SEDE REFERENTE
Giovedì 29 novembre 2018. – Presidenza del presidente Claudio BORGHI, indi del vicepresidente Giuseppe BUOMPANE. – Intervengono la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Massimo Garavaglia.
La seduta comincia alle 9.50.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.
C. 1334 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 28 novembre 2018.
Claudio BORGHI, presidente, comunica che il deputato Furgiuele sottoscrive l'articolo aggiuntivo 19.059 Cataldi; la deputata Bruno Bossio sottoscrive l'emendamento Bartolozzi 28.46; la deputata Colmellere sottoscrive l'articolo aggiuntivo Fogliani 37.032; la deputata Boschi sottoscrive l'articolo aggiuntivo Schullian 33.01; la deputata Pezzopane sottoscrive le proposte emendative Moretto 9.020, Delrio 10.04, 10.7, 10.59, 13.16, 15.21, 20.04, 20.05, 20.06, 20.07, Benamati 10.29, De Menech 11.48, Boschi 11.4, Marattin 11.029, Moretto 11.034,Boccia 14.24, Lacarra 14.032, De Luca 16.38, Marattin 16.13, Di Giorgi 18.04, Boschi 19.23, Benamati 19.85, Boccia 21.73, Carnevali 21.85, Noja 21.84, Serracchiani 21.24, Gribaudo 21.29, Melilli 21.65, Paita 23.2, Miceli 28.31, Madia 28.55 e 28.59, Bonomo 37.029, Ascani 40.6, De Filippo 40.28, Rizzo Nervo 40.29, Pini 40.33, Franceschini 46.016, Rossi 48.2, Cenni 49.74, Incerti 49.79, De Menech 49.051, Gadda 49.049 e 49.050, Ascani 52.016, Anzaldi 57.5, Delrio 57.34, Melilli 61.9, 61.10 e 70.5, Borghi Enrico 77.015 e De Micheli 79.208; la deputata Gelmini sottoscrive gli emendamenti Bond 40.8 e Polverini 40.35. Comunica inoltre che il deputato Panizzut ritira gli articoli aggiuntivi a sua prima firma 37.033 e 37.037; il deputato Bellachioma ritira gli articoli aggiuntivi a sua prima firma 25.015 e 25.016; la deputata Murelli ritira l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 26.062; il deputato Tiramani ritira l'emendamento a sua prima firma 39.1; la deputata Faro ritira la proposta emendativa a sua prima firma 35.1; la deputata Faro sottoscrive e ritira l'emendamento Nesci 39.9; il deputato Melilli ritira l'emendamento a sua prima firma Pag. 970.4; il deputato Bellachioma ritira l'emendamento a sua prima firma 55.3; il deputato Ziello ritira la proposta emendativa a sua prima firma 55.068.
Avverte quindi che la discussione riprende dall'esame dell'articolo aggiuntivo Delrio 20.06, sospeso nella giornata del 28 novembre scorso.
Stefano FASSINA (LeU) premette che il proprio intervento sarà limitato all'essenziale in quanto il gruppo Liberi e Uguali ha presentato alcune proposte emendative in materia riferite all'articolo 21. Segnala inoltre che il proprio intervento non ha la finalità di convincere il Governo e i relatori a una revisione del parere contrario espresso sull'articolo aggiuntivo Delrio 20.06, ma costituisce semplicemente un invito alla riflessione.
Ricordando di aver contestato molti provvedimenti dell'Esecutivo nella XVII legislatura, segnala di aver comunque apprezzato l'introduzione del reddito di inclusione – ReI, criticando esclusivamente la scarsità di risorse a ciò destinate, che hanno impedito di erogare un adeguato assegno mensile ad una platea più ampia di beneficiari. Apprezza invece l'impianto della misura, che è diretta a contrastare entrambe le esigenze della fascia più povera della popolazione: sussidio materiale e ausilio nella ricerca di un'occupazione. Su questo ultimo punto sottolinea come nelle fasce più povere della popolazione si riscontrino anche problemi sociali che rendono molto difficile un'occupazione nell'attuale mondo del lavoro. Una maggiore disponibilità di risorse consentirebbe di potenziare l'offerta di servizi, attualmente insufficienti, come evidenziato anche nella seduta di ieri dall'onorevole Buompane, nei piccoli centri ma anche nelle grandi città; evidenzia infatti che l'inadeguatezza dei servizi sociali ha reso molto difficile la predisposizione dei progetti di inclusione.
Chiede quindi di salvaguardare l'impianto del ReI, apportando le correzioni che si sono dimostrate necessarie, aumentando le risorse ed eventualmente rinominandolo reddito di cittadinanza. Sarebbe infatti grave rimettere tutto in discussione, anziché potenziare lo strumento attualmente vigente permettendone un salto di qualità.
Conclude rilevando come i centri per l'impiego siano notoriamente inadeguati a svolgere le importanti funzioni che si intende attribuirgli e ciò, assieme all'oggettiva scarsa domanda di lavoro, farà sì che il reddito di cittadinanza si risolva in un mero trasferimento assistenziale di risorse.
Elena CARNEVALI (PD) premette che l'articolo aggiuntivo Delrio 20.06 non è diretto a riprodurre il progetto di legge del Partito democratico per l'estensione del ReI, e contempla anche la concessione di un assegno di ricollocazione di maggiore importo in deroga alla Naspi. Sottolinea poi come sia arduo sradicare la povertà nel nostro Paese e su questo riscontra un vastissimo consenso.
La proposta del MoVimento 5 Stelle sul reddito di cittadinanza presenta un'incognita, costituita dalla mancanza di indicazioni sulla natura e sulla misura del beneficio, il quale, viste le risorse assegnate, non potrà certamente raggiungere i 780 euro mensili promessi in campagna elettorale. Altra incognita è rappresentata dalla possibilità di un efficace contrasto al lavoro nero, che si tenta di superare con la previsione di condizioni alle quali subordinare l'erogazione dell'assegno.
Quale metamorfosi subirà però il reddito di cittadinanza non è dato sapere, anche per l'evidente contrasto di visioni in materia tra i due partiti che compongono la maggioranza. Rileva che la sottosegretaria Castelli ha dichiarato ieri, nel corso di una trasmissione televisiva, che è stata ordinata la stampa di circa cinque milioni di carte elettroniche, da utilizzare probabilmente per acquisti con gli importi riconosciuti a titolo di reddito di cittadinanza. In proposito chiede sulla base di quale provvedimento sia stata disposta la stampa delle carte elettroniche e quale soggetto abbia avuto l'incarico di provvedervi. Pag. 10
Prosegue sottolineando come il ReI costituisca uno dei Livelli essenziali di assistenza e ciò comporti l'attribuzione di un vero e proprio diritto a conseguirlo da parte di tutti i soggetti in possesso dei prescritti requisiti. Chiede se il reddito di cittadinanza avrà la stessa natura. Si domanda inoltre quale potrebbe essere la funzione delle carte elettroniche in corso di stampa, qualora il reddito di cittadinanza dovesse assumere la caratteristica di sgravio contributivo.
Evidenzia altresì che il finanziamento ai centri per l'impiego ha una durata di soli due anni e ciò potrebbe contribuire a incrementare il lavoro precario. Chiede se il coinvolgimento dei centri per l'impiego non sia stato previsto al solo scopo di convincere l'Unione europea che il reddito di cittadinanza non sia una misura meramente assistenziale e accedere quindi a una maggiore flessibilità di bilancio.
Un'ulteriore questione riguarda le risorse che residuerebbe nel Fondo povertà, pari a 347 milioni di euro per il 2019, 587 milioni per il 2020 e a 615 milioni per il 2021, riservate, ai sensi dell'articolo 7 del decreto legislativo n. 147 del 2017, al rafforzamento degli interventi e dei servizi sociali. Il mantenimento di queste risorse potrebbe indurre a concludere che siano mantenute le attuali funzioni dei comuni connesse all'erogazione del ReI, anche se non si comprende come ciò dovrebbe avvenire.
Tutto ciò premesso manifesta l'esigenza che il Parlamento non sia chiamato a dare un mandato in bianco.
Invita quindi la maggioranza a riflettere sulle caratteristiche del reddito di inclusione, misura a lungo meditata, sicuramente migliorabile, che vede la partecipazione di diversi soggetti, tra i quali l'INPS e gli assistenti sociali, il cui ruolo è stato appositamente rifinanziato, ritenendo inopportuna un'abrogazione di tale strumento.
Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A) chiede di intervenire sull'articolo aggiuntivo Delrio 20.06.
Claudio BORGHI, presidente, precisa alla deputata Lorenzin che al termine della seduta di ieri, mercoledì 28 novembre, si era concordato di svolgere soltanto due ulteriori interventi sull'articolo aggiuntivo Delrio 20.06.
Luigi MARATTIN (PD) chiede che la sottosegretaria Castelli chiarisca a chi sia stato dato il mandato a stampare i 5 milioni e mezzo di tessere necessarie per la fruizione del reddito di cittadinanza.
La sottosegretaria Laura CASTELLI precisa che l'articolo aggiuntivo Delrio 20.06 non riguarda il tema del reddito di cittadinanza.
Luigi MARATTIN (PD) ritiene al contrario che l'esame dell'articolo aggiuntivo Delrio 20.06, volto a potenziare il reddito di inclusione alternativo al reddito di cittadinanza, costituisca la sede più adeguata per il chiarimento richiesto alla rappresentante del Governo.
Claudio BORGHI, presidente, nel considerare legittima la richiesta, ricorda tuttavia che gli atti di sindacato ispettivo sono strumenti più adeguati per chiedere chiarimenti al Governo.
Maria Elena BOSCHI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, pur consapevole della possibilità di fare ricorso agli atti di sindacato ispettivo, evidenzia che vi è la legittima possibilità di interagire con il Governo in Commissione, non essendo la sua partecipazione ai lavori esclusivamente decorativa. Ribadisce che è stata rivolta alla sottosegretaria Castelli una domanda semplice e pertinente, considerato che reddito di cittadinanza e reddito di inclusione sono volti a rispondere alla medesima esigenza. Nel ricordare, inoltre, che tale chiarimento discende da affermazioni pubbliche fatte dal Ministro Di Maio e dalla stessa sottosegretaria Castelli, chiede di sapere cosa siano esattamente le tessere cui si è fatto riferimento.
Pag. 11Claudio BORGHI, presidente, ritiene che non sia questa la sede per aprire un dibattito sulle affermazioni fatte nei talk show. Precisa inoltre che il reddito di cittadinanza è oggetto del successivo articolo 21.
Luigi MARATTIN (PD) ritiene indispensabile che si chiarisca a chi lo Stato italiano ha dato mandato di stampare 5 milioni e mezzo di tessere a fronte di una misura che non è attualmente vigente nell'ordinamento. Prende atto del fatto che la sottosegretaria Castelli non voglia dare spiegazioni sull'argomento.
Claudio BORGHI, presidente, precisa che non può obbligare la sottosegretaria a intervenire.
Luigi MARATTIN (PD) ribadisce la necessità di un chiarimento da parte del Governo.
La sottosegretaria Laura CASTELLI ribadisce che il reddito di cittadinanza non è oggetto dell'articolo aggiuntivo Delrio 20.06 in corso di esame e ribadisce il parere contrario del Governo sullo stesso articolo aggiuntivo.
Claudio BORGHI, presidente, pone quindi in votazione l'articolo aggiuntivo Delrio 20.06.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Delrio 20.06.
Maria Elena BOSCHI (PD), nel ritenere inusuale che il Governo consideri il suo ruolo in Commissione limitato all'espressione dei pareri, evidenzia come su tali basi, essendo già stati espressi i pareri fino all'articolo 22, la sottosegretaria possa anche abbandonare i lavori. Ricorda che, al contrario, il ruolo del Governo è molto importante per garantire il confronto con la Commissione, eventualmente motivando i pareri contrari espressi o anche cambiando opinione rispetto alle posizioni precedentemente assunte. Nel considerare legittimo che la sottosegretaria non voglia o non possa rispondere alla domanda posta, ritiene che ciò non possa tuttavia costituire motivo per non approfondire l'argomento in questa sede. Passando all'illustrazione dell'articolo aggiuntivo Delrio 20.05, sottolinea che tale proposta emendativa è volta a dare risposte alle famiglie, sostenendo la genitorialità e l'incremento della natalità. Nel ritenere che l'articolo aggiuntivo in questione sia una proposta qualificante l'impegno del Partito Democratico in sessione di bilancio, precisa che esso è volto a sostituire strumenti precedentemente introdotti in modo sperimentale, per dare una risposta strutturale all'impoverimento delle famiglie e alla sfiducia delle giovani coppie circa la possibilità di sostenere nuove nascite. Ricorda infatti che l'articolo aggiuntivo Delrio 20.05 è volto ad introdurre un assegno familiare per ciascun figlio minore, indicando anche alcuni criteri per la sua attribuzione e fornendo la adeguata copertura finanziaria per la misura introdotta. Considera positivo il ravvedimento operoso del Governo che, anche in conseguenza della mobilitazione delle associazioni delle famiglie ha ripristinato, nel decreto fiscale, la misura del bonus bebè precedentemente soppressa. Nel ritenere tuttavia che tale misura non sia sufficiente a risolvere il problema, evidenziato anche dai recenti dati dell'Istat, precisa che l'articolo aggiuntivo Delrio 20.05 fa parte di una serie di proposte del Partito Democratico volte ad intervenire in tema di welfare quali quelle sugli asili nido o sul sostegno alle famiglie con figli disabili. Chiede pertanto al Governo di dare un segnale in favore delle famiglie e delle donne accogliendo l'articolo aggiuntivo Delrio 20.05, tanto più che il Ministro Salvini intervenendo la scorsa settimana al forum dell'associazione delle famiglie ha preso impegni importanti, promettendo di incrementare le risorse finanziarie in loro favore. Raccomanda pertanto l'approvazione dell'articolo aggiuntivo Delrio 20.05.
Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A) ritiene di grande importanza l'articolo aggiuntivo Delrio 20.05 che fa parte di Pag. 12un disegno generale volto a dare risposte concrete in tema di povertà e a fornire un sostegno fattivo alla genitorialità. Rileva a tale proposito come i recenti dati Istat evidenzino un grave calo demografico che costituisce un serio ostacolo allo sviluppo del paese per il futuro, mettendo a rischio, tra l'altro, la sostenibilità del sistema pensionistico e dell'assistenza agli anziani o ai soggetti vulnerabili. Evidenzia comunque la possibilità di intervenire per dare soluzione al problema sulla base del modello francese, imperniato su tre assi principali, quali il sostegno economico alle famiglie che fanno figli, i servizi all'infanzia e alle donne nonché il sostegno al lavoro femminile. Aggiunge che tali misure sono integrate nel sistema francese dalle detrazioni fiscali concesse alle famiglie dal terzo figlio in poi, indipendentemente dal reddito, trattandosi di una misura di natura universalistica. Nel ricordare che la misura del bonus bebè ha costituito un primo passo nella direzione indicata, in una situazione finanziariamente molto complessa, sottolinea come il reddito di cittadinanza non vedrà la luce nei tempi e nei modi preannunciati dal Governo. Evidenzia che al contrario l'articolo aggiuntivo Delrio 20.05 stanzia già le risorse necessarie in favore delle famiglie povere e delle coppie giovani, che pur non potendo essere definite tali, sono a rischio di povertà nel caso decidano di avere un figlio. Nel sottolineare che sono un milione e mezzo i bambini poveri in Italia e che ammontano a sole 470 mila le nuove nascite ogni anno, il 20 per cento delle quali in famiglie straniere, sollecita il Governo ad un supplemento di riflessione sull'argomento, allo scopo di fare sforzi ulteriori anche sul versante del miglioramento dei servizi e in materia di detrazioni fiscali.
Luigi MARATTIN (PD) rileva come la proposta emendativa in esame, insieme a quella precedente e a quella successiva, rappresenti un approccio alternativo a quello proposto dal Governo. Evidenzia infatti come nella legge di bilancio non vi sia nulla per le famiglie che lavorano né alcuna misura che costituisca un sostegno alla genitorialità, tenuto conto che il reddito di cittadinanza è destinato a coloro che non hanno ancora un impiego.
