SEDE CONSULTIVA
Martedì 17 luglio 2018. — Presidenza del vicepresidente Luca CARABETTA.
La seduta comincia alle 14.15.
Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2017.
C. 850 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2018.
C. 851 Governo.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2018 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2018 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2018 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l'anno finanziario 2018 (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).
La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.
Luca CARABETTA, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, Pag. 117del Regolamento, la Commissione è chiamata ad esaminare congiuntamente il disegno di legge recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2017» ed il disegno di legge recante « Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2018», con particolare riferimento allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, Tabella n. 2, (limitatamente alle parti di competenza), del Ministero dello sviluppo economico, Tabella n. 3, (limitatamente alle parti di competenza), del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca», Tabella n. 7, (limitatamente alle parti di competenza) e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Tabella n. 13, (limitatamente alle parti di competenza).
Per quanto riguarda le modalità di esame, ricorda che dopo l'esame preliminare la Commissione procede all'esame delle proposte emendative presentate nonché a quello delle relazioni predisposte dal relatore con riferimento a ciascun disegno di legge, iniziando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando successivamente al disegno di legge di assestamento.
Per quanto concerne il regime di ammissibilità delle proposte emendative, ricorda che il disegno di legge di approvazione del rendiconto è sostanzialmente inemendabile, nel senso che sono ammissibili soltanto le proposte emendative volte ad introdurre nel medesimo disegno di legge modifiche di carattere meramente tecnico o formale.
Per quanto riguarda invece il disegno di legge di assestamento, ricorda innanzitutto che, ai fini dell'ammissibilità, le proposte emendative devono essere riferite alle unità di voto parlamentare (tipologia di entrata o programma di spesa) e possono avere ad oggetto tanto le previsioni di competenza quanto quelle di cassa. Non possono invece avere ad oggetto l'ammontare dei residui iscritti nelle predette unità di voto, in quanto essi derivano da meri accertamenti contabili.
Gli emendamenti riferiti alle previsioni di entrata sono ammissibili soltanto se fondati su valutazioni tecnico-finanziarie adeguatamente documentate, tali da comprovare la necessità di modificare le previsioni di entrata di competenza e/o di cassa. In ogni caso le proposte emendative non possono comportare un peggioramento dei saldi di finanza pubblica e pertanto, ove risultino onerose, devono essere compensate mediante l'utilizzo di risorse iscritte in altre unità di voto parlamentare, anche se facenti parte di altra missione o di altro stato di previsione.
È considerata emendabile l'intera dotazione dei programmi di spesa, ivi compresa quindi l'eventuale quota potenzialmente riferibile agli oneri inderogabili in mancanza di puntuali indicazioni nel testo del disegno di legge di assestamento circa l'ammontare dei predetti oneri in relazione a ciascun programma di spesa.
È comunque esclusa la possibilità di compensare l'incremento di stanziamenti di spesa di parte corrente mediante riduzione di stanziamenti di spesa di conto capitale.
Per quanto riguarda gli stanziamenti di cassa deve tenersi conto di un ulteriore criterio di ammissibilità. In particolare, essi sono emendabili a condizione che, nel caso di emendamenti volti ad incrementare l'autorizzazione di cassa, lo stanziamento derivante dall'emendamento non superi la cosiddetta «massa spendibile», costituita dalla somma dello stanziamento di competenza e dei relativi residui passivi.
Per quanto concerne il regime di presentazione degli emendamenti riferiti al disegno di legge di assestamento, ricorda che, in sede consultiva, possono essere presentati emendamenti riferiti alle rispettive parti di competenza di ciascuna Commissione con compensazioni a valere sulle medesime parti di competenza ovvero su parti di competenza di altre Commissioni, nonché emendamenti migliorativi dei saldi – e in quanto tali privi di compensazione finanziaria – riferiti alle predette parti di competenza.Pag. 118
Tutte le citate tipologie di emendamenti possono essere altresì presentate anche direttamente in Commissione bilancio.
