ALLEGATO
QUESITI PER I QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE
(dal n. 1/32 al n. 4/60)
RAMPELLI, MELONI, ACQUAROLI, BELLUCCI, BUCALO, BUTTI, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, CROSETTO, DE CARLO, DEIDDA SASSO, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FIDANZA, FOTI, FRASSINETTI, GEMMATO, LOLLOBRIGIDA, LUCASELLI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI, ZUCCONI. – All'Amministratore delegato della RAI – Premesso che:
da notizie di stampa si è appreso che lo scrittore noir Massimo Carlotto, condannato e poi graziato per l'omicidio di una ragazza avvenuto nel 1976, condurrà dal 18 maggio sul programma televisivo Rai4 «Real Criminal Minds», una trasmissione in ventiquattro puntate ispirata a crimini di serial killer;
Carlotto è stato condannato in via definitiva a diciotto anni di carcere per aver massacrato a coltellate una ragazza padovana, Margherita Magello, ma poco prima della condanna definitiva fuggì in Francia e da lì in Messico attraverso la Spagna nel tentativo di sottrarsi all'espiazione della pena; estradato dal Messico dopo tre anni di latitanza Carlotto ha scontato in Italia solo sei anni della pena inflitta prima di essere graziato dall'allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per motivi di salute nel 1993; desta sgomento, davanti alla memoria di Margherita Mugello, una ragazza di 24 anni assassinata in modo barbaro, la scelta della Rai di affidare a Carlotto l'introduzione di programmi dedicati agli assassini seriali;
risulta quanto meno singolare il fatto che un cittadino che aspiri a entrare in Rai debba presentare i carichi pendenti, avere la fedina penale pulita, mentre un omicida condannato in via definitiva, all'epoca dei fatti appartenente alla formazione politica extraparlamentare Lotta Continua, possa condurre una trasmissione sui serial killer trasmessa da un canale della tv di Stato;
si chiede di sapere:
se non si ritenga opportuno provvedere con urgenza alla sostituzione di Carlotto alla conduzione del citato programma televisivo, nel rispetto della memoria di Margherita Mapello e di quella di tutte le vittime di reati intenzionali violenti, nonché al fine di affidare la conduzione della trasmissione a personalità che possano servire da esempio a chi segue i programmi della TV- di Stato e che abbiano la fedina penale pulita. (1/32)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
Il programma «Real Criminal Minds» è strutturato su un ciclo di episodi della nota serie «Criminal Minds» scelti tra quelli ispirati a storici fatti di cronaca internazionali (Charles Manson, Zodiac Killer, Unabomber, omicidio Versace, ecc.). Tutti gli episodi sono incentrati sullo studio degli aspetti psicologici dei più noti casi di serial killer internazionali. Inoltre gli episodi di ogni serata saranno preceduti da una breve introduzione di circa 2-3 minuti che richiama succintamente i fatti veri a cui si gli episodi stessi della serata si ispirano.
Per quanto concerne la scelta di affidare la conduzione del programma a Massimo Pag. 175Carlotto si evidenzia che tale scelta è stata effettuata tenendo conto dello skill professionale: i suoi libri sono tradotti in molte lingue, lo stesso ha vinto numerosi premi sia in Italia che all'estero. Massimo Carlotto, ancora, è anche autore teatrale, sceneggiatore e collabora con diversi quotidiani e riviste.
In tale quadro, pertanto, pur nella consapevolezza delle potenziali criticità collegate alla sua vicenda processuale, si è ritenuto che Carlotto potesse fornire un contributo editoriale in grado di apportare un valore aggiunto al programma per come strutturato.
