Rendiconto 2018 e Assestamento 2019 16 settembre 2019 |
Indice |
Premessa|Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT- Tabella 10)|Ministero dell'economia e delle finanze (MEF- Tabella 2)|Ministero dello sviluppo economico (MISE- Tabella 3)| |
PremessaNella presente nota si dà conto delle sole parti del Rendiconto 2018 (A.C. 2017) e del disegno di legge di Assestamento 2019 (A.C. 2018) di interesse della IX Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni. Si tratta in via prevalente di risorse facenti capo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Tabella 10), ma nell'analisi per missioni e programmi occorre considerare anche il Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2) ed il Ministero dello sviluppo economico (Tabella 3). Per il Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), occorre in particolare considerare gli stanziamenti afferenti al programma 13.8 "Sostegno allo sviluppo del trasporto" riferito principalmente al settore ferroviario e di quelli del programma 15.3: "Servizi postali ". Per quanto riguarda il Ministero dello sviluppo economico (Tabella 3), si dà conto dell'intera missione 15 "Comunicazioni", nonché del programma 17.18 "Innovazione tecnologica e ricerca per lo sviluppo delle comunicazioni". Il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (anno finanziario), adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria. La disciplina del rendiconto è dettata dalla legge di contabilità e finanza pubblica del 31 dicembre 2009, n. 196 e successive modificazioni. L'Assestamento di bilancio dello Stato, la cui disciplina è contenuta all'articolo 33 della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196/2009), che ne prevede la presentazione entro il mese di giugno di ciascun anno, ha lo scopo di consentire un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto.
Sotto questo profilo, il disegno di legge di assestamento si connette funzionalmente con il rendiconto del bilancio relativo all'esercizio precedente: l'entità dei residui, attivi e passivi, sussistenti all'inizio dell'esercizio finanziario, che al momento dell'elaborazione e approvazione del bilancio di previsione è stimabile solo in misura approssimativa, viene, infatti, definita in assestamento sulla base delle risultanze del rendiconto.
Il disegno di legge di assestamento del bilancio per l'esercizio 2019 riflette la struttura del bilancio dello Stato organizzato - secondo legge n. 196/2009 - in missioni e programmi, che costituiscono, a decorrere dal 2011, le unità di voto.
Come previsto dalla legge di contabilità (articolo 33, comma 3),
anche in sede di assestamento possono essere modificati gli stanziamenti di spese predeterminate per legge in virtù della
c.d. flessibilità di bilancio, fermo restando il divieto di utilizzare stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti. I margini di flessibilità in sede di assestamento sono stati ampliati a seguito delle modifiche introdotte prima dal D.Lgs. n. 90/2016 e poi dall'articolo 5 della legge n. 163/2017, di riforma della legge di contabilità e finanza pubblica, che ha riformulato il comma 3 dell'articolo 33 della legge di contabilità prevedendo la possibilità che con il disegno di legge di assestamento possano essere proposte variazioni compensative tra le dotazioni finanziarie previste a legislazione vigente, limitatamente all'anno in corso, anche tra unità di voto diverse (laddove essa era originariamente limitata soltanto nell'ambito dei programmi di una medesima missione), fermo restando, anche in assestamento, la preclusione all'utilizzo degli stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti.
Per approfondimenti sui profili generali del Rendiconto 2018 e del ddl di Assestamento 2019, si rinvia al relativo dossier di documentazione parlamentare. |
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT- Tabella 10)La spesa complessiva del Ministero delle infrastrutture e trasporti è allocata su 5 missioni e 14 programmi, suddivisi tra le competenze della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni e della VIII Commissione Ambiente. La gran parte della spesa complessiva del Ministero è allocata su 2 missioni ove è concentrato storicamente oltre il 90% della spesa finale complessiva del Ministero: la n. 13 "Diritto alla mobilità", di interesse della IX Commissione, e la n. 14 "Infrastrutture pubbliche e logistica", di interesse della VIII Commissione ad eccezione del programma 14.11 con riferimento esclusivo agli stanziamenti relativi agli interventi per la realizzazione di itinerari turistici ciclo pedonali e, in particolare, el Fondo per la realizzazione di ciclovie turistiche e di interventi per la sicurezza della ciclabilità di competenza della Commissione IX.
La
Relazione della Corte dei Conti sul Rendiconto 2018, evidenzia che le priorità politiche per l'anno 2018 del MIT sono state definite con l'atto di indirizzo del 20 luglio 2017, n. 373.
Le missioni di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di esclusivo interesse della IX Commissione (Trasporti) sono iscritte nella Tabella 10, interamente affidate a centri di responsabilità amministrativa che svolgono funzioni afferenti alle politiche dei trasporti, sono:
Un'analisi a parte viene poi svolta per gli stanziamenti relativi alla missione 13 "Diritto alla mobilità" che sono iscritti nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), riguardanti il programma 13.8 "Sostegno allo sviluppo del trasporto" riferito principalmente al settore ferroviario (v. infra). In sede di Rendiconto, attraverso la Nota Integrativa, ciascun ministero dà conto dei risultati ottenuti tramite l'attuazione delle politiche e del raggiungimento degli obiettivi formulati in sede di previsione. Le Note Integrative allegate al Rendiconto per l'anno 2018 sono state predisposte per missioni, programmi e azioni. A partire dal Disegno di legge di bilancio (DLB) 2018-2020, sono state apportate numerose innovazioni alle Note Integrative, che hanno interessato i contenuti, il processo, le modalità di rappresentazione e il sistema informativo a supporto. In particolare, il Piano degli obiettivi delle Note integrative è stato correlato a ciascun programma e formulato con riferimento a ciascuna azione, allo scopo di favorire una rappresentazione di obiettivi maggiormente focalizzata sulle finalità della spesa e degli interventi finanziati. Nell'ambito di ciascun programma, un obiettivo può fare riferimento a più di un'azione nell'ambito dello stesso programma, mentre a una azione può essere associato un solo obiettivo. |
Il Rendiconto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti 2018In termini complessivi le spese finali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che risultano a consuntivo dal Rendiconto per il 2018 risultano di circa 14.660 milioni di euro in termini di competenza, pari al 2,4% delle spese del bilancio dello Stato (a fronte di previsioni definitive per 15.830 milioni €), di cui 7.200 milioni di € di spese correnti e 7.460 milioni di spese in conto capitale, mentre erano state complessivamente 13.947 milioni nel 2017 e 14.560 milioni di euro a consuntivo nel precedente anno 2016.
