RISOLUZIONI
Mercoledì 10 luglio 2019. — Presidenza della vicepresidente Marica FANTUZ. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Raffaele Volpi.
La seduta comincia alle 9.30.
Sulla pubblicità dei lavori.
Marica FANTUZ, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
7-00248 Frusone: Sugli alloggi di servizio militari.
(Discussione e rinvio).
La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.
Luca FRUSONE (M5S) osserva, innanzitutto, che la necessità di assicurare alloggi di servizio al personale militare è andata sempre più aumentando negli ultimi tempi e che le utenze occupate sine titulo sono proliferate, impedendo l'utilizzo ai fini istituzionali di una consistente quota del patrimonio alloggiativo della Difesa.
Sottolinea, quindi, che, in tale contesto, si registrano casi di alloggi non occupati perché in attesa di lavori straordinari di ristrutturazione per cambio di assegnatario e che la carenza di fondi dedicati a tale esigenza sta determinando un circolo vizioso dal quale si rischia di non potere più uscire. Peraltro, l'immobilizzazione di questa notevole quota del patrimonio abitativo, pari a quasi il 25 per cento, determina una situazione molto grave: infatti, oltre a non poter soddisfare con il patrimonio disponibile le esigenze dell'organizzazione militare, l'Amministrazione della Difesa deve farsi Pag. 184carico anche degli oneri condominiali e delle imposte che gravano sugli immobili.
Ricorda, poi, che dall'entrata in vigore della legge 24 dicembre 2007, n. 244 – a seguito della quale nel 2008 è stato adottato il Programma pluriennale per la realizzazione, la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio per il personale delle Forze armate, finalizzato al totale soddisfacimento delle reali esigenze abitative del personale della Difesa – è stato possibile avviare soltanto un progetto per la realizzazione di 720 alloggi nella capitale, attualmente reso impraticabile dalle previsioni della legge di stabilità 2015, che ha disposto la non riassegnazione ai capitoli della Difesa degli importi introitati dalle alienazioni.
Segnala, infine, la necessità di avviare un programma di informatizzazione dei dati relativi a tutti gli alloggi in uso alla Difesa, utilizzando il programma GEPADD2, già in uso alle Forze armate.
Ciò premesso, evidenzia come la risoluzione in esame intenda affrontare il tema degli alloggi di servizio militari nel suo complesso, fornendo al Governo indirizzi che mirano a ricreare il virtuoso clima che aveva condotto all'adozione del Programma pluriennale per gli alloggi, ristabilendo la legalità.
In particolare, tra gli altri, sottolinea gli impegni volti ad effettuare sopralluoghi sugli alloggi vuoti che necessitano di ristrutturazione; ad individuare ulteriori spazi per l'avvio di progetti qualificati quale quello intrapreso dall'Esercito nella cittadella militare della Cecchignola di Roma; ad eliminare il rischio della proliferazione degli alloggi assegnati ai sine titulo trasformando gli alloggi di servizio (Asi) in alloggi di servizio gratuiti connessi all'incarico (Asgi) attualmente previsti solo dall'Arma dei carabinieri; a prevedere la possibilità di svolgere i lavori di ristrutturazione straordinaria da parte degli stessi futuri destinatari dell'alloggio decurtando dal canone dovuto, fino a compensazione, l'importo dei lavori da effettuare; nonché a incentivare la realizzazione di cooperative di edilizia realizzate tra i dipendenti appartenenti alle Forze armate e alle Forze di polizia.
Il sottosegretario Raffaele VOLPI assicura che la Difesa presta grande attenzione alle problematiche legate agli alloggi di servizio e che il tema del benessere del personale militare, oltre ad essere assai sentito, incontra una generale condivisione.
L'approccio del dicastero all'atto di indirizzo non può, quindi, che essere favorevole anche se la complessità delle questioni da affrontare impongono una grande cautela nell'individuare i possibili interventi da predisporre che riguardano, peraltro, una serie di tematiche considerate nel loro insieme.
