Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento Bilancio
Titolo: Monitoraggio dell'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza
Serie: Documentazione di Finanza Pubblica   Numero: 28/2
Data: 24/11/2021
Organi della Camera: V Bilancio

MONITORAGGIO DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA

 

AGGIORNATO AL 18 NOVEMBRE 2021

 

INDICE

 

 

1. LE POLITICHE PUBBLICHE NEL PNRR.. 3

Premessa. 5

1.1 Pubblica Amministrazione. 7

1.1.1 Personale. 9

1.1.2 Semplificazione normativa. 15

1.1.3 Semplificazione amministrativa. 17

1.1.4 Digitalizzazione della PA.. 27

1.2 Competitività del sistema produttivo. 47

1.3 Sanità e politiche sociali 67

1.3.1 Assistenza sociale e socio-sanitaria. 69

1.3.2 Innovazione tecnologica e digitale del SSN, formazione e ricerca sanitaria. 88

1.4 Lavoro e occupazione. 105

1.5 Fisco. 115

1.6 Infrastrutture e trasporti 125

1.6.1 Interventi sulla rete ferroviaria (M3C1) 127

1.6.2 Mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale (M2C2) 143

1.6.3 Intermodalità e logistica (M3C2) 152

1.6.4 Infrastrutture digitali (M1 C2) 167

1.6.5 Sicurezza stradale 4.0 (M3C1) 173

1.7 Giustizia. 179

1.8 Ambiente. 201

1.8.1 Acqua e territorio. 206

1.8.2 Economia circolare. 223

1.8.3 Rigenerazione urbana e housing sociale. 233

1.8.4 Efficienza energetica. 240

1.9 Energia. 249

1.10 Agricoltura. 275

1.11 Coesione territoriale. 299

1.12 Ricerca. 331

1.13 Istruzione. 349

1.14 Cultura. 371

1.15 Sport 385

1.16 Turismo. 389

2. I traguardi e gli obiettivi da conseguire entro il 31 dicembre 2021. 405

 

 


1. LE POLITICHE PUBBLICHE NEL PNRR

 


Premessa


La presente sezione del dossier illustra gli investimenti e le riforme previsti nel PNRR italiano, approvato con la Decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione europea del 13 luglio 2021 [1] , indicando, per ciascuno di essi, gli elementi essenziali relativi agli obiettivi perseguiti, alle risorse stanziate, alla tempistica e ai soggetti coinvolti.

 

Investimenti e riforme sono stati aggregati per politiche pubbliche, al fine di fornire una visione integrata di tutti gli elementi, presenti anche in Missioni e Componenti diverse, riconducibili ai diversi ambiti settoriali.

 

Per ciascuna politica, dopo una descrizione sintetica degli interventi previsti, sono riportati, in apposite tabelle [2] , una serie di elementi di dettaglio. Le tabelle sono strutturate su sei colonne:

§  la prima colonna (“Investimento”) riporta la denominazione dell’intervento (investimento o riforma) e indica (con una sigla alfanumerica [3] ) la Missione e la Componente in cui esso si colloca all’interno del PNRR;

§  la seconda colonna (“Risorse”) riporta le risorse europee (in milioni di euro) previste per l’intervento (investimento o riforma), specificando se trattasi di risorse a titolo di Sovvenzione o di Prestito. Vengono indicate, inoltre, le eventuali risorse del Fondo nazionale complementare (di cui al DL n.59/2001 - FNC), del Programma React-EU o già stanziate dalla legislazione vigente. Viene specificato, infine, se il finanziamento riguarda Progetti in essere o Nuovi progetti.

§  la terza colonna (“Amministrazione titolare”) indica l’amministrazione titolare dell’intervento;

§  la quarta colonna (“Intervento”) indica, in modo sintetico, i contenuti e le caratteristiche dell’intervento, nonché le sue finalità complessive;

§  la quinta colonna (“Traguardo / Obiettivo”) indica i traguardi (target) e gli obiettivi (milestones) [4] da raggiungere e la relativa tempistica [5] ;

§  la sesta colonna (“Attuazione”) fornisce informazioni sull’attuazione degli interventi.

 

In relazione a taluni investimenti e riforme, laddove si è ritenuto necessario al fine di consentire l’accesso a ulteriori informazioni, sono stati inseriti appositi rinvii alle pagine del PNRR italiano, di cui all’Allegato alla Decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione europea del 13 luglio 2021 (di seguito “Allegato alla decisione UE”).

 

Si fa presente che in tale sezione si dà conto unicamente delle informazioni reperibili dalla Gazzetta ufficiale, dal sito internet italiadomani.gov.it e dai siti istituzionali dei Ministeri, alla data del 18 novembre 2021. Provvedimenti attuativi per i quali non siano state assicurate tali forme di pubblicità potrebbero, pertanto, non essere riportati. Per quanto riguarda, in particolare, i provvedimenti legislativi, sono riportate le disposizioni in vigore alla data del 18 novembre 2021 (non sono presenti, pertanto, disposizioni contenute in disegni di legge governativi all’esame del Parlamento). Si avverte, infine, che l’inserimento di un provvedimento in tale sezione non comporta una valutazione sulla sua idoneità al conseguimento del traguardo/obiettivo cui si riferisce, trattandosi di una valutazione di merito rimessa alle istituzioni europee.

 


1.1 Pubblica Amministrazione

 


La realizzazione degli obiettivi di crescita digitale, di modernizzazione della pubblica amministrazione e di rafforzamento della capacità amministrativa del settore pubblico sono considerate una priorità per il rilancio del sistema Paese da parte del PNRR.

Nell’ambito della Componente 1 della Missione 1 il Piano trasmesso al Parlamento prevede due aree di intervento.

La prima area è costituita dalla Digitalizzazione della pubblica amministrazione, incentrata soprattutto sulla creazione di infrastrutture digitali per la p.a., sulla interoperabilità dei dati, sull’offerta di servizi digitali e sulla sicurezza cibernetica con la finalità di realizzare una trasformazione della p.a. in chiave digitale.

La seconda è dedicata in modo particolare alle misure per l’Innovazione della pubblica amministrazione, incentrate principalmente sulla valorizzazione del personale e della capacità amministrativa del settore pubblico e sulla semplificazione dell’attività amministrativa e dei procedimenti.

La digitalizzazione dei procedimenti caratterizza al contempo molte delle politiche e degli interventi di riforma del PNRR e costituisce uno degli assi strategici attorno al quale si sviluppa l’intero Piano.

A sua volta, la semplificazione normativa rappresenta un obiettivo che accompagna l’intera attuazione del PNRR.


1.1.1 Personale


Una delle aree di intervento della Missione 1 (“Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”), nell’ambito della Componente 1 (“Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella P.A.”), è dedicata al personale e si articola, in particolare:

·       nella riforma dei meccanismi di selezione del personale della PA, anche tramite un nuovo portale digitale unico del reclutamento che faciliti la pianificazione strategica del capitale umano delle amministrazioni centrali e locali;

·       nella riorganizzazione dei modelli di competenza e dei meccanismi di progressione di carriera (verticali e orizzontali).

 

Per le suddette finalità, le risorse rinvenibili nel Piano sono pari, complessivamente, a circa 530 milioni di euro.

 

Gli investimenti finanziati nell’ambito di tale area di intervento sono i seguenti:

1.     Portale unico del reclutamento (M1C1-I. 2.1). L’investimento si articola in due sub-investimenti:

ü Creazione di una piattaforma unica di reclutamento (M1C1-I. 2.1.1);

ü Procedure per l'assunzione di profili tecnici (M1C1-I. 2.1.2).

Per quanto concerne l’attuazione di tale investimento, si segnala che il Portale è attivo, in via sperimentale, da agosto 2021, con la possibilità per gli utenti di inserire i propri curricula. Dall’autunno sarà implementata la pubblicazione dei bandi e degli avvisi di selezione del personale necessario alla realizzazione del PNRR, mentre a regime, entro il 2023, il Portale ospiterà anche i bandi dei concorsi pubblici ordinari. Il portale è consultabile al seguente link: https://www.inpa.gov.it/

 

2.     Competenze e capacità amministrativa (M1C1-I.2.3). L’investimento si articola in due sub-investimenti:

ü Investimenti in istruzione e formazione (M1C1-I. 2.3.1);

ü Sviluppo delle capacità nella pianificazione, organizzazione e formazione strategica della forza lavoro (M1C1-I. 2.3.2).

 

Le riforme sono le seguenti:

·       Accesso e reclutamento (M1C1-R.2.1);

Per quanto concerne l’attuazione di tale riforma, l’art. 10 del DL 44/2021 ha introdotto a regime una nuova procedura semplificata (con ampio ricorso al digitale) per lo svolgimento dei concorsi pubblici al fine di ridurre i tempi di reclutamento del personale della PA.

Inoltre, l’articolo 1 del D.L. 80/2021 reca modalità speciali volte ad accelerare le procedure selettive che possono essere utilizzate per il reclutamento di personale a tempo determinato e per il conferimento di incarichi di collaborazione da parte delle amministrazioni pubbliche titolari di progetti previsti nel PNRR.

 

·       Competenze e carriere (M1C1-R.2.3). La riforma si articola in una sub-riforma:

ü Riforma del mercato del lavoro della PA (M1C1-R. 2.3.1).

Per quanto concerne l’attuazione di tale riforma, si segnala che l’art. 3, co. 1, del D.L. 80/2021 ha modificato la disciplina concernente l'inquadramento dei dipendenti pubblici in aree funzionali, la progressione all'interno dell'area e l'accesso ad aree superiori.

 

Il quadro finanziario del PNRR, con la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari degli interventi e l’individuazione di traguardi ed obiettivi semestrali, è stato definito con il D.M. Economia e finanze del 6 agosto 2021.

 

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l’attuazione dei suddetti interventi.


 

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M1C1

I. 2.1 Portale unico del reclutamento (M1C1- I.2.1-53,56)

(in R.1.9 e I. 1.9)

20,5

(sovvenzioni)

PCM –Ministro per la PA

T4 2021 (T)

T2 2022 (T)

 

Sub-I. 2.1.1 Creazione di una piattaforma unica di reclutamento (M1C1-I. 2.1.1-56)

11,5
(Sovvenzioni)

 

T2 2022 (T)

 

Sub-I. 2.1.2 Procedure per l'assunzione di profili tecnici (M1C1-I. 2.1.2-53)

9

(Sovvenzioni)

 

T4 2021 (T)

 

M1C1

I. 2.3 Competenze e capacità amministrativa (M1C1-I.2.3-59,64,65,66,67)

(in Investimento 1.9)

489,9

(Sovvenzioni)

PCM –Ministro per la PA

T2 2026 (O)

 

Sub-I. 2.3.1 Investimenti in istruzione e formazione (M1C1-I. 2.3.1-64,65,66,67)

139

(Sovvenzioni)

 

T2 2026 (O)

 

Sub-I. 2.3.1 Sviluppo delle capacità nella pianificazione, organizzazione e formazione strategica della forza lavoro (M1C1-I. 2.3.1-59)

350,9

(Sovvenzioni)

 

T4 2023 (T)

M1C1

R. 2.1 Accesso e reclutamento (M1C1-R.2.1-53,54)

(in Investimento 1.9)

-

PCM –Ministro per la PA

T4 2021 (O)

T4 2021 (T)

M1C1

R. 2.3 Competenze e carriere (M1C1-R.2.3-56)

(in R.1.9)

24,3

(Sovvenzioni)

PCM –Ministro per la PA

T2 2022 (T)

 

Sub-R. 2.3. Riforma del mercato del lavoro della PA (M1C1-I. 2.3.1-56)

24,3

(Sovvenzioni)

 

T2 2022 (T)

 

 


Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono.