Rileva come le misure attualmente previste per il sostegno alle famiglie rappresentino nel loro complesso un sistema iniquo ed inefficiente, nel quale la stratificazione delle norme determina peraltro una estrema confusione. L'esigenza prioritaria è quindi quella di semplificare da un lato ed aumentare le risorse dall'altro. Con riferimento in particolare alle detrazioni per i figli a carico, oggetto dell'articolo aggiuntivo in esame, rammenta che esse riguardano attualmente solo parte dei lavoratori dipendenti, mentre ne sono esclusi i lavoratori autonomi e coloro che dichiarano più di 55.000 euro l'anno. La proposta formulata cerca di ovviare all'inefficienza e all'iniquità della disciplina vigente, prevedendo una detrazione di 240 euro per 12 mensilità per ogni figlio a carico, anche per gli incapienti Irpef e per i lavoratori autonomi, nonché istituendo un apposito fondo.
Auspica di non dover sentire l'obiezione secondo cui la percentuale di voti ottenuti dal Partito democratico il 4 marzo non gli permetterebbe di discutere questioni che gli stanno a cuore; sostenere che tali questioni sono state già bocciate dagli elettori non sarebbe infatti democratico.
Invita il Governo e i relatori a riconsiderare il parere espresso sulla proposta emendativa in esame o in alternativa ad accantonarla; invita altresì la maggioranza ad abbandonare l'argomento – a suo avviso assai poco democratico – in base al quale le proposte avanzate dal PD, a seguito della sconfitta dello scorso 4 marzo, sono da ritenersi già bocciate dagli elettori.
Elena CARNEVALI (PD) ricorda che nel nostro paese vi è una popolazione che invecchia, che assorbe la maggior parte delle spese sul fronte sanitario e che tale tendenza non può essere contrastata dalle nascite dei figli delle coppie straniere che vivono in Italia. Diverse indagini rivelano che numerose coppie rinunciano ad avere Pag. 13figli e la volontà genitoriale viene quindi sacrificata in molti casi per motivi di natura economica.
A coloro che, come il ministro Fontana, dichiarano che le misure adottate dal Governo precedente si riducono al taglio del fondo famiglia, rammenta che nella scorsa legislatura sono state messe in campo misure quali il bonus mamma, il bonus bebè, le detrazioni per il nido, il voucher baby-sitter. È necessario agire con gradualità e soprattutto con serietà: in tal senso l'articolo aggiuntivo in discussione prevede un plafond complessivo economicamente sostenibile. Osserva come le problematiche in discussione non si risolvano con la defiscalizzazione dei costi per l'allattamento e i pannolini, per quanto tali misure possano rivelarsi utili, perché occorre prevedere misure strutturali e continuative.
Si associa alle considerazioni svolte dalla collega Lorenzin sui punti qualificanti delle proposte in discussione: le misure fiscali, il sostegno al lavoro, gli incentivi ai servizi. Evidenzia la differenza tra il reddito di cittadinanza, di cui non si sa ancora nulla di preciso, e le misure contenute nell'articolo aggiuntivo in esame, chiaramente quantificate e sulle quali il Forum delle famiglie ha espresso un orientamento favorevole. Invita pertanto il Governo ad una ulteriore riflessione sulle misure proposte, che possono avere un impatto rilevante sullo sviluppo demografico del nostro paese.
Gabriele LORENZONI (M5S) invita i partiti della precedente maggioranza a fare autocritica, perché vi è uno stretto legame tra i 6 milioni di poveri che i Governi precedenti hanno generato e la denatalità, come vi è anche un legame strettissimo tra la denatalità e i 350.000 giovani che fuggono all'estero.
Ritiene che l'articolo aggiuntivo Delrio 20.05 rechi misure importanti – 4 miliardi di euro infatti sono quasi una manovra – e chiede alla maggioranza precedente per quale ragione non abbiano adottato queste misure quando erano al Governo. Sostiene infine che il reddito di cittadinanza riuscirà anche a contribuire alla ripresa delle nascite.
Il sottosegretario Massimo GARAVAGLIA sottolinea come il tema in discussione, di particolare rilievo, sia all'attenzione del Governo. Rammenta che nel decreto fiscale sono previsti 444 milioni di euro per rafforzare il bonus bebè e che una recente intesa con le Regioni ha evitato il taglio di ingenti risorse destinate alle famiglie. Il Governo ha inoltre aumentato di 120 milioni di euro il fondo per le politiche sociali ed è stato creato un fondo per le famiglie di 100 milioni di euro. È infine previsto un potenziamento del sostegno ai nidi e del congedo parentale.
Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A) invita i colleghi a lavorare in modo costruttivo, rilevando come non vi sia alcun bisogno, nel tentativo di aumentare i propri consensi, di rinfacciare ai precedenti partiti di Governo quello che non hanno fatto in passato. Occorrerebbe peraltro ricordare che nella scorsa legislatura l'allora maggioranza non disponeva di un ammontare di risorse pari a quello che l'attuale Governo, seppure in deficit, intende impegnare.
Evidenzia come la proposta avanzata sia semplicemente volta a prospettare una modalità alternativa di spesa dei 9 miliardi destinati alle misure connesse con il reddito di cittadinanza, destinandole a misure per il sostegno alla famiglia e alla genitorialità.
Si dice certa che vi sia un rapporto tra povertà e denatalità, ma ricorda che in Italia il crollo demografico ha avuto inizio già a partire dagli anni Sessanta, subito dopo il baby boom, e che misure di politica demografica sarebbero rivolte non solo alle fasce più disagiate ma alla totalità della cittadinanza. Invita la maggioranza a cogliere l'occasione della presente legge di bilancio per definire un intervento serio e di carattere strutturale in materia di famiglia e genitorialità.
Luigi MARATTIN (PD) invita il collega Lorenzoni ad evitare argomentazioni che giudica infantili e logicamente sbagliate, e che consistono unicamente nel rinfacciare ai colleghi dell'opposizione di non aver realizzato, nella fase in cui erano al Governo, le misure proposte in questa sede.
Ritiene inoltre che il reddito di cittadinanza – di cui peraltro al momento si sa poco o niente – non possa considerarsi quale risposta per il sostegno alla povertà, alla genitorialità, alle famiglie ed al lavoro, perché ad ogni obiettivo deve corrispondere uno strumento. Una misura efficace per il sostegno alle famiglie è costituito, ad esempio, quella contenuta nella proposta emendativa in esame, che prevede risorse per ogni figlio fino al compimento del diciottesimo anno di età, misura con cui mentre il reddito di cittadinanza non ha niente a che vedere.
Invita quindi il Governo a rivedere il parere espresso sull'articolo aggiuntivo in discussione.
Francesco BOCCIA (PD), nel lamentare l'evanescenza delle misure che la maggioranza intende adottare, dovuta a una mancanza di interlocuzione con i relatori e il Governo, evidenzia che quanto detto dal sottosegretario Garavaglia non rappresenta un'idea alternativa agli interventi a sostegno delle famiglie e contro la povertà già messi in campo negli anni passati dalla sua parte politica, in quanto tesi a un mero rifinanziamento per il triennio 2019-2021 di fondi già esistenti. Ribadisce la necessità di una inversione di rotta nel rapporto fra popolazione attiva e il resto della popolazione per la sostenibilità del sistema nel lungo periodo.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Delrio 20.05.
Luigi MARATTIN (PD), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Delrio 20.04, fa presente che nel 2019 vi sarà un aumento della pressione fiscale dovuto a un aumento della tassazione locale, invertendo così un trend positivo di diminuzione avviato dal precedente Governo a partire dal 2014. Ritenendo invece necessaria una diminuzione della pressione fiscale, specifica che la richiesta contenuta nell'articolo aggiuntivo è finalizzata a ridurre di ben quattro punti percentuali il cuneo contributivo per i nuovi posti di lavoro o la trasformazione di posti a tempo determinato in rapporti a tempo indeterminato, di cui due punti percentuali a favore dei lavoratori e due punti percentuali di riduzione del costo del lavoro. Dopo aver stigmatizzato l'approccio della maggioranza in tema di politiche del lavoro, sottolinea come solo nuovi incentivi, come la riduzione delle tasse sul lavoro, rappresentino l'unica misura per stimolare la crescita.
Maria Elena BOSCHI (PD) ribadisce che la proposta del Partito Democratico è quella, da un lato, di potenziare il reddito di inclusione per i più deboli e, dall'altro, di incentivare politiche che possano favorire la crescita attraverso la riduzione della pressione fiscale a vantaggio dei lavoratori e delle imprese. Nell'evidenziare come questa misura sia alternativa alla visione della maggioranza, ritiene che debbano essere incentivate le politiche per l'occupazione e non quelle volte al mero sostentamento.
Gianluca BENAMATI (PD), nel far presente come la misura del reddito di cittadinanza non sia ancora chiara, sottolinea che il lavoro è lo strumento principe di lotta alla povertà e misura per la crescita. Evidenzia che la misura contenuta nell'articolo aggiuntivo Delrio 20.04 si presenta non solo finalizzata all'aumento dell'occupazione ma come misura di politica industriale, rappresentando il costo del lavoro un elemento centrale. Fa presente che tale intervento andrebbe ad aggiungersi ad altre misure già messe in campo dal precedente Governo, come quella di Industria 4.0, al fine di produrre competitività per tutto il sistema dell’export. Invitando infine ad un'ulteriore riflessione, chiede un accantonamento di tale proposta emendativa.
Pag. 15Graziano DELRIO (PD) ricorda che il Paese sta affrontando una nuova fase di crisi e che la competitività del Paese è ridotta da alcuni fattori, compreso il potere d'acquisto dei salari. Per tale motivo ritiene necessario, sia per l'abbassamento del costo del lavoro che per un aumento dei salari, l'abbassamento del cuneo fiscale. Ribadisce che attualmente la cosa giusta al momento giusto è rappresentata dallo stanziamento di maggiori risorse non per i consumi ma su lavoro e investimenti, per dare un nuovo segnale di fiducia e forza ad imprese e lavoratori.
Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Delrio 20.04 e afferma che, considerando l'attuale situazione di rallentamento della produttività e dell’export, sarebbe meglio accantonarlo e rimodularlo, allo scopo di andare maggiormente nella direzione della riduzione del costo del lavoro per far aumentare gli investimenti e i salari.
Pietro NAVARRA (PD) si associa alla necessità, espressa nei precedenti interventi, di incentivare le nostre imprese.
Il sottosegretario Massimo GARAVAGLIA riguardo al problema di come si possa migliorare la manovra in una situazione di export in frenata (soprattutto nel settore automotive) rileva che non si può però recuperare solo favorendo le esportazioni ma è necessario potenziare la domanda interna e proseguire nella detassazione delle imprese, in particolar modo quelle piccole e medie. Si dichiara disponibile a valutare proposte emendative che vadano in questa direzione.
Luigi MARATTIN (PD) stigmatizza che dall'impianto attuale della manovra deriva invece un aumento della tassazione sulle imprese.
La Commissione respinge l'emendamento Delrio 20.04.
Roberto OCCHIUTO (FI), intervenendo sull'articolo aggiuntivo 20.09 di cui è primo firmatario, chiede la proroga del credito d'imposta per le imprese del Mezzogiorno istituito nel 2016 per il triennio 20216-2019 e che ha ben funzionato. Rileva però che della dotazione per il 2019 restano solo 300 milioni, che risultano insufficienti. Chiede quindi la proroga di tale misura fino al 2020 e l'aumento della dotazione di altri 600 milioni utilizzando il Fondo per le politiche di coesione. Sottolinea che nella manovra attualmente non c’è nulla per lo sviluppo del Sud, solo la proroga di alcune misure precedenti. Per il Mezzogiorno, infatti, non basta il solo reddito di cittadinanza, che aumenterà di pochissimo il PIL secondo le previsioni dell'Ufficio parlamentare di bilancio. Chiede quindi l'accantonamento del suo articolo aggiuntivo 20.09.
Silvana Andreina COMAROLI (Lega), relatrice, accoglie la richiesta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Occhiuto 20.09.
Claudio BORGHI, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Occhiuto 20.09. Nel ricordare che gli emendamenti all'articolo 21 sono stati tutti accantonati, invita il relatore ad esprimere i pareri sui successivi articoli.
Luigi MARATTIN (PD) chiede che venga dato il maggior numero di pareri possibile per una migliore organizzazione dei lavori.
Silvana Andreina COMAROLI (Lega), relatrice, propone l'accantonamento di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 23. Invita al ritiro dell'articolo aggiuntivo Meloni 24.02, altrimenti esprimendo parere contrario. Invita al ritiro degli emendamenti Meloni 25.3 e Fornaro 25.2, altrimenti esprimendo parere contrario. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi 25.01 della Commissione, Quartapelle Procopio 25.09 e Formentini 25.012. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Lupi 25.02 e propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Formentini Pag. 1625.013. Ricorda che gli articoli aggiuntivi Bellachioma 25.016 e 25.015 sono stati ritirati. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Meloni 25.04 e Iezzi 25.014. Invita al ritiro dell'articolo aggiuntivo Macina 25.017, altrimenti esprimendo parere contrario. Propone l'accantonamento dell'emendamento Capitanio 26.1. Ricorda che l'articolo aggiuntivo Murelli 26.062 è stato ritirato. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli emendamenti Giacomoni 27.9 e 27.8 e propone l'accantonamento dell'emendamento Zennaro 27.1. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Giacomoni 27.10. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Meloni 27.01. Invita al ritiro dell'articolo aggiuntivo Serracchiani 27.06, altrimenti esprimendo parere contrario. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Zanotelli 27.08. Invita al ritiro degli emendamenti Madia 28.56 e Fusacchia 28.52, altrimenti esprimendo parere contrario. Propone l'accantonamento degli emendamenti Fornaro 28.66 e Salafia 28.6. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Bartolozzi 28.46, degli identici emendamenti Trizzino 28.1 e Miceli 28.31, degli emendamenti Caiata 28.69 e Ferro 28.78. Propone l'accantonamento dell'emendamento Perantoni 28.8. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Verini 28.25 e 28.86 della II Commissione. Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Annibali 28.26 e 28.85 della II Commissione e degli emendamenti Palmisano 28.7, Angiola 28.2 e Borghese 28.84. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Sabrina De Carlo 28.5. Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Pella 28.12, Cestari 28.10, Melilli 28.16, D'Attis 28.48 e Fornaro 28.64, nonché dell'emendamento Testamento 28.3. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Madia 28.59. Propone l'accantonamento degli emendamenti Madia 28.55 e Cancelleri 28.4, nonché dell'articolo aggiuntivo Marattin 28.028. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Madia 28.011. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Cestari 28.029. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, delle proposte emendative Varchi 30.09, Plangger 30.12 e Cirielli 30.3. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Crosetto 30.02 e Pagani 30.04. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli emendamenti Pastorino 31.6 e Prisco 31.4. Propone l'accantonamento degli emendamenti Cestari 31.2 e D'Incà 31.1. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Cannizzaro 31.08. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Bellachioma 32.05 e Cannizzaro 32.07, nonché dell'emendamento Gelmini 33.3. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento De Filippo 33.4 e propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Schullian 33.01. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Migliore 34.6 e dell'articolo aggiuntivo Brunetta 34.08. Propone l'accantonamento dell'emendamento Faro 35.2. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Faro 35.1. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Labriola 35.06. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Saltamartini 35.07. Propone di respingere per l'Aula l'emendamento 36.7 della IV Commissione, su cui il parere è contrario, mentre invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli identici emendamenti Pagani 36.1 e Maria Tripodi 36.3. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Migliore 36.2 e degli articoli aggiuntivi Maria Tripodi 36.017 e 36.028. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Paolo Russo 36.015 e Mandelli 36.018. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Meloni 36.04. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Murelli 36.026 e Paolo Russo 36.022. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Meloni 37.03. Propone l'accantonamento dell'articolo Pag. 17aggiuntivo Faro 37.036. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli articoli aggiuntivi Bonomo 37.029 e Faro 37.035. Ricorda che gli articoli aggiuntivi Panizzut 37.037 e 37.033 sono stati ritirati. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Fogliani 37.032 e Dall'Osso 37.018. Propone di accantonare tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 38. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli emendamenti Rostan 39.8 e Nesci 39.9. Ricorda che l'emendamento Tiramani 39.1 è stato ritirato. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Paolo Russo 39.09. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli emendamenti Carnevali 40.32, Lorenzin 40.2 e Ascani 40.6. Propone l'accantonamento dell'emendamento Frassini 40.3. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Paolo Russo 40.45, nonché degli identici emendamenti Fiorini 40.8, Lacarra 40.73, Silvestroni 40.75, Lorenzin 40.78, Polverini 40.45, Epifani 40.71 e Moretto 40.66. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli emendamenti De Filippo 40.28, Rizzo Nervo 40.29 e Pini 40.33. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli identici emendamenti Pentangelo 40.56 e Caiata 40.76. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Cecconi 40.77. Propone l'accantonamento dell'emendamento Locatelli 40.80. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli articoli aggiuntivi Lorenzin 40.01, Rostan 40.02, 40.010 e 40.012 e Bellucci 40.022. Avverte che l'articolo aggiuntivo Trizzino 40.041 è stato ritirato. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Amitrano 40.039.
