SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 18 luglio 2018. — Presidenza del presidente Alessandro MORELLI – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Edoardo Rixi.
La seduta comincia alle 14.50.
DL 87/2018: Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese.
C. 924 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite VI e XI).
(Esame e rinvio).
Alessandro MORELLI, presidente, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere, per i profili di competenza, alle Commissioni riunite VI Finanze e XI Lavoro, sul disegno di legge di conversione del decreto-legge n.87 del 2018, recante disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese.
Avverto di aver incaricato il deputato Paolo Nicolò Romano a svolgere la funzione di relatore.
Paolo Nicolò ROMANO (M5S), relatore, riferisce sui contenuti del provvedimento.
Con particolare riferimento all'ambito di competenza della Commissione, segnala le disposizioni concernenti l'articolo 9 del decreto.
Il suddetto articolo introduce il divieto di qualsiasi forma di pubblicità, riguardante giochi e scommesse con vincite di Pag. 142denaro, effettuati attraverso trasmissioni televisive e radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e internet.
Dal 1o gennaio 2019, il divieto si estende anche alle sponsorizzazioni di eventi, attività, manifestazioni, programmi, prodotti o servizi e a tutte le altre forme di comunicazione di contenuto promozionale.
Per i contratti di pubblicità in corso alla data del 14 luglio 2018, si continuerà ad applicare la normativa previgente, fino alla scadenza naturale, ma comunque non oltre a un anno dalla medesima data.
Sono previste sanzioni amministrative pecuniarie a carico: del committente della pubblicità, del proprietario del mezzo di diffusione e dell'organizzatore della manifestazione. La sanzione pecuniaria è quantificata in una somma pari al 5 per cento del valore della sponsorizzazione, e in ogni caso, non inferiore a 50 mila euro per ogni violazione.
L'autorità individuata per la contestazione e l'irrogazione delle sanzioni amministrative è l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, mentre le risorse provenienti dalle sanzioni amministrative saranno destinate al capitolo di spesa del Ministero della salute, finalizzato ad incrementare il Fondo per il contrasto al gioco d'azzardo patologico, già istituto in base alle norme della legge di stabilità per il 2016.
Quanto previsto dall'articolo 9 in questione è utile per contrastare il fenomeno della ludopatia o, per usare un termine più corretto, dell'azzardopatia.
Osserva come tale fenomeno, come dimostrato da recenti studi, supportati anche dai dati statistici del CNR, si stia diffondendo in modo molto preoccupante, con conseguenze anche drammatiche.
Secondo un'altra indagine, svolta dall'università «La Sapienza» di Roma, il 3,8 per cento della popolazione – quindi circa 900.000 italiani – sono affetti dalla malattia del gioco d'azzardo, ormai divenuto una vera e propria patologia sociale.
Troppo spesso si sottovaluta il problema dell'azzardopatia, non affrontando in maniera adeguata il problema, guardando solo gli ingenti guadagni che i giochi d'azzardo generano, nascondendo invece la spesa pubblica. Si stima infatti che ammontino a più di due miliardi di euro le spese sostenute per le cure socio-sanitarie di italiani affetti da gioco d'azzardo patologico.
In attesa degli eventuali suggerimenti dei colleghi, propone di esprimere sul provvedimento un parere favorevole.
Deborah BERGAMINI (FI) evidenzia come, a suo giudizio, il Governo, che si definisce Governo «per il cambiamento», avrebbe dovuto più opportunamente introdurre misure volte a vietare la pratica del gioco d'azzardo invece che limitarsi ad introdurre, il divieto di qualsiasi forma di pubblicità relativa a giochi e scommesse. Si chiede se tale limitato intervento non sia da attribuire anche alla circostanza che le entrate per il bilancio dello Stato derivanti da giochi e scommesse sono pari a circa 10 miliardi di euro.
Sottolinea che il divieto di pubblicità determina una maggiore diffusione del gioco illecito, a scapito di quello lecito, come provato da numerosi studi. Anche per questo motivo, il divieto non è previsto nell'ordinamento di nessun Paese europeo.
Evidenzia inoltre che la previsione del divieto di pubblicità danneggia i tifosi ed il mondo del calcio, in quanto le società calcistiche, secondo i dati forniti dalla Lega calcio, realizzano guadagni per un importo pari a 700 milioni di euro.
