Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma Europa creativa (2021-2027) e che abroga il regolamento (UE) n. 1295/2013 (COM(2018)366) 2 luglio 2018 |
Indice |
Finalità/Motivazioni|Contesto|Contenuto|Esame presso altri Parlamenti nazionali| |
Finalità/MotivazioniIl 30 maggio 2018 la Commissione europea ha presentato la proposta di regolamento per l'istituzione del nuovo programma Europa creativa per il periodo 2021-2027 (COM(2018)366) prevedendo, in particolare:
La proposta rientra nel capitolo "Investire nelle persone" della proposta di bilancio a lungo termine dell'UE per il periodo 2021-2027 e si riferisce a un'Unione a 27 Stati membri (senza il Regno Unito). Si basa, inoltre, sull'Anno europeo del patrimonio culturale, che mira a sensibilizzare i cittadini al patrimonio culturale europeo condiviso nella sua diversità e a rafforzare l'identità europea.
Si ricorda che Europa creativa 2014-2020,
attualmente in corso (
regolamento (UE) n. 1295/2013), è il
programma quadro dell'Unione europea a
sostegno dei
settori culturali e creativi europei e delle
opere audiovisive europee, con una
dotazione finanziaria di
1,46 miliardi di euro e
due obiettivi generali:
Il programma comprende un
sottoprogramma MEDIA
[1] (con una dotazione di
820 milioni di euro), un
sottoprogramma Cultura
[2] (con una dotazione di
450 milioni di euro) e una
sezione transettoriale
[3] (con una dotazione di
190 milioni di euro) ed è aperto alle organizzazioni culturali e creative degli Stati membri dell'UE come anche, a determinate condizioni, ad alcuni Paesi terzi (attualmente, partecipano, tra gli altri, la Norvegia, la Tunisia, l'Ucraina, i Paesi della regione balcanica, la Georgia).
I programmi di finanziamento esistenti, ad eccezione delle attività nel settore dei mezzi di informazione, sono attuati prevalentemente mediante gestione diretta tramite
l'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura (
EACEA).
Per domande, assistenza relativa al programma e aiuto nella cooperazione con le organizzazioni di altri Paesi, vi è un
Desk (Ufficio) di Europa creativa
in ogni Paese partecipante. Il Creative Europe Desk Italia, coordinato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in cooperazione con l'Istituto Luce Cinecittà, è il Desk ufficiale italiano. Il Creative Europe Desk Italia è formato dall'Ufficio Cultura e dagli Uffici MEDIA di Roma, Torino e Bari (gestiti dal'Istituto Luce Cinecittà).
La Commissione europea ha proceduto ad una valutazione del programma in corso, da cui è emerso, tra l'altro, che, considerate la digitalizzazione e la concorrenza a livello mondiale, i settori culturali e creativi europei devono ottenere un maggiore sostegno, anche economico, al fine di: favorire le produzioni transfrontaliere; aumentare il numero di opere europee e garantirne una maggiore distribuzione; garantire che le tecnologie digitali siano sfruttate appieno, rispettando nel contempo la diversità culturale e linguistica dell'Europa; sostenere meglio la libertà e il pluralismo dei media.
[1]È rivolto al settore degli audiovisivi, promuove la creazione di contenuti audiovisivi (film, serie TV, videogiochi) e il relativo accesso al pubblico europeo e globale attraverso tutti i canali di distribuzione.
[2]Si occupa delle iniziative nel settore della cultura, come quelle che promuovono la cooperazione transfrontaliera, le piattaforme, la creazione di reti e la traduzione letteraria.
[3]È rivolta sia al settore culturale sia al settore creativo e, tra l'altro, sostiene la cooperazione strategica transnazionale.
