FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1
                        Articolo 2
                        Articolo 3
                        Articolo 4

XVIII LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 1380

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato MINARDO

Interventi per favorire il recupero, la tutela e la riqualificazione nonché il rilancio turistico e produttivo di siti di rilevante importanza naturalistica, artistica e architettonica nella Sicilia sud-orientale e favorire il loro inserimento nella «lista del patrimonio mondiale» sotto la tutela dell'UNESCO

Presentata il 16 novembre 2018

torna su

  Onorevoli Colleghi! – La presente proposta di legge ha la finalità di favorire lo sviluppo e di rimuovere gli squilibri economici e sociali nei territori del sud-est siciliano attraverso la promozione di interventi speciali finalizzati al recupero, alla tutela e alla riqualificazione, nonché al rilancio turistico, produttivo ed economico di alcuni siti di pregevole importanza naturalistica, artistica e architettonica. In particolare, i siti ai quali si fa riferimento sono i seguenti:

   colle di San Matteo e parco Chiafura (comune di Scicli – Ragusa);

   riserva naturale Macchia foresta del fiume Irminio (comuni di Ragusa e di Scicli – Ragusa);

   riserva naturale Pino D'Aleppo (comune di Vittoria – Ragusa);

   Conca del salto, Cava ispica e Cava paradiso (comune di Modica – Ragusa);

   oasi faunistiche di Vendicari e di Pantalica (comuni di Noto e di Pachino – Siracusa).

