CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 luglio 2018
37.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 136

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 17 luglio 2018. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA.

  La seduta comincia alle 14.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2017.
C. 850 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2018.
C. 851 Governo.
Tabella n. 12: Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
(Relazioni alla V Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Filippo GALLINELLA, presidente, avverte che, al termine dell'esame preliminare congiunto dei disegni di legge in oggetto, l’iter proseguirà distintamente e che l'esame si concluderà con la votazione di una relazione su ciascuno dei predetti provvedimenti.
  Fa presente che nel corso dell'esame in sede consultiva, presso le Commissioni di settore possono essere presentati emendamenti.Pag. 137
  Per quanto concerne il regime di ammissibilità delle proposte emendative, ricordo che il disegno di legge di approvazione del rendiconto è sostanzialmente inemendabile, nel senso che sono ammissibili soltanto le proposte emendative volte ad introdurre nel medesimo disegno di legge modifiche di carattere meramente tecnico o formale.
  Per quanto riguarda, invece, il disegno di legge di assestamento, ricorda che, ai fini dell'ammissibilità, le proposte emendative devono essere riferite alle unità di voto parlamentare (tipologia di entrata o programma di spesa) e possono avere ad oggetto tanto le previsioni di competenza quanto quelle di cassa. Non possono invece avere ad oggetto l'ammontare dei residui iscritti nelle predette unità di voto, in quanto essi derivano da meri accertamenti contabili.
  Gli emendamenti riferiti alle previsioni di entrata sono ammissibili soltanto se fondati su valutazioni tecnico-finanziarie adeguatamente documentate, tali da comprovare la necessità di modificare le previsioni di entrata di competenza e/o di cassa. In ogni caso le proposte emendative non possono comportare un peggioramento dei saldi di finanza pubblica e pertanto, ove risultino onerose, devono essere compensate mediante l'utilizzo di risorse iscritte in altre unità di voto parlamentare, anche se facenti parte di altra missione o di altro stato di previsione.
  È considerata emendabile l'intera dotazione dei programmi di spesa, ivi compresa quindi l'eventuale quota potenzialmente riferibile agli oneri inderogabili in mancanza di puntuali indicazioni nel testo del disegno di legge di assestamento circa l'ammontare dei predetti oneri in relazione a ciascun programma di spesa.
  È comunque esclusa la possibilità di compensare l'incremento di stanziamenti di spesa di parte corrente mediante riduzione di stanziamenti di spesa di conto capitale.
  Per quanto riguarda gli stanziamenti di cassa deve tenersi conto di un ulteriore criterio di ammissibilità. In particolare, essi sono emendabili a condizione che, nel caso di emendamenti volti ad incrementare l'autorizzazione di cassa, lo stanziamento derivante dall'emendamento non superi la cosiddetta «massa spendibile», costituita dalla somma dello stanziamento di competenza e dei relativi residui passivi.
  Per quanto concerne il regime di presentazione degli emendamenti riferiti al disegno di legge di assestamento, ricordo che, in sede consultiva, possono essere presentati emendamenti riferiti alle rispettive parti di competenza di ciascuna Commissione con compensazioni a valere sulle medesime parti di competenza ovvero su parti di competenza di altre Commissioni, nonché emendamenti migliorativi dei saldi – e in quanto tali privi di compensazione finanziaria – riferiti alle predette parti di competenza.
  Tutte le citate tipologie di emendamenti possono essere altresì presentate anche direttamente in Commissione bilancio.
  Gli emendamenti approvati durante l'esame in sede consultiva sono trasmessi alla Commissione bilancio come emendamenti di iniziativa della Commissione che li ha approvati; quelli respinti devono essere presentati nuovamente in Commissione bilancio, anche al solo fine di permetterne la successiva ripresentazione in Assemblea.
  Sia gli emendamenti approvati, sia quelli respinti in sede consultiva e ripresentati in Commissione bilancio, sia quelli presentati per la prima volta presso la V Commissione sono da quest'ultima esaminati in sede referente. Solo gli emendamenti approvati dalla Commissione bilancio entrano a far parte del testo elaborato in sede referente ai fini dell'esame in Assemblea.
  L'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Possono essere presentate relazioni di minoranza.
  Le relazioni approvate, unitamente alle relazioni di minoranza e agli emendamenti che siano stati eventualmente approvati, sono trasmessi alla Commissione bilancio.
  Tenuto conto dei tempi di esame del provvedimento, avverte che, come stabilito nella riunione dell'ufficio di presidenza Pag. 138del 12 luglio, il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge di assestamento è fissato alle ore 14 di mercoledì 18 luglio, affinché la Commissione possa concludere l'esame nella giornata di giovedì 19 luglio.

