SEDE CONSULTIVA
Martedì 16 ottobre 2018. — Presidenza della vicepresidente Giorgia LATINI. — Interviene il viceministro per l'istruzione, l'università e la ricerca, Lorenzo Fioramonti.
La seduta comincia alle 12.05.
Sulla pubblicità dei lavori.
Giorgia LATINI, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018.
C. 1201 Governo.
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017.
Doc. LXXXVII, n. 1.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).
La Commissione inizia l'esame congiunto degli atti in titolo.
Germano RACCHELLA (Lega), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata a formulare una relazione per la XIV Commissione sulle parti di propria competenza del disegno di legge di delegazione europea e a rendere un parere sul Documento contenente la relazione consuntiva.Pag. 106
Il disegno di legge di delegazione europea consta di 22 articoli ed è corredato da un allegato A contenente l'elenco delle direttive da recepire con decreti legislativi. Poiché il provvedimento non contiene norme di interesse della VII Commissione, propone da subito di trasmettere alla Commissione di merito una relazione non ostativa.
Quanto alla Relazione consuntiva, rappresenta che essa reca il rendiconto dettagliato delle attività svolte e delle posizioni assunte dall'Italia nel 2017 e serve a fornire alle Camere un quadro approfondito della partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione delle politiche dell'Unione europea e di consentire alle Camere di verificare l'adeguatezza e l'efficacia dell'azione negoziale italiana e la sua rispondenza rispetto agli indirizzi parlamentari. La Relazione in esame è stata trasmessa alle Camere il 19 marzo 2018, in adempimento degli obblighi fissati dalla legge 24 dicembre 2012, n. 234. Il documento è articolato in quattro parti.
Considerato che si tratta di un documento molto lungo, avverte che si soffermerà sui soli contenuti di interesse della Commissione, che sono inclusi nella parte II, dedicata alle «Principali politiche orizzontali e settoriali», in particolare nel capitolo 6 «Ricerca, sviluppo tecnologico e spazio», nel capitolo 14 «Istruzione, gioventù e sport» e nel capitolo 15 «Cultura e turismo».
Con riferimento al settore della Ricerca e sviluppo tecnologico, la Relazione evidenzia che il Programma Nazionale della Ricerca (PNR) 2015-2020, che costituisce la cornice all'interno della quale si realizzano tutti gli interventi di ricerca, ha iniziato ad essere pienamente attuato nel 2017.
Nel capitolo dedicato a istruzione, gioventù e sport, politiche per l'istruzione e la formazione, la Relazione sottolinea che le aree prioritarie di intervento hanno riguardato il rafforzamento del ruolo dell'educazione e della formazione nella strategia globale «UE 2020» e, in particolare, nell'area chiave «conoscenza e innovazione».
In relazione, invece, al riordino dell'istruzione professionale, segnala che è in corso l’iter di perfezionamento del decreto di natura regolamentare in tema percorsi di istruzione professionale. L'obiettivo primario – secondo quanto si legge nella Relazione – è quello di realizzare una nuova configurazione degli istituti di istruzione professionale ispirata ai modelli duali europei. Per il raggiungimento degli obiettivi in materia di istruzione e formazione e in linea con quanto previsto dalla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio COM (2017) 211 su «La protezione dei minori migranti», sono stati avviati progetti di sperimentazione per garantire l'accesso all'istruzione ai minori non accompagnati e agli studenti con cittadinanza non italiana di recente immigrazione. In relazione all'obiettivo dell'integrazione degli alunni stranieri, così come per il raggiungimento di tutti gli obiettivi di politica scolastica, è stato potenziato il sistema di formazione del personale scolastico centrato sullo sviluppo professionale e culturale, mediante accorpamento della formazione in ingresso e della formazione in servizio in un unico processo che interessa l'intero percorso lavorativo del docente.