L'evoluzione della spesa a consuntivo negli anni dal 2015 al 2018 è riportata nella tabella successiva.
La
Relazione della Corte dei Conti sul Rendiconto 2018, per quanto riguarda la
gestione dei residui
del Ministero delle infrastrutture e trasporti, riporta che i residui sono stati pari a fine esercizio, a circa
13,7 miliardi, in aumento rispetto a 11,8 miliardi nel 2017
(+16,1 per cento), principalmente formatisi nei programmi di spesa relativi alle infrastrutture stradali e autostradali (per circa 7 miliardi, di cui 3,4 derivanti dal 2018), al TPL (1,5 miliardi circa, di cui 682 milioni derivanti dal 2018) e al settore ferroviario (circa 1,6 miliardi di cui 737 milioni dal 2018).
La Corte dei Conti evidenzia inoltre che: "Il Ministero si trova ad operare in una situazione di difficoltà negli aspetti di pianificazione, progettazione ed esecuzione degli interventi, anche in considerazione della ricchezza di atti di natura contrattuale e convenzionale che fanno capo ad esso".
Analisi della spesa a consuntivo del MIT di interesse della IX Commissione, suddivisa per missioni Della spesa a consuntivo complessiva del MIT in precedenza indicata, in termini di competenza, la spesa relativa alle sole missioni di interesse della IX Commissione che fanno capo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ammonta per il 2018 in conto competenza a circa 8.288,366 milioni di euro, in diminuzione rispetto al Rendiconto 2017, nel quale le missioni di competenza del MIT recavano stanziamenti per 8.854,94 milioni di euro. Le missioni del MIT suddette sono articolate in 7 programmi di interesse della IX Commissione (Trasporti), ripartiti tra due Missioni:
La Missione 13, in coerenza con la logica del Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti (SNIT), è principalmente incentrata nell'erogazione delle risorse finanziarie destinate al Trasporto Pubblico Locale (TPL) a cui si aggiungono quelle relative all'autotrasporto e all'intermodalità, quelle dirette a finanziare interventi di messa in sicurezza dei sistemi ferroviari e della mobilità stradale, quelle per lo sviluppo e sicurezza della navigazione e trasporto marittimo e per le vie d'acqua interne, nonché gli stanziamenti di bilancio finalizzati allo sviluppo e alla sicurezza del trasporto aereo.
Per quanto riguarda i risultati 2018 per missioni programmi, la
Corte dei conti ricorda che: "la missione 13 rappresenta un ambito istituzionale di intervento nel quale rilevano le attività di regolamentazione, amministrativa e tecnica dei suoi diversi Dipartimenti. Essa si incentra su attività che necessariamente prevedono l'interlocuzione con le Regioni e gli enti locali e con i vari soggetti titolari di competenze nell'ambito dei diversi settori trasportistici, da quello portuale e aeroportuale a quello ferroviario, ma in particolare quello relativo al TPL su rotaia e su gomma, servizi metropolitani e per vie d'acqua interne". Inoltre, "in ambito aeroportuale si annoverano le attività di regolamentazione e vigilanza della navigazione aerea (anche in termini di sicurezza), le attività di sviluppo del sistema aeroportuale, con valutazione dei piani di investimento e concertazione delle opere infrastrutturali. Rientrano in questa missione, inoltre, le azioni legate ai contratti di programma e di servizio con gli enti vigilati (ENAC, ENAV). Per l'ambito stradale, la missione include le attività di regolamentazione della circolazione e quelle legate ai servizi della motorizzazione civile. La missione raggruppa, inoltre, le attività e le risorse in materia di autotrasporto e intermodalità, principalmente in riferimento agli interventi finanziari per il sostegno e lo sviluppo del settore, e quelle per il settore portuale."
Si ricorda che
nell'ambito della Missione 14, Infrastrutture e logistica, di interesse della VIII Commissione, sono stati dal 2018 trasferiti nell'ambito del programma Sistemi stradali, autostradali ed intermodali (14.11)
, gestito dal Dipartimento per le infrastrutture del MIT, gli stanziamenti relativi agli
interventi per la realizzazione di itinerari turistici ciclo pedonali, in particolare si tratta del
Fondo per la realizzazione di ciclovie turistiche e di
interventi per la sicurezza della ciclabilità, nonché del
Fondo per la realizzazione degli
itinerari turistici a piedi denominati "
cammini". In precedenza tali interventi erano gestiti dal Dipartimento per i trasporti dello stesso MIT e risultavano inseriti nella Missione 13.6 Diritto alla mobilità.
Il Rendiconto 2018 evidenzia spese per 72 milioni di euro, totalmente da pagare. Non sono previsti stanziamenti per il
2019 sul capitolo 7583 (Fondo "cammini") mentre sul cap 7582 (ciclovie turistiche e sicurezza della ciclabilità cittadina) lo stanziamento iniziale 2019 è di 5 milioni €, che con 10 milioni di € di variazioni per atti amministrativi, arriva ad una previsione assestata di
15 milioni € per il 2019. Per il
2020 la spesa prevista su tale capitolo è di 60
mln € e per il 2021 di 110 milioni.
Nelle tabelle successive si confrontano gli stanziamenti complessivi delle missioni del MIT, e la relativa ripartizione nei programmi, di interesse della IX Commissione, dal 2016 al 2018.