 

Investimento

Risorse

(in milioni di euro)

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Creazione di una piattaforma unica di reclutamento (M1C1-I. 2.1.1-56)

 

(in R.1.9)

 

 

11,5

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 11,5

 

 

PCM –Ministro per la PA

Obiettivo dell’intervento è l’implementazione di una nuova piattaforma digitale che metterà a disposizione delle amministrazioni i curricula dei candidati velocizzando l’attività di preselezione.

La piattaforma verrà progressivamente integrata con una banca dati con informazioni dettagliate su competenze e capacità del personale in servizio.

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore della legislazione attuativa per la riforma del pubblico impiego

 

Il Portale è attivo, in via sperimentale, da agosto 2021, con la possibilità per gli utenti di inserire i propri curricula.

Dall’autunno sarà implementata la pubblicazione dei bandi e degli avvisi di selezione del personale necessario alla realizzazione del PNRR, mentre a regime, entro il 2023, il Portale ospiterà anche i bandi dei concorsi pubblici ordinari.

Il portale è consultabile al seguente link:

https://www.inpa.gov.it/

 

Procedure per l'assunzione di profili tecnici (M1C1-I. 2.1.2-53)

 

(in I.1.9)

 

9

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 9

 

 

PCM –Ministro per la PA

Le risorse previste per questo investimento sono stanziate per il costo delle procedure di reclutamento e delle retribuzioni del personale a tempo determinato che lavorerà per l’implementazione del PNRR.

 

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore della legislazione primaria necessaria per fornire assistenza tecnica e rafforzare la creazione di capacità per l'attuazione del PNRR

 

v. anche la tabella relativa all’investimento M1C1-I. 2.2, che include nel traguardo M1C1-53 il conferimento di incarichi di collaborazione a professionisti ed esperti, nel numero minimo di 1.000 unità, per il supporto agli enti territoriali nella gestione delle procedure complesse, tenendo conto del relativo livello di coinvolgimento nei procedimenti amministrativi

 

Sulla base dell’art. 1, co. 179, della L. 178/2020 è stato adottato il bando per l’assunzione a tempo determinato di 2.800 tecnici per rafforzare le amministrazioni pubbliche del Sud, una parte dei quali è già stata assegnata alle rispettive sedi.

Investimenti in istruzione e formazione (M1C1-I. 2.3.1-64,65,66,67)

 

(in I.1.9)

 

 

139

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 139

 

 

PCM –Ministro per la PA

Obiettivo dell’intervento è quello di migliorare le competenze del personale della PA attraverso:

§  l’offerta di corsi online per il reskilling e l’upskilling del capitale umano;

§  l’introduzione, per le figure dirigenziali, di “Comunità di competenze”, divise per area tematica (ad es. capitale um

§  ano e trasformazione digitale) per sviluppare e condividere best practice nella P.A.;

§  il supporto ad amministrazioni di medie/piccole dimensioni con progetti dedicati di change management volti al rafforzamento e alla trasformazione del loro modello operativo.

Obiettivo: T2 2026

Istruzione e formazione

 

 

Sviluppo delle capacità nella pianificazione, organizzazione e formazione strategica della forza lavoro (M1C1-I. 2.3.1-59)

 

(in R.1.9)

 

350,9

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 350,9

 

 

PCM –Ministro per la PA

L’intervento è volto a definire piani strategici in materia di risorse umane, per l'assunzione, l'evoluzione della carriera e la formazione per tutte le amministrazioni centrali e regionali, che in una seconda fase saranno estesi ai grandi comuni, mentre i comuni di piccole e medie dimensioni sono oggetto di investimenti specifici per lo sviluppo di capacità.

Traguardo: T4 2023

Indicazione della data di entrata in vigore della normativa per l'introduzione della gestione strategica delle risorse umane nella pubblica amministrazione.

 

 

 

Riforma

Risorse

(in milioni di euro)

Amministrazione titolare

Intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Accesso e reclutamento (M1C1-R.2.1-53,54)

 

(in I. 1.9)

 

 

--

PCM –Ministro per la PA

L’intervento è volto a snellire e rendere più efficaci e mirate le procedure di selezione del personale, nonché favorire il ricambio generazionale.

Viene previsto un piano di assunzione di personale a tempo determinato per le P.A. responsabili dell’implementazione delle singole misure previste dal PNRR. Tali contratti (della durata iniziale di un anno) saranno finanziati con le risorse iscritte all’interno di ciascuna componente.

 

Obiettivo: T4 2021

Completamento dell'assunzione degli esperti per l'attuazione del PNRR

 

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore della legislazione primaria necessaria per fornire assistenza tecnica e rafforzare la creazione di capacità per l'attuazione del PNRR.

 

D.L. 44/2021, art. 19

Ha introdotto a regime una nuova procedura semplificata (con ampio ricorso al digitale) per lo svolgimento dei concorsi pubblici al fine di ridurre i tempi di reclutamento del personale della PA.

 

D.L. 80/2021, art. 1

Ha introdotto modalità speciali volte ad accelerare le procedure selettive per il reclutamento di personale a tempo determinato e per il conferimento di incarichi di collaborazione da parte delle amministrazioni pubbliche titolari di progetti previsti nel PNRR.

Anche a seguito dei suddetti provvedimenti sono stati emanati diversi bandi (consultabili qui) per l’assunzione di molteplici figure professionali.

Riforma del mercato del lavoro della PA (M1C1-I. 2.3.1-56, 58)

 

(in R. 1.9)

 

24,3

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 24,3

 

 

PCM –Ministro per la PA

La riforma è diretta prevalentemente ad allineare conoscenze e capacità organizzative alle nuove esigenze del mondo del lavoro, nonché a rimuovere alcuni impedimenti normativi alla mobilità dei dipendenti pubblici, per favorire percorsi di carriera anche tra diverse amministrazioni.

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore della legislazione attuativa per la riforma del pubblico impiego.

 

 

Traguardo: T2 2023

Entrata in vigore di tutti gli atti delegati correlati, dei decreti ministeriali, degli atti di diritto derivato e di tutti gli altri regolamenti necessari per l'efficace attuazione della riforma.

D.L. 80/2021, art. 3, co. 1

Ha modificato la disciplina concernente l'inquadramento dei dipendenti pubblici in aree funzionali, la progressione all'interno dell'area e l'accesso ad aree superiori.

1.1.2 Semplificazione normativa


La semplificazione normativa è trasversale rispetto alle materie trattate dal Piano.

Nell’analisi fornita dal Piano, il numero eccessivo di leggi e la loro scarsa chiarezza costituiscono un ostacolo per la vita dei cittadini e un freno per le iniziative economiche; le azioni intraprese negli ultimi decenni in merito alle politiche di semplificazione normativa non hanno avuto un completo successo, sia a causa della diminuzione delle risorse a disposizione della Pubblica Amministrazione – fattore che ne ha indebolito la capacità amministrativa - , sia per la mancata adozione di interventi organizzativi che avrebbero dovuto accompagnare le misure di semplificazione adottate.

Il PNRR si pone l’obiettivo di superare i limiti finora incontrati nell’azione di semplificazione normativa, tramite l’organizzazione più efficiente e la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e mirati interventi contestuali di miglioramento dell’efficacia e della qualità della regolazione.

Le azioni previste implicano solo parzialmente misure di carattere finanziario, trattandosi in prevalenza di interventi di riordino di processi e procedure, rispetto ai quali l’investimento previsto ha ad oggetto le risorse strumentali a supporto tecnico per la realizzazione delle riforme.

Le risorse per la semplificazione normativa, pur non esattamente quantificate, fanno parte della componente 1 della Missione 1. Al contempo, nell’ambito degli interventi normativi per la razionalizzazione della legislazione, nel Piano si richiamano tra le altre, oltre alle riforme di accompagnamento del Piano: la semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni; la semplificazione e razionalizzazione delle normative in materia ambientale; semplificazioni in materia di edilizia e urbanistica e di rigenerazione urbana; la semplificazione delle norme in materia di investimenti e interventi nel Mezzogiorno; l’abrogazione e la revisione di norme che alimentano la corruzione.

 

Per realizzare misure di semplificazione normativa il Piano prevede in particolare il potenziamento delle strutture del Dipartimento della funzione pubblica, tramite il reclutamento delle professionalità necessarie e la definizione di interventi di semplificazione più urgenti, a partire da quelli strumentali alla realizzazione dei progetti finanziati nell’ambito del PNRR, tramite lo strumento della decretazione di urgenza.

Gli altri interventi saranno realizzati attraverso leggi ordinarie, leggi di delegazione legislativa e relativi decreti delegati.

 

Il Piano richiama inoltre le seguenti finalità:

§  adottare misure relative alle iniziative normative del Governo, quali una adeguata istruttoria preventiva degli interventi, una più accorta analisi e verifica di impatto della regolazione, con particolare riferimento agli effetti sui destinatari (cfr. anche la scheda relativa alla modernizzazione della pubblica amministrazione);

§  una maggiore attenzione alla chiarezza, comprensibilità e accessibilità della normazione;

§  una riduzione del gold plating.

 

Gli obiettivi complessivi delle azioni di riforma, come ricalibrati nel PNRR, sono in particolare individuati nel potenziamento delle strutture del Dipartimento della funzione pubblica, tramite il reclutamento delle professionalità necessarie; l’adozione di provvedimenti attuativi della riforma della pubblica amministrazione; la costituzione, nell’ambito del DAGL, di un’apposita unità per la semplificazione normativa.

Al riguardo, il decreto-legge n. 77 del 2021 ha definito la struttura di governance del PNRR ed ha previsto, tra gli altri, l’istituzione - presso la Presidenza del Consiglio dei ministri - dell’Unità per la razionalizzazione e il miglioramento della regolazione. Sono state previste inoltre disposizioni relative al funzionamento dell’Ufficio per la semplificazione del Dipartimento della funzione pubblica, chiamato ad operare in raccordo con la suddetta Unità per la regolazione.

