Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 25/2021, volto ad aggiornare e completare la capacità di comando e controllo multidominio delle Brigate dell'Esercito italiano 1 ottobre 2021 |
Indice |
Premessa|Presupposti normativi|Contenuto| |
PremessaLo scorso 21 settembre 2021 il Governo ha trasmesso – ai sensi dell'articolo 536, comma 3, lettera b), del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell'ordinamento militare) – la richiesta di parere parlamentare sullo Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 25/2021, volto ad aggiornare e completare la capacità di comando e controllo multidominio delle Brigate dell'Esercito italiano (A.G. 307). Il termine per l'espressione del parere da parte delle Competenti commissioni parlamentari è il 2 novembre 2021. Il termine per l'espressione dei rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario da parte della Commissione Bilancio è il 13 ottobre 2021.
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Presupposti normativiL'attività del Parlamento in relazione all'acquisizione dei sistemi d'arma, delle opere e dei mezzi direttamente destinati alla difesa nazionale, si svolge essenzialmente attraverso l'esame dei relativi programmi che il Governo presenta alle Camere ai fini dell'espressione del prescritto parere da parte delle Commissioni difesa della Camera e del Senato. La disciplina, originariamente contemplata dalla legge 4 ottobre 1988, n. 436 (cosiddetta legge Giacchè), è successivamente confluita negli articoli 536 e seguenti del Codice dell'ordinamento militare (decreto legislativo n. 66 del 2010) a loro volta oggetto di novella da parte della legge n. 244 del 2012 recante la Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima materia. Nello specifico l'originaria formulazione dell'articolo 536 del Codice dell'ordinamento militare, relativo ai programmi di ammodernamento e rinnovamento della Difesa, è stata profondamente rivisitata al fine di assicurare un più incisivo controllo parlamentare sugli investimenti e una più profonda condivisione delle responsabilità tra Governo e Parlamento per l'adeguamento dei sistemi e delle dotazioni dei militari. La nuova formulazione della norma prevede pertanto che vengano trasmessi alle Camere, ai fini dell'espressione del parere delle Commissioni competenti, gli schemi di decreto concernenti i programmi finanziati attraverso gli ordinari stanziamenti di bilancio e non riferiti al mero mantenimento delle dotazioni o al ripianamento delle scorte. I pareri dovranno essere espressi entro quaranta giorni dalla data di assegnazione ed è previsto che il Governo, qualora non intenda conformarsi alle condizioni formulate dalle Commissioni competenti, ovvero quando le stesse Commissioni esprimano parere contrario, trasmetta nuovamente alle Camere lo schema di decreto corredato delle necessarie controdeduzioni per i pareri definitivi delle Camere da esprimere entro trenta giorni dalla loro assegnazione. In tal caso, qualora entro il termine indicato le Commissioni competenti esprimano sullo schema di decreto parere contrario a maggioranza assoluta dei componenti, motivato con riferimento alla mancata coerenza con quanto previsto nel Documento programmatico pluriennale della difesa (DPP) di cui al comma 1 dell'articolo 536 del Codice, il programma non potrà essere adottato. In ogni altro caso, il governo potrà invece procedere all'adozione del decreto.
Il
Il documento programmatico pluriennale della difesa
Documento programmatico pluriennale della difesa
(DPP
) si inserisce nel quadro complessivo delle relazioni che in base alla normativa vigente il Ministero della Difesa è tenuto a trasmettere al Parlamento sulle materie di propria competenza. Previsto normativamente dalla
legge n. 244 del 2012 sulla revisione dello strumento militare, il Documento definisce ll quadro generale delle esigenze operative delle Forze armate, comprensive degli indirizzi strategici e delle linee di sviluppo capacitive, l'elenco dei programmi d'armamento e di ricerca in corso ed il relativo piano di programmazione finanziaria, indicante le risorse assegnate a ciascuno dei programmi per un periodo non inferiore a tre anni, compresi i programmi di ricerca o di sviluppo finanziati nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico. Nell'elenco sono altresì indicate le condizioni contrattuali, con particolare riguardo alle eventuali clausole penali, le spese relative alla funzione difesa, comprensive delle risorse assegnate da altri Ministeri.
Dalla data di entrata in vigore della normativa che ha previsto l'adozione dello strumento in esame sono stati presentati al Parlamento 9 documenti programmatici pluriennali.
Da ultimo, il Ministro della Difesa, il Ministro della difesa, con lettera in data 29 luglio 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 536, comma 1, del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66,
il documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2021-2023 (
Doc. CCXXXIV, n. 4). Per approfondimenti si rinvia al relativo
dossier.
