ALLEGATO
QUESITI PER I QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE (DAL N. 58/344 AL N. 64/359)
TIRAMANI. — Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. — Premesso che:
i contratti stipulati tra la Rai e i soggetti di volta in volta chiamati a curare la direzione artistica del Festival della canzone italiana di Sanremo contengono (per prassi) una clausola di trasparenza, che impegna il soggetto incaricato a non «essere in rapporto giuridico con gli artisti, gli autori, le case discografiche, le società editoriali-musicali, le c.d. etichette indipendenti et similia che parteciperanno al Festival della Canzone Italiana»;
considerato che:
da articoli di stampa è emerso che il direttore artistico della 69ma edizione del Festival di Sanremo – Claudio Baglioni – ha selezionato artisti (quali: Paola Turci, Nek, Achille Lauro, Renga, Il Volo e Nino D'Angelo) che sono legati all'agenzia Friends & Partners (F&P) di Ferdinando Salzano, alla quale è legato lo stesso Baglioni;
i due vincitori della sezione «Giovani» (che si sono aggiudicati di diritto di gareggiare al Festival) sono stati votati per il 40 per cento da una commissione musicale guidata da Claudio Baglioni – e quindi riferibile al suo agente Salzano – mentre per il 30 per cento dalla giuria di esperti – tra cui Fiorella Mannoia e Annalisa – che sono sempre legati all'agenzia Friends & Partners (F&P), e solo per il restante 30 per cento dal televoto; la dott.ssa Chiara Galvagni è la capostruttura delle Risorse Televisive in RAI ed è legata da un rapporto di parentela alla sig.ra Veronica Corno, che lavora nell'agenzia Friends & Partners (F&P) quale responsabile degli eventi speciali e delle risorse artistiche;
alla Società Concessionaria si chiede di sapere se quanto sopra esposto non costituisca un grave conflitto di interessi, sul quale la stessa Società non ha vigilato né preso alcun provvedimento. (58/344)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
Nel rinviare a quanto emerso nel corso dell'audizione del Direttore di Rai 1 Teresa De Santis tenuta mercoledì 13 febbraio per una più puntuale valutazione delle tematiche oggetto dell'interrogazione, si segnala che il Festival di Sanremo 2019 è il secondo firmato Baglioni, dopo quello dello scorso anno che ha fatto registrare risultati – non solo sotto il profilo degli ascolti – di grande rilievo; un elemento importante in tal senso è rappresentato dal fatto che si è trattato di un'edizione tutta incentrata sulle canzoni in gara e sulla musica italiana. In tale quadro, pertanto, si è ritenuto di riproporre il modello dell'anno precedente.
Nel contratto stipulato con Baglioni – analogamente a quanto accaduto con i predecessori – è presente il principio di trasparenza, quale elemento cardine nel rapporto con il direttore artistico: la clausola contrattuale ricalca quella abitualmente contenuta in tutti i contratti che contengono un vincolo d'esclusiva e riporta quelli che erano, antecedentemente a settembre 2017 (quando fu sottoscritto il contratto per il Festival 2018) e giugno 2018 (quando è stato sottoscritto il contratto per il Festival 2019) i rapporti giuridici preesistenti assunti dall'artista.
I due contratti sono «fotocopia» uno dell'altro, sia sotto l'aspetto economico e Pag. 129normativo, che per quanto riguarda i rapporti giuridici già in essere (non essendo, questi, nel frattempo cambiati). Questi ultimi riguardano, in particolare: 1) un contratto discografico con la BAG s.r.l. la quale, a sua volta, ha un contratto di distribuzione degli album con Sony Music Entertainment; 2) un rapporto, sempre con la BAG s.r.l., per la realizzazione di spettacoli musicali dal vivo, prodotti e venduti da F&P s.r.l. o Friend&Partner s.p.a. (società appartenenti a Ferdinando Salzano che in questo settore rappresenta il principale operatore del mercato italiano). Tutti i contratti di esclusiva tengono conto dei rapporti contrattuali precedentemente assunti dagli artisti che, in quanto noti e dichiarati, non possono essere considerati incompatibili con il nuovo contratto che viene stipulato. Dopo la negoziazione iniziale, i contratti con artisti del calibro di Baglioni sono sottoposti ad altri cinque ulteriori step di verifica prima della formalizzazione; per la contrattualizzazione degli ospiti e di altri artisti l'azienda ha interagito con i loro procuratori o i loro legali, nessuno dei quali afferente a F&P.
