Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: RUE - Ufficio SG - Ufficio Rapporti con l'Unione europea
Titolo: Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma Europa creativa (2021-2027) e che abroga il regolamento (UE) n. 1295/2013 (COM(2018)366)
Serie: Documentazione per le Commissioni - Esame di atti e documenti dell'UE   Numero: 4
Data: 02/07/2018
Organi della Camera: VII Cultura


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Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma Europa creativa (2021-2027) e che abroga il regolamento (UE) n. 1295/2013 (COM(2018)366)

2 luglio 2018


Indice

Finalità/Motivazioni|Contesto|Contenuto|Esame presso altri Parlamenti nazionali|


Finalità/Motivazioni

Il 30 maggio 2018 la Commissione europea ha presentato la proposta di regolamento per l'istituzione del nuovo programma Europa creativa per il periodo 2021-2027 (COM(2018)366) prevedendo, in particolare:

  • l'aumento della dotazione finanziaria complessiva del programma, portandola a 1,85 miliardi di euro;
  • il mantenimento delle tre sezioni MEDIA (che riguarda il settore audiovisivo), Cultura (che riguarda i settori culturali e creativi, ad eccezione del settore audiovisivo) e transettoriale (che riguarda le attività in tutti i settori culturali e creativi);
  • una dotazione finanziaria di 1,081 miliardi di euro per la sezione MEDIA (in crescita rispetto agli 820 milioni di euro attuali), 609 milioni di euro per la sezione Cultura (in crescita rispetto ai 450 milioni di euro attuali) e 160 milioni di euro per la sezione transettoriale (in calo rispetto ai 190 milioni di euro attuali);
  • gli obiettivi generali (promuovere la cooperazione europea in materia di diversità culturale e linguistica e di patrimonio culturale; rafforzare la competitività dei settori culturali e creativi, in particolare quello audiovisivo) e specifici del programma e le priorità di ogni sottosezione.

La proposta rientra nel capitolo "Investire nelle persone" della proposta di bilancio a lungo termine dell'UE per il periodo 2021-2027 e si riferisce a un'Unione a 27 Stati membri (senza il Regno Unito). Si basa, inoltre, sull'Anno europeo del patrimonio culturale, che mira a sensibilizzare i cittadini al patrimonio culturale europeo condiviso nella sua diversità e a rafforzare l'identità europea.

Si ricorda che Europa creativa 2014-2020, attualmente in corso ( regolamento (UE) n. 1295/2013), è il programma quadro dell'Unione europea a sostegno dei settori culturali e creativi europei e delle opere audiovisive europee, con una dotazione finanziaria di 1,46 miliardi di euro e due obiettivi generali:
  • proteggere, sviluppare e promuovere la diversità culturale e linguistica europea e promuovere il patrimonio culturale dell'Europa;
  • rafforzare la competitività dei settori culturali e creativi europei, in particolare del settore audiovisivo.
Il programma comprende un sottoprogramma MEDIA [1] (con una dotazione di 820 milioni di euro), un sottoprogramma Cultura [2] (con una dotazione di 450 milioni di euro) e una sezione transettoriale [3] (con una dotazione di 190 milioni di euro) ed è aperto alle organizzazioni culturali e creative degli Stati membri dell'UE come anche, a determinate condizioni, ad alcuni Paesi terzi (attualmente, partecipano, tra gli altri, la Norvegia, la Tunisia, l'Ucraina, i Paesi della regione balcanica, la Georgia).
I programmi di finanziamento esistenti, ad eccezione delle attività nel settore dei mezzi di informazione, sono attuati prevalentemente mediante gestione diretta tramite l'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura ( EACEA).
Per domande, assistenza relativa al programma e aiuto nella cooperazione con le organizzazioni di altri Paesi, vi è un Desk (Ufficio) di Europa creativa in ogni Paese partecipante. Il Creative Europe Desk Italia, coordinato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in cooperazione con l'Istituto Luce Cinecittà, è il Desk ufficiale italiano. Il Creative Europe Desk Italia è formato dall'Ufficio Cultura e dagli Uffici MEDIA di Roma, Torino e Bari (gestiti dal'Istituto Luce Cinecittà).