Per quanto concerne
I programmi presentati
l'esame parlamentare dei programmi terrestri, navali, aerei ed interforze trasmessi alle Camere nel corso della legislatura ai fini dell'espressione del prescritto parere parlamentare, si rinvia al tema "
Il controllo parlamentare sui programmi di acquisizione di sistemi d'arma".
Si ricorda, inoltre, che ai sensi dell'articolo 536-
bis sulla verifica dei programmi di ammodernamento e rinnovamento dei sistemi d'arma, il Capo di stato maggiore della difesa, sulla base degli obiettivi e degli indirizzi definiti dal Ministro della difesa ai sensi dell'articolo 14, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ferma restando la necessità di salvaguardare le esigenze operative prioritarie e quelle derivanti dal processo di definizione della politica europea di difesa e sicurezza,
procede alla verifica della rispondenza dei programmi di ammodernamento e rinnovamento dei sistemi d'arma e
propone al Ministro della difesa la rimodulazione dei programmi relativi a linee di sviluppo capacitive che risultino non più adeguate, anche in ragione delle disponibilità finanziarie autorizzate a legislazione vigente. La predetta verifica tiene altresì conto dei risultati conseguiti nell'attuazione del processo di riconfigurazione dello strumento militare riportati nel DPP.
In base al comma 2 gli schemi dei decreti che approvano la rimodulazione di programmi sui quali è stato espresso il parere delle Commissioni parlamentari competenti ai sensi dell'articolo 536, comma 3, lettera b), devono essere sottoposti a tale parere. Dalle citate rimodulazioni non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche in termini di indebitamento netto. |
ContenutoIl programma pluriennale in esame fa riferimento all'aggiornamento e completamento della capacità di Comando e Controllo (C 2) multi dominio delle Brigate dell'Esercito Italiano.
Come precisato nella scheda illustrativa allegata allo schema di decreto in esame la complessità degli scenari operativi in cui l'Esercito è chiamato ad operare, caratterizzati da una
minaccia sempre più dinamica, mutevole e ibrida, impone che l'esercizio della
funzione di Comando e Controllo sia efficace, resiliente e sicura, capace di rispondere sia ad esigenze legate alla
raccolta di informazioni nelle nuove dimensioni del conflitto (civile, politica, economica e infrastrutturale) sia alla necessità di
interfacciarsi con le Forze Armate in ambiente integrato con tutte le organizzazioni, le autorità civili e militari (NATO, UE e altri Dicasteri nazionali a vario titolo interessate a tali attività. Garantire tale capacità, sia sul territorio nazionale sia all'estero, richiede la disponibilità di
architetture caratterizzate da un'elevata flessibilità, modularità, mobilità, resilienza e semplicità d'impiego. Tale obiettivo è conseguibile mediante Posti Comando (PC) standardizzati, sicuri, digitalizzati e pienamente integrabili ed interoperabili.
LaFinalità operativa del programma finalità operativa del programma è quella di garantire adeguati standard di performance in termini di sicurezza, digitalizzazione, proiettabilità (agilità, mobilità e ridotto footprint logistico), resilienza cibernetica e interoperabilità interforze, inter-agenzia e internazionale allo scopo di essere in grado di pianificare, organizzare e condurre operazioni all'estero e sul territorio nazionale (anche in concorso alle forze dell'ordine o in caso di pubbliche calamità/emergenze sanitarie).
In linea generale si rcorda che la
digitalizzazione delle Forze Armate, rappresenta il primo passo verso la realizzazione di un
sistema net-centrico, ovvero di soluzioni tecnologiche per
condividere nel momento appropriato
le informazioni ottenute durante le varie fasi di un'operazione. Digitalizzare significa anche
connettere in un'unica rete e mettere in comunicazione i differenti sistemi di C2 (Comando e Controllo) adoperati dalle Forze Armate e, per quanto possibile, i vari assetti e piattaforme utilizzate dalla Marina, dall'Aeronautica e dall'Esercito.
Il programma è strutturato su due macro-progettualità, per ciascuna delle quali è allegata allo schema di decreto una specifica relazione illustrativa: A) l'acquisizione di una capacità di Comando e Controllo (C2) proiettabile, volta ad assicurare all'Esercito Italiano Posti di Comando Digitalizzati di Brigata e Reggimento, con l'obiettivo della standardizzazione delle "strutture" e dell'interconnessione dei sistemi. A tale scopo le citate unità saranno dotate di info-infrastrutture, piattaforme e procedure tecnologiche che permettano di esperire le necessarie funzioni di Comando e Controllo nell'ambito di tutte le missioni previste per le Forze Armate. Rientra in questa parte del programma anche il potenziamento dei sistemi software e hardware di comando e controllo, la protezione da minacce cyber, l'ammodernamento dei sistemi di comunicazione tattici e strategici, l'approvvigionamento dei sistemi per l'individuazione e il contrasto di minacce elettromagnetiche, l'acquisizione di sistemi idonei alla realizzazione di una rete radio tattica operativa mobile; B) il potenziamento dell'infostruttura nazionale mediante l'estensione e la razionalizzazione della connettività a banda larga finalizzato alla erogazione di servizi evoluti e interoperabili in ambito interforze, garantendo contestualmente maggiore resilienza alle minacce cibernetiche. Tale progetto comprende il potenziamento della resilienza cibernetica dell'infostruttura operativa e dei complementari sistemi di comando e controllo info-gestionali a supporto del funzionamento dei Reparti dell'Esercito. Il programma, di durataprevisto avvio nel corso 2021, si concluderà nel 2031.