 

Tra le funzioni affidate all’Unità per la regolazione rientrano:

§  l’individuazione degli ostacoli all’attuazione del PNRR derivanti da disposizioni normative e dalle relative misure attuative proponendo possibili rimedi, sulla base delle segnalazioni dalla Cabina di regia;

§  l’elaborazione di proposte per superare le disfunzioni derivanti dalla normativa vigente e dalle relative misure attuative, utilizzando anche le verifiche d’impatto della regolamentazione;

§  l’elaborazione di un programma di azioni prioritarie ai fini della razionalizzazione e revisione normativa;

§  la promozione e il potenziamento delle iniziative di sperimentazione normativa, anche tramite relazioni istituzionali con analoghe strutture istituite in Paesi stranieri, europei ed extraeuropei, tenendo in adeguata considerazione le migliori pratiche di razionalizzazione e sperimentazione normativa a livello internazionale;

§  la ricezione e la valutazione delle ipotesi e proposte di razionalizzazione e sperimentazione normativa formulate da soggetti pubblici e privati.

 

 



 

1.1.3 Semplificazione amministrativa


La semplificazione amministrativa rientra nel secondo asse di intervento della componente 1 della Missione 1, dedicato alle misure di modernizzazione della pubblica amministrazione (M1C1.2).

Gli investimenti e le riforme programmati dal Piano in tale ambito hanno la finalità di eliminare i vincoli burocratici, rendere più efficiente ed efficace l’azione della Pubblica Amministrazione, con l’effetto di ridurre tempi e costi per le imprese e i cittadini.

 

Nel Piano si constata che nonostante le politiche di semplificazione normativa e amministrativa siano state ripetutamente sperimentate in Italia nell'ultimo decennio, questi sforzi, tuttavia, non hanno prodotto effetti incisivi in termini di rimozione di vincoli e oneri, aumento della produttività del settore pubblico e facilità di accesso di cittadini e imprese a beni e servizi pubblici. Le cause di questa inefficienza sono da ricercare nel fatto che le azioni sono state condotte principalmente a livello normativo, con pochi e insufficienti interventi organizzativi, soprattutto a livello locale, nonché con investimenti molto limitati nel personale, nelle procedure e nelle tecnologie. Per questo il Piano intende accompagnare le azioni di riforma legislativa da un forte intervento a sostegno della capacità amministrativa, soprattutto attraverso adeguate azioni di supporto tecnico a livello locale, per reingegnerizzare i procedimenti in vista della loro digitalizzazione e assistere le amministrazioni locali nella transizione dal vecchio al nuovo regime.

 

Le azioni previste implicano innanzitutto misure normative di riordino di processi e procedure, rispetto ai quali l’investimento finanziario previsto ha ad oggetto le risorse strumentali che saranno impiegate a supporto tecnico per la piena implementazione delle riforme.

Si tratta di un investimento e di un intervento di riforma, entrambi articolati in più sub-investimenti e progetti, recanti risorse complessivamente pari a 734,2 milioni di euro.

Per l’attuazione delle misure di semplificazione amministrativa programmate nel Piano si prevede inoltre di sfruttare anche le risorse derivanti dai fondi strutturali esistenti attivi nel settore (es. PON Governance 2014-2020; PON Governance 2021-2027).

Gli interventi di semplificazione e velocizzazione delle procedure amministrative funzionali al PNRR sono finanziati con l’investimento 2.2. Task force digitalizzazione, monitoraggio e performance (M1C1-I 2.2) per 734,2 milioni di euro.

L’investimento si articoli in cinque sub-investimenti:

1.  Assistenza tecnica a livello centrale e locale (M1C1-I 2.2.1) attraverso la creazione di una task force temporanea (3 anni) di circa 1.000 professionisti a supporto tecnico delle amministrazioni locali nella realizzazione delle riforme di semplificazione dei procedimenti e nella gestione delle nuove procedure. Il finanziamento per questa azione di capacity building è di 368,4 milioni €.

 

2.  Semplificazione e standardizzazione delle procedure (M1C1-I 2.2.2): l’obiettivo è la realizzazione di uno screening dei procedimenti amministrativi, identificandone i regimi di esercizio e introducendo conseguenti meccanismi di semplificazione, mediante eliminazione delle autorizzazioni non giustificate da motivi imperativi di interesse generale, estensione dei meccanismi di silenzio-assenso ove possibile o adozione degli strumenti della SCIA o della mera comunicazione. L’investimento previsto a carico dei fondi del PNRR è di 4 milioni €, che si aggiungono alle risorse finanziarie stanziate nell'ambito del PON Governance 2014-2020.

 

3.  Digitalizzazione delle procedure per edilizia e attività produttive al fine di migliorare l’operatività degli Sportelli unici, come SUAP e SUE, ridisegnando i relativi processi e assicurando l’interoperabilità delle informazioni tra amministrazione (M1C1-I 2.2.3). Il finanziamento complessivo della digitalizzazione e della effettiva attuazione presso le amministrazioni locali è di € 324,4 milioni.

 

4.  Monitoraggio e comunicazione delle azioni di semplificazione (M1C1-I 2.2.4). L’investimento previsto è di € 21 milioni.

 

5.  Amministrazione pubblica orientata ai risultati (M1C1-I 2.2.4). L’obiettivo è l’introduzione di un nuovo sistema di performance management per i dipendenti della PA e di specifici incentivi alle performance collegati ai risultati ottenuti. L’investimento previsto è di € 16,4 milioni.

 

Il decreto del Ministero dell’Economia del 6 agosto 2021 pubblicato il 24 settembre in Gazzetta ufficiale, con la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari e l’individuazione di traguardi e obiettivi semestrali, ha assegnato la titolarità di tutti i progetti considerati in questa area alla Presidenza del Consiglio - Ministro per la pubblica amministrazione.

Con il dPCm 4 ottobre 2021 (pubblicato in GU 26 ottobre 2021, n. 256) è stata istituita e disciplinata l’Unità di missione per il coordinamento attuativo del PNRR, relativamente agli interventi a titolarità del Dipartimento della funzione pubblica.

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l’attuazione degli interventi generali di semplificazione amministrativa della Missione 1, Componente 1.


 

(milioni di euro)

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M1C1

2.2. Task force digitalizzazione, monitoraggio e performance (M1C1-I.2.2)
di cui:

734,2
(sovvenzioni)
di cui:

PCM – Ministro per la Pubblica amministrazione

 

M1C1

2.2.1. Assistenza tecnica a livello centrale e locale (M1C1-I.2.2.1)

368,4
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per la Pubblica amministrazione

T4 2021 (T)

T4 2021 (O)

M1C1

2.2.2 Semplificazione e standardizzazione delle procedure (M1C1-I.2.2.2)

4
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per la Pubblica amministrazione

T4 2024 (T)

T2 2025 (T)

T2 2026 (T)

M1C1

2.2.3 Digitalizzazione delle procedure (SUAP e SUE) (M1C1-I.2.2.3)

324,4
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per la Pubblica amministrazione

 

M1C1

2.2.4: Monitoraggio e comunicazione delle azioni di semplificazione (M1C1-I.2.2.4)

21
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per la Pubblica amministrazione

 

M1C1

2.2.5: Amministrazione pubblica orientata ai risultati (M1C1-I.2.2.5)

16,4
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per la Pubblica amministrazione

 

 

 

 

 

 

M1C1

Riforma 2.2: Buona amministrazione e semplificazione (1.9 - Riforma della pubblica amministrazione)

-

 

T4 2021 (T)

T4 2022 (T)

 

 


In merito al quadro delle iniziative normative già adottate e di quelle in essere, le misure per la semplificazione previste nel Piano si collegano alle attività, in parte già avviate, sulla base di quanto previsto dal decreto-legge n. 76 del 2020 (c.d. decreto semplificazioni), nell’ambito dell’Agenda per la semplificazione 2020-2023, che individua una serie di interventi prioritari di semplificazione condivisi tra Governo, Regioni ed enti locali, per la ripresa del Paese a seguito dell’emergenza da Covid-19.

Il decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77 ha quindi dato una prima attuazione agli obiettivi prevedendo interventi volti ad accelerare e snellire le procedure in vari settori cruciali per la realizzazione dei progetti che rientrano nel PNRR, come, ad esempio, il settore ambientale, la produzione di energia da fonti rinnovabili, ivi incluse le procedure per l’accesso al Superbonus, e le opere di impatto rilevante. Sono state altresì approvate disposizioni relative al funzionamento dell’Ufficio per la semplificazione del Dipartimento della funzione pubblica, chiamato ad operare in raccordo con la neo-istituita Unità per la razionalizzazione e il miglioramento della regolazione.

Parallelamente il decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80 ha previsto in particolare, nell’ambito delle misure per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni, il conferimento di incarichi di collaborazione a professionisti ed esperti, nel limite massimo di 1000 unità, per il supporto agli enti territoriali nella gestione delle procedure complesse.

Infine, con il decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, in corso di esame parlamentare, prosegue l’adozione di misure di semplificazione necessarie per una efficace attuazione del PNRR, con particolare riferimento ai servizi digitali, nonché potenzia l’organico dell’Unità per la semplificazione già operante presso la Presidenza del Consiglio.

 

Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono.


 

Investimento

Risorse

Amministrazione

Titolare

intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Task force digitalizzazione, monitoraggio e performance

M1C1-I 2.2

53, 54

 

 

(in I.1.9)

 

 

734,2 Sovvenzioni

 

 

 

Nuovi progetti: 734,2

 

 

PCM - Ministro per la Pubblica amministrazione

 

Gli obiettivi dell’investimento si articolano, anche per quanto riguarda le risorse, in cinque sub-investimenti:

2.2.1. Assistenza tecnica a livello centrale e locale

creazione di una task force temporanea (3 anni) di circa 1.000 professionisti a supporto tecnico delle amministrazioni locali nella realizzazione delle riforme di semplificazione dei procedimenti e nella gestione delle nuove procedure. Il costo di questa azione di capacity building è di 368,4 milioni €

L’assistenza tecnica sarà dedicata ai seguenti compiti:

§  sostenere la progettazione e la valutazione di progetti, e le attività delle conferenze di servizio;

§  sostenere la gestione dell'arretrato procedurale creato durante la pandemia;

§  supporto tecnico nella fase progettuale degli investimenti;

§  supporto nel monitoraggio dell'implementazione delle procedure e delle relative attività.

 

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore della legislazione primaria necessaria per fornire assistenza tecnica e rafforzare la creazione di capacità per l’attuazione del PNRR (M1C1-53).

 

v. anche la tabella relativa all’investimento M1C1-I. 2.1.2, che include nel traguardo M1C1-53 anche l’assunzione temporanea di 2.800 tecnici per rafforzare le amministrazioni pubbliche del Sud

 

 

 

 

 

 

 

 

Obiettivo: T4 2021

Completare le procedure di assunzione di un pool di 1. 000 esperti da impiegare per tre anni a supporto delle amministrazioni nella gestione delle nuove procedure per fornire assistenza tecnica. (M1C1-54).