La Commissione europea ha proceduto ad una valutazione del programma in corso, da cui è emerso, tra l'altro, che, considerate la digitalizzazione e la concorrenza a livello mondiale, i settori culturali e creativi europei devono ottenere un maggiore sostegno, anche economico, al fine di: favorire le produzioni transfrontaliere; aumentare il numero di opere europee e garantirne una maggiore distribuzione; garantire che le tecnologie digitali siano sfruttate appieno, rispettando nel contempo la diversità culturale e linguistica dell'Europa; sostenere meglio la libertà e il pluralismo dei media.

[1]È rivolto al settore degli audiovisivi, promuove la creazione di contenuti audiovisivi (film, serie TV, videogiochi) e il relativo accesso al pubblico europeo e globale attraverso tutti i canali di distribuzione.
[2]Si occupa delle iniziative nel settore della cultura, come quelle che promuovono la cooperazione transfrontaliera, le piattaforme, la creazione di reti e la traduzione letteraria.
[3]È rivolta sia al settore culturale sia al settore creativo e, tra l'altro, sostiene la cooperazione strategica transnazionale.

Contesto

Per settori culturali e creativi (articolo 2 della proposta in oggetto) s'intendono tutti i settori le cui attività si basano su valori culturali o espressioni artistiche e altre espressioni creative, individuali o collettive. Le attività possono comprendere lo sviluppo, la creazione, la produzione, la diffusione e la conservazione di beni e servizi che costituiscono espressioni culturali, artistiche o altre espressioni creative e funzioni correlate quali l'istruzione o la gestione. Esse sono in grado di generare innovazione e creare posti di lavoro in particolare derivanti dalla proprietà intellettuale. I settori comprendono l'architettura, gli archivi, le biblioteche e i musei, l'artigianato artistico, gli audiovisivi (compresi il cinema, la televisione, i videogiochi e i contenuti multimediali), il patrimonio culturale materiale e immateriale, il design (compreso il design della moda), i festival, la musica, la letteratura, le arti dello spettacolo, i libri e l'editoria, la radio e le arti visive.

Secondo dati della Commissione europea, i settori culturale e creativo europei generano circa 509 miliardi di euro in valore aggiunto al prodotto interno lordo (PIL), pari al 5,3% del totale dell'UE, e danno lavoro a oltre 12 milioni di addetti a tempo pieno, equivalenti al 7,5% della forza lavoro europea, risultando il terzo più grande datore di lavoro nell'UE, dopo i settori dell'edilizia e degli alimenti e bevande. Inoltre, contribuiscono in misura significativa agli investimenti, all'innovazione e alla creazione di posti di lavoro in tutta l'economia, favoriscono le esportazioni europee in tutto il mondo, rafforzando l'immagine dell'Europa e dello stile di vita europeo, e generano ripercussioni positive in particolare nel settore digitale (in cui, ad esempio, i contenuti determinano lo sviluppo di infrastrutture a banda larga) e nel turismo culturale.


Ambiti di investimento di Europa creativa

Nel grafico seguente, gli ambiti di investimento del programma Europa creativa:

A titolo di esempio, la Commissione europea ricorda:

  • le azioni, le iniziative e i premi, fra cui l'iniziativa "Capitali europee della cultura" e il marchio del patrimonio europeo, per riconoscere i risultati ottenuti, sottolineare l'eccellenza e sensibilizzare alla cultura e al patrimonio europei;

Tra gli altri vi sono:

-   • il Premio biennale dell'UE per l'architettura contemporanea;

-   • le Giornate europee del patrimonio;

-   • Music Moves Europe;

-   • il Premio dell'UE per la musica popolare e contemporanea;

-   • il Premio annuale dell'UE per la letteratura

-   • Prix Media;

-   • il Premio dell'UE per il patrimonio culturale.

