Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento Ambiente
Titolo: Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell'impatto delle misure di incentivazione (dati aggiornati al 2021)
Serie: Documentazione e ricerche   Numero: 32/3
Data: 09/12/2021
Organi della Camera: VI Finanze, VIII Ambiente, X Attività produttive

 

Camera dei deputati

XVIII LEGISLATURA

 

 

Documentazione e ricerche

 

 

Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell’impatto delle misure di incentivazione

(dati aggiornati al 2021)

 

 

 

 

 

 

n. 32/3

 

 

9 dicembre 2021

 

 


 

 

Servizio Studi – Dipartimento Ambiente

( 066760-9253 – * st_ambiente@camera.it Twitter bird logo.pngCD_ambiente

 

 

 

 

 

Il presente documento costituisce un’anticipazione a stralcio di una parte del rapporto sull’impatto di incentivi in materia di rigenerazione edilizia ed urbana, richiesto dalla VIII Commissione al Servizio Studi, realizzato in collaborazione con l’Istituto di ricerca CRESME e che sarà presentato nel corso del mese di gennaio 2022.

La documentazione dei servizi e degli uffici della Camera è destinata alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge. I contenuti originali possono essere riprodotti, nel rispetto della legge, a condizione che sia citata la fonte.

 

File: am0036c.docx

 


INDICE

 

ANALISI DELL’IMPATTO DEGLI INCENTIVI 3

1. La riqualificazione edilizia: l’onda gigante del 2021 sospinta
dagli incentivi 3

§  1.1. Un bilancio pre-consuntivo  4

§  1.2. Focus sul Superbonus 110%   11

2. Stima dell’impatto sull’occupazione degli investimenti
incentivati fiscalmente nel periodo 2011-2021  19

3. Stima dell’impatto economico-finanziario degli incentivi fiscali 20

4. Il Superbonus 110% introduce o rafforza nuovi attori del mercato
delle costruzioni 29

5. Appendice – Nota metodologica  31

§  5.1. La stima delle risorse investite  31

§  5.2. La stima dell’impatto economico-finanziario  33

 

 

 

 

 


ANALISI DELL’IMPATTO DEGLI INCENTIVI

 

1. La riqualificazione edilizia: l’onda gigante del 2021 sospinta dagli incentivi

 

La spesa per investimenti in riqualificazione edilizia è strutturalmente caratterizzata da una dinamica di crescita dovuta a fattori di varia natura tra loro convergenti.

Il primo di questi fattori è certo determinato dai cicli storici di produzione dello stock edilizio del nostro Paese e dal deperimento, con il tempo, degli standard costruttivi e qualitativi: da un lato il prodotto edilizio ha dei cicli temporali di deperimento naturali che ne determinano la necessità di intervento; dall’altro i modelli abitativi e le esigenze di performance edilizia si modificano con il tempo, si pensi solo alla questione dei consumi energetici, o alla dimensione dei nuclei familiari, o all’evoluzione degli impianti  e dei fattori estetici nelle nostre case. I cicli della nuova costruzione si addensano nello stock patrimoniale e diventano con il passare del tempo oggetto di una crescente domanda di manutenzione. Il peso di questo mercato è oggi, considerando sia il mercato della manutenzione straordinaria che di quella ordinaria, pari a oltre il 70% del valore della produzione del settore delle costruzioni. Contribuisce inoltre a determinare questa condizione, quello che possiamo considerare un secondo fattore di rilievo nel processo di riqualificazione del patrimonio edilizio italiano, vale a dire la cultura conservativa del patrimonio storico che caratterizza il nostro Paese e che ha reso difficile il processo di demolizione e ricostruzione rispetto ad altri Paesi occidentali. 

Il terzo fattore è costituito dal fatto che nel corso degli ultimi venticinque anni gli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio sono stati sostenuti dall’introduzione di misure incentivanti e dal loro potenziamento. L’analisi degli investimenti in manutenzione straordinaria a valori deflazionati dal 1982 al 2021 mette in evidenza l’impatto che gli incentivi fiscali hanno avuto: i tre evidenti scalini che vivacizzano la curva già improntata alla progressione sono ascrivibili al varo dei primi incentivi nel 1998, all’aumento dell’entità delle detrazioni avvenuto a partire dal 2013, e all’ulteriore potenziamento nel 2020.  Quest’ultimo periodo si evidenzia per i ripidi tassi di crescita degli investimenti.

 

Grafico 1. – Investimenti in riqualificazione di edilizia residenziale – milioni di euro a prezzi 2015

Fonte: elaborazioni e stime CRESME

 

Fra il 2020 e il 2021, infatti, nuovi accadimenti hanno alimentato ulteriormente il comparto della riqualificazione del patrimonio edilizio, in particolare residenziale, creando una forte impennata della curva degli interventi, determinata dai seguenti fatti:

 

·         Con la legge di bilancio 2020 viene promossa l’agevolazione per il decoro delle facciate (alla vista godibili pubblicamente) degli edifici nelle aree centrali degli insediamenti. La detrazione è del 90%. Non vi sono limiti di spesa.

·         Con la crisi pandemica e i lockdown le abitazioni vengono vissute più intensamente, si ha modo di osservare difetti tecnologici, estetici e distributivi nelle proprie case con maggiore intensità. Sorgono nuovi bisogni ed esigenze: l’ISTAT misura, nel 3° trimestre 2020 su base annua, un +28% delle famiglie che hanno intenzione di attuare interventi di manutenzione straordinaria; un +38% nel 4° trimestre 2020.

·         Parallelamente i consumi delle famiglie italiane si contraggono molto più dei redditi e i risparmi crescono velocemente: a marzo del 2020 la liquidità delle famiglie consumatrici, nei dati di Banca d’Italia, è cresciuta di 63 miliardi rispetto al 2021 (nel marzo 2019 era cresciuta di 35 miliardi, nel marzo 2018 di 25 miliardi). A metà 2021, l’ammontare dei depositi delle famiglie consumatrici presso banche o poste (c/correnti, titoli di Stato, obbligazioni, ecc.) ammonta a 1.137 miliardi di euro. A fini comparativi: il debito pubblico italiano ad agosto ammontava a 2.696 miliardi; la ricchezza immobiliare delle famiglie era pari a 5.500 miliardi di euro; l’esposizione debitoria per mutui immobiliari delle famiglie è pari a 344 miliardi.

·         A maggio 2020 si vara il DL 34/2020 (c.d. decreto “Rilancio”) che con due articoli (il 119 e il 121) introduce un’aliquota di detrazione del 110% per alcune tipologie di interventi, e la possibilità di cedere i crediti d’imposta (cessione del credito e sconto in fattura) per quasi tutti gli interventi di manutenzione e ristrutturazione incentivati.

·         A luglio 2020 arriva il primo decreto “Semplificazioni” (DL 76/2020) volto a rendere più agevoli alcune procedure, che sarà seguito da un nuovo decreto “Semplificazioni” nel giugno del 2021 (DL 77/2021) che potenzia ulteriormente lo snellimento procedurale.

 

Nel 2020 le nuove norme non determinano effetti rilevanti in termini di investimenti, ma permettono a domanda ed offerta di prendere le dovute misure e di organizzarsi. Nel 2021 il mercato degli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio accelera velocemente: l’ISTAT segnala che la capacità di risparmio (che continua a crescere del +13,8% nel 1° trimestre e del +9,4% nel 2° trimestre) si trasforma in capacità di investimento: +19% nel 1° trimestre e +57% nel 2° trimestre.

Molti degli interventi che precedentemente venivano svolti senza agevolazioni fiscali, con gli strumenti di cessione del credito e sconti in fattura, vengono assorbiti nell’ambito dei lavori incentivati. Secondo le stime del CRESME gli investimenti complessivi in riqualificazione edilizia, sommando edilizia residenziale e non residenziale, nel 2021 arrivano a un ammontare di quasi 100 miliardi di euro (99,3): 30 miliardi in più rispetto al 2020 e 24 miliardi in più rispetto al 2019.

I lavori di riqualificazione nella sola edilizia residenziale, stimati dal CRESME, ammonteranno a fine 2021 a 75 miliardi di euro (25 miliardi oltre il 2020 e 21 miliardi oltre il 2019). Di questi, 51.242 milioni di euro provengono dalla riqualificazione “incentivata”.

 

 

1.1. Un bilancio pre-consuntivo

 

Le dimensioni economiche: 51,2 miliardi di euro spesi nel 2021 con gli incentivi

 

Le analisi svolte portano a determinare per il 2021 una spesa per investimenti incentivati pari a 51.242 milioni di euro. Un incremento considerevole rispetto ai periodi precedenti determinato dall’effetto combinato dell’incremento dell’aliquota di detrazione per la componente Superbonus (e del bonus facciate introdotto nel 2020 ma “maturato” nel 2021); della riduzione delle quote annuali di detrazione per la componente Superbonus (5 anni); del meccanismo dello sconto in fattura e della cessione del credito d’imposta, valido sostanzialmente per tutte le forme di incentivo; dell’aumento dei prezzi derivato dalla crisi della supply chain mondiale, dallo squilibrio interno fra domanda (pressante) e offerta (limitata), dalla componente speculativa nella filiera

 

Va segnalato che la valutazione del dimensionamento della spesa è risultata estremamente complicata e che a causa di informazioni dirette mancanti per alcuni ambiti, si è dovuto operare attraverso un percorso estimativo. Il deficit di conoscenza riguarda in particolare la cessione del credito e lo sconto in fattura per i quali può non essere previsto il cosiddetto bonifico parlante. Si ricorda che la capacità di impatto sul mercato del DL 34/2020 risiede proprio nell’effetto combinato derivante dall’incremento dell’aliquota di detrazione, dalla riduzione delle quote annuali e dal meccanismo dello sconto in fattura e della cessione del credito. Quest’ultimo meccanismo, in particolare, è stato esteso anche agli altri bonus edilizi.

 

Grafico 2. – Spesa in riqualificazione edilizia per interventi incentivati

Fonte: elaborazioni e stime CRESME

 

Il perimetro della spesa

 

Ai fini dei parametri utilizzati per la valutazione della spesa, prima dell’operatività concreta del Superbonus e meccanismi vari (DL 34/2020, artt. 119 e 121), il perimetro della spesa complessiva era rappresentato da un indicatore principale: le ritenute d’acconto versate attraverso i cosiddetti “bonifici parlanti” emessi dai beneficiari delle agevolazioni ai fornitori delle opere.

 

Grafico 3. – 2021: i perimetri della spesa incentivata e la sovrapposizione con l’informazione sui bonifici “parlanti”

Fonte: elaborazioni e stime CRESME


 

Con l’introduzione dello sconto in fattura e della cessione del credito (contemplati non solo per il Superbonus, ma anche per altre forme agevolative), spesso i “bonifici parlanti” effettuati presso banche e Poste non servono più e pertanto, non essendo effettuati, non rientrano nella rilevazione delle ritenute d’acconto nel capitolo delle entrate tributarie[1].

Oltretutto queste due opzioni (sconto in fattura e cessione del credito) hanno ampliato la platea dei beneficiari includendo anche incapienti fiscali, contribuenti con regimi IVA forfettari, ecc.