Gli emendamenti approvati durante l'esame in sede consultiva sono trasmessi alla Commissione bilancio come emendamenti di iniziativa della Commissione che li ha approvati; quelli respinti devono essere presentati nuovamente in Commissione bilancio, anche al solo fine di permetterne la successiva ripresentazione in Assemblea.
Sia gli emendamenti approvati, sia quelli respinti in sede consultiva e ripresentati in Commissione bilancio, sia quelli presentati per la prima volta presso la V Commissione sono da quest'ultima esaminati in sede referente. Solo gli emendamenti approvati dalla Commissione bilancio entrano a far parte del testo elaborato in sede referente ai fini dell'esame in Assemblea.
L'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Nel caso del disegno di legge di assestamento, l'esame può anche concludersi con l'approvazione di una relazione per ciascuno stato di previsione di competenza della Commissione. Possono essere presentate relazioni di minoranza.
Le relazioni approvate, unitamente alle relazioni di minoranza e agli emendamenti approvati, sono trasmessi alla Commissione bilancio.
Ricorda, infine, che, come stabilito nella riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, il termine per la presentazione di emendamenti è stato fissato alle ore 10 di domani.
Tullio PATASSINI (Lega), relatore, ricorda che il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (anno finanziario), adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria. Si tratta quindi, al pari del disegno di legge di assestamento, di una pubblica ricognizione dei saldi.
Desidera al proposito fare una premessa alla sua relazione. Quest'anno i disegni di legge di rendiconto e assestamento sono stati predisposto dal Governo uscente, sostenuto da una maggioranza diversa da quella che sostiene il Governo in carica. Osserva che, anche se non si può concordare, come è ovvio, su valutazioni di carattere politico fatte dal Governo uscente, in questo caso ci si trova di fronte a una mera e ineccepibile ricognizione di dati.
Passa a prendere in esame il contenuto del disegno di legge di rendiconto.
Rileva che, per quanto concerne il Ministero dello sviluppo economico, nell'anno 2017, gli stanziamenti di spesa complessivi iniziali di competenza iscritti nel bilancio di previsione ammontano a 4.548,9 milioni di euro. Gli stanziamenti complessivi definitivi di competenza relativi al medesimo Ministero ammontano a 7.144,1 milioni di euro, con una variazione in aumento di 2,6 miliardi, vale a dire il 57,1 per cento in più rispetto alle previsioni iniziali. Al netto del rimborso delle passività finanziarie, pari a 269,8 milioni di euro, le spese finali del Ministero risultano inizialmente pari a 4.279,1 milioni di euro e quelle definitive ammontano a 6.874,3 milioni di euro. Le spese finali definitive del medesimo Ministero sono quindi l'1,1 per cento della spesa finale definitiva del bilancio statale nell'anno 2017. La variazione in aumento delle dotazioni di competenza del Ministero – pari come detto a circa 2,6 miliardi – è principalmente ascrivibile a decreti Ministeriali di trasferimento delle risorse a seguito dell'adozione di provvedimenti legislativi in corso d'anno. Si segnala altresì nel 2017 una diminuzione degli stanziamenti definitivi finali di competenza, pari al 3,7 per cento in meno, e degli impegni, il 2,9 per cento in più, rispetto all'anno 2016. Rileva poi il dato dei residui di nuova formazione nell'anno 2017 pari per il 2017 a 1.635,3 milioni di euro e, quindi, in sensibile riduzione rispetto all'anno 2016, in cui erano pari a 2.789,9 milioni di euro. Per ciò che concerne i residui provenienti dagli esercizi pregressi, essi, a Pag. 119consuntivo 2017, corrispondono solo a somme impegnate ma non pagate e sono pari a 1.563,9 milioni di euro, per l'89 per cento di conto capitale. Per ciò che riguarda invece in corso d'anno lo smaltimento dei residui provenienti dagli esercizi pregressi, i pagamenti in