  • l'impegno per il sostegno ai film europei: 2,5 miliardi di euro negli ultimi 27 anni e numerosi premi per film sostenuti finanziariamente da MEDIA (tra l'altro, 43 film sostenuti da MEDIA hanno vinto alcuni tra i principali premi al Festival del cinema di Cannes);
  • il finanziamento delle piattaforme europee che: promuovono la mobilità e la visibilità di creatori e artisti, in particolare di quelli che non hanno proiezione internazionale; stimolano una programmazione a livello europeo delle attività culturali e artistiche, allo scopo di facilitare l'accesso a opere culturali di altri Paesi dell'UE attraverso tournée internazionali, eventi, mostre e festival; contribuiscono all'ampliamento del pubblico e danno visibilità ai valori e alle diverse culture dell'Europa;
  • il finanziamento delle reti europee che conducono: attività volte a rafforzare i settori culturali e creativi mettendo a disposizione della manodopera competenze ed esperienze specifiche, tra cui l'adeguamento alle tecnologie digitali; attività che consentono agli operatori del settore di collaborare a livello internazionale e di ampliare le loro carriere e la loro influenza in Europa e nel mondo; attività intese a sostenere le organizzazioni culturali e creative europee, nonché la costituzione di reti internazionali in grado di creare nuove opportunità professionali;
  • il forum del cinema europeo, una piattaforma avviata nel 2015 per il dialogo strutturato tra i responsabili politici e il settore audiovisivo, che ha il compito di informare il settore dell'attuale agenda politica e consultarlo a proposito delle necessità esistenti;
  • un fondo di garanzia, in uso dal 30 giugno 2016 e dotato di un bilancio di 121,4 milioni di euro per il periodo 2016-2020, che si pone l'obiettivo di migliorare l'accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese attive nel settore culturale e creativo e di organizzare attività incentrate su valori culturali e/o su altre forme di espressione artistica e creativa. Vi possono accedere le piccole e medie imprese attive nei settori culturali e creativi che hanno la sede legale in UE, Islanda e Norvegia.

Valutazione intermedia

La Commissione europea ha recentemente pubblicato i risultati della valutazione intermedia del programma Europa creativa in corso (COM(2018)248) che è servita anche da base per la predisposizione del nuovo programma 2021-2027. La valutazione ha tenuto conto anche di una consultazione pubblica aperta, che si è tenuta dal 23 gennaio al 24 aprile 2017, e del feedback di vari portatori di interessi, in particolare nell'ambito del forum del cinema europeo e di una serie di riunioni tematiche con i portatori di interessi del settore musicale, dei risultati di studi indipendenti, delle raccomandazioni formulate da esperti degli Stati membri nell'ambito del metodo aperto di coordinamento sulla cultura e sulla circolazione dei film europei e del dialogo strutturato con il settore nel periodo 2014-2018.

In particolare, la valutazione ha riscontrato che il programma Europa creativa: soddisfa le esigenze correnti ed emergenti dei settori culturali e creativi; è in larga misura coerente anche con altre priorità e meccanismi di finanziamento e di sostegno dell'UE pertinenti per i settori culturali e creativi, offrendo opportunità specifiche per settore e un sostegno finanziario, commerciale ed economico generico alle PMI; contribuisce a realizzare le priorità strategiche dell'UE, quali soprattutto l'obiettivo in materia di occupazione della strategia Europa 2020, le priorità della Commissione europea (stimolare gli investimenti per creare posti di lavoro, un mercato interno più approfondito e più equo con una base industriale più solida) e le strategie settoriali a livello dell'UE, come gli obiettivi del mercato unico digitale.

Tuttavia, secondo la valutazione, considerate le dimensioni e la portata dei settori culturali e creativi a livello europeo e le aree geografiche interessate dai programmi valutati, l'entità del bilancio del programma Europa creativa non è sufficiente per produrre un'incidenza significativa su scala europea e/o a livello settoriale. Inoltre, nel corso degli anni la portata del sottoprogramma MEDIA è aumentata senza un corrispondente incremento della dotazione finanziaria.

Secondo la Commissione europea, i settori culturali e creativi europei si trovano ad affrontare una serie di sfide:

