INTERROGAZIONI
Martedì 30 ottobre 2018. — Presidenza del presidente Claudio BORGHI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.
La seduta comincia alle 14.25.
5-00793 Tabacci: Sulle eventuali interlocuzioni tra il Ministero dell'economia e delle finanze e le principali agenzie di rating in merito all'opzione di pensionamento anticipato «quota 100».
La sottosegretaria Laura CASTELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato).
Bruno TABACCI (Misto-+E-CD) si limita a prendere atto della risposta della rappresentante del Governo, rilevando peraltro che il dubbio relativo alla natura una tantum oppure strutturale dell'opzione di pensionamento anticipato «quota Pag. 29100» sarà presto fugato dalla presentazione del disegno di legge di bilancio per il 2019. Ritiene invece molto grave la presenza di questa e altre ambiguità negli annunci del Governo relativi ai prossimi interventi finanziari e lamenta come il susseguirsi di annunci contraddittori abbia contribuito all'innalzamento dello spread e alla pesante caduta della fiducia degli investitori.
Claudio BORGHI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.30.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 30 ottobre 2018. — Presidenza del presidente Claudio BORGHI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.
La seduta comincia alle 14.30.
DL 109/2018: Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze.
C. 1209-A Governo.
(Parere all'Assemblea).
(Parere su emendamenti).
La Commissione inizia l'esame del fascicolo n. 3 degli emendamenti riferiti al provvedimento in oggetto.
Gabriele LORENZONI (M5S), relatore, avverte che l'Assemblea, in data odierna, ha trasmesso il fascicolo n. 3 degli emendamenti che, rispetto a quelli già esaminati dalla Commissione nelle sedute del 25 e 29 ottobre 2018, contiene le seguenti proposte emendative delle Commissioni:
12.400, volta a prevedere che una delle possibili articolazioni territoriali della istituenda Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA) abbia sede a Genova;
16.400, volta a precisare che le soglie di esenzione dal versamento del contributo dovuto dagli operatori economici operanti nel settore del trasporto in favore dell'Autorità di regolazione dei trasporti, ai sensi dell'articolo 37, comma 6, lettera b), del decreto-legge n. 201 del 2011, come modificato dall'articolo 16, comma 1, lettera a-ter), del presente provvedimento, tengano conto della dimensione del fatturato.
Al riguardo non ha osservazioni da formulare, dal momento che le citate proposte emendative non sembrano presentare profili problematici dal punto di vista finanziario. Sul punto, ritiene comunque necessario acquisire l'avviso del Governo.
La sottosegretaria Laura CASTELLI, concordando con il relatore sull'assenza di profili problematici dal punto di vista finanziario delle proposte emendative 12.400 e 16.400 delle Commissioni, esprime nulla osta sulle medesime.
Gabriele LORENZONI (M5S), relatore, propone quindi di esprimere nulla osta sulle proposte emendative 12.400 e 16.400.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
Modifica all'articolo 20, comma 6, della legge 7 agosto 2015, n. 124, recante proroga del termine per l'adozione di disposizioni integrative e correttive concernenti la disciplina processuale dei giudizi innanzi alla Corte dei conti.
C. 1236, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni I e II).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.
Erik Umberto PRETTO (Lega), relatore, evidenzia che la proposta di legge in titolo, Pag. 30composta di due articoli e già approvata dal Senato, fissa il termine per l'adozione degli eventuali decreti integrativi e correttivi del decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 174, attuativo della delega in materia di riordino della procedura dei giudizi innanzi la Corte dei conti, in tre anni – anziché in due – dalla data di entrata in vigore del citato decreto legislativo (7 ottobre 2016), fermi restando i principi e criteri direttivi e la clausola di invarianza finanziaria stabiliti dalla delega.
Segnalando che tali disposizioni non sembrano presentare profili problematici dal punto di vista finanziario, ricorda che non è stata ancora trasmessa la relazione tecnica aggiornata ai sensi dell'articolo 17, comma 8, della legge n. 196 del 2009.