ANZALDI, FARAONE. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai – Premesso che:
in data 31 maggio la redattrice del Tg1 Claudia Mazzola ha presentato la sua candidatura a consigliere Rai per una delle quattro nomine di competenza del Parlamento; in data 16 luglio il Movimento 5 Stelle ha ufficializzato una rosa ristretta di cinque nomi entro cui gli iscritti al partito avrebbero dovuto scegliere, rosa che comprendeva anche il nome di Claudia Mazzola evidentemente gradita ai vertici M5S; in data 17 luglio il nome di Claudia Mazzola è stato sottoposto a votazione del sistema ufficiale M5S, la Piattaforma Rousseau presieduta da Davide Casaleggio. La candidatura della Mazzola ha ricevuto 4.005 voti: una quota non sufficiente ad essere indicata come il nome che il Movimento 5 Stelle ha poi votato in Parlamento; nel periodo tra il 31 maggio e il 16 luglio la giornalista Mazzola, pur sapendo evidentemente che sarebbe stata sostenuta dal Movimento 5 Stelle e quindi in contatto diretto con il partito guidato dall'onorevole Di Maio, ha continuato indisturbata e senza alcun imbarazzo a seguire la politica e in particolare proprio il Movimento 5 Stelle per le principali edizioni del Tg1; in data 18 luglio, il giorno dopo l'investitura ufficiale del Movimento 5 Stelle, Mazzola ha continuato ancora a occuparsi di politica e a seguire il Governo;
si chiede di sapere:
quali iniziative l'azienda intenda intraprendere per tutelarsi dal palese conflitto di interessi della cronista politica Mazzola nel rapporto con il Movimento 5 Stelle, partito di Governo; perché Mazzola non sia stata destinata immediatamente ad altra redazione diversa da quella politica subito dopo la presentazione della candidatura al Consiglio di Amministrazione e perché tale cambio, a maggior ragione, non sia stato ancora effettuato oggi;
come la Rai servizio pubblico, pagata dal canone di tutti gli italiani, intenda tutelare il pluralismo e la correttezza dell'informazione del primo telegiornale Rai di fronte ad un intreccio giornalismo-politica del genere che viola palesemente il Contratto di servizio e anche il buonsenso.
(2/33)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
La giornalista Claudia Mazzola è un redattore della redazione politica del Tg1.
L'interessata – attraverso la procedura disposta dal Senato della Repubblica e dalla Camera dei deputati – ha presentato la propria candidatura alla carica di Consigliere d'Amministrazione della Rai. Peraltro, dagli elenchi pubblicati risulta che complessivamente quattro dipendenti in servizio si siano proposti per l'elezione a tale carica da parte del Parlamento, prevista dall'articolo 2, comma 6, lettera a) e 6-bis, della legge 22 dicembre 2015, n. 220.
L'interessata, successivamente in ferie in coincidenza con il periodo estivo, che ha da poco chiesto di poter estendere con permessi parentali, al pari degli altri tre candidati dipendenti della Rai, non è risultata eletta.
La candidatura alla carica di Consigliere di Amministrazione della Rai dei quattro dipendenti, evidentemente proposta secondo norme di legge, non può costituire discrimine rispetto all'esercizio della professione di giornalista.
È infatti cura dei direttori responsabili garantire, come avviene sempre per l'attività di ogni giornalista, e come è avvenuto Pag. 176anche nel caso richiamato dagli interroganti, terzietà, pluralismo e correttezza delle posizioni assunte dalla testata.
LIUZZI, SCAGLIUSI, L'ABBATE. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai – Premesso che:
il 10 luglio 2015, la Rai ha pubblicato il bando di gara comunitario n. 6107500 per l'affidamento del servizio di catalogazione, archiviazione e documentazione riguardante la programmazione quotidiana televisiva e radiofonica e del proprio archivio storico;
condizione necessaria per la partecipazione era il possesso del seguente requisito tecnico da parte dell'impresa concorrente: «(...) l'aver conseguito negli ultimi 3 anni solari (...) attività di catalogazione, archiviazione e documentazione elettronica di contenuti multimediali audiovisivi (analoghi all'oggetto della presente procedura) di importo complessivamente non inferiore a 450.000 euro al netto dell'Iva, ripartiti su un numero massimo di tre contratti». In questo modo, la Rai ha circoscritto la partecipazione ad operatori europei altamente specializzati in catalogazione e documentazione multimediale dei programmi radiotelevisivi (e non di generici filmati audio/video);
