo volto a precisare se il relativo costo sia ricompreso nelle spese complessive del programma.
Il programma, di previsto avvio nel 2020, si concluderà nel 2027 ed il relativo costo è stimato in 54 milioni di euro. Il finanziamento ricadrà sui capitoli di investimento dello stato di previsione del Ministero della difesa nell'ambito delle risorse iscritte alla missione «difesa e sicurezza del territorio», programma «Pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari» a Pag. 70valere sugli stanziamenti recati dall'articolo 1, comma 1072, della legge n. 205/2017 (legge di bilancio 2018).
La scheda tecnica che correda l'atto precisa, inoltre, che il costo connesso all'esigenza tattica terrestre del programma in esame (54 milioni di euro) riguarda la sola funzione Difesa ed è inserita nel più ampio programma di mobilità tattica terrestre per ordine e sicurezza pubblica, asseverato dal Ministero dell'economia e finanze per complessivi 250,3 milioni, sempre a valere sulla linea di finanziamento di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge di bilancio 2018. Le risorse residuali, pari a 196,3 milioni, devolute all'acquisizione di veicoli per «ordine e sicurezza pubblica», sono invece destinate alla Funzione Sicurezza del Territorio e sono pertanto escluse dalla disciplina dettata dall'articolo 536 del codice dell'ordinamento militare.
I settori industriali principalmente interessati sono quelli dell'industria meccanica, elettronica e orientati alla progettazione e costruzione di piattaforme veicolari e specifici allestimenti. Il programma dovrebbe, inoltre, assicurare una forte ricaduta economica e occupazionale nei settori industriali interessati dal programma in quanto i mezzi da acquisire sono progettati, sviluppati e prodotti dall'industria nazionale italiana e risultano già disponibili in ambito commerciale.
In particolare, saranno interessate le aree a maggior connotazione industriale specifica, quali la Lombardia, la Sardegna, l'Abruzzo, il Trentino Alto Adige e il Veneto. La realizzazione di tale progetto avrebbe inoltre un forte impatto sulle piccole-medio imprese che si rifanno all'indotto del settore e risultano distribuite su tutto il territorio nazionale.
Conclude osservando che la scheda tecnica, pur riportando il menzionato costo totale di 54 milioni di euro, viceversa non specifica il numero dei veicoli che si intenderebbe acquistare ed il loro costo unitario. Anche su questo punto sarebbe, quindi, opportuno un chiarimento da parte del Governo.
Il sottosegretario Angelo TOFALO si riserva di fornire le delucidazioni richieste in una successiva seduta, sottolineando l'importanza che il programma riveste per l'Arma dei carabinieri.
Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 9.35.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.30 alle 14.50.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 2 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.
La seduta comincia alle 15.
Sulla pubblicità dei lavori.
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Kenya relativo al Centro spaziale Luigi Broglio – Malindi, Kenya, con Allegato e Protocolli attuativi, fatto a Trento il 24 ottobre 2016.
C. 1909, Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Pag. 71 Roberto ROSSINI (M5S), relatore, riferisce che il disegno di legge C. 1909 reca l'autorizzazione alla ratifica e all'esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Kenya relativo al Centro spaziale Luigi Broglio – Malindi, Kenya, con Allegato e Protocolli attuativi, fatto a Trento il 24 ottobre 2016.
In particolare, segnala che il provvedimento, approvato dal Senato lo scorso 12 giugno, riprende i contenuti di un analogo disegno di legge (A.C. 4717) presentato nella precedente legislatura.
Ricorda, quindi, che la stazione spaziale di Malindi fu creata nel 1964 per iniziativa del professor Luigi Broglio, nell'ambito del progetto San Marco, e – dopo essere stata gestita per un quarantennio dall'Università – nel 2004 passò in carico all'Agenzia spaziale italiana (ASI).