  Chiafura è una località con grotte carsiche dove gli antichi sciclitani vissero per molti anni, utilizzando le stesse come case. Chiafura occupa tutto il versante del colle di San Matteo. Adiacente alle grotte, si trova il Museo della pietra, dove viene spiegato lo stile di vita nelle grotte e vengono mostrati reperti e fotografie del tempo. Le grotte di Chiafura si trovano nel lato sud-occidentale del costone di San Matteo di Scicli e sono state abitate fino agli anni sessanta del novecento. Le grotte che si trovano a Scicli, in particolar modo nella zona di Chiafura, suscitano grande curiosità, che di certo non si può colmare con una semplice visita. Situato sulla parte meridionale del colle di San Matteo si sviluppa Chiafura, uno dei quartieri più antichi della città di Scicli, con le sue centinaia di bocche nere. Quartiere abitatissimo fino agli anni ’50, oggi è deserto a seguito della cosiddetta «legge Romita» (legge n. 640 del 1954) sull'eliminazione delle abitazioni malsane, che decretò il definitivo abbandono del quartiere e il successivo trasferimento nel nuovo quartiere di Jungi. Le origini di Chiafura sono remote. Si pensa, infatti, che alcune abitazioni sparse risalgano addirittura al periodo neolitico, anche se è stato scoperto che la maggior parte di esse appartenga all'età bizantina.
  La riserva naturale Macchia foresta del fiume Irminio è una riserva naturale della regione Siciliana situata nel territorio dei comuni di Ragusa e di Scicli. Istituita nel 1985 dall'assessorato regionale per il territorio e l'ambiente, insiste intorno alla foce del fiume Irminio. Il territorio è costituito da una zona costiera che si affaccia sul mar Mediterraneo con coste sabbiose ma anche con falesie a strapiombo sul mare. La flora è costituita prevalentemente da macchia mediterranea e presenta un campionario piuttosto vasto di vegetazione nella quale si distinguono le seguenti specie: lentisco, calcatreppola, giglio di mare, salsola, ravastrello, efedra, ginepro e molte altre. Lungo le rive del fiume, avente andamento torrentizio, si possono trovare piante di alto fusto costituenti la foresta che dà il nome alla riserva. Le piante più presenti sono il pioppo e il salice oltre a qualche eucaliptus. Le piccole falesie digradanti verso il mare sono popolate da agave, palma nana e timo.
  La riserva naturale Pino d'Aleppo è un'area naturale protetta della Sicilia, istituita nel 1990 con lo scopo di salvaguardare le formazioni residue autoctone di pinus halepensis e di ricostituire la pineta nelle aree a gariga degradata per l'azione dell'uomo. La riserva ricade nei territori comunali di Vittoria, Comiso e Ragusa e ha un'estensione di circa 3.000 ettari tra area di riserva (zona A) e area di preriserva (zona B). Comprende la parte finale del fiume Ippari, nella Piana di Vittoria, al limite sud occidentale dell'altipiano ibleo. La riserva ospita quello che può essere considerato l'ultimo insediamento di pinus halepensis allo stato spontaneo in Sicilia. Altre specie arboree presenti sono l'olivastro (olea europaea subsp. olivaster) e il carrubo (ceratonia siliqua). Il sottobosco è rappresentato da specie tipiche della macchia mediterranea. Nella fascia costiera della riserva vegetano la quercia spinosa (quercus coccifera), il ginepro rosso (juniperus phoenicea) e la ginestra bianca (retama raetam). Lungo le rive del fiume è presente la tipica vegetazione ripariale dei fiumi costituita da pioppi (populus nigra e populus alba) e da salici (salix alba) e da folti canneti di arundo donax. Tra i mammiferi presenti nella riserva vanno segnalati la donnola (mustela nivalis), la volpe (vulpes vulpes), il coniglio (oryctolagus cuniculus), la lepre (lepus europaeus), il riccio (erinaceus europaeus), l'istrice (hystrix cristata), il topo quercino (eliomys quercinus), l'arvicola (arvicola terrestris), nonché varie specie di pipistrelli.
  Cava ispica è una vallata fluviale che per 13 chilometri incide l'altopiano ibleo, tra le città di Modica e di Ispica. La vallata, immersa nella tipica vegetazione della macchia mediterranea, custodisce necropoli preistoriche, catacombe cristiane, oratori rupestri, eremi monastici e nuclei abitativi di tipologia varia che si sono succeduti ininterrottamente dalla Preistoria (antica età del bronzo) fino almeno al XIV secolo. Nell'area terminale della vallata nel territorio di Ispica, a ridosso della città, il sito prende il nome di «Parco Forza».
  Il torrente Prainito, sempre a Modica, meglio conosciuto come Cava paradiso, si trova lungo la strada provinciale Ritillini – Favarotta che da Modica porta a Rosolini, immersa nella tipica campagna modicana, ma nascosta in una vallata. È un luogo incantevole, dalla natura selvaggia e incontaminata con delle caratteristiche particolari e quasi uniche. Nella Cava scorre il torrente Prainito, affluente destro del Tellaro. Il torrente lungo il suo corso forma laghetti e cascatelle che si «intrecciano» con la fitta vegetazione di tipo fluviale e le rocce di natura calcarea, dando vita a veri spettacoli della natura. La Cava ospita specie vegetali che non è facile vedere nella zona quali, ad esempio, il platano, il pioppo e il leccio accompagnati dal caratteristico carrubo. Il resto della vegetazione è composto da canne americane, oleandri, palme nane e diversi arbusti e piante erbacee. La fitta vegetazione selvatica spesso nasconde e rende quasi inaccessibili i luoghi più belli della cava. Anche la fauna è abbastanza ricca soprattutto quella ittica. Infatti nelle acque del torrente vive la specie autoctona «trota macrostigma» che per fortuna non è stata ibridata da altre specie; poi sono presenti il «cagnetto fluviale», granchi di fiume e rane.
  La Conca del salto s'inquadra geograficamente lungo il corso fluviale della fiumara di Modica a media distanza tra gli abitati di Modica e di Scicli. Si tratta di una cascata, la cui origine è da collegare all'attività tettonica post messiniana, responsabile dell'attuale assetto strutturale del plateau ibleo. È posta a un'altitudine sul livello del mare di 230 metri, mentre territorialmente insiste in contrada Scardacucco territorio di Modica, all'interno di un contesto geologico costituito in prevalenza dai calcari oligo-miocenici della formazione Ragusa. In località Salto, tramite una strada rurale, è possibile giungere al letto della Fiumara. Da qui, risalendo per un centinaio di metri il corso d'acqua, si giunge fino a un laghetto posto ai piedi della cascata che geomorfologicamente è denominato con il termine «marmitta dei giganti». La cascata, dovuta all'effetto dell'erosione regressiva, è caratterizzata da un dislivello di circa 20 metri. Dalla sponda destra del laghetto è possibile accedere a una grotta carsica, il cui vasto atrio si sviluppa alle spalle della cascata stessa. La flora dei luoghi circostanti è caratterizzata dalla presenza di categorie di formazioni fisionomiche erbacee, quali il cappero comune; arbustive, come il pungitopo, la palma nana, l'asparago pungente ed arboree, fra cui carrubo, mandorlo e ulivo. Attualmente è anche presente una vasta area adibita al rimboschimento.
  La riserva naturale orientata oasi faunistica di Vendicari è stata istituita nel 1984 dalla regione Siciliana. Si trova precisamente tra Noto e Pachino (provincia di Siracusa) con un territorio che si estende per circa 1.512 ettari. All'interno della riserva vive indisturbato un intero ecosistema. Caratterizzata da paesaggi mozzafiato, vegetazione fitta che si apre improvvisamente a un mare cristallino, a spiagge lunghissime e dorate, che in poche centinaia di metri diventano rocce a strapiombo su un mare profondo. Dai capanni di osservazione si possono ammirare fenicotteri, aironi e cicogne che sostano qui prima di raggiungere le mete migratorie definitive.
  Oggi, quindi, è più che mai necessario intervenire con risorse economiche adeguate per riqualificare e recuperare questi siti così importanti dal punto di vista storico, turistico ed economico. La Sicilia, infatti, offre borghi antichi e bellissimi, riserve naturali mozzafiato e tantissimi beni architettonici di pregio, il cui recupero è necessario per sviluppare il turismo, vero punto qualificante dell'economia isolana, e per favorire le attività economiche e produttive a questo legate. Con la presente proposta di legge, pertanto, si vuole segnalare l'opportunità di investire in cultura proprio perché il nostro Paese e, in particolare, la Sicilia sono ricchi di beni culturali non ancora valorizzati nel migliore dei modi. Attraverso il recupero di questi importanti siti delle province di Ragusa e di Siracusa si possono avviare anche attività produttive collegate alla valorizzazione dei beni culturali e al turismo in modo da invogliare i più giovani a intraprendere attività legate agli stessi. In questo modo si potranno creare nuove opportunità occupazionali necessarie per lo sviluppo economico delle zone interessate dalla presente proposta di legge.
  Gli interventi previsti dalla presente proposta di legge, pertanto, favoriranno sia la divulgazione della cultura e della storia di questi importanti centri, sia la promozione delle attività turistiche e ricreative necessarie allo sviluppo socio-economico di tali zone.
  A tutto ciò va aggiunto l'impegno dei comuni ad avviare tutte le procedure per la candidatura di questi luoghi di pregevole bellezza nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO.