conto residui sono stati pari a 2,2 miliardi di euro, rispetto ai circa 4 miliardi di residui pregressi. Le economie sono state circa di 205,8 milioni. La spesa del Ministero dello sviluppo economico è prevalentemente di conto capitale. Questa assorbe infatti l'86,7 per cento della spesa finale del Ministero e risulta pari a circa 6 miliardi di euro, in riduzione del 4,8 percento rispetto all'anno 2016. La spesa di natura corrente assorbe il residuo 13,3 per cento degli stanziamenti finali del Ministero. Essa è pari a 911,5 milioni in aumento del 5 per cento rispetto all'anno 2016. Per quanto attiene al conto capitale, la spesa è composta, in parte preponderante, dai contributi agli investimenti alle imprese. Essi costituiscono il 58 per cento della spesa finale del Ministero, essendo pari nel 2017 a 3,98 miliardi di euro, e sono in diminuzione del 19,4 per cento rispetto all'anno 2016, in cui erano pari a 4,94 miliardi. I contributi agli investimenti alle imprese sono per la gran parte allocati nella Missione 1 «Competitività e sviluppo delle imprese» ed in particolare, per circa 3,3 miliardi di euro, nel programma 1.5, nel quale sono iscritte le risorse dell'Obiettivo «Partecipazione al Patto Atlantico e programmi europei aeronautici, navali, aerospaziali e di elettronica professionale». Tale Obiettivo, che assorbe da solo il 52,1 per cento delle spese finali del Ministero, non è qualificato dalle Note integrative al Rendiconto generale dello Stato come strategico per il Ministero, in quanto le relative risorse sono essenzialmente gestite da altre amministrazioni, in particolare l'amministrazione della difesa. Rileva il programma 1.7, contenente interventi di incentivazione del sistema produttivo per 659,1 milioni di euro, nell'ambito del quale sono iscritte le risorse del Fondo di garanzia per le PMI (cap. 7345) e quelle per la cosiddetta «Nuova Sabatini» (cap. 7489). Per ciò che attiene alla parte corrente, l'incremento degli stanziamenti rispetto all'anno 2016 è principalmente ascrivibile ai trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche, che passano da 176,1 milioni nel 2016 a 272,6 milioni nel 2017.
Nello specifico, nell'anno 2017 l'attività del Ministero risulta articolata su sette missioni, di cui quattro (11,15,17,32) condivise con altri Ministeri. I programmi complessivamente sono 17, uno in meno del 2016. La Missione «Fondi da ripartire», con il relativo Programma «Fondi da assegnare» non trova infatti più allocazione all'interno dello stato di previsione del Ministero dello Sviluppo economico a decorrere dall'anno 2017. Le risorse un tempo iscritte sotto di essa sono state riallocate nella Missione 32 «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», Programma «Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza» (32.3). Ciascun programma è assegnato ad un unico centro di responsabilità amministrativa. Come già accennato, la Missione 1 «Competitività e sviluppo delle imprese», numerata Missione 11 nel bilancio dello Stato e condivisa con il Ministero dell'economia e delle finanze, è la Missione più consistente all'interno dello stato di previsione del Ministero. Su essa insiste la gran parte degli stanziamenti di competenza del Ministero dello Sviluppo economico, l'86,2 per cento. La gran parte delle risorse della Missione Competitività iscritta nello stato di previsione del Ministero dello Sviluppo economico è concentrata sul Programma 1.1 «Promozione ed attuazione di politiche di sviluppo, competitività e innovazione, di responsabilità sociale d'impresa e movimento cooperativo». Le risorse di tale programma sono, in parte preponderante, come sopra accennato, contributi agli investimenti alle imprese (3,3 miliardi) e interessano il capitolo 7420 Fondo per gli interventi agevolativi alle imprese per 347,3 milioni di euro, il capitolo 7421 relativo agli interventi agevolativi per il settore aeronautico per 1,1 miliardi, il capitolo 7485 riguardante gli interventi