INDAGINE CONOSCITIVA
Martedì 17 settembre 2019. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO.
La seduta comincia alle 11.05.
Audizione di rappresentanti dell'Associazione Imprese Servizi Ambientali (FISE-ASSOAMBIENTE) e di rappresentanti dell'Unione Imprese Economia circolare (FISE-UNICIRCULAR), nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla normativa che regola la cessazione della qualifica di rifiuto («end of waste»).
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, e conclusione).
Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori Pag. 43della seduta odierna è assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Introduce, quindi, l'audizione.
Elisabetta PERROTTA, direttrice dell'Associazione Imprese Servizi Ambientali (FISE-ASSOAMBIENTE), Andrea FLUTTERO, presidente dell'Unione Imprese Economia circolare (FISE-UNICIRCULAR) e Maria Letizia NEPI, Segretaria generale dell'Unione Imprese Economia circolare (FISE-UNICIRCULAR), svolgono una relazione sui temi oggetto dell'audizione.
Intervengono, per formulare quesiti e osservazioni, i deputati Alberto ZOLEZZI (M5S) e Rossella MURONI (LEU).
Elisabetta PERROTTA, direttrice dell'Associazione Imprese Servizi Ambientali (FISE-ASSOAMBIENTE), Andrea FLUTTERO, presidente dell'Unione Imprese Economia circolare (FISE-UNICIRCULAR) e Maria Letizia NEPI, Segretaria generale dell'Unione Imprese Economia circolare (FISE-UNICIRCULAR) rispondono ai quesiti posti, fornendo ulteriori chiarimenti.
Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ringrazia gli auditi e dichiara concluso lo svolgimento dell'audizione.
Audizione di rappresentanti dell'Associazione delle imprese idriche energetiche e ambientali (UTILITALIA).
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, e conclusione).
Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna è assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.
Paolo GIACOMELLI, vicedirettore dell'Associazione delle imprese idriche energetiche e ambientali (UTILITALIA), svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.
Interviene, per formulare quesiti e osservazioni la deputata Chiara BRAGA (PD).
Paolo GIACOMELLI, vicedirettore dell'Associazione delle imprese idriche energetiche e ambientali (UTILITALIA), fornisce chiarimenti in relazione ai quesiti posti.
Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ringrazia gli auditi e dichiara concluso lo svolgimento dell'audizione.
La seduta termina alle 12.10.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 17 settembre 2019. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO. — Intervengono il Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Morassut e il Sottosegretario di Stato alle infrastrutture e trasporti, Roberto Traversi.
La seduta comincia alle 14.30.
Variazione nella composizione della Commissione.
Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, comunica che per il gruppo Movimento 5 Stelle (M5S) il deputato Salvatore MICILLO (M5S) rientra a far parte della Commissione, non essendo più membro del Governo. Conseguentemente cessa di far parte della Commissione il deputato Alberto MANCA.
Pag. 44Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018.
C. 2017 Governo, approvato dal Senato.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019.
C. 2018 Governo, approvato dal Senato.
Tabella n. 2: stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2019 (relativamente alle parti di competenza).
Tabella n. 9: stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno finanziario 2019.
Tabella n. 10: stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2019 (relativamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).
La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.
Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ricordo che l'esame si conclude, per ciascun provvedimento, con una relazione alla V Commissione e con la nomina di un relatore per la VIII Commissione. Con riguardo alla fase emendativa, ricorda che il Rendiconto è per sua natura inemendabile. Per quanto riguarda il disegno di legge di Assestamento, per prassi, nelle Commissioni di settore non sono presentati emendamenti, potendo essere direttamente presentati presso la Commissione Bilancio. Tuttavia, in ossequio al disposto regolamentare, è comunque doveroso stabilire un termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge di assestamento per l'esercizio 2018, fissato alle ore 18 della giornata odierna. Ciò in considerazione del fatto che l'esame dei due provvedimenti dovrà concludersi entro la giornata di domani.
Antonio FEDERICO (M5S), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad approvare la relazione, per le parti di competenza, sui disegni di legge recanti il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018 e l'Assestamento del bilancio per l'esercizio finanziario 2019.
