SEDE REFERENTE
Giovedì 24 gennaio 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO.
La seduta comincia alle 13.15.
Sulla pubblicità dei lavori.
Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica o educazione alla cittadinanza attiva e responsabile e alla Costituzione.
C. 682 Capitanio, C. 734 Gelmini, C. 916 Dadone, C. 988 Battilocchio e C. 1166 Toccafondi.
(Esame e rinvio – Abbinamento della petizione n. 111).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Luigi GALLO, presidente, comunica che, come anticipato ai componenti dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, sono state annunciate all'Assemblea diverse altre proposte di legge sull'argomento, le quali, quando assegnate alla Commissione, saranno valutate ai fini del possibile abbinamento.
Comunica, inoltre, che l'introduzione nelle scuole dell'insegnamento obbligatorio dell'educazione civica, oltre che dell'educazione ambientale, è oggetto anche della petizione n. 111.Pag. 47
Pertanto, sulla base di quanto convenuto ieri nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, propone di abbinare la petizione n. 111 alle proposte di legge in titolo.
La Commissione concorda.
Angela COLMELLERE (Lega), relatrice, sottolinea che oggi prende avvio un percorso molto sentito e, a suo avviso, condiviso da tutte le forze politiche e che risponde ad una richiesta urgente e non più rinviabile che arriva dalle scuole, dalle famiglie e dal territorio.
Specifica che l'obiettivo della Commissione è di non rimandare questo appuntamento e di dare finalmente concretezza e attuazione all'azione legislativa, già a partire dal prossimo anno scolastico.
Riferisce che le proposte di legge di cui oggi si avvia l'esame intendono introdurre nelle scuole, in modo strutturato e definito, anche se con differenti forme, l'insegnamento dell'educazione civica ovvero – a seconda delle diverse formulazioni – dell'educazione alla cittadinanza attiva e responsabile e alla Costituzione. In particolare, di educazione civica parla la proposta n. 682 Capitanio; di educazione alla cittadinanza attiva, la proposta n. 734 Gelmini; di educazione alla cittadinanza responsabile e alla Costituzione, la proposta n. 916 Dadone; di educazione alla Costituzione e alla cittadinanza europea, la proposta n. 988 Battilocchio; di educazione alla cittadinanza e alla Costituzione, la proposta n. 1166 Toccafondi. Alcune delle proposte prevedono la modifica o l'abrogazione delle disposizioni recate dall'articolo 1 del decreto-legge n. 137 del 2008, che ha introdotto l'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione; altre stabiliscono che le nuove disposizioni integrano quanto stabilito dalla norma citata.
Ricorda preliminarmente che l'insegnamento delle diverse discipline nelle scuole di ogni ordine e grado – precedentemente regolato da programmi didattici nazionali – è ora disciplinato dal Piano triennale dell'offerta formativa (PTOF), predisposto da ogni istituzione scolastica. Il perno del Piano triennale dell'offerta formativa è il curricolo, che deve essere redatto dalle istituzioni scolastiche nel rispetto degli orientamenti e dei vincoli posti dalle Indicazioni nazionali. In particolare, il Piano dell'offerta formativa – che oggi ha validità triennale – è subentrato ai programmi didattici nazionali a seguito del riconoscimento dell'autonomia scolastica. Per la ricostruzione della complessa e stratificata normativa in materia di educazione civica, a partire dai decreti del Presidente della Repubblica n. 503 del 1955 e n. 508 del 1958, che introdussero rispettivamente l'educazione morale e civile e l'educazione civica nei programmi della scuola primaria e della scuola secondaria, rinvio alla dettagliata documentazione predisposta dal Servizio studi della Camera.
Fa presente che diverse sono state le proposte fino ad ora depositate dai vari gruppi politici, cui si aggiungono la proposta di legge di iniziativa popolare C. 1485, promossa dall'ANCI, non ancora assegnata, e la petizione n. 111.
Passa quindi ad illustrare brevemente le singole proposte di legge fin qui assegnate alla Commissione sulla materia.