 

La metodologia della stima in breve

 

L’attività di analisi necessaria al dimensionamento del complesso dei lavori incentivati attraverso le varie normative, tenuto conto delle condizioni di base, si è in sintesi sviluppata attraverso il seguente percorso:

 

·         Elaborazioni e stime sui bonifici “parlanti”:

-         Esame dei dati relativi alle entrate tributarie a valere sui bonifici per interventi di ristrutturazione ed efficienza energetica agevolati. Aggiornamento all’agosto 2021 (Dipartimento delle Finanze – MEF);

-         Imputazione dei valori relativi al periodo settembre-dicembre mediante procedimenti statistici;

 

·         Analisi delle informazioni relative agli investimenti sviluppati per ciascuna delle tipologie di Bonus edilizi:

-         Super-ecobonus 110%: i report mensili e straordinari realizzati da Enea per MITE/MISE relativi agli importi asseverati e a quelli dei lavori realizzati (ultimo aggiornamento 31 ottobre 2021, elaborazioni straordinarie 22 ottobre);

-         Altri Bonus: sono state analizzate le serie storiche e introdotti, ai fini della stima 2020 e soprattutto 2021, parametri di variabilità dei comportamenti della domanda e dell’offerta in relazione alle logiche opportunistiche derivanti dai nuovi provvedimenti; sono stati analizzati i risultati di una indagine statistica effettuata da un importante CAF per il Sole 24ore[2] sulle dichiarazioni dei redditi per l’anno di imposta 2020 (campione di 1,3 milioni di dichiarazioni);

 

·         Analisi del ricorso ai meccanismi alternativi alla detrazione diretta (sconto in fattura e cessione del credito d’imposta): si sono esaminate le note ufficiali dell’Agenzia delle Entrate (Circolari, risposte ad interpelli, ecc.); sono stati intervistati alcuni soggetti interessati dai provvedimenti (Istituti di Credito, imprese edili, artigiani edili, distributori di impianti e materiale edile, piattaforme generali, amministratori condominiali, commercialisti, ecc.). In assenza di dati e informazioni direttamente reperiti, si sono infine esaminate le informazioni comunicate dall’Agenzia delle Entrate a testate giornalistiche.

 

Figura 1. - Agenzia delle Entrate per il Sole24ore

Fonte: Il Sole 24 Ore

 

·         Analisi di congruità dei risultati: sono state verificate le coerenze degli esiti attraverso gli incroci con informazioni sulle vendite di materiali e impianti impiegati prioritariamente nella riqualificazione edilizia, sull’incremento dell’occupazione in edilizia e delle ore lavorate, sull’incremento degli imponibili IVA relativi alle fatturazioni elettroniche B2B, ecc.

 

La lettura attraverso i “bonifici parlanti” (36,8 miliardi su 51,2)

 

Dalla loro introduzione i provvedimenti di agevolazione fiscale per i lavori di ristrutturazione, prima, e di efficientamento energetico, poi, hanno rivestito un ruolo via via crescente nel mercato delle costruzioni. Nel 2020 gli interventi agevolati detenevano una quota di oltre la metà degli investimenti nel rinnovo residenziale. Dalla loro origine, nel 1998 fino al dicembre 2020, essi hanno veicolato una spesa per investimenti di quasi 348 miliardi di euro.

 

Tabella 1. - Stima della spesa sulla base della ritenuta operata all’atto dell’accredito dei pagamenti relativi a bonifici disposti per beneficiare di oneri deducibili e detrazioni di imposta, art.25. dl n.78/2010 (recupero edilizio, riqualificazione energetica, acquisto mobili)

 

Valori assoluti in milioni di euro

Var.% tendenziali

2017

2018

2019

2020

2021

2017

2018

2019

2020

2021

Gennaio

4.331

4.438

4.545

4.148

4.270

-7,8

2,5

2,4

-8,7

2,9

Febbraio

1.601

1.815

1.586

1.617

1.632

25,0

13,3

-12,6

1,9

1,0

Marzo

1.601

1.571

1.723

1.998

2.074

-3,7

-1,9

9,7

15,9

3,8

Aprile

2.028

1.800

1.952

1.693

2.806

6,4

-11,3

8,5

-13,3

65,8

Maggio

1.769

1.891

2.028

854

 2.821

-7,2

6,9

7,3

-57,9

230,4

Giugno

2.364

2.333

2.364

1.357

 3.081

0,7

-1,3

1,3

-42,6

127,0

Luglio

2.349

2.349

2.272

2.105

 3.431

-0,6

0,0

-3,2

-7,4

63,0

Agosto

2.669

2.837

2.989

2.852

 3.874

-1,1

6,3

5,4

-4,6

35,8

Settembre

1.967

1.967

1.891

2.013

2.806 

-3,0

0,0

-3,9

6,5

39,4

Ottobre

2.044

1.998

2.089

2.349

 

-5,0

-2,2

4,6

12,4

 

Novembre

2.654

2.806

2.821

2.760

 

5,5

5,7

0,5

-2,2

 

Dicembre

2.730

2.684

2.501

2.821

 

1,7

-1,7

-6,8

12,8

 

Gen.-Set.

20.679

21.001

21.350

18.637

26.795

-1,0

1,6

1,7

-12,7

43,8

Totale annuo

28.106

28.487

28.762

26.566

 

-0,5

1,4

1,0

-7,6

 

Previsione 2021

 

 

 

 

36.817

 

 

 

 

38.6

Fonte: Elaborazione e stime CRESME su dati del Ministero dell’economia e delle finanze

Nati soprattutto con l’obiettivo di far emergere il lavoro nero nell’edilizia, sono poi diventati anche manovra anticongiunturale e, successivamente, stimolo al risparmio energetico attraverso interventi per l’efficienza energetica. Poi, hanno assunto un ruolo nell’adeguamento antisismico del patrimonio edilizio, considerato il carattere di fragilità e di vulnerabilità del nostro territorio. E sono diventati strumento per favorire il decoro delle facciate dei fabbricati, nelle aree centrali dei comuni. Per ultimo, l’introduzione del Superbonus con aliquota di detrazione al 110% la cui misura è inserita nel DL 34/2020 non a caso definito “Rilancio” (anche per il settore delle costruzioni).

I dati sulle entrate tributarie sono aggiornati a settembre 2021. La stima CRESME dei rimanenti mesi a completamento dell’anno è verosimilmente prudente e utilizza un tasso di incremento sul 2019[3] calcolato in media sugli ultimi mesi e tendente ad un moderato contenimento[4]. Al momento le ipotesi di accelerazione in vista della chiusura anno, ovvero di decelerazione (entrambe indotte dalle comunicazioni relative al Ddl Bilancio 2022) sono date, allo stato attuale delle informazioni, come equivalenti.

 

Tabella 2. - Investimenti incentivati

 

Investimenti veicolati dagli incentivi fiscali (valori correnti)

Domande presentate/

cantieri

numero

ammontare spesa per investimenti

 

Importi detraibili

Importi detraibili su ammontare spesa per investimenti (%)

Milioni €

Variazione % su anno recedente

Milioni €

Variazione % su anno precedente

1998

240.413

3.385

 

             1.388

 

41,0%

1999

254.989

3.590

6,1%

            1.472

6,1%

41,0%

2000

273.909

4.392

22,3%

             1.581

7,4%

36,0%

2001

319.249

5.119

16,6%

             1.843

16,6%

36,0%

2002

358.647

5.750

12,3%

             2.070

12,3%

36,0%

2003

313.537

5.666

-1,5%

             2.040

-1,4%

36,0%

2004

349.272

4.888

-13,7%

             1.760

-13,7%

36,0%

2005

342.396

6.848

40,1%

             2.465

40,1%

36,0%

2006

371.084

6.313

-7,8%

             2.588

5,0%

41,0%

2007

508.811

9.391

48,8%

             3.657

41,3%

38,9%

2008

639.488

10.865

15,7%

             4.576

25,1%

42,1%

2009

684.428

10.633

-2,1%

             4.315

-5,7%

40,6%

2010

899.606

13.416

26,2%

             5.705

32,2%

42,5%

2011

1.060.100

16.716

24,6%

             7.004

22,8%

41,9%

2012

1.148.980

19.209

14,9%

            8.834

26,1%

46,0%

2013

1.653.588

27.957

45,5%

14.375

62,7%

51,4%

2014

1.668.497

28.457

1,8%

14.688

2,2%

51,6%

2015

1.525.054

25.147

-11,6%

13.037

-11,2%

51,8%

2016

1.709.813

28.243

12,3%

14.618

12,1%

51,8%

2017

1.741.631

28.106

-0,5%

14.224

-2,7%

50,6%

2018

1.696.391

28.487

1,4%

14.433

1,5%

50,7%

2019

 1.763.198

28.762

1,0%

14.579

1,0%

50,7%

2020

 1.618.925

28.464

-1,0%

14.971

2,7%

52,6%

2021*

36.817

2021**

 2.174.400

51.242

80,0%

34.227

128,6%

66,8%

TOTALE 1998-2021

23.316.406

401.046

200.450

50,0%

Fonte: Elaborazione CRESME su fonti varie

*previsioni (spesa incentivata desunta sulla base delle ritenute d’acconto operate a valere sui bonifici parlanti)

**previsioni (spesa incentivata complessiva, incluso quindi l’ammontare non presente nei bonifici parlanti)

 

L’ambizione degli obiettivi, nel tempo, è cresciuta proporzionalmente alla generosità dei vantaggi economici derivanti dalle diverse tipologie di interventi: l’aliquota della detrazione per i lavori di ristrutturazione, inizialmente del 41%, è scesa al 36%, di nuovo al 41% e infine al 50%; quella per interventi di efficienza energetica dal 55% al 65%. La detrazione per interventi antisismici arrivava all’85%. Quella per le facciate al 90%.

L’ultimo provvedimento legislativo che riguarda questa forma di stimolo è contenuto nel cd. Decreto Rilancio del maggio 2020 ed ha previsto, sia nell’ambito dell’efficienza energetica che della sicurezza antisismica, non solo una aliquota di detrazione del 110% ma anche la possibilità dello sconto in fattura del fornitore e, soprattutto, la cessione del credito di imposta anche alle banche per tutti gli interventi incentivati (comprese quindi operazioni di ristrutturazione edilizia). Dalla pubblicazione in Gazzetta ad oggi, si sono rincorsi decreti attuativi, interpelli all’Agenzia delle Entrate, circolari interpretative, decreti-legge di semplificazione, ecc. Le misure di semplificazione, hanno ottenuto un ampliamento ulteriore della platea dei beneficiari e, soprattutto, dei cantieri. Obiettivamente complesso, il meccanismo è entrato nel vivo (apertura dei cantieri) nella primavera del 2021.

