SEDE CONSULTIVA
Martedì 17 luglio 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. – Interviene il Sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.
La seduta comincia alle 14.10.
Sull'assegnazione all'Italia della sede del Segretariato Permanente dell'Assemblea Parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo.
Marta GRANDE, presidente, esprime, anche a nome della Commissione, soddisfazione e orgoglio per l'assegnazione all'Italia e alla città di Roma della sede del Segretariato Permanente dell'Assemblea Parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo. Tale decisione, assunta dai componenti del Bureau dell'Assemblea Parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo durante la riunione che si è tenuta a Bruxelles sotto la Presidenza del Parlamento europeo, lo scorso 13 luglio, fa seguito alla mozione presentata dall'Assemblea Capitolina e approvata all'unanimità lo scorso 14 settembre, nonché alla discussione svoltasi in occasione del vertice dei Presidenti dei Parlamenti dell'Assemblea Parlamentare, che si è riunito al Cairo dal 27 al 29 aprile scorso, nel corso del quale la candidatura di Roma è stata sostenuta con un'apposita lettera a firma dei Presidenti della Camera dei deputati e del Senato. Tale scelta premia la centralità del nostro Paese rispetto ai temi del Mediterraneo quale crocevia tra Europa, Africa e Asia e la sua vocazione millenaria al dialogo e allo scambio tra culture. Tra l'altro, anche alla luce degli esiti della seduta di comunicazioni della Presidente svolta la scorsa settimana, questo risultato va nella direzione dei propositi di questa Commissione in merito alla direzione da imprimere ai lavori a partire dall'avvio di un'indagine conoscitiva dedicata ai temi del Mediterraneo. Rivolge, quindi, un ringraziamento Pag. 50anche alla Farnesina per il sostegno attivo alla candidatura aggiungendo, conclusivamente, che, alla luce di tale risultato, sarà particolarmente significativo il ruolo della delegazione italiana presso la Assemblea Parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo, con cui auspica fin da ora uno stretto rapporto sinergico.
La Commissione concorda.
Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2017.
C. 850 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2018.
C. 851 Governo.
Tabella n. 6, Stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per l'anno finanziario 2018.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del regolamento, e rinvio).
La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.
Marta GRANDE, presidente, in riferimento all'esame congiunto dei provvedimenti in titolo ricorda che dopo l'esame preliminare la Commissione potrebbe procedere all'esame delle proposte emendative eventualmente presentate, nonché delle relazioni predisposte dal relatore con riferimento a ciascun disegno di legge, iniziando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando successivamente al disegno di legge di assestamento.
Per quanto concerne il regime di ammissibilità delle proposte emendative, ricorda che il disegno di legge di approvazione del rendiconto è sostanzialmente inemendabile, nel senso che sono ammissibili soltanto le proposte emendative volte ad introdurre nel medesimo disegno di legge modifiche di carattere meramente tecnico o formale. Per quanto riguarda invece il disegno di legge di assestamento, rileva innanzitutto che, ai fini dell'ammissibilità, le proposte emendative devono essere riferite alle unità di voto parlamentare – tipologia di entrata o programma di spesa – e possono avere ad oggetto tanto le previsioni di competenza quanto quelle di cassa. Non possono, invece, avere ad oggetto l'ammontare dei residui iscritti nelle predette unità di voto, in quanto essi derivano da meri accertamenti contabili. Gli emendamenti riferiti alle previsioni di entrata sono ammissibili soltanto se fondati su valutazioni tecnico-finanziarie adeguatamente documentate, tali da comprovare la necessità di modificare le previsioni di entrata di competenza e/o di cassa. In ogni caso le proposte emendative non possono comportare un peggioramento dei saldi di finanza pubblica e pertanto, ove