ATTI DEL GOVERNO
Martedì 17 luglio 2018. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Cominardi.
La seduta comincia alle 14.05.
Schema di decreto legislativo concernente disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, recante codice del Terzo settore.
Atto n. 33.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 luglio 2018.
Marialucia LOREFICE, presidente, ricorda che nella seduta dell'11 luglio scorso è iniziata la discussione sul provvedimento in titolo, che proseguirà nella giornata odierna ed eventualmente anche nelle giornate successive.
Fa presente che non è ancora pervenuto il parere del Consiglio di Stato – che, sulla base di quanto si apprende per le vie brevi, dovrebbe essere espresso giovedì 19 luglio –, presupposto necessario affinché le competenti Commissioni parlamentari della Camera e del Senato possano esprimere il proprio parere.
Ricorda altresì che la VI Commissione (Finanze) è stata autorizzata dal Presidente della Camera alla deliberazione dei rilievi sul medesimo atto, per le parti di propria competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento della Camera dei deputati.
Precisa quindi che, per le ragioni suddette, nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, convocata al termine della seduta odierna, sarà ridefinita l'articolazione dei lavori relativamente al seguito dell'esame del provvedimento in oggetto. È evidente, infatti, che la Commissione non è nelle condizioni di esprimere il parere di competenza entro la data del 21 luglio.
Dà, quindi, la parola ai colleghi che intendono intervenire.
Celeste D'ARRANDO (M5S) evidenzia come la riforma portata avanti nella passata legislatura favorisca una centralizzazione Pag. 134eccessiva del Terzo settore, riducendo lo spazio di manovra delle autonomie locali. Le principali vittime di tale impostazione sono le piccole associazioni operanti sul territorio, che costituiscono una risorsa per i cittadini poiché in molti casi provvedono dove lo Stato è carente.
Osserva, quindi, che lo schema di decreto legislativo in esame presenta diverse criticità, evidenziate anche dai diversi soggetti che sono stati auditi. Tra le audizioni di particolare rilievo, cita quelle della Conferenza delle regioni, della Corte dei conti, dell'Ordine dei commercialisti, nonché la nota scritta inviata dall'Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Nel rilevare che dalla documentazione predisposta dagli uffici della Camera, in particolare dal Servizio Bilancio dello Stato, emergono diffuse e importanti criticità nelle quantificazioni e nelle coperture, dichiara di attendere il parere del Consiglio di Stato per verificare la compatibilità stessa del provvedimento in esame con il nostro ordinamento giuridico.
Ribadisce che l'attuazione del Codice del Terzo settore implica notevoli adempimenti in materia fiscale, tributaria, civilistica e bancaria, tali che le piccole associazioni, che sono a stretto contatto con il tessuto sociale territoriale, si trovano di fronte a una iper-burocratizzazione che le sfavorisce rispetto alle grandi reti associative.
Ricorda, inoltre, che il Movimento 5 Stelle aveva già espresso nella passata legislatura notevoli perplessità poiché il riordino del Terzo settore si prestava a una progressiva modifica del codice genetico del nostro welfare, adottando un modello di finanziarizzazione e privatizzazione dei servizi sociali, assistenziali, sanitari e sociosanitari, nonché dei servizi culturali e formativi, che deriva da esperienze anglosassoni, quale risposta alla imponente crisi finanziaria e bancaria e alla esiguità delle risorse pubbliche, sempre più insufficienti a rispondere alle esigenze sociali e sanitarie dei cittadini.
Massimo Enrico BARONI (M5S), ad integrazione dell'intervento della deputata D'Arrando, ricorda come già nella passata legislatura, in occasione dell'esame della legge delega e dei successivi decreti legislativi di riforma del Terzo settore, l'impegno del Movimento 5 Stelle fosse finalizzato ad assicurare la massima trasparenza attraverso la piena applicazione di quanto previsto dal decreto legislativo n. 33 del 2013, come presidio per il contrasto alla corruzione. Ricorda altresì che tale impegno ha caratterizzato tutta le attività svolte dai deputati del suo gruppo presso la Commissione Affari sociali.