Per quanto riguarda i Rapporti con l'industria e cooperazione internazionalerapporti con l'industria, i settori dell'industria nazionale interessati al programma sono prevalentemente quelli dell'elettronica, delle telecomunicazioni, dell'informatica e della meccanica. Il programma non ha connotazione internazionale, ma è prevedibile che possa avere prospettive di export riconducibili principalmente al ritorno di immagine conseguente all'impiego dei sistemi in attività dal forte impatto mediatico.
Il Costo del programmacosto complessivo del programma è stimato in 1.100 M€, di cui:
A tal riguardo andrebbe valutata l'opportunità di specificare espressamente che l'esame parlamentare del presente schema di decreto è circoscritto alla prima fase del programma, rispetto alla quale sono state già individuate le relative risorse finanziarie. Le ulteriori fasi dovranno pertanto formare oggetto di successivi schemi di decreto, da sottoporre anch'essi all'esame del parlamento, una volta reperite le necessarie risorse finanziarie.
Si veda, da ultimo il parere favorevole con condizione espresso dalle Commissioni Difesa della Camera e del Senato sull'Atto n. 233 (schema di decreto ministeriale relativo all'avvio di un piano di approvvigionamento e ripianamento scorte di munizionamento guidato Vulcano 127 mm - Atto n. 233
qui il parere del Senato;
qui il parere della Camera.
Nello stato di previsione della Difesa, il programma d'arma in esame afferisce alla Missione 5 (Difesa e Sicurezza del Territorio), Programma 6 (Pianificazione Generale delle Forze Armate e Approvvigionamenti Militari), Azione 6 (Ammodernamento, rinnovamento e sostegno delle capacità dello Strumento Militare), Centro di Responsabilità Amministrativa (C.R.A.) Segretariato Generale. Viene riportato il seguente Cronoprogramma dei pagamenticronoprogramma dei pagamenti, "in via meramente indicativa, da attualizzarsi a valle del perfezionamento dell'iter negoziale, secondo l'effettiva esigenza di cassa".
(in milioni di euro)
Al riguardo, lo Stato maggiore della Difesa fa presente che la ripartizione della spesa per ciascun esercizio potrà essere temporalmente rimodulata in funzione dell'effettiva esigibilità contrattuale dei pagamenti, come emergente dal completamento dell'attività tecnico-amministrativa. L'Amministrazione potrà, inoltre, adottare eventuali misure di ottimizzazione della spesa utili all'accelerazione del processo di acquisizione delle nuove capacità, "tra cui, ad esempio, la possibilità di anticipo, in toto o in parte, dei volumi finanziari indicati nel cronoprogramma, ovvero, l'adozione di eventuali forme contrattuali che, nel rispetto dei termini di cui ai rispettivi decreti approvativi, massimizzino la forza contrattuale dell'amministrazione e le discendenti migliori condizioni di acquisto". Sempre con riferimento al richiamato cronoprogramma la Difesa, precisa che "in ragione della complessità del programma, della sua lunghezza temporale, della possibilità di variazioni del sotteso disegno capacitivo, i volumi e l'imputazione a capitolo descritta sono indicativi e da intendersi quale migliore previsione ex-ante allo svolgimento dell'iter contrattuale, restando, dunque, dirimenti le verifiche finali poste in essere dagli organi di controllo al momento della sottoposizione alla definitiva registrazione degli atti e degli impegni discendenti". A tal proposito potrebbe essere utile chiarire se l'eventualità di possibili variazioni si riferisca al solo cronoprogramma dei pagamenti, ovvero riguardi anche il costo complessivo del programma sottoposto al parere parlamentare.
In relazione al programma in esame, si segnala che il medesimo è richiamato nelIl programma nel DPP 2021-2023 Documento programmatico pluriennale della Difesa per il triennio 2021-2023 (pag. 75) nei termini indicati dallo schema di decretoin esame.