  • una maggiore concorrenza da parte di nuovi e forti attori mondiali, come i motori di ricerca e le piattaforme sociali online (ciò ha comportato la necessità di sviluppare nuovi modelli commerciali e di realizzare il potenziale di crescita avvalendosi delle tecnologie digitali al fine di essere competitivi nel mercato globale);
  • la digitalizzazione, che incide enormemente sul modo in cui i beni culturali vengono prodotti, gestiti, diffusi, scoperti, consumati e monetizzati e che cambia le proposte di valore prevalenti all'epoca dell'analogico. Ha facilitato la distribuzione dei contenuti e dei servizi culturali e creativi, ma ha anche intensificato la concorrenza dei contenuti a livello transfrontaliero su scala mondiale;
  • la frammentazione del mercato delle opere culturali, dovuto in gran parte alla diversità culturale e linguistica dell'Europa. Tale diversità, tuttavia, secondo la Commissione europea, è anche una ricchezza culturale. Al contempo, la circolazione transnazionale delle opere resta limitata e occorre incoraggiare la circolazione transnazionale e la coproduzione di opere attraverso le frontiere e sviluppare soluzioni più efficaci per raggiungere il pubblico al di là dei confini;
  • la concentrazione del mercato: in certi settori culturali e creativi un numero ristretto di grandi operatori è responsabile di un'ampia quota delle vendite mondiali;
  • la non sufficiente competitività dell'industria audiovisiva europea nel mercato unico digitale: l'80% dei film europei sono produzioni nazionali, quando, invece, le coproduzioni attraversano le frontiere più facilmente dei film nazionali;
  • un fenomeno di disinformazione crescente: secondo la Commissione europea, la libertà artistica e un ambiente mediatico diversificato e libero sono fondamentali per trasmettere opinioni e punti di vista divergenti.

Contenuto

Come già evidenziato, la proposta di regolamento si basa e dà seguito all'attuale struttura del programma Europa creativa con Cultura, MEDIA e una sezione transettoriale rafforzata, che dovrebbe permettere azioni innovative là dove attività trasversali forniscono valore aggiunto. L'assetto e gli obiettivi del programma Europa creativa sono stati confermati, ma, a giudizio della Commissione europea, sono necessari adattamenti per rispondere a sviluppi economici, tecnologici, sociali e politici. Ad esempio, il nuovo programma prevede un approccio più mirato per le azioni esistenti, ma anche nuovi elementi, come mostrato dal grafico seguente predisposto dalla Commissione europea.

In particolare, secondo la Commissione europea:

  • la sezione Cultura dovrebbe: continuare a sostenere partenariati, reti e piattaforme transnazionali e sviluppare iniziative specifiche per settore; sostenere gli sforzi degli operatori culturali e creativi per raggiungere il pubblico all'interno e al di fuori dell'Europa; migliorare le attuali azioni speciali, come la Capitale europea della cultura e il marchio del patrimonio europeo;
  • la sezione MEDIA dovrebbe: incentivare la collaborazione e l'innovazione per creare e produrre opere audiovisive europee, anche coltivando i talenti europei; migliorare la distribuzione nelle sale cinematografiche e online e fornire un più ampio accesso transfrontaliero alle opere audiovisive europee, anche mediante modelli commerciali innovativi; promuovere le opere audiovisive europee e sostenere l'allargamento e la diversificazione del pubblico all'interno e al di fuori dell'Europa. Dovrebbe, inoltre, prevedere un approccio più flessibile, consentendo una maggiore cooperazione tra le diverse parti della catena del valore, e promuovere ulteriormente l'istituzione di reti e partenariati strutturati per rafforzare la competitività generale del settore audiovisivo europeo e ridurre le spese amministrative connesse alla gestione del programma;
    A giudizio della Commissione europea, nel settore audiovisivo l'intervento dell'Unione è necessario per accompagnare le politiche dell'Unione in materia di mercato unico digitale. Ciò riguarda in particolare la modernizzazione del quadro normativo sul diritto d'autore, la proposta di regolamento sulle trasmissioni online degli organismi di diffusione radiotelevisiva (COM(2016)594) e la proposta di modifica della direttiva 2010/13/UE (COM(2016)287). Esse mirano a rafforzare la capacità degli operatori dell'audiovisivo di finanziare, produrre e diffondere opere che possano essere sufficientemente visibili sui diversi mezzi di comunicazione disponibili (ad esempio, TV, cinema o video on demand) e attirare il pubblico in un mercato più aperto e competitivo all'interno e al di fuori dell'Europa.
  • la sezione transettoriale dovrebbe: promuovere attività trasversali riguardanti il settore audiovisivo e altri attori culturali e creativi; promuovere la conoscenza del programma e sostenere la trasferibilità dei risultati; incoraggiare approcci innovativi alla creazione, all'accesso, alla distribuzione e alla promozione di contenuti in tutti i settori culturali e creativi; promuovere attività trasversali riguardanti diversi settori e tese all'adeguamento ai cambiamenti strutturali cui deve far fronte il settore dei media, in particolare per quanto riguarda il carattere libero e pluralistico dell'ambiente mediatico, il giornalismo di qualità e l'alfabetizzazione mediatica; istituire e sostenere punti di contatto volti a fornire informazioni sul programma, a promuoverlo nei rispettivi Paesi e a favorire la cooperazione transfrontaliera all'interno dei settori culturali e creativi.
    Il programma, inoltre, dovrebbe promuovere la parità di genere e contribuire al raggiungimento di una partecipazione di genere più equilibrata nelle industrie culturali e creative.