La sottosegretaria Laura CASTELLI, assicurando che la relazione tecnica aggiornata è in corso di predisposizione da parte degli uffici competenti e quindi sarà trasmessa quanto prima, si riserva di intervenire nel prosieguo dell'esame del provvedimento.
Claudio BORGHI, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.35.
ATTI DEL GOVERNO
Martedì 30 ottobre 2018. — Presidenza del presidente Claudio BORGHI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.
La seduta comincia alle 14.35.
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.
Atto n. 51.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).
La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in oggetto.
Michele GUBITOSA (M5S), relatore, fa presente che lo schema di decreto del Presidente del Consiglio in esame è emanato in attuazione del comma 1072 dell'articolo 1 della legge n. 205 del 2017 (legge di bilancio per il 2018), che ha rifinanziato il Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese per un totale di 35,53 miliardi di euro, così suddivisi: 800 milioni di euro per l'anno 2018; 1.615 milioni di euro per l'anno 2019; 2.180 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023; 2.480 milioni di euro per l'anno 2024; 2.500 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2033.
Le risorse vanno ripartite tra i seguenti settori di spesa:
a) trasporti e viabilità;
b) mobilità sostenibile e sicurezza stradale;
c) infrastrutture, anche relative alla rete idrica e alle opere di collettamento, fognatura e depurazione;
d) ricerca;
e) difesa del suolo, dissesto idrogeologico, risanamento ambientale e bonifiche;
f) edilizia pubblica, compresa quella scolastica e sanitaria;
g) attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni;
h) digitalizzazione delle amministrazioni statali;
i) prevenzione del rischio sismico;
l) investimenti in riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie;
m) potenziamento infrastrutture e mezzi per l'ordine pubblico, la sicurezza e il soccorso;Pag. 31
n) eliminazione delle barriere architettoniche.
Ricorda che la norma stabilisce come termine per l'adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di riparto del Fondo il 31 ottobre 2018 e che il parere delle Commissioni parlamentari competenti sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri deve essere espresso entro il 22 novembre 2018.
Osserva in particolare che lo schema di decreto in esame, che consta di un unico articolo, dispone, al comma 1, la ripartizione della quota residua del Fondo investimenti, ossia al netto delle assegnazioni effettuate con il decreto-legge n. 109 del 2018, attualmente all'esame del Parlamento, pari a 585 milioni complessivi nel periodo 2018-2029 (83 milioni per il 2018, 195 milioni per il 2019, 37 milioni per il 2020 e 30 milioni annui dal 2021 al 2029).
La tabella riportata nell'allegato 1 dello schema di decreto in esame ripartisce, per ciascun anno dal 2019 al 2033, le risorse tra le finalità indicate alle lettere da a) ad m) del comma 1072 della legge n. 205 del 2017, con indicazione, nell'ambito di ciascun settore, della quota parte assegnata a ciascun Ministero.
Segnala che, probabilmente per un refuso, nel settore di spesa «a) trasporti e viabilità», interamente assegnato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per gli anni dal 2026 al 2029, gli importi riferiti allo stesso Ministero eccedono di 30 milioni di euro annui il totale del citato settore di spesa (seconda riga della tabella). Il totale riferito al Ministero, dunque, risulta superiore di 120 milioni di euro.
Evidenzia pertanto la necessità che i valori della seconda riga della tabella in Allegato 1 vengano allineati a quelli della prima riga riferita al settore «a) trasporti e viabilità».
Nella Relazione illustrativa si precisa che la proposta di riparto del Fondo è stata definita anche tenendo conto delle richieste formulate dai Ministeri, dei successivi approfondimenti condotti con ciascuna Amministrazione, in coerenza con i vincoli finanziari del Fondo, dando priorità ai settori della cultura, dell'istruzione (scuola e università), della ricerca e dell'alta tecnologia, nonché della sicurezza e ordine pubblico.