Il sottosegretario Massimo GARAVAGLIA concorda con i pareri e con le proposte di accantonamento della relatrice.
Claudio BORGHI, presidente, comunica che le proposte emendative su cui verte la proposta di accantonamento della relatrice devono intendersi accantonate.
Ylenja LUCASELLI (FdI), nell'illustrare l'articolo aggiuntivo Meloni 24.02 di cui è cofirmataria, e che si inserisce nel solco degli argomenti già trattati nella seduta odierna, manifesta la contrarietà del gruppo di Fratelli d'Italia rispetto al reddito di cittadinanza, pur condividendone l'obiettivo di incrementare i consumi interni delle famiglie. Ritiene infatti che il reddito di cittadinanza non rappresenti una misura adeguata a rispondere a tale esigenza, trattandosi di uno strumento confuso, generico e generalista. Esprimendo inoltre la convinzione che il contrasto alla povertà sia cosa ben diversa dal sostegno ai giovani che cercano lavoro, ritiene fondamentale partire dai nuclei familiari. Evidenzia pertanto che su tali basi l'articolo aggiuntivo Meloni 24.02 è volto a favorire l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie e dei nuclei familiari anche monogenitoriali con figli minori, attraverso l'accesso alle prestazioni del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Nel ritenere che le riforme fin qui adottate da questo Governo non abbiano favorito l'erogazione di mutui a tassi favorevoli, sottolinea come l'articolo aggiuntivo in questione provveda peraltro ad individuare l'idonea copertura finanziaria per l'attuazione della misura introdotta.
Paolo TRANCASSINI (FdI) chiede una riflessione profonda sull'argomento, se si vuole dare un contenuto concreto ai principi sbandierati dal Governo del cambiamento, ritenendo inadeguata la misura introdotta dall'articolo 49 del disegno di legge in esame, che prevede la concessione di due ettari di terreno quale forma di sostegno alla genitorialità. Evidenziando come uno degli ostacoli all'incremento della natalità sia rappresentato dalla difficoltà per le giovani coppie ad acquistare la prima casa, ribadisce la richiesta di un accantonamento dell'articolo aggiuntivo Meloni 24.02, alla luce delle considerazioni condivise sull'argomento.
Silvana Andreina COMAROLI (Lega), relatrice, conferma l'invito al ritiro dell'articolo Pag. 18aggiuntivo Meloni 24.02, essendo già operativo il fondo di garanzia per l'acquisto e la ristrutturazione della prima casa.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Meloni 24.02.
Ylenja LUCASELLI (FdI) evidenzia come l'emendamento Meloni 25.3 di cui è cofirmataria affronti un tema caro a chi ha fatto la campagna elettorale per il centrodestra, considerato che l'Italia spende più per l'accoglienza degli immigrati che per il sostegno ai pensionati italiani in difficoltà. Sottolinea che a tal fine l'emendamento in questione è volto a stabilire che la spesa massima mensile corrisposta per l'accoglienza di ciascun richiedente asilo non possa superare l'importo della pensione sociale. Ritiene che si tratti di un intervento di buon senso e di equità sociale, volto a dare un segnale ai nostri concittadini e in particolare alle persone in seria difficoltà che, soprattutto se anziane, hanno diritto ad una vita dignitosa. Ritiene pertanto doveroso per il Governo destinare prioritariamente le risorse finanziarie a sostegno dei pensionati.
Claudio BORGHI, presidente, considerato che il Governo aumenterà i livelli minimi di pensione e che è stata diminuita la spesa per l'accoglienza dei richiedenti asilo, evidenzia l'inutilità dell'intervento recato dall'emendamento Meloni 25.3.
Paolo TRANCASSINI (FdI), sulla base delle considerazioni appena svolte dal presidente, evidenzia che maggioranza e Governo non dovrebbero avere alcun problema ad approvare l'emendamento Meloni 25.3. Osserva che questo è uno degli argomenti per cui diventa legittimo sospettare che il Governo faccia propaganda piuttosto che intervenire concretamente sui problemi. Nel sottolineare le contraddizioni di un Governo che sembra essere così forte da bloccare nei porti italiani le navi degli immigrati e tuttavia sulla ratifica del Global compact lancia la palla in tribuna, ritiene che se veramente si vuole dare concretezza al principio «prima gli italiani» si debba necessariamente approvare l'emendamento in questione. Ribadisce che ciò non dovrebbe essere complicato per il Governo e per la maggioranza, considerato che l'emendamento Meloni 25.3 è in linea con i loro slogan. Ne chiede quindi l'accantonamento.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Meloni 25.3 e Fornaro 25.2.
Claudio BORGHI, presidente, prende atto che le deputate Boschi, Lorenzin e Bruno Bossio sottoscrivono l'articolo aggiuntivo Lupi 25.02.
Maria Elena BOSCHI (PD) rileva come il tema affrontato dall'articolo aggiuntivo Lupi 25.02, volto ad istituire un fondo per l'assistenza e l'aiuto alle minoranze perseguitate nelle aree di crisi del Medioriente, dovrebbe essere caro alla maggioranza. Ne chiede pertanto l'accantonamento al fine di consentire una riflessione approfondita sull'argomento, non escludendo la possibilità che il testo possa essere riformulato in maniera più adeguata.
Silvana Andreina COMAROLI (Lega), relatrice, ritiene che si possa accogliere la richiesta della deputata Boschi di accantonare l'articolo aggiuntivo Lupi 25.02.
Il sottosegretario Massimo GARAVAGLIA concorda con la relatrice.
Claudio BORGHI, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Lupi 25.02. Ricorda quindi che gli articoli aggiuntivi Bellachioma 25.016 e Macina 25.017 sono stati ritirati.
Maria Elena BOSCHI (PD) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Macina 25.017, esprimendosi in senso favorevole sulla disponibilità manifestata dal MoVimento 5 Stelle in favore del piano di azione contro la violenza sessuale e di genere. Rileva a tale proposito come già in molte occasioni, da ultimo durante l'esame in Assemblea Pag. 19della mozione 1-00070 della collega Annibali contro la violenza sulle donne, abbia manifestato la propria disponibilità a lavorare in maniera condivisa su tale materia, ritenendola di grande importanza. Nel ricordare che, in materia di violenza di genere, il Partito democratico ha presentato proposte emendative volte ad evitare i tagli operati dal Governo o ad incrementare le risorse, ritiene comunque positivo l'intervento recato dall'articolo aggiuntivo Macina 25.017, sul quale preannuncia il voto favorevole del suo gruppo.
Stefania PRESTIGIACOMO (FI) chiede di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Macina 25.017, che condivide completamente, manifestando la volontà dei componenti del gruppo Forza Italia di lavorare insieme sul tema. Chiede pertanto l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo in questione, auspicando una riflessione approfondita del Governo e della maggioranza.
Raphael RADUZZI (M5S), relatore, accoglie la richiesta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Macina 25.017.
Il sottosegretario Massimo GARAVAGLIA concorda con il relatore.
Claudio BORGHI, presidente, dispone pertanto l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Macina 25.017. Prende atto che i deputati Lucaselli, Lorenzin, Pastorino, Bruno Bossio, Bartolozzi, Marattin e Caiata sottoscrivono l'articolo aggiuntivo Macina 25.017.
Stefania PRESTIGIACOMO (FI) chiede di modificare il parere espresso sugli emendamenti Giacomoni 27.9, 27.8 e 27.10 o, in alternativa, di accantonarli ai fini di un ulteriore approfondimento.
Il sottosegretario Massimo GARAVAGLIA, considerato che è già stato accantonato l'emendamento Zennaro 27.1, di analogo argomento, ritiene che si possa accogliere la richiesta di accantonare l'emendamento Giacomoni 27.9.
Claudio BORGHI, presidente, dispone pertanto l'accantonamento dell'emendamento Giacomoni 27.9.
Andrea MANDELLI (FI), nel ringraziare il Governo, ritiene che sia opportuno accantonare anche gli emendamenti Giacomoni 27.8 e 27.10, al fine di svolgere un approfondimento organico sul tema.
Raphael RADUZZI (M5S), relatore, accoglie la richiesta del collega Mandelli.
Il sottosegretario Massimo GARAVAGLIA concorda sulla richiesta di accantonare gli emendamenti Giacomoni 27.8 e 27.10.
Claudio BORGHI, presidente, dispone l'accantonamento degli emendamenti Giacomoni 27.8 e 27.10.
Maria Elena BOSCHI (PD), illustrando l'articolo aggiuntivo Serracchiani 27.06, rileva che la proposta emendativa è in linea con gli interventi introdotti dalle scorse leggi di bilancio, sulla base di proposte provenienti da tutti i gruppi, considerata la trasversalità del tema trattato. Precisa infatti che l'articolo aggiuntivo Serracchiani 27.06 è volto a introdurre benefici previdenziali in favore dei lavoratori che hanno contratto gravi patologie per esposizione all'amianto o dei loro eredi. Sottolineando la delicatezza e l'importanza del tema, invita a un supplemento di riflessione sull'argomento, non escludendo la possibilità che il testo della proposta emendativa possa essere riformulato in maniera più adeguata.
Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A) sottoscrive anche a nome del suo gruppo l'articolo aggiuntivo Serracchiani 27.06, associandosi alle considerazioni della collega Boschi. Nel ribadire l'invito ad un'ulteriore riflessione, suggerisce di acquisire in materia anche le valutazioni dei Ministeri del lavoro e della salute, considerato che il tema è stato affrontato negli ultimi anni in modo continuativo.
Pag. 20Chiara BRAGA (PD), nel sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Serracchiani 27.06, chiede di modificare il parere espresso, non escludendo che il testo possa essere riformulato al fine di renderlo più chiaro. Considera comunque importante dare continuità ad una misura che è stata introdotta con la legge di bilancio del 2015 per il triennio 2015-2017 e che si è rivelata efficace, come dimostrato anche dai dati forniti dall'INAIL. Nel sottolineare il dramma delle persone malate di mesotelioma o perché lavoratori o perché familiari di lavoratori impiegati nella lavorazione dell'amianto, sollecita una riflessione comune, al fine di dare una risposta positiva ai soggetti che sono stati colpiti per effetto di una stagione di cui il Paese è responsabile.
Paola DE MICHELI (PD) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Serracchiani 27.06, auspicando che il Governo assicuri continuità ad una misura in favore delle persone affette da una così grave patologia, sulla quale peraltro negli anni passati si è sempre registrato un consenso unanime da parte delle diverse forze politiche. Ribadisce pertanto l'opportunità di procedere ad un accantonamento della proposta emendativa in discussione.
Carmelo Massimo MISITI (M5S), nel segnalare come il mesotelioma rappresenti una patologia differente dall'asbestosi, ritiene piuttosto fondamentale intervenire sugli aspetti relativi alla prevenzione di tali gravi malattie.
Luigi MARATTIN (PD) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Serracchiani 27.06 a nome di tutti i componenti della V Commissione iscritti al gruppo Partito Democratico.
Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Serracchiani 27.06.
Elena CARNEVALI (PD) confida nella disponibilità del Governo ad accogliere la proposta emendativa in esame, giacché occorre tutelare i malati affetti da patologie connesse all'esposizione all'amianto, tanto più trattandosi di una condizione spesso contratta durante lo svolgimento dell'attività professionale. Auspica pertanto che il Governo su tale questione riponga tutta la necessaria attenzione, analogamente a quanto dimostrato al Senato in riferimento agli argomenti di carattere sanitario contenuti nel decreto-legge n. 119 del 2018 in materia fiscale.
Luca PASTORINO (LeU) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Serracchiani 27.06.
Claudio BORGHI, presidente, prende atto che l'articolo aggiuntivo Serracchiani 27.06 viene sottoscritto anche dai componenti dei gruppi di Forza Italia e di Fratelli d'Italia, e comunica che lo stesso, con il consenso dei relatori e del rappresentante del Governo, è da intendersi accantonato.
Maria Anna MADIA (PD) illustra le finalità dell'emendamento 28.56 a sua prima firma, che si colloca nell'ottica di assicurare continuità ad un positivo intervento di riforma della pubblica amministrazione già in corso. Ricorda in particolare che la pubblica amministrazione ha sofferto a lungo negli anni recenti del blocco non solo della dialettica contrattuale ma soprattutto del turn over, rimediando a tale ultima circostanza attraverso assunzioni di lavoratori precari con contratti di lavoro a tempo determinato. Ricorda, altresì, che i Governi della passata legislatura hanno dato in qualche modo soluzione a tale situazione, con particolare riguardo agli impiegati nel comparto sanitario, ripristinando un turn over fisiologico al 100 per cento, aspetto quest'ultimo peraltro positivamente confermato anche nel disegno di legge in esame, al pari delle risorse stanziate per un piano di assunzioni straordinarie. Rileva altresì che i Governi della passata legislatura hanno affrontato con efficacia il tema dei lavoratori precari presso le pubbliche amministrazioni, attraverso soprattutto le misure di cui all'articolo 20 del decreto Pag. 21legislativo n. 75 del 2017, che ha consentito la progressiva stabilizzazione dei suddetti lavoratori, specialmente nei comparti della sanità, degli enti locali e della ricerca. Evidenzia che il suo emendamento 28.56 consente per l'appunto alle pubbliche amministrazioni di utilizzare il rifinanziamento disposto dall'articolo 28, comma 1, del presente provvedimento al fine precipuo di assicurare piena attuazione al citato decreto legislativo n. 75 del 2017. Ritenendo pertanto grave interrompere un processo di riforma che sta positivamente esaurendo il fenomeno del cosiddetto «precariato di Stato», invita il Governo e i relatori ad un ripensamento del parere in precedenza formulato, procedendo se non altro ad un accantonamento del suo emendamento 28.56.
Luca PASTORINO (LeU) sottoscrive l'emendamento Madia 28.56, apprezzando il lavoro svolto dai Governi della passata legislatura al fine di contrastare il fenomeno del precariato di Stato, in particolare nel settore della ricerca, e si associa alla richiesta di accantonamento di tale proposta emendativa.
Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) sottoscrive l'emendamento Madia 28.56, osservando come l'articolo 20 del decreto legislativo n. 75 del 2017 rappresenti un punto fermo da cui muovere per porre fine, auspicabilmente entro il 2020, al fenomeno del precariato di Stato, in linea peraltro con le richieste in tal senso provenienti anche dalle istituzioni europee.
Elena CARNEVALI (PD) sottoscrive l'emendamento Madia 28.56 che, oltre a non comportare oneri per la finanza pubblica, consente di completare l'azione di riforma delle pubbliche amministrazioni nell'interesse non solo dei lavoratori coinvolti, ma dell'intero Paese.
Pietro NAVARRA (PD) invita il rappresentante del Governo a motivare le ragioni dell'invito al ritiro espresso sull'emendamento Madia 28.56, che da un lato non reca oneri aggiuntivi per lo Stato, dall'altro prevede una mera facoltà per le pubbliche amministrazioni nella scelta tra l'indizione di nuove procedure concorsuali e la regolarizzazione di lavoratori già assunti con contratti a tempo determinato.
Il sottosegretario Massimo GARAVAGLIA, nel rammentare preliminarmente il proficuo lavoro svolto nella precedente legislatura con la Ministra Madia, segnala che il tema oggetto dell'emendamento 28.56 costituisce argomento noto da tempo che è tuttavia intenzione del Governo affrontare più approfonditamente, con particolare riguardo agli aspetti di natura procedurale, nell'ambito di un decreto-legge di prossima emanazione ad iniziativa della Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno. Nel rilevare che l'accesso all'impiego nelle pubbliche amministrazioni deve avvenire di regola per concorso, costituendo al riguardo un'eccezione anche il semplice scorrimento delle graduatorie esistenti, ritiene fondamentale accelerare le procedure concorsuali finalizzate alle nuove assunzioni anche nell'ottica della cosiddetta «quota 100», giacché il ricambio generazionale nella pubblica amministrazione, dove l'età media degli impiegati è di circa 53 anni, rappresenta un'esigenza non più procrastinabile. Ricorda infine che il blocco del turn over introdotto nel corso degli anni passati ha creato notevoli distorsioni, soprattutto nel campo della sanità con la fissazione di uno specifico tetto massimo alle assunzioni.