torna su

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Finalità e oggetto)

  1. Al fine di promuovere lo sviluppo e di rimuovere gli squilibri economici e sociali nei territori di Ragusa, Modica, Scicli, Vittoria, Comiso, Ispica, Rosolini, Noto e Pachino, ai sensi dell'articolo 119, quinto comma, della Costituzione, lo Stato promuove interventi speciali finalizzati al recupero, alla tutela e alla riqualificazione, nonché al rilancio turistico, produttivo ed economico dei siti di rilevante importanza naturalistica, artistica e architettonica presenti nei medesimi territori.
  2. Gli interventi speciali di cui al comma 1 comprendono:

   a) la manutenzione straordinaria dei beni pubblici;

   b) il risanamento, la conservazione e il recupero del patrimonio edilizio pubblico e privato e del patrimonio naturalistico e architettonico.

  3. Gli interventi di cui al comma 2 sono eseguiti nel rispetto dei caratteri identificativi e tipici del paesaggio naturale e urbano dei territori.
  4. Il programma degli interventi di cui al comma 1 riguardanti i beni pubblici appartenenti ai comuni di cui al medesimo comma 1 è approvato con deliberazione dei rispettivi consigli comunali.
  5. I consigli comunali deliberano sulle procedure per l'inserimento dei siti di cui al comma 1 nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO.

Art. 2.
(Recupero dei luoghi e degli edifici di interesse storico, architettonico e naturalistico)

  1. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, i comuni di cui all'articolo 1, comma 1, d'intesa con la soprintendenza competente, provvedono all'individuazione dei luoghi e degli edifici di interesse storico o architettonico, nonché di ogni altro elemento tradizionale e caratteristico del luogo che possono essere oggetto degli interventi di salvaguardia e valorizzazione di cui all'articolo 1, comma 2.
  2. L'elenco dei luoghi e degli edifici predisposto ai sensi del comma 1 è trasmesso al Ministero per i beni e le attività culturali, che stabilisce l'ordine di priorità degli interventi.

Art. 3.
(Fondo per gli interventi speciali in favore dei siti di rilevante importanza naturalistica, artistica e architettonica presenti nella Sicilia sud-orientale)

  1. Per il finanziamento degli interventi speciali di cui all'articolo 1, nello stato di previsione della spesa del Ministero per i beni e le attività culturali è istituito il Fondo per gli interventi speciali in favore dei siti di rilevante importanza naturalistica, artistica e architettonica presenti nella Sicilia sud-orientale, con una dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021.
  2. Con regolamento adottato con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previa intesa con la Regione siciliana, sono stabiliti i criteri e le modalità per l'impiego delle risorse del Fondo di cui al comma 1, le procedure per l'assegnazione dei contributi per gli interventi speciali nonché le disposizioni relative al controllo dell'esecuzione degli interventi medesimi, i casi di revoca e le modalità di recupero dei contributi indebitamente fruiti o non utilizzati.
  3. La Regione siciliana può concedere ulteriori contributi per la realizzazione degli interventi speciali di cui all'articolo 1.

Art. 4.
(Copertura finanziaria)

  1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, pari a 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2019-2021, nell'ambito del fondo speciale in conto capitale dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2019, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
  2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
  3. Il Fondo di cui all'articolo 3 è rifinanziato annualmente con la legge di bilancio.

torna su