Per quanto riguarda il rendiconto, gli stanziamenti complessivi del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nel 2018 passano, per effetto della gestione, da circa 15.059 milioni a 15.829,6 milioni, in lieve aumento rispetto all'esercizio precedente (+13,1 per cento rispetto all'esercizio 2017).
Come evidenziato nella relazione della Corte dei conti, il valore complessivo dei residui passivi dagli iniziali 11,8 miliardi passa a circa 13,7 miliardi al termine dell'esercizio (+16,1 per cento). Prevalentemente, si sono formati nei programmi di spesa relativi ai sistemi stradali (7 miliardi, di cui 3,4 derivanti dal 2018), allo sviluppo della mobilità locale (1,5 miliardi) e ai sistemi ferroviari (1,6 miliardi).
Illustra quindi il Rendiconto relativo al Ministero delle infrastrutture con riferimento alle sole missioni n. 14 e 19, di competenza della Commissione.
Per quanto riguarda la missione n. 14 Infrastrutture pubbliche e logistica, lo stanziamento di competenza definitivo è pari a 6.095,9 milioni di euro (rispetto ai 5.624,9 iniziali) al cui interno si segnalano, per gli importi significativi, i programmi 14.10 e 14.11.
Il programma 14.10 Opere strategiche, edilizia statale ed interventi speciali e per pubbliche calamità presenta un ammontare di stanziamenti definitivi di competenza pari a circa 2,1 miliardi, rispetto ad uno stanziamento iniziale di 1,9 miliardi di euro. Più della metà dello stanziamento del programma, pari a circa 1,25 miliardi, risulta destinato al capitolo 7060, «Fondo da ripartire per la progettazione e la realizzazione delle opere strategiche di preminente interesse nazionale nonché per opere di captazione e adduzione di risorse idriche».
Relativamente al programma 14.11 Sistemi stradali e autostradali, gli stanziamenti definitivi di competenza ammontano a circa 3,8 miliardi (rispetto ai 3,6 Pag. 45iniziali). In tale programma risulta allocato il Fondo unico ANAS (cap. 7002), in cui confluiscono gli stanziamenti destinati ad ANAS, con risorse pari a 3,2 miliardi.
Segnala inoltre il capitolo 7701, con uno stanziamento definitivo di 108 milioni di euro a favore della Società Strada Dei Parchi S.p.a. per il ripristino e la messa in sicurezza della tratta Autostradale A24 e A25 a seguito degli eventi sismici del 2009, 2016 e 2017, il cap. 7574 con 120 milioni di euro per i programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di province e città metropolitane, il cap. 7578 con 136,2 milioni di euro per il ponte stradale di collegamento tra l'autostrada per Fiumicino e l'Eur.
Nella missione n. 19 Casa e assetto urbanistico, insiste, nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il programma 19.2 Politiche abitative, urbane e territoriali, con risorse pari a circa 313 milioni di euro (dai 262 iniziali), e riguardano l'attuazione di piani e programmi nel settore delle politiche abitative e urbane (Piano nazionale per le città, Programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, Piano nazionale di edilizia abitativa), nonché il Fondo per gli inquilini morosi incolpevoli.
Segnala, sempre nell'ambito della missione 19, un altro programma inserito nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF): si tratta del programma 19.1, che reca stanziamenti per il 2018 (invariati in sede di rendiconto) pari a 60 milioni di euro per la riqualificazione delle periferie e delle aree urbane degradate.
Il Rendiconto relativo al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM) per l'anno 2018 evidenzia uno stanziamento iniziale di competenza pari a 880,9 milioni di euro (nel 2016 era pari a 651,4 milioni di euro). L'importo definitivo, in termini di competenza, è pari a 1.157,4 milioni di euro (con un leggero aumento rispetto al dato definitivo del 2017, pari a 1.118,9 milioni di euro).
I residui finali al 31 dicembre ammontano a 1.213, milioni di euro, di cui 86,5 milioni di nuova formazione, in diminuzione rispetto all'esercizio precedente.