Vito DE FILIPPO (PD) esprime apprezzamento per i toni ragionevoli e condivisibili utilizzati nel suo ultimo intervento dal sottosegretario Garavaglia con riferimento allo specifico tetto massimo alle assunzioni nella sanità, limitandosi tuttavia ad osservare che un suo emendamento al disegno di legge in esame, che andava in tale direzione, non è stato accolto nel corso della discussione presso la XII Commissione Affari sociali.
Andrea MANDELLI (FI) esprime apprezzamento per la disponibilità manifestata Pag. 22sul tema dal sottosegretario Garavaglia.
Giusi BARTOLOZZI (FI), associandosi alla considerazione testé espressa dal deputato Mandelli, ritiene opportuno procedere ad un accantonamento non solo dell'emendamento Madia 28.56, ma anche dell'emendamento a sua prima firma 28.46, in analogia a quanto disposto in relazione all'emendamento Salafia 28.6, il quale ultimo prevede peraltro un poco condivisibile ricorso alle liste di collocamento. Con specifico riguardo al comparto della giustizia, ritiene invece che la nuova assunzione di massimo 3.000 unità di personale amministrativo non dirigenziale, disposto dall'articolo 28, comma 4, del disegno di legge in esame, costituisca una misura insufficiente, dal momento che consentirebbe di allocare un solo nuovo assunto per ciascun ufficio giudiziario del Paese.
Claudio BORGHI, presidente, osserva che, rispetto all'emendamento Salafia 28.6, l'emendamento Bartolozzi 28.46 reca comunque un onere a carico del bilancio dello Stato.
Giusi BARTOLOZZI (FI) chiede al Presidente se sia possibile procedere ad una votazione per parti separate del suo emendamento 28.46.
Claudio BORGHI, presidente, ricorda che tale facoltà non è consentita nel corso dell'esame dei documenti in sessione di bilancio.
Silvana Andreina COMAROLI (Lega), relatrice, propone di accantonare tutte le proposte emendative riferite all'articolo 28, in considerazione della loro intrinseca connessione, al fine di compiere sulle stesse un ragionamento complessivo.
Claudio BORGHI, presidente, avverte pertanto che, acquisito al riguardo anche il consenso del rappresentante del Governo, le proposte emendative riferite all'articolo 28 sono da intendersi accantonate.
Ylenja LUCASELLI (FdI), intervenendo sull'emendamento Varchi 30.9 di cui è cofirmataria, evidenzia la necessità di incrementare le assunzioni nel settore della Polizia penitenziaria, tenendo conto non solo delle esigenze di bilancio ma di tutto un comparto, quello delle carceri. Segnala come l'emendamento chieda un'ulteriore assunzione di mille unità rispetto alle 362 già disposte, che ritiene insufficienti.
La Commissione respinge l'emendamento Varchi 30.9.
Albrecht PLANGGER (Misto-Min.Ling.), intervenendo sul suo emendamento 30.12, avente lo scopo di assicurare il rispetto delle norme sul bilinguismo, ne chiede l'accantonamento per un ulteriore approfondimento.
Raphael RADUZZI (M5S), relatore, accoglie la richiesta di accantonamento dell'emendamento Plangger 30.12.
Claudio BORGHI, presidente, avverte che l'emendamento Plangger 30.12 è da intendersi accantonato.
Maria Elena BOSCHI (PD) sottoscrive l'emendamento Plangger 30.12.
Ylenja LUCASELLI (FdI) evidenzia come l'emendamento Cirielli 30.3 miri ad estendere le misure previste dal «decreto dignità» al comparto del soccorso pubblico e della sicurezza.
Felice Maurizio D'ETTORE (FI), ricordando che il proprio gruppo parlamentare aveva osteggiato le misure del «decreto dignità», dichiara di non comprendere perché non ci possa comunque essere un'estensione di tali norme al comparto del soccorso pubblico e sicurezza, e chiede pertanto un accantonamento dell'emendamento. Sottolinea infatti come l'approvazione dell'emendamento rappresenterebbe un segnale di Pag. 23equità, consentendo parità di trattamento per situazioni del tutto simili.
Silvana Andreina COMAROLI (Lega), relatrice, non accede alla richiesta di accantonamento.
La Commissione respinge l'emendamento Cirielli 30.3.
Claudio BORGHI, presidente, ricorda che gli articoli aggiuntivi Crosetto 30.02 e Pagani 30.04 sono accantonati.
La Commissione respinge l'emendamento Pastorino 31.6.
Ylenja LUCASELLI (FdI), intervenendo sull'emendamento Prisco 31.4 di cui è cofirmataria, chiede la possibilità dell'estensione dell'applicazione di un modello agevolato di tassazione, quale quello della cedolare secca, agli straordinari del comparto della difesa e dei vigili del fuoco. Ricorda infatti come gli appartenenti alle Forze armate abbiano compensi che non corrispondono al pericolo che vivono. Ritiene che tale misura concederebbe maggior respiro alle famiglie.
Felice Maurizio D'ETTORE (FI) si associa alle considerazioni della collega Lucaselli, sottolineando come l'approvazione di tale emendamento rappresenterebbe una misura di equità.
Luca PASTORINO (LeU), intervenendo sull'emendamento Prisco 31.4, che dichiara di sottoscrivere, si ricollega al tema proposto nel proprio emendamento 31.6 già respinto dalla Commissione, nel quale chiedeva un rafforzamento delle unità dei vigili del fuoco nella città di Genova. Citando passati interventi del Ministro Salvini, ricorda come sia sempre necessario tenere alta l'attenzione sul comparto dei vigili del fuoco in servizio a Genova.
Il sottosegretario Massimo GARAVAGLIA avverte che sulla questione dei vigili del fuoco di Genova sarà a breve annunciato un intervento da parte del Governo.
La Commissione respinge l'emendamento Prisco 31.4.
Claudio BORGHI, presidente, ricorda che gli emendamenti Cestari 31.2 e D'Incà 31.1 sono accantonati.
Francesco CANNIZZARO (FI) chiede l'accantonamento del proprio articolo aggiuntivo 31.08.
Luigi MARATTIN (PD), a nome dell'intero gruppo del Partito Democratico in Commissione Bilancio, sottoscrive l'articolo aggiuntivo Cannizzaro 31.08.
Claudio BORGHI, presidente, comunica che i deputati Lorenzin, Fassina, Pastorino, Lucaselli e Trancassini sottoscrivono l'articolo aggiuntivo Cannizzaro 31.08.
Andrea MANDELLI (FI) ribadisce la necessità di un'ulteriore riflessione sul tema affrontato dall'articolo aggiuntivo Cannizzaro 31.08.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Cannizzaro 31.08.
Vito DE FILIPPO (PD), intervenendo sul suo emendamento 33.4, ritiene che esso non sia stato sufficientemente approfondito dalla Commissione, in quanto propone misure riguardanti il settore del termalismo, che risulta molto importante per una molteplicità dei suoi effetti. Chiede pertanto l'accantonamento dell'emendamento.
Silvana Andreina COMAROLI (Lega), relatrice, accoglie la richiesta di accantonamento dell'emendamento De Filippo 33.4.
Claudio BORGHI, presidente, avverte che l'emendamento De Filippo 33.4 è da intendersi accantonato.
Francesco BOCCIA (PD) segnala come in riferimento all'articolo 40 ci siano ugualmente emendamenti riguardanti il settore del termalismo. Chiede quindi al Pag. 24Governo di valutare il settore nel suo complesso.
Maria Elena BOSCHI (PD), intervenendo sull'emendamento Migliore 34.6, rileva come sia importante sottoporre alla Commissione una riflessione sul settore delle Forze armate e delle Forze dell'ordine. Ricordando come nella passata legislatura il Governo abbia attuato più interventi sul comparto sicurezza, evidenzia come tale settore abbia sempre ricevuto il sostegno di tutte le forze politiche in modo trasversale. Auspica pertanto un proseguimento di tale impegno, chiedendo l'accantonamento di tale proposta emendativa anche ai fini di una sua più congrua riformulazione.
Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), sottoscrivendo l'emendamento Migliore 34.6, sottolinea come la volontà espressa sia quella di dare un segnale di attenzione alla situazione contrattuale del comparto sicurezza, come espresso anche dalla maggioranza nella precedente seduta della Commissione.
Maria Anna MADIA (PD) ritiene che l'emendamento Migliore 34.6 dimostri come sia da ritenere falsa la distinzione tra governi dell’austerity e governi attenti alle esigenze delle persone. Ricorda le misure adottate dai Governi Renzi e Gentiloni nel settore del comparto sicurezza, cui è stata riconosciuta una sua particolare specificità. Sottolinea come la mancata approvazione dell'emendamento e il mancato stanziamento di risorse riporti per la pubblica amministrazione e nello specifico il comparto sicurezza all'austerità. Dichiara infine di sottoscriverlo.
La Commissione respinge l'emendamento Migliore 34.6.
Luigi MARATTIN (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, ricorda che nella giornata di ieri è stato approvato in Senato il disegno di legge di conversione del decreto-legge in materia fiscale, il quale, viste le modifiche approvate nell'altro ramo del Parlamento, è diventato una vera e propria mini-manovra. A tale proposito, esprime preoccupazione rispetto al rischio di sovrapposizione di tale provvedimento con il disegno di legge di bilancio e al coordinamento dei due provvedimenti. Chiede, quindi, come la presidenza intenda organizzare il prosieguo dei lavori della Commissione.
Claudio BORGHI, presidente, nel condividere le preoccupazioni testé espresse, in replica al deputato Marattin, propone di proseguire i lavori della Commissione fino alle ore 22 della giornata odierna e di convocare l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, domani mattina, al fine di programmare il prosieguo dei lavori e eventualmente indicare un termine per la presentazione delle proposte emendative del Governo e dei relatori.
Nessun altro chiedendo di intervenire, sospende la seduta.
La seduta, sospesa alle 13.30, riprende alle 15.10.
Paolo RUSSO (FI) illustra l'articolo aggiuntivo Brunetta 34.08, di cui è firmatario, sottolineando come si tratti di un importante intervento in favore di lavoratori autonomi e imprese che abbiano subìto perdite su crediti risultanti da elementi certi e precisi, relativi a buoni pasto emessi in virtù di convenzioni Consip per conto di amministrazioni pubbliche. Chiede quindi ai relatori di rivedere il parere precedentemente espresso, auspicando l'accantonamento della proposta emendativa.
Raphael RADUZZI (M5S), relatore, ribadisce l'invito al ritiro, esprimendo, altrimenti, parere contrario sull'articolo aggiuntivo Brunetta 34.08.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Brunetta 34.08 e Labriola 35.06, nonché gli identici Pag. 25emendamenti 36.7 della IV Commissione, Pagani 36.1 e Maria Tripodi 36.3.
Maria Anna MADIA (PD), intervenendo sull'emendamento Migliore 36.2, evidenzia come esso sia volto a stanziare risorse per continuare il percorso già intrapreso dai precedenti Governi e atteso da trent'anni, riguardo al personale della pubblica amministrazione.
La Commissione respinge l'emendamento Migliore 36.2.
Andrea MANDELLI (FI) illustra l'articolo aggiuntivo Maria Tripodi 36.017, di cui è firmatario. Ricorda come un aumento dei fondi destinati alle Forze di polizia, alle Forze armate e ai Vigili del fuoco rappresenti un riconoscimento dell'attività del personale che opera in tali comparti. Chiede quindi ai relatori di rivedere il parere precedentemente espresso, auspicando l'accantonamento della proposta emendativa.
Silvana Andreina COMAROLI (Lega), relatrice, ribadisce il parere espresso in precedenza.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Maria Tripodi 36.017.
Paolo RUSSO (FI) illustra l'articolo aggiuntivo Maria Tripodi 36.028, di cui è firmatario, ricordando che la domanda di sicurezza nelle nostre città cresce continuamente, non solo in ragione dell'immigrazione incontrollata, ma anche per un disagio sociale che aumenta. Evidenzia come l'emendamento indichi non solo gli strumenti normativi, ma anche le coperture finanziarie per rispondere a tale domanda, sia in termini qualitativi, grazie alla competenza e alla dedizione del personale delle Forze dell'ordine, sia in termini quantitativi, attraverso il reclutamento di nuovo personale. Invita pertanto i relatori e il Governo a modificare il loro parere.
Silvana Andreina COMAROLI, relatrice, dopo aver ricordato che l'attenzione del Governo per il tema della sicurezza è ampiamente testimoniata sia dalle assunzioni nel comparto sicurezza previste all'articolo 30 del disegno di legge di bilancio, sia nel cosiddetto decreto-legge «Sicurezza» appena convertito in legge dalle Camere, rileva che l'articolo aggiuntivo Maria Tripodi 36.028 non specifica dove esattamente devono essere reperite le necessarie coperture finanziarie. Dichiara, pertanto, di confermare l'invito al ritiro, esprimendo, altrimenti, parere contrario.
Nunzio ANGIOLA (M5S) interviene rivendicando le assunzioni che sono state decise dal Governo per il Corpo dei Vigili del fuoco e per il Ministero dell'interno.
Luigi MARATTIN (PD) annuncia che tutto il gruppo del PD intende apporre la propria firma alla proposta emendativa in discussione.
Felice Maurizio D'ETTORE (FI) ribadisce il convinto sostegno del suo gruppo alla proposta emendativa in discussione.
Roberto OCCHIUTO (FI) sottolinea che nella proposta emendativa si prevede un importo pari a oltre un miliardo di euro, perché lo stanziamento di tale cifra per il comparto sicurezza era stato annunciato precedentemente dal Ministro Salvini, impegno di cui il suo gruppo ha preso atto con favore. Nel disegno di legge di bilancio, tuttavia, tale importo è stato ridotto a circa 350 milioni di euro, cifra comunque apprezzabile, ma pari ad un terzo di quella che era stata annunciata.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Maria Tripodi 36.028.
Ylenja LUCASELLI (FdI), illustrando l'articolo aggiuntivo Meloni 36.04, di cui è firmataria, si sofferma sul problema del calo demografico e sulla necessità di supportare la crescita e i consumi, anche attraverso aiuti alle famiglie. Il reddito di cittadinanza non aiuta i lavoratori, che Pag. 26sono i beneficiari degli assegni familiari e che, proprio in quanto lavoratori, saranno esclusi dalla misura che il Governo intende introdurre. Afferma, quindi, che il modo migliore per supportare le famiglie sarebbe quello di aumentare gli assegni familiari, riconoscendo a tal fine un apposito contributo all'INPS.
Maria Anna MADIA (PD) stigmatizza la mancanza di chiarezza relativa alla presunta stampa di tessere, forse da parte di Poste Italiane, per la fruizione del reddito di cittadinanza e la mancanza di una necessaria e chiara norma di riferimento. Invita, pertanto, il rappresentante del Governo in Commissione a fornire chiarimenti sul punto.
Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A) sottoscrive l'articolo aggiuntivo in discussione, che condivide, reputando importante rafforzare i provvedimenti a favore della famiglia, e sottolinea, in accordo con la collega che la ha preceduta, l'utilità per il dibattito di avere maggiori notizie sul reddito di cittadinanza e sulla stampa delle relative tessere.
Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) sottoscrive la proposta emendativa Meloni 36.04 e si associa alla richiesta di chiarimenti sul presunto ruolo di Poste Italiane nella vicenda relativa alla stampa di tessere per la fruizione del reddito di cittadinanza, annunciata pubblicamente dal Ministro Di Maio nei giorni scorsi e confermata, anche nelle ultime ore, dallo stesso Ministro e dalla sottosegretaria Castelli.
Felice Maurizio D'ETTORE (FI) sottoscrive, anche a nome degli altri deputati del proprio gruppo, l'articolo aggiuntivo Meloni 36.04, soffermandosi sulla maggiore utilità di un incremento degli assegni famigliari, rispetto all'ancora indeterminato istituto del reddito di cittadinanza.
Elena CARNEVALI (PD) nota come per il reddito e la pensione di cittadinanza siano previsti due fondi da alimentare secondo le esigenze, di cui l'uno potrebbe anche alimentare l'altro. Non si capisce come sia possibile procedere a stampare le tessere per la fruizione di tale reddito senza conoscere, tra l'altro, gli esatti importi dei due fondi. Ritiene, dunque, che una risposta da parte del Governo in questa sede sia assolutamente doverosa.