  Mario LOLINI (Lega), relatore, prima di soffermarsi sull'illustrazione dei contenuti dei provvedimenti in esame, avverte che la Commissione Agricoltura è chiamata a rendere le prescritte relazioni alla Commissione Bilancio sui disegni di legge relativi al rendiconto dell'amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2017 e all'assestamento del bilancio per l'esercizio finanziario 2018, per quanto concerne le parti di competenza della XIII Commissione.
  In via preliminare, ricorda inoltre che, con il decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86, in corso di esame parlamentare, al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali sono state trasferite le funzioni esercitate dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in materia di turismo. Il medesimo decreto-legge stabilisce, tuttavia, al riguardo che il trasferimento delle risorse umane, strumentali e finanziarie, compresa la gestione residui, della Direzione generale turismo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, nonché quelle comunque destinate all'esercizio delle funzioni oggetto del trasferimento, decorra dal 1° gennaio 2019.
  Rammenta, poi, che il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (anno finanziario), adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria.
  Nel rinviare, per una più approfondita disamina dei contenuti dei disegni di legge in esame, alla documentazione predisposta dagli uffici, rileva che nell'anno 2017, gli stanziamenti di spesa iniziali del MIPAAF, iscritti nella legge di bilancio 2017 (legge n. 232 del 2016) ammontavano, in termini di competenza, a circa 865,1 milioni di euro.
  Gli stanziamenti definitivi complessivi di competenza relativi al medesimo Dicastero ammontano – per l'anno 2017 – a 1.049,9 milioni di euro, con un aumento di circa 184,8 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali (+21,3 per cento).
  La Corte dei conti, nella sua Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2017 (Vol. II) rileva che gli stanziamenti definitivi di competenza risultano superiori del 21 per cento rispetto a quelli iniziali e che il 61 per cento dello stanziamento definitivo 2017 è assorbito dalla spesa corrente (637 milioni), nell'ambito della quale quella per trasferimenti assorbe il 46 per cento delle risorse (480 milioni). Il 39 per cento degli stanziamenti definitivi è destinato alla spesa in conto capitale (413 milioni), assorbito per l'86 per cento dal programma «Politiche europee ed internazionali e dello sviluppo rurale», nel quale risultano sostanzialmente concentrate le spese per investimento del MIPAAF.
  La medesima Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2017 (Vol. II) rileva che l'analisi della gestione di competenza evidenzia, nel suo complesso, un'elevata capacità di impegno e di pagamento, che si attesta, rispettivamente, all'87 per cento ed al 72 per cento e, in particolare, la spesa corrente presenta una capacità di impegno pari al 97 per cento e di pagamento pari al 79 per cento, mentre per la spesa in conto capitale gli indici si attestano al 71,4 per cento per la capacità d'impegno e al 60 per cento per quella di pagamento.
  Si osserva, quindi, la notevole incidenza della spesa corrente per trasferimenti (480 milioni di euro), riferita sia ad amministrazioni pubbliche (301 milioni), sia a imprese (178,5 milioni), «indicativa della scelta dell'amministrazione di realizzare le proprie politiche in maniera indiretta, avvalendosi di una serie di Enti ed organismi vigilati e partecipati, l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) – oggetto di una recentissima riorganizzazione –; il Pag. 139Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA); l'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA); l'Ente nazionale risi e l'Unirelab».
  I residui accertati, al 31 dicembre 2017, ammontano a 477,4 milioni di euro (a fine esercizio 2016, ammontavano a 384,4 milioni di euro).
  Esaminando le spese per Centri di responsabilità – che, ricorda, dal 2017 sono diventati quattro – si evince che le dotazioni definitive sono assegnate nel seguente ordine di rilevanza: CDR 3. Dipartimento delle politiche competitive della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca, che assorbe circa il 48,7 per cento dell'intero stanziamento definitivo; CDR 2. Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale, che assorbe circa il 46 per cento del totale; CDR 4. Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, che presenta circa il 4,7 per cento delle dotazioni definitive; CDR 1. Gabinetto e uffici di diretta collaborazione all'opera del Ministro, che assorbe circa lo 0,6 per cento degli stanziamenti definitivi.
  Analizzando la spesa per missioni e programmi di interesse della Commissione Agricoltura, fa presente che l'attività del Ministero, nel 2017, risulta articolata in due missioni, con relativi 5 programmi di spesa sottesi, per uno stanziamento definitivo complessivo di competenza pari a 1.049,9 milioni di euro.
  In proposito, rammenta che, a partire dal 2017, le missioni presenti nello stato di previsione del MIPAAF sono passate da sei a due, anche per effetto della soppressione del Corpo forestale dello Stato, assorbito per la gran parte, come noto, dal 1o gennaio 2017, nell'Arma dei Carabinieri e, per talune funzioni, in altre amministrazioni dello Stato (in base al d.lgs. n. 177 del 2016).