Da ultimo, si evidenza che il rapporto di parentela tra Chiara Galvagni, dirigente delle Risorse Umane Rai e Veronica Corno, dipendente della società F&P, è stato a suo tempo segnalato alla Commissione Codice Etico. Come detto sopra, dopo la negoziazione iniziale i contratti con artisti del calibro di Baglioni sono sottoposti ad altri cinque ulteriori step di verifica prima della formalizzazione e non è certo un unico dirigente che, da solo, definisce i termini essenziali di contratti di questo livello.
GALLONE, GASPARRI, SCHIFANI, LONARDO. — Al Presidente e all'Amministrato delegato della RAI. — Premesso che:
da più parti, si apprende che il Centro di produzione Rai di Napoli sarebbe a rischio chiusura;
le strutture territoriali della Rai rappresentano da sempre un punto di forza indiscutibile del servizio pubblico, in particolare il Centro di produzione di Napoli è uno dei quattro centri televisivi e radiofonici della Rai, insieme a quelli di Roma, Milano e Torino e rappresenta uno dei primi e più qualificati centri dal punto di vista professionale;
dal 2003 il Centro Rai di Napoli ospita inoltre anche l'Archivio storico della canzone napoletana;
avallare tale chiusura avrebbe un impatto anche sui livelli occupazionali sia per i collaboratori dell'azienda, che per l'indotto che ruota intorno a questo grande polo,
per sapere:
se la notizia riportata in questi giorni sui quotidiani corrisponda al vero e in caso affermativo, quali iniziative si intendano assumere per tutelare la continuità del Centro di produzione Rai di Napoli.
(59/346)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto, si segnala che la stessa è basata su indiscrezioni prive di fondamento.
TIRAMANI, BERGESIO, CAPITANIO, COIN, FUSCO, IEZZI, PERGREFFI. — Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. — Premesso che:
la 69ma edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo, prodotta e trasmessa dalla RAI, prevedeva – per la designazione del vincitore della competizione canora – l'espressione da parte del pubblico di un televoto del costo di 0,51 centesimi di euro ciascuno;
i voti espressi dal pubblico concorrevano alla formazione della classifica finale per una quota pari al 40 per cento, laddove il restante 60 per cento era equamente formato con i voti espressi dalla giuria demoscopica (30 per cento) e dalla giuria c.d. d'onore (30 per cento);Pag. 130
considerato che i voti espressi dalla c.d. giuria d'onore hanno ribaltato nettamente il risultato, finale decretato dal pubblico a casa con il televoto;
alla Società concessionaria si chiedono maggiori delucidazioni sul processo di formazione della classifica finale, nonché sugli introiti derivanti con il televoto espresso dal pubblico. (60/350)
RISPOSTA. — In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
Il regolamento della 69ma edizione del Festival di Sanremo prevedeva una gara, in categoria unica, tra 24 canzoni interpretate da 24 artisti. Tra questi sono stati ricompresi di diritto i due vincitori della competizione Sanremo Giovani 2018. La gara tra le 24 canzoni/artisti si è svolta in cinque serate con quattro sistemi di votazione del Televoto (da telefonia fissa e da telefonia mobile), della giuria Demoscopica, della giuria della Sala Stampa e della giuria degli Esperti, attraverso le quali si è arrivati progressivamente, nelle cinque serate, a definire le graduatorie che hanno decretato la canzone vincitrice di Sanremo. Si riportano di seguito le modalità di voto delle cinque serate.
Nella prima serata hanno votato:
il pubblico, attraverso Televoto: 40 per cento
la giuria Demoscopica: 30 per cento
la giuria della Sala Stampa: 30 per cento
Nella seconda e nella terza serata hanno votato:
il pubblico, attraverso Televoto: 40 per cento
la giuria Demoscopica: 30 per cento
la giuria della Sala Stampa: 30 per cento
Al termine della terza serata è stata stilata una classifica congiunta delle 24 canzoni/Artisti in gara, determinata dalla media tra le percentuali di voto ottenute nella prima serata e nella seconda (per le prime 12 canzoni/Artisti) e terza serata (per le seconde 12 canzoni/Artisti).