Ritiene che il Governo dovrebbe preoccuparsi di orientare gli utenti all'uso delle piattaforme lecite e non verso il mercato nero, ricordando altresì che il settore delle slot machines, pur in assenza di pubblicità, supera la percentuale del 50 per cento del mercato del gioco.
Sottolinea infine come sia necessario un intervento normativo organico che miri concretamente a contrastare il fenomeno della ludopatia, convocando un tavolo di confronto con tutti gli operatori del settore.
Bernardo MARINO (M5S) dichiara di non condividere le considerazioni svolte Pag. 143dalla collega Bergamini, giudicando l'intervento proposto dal Governo un atto coraggioso a tutela delle numerose vittime della ludopatia. In proposito ricorda in passato l'introduzione del divieto di pubblicità dei prodotti da fumo nei circuiti della Formula uno, divieto che non ha certo danneggiato il mercato di riferimento di tale settore.
Luciano PIZZETTI (PD) ritiene che il divieto di pubblicità del gioco d'azzardo e delle scommesse possa in realtà alimentare lo sviluppo del mercato illegale e il fenomeno del riciclaggio del denaro. Ritiene inoltre che sia opportuna una politica di contrasto organico e non l'adozione di misure spot.
Preannuncia quindi il voto di astensione del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole del relatore sul provvedimento in esame, che giudica non adeguato a contrastare il fenomeno della ludopatia.
Carlo FIDANZA (FdI) osserva come a fronte del titolo altisonante recato dall'articolo 9 in realtà la misura del divieto di pubblicità del gioco rappresenti un intervento assai riduttivo e penalizzante soprattutto per le società sportive.
Ritiene che dovrebbero prevedersi anche altre misure volte a contrastare il fenomeno della ludopatia, quali l'introduzione della tessera di riconoscimento per tutti gli utenti e il rispetto di distanze minime per l'ubicazione delle sale da gioco. Al riguardo preannuncia quindi la presentazione di emendamenti in Assemblea e il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere predisposta dal relatore.
Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) nel concordare con le osservazioni svolte dai colleghi Bergamini e Pizzetti, ricorda che, sul tema della ludopatia e del ruolo delle associazioni mafiose in tale fenomeno, nella precedente legislatura si è svolta una discussione molto articolata, che ha posto in evidenzia gli enormi incassi degli ambienti vicini alla mafia, pari a circa 23 miliardi di euro.
Evidenzia come il fenomeno della ludopatia abbia assunto dimensioni notevoli e faccia perdere dignità alle persone e come sia necessario prevedere un complesso di interventi efficaci ed organici volti a contrastare il gioco d'azzardo e il c.d. cyber crime, mentre il divieto di pubblicità contenuto nell'articolo 9 in esame rappresenta solo un palliativo.
Davide GARIGLIO (PD) giudica le norme in esame dell'articolo 9 non all'altezza delle misure annunciate dal Governo «del cambiamento» che si limita, in questo provvedimento ad introdurre il divieto di pubblicità. Segnala che in realtà sarebbe auspicabile un intervento normativo ben più drastico sull'esempio di quanto operato dalla regione Piemonte, che ha introdotto limiti e distanze assai restrittive, che hanno causato la chiusura di oltre il 90 per cento dei locali adibiti al gioco d'azzardo. Si è trattato ovviamente di un provvedimento molto contrastato dal Governo allora in carica, in quanto determinava una consistente diminuzione di gettito. La ludopatia rappresenta un fenomeno grave che colpisce gli strati più deboli della popolazione e l'intervento normativo in esame non può certamente considerarsi una misura risolutiva.
Giorgio MULÈ (FI) osserva come il mercato del gioco d'azzardo sia ovviamente regolato dalla legge della domanda e dell'offerta e che quindi introdurre il divieto di pubblicità può rappresentare un elemento di disturbo del corretto funzionamento del mercato medesimo.
In particolare segnala l'ultimo rapporto «Transcrime», dove viene evidenziato con chiarezza che laddove manchi trasparenza si favorisce un ruolo più determinante della criminalità organizzata. Ribadisce pertanto un giudizio negativo sull'introduzione del divieto di pubblicità del gioco d'azzardo.