Gran parte dello stanziamento del Ministero è collocata nella missione 18 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente, il cui stanziamento definitivo di competenza per i programmi afferenti allo stato di previsione del Ministero dell'ambiente è pari a 1.039,9 milioni di euro (a fronte di una previsione iniziale di 754,1).
Nell'ambito di tale missione, il programma 18.5 Sviluppo sostenibile può contare su uno stanziamento definitivo di 164,6 milioni di euro. In proposito, la Corte sottolinea che tali risorse sono prevalentemente destinate all'erogazione dei relativi contributi obbligatori, a favore di progetti di cooperazione internazionale e del contributo al green climate fund in esecuzione dell'accordo di Parigi collegato alla convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Nell'ambito dello stanziamento di competenza del programma 18.12 Gestione delle risorse idriche, tutela del territorio e bonifiche, in conto competenza sono indicate risorse definitive pari a 421,9 milioni. Il programma è volto a dare attuazione all'attività di adeguamento alle condanne comunitarie in materia di discariche abusive, agli interventi in materia di riduzione del rischio idrogeologico, oltre che alle bonifiche dei Siti di Interesse Nazionale (SIN) e alla depurazione delle acque reflue.
La gran parte delle risorse del programma 18.13 Tutela e conservazione della fauna e della flora, salvaguardia della biodiversità e dell'ecosistema marino (160,9 milioni di euro) è destinata alla tutela del mare e interventi operativi di prevenzione e lotta agli inquinamenti da idrocarburi e sostanze assimilate, alla tutela della biodiversità e controllo del commercio di specie a rischio di estinzione, e alla tutela e gestione delle aree naturali protette e tutela del paesaggio.
Il programma 18.15 Prevenzione e gestione dei rifiuti, prevenzione degli inquinamenti, in conto competenza, prevede risorse definitive pari a 113,7 milioni di Pag. 46euro prevalentemente allocate, per 25,4 milioni, nel cap. 4121 per liti, arbitraggi, risarcimenti ed accessori, rimborso delle spese di patrocinio legale, per 25,1 milioni, nel cap. 7082 per la realizzazione, installazione e attivazione del SISTRI, per 12,2 milioni, nel cap. 7510 a favore di interventi di riduzione e prevenzione della produzione di rifiuti e per lo sviluppo di nuove tecnologie di riciclaggio e smaltimento, per 16,5 milioni, nel cap. 8405 per interventi per il disinquinamento e per il miglioramento della qualità dell'aria, per 20,2 milioni, nel cap. 7521, spese per l'emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania.
Il programma 18.16 Programmi ed interventi per il governo dei cambiamenti climatici, gestione ambientale ed energie rinnovabili presenta una dotazione definitiva in conto competenza pari a 123,9 milioni di euro. La gran parte delle risorse del programma risulta allocata per interventi per la mobilità sostenibile e per l'efficientamento e il risparmio energetico.
Dal cosiddetto «ecorendiconto», in cui sono esposte le risultanze delle spese ambientali sulla base dei dati forniti dalle amministrazioni, risulta che la spesa primaria destinata dallo Stato per la protezione dell'ambiente e l'uso e gestione delle risorse naturali ammonta (in termini di massa spendibile, cioè di somma dei residui passivi accertati provenienti dagli esercizi precedenti e delle risorse definitive stanziate in conto competenza nel corso dell'anno) a circa 4,7 miliardi nel 2018, pari allo 0,7 per cento della spesa primaria complessiva del bilancio dello Stato.
La spesa ambientale è finanziata in maggior misura dal Ministero dell'ambiente (48,1 per cento), dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (18,6 per cento), e dal Ministero della difesa (7,4 per cento), che insieme rappresentano circa il 74 per cento della massa spendibile ambientale.
Nel rendiconto del Ministero dell'economia nell'ambito della missione 8 Soccorso civile sono concentrate le risorse del programma 8.5 Protezione civile, per un importo pari a 1.161,6 milioni (in aumento rispetto al dato del 2017, pari a 1.007,8 milioni di euro) in gran parte (30 per cento) ascrivibili a stanziamenti in conto capitale e per il rimborso di passività finanziarie.