Nella quarta serata hanno votato:
il pubblico, attraverso Televoto: 50 per cento
la giuria della Sala Stampa: 30 per cento
la giuria degli Esperti: 20 per cento
Al termine è stata stilata una classifica, determinata dalla media tra le percentuali di voto ottenute in serata dalle canzoni/Artisti (nelle esecuzioni con artisti ospiti) e quelle delle serate precedenti. All'interpretazione-esecuzione con artista ospite più votata in serata è stato assegnato un premio speciale da Rai.
Nella quinta e ultima serata hanno votato:
il pubblico, attraverso Televoto: 50 per cento
la giuria della Sala Stampa: 30 per cento
la giuria degli Esperti: 20 per cento
Al termine è stata stilata una classifica delle canzoni/Artisti determinata dalla media tra le percentuali di voto ottenute in serata e quelle delle serate precedenti. Successivamente si è tenuta una nuova votazione delle prime 3 canzoni/Artisti, con le seguenti modalità di voto:
il pubblico, attraverso Televoto: 50 per cento
la giuria della Sala Stampa: 30 per cento
la giuria degli Esperti: 20 per cento
Al termine è stata stilata una nuova classifica delle tre canzoni/Artisti, determinata tra le percentuali di voto ottenute in quest'ultima votazione e quelle ottenute dalle votazioni precedenti, che ha proclamato il vincitore di Sanremo 2019.
Per quanto concerne i valori economici del televoto si mette in evidenza che il costo Pag. 131al pubblico per ogni voto espresso è stato pari a 0,51 euro IVA compresa: il costo al netto dell'Iva è pertanto pari a 0,42 euro. Da tale importo va dedotta la quota dovuta agli operatori telefonici per la messa a disposizione della propria rete telefonica, corrispondente al 75 per cento e al 60 per cento per le chiamate rispettivamente da telefono fisso o mobile. La quota residua (corrispondente a 0,10 euro e 0,17 euro) viene utilizzata per la copertura degli ulteriori costi dell'operazione relativamente alle seguenti voci:
Utilizzo piattaforma tecnologica gestione televoto;
Presìdi personale tecnico;
Notaio (per le attività di Televoto durante la diretta);
Quota Comune di Sanremo previsto all'interno della convenzione Rai/Sanremo;
Altri costi di carattere amministrativo.
VERDUCCI, FARAONE, MARGIOTTA. — Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. — Premesso che:
nella preparazione e nello svolgimento del Festival di Sanremo la Rai impiega ogni anno un numero considerevole di addetti, tra lavoratori interni e personale esterno a contratto;
nelle diverse fattispecie, l'impiego in termini temporali non è uguale per tutti, poiché si tratta certamente di una produzione complessa, che prende avvio già dal mese di novembre.
Per sapere:
quanti impiegati interni (con contratti a tempo determinato e indeterminato) e quante collaborazioni esterne siano stati complessivamente adoperati in tutta la fase preparatoria e poi durante lo svolgimento dell'edizione 2019 del Festival di Sanremo;
se siano state utilizzate risorse dell'azienda Rai – ed eventualmente in quale misura – per l'ospitalità di personalità esterne all'organizzazione, ovvero se la Rai abbia sostenuto spese per trasporto, vitto e alloggio di ospiti partecipanti nel pubblico delle cinque serate del Festival, ed eventualmente a quanto ammontino; se e quanti biglietti omaggio concessi ad ospiti siano stati emessi a onere dell'azienda ed eventualmente con quali costi. (61/351)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
Per l'edizione 2019 del Festival di Sanremo sono state complessivamente pianificate 534 risorse interne (a tempo indeterminato o determinato), direttamente impegnate per la preparazione e la realizzazione del Festival della Canzone Italiana e delle trasmissioni ad esso collegate, per un totale di 77 ore di programmazione sui canali TV Rai. Rispetto alle precedenti edizioni, si evidenzia una lieve crescita del numero delle risorse interne impegnate nella manifestazione in parallelo all'incremento delle ore di programmazione TV. Di seguito il riepilogo dei dati relativi alle ultime tre edizioni del Festival:
2017 | 2018 | 2019 | |
Personale (T.I. e T.D.) | 506 | 529 | 534 |
Ore programmazione TV | 67 | 70 | 77 |
Per quanto riguarda, invece, il tema relativo alle collaborazioni, si segnalano 169 contratti, ripartiti tra 31 di lavoro autonomo (autori, esperti, membri giuria, notai, ecc.) e 138 di scrittura artistica (presentatori, regista, attrazioni, musicisti, cantanti, ecc.).