alla gara hanno partecipato 7 concorrenti: 4 società altamente specializzate in archivistica documentale dell'audiovisivo (di cui 3 già fornitrici delle Teche/archivi della Rai) e 3 società operanti nel monitoraggio radiotelevisivo (attività consistente nella rilevazione dati di tipo statistico ex lege n. 28 del 2000 per la tutela della parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica per la quale Rai indice appositi e specifici bandi);
la vittoria del bando, nonostante i pareri formulati dall'Ufficio Teche Rai in merito al rischio di danno aziendale se il servizio fosse stato affidato a soggetti non altamente competenti e specializzati, è stata conseguita dalle società partecipanti con minori requisiti;
sull'esito della gara pubblica si è aperto un contenzioso presso la giustizia amministrativa sollevato dalle ditte che si sono viste escluse dall'appalto. Contenzioso che ad oggi non si è ancora chiuso in via definitiva;
nonostante il contenzioso ancora in corso, risulta all'interrogante che l'Ufficio Acquisti Rai abbia richiesto all'Ufficio Teche di procedere comunque all'assegnazione dell'appalto alle società risultate vincitrici;
considerato il rischio che l'affidamento del servizio di catalogazione, archiviazione e documentazione elettronica di contenuti multimediali audiovisivi a soggetti privi delle specializzazioni necessarie potrebbe comportare un danno certo e irreparabile per la Rai e, dunque, per lo Stato;
considerato altresì l'imminente rinnovo dei componenti i vertici amministrativi dell'Azienda;
si chiede di sapere:
se il Presidente e l'Amministratore delegato della Rai non ritengano opportuno, ai fini della tutela dell'Azienda radiotelevisiva pubblica, sospendere ogni decisione esecutiva in merito all'assegnazione dell'appalto nelle more della conclusione definitiva del contenzioso amministrativo ancora in corso di definizione. (3/34)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
1. Procedura di gara – Elementi di sintesi
La procedura aperta relativa all'affidamento di servizi di catalogazione, archiviazione e documentazione elettronica di contenuti multimediali della programmazione radiotelevisiva della Rai è stata indetta nel luglio 2015. Il valore complessivo della Pag. 177procedura è stato stimato in euro 23.270.080 I.V.A. esclusa.
I servizi richiesti contribuiscono al quotidiano arricchimento del «Catalogo Multimediale» che viene utilizzato per attività redazionali delle Reti e delle Testate e come fonte di informazione per le strutture impiegate sui palinsesti.
La procedura è stata suddivisa nei seguenti n. 5 lotti:
Oggetto | Valore [€] | |
Lotto 1 | Programmazione TV Rai 1 e Rai 2 quotidiana | 5.141.520 |
Lotto 2 | Programmazione TV Rai 3 e Rai Storia quotidiana | 4.631.600 |
Lotto 3 | Programmazione TV Regionale e Rai 5 quotidiana | 5.311.040 |
Lotto 4 | Programmazione RF Radio 1 e Radio 2 quotidiana | 5.156.320 |
Lotto 5 | Programmazione RF Radio 3 e GR Parlamento quotidiana | 3.029.600 |
Nel disciplinare di gara è stata prevista la possibilità per i concorrenti di aggiudicarsi al massimo due lotti e di tipologia diversa, ossia al massimo un lotto di programmazione televisiva e al massimo un lotto di programmazione radiofonica. Tale meccanismo di gara, oltre che funzionale alle esigenze tecnico-gestionali di Rai, è stato concepito al fine di garantire la massima partecipazione e apertura alla concorrenza, in quanto il mercato di riferimento, trattandosi di settore «di nicchia», si caratterizza per un numero esiguo di operatori economici.
Nel bando di gara è stato previsto il seguente requisito di capacità tecnica, necessario per la partecipazione alla procedura: «aver eseguito, negli ultimi 3 (tre) anni solari dalla data di pubblicazione del presente Bando, attività di catalogazione, archiviazione e documentazione elettronica di contenuti multimediali audiovisivi (analoghi all'oggetto della presente procedura) di importo complessivamente non inferiore a euro 450.000 al netto dell'IVA, ripartiti su un numero massimo di 3 contratti.»
Questa procedura costituisce la seconda gara ad evidenza pubblica sopra soglia comunitaria bandita da Rai per servizi della tipologia di quelli in esame. I contratti precedenti, infatti, sono stati stipulati con le società di seguito indicate, all'esito di procedura aperta sopra soglia comunitaria bandita nell'ottobre 2011, suddivisa in 5 lotti e avente ad oggetto i soli servizi di documentazione:
IOMATICA SaS in RTI con DIGIVOX srl, aggiudicataria di due lotti;
REGESTA EXE, aggiudicataria di un lotto;
COPAT Soc Coop., aggiudicataria di altri due lotti.