(in conto competenza in mln di euro)
(
in competenza in
milioni di euro)
(*) il totale a rendiconto indicato in tabella è la somma tra quanto già pagato e ciò che rimane da pagare, al netto delle eventuali economie e di taluni residui: in ciò differisce dalle previsioni definitive
Il Programma 13.6, Sviluppo e sicurezza della mobilità locale, rappresenta la voce di spesa maggiore della Missione 13, in quanto vi è compreso il Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale (c.d. Fondo TPL) i cui stanziamenti si trovano sul cap. 1315 nello Stato di previsione del MIT e ammontano a circa 4,933 miliardi € annui, che vengono erogati dal Ministero alle Regioni a Statuto ordinario in due tranche (acconto dell'80% e saldo), in base a percentuali di ripartizione fisse. L'attuale meccanismo di finanziamento del TPL è destinato ad evolversi, abbandonandosi il criterio della spesa storica, in funzione dell'adozione del criterio basato sul costo standard, a seguito dell'Intesa sul modello di calcolo di tale costo raggiunta nella Conferenza unificata il 22 febbraio 2018 e sul quale peraltro la Corte dei Conti evidenzia che: "oltre alle difficoltà di acquisizione dei dati da parte dell'Osservatorio sulle politiche del TPL, costituito presso il MIT, si può evidenziare che nella procedura di ripartizione l'incidenza di tale criterio potrebbe risultare estremamente bassa, dato che viene ad essere utilizzato nella misura dello 0,5 per cento dello stanziamento annuale. Maggiori difficoltà si riscontrano sull'adozione del criterio relativo ai proventi da traffico, attese le differenziazioni degli importi tra regione e regione, le quali hanno ribadito le difficoltà tecniche nel raggiungere una Intesa. È pertanto in corso di valutazione una ipotesi di semplificazione dell'attuale disposto dell'art. 27, punto 2 del d.l. n. 50 del 2017 volta ad evitare che criticità e difficoltà procedurali impediscano o rallentino la ripartizione del Fondo nell'esercizio 2019 con inevitabili effetti negativi sulla continuità e regolarità dei servizi pubblici". Per l'anno 2018 il MIT ha comunicato che: "per la definizione delle quote di riparto sono stati applicati i criteri già adottati anche negli anni passati, soluzione necessaria ad evitare che il residuo 20% dello stanziamento del Fondo non fosse ripartito ed erogato entro l'anno, con gravi criticità per i servizi di trasporto pubblico locale e regionale". È stato quindi emanato il decreto ministeriale n.19 del 29 gennaio 2018 di ripartizione tra le regioni a statuto ordinario, per l'esercizio 2018, a titolo di anticipazione dell'80 per cento dello stanziamento del Fondo. Già con il dPCM 26 maggio 2017 si era deciso di sospendere e rinviare al riparto di stanziamento 2018 l'applicazione delle penalità alle Regioni risultate non in linea con il raggiungimento degli obiettivi di efficientamento richiesti. La Corte dei Conti evidenzia in proposito che: "il restante 20 per cento ha incontrato criticità in fase di concertazione con gli enti regionali. Infatti, tale ultima ripartizione è stata elaborata, ai sensi dell'articolo 27, comma 8, del d.l. n. 50 del 24 aprile 2017, considerando che in sede istruttoria non si sono raggiunte modalità condivise con le Regioni per l'applicazione del medesimo articolo 27, comma 2, lettere a), b) e d). Le Regioni stesse hanno chiesto di tener conto degli effetti sull'onere sostenuto derivanti dall'aumento del canone di accesso all'infrastruttura ferroviaria, introdotto da RFI, con decorrenza 2018 e dei risultati (ancorché provvisori) relativi all'esercizio 2018, forniti dall'Osservatorio sulle politiche del TPL. Da segnalare, inoltre, che le penalità quantificate a carico di alcune Regioni, con cui si era proceduto al riparto delle risorse stanziate sul Fondo per l'esercizio 2017, sono state applicate nel 2018 ma, su richiesta delle stesse, sono state rateizzate in otto rate a decorrere dallo stesso esercizio, al fine di evitare criticità finanziarie che potessero incidere sulla continuità e regolarità dei servizi di TPL."
Nel Programma Sistemi ferroviari e sviluppo e sicurezza del trasporto ferroviario (13.5), che ha avuto oltre 1 miliardo di stanziamenti di competenza che rappresentano all'interno della missione 13, circa il 12,7 per cento del totale, la Corte dei Conti evidenzia le difficoltà di gestione di tale programma di spesa nei dati contabili a consuntivo. A fronte di 172 milioni impegnati (nel 2017 pari a 545 milioni circa) sono stati pagati nel complesso circa 135 milioni di cui 15,6 milioni sulla competenza, con una percentuale di diminuzione rispetto al 2017, rispettivamente, di circa 86 punti e 78 punti. Considerevole, pertanto, l'ammontare dei residui finali, sia pure in diminuzione da circa 1,3 miliardi a circa 1 miliardo. La Corte evidenzia che: "Rispetto al 2017 le risorse disponibili risultano quasi raddoppiate, per l'incidenza di finanziamenti che trovano la loro base giuridica sia nel comma 140 della legge di bilancio sia, per attuazione di precedenti autorizzazioni di spesa, in relazione a delibere CIPE e decreti di ripartizione che assegnano all'annualità 2018 parte delle risorse previste della norma di riferimento. Esse attengono principalmente a quattro importanti interventi infrastrutturali in gestione a FS/RFI quali: l'asse ferroviario Torino-Lione, con uno stanziamento di competenza pari a circa 294 milioni (nel 2017 pari a 103 milioni); il Terzo Valico dei Giovi, con risorse previste pari a 120 milioni (nel 2017 pari a 230 milioni); il tunnel del Brennero, con stanziamento pari a 270 milioni (non previsto nei precedenti esercizi), derivante dall'assegnazione disposta dal d.i. n. 82 del 2015 prima citato; il quadruplicamento della tratta ferroviaria Lucca-Pistoia, con uno stanziamento pari a 181 milioni (non previsto nel 2017), derivante dall'assegnazione disposta dal d.i. n. 82 del 2015.". Nel Programma Autotrasporto e intermodalità (13.2), le risorse rese disponibili nel 2018 sono state pari a circa 419 milioni, di cui circa 114 milioni quali contributi all'intermodalità (in cui rientrano le risorse destinate alle misure cosiddette marebonus e ferrobonus, che sono state interamente impegnate ma non pagate in quanto sono contributi che vengono elargiti solo a termine delle attività di controllo e rendicontazione) e 291 milioni per l'autotrasporto. Gli stanziamenti definitivi di competenza ammontano a circa 397 milioni. Gli impegni lordi sono stati pari a circa 389 milioni e i pagamenti di competenza circa 187 milioni.