Durante l'anno 2017, per quanto concerne i fondi strutturali europei per il settore istruzione, il Governo ha operato in due direzioni: chiusura al 31 marzo 2017 del PON Istruzione 2007/2013 «Competenze per lo Sviluppo» e del PON «Ambienti per l'Apprendimento» finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), destinato agli Istituti scolastici delle Regioni dell'Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia); e prosecuzione del nuovo Programma «PON per la Scuola «Competenze e ambienti per l'apprendimento» 2014/2020, destinato a tutto il territorio nazionale, sia pure con diversa intensità finanziaria per le tre aree di categorie regionali individuate dalla programmazione 2014/2020 (regioni sviluppate, regioni in transizione e regioni in ritardo di sviluppo). Con riferimento alla chiusura dei Programmi Operativi 2007/2013, la Relazione precisa che entrambi si Pag. 107sono conclusi con il cento per cento della spesa. Per quanto riguarda i risultati registrati nel 2017 nei diversi ambiti di intervento del Programma, la relazione segnala che i dati relativi al tasso di dispersione scolastica evidenziano che la percentuale di popolazione tra i diciotto e i ventiquattro anni in possesso di bassi livelli di qualificazione e non impegnata in alcun tipo di attività di istruzione o di formazione professionale è scesa al 13,8 per cento. Con riferimento ai livelli di competenza degli studenti, i dati delle rilevazioni internazionali OCSE-PISA evidenziano ancora quote troppo elevate di studenti italiani con scarse competenze in lettura, matematica (rispettivamente il 21 per cento e il 23,3 per cento dei quindicenni) e scienze, significativamente al di sotto della media dei Paesi OCSE. Nonostante gli importanti miglioramenti registrati negli ultimi anni, il ritardo, confermato anche dalle prove del Sistema Nazionale di Valutazione, assume valori particolarmente critici nelle regioni del Mezzogiorno, su cui è dunque necessario intervenire con maggiore intensità, al fine di superare i divari territoriali ancora esistenti.
Per quanto riguarda il Programma per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport «Erasmus+ 2014/2020», sottolinea che è proseguita l'azione di supporto alla partecipazione al programma, che vede sempre l'Italia ai primi posti per numero di progetti e beneficiari coinvolti. Anche per il 2017, infatti, l'Italia è stata tra i primi Paesi per partecipazione e, come per il precedente anno, la risposta del sistema scolastico, accademico e dell'educazione per gli adulti italiani ai bandi connessi al Programma è stata molto elevata tanto che i fondi comunitari sono stati sufficienti a finanziare esclusivamente le proposte di alta qualità. Dal rapporto di medio termine sull'attuazione del programma è emerso che la mobilità ai fini dell'apprendimento per insegnanti, formatori, studenti e giovani è l'azione più conosciuta e apprezzata, nonché quella ritenuta più adeguata a rispondere ai bisogni delle persone, Inoltre, è stata rilevata la necessità di prevedere nella nuova programmazione un incremento sostanziale complessivo della dotazione finanziaria che dovrebbe, però, essere accompagnato da un'operazione di razionalizzazione del budget e da un'ulteriore semplificazione delle procedure.
Nell'ambito della formazione superiore, la Relazione segnala che il Governo ha concentrato la propria attività primariamente sull'assegnazione di risorse miranti a valorizzare l'autonomia responsabile delle Università, anche rispetto al contesto territoriale in cui operano. Nel quadro della internazionalizzazione della formazione superiore è stata elaborata una «Strategia per la promozione all'estero della Formazione Superiore Italiana», che è stata presentata il 28 marzo 2017, a Roma durante la Conferenza sugli «Stati Generali per la promozione all'estero della formazione superiore italiana».
Nell'ambito delle politiche per lo sport, nel corso del 2017, la delegazione italiana ha partecipato ai lavori presso il Consiglio dell'Unione europea in coerenza con le politiche di governo in materia di sport, tenendo conto degli impegni assunti, delle finalità della strategia Europa 2020 ed in linea con quanto previsto dal Piano di lavoro dello sport dell'UE 2014-2017 e dal Piano di lavoro dello sport dell'UE 2017-2020. Tali impegni sono stati promossi al fine di recepire quanto previsto dalla Commissione europea con la Relazione sull'attuazione del piano di lavoro per lo sport (COM(2017)22) e successivamente dalle osservazioni contenute nella Risoluzione della 7a Commissione permanente del Senato della Repubblica n. 218, adottata il 19 settembre 2017.
Il capitolo sulla Cultura dedica una particolare attenzione alla proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'importazione di beni culturali (COM(2017) 375). La proposta di regolamento s'inserisce nell'ambito delle iniziative previste dal Piano d'azione della Commissione volto a rafforzare la lotta contro il finanziamento del terrorismo e mira in primo luogo a contrastare l'importazione illegale e il traffico di beni Pag. 108culturali provenienti da Paesi terzi, i cui proventi sono spesso destinati al sovvenzionamento di attività terroristiche e criminali: attività che riguarda in particolare i reperti archeologici dei paesi di origine in cui sono in corso conflitti armati. Come rilevato sia dalla VII Commissione della Camera dei deputati n. 93 del 19 ottobre 2017 e dal Senato n. 226 del 29 novembre 2017, «il valore totale del commercio illegale di beni culturali è quantificabile tra 2,5 e 5 milioni di euro annui».