2. Procedura di gara – Esiti e verifiche sugli aggiudicatari
Entro il termine perentorio del 28/09/2015 ore 12:00, hanno presentato offerta per i vari lotti i seguenti concorrenti:
Lotto n. 1 | Lotto
n. 2 |
Lotto
n. 3 |
Lotto
n. 4 |
Lotto
n. 5 | |
BIBLION S.c. | X | X | X | X | X |
VIDIERRE S.r.l. | X | X | X | ||
CO.PA.T. Soc. Coop. | X | X | X | X | X |
REGESTA EXE S.r.l. in RTI con Fabbrica del Web Srl e Biblionova Soc. Coop. | X | X | X | ||
IOMATICA S.a.s. in RTI con Digivox S.r.l. | X | X | X | X | X |
CEDAT 85 S.r.l. | X | X | X | X | X |
GECA ITALIA S.r.l. | X | X |
All'esito delle operazioni di gara, sono risultate miglior offerenti le seguenti società:
Lotto n. 1: VIDIERRE S.r.l.
Lotto n. 2: CEDAT 85 S.r.l.
Lotto n. 3: GECA ITALIA S.r.l.
Lotto n. 4: GECA ITALIA S.r.l.
Lotto n. 5: CEDAT 85 S.r.l.
Completate con esito positivo tutte le fasi della procedura, gli atti sono stati inviati all'approvazione dell'organo competente Consiglio di Amministrazione. L'aggiudicazione definitiva della gara è stata approvata con delibera del CdA del 16/03/2016.
Nel corso della procedura, sono state svolte tutte le verifiche previste dalla normativa sui contratti pubblici nei confronti delle società aggiudicatarie sopra indicate. In particolare, sono stati effettuati con esito positivo i controlli in merito al possesso in capo a ciascuna delle società Vidierre S.r.l., Cedat 85 S.r.l. e Geca Italia S.r.l del requisito di capacità tecnica previsto in Bando sopra indicato e di seguito riportato per comodità di lettura: «aver eseguito, negli ultimi 3 (tre) anni solari dalla data di pubblicazione del presente Bando, attività di catalogazione, archiviazione e documentazione elettronica di contenuti multimediali audiovisivi (analoghi all'oggetto della presente procedura) di importo complessivamente non inferiore a euro 450.000 al netto dell'IVA, ripartiti su un numero massimo di 3 contratti.»
Con riferimento specifico alla tematica dell'espressione «minori requisiti» (riportata nell'interrogazione di cui all'oggetto) si ritiene opportuno mettere in evidenza come nelle procedure di gara ad evidenza pubblica i requisiti di partecipazione costituiscano un criterio di selezione – che le amministrazioni sono tenute a fissare nel rispetto dei canoni di proporzionalità, ragionevolezza, concorrenzialità previsti dalla normativa comunitaria e nazionale – rispetto al quale non è possibile operare alcuna graduazione. Ossia non è possibile, in presenza di più operatori tutti in possesso del requisito minimo richiesto dal Bando, attribuire alcuna posizione preferenziale all'operatore che possegga il suddetto requisito minimo in misura maggioritaria rispetto agli altri. Diversamente, le amministrazioni opererebbero in violazione della normativa sulla contrattualistica pubblica, ed in particolare in violazione del principio di par condicio competitorum. Sull'argomento, ancora, si rappresenta che il Consiglio di Stato si è pronunciato puntualmente in merito all'effettivo possesso dei requisiti di partecipazione in capo alle società aggiudicatarie. La sentenze del Consiglio di Stato n. 04640 e 04644, pubblicate il 05/10/2017 all'esito del contenzioso giudiziario descritto nel prosieguo, infatti, recitano testualmente: «Si tratta, piuttosto, di stabilire se le tre società aggiudicatarie potessero in concreto vantare altresì esperienze professionali positivamente riconducibili (quanto meno in termini di ’analogia’) all'ambito delle richiamate nozioni di catalogazione, archiviazione e documentazione. (...) Ad avviso del Collegio al quesito deve essere fornita risposta affermativa. (...) In definitiva, a fronte di più opzioni interpretative parimenti plausibili (e in assenza di ragioni dirimenti per condividere la restrittiva scelta interpretativa operata dal primo Giudice), l'interprete avrebbe dovuto necessariamente aderire alla tesi maggiormente idonea ad assicurare l'operatività del canone della massima partecipazione.(...) Ebbene, ad avviso del Collegio l'esame della documentazione in atti dimostra che ciascuna delle (tre) società aggiudicatarie potesse vantare un'adeguata pregressa esperienza in servizi di catalogazione, archiviazione e documentazione (non identici, ma) analoghi a quelli che costituivano oggetto della gara e che (al di là della terminologia utilizzata in sede contrattuale) tale pregressa esperienza non si esaurisse di fatto nella sola attività di monitoraggio (nella limitativa accezione condivisa dal primo Giudice).».