Fa presente, quindi, che un altro punto di attenzione rispetto al Terzo settore è stato quello relativo al contenimento del divario salariale. Sottolinea, poi, che lo spirito dei provvedimenti adottati dalla ex maggioranza sembra essere quello di costringere i piccoli soggetti ad aggregarsi quando invece proprio gli enti del Terzo settore di dimensione ridotta svolgono un lavoro importantissimo su tutto il territorio nazionale, favorendo la partecipazione civica.
Vito DE FILIPPO (PD) segnala che presso la 1a Commissione del Senato è stato calendarizzato nella seduta odierna l'avvio dell'esame del disegno di legge Atto Senato 604, di proroga del termine per l'esercizio delle delega relativamente alle disposizioni correttive dei decreti legislativi sul Terzo settore. Fa presente che anche alla Camera è stata presentata una proposta di legge di analogo tenore dai gruppi parlamentari di maggioranza. Tenuto conto anche delle perplessità avanzate dai medesimi gruppi sul provvedimento in discussione, chiede chiarimenti in ordine alla reale volontà della maggioranza di non vanificare il lavoro che la Commissione sta svolgendo, con impegno e serietà, finalizzato a individuare le opportune modifiche che il Governo dovrà apportare al testo in esame entro il prossimo 3 agosto, data di scadenza della delega.
Marialucia LOREFICE, presidente, assicura che la Commissione proseguirà i propri lavori con il consueto impegno, al fine di approvare un parere esaustivo sul Pag. 135provvedimento in esame, non appena si saranno perfezionati i presupposti richiesti dalla legge delega e già richiamati all'inizio della seduta odierna.
Elena CARNEVALI (PD), nel rilevare che le audizioni svolte hanno fornito numerosi spunti per integrare il decreto correttivo senza stravolgerne l'impianto, conferma la disponibilità del Partito Democratico ad accogliere in buona parte le proposte avanzate. Ribadisce in ogni caso la necessità di rispettare i tempi per evitare la scadenza della delega, al fine di completare un processo che ha consentito di dare ordine al Terzo settore, superando le stratificazioni normative succedutesi nel tempo.
Ricordando che il Parlamento, all'avvio della legislatura, ha già espresso un articolato parere sul decreto correttivo relativo all'impresa sociale, reputa necessario rendere operativo l'ultimo tassello di tale riordino, al fine di valorizzare e sostenere un settore che rappresenta un orgoglio del nostro Paese, grazie anche al suo dinamismo e alla capacità di innovazione in grado di stimolare le politiche pubbliche.
Giuseppina VERSACE (FI) ritiene importante assicurare un congruo tempo di esame rispetto ad un provvedimento di indubbia rilevanza, segnalando la criticità derivanti dal ritardo concernente l'espressione del parere del Consiglio di Stato.
Marialucia LOREFICE, presidente, assicura che, in ogni caso, saranno garantiti tempi di discussione congrui sulla proposta di parere che il relatore presenterà a seguito dell'effettiva trasmissione, da parte del Governo, della mancata intesa sancita in sede di Conferenza unificata e del parere del Consiglio di Stato.
Dario BOND (FI) chiede chiarimenti in merito alle modalità attraverso le quali i singoli deputati possono proporre modifiche o integrazioni alla proposta di parere del relatore.
Marialucia LOREFICE, presidente, ribadisce che per la formulazione della proposta di parere del relatore occorrerà attendere l'espressione del parere da parte del Consiglio di Stato, prevista nei prossimi giorni. In ogni caso, in sede di Ufficio di presidenza potranno essere stabilite modalità di lavoro tali da assicurare a tutti i membri della Commissione la possibilità di dare il proprio contributo nella fase di elaborazione del parere.
Maria Teresa BELLUCCI (FdI), in relazione al contenuto del parere che la Commissione dovrà esprimere, pone in risalto il contributo offerto dalle audizioni, che hanno consentito di individuare le criticità di un provvedimento lungamento atteso che dovrebbe – come previsto anche dalla legge delega – semplificare le procedure e favorire la libera associazione dei cittadini. A titolo esemplificativo, segnala il tema del lavoro subordinato per le associazioni di promozione sociale e quello dell'erogazione dei servizi per le organizzazioni di volontariato.
Ribadisce l'importanza di dare ascolto alle esigenze di trecentomila realtà che andrebbero favorite e non vessate, pena la perdita dei servizi che il settore pubblico non può assicurare.
Marialucia LOREFICE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare del provvedimento in oggetto, rinviandone il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.35.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.35 alle 14.45.