 

Tabella 3. - Investimenti in rinnovo complessivi e incentivati

 

 

Investimenti privati in rinnovo edilizio

(valori correnti)

Investimenti veicolati dagli incentivi fiscali

(valori correnti)

Totale edifici

Residenziali e

Non residenziali

(milioni €)

di cui in edifici residenziali

(milioni €)

Domande

Presentate/

cantieri

Totale

(milioni €)

% su totale rinnovo

% su rinnovo

Residenziale

1998

39.961

26.222

240.413

3.385

8,5%

12,9%

1999

42.998

28.801

254.989

3.590

8,3%

12,5%

2000

47.415

31.940

273.909

4.392

9,3%

13,7%

2001

48.847

32.669

319.249

5.119

10,5%

15,7%

2002

49.084

32.819

358.647

5.750

11,7%

17,5%

2003

49.506

33.415

313.537

5.666

11,4%

17,0%

2004

51.164

34.691

349.272

4.888

9,6%

14,1%

2005

52.943

36.091

342.396

6.848

12,9%

19,0%

2006

55.696

38.179

371.084

6.313

11,3%

16,5%

2007

58.480

40.066

508.811

9.391

16,1%

23,4%

2008

59.474

40.700

639.488

10.865

18,3%

26,7%

2009

58.759

41.201

684.428

10.633

18,1%

25,8%

2010

60.955

43.372

899.606

13.416

22,0%

30,9%

2011

64.033

45.466

1.060.100

16.716

26,1%

36,8%

2012

61.838

43.896

1.148.980

19.209

31,1%

43,8%

2013

64.150

45.801

1.653.588

27.957

43,6%

61,0%

2014

66.109

47.242

1.668.497

28.457

43,0%

60,2%

2015

67.356

47.887

1.525.054

25.147

37,3%

52,5%

2016

70.157

50.200

1.709.813

28.243

40,3%

56,3%

2017

71.944

51.333

1.741.631

28.106

39,1%

54,8%

2018

74.321

52.894

1.696.391

28.487

38,3%

53,9%

2019

75.726

53.923

1.763.198

28.762

37,8%

53,1%

2020

69.617

50.462

1.618.925

28.464

40,9%

56,4%

2021*

 

 

 

36.817

 

 

2021**

99.388

75.093

2.174.400

51.242

51,6%

68,2%

TOTALE

1.459.921

1.024.363

23.316.406

401.046

27,5%

39,2%

Fonte: Elaborazione CRESME su fonti varie

*previsioni (spesa incentivata desunta sulla base delle ritenute d’acconto operate a valere sui bonifici parlanti)

**previsioni (spesa incentivata complessiva, incluso quindi l’ammontare non presente nei bonifici parlanti)

 

Il ruolo degli incentivi edilizi sul complesso della spesa per investimenti negli edifici esistenti ha raggiunto una quota di investimento molto rilevante e, conseguentemente, critica. Critica in relazione all’eventuale interruzione o al drastico ridimensionamento delle agevolazioni. Soprattutto nella riqualificazione degli edifici abitativi si è passati da un peso dei lavori incentivati pari al 53,1% del mercato totale della riqualificazione residenziale nel 2019, al 56,4% nel 2020, fino alla stima del 2021 in cui si prevede un valore del 68,2%. Altrettanto importante il ruolo in termini di assorbimento occupazionale: nella media degli anni precedenti l’impatto coinvolgeva intorno a 425mila addetti (fra lavoratori diretti, nell’edilizia, e indiretti, nell’indotto composto da produttori di materiali e impianti e distributori); nel solo 2021 la ricaduta della spesa per investimenti effettuata è stimata in circa 765mila occupati.

 

Tabella 4. - Investimenti in rinnovo incentivati totali 2011-2021 e occupazione attivata - recupero edilizio, riqualificazione energetica, bonus facciate, superbonus 110% (valori correnti)

 

Totale investimenti attivati

(Mln €)

Occupati diretti

Occupati totali

Diretti+indotto

TOTALI

di cui lavori

di cui iva

2011

16.716

15.136

1.581

166.361

249.541

2012

19.209

17.385

1.823

191.166

286.749

2013

27.957

25.302

2.654

278.226

417.340

2014

28.457

25.745

2.712

283.200

424.800

2015

25.147

22.751

2.396

250.266

375.399

2016

28.243

25.552

2.691

281.075

421.613

2017

28.106

25.428

2.678

279.709

419.564

2018

28.487

25.773

2.714

283.504

425.255

2019

28.762

26.021

2.740

286.235

429.353

2020

28.464

25.748

2.716

283.275

424.912

2021

51.242

46.290

4.952

509.962

764.943

Totale 2011-2021

310.789

281.130

29.659

3.092.979

4.639.469

Media annua 2011-2021

28.254

25.557

2.696

281.180

421.770

Fonte: elaborazioni e stime CRESME

 

Come evidenziato nel grafico seguente, il ricorso da parte della domanda agli incentivi è, fino al 2019, proporzionato soprattutto alla generosità delle aliquote di detrazione e del numero di rate di detrazione.

 


Grafico 4. – TOTALE LAVORI INCENTIVATI 2010 – 2021- Spese mensili e annuali

Fonte: Elaborazione CRESME su dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze

 

Dalla seconda metà del 2020 entrano in gioco altre variabili: principalmente la cessione del credito e lo sconto in fattura che, oltre ad allargare la platea degli aventi diritto (incapienti e/o forfettari), anticipa e semplifica il risparmio di denaro anche se ridotto dell’eventuale trattenuta operata dal fornitore o dall’acquirente del credito d’imposta.

L’utilizzo degli incentivi per ristrutturazioni secondo la classe di reddito dei contribuenti (analisi sul 2019)

 

L’elaborazione degli importi portati in detrazione nelle dichiarazioni dei redditi 2020 (relativi all’anno di imposta 2019) incrociata con le classi di reddito dei contribuenti, evidenzia come tali provvedimenti fiscali non abbiano agevolato proporzionalmente le fasce economiche dei contribuenti, bensì assumano una dimensione fiscale di “antiprogressività” agevolando in misura crescente i redditi elevati, sia per numerosità di ricorso agli incentivi, sia per importo dei lavori.

 

Grafico 5. – Fruizione del Bonus ristrutturazioni (50%) per classi di reddito dei contribuenti – percentuali di fruizione (barre) e importo della detrazione annua (etichette). Anno d’imposta 2019

Fonte: elaborazioni CRESME su dati Dipartimento delle Finanze – MEF – Dichiarazioni redditi anno d’imposta 2019

 

 

1.2. Focus sul Superbonus 110%

 

Enea e Ministero dello Sviluppo Economico, prima, e Ministero della Transizione Ecologica, poi, monitorano l’evoluzione del Super Ecobonus, attraverso l’attività di protocollo svolta da Enea e le asseverazioni dei tecnici chiamati a garantire la rispondenza ai requisiti previsti per legge. L’ultimo rilascio pubblico delle informazioni[5] risale al 31 ottobre 2021 e riporta un consuntivo di 57.664 interventi per un ammontare dei lavori di progetto pari a 9,74 miliardi di euro. Pertanto, l’ammontare della detrazione spettante (spesa pubblica) è di 10.715 milioni di euro.

 


Grafico 6. – L’ESCALATION DEL SUPER-ECOBONUS – Interventi e importi asseverati - dati cumulati

Fonte: Elaborazione CRESME su dati ENEA e Ministero Sviluppo Economico

Nel grafico si può osservare come i lavori asseverati fossero in data 8 febbraio 2021 di soli 338 milioni di euro, per crescere – cumulativamente – a oltre 1 miliardo di euro il 21 aprile e raggiungere 1,8 miliardi di euro nella terza settimana di maggio 2021. Per poi impennarsi ulteriormente alla fine di giugno (3,5 mld €), alla fine di settembre (7,5 mld €) e alla fine di ottobre (9,7 mld €).

 

Sempre alla fine di ottobre 2021, questi interventi sono in progetto per:

-         8.356 edifici condominiali, con un importo complessivo di 4.793 milioni di euro, pari a 574mila euro ad edificio;

-         49.307 edifici unifamiliari e unità indipendenti, con un importo di 4.948 milioni di euro, pari a 100mila euro a fabbricato.

 

Comportamenti territoriali e presunta emersione del sommerso

 

A guidare la classifica delle regioni più impegnate su questo versante è la Lombardia, seguita da Veneto, Lazio e Campania. Possiamo riscontrare come nelle prime dieci compaiano anche delle regioni che tradizionalmente hanno beneficiato in misura minima degli incentivi: Campania, Sicilia, Puglia e Calabria.

 


Grafico 7. – SUPER-ECOBONUS – importo dei lavori asseverati al 31 ottobre 2021 - mln €

Fonte: Elaborazione CRESME su dati ENEA e Ministero Sviluppo Economico

 

L’indicatore relativo alla propensione ad intervenire sul patrimonio esistente, stimolato dal Super eco-bonus, invece, modifica la classifica: nel Lazio si sta intervenendo su 694 edifici ogni 100.000 esistenti. A seguire Veneto e Toscana, più distaccate la Lombardia e l’Emilia Romagna con 528 edifici ogni 100.000.

L’appetibilità delle misure varate con il DL Rilancio può essere osservata anche attraverso le tabelle seguenti che non solo mostrano una più proporzionata distribuzione territoriale della spesa ma inducono anche a considerare l’emersione di una consistente quota di lavori che precedentemente venivano effettuati “in nero”.


 

Grafico 8. – SUPER-ECOBONUS – La propensione (n° interventi ogni 100.000 edifici residenziali)

Fonte: Elaborazione CRESME su dati ENEA e Ministero Sviluppo Economico

 

Riguardo al ricorso, geograficamente più equilibrato rispetto a quanto avveniva con i precedenti incentivi, è sufficiente osservare come le elaborazioni sulle detrazioni effettuate fra il 2010 e il 2018 abbiano conosciuto un forte sbilanciamento nelle regioni settentrionali del Paese. Al contrario, la spesa incentivata col Superbonus ha visto crescere notevolmente la quota di interventi incentivati realizzati nel Centro-Sud.

 

Tabella 5. - Composizione geografica della spesa incentivata

 

Spesa incentivata 2010-2018

Spesa incentivata

Super-Ecobouns

Nord-ovest

39%

23%

Nord-est

29%

21%

Centro

19%

21%

Sud e isole

13%

35%

 

 

 

ITALIA

100%

100%

Fonte: Elaborazione CRESME su dati Agenzia delle Entrate, ENEA e Ministero Sviluppo Economico

 

Allo stesso modo la crescita degli imponibili IVA per fatture B2B nel settore delle costruzioni ha registrato un aumento significativamente più elevato di quanto registrato dall’attività effettiva nel settore delle costruzioni, particolarmente incisivo nel Centro Italia (+39%) e nel Mezzogiorno (+46%).

 


 


Tabella 6. - La crescita degli imponibili IVA costruzioni (B2B) - Variazioni % su periodo precedente

 

2020 su 2019

Gen-lug 2021/

gen-lug 2020

Nord-ovest

-0,7%

23,0%

Nord-est

-4,3%

26,1%

Centro

-5,8%

38,9%

Sud e isole

0,3%

46,0%

 

 

 

ITALIA

-2,4%

34,6%

Fonte: Elaborazione CRESME su dati Dipartimento delle Finanze – MEF

 

I costi degli interventi

 

Entrando nel merito delle caratteristiche dei lavori asseverati, i lavori che stanno beneficiando del Super Ecobonus hanno conosciuto dalla fase di avvio fino ad oggi una costante e progressiva crescita, non solo degli importi complessivi, ma anche dei costi di intervento.

Frazionando i singoli periodi di trasmissione ad Enea, possiamo osservare come il costo medio ad intervento per i condomini sia aumentato da 464mila euro, nelle asseverazioni presentate fino a marzo, a 567mila nel successivo bimestre, fino ad aumentare a 580mila euro nel periodo agosto-settembre e, alla fine di ottobre 2021, a 626.000 euro. È tuttavia possibile che tale crescita dei costi medi ad intervento sia influenzata dalle crescenti complessità dei lavori, ma certo da gennaio-marzo a ottobre la crescita dei costi degli interventi nei condomini è stata del +34,9%.