per Pag. 120lo sviluppo e l'acquisizione delle unità navali della classe FREMM per 747,3 milioni, e il capitolo 7423 relativo agli interventi per i settori industriali ad alta tecnologia, per 372,9 milioni di euro. Tali capitoli assommano stanziamenti definitivi di competenza per un importo pari a circa 2,6 miliardi. Il Programma 1.3 «Incentivazione del sistema produttivo» è il secondo per consistenza finanziaria con stanziamenti definitivi pari a 1,6 miliardi di euro circa. Si tratta del programma le cui dotazioni iniziali di competenza, pari a 246 milioni, risultano maggiormente incrementate nel corso dell'esercizio finanziario 2017, vale a dire 1,3 miliardi in più. L'incremento ha riguardato, per la gran parte, la spesa di conto capitale iscritta sul programma. Si ricorda che all'interno del programma in questione vi sono, tra le altre, le risorse destinate ad alimentare il Fondo crescita sostenibile (gestito fuori bilancio) e il Fondo di garanzia per le PMI. Tra i principali capitoli che hanno registrato, con decreti ministeriali di trasferimento delle risorse, variazioni in corso d'anno si segnalano: il capitolo 7342, concernente il Fondo per la competitività e lo sviluppo (+170,3 milioni); il capitolo 7383, concernente le risorse del Fondo rotativo crescita sostenibile (+ 607,5 milioni); le somme da assegnare al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese per circa 326,6 milioni (cap. 7345); i capitoli 2310 e 2320, concernenti le agevolazioni contributive in favore delle imprese situate nella zona franca urbana istituita a seguito degli eventi sismici susseguitisi dal 24 agosto 2016 (+194,5 milioni).
Alla Missione 1, segue, per consistenza finanziaria, la Missione 4 «Energia e diversificazione delle fonti energetiche», di competenza esclusiva del Ministero dello Sviluppo economico, alla quale è assegnato il 5,7 percento degli stanziamenti definitivi del Ministero, in riduzione rispetto all'anno 2016. Il Programma più consistente della Missione 4 è il Programma 4.2.»Regolamentazione del settore elettrico, nucleare, delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica, ricerca e sviluppo sostenibile» che assomma a circa 360,3 milioni di euro. I macro obiettivi del programma, essenzialmente riconducibili alla riduzione dei prezzi dell'energia elettrica, attraverso la diversificazione delle fonti, il sostegno all'efficienza energetica e alle fonti rinnovabili, sono sostenuti da risorse provenienti dalle aste per le quote CO2 riassegnate alla spesa del Ministero, nella misura fissata dalla legge, su ciascuno dei due capitoli interessati: si tratta del capitolo 3610 «Rimborso di somme spettanti ai soggetti creditori per assegnazione di quote di emissione di anidride carbonica – meccanismo di reintegro nuovi entranti» e del capitolo 7660 «Fondo da assegnare per la realizzazione di progetti finalizzati alla promozione ed al miglioramento dell'efficienza energetica». Da segnalare, infine, per rilevanza finanziaria, la Missione 3 «Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo», di competenza esclusiva del Ministero dello Sviluppo economico, alla quale è assegnato il 3,9 percento degli stanziamenti del Ministero, articolata su due programmi, riguardanti uno la politica commerciale in ambito internazionale, l'altro il «Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del «Made in Italy», sul quale risulta stanziata la quasi totalità delle risorse della Missione, vale a dire 275 milioni di euro. Tra gli obiettivi strategici del Programma rientrano le somme per l'attuazione ed il monitoraggio del Piano straordinario del «Made in Italy». La spesa di tale programma è in prevalenza costituita da contributi agli investimenti (169 milioni di euro) e da trasferimenti ad amministrazioni pubbliche (91,7 milioni), in particolare, all'ICE Agenzia (capitoli 2532 e 2535).
Passa ad analizzare missioni e programmi di interesse della X Commissione iscritti in altri stati di previsione.