In coerenza con quanto previsto dall'articolo 1, comma 140, della legge di bilancio per il 2017, lo schema di decreto in esame suddivide l'assegnazione delle risorse con riferimento a ciascuno dei settori di spesa individuati dalla norma. Nel contempo, il comma 140 medesimo prescrive che debbano anche essere individuati «gli interventi da finanziare ed i relativi importi» di destinazione delle risorse medesime, nonché, «ove necessario, le modalità di utilizzo dei contributi».
Segnala quindi che lo schema in esame non indica gli interventi da finanziare e le modalità di utilizzo dei contributi. Al riguardo ricorda che in occasione del dibattito parlamentare sullo schema di decreto di riparto del primo finanziamento del Fondo, il Ministro dell'economia e delle finanze ha depositato una tabella di maggior dettaglio che riportava le singole destinazioni per ciascuno dei settori di spesa previsti.
Il comma 2 dispone l'individuazione degli interventi nell'ambito dei diversi settori di spesa secondo le procedure previste a legislazione vigente anche, ove necessario, nel caso di interventi rientranti nelle materie di competenza regionale o delle province autonome, e limitatamente agli stessi, attraverso l'intesa con i livelli di governo decentrati e il sistema delle autonomie.
Al riguardo ricorda che il comma 140 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2017, come modificato dall'articolo 13, comma 01, del decreto-legge n. 91 del 2018, prevede, a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 74 del 2018, che i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di riparto del fondo, nella parte in cui individuano interventi rientranti nelle materie di competenza regionale o delle province autonome, e limitatamente agli stessi, sono adottati Pag. 32previa intesa con gli enti territoriali interessati, ovvero in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.
Al riguardo osserva che lo schema di decreto in esame, diversamente da quanto previsto dalla legge, rinvia il raggiungimento dell'intesa a un momento successivo, in relazione ai singoli interventi su cui risultasse necessaria la sua acquisizione.
I commi 3 e 4 riguardano il monitoraggio e il controllo dei programmi finanziati.
In particolare, il comma 3 prevede, in linea con quanto previsto nel comma 142 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2017, come modificato dall'articolo 25, comma 2, del decreto-legge n. 50 del 2017, che, ai fini dell'erogazione del finanziamento, i programmi finanziati sono monitorati ai sensi del decreto legislativo n. 229 del 2011, nell'ambito della Banca dati delle amministrazioni pubbliche (BDAP). Conseguentemente, tali progetti devono essere corredati del codice unico di progetto (CUP) e del codice identificativo della gara (CIG) anche se non perfezionato ai sensi della delibera n. 1 del 2017 dell'ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione). I soggetti attuatori degli interventi sono tenuti al costante aggiornamento dei dati.
Segnala poi che, relativamente all'aggiornamento dei dati, la norma fa riferimento ai soggetti attuatori degli interventi «relativi al citato Programma», di cui non vi è traccia nel dispositivo del decreto. Al riguardo invita a valutare l'opportunità di espungere tali parole dal testo o di chiarirne la portata normativa.
Il comma 4 richiede a ciascun Ministero di presentare, entro il 15 settembre di ogni anno, una relazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell'economia e delle finanze e alle Commissioni parlamentari competenti per materia, ai fini della valutazione dello stato di avanzamento dei programmi finanziati e delle principali criticità riscontrate nell'attuazione degli interventi.
Ricorda che il comma 1075 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2018 già prevede la presentazione annuale di questa relazione, ai fini del monitoraggio dello stato di avanzamento degli interventi finanziati con le risorse del Fondo e dell'effettivo utilizzo delle citate risorse, anche tenuto conto del monitoraggio di cui al citato decreto legislativo n. 229 del 2011 e delle risultanze del più recente rendiconto generale dello Stato. La relazione deve contenere, come ribadito dal comma 4 in esame, un aggiornamento della previsione sugli ulteriori stati di avanzamento, nonché una indicazione delle principali criticità riscontrate nell'attuazione delle opere.
In proposito segnala che la relazione in oggetto non risulta fin qui trasmessa alle Camere.