  La missione che assorbe la quasi totalità delle risorse del Ministero (circa il 98 per cento degli stanziamenti definitivi) è la missione 9 «Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca», che presenta nel 2017 uno stanziamento complessivo – nel bilancio dello Stato – di 1.027 milioni di euro. A tale missione si riferiscono tre programmi allocati nello stato di previsione del MIPAAF.
  Al programma «Politiche europee ed internazionali e dello sviluppo rurale» sono assegnate risorse definitive, per il 2017, pari a 483,4 milioni di euro (circa il 47,1 per cento di quelle complessive della missione 9).
  Nell'ambito di tale programma – osserva la Corte dei conti – viene data attuazione alla Politica agricola comune 2014-2020 (PAC), finanziata attraverso il FEAGA (Fondo europeo agricolo di garanzia), per il quale, nel 2017, si prevede un finanziamento di circa 4,3 miliardi di euro, e il FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), la cui attuazione prevede – per tutti i programmi italiani – un finanziamento di circa 1,5 miliardi di euro, con risorse pubbliche complessive da realizzare di circa 3 miliardi di euro.
  La Corte dei conti ricorda che la nuova PAC 2014-2020 – articolata sia nel cosiddetto primo pilastro, che comprende la gestione dei mercati agricoli e il regime dei pagamenti diretti, sia nel cosiddetto secondo pilastro, che promuove la competitività delle imprese agricole e lo sviluppo rurale – assegna all'Italia una dotazione finanziaria complessiva (nel settennio) di 52 miliardi di euro (divisi tra 41,5 miliardi di fondi europei e 10,5 miliardi di risorse nazionali; queste ultime, in particolare, erogate quale cofinanziamento nazionale per lo sviluppo rurale).
  Per quanto concerne il FEAMP (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca), la Corte rileva che la dotazione finanziaria per il piano operativo 2014-2020 è pari a 978 milioni di euro, di cui risultano impegnati – finora – 322 milioni e pagati 52 milioni (con una capacità di impegno del fondo pari al 33 per cento).
  Si rileva, inoltre, che nel secondo pilastro è compreso anche il Piano di sviluppo rurale nazionale (PNSR), il cui finanziamento pubblico totale, a seguito della rimodulazione avvenuta, nel corso del 2017, con la decisione della Commissione Pag. 140europea C (2017) 7525, è attualmente pari a 2,8 miliardi di euro, di cui 938 milioni di quota FEASR e 1,1 miliardi di quota a carico del Fondo di rotazione ex articolo 5 della legge n. 183 del 1987.
  In applicazione del PNSR 2014-2020 viene gestita dal MIPAAF anche l'attuazione del Piano irriguo nazionale, finalizzato a perseguire un miglior utilizzo delle risorse disponibili, potenziando le infrastrutture irrigue e migliorandone l'efficienza.
  La Corte osserva, poi, che permane «la rilevante problematica delle cosiddette quote latte, legata sia alle somme da recuperare da parte di AGEA, relative alle campagne dal 1995/1996 al 2007/2008, sia al contenzioso pendente con la Commissione (europea) per la proroga della settima rata del programma di rateizzazione, varato nel 2003, mentre con riferimento al Piano irriguo nazionale, i dati finanziari mostrano una percentuale media dei lavori eseguiti dell'86 per cento circa al Centro Nord e del 73 per cento circa al Centro Sud».
  In relazione alla problematica delle quote latte – il cui regime, come noto, è cessato da aprile 2015 – la Corte dei conti rileva che, per quanto riguarda la riscossione dei prelievi arretrati, il 24 gennaio 2018, è stata depositata, presso la Corte di giustizia dell'Unione europea, la sentenza sulla causa C-433/15, a conclusione di una procedura di infrazione, per la mancata riscossione dei prelievi sul latte nelle campagne dal 1995/1996 al 2008/2009 (che statuisce l'inadempimento dell'Italia e la condanna al pagamento delle spese). La Corte dei conti rileva, inoltre, che le «inadempienze contestate risultano pari a 2.303 milioni: di tale somma, al 31 dicembre 2017, sono stati riscossi 356 milioni, mentre 414 milioni sono oggetto di rateizzazione, per un totale di 770 milioni; ulteriori 279 milioni di euro sono considerati non recuperabili per fallimenti/incapacità definitiva o per sentenze sfavorevoli all'amministrazione. Quindi, dei restanti 1.255 milioni da recuperare, 796 milioni risultano attualmente esigibili ed AGEA ha proceduto alla trasmissione del carico ad Equitalia, mentre 459 milioni non risultano esigibili essendo oggetto di contenziosi pendenti».