La Missione «Competitività e sviluppo delle imprese» è condivisa, come già accennato, tra Ministero dello Sviluppo economico e Ministero dell'economa e delle finanze e vede iscritti presso quest'ultimo Ministero due programmi (sui sette complessivi della Missione): il Programma «Incentivi Pag. 121alle imprese per interventi di sostegno (11.8)» e il Programma « Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità (11.9)». La Missione assorbe il 2,6 percento degli stanziamenti definitivi di competenza del Ministero dell'economia e delle finanze. I programmi in questione hanno un peso rilevante all'interno della Missione «Competitività e sviluppo delle imprese», assorbendone circa il 71,8 per cento degli stanziamenti. In particolare, il Programma «Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità», il più consistente dal punto di vista finanziario, contiene risorse destinate a versamenti vari all'entrata del bilancio dello Stato per la devoluzione di crediti di imposta a imprese e cittadini. Il Programma «Incentivi alle imprese per interventi di sostegno» contiene somme per incentivi alle imprese per interventi di sostegno tra cui i contributi in conto interessi da corrispondere alla Cassa Depositi e Prestiti sui finanziamenti a carico del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese (capitolo 1900). Sono altresì comprese le somme destinate al Fondo per la copertura della garanzie dello Stato a favore di Sace S.p.A. per le operazioni riguardanti settori strategici e connesse a rischi non di mercato (capitolo 7401), il Fondo da ripartire per l'integrazione delle risorse destinate alla concessione di garanzie rilasciate dallo Stato (capitolo 7590). Si richiama infine, la Missione «Sviluppo e riequilibrio territoriale», prima iscritta nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico e a decorrere dal 2015 iscritta nello stato di previsione del Ministero dell'economia e finanze. La Missione è costituita da un solo programma, «Sostegno alle politiche nazionali e comunitarie rivolte a promuovere la crescita ed il superamento degli squilibri socioeconomici territoriali». Le risorse del programma sono iscritte sul Fondo per lo sviluppo e la coesione (capitolo 8000), che espone a consuntivo 2017 una dotazione definitiva di competenza di 4.123,1 milioni di euro, interamente impegnati, lo 0,7 per cento degli stanziamenti definitivi di competenza del Ministero dell'economia e delle finanze. Nell'ambito della Missione «Ricerca e innovazione», programma «Ricerca di base e applicata», il capitolo 7380 è relativo alle somme da assegnare per la valorizzazione dell'Istituto Italiano di Tecnologia, ed è dotato a consuntivo 2017 di 96,5 milioni, totalmente impegnati e pagati.
Capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e tecnologica, di competenza della X Commissione, sono allocati nella Missione «Ricerca e Innovazione» Programma «Ricerca scientifica e tecnologica di base e applicata», condivisa dal Ministero dell'istruzione università e ricerca con il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero dell'economia e delle finanze e il Ministero dell'ambiente. Si segnalano in particolare i seguenti stanziamenti: il capitolo 1678, «Contributo dello Stato per la ricerca scientifica», una parte del quale riguarda il contributo dello Stato alle spese di gestione del Programma nazionale di ricerche aerospaziali (PRORA), istituito in applicazione della legge n. 46 del 1991 e successivamente rifinanziato da una serie di autorizzazioni legislative di spesa; il capitolo 7238 che attiene alle spese per la partecipazione italiana ai programmi dell'Agenzia spaziale europea e per i programmi spaziali nazionali di rilevanza strategica.
Come conseguenza dell'emanazione della legge 24 giugno 2013, n. 71, la missione 31 «Turismo» e il sotteso programma «Sviluppo e competitività del turismo» sono stati trasferiti dal Ministero dell'economia e delle finanze al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. La missione Turismo» è rappresentata dall'unico programma «Sviluppo e competitività del turismo». Le dotazioni di competenza del programma a consuntivo 2017 sono pari a 46,4 milioni di cui 39,8 pagati. Ricorda al proposito che il decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86, ha ulteriormente trasferito le competenze in materia di turismo al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Per quel che concerne il disegno di legge di assestamento 2018, ricorda, in premessa che la disciplina della legge di assestamento di bilancio dello Stato è Pag. 122contenuta all'articolo 33 della legge di contabilità e finanza pubblica, la legge n. 196 del 2009. Nella relazione farà riferimento alle sole parti del disegno di legge di assestamento 2018 di interesse della X Commissione. Si tratta dello stato di previsione del Ministero dello Sviluppo economico (Tabella 3), nonché del Ministero dell'economica e finanze (Tabella 2), nel quale risulta iscritta quota parte della Missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (11); del Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, nella cui Missione «Ricerca e innovazione», Programma «Ricerca scientifica e tecnologica di base» (17.22) risultano iscritti i capitoli di spesa concernenti il PRORA e l'Agenzia spaziale europea; del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, nel cui stato di previsione risulta iscritta la Missione (31) «Turismo».