risultino onerose, devono essere compensate mediante l'utilizzo di risorse iscritte in altre unità di voto parlamentare, anche se facenti parte di altra missione o di altro stato di previsione. È considerata emendabile l'intera dotazione dei programmi di spesa, ivi compresa quindi l'eventuale quota potenzialmente riferibile agli oneri inderogabili in mancanza di puntuali indicazioni nel testo del disegno di legge di assestamento circa l'ammontare dei predetti oneri in relazione a ciascun programma di spesa. È comunque esclusa la possibilità di compensare l'incremento di stanziamenti di spesa di parte corrente mediante riduzione di stanziamenti di spesa di conto capitale. Per quanto riguarda gli stanziamenti di cassa deve tenersi conto di un ulteriore criterio di ammissibilità. In particolare, essi sono emendabili a condizione che, nel caso di emendamenti volti ad incrementare l'autorizzazione di cassa, lo stanziamento derivante dall'emendamento non superi la cosiddetta «massa spendibile», costituita dalla somma dello stanziamento di competenza e dei relativi residui passivi. Per quanto concerne il regime di presentazione degli emendamenti Pag. 51riferiti al disegno di legge di assestamento, ricorda che, in sede consultiva, possono essere presentati emendamenti riferiti alle rispettive parti di competenza di ciascuna Commissione con compensazioni a valere sulle medesime parti di competenza ovvero su parti di competenza di altre Commissioni, nonché emendamenti migliorativi dei saldi – e in quanto tali privi di compensazione finanziaria – riferiti alle predette parti di competenza. Tutte le citate tipologie di emendamenti possono essere altresì presentate anche direttamente in Commissione Bilancio.
Sottolinea che gli emendamenti approvati durante l'esame in sede consultiva sono trasmessi alla Commissione bilancio come emendamenti di iniziativa della Commissione che li ha approvati; quelli respinti devono essere presentati nuovamente in Commissione bilancio, anche al solo fine di permetterne la successiva ripresentazione in Assemblea. Sia gli emendamenti approvati, sia quelli respinti in sede consultiva e ripresentati in Commissione Bilancio, sia quelli presentati per la prima volta presso la V Commissione sono da quest'ultima esaminati in sede referente. Solo gli emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio entrano a far parte del testo elaborato in sede referente ai fini dell'esame in Assemblea. L'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Nel caso del disegno di legge di assestamento, l'esame può anche concludersi con l'approvazione di una relazione per ciascuno stato di previsione di competenza della Commissione, potendosi presentate relazioni di minoranza.
Con riferimento alla Tabella n. 6, recante lo stato di previsione della spesa del MAECI, allegata al disegno di legge di assestamento, segnala che, ai fini dell'individuazione dei limiti di emendabilità agli stanziamenti di spesa, la normativa vigente in tema di contabilità e finanza pubblica consente di rimodulare in via compensativa le dotazioni finanziarie iscritte in programmi anche di missioni diverse ed eventualmente appartenenti a differenti stati di previsione, restando comunque precluso l'utilizzo degli stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti.
Alberto RIBOLLA (Lega), relatore, evidenzia che il rendiconto per il 2017 del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI) registra 2.976,2 milioni per le spese in conto competenza e 2.988,1 per le autorizzazioni di cassa. Il raffronto tra gli stanziamenti di competenza delle previsioni di bilancio per il 2017 e di quelle definitive in sede di rendiconto registra un aumento complessivo di 363,8 milioni, pari al 13,9 per cento delle previsioni iniziali. L'incidenza complessiva delle spese del MAECI sul complesso del Bilancio dello Stato è dello 0,5 per centro. Le più importanti variazioni di competenza interessano la Missione più rilevante, ovvero la Missione n. 4 (L'Italia in Europa e nel mondo), che ha registrato un incremento di 354 milioni di euro. Più nel dettaglio, rileva che tra i dodici programmi in cui si ripartisce lo stanziamento