Vito DE FILIPPO (PD) ritiene che la misura del reddito di cittadinanza, più che un'operazione di contrasto alla povertà, si stia rivelando in modo evidente come un'operazione di costruzione del consenso della forza politica che su tale misura ha impostato la campagna elettorale. Ritiene necessario, pertanto, che il Governo chiarisca al più presto i contorni di questo intervento, viste anche le ultime dichiarazioni del Ministro Di Maio in merito all'affidamento a Poste Italiane della stampa delle tessere per l'erogazione del reddito di cittadinanza.
Luca PASTORINO (LeU) ricorda che durante la scorsa legislatura, di fronte a un atteggiamento di totale chiusura al confronto da parte del Governo, l'allora opposizione avrebbe reagito in maniera molto più violenta rispetto al comportamento delle attuali opposizioni. A tale proposito, ritiene che la presidenza dovrebbe rendersi garante che vi sia un doveroso chiarimento da parte del Governo rispetto alle questioni sollevate.
Giuseppe BUOMPANE, presidente, ribadendo il suo farsi latore delle richieste dei componenti della Commissione al Governo, che riconosce essere politicamente legittime, chiarisce che, comunque, non può obbligare la sottosegretaria Castelli a intervenire. Ricorda, inoltre, che ha consentito lo svolgimento del dibattito anche se l'articolo aggiuntivo in discussione non riguarda la misura del reddito di cittadinanza e le proposte emendative relative all'articolo 21, che istituisce il Fondo per il reddito di cittadinanza, sono state accantonate.
La sottosegretaria Laura CASTELLI, replicando agli interventi svolti, segnala che Pag. 27si è ritenuto di introdurre la possibilità di riallocazione delle risorse dal Fondo per il reddito di cittadinanza al Fondo per la revisione del sistema pensionistico e viceversa, in quanto si prevede che le richieste relative al reddito di cittadinanza andranno via via diminuendo, mentre quelle relative al pensionamento anticipato potrebbero aumentare. Ritiene che la Commissione potrà aprire un dibattito costruttivo sul reddito di cittadinanza quando il Governo presenterà il relativo provvedimento. Per quanto riguarda le misure per la famiglia, ricorda che il bonus bebè è stato inserito nel decreto-legge fiscale, approvato ieri dal Senato, e che il Ministro per la famiglia e le disabilità ha già annunciato la presentazione di un pacchetto di misure per la famiglia.
Luigi MARATTIN (PD) sottolinea che la sottosegretaria non ha risposto alle domande che le sono state poste. Ritiene che sia di una gravità inaudita che la sottosegretaria Castelli, che in questo momento rappresenta il Governo nel suo complesso presso la Commissione bilancio, non chiarisca le dichiarazioni di un membro del Governo, il quale ha affermato che l'Esecutivo ha dato mandato a un soggetto – non si sa se pubblico o privato – di stampare materiale relativo a una misura che non è contenuta in alcun provvedimento normativo, oltretutto, a quanto pare, senza bando di gara. Ritiene che per garantire un ordinato prosieguo dei lavori della Commissione sarebbe meglio che il Governo non rendesse dichiarazioni che poi si rifiuta di chiarire nelle aule parlamentari.
Roberto OCCHIUTO (FI) ritiene che l'accantonamento delle proposte emendative riferite all'articolo 21 sia positivo se serve a delineare i contorni dell'intervento relativo al reddito di cittadinanza. Crede, tuttavia, che se l'intento del Governo è quello della lotta alla povertà, allora, allo stesso modo, andrebbe accantonato anche l'articolo aggiuntivo Meloni 36.04, come pure tutte le proposte emendative analoghe. Segnala, inoltre, che in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo il Ministro Fraccaro avrebbe preannunciato la volontà del Governo di porre la questione di fiducia sul disegno di legge di bilancio già lunedì. Al riguardo, esprime la propria preoccupazione, in quanto si stanno delineando tempi stretti per la discussione del provvedimento in Commissione. A tale proposito, mette in guardia gli altri gruppi di opposizione rispetto al rischio di precostituire un argomento in favore del Governo e della maggioranza, che potrebbero affermare che in Commissione si è svolto un dibattito ampio e articolato, salvo poi presentare un maxi emendamento rispetto al quale non vi sarà la possibilità di apportare modificazioni. Ritiene che tale eventualità, estremamente lesiva dei diritti delle opposizioni, sia inaccettabile. Concludendo, auspica che sia concesso un tempo adeguato per un confronto approfondito sulle proposte del Governo, altrimenti si verrebbe a delineare una grave mortificazione del ruolo del Parlamento.
Giuseppe BUOMPANE, presidente, ricorda che i tempi e le modalità per la presentazione delle proposte emendative dei relatori e del Governo in Commissione saranno oggetto dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che si svolgerà domani mattina.
Paolo TRANCASSINI (FdI) chiede che l'articolo aggiuntivo Meloni 36.04 sia accantonato, anche visto il supporto di tutti i gruppi parlamentari di opposizione. Quanto alla questione relativa alla stampa delle tessere per l'erogazione del reddito di cittadinanza, ritiene che in realtà non vi sia alcun mandato, ma che si tratti esclusivamente di un'operazione di propaganda del Ministro Di Maio.
Pietro NAVARRA (PD) giudica incomprensibile che il Governo non abbia ancora risposto alle richieste di chiarimento dell'opposizione in merito alle dichiarazioni del Ministro Di Maio. Pertanto, rinnova alla rappresentante del Governo l'invito a fornire chiarimenti sulle tessere Pag. 28per l'erogazione del reddito di cittadinanza.
Filippo SENSI (PD) si associa alla richiesta di chiarimento del deputato Navarra e chiede, in particolare, se il Governo abbia coinvolto l'INPS, che dovrebbe essere l'ente maggiormente interessato a tale intervento, nella procedura per la stampa delle tessere per l'erogazione del reddito di cittadinanza.
Francesco CANNIZZARO (FI), nel ricordare che la richiesta di chiarimento sul mandato per la stampa delle tessere per l'erogazione del reddito di cittadinanza proviene da tutti i gruppi di opposizione, propone di sospendere i lavori della Commissione affinché il Governo possa svolgere un approfondimento su questo argomento e rispondere in modo adeguato.
Michele SODANO (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede alla presidenza di far sì che il dibattito non si allontani dalla materia trattata dall'articolo aggiuntivo Meloni 36.04, che non è il reddito di cittadinanza. Auspica, quindi, che non si continui a perdere tempo e che si discuta nel merito delle disposizioni del disegno di legge di bilancio.
Paola DE MICHELI (PD), replicando al deputato Sodano, ricorda che è nelle prerogative dei parlamentari poter discutere della politica economica del Paese. Segnala, inoltre, che, qualora, come annunciato dal deputato Occhiuto, il Governo ponesse la questione di fiducia sul disegno di legge, non vi sarebbe altra occasione di discussione della manovra finanziaria. Auspica, pertanto, che il Governo e i relatori depositino le proprie proposte emendative in tempo per consentirne un adeguato esame in Commissione, facendo presente che costituirebbe un precedente pressoché unico il caso in cui la Commissione bilancio non fosse in grado di terminare i propri lavori prima dell'inizio dell'esame del disegno di legge in Assemblea. Chiede, pertanto, che la presidenza smentisca una tale eventualità e che assicuri alle opposizioni di poter esercitare le proprie prerogative.
Maria Chiara GADDA (PD) chiede alla presidenza che sia garantito il rispetto delle opposizioni, ricordando che il Governo e la maggioranza illudono continuamente i cittadini promettendo misure che, in realtà, ancora non sono definite. A tale proposito, ritiene che sia dovere delle opposizioni chiedere chiarezza in tali circostanze.
Salvatore CAIATA (Misto-MAIE) chiede che il collega Sodano si scusi per le proprie parole, in quanto crede che consentire un confronto corretto, libero e democratico, senza porre limiti, sia fondamentale per il buon andamento dei lavori.
Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) si associa all'intervento del deputato Caiata, ritenendo che i rappresentanti del Governo dovrebbero parlare meno nei programmi televisivi e, invece, spiegare nelle sedi preposte, ossia le aule parlamentari, i propri provvedimenti. Sottolinea che non sono i gruppi di opposizione a far perdere tempo, ma i rappresentanti del Governo che non rispondono in merito alle questioni sollevate.
Marialuisa FARO (M5S), nello scusarsi per le parole utilizzate dal collega Sodano, riconosce che le opposizioni legittimamente discutono il merito delle misure e chiedono chiarimenti. Tuttavia, poiché le modalità applicative del reddito di cittadinanza saranno chiarite con un apposito disegno di legge collegato, invita a rinviare il dibattito in merito a tale misura. Concludendo, auspica che vi sia il contributo delle opposizioni a migliorare il disegno di legge di bilancio e auspica che l'articolo aggiuntivo Meloni 36.04 possa essere accantonato, visto anche l'annuncio da parte del Governo della volontà di presentare un pacchetto di misure in favore della famiglia.
Luigi MARATTIN (PD), ringraziando la deputata Faro, sottolinea, però, che le sue Pag. 29parole smentiscono quanto dichiarato dal Ministro Di Maio, poiché confermano che le modalità applicative della misura del reddito di cittadinanza saranno definite con un disegno di legge collegato.
Andrea MANDELLI (FI) sottolinea che l'interesse del proprio gruppo, che rappresenta un congruo numero di elettori, non è di tipo ostruzionistico, ma è quello di capire l'orientamento del Governo su un provvedimento fondamentale, come il reddito di cittadinanza. Ritiene, però, che su tale argomento il Governo non sia ancora pronto a dare risposte adeguate.
Paolo RUSSO (FI), dichiarando di apprezzare l'intervento della collega Faro, che ha mostrato rispetto per la funzione dei parlamentari, sottolinea tuttavia che il presidente sarebbe dovuto intervenire per far presente al deputato Sodano che in una democrazia rappresentativa gli interventi parlamentari volti ad approfondire un qualsiasi tema non rappresentano una perdita di tempo, ma semmai un valore. Nell'osservare che i lavori sul disegno di legge di bilancio si stanno svolgendo in modo ordinato, senza interventi di carattere ostruzionistico, ricorda che lo slittamento rispetto ai tempi prefissati è dovuto esclusivamente al ritardo con cui il Governo ha presentato il disegno di legge. Precisando che è fisiologico che nel corso dei lavori si verifichi qualche intemperanza da parte di singoli parlamentari, ribadisce il suo disappunto per l'assenza di un tempestivo intervento del presidente a tutela di un principio democratico.
Giuseppe BUOMPANE, presidente, rassicura il collega Russo sulla volontà della presidenza di garantire libertà di intervento a tutti i deputati, segnalando che l'inopportunità dell'intervento del deputato Sodano è stata già rilevata dalla rappresentante del suo gruppo, deputata Faro, che si è scusata per questo. Concorda sul fatto che i lavori della Commissione non costituiscono mai una perdita di tempo.
Felice Maurizio D'ETTORE (FI), nel ringraziare il presidente per la sua presa di posizione e per la sua correttezza, ritiene utile ribadire che in una democrazia lo spazio dedicato alla discussione non rappresenta mai una perdita di tempo. Osserva, peraltro, che non è chiaro rispetto a che cosa si stia eventualmente perdendo del tempo, dato che la maggioranza non è ancora in grado di sapere qual è il reale contenuto della manovra di finanza pubblica in discussione. Nel segnalare l'opportunità di esaminare criticamente tutti gli aspetti della manovra, rileva che il reddito di cittadinanza è strettamente legato ad altre misure sociali, come quelle relative all'articolo aggiuntivo in votazione. Si associa quindi agli interventi dei colleghi Russo e Mandelli, volti a esortare la presidenza a vigilare sul corretto svolgimento dei lavori.
Silvana Andreina COMAROLI (Lega), relatrice, conferma l'invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Meloni 36.04, precisando che altrimenti il parere è da considerarsi contrario, segnalando altresì che è in atto una riflessione su temi legati al contenuto dello stesso articolo aggiuntivo.
Il sottosegretario Massimo GARAVAGLIA conferma che il tema delle politiche sociali e per la famiglia è all'attenzione del Governo, che intende nei prossimi giorni dare una risposta alle sollecitazioni pervenute anche da parte delle forze di opposizione.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Meloni 36.04.
Ylenja LUCASELLI (FdI) illustra l'articolo aggiuntivo Meloni 37.03, di cui è cofirmataria, precisando che esso rientra in un pacchetto di proposte emendative che individuano aiuti concreti a sostegno della natalità, tema fortemente sentito dal gruppo di Fratelli d'Italia. In particolare, l'articolo aggiuntivo prevede l'introduzione dell'IVA agevolata per alcuni prodotti per la prima infanzia. Precisa che non si tratta di uno strumento esaustivo, ma di una Pag. 30base di partenza per realizzare un nuovo sistema di supporto alla famiglia.
Andrea MANDELLI (FI) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Meloni 37.03, rilevando che tale proposta rappresenta un segnale concreto e tangibile di sostegno alla natalità.
Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Meloni 37.03, ricordando che un analogo provvedimento di aiuto alle famiglie per l'acquisto di prodotti per l'infanzia è stato previsto anche nella passata legislatura. Nel precisare che sarebbero preferibili misure di sostegno diretto, reputa in ogni caso non trascurabile un'agevolazione di tipo fiscale, in ragione della rilevanza del costo mensile per le famiglie di prodotti quali pannolini e latte in polvere.
Elena CARNEVALI (PD), nel manifestare la propria preferenza per misure di sostegno alla natalità di carattere universale, come quella presentata dal gruppo Partito Democratico ed esaminata precedentemente, esprime una valutazione favorevole sulla proposta emendativa in discussione, che può rappresentare un aiuto temporaneo, in attesa di una misura più strutturata. Si associa alle considerazioni della collega Lorenzin sulla rilevanza dei costi di alcuni prodotti per l'infanzia sul bilancio delle famiglie.
Francesco CANNIZZARO (FI) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Meloni 37.03.
Paolo RUSSO (FI) osserva che la proposta emendativa in discussione può rappresentare una cartina al tornasole rispetto all'attenzione delle diverse forze politiche verso le misure di sostegno alla natalità. Richiama l'attenzione della Commissione sulla significativa decrescita delle nascite evidenziata nei dati diffusi recentemente dall'ISTAT, ricordando che la natalità rappresenta un indice delle speranze di un Paese. L'articolo aggiuntivo Meloni 37.03 costituisce una prima risposta concreta alle difficili condizioni economiche in cui vengono a trovarsi molte famiglie con la nascita di un figlio e, pertanto, manifesta la sua volontà di sottoscriverlo.
Maria Anna MADIA (PD) rileva che l'approccio del Partito Democratico sul tema delle misure a sostegno alla natalità è differente da quello della proposta emendativa Meloni 37.03. Sottolinea, tuttavia, che è importante sollecitare la maggioranza e il Governo affinché nella manovra siano introdotte misure concrete per venire incontro al desiderio di genitorialità.
Roberto PELLA (FI) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Meloni 37.03, ritenendo di fondamentale importanza mantenere alta l'attenzione sul tema della natalità. Osserva che una delle cause che scoraggia le nascite è legata alle difficoltà economiche che le famiglie devono sopportare a seguito del lieto evento e, pertanto, condivide la proposta di ridurre l'IVA su una serie di prodotti per l'infanzia, venendo così incontro alle esigenze delle famiglie. Si dichiara, quindi, fiducioso che anche la maggioranza convenga sull'opportunità di approvare la proposta emendativa, che avrebbe una ricaduta immediata sul bilancio delle famiglie.
Mauro D'ATTIS (FI) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Meloni 37.03, invitando la maggioranza a sostenere senza timori tale proposta emendativa. Auspica, quindi, che il Governo e i relatori vogliano accogliere l'invito a riflettere ulteriormente sull'opportunità di prevedere nella manovra opportune iniziative a sostegno della natalità.
Felice Maurizio D'ETTORE (FI) sottoscrive convintamente l'articolo aggiuntivo Meloni 37.03, osservando che la proposta emendativa non è un'iniziativa spot, come potrebbe dirsi per il reddito di cittadinanza, bensì avrebbe effetti immediati sui quali, purtroppo, la maggioranza non sembra in grado di sviluppare una discussione, non essendo ancora dato conoscere quale sarà la vera manovra economica che il Governo deciderà di varare.
Pag. 31La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Meloni 37.03.
