XVIII LEGISLATURA
CAMERA DEI DEPUTATI
N. 1844
PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa del deputato DE LUCA
Conferimento del titolo di «città già capitale d'Italia» alla città di Salerno
Presentata il 10 maggio 2019
Onorevoli Colleghi! – Nel settembre del 1943, durante la seconda guerra mondiale, la città di Salerno fu teatro del cosiddetto «sbarco di Salerno». Con questa operazione gli alleati angloamericani accedevano alla costa tirrenica della penisola italiana e si aprivano la strada per avanzare verso Roma.
Salerno, come prima Brindisi, dall'11 febbraio al 15 luglio 1944, è stata capitale esecutiva e legislativa del Governo italiano, ma non fu mai proclamata capitale costituzionale, titolo che restò formalmente sempre in capo alla città di Roma.
La città di Salerno ospitò i primi Governi dell'Italia post-fascista e la famiglia reale, divenendo di fatto capitale fino a dopo la liberazione di Roma (4 giugno 1944). In questo periodo si verificò la cosiddetta «svolta di Salerno», con la quale gli antifascisti, la monarchia e il maresciallo Badoglio stabilirono un compromesso per la formazione di un Governo di unità nazionale.
A Salerno, la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero dell'interno e il Ministero dell'educazione nazionale furono ospitati nel Palazzo comunale, mentre il Ministero dei lavori pubblici e quello dell'agricoltura e foreste furono trasferiti presso il Palazzo Natella situato nel centro storico, che ospitava anche gli uffici di collegamento con il Ministero della marina e con quello della guerra (rimasti a Brindisi in Puglia). Il Ministero di grazia e giustizia fu ospitato presso il Tribunale cittadino, il Sottosegretariato delle poste e telegrafi fu trasferito presso il Palazzo delle poste, il Ministero degli esteri presso il Palazzo Barone, il Ministero delle finanze presso l'edificio delle Corporazioni e il Ministero dell'industria e commercio fu invece ubicato a Vietri sul mare.
L'11 febbraio 1944 si trasferì a Salerno il primo Governo di Pietro Badoglio (I Governo Badoglio), a cui parteciparono due Ministri salernitani: Raffaele Guariglia agli esteri e Giovanni Cuomo all'educazione nazionale.
Mercoledì 16 febbraio 1944, la Gazzetta Ufficiale reca come luogo di stampa non più Brindisi ma Salerno.
Nell'aprile successivo fu creato il II Governo Badoglio: il 27 aprile 1944 si riunì il primo Consiglio dei ministri del Governo di unità nazionale dopo la caduta di Benito Mussolini e del fascismo.
Il Ministro Cuomo, durante il II Governo Badoglio, ottenne la creazione del Magistero di Salerno, con sede a Palazzo Pinto nell'antica via dei Mercanti. In questa forma si concretizzò la rinascita degli studi universitari a Salerno, dopo che – sciolta la Scuola medica salernitana nel periodo napoleonico – anche l'ultimo scampolo di università salernitana era stato abolito dal Ministro Francesco De Sanctis subito dopo l'Unità d'Italia. Il Ministro Cuomo, infatti, riuscì a far aprire a Salerno una facoltà di magistero, difendendola dai tentativi di soppressione. Tale facoltà, in seguito a lui dedicata, è diventata il nucleo costitutivo della risorta Università di Salerno.
Ivanoe Bonomi (Governo Bonomi), divenuto Presidente del Consiglio dei ministri il 18 giugno 1944, sostituì Pietro Badoglio e realizzò con Togliatti la svolta di Salerno. La svolta, promossa dall'allora leader del Partito comunista italiano, consentì la formazione di un Governo di unità nazionale al quale presero parte i rappresentanti di tutte le forze politiche presenti nel Comitato di liberazione nazionale, accantonando quindi temporaneamente questioni ideologiche e istituzionali.
La Gazzetta Ufficiale dell'8 luglio 1944, l'ultima del Governo Bonomi a Salerno, conteneva il testo di legge che rimandava alla fine della guerra la promulgazione dell'Assemblea costituente e il relativo referendum istituzionale sulla monarchia o sulla Repubblica.
Quindi non è azzardato affermare che la Carta costituzionale della Repubblica italiana sia stata idealmente concepita proprio a Salerno, nel Salone dei marmi, il 22 giugno 1944, nella prima seduta del Governo presieduto da Ivanoe Bonomi e di cui facevano parte, tra gli altri, Benedetto Croce, Carlo Sforza, Meuccio Ruini, Alberto Cianca, Giuseppe Saragat, Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti, quando all'unanimità fu deciso il percorso della Costituente.
Il 4 giugno 1944 Roma fu liberata dai tedeschi ma il Governo continuò a riunirsi a Salerno fino al 15 luglio 1944, quando si trasferì effettivamente a Roma.
Nel periodo costituzionale transitorio a Salerno vi furono tre Governi, i primi due con Badoglio e l'ultimo con Bonomi.
Il I Governo Badoglio rimase in carica dal 25 luglio 1943 (a Salerno dall'11 febbraio 1944) al 17 aprile 1944 e fu un Governo di tipo tecnico/militare.
Il II Governo Badoglio rimase in carica dal 22 aprile 1944 all'8 giugno 1944 e fu un Governo di unità nazionale (composto da esponenti della DC, del PCI, del PSIUP, del PLI, del PdA, del PDL, nonché da tecnici e da militari).
Il Governo Bonomi (esponente del PDL) rimase in carica dal 18 giugno 1944 al 12 dicembre 1944 (a Salerno fino al 15 luglio) e fu composto da esponenti della DC, del PCI, del PSIUP, del PLI, del PdA e del PDL.
In base a questa breve ricostruzione storica, al fine di recuperare e di valorizzare segmenti importanti della storia della nascita della nostra Repubblica, con la presente proposta di legge si prevede di conferire alla città di Salerno – che è stata capitale esecutiva e legislativa del Paese in una fase storica importantissima e delicata – il titolo di «città già capitale d'Italia».
PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
1. Con decreto del Presidente della Repubblica, da emanare ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera dd), della legge 12 gennaio 1991, n. 13, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, è conferito alla città di Salerno il titolo di «città già capitale d'Italia», del quale può fregiare il proprio gonfalone.