 

Nel dettaglio, la proposta di regolamento si compone di cinque capi e 23 articoli.

Il capo I reca le disposizioni generali, prevedendo in particolare:

  • gli obiettivi generali e specifici del programma (articolo 3);
    - generali: promuovere la cooperazione europea in materia di diversità culturale e linguistica e di patrimonio culturale; rafforzare la competitività dei settori culturali e creativi, in particolare quello audiovisivo;
    - specifici: valorizzare la dimensione economica, sociale ed esterna della cooperazione a livello europeo al fine di sviluppare e promuovere la diversità culturale europea e il patrimonio culturale europeo; irrobustire la competitività dei settori culturali e creativi europei e rinsaldare le relazioni culturali internazionali; promuovere la competitività e la scalabilità dell'industria audiovisiva europea; promuovere la cooperazione programmatica e azioni innovative a sostegno di tutte le sezioni del programma, compresa la promozione di un ambiente mediatico diversificato e pluralistico, dell'alfabetizzazione mediatica e dell'inclusione sociale.
  • le priorità delle sezioni MEDIA e Cultura e della sezione transettoriale (ulteriormente specificate nell'allegato I) (articoli 4-6);
    - sezione Cultura: rafforzare la dimensione e la circolazione transfrontaliere di opere e operatori culturali e creativi; incrementare la partecipazione culturale in Europa; promuovere la resilienza e l'inclusione sociali mediante la cultura e il patrimonio culturale; incrementare la capacità dei settori culturali e creativi europei di prosperare e di generare occupazione e crescita; rafforzare l'identità e i valori europei mediante la sensibilizzazione culturale, l'educazione artistica e la creatività basata sulla cultura nel campo dell'istruzione; promuovere lo sviluppo delle capacità a livello internazionale dei settori culturali e creativi europei al fine di renderli attivi sul piano internazionale; contribuire alla strategia globale dell'Unione per le relazioni internazionali mediante la diplomazia culturale;
    -   sezione MEDIA: coltivare talenti e competenze e stimolare la collaborazione e l'innovazione nella creazione e produzione di opere audiovisive europee; migliorare la distribuzione cinematografica e online e fornire un più ampio accesso transfrontaliero alle opere audiovisive europee, anche mediante modelli commerciali innovativi e l'uso di nuove tecnologie; promuovere le opere audiovisive europee e sostenere l'allargamento e la diversificazione del pubblico all'interno e al di fuori dell'Europa. Tali priorità saranno perseguite, secondo la Commissione europea, sostenendo la creazione, la promozione, l'accesso e la diffusione di opere europee aventi le potenzialità di raggiungere un vasto pubblico all'interno e al di fuori dell'Europa, adattandosi così ai nuovi sviluppi del mercato e accompagnando l'attuazione della direttiva sui servizi di media audiovisivi;
    -   sezione transettoriale: sostenere la cooperazione programmatica transettoriale transnazionale, anche per quanto riguarda il ruolo della cultura nell'inclusione sociale; promuovere la conoscenza del programma e sostenere la trasferibilità dei risultati; promuovere approcci innovativi alla creazione, all'accesso, alla distribuzione e alla promozione di contenuti in tutti i settori culturali e creativi; promuovere attività trasversali riguardanti diversi settori e tese all'adeguamento ai cambiamenti strutturali cui deve far fronte il settore dei media, compresa la promozione di un ambiente mediatico libero, diversificato e pluralistico, del giornalismo di qualità e dell'alfabetizzazione mediatica; istituire e sostenere punti di contatto volti a promuovere il programma nei rispettivi paesi e favorire la cooperazione transfrontaliera all'interno dei settori culturali e creativi.
  • la dotazione finanziaria del programma per il periodo 2021-2027 (articolo 7): si tratta di 1,85 miliardi di euro a prezzi correnti, suddivisi in 1,081 miliardi per la sezione MEDIA, 609 milioni per la sezione Cultura e 160 milioni per la sezione transettoriale.
    Inoltre, al fine di promuovere la dimensione internazionale del programma, possono essere messi a disposizione contributi finanziari aggiuntivi a titolo degli strumenti di finanziamento esterni [strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale e strumento di assistenza preadesione (IPA III)].
  • l' apertura del programma ai Paesi terzi ( articoli 8 e 8-bis);
    In particolare, si tratta dei membri dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA) che sono membri dello Spazio economico europeo (SEE); i Paesi in via di adesione, i Paesi candidati e potenziali candidati; i Paesi interessati dalla politica europea di vicinato; altri Paesi, conformemente a determinate condizioni stabilite in un accordo unico specifico o se nell'interesse dell'Unione.
  • la cooperazione con le organizzazioni internazionali e l'Osservatorio europeo dell'audiovisivo (articolo 9);
  • le forme di finanziamento del programma (articolo 10);
    Si applicano al presente regolamento le regole finanziarie orizzontali adottate dal Parlamento europeo e dal Consiglio sulla base dell'articolo 322 del TFUE. Tali regole sono stabilite dal regolamento finanziario e stabiliscono in particolare le modalità relative alla formazione e all'esecuzione del bilancio mediante sovvenzioni, appalti, premi, gestione indiretta, e organizzano il controllo della responsabilità degli agenti finanziari.
  • la tutela degli interessi finanziari dell'Unione (articolo 11);
    Come evidenziato dalla Commissione europea, viene introdotta una disposizione specifica al fine di concedere i diritti necessari e l'accesso all'ordinatore responsabile, all'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e alla Corte dei conti europea per esercitare integralmente le rispettive competenze.
  • il programma di lavoro (articolo 12), che può stabilire l'importo globale destinato alle operazioni di finanziamento misto ed è adottato dalla Commissione europea mediante un atto di esecuzione.