In particolare, sottolinea come le maggiori difficoltà siano dovute alla presenza di diverse forme di assegnazione degli alloggi, nonché alla necessità di ridefinire il quadro della situazione del dispiegamento delle Forze armate sul territorio nazionale. In tale quadro, manifesta apprezzamento per il richiamo del presentatore dell'atto di indirizzo all'attualizzazione dei sistemi informatici.
Grande complessità presentano anche le modalità con le quali valorizzare gli immobili e, al riguardo, segnala la necessità di svolgere un grande lavoro di concertazione con gli enti locali, il demanio e tutti gli altri enti, come ad esempio le sovrintendenze per i beni architettonici e storico artistici, incrementando la capacità di omogeneizzare l'azione operativa di tutti gli attori interessati.
Fa presente, quindi, che l'Esercito ha recentemente avviato un grande piano di ammodernamento delle proprie infrastrutture, denominato «Caserme verdi», che dovranno essere comprensive di aree addestrative e poli alloggiativi per le famiglie consentendo migliori condizioni di vita e di benessere al personale dell'Esercito.
Conclude ricordando l'importante responsabilità assegnata al patrimonio immobiliare della Difesa, nell'ambito della legge di stabilità, al fine del contenimento del debito pubblico.Pag. 185
Ribadisce, quindi, l'orientamento favorevole del dicastero ed auspica una positiva conclusione del lavoro.
Salvatore DEIDDA (FdI) condivide il ragionamento del rappresentante del Governo riguardo all'ampiezza del campo su cui incide l'atto di indirizzo ed alla complessità delle questioni affrontate che richiedono, a suo avviso, uno scrupoloso approfondimento. Prospetta, quindi, l'opportunità di svolgere un'adeguata attività conoscitiva, anche sotto forma di indagine conoscitiva, nella quale coinvolgere anche i comitati degli inquilini degli alloggi di servizio temporanei.
Ritiene importante comprendere bene quali siano gli interventi necessari e se occorra modificare la normativa vigente. Si tratta, infatti, di problematiche che meritano di essere discusse ognuna singolarmente e, per questi motivi, considera opportuno che l'atto di indirizzo possa essere affrontato nelle sue varie parti separatamente.
Roberto Paolo FERRARI (Lega) osserva come la soluzione delle problematiche affrontate dall'atto di indirizzo appaia particolarmente complessa e richieda l'acquisizione di necessari elementi di informazione che consentano di chiarire quale sia la reale situazione del patrimonio alloggiativo della Difesa.
Sottolinea come per ottenere positivi riscontri sia necessario prevedere il coinvolgimento delle agenzie territoriali per l'edilizia residenziale ed invita a svolgere anche una riflessione adeguata sui cambiamenti che si sono registrati nel mercato immobiliare nell'ultimo decennio, dal momento che nel 2007 non era assolutamente immaginabile che i prezzi degli immobili potessero subire un decremento così accentuato.
Conclude assicurando il contributo del proprio gruppo affinché la Commissione possa lavorare in maniera proficua.
Alberto PAGANI (PD) concorda con le considerazioni dei colleghi intervenuti riguardo alla complessità dei temi affrontati dalla risoluzione.
Appare evidente che sia necessario approfondire in maniera adeguata le questioni poste e comprendere a fondo le cause delle problematiche evidenziate in modo da potere avere un quadro chiaro della situazione del patrimonio abitativo della Difesa.
Invita, quindi, a non lavorare in maniera affrettata, anche perché si potrebbero produrre dei risultati controproducenti e a focalizzare l'attenzione sulle modalità che consentirebbero di massimizzare l'utilità del patrimonio immobiliare esistente.
Ribadisce, quindi, la necessità di procedere con calma e accuratezza per potere assumere le decisioni più corrette.