In relazione al programma "Sviluppo e sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo e per le vie d'acqua interne" (13.9), la Relazione della Corte dei Conti evidenzia che "nel complesso le risorse impegnate sul programma risultano essere pari a circa 606 milioni (di cui 503 milioni sulla competenza) a fronte di 610 milioni di stanziamenti definitivi. Di quest'ultimi valori circa 203 milioni attengono alla spesa di parte corrente (legata in misura prevalente alle sovvenzioni e contributi per il ripianamento degli oneri derivanti dalla ristrutturazione dei servizi alle società assuntrici di servizi marittimi) e 397 alla parte capitale, per i fondi stanziati a favore del sistema portuale." La Corte inoltre riporta che "sono state previste, nel bilancio di previsione circa 588 milioni sulla competenza 2018 che attengono principalmente ai finanziamenti disposti per le infrastrutture portuali a favore delle Autorità di Sistema Portuale (ADSP). Da segnalare come il Ministero abbia inteso rafforzare, attraverso un'attività di verifica a campione da parte di ispettori del MIT, la vigilanza sulla gestione di alcune di esse, in particolare con riguardo ai profili economico-finanziario, legale-amministrativo e tecnico ... In tale direzione anche la Corte, nelle sue relazioni nell'ambito del controllo sulle ex Autorità portuali ha più volte formulato osservazioni in merito soprattutto al rispetto delle disposizioni normative di spending review e di contenimento della spesa, sollecitando anche una intensificazione dell'attività di riscossione delle tasse portuali e un efficientamento della spesa per investimenti, ambiti su cui una più stringente attività di verifica ex post, nel rispetto dell'autonomia gestionale degli enti in questione, andrebbe svolta da parte del Ministero, contestualmente all'approvazione dei rendiconti.".
Il Programma 7.7 -Sicurezza e controllo nei mari, nei porti e sulle coste, per le attività svolte dal Corpo delle Capitanerie di porto, attiene in misura prevalente alle risorse dedicate al personale e alle spese di funzionamento delle strutture stesse. La Corte dei Conti riporta che "Gli stanziamenti definitivi di competenza di parte corrente ammontano infatti a circa 744 milioni, impegnati e pagati quasi del tutto in quanto relative al personale e gestite mediante ruoli di spesa fissa. La parte in conto capitale pari a circa 68 milioni in termini di stanziamenti definiti di competenza attiene alle spese per lo sviluppo della componente aeronavale e dei sistemi di comunicazione del Corpo delle capitanerie di porto e delle spese per la realizzazione del sistema integrato per il controllo del traffico marittimo e le emergenze in mare, denominato VTMIS (Vessel Traffic Management Information System). Di rilievo, nel 2018 l'attività di salvaguardia della vita umana in mare, nei circa 500 mila chilometri quadrati di zona SAR (Search and Rescue) italiana e oltre i confini dell'area di competenza nazionale, anche per l'intensa attività di soccorso sostenuta in relazione alla gestione del fenomeno migratorio. La gestione delle sale operative delle Capitanerie di porto e degli uffici dipendenti, coordinate dagli MRSC – Maritime Rescue Sub Center – ubicati presso ognuna delle quindici Direzioni marittime, ha riguardato 3.512 operazioni di soccorso e assistenza condotte/coordinate, 3.789 missioni di ricerca e soccorso effettuate dai mezzi aeronavali (di cui 3614 navali), 5.918 persone soccorse e/o assistite, 1651 unità da traffico, da pesca e da diporto soccorse/assistite, 98.610 miglia percorse dalle motovedette, per ricerca e soccorso e 492 ore di volo eseguite dalla componente aerea, per SAR e 383 operazioni di ricerca di dispersi in mare. A questi dati si aggiungono quelli riferiti all'attività legata esclusivamente al fenomeno migratorio, vale a dire, 2.229 missioni navali di controllo/contrasto, 3927 missioni aeronavali ( nel 2017 erano state 9.593) di vigilanza sui flussi migratori (di cui 3439 solo navali), 140 mila miglia percorse dalle unità navali (nel 2017 erano state 196 mila), 850 ore (nel 2017 838 ore) di volo dei mezzi aerei, 23.395 persone (nel 2017 108 mila) e 312 mezzi cui è stata prestata assistenza/soccorso, a fronte di 5.624 controlli eseguiti." Per quanto riguarda la composizione della spesa, la quasi totalità della spesa di competenza del 2018 del MIT qui considerata è relativa alla missione 13 "Diritto alla mobilità" che rappresenta circa il 90,6% del totale delle missioni del Ministero riferite all'ambito dei trasporti. Si ricorda che della missione 13 fanno parte anche altri rilevanti stanziamenti, che però fanno capo allo stato di previsione del Ministero dell'Economia e finanze (Tabella 2- per l'approfondimento dei quali vedi sub). Si tratta degli stanziamenti per il programma 13.8 "Sostegno allo sviluppo del trasporto", riferito principalmente al settore ferroviario, il quale reca una spesa di competenza a consuntivo per il 2018 di 5.868.022 milioni di euro. Nella tabella seguente è riepilogata la spesa complessiva della Missione 13, sia del MIT che del MEF:
L'organizzazione del Ministero delle infrastrutture e trasporti
Con
D.P.C.M 11 febbraio 2014, n. 72 è stata ridefinita l'organizzazione del Ministero delle infrastrutture e trasporti e con D.M. 4 agosto 2014, n. 346 sono stati rimodulati gli Uffici dirigenziali di secondo livello.
