SEDE REFERENTE
Mercoledì 23 gennaio 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.
La seduta comincia alle 14.40.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di dialogo politico e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Cuba, dall'altra, fatto a Bruxelles il 12 dicembre 2016.
C. 1332 Grande.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Iolanda DI STASIO (M5S), relatrice, sottolinea che l'Accordo di dialogo politico e di cooperazione tra l'Unione europea e Cuba, fatto a Bruxelles il 12 dicembre 2016 ed entrato in vigore in via provvisoria per le parti di competenza dell'Unione europea il 1o novembre 2017, è finalizzato a promuovere le relazioni tra l'UE e Cuba, affinché raggiungano un livello che rispecchi i saldi legami storici, economici e culturali tra le Parti.
Rileva che, oltre a creare un solido quadro favorevole al rafforzamento del dialogo politico e della cooperazione bilaterale in un gran numero di settori, l'Accordo fornisce la base per un'azione comune su questioni internazionali e in consessi multilaterali. Evidenzia che l'Accordo stabilisce inoltre i principi e gli obiettivi generali delle relazioni tra l'UE e Cuba e crea una struttura istituzionale per la sua gestione.
Segnala che l'Accordo entrerà in vigore integralmente quando sarà ratificato da tutti gli Stati membri dell'Unione europea. Il Parlamento europeo ha ratificato l'Accordo il 5 luglio 2017.
Osserva che attualmente le relazioni tra l'Unione europea e Cuba sono disciplinate da una risalente Posizione comune del 2 dicembre 1996 che, al fine di incoraggiare il processo di transizione verso una democrazia pluralistica e il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali nonché di favorire il miglioramento delle condizioni di vita del popolo cubano, prevede l'intensificazione del dialogo politico, l'aiuto umanitario e azioni mirate di cooperazione economica a sostegno dell'attuazione dell'apertura economica.Pag. 56
Sottolinea che il testo dell'Accordo di dialogo politico e di cooperazione si compone di 89 articoli, suddivisi in cinque parti.
Rileva che la Parte I, relativa alle disposizioni generali, sancisce i principi e gli obiettivi dell'Accordo (articolo 1 e articolo 2), ribadendo l'impegno a favore di un sistema multilaterale solido, nel pieno rispetto del diritto internazionale, dei principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite.
Evidenzia che la Parte II, relativa al dialogo politico (articoli 3-14), ne definisce gli obiettivi – tra i quali si segnala il rafforzamento del dialogo su temi di interesse comune, lo scambio di opinioni sulle rispettive posizioni nei consessi internazionali e il rafforzamento delle Nazioni Unite come fulcro del sistema multilaterale – e stabilisce la gamma di settori strategici comuni che formerà l'oggetto del dialogo politico: diritti umani; commercio illegale di armi; disarmo e non proliferazione delle armi di distruzione di massa; lotta contro il terrorismo; gravi crimini di portata internazionale; misure coercitive unilaterali; lotta contro la tratta di esseri umani e traffico di migranti; lotta contro la produzione, il traffico e il consumo di droghe illecite; lotta contro la discriminazione razziale, la xenofobia e l'intolleranza ad esso associate; sviluppo sostenibile.
Segnala che la Parte III è dedicata alla cooperazione e al dialogo strategico settoriale e si articola in sette titoli: il Titolo I (articoli 15-21) che ne fissa gli obiettivi, i principi, le modalità di dialogo, le procedure di cooperazione, definendo altresì gli attori della cooperazione (istituzioni del governo cubano e gli organismi pubblici da essi designati, amministrazioni locali, organizzazioni internazionali e rispettive agenzie, agenzie di sviluppo degli stati membri dell'UE, rappresentanti della società civile); i settori della cooperazione (sviluppo sostenibile; diritti umani e buon governo; sostenibilità ambientale; prevenzione delle catastrofi; prospettiva di genere; persone in stato di vulnerabilità; sviluppo delle capacità nazionali; gestione della conoscenza); le risorse disponibili per il conseguimento degli obiettivi di cooperazione.
Osserva che il Titolo II (articoli 22-26) riguarda le questioni più propriamente connesse al dialogo politico-istituzionale: democrazia, diritti umani e buon governo, rafforzamento delle istituzioni e dello Stato di diritto, modernizzazione della pubblica amministrazione, prevenzione e risoluzione dei conflitti, individuandone obiettivi e modalità di cooperazione per il loro raggiungimento.
Sottolinea che il Titolo III (articoli 27-36), dedicato alla promozione della giustizia, sicurezza dei cittadini e migrazione, stabilisce meccanismi di cooperazione nei settori della protezione dei dati personali, della prevenzione e repressione del traffico di droga, delle armi leggere, del riciclaggio di denaro, della lotta contro la criminalità organizzata e il terrorismo, dell'emigrazione, del traffico di persone e di migranti.
Evidenzia le disposizioni relative al potenziale contributo della società civile per il raggiungimento degli obiettivi definiti dall'Accordo e il comune impegno a promuovere una maggiore partecipazione della società civile alle attività di cooperazione.