Antonio DEL MONACO (M5S) ritiene che il tema della risoluzione sia sicuramente delicato. Per di più, si tratta di problematiche che sono state rinviate negli anni e che, adesso, presentano situazioni oramai croniche.
Tutto ciò rende evidente che occorra affrontare le questioni poste, anche per evitare che il patrimonio alloggiativo della Difesa possa sempre di più versare in condizioni di abbandono.
Le difficoltà legate alle diverse tipologie di alloggi ed al fatto che, in alcuni casi, i sine titulo siano soggetti che versano in condizioni di disagio o di invalidità sono a tutti note, ma ciò non esime dall'affrontare la questione della carenza di alloggi di servizio. Al riguardo, segnala che la sede di Roma, per esempio, nonostante tutto è considerata una sede disagiata proprio a causa della mancanza di alloggi di servizio e dell'elevato prezzo degli immobili di mercato.
Luca FRUSONE (M5S) ringrazia il rappresentante del Governo per avere focalizzato i punti più delicati che riguardano l'annosa questione degli alloggi di servizio.
Evidenzia come nella relazione che viene trasmessa al Parlamento occorrerebbe rendere più facilmente comprensibili Pag. 186i dati relativi all'entità dei canoni percepiti dalla Difesa per l'affitto del patrimonio abitativo, oltre che precisare come queste risorse vengano impiegate.
Considera importante poter disporre di una mappatura più precisa del patrimonio abitativo della Difesa e condivide le considerazioni del collega Pagani riguardo all'esigenza di evitare di aggiungere disagi su disagi mettendo in campo iniziative che non considerino le necessità delle categorie protette previste dalla legge.
Tutto ciò non deve tuttavia distogliere dal considerare che gli alloggi del demanio militare debbano essere riservati ai militari ed auspica che la Commissione possa lavorare proficuamente per iniziare a produrre un cambiamento di rotta in una vicenda che appare bloccata da troppo tempo.
Il sottosegretario Raffaele VOLPI ribadisce che, per la soluzione della problematica, è necessario comprendere quali saranno le esigenze di dislocamento delle Forze armate.
Sottolinea, inoltre, come ogni regione abbia differenti forme di gestione del patrimonio immobiliare pubblico e come anche i piani dell'edilizia residenziale siano molto diversi.
Auspica, quindi, che la Commissione colga l'opportunità per approfondire in maniera adeguata le tematiche evidenziate nella risoluzione e si possa produrre un lavoro in grado di fornire indirizzi utili in vista delle necessarie modifiche da apportare alla disciplina vigente.
Sui lavori della Commissione.
Matteo DALL'OSSO (FI) osserva che nella seduta del 4 luglio scorso, dedicata allo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, il rappresentante del Governo ha risposto all'interrogazione n. 5-02436 della deputata Ermellino sulle iniziative relative all'iscrizione agli albi professionali del personale militare che esercita la professione sanitaria.
Segnala che sullo stesso tema ha presentato, in data 7 maggio, l'interrogazione n. 5-02041, non ancora svolta.
Stigmatizza, quindi, l'atteggiamento della maggioranza e del Governo e si domanda se per ottenere risposta ai propri atti di sindacato ispettivo occorra che i colleghi dei gruppi di maggioranza presentino atti di contenuto analogo.
Marica FANTUZ, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.
7-00243 Roberto Rossini: Su iniziative volte ad assicurare supporto psicologico al personale militare.
(Discussione e rinvio).
La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.
Roberto ROSSINI (M5S) rileva che la risoluzione in esame mira al miglioramento delle condizioni di benessere e salute del personale militare, garantendo un adeguato supporto psicologico e morale a tutti coloro che durante il servizio prestato accusano casi di disturbo post traumatico.
Fa presente di avere deciso di approfondire il tema a fronte dei diversi casi di suicidio che avvengono nelle Forze armate, nella convinzione del fatto che qualsiasi iniziativa utile anche solo a salvare una vita debba essere attuata.