Elena CARNEVALI (PD) illustra l'articolo aggiuntivo Bonomo 37.029, di cui è firmataria, che riguarda il servizio civile universale e prevede lo stanziamento di ulteriori risorse per consentire di indire, anche in futuro, bandi di concorso per il reclutamento dei giovani che intendano prestare tale servizio. Osserva come il servizio civile universale consenta, da un lato, di svolgere importanti funzioni sociali e, dall'altro, rappresenti comunque una risorsa economica per moltissimi giovani che non hanno ancora un'occupazione stabile. Invita, quindi, la maggioranza e il Governo a sviluppare un'ulteriore riflessione e ad accantonare tale proposta emendativa.
Raphael RADUZZI (M5S), relatore, accogliendo la richiesta della deputata Carnevali, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Bonomo 37.029, nonché l'analogo articolo aggiuntivo Faro 37.035. Propone inoltre l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Panizzut 37.037.
Giuseppe BUOMPANE, presidente, dispone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Bonomo 37.029 e Panizzut 37.037.
Paolo RUSSO (FI) chiede chiarimenti in ordine all'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Panizzut 37.037, che era stato indicato come ritirato.
Giuseppe BUOMPANE, presidente, precisa che la decisione sull'articolo aggiuntivo Panizzut 37.037 non è mutata, essendo stato precedentemente indicato come ritirato per un mero errore materiale.
Avverte, quindi, che la Commissione passa all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 39, dal momento che tutte le proposte emendative riferite all'articolo 38 risultano accantonate.
Vito DE FILIPPO (PD) sottoscrive l'emendamento Rostan 39.8, osservando che la proposta emendativa cerca di dare soluzione al problema delle liste di attesa nell'ambito dell'assistenza sanitaria.
Paolo RUSSO (FI) si domanda quali siano le intenzioni dalla maggioranza e del Governo per ridurre i tempi di attesa per l'erogazione delle prestazioni sanitarie, se anche una proposta emendativa così timida come quella della collega Rostan non viene presa in considerazione. Invita, quindi, i relatori a valutare l'opportunità di accantonare l'emendamento, al fine di non sacrificare il diritto dei cittadini a ricevere le adeguate cure nei tempi opportuni.
Luca PASTORINO (LeU), anche in considerazione delle osservazioni dei colleghi che lo hanno preceduto, invita i relatori a valutare l'opportunità di procedere all'accantonamento dell'emendamento Rostan 39.8, di cui è firmatario.
La sottosegretaria Laura CASTELLI fa presente che il Governo ha già tenuto conto nella stesura dell'articolo 39 delle osservazioni formulate da molti dei deputati intervenuti, tanto da avere previsto, al comma 3, il monitoraggio degli effetti derivanti dagli interventi volti a ridurre i tempi di attesa nell'erogazione delle prestazioni sanitarie finanziati con le risorse stanziate al comma 1. Sostiene altresì che il Governo è ben consapevole della necessità di intervenire in maniera incisiva, specialmente nelle regioni del Sud, in modo da giungere a livelli adeguati di assistenza e ridurre i tempi di attesa, attraverso il sistema di riparto delle risorse previsto dal comma 2 del medesimo articolo 39.
Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Rostan 39.8. Pur essendo convinta della buona fede del Governo riguardo alla formulazione dell'articolo 39, osserva che l'esaurimento delle liste di attesa rappresenta uno dei problemi principali del Servizio sanitario nazionale in questa fase storica, in quanto riguarda la discrepanza Pag. 32nell'accesso al servizio nelle varie regioni italiane. A suo avviso, sarebbe stato più opportuno concentrare l'attenzione e le risorse sulle regioni inserite nel piano di rientro, piuttosto che sulle regioni meridionali. Sostiene che gli strumenti di valutazione sull'impatto delle misure realizzate già esistono; al riguardo, ricorda i livelli essenziali di assistenza e le norme riguardanti la valutazione dei manager sanitari, che possono portare anche alla loro immediata decadenza qualora non vengano raggiunti gli obiettivi di riduzione dei tempi di attesa. Ricorda, inoltre, che riguardo alla riduzione dei tempi delle liste di attesa va tenuta presente la best practice dell'Emilia Romagna, che arriva a sospendere l'attività intramoenia nelle strutture ospedaliere qualora si allunghino i tempi di attesa e stanzia risorse per l'assunzione di personale idoneo alla prestazione dei servizi. Ricorda, altresì, che l'infrastruttura tecnologica per intervenire sulle liste di attesa è stata già prevista da una precedente legge di bilancio. Tuttavia, a suo avviso, l'intervento del Governo non è sufficiente, in quanto andrebbe previsto un ulteriore adeguato finanziamento del Fondo sanitario, finalizzato all'espletamento dei concorsi per l'assunzione di personale in molte regioni italiane.
Roberto OCCHIUTO (FI) ricorda che non solo la somma stanziata è insufficiente, ma i criteri di riparto, ricalcati su quelli stabiliti per il Fondo nazionale, sono penalizzanti per il Mezzogiorno. Esprime, pertanto, la propria preoccupazione al riguardo ed evidenzia che l'emendamento Rostan 39.8 riuscirebbe a riequilibrare la spesa sanitaria tra le varie regioni, superando il meccanismo attuale. Infatti, una delle ragioni della migrazione sanitaria verso Nord risiede proprio nel fatto che i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie al Sud sono lunghissimi. Diminuire i tempi di attesa in queste regioni porterebbe a un riequilibrio del sistema, ma non ritiene che il meccanismo di monitoraggio proposto dal Governo possa essere efficace, in quanto interverrebbe soltanto ex post e non inciderebbe sul riparto delle risorse già avvenuto. Auspica, pertanto, l'accantonamento dell'emendamento.
Vito DE FILIPPO (PD) ritiene che il finanziamento per le infrastrutture tecnologiche dei centri unici per le prenotazioni rappresenti uno spot inserito nel disegno di legge di bilancio, senza però aggredire realmente il problema delle liste di attesa. Segnala che gli emendamenti Rostan 39.8 e Nesci 39.9 provano a inserire una definizione di riparto in fase preliminare delle risorse più oculata e uniforme sul territorio nazionale.
Giorgio TRIZZINO (M5S) richiama l'attenzione sul fatto che lo stanziamento di 50 milioni di euro all'anno per il triennio riguarda soltanto l'ammodernamento tecnologico delle infrastrutture legate ai centri di prenotazione regionali, che ancora oggi sono totalmente slegati tra loro. Ritiene fondamentale uniformare tali centri per giungere a un unico Centro prenotazioni nazionale.
Andrea MANDELLI (FI) condivide i rilievi dei colleghi Paolo Russo e Occhiuto e ricorda che le lunghe liste di attesa incidono negativamente sulla prevenzione e si riverberano su tutto il sistema sanitario. Ritiene che gli emendamenti richiamati dai colleghi possano incidere positivamente sul fenomeno della migrazione sanitaria e invita il Governo a prenderli in considerazione.
Il sottosegretario Massimo GARAVAGLIA (Lega) ricorda che oltre ai 50 milioni stanziati dall'articolo 39, vengono stanziati nel disegno di legge di bilancio ben 2 miliardi di euro per l'edilizia sanitaria. Annuncia che probabilmente le risorse previste all'articolo 39 verranno raddoppiate e anche i fondi per l'edilizia sanitaria verranno aumentati. Ricorda, altresì, che il criterio di riparto dei fondi è su base capitaria e legato sostanzialmente all'età, ma in sede di Conferenza Stato-regioni le anomalie derivanti da tale criterio di riparto vengono risolte attraverso meccanismi di solidarietà tra le regioni. Ritiene, Pag. 33infine, che risolvendo il problema della mobilità sanitaria tra regioni si potrebbero liberare risorse significative nelle regioni che subiscono tale migrazione passiva.
Paolo RUSSO (FI) puntualizza che il dato complessivo della mobilità tra regioni e del riparto delle risorse produce una sperequazione e che la finalità dell'emendamento Rostan 39.8 è quello di provare a utilizzare altre modalità di riparto delle risorse, non quello di aumentarle complessivamente. Ricorda che, attualmente, qualora non si raggiunga un accordo tra le regioni sul criterio di riparto, si riproduce il criterio di riparto dell'anno precedente, cosa che accade ormai da diversi anni proprio perché non esiste una norma che penalizzi il mancato accordo sulla base dei nuovi parametri previsti. Tale sistema, a suo avviso, garantisce risorse aggiuntive alle regioni che già dispongono di risorse adeguate e le nega a quelle che ne avrebbero maggiormente bisogno. Ricorda, inoltre, che il 78 per cento dei cittadini che non utilizzano più il Sistema sanitario nazionale risiede nel Mezzogiorno e che, se nel riparto delle risorse sanitarie non si considera l'elemento della deprivazione sociale, il riparto continuerà a penalizzare le regioni meridionali.
Elena CARNEVALI (PD) evidenzia innanzitutto l'inopportunità dello spacchettamento delle misure attinenti al Servizio sanitario nazionale tra decreto fiscale e la manovra economica in esame, rilevando, inoltre, la volontà della maggioranza di Governo di realizzare con l'articolo 39 del provvedimento una sorta di CUP nazionale di cui però mette in rilievo la difficile realizzazione pratica, soprattutto con riferimento alle regioni impegnate nei piani di rientro sanitario e alla tempistica per realizzare tale infrastruttura informatica. Giudica quindi insufficienti le risorse destinate all'obiettivo, soprattutto se divengono disponibili solo nel 2021.
Nunzio ANGIOLA (M5S) interviene rilevando come l'emendamento in questione sia condivisibile sul piano teorico, ma ridondante per come è formulata la norma in cui si dovrebbe inserire all'articolo 39. Ritiene invece il testo attuale correttamente formulata confidando che ciascuno degli attori coinvolti possa responsabilmente definire i criteri più idonei per implementare il sistema dell'infrastruttura tecnologica in discussione.
Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) sottoscrive l'emendamento in esame definendolo non ridondante, ma, al contrario, idoneo a favorire condizioni di pari opportunità, soprattutto in riferimento a realtà in ritardo su tale problematica, consentendo a queste ultime di allinearsi alle realtà più virtuose.
Luca PASTORINO (LeU) prende atto che la proposta di accantonamento dell'emendamento in esame, di cui è cofirmatario, è stata negata sulla base di una scelta politica chiara, non mancando comunque di sottolineare l'ampia discussione svolta sulla tematica in questione.
La Commissione respinge l'emendamento Rostan 39.8.
Giuseppe BUOMPANE, presidente, avverte che gli emendamenti Nesci 39.9 e Tiramani 39.1 sono stati ritirati.
Paolo RUSSO (FI) interviene sul suo articolo aggiuntivo 39.09, evidenziando come tale proposta emendativa costituisca un modo intelligente per dare risposte al problema dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie, in quanto mira a superare la sperequazione esistente a livello fiscale tra operatori sanitari del comparto della sanità privata e quelli del comparto pubblico, conformandosi alle indicazioni della Corte costituzionale in materia e consentendo un rilancio del comparto della sanità pubblica.
Nunzio ANGIOLA (M5S), in riferimento all'intervento dell'onorevole Russo, richiama l'articolo 34 del provvedimento in tema di sblocco della contrattazione collettiva nazionale e dei relativi miglioramenti Pag. 34economici previsti, nonché gli intendimenti preannunciati dalla Ministra della Salute, Giulia Grillo al riguardo. Deve inoltre rilevare che, in alcuni casi, il meccanismo premiale è utilizzato in modo poco efficace e richiederebbe una profonda revisione.
Andrea MANDELLI (FI) fa presente che quelle in discussione sono tematiche molto importanti e sentite dal Paese, sottolineando che la presente proposta emendativa vuole essere un segnale per il Governo al fine di affrontare e risolvere le problematiche insite nel settore della sanità italiana. Rimarca quindi l'importanza che il tema riveste, anche sul piano simbolico, per il suo gruppo politico.
Ylenja LUCASELLI (FdI) chiede di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Paolo Russo 39.09, spinta dagli interventi dei colleghi che l'hanno preceduta e da considerazioni di carattere generale. Non nascondendosi che le criticità del sistema sanitario non possono essere risolte con singole proposte emendative, rileva, tuttavia, che anche interventi mirati, come quello proposto dall'articolo aggiuntivo in discussione, consentono di dare un segnale forte, soprattutto in relazione alla situazione delle regioni meridionali, caratterizzate da problemi rilevanti quali la migrazione sanitaria e la rinuncia alle cure, anche a causa di tempi di attesa rilevanti.
Felice Maurizio D'ETTORE (FI) segnala che la tassazione agevolata prevista dalla proposta emendativa, incidendo sui premi di produttività, consente di dare una risposta immediata, per la quale non necessitano successivi provvedimenti attuativi, ad una esigenza reale del sistema sanitario. Dichiara pertanto di non comprendere il parere contrario espresso in relazione all'articolo aggiuntivo Paolo Russo 39.09.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Paolo Russo 39.09.
Elena CARNEVALI (PD) sottolinea che l'emendamento a sua prima firma 40.32 rappresenta il punto qualificante delle proposte del Partito democratico in tema di sanità nella manovra di bilancio. Nel ricordare che anche i documenti predisposti dagli uffici hanno evidenziato la prevista riduzione della spesa sanitaria rispetto al PIL, che dovrebbe nei prossimi anni attestarsi ad un livello di poco superiore al 6 per cento, esprime rammarico per il silenzio dei colleghi della Commissione affari sociali attualmente facenti parte della maggioranza, che nella passata legislatura si mostravano particolarmente attivi su queste tematiche. Osserva che la gravità della situazione del settore è evidenziata anche dai numerosi scioperi del personale sanitario in atto in questi giorni. Si è in presenza di un notevole «spread» fra le promesse fatte in materia di salute nei mesi passati e la realtà della manovra di bilancio. Ricorda infatti che il miliardo di aumento del Fondo sanitario era già previsto a legislazione vigente ed inserito nei bilanci di previsione delle regioni. Segnala che tale cifra doveva rappresentare un primo tassello delle risorse necessarie ad effettuare gli investimenti per garantire il mantenimento dei livelli di eccellenza del sistema sanitario italiano, pur in presenza di una spesa pro capite nettamente inferiore a quella dei principali Paesi europei.
Nel ricordare che l'avvio dell'azione di Governo in questo settore nella passata legislatura è stata condizionata da un rilevante fardello ereditato dagli anni precedenti, segnala l'attenzione della passata maggioranza al finanziamento del sistema sanitario. Entrando nello specifico del disegno di legge di bilancio in discussione, manifesta preoccupazione per il fatto che si è ipotizzato di ridurre ulteriormente le risorse aggiuntive a disposizione del sistema, vincolandone una parte alla dirigenza medica. Segnala, inoltre, che anche le misure che si vogliono introdurre con il decreto fiscale all'esame del Senato, sono a valere sul Fondo sanitario esistente. Un sostanziale incremento di tale Fondo sarebbe necessario per l'attesa adozione del decreto tariffe, i rinnovi contrattuali del personale sanitario e il superamento di Pag. 35vincoli di spesa per le nuove assunzioni, come richiesto da tutti i soggetti che operano nel settore. Nel caso si volesse integrare le risorse destinate alla sanità, invita le forze di maggioranza ad adottare un approccio condiviso, eventualmente accantonando l'emendamento in discussione, senza presentare successivamente una proposta emendativa che intesti al Governo eventuali miglioramenti.
Segnala che i due miliardi di risorse aggiuntive previste per l'edilizia sanitaria sono in gran parte ipotetici, in quanto relativi ad un arco temporale assai ampio, mentre nei primi anni la spesa prevista è nell'ordine delle decine di milioni. Nel mostrare apprezzamento per un eventuale superamento del limite di spesa per le nuove assunzioni, ricorda che tale misura potrebbe avvantaggiare solo le regioni che dispongono di risorse finanziarie sufficienti grazie alla solidità dei loro bilanci.
In conclusione, se l'incremento del livello di finanziamento del sistema sanitario previsto con l'emendamento 40.32 appare troppo elevato, invita il rappresentante del Governo ad indicare una cifra rispetto alla quale è possibile trovare una soluzione di convergenza.