D.L. n. 80/2021, articolo 9, come mod- da D.L. 152/2021, articolo 31

Prevede il conferimento di incarichi di collaborazione a professionisti ed esperti, nel numero minimo pari a 1.000 unità, per il supporto agli enti territoriali nella gestione delle procedure complesse, tenendo conto del relativo livello di coinvolgimento nei procedimenti amministrativi connessi all'attuazione del PNRR. La disposizione ha demandato ad un DPCM il riparto delle risorse per i relativi reclutamenti, nel limite di 320,3 milioni di euro complessivi per gli anni 2021-2024, a valere sul Fondo di rotazione per l'attuazione del Next generation Eu-Italia.

 

M1C1- 60, 61, 63

 

(in R.1.9)

 

 

PCM - Ministro per la pubblica amministrazione

 

2.2.2. Semplificazione e standardizzazione di procedure

L’intervento prevede uno screening dei procedimenti amministrativi, identificandone i regimi di esercizio, e conseguente semplificazione, mediante eliminazione delle autorizzazioni non giustificate da motivi imperativi di interesse generale, estensione dei meccanismi di silenzio-assenso ove possibile o adottando gli strumenti di SCIA o della mera comunicazione.

L’allegato al PNRR specifica che l’intervento è già previsto nell’ambito dell'Agenda di semplificazione 2020-2023 e le risorse finanziarie per la sua attuazione sono state stanziate nell'ambito del PON Governance 2014-2020. Il costo di queste azioni è già stato pagato dal programma PON Governance per gli anni 2021-2023. I fondi aggiuntivi del PNRR permetteranno la prosecuzione del progetto dal 2024 fino al 2026, ad un costo complessivo di € 4 milioni.

 

Traguardo: T4 2024

Attuazione completa (compresi tutti gli atti delegati) della semplificazione e digitalizzazione di una serie di 200 procedure critiche che interessano cittadini e imprese. Per l’individuazione dei settori prioritari delle procedure semplificate si rinvia alla descrizione dei traguardi nell’allegato alla decisione UE. (M1C1-60).

 

 

Traguardo: T2 2025

Completare l’attuazione (compresi tutti gli atti delegati) della semplificazione e digitalizzazione di un’ulteriore serie di 50 procedure critiche che interessano direttamente i cittadini. Le procedure semplificate devono riguardare i seguenti settori: certificazioni digitali dell'anagrafe; certificati di stato civile online; notifiche digitali e identità digitale; certificazione liste di leva; domicilio digitale dei cittadini; deleghe per l'accesso ai servizi online. (M1C1-61).

 

Traguardo: T2 2026

Completare lo screening dei regimi procedurali esistenti, unitamente alla loro ulteriore semplificazione per un totale di 600 procedimenti critici. L’azione si concluderà con la pubblicazione del repertorio delle procedure e dei relativi regimi amministrativi sul sito istituzionale del ministero competente (M1C1-63).

 

 

 

(in R.1.9)

 

 

PCM - Ministro per la pubblica amministrazione

 

 

L’intervento è svolto in coordinamento con il Dipartimento per la trasformazione digitale/AGID.

 

 

2.2.3. Digitalizzazione delle procedure (SUAP e SUE)

La finalità dell’intervento è quella di una completa digitalizzazione delle procedure per le attività di impresa ed edilizie, per migliorare l’operatività degli Sportelli unici, come SUAP e SUE. L’attività comprende la definizione di standard tecnici comuni di interoperabilità, in collaborazione con il Ministero per l’innovazione digitale, per dare piena attuazione al principio “once-only”. Il costo complessivo della digitalizzazione delle procedure di SUAP/SUE e della loro effettiva attuazione presso le amministrazioni locali è stimato in € 324,4 milioni.

 

Il progetto è collegato all'implementazione del Regolamento UE 2018/1724, un progetto che mira a costituire il punto unico di ingresso per tutte le interazioni con la PA.

 

Tempi di attuazione

Nell’allegato al PNRR si evidenzia che l’obiettivo è che l’80% delle amministrazioni locali adottino il nuovo SUAP entro il 2024 e i nuovi SUE entro il 2025.

 

Si v. in proposito l’investimento M1C1 – I.1.3. – Dati e interoperabilità, che prevede al suo interno prevede lo sviluppo di un Single Digital Gateway, in conformità al regolamento (UE) 2018/1724, che aiuterà le amministrazioni centrali e pubbliche a ristrutturare procedure/servizi di particolare rilevanza e consentirà la realizzazione del principio once-only (sub-investimento 1.3.2).

 

 

 

 

 

PCM - Ministro per la pubblica amministrazione

 

2.2.4. Monitoraggio e comunicazione delle azioni di semplificazione

Il costo per queste attività di monitoraggio è stimato in € 21 milioni.

 

 

D.L. n. 77 del 2021, articolo 5

Il comma 5 reca disposizioni relative al funzionamento dell’Ufficio per la semplificazione del Dipartimento della funzione pubblica, chiamato ad operare in raccordo con la neoistituita Unità per la razionalizzazione e il miglioramento della regolazione, per:

- promuovere e coordinare attività di rafforzamento della capacità amministrativa nella gestione di procedure complesse rilevanti ai fini del PNRR, nonché interventi di semplificazione e della predisposizione del catalogo dei procedimenti standardizzati previsti nel PNRR;

- promuovere interventi normativi e tecnologici di semplificazione anche attraverso un’agenda per la semplificazione condivisa gli enti territoriali;

- pianificare e verificare su base annuale gli interventi di semplificazione.

D.L. n. 152/2021, articolo 38

Detta alcune disposizioni per il potenziamento dell’Unità per la semplificazione e la qualità della regolazione, già incardinata presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, che viene contestualmente ridenominata Unità per la semplificazione.

(in R.1.9)

 

 

PCM - Ministro per la pubblica amministrazione

 

2.2.5. Amministrazione pubblica orientata ai risultati

Il progetto prevede l’introduzione di nuove iniziative di benchmarking nelle amministrazioni e di specifici incentivi alle performance collegati ai risultati ottenuti, anche attraverso una riforma tesa a rafforzare il ruolo degli organismi indipendenti di valutazione (OIV). A questo scopo è altresì prevista una riforma degli Organismi Indipendenti di Valutazione. Il costo dell’introduzione di queste misure è stimato in € 16,4 milioni.

A tal fine l’allegato alla decisione UE prevede l’attuazione di indicatori comuni di performance orientati ai risultati e la definizione di una serie di indicatori chiave di performance per orientare i cambiamenti organizzativi delle amministrazioni.

 

 

 

 

 

Riforma

Risorse

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Buona amministrazione e semplificazione

(M1-C1-II.2.2. 52, 57)

 

(in R.1.9)

 

--

PCM – Ministro per la Pubblica Amministrazione

 

Il PNRR assegna la pianificazione di dettaglio e il coordinamento operativo delle attività previste nell’azione di riforma in esame, nonché la verifica dell’attuazione al Tavolo tecnico per la semplificazione appositamente istituito a supporto del Comitato interistituzionale, che svolge le funzioni di indirizzo e di verifica dell’attuazione dell’Agenda per la semplificazione 2020-2023.

 

La riforma persegue le seguenti finalità:

§  ridurre i tempi per la gestione dei procedimenti amministrativi, con particolare riferimento a quelli che prevedono l’intervento di una pluralità di soggetti, come presupposto per accelerare la realizzazione degli interventi nei settori cruciali per la ripresa economica e l’attuazione del PNRR;

§  liberalizzare, semplificare, anche mediante l’eliminazione di adempimenti non necessari, reingegnerizzare e standardizzare i procedimenti.

In base all’allegato alla decisione UE, dette misure devono comprendere l'eliminazione delle strozzature critiche riguardanti, in particolare:

§  la valutazione d'impatto ambientale a livello statale e regionale;

§  l'autorizzazione dei nuovi impianti per il riciclaggio dei rifiuti;

§  le procedure di autorizzazione per le energie rinnovabili e quelle necessarie per assicurare l'efficientamento energetico degli edifici (il cosiddetto Superbonus) e la rigenerazione urbana.

Azioni specifiche devono essere dedicate alla semplificazione delle procedure nell'ambito della conferenza di servizi.

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore della legislazione primaria sulla semplificazione delle procedure amministrative per l’attuazione del PNRR. (M1C1-52).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore di tutti gli atti delegati correlati, dei decreti ministeriali, degli atti di diritto derivato e di tutti gli altri regolamenti necessari per l'efficace attuazione della semplificazione, inclusi gli accordi con le regioni in caso di competenza regionale esclusiva e concorrente. (M1C1-57).

 

D.L. n. 77/2021

Il decreto prevede, nella sua seconda parte, diverse misure di semplificazione che incidono in alcuni dei settori oggetto del PNRR (tra cui la transizione ecologica, le opere pubbliche, la digitalizzazione) al fine di favorirne la completa realizzazione.

In particolare, le disposizioni recate dagli articoli 17-29 operano un intervento di semplificazione sulla disciplina di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e VAS (Valutazione Ambientale Strategica) prevista dalla parte seconda del Codice dell'ambiente (D.Lgs. 152/2006).

Gli articoli 32 e ss., modificano le procedure di autorizzazione per le energie rinnovabili al fine di introdurvi alcune semplificazioni. L’articolo 33 semplifica la disciplina per fruire del c.d. Superbonus.

 

D.L. n. 152/2021

Il decreto prosegue l’adozione di misure di semplificazione necessarie per una efficace attuazione del PNRR, con particolare riferimento: alle procedure di approvazione del Contratto di programma tra MIMS e RFI al fine di ridurre i tempi di realizzazione degli investimenti ferroviari (articolo 5); agli interventi relativi alle infrastrutture ferroviarie e all’edilizia giudiziaria (articolo 6); alla presentazione dei progetti di nuove attività nelle ZES (articolo 11); ai requisiti di eleggibilità per l’accesso, da parte degli studenti universitari e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), alle borse di studio (articolo 12); alla realizzazione di alloggi e residenze per gli studenti universitari (articolo 15); all’attuazione dei progetti di digitalizzazione della logistica (articolo 30); alla digitalizzazione dei servizi delle pubbliche amministrazioni (articolo 27); al procedimento di programmazione del sistema del servizio civile universale (articolo 40).

 


 

1.1.4 Digitalizzazione della PA


La Digitalizzazione della pubblica amministrazione costituisce la prima delle due aree di intervento della componente 1 “Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA” compresa nella Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo” del PNRR e rappresenta, al contempo, uno dei temi trasversali del Piano.

 

Per la digitalizzazione della PA si prevedono 7 interventi e 3 riforme recanti risorse pari complessivamente a 6,146 miliardi di euro.