È ormai risaputo che molto spesso il personale militare evita di parlare con l'ufficiale psicologo sia per paura di essere allontanato dal servizio, sia per la paura del lungo iter anche medico sanitario che potrebbe portare anche a perdere il proprio posto lavorativo.
Sottolinea, quindi, che con questa risoluzione si vuole andare in una direzione diversa, cercando di fare sentire il militare sempre più a suo agio nell'esprimere le proprie difficoltà, tutelato in tale contesto Pag. 187e libero di manifestare il proprio stato di salute senza dover pensare alle conseguenze.
Proprio per tali ragioni, sarebbe auspicabile che il supervisore clinico fosse un civile e che svolgesse la propria funzione in collaborazione e in interazione con il personale militare.
Evidenzia, inoltre, che occorre tenere in considerazione anche il fatto che il personale militare che vive una situazione di disagio porta con sé un'arma di ordinanza con tutte le relative criticità che tale situazione comporta.
Fa presente, poi, che il modello descritto nella risoluzione riprende, in parte, quello di paesi che investono enormi risorse nella Difesa sia dal punto di vista economico che morale e che hanno come principale obiettivo quello della salute del proprio personale.
Aggiunge che la risoluzione va anche nella direzione di diminuire quelle che possono essere le spese sanitarie, in quanto la gravità del disturbo e la sua cronicità richiede una spesa sanitaria tra terapia riabilitative e farmacologica che può essere ridotta attraverso una diagnosi tempestiva e una presa in carico efficace ed efficiente.
Conclude sottolineando che l'atto di indirizzo si pone in continuità con quanto già riferito dalla Ministra per la difesa durante l'audizione sulle linee programmatiche del Dicastero e nella sua risposta scritta all'interrogazione 4-01187, relativa al fenomeno dei suicidi tra i militari, del deputato Del Monaco in cui ha affermato che la Difesa è impegnata nello svolgimento di specifiche attività finalizzate a prevenire e ridurre i fenomeni di suicidio e che, essendo la tutela della salute del proprio personale una priorità assoluta per le Forze armate, è sua intenzione avviare un piano per rafforzare ulteriormente il supporto psicologico ai militari e alle loro famiglie che vivono un disagio.
Infine, considerata la particolare delicatezza delle questioni poste, prospetta la possibilità di svolgere l'audizione di soggetti in grado di fornire il maggior numero di informazioni utili a comprendere il senso della risoluzione e a formulare eventuali proposte migliorative.
Il sottosegretario Raffaele VOLPI ritiene che sia utile svolgere gli approfondimenti prospettati dal presentatore anche per capire quanto la problematica sia attribuibile alla professione e quanto, invece, legata a fenomeni esterni. Assicura, comunque, che il dicastero segue con grande attenzione le questioni legate ai disturbi post traumatici e che sul tema la sensibilità Della difesa è assai alta.
Antonio DEL MONACO (M5S) rileva che il Corpo della Guardia di finanza ha istituito la figura dello psicologo a livello regionale esterno al Corpo stesso.
Evidenzia, quindi, i lati positivi che riveste questa figura, anche per via di un protocollo con l'ordine degli psicologi che consente l'effettuazione gratuita della prima visita e un tariffario scontato per le successive sedute.
Marica FANTUZ, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.
La seduta termina alle 10.35.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 10 luglio 2019. — Presidenza della vicepresidente Marica FANTUZ. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Raffaele Volpi.
La seduta comincia alle 10.35.
Sulla pubblicità dei lavori.
Marica FANTUZ, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Pag. 188DL 53/2019: Disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza pubblica.
C. 1913 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e II).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 9 luglio 2019.
Roberto Paolo FERRARI (Lega), relatore, formula una proposta di parere favorevole, che illustra (vedi allegato).
Roger DE MENECH (PD) dichiara la forte contrarietà del proprio gruppo al provvedimento, sottolineando le divergenze di opinione manifestate dai membri del Governo responsabili dei dicasteri interessati dalle disposizioni in esso contenute.