della Missione n. 4, si evidenzia che quello interessato dalla maggiore variazione è il Programma 4.2 («Cooperazione allo sviluppo»), che ha registrato un incremento di 200,9 milioni di euro. Tale incremento è a carico del capitolo 2185 («Somma da assegnare all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo per l'attuazione di iniziative di cooperazione internazionale») (+161,24 milioni) e del capitolo 2306 («Spese derivanti dagli accordi tra l'Unione europea e gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, dalla partecipazione italiana a iniziative europee a favore dei Paesi della politica di vicinato nonché dall'adesione dell'Italia a centri di ricerca europei su materie economiche e finanziarie») (+37,57 milioni). Sottolinea che anche il Programma 4.6 («Promozione della pace e sicurezza internazionale») ha visto un incremento pari a 146,46 milioni di euro. Nell'ambito di tale programma segnala: il capitolo 3397 («Contributo alle forze di sicurezza afghane, comprese le forze di polizia»), +120 milioni; il capitolo 3415 («Spese e contributi derivanti dalla partecipazione dell'Italia a iniziative e interventi Pag. 52di solidarietà internazionale»), +23,51 milioni. Il Programma 4.8 («Italiani nel mondo e politiche migratorie») presenta invece una diminuzione di 46,09 milioni di euro. Il Programma 4.12 («Presenza dello Stato all'estero tramite le strutture diplomatico-consolari») risulta incrementato di 22,66 milioni ed il Programma 4.14 («Coordinamento dell'Amministrazione in ambito internazionale») di 10,57 milioni. Quanto al Programma 4.17 («Sicurezza delle strutture in Italia e all'estero e controlli ispettivi») di nuova istituzione nello stato di previsione del MAECI per il 2017, rileva che esso presenta uno stanziamento definitivo a rendiconto di 4,89 milioni di euro, con un aumento rispetto alla previsione iniziale di 1,48 milioni.
Sottolinea che nella documentazione predisposta dagli Uffici è riportata, a fini comparativi, una tabella contenente gli stanziamenti definitivi di competenza – anni 2013-2017 – per Missioni e Programmi, tratta dalla «Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2017» della Corte dei Conti. Tale relazione evidenzia come permanga elevato l'impegno italiano nella cooperazione allo sviluppo, indirizzato verso l'innalzamento dell'Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS), in un percorso di progressivo riallineamento del rapporto APS/RNL italiano agli standard internazionali, che dovrebbe approdare allo 0,7 per cento del Reddito nazionale lordo (RNL) entro il 2030. Secondo gli ultimi dati, indicati nel Documento di economia e finanza 2018, le stime ufficiali attestano l'APS italiano allo 0,29 per cento del RNL, con un innalzamento del valore percentuale rispetto al pregresso (0,27 per cento nel 2016). La magistratura contabile rileva che, a questo proposito, occorra considerare che, fra le voci di spesa ricomprese nell'APS sono presenti, oltre ai capitoli del programma dedicato alla Cooperazione allo sviluppo, anche risorse in altri programmi di spesa del Ministero, nonché dei Ministeri dell'economia e delle finanze, dell'interno destinate ai flussi migratori, della salute, dell'istruzione dell'università e della ricerca, dello sviluppo economico, dell'ambiente e delle infrastrutture. Si tratta di spese che non sempre appaiono incidere direttamente sulla crescita dei Paesi terzi in via di sviluppo.
Sottolinea che al Rendiconto è allegata, ai sensi dell'articolo 14 della legge n. 124 del 2014 una relazione, sempre a cura del MAECI, che riporta i dati e gli elementi informativi sull'utilizzo degli stanziamenti a sostegno di politiche di cooperazione allo sviluppo, riferiti al 2017: stante il peculiare rilievo del documento, auspica che esso possa essere validamente impiegato in occasione del corso dell'esame parlamentare del documento triennale di programmazione delle iniziative di cooperazione allo sviluppo, poiché fornisce un quadro complessivo degli stanziamenti destinati al finanziamento di interventi di cooperazione per Missione, Programma, Azione, Capitolo e legge di autorizzazione di spesa, articolato per dicasteri.