Rileva che la Parte IV è dedicata allo sviluppo e alla coesione sociale e prevede la creazione di canali di collaborazione nel campo delle politiche economiche, commerciali, di bilancio e delle politiche sociali. In particolare, segnala che nel settore dell'istruzione le Parti s'impegnano a condividere le esperienze e le migliori prassi e a promuovere lo scambio di studenti, ricercatori e docenti. Inoltre iniziative di cooperazione sono previste nel settore della sanità pubblica, della protezione dei consumatori, della cultura e del patrimonio culturale. Iniziative di cooperazione sono altresì previste a favore delle persone in stato di vulnerabilità, anche al fine di garantire pari opportunità e a creare opportunità economiche e politiche sociali specifiche.
Osserva che le Parti s'impegnano ad azioni di cooperazione volte a rafforzare la Pag. 57politica di genere in tutti gli ambiti e a promuovere la partecipazione delle donne alla vita politica, economica, sociale e culturale. Particolare attenzione è rivolta ai programmi volti alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere. Segnala che l'Unione europea e Cuba si impegnano a promuovere la partecipazione attiva dei giovani alla società e a promuovere la cooperazione tra le organizzazioni giovanili.
Sottolinea che il Titolo V (articoli 47-49) si occupa della cooperazione nel settore dell'ambiente, della gestione del rischio di catastrofi e di cambiamenti climatici e prevede azioni di cooperazione che possono comprendere il trasferimento e l'utilizzo di tecnologie pulite sostenibili e relativo know-how, promozione di modelli di produzione e consumo sostenibili, sostegno alle iniziative poste in essere da Cuba volte a aumentare la resistenza alle catastrofi e miglioramento della capacità di gestione sostenibile dell'approvvigionamento idrico.
Evidenzia che il Titolo VI (articoli 50-58) si occupa dello sviluppo economico e prevede una serie di attività di cooperazione nei settori dell'agricoltura, dello sviluppo rurale, della pesca, del turismo sostenibile, della scienza, della tecnologia e dell'innovazione, dell'energia, comprese le energie rinnovabili, dei trasporti, delle statistiche, della modernizzazione del modello economico-sociale e della buona governance in materia fiscale.
Rileva che il Titolo VII (articolo 59) ha per oggetto l'integrazione e cooperazione regionali: in esso viene sottolineata l'importanza della cooperazione tra Cuba e i suoi vicini caraibici, in particolare nei settori prioritari individuati nella strategia comune relativa al partenariato Caraibi-UE.
Osserva che la Parte IV (articoli 60-80), relativa a scambi e cooperazione commerciale, definisce gli obiettivi della cooperazione nel settore, prefiggendosi in particolare di rafforzare le relazioni economiche e commerciali, di promuovere l'integrazione di Cuba nell'economia mondiale, di rafforzare il contributo del commercio sostenibile e di sostenere la diversificazione dell'economia cubana, in un clima di miglioramento per gli investimenti. Sottolinea che le disposizioni prevedono l'agevolazione degli scambi e la cooperazione su questioni quali gli ostacoli tecnici agli scambi e le norme al fine di migliorare le prospettive di rafforzamento delle relazioni economiche.
Evidenzia che la Parte V (articoli 81- 89), relativa alle disposizioni istituzionali e finali, istituisce un quadro istituzionale, composto da un Consiglio congiunto (articolo 81), riunito a livello ministeriale almeno ogni due anni e presieduto alternativamente da un rappresentante UE e da Cuba, i cui compiti consistono nel vigilare sulle attività volte al conseguimento degli obiettivi dell'accordo di dialogo politico e di cooperazione, nel guidarne l'attuazione e nell'esaminare i principali problemi insorti nell'ambito dell'accordo, nonché le altre questioni bilaterali, multilaterali o internazionali di comune interesse, e da un Comitato misto (articolo 82), che assiste il Comitato congiunto, composto di rappresentanti delle Parti e da alti funzionari.
Conclusivamente, auspica una rapida conclusione della proposta di legge in esame, d'iniziativa della Presidente della commissione affari esteri, poiché la sua approvazione s'inserirebbe pienamente nell'importante stagione d'intensificazione delle relazioni bilaterali italo-cubane, sul piano culturale (caratterizzato dallo svolgimento Settimana della cultura italiana a Cuba, giunta alla sua XXII edizione), sul piano economico-commerciale (il nostro Paese è tra i fra i primi dieci partner commerciali della Repubblica caraibica) e sul piano della cooperazione, dal momento che l'Italia è presente con programmi bilaterali e con il finanziamento ad organizzazioni multilaterali e ad alcune organizzazioni non governative.
Laura BOLDRINI (LeU) chiede chiarimenti circa il riferimento, nella relazione introduttiva della proposta di legge, al tema del «commercio di armi» nel contesto del dialogo politico. Tale riferimento appare contraddittorio rispetto agli obiettivi di disarmo e non proliferazione delle Pag. 58armi di distruzione di massa, che pure sono parte integrante dell'Accordo di cooperazione.
Iolanda DI STASIO (M5S), relatrice, precisa che si fa riferimento al coordinamento degli sforzi per prevenire, combattere e sradicare il commercio illegale di armi.
Vito COMENCINI (Lega) si associa alle considerazioni della collega Di Stasio.
Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che si intende rinunciato il termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.55.