3. Contenziosi
Ad aprile 2016, l'aggiudicazione della procedura è stata impugnata innanzi al Pag. 179TAR Lazio con ricorsi proposti dagli operatori Iomatica S.a.s. e Digivox S.r.l., Co.Pa.T. Soc. Coop, Regesta Exe S.r.l. (in RTI con Fabbrica del Web Srl e Biblionova S.c.), alcuni dei quali fornitori aggiudicatari della precedente procedura di gara e dunque esecutori del servizio al momento dell'aggiudicazione.
La motivazione principale dei ricorsi censurava la mancata dimostrazione, da parte delle tre società aggiudicatarie, di aver eseguito, nel triennio antecedente all'avvio della gara, contratti aventi a oggetto lo specifico servizio richiesto. Il TAR Lazio ha condiviso l'interpretazione dei ricorrenti ed accolto in primo grado i ricorsi proposti dalle società Iomatica S.a.s. e Digivox S.r.l. e Co.Pa.T. Soc. Coop (il ricorso presentato da Regesta Exe S.r.l. in RTI con altri è stato, invece, respinto per motivi essenzialmente processuali).
La decisione del Tar Lazio è stata appellata da Rai che ne ha chiesto la riforma in quanto «basata su di un'erronea interpretazione della clausola relativa al requisito esperienziale, perché fondata su di una valutazione non corretta dei contratti prodotti dalle aggiudicatarie sui servizi da queste precedentemente prestati». Il Consiglio di Stato (Sezione Quinta), con sentenze n. 4644 e 4640 pubblicate il 05/10/2017, ha ritenuto che «l'esame della documentazione in atti dimostra che ciascuna delle (tre) società aggiudicatarie potesse vantare un'adeguata pregressa esperienza in servizi di catalogazione, archiviazione e documentazione». Di conseguenza il Consiglio di Stato, giudicando legittimo l'operato della Rai, ha riformato le sentenze di primo grado ed ha definitivamente respinto i ricorsi.
In considerazione delle suddette sentenze, vista la riconosciuta legittimità delle aggiudicazioni, è stato avviato l'iter di approvazione dei contratti (accordi quadro) con le società aggiudicatarie. Nelle more dell'iter di approvazione in parola, a novembre 2017, le società Iomatica S.a.s. e Digivox S.r.l. e Co.Pa.T. Soc. Coop hanno proposto ricorso, previa adozione di misure cautelari, anche monocratiche, per ottenere la revocazione delle sentenze del Consiglio di Stato a loro sfavorevoli sopra menzionate. Il Consiglio di Stato ha respinto l'istanza di misure cautelari monocratiche e, su richiesta delle parti, alla camera di consiglio per la discussione della domanda cautelare collegiale ha disposto il rinvio all'udienza di merito del 27 settembre 2018.
4. Stipula dei contratti – situazione attuale
Non sussistendo alcun elemento ostativo, ed in ottemperanza alle pronunce del Consiglio di Stato dell'ottobre 2017, in data 7/12/2017 il procuratore competente Rai ha sottoscritto i contratti affidati ai tre aggiudicatari Vidierre S.r.l., Cedat 85 S.r.l. e Geca Italia S.r.l. – perfezionati successivamente.
Si evidenzia che i suddetti contratti prevedono, come da capitolato tecnico, un lungo periodo di start-up (almeno 4 mesi), per l'avvio a regime del servizio al fine di effettuare: i necessari collaudi per la certificazione delle postazioni; la complessa formazione del personale anche in considerazione delle modifiche/integrazioni del servizio rispetto al passato; la verifica dello skill del team; un periodo di prova di almeno un mese in ambiente di test. Completata la fase di start-up, le società affidatarie dei nuovi contratti lavorano a regime dal 24 luglio 2018.