La maggiore complessità dei lavori non dovrebbe valere per le unità unifamiliari e le unità immobiliari indipendenti, le quali sono passate da 84mila euro ad intervento nelle asseverazioni presentate fino a marzo 2021, in crescita fino a raggiungere i 113mila nel bimestre agosto-settembre, per diminuire a 108mila euro ad intervento nelle asseverazioni presentate ad ottobre 2021. Una crescita quest’ultima superiore del 28,6% rispetto ai valori iniziali.

 


Grafico 9. – SUPER-ECOBONUS – importi medi per intervento nelle asseverazioni presentate nei singoli periodi del 2021 (migliaia di euro)

Fonte: Elaborazione CRESME su dati ENEA e Ministero Transizione Ecologica

 

Inoltre, anche se misuriamo la dinamica dei costi per unità di prodotto, verifichiamo una sensibile crescita da un periodo all’altro (vedi tabella sottostante): le asseverazioni protocollate al 30 marzo dichiaravano un importo di 231 euro/mq per gli interventi trainanti sull’involucro, fra il 30 marzo e il 17 maggio l’importo cresceva a 264 euro/mq (+14% due mesi mediamente). Crescevano ulteriormente nelle asseverazioni protocollate nel periodo maggio-ottobre: 291 euro/mq, rivelando un incremento dei prezzi del 26% in circa sette mesi.

Nello stesso lasso di tempo, gli interventi trainati sulle singole unità immobiliari (pareti verticali, pavimenti, infissi, coperture) aumentavano da 857 euro/mq a 1.238 euro/mq (+45%), per poi riequilibrarsi nell’ultima fase: 1.138 euro/mq caratterizzandosi però con una impennata del 22% in circa 7 mesi. Contrariamente, gli impianti termici e di climatizzazione hanno conosciuto una leggera diminuzione dei costi. In ultima analisi, fra le asseverazioni protocollate fino al 30 marzo, e quelle pervenute ad ENEA fra il 18 maggio e il 22 ottobre, i prezzi medi ponderati sono cresciuti del 15,7%.

Va inoltre tenuto conto del fatto che già sul finire del 2020 e nei primi mesi del 2021, rispetto al 2019 i prezzi di molte componenti l’ambito degli interventi avevano registrato importanti variazioni a due cifre determinando certamente uno scenario inflattivo importante.

Inoltre, rapportando i costi al risparmio energetico (teorico) guadagnato osserviamo un importo medio elevato per Kwh risparmiato annualmente: 5,3 euro/Kwh per gli interventi sull’involucro edilizio e 2,1 euro/Kwh per gli impianti termici trainanti.

Se volessimo calcolare così i tempi di ritorno (payback) della spesa pubblica (il 110% del valore degli investimenti) avremmo delle durate che sarebbero insostenibili da parte di qualunque investitore privato: 68 anni per recuperare la spesa degli interventi trainanti sull’involucro e 56 anni per gli interventi (non impianti) trainati sulle singole unità immobiliari. In altri termini: quando il risparmio energetico accumulato negli anni ci permette di recuperare il denaro speso, il nostro involucro edilizio avrà, probabilmente, esaurito la sua vita tecnica utile. Come per gli infissi, le coperture, gli impianti interni alle abitazioni.

Tabella 7. - SUPER-ECOBONUS – importi unitari nelle asseverazioni presentate nei singoli periodi del 2021

 

al 30 marzo

31 marzo –

17 maggio

18 maggio –

22 ottobre

var % in

circa 7 mesi

TRAINANTI

 

 

 

 

sull'involucro (€/mq)

231

264

291

25,8%

sull'impianto (€/Kw)

918

913

877

-4,5%

 

 

 

 

 

TRAINATI

 

 

 

 

par.vert.-copert.–pavim.- infissi (€/mq)

 857

1.238

1.138

32,9%

impianti clima. (€/Kw)

 541

586

540

-0,3%

Fotovoltaico (€/Kw)

 2.253

2.268

2.268

0,7%

sistemi accumulo (€/Kwh)

 623

529

519

-16,8%

 

 

 

 

 

Variazione % ponderata sulla spesa

 

 

 

15,7%

Fonte: Elaborazione CRESME su dati ENEA e Ministero T*ransizione Ecologica

 

Tabella 8. - SUPER-ECOBONUS - Caratteristiche degli interventi asseverati e protocollati (al 22 ottobre 2021)

 

N.

interventi

Ammontare ammesso di progetto

(milioni di euro)

Importi unitari (euro/mq o euro/Kw)

Risparmio energetico (GWh/anno)

costo unitario: €/kwh risp anno

TRAINANTI

 

 

 

 

 

sull'involucro

31.193

3.354

280/mq

636

5,3

sull'impianto

39.690

1.051

887/Kw

503

2,1

 

 

 

 

 

 

TRAINATI

 

 

 

 

 

su singole uiu

132.836

3.719

 

 

 

di cui:

 

 

 

 

 

par.verticali, coperture, pavimenti, infissi

62.240

1.491

1.101/mq

347

4,3

impianti clima.

31.067

416

543/Kw

125

3,3

fotovoltaico

48.108

666

2.266/Kw

 

 

sistemi accumulo

45.757

605

533/Kwh

 

 

Fonte: Elaborazione CRESME su dati ENEA e Ministero Transizione Ecologica


Tabella 9. - SUPER-ECOBONUS – Il costo pubblico del risparmio energetico (al 22 ottobre 2021)

 

Ammontare detrazioni maturate a

fine progetto

(milioni €)

Importi unitari

detrazioni

(euro/mq o euro/Kw)

Risparmio energetico (GWh/anno)

Costo unit. (1) €/kwh risp anno

Payback (2)

(n° anni)

TRAINANTI

 

 

 

 

 

sull'involucro

3.689

307/mq

636

5,8

68

sull'impianto

1.156

976/Kw

503

2,3

27

 

 

 

 

 

 

TRAINATI

 

 

 

 

 

su singole uiu

4.091

 

 

 

 

di cui:

 

 

 

 

 

par.verticali, coperture, pavimenti, infissi

1.640

1.211/mq

347

4,7

56

impianti clima.

458

598/Kw

125

3,7

43

Fonte: Elaborazione CRESME su dati ENEA e Ministero Transizione Ecologica

(1): il costo unitario è calcolato sull’ammontare della detrazione (110% del costo dell’intervento)

(2): Tempo di ritorno semplificato, il prezzo del metano è desunto da ARERA- tariffa media 2021, mercato tutelato: 81,40 centesimi/mc. – fattore di conversione mc-kwht=9,6

 

L’efficacia: energia risparmiata e obiettivi generali

 

Se rapportiamo queste attività allo stock edilizio esistente, nella proiezione a fine 2021, con 11,6 miliardi di spesa pubblica, il Super Ecobonus sta intervenendo sullo 0,42% della superficie complessiva degli esistenti edifici residenziali.

Inoltre, con 11,6 miliardi di euro di spesa pubblica (sempre nella proiezione al 31 dicembre 2021), il risparmio energetico complessivo dichiarato, trasformato in tonnellate di petrolio equivalente, risulta pari a 0,20 MTep/anno. L’obiettivo attualmente previsto dal PNIEC era di 0,33 Mtep/annui; pertanto in considerazione del prolungamento del Superbonus già nei prossimi anni, con tutta probabilità si potrebbe arrivare a superare il target.[6]

 

Tabella 10. - SUPER-ECOBONUS – Il confronto con il target e l’analisi PNIEC/STREPIN (1)

 

Superficie riqualificata(2)

Risparmio energetico(3)

Investimenti

Importi

Detraibili

(migliaia mq)

(% su stock)

(MTep/anno)

(Mld €)

(Mld €)

SUPER ECO-BONUS

Proiezione a tutto il 2021

12.948

0,42%

0,20

10,5

11,6

 

 

 

 

 

 

PNIEC e STREPIN - Modelli di stima ENEA

Modello cost-optimal

24.699

0,81%

0,33

9,18

 

Modello RM

19.833

0,65%

11,09

 

Modello nZEB

18.807

0,62%

11,94

 

Fonte: Elaborazione CRESME su dati ENEA e Ministero Transizione Ecologica

(1): Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (dicembre 2019); Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare (dicembre 2020)

(2): Stima CRESME sulla base degli interventi effettuati per condomini, unifamiliari e unità indipendenti (Report ENEA/MITE)

(3): conversione dei KWh risparmiabili secondo le asseverazioni protocollate da ENEA


 

Rimangono due elementi critici, se prendiamo a riferimento la simulazione condotta da ENEA nell’ambito della Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare: il primo è che, sostanzialmente, con la spesa già maturata oggi – pari a quella prevista da ENEA per completare l’obiettivo – abbiamo raggiunto solo il 60% del target (0,20 MTep a fronte dei 0,33 del PNIEC). Ciò significa che sarebbero necessari altri 8 miliardi rispetto alle stime della Strepin (anche se ci sarebbero da aggiungere gli interventi per l’efficientamento energetico a valere sugli altri bonus).

Il secondo aspetto critico consiste nella marcata concentrazione degli interventi rispetto alle aspettative contenute nella Strepin: si è intervenuti nello 0,42% della superficie complessiva del parco immobiliare a fronte di quote variabili (a seconda dei modelli simulativi) fra il 0,81% e il 0,62%.

Il PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) è piuttosto chiaro sugli aspetti dell’efficacia dei provvedimenti e dell’efficienza degli interventi eseguiti, tanto da porre delle raccomandazioni in tal senso. Riportiamo integralmente:

“Il potenziale di risparmio energetico in ambito civile rimane comunque molto ampio e spesso ottenibile tramite interventi di efficientamento con tempi di ritorno sostenibili. Tuttavia, numerose barriere - differenti nei settori di applicazione - e in alcuni casi anche tempi di ritorno troppo lunghi, ne impediscono la piena realizzazione. Gli sforzi per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico sono quindi orientati anche al superamento di tali barriere, razionalizzando e rinforzando strumenti e azioni dedicate a ciascun segmento e settore. Nel dettaglio, si prevede:

?il rafforzamento di standard minimi e normative;

?l’introduzione di misure per migliorare la qualità degli Attestati di Prestazione Energetica (APE) nonché di modalità per favorire l’acquisto di abitazioni in alta classe energetica;

?la promozione dell’adozione di tecnologie di demand response, sistemi di ICT e domotica che consentano il monitoraggio e il controllo della performance degli edifici, come evidenziato anche nella consultazione pubblica;

?il rafforzamento delle verifiche sul rispetto di normative e standard;

?il miglioramento dell’integrazione tra le regole per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili negli edifici;

?di valutare la possibilità di introdurre degli obblighi di efficientamento energetico in occasione delle ristrutturazioni, laddove giustificato in termini di rapporto tra costi e benefici e nonché l'introduzione di nuovi limiti sull'utilizzo degli impianti di raffrescamento;

?la promozione di sinergie con le fonti rinnovabili in regime di autoconsumo, come evidenziato anche nella consultazione pubblica”.