Il sottosegretario Massimo GARAVAGLIA, replicando alla deputata Carnevali, ricorda che nella passata legislatura il Fondo sanitario nazionale è stato ridotto di circa 8 miliardi, passando dal 7 al 6,5 per cento del PIL. L'attuale Governo si è quindi trovato nella condizione di studiare misure per invertire tale tendenza. Segnala che si è deciso di esprimere parere negativo in relazione a tutte le proposte emendative, a prescindere dal loro contenuto, che hanno indicato come copertura una riduzione dei punti qualificanti della manovra, finanziati con le risorse stanziate con l'articolo 21. In ogni caso, con la manovra è stato previsto un aumento complessivo delle risorse del Fondo sanitario pari 4,5 miliardi nel prossimo triennio ed è stato annunciato uno stanziamento aggiuntivo di 100 milioni per il 2019 che è pari al 10 per cento della somma già prevista. Invita a non banalizzare il previsto aumento di 2 miliardi delle risorse per l'edilizia sanitaria, ricordando che i meccanismi di programmazione consentono alle regioni di avviare i lavori solo in presenza di uno stanziamento di bilancio sin dalla prima annualità e che a questo servono le risorse indicate per gli anni 2019-2020.
Sottolinea che il ragionamento sulle risorse dedicate al settore va effettuato in maniera più ampia, includendo anche la dimensione socio-sanitaria, che non può essere finanziata con il Fondo sanitario nazionale. Tale dimensione appare fondamentale per realizzare una maggiore integrazione tra ospedale e territorio. In proposito, ricorda che una recente intesa nell'ambito della Conferenza Stato-regioni ha permesso di sterilizzare una prevista riduzione di 1,4 miliardi di fondi sociali. Inoltre, con la manovra, sono stanziati circa 400 milioni annui di risorse aggiuntive, rifinanziando strumenti quali il Fondo per le politiche sociali, il Fondo per le non autosufficienze e quello per la famiglia. Pone in particolare risalto l'allocazione di 75 milioni sul Fondo per l'assistenza al trasporto dei disabili, prevista non per una singola annualità ma a decorrere dal prossimo anno senza limitazioni temporali. Fondo che a legislazione vigente non recava risorse. In conclusione, ribadisce l'invito a guardare con attenzione e senza pregiudizi alle politiche adottate dal Governo per invertire la rotta in relazione al finanziamento del sistema socio-sanitario.
Beatrice LORENZIN (Misto-CP) ringrazia, innanzitutto, il sottosegretario Garavaglia per avere, con il suo intervento, aperto un confronto serio che qualifica il dibattito in Commissione sul provvedimento.
Sottoscrive, quindi, l'emendamento Carnevali 40.32 ed entra nel merito delle disposizioni sul servizio sanitario, sviluppando un ragionamento sulle risorse finanziarie assegnate al settore.
Rileva, in primo luogo, che la sanità è sempre stata oggetto di pesanti riduzioni Pag. 36di bilancio e che, adesso, la spesa sanitaria è spesa sotto la soglia del 6,2 per cento del PIL.
Lei stessa sa bene quanto, in passato, le riduzioni al bilancio della sanità abbiano arrecato non pochi problemi al settore e, ancora oggi, gli effetti si stanno producendo. Ricorda, quindi, che si è sempre battuta, quando era Ministro per la sanità, affinché non si procedesse ad ulteriori riduzioni delle risorse economiche e il budget sanitario fosse un budget effettivo in grado di consentire alle regioni di contare su risorse certe.
Passa, quindi, a sottolineare i danni che il mancato incremento di appena 600 milioni di euro del fondo per la sanità provocherà a livello nazionale, non permettendo l'accesso a terapie assolutamente necessarie e comuni a moltissimi italiani, mentre la straordinaria spesa pubblica finanziata in deficit per le misure del reddito di cittadinanza e di quota cento nel sistema previdenziale arrecherà vantaggi esigui a una ben più ridotta platea.
Ricorda, quindi, di aver presentato proposte emendative volte a finanziare il sistema sanitario che risultano meno impattanti sulla manovra ed auspica che si possa aprire una riflessione sulla necessità di assicurare al settore sanitario gli adeguati stanziamenti di bilancio.
Conclude sottolineando che è vero che le Regioni hanno distratto i fondi dall'assistenza sociosanitaria per cercare di mantenere dei livelli di prestazioni accettabili, ma ciò non esime il Governo e la maggioranza dal cercare di recuperare le risorse finanziarie in grado di sostenere l'efficienza del sistema sanitario nazionale.
Andrea CECCONI (Misto-MAIE) osserva che nell'ambito della sanità pubblica ci sono luci e ombre e prende atto degli sforzi fatti dal Governo per cercare di reperire le risorse sufficienti per continuare ad assicurare le necessarie prestazioni.
Comprende anche l'importanza di avere recuperato circa 1,4 miliardi di euro dai servizi sociali, ma ritiene che occorra fare di più. Lamenta, infatti, che il Governo e la maggioranza hanno trovato le risorse per finanziare una serie di importanti interventi, mentre la sanità si è dovuta accontentare delle poche risorse residue. Ciò è tanto più incomprensibile se si considera che la legge di bilancio ha fatto ampliamento ricorso all'indebitamento.
Invita, quindi, a riflettere sull'opportunità di trovare ulteriori risorse anche al fine di evitare che la sanità pubblica possa essere svenduta a chi poi ne approfitterebbe per lucrarci sopra.
Giuseppe BUOMPANE, presidente, nel riconoscere l'evidente importanza della tematica oggetto de dibattito, avverte che per l'economia dei lavori si riserva di applicare per la seduta in corso la regola in base alla quale nelle fasi di dichiarazioni di voto possono prendere la parola solo coloro che sono legittimati a partecipare al voto. Pertanto darà solo la parola ai deputati appartenenti alla Commissione Bilancio e a loro sostituti.
Luigi MARATTIN (PD) non ritiene veritieri i dati citati dal sottosegretario Garavaglia riguardo alla contrazione subita dalla spesa sanitaria, rispetto al PIL, durante il Governo Renzi. Anzi, rileva che tale rapporto è diminuito solo con l'attuale legge di bilancio. Rileva anche che il rapporto con il PIL non assume realmente significato per questo settore di spesa, potendosi finanche prefigurare il paradosso che l'aumento di ricchezza riduca l'esigenza di assistenza sanitaria di una popolazione.
Evidenzia, poi, che la spesa regionale non sanitaria vale oltre 15 miliardi di euro e, pertanto, auspica che le risorse alle regioni possano essere ridotte anche da altri settori.
Andrea MANDELLI (FI) condivide i ragionamenti sull'opportunità di aumentare le risorse a disposizione della sanità pubblica. Sottolinea, infatti, che molta parte della richiesta di prestazioni sanitarie Pag. 37del Paese viene offerta da strutture private e, quindi, è necessario fare tutti insieme una riflessione per cercare di incrementare una spesa che ha ricadute immediate sul benessere dei cittadini.
Le Commissioni respingono l'emendamento Carnevali 40.32.
Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A) illustra il suo emendamento 40.2, volto ad aumentare il livello del fabbisogno sanitario nazionale standard, portandolo da 114.435 milioni di a 114.950 milioni di euro, permettendo in tal modo al Governo di migliorare l'efficacia della sua azione.
Elena CARNEVALI (PD), critica il fatto che lo stanziamento di risorse in conto capitale per l'edilizia sanitaria parta dal 2021 con la giustificazione che occorra tempo per la progettazione degli ospedali e che quindi sia inutile stanziare risorse aggiuntive negli anni precedenti. Ricorda che i precedenti governi sono stati criticati pur avendo stanziato 7 miliardi di euro sui fondi sociali, pertanto l'esiguo finanziamento non si giustifica con il fatto che sono state aggiunte risorse sui fondi di natura sociale. Per tali motivi sottoscrive l'emendamento Lorenzin 40.2.
La Commissione respinge l'emendamento Lorenzin 40.2.
Anna ASCANI (PD), chiede di accantonare il suo emendamento Ascani 40.6, perché ritiene che il tema affrontato dalla sua proposta emendativa raccolga consensi tra i vari gruppi e che quindi sia meritevole di una ulteriore riflessione da parte del Governo.
Raphael RADUZZI (M5S), relatore, accogliendo la richiesta della deputata Ascani, propone l'accantonamento dell'emendamento Ascani 40.6.
Giuseppe BUOMPANE (M5S), presidente, dispone quindi l'accantonamento dell'emendamento Ascani 40.6 e sospende la seduta per una breve pausa.
La seduta, sospesa alle 19,40, riprende alle 20.
La Commissione respinge l'emendamento Paolo Russo 40.45.
Paola DE MICHELI (PD) nell'intervenire ad illustrare l'emendamento Moretto 40.66, di cui è cofirmataria, identico agli emendamenti Fiorini 40.8, Lacarra 40.73, Lorenzin 40.78, Polverini 40.35, Epifani 40.71, sottolinea le finalità che lo stesso si pone in termini di tutela del sistema termale caratterizzato da problemi di sostenibilità economica, ed in passato oggetto di provvedimenti mirati, e ne chiede, infine, l'accantonamento per poter svolgere ulteriori riflessioni sulla tematica in oggetto.
Silvana Andreina COMAROLI (Lega), relatrice, accoglie la richiesta di accantonamento.
Giuseppe BUOMPANE, presidente, preso atto del parere conforme del Governo, dispone quindi l'accantonamento degli identici emendamenti Fiorini 40.8, Lacarra 40.73, Lorenzin 40.78, Polverini 40.35, Epifani 40.71 e Moretto 40.66.
Elena CARNEVALI (PD) rileva come l'emendamento De Filippo 40.48 abbia lo scopo di prevedere, così come fatto negli anni passati, risorse sia per i farmaci innovativi sia per quelli oncologici. Evidenzia l'importanza di tali tipologie di farmaci e la conseguente opportunità di mantenere ed alimentare i fondi previsti a tale scopo.
La Commissione respinge l'emendamento De Filippo 40.28.
Elena CARNEVALI (PD) interviene per chiedere alla relatrice di modificare il parere espresso sull'emendamento Rizzo Nervo 40.29 in quanto lo stesso ha le medesime finalità in materia di cosiddetti Pag. 38super ticket dell'emendamento Frassini 40.3, in precedenza accantonato. Ne chiede, infine, l'accantonamento.
Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A) si associa alle considerazioni svolte dalla collega Carnevali.
Silvana Andreina COMAROLI (Lega), relatrice, accoglie la richiesta di accantonamento.
Giuseppe BUOMPANE, presidente, preso atto del parere conforme del Governo, dispone l'accantonamento dell'emendamento Rizzo Nervo 40.29.
Giuditta PINI (PD), nell'illustrare il suo emendamento 40.33, sottolinea come negli ultimi anni si sia registrato un aumento esponenziale delle malattie sessualmente trasmissibili a fronte di una forte diminuzione dell'uso di contraccettivi da parte delle donne. Chiede, per far fronte a tale problematica, per il biennio 2019-2020 la possibilità di prevedere la contraccezione gratuita per una serie di beneficiari.
Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A), chiede di sottoscrivere l'emendamento in esame, nonché il suo accantonamento al fine di svolgere ulteriori riflessioni, evidenziando come lo stesso abbia un basso impatto economico ma un alto impatto sociale.
Elena CARNEVALI (PD), ricorda le finalità della proposta emendativa in esame facendo presente, inoltre, che in Lombardia è stato approvato un ordine del giorno che prevede di introdurre in modo sperimentale la possibilità della contraccezione gratuita.
Roberto OCCHIUTO (FI), nell'evidenziare le finalità meritorie dell'emendamento in questione, si chiede per quale motivo il Governo non abbia ritenuto si esprimersi in precedenza sul tema posto dall'emendamento Paolo Russo 40.45. Sarebbe invece stato opportuno chiarire l'avviso del Governo in merito alle modalità di riparto del Fondo Sanitario Nazionale, con particolare riferimento al riparto per alcune regioni, soprattutto del Sud del Paese, in modo da rendere tale ripartizione più equilibrata.
Pietro NAVARRA (PD) interviene per sottoscrivere l'emendamento in esame.
Paolo RUSSO (FI), richiamando l'intervento del collega Occhiuto – e rilevando che per un disguido non è stato presente nei primi minuti di ripresa dei lavori della Commissione – sottolinea la finalità dell'emendamento in discussione, soffermandosi in particolare sul Fondo Sanitario Nazionale, su come lo stesso debba intervenire per far fronte alle priorità che con lo stesso si vogliono tutelare, nonché sulla disciplina di riparto dello stesso con riguardo alle regioni meridionali.
Andrea MANDELLI (FI), interviene soffermandosi sulla importanza della tematica dei LEA, evidenziando la necessità di finanziare tali strumenti per realizzare appieno il diritto alla salute dei cittadini.
La Commissione respinge l'emendamento Pini 40.33.
Andrea MANDELLI (FI) illustra l'emendamento Pentangelo 40.56, precisando che la prima parte proroga le tariffe per la remunerazione delle prestazioni specialistiche ambulatoriali, mentre la seconda disciplina l'inserimento delle prestazioni non previste nel nomenclatore tariffario. Finalità di tale proposta è quella di garantire la piena applicazione dei livelli essenziali di assistenza al fine di garantire la tutela della salute per tutti ci cittadini.
Elena CARNEVALI (PD) richiama la sua esperienza di relatrice nella passata legislatura sul provvedimento di aggiornamento di livelli essenziali di assistenza e del nomenclatore tariffario, provvedimento che ha rappresentato un atto di civiltà in quanto ha fornito una risposta lungamente attesa ad un bisogno reale. In quella sede, al fine di non vanificare Pag. 39l'intesa raggiunta in sede di Conferenza Stato-regioni, la Commissione affari sociali ha deciso che i necessari rilievi avrebbero potuto trovare un esito in sede di ulteriore aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, per il quale è stata prevista una procedura meno rigida. Esprime rammarico per il fatto che il parere contrario sull'emendamento 40.33 appena respinto, sia stato motivato con l'inopportunità di un ampliamento dei livelli essenziali di assistenza in relazione ad una specifica tematica, ricordando che una previsione di questo tipo è contenuta anche nel decreto fiscale all'esame del Senato nonché in una proposta di legge in discussione presso la XII Commissione. Nel richiedere al Governo dati precisi sulle risorse necessarie ad una piena fruizione dei nuovi livelli essenziali di assistenza, auspica che l'aggiornamento del nomenclatore tariffario sia attuato in tempi rapidi. In conclusione, preannuncia un voto favorevole sugli identici emendamenti Pentangelo 40.56 e Caiata 40.76.
Paolo RUSSO (FI) segnala che gli identici emendamenti in discussione hanno lo scopo di sostenere un approccio più rapido all'aggiornamento del nomenclatore tariffario, ricordando che in molti casi la lentezza provoca disfunzioni. Citando a titolo esemplificativo le operazioni per il trapianto di cornea, segnala che l'attuale tariffario di fatto scoraggia l'adozione di tecniche innovative, con conseguente mancato aggiornamento del personale sanitario.
Carmelo Massimo MISITI (M5S) esprime il timore che le proposte emendative in discussione possano costituire uno stimolo ad effettuare interventi sanitari senza tenere conto del rapporto costi-benefici e in assenza di una sperimentazione adeguata.
Andrea MANDELLI (FI) dichiara il suo disaccordo rispetto a quanto sostenuto dal collega Misiti, segnalando che l'innalzamento dell'asticella delle prestazioni sanitarie, anche in un ambito concorrenziale tra pubblico e privato, si risolve in migliori prestazioni per il cittadino.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Pentangelo 40.56 e Caiata 40.76 e l'emendamento Cecconi 40.77.
Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A) illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 40.01 che prevede di istituire un Fondo per la prevenzione delle dipendenze, con una dotazione di 200 milioni di euro annui, segnalando che da molto tempo le politiche in tal senso appaiono deficitarie. Sottolinea che si sta verificando una impennata del consumo di droghe pesanti, in particolare eroina, e che molti adolescenti sottovalutano il pericolo di tali sostanze. Sollecita quindi un accantonamento della proposta emendativa, dichiarandosi disponibile a valutare eventuali riformulazioni, al fine di potere affrontare un tema di indubbia rilevanza ma ormai oggetto di scarsa attenzione da parte dell'opinione pubblica.
Andrea MANDELLI (FI) sottoscrive l'articolo aggiuntivo 40.01, condividendone le finalità e richiamando le motivazioni illustrate dalla presentatrice, la collega Lorenzin. Coglie l'occasione per segnalare che, secondo quanto riportato da agenzie di stampa, la ministra Grillo ha appena annunciato un incremento delle risorse destinate alla sanità all'interno della manovra di bilancio. Esprime in proposito la convinzione che tale incremento sia stato determinato anche dal dibattito in corso e osserva che ciò non può essere motivato con logiche di partito, in quanto la spesa sanitaria costituisce in realtà un investimento sulla salute dei cittadini.