  Al programma «Vigilanza, prevenzione e repressione frodi nel settore agricolo, agroalimentare, agroindustriale e forestale» sono assegnati 48,9 milioni di euro di stanziamenti definitivi in conto competenza, pari a circa il 4,7 per cento degli stanziamenti complessivi della missione Agricoltura. La sua attuazione è demandata, come è noto, all'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), che rappresenta il più importante organo ispettivo italiano dell'agroalimentare, impegnato nel contrasto alle irregolarità e alle violazioni di legge del settore.
  La Relazione della Corte rileva che, nel 2017, presso i laboratori dell'ICQRF sono stati analizzati 12.876 campioni prelevati lungo le filiere dei diversi prodotti agroalimentari (ad esempio, vitivinicoli e lattiero-caseari) e dei mezzi tecnici dell'agricoltura (mangimi e fertilizzanti), dei quali il 7,8 per cento è risultato irregolare. La Relazione precisa, inoltre, che, sempre nel 2017, sono stati emessi 5.584 provvedimenti amministrativi (tra ordinanze-ingiunzione, diffide ottemperate e archiviazioni) ed effettuati 49 audit di vigilanza.
  Al programma «Politiche competitive della qualità agroalimentare, della pesca, dell'ippica e mezzi tecnici di produzione», sono assegnate risorse definitive, per il 2017, pari a circa 494,7 milioni di euro, concentrando circa il 48,2 per cento dello stanziamento della missione Agricoltura.
  Nell'ambito di tale programma, viene segnalata l'attività di sostegno alla competitività del sistema agroalimentare italiano, articolata in più interventi, tra i quali assume rilevanza il coordinamento delle politiche di filiera. L'attività del MIPAAF si è concentrata – rileva la Corte – su due macro obiettivi: favorire l'integrazione della produzione agricola con la trasformazione attraverso lo strumento dei contratti di filiera e di distretto; sostenere un percorso di individuazione di prezzi di riferimento dei prodotti agricoli e alimentari, attraverso la costituzione e il rinnovamento Pag. 141delle Commissioni uniche nazionali (CUN), di cui al decreto ministeriale 31 marzo 2017, n. 72, per le filiere maggiormente rappresentative del sistema agricolo-alimentare (settori suinicolo, cunicolo, avicolo e cerealicolo).
  A tal riguardo, la Corte rileva che «Con riferimento ai contratti di filiera l'amministrazione ha provveduto all'apertura delle procedure per il IV bando, con la presentazione di 47 progetti, per un valore di possibili investimenti nel settore agroalimentare italiano di oltre 1,2 miliardi di euro, a conferma del grande interesse del mondo delle imprese per questa linea di attività. Rilevante è stata l'attività svolta a sostegno dei consorzi di tutela (...) nonché delle loro associazioni, delle ATI e degli organismi che operano nel settore agroalimentare, attuata attraverso l'erogazione di contributi per la realizzazione di iniziative di settore».
  Osserva, inoltre, che nell'ambito di questo programma, una delle principali direttrici è rappresentata dal piano straordinario per la promozione del Made in Italy, limitatamente alla valorizzazione dell'immagine e della qualità del prodotto agroalimentare italiano all'estero.
  A tal proposito, la Corte osserva che «L'attività è stata svolta attraverso convenzioni annuali con l'ICE, finalizzate alla valorizzazione delle produzioni di eccellenza, in particolare agricole ed agroalimentari e alla tutela all'estero dei marchi e delle certificazioni di qualità e di origine delle imprese e dei prodotti, oltre che al sostegno della penetrazione dei prodotti italiani nei diversi mercati (Cina, Giappone, Emirati Arabi Uniti e Russia), anche attraverso appositi accordi con le reti di distribuzione. L'Amministrazione ha comunicato di aver costituito una commissione di valutazione per la rendicontazione finale, trasmessa da ICE Agenzia. Alla realizzazione di campagne di contrasto al fenomeno dell’Italian Sounding (...) ha dato un contributo significativo, con controlli effettuati anche nell'export digitale alimentare, l'ICQRF, che agisce sulle piattaforme di Ebay, Alibaba e Amazon come soggetto legittimato (owner) a difendere il «nome» delle Indicazioni geografiche italiane».
  Rammenta, poi, che tra i compiti istituzionali del MIPAAF rientra – come noto – anche la salvaguardia del settore ippico e delle attività connesse alla stabilizzazione del comparto, attraverso una più efficiente programmazione degli interventi per la salvaguardia delle sue componenti produttive. A tale riguardo, da quanto emerge dalla Relazione della Corte, si registra negli ultimi anni una costante contrazione dell'allevamento e dell'organizzazione delle corse, in conseguenza della riduzione delle risorse destinate al finanziamento della filiera, che non è più in grado di autofinanziarsi attraverso la raccolta delle scommesse ed ha «sensibilmente risentito degli effetti delle politiche di riduzione della spesa pubblica».