Rinviando per maggiori dettagli al dossier predisposto dagli uffici, fa presente che, considerando il totale delle risorse assegnate negli anni 2018-2033, il settore di spesa a cui sono state attribuite maggiori risorse è quello dei «trasporti e viabilità», che assorbe quasi un quarto delle risorse totali, seguito dal settore «attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni» che riceve quasi un quinto del totale delle risorse.
Inoltre, dall'esame dell'assegnazione delle risorse ai vari ministeri si evince che la maggior parte delle risorse sono assegnate al Ministero delle infrastrutture e trasporti (37,2 per cento), seguito dal Ministero della difesa (16,4 per cento) e da quello dell'istruzione, dell'università e della ricerca (10,2 per cento).
Per quanto concerne infine l'andamento temporale dei 35,53 miliardi di euro totali di risorse del Fondo, evidenzia un andamento crescente nel corso degli anni dal 2018 al 2033. Nell'anno in corso, infatti, sono assegnati in totale 717 milioni di euro, nel 2019 1.420 milioni, che aumentano a 2.143 milioni nel 2020. Nel triennio 2021-2023 vengono distribuiti 2.150 milioni di euro annui, aumentati a 2.450 nel 2024, a 2.470 negli anni dal 2025 al 2029 e a 2.500 negli anni dal 2030 al 2033.
Luigi MARATTIN (PD) sottolinea l'importanza del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, istituito dal precedente Governo, come strumento per la realizzazione di investimenti pubblici dei quali spesso si lamenta la carenza nel Paese.
Chiede poi alla rappresentante del Governo di produrre una tabella riassuntiva dalla quale risulti come il presente provvedimento modifichi l'allocazione delle risorse per settori di spesa prevista dai DPCM del 29 maggio 2017 e del 21 luglio 2017.
La sottosegretaria Laura CASTELLI prende atto delle richieste formulate dal relatore e dal deputato Marattin e si riserva di intervenire in altra seduta.
Claudio BORGHI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.40.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.40 alle 14.45.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 30 ottobre 2018. — Presidenza del presidente Claudio BORGHI. — Interviene il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Vito Claudio Crimi.
La seduta comincia alle 20.25.
DL 109/2018: Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze.
C. 1209-A Governo.
(Parere all'Assemblea).
(Parere su emendamenti).
La Commissione inizia l'esame dell'articolo aggiuntivo 43.0400 delle Commissioni e dei relativi subemendamenti riferiti al provvedimento in oggetto.
Gabriele LORENZONI (M5S), relatore, avverte che l'Assemblea, in data odierna, ha trasmesso l'articolo aggiuntivo 43.0400 delle Commissioni ed i relativi subemendamenti Pizzetti 0.43.0400.1 e 0.43.0400.2 e Giacometto 0.43.0400.3.
Per quanto concerne l'articolo aggiuntivo 43.0400 delle Commissioni, segnala che esso esonera, per gli anni 2020 e 2021, le società in procedura fallimentare o in amministrazione straordinaria, che abbiano usufruito del trattamento di integrazione salariale straordinaria negli anni 2019 e 2020 ai sensi dell'articolo 44 del presente provvedimento, dal pagamento tanto delle quote di accantonamento del trattamento di fine rapporto collegate alla cassa integrazione guadagni straordinaria quanto dal contributo Naspi di cui all'articolo 2, comma 31, della legge n. 92 del 2012. Precisa che la proposta emendativa in commento pone gli oneri derivanti dalle predette misure, pari complessivamente a 16 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, a carico del Fondo sociale per occupazione e formazione, prevedendo altresì una specifica procedura di monitoraggio degli oneri medesimi, volta a garantire il rispetto del suddetto limite di spesa.
Al riguardo, preso atto che la spesa autorizzata viene configurata nei termini di un limite massimo, non ha osservazioni da formulare in merito ai profili di quantificazione.