Felice Maurizio D'ETTORE (FI) ritiene che il contenuto dell'articolo aggiuntivo 40.01 possa rappresentare un'utile strumento a disposizione degli enti territoriali, consentendo di intervenire in maniera immediata ed efficace per contrastare la dilagante diffusione delle dipendenze. Si Pag. 40associa quindi alla richiesta di accantonare tale proposta emendativa.
Luigi MARATTIN (PD) stigmatizza il comportamento della ministra Grillo che annuncia via twitter ipotetici emendamenti in materia sanitaria, dal contenuto indefinito, ignorando che la sede propria di confronto dovrebbe essere quella delle aule parlamentari.
Elena CARNEVALI (PD) esprime anch'essa un giudizio fortemente critico sull'operato della ministra Grillo che ignora il ruolo del Parlamento, come dimostrato dal comportamento odierno nonché dalla quasi completa assenza rispetto ai lavori della Commissione affari sociali negli ultimi mesi. Si dichiara indispettita anche dal fatto che continuano a non essere chiaro il contenuto delle ipotetiche modifiche alla manovra di bilancio. Considera inaccettabile un atteggiamento che svilisce il ruolo del Parlamento, atteggiamento opposto ai proclami fatti in passato, ricordando che per senso di responsabilità il suo gruppo ha fino a questo momento evitato di inserire nel dibattito in corso riferimenti ai gravi episodi che riguardano un importante esponente dell'attuale Governo.
Roberto PELLA (FI) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Lorenzin 40.01, ricordando la rilevanza del ruolo dei comuni nel contrasto al gioco di azzardo patologico. Chiede al Governo di mantenere fede agli impegni in tal senso assunti dal precedente esecutivo in sede di Conferenza unificata.
Giuditta PINI (PD) sottoscrive l'articolo aggiuntivo 40.01 Lorenzin.
Maria Anna MADIA (PD) chiede alla rappresentante del Governo di precisare i contenuti delle proposte emendative che la Ministra della salute Giulia Grillo ha annunciato sui social network, dichiarando di incrementare le risorse finanziarie destinate alla sanità.
La sottosegretaria Laura CASTELLI osserva che il sottosegretario Garavaglia, nel suo intervento in Commissione, ha già dato conto dell'incremento dei fondi per le liste d'attesa e per l'edilizia sanitaria che sono state successivamente riportate dalla ministra della salute. Precisa, inoltre, che le misure saranno meglio definite in sede di accordo nella conferenza Stato-Regioni.
Maria Anna MADIA (PD) chiede un chiarimento su quale sia l'ammontare delle risorse che verranno stanziate.
La sottosegretaria Laura CASTELLI precisa che i fondi destinati alle liste di attesa verranno quantomeno raddoppiati e che verranno altresì incrementati gli attuali due miliardi di euro stanziati per l'edilizia sanitaria.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Lorenzin 40.01 e Rostan 40.02, 40.010 e 40.012.
Maria Teresa BELLUCCI (FdI) illustra l'articolo aggiuntivo 40.022, a sua prima firma, che incrementa la dotazione del fondo nazionale per le politiche sociali di cento milioni di euro. Fa presente come le maggiori risorse siano destinate alle politiche per il contrasto alle droghe, rilevando che negli ultimi anni sono in costante aumento il numero di morti per consumo di oppiacei e che è sempre più urgente una seria e adeguata politica di prevenzione. Osserva inoltre che la conferenza sullo stato delle droghe non viene più celebrata da ben nove anni, nonostante sia espressamente previsto da disposizioni normative. Rivolge quindi un invito alla maggioranza e al Governo a essere coerenti e chiede l'accantonamento della propria proposta emendativa.
Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A), pur rilevando la diversa impostazione di fondo rispetto alla sua proposta emendativa, sottoscrive l'articolo aggiuntivo Bellucci 40.022 e si associa alla richiesta della collega di cominciare a occuparsi seriamente della prevenzione nell'ambito delle Pag. 41politiche di contrasto alla droga. Fa presente, quindi, che nel decreto sicurezza sono state introdotte numerose misure per la lotta allo spaccio, ma senza un'adeguata prevenzione tali misure risultano molto meno efficaci.
Andrea MANDELLI (FI) sottoscrive, a sua volta, l'articolo aggiuntivo Bellucci 40.022 ed invita i relatori del Governo a riflettere attentamente sugli effetti dannosi derivanti dal consumo delle droghe. Si tratta di argomenti che devono essere necessariamente affrontati e ribadisce che le risorse economiche stanziate in tale ambito non costituiscono una spesa, ma un investimento per il Paese.
Elena CARNEVALI (PD) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Bellucci 40.022.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Bellucci 40.022.
Giuseppe BUOMPANE, presidente, ricorda che l'articolo aggiuntivo Amitrano 40.039 è accantonato. Invita, quindi, i relatori a formulare i pareri sulle proposte emendative riferite agli articoli da 41 a 50.
Raphael RADUZZI (M5S), relatore, formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'emendamento Pedrazzini 41.8, nonché sull'articolo aggiuntivo Lorenzin 41.02. Propone, quindi, di accantonare gli articoli aggiuntivi Cecconi 41.03 e Massimo Enrico Baroni 41.026. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Saccani Jotti 41.07. Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Boldi 41.018, Tomasi 41.021, Leda Volpi 41.023 e Lapia 41.024. Propone di accantonare gli identici emendamenti Bellachioma 42.4 e Marattin 42.6. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Colla 42.8. Propone di accantonare gli emendamenti Grimoldi 42.3 e Frassini 42.5, mentre invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Bond 42.9. Propone di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Borghese 42.03 e Sabrina De Carlo 42.034, mentre invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Osnato 42.09. Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Gemmato 42.015, Zolezzi 42.031, Carbonaro 42.032 e Massimo Enrico Baroni 42.033. Propone, altresì, di accantonare l'articolo aggiuntivo Tomasi 43.05, mentre invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Carfagna 43.015. Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Caso 43.020, nonché gli identici articoli aggiuntivi 43.021 della II Commissione e Bazoli 43.010. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo 43.022 della II Commissione. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo 43.024 della II Commissione e sull'articolo aggiuntivo Bazoli 43.013. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo 43.023 della II Commissione e sull'articolo aggiuntivo Bazoli 43.012. Propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Prestigiacomo 43.02. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Fassina 44.2, nonché degli articoli aggiuntivi Saltamartini 44.07, Sozzani 44.05 e Occhiuto 44.011. Propone di accantonare gli emendamenti Latini 45.1 e Gabriele Lorenzoni 45.4, mentre invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli articoli aggiuntivi Lucaselli 45.01, Carfagna 45.06 e Prestigiacomo 45.08. Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Mollicone 46.02, Casciello 42.010, Pretto 46.023, Carbonaro 46.025, Franceschini 46.010, Rosato 46.011 e Paolo Russo 46.012. Propone di accantonare l'emendamento Emanuela Rossini 47.8. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli emendamenti Rossi 48.2, Crosetto 48.9 e Marin 48.4. Propone di accantonare l'emendamento Tuzi 48.1. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli emendamenti Barelli 48.3, Ciaburro 48.11, Bellachioma 48.10, Cenni 49.74, mentre propone di accantonare l'emendamento Luca De Carlo 49.142. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli identici emendamenti Caretta 49.208, Incerti 49.79, Annalisa Baroni 49.85, Paolo Russo Pag. 4249.29 e Fornaro 49.105, nonché dell'emendamento Gallinella 49.26. Propone di accantonare gli emendamenti Vanessa Cattoi 49.35 e L'Abbate 49.27, mentre invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Boccia 49.109. Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi De Menech 49.051, Sasso 49.073, Golinelli 49.071 e Schullian 49.05, mentre invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Schullian 49.010. Propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Lolini 49.080, mentre invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Benedetti 49.020. Propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Del Sesto 49.045, mentre invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli articoli aggiuntivi Gadda 49.049 e 49.050. Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Critelli 49.063, Viviani 49.069 e Lo Monte 49.067, mentre invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Boldrini 49.025 e degli identici articoli aggiuntivi Paolo Russo 49.046 e Gastaldi 49.088. Propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Gagnarli 49.043, mentre invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo D'Alessandro 49.052. Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Gastaldi 49.075, Coin 49.079, Liuni 49.090 e Lolini 49.092. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli articoli aggiuntivi Spena 49.0103 e Fornaro 50.12. Infine, propone di accantonare gli emendamenti Conte 50.13 e Foti 50.8.
La sottosegretaria Laura CASTELLI concorda con i pareri e con le proposte di accantonamento del relatore.
Giuseppe BUOMPANE, presidente, comunica che le proposte emendative su cui verte la proposta di accantonamento del relatore devono intendersi accantonate.
Andrea MANDELLI (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, propone ai relatori di esprimere anche il parere sugli emendamenti presentati agli articoli successivi.
Luigi MARATTIN (PD) si associa alla proposta del deputato Mandelli.
Giuseppe BUOMPANE (M5S), presidente, ricorda che la programmazione dei lavori della Commissione prevede di proseguire fino alle ore 22, circostanza che suggerisce di partire da subito con l'esame degli emendamenti relativi all'articolo 41.
Paolo RUSSO (FI) chiede la ragione di questa scelta e ritiene preferibile ricevere subito i pareri dei relatori.
Stefania PRESTIGIACOMO (FI) chiede se i relatori siano in grado di fornire il parere su tutti i rimanenti articoli.
Silvana Andreina COMAROLI (Lega), relatrice, si dichiara disponibile a fornire i pareri sugli emendamenti fino a quelli riferiti all'articolo 55.
Giuseppe BUOMPANE (M5S), presidente, invita quindi i relatori a fornire i pareri sugli emendamenti riferiti agli articoli 51, 52, 54 e 55, prima di riprendere l'esame degli emendamenti relativi all'articolo 41.
Raphael RADUZZI (M5S), relatore, con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 51, invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli identici emendamenti Magi 51.26, Madia 51.21 e Zanettin 51.17, e propone di accantonare gli emendamenti Lucchini 51.3, Sozzani 51.20, gli identici emendamenti Terzoni 51.1 e Terzoni 51.23, gli identici articoli aggiuntivi Centemero 51.04, 51.01 della VI Commissione e Centemero 51.019, gli identici articoli aggiuntivi Centemero 51.017, 51.02 della VI Commissione e Centemero 51.03, nonché l'articolo aggiuntivo Cattoi 51.018. Con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 52, propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi 52.01 della VII Commissione e Marzana 52.017; esprime parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi 52.02 della VII Commissione e Ascani 52.012; invita al ritiro, altrimenti Pag. 43esprimendo parere contrario, degli articoli aggiuntivi Fratoianni 52.04 e Toccafondi 52.09; propone quindi l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Toccafondi 52.010, invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli articoli aggiuntivi Ascani 52.016 e Casa 52.018. Con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 54 propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Belotti 54.067; invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Ferraioli 54.04; propone quindi l'accantonamento degli articoli aggiuntivi 54.01 della VII Commissione e Carbonaro 54.068; esprime parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi 54.02 della III Commissione e Sangregorio 54.08, nonché sugli identici articoli aggiuntivi 54.03 della III Commissione e Quartapelle Procopio 54.036; propone quindi l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo D'Attis 54.040; invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Sozzani 54.045; propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Andreuzza 54.066 e Misiti 54.020; invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Dall'Osso 54.022; propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Misiti 54.023 e 54.021. Con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 55 propone di accantonare l'emendamento Giachetti 55.7; invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Pella 55.5; propone l'accantonamento degli emendamenti Bellachioma 55.1, Bellachioma 55.2 e Tomasi 55.4, nonché degli articoli aggiuntivi Fidanza 55.042 e Fidanza 55.07; invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli articoli aggiuntivi Stumpo 55.021 e Fassina 55.026; propone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Benamati 55.030 e Pentangelo 55.032, nonché degli articoli aggiuntivi Rampelli 55.040, Capitanio 55.061, Maccanti 55.063, Rizzo 55.066, Benvenuto 55.067 e Morelli 55.062.
La sottosegretaria Laura CASTELLI concorda con i pareri e con le proposte di accantonamento del relatore.
Giuseppe BUOMPANE, presidente, comunica che le proposte emendative su cui verte la proposta di accantonamento del relatore devono intendersi accantonate.
Stefania PRESTIGIACOMO (FI), intervenendo sull'emendamento Pedrazzini 41.8, ritiene che l'incremento del numero dei contratti di formazione specialistica dei medici previsto dal Governo sia insufficiente e che l'emendamento permetta di stanziare risorse aggiuntive al fine di aumentare in maniera considerevole il numero dei contratti. Chiede pertanto al Governo di rivedere il parere sull'emendamento ed eventualmente accantonarlo.
Elena CARNEVALI (PD) interviene per sostenere e sottoscrivere l'emendamento Pedrazzini 41.8. Dichiara di non essere d'accordo con l'ipotesi di una riduzione degli anni di formazione nell'ambito dei contratti. Ritiene che non si possa risolvere il problema della carenza di specializzandi attraverso un intervento una tantum. Stigmatizza la confusa diffusione di notizie da parte del Governo sull'abolizione del numero chiuso nelle Università. Segnala che le regioni chiedono di stabilire il fabbisogno relativo ai contratti di formazione su base regionale, in modo da evitare che bandi di concorso vadano deserti, soprattutto nelle aree svantaggiate soggette a spopolamento, in quanto molti medici preferiscono svolgere la libera professione piuttosto che recarsi in tali aree.
Andrea MANDELLI (FI) sostiene l'emendamento Pedrazzini in quanto cerca di incrementare i contratti di formazione specialistica. Auspica l'accantonamento dell'emendamento al fine di trovare le risorse necessarie, o, in alternativa, ne propone la riformulazione per permettere al Governo di inserirlo all'interno di un'altra proposta.
Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A) sottoscrive l'emendamento Pedrazzini 41.8 e si complimenta con i presentatori per la redazione e la qualità tecnica della proposta. Ricorda come il modello Pag. 44delle specializzazioni sia stato modificato ben 11 volte nel corso degli ultimi anni. Critica l'idea di ridurre il numero di anni di formazione previsti per ogni borsa di studio giustificata da esigenze di mera riduzione della spesa, in quanto un siffatto ragionamento deve essere esclusivamente legato ad un certo numero di ore di studio e di esercizio pratico finalizzato ad ottenere una certificazione del medico a livello europeo. Ciò permette ai medici italiani di essere tra i migliori non solo a livello europeo, ma anche mondiale, e di essere molto richiesti anche all'estero. Ricorda che gli interventi precedenti hanno tenuto conto dell'avanzamento della tecnologia e delle necessità di regioni e università. L'emendamento tiene conto dei reali fabbisogni delle regioni in quanto negli ultimi anni la programmazione delle necessità del personale medico è diventata sempre più precisa. Si associa alla richiesta di accantonamento al fine di permettere una corretta valutazione della proposta.
La Commissione respinge l'emendamento Pedrazzini 41.8.
Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A) illustra le finalità del suo articolo aggiuntivo 41.02, in particolare evidenzia come con esso si preveda, a partire dal gennaio 2019, la confluenza di 600 milioni di euro nella quota di finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale, con evidenti benefici in termini di risorse disponibili per il Servizio sanitario nazionale, attraverso l'istituzione di un'apposita accisa sul tabacco. Ne chiede, infine, l'accantonamento.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Lorenzin 41.02.
Andrea MANDELLI (FI) interviene sull'articolo aggiuntivo Saccani Jotti 41.07, di cui è cofirmatario, evidenziando come le finalità dello stesso siano quelle del miglioramento delle pratiche di prevenzione di alcune tipologie tumorali, prevedendo, a tale scopo, finanziamenti destinati alla rete oncologica (IRCCS) al fine di favorire lo sviluppo di nuove tecnologie anti-tumorali. Ne chiede, infine, l'accantonamento in modo da svolgere ulteriori riflessioni sulla tematica in questione.
Il sottosegretario Massimo GARAVAGLIA si dichiara d'accordo all'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Saccani Jotti 41.07, in considerazione anche della delicatezza della tematica oggetto della proposta emendativa in esame.
Giuseppe BUOMPANE presidente, preso atto del parere favorevole anche dei relatori, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Saccani Jotti 41.07. Avverte quindi che il medesimo articolo aggiuntivo è stato sottoscritto anche dal deputato Pastorino.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 22.10.