Per completezza si precisa che, a febbraio 2018, la società Iomatica S.a.s. ha inviato una nota all'ANAC segnalando l'asserita mancanza di un requisito di capacità generale in capo alle società Vidierre S.r.l. e Geca Italia S.r.l al momento della partecipazione alla gara. L'ANAC, a seguito dell'acquisizione di elementi e documenti da parte di Rai e all'esito della propria istruttoria, ha comunicato in data 24 luglio che non sussistono, allo stato, gli estremi per l'avvio di procedimenti sanzionatori nei confronti degli operatori economici oggetto di segnalazione.
5. Precisazione relativa ai precedenti fornitori
A far data dalla scadenza dei contratti assegnati con la prima gara del 2011, per garantire l'erogazione dei servizi nelle more:
dello svolgimento della procedura di gara;Pag. 180
dei contenziosi pendenti dinanzi al giudice amministrativo;
della conclusione della fase di start-up dei nuovi contratti.
Sono stati affidati ai fornitori IOMATICA SaS in RTI con DIGIVOX srl, REGESTA EXE e COPAT Soc Coop., contratti in regime di «proroga tecnica», come da motivazioni indicate nei relativi atti.
Si evidenziano, in proposito, le criticità presentatesi a fine aprile-inizio maggio u.s. relativamente a due società uscenti su tre lotti su cinque:
il servizio erogato dalla la società CopaT soc. Coop è stato sospeso dall'1/5 per indisponibilità della suddetta società;
il servizio erogato dalla soc. Regesta Exe S.r.l. è stato sospeso per impossibilità a stipulare a causa di irregolarità fiscale comunicata dall'ANAC a maggio u.s.
Tali criticità hanno reso indispensabile garantire il servizio con i nuovi affidatari.
Da ultimo si mette in evidenza che le attività poste a gara sono di importanza strategica per l'azienda ed è stato infatti previsto che non subiscano interruzioni nella loro operatività anche nei momenti di cambio di affidatario del servizio.
LIUZZI. – Al Presidente della Rai. – Premesso che:
la Rai ha promosso nel 2015 un atteso concorso volto a selezionare 100 giornalisti professionisti da utilizzare con contratto a tempo determinato, nell'ambito di tutto il territorio nazionale; al termine della selezione è stata stilata una graduatoria riguardante tutti i 392 giornalisti che avevano completato le prove, essendo stati riconosciuti «idonei», dopo una selezione che ha riguardato circa 3000 partecipanti alla prima prova, ed elogiati dallo stesso presidente della commissione esaminatrice, Ferruccio de Bortoli, per la loro «qualità» professionale;
le articolate e onerose modalità di svolgimento della selezione sono state da più parti apprezzate come esempio di meritocrazia e trasparenza;
le assunzioni dalla graduatoria del concorso hanno superato quota 100 e sono giunte alla 179esima posizione su 392 partecipanti alla selezione giudicati idonei, a cui si aggiungono le sostituzioni estive e di maternità attivate;
la Rai ha ufficializzato con una risposta scritta, resa nota nella riunione della Commissione di Vigilanza del 10/5/2017, ad un atto di sindacato ispettivo che avrebbe proceduto «allo “scorrimento” della graduatoria, nell'ambito della vigenza triennale della stessa, fino al numero 196 (201 per effetto dell’“ex aequo”)»;
in risposta alla stessa interrogazione i vertici Rai, dopo essersi soffermati sulle iniziative in atto per trasformare l'Azienda in una «media company» al passo coi tempi e sulle connesse esigenze di organico, affermano: «Le eventuali lacune d'organico che deriveranno dal complessivo processo di trasformazione potranno essere valutate tenendo conto dello sviluppo delle tecnologie, dell'evoluzione delle professioni e della conseguente ottimizzazione dei processi»;
l'Azienda ha ribadito tali argomentazioni nella risposta scritta, resa nota nella riunione della Commissione di Vigilanza del 24/5/2017, ad un ulteriore atto di sindacato ispettivo sulla medesima tematica;
il comma 1096 della legge di Bilancio 2018 ha attribuito all'Azienda il compito di «avviare, in un'ottica virtuosa di risparmio a medio-lungo termine, immissioni in organico di figure al livello retributivo più basso, attingendo in primis al personale idoneo inserito nelle graduatorie 2013 e 2015»;