Nello specifico, si precisa, che il Programma è volto ad aggiornare/completare la capacità di Comando e Controllo dell'Esercito, al fine di garantire adeguati standard di performance, sicurezza, digitalizzazione, proiettabilità e interoperabilità (e precipuamente, in ottica multidominio, anche verso le forze navali e aeree delle altre componenti) per pianificare, organizzare e condurre operazioni all'estero (anche in ambito UE e NATO) e sul territorio nazionale (in concorso alle forze dell'ordine o di pubbliche calamità/emergenze sanitarie). Include l'acquisizione di posti comando digitalizzati, il potenziamento delle reti, dei sistemi di comunicazione tattici e strategici e di elaborazione e protezione dei dati dalle minacce cyber. Il programma è di previsto finanziamento sul bilancio del Ministero della Difesa per mezzo delle risorse recate da capitoli "a fabbisogno". Il programma ha un fabbisogno complessivo stimato di 1.100,00 M€ e ne risulta finanziata una tranche per totali 501,00 M€ distribuiti in 11 anni.
Riguardo alle Condizioni contrattualicondizioni contrattuali, la scheda tecnica precisa che allo stato attuale, non essendo stato concluso alcun accordo negoziale, non è possibile dar conto del contenuto dell'accordo e di eventuali clausole penali. Si ricorda, infine, che le norme che disciplinano la materia contrattuale pubblica nel nostro ordinamento sono di derivazione europea e sono rappresentate dal Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. n. 50 del 2016) e relativi regolamenti di attuazione generale (D.P.R. n. 207 del 2010) e speciale per il settore della Difesa (D.P.R. n. 236 del 2012). A queste si affiancano, per quel che concerne la disciplina degli appalti nel settore della Difesa e Sicurezza, il provvedimento di recepimento della Direttiva comunitaria 2009/81/UE (D.Lgs. n. 208 del 2011) e il relativo regolamento di attuazione (D.P.R. n. 49 del 2013). Come si anticipava, sono state predisposte due distinte schede illustrative per le progettualità A) - Capacità di comando e controllo proiettabile e B) -lnfostruttura di comando e controllo nazionale), che contengono l'elencazione dettagliata dei requisiti militari. Per quanto riguarda la Capacità C2 proiettabilecapacità di comando e controllo proiettabile, si evidenzia che, in virtù della complessità degli scenari operativi in cui l'Esercito è chiamato ad operare, l'esercizio della funzione di Comando e Controllo deve essere efficace, resiliente e sicura, capace di rispondere sia ad esigenze legate alla raccolta di informazioni nelle nuove dimensioni del conflitto (civile, politica, economica e infrastrutturale) sia alla necessità di interfacciarsi con le Forze Armate in ambiente joint and combined nonché con tutte le organizzazioni, le autorità civili e militari (NATO, UE e altri Dicasteri nazionali) a vario titolo interessate a tali attività. Occorre quindi la disponibilità di architetture caratterizzate da un'elevata flessibilità, modularità, mobilità, resilienza e semplicità d'impiego. Tale obiettivo è conseguibile mediante Posti Comando (PC) standardizzati, sicuri, digitalizzati e pienamente integrabili ed interoperabili. Il programma in esame provvede a dotare le Brigate e Reggimenti dell 'Esercito di una capacità di Comando e Controllo moderna, modulare e in grado di assicurare un impiego efficace della componente militare in tutto lo spettro delle attività in cui è chiamata ad operare. I sistemi in acquisizione dovranno rispondere a requisiti di interoperabilità con i sistemi già in dotazione in ambito Esercito e, in particolare, dovranno garantire la salvaguardia degli investimenti pregressi e la piena compatibilità con quanto ad oggi impiegato in ambito interforze e internazionale, anche alla luce dei futuri sviluppi già pianificati. In particolare il Digital Mobile radio risulta essere joint by design poiché, contando sulla combinazione di sicurezza, scalabilità, copertura elettromagnetica, facilità di dispiegamento, assicura le funzioni di coordinamento e C2 a livello Difesa e anche con le Forze di Polizia e Protezione Civile, risultando interoperabile con i sistemi di comunicazione utilizzati dai principali stakeholders nazionali con i quali le Forze Armate operano regolarmente.
La progettualità relativa al Potenziamento dell'infostruttura di C2potenziamento dell'infostruttura di comando e controllo nazionale risponde alla necessità di ammodernamento degli assetti di telecomunicazione dell'Esercito Italiano, per adeguarli allo stato dell'arte dello sviluppo tecnologico, all'impiego massivo di sistemi informativi e alla minaccia cibernetica sempre più sofisticata, pervasiva (capacità di manifestarsi simultaneamente su più porzioni dell'info-struttura) e persistente (capacità di operare in maniera "occulta" e di manifestarsi più volte). In particolare, in riferimento agli attuali compiti dello strumento militare terrestre, sono state individuate delle capacità peculiari dei sistemi di comunicazione che meglio sì attagliano alle specifiche funzioni svolte.
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