La proposta n. 682 Capitanio muove dalla convinzione che l'insegnamento dell'educazione civica debba servire non solo ad avvicinare i giovani alla conoscenza delle istituzioni, ma anche a sensibilizzarli alla solidarietà, accompagnandoli in percorsi di coesione sociale. L'educazione civica deve pertanto facilitare l'inserimento dei giovani nel mondo del volontariato e la loro integrazione con le persone con disabilità e deve incoraggiare – anche attraverso l'educazione alla legalità – la loro partecipazione alla vita associata come cittadini attivi. La proposta è composta di 4 articoli, che prevedono l'introduzione nelle scuole primarie e secondarie dell'insegnamento dell'educazione civica come materia curricolare, con un monte ore annuale di 33 ore, da affidare ai docenti dell'area storico-geografica nelle scuole secondarie di primo grado e ai docenti dell'area economico-giuridica nelle scuole secondarie di secondo grado. È previsto che nella scuola secondaria di primo grado Pag. 48l'educazione civica sia oggetto di esame di fine ciclo. La proposta istituisce inoltre un premio annuale per l'educazione civica destinato a premiare le esperienze migliori in materia di educazione civica in ogni ordine e grado di istruzione.
La proposta n. 734 Gelmini prevede l'introduzione nelle scuole dell'insegnamento alla cittadinanza attiva, inteso come insegnamento dei valori della legalità, della partecipazione e della solidarietà, cui la proposta affianca l'insegnamento dell'educazione alla cittadinanza digitale. Infatti, secondo quanto chiarito dai presentatori nella relazione introduttiva, in una società come la nostra, in cui i rapporti sociali sono sempre più spesso mediati dalle tecnologie digitali, è indispensabile trasferire ai giovani non solo le cognizioni tecnico-pratiche occorrenti per l'utilizzo dei dispositivi elettronici, ma anche un insieme di regole di convivenza e di rispetto dell'altro, in funzione di prevenzione e di contrasto di condotte suscettibili di degenerare in bullismo e cyberbullismo. Il provvedimento, che reca 4 articoli, dispone l'introduzione dell'insegnamento dell'educazione alla cittadinanza attiva nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. Le relative attività devono tener conto della storia, delle tradizioni e della cultura del territorio in cui è inserita la singola istituzione scolastica. Oltre alla normale attività didattica in classe, l'insegnamento dell'educazione alla cittadinanza attiva può avvenire – secondo la proposta Gelmini – anche attraverso attività extrascolastiche. Per le scuole secondarie di secondo grado, si prevede che le attività di alternanza di scuola e lavoro possano essere svolte presso uffici pubblici, istituzioni, fondazioni e istituzioni culturali. In ogni caso, le modalità e i tempi dell'insegnamento dovranno essere definiti dalle singole istituzioni scolastiche, garantendo che esso abbia caratteristiche interdisciplinari e multidisciplinari. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca è previsto che siano stabiliti i criteri per l'individuazione delle competenze acquisite e i relativi strumenti di valutazione. Come detto, la proposta prevede anche che, nell'ambito dei progetti di educazione alla cittadinanza attiva, si svolgano anche attività di sensibilizzazione degli alunni su diritti e doveri connessi all'uso di Internet e degli altri strumenti digitali, nonché progetti per prevenire e contrastare il bullismo informatico. In tale contesto, la proposta dispone il divieto, salvo casi particolari specifici, di utilizzo del cellulare e di altri dispositivi elettronico-digitali nei luoghi e negli orari dell'attività didattica. Il provvedimento prevede, inoltre, che ciascuna istituzione scolastica si doti di un patto di corresponsabilità educativa contenente i princìpi e le modalità di partecipazione delle famiglie alla vita scolastica.
La proposta n. 916 Dadone introduce nelle scuole primarie e secondarie l'insegnamento – inteso come disciplina autonoma, oggetto di valutazione – dell'educazione alla cittadinanza responsabile e alla Costituzione. Il nuovo insegnamento è inteso come processo formativo volto a favorire una consapevole partecipazione dei giovani alla vita civile e democratica e a promuovere lo sviluppo di una coscienza civica ispirata ai principi di cittadinanza attiva e solidale, nonché la consapevolezza dei valori fondanti e dei principi ispiratori della Costituzione. È previsto che con uno o più regolamenti siano definiti il monte ore mensile dell'insegnamento, che comunque non deve essere inferiore a 4 ore, e i contenuti da trattare nei diversi cicli di studio, che devono comunque conformarsi ad alcuni principi fissati dalla proposta: in particolare, l'insegnamento deve comprendere lo studio della Costituzione; un'introduzione di base al diritto costituzionale; un'introduzione al diritto dell'Unione europea; l'educazione alla legalità; l'educazione alla cittadinanza digitale; l'educazione al rispetto dei beni culturali, paesaggistici e naturali; l'educazione ai principi delle pari opportunità. I regolamenti devono anche provvedere all'individuazione del personale docente della scuola primaria, che deve essere adeguatamente formato, e del personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado, che deve afferire alle classi di Pag. 49concorso dell'area giuridica, letteraria, storica o filosofica. La proposta dispone, poi, che le istituzioni scolastiche debbano programmare anche attività di studio e viaggi di istruzione, per aumentare negli alunni la conoscenza delle istituzioni italiane ed europee, della loro storia e del loro funzionamento.