 

Gli investimenti finanziati nell’ambito della Componente 1, prima area di intervento sono i seguenti:

1.     Infrastrutture digitali (M1C1 I 1.1-3, 17, 26);

 

L’art. 7 del D.L. 152/2021 ha affidato alla società Difesa Servizi il compito di espletare le procedure di gara per la realizzazione del Polo strategico nazionale (PSN), infrastruttura cloud della pubblica amministrazione.

Il Dipartimento per la trasformazione digitale sta ricevendo proposte, presentate da operatori del mercato, per la realizzazione e gestione del PSN mediante partenariato pubblico-privato. La valutazione di dette proposte di partenariato sarà conclusa entro il 28 dicembre 2021.

L'articolo 13 del D.L. 152/2021 autorizza il MIUR, entro il limite di spesa di 10 milioni di euro per l’anno 2021, ad acquisire, attraverso l’attivazione delle convenzioni Consip, servizi professionali di assistenza tecnica per la trasformazione digitale, il data management, la definizione di strategie e soluzioni per il cloud e per la cybersicurezza.

 

2.     Abilitazione e facilitazione al cloud per le PA locali (M1C1 I 1.2-125, 139, 147);

 

3.     Dati ed interoperabilità (M1C1 I 1.3-4, 12, 18, 27), articolato in 2 sub-investimenti;

 

L’articolo 28 del D.L. 152/2021 prevede che le camere di commercio pongano a servizio delle imprese un servizio di collegamento telematico con la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), per consentire alle imprese stesse di effettuare controlli automatizzati e di acquisire certificati relativi ai propri fatti, stati e qualità.

 

4.     Servizi digitali e esperienza dei cittadini (M1C1 I 1.4-13, 23, 126, 127, 128, 140, 144, 145, 146, 148, 149, 150, 151) articolato in 6 sub-investimenti;

 

L’art. 27 del D.L. 152/2021 ha introdotto alcune misure di semplificazione dei servizi digitali delle PA, in materia di ampliamento delle modalità di accesso al domicilio digitale, in materia di sistemi di pagamento elettronico e di Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR).

 

13 comuni capoluogo di città metropolitane hanno inviato la propria manifestazione di interesse a entrare a far parte dei primi tre progetti pilota di servizi Mobility as a Service for Italy (MaaS) Misura 1.4.6.

 

5.     Cybersecurity (M1C1 I 1.5-5, 6, 7, 8, 9, 20, 21, 22);

 

Il D.L. 14 giugno 2021, n. 82 ha istituito l’Agenzia per la cibersicurezza nazionale – ACN. Il Governo ha approvato uno schema di DPCM recante regolamento di organizzazione e funzionamento dell'Agenzia e uno schema di DPCM recante regolamento del personale dell'Agenzia.

 

6.     Digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali (M1C1 I 1.6-11, 14, 15, 16, 25, 123, 124, 129, 130, 131, 132, 133, 134, 135, 136, 137, 138, 141, 142, 143, 152, 153, 154, 155) articolato in 6 sub-investimenti;

 

7.     Competenze digitali di base (M1C1 I 1.7-24, 28), articolato in 2 sub-investimenti.

 

Il 12 maggio 2021 è stato pubblicato l’avviso pubblico per formare 1.000 giovani al Servizio civile digitale.

 

Il D.L. 77/2021 (art. 38, co. 2 e 3) ha introdotto il Sistema di gestione deleghe (SGD), che consente a coloro che non possiedono una identità digitale di delegare ad un altro soggetto l'accesso per proprio conto a servizi on-line.

 

L’articolo 29 del D.L. 152/2021 istituisce il "Fondo per la Repubblica Digitale" alimentato dai versamenti effettuati dalle fondazioni bancarie e destinato a sostenere progetti volti ad accrescere le competenze digitali.

 

Le riforme previste sono le seguenti:

1.     Processo di acquisto ICT (M1C1 R 1.1-1);

 

In attuazione di quanto sopra si veda l’art. 53 del D.L. 31 maggio 2021, n. 77.

 

2.     Supporto alla trasformazione PA locale (M1C1 R 1.2-10);

 

Il D.L. 9 giugno 2021, n. 80 art. 10 prevede l’inserimento presso la struttura della Presidenza del Consiglio competente per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, fino al 31.12.2026, di un contingente massimo di 338 esperti per l’attuazione degli interventi di digitalizzazione previsto dal PNNR; prevede inoltre 67 assunzioni a tempo determinato presso l’AgID.

 

3.     Cloud first e interoperabilità (M1C1 R 1.3-2).

 

Con riferimento a tale ultima riforma si vedano le norme introdotte dal decreto-legge semplificazioni (D.L. 31 maggio 2021, n. 77) ed in particolare l’abolizione dell'obbligo di concludere accordi quadro per le amministrazioni che accedono alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (art. 39, co. 2, lett. a), n. 1); chiarimenti relativi agli aspetti della privacy; il trasferimento dei dati da un sistema informativo a un altro non modifica la titolarità dei dati e il loro trattamento (art. 39, co. 2, lett. a), n. 2); abrogazione dell'autorizzazione necessaria per l'accesso diretto ai dati (art. 39, co. 5, lett. a); introduzione della possibilità per l'AgID di disciplinare mediante i regolamenti relativi a Centri Elaborazione Dati (CED) e cloud i termini e i metodi con cui le pubbliche amministrazioni devono effettuare le migrazioni dei CE (art. 41, co. 2); introduzione di sanzioni da comminare in caso di mancato rispetto dell'obbligo di migrare verso il cloud (art. 41, co. 1).

 

Il quadro finanziario del PNRR, con la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari degli interventi e l’individuazione di traguardi ed obiettivi semestrali, è stato definito con il D.M. Economia e finanze del 6 agosto 2021.

 

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l’attuazione degli interventi della Missione 1, Componente 1, area di Intervento 1 (Digitalizzazione della PA).


 


 

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M1C1

1.1 Infrastrutture digitali (M1C1 I 1.1-3, 17, 26)

900
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T4 2022 (T)

T3 2024 (T)

T2 2026 (O)

M1C1

1. 2 Abilitazione al cloud per le PA locali (M1C1 I 1.2-125, 139, 147)

1.000
(prestiti)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T1 2023 (T)

T3 2024 (T)

T2 2026 (O)

M1C1

1.3 Dati ed interoperabilità
di cui:

646
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

 

M1C1

1.3.1 Piattaforma nazionale digitale dati (M1C1 I 1. 3-4, 18, 27)

556
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T4 2022 (T)

T4 2024 (T)

T2 2026 (O)

M1C1

1.3.2 Single Digital Gateway (M1C1 I 1.3-12)

90
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T4 2023 (O)

M1C1

1.4 Servizi digitali e cittadinanza digitale
di cui:

2.013
(prestiti / sovvenzioni)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

 

M1C1

1.4.1 Citizen experience - Miglioramento della qualità e dell'usabilità dei servizi pubblici digitali (M1C1 I 1.4-140, 148)

613
(prestiti)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T4 2024 (T)

T2 2026 (O)

M1C1

1.4.2: Citizen inclusion - Miglioramento dell'accessibilità dei servizi pubblici digitali (M1C1 I 1.4-144)

80
(prestiti)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T2 2025 (O)

M1C1

1.4.3 Servizi digitali e cittadinanza digitale - piattaforme e applicativi (PagoPA e AppIO) (M1C1 I 1.4-126,127, 149, 150)

750
(prestiti)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T4 2023 (T)

T2 2026 (O)

M1C1

1.4.4 Estensione dell'utilizzo delle piattaforme nazionali di Identità Digitale (SPID, CIE) e dell'anagrafe nazionale digitale (ANPR) (M1C1 I 1.4-145, 146)

285
(prestiti)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T4 2025 (T)

T1 2026 (O)

M1C1

1.4.5: Piattaforma Notifiche Digitali (M1C1 I 1.4-128, 151)

245
(prestiti)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T4 2023 (T)

T2 2026 (O)

M1C1

1.4.6: Mobility as a service for Italy (M1C1 I 1.4-13, 23)

40
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T4 2023 (T)

T1 2025 (O)

M1C1

1.5 Cybersecurity (M1C1 I 1.5-(M1C1 I 1.5-5, 6, 7, 8, 9, 20, 21, 22)

623
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T4 2022 (T)

T4 2024 (O)

M1C1

1.6: Digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali

611,2
(prestiti / sovvenzioni)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

 

M1C1

1.6.1: Digitalizzazione del Ministero dell'Interno (M1C1 I 1.6-129, 152)

107
(prestiti)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T4 2023 (T)

T2 2026 (O)

M1C1

1.6.2: Digitalizzazione del Ministero della Giustizia (M1C1 I 1.6-130, 131, 153, 154)

133,2
(prestiti)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T4 2023 (T)

T2 2026 (O)

M1C1

1.6.3: Digitalizzazione dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) e dell'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) (M1C1 I 1.6-123, 124, 132, 132, 134, 155)

296
(prestiti)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T4 2022 (T)

T4 2023 (T)

T4 2023 (O)

T2 2026 (O)

M1C1

1.6.4: Digitalizzazione del Ministero della Difesa (M1C1 I 1.6-135, 136, 138, 141, 142, 143)

42,5
(prestiti)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T4 2023 (T)

T4 2024 (O)

M1C1

1.6.5: Digitalizzazione Consiglio di Stato (M1C1 I 1.6-14, 16)

7,5
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T4 2023 (T)

T2 2024 (O)

M1C1

1.6.6: Digitalizzazione Guardia di Finanza (M1C1 I 1.6-11, 15, 25)

25
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T1 2023 (T)

T1 2024 (T)

T2 2025 (O)

M1C1

1.7: Competenze digitali di base (M1C1 I 1.7-

195
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

 

M1C1

1.7.1: Servizio Civile Digitale (M1C1 I 1.7-24)

60
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T2 2025 (O)

M1C1

1.7.2: Rete di servizi di facilitazione digitale (M1C1 I 1.7-28)

135
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T2 2026 (O)

M1C1

Riforma 2: Supporto alla trasformazione (M1C1 R 1.2-10)

155
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T4 2022 (T)

 


Ulteriori risorse per la digitalizzazione della PA pari a 1,4 miliardi di euro, sono rese disponibili dal Fondo complementare al PNRR (istituito dal decreto-legge 59/2021). Si tratta degli stanziamenti così denominati:

·       servizi digitali e cittadinanza digitale – bilancio PdC (350 milioni di euro per gli anni 2021-2026);

·       servizi digitali e competenze digitali – bilancio PdC (250 milioni di euro per gli anni 2021-2026);

·       Polis - Case dei servizi digitali – bilancio MISE (800 milioni di euro per gli anni 2022-2026).

 

Nell’ambito della Missione 1 particolare rilievo ai fini della digitalizzazione della PA assumono gli interventi sulle reti a banda ultra larga che rappresentano l’investimento 3 della seconda componente (M1C2), con risorse pari a 6,71 miliardi di euro.