ANZALDI. — Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. — Premesso che:
Per l'assunzione di tecnici e funzionari la Rai è tenuta a servirsi di concorsi e selezioni pubbliche, come è accaduto nel 2018 per 150 tecnici e 30 impiegati.
La direzione Internal Auditing starebbe procedendo all'assunzione diretta di 2 impiegati e un funzionario senza alcun tipo Pag. 132di procedura ad evidenza pubblica, ma con una selezione tramite società esterna.
L'assunzione a chiamata diretta, tramite società esterna, per figure non dirigenziali configurerebbe una chiara violazione dei regolamenti interni.
Si chiede di sapere
Se corrisponda al vero che la direzione Internal Auditing, guidata da Delia Gandini, sia in procinto di assumere 2 impiegati e un funzionario senza concorso o selezione pubblica e perché ciò non avvenga tramite le normali procedure previste.
Perché, qualora sia confermato, si ricorra ad assunzioni esterne per figure, come funzionari e impiegati, per le quali non è consentita tale procedura.
Chi pagherà i danni nel caso in cui le assunzioni saranno dichiarate illegittime dalla Corte dei conti e dall'Anac. (62/355)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
A fronte di esigenze di personale manifestate dalla Direzione Internal Audit, anche in conseguenza delle numerose uscite verificatesi tra il 2016 e il 2018, sono state attivate due iniziative di job posting al fine di valutare eventuali professionalità interne in possesso delle competenze necessarie:
a luglio 2017 per la ricerca di due impiegati in possesso dei requisiti necessari per partecipare ai team dedicati alle attività di audit su Rai Spa e Società del Gruppo
a febbraio 2018 per individuare un Funzionario con il ruolo di Senior Internal Auditor.
Il primo ha avuto esito negativo, mentre il secondo (per Funzionario) positivo, concludendosi con l'individuazione di una risorsa idonea che è stata assegnata alla Direzione.
In parallelo è emersa la necessità di inserire un nuovo Funzionario presso la Direzione che però dal job posting non era reperibile essendosi concluso con un'unica idoneità già assegnata. In linea con quanto previsto dal Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e dai Criteri di reclutamento professionale presenti in Azienda, è stata pertanto avviata una iniziativa di reclutamento dal mercato esterno per inserire le tre unità non reperite internamente. Trattandosi di profili specialistici, Rai ha affidato la ricerca ad una società specializzata in selezione, in linea con le procedure previste in materia.
La società, ricevute da Rai le indicazioni relative ai profili da ricercare, ha dapprima svolto il recruiting utilizzando diversi canali di ricerca (tra questi, anche la pubblicazione di un annuncio su Linkedin, al quale hanno aderito oltre 6 mila candidati) e, dopo uno screening dei curricula, ha sottoposto a colloquio i candidati ritenuti maggiormente in linea con i profili attesi, con l'obiettivo sia di approfondire il livello quali-quantitativo delle esperienze maturate e delle competenze possedute, sia di valutare gli aspetti di motivazione e aspirazione professionale.