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ContestoPer settori culturali e creativi (articolo 2 della proposta in oggetto) s'intendono tutti i settori le cui attività si basano su valori culturali o espressioni artistiche e altre espressioni creative, individuali o collettive. Le attività possono comprendere lo sviluppo, la creazione, la produzione, la diffusione e la conservazione di beni e servizi che costituiscono espressioni culturali, artistiche o altre espressioni creative e funzioni correlate quali l'istruzione o la gestione. Esse sono in grado di generare innovazione e creare posti di lavoro in particolare derivanti dalla proprietà intellettuale. I settori comprendono l'architettura, gli archivi, le biblioteche e i musei, l'artigianato artistico, gli audiovisivi (compresi il cinema, la televisione, i videogiochi e i contenuti multimediali), il patrimonio culturale materiale e immateriale, il design (compreso il design della moda), i festival, la musica, la letteratura, le arti dello spettacolo, i libri e l'editoria, la radio e le arti visive. Secondo dati della Commissione europea, i settori culturale e creativo europei generano circa 509 miliardi di euro in valore aggiunto al prodotto interno lordo (PIL), pari al 5,3% del totale dell'UE, e danno lavoro a oltre 12 milioni di addetti a tempo pieno, equivalenti al 7,5% della forza lavoro europea, risultando il terzo più grande datore di lavoro nell'UE, dopo i settori dell'edilizia e degli alimenti e bevande. Inoltre, contribuiscono in misura significativa agli investimenti, all'innovazione e alla creazione di posti di lavoro in tutta l'economia, favoriscono le esportazioni europee in tutto il mondo, rafforzando l'immagine dell'Europa e dello stile di vita europeo, e generano ripercussioni positive in particolare nel settore digitale (in cui, ad esempio, i contenuti determinano lo sviluppo di infrastrutture a banda larga) e nel turismo culturale. |
Ambiti di investimento di Europa creativaNel grafico seguente, gli ambiti di investimento del programma Europa creativa: A titolo di esempio, la Commissione europea ricorda:
Tra gli altri vi sono: - • il Premio biennale dell'UE per l'architettura contemporanea; - • le Giornate europee del patrimonio; - • Music Moves Europe; - • il Premio dell'UE per la musica popolare e contemporanea; - • il Premio annuale dell'UE per la letteratura - • Prix Media; - • il Premio dell'UE per il patrimonio culturale.
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Valutazione intermediaLa Commissione europea ha recentemente pubblicato i risultati della valutazione intermedia del programma Europa creativa in corso (COM(2018)248) che è servita anche da base per la predisposizione del nuovo programma 2021-2027. La valutazione ha tenuto conto anche di una consultazione pubblica aperta, che si è tenuta dal 23 gennaio al 24 aprile 2017, e del feedback di vari portatori di interessi, in particolare nell'ambito del forum del cinema europeo e di una serie di riunioni tematiche con i portatori di interessi del settore musicale, dei risultati di studi indipendenti, delle raccomandazioni formulate da esperti degli Stati membri nell'ambito del metodo aperto di coordinamento sulla cultura e sulla circolazione dei film europei e del dialogo strutturato con il settore nel periodo 2014-2018. In particolare, la valutazione ha riscontrato che il programma Europa creativa: soddisfa le esigenze correnti ed emergenti dei settori culturali e creativi; è in larga misura coerente anche con altre priorità e meccanismi di finanziamento e di sostegno dell'UE pertinenti per i settori culturali e creativi, offrendo opportunità specifiche per settore e un sostegno finanziario, commerciale ed economico generico alle PMI; contribuisce a realizzare le priorità strategiche dell'UE, quali soprattutto l'obiettivo in materia di occupazione della strategia Europa 2020, le priorità della Commissione europea (stimolare gli investimenti per creare posti di lavoro, un mercato interno più approfondito e più equo con una base industriale più solida) e le strategie settoriali a livello dell'UE, come gli obiettivi del mercato unico digitale. Tuttavia, secondo la valutazione, considerate le dimensioni e la portata dei settori culturali e creativi a livello europeo e le aree geografiche interessate dai programmi valutati, l'entità del bilancio del programma Europa creativa non è sufficiente per produrre un'incidenza significativa su scala europea e/o a livello settoriale. Inoltre, nel corso degli anni la portata del sottoprogramma MEDIA è aumentata senza un corrispondente incremento della dotazione finanziaria. Secondo la Commissione europea, i settori culturali e creativi europei si trovano ad affrontare una serie di sfide:
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ContenutoCome già evidenziato, la proposta di regolamento si basa e dà seguito all'attuale struttura del programma Europa creativa con Cultura, MEDIA e una sezione transettoriale rafforzata, che dovrebbe permettere azioni innovative là dove attività trasversali forniscono valore aggiunto. L'assetto e gli obiettivi del programma Europa creativa sono stati confermati, ma, a giudizio della Commissione europea, sono necessari adattamenti per rispondere a sviluppi economici, tecnologici, sociali e politici. Ad esempio, il nuovo programma prevede un approccio più mirato per le azioni esistenti, ma anche nuovi elementi, come mostrato dal grafico seguente predisposto dalla Commissione europea. In particolare, secondo la Commissione europea:
Nel dettaglio, la proposta di regolamento si compone di cinque capi e 23 articoli. Il capo I reca le disposizioni generali, prevedendo in particolare:
Il Capo II concerne le sovvenzioni e i soggetti idonei del programma. Le sovvenzioni (articolo 13) sono concesse e gestite conformemente al regolamento finanziario e il comitato di valutazione può essere composto da esperti esterni. Inoltre, le azioni del programma devono definire opportuni criteri di non discriminazione, anche in materia di equilibrio di genere. Per quanto riguarda i soggetti idonei (articolo 14), oltre ai criteri stabiliti dal regolamento finanziario, sono ammessi i soggetti giuridici stabiliti in uno dei seguenti Paesi: uno Stato membro o un Paese o territorio d'oltremare a esso connesso; un Paese terzo associato al programma; un Paese terzo elencato nel programma di lavoro, a determinate condizioni (tra cui, in linea di principio, sostenere i costi di partecipazione); i soggetti giuridici costituiti a norma del diritto dell'Unione o le organizzazioni internazionali. Inoltre, possono essere concesse sovvenzioni senza invito a presentare proposte all'European Film Academy e all'Orchestra dei giovani dell'Unione europea.