  Fa presente che, con riferimento a tale questione la Corte osserva che «A seguito della soppressione della gestione commissariale ex ASSI relativa al settore dell'ippica (cfr. sul punto Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2016 – Vol. II, pagg. 360-361) l'UCB del MIPAAF ha comunicato che la disponibilità residua di circa 19 milioni, giacenti sul conto di tesoreria n. 36501, è stata riversata nell'aprile 2017 al capitolo di bilancio (dell'entrata) dello Stato n. 2537, con contestuale chiusura del conto ed è stato istituito il piano gestionale 08, denominato «Situazioni debitorie relative alla gestione ex ASSI» per i capitoli di spesa n. 2295 e n. 2298 (di cui allo stato di previsione del bilancio MIPAAF), sui quali sono state riassegnate le risorse per far fronte alle situazioni debitorie ex ASSI così suddivise: 7,6 milioni sul capitolo 2295/08 e 6,8 milioni sul capitolo 2298/08, per un totale di 14,3 milioni (rispetto ai 19,01 milioni versati in conto entrata al bilancio dello Stato). In particolare, sul capitolo 2295/08 sono stati impegnati 7,5 milioni e pagati 302.174,4 euro, mentre sul capitolo 2298/08 sono stati impegnati 6,4 milioni e pagati 704.418,6 euro. Risulta, invece, invariato Pag. 142l'ammontare dei residui attivi rendicontati al 31 dicembre 2016, e pari ad 150,4 milioni».
  Si rileva, inoltre, che l'attività del MIPAAF è finalizzata ad apprestare politiche di supporto al settore ippico, sia per assicurarne la sostenibilità (ad esempio, con la normalizzazione dei pagamenti relativi a tutte le tipologie dei premi, cosicché, in relazione allo stanziamento di competenza di 101,3 milioni, l'ammontare complessivo dei pagamenti effettuati, nell'anno 2017, è stato pari a 100,5 milioni), sia per contrastarne la crisi (avviando vari interventi di supporto all'allevamento). Sono stati quindi modificati i regolamenti delle corse, «rendendoli più rispondenti alle esigenze degli operatori e sono stati organizzati frequenti corsi di formazione professionale, prevedendo l'aumento delle sessioni d'esame per l'ottenimento di licenze e patenti (...) Inoltre, dal mese di giugno 2017 è stata aperta agli operatori, in via sperimentale, la piattaforma informatica «Operatori ippici», attraverso la quale i soggetti accreditati possono verificare la propria posizione all'interno della Banca dati del MIPAAF».
  Per quanto concerne la missione 32 «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», questa si suddivide – nell'ambito dello stato di previsione del MIPAAF – nei due programmi 32.2 «Indirizzo politico» e 32.3 «Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza».
  Il primo di questi due programmi (che assume la numerazione 2.1 all'interno dello stato di previsione del MIPAAF) presentava – in base al Rendiconto – una previsione iniziale, per il 2017, in termini di competenza, di circa 7 milioni di euro: lo stanziamento definitivo di competenza si attesta a circa 6,3 milioni di euro.
  Per quanto concerne il programma «Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza» (che assume la numerazione 2.2 all'interno dello stato di previsione del MIPAAF), questo presentava una previsione iniziale di competenza di circa 15,6 milioni di euro che, alla fine dell'esercizio finanziario 2017, si è definita in circa 16,5 milioni di euro.
  Lo stanziamento definitivo di competenza dell'intera missione 32, all'interno dello stato di previsione del MIPAAF, si attesta quindi a circa 22,8 milioni di euro.
  Ritiene utile, inoltre, far presente che nella Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2017 della Corte dei conti viene descritta, sinteticamente, la situazione del comparto agricolo riferita allo scorso anno. Si rileva, nello specifico, che il «2017 è stato caratterizzato da eventi climatici ed atmosferici (nevicate ad inizio anno, gelate primaverili, assenza di piogge ed elevate temperature nel secondo trimestre) che hanno comportato rilevanti perdite dei raccolti e, complessivamente, diminuito la quantità di prodotto realizzato. Il che, come rilevato dal rapporto ISTAT 2017 sull'andamento dell'economia agricola, ha comportato, rispetto al 2016, una crescita del 3,9 per cento del valore aggiunto» di agricoltura, silvicoltura e pesca a prezzi correnti ed un calo in volume della produzione dell'intero settore, pari al 4,4 per cento. In particolare, nel comparto agricolo primario risultano sensibilmente diminuite le produzioni vinicole, foraggere, erbacee (con una significativa contrazione della produzione dei cereali) e frutticole (in particolare, mele e agrumi); correlativamente, sono aumentati i prezzi dei prodotti venduti in quasi tutti i comparti produttivi. Più contenuta è stata la flessione del comparto della pesca (nel quale si è registrato un andamento positivo di settori come l'acquacoltura) e della silvicoltura (dove è stata rilevante la crescita della produzione di castagne, con un incremento del 20 per cento rispetto al 2016). «Al contrario, presentano il segno positivo, con un aumento complessivo del 3,5 per cento, rispetto al 2016, le attività secondarie, quali la produzione delle energie rinnovabili (+5,2 per cento) e l'attività agrituristica (+5,2 per cento)».