Per quel che concerne il Ministero dello sviluppo economico, la dotazione iniziale di competenza dello stato di previsione della spesa per l'esercizio 2018, approvato con la legge 27 dicembre 2017, n. 205, reca complessivi 5.601,7 milioni di euro. Gli stanziamenti assestati di competenza relativi al medesimo Ministero sono pari a 5.856,7 milioni di euro, con una variazione in aumento di circa 255 milioni di euro rispetto alla dotazione di competenza iniziale, corrispondente al 4,6 per cento in più. Gli stanziamenti di cassa iscritti a legge di bilancio ammontano invece a 6.687,7 milioni di euro e quelli assestati ammontano a 7.033,6 milioni di euro con un aumento di 345,9 milioni di euro. I residui presunti, con il disegno di legge di assestamento, vengono allineati a quelli risultanti da Rendiconto generale dello Stato al 31 dicembre 2017, tenuto conto delle eventuali variazioni compensative nel frattempo intervenute nel conto dei residui medesimi in relazione all'attuazione di particolari disposizioni legislative. I residui, pertanto, passano dagli iniziali 624,3 milioni di euro a 3.150,4 milioni di euro. Al netto del rimborso delle passività finanziarie, pari a 379,5 milioni di euro, le spese finali del Ministero ammontano inizialmente a 5.222,2 milioni di euro e quelle definitive a 5.477,3 milioni di euro, che corrisponde allo 0,9 per cento della spesa finale dell'intero bilancio statale. Le variazioni alle previsioni iniziali di spesa sono riconducibili a due ordini di fattori. Il primo riguarda tutte le variazioni introdotte in bilancio in forza di atti amministrativi nel periodo gennaio – maggio 2018. Il secondo si riferisce alle variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame. Le variazioni interessano le unità di voto approvate dal Parlamento con la citata legge n. 205 del 2017 e si collocano sui capitoli in cui sono state ripartite le unità medesime. In particolare, per ciò che concerne le variazioni per atto amministrativo esse sono pari complessivamente a 245,1 milioni di euro sia in termini di competenza sia in termini di cassa. Ricorda che le variazioni per atto amministrativo sono determinate dall'applicazione di nuovi provvedimenti legislativi intervenuti successivamente all'approvazione del bilancio, per i quali il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le conseguenti variazioni al bilancio, oppure dall'applicazione di procedure previste dalla normativa contabile. Le variazioni per atto amministrativo registrate dal disegno di legge di assestamento sono quelle intervenute fino alla data del 31 maggio 2018. Dunque, il disegno di legge di assestamento in esame ancora non contabilizza gli effetti – cioè le variazioni per atto amministrativo – determinati dai provvedimenti legislativi intervenuti successivamente. Le variazioni per atto amministrativo registrate dal disegno di legge di assestamento in esame, che hanno inciso sullo stato di previsione del Ministero dello Sviluppo economico, determinandone un incremento di complessivi 245,1 milioni di euro in termini di competenza e cassa, sono le seguenti: la riassegnazione ai capitoli della spesa di somme versate all'entrata di pertinenza del Ministero, per un importo di 38,2 milioni di euro; la reiscrizione di somme cadute in perenzione dal punto di vista amministrativo, ma reiscritte in bilancio perché comunque dovute dal punto di vista giuridico, per 184,4 Pag. 123milioni di euro; la riassegnazione ai capitoli della spesa di cedolino unico di somme versate all'entrata per 0,2 milioni di euro con prelevamento dal Fondo di riserva per le spese obbligatorie, per 22,3 milioni di euro. Le proposte di variazioni avanzate con il disegno di legge di assestamento consistono in un aumento di circa 10 milioni di euro, sia in termini di competenza sia in termini di cassa. In particolare, secondo quanto emerge dalla Nota illustrativa, le variazioni alla competenza sono connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla maggiore consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza, tenuto conto, peraltro, delle concrete capacità operative dell'Amministrazione.