Passando all'illustrazione del disegno di legge di assestamento, segnala che lo stato di previsione del MAECI per il 2018, approvato con la legge di bilancio 27 dicembre 2017, n. 205, reca spese in competenza per un totale di 2.609 milioni di euro, di cui 2.580.7 milioni di parte corrente e 28.2 milioni in conto capitale. Le previsioni concernenti le autorizzazioni di cassa ammontano a 2.668,6 milioni di euro, dei quali 2.640,4 milioni di parte corrente e 28,2 in conto capitale. La consistenza dei residui presunti risulta valutata, al 1o gennaio 2018, in 71,19 milioni, pressoché interamente di parte corrente (soltanto 3.585 euro in conto capitale). La massa spendibile (competenza più residui) ammonta quindi a 2.680,16 milioni. Il coefficiente di realizzazione, ossia il rapporto tra autorizzazioni di cassa (2.668,59) e massa spendibile (2.680,16) si attesta al 99,57 per cento. Rileva come il dato sembra testimoniare un'elevata capacità di spesa del MAECI, particolarmente accentuata nel conto capitale, dove i residui, come detto, ammontano ad appena 3.585 euro. Rammenta che il coefficiente di realizzazione esprime la capacità di spesa di un dato Ministero: quanto più la percentuale si avvicina al 100 per cento, tanto Pag. 53maggiore è la quota di fondi effettivamente spesi. Rispetto a tali previsioni iniziali, il disegno di legge di assestamento reca talune modifiche dovute in parte all'adozione, nel periodo gennaio-maggio 2018, di atti amministrativi che hanno già comportato variazioni di bilancio, e per il resto alle variazioni proposte dallo stesso disegno di legge in esame. Evidenzia che le variazioni di maggiore rilievo sono le seguenti: 175,28 milioni di euro quale anticipazione del 75 per cento delle somme da destinare alle missioni internazionali di pace; 132,77 milioni di euro provenienti dal Fondo per le spese obbligatorie e d'ordine; 28 milioni di euro derivanti da somme stanziate per lo svolgimento delle consultazioni elettorali nel 2018. I residui aumentano di complessivi 111,23 milioni, di cui 70,47 milioni per la parte corrente e 40,75 milioni nel conto capitale, al fine di adeguare i residui presunti a quelli risultanti dal rendiconto del 2017, nonché di tener conto delle variazioni compensative nei residui passivi in seguito all'applicazione di specifiche disposizioni legislative. Mentre le variazioni di competenza traggono origine dalle esigenze emerse dall'effettivo andamento della gestione, le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di recepire sia la nuova consistenza dei residui sia le variazioni proposte per la competenza.
Sulla scorta di queste considerazioni, rileva che le previsioni per il 2018 risultano assestate, per la competenza, a 2.963,05 milioni, dei quali 2.934,56 milioni di parte corrente e 28,49 milioni di conto capitale. Per quanto riguarda le autorizzazioni di cassa le previsioni si assestano a 3.022,67 milioni (2.983,90 di parte corrente e 38,77 di conto capitale). Infine, i residui si assestano a 182,42 milioni di euro, venendo a coincidere con i residui al 31 dicembre 2017 accertati in sede di rendiconto: di tale importo, 141,67 milioni ricadono nella parte corrente e 40,75 milioni nel conto capitale. Per effetto delle citate variazioni, la massa spendibile – risultante dalla somma di competenza e residui – che nelle previsioni di bilancio era di 2.680,16 milioni, risulta, in seguito alle proposte di assestamento, pari a 3.145,47 milioni. Il coefficiente di realizzazione scende al 96,09 per cento (3.022,67 cassa/3.145,47 massa spendibile).
Conclude auspicando che, come anticipato dal Governo nella seduta dell'11 luglio scorso, quanto alla destinazione delle cifre risparmiate con i tagli operati sul riparto dei fondi destinati agli enti internazionalistici, essi siano effettivamente destinati agli istituti di cultura italiani all'estero.
Preannuncia, infine, la presentazione di una proposta di relazione favorevole per entrambi i disegni di legge, che tenga conto delle eventuali osservazioni emerse in sede di dibattito.
Il sottosegretario Manlio DI STEFANO, si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
Marta GRANDE, presidente, prende atto e, in assenza di specifiche richieste da parte dei gruppi, precisa che si intende rinunciato il termine per la presentazione di emendamenti presso questa Commissione. Rinvia dunque il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.25.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'Ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.25 alle 14.35.