Nel rendiconto del MEF è presente anche il programma 8.4 Interventi per pubbliche calamità con una dotazione di competenza di 3.161,5 milioni di euro, in aumento rispetto all'esercizio precedente (nel 2017 era pari a 2.671,2 milioni). Insistono infatti in tale programma le risorse destinate al funzionamento della struttura commissariale e degli uffici speciali per la ricostruzione (16 milioni di euro), al Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate (215,9 milioni di euro); alla ricostruzione dei territori interessati dal sisma del 24 agosto 2016 (560 milioni di euro) nonché al Commissario straordinario per la ricostruzione pubblica e privata nelle aree colpite dagli eventi sismici (560 milioni di euro).
Passando al disegno di legge di Assestamento, segnala che lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) per l'esercizio 2019, approvato con la legge n. 145 del 2018, reca spese iniziali per complessivi 12.212,6 milioni di euro in conto competenza e 16.005,2 milioni in conto cassa. Le medesime previsioni vengono assestate rispettivamente, a 12.319,5 milioni di euro e a 16.184,6 milioni di euro, facendo registrare in entrambi i casi variazioni pari a circa l'1 per cento.
La previsione iniziale di 6.117,4 milioni di euro di residui viene assestata ad un valore più che doppio (13.780,3 milioni di euro), risultante dal rendiconto 2018.
Ricorda che le principali missioni, in termini di stanziamenti assestati di competenza, che interessano l'VIII Commissione sono la missione 14 Infrastrutture pubbliche e logistica e la missione 19 Casa e assetto urbanistico, all'interno delle quali sono contenuti alcuni rilevanti programmi di competenza.
Lo stanziamento assestato di competenza afferente al programma 14.10 Opere strategiche, edilizia statale ed interventi Pag. 47speciali e per pubbliche calamità (1.740,3 milioni, rispetto ad una previsione iniziale di 1.667,4) è per oltre la metà (67 per cento) allocato nel capitolo 7060 «Fondo da ripartire per la progettazione e la realizzazione delle opere strategiche» avente una dotazione assestata di 1.158,3 milioni di euro. Nel programma 14.10 i residui registrano un incremento di 1,2 miliardi (da 1.228,1 a 2.446,3), che è imputabile in larga parte proprio al citato capitolo 7060, in cui i residui passano da un valore iniziale di 1 miliardo al valore assestato di 1,8 miliardi di euro. L'unica variazione di rilievo in termini di competenza e cassa si registra nel capitolo 7200 relativo alle Spese per la realizzazione del sistema MOSE, derivante dal riparto del Fondo per gli investimenti, che ha destinato 50 milioni per la realizzazione del sistema MOSE.
Quanto al programma 14.11 Sistemi stradali, autostradali e intermodali, che ha una dotazione definitiva di competenza di 1.152,2 (rispetto ad un valore iniziale di 1.142 milioni), gli stanziamenti maggiori si registrano nel capitolo 7002 Fondo per gli investimenti dell'Anas, istituito in attuazione dei commi da 868 a 874 della legge di stabilità 2016 (L. 208/2015) al fine di farvi confluire tutte le risorse destinate all'ANAS. Lo stanziamento assestato di competenza di tale capitolo è pari a 533,7 milioni di euro (pari a circa la metà del totale del programma), con un volume di residui, inizialmente pari a 2 miliardi, che si assesta al valore di 6,4 miliardi di euro.
Non rilevano invece, essendo gli importi molto esigui, le variazioni relative agli stanziamenti di competenza e di cassa, ad eccezione dalla variazione di cassa (per un importo di 50 milioni di euro) che si registra nel capitolo 7701 Somme da assegnare alla società Strada dei parchi spa per il ripristino e la messa in sicurezza della tratta A24 e A25.
Relativamente alla missione 14, segnalo, inoltre, lo stanziamento di competenza di 625 milioni di euro (invariato rispetto al dato iniziale), iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF), nel programma 14.8 Opere pubbliche e infrastrutture, collocato interamente nel cap. 7464 Interventi in materia di edilizia sanitaria pubblica.