in un parere pro veritate redatto per il Comitato per l'Informazione Pubblica dal prof. avv. Gianluca Maria Esposito, ordinario di Diritto amministrativo all'Università di Salerno, si sottolinea che la Pag. 181graduatoria è vigente fino a nuovo concorso, che non andrebbe indetto finché tutti gli idonei non saranno stati chiamati, vista l'attuale presenza di un bacino professionale idoneo, aggiornato secondo le norme dell'Ordine dei giornalisti e legittimato all'assunzione a ruolo; l'ordinanza del Consiglio di Stato n. 001191/2018 ha ribadito che, per quanto riguarda il personale addetto al servizio pubblico, la Rai è equiparata in tutto e per tutto alla Pubblica Amministrazione, il che fa sorgere l'obbligo di assumere per concorso e di prorogare le relative graduatorie fino al loro tendenziale esaurimento»;
il buon senso impone di valorizzare al massimo l'investimento ingente che ha consentito lo svolgimento del concorso;
si corre il rischio, una volta scaduti i tre anni di vigenza della graduatoria e prima che nuove assunzioni possano essere effettuate con un nuovo concorso, di cedere ad antiche consuetudini opache;
si chiede di sapere:
se i vertici dell'Azienda non ritengano opportuno ricorrere integralmente alla graduatoria del concorso per rinnovare e potenziare l'organico a fronte di progressive uscite – per raggiunti limiti di età – di figure dirigenziali;
se conseguentemente non ritengano di intervenire quanto prima al fine di prorogare la validità della graduatoria del concorso del 2015, destinata altrimenti a scadere nell'ottobre 2018. (4/60)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
La Rai, a partire dal 2008, ha attuato una forte politica di contrasto al precariato, che ha portato all'inserimento delle risorse utilizzate continuativamente a termine in un percorso di graduale stabilizzazione a tempo indeterminato.
Negli anni 2012-2013 sono state attivate anche due iniziative di selezione riservate a giornalisti professionisti già impegnati in Azienda con altra qualifica o con contratti di lavoro autonomo.
Nel giugno 2013, viene sottoscritto un accordo con il Sindacato finalizzato ad una razionalizzazione dell'organico da attuare attraverso la procedura di cui agli artt. 4 e 24 della legge n. 223/1991 in materia di riduzione del personale e nel contempo favorire il rinnovamento e trasformazione delle competenze professionali attraverso l'avvio di una selezione.
In tale quadro, nel 2014 viene bandita la selezione pubblica per il reperimento di 100 risorse giornalistiche effettuata dalla Rai con validità triennale dalla pubblicazione della graduatoria.
Il relativo bando viene pubblicato il 24 febbraio e prevede quale termine per la presentazione delle candidature la data del 24 aprile 2014. Per la partecipazione è richiesto che i candidati risultino iscritti all'Albo dei Giornalisti elenco professionisti in data anteriore alla predetta data di scadenza delle candidature.
Il processo di selezione si è articolato in più fasi.
È stata infatti effettuata una prima scrematura sulla base di un test scritto anonimo a risposta multipla su tematiche attinenti la cultura generale e l'attualità e su nozioni di lingua inglese. La prova alla quale hanno partecipato 2828 candidati è stata ritenuta superata per espressa previsione del bando di selezione dai primi 400 candidati classificati in graduatoria.
I predetti candidati sono stati successivamente esaminati da una Commissione composta da: Ferruccio De Bortoli, Alberto Maccari, Filippo Anastasi, Alessandro Casarin, Fabrizio Maffei, Roberto Mastroianni e Daniela Tagliafico. Tale esame è consistito in specifiche prove professionali relative all'attività giornalistica (redazione e lettura di un testo destinato alla Tv e di uno destinato alla radio, redazione di un tweet, improvvisazione in video, prova pratica di capacità di utilizzo di strumenti informatici, capacità di utilizzo del web). È stata inoltre valutata dalla Commissione la conoscenza delle lingue straniere ed il curriculum degli interessati, nonché valorizzati i titoli posseduti. Pag. 182
Ogni prova (e titolo posseduto) ha dato luogo all'attribuzione di un punteggio da parte della Commissione.
Le risorse effettivamente valutate sono state 392 rispetto ai 400 passati alla scrematura del multiple choise considerato che 6 candidati non si sono presentati alle prove professionali e 2 si sono ritirati nel corso delle prove stesse.