 

La digitalizzazione è al contempo, come ricordato, uno dei temi trasversali del Piano che ricorrono anche in altre missioni coinvolgendo diversi settori tra cui:

·      le infrastrutture nel loro complesso, da quelle energetiche a quelle dei trasporti, dove i sistemi di monitoraggio con sensori e piattaforme dati rappresentano un archetipo innovativo di gestione in qualità e sicurezza degli asset (Missioni 2 e 3);

·      l’istruzione, nei programmi didattici, nelle competenze di docenti e studenti, nelle funzioni amministrative, della qualità degli edifici (Missione 4);

·      la sanità, nelle infrastrutture ospedaliere, nei dispositivi medici, nelle competenze e nell’aggiornamento del personale, al fine di garantire il miglior livello di assistenza sanitaria a tutti i cittadini (si veda ad es. Fascicolo sanitario elettronico - FSE, Missione 6 Componente 2).

 

Da tempo tutti i settori della pubblica amministrazione sono coinvolti nella trasformazione digitale attraverso l’automazione delle procedure di competenza. A titolo di esempio si ricorda la digitalizzazione delle procedure dei contratti pubblici, le cui modalità di attuazione sono state adottate con il DPCM 12 agosto 2021, n. 148 (pubblicato nella G.U. 26 ottobre 2021, n. 256).

 

Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono.


 

Investimento

Risorse

Amministrazione

Titolare

intervento

TRAGUARDO/ OBIETTIVO

ATTUAZIONE

Infrastrutture digitali
M1C1 I 1.1-3, 17, 26

900

Sovvenzioni

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

L'obiettivo dell'investimento è garantire che i sistemi, le serie di dati e le applicazioni della PA siano ospitati in data center affidabili, con elevati standard di qualità per la sicurezza, le prestazioni, la scalabilità, l'interoperabilità europea e l'efficienza energetica; secondo il principio del Cloud First. L’investimento è destinato a 200 amministrazioni centrali e a 80 autorità sanitarie locali. Le Amministrazioni possono scegliere di migrare verso una infrastruttura cloud nazionale pubblico-privata, il Polo Strategico Nazionale (PSN) o verso un cloud commerciale disponibile sul mercato (cloud public).

Traguardo:

T4 2022

§ Completamento del PSN e avvio del processo di migrazione delle serie di dati e delle applicazioni di specifiche PA verso il PSN;

T3 2024

§ Migrazione al PSN di almeno 100 tra PA centrali e ASL.

Obiettivo:

T2 2026

§ Complessivamente almeno 280 PA centrali e ASL migrate al PSN.

L’art. 7 del D.L. 152/2021 ha affidato a Difesa Servizi spa l’espletamento della gara per la realizzazione del PSN.

Il Dipartimento per la trasformazione digitale sta ricevendo proposte, presentate da operatori del mercato, per la realizzazione e gestione del PSN. La valutazione di dette proposte di partenariato sarà conclusa entro il 28 dicembre 2021.

L'articolo 13 del D.L. 152/2021 autorizza il MIUR, entro il limite di spesa di 10 milioni di euro per l’anno 2021, ad acquisire, attraverso l’attivazione delle convenzioni Consip, servizi professionali di assistenza tecnica per la trasformazione digitale, il data management, la definizione di strategie e soluzioni per il cloud e per la cybersicurezza.

Abilitazione al cloud per le PA locali
(M1C1 I 1.2-125, 139, 147)

1.000 (in prestiti)

 

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

L'obiettivo è quello di migrare i dati e le applicazioni delle PA locali verso un'infrastruttura cloud sicura, consentendo a ciascuna amministrazione di scegliere liberamente all'interno di una serie di ambienti cloud pubblici certificati. La migrazione interessa oltre 12.000 pa locali (comuni, scuole e strutture sanitarie).

Il programma di attivazione del cloud fornirà alle amministrazioni un pacchetto di sostegno "migrazione come servizio". Ciò comprenderà la valutazione iniziale, il sostegno procedurale/amministrativo necessario per avviare lo sforzo, la negoziazione del sostegno esterno necessario e la gestione globale del progetto nel corso dell'esecuzione.

Traguardo:

T1 2023

§ aggiudicazione dei 3 bandi pubblici (uno per ogni tipo di amministrazione pubblica coinvolta: comuni, scuole, enti sanitari locali) per la raccolta e la valutazione dei piani di migrazione; pubblicazione dell'elenco delle PA ammesse a ricevere finanziamenti; la pubblicazione di tre bandi mirati è volta a consentire al Ministero dell'Innovazione Tecnologica e della Transizione Digitale di valutare le esigenze specifiche di ciascun tipo di amministrazione pubblica interessata.

T3 2024

§ migrazione di 4 083 PA locali verso ambienti cloud certificati e verifica di tutti i sistemi e dataset e delle applicazioni incluse in ciascun piano di migrazione.

Obiettivo:

T2 2026

§ 12.464 PA locali complessivamente migrate al cloud.

 

 

 

Dati ed interoperabilità (M1C1 I 1.3-4, 12, 18, 27)

646 Sovvenzioni

556 Piattaforma Digitale Nazionale Dati

90 Sportello digitale unico

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

L’investimento ha l’obiettivo di garantire la piena interoperabilità e la condivisione di informazione tra le PA secondo il principio dell’once only (“una volta per tutte”), evitando al cittadino di dover fornire più volte la stessa informazione a diverse amministrazioni.

Un primo progetto consiste nello sviluppo della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) (istituita dall’art. 50-ter del CAD) che consentirà alle amministrazioni di rendere disponibili le proprie informazioni attraverso interfacce digitali API Application Programming Interface consultabili da tutte le amministrazioni centrali e locali.

Un secondo progetto riguarda lo Sportello digitale unico (previsto dal regolamento (UE) 2018/1724) che consentirà l’armonizzazione tra gli Stati Membri e la digitalizzazione di procedure e servizi.

Traguardo:

T4 2022

§ piena operatività della PDND che deve consentire alle agenzie di:

- pubblicare le rispettive interfacce per programmi applicativi (API) sul catalogo API della piattaforma;

- redigere e firmare accordi sull'interoperabilità digitale;

- autenticare e autorizzare l'accesso alle API;

- convalidare e valutare la conformità al quadro nazionale in materia di interoperabilità.

T4 2024

§ almeno 400 API attuate dalle agenzie, pubblicate nel catalogo API e integrate nella PDND (settori sicurezza sociale e conformità fiscale)

Obiettivo:  

T4 2023

§ le 21 procedure amministrative prioritarie dello Sportello digitale unico di cui al regolamento (UE) 2018/1724 pienamente conformi ai requisiti di cui all’art. 6 del medesimo regolamento e accessibili on-line

T2 2026

§ almeno ulteriori 600 API (per un totale di 1.000) nella PDND nei seguenti settori:

- entro il 31.12.2025: procedure pubbliche quali assunzione, pensionamento, iscrizione a scuole e università (ad es., l'Anagrafe nazionale degli studenti e dei laureati e il Pubblico registro automobilistico)

- entro il 30.6.2026: welfare, gestione dei servizi di appalto, sistema informativo nazionale per i dati medici e le emergenze sanitarie (ad es., i registri dei pazienti e dei medici)

L’articolo 28 del D.L. 152/2021 prevede che le camere di commercio pongano a servizio delle imprese un servizio di collegamento telematico con la PDND, per consentire alle imprese stesse di effettuare controlli automatizzati e di acquisire certificati relativi ai propri fatti, stati e qualità.

Servizi digitali e esperienza dei cittadini
(M1C1 I 1.4-13, 23, 126, 127, 128, 140, 144, 145, 146, 148, 149, 150, 151)

2.013 (prestiti / Sovvenzioni) di cui:

§  613 (prestiti) miglioramento della qualità e dell'utilizzabilità dei servizi pubblici digitali

§  80 (prestiti) accessibilità dei servizi pubblici digitali

§  750 (prestiti) PagoPA e app IO

§  285 (prestiti) SPID CIE ANPR

§  245 (prestiti) Piattaforma notifiche digitali

§  40 Mobilità come servizio Sovvenzioni

A queste risorse si aggiungono 1.400 del Fondo complementare ex DL 59/2021

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

L'investimento ha l'obiettivo di sviluppare un'offerta integrata e armonizzata di servizi digitali all'avanguardia orientati ai cittadini, garantirne la diffusione generalizzata nell'amministrazione centrale come locale e migliorare l'esperienza degli utilizzatori.

La misura mira a:

§  migliorare l'esperienza dei servizi pubblici digitali, definendo modelli di erogazione dei servizi riutilizzabili che garantiscano requisiti di accessibilità completi (Investimento 1.4.1 - Esperienza dei cittadini - Miglioramento della qualità e dell'utilizzabilità dei servizi pubblici digitali)

§  migliorare l'accessibilità dei servizi pubblici digitali (Investimento 1.4.2 - Inclusione dei cittadini: miglioramento dell'accessibilità dei servizi pubblici digitali)

§  promuovere l'adozione dell'applicazione digitale per i pagamenti tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni (PagoPA) e l'adozione dell'applicazione "IO" quale punto di contatto digitale fondamentale tra i cittadini e l'amministrazione in linea con la logica dello "sportello unico" (Investimento 1.4.3 - Rafforzamento dell'adozione dei servizi della piattaforma PagoPA e dell'applicazione "IO")

§  promuovere l'adozione di piattaforme nazionali di identità digitale (Sistema Pubblico di Identità Digitale, SPID e Carta d'Identità Elettronica, CIE) e dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) (Investimento 1.4.4 - Rafforzamento dell'adozione delle piattaforme nazionali di identità digitale (SPID, CIE) e dell'Anagrafe nazionale (ANPR)

§  sviluppare una piattaforma unica per le notifiche (Investimento 1.4.5 - Digitalizzazione degli avvisi pubblici) (v. D.L. 31.5.2021, semplificazioni, art. 38, che semplifica alcuni aspetti della notifica digitale degli atti della PA)

§  promuovere l'adozione di paradigmi della mobilità come servizio (MaaS) nelle città metropolitane per digitalizzare i trasporti locali e fornire agli utenti un'esperienza di mobilità integrata dalla pianificazione dei viaggi ai pagamenti attraverso molteplici modi di trasporto (Investimento 1.4.6 - La mobilità come servizio per l'Italia. Quest'ultima misura è finanziata sulla base di un sostegno finanziario non rimborsabile).