 

Il Capo II concerne le sovvenzioni e i soggetti idonei del programma. Le sovvenzioni (articolo 13) sono concesse e gestite conformemente al regolamento finanziario e il comitato di valutazione può essere composto da esperti esterni. Inoltre, le azioni del programma devono definire opportuni criteri di non discriminazione, anche in materia di equilibrio di genere.

Per quanto riguarda i soggetti idonei (articolo 14), oltre ai criteri stabiliti dal regolamento finanziario, sono ammessi i soggetti giuridici stabiliti in uno dei seguenti Paesi: uno Stato membro o un Paese o territorio d'oltremare a esso connesso; un Paese terzo associato al programma; un Paese terzo elencato nel programma di lavoro, a determinate condizioni (tra cui, in linea di principio, sostenere i costi di partecipazione); i soggetti giuridici costituiti a norma del diritto dell'Unione o le organizzazioni internazionali. Inoltre, possono essere concesse sovvenzioni senza invito a presentare proposte all'European Film Academy e all'Orchestra dei giovani dell'Unione europea.

 

Il Capo III reca norme sulla complementarietà del programma e sui finanziamenti cumulativi e combinati. L'articolo 15 stabilisce che la Commissione europea, in collaborazione con gli Stati membri, deve garantire la coerenza complessiva e la complementarità del programma con i pertinenti programmi e politiche, in particolare quelli nei settori dell'equilibrio di genere, dell'istruzione, della gioventù e della solidarietà, dell'occupazione e dell'inclusione sociale, della ricerca e dell'innovazione, dell'industria e delle imprese, dell'agricoltura e dello sviluppo rurale, dell'ambiente e dell'azione per il clima, della coesione, della politica regionale e urbana, degli aiuti di Stato e della cooperazione internazionale e dello sviluppo.

Circa i finanziamenti cumulativi e combinati, l'articolo 16 prevede che un'azione che ha beneficiato di un contributo nell'ambito del programma possa anche essere finanziata da un altro programma dell'Unione, purché tali contributi non riguardino gli stessi costi. Inoltre, il finanziamento cumulativo non deve superare l'importo totale dei costi ammissibili dell'azione e il sostegno a titolo di vari programmi dell'Unione può essere calcolato su base proporzionale. Infine, stabilisce che a una proposta ammissibile nell'ambito del programma possa essere assegnato un marchio di eccellenza[1] purché soddisfi determinate condizioni cumulative.