Il
nuovo Regolamento di organizzazione del MIT mantiene la consueta struttura dipartimentale, che consta di
due Dipartimenti nei quali sono incardinate le Direzioni Generali, il cui numero è stato ridotto. I due Dipartimenti hanno assunto le seguenti denominazioni:
Le
Direzioni Generali sono le seguenti:
- Direzione Generale del personale e degli affari generali;
- Direzione Generale per la
motorizzazione;
- Direzione Generale per la
sicurezza stradale;
- Direzione Generale per il
trasporto stradale e l'intermodalità;
- Direzione Generale per i sistemi di trasporto a impianti fissi ed il
trasporto pubblico locale;
- Direzione Generale per la vigilanza sulle
Autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo e per le vie d'acqua interne;
- Direzione Generale per gli
aeroporti e il trasporto aereo.
Nell'ambito del Dipartimento opera anche il
Comitato Centrale per l'Albo nazionale degli autotrasportatori.
- Direzione Generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione ed i progetti internazionali;
- Direzione Generale per l'edilizia statale e gli interventi speciali;
- Direzione Generale per le strade e le autostrade e per la vigilanza e la sicurezza nelle infrastrutture stradali;
- Direzione Generale per la regolazione ed i contratti pubblici;
- Direzione Generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche;
- Direzione Generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali;
- Direzione Generale per i sistemi informativi e statistici.
A livello decentrato fanno capo a questa Direzione sette Provveditorati interregionali per le opere pubbliche.
Si ricorda che nel MIT sono poi incardinati il Consiglio superiore dei lavori pubblici e il
Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto-Guardia Costiera,
che svolge le funzioni di competenza del Ministero nelle materie previste dall'art. 13 del D.P.C.M. 11 febbraio 2014, n. 72. Il Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera svolge, in sede decentrata, le attribuzioni per lo stesso previste dal Codice della Navigazione e dalle altre leggi speciali, nelle materie di competenza del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale.
Il
MIT vigila sui seguenti organismi,
erogando contributi finanziari:
-
Ente nazionale aviazione civile (ENAC), ente pubblico non economico sottoposto all'indirizzo, alla vigilanza e al controllo del Ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti;
-
Ente nazionale assistenza al volo S.p.a. (ENAV), ente di diritto privato partecipato dal MEF che detiene il 53,37% del capitale;
-
Ferrovie dello Stato (FS)
S.p.a, la Holding del Gruppo FS, partecipata interamente dal MEF, sotto la vigilanza del Ministero delle infrastrutture e trasporti;
-
Rete ferroviaria italiana (RFI), società del Gruppo Ferrovie dello Stato;
-
Agenzia Nazionale per la Sicurezza nelle Ferrovie (ANSF), ente di diritto pubblico (le cui funzioni saranno a regime svolte dall'ANSFISA, istituita con il decreto-legge n. 109 del 2018, che ne assorbirà anche il personale);
-
Autorità di sistema portuale. Enti di diritto pubblico, vigilati dal MIT;
-
Rete autostrade Mediterranee S.p.A. (RAM). Società in house del MIT, con
partecipazione totale del MEF;
-
Aero Club Italia (AeCI), ente di diritto pubblico;
-
Lega Navale Italiana: ente con partecipazione pubblica.
La partecipazione di
ANAS S.p.A, ente di diritto pubblico economico in precedenza partecipato interamente dal MEF, è stata trasferita interamente a Ferrovie dello Stato con il D.L. n. 50 del 2017.
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L'Assestamento 2019 della spesa del Ministero delle Infrastrutture e trasportiLo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di cui alla legge di bilancio per l'esercizio 2019 (legge 30 dicembre 2018, n. 145), indica una previsione di spesa complessiva del Ministero in termini di competenza di 12.213 milioni di euro circa, pari all'1,9% delle spese finali del Bilancio dello Stato, di cui 5.150,9 milioni di euro per spese in conto capitale (investimenti e altre spese e oneri in c/capitale) e 7.061,7 milioni di euro circa di spesa di parte corrente (spese di funzionamento, interventi ed oneri comuni di parte corrente). Le spese finali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a consuntivo per il 2018, risultanti dal Rendiconto 2018, ammontano a 14.660 milioni di euro in termini di competenza. Si registra quindi una diminuzione delle previsioni di spesa in termini di competenza nella legge di Bilancio 2019, rispetto al rendiconto 2018, di circa 2.447 milioni di euro, pari al 16,7%. Il disegno di legge di Assestamento 2019, rispetto alle previsioni iniziali di bilancio 2019, propone una variazione in aumento di 106,9 milioni di euro circa alle spese in conto competenza del MIT, connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica. Con il ddl di Assestamento 2019 si propone complessivamente per il MIT una spesa assestata di 12.319,5 milioni di euro circa, in conto competenza ed un'autorizzazione di cassa di circa 16.184,6 milioni di euro.