 

Tabella 11. - Un quadro di riferimento – alcune misure dell’attuale patrimonio edilizio abitativo

Migliaia di unità

 

Unifamiliari

Piccolo condominio

(fino a 8 abitazioni)

Grande condominio

(oltre 8 abitazioni)

TOTALE

EDIFICI

6.427

5.361

633

12.420

In zona climatica D, E, F

4.556

3.935

477

8.968

In zona sismica 1,2,3

4.668

4.203

494

9.365

Realizzati dopo il 1945

4.661

4.079

553

9.293

Abitazione principale

3.535

 

 

 

 

 

 

 

 

Numero abitazioni

6.427

15.128

10.442

31.997

Consumi elettrici TW

28,0

17,2

20,0

65,1

Consumi termici TWt

135,4

80,9

83,4

299,6

Fonte: CRESME

 

La riqualificazione del patrimonio residenziale pubblico

 

C’è da aggiungere che le Ater (con più tempo a disposizione) stanno lentamente ma progressivamente entrando nella partita del Superbonus: sono stati pubblicati bandi e avvisi per un complesso di interventi che coinvolgono oltre 100.000 alloggi, per un impegno economico stimato pari a oltre 5 miliardi di euro. Le oscillazioni dei costi medi per alloggio sono piuttosto ampie (da 27mila ai 116mila euro/alloggio) e arrivano a definire un importo medio ad alloggio piuttosto elevato e pari a 52mila euro.

Tabella 12. - Bandi e avvisi pubblicati tra agosto 2020 e ottobre 2021 per interventi sui patrimoni ERP delle ATER da realizzare mediante gli incentivi del Superbonus 110%

Regione

Committente

Mese bando/avviso

Importo

(milioni di euro)

Numero alloggi

Costo medio intervento per alloggio (euro)

Piemonte

Atc Piemonte Sud

Novembre 2020

151,305

3.283

46.087

Piemonte

Atc Piemonte Centrale

Luglio 2021

 

350

 

Piemonte

Atc Piemonte Nord

Ottobre 2021

115,925

2.319

49.989

Lombardia

Aler Varese - Como - Monza Brianza - Busto Arsizio

Aprile-Agosto 2021

23,645

732,000

32.301

Lombardia

Aler Provincia Di Milano

Maggio 2021

459,955

15.290

30.082

Liguria

Arte Provincia Della Spezia

Agosto 2021

 

375

 

Liguria

Arte Provincia Di Genova

Agosto-Ottobre 2021

106,999

3.007

35.583

Liguria

Arte Provincia Di Imperia

Ottobre 2021

1,181

20

59.054

Liguria

Arte Provincia Di Savona

Ottobre 2021

 

 

 

Trentino

Itea Spa - Trento

Settembre 2020

82,205

2.414

34.053

Veneto

Ater Belluno

Gennaio 2021

 

700

 

Veneto

Ater Padova

Febbraio 2021

60,000

1.550

38.710

Veneto

Ater Verona

Marzo 2021

 

1.394

 

Veneto

Ater Treviso

Marzo 2021

 

526

 

Veneto

Ater Vicenza

Aprile 2021

 

1.156

 

Veneto

Ater Rovigo

Settembre 2021

24,616

398

61.849

Friuli

Ater Pordenone

Giugno 2021

 

1.510

 

Friuli

Ater Udine

Ottobre 2021

 

1.224

 

Emilia

Acer Parma

Ottobre 2021

0,351

4

87.870

Emilia

Acer Reggio Emilia

Giugno 2021

0,329

12

27.394

Emilia

Acer Piacenza

Giugno 2021

 

851

 

Emilia

Acer Piacenza - Condomini

Ottobre 2021

 

444

 

Emilia

Acer Ferrara

Settembre 2021

17,268

475

36.353

Emilia

Acer Forlì-Cesena

Settembre 2021

 

 

 

Emilia

Acer Bologna

Ottobre 2021

57,880

1.827

31.680

Toscana

Erp Spa - Lucca

Febbraio 2021

 

2.138

 

Toscana

Apes Spa - Pisa

Febbraio-Luglio 2021

37,250

745

50.000

Toscana

Spes Spa - Pistoia

Aprile 2021

 

829

 

Toscana

Erp Spa Massa Carrara

Maggio-Agosto 2021

 

 

 

Toscana

Casalp Spa - Livorno

Ottobre 2021

25,000

 

 

Umbria

Ater Umbria

Agosto 2020

 

 

 

Marche

Erap Marche - Ancona

Aprile 2021

47,640

 

 

Marche

Erap Marche - Ascoli Piceno

Aprile 2021

42,375

889

47.666

Marche

Erap Marche - Fermo

Aprile 2021

23,990

661

36.293

Marche

Erap Marche - Macerata

Aprile 2021

98,070

 

 

Marche

Erap Marche - Pesaro Urbino

Aprile 2021

70,000

1.217

57.518

Lazio

Ater Viterbo

Aprile 2021

 

2.314

 

Lazio

Ater Civitavecchia

Marzo-Settembre 2021

63,020

 

 

Lazio

Ater Provincia Di Roma - Condomini

Marzo 2021

 

 

 

Lazio

Ater Provincia Di Roma

Luglio 2021

816,473

7.036

116.042

Lazio

Ater Comune Di Roma

Luglio 2021

 

 

 

Lazio

Ater Latina - Condomini

Maggio 2021

 

 

 

Lazio

Ater Latina

Settembre 2021

 

 

 

Abruzzo

Ater L'aquila

Aprile 2021

 

911

 

Abruzzo

Ater Teramo

Giugno 2021

 

1.526

 

Abruzzo

Ater Pescara

Ottobre 2021

1,610

16

100.622

Molise

Iacp Campobasso

Settembre 2021

 

4.147

 

Molise

Iacp Isernia

Ottobre 2021

 

 

 

Puglia

Arca Jonica Taranto

Maggio 2021

 

 

 

Puglia

Arca Sud Salento

Maggio 2021

 

 

 

Puglia

Arca Puglia Centrale

Luglio 2021

 

2.867

 

Puglia

Arca Nord Salento

Settembre 2020

 

 

 

Calabria

Aterp Calabria 1

Maggio 2021

83,260

924

90.108

Calabria

Aterp Calabria 2

Agosto 2021

81,849

912

89.747

Sicilia

Iacp Trapani

Giugno 2021

5,116

70

73.079

Sicilia

Iacp Acireale

Settembre 2021

 

114

 

Sardegna

Area Sardegna

Marzo 2021

 

34.434

 

TOTALE - Solo con importo e n° alloggi conosciuti

 

2.264

43.801

51.679

TOTALE

 

 

5.251*

101.611

51.679

Fonte: CRESME Europa Servizi - * Stima

2. Stima dell’impatto sull’occupazione degli investimenti incentivati fiscalmente nel periodo 2011-2021

 

La stima dell’impatto occupazionale determinato dagli investimenti attivati dagli incentivi fiscali segue la metodologia utilizzata nelle precedenti edizioni del documento che, partendo dai dati e dalle considerazioni contenuti nella Relazione del 2008 dell’allora Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, ora Autorità nazionale anticorruzione, applica le stime del costo medio annuo dell’occupazione diretta e indiretta attivata da un miliardo di euro di lavori pubblici alle stime degli investimenti incentivati.

 

Tabella 13. - Investimenti in rinnovo incentivati totali 2011-2021 e occupazione attivata - recupero edilizio, riqualificazione energetica, bonus facciate, superbonus 110% (valori correnti)

 

Totale investimenti attivati

(Mln €)

Occupati diretti

Occupati totali

Diretti+indotto

TOTALI

di cui lavori

di cui iva

2011

16.716

15.136

1.581

166.361

249.541

2012

19.209

17.385

1.823

191.166

286.749

2013

27.957

25.302

2.654

278.226

417.340

2014

28.457

25.745

2.712

283.200

424.800

2015

25.147

22.751

2.396

250.266

375.399

2016

28.243

25.552

2.691

281.075

421.613

2017

28.106

25.428

2.678

279.709

419.564

2018

28.487

25.773

2.714

283.504

425.255

2019

28.762

26.021

2.740

286.235

429.353

2020

28.464

25.748

2.716

283.275

424.912

2021

51.242

46.290

4.952

509.962

764.943

Totale 2011-2021

310.789

281.130

29.659

3.092.979

4.639.469

Media annua 2011-2021

28.254

25.557

2.696

281.180

421.770

Fonte: elaborazioni e stime CRESME

 

Secondo questa metodologia, le stime degli investimenti attivati attraverso gli incentivi nel periodo 2011-2021 hanno generato un assorbimento cumulato di 3.092.979 occupati diretti, corrispondenti a una media annua nel periodo di 281.180 occupati. La media annua degli occupati, considerando anche gli occupati dell’indotto delle costruzioni, sarebbe pari a 421.770 occupati.

 

Oltre a valutare l’impatto occupazionale degli incentivi si deve evidenziare il fatto che l’incremento delle aliquote incentivanti ha comportato una crescita degli interventi di recupero e riqualificazione che hanno operato in trasparenza: secondo le stime del CRESME nel 2020 gli interventi incentivati rappresentano il 56,4% dell’intero mercato della riqualificazione residenziale; e dal 2013 hanno sistematicamente superato il 50% del mercato, contro il 36,8% del 2011. Per ultimo il 2021 in cui la spesa incentivata rappresenta ben il 68,2% del mercato della riqualificazione residenziale.

 


 

3. Stima dell’impatto economico-finanziario degli incentivi fiscali

 

Impatto sull’intero periodo 1998-2021

 

Come già descritto nei precedenti rapporti, va evidenziato in primo luogo che le stime contenute nelle tabelle, nei grafici e negli schemi contenuti nel presente paragrafo sono elaborate sulla base del principio di competenza e non quello di cassa. Lo schema 1. reca una stima dell’impatto economico-finanziario delle misure di incentivazione fiscale per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica, antisismica e per il decoro delle facciate, considerando l’intero periodo di operatività degli incentivi (1998-2021) e l’intero periodo di detrazione susseguente.

La valutazione dell’impatto economico è effettuata sulla spesa sostenuta stimata per gli anni 1998-2021, utilizzando il procedimento di stima per l’intera durata degli incentivi fiscali in termini di defiscalizzazione, vale a dire dal 1998 al 2031.

 


Schema 1. - Stima dell’impatto economico-finanziario per il periodo 1998-2031

investimenti 1998-2021

Fonte: CRESME

 

Sulla base di tale modello di analisi, sintetizzato nello Schema 1., emerge che:

·         le agevolazioni sono state utilizzate in oltre 23 milioni di interventi sugli immobili;

·         l’ammontare di investimenti attivati nel periodo 1998-2021 è pari a 401 miliardi di euro in valori correnti;

·         il costo per lo Stato, dovuto ai minori introiti conseguenti agli incentivi, ammonterebbe a 200,5 miliardi di euro in valori correnti;

·         il gettito fiscale e contributivo, in base alla legislazione fiscale vigente, sarebbe pari a 151,7 miliardi di euro in valori correnti;

·         il saldo complessivo per lo Stato, per l’arco di tempo che va dal 1998 al 2031 (considerando pertanto i 10 anni successivi al 2021 corrispondente al periodo di detrazione), sarebbe negativo per 48,8 miliardi di euro, pari a meno di 2,3 miliardi di euro medi annui in valori correnti (considerando solo i ventiquattro anni di vigenza della normativa riguardante le misure di defiscalizzazione dal 1998 al 2021).

 


Grafico 10. – Totale incentivi al rinnovo edilizio 1998 – 2021- conto delle entrate e delle uscite di competenza. milioni di euro attualizzati al 2021

Fonte: CRESME

 

Considerando però che lo Stato incamera i proventi spettanti nell’anno di esecuzione dei lavori, e ripartisce il mancato gettito nell’arco di tempo che va da un minimo di cinque ad un massimo di dieci anni, a seconda del bonus impiegato (Grafico 10.), l’introduzione nella riflessione di elementi di natura finanziaria ed attuariale, basati sull’attualizzazione[7] dei valori precedentemente esposti, modificherebbe il saldo determinando un risultato negativo più contenuto (-31,16 miliardi di euro; Grafico 11.).