Nell'ambito della missione 19, ricordo che nello stato di previsione del MIT è incardinato il solo programma 19.2 Politiche abitative, urbane e territoriali, con uno stanziamento di competenza che viene assestato a 225,5 milioni (dai 195,8 iniziali); di questi 63,7 milioni sono imputabili al capitolo 7442 «Programma recupero edilizia residenziale pubblica comuni e IACP» (avviato dal decreto-legge 47/2014). Il programma 19.1 Edilizia abitativa e politiche territoriali, iscritto nello stato di previsione del MEF, ha uno stanziamento pari a 117,3 milioni, per il 60 per cento imputabile al capitolo 7077 (Fondo di garanzia per la prima casa) con una dotazione assestata (invariata rispetto al dato iniziale) di 70 milioni di euro.
Lo stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM) per l'esercizio 2019, approvato con la legge n. 145 del 2018, reca spese iniziali per complessivi 845,3 milioni in conto competenza e 1.511,8 milioni in conto cassa. Gli importi assestati risultano pari a 903,5 milioni (competenza) e a 1.569,9 milioni (cassa). Relativamente ai residui, la previsione iniziale di 803 milioni viene assestata a 1.232,8 milioni, con un incremento pari a 429,8 milioni di euro.
Gran parte delle risorse (86,5 per cento), in termini di stanziamenti assestati di competenza, è concentrata nella missione 18 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente (781,6 milioni di euro).
Per quanto riguarda i singoli programmi, segnala che i due programmi principali all'interno della missione sono il 18.12 Gestione delle risorse idriche, tutela del territorio e bonifiche, con uno stanziamento assestato di competenza pari a 459,6 milioni di euro (rispetto ai 433,3 milioni iniziali) e il programma 18.13 Tutela e conservazione della fauna e della flora, salvaguardia della biodiversità e dell'ecosistema Pag. 48marino con uno stanziamento pari a 147,2 milioni di euro (rispetto ai 145,5 iniziali).
Relativamente alla missione 18, nello stato di previsione del MEF, il programma 18.14 Sostegno allo sviluppo sostenibile fa registrare una variazione di 110 milioni sia in conto competenza che in cassa ed un aumento di 49 milioni nei residui, mentre nel programma 18.17 Approntamento e impiego Carabinieri per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare, contenuto all'interno dello stato di previsione del Ministero della difesa, si registra una variazione del 5 per cento nello stanziamento di competenza, che si assesta a 490,7 milioni di euro.
All'interno dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF), nell'ambito della missione 8, Soccorso civile, sono allocate le risorse del programma 8.5 Protezione civile, con uno stanziamento assestato di competenza di 2.007,6 milioni di euro (invariato), per un terzo riconducibile al capitolo 7441 Fondo per le emergenze nazionali, che fa registrare uno stanziamento assestato di competenza pari a 660 milioni. Su tale capitolo si registrano le uniche variazioni, che riguardano i residui (+100 milioni).
Nello stato di previsione del MEF è presente anche il programma 8.4 Interventi per pubbliche calamità con uno stanziamento assestato di competenza di 3.740,2 milioni di euro (rispetto ad una dotazione iniziale di 3265,6). Il 40 per cento dello stanziamento è collocata nel capitolo 8005 «Somma da destinare agli uffici speciali per la città dell'Aquila» (il dato assestato in conto competenza è pari a 1.499,2 milioni di euro).
In termini di competenza l'incremento di 474,6 milioni ed è principalmente concentrato nel capitolo 7094 Fondo da trasferire alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le esigenze derivanti dagli eventi calamitosi verificatisi nell'anno 2018 da destinare alle esigenze per investimenti delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano). Tale importo corrisponde alla dotazione, per il 2019, del «Fondo per gli investimenti delle regioni e delle province autonome colpite da eventi calamitosi» istituito dall'articolo 24-quater del decreto-legge n. 119 del 2018 (presso il Ministero dell'economia e delle finanze per il successivo trasferimento alla Presidenza del Consiglio dei ministri) al fine di far fronte alle esigenze derivanti dagli eventi calamitosi verificatisi nei mesi di settembre e ottobre dell'anno 2018, in particolare nei settori di spesa dell'edilizia pubblica, comprese le manutenzioni e la sicurezza, della manutenzione della rete viaria e del dissesto idrogeologico.