  Con riferimento al disegno di legge di assestamento del bilancio dello Stato, ricorda che il provvedimento consente un aggiornamento, a metà esercizio, degli Pag. 143stanziamenti del bilancio anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente. Il disegno di legge di assestamento del bilancio per l'esercizio 2018 riflette la struttura del bilancio dello Stato organizzato – secondo la legge n. 196 del 2009 – in missioni e programmi, che costituiscono, a decorrere dal 2011, le unità di voto.
  Fa presente che la relazione in esame si sofferma, come di consueto, sulle sole parti del disegno di legge di assestamento 2018 di interesse della Commissione Agricoltura: vale a dire dell'intero stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Tabella 12).
  Come già evidenziato, in base alla riorganizzazione del MIPAAF determinata dall'assorbimento, a partire dal 1o gennaio 2017, del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei carabinieri e, per talune funzioni, in altre amministrazioni dello Stato, nella legge di bilancio 2018 e nel disegno di legge di assestamento 2018, per quanto concerne lo stato di previsione della spesa del MIPAAF, i centri di responsabilità sono quattro: Gabinetto e uffici di diretta collaborazione all'opera del Ministro; Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale; Dipartimento delle politiche competitive della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca; Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF).
  Le missioni iscritte nello stato di previsione del MIPAAF, dal 2017, sono dunque 2, alle quali sono sottesi 5 programmi di spesa. Si evidenzia che, come per lo scorso anno, la realizzazione di ciascun programma di spesa è affidata, nell'esercizio finanziario 2018, ad un unico Centro di Responsabilità amministrativa.
  Per l'anno 2018, gli stanziamenti di spesa iniziali di competenza relativi allo stato di previsione della spesa del MIPAAF, iscritti a legge di bilancio 2018 (legge n. 205 del 2017), ammontano a circa 849,5 milioni di euro. Gli stanziamenti assestati di competenza relativi al medesimo Ministero ammontano a 884,9 milioni di euro, con una variazione in aumento di circa 35,4 milioni di euro (+4,1 per cento).
  Gli stanziamenti di cassa iscritti a legge di bilancio 2018 ammontano invece a 976,9 milioni di euro e quelli assestati ammontano a 1.072,1 milioni, con un aumento di 95,2 milioni di euro (+9,7 per cento).
  I residui, con il disegno di legge di assestamento, vengono allineati a quelli risultanti al 31 dicembre 2017 dal Rendiconto generale dello Stato, tenuto conto delle eventuali variazioni compensative intervenute nel conto dei residui medesimi in relazione all'attuazione di particolari disposizioni legislative, e passano da 192,7 milioni di euro presunti a 477,4 milioni di euro accertati, con un incremento di circa 284,7 milioni di euro (+147 per cento).
  Secondo quanto risulta dalla Nota illustrativa allo stato di previsione del MIPAAF contenuta nel disegno di legge di assestamento 2018 (Tabella 12), l'incremento delle previsioni iniziali è ascrivibile ad un duplice ordine di fattori.
  Il primo ordine di fattori è connesso a variazioni per atto amministrativo, che nel periodo gennaio-maggio 2018 sono state già introdotte in bilancio in forza di atti amministrativi, e che assommano, complessivamente, a 33,6 milioni di euro in conto competenza e a 93,6 milioni di euro in conto cassa.
  Il secondo ordine di fattori è connesso a proposte di variazioni (in aumento) avanzate con il disegno di legge di assestamento pari, complessivamente, a circa 1,7 milioni di euro in termini di competenza e a circa 1,5 milioni di euro in termini di cassa e – come anticipato – a circa 284,7 milioni di euro in termini di residui.
  In particolare, come già rilevato, le variazioni ai residui sono finalizzate ad allineare i dati a quelli risultanti al 31 dicembre 2017 dal Rendiconto generale dello Stato, tenuto conto delle eventuali variazioni compensative intervenute nel Pag. 144conto dei residui medesimi in relazione all'attuazione di particolari disposizioni legislative.
  Le variazioni alla competenza sono connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla maggiore consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza, tenuto conto, peraltro, delle concrete capacità operative dell'Amministrazione.
  Conclusivamente, riservandosi di inviare ai componenti della Commissione, già nella giornata di domani, le proposte di relazione sui due atti che saranno all'esame della Commissione nella seduta di giovedì, anticipa che è sua intenzione porre all'attenzione della Commissione Bilancio la necessità che il sistema delle ispezioni e dei controlli sia rafforzato attraverso la destinazione di adeguate risorse per la copertura delle missioni del personale del Ministero e del personale militare ad esse adibito, anche mediante opportune modifiche legislative volte a imputare, laddove sia prevista l'irrogazione di sanzioni pecuniarie, quota parte delle entrate derivanti dai provvedimenti elevati da detto personale al miglior funzionamento dei rispettivi apparati.