Procedendo ad una più approfondita analisi delle variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento, segnala i seguenti programmi di spesa, sottesi alla Missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (11) : – il Programma «Promozione e attuazione di politiche di sviluppo, competitività e innovazione, di responsabilità sociale d'impresa e movimento cooperativo» (11.5), che registra la variazione in aumento della spesa, proposta dal disegno di legge di assestamento, pari, in termini di competenza, a 2,9 milioni di euro; – il programma «Lotta alla contraffazione e tutela della proprietà» (11.10), con una variazione in aumento pari a 1,6 milioni di euro. Si segnala altresì il Programma «Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza» (32.2) sotteso alla Missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» (32), con una variazione in aumento pari a 3,4 milioni di euro.
Per quanto riguarda ulteriori programmi di interesse della X Commissione, nel disegno di legge di assestamento, si segnala la citata Missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (11), condivisa tra Ministero dello sviluppo economico e Ministero dell'economia e delle finanze, con i Programmi «Incentivi alle imprese per interventi di sostegno» (11.8) e «Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità» (11.9), missione che ha subito sia variazioni in conto competenza in virtù di atti amministrativi adottati in corso d'anno sia variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento in esame. La Missione reca per il 2018 previsioni assestate pari a 19,8 miliardi di euro, di 163 milioni superiore alla previsione iniziale di competenza in dipendenza delle variazioni per atti amministrativi intervenute. Si richiama poi, la citata Missione «Sviluppo e riequilibrio territoriale» (28), a decorrere dal 2015 iscritta nello stato di previsione del Ministero dell'economia e finanze. Le risorse della missione sono pressoché interamente assorbite dal cap. 8000 relativo alle dotazioni del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Le principali variazioni in aumento (222,4 milioni di euro in più) in conto competenza sono in virtù di atti amministrativi adottati in corso d'anno. Dunque, le previsioni assestate per il 2018 concernenti la Missione in questione si attestano a 5,1 miliardi di euro (rispetto ai circa 4,9 miliardi iniziali). Nella Missione «Ricerca e innovazione», programma Ricerca di base e applicata (17.15), il relativo capitolo 7380 concernente le somme da assegnare per la valorizzazione dell'Istituto Italiano di Tecnologia, non registra variazioni – né per atto amministrativo, né per il disegno di legge di assestamento), mantenendo uno stanziamento per il 2018 di 93,6 milioni di euro. Si segnalano inoltre i capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e tecnologica, di competenza della X Commissione, allocati nella Missione condivisa «Ricerca e Innovazione» (17). Prima di tutto il capitolo 1678, «Contributo dello Stato per la ricerca scientifica che non subisce variazioni in conto competenza, né in dipendenza di atti amministrativi, né per il disegno di legge di assestamento, mantenendo l'iniziale stanziamento di 21,7 milioni di euro per il 2018. Rileva poi il Pag. 124capitolo 7238 che attiene alle spese per la partecipazione italiana ai programmi dell'Agenzia spaziale europea e per i programmi spaziali nazionali di rilevanza strategica. Anche la dotazione di competenza di tale capitolo non subisce variazioni attestandosi su 176 milioni di euro per il 2018. La Missione 31 «Turismo», infine, subisce una limitata variazione in aumento, proposta con il disegno di legge in esame, pari a circa 100 mila euro. Le previsioni per il 2018 passano dunque da 46,8 milioni a 46,9 milioni di euro.
Luca CARABETTA (M5S), presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.25.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Martedì 17 luglio 2018.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.25 alle 14.30.