La proposta n. 988 Battilocchio introduce nelle scuole primarie e secondarie l'insegnamento di Costituzione e cittadinanza europea, inteso come un processo formativo attraverso cui gli studenti possano acquisire la piena consapevolezza di essere soggetti attivi e protagonisti di una comunità informata ai principi e ai valori della Costituzione e delle norme dell'Unione europea. L'insegnamento si aggiunge a quello di Cittadinanza e Costituzione previsto dall'articolo 1 del decreto-legge n. 137 del 2008. In particolare, nelle more della revisione organica delle Indicazioni nazionali, la proposta prevede che il nuovo insegnamento – articolato su un orario di almeno 33 ore annue, corrispondenti a un'ora a settimana – sia introdotto come disciplina specifica, cui sia attribuita una autonoma valutazione. Il nuovo insegnamento è affidato, nella scuola primaria, a docenti che devono essere adeguatamente formati, mentre nella scuola secondaria a docenti abilitati all'insegnamento delle scienze giuridiche ed economiche. Appositi corsi di formazione e aggiornamento devono essere predisposti dalle regioni, d'intesa con gli uffici scolastici regionali. Le scuole possono determinare autonomamente ulteriori iniziative extracurricolari ed extrascolastiche finalizzate alla promozione e alla valorizzazione dei comportamenti positivi aventi per oggetto lo sviluppo delle competenze di cittadinanza.
La proposta n. 1166 Toccafondi prevede che nelle scuole primarie e secondarie sia introdotto l'insegnamento dell'educazione alla cittadinanza e alla Costituzione come disciplina autonoma, con una propria valutazione, da impartire per due ore settimanali, mediante rimodulazione della quota oraria attribuita all'insegnamento delle discipline storiche, filosofiche e giuridiche. L'insegnamento ha lo scopo di sviluppare negli studenti il senso della cittadinanza, mediante la conoscenza della Costituzione nei suoi aspetti giuridici, storici, culturali e morali e nella sua qualità di enunziato fondamentale dei valori comuni della vita civile collettiva della nazione. Gli obiettivi di apprendimento relativi al nuovo insegnamento devono essere elaborati e proposti da una Commissione appositamente costituita con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e devono comprendere, fra gli altri temi di studio, la Costituzione italiana e i suoi principi ispiratori, le istituzioni della Repubblica italiana e dell'Unione europea, l'educazione digitale, l'educazione ambientale, l'educazione stradale e l'educazione alla legalità. Le proposte di questa Commissione verrebbero successivamente recepite – mediante regolamento del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca – all'interno delle Indicazioni nazionali. Relativamente al personale docente, la proposta Toccafondi prevede che con decreto del Ministro siano stabiliti sia le competenze minime necessarie per l'insegnamento della disciplina nella scuola primaria, sia i criteri per lo svolgimento delle attività di aggiornamento. Sempre con decreto del Ministro devono essere individuate le classi di concorso che abilitano all'insegnamento della nuova disciplina nelle scuole secondarie, da individuare con particolare attenzione a quelle che abilitano all'insegnamento di italiano, storia, filosofia, diritto ed economia.
Ricorda poi che il 25 settembre 2018 è stata assegnata alla Commissione la petizione n. 111, con la quale si chiede l'introduzione dell'insegnamento obbligatorio dell'educazione civica ed ambientale nelle scuole secondarie di primo e secondo grado italiane. La petizione è stata presentata da Franco Esposito, membro del Lions Club International, il quale ha anche curato la raccolta, nell'ambito dell'associazione, di molte migliaia di firme a sostegno della petizione.