A seguito dell'invio delle candidature da parte della Società a Rai, al fine di far sottoporre un ulteriore screening, nei mesi di settembre ed ottobre 2018 si sono svolti gli incontri conoscitivi e di approfondimento con i candidati, ai quali hanno partecipato dirigenti della Direzione Internal Audit e rappresentanti della Direzione Rai Academy. Sono stati convocati 12 candidati, 3 dei quali non hanno partecipato all'incontro perché non più interessati alla posizione. Per ciascuno dei 9 candidati restanti è stata compilata una scheda di valutazione ed attribuito un punteggio. I primi 5 in ordine di punteggio sono stati valutati anche dal Direttore di Internal Audit che, nel mese di novembre 2018, ha incontrato ciascun candidato e ha confermato la graduatoria presentata.
Quanto sopra esposto si muove in linea con i contenuti del documento «Criteri e modalità di reclutamento del personale e del conferimento degli incarichi di collaborazione» (pubblicato sul sito aziendale), nel quale viene espressamente previsto che il processo di selezione possa essere gestito direttamente dall'Azienda, ovvero con il supporto di società esterne specializzate, e si realizza nella valutazione di titoli e/o di esperienze professionali e/o nella somministrazione Pag. 133di prove. Viene inoltre precisato che per il reclutamento di profili manageriali e/o specialistici la Rai può affidare la ricerca a società specializzate (c.d. head hunting o similari) e che gli avvisi di selezione vengono pubblicati sul sito internet istituzionale della società e/o su altri canali o social.
Prima di avviare una iniziativa di reclutamento finalizzata all'assunzione di personale esterno, in attuazione del Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione, deve effettuarsi una ricognizione preliminare della disponibilità di risorse interne che, fatti salvi casi particolari espressamente specificati dallo stesso P.T.P.C., avviene mediante lo strumento del job posting. Qualora la fase di ricognizione abbia avuto esito negativo, si può procedere con la ricerca di personale dal mercato esterno.
I casi di esito negativo sono espressamente previsti nei citati «Criteri e modalità di reclutamento del personale», qualora si riscontri una indisponibilità di risorse, o una disponibilità inferiore rispetto alle esigenze, o una rispondenza solo parziale al profilo ricercato, ovvero la disponibilità identificata comporti una scopertura di ruolo non risolvibile con risorse interne.
Da ultimo, si ritiene opportuno mettere in evidenza che le diverse modalità di reclutamento tra le selezioni effettuate nel 2018 per profili tecnici ed impiegatizi e l'iniziativa in questione sono giustificate dal fatto che le prime erano destinate ad assumere un numero elevato di giovani apprendisti, da inquadrare ai livelli contrattuali più bassi, mentre la seconda era destinata ad un limitato numero di profili specialistici, che avessero già maturato una esperienza approfondita e pluriennale in materia di audit e che sarebbero stati inquadrati ai livelli apicali (funzionario o liv.1).
TIRAMANI, BERGESIO, CAPITANIO, COIN, FUSCO, IEZZI, PERGREFFI. — Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. — Premesso che
nelle due settimane di trasmissione, il nuovo programma di approfondimento politico di Rai 2 intitolato «Popolo sovrano», fortemente voluto dal Direttore di quest'ultima Carlo Freccero, ha ottenuto dei risultati d'ascolto (rispettivamente: 2,66 per cento il 14 febbraio 2019 e 2,79 per cento il 21 febbraio 2019) molto bassi e di gran lunga al di sotto della media di rete;
considerato che:
lo stesso Direttore di Rai 2 Carlo Freccero – su Libero del 25 febbraio 2019 – ha riconosciuto il risultato disastroso ottenuto da «Popolo sovrano», affermando che «se [il programma] non crescerà almeno di uno 0,2 per cento vuol dire che il pubblico lo rifiuta e che quindi bisogna cambiarlo»;
stando ad indiscrezioni, sembrerebbe che il «cambiamento» evocato da Freccero consista nell'ingaggio del giornalista Michele Santoro quale conduttore dello stesso «Popolo sovrano» e/o consulente, se non addirittura quale produttore del programma citato o di un nuovo format affine sostitutivo;
alla Società concessionaria si chiedono delucidazioni in merito alle indiscrezioni di cui sopra, anche rispetto ad un eventuale compenso (notoriamente non contenuto) riconosciuto a Michele Santoro. (63/357)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto, si segnala che la stessa è basata su indiscrezioni di stampa ad oggi prive di fondamento.