Traguardo:

T4 2023

§ attuazione di 3 progetti pilota di Mobilità come servizio in città metropolitane tecnologicamente avanzate ciascuno con almeno 1.000 utenti volontari

§ 2.450 nuove PA adottano PagoPA e 2.700 AppIO; tutte le PA (anche quelle che già le hanno adottate) assicurano un aumento del 20% dei loro servizi integrati

§ almeno 800 tra PA centrali e comuni adottano la Piattaforma notifiche digitali fornendo avvisi digitali a cittadini e soggetti giuridici

T4 2024

§ 40% delle PA (comuni, scuole, enti assistenza sanitaria e patrimonio culturale) aderiscono al progetto / modello comune di siti web /componenti dei servizi

Obiettivo:

T1 2025

§ attuazione di ulteriori 7 progetti Mobilità come servizio (il 40% dei quali nel Mezzogiorno)

T2 2025

§ AgID fornirà sostegno a 55 pubbliche amministrazioni locali al fine di:

- fornire 28 esperti tecnici e professionali

- ridurre il numero di errori del 50 % su almeno 2 servizi digitali forniti da ciascuna amministrazione

- diffondere almeno 3 strumenti volti a riprogettare e sviluppare i servizi digitali più utilizzati di proprietà di ciascuna amministrazione e predisporre la relativa formazione

- assicurarsi che almeno il 50 % delle soluzioni accessibili tramite ICT sia a disposizione di tutti i lavoratori con disabilità.

T4 2025

§ 42,3 mln di cittadini con identità digitale valida sulla piattaforma nazionale

T1 2026

§ 16.500 PA adottano SPID o CIE

T2 2026

§ 80% delle PA aderiscono al progetto / modello comune di siti web / componenti dei servizi

§ 2.650 nuove PA adottano PagoPA e 7.100 AppIO, assicurando un aumento del 20% dei loro servizi integrati (l'obiettivo finale è disporre in media di 50 servizi per i comuni, 20 per le regioni, 20 per le autorità sanitarie e 15 per scuole e università)

§ almeno 6.400 tra PA centrali e comuni adottano la Piattaforma notifiche digitali fornendo avvisi digitali a cittadini e soggetti giuridici

L’art. 27 del D.L. 152/2021 ha introdotto alcune misure di semplificazione dei servizi digitali delle PA, in materia di ampliamento delle modalità di accesso al domicilio digitale, in materia di sistemi di pagamento elettronico e di Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR).

13 comuni capoluogo di città metropolitane hanno inviato la propria manifestazione di interesse a entrare a far parte dei primi tre progetti pilota di servizi Mobility as a Service for Italy (MaaS) Misura 1.4.6.

Cybersecurity (M1C1 I 1.5-5, 6, 7, 8, 9, 20, 21, 22)

623 (in Sovvenzioni) di cui

§  241 infrastruttura cyber;

§  231 strutture operative PNSC;

§  150 rafforzamento delle capacità difesa informatica di ministeri Interno e Difesa, Guardia di Finanza, Giustizia e Consiglio di Stato

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

L’investimento è volto alla creazione ed al rafforzamento delle infrastrutture legate alla protezione cibernetica del Paese a partire dalla attuazione della disciplina prevista dal Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica PSNC (su cui si veda infra).

L’intervento si articola in 4 aree principali:

§  rafforzamento dei presidi di front-line per la gestione degli alert e degli eventi a rischio verso la PA e le imprese di interesse nazionale;

§  consolidamento delle capacità tecniche di valutazione e audit della sicurezza dell'hardware e del software;

§  potenziamento del personale delle forze di polizia dedicate alla prevenzione e investigazione del crimine informatico;

§  implementazione degli asset e delle unità incaricate della protezione della sicurezza nazionale e della risposta alle minacce cyber.

Traguardo:

T4 2022

§ istituzione dell’Agenzia per la cibersicurezza nazionale - ACN (disposta con il D.L. 14 giugno 2021, n. 82) e adozione del relativo regolamento interno con DPCM

§ dispiego iniziale dei servizi nazionali di cibersicurezza con la definizione dell'architettura dell'intero ecosistema della cibersicurezza nazionale: un centro nazionale di condivisione e di analisi delle informazioni (ISAC), una rete di squadre di pronto intervento informatico (CERT), un HyperSOC nazionale, il calcolo ad alte prestazioni integrato dagli strumenti di intelligenza artificiale/apprendimento automatico (AI/ML) per analizzare gli incidenti di cibersicurezza di portata nazionale

§ avvio della rete di laboratori di selezione e certificazione della cibersicurezza

§ istituzione presso l'ACN di un'unità centrale di audit per quanto riguarda le misure di sicurezza PSNC e NIS

§ sostegno al potenziamento delle strutture di sicurezza: completamento di almeno cinque interventi per migliorare le strutture di sicurezza nei settori PSNC e delle reti e sistemi informativi (NIS) in particolare i settori dell'assistenza sanitaria, dell'energia e dell'ambiente

 

 

Obiettivo:

T4 2024

§ dispiego integrale dei servizi nazionali di cibersicurezza: attivazione delle squadre di pronto intervento informatico (CERT), la loro interconnessione con il team italiano di risposta agli incidenti di sicurezza informatica (CSIRT) e con il centro nazionale di condivisione e di analisi delle informazioni (ISAC) e l'integrazione di almeno 5 centri operativi di sicurezza (SOC) con l'HyperSOC nazionale, la piena operatività dei servizi di gestione dei rischi di cibersicurezza, compresi quelli per l'analisi della catena di approvvigionamento e i servizi di assicurazione contro i rischi informatici

§ completamento della rete di laboratori e dei centri per la valutazione e certificazione della cibersicurezza con l’attivazione di almeno 10 laboratori di screening e certificazione, dei due centri di valutazione (CV) e attivazione del laboratorio di certificazione UE

§ piena operatività dell'unità centrale di audit con almeno 30 ispezioni completate

Il D.L. 14 giugno 2021, n. 82 ha istituito l’Agenzia per la cibersicurezza nazionale – ACN. Il Governo ha approvato uno schema di DPCM recante regolamento di organizzazione e funzionamento dell'Agenzia e uno schema di DPCM recante regolamento del personale dell'Agenzia.

L'articolo 13 del D.L. 152/2021 autorizza il MIUR, entro il limite di spesa di 10 milioni di euro per l’anno 2021, ad acquisire, attraverso l’attivazione delle convenzioni Consip, servizi professionali di assistenza tecnica per la trasformazione digitale, il data management, la definizione di strategie e soluzioni per il cloud e per la cibersicurezza.

Digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali
(M1C1 I 1.6-11, 14, 15, 16, 25, 123, 124, 129, 130, 131, 132, 133, 134, 135, 136, 137, 138, 141, 142, 143, 152, 153, 154, 155)

611 (prestiti / Sovvenzioni) di cui:

§  296 INPS INAIL (prestiti);

§  140,5 Ministero giustizia (prestiti) e Consiglio di Stato (Sovvenzioni);

§  42,5 Ministero della difesa (prestiti);

§  107 Ministero dell’interno (prestiti);

§  25 Guardia di finanza (Sovvenzioni)

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

L'investimento ha l'obiettivo di ridisegnare e digitalizzare un insieme di processi, attività e servizi prioritari nelle grandi amministrazioni centrali per migliorare l'efficienza di tali amministrazioni e semplificare le procedure. Tra le amministrazioni centrali figurano: l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) e l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), il sistema giudiziario, il Ministero della Difesa, il Ministero dell'Interno e la Guardia di Finanza.

T4 2022

§ 35 servizi supplementari messi a disposizione sul nuovo sito dell’INPS One click by design (Prestazioni pensionistiche, Ammortizzatori sociali, Indennità di disoccupazione, Prestazioni d'invalidità, Rimborsi, Raccolta dei contributi da parte delle imprese, Servizi per i lavoratori agricoli, Servizi antifrode, anticorruzione e di trasparenza)

§ valutazione di almeno 4.250 dipendenti dell'INPS per quanto riguarda le competenze informatiche e le competenze certificate migliorate

T1 2023

§ pubblicazione del contratto per l’acquisto di 5 servizi professionali su 10 di scienza dei dati per la GdF

T4 2023

§ 800 mila atti giudiziari della giustizia amministrativa disponibili nel data warehouse

§ reingegnerizzazione di 7 procedure interne del Ministero dell’interno che possono essere interamente completate on-line

§ digitalizzazione di 3,5 mln di fascicoli giudiziari relativi agli ultimi 10 anni di processi civili di tribunali e corti d'appello e agli ultimi 10 anni di atti relativi a procedimenti di legittimità emessi dalla Corte di Cassazione.

§ inizio dell'esecuzione del contratto per la realizzazione di sei nuovi sistemi di conoscenza del data lake della giustizia

§ ulteriori 35 servizi supplementari messi a disposizione sul nuovo sito dell’INPS One click by design

§ portare da 29 a 53 i processi e servizi dell’INAIL reingegnerizzati per renderli pienamente digitalizzati

§ digitalizzazione di 15 procedure relative alla gestione del personale della Difesa partendo da una base di riferimento di 4 procedure già digitalizzate

§ raggiungere la cifra di 450 mila certificati di identità digitali rilasciati dal Ministero della difesa

§ migrazione iniziale di 10 applicazioni del Ministero della difesa non a missione critica verso una soluzione per una protezione completa delle informazioni mediante apertura dell'infrastruttura (S.C.I.P.I.O.)

 

Obiettivo:

T4 2023

§ valutazione di altri 4.250 dipendenti INPS per quanto riguarda competenze informatiche

§ sviluppo e realizzazione di portali web istituzionali e portali intranet per esigenze di comunicazione interna del ministero della difesa

T1 2024

§ acquisto di ulteriori 5 servizi professionali di scienza dei dati per la GdF

T2 2024

§ 2,5 mln di atti giudiziari della giustizia amministrativa disponibili nel data warehouse

T4 2024

§ digitalizzazione di ulteriori 5 procedure relative alla gestione del personale della Difesa

§ raggiungere la cifra di 750 mila certificati di identità digitali rilasciati dal Ministero della difesa (300 mila nuovi certificati)

§ migrazione finale di 4 di quattro applicazioni a missione critica e di undici applicazioni a missione non critica del Ministero della difesa verso una soluzione per una protezione completa delle informazioni mediante apertura dell'infrastruttura (S.C.I.P.I.O.)

T2 2025

§ progressiva diffusione delle nuove funzionalità dei sistemi informativi operativi della GdF per combattere la criminalità economica

T2 2026

§ reingegnerizzazione di 45 procedure interne complessive del Ministero dell’interno che possono essere interamente completati on-line (entro il 31.8.2026)

§ digitalizzazione di 10 mln di fascicoli giudiziari relativi agli ultimi 10 anni di processi civili di tribunali e corti d'appello e agli ultimi 10 anni di atti relativi a procedimenti di legittimità emessi dalla Corte di Cassazione.

§ realizzazione di sei nuovi sistemi di conoscenza del data lake della giustizia

§ raggiungere complessivamente 82 processi e servizi dell’INAIL reingegnerizzati per renderli pienamente digitalizzati

 

 

 

Competenze digitali di base (M1C1 I 1.7-24, 28)

195 (Sovvenzioni)

135 Rete di centri di facilitazione digitale

60 Servizio civile digitale

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

L’investimento mira a migliorare le competenze digitali dei cittadini anche al fine di superare il digital divide.