(i
n milioni di euro)
Rispetto alle previsioni iniziali di spesa approvate con la legge di bilancio 2019, nel periodo gennaio-maggio 2019 sono stati introdotti in forza di atti amministrativi incrementi di spesa per un ammontare complessivo di circa 228,6 milioni € in termini di competenza. Con il presente disegno di legge di assestamento, sono previste variazioni complessive in diminuzione di 121,7 milioni € circa in conto competenza con un saldo complessivo di variazione di spesa di circa +106,9 milioni di € rispetto alla legge di Bilancio 2019. Si ricorda che le variazioni dovute ad atto amministrativo hanno un valore meramente ricognitivo, in quanto registrano modifiche (che riguardano esclusivamente la competenza e la cassa), dei dati di bilancio già intervenute nella gestione in corso. Le differenze che si riscontrano infatti tra le previsioni iniziali di bilancio e le previsioni assestate dipendono da due ordini di variazioni:
La consistenza dei residui presunti al 1° gennaio 2019 risulta di euro 347.738.757 per la parte corrente e di euro 5.769.670.994 per il conto capitale, per un totale di euro 6.117.409.751. La consistenza dei residui assestata ammonta a 13.780,335. milioni €, con un aumento di 7.662,9 milioni di € rispetto ai residui presunti della legge di bilancio 2019, quasi interamente (per 7.090,2 milioni €) relativi alle spese in conto capitale. Le variazioni ai residui nascono dalla necessità di adeguare i residui presunti a quelli risultanti dal rendiconto del 2018, tenuto conto delle eventuali variazioni compensative intervenute nel conto dei residui passivi medesimi in relazione all'attuazione di particolari disposizioni legislative. Le missioni di interesse della IX Commissione
La Missione 13 "Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto" vede, per la parte ricompresa nello stato di previsione del MIT, uno stanziamento assestato di 8.182,19 milioni €, derivante da una variazione di spesa in aumento di 110,2 milioni per atti amministrativi che viene più che compensata da una variazione in diminuzione di circa 119,9 milioni € proposta con il ddl di assestamento sostanzialmente derivante dall'intervento sul programma 13.5 Sistemi ferroviari, Sviluppo e sicurezza del trasporto ferroviario sul quale si propone una riduzione di 120 mln € dello stanziamento (vedi sub). Per il Programma Sicurezza e controllo nei mari, nei porti e sulle coste (7.7) la previsione di Assestamento 2019 vede uno stanziamento di 759,425 milioni di €, in leggero aumento rispetto alle previsioni iniziali di bilancio di 755,572 milioni, dovuto quasi totalmente (per 3,728 milioni €), ad atti amministrativi ed in piccolissima parte (0,125 milioni €) a variazioni proposte con l'assestamento. Di seguito il riepilogo degli stanziamenti iniziali ed assestati su tali due missioni.
Previsioni assestate 2019 divise per Missione:
(in milioni di euro)
Nella tabella seguente sono riportate le previsioni della legge di bilancio 2019 dettagliate per i singoli programmi della Missione 13, confrontate con le previsioni assestate 2019, comprensive sia alle variazioni con atto amministrativo, che delle variazioni proposte con il disegno di legge di Assestamento, per le quali viene data specifica evidenza nelle apposite colonne.
C
onfronto per programmi della Missione 13 tra Bilancio 2019 e Assestamento 2019 (competenza)
(in milioni di euro)
Per il Programma Sistemi ferroviari, Sviluppo e sicurezza del trasporto ferroviario (13.5) l'Assestamento propone una riduzione dello stanziamento in termini di competenza di 120 milioni €, relativamente ad interventi sulle infrastrutture ferroviarie, in particolare sul capitolo 7518 relativo alle somme da assegnare a RFI per la realizzazione della linea del Terzo Valico dei Giovi. Tale variazione viene compensata, come indicato in nota al capitolo, con analoghe risorse sul capitolo 7122 dello stato di previsione del Ministero dell'Economia e finanze, destinate a specifici interventi del contratto di programma di RFI. Sul programma Sviluppo e sicurezza della mobilità locale (13.6) si registra solo una variazione in aumento, in dipendenza di atti amministrativi di 77,923 milioni €. In tale programma sono compresi, sul cap. 1315, gli stanziamenti per il Fondo nazionale per il concorso dello Stato agli oneri del Trasporto pubblico locale nelle regioni ordinarie, che ammontano per il 2019 a 4.876,554 milioni €. In proposito si evidenzia, in nota al capitolo, che tali previsioni assestate sono comprensive anche del ristoro delle somme che erano state accantonate (per 300 milioni €) nella legge di Bilancio 2019, ai sensi del comma 1118 dell'articolo 1.
Per il programma Sviluppo e sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo e per vie d'acque interne (13.9), l'assestamento propone una variazione complessiva in aumento di 17,135 milioni €, di cui 16,35 milioni in relazione ad atti amministrativi e 0,78 milioni con il ddl di assestamento, sul cap. 7261 (relativo alle infrastrutture portuali) con compensazione con risorse provenienti dal capitolo 1296 per adeguare lo stanziamento alle effettive esigenze di gestione.
Complessivamente la Missione 13, considerando anche la parte compresa nello Stato di previsione del MEF (si veda il successivo paragrafo) reca spese assestate per circa 11,494,3 milioni €. |
Ministero dell'economia e delle finanze (MEF- Tabella 2)Nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2) risultano di interesse della IX Commissione Trasporti i seguenti due programmi:
Il programma 13.8: Sostegno allo sviluppo del trasporto ferroviarioIl programma 13.8 iscritto nell'ambito del Ministero dell'economia e delle finanze, si articola in 4 obiettivi e reca gli stanziamenti in favore del trasporto ferroviario; tali stanziamenti rappresentano la quasi totalità della spesa del programma e consistono nell'erogazione di somme a favore di Ferrovie dello Stato S.p.A per il contratto di programma e di servizio per il trasporto ferroviario. Nel Rendiconto 2018 il programma 13.8 reca una spesa a consuntivo di 5.868 milioni di euro, in termini di previsioni definitive in termini di competenza, sostanzialmente in linea con le previsioni definitive 2018.