Grazie alla sua localizzazione strategica (sulla linea dell'Equatore), la Base è un sito ideale per le attività di lancio di satelliti, nonché per le attività scientifiche relative all'assistenza da terra alle missioni spaziali di varie agenzie internazionali ed all'acquisizione di dati satellitari. Della struttura si è avvalsa anche l'Agenzia spaziale europea (ESA) nel quadro di un Protocollo trilaterale Italia-Kenya-Agenzia spaziale europea, firmato il 13 settembre 1995 e rinnovato fino al 30 giugno 2015.
Sottolinea, quindi, che l'attuale funzionamento della struttura è disciplinato da un Accordo intergovernativo firmato il 14 marzo 1995, che ne concedeva l'uso all'Italia fino al 2010. La validità dell'Accordo è stata prorogata più volte, da ultimo fino al 31 ottobre 2016.
Osserva che il nuovo Accordo si compone di un preambolo, 18 articoli, cinque protocolli attuativi e riprende i contenuti del precedente Accordo al fine di definire una collaborazione ad ampio spettro nel settore spaziale, impostata su basi di reciproco beneficio tra i due Paesi.
La relazione illustrativa che correda il disegno di legge governativo sottolinea che la prospettiva di rendere la Base di Malindi, e più in generale il Kenya, fulcro di una cooperazione spaziale allargata ai Paesi del Corno d'Africa e dell'Africa orientale, conferisce all'Accordo ricadute strategiche a carattere anche regionale, oltre che scientifico, tecnologico e programmatico. La nuova intesa in campo spaziale è destinata, inoltre, a divenire un elemento centrale della collaborazione bilaterale più vasta tra Italia e Kenya, che si pone in modo propositivo e costruttivo in un ampio quadro regionale sia nel continente africano che in quello europeo, sottolineando l'importanza delle attività spaziali di mutuo interesse e rilanciando le eccellenti relazioni tra i due Paesi. La Base di Malindi potrebbe offrire, inoltre, nuove opportunità economiche, data la potenziale espansione del mercato mondiale nel settore aerospaziale e dei satelliti, conferendo un ruolo di prim'ordine ai due Paesi contraenti.
I campi della cooperazione sono individuati dall'articolo 2: in particolare, rilevano scienza e tecnologia dello spazio, osservazione della Terra, applicazioni e servizi, supporto ai servizi di sorveglianza, comunicazioni spaziali, telemedicina, acquisizione dei dati satellitari, servizi di tracciamento e telemetria, attività di ricerca di fisica dell'atmosfera, servizi di navigazione e posizionamento, lancio e controllo di satelliti, istruzione e formazione, telerilevamento. Segnala, poi, che le Parti si impegnano ad utilizzare la Base per soli scopi pacifici.
I profili di interesse della Commissione investono soprattutto l'articolo 3 dell'Accordo, laddove, al comma 4, si prevede l'avvio da parte italiana di corsi rivolti a cittadini keniani comprendenti anche il settore della Difesa.
Quanto al disegno di legge di autorizzazione alla ratifica dell'Accordo, esso si compone di 4 articoli che contengono, come di consueto, l'autorizzazione alla ratifica della Convenzione e il relativo ordine di esecuzione (articoli 1 e 2), la norma di copertura finanziaria (articolo 3), l'entrata in vigore della legge il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale (articolo 4).
Conclude ribadendo che la relazione illustrativa che correda il disegno di legge Pag. 72pone l'accento sulle relazioni tra l'Italia e il Kenya, connotate da un buon livello di cooperazione in campo economico-commerciale suscettibile di essere ulteriormente rafforzato.
Salvatore DEIDDA (FDI) segnala come la figura dell'ingegnere Luigi Broglio, ufficiale della regia Aeronautica e pioniere della ricerca aerospaziale, meriti di essere valorizzata e, pertanto, auspica che anche in Italia vengano intitolate alla sua memoria importanti basi dell'Aeronautica militare.
Preannuncia, quindi, un voto favorevole da parte del suo gruppo.
Roberto ROSSINI (M5S), relatore, presenta una proposta di parere favorevole che illustra (vedi allegato).
Il sottosegretario Giulio CALVISI condivide la proposta di parere del relatore.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.
La seduta termina alle 15.15.
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