Per quanto attiene ai profili di copertura, ritiene invece necessario acquisire l'avviso del Governo in merito alla effettiva disponibilità sul Fondo per occupazione e formazione delle risorse ivi previste a copertura nonché una rassicurazione circa il fatto che il loro utilizzo non sia suscettibile di pregiudicare la realizzazione di interventi già programmati a valere sulle risorse del Fondo medesimo.
Per quanto concerne i subemendamenti Pizzetti 0.43.0400.1 e 0.43.0400.2 non ha Pag. 34osservazioni da formulare, giacché gli stessi si limitano ad apportare modifiche di carattere meramente formale.
Segnala, infine, che il subemendamento Giacometto 0.43.0400.3 è volto ad estendere agli anni 2018 e 2019 i benefici previsti in favore delle società in procedura fallimentare o in amministrazione straordinaria dall'articolo aggiuntivo 43.0400, ponendo i relativi oneri – pari a 3 milioni di euro per il 2018 e a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019-2021 – a carico del Fondo sociale per occupazione e formazione. Al riguardo, evidenzia la necessità di acquisire l'avviso del Governo in merito alla congruità della quantificazione degli oneri e della relativa copertura finanziaria.
Il sottosegretario Vito Claudio CRIMI, in merito all'articolo aggiuntivo 43.0400 delle Commissioni, conferma la disponibilità sul Fondo per occupazione e formazione delle risorse previste a copertura e assicura che il loro utilizzo non è suscettibile di pregiudicare la realizzazione di interventi già programmati a valere sulle risorse del medesimo Fondo.
Esprime quindi nulla osta sui subemendamenti Pizzetti 0.43.0400.1 e 0.43.0400.2, mentre il parere è contrario sul subemendamento Giacometto 0.43.0400.3, in quanto lo stesso, per effetto dell'aumento e della rimodulazione dell'onere, potrebbe pregiudicare la realizzazione di interventi già programmati a valere sulle risorse del Fondo sociale per occupazione e formazione.
Luigi MARATTIN (PD), osservando come l'articolo aggiuntivo 43.0400 delle Commissioni sia volto a fiscalizzare quote di trattamento di fine rapporto dovute da società in procedura fallimentare e in amministrazione controllata, chiede quale sia il motivo per il quale si ritenga necessario effettuare tale intervento, utilizzando a tal fine risorse destinate a incrementare l'occupazione e la formazione. Fa presente peraltro che i crediti dei lavoratori per il trattamento di fine rapporto siano già privilegiati rispetto alla residua massa fallimentare. Chiede inoltre chiarimenti sulle modalità di quantificazione del relativo onere.
Il sottosegretario Vito Claudio CRIMI evidenzia che l'INPS ha stimato l'onere derivante dall'articolo aggiuntivo 43.0400 delle Commissioni considerando 3.000 unità annue di lavoratori interessati, con una retribuzione media annua di 27.300 euro. Fa presente inoltre che si tratta di un limite di spesa e che è previsto un apposito meccanismo di monitoraggio della spesa.
Pietro Carlo PADOAN (PD), preso atto delle considerazioni relative alla quantificazione, ribadisce la richiesta relativa alla motivazione alla base dell'intervento in discussione.
Claudio BORGHI, presidente, ricorda che la Commissione bilancio è chiamata a esprimersi esclusivamente sui profili di carattere finanziario.
Il sottosegretario Vito Claudio CRIMI segnala che la proposta emendativa è stata condivisa in sede di Comitato dei nove e che la stessa riprende istanze contenute in precedenti proposte emendative.
Michele SODANO (M5S), anche a nome del Gruppo MoVimento 5 Stelle, ringrazia il collega Gabriele Lorenzoni per l'impegno profuso come relatore.
Gabriele LORENZONI (M5S), relatore, propone quindi di esprimere parere contrario sul subemendamento Giacometto 0.43.0400.3 e di esprimere nulla osta sull'articolo aggiuntivo 43.0400 delle Commissioni e sui subemendamenti Pizzetti 0.43.0400.1 e 0.43.0400.2.
Il sottosegretario Vito Claudio CRIMI concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
La seduta termina alle 20.35.
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