Nel Bilancio 2019 si registra su tale programma uno stanziamento di 3.170 milioni € circa in termini di competenza. Si ricorda in proposito che nel 2018 su tale programma si era realizzato un aumento degli stanziamenti per il trasferimento di risorse in attuazione DPCM 21/7/2017, con cui è stato ripartito il Fondo investimenti per lo sviluppo infrastrutturale del Paese, istituito dall'art. 1, comma 140, della legge di bilancio 2017, che è stata imputata, per la parte della missione 13.8 sul cap. 7122/MEF. Rispetto alla spesa registrata nel Rendiconto 2018, il Programma 13.8 vede nelle previsioni assestate di bilancio 2019 una diminuzione di circa 2.556 milioni di euro. Nell'Assestamento 2019 la previsione di spesa, in termini di competenza, del programma 13.8 è complessivamente di 3.312,09 milioni di euro, con un lieve aumento di 141,8 milioni € rispetto a previsioni iniziali di bilancio 2019. Si ricorda che nello Stato di previsione del MEF si ricorda che sono contenuti i seguenti stanziamenti per il 2019 destinati a Ferrovie dello Stato S.p.A. per i contratti di servizio e di programma per il trasporto ferroviario, per un totale di circa 3.305 mln €, di cui:
Oltre a questi stanziamenti, si ricorda che ulteriori stanziamenti a favore del gruppo Ferrovie dello Stato sono contenuti nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e trasporti (Tab. 10) nell'ambito del Programma 13.5 "Sistemi ferroviari, Sviluppo e sicurezza del trasporto ferroviario" (cfr. supra), per il quale sono previsti in Assestamento per il 2019, un totale di circa 451,72 milioni di euro di finanziamenti. Di seguito si riporta l'evoluzione della spese del Programma 13.8, in conto competenza, per gli anni dal 2010 al 2018 ed il dato previsionale di Bilancio e di Assestamento 2019:
Programma 13.8 (Tab. 2 MEF) spesa negli anni 2010-2019 (in milioni di euro)
Il programma 15.3: Servizi postali e telefonici
Nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), è iscritto il programma 15.3 che reca gli stanziamenti relativi ai servizi postali: si tratta principalmente dei trasferimenti correnti a Poste Italiane S.p.a. per lo svolgimento degli obblighi di servizio universale nel settore dei recapiti postali. Nel Rendiconto 2018 il programma 15.3 reca uno stanziamento di bilancio definitivo pari a 343,163 milioni di euro. La somma risulta quasi integralmente impegnata. Di seguito l'evoluzione della spesa per tale programma sia a consuntivo che nel ddl di assestamento 2019.
(
in milioni di euro)
Per il programma 15.3- Servizi postali, lo stanziamento della legge di Bilancio 2019, pari a 317,328 milioni €, rimane invariato in Assestamento 2019. La spesa prevista è così ripartita nei capitoli di bilancio:
Complessivamente, per la Missione 15 Comunicazioni, che comprende anche altri programmi inseriti nello stato di previsione del MISE (si veda il paragrafo successivo), si evidenzia una spesa a consuntivo dal Rendiconto 2018 pari a 607,74 milioni €. Si ricorda infine che nell'ambito della Missione 15 è presente il programma 15.4 Sostegno al pluralismo dell'informazione, il cui capitolo 2196 reca gli stanziamenti per il Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione pari a 166,31 milioni di euro per il 2019 che rimangono invariati nel disegno di legge di assestamento. |
Ministero dello sviluppo economico (MISE- Tabella 3)La struttura del MinisteroLa struttura organizzativa del MISE è stata recentemente ridefinita dal DPCM 19 giugno 2019, n. 93, il nuovo Regolamento di organizzazione del Ministero dello sviluppo economico, emanato ai sensi dell'articolo 4-bis del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n. 97 ed entrato in vigore il 5 settembre 2019. Il Ministero dello Sviluppo economico è articolato in dodici Uffici di livello dirigenziale generale, coordinati da un Segretario generale.
Le Direzioni generali che sono competenti su materie più direttamente di interesse della IX Commissione sono le seguenti:
I dati del Rendiconto 2018
La
Relazione della Corte dei Conti
sul Rendiconto 2018 evidenzia che: "Gli stanziamenti iniziali di competenza del 2018 sono stati pari a circa 4,46 miliardi. Nell'anno sono, poi, intervenuti consistenti apporti, nella misura di 1,3 miliardi, per un totale di 5,77 miliardi, determinando una crescita delle risorse definitive del 9,6 per cento rispetto a quelle dell'anno precedente. Resta confermata, anche nel 2018, la forte concentrazione degli stanziamenti nella spesa di parte capitale, pari a 4,9 miliardi (86 per cento del totale). A fine anno, gli impegni di competenza ammontano a 4,3 miliardi e rappresentano il 75 per cento degli stanziamenti. I pagamenti di competenza sono stati pari a circa 3 miliardi, in diminuzione rispetto al 2017 di 22 punti percentuali. Con riguardo alla gestione dei residui, nel 2018, le poste passive finali, pari a 3,4 miliardi, risultano in aumento rispetto allo scorso anno (2 miliardi), anche in conseguenza della ridotta capacità di spesa."
Per quanto riguarda i profili di competenza della IX Commissione, occorre considerare gli stanziamenti dello stato di previsione del Ministero dello Sviluppo economico relativi ai seguenti programmi della missione 15 "Comunicazioni", che si articola complessivamente in 3 programmi:
Sempre nell'ambito del MISE, dal punto di vista dei profili di interesse della IX Commissione, va poi considerato il programma 17.18 "Ricerca, innovazione, tecnologie e servizi per lo sviluppo delle comunicazioni e della società dell'informazione" facente parte della missione 17 "Ricerca e innovazione". Si ricorda che una parte della Missione 15 "Comunicazioni" rientra nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2): si tratta degli stanziamenti riguardanti il programma 15.3 relativi ai servizi postali e telefonici (v. supra). Nella successiva tabella si confrontano gli importi relativi alle spese di Rendiconto 2018, 2017 e 2016, suddivisi tra le missioni di competenza del MISE di interesse della IX Commissione. Complessivamente, la Missione 15 "Comunicazioni" , per la parte relativa al MISE, reca spese a consuntivo nel Rendiconto 2018 per 607,74 milioni € circa. I dati di Rendiconto dei programmi della Missione 15 di interesse della IX Commissione sono evidenziati nella tabella a seguire.