 


Grafico 11. – Stima dell’impatto degli investimenti 1998-2021 - Milioni di euro attualizzati al 2021

(escluse matrice di contabilità sociale e minori imposte energia)

Fonte: CRESME

Questa prima stima non contiene però alcune altre voci che potrebbero essere prese in esame quali, a titolo di esempio: la diminuzione del gettito da imposte sulle bollette energetiche (causato dal risparmio di energia derivante dagli interventi di efficientamento); la quota di gettito per lo Stato derivante dai consumi e dagli investimenti mobilitati dai redditi aggiuntivi dei nuovi occupati (ricavata dalla matrice di contabilità sociale[8]); gli introiti catastali; ecc. Queste voci sono invece in gran parte considerate nel grafico 4 che mostra come il saldo negativo dello Stato possa essere considerato ridotto a -21,4 miliardi di euro.

 

Grafico 12. – Stima dell’impatto degli investimenti 1998-2021 - milioni di euro attualizzati al 2021 (comprese matrice di contabilità sociale e minori imposte energia)

Fonte: CRESME

 

Inoltre, sulla base dei flussi economici derivanti dallo scenario delineato è possibile valutare (Grafico 13.) un più ampio impatto sul Sistema Paese, attraverso un’analisi che prenda in considerazione l’azione svolta dagli “attori” che hanno un ruolo nel sistema in cui si inseriscono le due agevolazioni fiscali prese in considerazione.

È un risultato che deriva dalla somma algebrica dei seguenti risultati economici:

·       quello dello Stato che, considerato nell’ipotesi descritta nel Grafico 4., presenta un saldo negativo di 21,4 miliardi di euro, che deriva dall’incremento del gettito (positivo), dai flussi derivanti dalle detrazioni (negativi), dalle maggiori entrate derivanti dalla matrice di contabilità sociale (positive) e dal minor gettito fiscale sui consumi energetici (negativo);

·       quello degli Investitori (prevalentemente famiglie, anche nel caso di ristrutturazione dei condomini), il cui risultato “negativo” di circa 239 miliardi di euro è conseguente al saldo tra l’investimento effettuato (negativo), le detrazioni fiscali (positive) e il risparmio sulle bollette energetiche (positivo);

·       Quello delle Imprese e del fattore lavoro, che vantano un saldo positivo di quasi 297 miliardi di euro, risultato di un fatturato (positivo), all’interno del quale sono compresi i compensi e le retribuzioni per gli occupati delle imprese stesse, nonché le imposte e gli oneri sociali sostenuti dalle imprese e attribuibili agli incentivi fiscali (negativi).

In sintesi (Grafico 13.), nel quadro degli investimenti attivati dagli incentivi fiscali per il recupero edilizio e per la riqualificazione energetica nel periodo 1998-2021, il saldo per il sistema economico del Paese risulterebbe positivo per 36 miliardi di euro. Peraltro, nella stima dell’impatto delle detrazioni andrebbero considerati ulteriori aspetti importanti, che allo stato attuale appare complesso quantificare, tra i quali certamente il principale è rappresentato dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare, in termini di qualità della vita, decoro, prestazioni funzionali e prevenzione dei rischi sismici, miglioramento delle condizioni di salute pubblica per effetto della mitigazione dei cambiamenti climatici.

 

Grafico 13. – Impatto sul sistema paese investimenti 1998-2021

Milioni di euro attualizzati al 2021

Fonte: CRESME

 

Lo stesso modello di stima dell’impatto economico-finanziario è stato applicato agli interventi effettuati nel periodo 2011-2021 e a quelli operati nel solo anno 2021.

 

Impatto nel periodo attualmente attivo 2011-2021

 

La valutazione dell’impatto economico, effettuata sulla spesa sostenuta stimata per gli anni 2011-2021 e sintetizzata negli schemi che seguono:

 


Schema 2. - Stima dell’impatto economico-finanziario per il periodo 2011-2031

investimenti 2011-2021

Fonte: CRESME


 

L’analisi mostra che:

·         le agevolazioni sono state utilizzate in circa 17,8 milioni di interventi sugli immobili;

·         l’ammontare di investimenti attivati nel periodo 1998-2021 è pari a circa 311 miliardi di euro in valori correnti;

·         il costo per lo Stato, dovuto ai minori introiti conseguenti agli incentivi, ammonterebbe a 165 miliardi di euro in valori correnti;

·         il gettito fiscale e contributivo, in base alla legislazione fiscale vigente, sarebbe pari a 117 miliardi di euro in valori correnti;

·         il saldo complessivo per lo Stato, per l’arco di tempo che va dal 2011 al 2031 (considerando pertanto i 10 anni successivi al 2021 corrispondente al periodo di detrazione), sarebbe negativo per 47,5 miliardi di euro, pari a meno di 4,7 miliardi di euro medi annui in valori correnti;

·         considerando però che lo Stato incamera i proventi spettanti nell’anno di esecuzione dei lavori, e ripartisce il mancato gettito nell’arco di tempo che va da un minimo di cinque ad un massimo di dieci anni, a seconda del bonus impiegato, l’introduzione nella riflessione di elementi di natura finanziaria ed attuariale, basati sull’attualizzazione dei valori esposti, modifica il saldo determinando un risultato negativo per lo Stato di -37 miliardi di euro.

 


Grafico 14. – Incentivi al rinnovo edilizio 2011 – 2021- conto delle entrate e delle uscite di competenza. milioni di euro attualizzati al 2021

Fonte: CRESME

 


Grafico 15. – Stima dell’impatto degli investimenti 2011-2021 - Milioni di euro attualizzati al 2021 (escluse matrice di contabilità sociale e minori imposte energia)

Fonte: CRESME

Considerando tuttavia valori come la diminuzione del gettito da imposte sulle bollette energetiche, causato dal risparmio di energia derivante dagli interventi di efficientamento, la quota di gettito per lo Stato derivante dai consumi e dagli investimenti mobilitati dai redditi aggiuntivi dei nuovi occupati attraverso l’impiego della matrice di contabilità sociale, gli introiti catastali e altre voci, si determina un saldo negativo dello Stato ridotto a -30,4 miliardi di euro.

 

Grafico 16. – Stima dell’impatto degli investimenti 2011-2021 - milioni di euro attualizzati al 2021 (comprese matrice di contabilità sociale e minori imposte energia)

Fonte: CRESME

 

Inoltre sulla base dei flussi economici derivanti dallo scenario delineato valutando il più ampio impatto sul Sistema Paese, attraverso l’analisi che prende in considerazione l’azione svolta dagli “attori” che hanno un ruolo nel sistema in cui si inseriscono le agevolazioni fiscali prese in considerazione, la somma algebrica che deriva dai seguenti risultati economici è la seguente:

·       lo Stato presenta un saldo negativo di 30,4 miliardi di euro, che deriva dall’incremento del gettito (positivo), dai flussi derivanti dalle detrazioni (negativi), dalle maggiori entrate derivanti dalla matrice di contabilità sociale (positive) e dal minor gettito fiscale sui consumi energetici (negativo);

·       quello degli Investitori (prevalentemente famiglie, anche nel caso di ristrutturazione dei condomini), il cui risultato “negativo” di circa 153 miliardi di euro è conseguente al saldo tra l’investimento effettuato (negativo), le detrazioni fiscali (positive) e il risparmio sulle bollette energetiche (positivo);

·       quello delle Imprese e del fattore lavoro, che vantano un saldo positivo di quasi 209 miliardi di euro, risultato di un fatturato (positivo), all’interno del quale sono compresi i compensi e le retribuzioni per gli occupati delle imprese stesse, nonché le imposte e gli oneri sociali sostenuti dalle imprese e attribuibili agli incentivi fiscali (negativi).

 

In sintesi, nel quadro degli investimenti attivati dagli incentivi fiscali per il recupero edilizio e per la riqualificazione energetica nel periodo 2011-2021, il saldo per il sistema economico del Paese risulterebbe positivo per quasi 26 miliardi di euro.

 

 


 

Grafico 17. – Impatto sul sistema paese investimenti 2011-2021

Milioni di euro attualizzati al 2021 (comprese matrice di contabilita’ sociale e minori imposte energia)

Fonte: CRESME

 

Gli impatti per la sola annualità 2021

 


Schema 3. - Stima dell’impatto economico-finanziario per il periodo 2021-2031

investimenti 2021

Fonte: CRESME

La valutazione dell’impatto economico, effettuata sulla spesa sostenuta stimata per l’anno 2021 e sintetizzata negli schemi che seguono, mostra che:

·         le agevolazioni sono state utilizzate in 2.174.400 interventi sugli immobili;

·         l’ammontare di investimenti attivati nel periodo 1998-2021 è pari a 51,2 miliardi di euro in valori correnti;

·         il costo per lo Stato, dovuto ai minori introiti conseguenti agli incentivi, ammonterebbe a 34,2 miliardi di euro in valori correnti;

·         il gettito fiscale e contributivo, in base alla legislazione fiscale vigente, sarebbe pari a 19,5 miliardi di euro in valori correnti;

·         il saldo complessivo per lo Stato, per l’arco di tempo che va dal 2021 al 2031 (considerando pertanto i 10 anni successivi al 2021 corrispondente al periodo di detrazione), sarebbe negativo per 14,8 miliardi di euro;

Considerando però, come già detto, che lo Stato incamera i proventi spettanti nell’anno di esecuzione dei lavori, e ripartisce il mancato gettito nell’arco di tempo che va da un minimo di cinque ad un massimo di dieci anni, a seconda del bonus impiegato, l’introduzione nella riflessione di elementi di natura finanziaria ed attuariale, basati sull’attualizzazione dei valori esposti, modifica il saldo determinando un risultato negativo di 12,2 miliardi di euro.

 


Grafico 18. – Incentivi al rinnovo edilizio 2021- conto delle entrate e delle uscite di competenza. milioni di euro attualizzati al 2021

Fonte: CRESME

 


Grafico 19. – Stima dell’impatto degli investimenti 2021 - Milioni di euro attualizzati al 2021 (escluse matrice di contabilità sociale e minori imposte energia)

Fonte: CRESME

Considerando inoltre, anche in questo caso, valori come la diminuzione del gettito da imposte sulle bollette energetiche, causato dal risparmio di energia derivante dagli interventi di efficientamento, la quota di gettito per lo Stato derivante dai consumi e dagli investimenti mobilitati dai redditi aggiuntivi dei nuovi occupati attraverso l’impiego della matrice di contabilità sociale, gli introiti catastali e altre voci, si determina un saldo negativo dello Stato ridotto a -11,2 miliardi di euro.