Le misure proposte dalla Commissione europea completano il quadro normativo europeo in materia di commercio di beni culturali, con la finalità di introdurre una disciplina uniforme e armonizzata, tanto più che la lotta contro il commercio illecito di beni culturali deve rappresentare un'azione chiave dell'Europa durante il 2018, che è stato designato «Anno europeo del patrimonio culturale».
Giorgia LATINI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Su un comunicato stampa del Consiglio dei ministri.
Valentina APREA (FI), riferendosi al comunicato stampa del Consiglio dei ministri del 15 ottobre, nel quale si legge che nel disegno di legge di bilancio «si abolisce il numero chiuso nelle facoltà di medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi», chiede al rappresentante del Governo conferma della notizia, nel contempo stigmatizzando l'abitudine del Governo di comunicare le proprie decisioni alla stampa prima che al Parlamento.
Anna ASCANI (PD) fa presente che comunicati di agenzie di stampa di questa mattina riferiscono che il ministro Bussetti avrebbe smentito la notizia.
Il viceministro Lorenzo FIORAMONTI rinvia al comunicato stampa di chiarimento apparso oggi sul sito del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Alessandro MELICCHIO (M5S) chiede che sia rispettato l'ordine del giorno della seduta di oggi, che non prevede un'interlocuzione con il Governo sul tema della possibile abolizione del numero chiuso per l'accesso alle facoltà di medicina.
DL 109/2018: Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze.
C. 1209 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite VIII e IX).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Manuel TUZI (M5S), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere alle Commissioni riunite VIII e IX il parere sui profili di propria competenza del decreto-legge n. 109 del 2018, recante disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze.
Riferisce che la relazione del Governo specifica che il provvedimento reca interventi finalizzati a fronteggiare con immediatezza situazioni emergenziali riguardanti il sostegno e la ripresa economica non solo nel territorio del comune di Genova creatasi a seguito del gravissimo evento del crollo del ponte Morandi, ma anche nei territori dei comuni dell'Isola di Ischia e dell'Italia centrale interessati dagli eventi sismici rispettivamente dell'agosto del 2017 e degli anni 2016-2017, oltre a ulteriori interventi emergenziali. Il provvedimento è composto di 46 articoli suddivisi in 5 capi.
Si sofferma sulle sole disposizioni di diretto interesse di questa Commissione, a cominciare dall'articolo 14, comma 4, con cui si prevede l'adozione, da parte del Ministero per i beni e le attività culturali, di un piano straordinario nazionale di monitoraggio e conservazione dei beni culturali Pag. 109immobili. Il piano dovrà definire i criteri per l'individuazione dei beni da monitorare e da sottoporre a interventi conservativi; i sistemi di controllo strumentale da utilizzare per il monitoraggio; l'ordine di priorità dei controlli, anche sulla base di specifici indici di pericolosità legati al territorio e di vulnerabilità dei singoli immobili; le modalità di implementazione delle misure di sicurezza, conservazione e tutela. Agli oneri finanziari si provvede, nella misura di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020, mediante corrispondente riduzione del Fondo per la tutela del patrimonio culturale.
L'articolo 22 – in materia di interventi di riparazione e ricostruzione degli immobili danneggiati o distrutti – detta le prescrizioni tecniche generali da seguire per l'ottenimento dei contributi previsti dall'articolo 21 finalizzati alla riparazione e ricostruzione degli immobili danneggiati o distrutti dagli eventi sismici nei territori dell'isola di Ischia, in base ai danni effettivamente verificatisi nelle zone di classificazione sismica 1, 2, e 3 e nel caso in cui ricorrano le condizioni per la concessione del beneficio. Si ricorda che l'ordinanza n. 3274 del 2003 ha provveduto alla classificazione sismica dell'intero territorio nazionale in quattro zone a diversa pericolosità. Tali contributi devono essere finalizzati, tra l'altro, a riparare, ripristinare, demolire o ricostruire gli immobili ad uso scolastico danneggiati o distrutti dall'evento sismico. Per questi immobili, l'intervento deve essere finalizzato all'adeguamento sismico conformemente alle norme tecniche per le costruzioni vigenti. Un'ulteriore finalizzazione è quella della riparazione o del ripristino degli immobili soggetti alla tutela del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al capo I della parte seconda del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, danneggiati dall'evento sismico. Per tali immobili, l'intervento di miglioramento sismico deve conseguire il massimo livello di sicurezza compatibile con le concomitanti esigenze di tutela e conservazione dell'identità culturale del bene stesso.