Ricorda brevemente che Lions Clubs International è l'organizzazione di club di assistenza più grande del mondo, con 1,36 milioni di soci in oltre 46.000 club in tutto Pag. 50il mondo, impegnati in progetti comunitari di volontariato, in oltre 208 paesi e aree geografiche, tra cui lotta alla cecità e alla fame, protezione dell'ambiente, assistenza agli anziani e ai disabili.
La petizione include una bozza di proposta di legge, dal titolo «Disposizioni in materia di insegnamento di educazione civica e ambientale nelle istituzioni scolastiche di istruzione secondaria di primo e secondo grado». La petizione sostiene la necessità di valorizzare un'efficace cultura della prevenzione ambientale a fronte dell'estrema fragilità e vulnerabilità del territorio italiano affinché si sviluppi nella comunità una presa di coscienza diffusa e consapevole che conduca all'adozione di quelle precauzioni che devono caratterizzare un paese progredito e attento alla sostenibilità. Per arrivare a questo si considera fondamentale il rilancio di una cultura della valorizzazione del Paese e dei suoi territori che faccia del rispetto per l'uomo e per la natura, della sostenibilità, della tutela e della prevenzione, della deontologia, della cultura della responsabilità e della priorità al bene comune i propri pilastri. Si tratta – per i sottoscrittori della petizione – di iniziare un processo pluriennale che coinvolga direttamente il mondo della scuola e quello della governance istituzionale, iniziando con l'introduzione dell'obbligo dell'educazione civica e ambientale nelle scuole, per almeno due ore settimanali nella scuola secondaria di primo e per i primi due anni nella scuola secondaria di secondo grado, da suddividersi in un'ora destinata alla cultura civico/amministrativa e un'ora destinata all'educazione ambientale. La bozza di articolato normativo annessa alla petizione si compone di 4 articoli. L'articolo 1 prevede l'attivazione anche nel secondo ciclo di istruzione, oltre che nel primo, dell'insegnamento di educazione civica e ambientale quale parte integrante dei programmi. Viene lasciata all'autonomia delle istituzioni scolastiche la definizione di modalità, programmi e tempi riservati all'insegnamento, nel rispetto di princìpi generali che vengono specificamente dettati. L'articolo 2 istituisce, presso il Ministero dell'istruzione, un osservatorio nazionale per il monitoraggio delle attività proposte dalle istituzioni scolastiche con riferimento all'insegnamento di educazione civica e ambientale e ne disciplina il funzionamento. L'articolo 3 disciplina la promozione di una settimana annuale da dedicare ad iniziative nazionali da realizzare c con il coinvolgimento di tutti gli studenti impegnati nello studio dell'educazione civica e ambientale. L'articolo 4 reca la clausola di invarianza finanziaria.
Conclude auspicando una fattiva collaborazione tra tutte le forze politiche al fine di addivenire alla definizione di un testo condiviso in tempi rapidi.
Massimiliano CAPITANIO (Lega) rappresenta che la proposta a sua prima firma scaturisce da un primo confronto tra la sua parte politica e gli uffici del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, avviato sulla spinta dell'urgenza a provvedere su questa materia, per arginare il proliferare di comportamenti distruttivi dei giovani sul web, l'uso di sostanze stupefacenti, il consumo di alcolici e il gioco d'azzardo. La proposta prende spunto dalla valutazione positiva di diversi programmi già attuati nelle scuole in materia di educazione civica e ambientale: programmi che – a suo giudizio – devono essere strutturati e valorizzati, rendendo l'insegnamento dell'educazione civica curricolare, obbligatorio e soprattutto oggetto di valutazione. La presentazione di petizioni popolari e di proposte di legge d'iniziativa popolare per l'introduzione dell'educazione civica nelle scuole deve spingere le forze politiche a non lasciare sulla carta i buoni propositi e ad adoperarsi con impegno per accelerare e concludere l'iter di approvazione della legge, tenuto conto, altresì, che dal confronto da lui condotto con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca è emersa la realizzabilità del progetto, anche sotto il profilo finanziario. A suo avviso, gli elementi comuni contenuti nelle diverse proposte costituiscono un'ottima base da cui partire per lavorare in modo proficuo e rapido.