In conclusione, si riserva di presentare una proposta di relazione all'esito dell'esame che si svolgerà in Commissione.
Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, dopo aver rivolto un augurio di buon lavoro ai rappresentanti del Governo, onorevoli Morassut e Traversi, per il loro nuovo incarico, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già prevista per la giornata di domani.
Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018.
C. 1201-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.
Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ricorda che per l'esame della legge di delegazione europea è previsto che la Commissione si esprima anche su emendamenti che, ove approvati, diventano vincolanti per la Commissione di merito. Infatti, la Commissione Politiche dell'Unione europea potrà respingerli solo per motivi attinenti alla compatibilità con la normativa comunitaria o per esigenze di coordinamento generale; ovviamente, se invece sono respinti in questa sede, la XIV Commissione non potrà procedere oltre Pag. 49nell'esame dell'emendamento medesimo. Avverte che il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato alle ore 18 della giornata odierna.
Elena LUCCHINI (LEGA), relatrice, illustra i contenuti del disegno di legge recante delega per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – legge di delegazione europea 2018, nel testo modificato dal Senato (C. 1201-B). Nella relazione si darà conto delle sole disposizioni di interesse della VIII Commissione che sono state oggetto di modifiche presso l'altro ramo del Parlamento.
Segnala, in primo luogo, le modifiche all'articolo 13, che delega il Governo all'emanazione di uno o più decreti legislativi per l'attuazione della direttiva (UE) 2018/410, per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/2392, nonché per l'attuazione della decisione (UE) 2015/1814.
La direttiva (UE) 2018/410 ha introdotto profonde modifiche alla direttiva 2003/87/CE di riferimento per lo European Union Emission trading system (EU-ETS), ovvero il sistema che fissa un tetto al livello delle emissioni ammesse per tutti i soggetti vincolati dal sistema e consente ai partecipanti di acquistare e vendere sul mercato, secondo le rispettive necessità, i diritti di emissione di CO2, all'interno del limite definito in funzione degli obiettivi al 2020 e al 2030.
La nuova direttiva si propone di regolare il funzionamento dell'EU-ETS nel periodo 2021-2030 e di potenziare la capacità del sistema di contribuire efficacemente al raggiungimento dell'obiettivo del 40 per cento di abbattimento delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030, in coerenza con il Quadro 2030 delle Politiche per il clima e l'energia della Unione europea e come contributo all'Accordo di Parigi sul clima del 2015 (COP 21).
La modifica principale riguarda l'introduzione del nuovo comma 1, che precisa le modalità di esercizio della delega, richiedendo che il Governo acquisisca il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Si prevede, altresì, che il Governo sia tenuto a dare attuazione anche agli atti di cui al comma 2 – ovvero il regolamento 2017/2392 (cui la normativa nazionale deve essere adeguata) e la decisione dell'Unione europea 2015/1814 – nonché a seguire, oltre ai principi e criteri direttivi generali di cui all'articolo 1, comma 1, anche quelli specifici di cui al comma 4 della disposizione in esame.
L'articolo 14 stabilisce i principi e i criteri direttivi per l'attuazione della direttiva 2018/849, che modifica le precedenti in materia di veicoli fuori uso (2000/53/CE), pile e accumulatori (2006/66/CE) e rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche – RAEE (2012/19/UE).
Al comma 1, lettera b), che detta criteri specifici per la revisione della normativa relativa alla gestione dei rifiuti di pile e accumulatori, è stato precisato (al n. 4) che l'armonizzazione del sistema di gestione di questi rifiuti con quello di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) potrà prevedere la possibilità di realizzare un sistema unico di gestione.
Ancora, al comma 1, lettera c) con riguardo alla revisione della normativa relativa alla gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), si specifica (al n. 3) che l'individuazione di misure di promozione e semplificazione per il riutilizzo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) riguarda anche loro componenti.