Le due principali tematiche affrontate nell'ambito della missione investono le reti e le iniziative dirette allo sviluppo della Banda Larga e Ultralarga e la gestione delle frequenze. La Relazione della Corte dei Conti evidenzia che: "In merito alla missione 15 "Comunicazioni", nel 2018 sono proseguite le attività tese alla realizzazione dei programmi europei per lo sviluppo della Banda Larga e Ultra larga, nonché quelle finalizzate all'attivazione e gestione del Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture (SINFI). Con riguardo al processo di sviluppo delle nuove tecnologie mobili 5G, le iniziative del 2018 si sono incentrate sulla realizzazione delle nuove reti; in questo contesto, le procedure per l'assegnazione dei diritti d'uso di frequenze radioelettriche hanno generato offerte per 6,55 miliardi, superando di oltre 4 miliardi l'introito minimo previsto dalla legge di bilancio." In particolare, "il Ministero, nel 2018, ha stipulato convenzioni regionali per la realizzazione delle infrastrutture e ha proseguito le attività tese alla realizzazione dei programmi europei per lo sviluppo della Banda Larga e Ultralarga, effettuando pagamenti per 210,6 milioni, attraverso l'IGRUE e a valere su fondi europei, nonché per 28,1 milioni sul proprio bilancio. Ciò ha consentito di raggiungere i target intermedi di spesa e di evitare il rischio di disimpegno dei finanziamenti programmati. La realizzazione della rete pubblica infrastrutturale, a partire dalle aree a fallimento di mercato, avviene attraverso appalti affidati da Infratel Italia S.p.A. (società in house del MISE): i primi tre bandi sono stati tutti aggiudicati a Open Fiber S.p.A. I progetti approvati hanno consentito l'apertura di circa 1.200 cantieri per un impegno di oltre 513 milioni. A fine 2018 la copertura del territorio in Banda Ultralarga viene stimata pari al 66.9 per cento, di cui 52.2 per cento a 30 Mbps e 14.7 per cento a 100 Mbps, in linea con la programmazione stabilita dal Piano Strategico. In base ai dati aggiornati dell'Osservatorio sulle Comunicazioni dell'AGCOM, a fine 2018, gli accessi di rete fissa broadband (banda larga e ultralarga) hanno superato i 17 milioni di unità, con una crescita su base annua pari a circa 530 mila accessi." Sempre la Corte dei Conti, riguardo all'attivazione e gestione del Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture (SINFI, istituito con il d.lgs. n. 33/2016), che svolgerà le funzioni di "catasto delle infrastrutture" con la finalità di razionalizzare e semplificare le procedure relative alla realizzazione delle reti in fibra ottica, riporta che "i dati forniti dal MISE mettono in luce come, alla data del 31 gennaio 2019, 341 operatori abbiano già comunicato i dati necessari per la corretta alimentazione del Sistema, mentre per altri 280 è in corso un'interlocuzione per la revisione delle informazioni fornite. Al fine di migliorare l'operatività del SINFI, in data 7 dicembre 2018, è stata emanata la direttiva sull'applicazione delle sanzioni amministrative sulla base della quale sono stati avviati i procedimenti istruttori per l'emanazione dei provvedimenti sanzionatori nei confronti di circa 30 soggetti." In merito alla gestione dello spettro radio elettrico, la Corte dei Conti evidenzia che "con l'emanazione del decreto del MISE del 5 ottobre 2018 è stato approvato il nuovo Piano nazionale di ripartizione delle frequenze (PNRF-2018); le principali modifiche consistono nell'adeguamento della ripartizione delle frequenze a quanto disposto dal Piano di azione per il 5G della Commissione Europea, che prevede una strategia comune per coordinare l'introduzione del 5G nell'UE con l'attribuzione di alcune bande di frequenza (dette "pioniere") ai servizi pubblici terrestri di comunicazione elettronica a banda larga e ultralarga. Per la concreta assegnazione delle frequenze è stato approvato dall'AGCOM, con delibera n. 290/18/CONS del 27 giugno 2018, il nuovo Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze (PNAF 2018), poi aggiornato il 7 febbraio 2019 con la delibera n. 39/19/CONS, come previsto dalla legge di bilancio per il 2019. La revisione della pianificazione non ha consentito al Ministero di dare l'avvio alle procedure di riorganizzazione delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre con la conseguente liberazione della banda 700 MHz, come sancito dalla legge 27 dicembre 2018, n. 205. Sono state, invece, liberate entro il 31 dicembre 2018, le frequenze in banda 3.6-3.8, per destinarle ai servizi 5G". Le previsioni di Bilancio per l'esercizio 2019 e l'Assestamento 2019Nel ddl di Assestamento 2019 la Missione 15 Comunicazioni reca complessivamente uno stanziamento di spesa di 219,19 milioni €, in lievissimo aumento (+0,5 milioni €) rispetto allo stanziamento delle legge di Bilancio 2019. La variazione è integralmente riconducibile ad atti amministrativi e non sono proposte modifiche con il ddl di Assestamento. Per le parti di interesse della IX Commissione gli stanziamenti sono i seguenti:
Per quanto riguarda il programma 17.18 "Innovazione tecnologica e ricerca per lo sviluppo delle comunicazioni", facente parte della Missione 17, a fronte di uno stanziamento di bilancio 2019 di 8,76 mln €, si evidenzia una lievissima variazione in aumento in dipendenza di atti amministrativi, per arrivare ad uno stanziamento assestato di 8,86 mln €. Nella successiva tabella si confrontano gli importi relativi alle previsioni della legge di bilancio 2019, suddivisi tra le missioni ed i programmi di interesse della IX Commissione, con quelli proposti nel disegno di legge di assestamento 2019.
(in milioni di euro)
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