 

Il Capo IV reca disposizioni su monitoraggio, valutazione e controllo del programma (articoli 17-19), prevedendo in particolare:

  • gli indicatori da utilizzare per il monitoraggio dei progressi del programma (allegato II), che sono riportati nel grafico seguente:

  • il potere della Commissione europea di adottare atti delegati al fine di elaborare le disposizioni per un quadro di monitoraggio e valutazione, comprese le modifiche ai suddetti indicatori;
    Il potere di adottare atti delegati è conferito fino al 31 dicembre 2028. La delega di potere può essere revocata in qualsiasi momento dal Parlamento europeo o dal Consiglio, ma l'eventuale decisione di revoca non pregiudica la validità degli atti delegati già in vigore. Prima di adottare un atto delegato, la Commissione consulta gli esperti designati da ciascuno Stato membro e non appena adotta un atto delegato, ne dà contestualmente notifica al Parlamento europeo e al Consiglio. L'atto delegato entra in vigore solo se né il Parlamento europeo né il Consiglio hanno sollevato obiezioni entro il termine di due mesi dalla data della notifica o se, prima della scadenza di tale termine, sia il Parlamento europeo che il Consiglio hanno informato la Commissione che non intendono sollevare obiezioni. Tale termine può essere prorogato di due mesi su iniziativa del Parlamento europeo o del Consiglio.
  • obblighi di rendicontazione ai destinatari dei finanziamenti dell'Unione e, se del caso, agli Stati membri;
  • una valutazione intermedia del programma da parte della Commissione europea non oltre quattro anni dall'inizio della sua attuazione e una valutazione finale del programma, sempre da parte della Commissione europea, non oltre due anni dal termine dell'attuazione del programma.

 

Il Capo V reca le disposizioni transitorie e finali (articoli 20-23) prevedendo, tra l'altro, l'abrogazione del regolamento (UE) n. 1295/2013 con effetto dal 1° gennaio 2021 e le azioni per garantire l'informazione, la comunicazione e la pubblicità del programma.

[1]È un marchio di alta qualità assegnato ai progetti presentati a Europa creativa ritenuti meritevoli di un finanziamento ma che non lo ricevono a causa di limiti di bilancio. Esso riconosce il valore della proposta e sostiene la ricerca di finanziamenti alternativi.

Base giuridica

Secondo la Commissione europea, la proposta si basa sugli articoli 167 e 173 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE).

Nello specifico, l'articolo 167 definisce le competenze dell'Unione nel settore culturale e prevede che l'azione dell'UE contribuisca al pieno sviluppo delle culture degli Stati membri nel rispetto delle loro diversità nazionali e regionali, evidenziando, nel contempo, il retaggio culturale comune, e che, se necessario, appoggi e integri l'azione degli Stati membri; l'articolo 173, invece, recita che l'Unione e gli Stati membri provvedono affinché siano assicurate le condizioni necessarie alla competitività dell'industria dell'Unione, anche con azioni intese a promuovere un ambiente favorevole all'iniziativa e allo sviluppo delle imprese.


Sussidiarietà

A giudizio della Commissione europea, poiché gli obiettivi della proposta in oggetto non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri ma, a motivo del loro carattere transnazionale, dell'elevato volume e dell'ampia portata geografica delle attività di mobilità e di cooperazione oggetto di sostegno, dei loro effetti sull'accesso alla mobilità ai fini dell'apprendimento e più in generale sull'integrazione dell'Unione, nonché della loro dimensione internazionale rafforzata, possono essere conseguiti meglio a livello di Unione, quest'ultima può intervenire in base al principio di sussidiarietà sancito dall'articolo 5 del Trattato sull'Unione europea.


Proporzionalità

Secondo la Commissione europea, la proposta ottempera al principio di proporzionalità poiché si limita al minimo richiesto per il conseguimento dei citati obiettivi a livello europeo e non va oltre quanto è necessario a tale scopo.


Esame presso altri Parlamenti nazionali

Sulla base dei dati forniti dal sito IPEX, l'esame dell'atto risulta avviato da parte dei Parlamenti di: Finlandia, Slovacchia e Svezia.