Inoltre si introducono due nuovi criteri specifici di delega: il primo richiede di prevedere misure che favoriscano il ritiro, su base volontaria, ’’uno contro zero’’ dei piccolissimi rifiuti RAEE da parte di distributori che non vendono apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE).
Il secondo richiede di disciplinare il fine vita dei pannelli fotovoltaici incentivati immessi sul mercato prima del 12 aprile 2014 (cosiddetti «rifiuti storici), anche prevedendo il coinvolgimento dei sistemi individuali e collettivi di raccolta già Pag. 50previsti dagli articoli 9 e 10 del decreto legislativo n. 49 del 2014 (in vigore dal 2016). Per questa tipologia di rifiuto, si ricorda che qualora si tratti di RAEE domestici, cioè derivanti da pannelli fotovoltaici installati in impianti di potenza nominale inferiore a 10 kW, la responsabilità è a carico dei produttori presenti sul mercato nello stesso anno in cui si verificano i rispettivi costi, in proporzione alla rispettiva quota di mercato. Qualora, invece, si tratta di RAEE professionali (potenza nominale pari o superiore a 10 kW), la responsabilità risulta a carico del produttore nel caso di fornitura di una nuova apparecchiatura elettrica ed elettronica in sostituzione di un prodotto di tipo equivalente ovvero del detentore negli altri casi.
L'articolo 15 reca principi e criteri direttivi specifici per l'attuazione della direttiva (UE) 2018/850 che fa parte del cosiddetto pacchetto di misure sull'economia circolare e che modifica la direttiva 1999/31, relativa alle discariche di rifiuti, recepita nell'ordinamento nazionale con il decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36.
Ad integrazione di quanto già previsto, nel corso dell'esame al Senato è stata introdotta la lettera d), che detta un nuovo criterio di delega. Esso consiste nel definire le modalità, i criteri generali e gli obiettivi progressivi per il raggiungimento dei target fissati dalla direttiva (UE) 2018/850 in termini di percentuali massime di rifiuti urbani conferibili in discarica. Il criterio prevede che tale definizione avvenga anche in coordinamento con le Regioni.
L'articolo 16 detta, poi, una serie di princìpi e criteri direttivi specifici da osservare nell'esercizio della delega per l'attuazione della direttiva (UE) 2018/851 in materia di rifiuti e della direttiva (UE) 2018/852, in materia di imballaggi e rifiuti di imballaggio.
Una prima integrazione apportata al Senato riguarda il criterio dettato al comma 1, lettera a), n. 6), in merito alla responsabilità estesa del produttore, le cui comunicazioni e informazioni devono essere univoche, chiare e immediate ai fini della promozione e dello sviluppo, oltre che delle attività di riutilizzo e di recupero dei rifiuti, anche della raccolta differenziata.
Una seconda integrazione riguarda il sistema di tracciabilità informatica dei rifiuti che dovrà agevolare l'adozione di politiche di sviluppo e di analisi economiche per migliorare le strategie di economia circolare e l'individuazione dei fabbisogni di impianti collegati alla gestione dei rifiuti. In questo ambito si è precisato che occorre riferirsi ad analisi di sostenibilità ambientale e economica.
Di ben più ampia portata è la riscrittura della lettera e) che interviene in materia di end of waste, cioè della cessazione della qualifica di rifiuto, in attuazione delle nuove disposizioni in materia dettate dalla direttiva 2018/851/UE, che ha modificato le norme europee già contenute nell'articolo 6 della direttiva 2008/98/CE.
In primo luogo, si è previsto che la cessazione della qualifica di rifiuto sia in attuazione delle disposizioni dell'articolo 6 della direttiva 2008/98/CE, come modificato dall'articolo 1, numero 6), della direttiva (UE) 2018/851 (e non più in attuazione delle norme dettate dalla direttiva 2018/851/UE, che viene solo richiamata per i suoi profili modificativi della disciplina in materia).
In secondo luogo, il nuovo testo prevede che siano fatte salve le autorizzazioni in essere alla data di entrata in vigore del decreto legislativo attuativo della disciplina. Inoltre, si prevede altresì per le stesse la possibilità di rinnovo, eventualmente anche al fine dell'adeguamento alle migliori tecnologie disponibili (BAT). Analogamente, sono fatte salve e possono essere rinnovate anche le autorizzazioni per le quali sia stata presentata l'istanza di rinnovo alla stessa data.