  Filippo GALLINELLA, presidente, nel ringraziare il relatore, onorevole Lolini, per l'ampia relazione svolta, lo invita, nel predisporre la proposta di relazione sul disegno di legge di assestamento, a sottolineare alla Commissione Bilancio la necessità che, in applicazione degli strumenti di cui alla legge n. 196 del 2009, siano riassegnate al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali le risorse, pari a circa 106 milioni di euro, che attualmente sono nella disponibilità del Ministero dell'economia e delle finanze. Tali risorse potranno essere destinate alla programmazione ed all'attuazione di interventi pluriennali in agricoltura nonché a sostenere specifiche filiere agricole.
  Non essendovi richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame congiunto dei provvedimenti ad altra seduta.

DL 87/2018: Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese.
C. 924 Governo.

(Parere alle Commissioni VI e XI).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che il decreto-legge in oggetto è calendarizzato in Assemblea a partire da martedì 24 luglio e che, pertanto, la Commissione dovrà concludere i propri lavori entro giovedì 19 luglio, con l'approvazione di un parere da inviare alle Commissioni di merito.

  Paolo PARENTELA (M5S), relatore, osserva preliminarmente che il decreto-legge in esame si compone di 15 articoli.
  Evidenzia, in particolare, che nell'ambito delle misure contenute nel decreto-legge per il contrasto al precariato (Capo I), gli articoli da 1 a 3 intervengono in materia di contratti a termine (articolo 1), di contratti di somministrazione a tempo determinato (articolo 2), nonché in materia di licenziamento illegittimo (articolo 3). Il successivo articolo 4 concede invece al MIUR 120 giorni di tempo per dare esecuzione ad ogni provvedimento giurisdizionale che comporti la decadenza di contratti di lavoro stipulati con docenti in possesso di diploma magistrale, conseguito entro l'anno scolastico 2001-2002, inseriti con riserva nelle graduatorie ad esaurimento.
  Rileva che, nell'ambito delle misure per il contrasto alla delocalizzazione e alla salvaguardia dei livelli occupazionali (Capo II), l'articolo 5 contiene norme volte a introdurre limiti alla delocalizzazione delle imprese beneficiarie di aiuti agli investimenti produttivi, mentre l'articolo 6 prevede la decadenza dalla fruizione di Pag. 145specifici benefici per le imprese – italiane ed estere, ma operanti nel territorio italiano – che, avendo beneficiato di aiuti di Stato che prevedano una valutazione dell'impatto occupazionale, non abbiano garantito il mantenimento di determinati livelli occupazionali.
  Fa presente che l'articolo 7 subordina, invece, l'applicazione dell'iperammortamento fiscale alla condizione che il processo di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, su cui si fonda l'agevolazione, riguardi strutture produttive situate nel territorio nazionale, ivi incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti. L'articolo 8 esclude dal credito d'imposta per attività di ricerca e sviluppo (previsto dal decreto-legge n. 145 del 2013) taluni costi di acquisto – anche in licenza d'uso – di beni immateriali connessi ad operazioni infragruppo. Si tratta, in particolare, di spese relative a competenze tecniche e privative industriali.
  Osserva che il Capo III, che si compone del solo articolo 9, contiene misure per il contrasto alla ludopatia, mentre il successivo Capo IV, che reca le disposizioni di maggior interesse per la Commissione, contiene misure in materia di semplificazione fiscale.
   In particolare, fa presente che l'articolo 10 modifica la disciplina dell'istituto dell'accertamento sintetico del reddito complessivo (cosiddetto redditometro).
  Nel dettaglio, il comma 1 prevede che il Ministero dell'economia e delle finanze possa emanare il decreto che individua gli elementi indicativi di capacità contributiva dopo aver sentito l'Istituto nazionale di statistica (Istat) e le associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori per gli aspetti riguardanti la metodica di ricostruzione induttiva del reddito complessivo in base alla capacità di spesa e alla propensione al risparmio dei contribuenti.
  Al comma 2 si dispone che il decreto ministeriale emanato il 16 settembre 2015, contenente gli elementi indicativi necessari per effettuare l'accertamento, è abrogato e non ha più effetto per i controlli ancora da effettuare sull'anno di imposta 2016 e successivi.
  Segnala quindi che, dal tenore della norma, sembrerebbe dunque evincersi che per gli accertamenti successivi a quelli indicati al comma 2 l'istituto del redditometro non trovi applicazione fino all'entrata in vigore del nuovo decreto attuativo ai sensi del comma 1.