Pag. 51Luigi GALLO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.35.
INTERROGAZIONI
Giovedì 24 gennaio 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. — Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Gianluca Vacca.
La seduta comincia alle 13.35.
5-00767 Ascani: Sul teatro comunale di Bologna.
Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Andrea DE MARIA (PD), replicando, dichiara di poter solo prendere atto della risposta, che si limita a un mero riassunto di norme e atti a lui già noti e non fornisce alcun elemento di novità rispetto al tema sollevato dall'interrogazione. Preannuncia che presenterà altre interrogazioni e attiverà tutti gli strumenti per ottenere risposte concrete rispetto ai problemi evidenziati nell'atto.
5-01074 Zolezzi: Sui «servizi aggiuntivi» museali, in particolare di Mantova.
Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Alberto ZOLEZZI (M5S), replicando, dichiara di ritenere molto utile la risposta del Governo, che consente di comprendere meglio la situazione dei servizi aggiuntivi dei musei di Mantova e, in generale, dei musei autonomi e dei poli museali del Paese. Apprezza che dal 2016 sia in funzione una cabina di regia composta da rappresentanti del Ministero per i beni e le attività culturali e di Consip Spa, con compiti di pianificazione, servizio e monitoraggio delle attività oggetto della convenzione, oltre che un gruppo di lavoro interno alla Direzione generale musei del Ministero. Prende atto della gara in corso tramite Consip per il rinnovo dell'affidamento dei servizi di biglietteria, libreria e assistenza alla visita. Pur giudicando positivo che vi sia una gestione culturale che valorizza il tessuto economico, culturale e turistico anche della città di Mantova, assicura che i firmatari dell'interrogazione continueranno a tenere desta l'attenzione, tanto più che permangono alcune criticità in materia di divulgazione della conoscenza e di valorizzazione dei beni culturali di Mantova, come di altre città.
5-01122 Mollicone: Sullo stato debitorio della fondazione Teatro dell'Opera di Roma.
Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Federico MOLLICONE (FdI), replicando, si dichiara assolutamente insoddisfatto della risposta che, semplicemente esponendo la ricostruzione di quanto accaduto finora e per il resto passando sotto silenzio i gravissimi problemi di gestione evidenziati dall'atto di sindacato ispettivo, sembra essere stata scritta direttamente dalla Sovrintendenza interessata, ossia da un soggetto che non ha il carattere di terzietà necessario a poter esprimere un giudizio sulla situazione del Teatro dell'Opera di Roma.
Pur consapevole che il Governo Conte non è responsabile della situazione debitoria della fondazione Teatro dell'Opera di Roma, che ha radici lontane, ritiene però che l'Esecutivo in carica qualche responsabilità cominci ad averla, dato che, dopo aver propagandato in campagna elettorale un grande cambiamento, non ha poi cambiato nulla in questo ambito, ed anzi ha confermato gli incarichi dirigenziali delle fondazioni e delle istituzioni culturali assegnati dal precedente Governo.
Rilevato che la situazione debitoria dell'Opera di Roma è sostanzialmente immutata, ritiene non giustificato il mantenimento dei vertici attuali – in particolare Pag. 52del sovrintendente Fuortes – i quali, negli anni successivi all'approvazione della legge Bray, non sono stati in grado di riportare le fondazioni in condizioni di equilibrio di bilancio, pur avendo beneficiato di consistenti contributi statali.
Dopo aver quindi sollecitato la destituzione immediata del sovrintendente Fuortes e aver espresso solidarietà ai lavoratori della fondazione, preannuncia la presentazione, da parte di Fratelli d'Italia, di un esposto alla Corte dei conti per danno erariale.
5-01141 Frate: Sulla riqualificazione e messa in sicurezza della Grotta di Virgilio di Posillipo.
Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Flora FRATE (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta poiché la risposta fornisce gli elementi di chiarezza da lei auspicati sui diversi ambiti di competenza del Ministero per i beni e le attività culturali e del Comune di Napoli in relazione alla gestione dell'area della Crypta Neapolitana di Posillipo. Prende atto della disponibilità del Ministero a una leale collaborazione tra amministrazioni per la valorizzazione dei beni culturali, che – si dice certa – non verrà smentita dai fatti.
Luigi GALLO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.
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