L'articolo 26 reca norme per la ricostruzione pubblica, demandando a provvedimenti del Commissario di disciplinare il finanziamento degli interventi di ricostruzione, nei limiti delle risorse stanziate. In particolare, il Commissario provvede con propri atti a predisporre e approvare i seguenti piani: un piano delle opere pubbliche e delle chiese e edifici di culto, piani per il ripristino degli edifici scolastici dichiarati inagibili, un piano dei beni culturali e un piano di interventi sui dissesti idrogeologici. Il Commissario può individuare, con motivazione, interventi che rivestono un'importanza essenziale ai fini della ricostruzione nei territori colpiti dagli eventi sismici di Ischia. Il comma 2, lettera b) – a sua volta – prevede che con atti del Commissario, sentito il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, siano predisposti e approvati piani per il ripristino degli edifici scolastici dichiarati inagibili con l'obiettivo di assicurare, fin dall'anno scolastico 2018-2019, le condizioni necessarie per la ripresa ovvero per lo svolgimento della normale attività scolastica, educativa o didattica. Viene posto il vincolo dell'assenza di incremento della spesa di personale. Si prevede anche il possibile utilizzo di contratti di locazione di immobili privati, nei Comuni colpiti dal sisma di Ischia indicati all'articolo 17 del testo, entro un limite di spesa di 250 mila euro annui. La lettera c) del medesimo comma 2 prevede un piano dei beni culturali, che quantifichi il danno e indichi il finanziamento dell'intervento di restauro in base alle risorse disponibili. Va ricordato che con direttiva del Ministero dei beni e delle attività culturali del 23 aprile 2015 sono state definite le procedure per la gestione delle attività di messa in sicurezza e salvaguardia del patrimonio culturale in caso di emergenze derivanti da calamità naturali.
L'articolo 27 individua i soggetti attuatori degli interventi per la riparazione, il ripristino, il miglioramento sismico o la ricostruzione delle opere pubbliche e dei beni culturali: nell'elenco è compreso il Ministero dei beni e delle attività culturali.Pag. 110
L'articolo 37 prevede il trasferimento dal Commissario straordinario ai vice commissari della funzione di monitoraggio sugli aiuti previsti dal decreto-legge n. 189 del 2016 e l'inclusione delle Università tra i soggetti attuatori degli interventi relativi alle opere pubbliche e ai beni culturali, limitatamente agli interventi sugli immobili di proprietà di importo inferiore alla soglia di rilevanza comunitaria.
L'articolo 42 – in materia di progettazione degli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici – stabilisce che le economie derivanti da alcune linee di finanziamento per interventi di edilizia scolastica sono attribuite, entro il 31 dicembre 2018, agli enti locali proprietari degli edifici scolastici, per essere destinate alla progettazione di interventi di messa in sicurezza degli stessi. L'accertamento – che deve riguardare economie derivanti da interventi già aggiudicati o per i quali sia intervenuta la revoca del finanziamento – deve essere effettuato con decreto direttoriale entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge.
La definizione di modalità e criteri di attribuzione delle risorse è demandata ad un decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Le linee di finanziamento rispetto alle quali è previsto l'accertamento delle economie disponibili sono quelle di cui all'articolo 48, comma 2, del decreto-legge n. 66 del 2014 e conseguente delibera CIPE 22/2014; e all'articolo 1, comma 177, della legge n. 107 del 2015.
Valentina APREA (FI), dopo aver premesso che il suo gruppo, seppure all'opposizione, sta lavorando per apportare miglioramenti significativi al testo del decreto, attraverso la presentazione di emendamenti nelle Commissioni VIII e IX, preannuncia che – qualora le proposte emendative vengano accolte – Forza Italia è pronto a votare in favore del provvedimento, non intendendo opporsi a misure di salvataggio della città di Genova, necessarie anche per ridare credibilità alle istituzioni.