  Osserva che il comma 3 fa salvi gli inviti per fornire dati e notizie rilevanti ai fini dell'accertamento e agli altri atti previsti dal citato articolo 38, comma settimo, per gli anni di imposta fino al 31 dicembre 2015.
  Al medesimo comma, infine, viene stabilito che in ogni caso l'articolo non si applica agli atti già notificati e non si fa luogo al rimborso delle somme già pagate.
  Si sofferma poi sul successivo articolo 11 che reca disposizioni sulla trasmissione dei dati delle fatture emesse e ricevute (cosiddetto spesometro) da parte dei soggetti passivi IVA. Esso stabilisce che la comunicazione dei dati relativi al terzo trimestre 2018 non debba essere effettuata entro il mese di novembre 2018 (in applicazione dell'articolo 21, comma 1, del decreto-legge n. 78 del 2010), bensì entro il 28 febbraio 2019. Qualora si opti per la trasmissione con cadenza semestrale, i termini temporali sono fissati al 30 settembre per il primo semestre, al 28 febbraio dell'anno successivo per il secondo semestre.
  Rileva che l'articolo 12 reca norme in materia di Split payment, prevedendo l'abolizione del meccanismo della scissione dei pagamenti per le prestazioni di servizi rese alle pubbliche amministrazioni i cui compensi sono assoggettati a ritenute alla fonte.
  Infine, osserva che il Capo V (articoli da 13 a 15) contiene le disposizioni finali e di coordinamento.
  Conclusivamente, nel condividere pienamente il provvedimento in oggetto, ritiene che l'esame parlamentare del medesimo possa essere l'occasione per arricchirne i contenuti. Si riferisce, in particolare, all'opportunità che nell'ordinamento Pag. 146siano reintrodotti, per le stesse finalità di tutela del lavoro perseguite dal Capo I, istituti che consentano il ricorso a forme di lavoro accessorio in agricoltura allo scopo di regolare, anche dal punto di vista previdenziale, le prestazioni svolte occasionalmente e per breve periodo da soggetti che potrebbero essere assorbiti dal mercato del lavoro nero. Rimarca, infatti, che si tratta di un'esigenza particolarmente avvertita nel settore primario ove molteplici sono le attività agricole di carattere stagionale, che a mio avviso la nostra Commissione deve portare all'attenzione delle Commissioni di merito.
  Si riserva, dunque, di presentare, già nella giornata di domani, una proposta di parere in questo senso.

  Maria Chiara GADDA (PD) chiede chiarimenti su quali siano gli specifici ambiti di competenza della Commissione Agricoltura.

  Paolo PARENTELA (M5S), relatore, rispondendo all'onorevole Gadda, ribadisce che le disposizioni di maggiore interesse per la Commissione Agricoltura sono contenute nel Capo IV del decreto-legge, che reca le misure di semplificazione fiscale.

  Filippo GALLINELLA, presidente, non essendovi altre richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

  Filippo GALLINELLA, presidente, ricorda che, per supportare lo svolgimento del lavoro parlamentare i deputati dispongono di numerosi servizi informatici che sono messi a disposizione attraverso il Portale intranet dedicato. I principali servizi sono disponibili anche per dispositivi tablet e smartphone attraverso apposite app.
  L'utilizzo di questi strumenti corrisponde a due finalità principali: meglio supportare il lavoro dei parlamentari fornendo documenti digitali fruibili in modo tempestivo anche fuori dalle sedi parlamentari; rafforzare il processo di trasformazione digitale delle attività e dei processi di lavoro della Camera.
  Nell'ambito di questo percorso, sono stati via via resi digitali documenti che in precedenza avevano una modalità di fruizione esclusivamente cartacea e, in quanto tale limitata all'interno dell'Istituzione.
  La digitalizzazione si è accompagnata, dunque, ad una sempre maggiore apertura e pubblicità. In questa legislatura, si potrà – con maggior decisione e con gli adeguati strumenti – portare avanti questo processo volto a ridurre in modo sempre più significativo l'utilizzo della carta nelle diverse attività.
  Attraverso l'app sono resi immediatamente disponibili anche servizi di carattere generale, come la Rassegna stampa quotidiana, l'elenco telefonico interno e la webtv della Camera.
  Con il modulo geoComm, per ogni seduta di Commissione, saranno messi a disposizione dei deputati: proposte di legge, schemi di atti sottoposti alla Camera per il parere; dossier prodotti dai servizi di documentazione; memorie presentate, altra documentazione e altro; più in generale tutto il materiale necessario per la seduta.
  L'effettivo utilizzo degli strumenti digitali è stato legato dal Collegio dei deputati Questori all'erogazione del rimborso per le spese informatiche individuali dei deputati.

  La seduta termina alle 14.50.