Tale clausola di salvaguardia opera «nelle more dell'adozione dei decreti e del rispetto dei criteri generali di cui all'articolo 184-ter» del codice dell'ambiente concernente la cessazione della qualifica di rifiuto, nonché nel rispetto delle condizioni Pag. 51di cui all'articolo 6 della direttiva 2008/98/CE, come modificato dalla direttiva (UE) 2018/851.
Infine, nel testo della lettera e) risultante dalle modifiche inserite al Senato, si prevede che sia istituito presso il Ministero dell'ambiente un registro nazionale deputato alla raccolta delle autorizzazioni rilasciate ai sensi degli articoli 208, 209 e 211, e quelle di cui al Titolo III-bis della parte seconda del codice dell'ambiente. Si tratta delle autorizzazioni per gli impianti di trattamento rifiuti e le AIA relative ad impianti di gestione dei rifiuti.
Sono stati invece espunti dal testo i criteri di delega che erano presenti nel testo licenziato dalla Camera.
Ricorda che la materia della cessazione della qualifica di rifiuto è particolarmente delicata. Non a caso essa si pone al centro dell'attuale dibattito in materia ambientale sia sul versante delle pronunce giurisdizionali sia sul versante normativo, essendo da poco stata riformata la relativa disciplina, sia nazionale che europea. Da ultimo, il citato articolo 184-ter è stato novellato dal decreto-legge «sblocca cantieri» (articolo 1, comma 19, del decreto-legge n. 32 del 2019). Anche in questa nuova formulazione – come nella norma in commento – si prevede una disciplina transitoria (applicabile fino all'emanazione dei decreti ministeriali che dovranno fissare i criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto).
Ricorda, al riguardo, che la Commissione ha già opportunamente deliberato di svolgere in queste settimane un'indagine conoscitiva su tale importante tematica, le cui audizioni sono state avviate proprio nella giornata odierna.
Sempre con riguardo al recepimento della citata direttiva n. 851, per il miglioramento della qualità dei rifiuti organici raccolti e trattati, nonché dei processi di gestione, nel comma 1 lettera g) dell'articolo in esame è stato introdotto anche il riferimento alla incentivazione di pratiche di compostaggio di prossimità come quello domestico e di comunità, tra gli strumenti per la promozione ed il sostegno allo sviluppo della raccolta differenziata e del riciclo dei rifiuti organici.
In conclusione, si riserva di formulare una proposta di relazione in esito alle risultanze del dibattito in Commissione.
Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.
INDAGINE CONOSCITIVA
Martedì 17 settembre 2019. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO.
La seduta comincia alle 15.10.
Audizione di rappresentanti dell'Associazione Italiana fra gli industriali della carta, cartoni e paste per carte (ASSOCARTA-Confindustria), nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla normativa che regola la cessazione della qualifica di rifiuto («end of waste»).
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, e conclusione).
Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Introduce, quindi, l'audizione.
Girolamo MARCHI, presidente dell'Associazione Italiana fra gli industriali della carta, cartoni e paste per carte (ASSOCARTA-Confindustria) e Massimo MEDUGNO, direttore generale dell'Associazione Italiana fra gli industriali della carta, cartoni e paste per carte (ASSOCARTA-Confindustria), svolgono una relazione sui temi oggetto dell'audizione.
Intervengono, per formulare quesiti e osservazioni i deputati Rossella MURONI Pag. 52(LEU), Alberto ZOLEZZI (M5S), a più riprese, ed Erica MAZZETTI (FI).
Massimo MEDUGNO, direttore generale dell'Associazione Italiana fra gli industriali della carta, cartoni e paste per carte (ASSOCARTA-Confindustria), risponde ai quesiti posti, fornendo ulteriori chiarimenti.
Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ringrazia gli auditi e dichiara concluso lo svolgimento dell'audizione.
La seduta termina alle 15.50.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.