 

Grafico 20. – Stima dell’impatto degli investimenti 2021 - milioni di euro attualizzati al 2021 (comprese matrice di contabilità sociale e minori imposte energia)

Fonte: CRESME

 

Infine, sulla base dei flussi economici derivanti dallo scenario delineato valutando il più ampio impatto sul Sistema Paese, attraverso l’analisi che prende in considerazione l’azione svolta dagli “attori” che hanno un ruolo nel sistema in cui si inseriscono le agevolazioni fiscali prese in considerazione, la somma algebrica che deriva dai seguenti risultati economici è la seguente:

·       lo Stato presenta un saldo negativo di 11,2 miliardi di euro, che deriva dall’incremento del gettito (positivo), dai flussi derivanti dalle detrazioni (negativi), dalle maggiori entrate derivanti dalla matrice di contabilità sociale (positive) e dal minor gettito fiscale sui consumi energetici (negativo);

·       quello degli Investitori (prevalentemente famiglie, anche nel caso di ristrutturazione dei condomini), il cui risultato “negativo” di circa 16,9 miliardi di euro è conseguente al saldo tra l’investimento effettuato (negativo), le detrazioni fiscali (positive) e il risparmio sulle bollette energetiche (positivo);

·       quello delle Imprese e del fattore lavoro, che vantano un saldo positivo di quasi 32 miliardi di euro, risultato di un fatturato (positivo), all’interno del quale sono compresi i compensi e le retribuzioni per gli occupati delle imprese stesse, nonché le imposte e gli oneri sociali sostenuti dalle imprese e attribuibili agli incentivi fiscali (negativi).

 

In sintesi, nel quadro degli investimenti attivati dagli incentivi fiscali per il recupero edilizio e per la riqualificazione energetica nel 2021, il saldo per il sistema economico del Paese risulterebbe positivo per quasi 4 miliardi di euro.

 


 

Grafico 21. – Impatto sul sistema paese investimenti 2021

Milioni di euro attualizzati al 2021 (comprese matrice di contabilita’ sociale e minori imposte energia)

Fonte: CRESME

 

 

4. Il Superbonus 110% introduce o rafforza nuovi attori del mercato delle costruzioni

 

La filiera del settore delle costruzioni, ed in particolare quella legata alla riqualificazione edilizia ed energetica e dei servizi di manutenzione, sta cambiando. Stanno cambiando i pesi tra i diversi attori che già facevano parte di essa e si stanno aggiungendo nuovi soggetti. I prodromi di questa evoluzione della filiera delle costruzioni erano già presenti alcuni anni fa con l’offerta, da parte delle multiutilities nazionali e locali, di servizi alle famiglie. Le società che sostanzialmente vendevano energia (gas e luce) alle famiglie avevano iniziato a proporre la sostituzione e la manutenzione delle caldaie, la fornitura di lampade LED, l’installazione di impianti fotovoltaici, contratti di manutenzione per gli impianti. Fino al 2020 queste iniziative si erano ritagliate uno spazio nel mercato della riqualificazione e dei servizi agli edifici e alle famiglie ma non avevano raggiunto un livello di domanda aggregata rilevante. Il motivo principale è che non potevano e non possono competere a livello di prezzo con gli installatori tradizionali sia a causa dei maggiori costi fissi ma anche per il tradizionale metodo di regolare i conti per “vie informali” che da sempre lega famiglie e installatori di fiducia.

Gli incentivi alla riqualificazione ed in particolare quelli alla riqualificazione energetica avevano parzialmente ridotto il gap di prezzo ma non era sufficiente a spezzare completamente il legame di fiducia tra le famiglie e le imprese. Gli elementi che hanno cambiato le regole del gioco allargando il baricentro del mercato verso i grandi fornitori di servizi integrati all’edilizia sono stati la modifica della cessione del credito d’imposta e lo “sconto in fattura” - che hanno consentito a industrie, distributori, imprese, grandi operatori e istituti di credito di svolgere il ruolo di cessionari e che ha avuto effetti anche sui lavori di riqualificazione edilizia (50%) -  e l’introduzione del Superbonus 110%.

Queste modifiche alla normativa, da un lato, hanno aperto la porta della finanziarizzazione degli interventi di riqualificazione edilizia ed energetica, dall’altro hanno introdotto un carico burocratico e di verifica e asseverazione nei confronti dei professionisti coinvolti negli interventi.

 

L’ingresso sulla scena del settore finanziario ha dato vita ad ulteriori cambiamenti dovuti alla certezza che questo settore deve avere sulla esigibilità del credito. Entrano quindi in gioco le società di consulenza e gli uffici legali, le compagnie di assicurazione, società di progettazione impegnate per gli adempimenti documentali e per l’asseverazione dei vari passaggi necessari all’avvio dei lavori e all’incasso delle somme ad ogni stato di avanzamento dei lavori.

Schema 4. - SCHEMA BASE: soggetti e flussi «core» nella riqualificazione edilizia

Fonte: elaborazione CRESME

 

Schema 5. - IL NUOVO SCHEMA: soggetti nuovi o che hanno acquisito maggior ruolo

Fonte: elaborazione CRESME

 


 

5. Appendice – Nota metodologica

 

5.1. La stima delle risorse investite

 

Gli investimenti complessivi nell’attività di riqualificazione provengono dal sistema informativo del CRESME. Essi sono misurati sia dal lato dell’offerta che da quello della domanda, attraverso una vasta serie di indicatori di fonte istituzionale (ISTAT, Ministeri vari, Enea, Banca d’Italia, ecc.) ed elaborati congiuntamente ad una serie di rilevazioni CRESME (indagini campionarie sulle famiglie e sulle imprese, indagini presso rivenditori e produttori di materiali edili, monitoraggi delle vendite di materiali edili, eccetera) analizzati e opportunamente inseriti in un modello complesso e articolato di stima.

La stima della spesa in interventi incentivati di riqualificazione energetica è resa possibile, fino al 2019, dalle statistiche pubblicate da Enea sul ricorso a tale bonus. È stata poi effettuata una verifica di congruità con i dati del Dipartimento delle finanze riguardanti gli importi in detrazione.

La stima della spesa in interventi incentivati per il periodo 2011 – 2013 e 2014 – luglio  2020 è interamente originata dai dati forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in risposta all’interrogazione a risposta immediata n. 5-01525, svolta presso la VI Commissione (Finanze) nella seduta del 21 novembre 2013 e aggiornati attraverso il Bollettino mensile delle Entrate tributarie pubblicato dal MEF.

Nella medesima risposta si precisa che i dati relativi al 2012 e al 2013 (quest’ultimo aggiornato con i versamenti effettuati fino al mese di ottobre) sono stati stimati sulla base di quanto indicato nel modello F24 relativamente alle ritenute operate da banche e Poste Italiane Spa, all’atto dell’accredito dei pagamenti effettuati tramite bonifici disposti per beneficiare delle citate agevolazioni.

Come detto, il Ministero dell’Economia e delle Finanze diffonde con periodicità mensile attraverso il Bollettino delle Entrate i dati (ad oggi aggiornati a settembre 2021) che consentono di calcolare la spesa per interventi di riqualificazione attraverso le ritenute che gli istituti di credito (Banche e Poste) devono applicare a titolo di acconto sui bonifici per beneficiare di oneri deducibili o detrazioni fiscali di imposta in base all’articolo 25 del D.L. n. 78/2010. Dal 1° luglio 2010, infatti, le banche e le Poste hanno dovuto applicare la ritenuta del 10% (da luglio 2011 portata al 4% e successivamente all’8%), su tutti i bonifici in entrata (al momento dell’accredito sul conto del beneficiario) per le diverse attività incentivate: ristrutturazioni edilizie, riqualificazioni energetiche e - da giugno 2013 - anche acquisto di mobili. La circolare ADE 40/E del luglio 2010 chiarisce che la ritenuta sui bonifici va effettuata sull’importo al netto dell’IVA e che l’IVA da applicare è quella ordinaria (20% nel 2010 e successive modifiche) poiché gli istituti di credito non conoscono l’importo dell’IVA e le aliquote applicate e applicabili sugli importi dei lavori possono essere del 10% o del 22%. Al momento della stesura di questo documento, dal mese di luglio 2010 al mese di settembre 2019 sono disponibili gli importi delle ritenute d’acconto effettuate dagli istituti di credito e versate nelle casse dello Stato. Nel periodo in cui sono state applicate le ritenute, tuttavia, si sono verificate diverse variazioni nelle aliquote IVA e nell’aliquota di ritenuta da applicare: l’IVA è passata dal 20% al 21% (a partire da settembre 2011) e successivamente al 22% (da ottobre 2013); le ritenute sono state ridotte dal 10%, del periodo luglio 2010 - giugno 2011, al 4% a partire dal mese di luglio 2011 sino al dicembre 2014 e aumentate nuovamente all’8% dal gennaio 2015 fino a tutt’oggi.

 

Tabella 14. - L’evoluzione dell’Iva sui lavori e ritenute operate dagli istituti di credito

 

Iva

Ritenuta

Luglio 2010

20%

10%

Luglio 2011

20%

4%

Settembre 2011

21%

4%

Ottobre 2013

22%

4%

Gennaio 2015

22%

8%

Fonte: CRESME

 

L’IVA assume una importante connotazione poiché, oltre a quanto rilevato per la stima della spesa (in cui è convenzionalmente ritenuta pari al 22% - aliquota ordinaria) da parte degli istituti di credito deputati alla determinazione e al versamento delle ritenute, si generano difficoltà di stima sull’applicazione dell’aliquota IVA agevolata per gli interventi di manutenzione e ristrutturazione determinata pari al 10%. Poiché l’aliquota agevolata è soggetta ad alcune limitazioni (non ammissibile per le parcelle dei professionisti quali geometri, architetti, ingegneri o periti; ammissibile fino a concorrenza dell’importo della manodopera in caso di cessione di “beni significativi” quali ascensori, caldaie, infissi, sanitari, rubinetti, ecc; non ammissibile in caso di acquisto dei beni da parte del committente, ecc.) si pone il problema di individuare l’aliquota più corretta nella costruzione del modello di valutazione degli incentivi fiscali all’edilizia. Se per i progettisti e gli altri professionisti, una volta individuata la quota di investimenti di loro competenza, è applicata l’aliquota ordinaria pari al 22%, nel caso degli importi relativi ai lavori effettuati, si pongono le problematiche sopra esposte.

Nel documento presentato il calcolo dell’IVA è effettuato scorporando la quota relativa alle spese tecniche e professionali dal totale delle somme impiegate alla quale si applica l’aliquota IVA ordinaria (attualmente il 22%); gli importi relativi ai lavori edilizi sono convenzionalmente considerati soggetti per intero all’aliquota IVA agevolata vigente al momento della spesa (attualmente il 10%). Tale scelta è dovuta al fatto che si presume che i lavori siano in gran parte effettuati con incidenza della manodopera superiore ai materiali in particolare per le ristrutturazioni ma anche per la riqualificazione energetica. Nella realtà, il calcolo sarebbe sensibilmente più complicato e dovrebbe ulteriormente considerare i comportamenti diversi degli operatori del mercato.

 

La spesa in interventi incentivati al “36%, 41% e 50%” fino al 2010 è stimata sulla base dei dati del Centro Operativo di Pescara dell’Agenzia delle Entrate e del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Il primo ha prodotto una serie statistica esclusivamente sul numero di domande pervenute fino al mese di novembre 2010. Per il medesimo periodo, i dati del Dipartimento delle Finanze del MEF - relativi alle dichiarazioni dei redditi - consentono di misurare gli importi per interventi di recupero edilizio detratti nei vari anni di imposta. In particolare, quest’ultima fonte ha permesso di stimare la spesa per tali interventi nei vari anni; è stato necessario ricostruire i flussi di contribuenti, le domande presentate, gli importi detratti e l’importo complessivo di spesa, generando una matrice che considerasse diversi fattori, quali ad esempio: l’aliquota di detrazione (diversificata fra il 41%, il 36% e il 50% in base ad annualità di imposizione fiscale); i tempi di detrazione (5 anni, 10 anni).