Evidenzia, altresì, che nella relazione della Direzione investigativa antimafia (DIA) relativa al secondo semestre dell'anno Pag. 1442017 sono citati gli esempi della Calabria e della Sicilia, regioni dove il gioco online si caratterizza per un volume di affari sempre in crescita con il conseguente sviluppo di un sistema parallelo clandestino di difficile tracciabilità.
Ribadisce pertanto la necessità di un intervento normativo strutturale e a carattere organico, al fine di evitare che lo Stato possa alimentare il ruolo delle associazioni mafiose nel settore del gioco d'azzardo.
Federica ZANELLA (FI) ritiene che i colleghi intervenuti fin qui nel dibattito abbiano centrato perfettamente il tema della necessità di un contrasto efficace alla ludopatia e giudica le norme contenute nel provvedimento del Governo del tutto inadeguate in termini di efficacia deterrente. Evidenzia, altresì, che andranno persi, in termini di investimenti nel settore della pubblicità, circa 70 milioni di euro, perdita che certamente determinerà un danno notevole a tutti i lavoratori del settore.
Diego SOZZANI (FI) desidera comprendere se vi siano margini di miglioramento delle norme in esame al fine di renderle più efficaci allo scopo di contrastare il fenomeno della ludopatia. Evidenzia la necessità di colpire il ruolo delle associazioni mafiose e osserva come l'introduzione del divieto di pubblicità finisca per danneggiare soprattutto le associazioni calcistiche dilettantistiche che già faticano a sopravvivere. Tutto ciò premesso, propone quindi di stralciare l'articolo 9 dal provvedimento in esame al fine di procedere a un intervento organico, approfondendo l'impatto delle misure proposte sulla normativa vigente. Auspica quindi che tale proposta di stralcio possa essere condivisa anche dagli altri gruppi parlamentari.
Roberto ROSSO (FI) evidenzia come il provvedimento in esame presenti elementi di contraddizione per il contrasto al fenomeno della ludopatia. In particolare, rileva come l'abolizione del cosiddetto split payment che rappresenta una misura onerosa sia connessa all'aumento della tassazione sul gioco d'azzardo in termini di copertura finanziaria.
Osserva, altresì, che le misure in tema di contrasto alla delocalizzazione delle imprese contenute nel provvedimento sembrano del tutto in contraddizione con il previsto divieto di pubblicità, introdotto dall'articolo 9, che danneggiano le imprese sportive calcistiche. Ritiene sia attualmente difficile valutare i danni relativi alla risoluzione dei contratti di pubblicità attualmente in essere.
Mauro ROTELLI (FdI) desidera rivolgere un appello ai gruppi della Lega e del Movimento 5 Stelle affinché prendano in considerazione l'opportunità di un intervento organico sulla materia della ludopatia, senza trascurare misure di prevenzione di un fenomeno che ha ormai raggiunto dimensioni assai preoccupanti.
Alessandro MORELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2017.
C. 850 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2018.
C. 851 Governo.
Tabella n. 2: stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, per l'anno finanziario 2018 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2018 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2018 (limitatamente alle parti di competenza)
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione – Relazioni favorevoli).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 luglio 2018.
Alessandro MORELLI, presidente, avverte che non sono stati presentati emendamenti.
Giuseppe Cesare DONINA (Lega), relatore, illustra una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge di Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2017, per le parti di competenza della Commissione.
Alessandro MORELLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire per dichiarazioni di voto, pone quindi in votazione la proposta del relatore.
La Commissione approva la proposta del relatore di riferire favorevolmente sul disegno di legge di Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2017, per le parti di propria competenza (vedi allegato 1).
Giuseppe Cesare DONINA (Lega), relatore, illustra una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge di assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2018, per le parti di competenza della Commissione.
Alessandro MORELLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire per dichiarazioni di voto, pone in votazione la proposta del relatore.
La Commissione approva la proposta del relatore di riferire favorevolmente sul disegno di legge di assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2018, per le parti di propria competenza (vedi allegato 2).
Nomina quindi il deputato Donina quale relatore per riferire presso la V Commissione sui provvedimenti in titolo.
La seduta termina alle 15.35.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.35 alle 15.45.
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