Il Capo III reca norme sulla complementarietà del programma e sui finanziamenti cumulativi e combinati. L'articolo 15 stabilisce che la Commissione europea, in collaborazione con gli Stati membri, deve garantire la coerenza complessiva e la complementarità del programma con i pertinenti programmi e politiche, in particolare quelli nei settori dell'equilibrio di genere, dell'istruzione, della gioventù e della solidarietà, dell'occupazione e dell'inclusione sociale, della ricerca e dell'innovazione, dell'industria e delle imprese, dell'agricoltura e dello sviluppo rurale, dell'ambiente e dell'azione per il clima, della coesione, della politica regionale e urbana, degli aiuti di Stato e della cooperazione internazionale e dello sviluppo. Circa i finanziamenti cumulativi e combinati, l'articolo 16 prevede che un'azione che ha beneficiato di un contributo nell'ambito del programma possa anche essere finanziata da un altro programma dell'Unione, purché tali contributi non riguardino gli stessi costi. Inoltre, il finanziamento cumulativo non deve superare l'importo totale dei costi ammissibili dell'azione e il sostegno a titolo di vari programmi dell'Unione può essere calcolato su base proporzionale. Infine, stabilisce che a una proposta ammissibile nell'ambito del programma possa essere assegnato un marchio di eccellenza[1] purché soddisfi determinate condizioni cumulative.
Il Capo IV reca disposizioni su monitoraggio, valutazione e controllo del programma (articoli 17-19), prevedendo in particolare:
Il Capo V reca le disposizioni transitorie e finali (articoli 20-23) prevedendo, tra l'altro, l'abrogazione del regolamento (UE) n. 1295/2013 con effetto dal 1° gennaio 2021 e le azioni per garantire l'informazione, la comunicazione e la pubblicità del programma.
[1]È un marchio di alta qualità assegnato ai progetti presentati a Europa creativa ritenuti meritevoli di un finanziamento ma che non lo ricevono a causa di limiti di bilancio. Esso riconosce il valore della proposta e sostiene la ricerca di finanziamenti alternativi.
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Base giuridicaSecondo la Commissione europea, la proposta si basa sugli articoli 167 e 173 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE). Nello specifico, l'articolo 167 definisce le competenze dell'Unione nel settore culturale e prevede che l'azione dell'UE contribuisca al pieno sviluppo delle culture degli Stati membri nel rispetto delle loro diversità nazionali e regionali, evidenziando, nel contempo, il retaggio culturale comune, e che, se necessario, appoggi e integri l'azione degli Stati membri; l'articolo 173, invece, recita che l'Unione e gli Stati membri provvedono affinché siano assicurate le condizioni necessarie alla competitività dell'industria dell'Unione, anche con azioni intese a promuovere un ambiente favorevole all'iniziativa e allo sviluppo delle imprese. |
SussidiarietàA giudizio della Commissione europea, poiché gli obiettivi della proposta in oggetto non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri ma, a motivo del loro carattere transnazionale, dell'elevato volume e dell'ampia portata geografica delle attività di mobilità e di cooperazione oggetto di sostegno, dei loro effetti sull'accesso alla mobilità ai fini dell'apprendimento e più in generale sull'integrazione dell'Unione, nonché della loro dimensione internazionale rafforzata, possono essere conseguiti meglio a livello di Unione, quest'ultima può intervenire in base al principio di sussidiarietà sancito dall'articolo 5 del Trattato sull'Unione europea. |
ProporzionalitàSecondo la Commissione europea, la proposta ottempera al principio di proporzionalità poiché si limita al minimo richiesto per il conseguimento dei citati obiettivi a livello europeo e non va oltre quanto è necessario a tale scopo. |
Esame presso altri Parlamenti nazionaliSulla base dei dati forniti dal sito IPEX, l'esame dell'atto risulta avviato da parte dei Parlamenti di: Finlandia, Slovacchia e Svezia. |