Si domanda, quindi, se sul tema della sicurezza il Governo non si esprima più in maniera unitaria, oppure se le dichiarazioni e i reciproci scambi di accuse siano finalizzati solo a distogliere l'attenzione dallo stato di immobilità in cui versa il Parlamento e a cercare consensi a livello elettorale.
Auspica che il Governo faccia chiarezza riguardo all'unitarietà con cui dovrebbero essere prese le decisioni in un settore così delicato quale quello della sicurezza, soprattutto perché è necessario far percepire ai vertici militari che non è in atto alcun depauperamento delle nostre Forze armate e della Difesa.
Salvatore DEIDDA (FdI) osserva che si dovrebbe piuttosto sviluppare un dibattito sul comportamento tenuto da un collega della Commissione presente a bordo del veliero Alex nei giorni in cui questo ha forzato il blocco navale della Guardia di finanza per entrare nel porto di Lampedusa.
Fa presente, quindi, che il gruppo di Fratelli d'Italia ha presentato un emendamento finalizzato ad incrementare il presidio da parte delle navi militari delle acque antistanti la Sardegna affinché sia contrastato il fenomeno dei mini sbarchi, auspicandone l'approvazione.
Giorgio SILLI (Misto-SI-10VM) dichiara il proprio voto favorevole sulla proposta di parere del relatore, condividendo pienamente nel merito il provvedimento e criticando, invece, l'atteggiamento del collega del Partito democratico che si è soffermato esclusivamente su questioni di filosofia politica.
Roberto Paolo FERRARI (Lega) sottolinea come, nell'ambito del Consiglio dei ministri, il Governo si sia espresso sul provvedimento con una voce unitaria. Peraltro i numeri relativi agli sbarchi effettuati dal 1o gennaio confermano che l'azione del Governo per il contrasto al fenomeno del traffico di migranti stia dando risultati positivi.
Più che le dichiarazioni dei vari ministri, sarebbe quindi da stigmatizzare il comportamento dei deputati che si schierano a fianco di quanti, volontariamente, scelgono di operare in situazioni di illegalità travalicando anche l'azione di chi dovrebbe far rispettare le regole.
Giovanni RUSSO (M5S) evidenzia che il problema dei mini sbarchi è stato sollevato dal gruppo del M5S già dalla scorsa legislatura e che le forze politiche che hanno ignorato tale fenomeno dovrebbero assumersi la responsabilità dell'attuale situazione.
Roger DE MENECH (PD) prende atto che le dichiarazioni effettuate dai membri dell'Esecutivo non hanno alcun effetto sulla linea politica del Governo e che tutto ciò non giova all'autorevolezza del nostro Paese a livello internazionale.
Ritiene che il provvedimento in esame sia soltanto un spot utile a distrarre l'opinione pubblica dai veri problemi del Paese e che l'elemento destabilizzante non sia il comportamento dell'opposizione, ma l'atteggiamento dei membri del Governo.
Wanda FERRO (FdI) invita a riflettere sulle questioni concrete e non sulle diatribe Pag. 189politiche e rimarca la gravità del comportamento del capitano della nave Alex che ha forzato il blocco della Guardia di finanza.
Francesco ZICCHIERI (Lega) osserva che i militari che difendono i nostri confini hanno espresso rammarico per l'atteggiamento di quei parlamentari che si sono attivati al fine di fare entrare in modo illegale nel nostro Paese i migranti intercettati nelle acque internazionali.
Il sottosegretario Raffaele VOLPI auspica che la Commissione, diversamente da quanto recentemente accaduto in occasione dell'esame della deliberazione concernente la proroga delle missioni internazionali, possa votare in maniera unitaria sulla proposta di parere del relatore che condivide.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere testé illustrata dal relatore.
La seduta termina alle 11.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11 alle 11.10.
Pag. 190