Al termine della procedura selettiva, come previsto nel bando di selezione, è stata formata la graduatoria finale relativa ai primi 100 candidati (106 al netto di ex aequo). La graduatoria non prevede un punteggio minimo di idoneità essendo stato valutato al momento dell'avvio della selezione che l'individuazione, su (circa) 400 risorse complessivamente esaminate, dei primi 100 garantisse un livello qualitativo adeguato dei partecipanti. Va anche considerato che il Sindacato e l'Ordine dei Giornalisti hanno sempre contestato la legittimità di un accertamento di «idoneità» da parte dell'Azienda, ritenendo tale giudizio di esclusiva competenza dell'Ordine stesso.
La graduatoria è stata pubblicata in data 15 ottobre 2015 ed avendo un termine di validità di 3 anni dalla pubblicazione, scadrà il 15 ottobre p.v..
In ossequio ai principi di trasparenza e pubblicità nei confronti di tutti i partecipanti all'iniziativa selettiva, è stato altresì pubblicato anche un separato elenco (denominato «graduatoria B»), con i relativi punteggi, di tutti i restanti partecipanti che si sono presentati alla commissione esaminatrice. Ciò tuttavia non ha implicato un giudizio di idoneità degli stessi da parte della Commissione, per le ragioni sopra evidenziate; va tenuto presente che l'ultimo della graduatoria riporta un punteggio di 42,25 a fronte dei 100 punti a disposizione e dei 91,50 conseguiti dal primo, con uno scarto più che doppio.
Quindi, i 392 candidati ricompresi nelle due graduatorie, non sono «gli idonei» alla selezione, ma sono «tutti» i candidati esaminati, con attribuzione di un diverso giudizio di valore, dalla Commissione Esaminatrice.
L'assunzione a copertura di esigenze stabili di organico dei primi 100 giornalisti, iniziata nel giugno del 2016, si è conclusa nel corso del primo semestre del 2017. La Rai, in ogni caso, procederà nelle prossime settimane avvalendosi della «graduatoria B», nell'ambito della sua vigenza triennale, fino al numero 196 (201 per effetto degli «ex aequo») in ragione delle esigenze aziendali di copertura del turn over e nel presupposto che il rapporto di 1 a 2 rispetto ai 392 candidati complessivamente esaminati garantisse comunque un livello qualitativo adeguato. Il 201o ha infatti comunque conseguito un punteggio di 73,25 su 100.
Successivamente, il quadro normativo – cui Rai si atterrà con rigore – ha subito alcune significative evoluzioni. Più in particolare:
la legge 27 dicembre 2017, n. 205 («Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020») all'articolo 1, comma 1096 stabilisce che «la RAI-Radiotelevisione italiana Spa può avviare, in un'ottica virtuosa di risparmio a medio-lungo termine, immissioni in organico di figure al livello retributivo più basso, attingendo in primis al personale idoneo inserito nelle graduatorie 2013 e 2015 di giornalisti professionisti riconosciuti idonei. Restano comunque ferme le disposizioni in materia di tetto retributivo recate dall'articolo 49, commi 1-ter e 1-quater, del testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177.»;
il Contratto di servizio 2018-2022 all'articolo 24, comma 3, impegna la Rai a «ricorrere prioritariamente, ai fini dell'eventuale assunzione di professionalità giornalistiche, alle graduatorie dei concorsi giornalistici indetti con avviso di selezione del 2 agosto 2013 e con bando del 24 febbraio 2014 nei limiti della loro validità e della idoneità dei candidati»;
sempre il Contratto di servizio 2018-2022 prevede, all'articolo 25, che la Rai debba presentare al Ministero dello Sviluppo Economico per le determinazioni di competenza, tra l'altro:
«un piano industriale di durata triennale che, sulla base della definizione di Pag. 183adeguate risorse, rese disponibili dalle quote di canone destinate al servizio pubblico, per lo svolgimento delle attività di cui al Contratto, preveda – in coerenza con le previsioni della Convenzione – interventi finalizzati a conseguire obiettivi di efficientamento e razionalizzazione attinenti agli assetti industriali, finanziari e di produttività aziendale anche al fine di recuperare risorse...»;
«un piano editoriale che ....possa prevedere la rimodulazione del numero dei canali non generalisti, l'eventuale rimodulazione della comunicazione commerciale nell'ambito dei medesimi canali nonché ridefinizione della missione dei canali generalisti»;
«un piano di riorganizzazione dell'informazione che può prevedere anche la ridefinizione del numero delle testate giornalistiche».