Dopo aver quindi stigmatizzato il ritardo con cui il decreto-legge è stato adottato dal Governo, evidenzia la lacunosità del decreto, che prevede misure parziali e non sufficienti a garantire la rinascita della città, dei suoi abitanti, delle scuole e delle attività imprenditoriali e commerciali che il crollo del ponte ha pesantemente danneggiato.
Ritiene, tuttavia, che sia indispensabile mostrare come, di fronte ad un'emergenza così grave, prevalga in tutti il senso di appartenenza ad una grande nazione e la volontà di dimostrare la capacità del Paese di rispondere in spirito di concordia e con misure adeguate alla situazione. Si augura quindi che la maggioranza dimostri apertura verso le proposte dell'opposizione.
Ciò premesso, chiarisce che la posizione del suo gruppo è attendista, nel senso che si riserva di votare a favore del provvedimento, se questo sarà migliorato, ovvero di astenersi nelle votazioni, nell'ipotesi in cui il provvedimento non venga modificato. Tuttavia, confida nella volontà di tutti di giungere ad un testo condiviso che possa ricevere un'approvazione unanime.
Antonio PALMIERI (FI) si unisce alle considerazioni della deputata Aprea, specialmente per ciò che concerne la mancata tempestività dell'intervento normativo, giunto dopo cinquanta giorni dal tragico evento. Nel merito, evidenzia che il provvedimento non riguarda solo la città di Genova, ma ricomprende misure anche in favore dell'Isola di Ischia e dei territori dell'Italia centrale colpiti dai terremoti del 2016 e del 2017. Esprime considerazioni critiche sull'intervento introduttivo del relatore, che, in modo a suo avviso piuttosto opaco, si è limitato a riassumere il contenuto del decreto e a rendere noto il diverso utilizzo di risorse già stanziate dai precedenti Governi.
Paola FRASSINETTI (FdI) si dichiara molto coinvolta dal provvedimento in titolo, che reca misure in favore della sua città. Rileva quindi che il decreto presenta diversi profili critici, ancorché non rientranti Pag. 111nelle materie di competenza della VII Commissione. Si riferisce, in particolare, alla mancata previsione di interventi strutturali per risolvere la congestione di traffico che dal 14 agosto scorso sta paralizzando la città e le zone limitrofe. Sottolinea la necessità di un maggiore impegno per garantire la sicurezza nelle scuole. Ritenendo il provvedimento particolarmente lacunoso, preannuncia che si asterrà dalle votazioni che lo riguardano.
Anna ASCANI (PD), dopo aver premesso che di fronte ad una tragedia di così vaste dimensioni le forze politiche dovrebbero mostrarsi unite ed evitare speculazioni a fini di strategia politica, afferma che con questo decreto «la montagna ha partorito un topolino». Fa notare che anche il Commissario Bucci, al quale esprime i migliori auguri per il lavoro di altissima responsabilità che lo attende, ha chiesto che il decreto venga modificato. Rileva che non si tratta di un provvedimento per Genova, ma di un decreto «omnibus» carente in termini di misure e le cui risorse – l'assegnazione delle quali è poco chiara – deriva da fondi già stanziati dal precedente Governo e destinati ad altre finalità.
Esprime quindi il suo dissenso in merito all'articolo 41, relativo ai livelli dei fanghi sui suoli agricoli: trova che tale norma, oltre a non essere pertinente nel quadro del decreto in titolo, non sia funzionale alla soluzione dei problemi che vuole affrontare.
In merito alle disposizioni in favore dell'Isola di Ischia, condivide la necessità di intervenire, ma è contraria a un condono che finisce per sanare anche abusi edilizi che hanno aggravato il dissesto idrogeologico dell'isola. Si augura che dall'esame possa scaturire un testo condiviso, sul quale sia possibile l'espressione unanime di un voto favorevole.
Marco MARIN (FI), dopo aver premesso che una tragedia non dovrebbe mai costituire il terreno per uno scontro politico o un'occasione per acquisire consenso, si augura il raggiungimento di un accordo su un testo che incontri il favore di tutte le forze politiche.