GASPARRI. — Al Presidente della RAI e/o all'Amministratore delegato. — Premesso che:
nella serata del 24 febbraio u.s., la Rai ha diffuso degli exit poll sulle elezioni regionali in Sardegna;
pur rilevando un leggero vantaggio del candidato del centrodestra Solinas, la «forchetta» delle previsioni lasciava aperto ogni possibile esito;
si è parlato nella serata del 24 febbraio u.s., nei programmi televisivi di Rai 3 e in altri ambiti del servizio pubblico, si Pag. 134è parlato fino al Tg1 delle 13.30 del 25 febbraio u.s. (con lo scrutinio già in corso) di un «testa a testa» tra il candidato del centrodestra Solinas e quello della sinistra Zedda;
i risultati reali hanno dimostrato, con un esito che ha visto prevalere Solinas con il 47 per cento su Zedda con il 32,9 per cento, che la previsione di un «testa a testa» era largamente errata,
per sapere:
quali società di ricerca abbiano lavorato per elaborare gli exit poll diffusi dalla Rai;
quale sia stato l'importo economico fissato per questa problematica prestazione;
se non sia il caso di non pagare alcun compenso, visto il pessimo valore qualitativo di una prestazione che ha offerto dati non veri ed anzi largamente lontani dalla realtà e distanti da un accettabile «fattore» di errore, tipico di simili attività;
quali danni intenda chiedere la Rai, anche sotto forma di risarcimento economico, a società che hanno dato luogo ad una autentica disinformazione che ha danneggiato la reputazione della Rai e ha indotto alla disinformazione tutti gli organi di informazione di ogni genere;
se i vertici della Rai siano consapevoli che se pagassero chi ha alimentato disinformazione, dando dati largamente lontani dalla realtà, sarebbero personalmente chiamati a risponderne davanti alla magistratura contabile. (64/359)
RISPOSTA. — In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
In relazione all’exit poll realizzato nel corso della giornata di domenica 24 febbraio 2019, in occasione delle elezioni regionali svoltesi in Sardegna, il consorzio Opinio Italia – a seguito delle spiegazioni richieste da Rai – ha formalmente espresso il «proprio dispiacere» per la fornitura di dati poi smentiti dai risultati finali, fornendo la spiegazione tecnica di seguito riportata.
«L'analisi tecnica di quanto accaduto ha evidenziato che gli exit poll hanno centrato:
il trend di una elevata distanza tra le coalizioni di centrodestra e di centrosinistra, con 18 punti di differenza nel primo exit poll delle 22.00 e 20 punti nel secondo delle 22.30;
la tendenza di un vantaggio, anche se marginale, di Solinas su Zedda oltre ad una posizione, a larga distanza dai due altri contendenti, del candidato del Movimento 5 Stelle Desogus. Questo ordine è stato poi confermato dai dati ufficiali. Tale tendenza è stata ampliata nel secondo exit poll delle 22.30, a rafforzare il messaggio di una maggiore probabilità di vittoria del candidato del centrodestra;
la registrazione della presenza di un voto disgiunto che avvantaggiava Zedda ai danni di Solinas.
Non sono state invece colte le proporzioni e le percentuali di consenso ai candidati a Presidente, con una sovrastima della quota del voto disgiunto, che ha generato un maggiore consenso (rispetto al dato reale) a Zedda e di conseguenza un minore consenso a Solinas. Questo è avvenuto in ragione del fatto che, accidentalmente, tra i votanti nei 40 seggi campione presi in considerazione, gli elettori che hanno deciso di partecipare all'exit poll fossero più propensi al voto disgiunto rispetto a quanto registrato tra tutti gli elettori della Sardegna. Purtroppo, nessuno strumento scientifico può consentire di disegnare, relativamente ai singoli seggi, un campione in relazione all'entità del voto disgiunto, in quanto questo elemento si può concretizzare solo nel momento successivo al voto. La probabilità che questi avvenimenti accadano è molto bassa (nell'ordine del 2 per cento), ma non è pari a zero.»
Il consorzio ha dato la piena disponibilità per valutare insieme a Rai eventuali riduzioni del compenso in relazione a quanto accaduto.