 

Per gli interventi effettuati a decorrere dalla vigenza del DL 34/2020 (come descritto in altra parte del documento) si sono dovuti stimare anche gli importi di spesa non segnalati attraverso i bonifici parlanti. Il percorso di stima complessivo è stato il seguente:

 

·         Elaborazioni e stime sui “bonifici parlanti”:

-         Esame dei dati relativi alle entrate tributarie a valere sui bonifici per interventi di ristrutturazione ed efficienza energetica agevolati. Aggiornamento all’agosto 2021 (Dipartimento delle Finanze – MEF);

-         Imputazione dei valori relativi al periodo settembre-dicembre mediante procedimenti statistici;

 

·         Analisi delle informazioni relative agli investimenti sviluppati per ciascuna delle tipologie di Bonus edilizi:

-         Super-ecobonus 110%: i report mensili e straordinari realizzati da Enea per MITE/MISE relativi agli importi asseverati e a quelli dei lavori realizzati (ultimo aggiornamento 31 ottobre 2021, elaborazioni straordinarie 22 ottobre);

-         Altri Bonus: sono state analizzate le serie storiche e introdotti, ai fini della stima 2020 e soprattutto 2021, parametri di variabilità dei comportamenti della domanda e dell’offerta in relazione alle logiche opportunistiche derivanti dai nuovi provvedimenti; sono stati analizzati i risultati di una indagine statistica effettuata da un importante CAF per il Sole 24 Ore[9] sulle dichiarazioni dei redditi per l’anno di imposta 2020 (campione di 1,3 milioni di dichiarazioni);

 

·         Analisi del ricorso ai meccanismi alternativi alla detrazione diretta (sconto in fattura e cessione del credito d’imposta): si sono esaminate le note ufficiali dell’Agenzia delle Entrate (Circolari, risposte ad interpelli, ecc.); sono stati intervistati alcuni soggetti interessati dai provvedimenti (Istituti di Credito, imprese edili, artigiani edili, distributori di impianti e materiale edile, piattaforme generali, amministratori condominiali, commercialisti, ecc.). In assenza di dati e informazioni direttamente reperiti, si sono infine esaminate le informazioni comunicate dall’Agenzia delle Entrate a testate giornalistiche.

 

·         Analisi di congruità dei risultati: sono state verificate le coerenze degli esiti attraverso gli incroci con informazioni sulle vendite di materiali e impianti impiegati prioritariamente nella riqualificazione edilizia, sull’incremento dell’occupazione in edilizia e delle ore lavorate, sull’incremento degli imponibili IVA relativi alle fatturazioni elettroniche B2B, ecc.

 

 

5.2. La stima dell’impatto economico-finanziario

 

Le voci in passivo (il costo pubblico) sono determinate dalle somme stimate in detrazione.

 

Esempio: flussi risorse in entrata e uscita per l’efficientamento energetico:

 

 

L’attivo, ovvero la valutazione del gettito fiscale e contributivo in maggior quota, è stato determinato attraverso la ricomposizione dei seguenti fattori:

·       IVA al 10% per i lavori (tenendo conto dei periodi in cui era adottata l’aliquota piena);

·       IVA al 20% (o 21% e 22%) per le spese tecniche (professionisti);

·       IRES al 27% sugli utili (imponibili) di impresa stimati pari al 10% del fatturato per installatori, posatori e imprese edili;

·       IRPEF al 33% sul 60% dal fatturato dei professionisti;

·       IRPEF e contribuzioni sociali calcolate sui redditi da lavoro autonomo e redditi da lavoro dipendente degli occupati utilizzati per tali lavori.

Nelle ulteriori stime di impatto economico-finanziario e sul sistema Paese, si sono considerati i seguenti elementi:

 

·       è stata inclusa nell’impatto erariale la diminuzione del gettito derivante dalle imposte sull’energia consumata: gli interventi di efficienza energetica generano, infatti, un risparmio di energia consumata (in proposito sono stati impiegati i dati ENEA). Su tale risparmio è stato calcolato il mancato gettito in termini di imposte sulle bollette. Nel calcolo si è inoltre tenuto in considerazione il decadimento dell’efficienza energetica nel lungo periodo, attribuendo una media ponderata del 3% annuo (le caldaie riducono la propria efficienza, il cappotto termico si deteriora, gli infissi e i pannelli solari necessitano di manutenzione, ecc.);

 

·       è stato incluso nell’impatto erariale il ritorno alle istituzioni pubbliche derivante da investimenti pubblici, al netto di quanto già espresso nella tavola delle interdipendenze settoriali. Il modello impiegato proviene dai principi della matrice di contabilità sociale. La matrice di contabilità sociale (in Inglese Social Accounting Matrix da cui l’acronimo SAM) è uno strumento di analisi economica derivato dalla più famosa matrice input-output (la "matrice "I-O) di Leontief. Nella sostanza, rappresentano i flussi in essere tra i settori produttivi e le istituzioni (quali le imprese, le famiglie, la pubblica amministrazione). In questo modo le Sam sono in grado di descrivere compiutamente la circolarità del circuito economico di produzione, distribuzione, consumo, risparmio del reddito, e tramite i conti del capitale, di investimento nei settori produttivi. Il coefficiente è stato stimato attraverso la letteratura esistente riguardante la SAM (social accounting matrix). Prudentemente, il coefficiente è stato ridotto da 8,5% a 4,5% ed esso concerne la fiscalità sul reddito circolante al netto delle imposte dirette e indirette immediate (contestuali all'intervento) le minori spese di welfare, ecc.;

 

·       presupponendo che lo Stato, per reperire importi analoghi a quelli generati dagli incentivi per l’edilizia, si sarebbe dovuto finanziare annualmente attraverso l’emissione di Titoli di Stato, si è scelto di utilizzare come tasso di attualizzazione il Rendistato medio annuale pubblicato da Banca d’Italia (https://www.bancaditalia.it/compiti/operazioni-mef/rendistato-rendiob/) per il periodo 1998-2019. Il Rendistato 2020 è calcolato come media dei primi 10 mesi (gennaio-ottobre) del 2020. Per il periodo 2021-2030 è stata utilizzata la media del Rendistato degli ultimi 10 anni (2011-2020) e considerato costante per i 10 anni successivi (2021-2030). La Banca d'Italia pubblica il Rendistato, il rendimento medio ponderato di un paniere di titoli di Stato. L’andamento del tasso Rendistato è descritto dal grafico che segue in cui si rappresenta anche il tasso medio 2011-2020 utilizzato per attualizzare i flussi di economici del periodo 2021-2030.

 

 

Grafico 22. – Andamento del Rendistato pubblicato da Banca d’Italia (1997-2021) e il Rendistato medio 2011-2021 utilizzato nella proiezione 2021-2031

Fonte: elaborazione CRESME su dati Banca d’Italia

 


 

Pertanto:

  1. sull’impatto sullo Stato sono considerati, sommati algebricamente e attualizzati al 2021:

                         i.          le uscite in termini di detrazioni d’imposta;

                        ii.          le uscite in termini di mancato gettito fiscale sulla riduzione del consumo energetico;

                      iii.          le entrate in termini di imposte derivanti dalle attività produttive e dagli occupati assorbiti in tali attività: IVA (lavoro e materiali); IVA (spese tecniche e professionisti); IRES (imprese/posatori/installatori); IRES (tecnici e professionisti); IRPEF e Oneri Sociali (dell’occupazione attivata dagli investimenti incentivati);

                      iv.          il ritorno erariale derivante dagli investimenti pubblici secondo principi prudenziali sul modello della matrice di contabilità sociale;

  1. sull’impatto sulle famiglie (più una quota estremamente limitata di soggetti giuridici) sono considerati, sommati algebricamente e attualizzati al 2020:

                         i.          la spesa per gli interventi sostenuti;

                        ii.          la spesa risparmiata in bolletta per gli interventi di efficienza energetica;

                      iii.          gli importi dei lavori oggetto di detrazione;

  1. sull’impatto su imprese e occupazione sono considerati, sommati algebricamente e attualizzati al 2021:

                         i.          il ricavo dalle attività realizzate (pari alla spesa sostenuta dalle famiglie);

                       ii.          le uscite in termini di IVA (lavoro e materiali); IVA (spese tecniche e professionisti); IRES (imprese/posatori/installatori); IRES (tecnici e professionisti); IRPEF e Oneri Sociali (dell’occupazione attivata dagli investimenti incentivati).

 

 



[1] A tale proposito sono stati interpellati le strutture responsabili dell’ENEA, dei Ministeri della Transizione Ecologica e dello Sviluppo Economico, del Dipartimento Finanze del MEF, dell’Agenzia delle Entrate e di Banca d’Italia. Non è stato tuttavia possibile reperire le informazioni necessarie per le seguenti ragioni: Enea, MITE e MISE monitorano le asseverazioni degli interventi ma non le opzioni alternative alla detrazione; il Dipartimento Finanze ha suggerito di interloquire con l’Agenzia delle Entrate (che riceve quantomeno le decisioni dei beneficiari relative alle opzioni e verifica il mercato delle cessioni del credito nei cassetti fiscali) la quale non ha fornito risposte. Infine, secondo Banca d’Italia, i crediti d’imposta acquistati dovrebbero essere rappresentati in matrice nella voce residuale delle altre attività insieme a tutto ciò che non rientra nelle altre poste dell’attivo della banca. Di conseguenza, un dato anche approssimativo sui crediti d’imposta acquistati dalle banche non è risultato disponibile.

[2] Il riferimento è allo studio “L’evoluzione delle detrazioni edilizie dal 2011 al 2020, su un campione di 1.299.151 dichiarazioni dei redditi presentate tramite il Caf Acli nel 2021”, realizzato dal CAF ACLI per il Sole24ore del Lunedì e pubblicato sul giornale il 6 novembre 2021 

[3] Per alcuni esercizi previsionali il 2019 è considerato un anno standard viste le oscillazioni nel 2020 dovute alla crisi sanitaria

[4] Si ipotizza che nei primi 7 mesi del 2021 si sia – anche – manifestata una dinamica di recupero delle attività inibite nel 2020.

[5] Le comunicazioni delle statistiche relative al Superbonus 110%, che fino a qualche mese fa non seguivano una periodicità costante, da qualche mese sono puntuali alla fine del mese e sono veicolate a mezzo stampa.

[6] Gli attuali obiettivi fissati dal PNIEC del 2019 , non tengono ancora conto dei nuovi target più ambiziosi  della UE.  Al fine di raggiungere l'obiettivo provvisorio dell'European Climate Act di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55 percento entro il 2030 (rispetto al 1990), la Commissione ha presentato il pacchetto climatico “Fit for 55” nel luglio 2021 che punta a riorganizzare la normativa eurounitaria relative alle emissioni di carbonio. La posizione del Parlamento europeo e del Consiglio dei ministri su Fit for 55 dovrebbe essere definita nel 2022.

[7] Per l’attualizzazione dei flussi economici è stato utilizzato il valore del Rendistato pubblicato da Banca d’Italia.

[8] La matrice di contabilità sociale (in inglese Social Accounting Matrix da cui l’acronimo SAM) è uno strumento di analisi economica derivato dalla più conosciuta matrice input-output.

[9] Il riferimento è allo studio “L’evoluzione delle detrazioni edilizie dal 2011 al 2020, su un campione di 1.299.151 dichiarazioni dei redditi presentate tramite il Caf Acli nel 2021”, realizzato dal CAF ACLI per il Sole24ore del Lunedì e pubblicato sul giornale il 6 novembre 2021