Rimarca quindi come due mesi siano un tempo inaccettabile per l'emanazione di un provvedimento così urgente e atteso, che giunge tardivo non solo per la città di Genova, ma anche per le zone colpite dai terremoti. Anche per la nomina del Commissario straordinario, a suo avviso, il Governo ha preso troppo tempo. Ora per le istituzioni è tempo di agire, poiché la tragedia ha reso evidente a tutti l'importanza strategica delle infrastrutture per una zona portuale come quella di Genova. Associandosi agli altri deputati che sono intervenuti in merito alla necessità di migliorare il testo, invita il Governo mettersi dalla parte del Paese e auspica che si possa giungere ad un consenso unanime sul provvedimento.
Lucia CIAMPI (PD), intervenendo nel merito del provvedimento e in particolare sui contenuti dell'articolo 42, fa notare che vengono previsti tempi troppo ristretti per l'accertamento delle risorse derivanti dalle economie disponibili e per la loro successiva riattribuzione agli enti locali. Propone quindi una modifica del comma 3 dell'articolo 42 volta a prevedere un limite di tempo certo per l'adozione del decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca per la definizione delle modalità e dei criteri di attribuzione delle risorse finanziarie, al fine di consentire ai comuni l'attivazione delle procedure necessarie per il finanziamento degli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici. Riferendosi, quindi, al vasto incendio propagatosi lo scorso mese di settembre nella zona di Pisa, invita il Governo ad adottare le misure necessarie perché sia dichiarato lo stato di emergenza che consente lo stanziamento delle risorse necessarie per far fronte agli ingenti danni che si sono verificati.
Federico MOLLICONE (FdI), dopo aver condiviso le considerazioni già espresse in merito alla mancata tempestività del provvedimento, afferma di reputare necessario che il Governo illustri in Commissione, Pag. 112anche dopo la conversione del decreto, come intende approntare il piano straordinario di monitoraggio e conservazione dei beni culturali immobili e quali saranno i costi di realizzazione del piano.
Luigi CASCIELLO (FI) concorda con la necessità di modificare il testo del decreto, che tradisce a suo giudizio una sorta di «ansia da prestazione» da parte del Governo, e si rammarica che una circostanza così drammatica venga utilizzata come occasione per imputare responsabilità ai Governi precedenti, laddove bisognerebbe essere tutti concentrati sul dramma di Genova.
Esprime quindi un giudizio critico sul Ministro delle infrastrutture, che mostra inadeguatezza al ruolo, e annuncia che il suo voto sarà conseguente alle modifiche che saranno apportate al testo del decreto nelle Commissioni di merito.
Riferendosi poi alla questione dell'abusivismo edilizio a Ischia, sollevata dalla deputata Ascani, eccepisce che un intervento normativo in materia era doveroso e necessario in una zona assoggettata a vincoli paesaggistici che risalgono al 1939.
Manuel TUZI (M5S), relatore, si rammarica di non aver ascoltato interventi nel merito delle parti di competenza della Commissione, con esclusione di quello della deputata Ciampi. Si augura quindi che in futuro dal dibattito vengano osservazioni di maggiore concretezza rispetto a quelle udite oggi e più aderenti agli ambiti di spettanza della Commissione.
Anna ASCANI (PD) osserva che è normale in Parlamento svolgere interventi di ampio respiro rispetto a decreti-legge di portata così generale, come quello in esame.
Antonio PALMIERI (FI) ribadisce le proprie considerazioni in merito al mancato stanziamento di nuove risorse da parte del Governo in carica e al ricorso a finanziamenti già disposti dal Governo precedente.
Valentina APREA (FI) si sorprende per le osservazioni del relatore, tenuto conto che le opposizioni non si sono schierate contro i contenuti del decreto, ma hanno espresso l'auspicio di un suo miglioramento in vista di un voto a favore.
Paolo LATTANZIO (M5S) lamenta l'atteggiamento a suo giudizio stucchevole dell'opposizione, che continua a voler impartire lezioni alla maggioranza.
Daniele BELOTTI (Lega) esprime il proprio apprezzamento per l'atteggiamento costruttivo e responsabile dei deputati dell'opposizione, che hanno preannunciato l'intenzione di non votare contro il provvedimento e sono pronti a valutarlo anzi favorevolmente.
Giorgia LATINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.25.
AVVERTENZA
Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:
SEDE CONSULTIVA
Misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità e delega al Governo in materia di formazione del personale (C. 1066 Calabria).
ERRATA CORRIGE
Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 72 dell'11 ottobre 2018, a pagina 86, prima colonna, trentaseiesima riga, deve leggersi: «13» invece di: «3».