Tra le iniziative previste il potenziamento del Servizio Civile Digitale, avviato in via sperimentale nel 2021, che prevede il reclutamento di giovani che aiutino gli utenti ad acquisire competenze digitali di base.

Obiettivo:

T2 2025

§ almeno 1 mln di cittadini che partecipano ad iniziative di formazione promosse da enti no profit e volontari

T2 2026

§ almeno 2 mln di cittadini che partecipano ad iniziative di formazione promosse dai centri di facilitazione digitale.

Il 12 maggio 2021 è stato pubblicato l’avviso pubblico per formare 1.000 giovani al Servizio civile digitale.

Il D.L. 77/2021 (art. 38, co. 2-3) introduce il Sistema di gestione deleghe (SGD), che consente a coloro che non possiedono una identità digitale di delegare ad un altro soggetto l'accesso per proprio conto a servizi on-line. L’articolo 29 del D.L. 52/2021 istituisce il "Fondo per la Repubblica Digitale" alimentato dai versamenti effettuati dalle fondazioni bancarie e destinato a sostenere progetti volti ad accrescere le competenze digitali.

Riforma

Risorse

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Processo di acquisto ICT (M1C1 R 1.1-1)

----

I costi per la white list dei fornitori sono compresi nell'investimento 3. I costi per la creazione del portale digitale per gli appalti saranno sostenuti da fondi nazionali.

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

La riforma mira a razionalizzare e accelerare la procedura di appalto per le risorse ITC, semplificando e centralizzando i controlli, limitatamente agli acquisti del PNRR, eliminando le complessità richieste dalla legislazione italiana in aggiunta alla normativa europea.

Si prevedono in particolare:

§  una white list di fornitori certificati;

§  un percorso di approccio semplificato (fast track) per gli acquisiti ICT;

§  un portale digitale degli appalti.

Traguardo:

T4 2021

§  Adozione di un intervento legislativo nell’ambito del decreto-legge semplificazioni che preveda:

- il ricorso all’affidamento diretto degli appalti ICT

- l'interoperabilità tra le diverse banche dati gestite dagli organismi di certificazione che intervengono nel processo di verifica dei requisiti

- l'istituzione di un fascicolo virtuale dell'operatore economico.



Attuato dall’art. 53 del D.L. 31 maggio 2021, n. 77

Supporto alla trasformazione PA locali (M1C1 R 1.2-10)

155 (Sovvenzioni) di cui:

§  140 per assumere 250-300 esperti esterni;

15 per acquisti risorse strumentali.

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

La riforma definisce la governance necessaria per sostenere le PA centrali e locali nel campo della digitalizzazione per attuare le misure di cui agli investimenti 1-7 e anche per gli investimenti e le riforme nel settore della sanità digitale inclusi nella missione 6. Si prevede l'istituzione di un ufficio per la trasformazione digitale della PA. costituito da un pool temporaneo di risorse per le competenze tecnologiche che gestirà la migrazione e la negoziazione centralizzata di "pacchetti" di supporto esterno certificato.

Inoltre si prevede l'istituzione di una nuova società dedicata a Software development & operations management per sostenere l'aggiornamento digitale delle amministrazioni centrali.

Traguardo:

T4 2022

§  Istituzione dell'Ufficio per la trasformazione digitale della PA attraverso:

-    la pubblicazione del decreto-legge reclutamento (D.L. 80/2021)

-    la pubblicazione di un invito a manifestare interesse, la selezione degli esperti e il conferimento degli incarichi.

 

§  Istituzione della NewCo mediante:

-    autorizzazione di legge;

-    DPCM che autorizza la costituzione della società, che ne fissa gli obiettivi, il capitale sociale e la durata e ne nomina gli amministratori;

-    istituzione della società con atto notarile;

-    adozione dello statuto e dei regolamenti della società.

Il  D.L. 80/2021 (art. 10) prevede l’inserimento presso la struttura della Presidenza del Consiglio competente per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, fino al 31.12.2026, di un contingente massimo di 338 esperti per l’attuazione degli interventi di digitalizzazione previsto dal PNNR; prevede inoltre 67 assunzioni a tempo determinato presso l’AgID.

Cloud first e interoperabilità (M1C1 R 1.3-2)

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PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

La riforma ha l’obiettivo di semplificare e innovare il contesto normativo per facilitare gli interventi di digitalizzazione.

Si prevedono in particolare le seguenti misure:

§  introduzione di disincentivi per le amministrazioni che non avranno effettuato la migrazione al cloud entro un termine predefinito, in considerazione che la migrazione ridurrà i costi ICT delle amministrazioni;

§  revisione delle regole di contabilità che disincentivano la migrazione (al momento, infatti, la migrazione al cloud comporta di “tradurre” capex in opex).

§  semplificazione delle procedure per lo scambio di dati tra le amministrazioni, che attualmente richiedono documenti/autorizzazioni dedicati, per favorire una piena interoperabilità tra le PA

Traguardo:

T4 2021

1.     abolizione dell'obbligo di concludere accordi quadro per le amministrazioni che accedono alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (art. 39, co. 2, lett. a), n. 1)

2.     chiarimenti relativi agli aspetti della privacy; il trasferimento dei dati da un sistema informativo a un altro non modifica la titolarità dei dati e il loro trattamento (art. 39, co. 2, lett. a), n. 2)

3.     abrogazione dell'autorizzazione necessaria per l'accesso diretto ai dati (art. 39, co. 5, lett. a)

4.     introduzione della possibilità per l'AgID di disciplinare mediante i regolamenti relativi a Centri Elaborazione Dati (CED) e cloud i termini e i metodi con cui le pubbliche amministrazioni devono effettuare le migrazioni dei CE (art. 41, co. 2)

5.     introduzione di sanzioni da comminare in caso di mancato rispetto dell'obbligo di migrare verso il cloud (art. 41, co. 1).

 

 

Inoltre le misure normative devono ricomprendere provvedimenti di attuazione, in particolare il regolamento AGID relativo al Polo strategico nazionale (ex art. 33-septies DL 179/2012) e le linee guida AGID sull’interoperabilità (ex artt. 50 e 50-ter CAD).



Attuato dal D.L. 77/2021:

1.    art. 39, co. 2, lett. a), n. 1

2.    art. 39, co. 2, lett. a), n. 2

3.    art. 39, co. 5, lett. a)

4.    art. 41, co. 2

5.    (art. 41, co. 1

 

 


1.2 Competitività del sistema produttivo

 


Il tema dell’innovazione e competitività nel sistema produttivo, accompagnato da un trasversale intento di digitalizzazione delle attività produttive (e della PA) è oggetto di analisi nell’ambito della Componente 2 della Missione 1. La seconda componente viene suddivisa in Asse 1 (Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo) e Asse 2 (Migliorare il contesto imprenditoriale e la concorrenza).

Si tratta, complessivamente, di 17,2 miliardi di euro. Le misure previste nell'ambito di questa componente sono intese a colmare le lacune messe in luce dall'indice DESI (indice di digitalizzazione dell'economia e della società) 2020 per quanto riguarda la trasformazione digitale delle imprese e la connettività. Le raccomandazioni per l’Italia del 2019 e 2020 hanno sottolieanto con forza questa carenza del nostro sistema produttivo. Nessuna misura di questa componente arrecherà un danno significativo agli obiettivi ambientali. Nello specifico, questo implica che gli incentivi non possono riguardare alcune produzioni, in particolare quelle che attività connesse ai combustibili fossili, compreso l'uso a valle, e la creazione e gestione di rifiuti non compatibile con gli obiettivi comunitari.

In questo paragrafo, non si tiene conto delle risorse destinate – sempre nell’ambito della Missione 1 Componente 2 - alle reti ultraveloci (6,7 miliardi). Di queste verrà dato conto nel paragrafo dedicato alle politiche dei trasporti e telecomunicazioni.

 

La componente M1C2 intende raggiungere i seguenti obiettivi:

1)   supportare la transizione digitale del sistema produttivo con incentivi agli investimenti privati in beni capitali tecnologicamente avanzati (materiali e immateriali) nonché in ricerca, sviluppo e innovazione.

In particolare, questo obiettivo ha due focus principali:

§  potenziare la capacità di innovare delle imprese, in particolare delle PMI, favorendo anche il processo di integrazione in catene del valore globali;

§  stimolare gli investimenti per lo sviluppo e l'applicazione di tecnologie di frontiera essenziali per competere nei mercati globali (come Internet of Things, robotica, intelligenza artificiale, blockchain, cloud computing, edge computing, high-performance computing);

2)   aumentare gli investimenti nel settore della microelettronica, per sostenere la competitività delle imprese strategiche e salvaguardare l'occupazione qualificata;

3)   completare la rete di telecomunicazioni nazionale in fibra ottica e 5G su tutto il territorio nazionale territorio, principalmente per ridurre il digital divide (come detto, questo tema è affrontato nell’ambito delle politiche sulle infrastrutture e i trasporti);

4)   realizzare un piano nazionale per l'economia spaziale a sostegno della transizione digitale e verde e della resilienza dell'Unione;

5)   promuovere l'internazionalizzazione delle imprese, quale strumento di ripresa e resilienza del sistema produttivo, visto il tradizionale orientamento italiano all'export e il ruolo strategico svolto dalle imprese esportatrici;

6)   rafforzare le filiere produttive italiane facilitando l'accesso ai finanziamenti.

L'obiettivo finanziato nell'ambito del PNRR della trasformazione digitale delle imprese, perseguito incentivando gli investimenti privati in beni e attività a sostegno della digitalizzazione, fa parte del più ampio Piano Transizione 4.0. Nella componente M1C2, qui in esame, uno specifico programma di investimento è finalizzato a sostenere gli incentivi fiscali Transizione 4.0, cui sono destinate 13,38 miliardi di risorse NGEU (sovvenzioni). A tali risorse, si aggiungono ulteriori 5,08 miliardi di euro finanziati dal Fondo nazionale investimenti complementari (la cui funzione è appunto quella di integrare, con risorse nazionali, gli interventi del PNRR), ai sensi di quanto previsto dal D.L. n. 59/2021.

Il disegno del Piano di Transizione 4.0 mira a incentivare la trasformazione digitale delle imprese italiane. Lo fa tenendo conto anche dell'impatto dei precedenti incentivi fiscali. È una componente essenziale di una più ampia strategia, che prevede azioni intraprese sia dal lato dell'offerta - supportando lo sviluppo del settore high-tech e il rafforzamento del legame tra il sistema di ricerca e la base industriale - e dal lato della domanda, attraverso incentivi agli investimenti in tecnologie. Pertanto, il Piano Transizione 4.0 e la Missione 4, componente 2 (Dalla ricerca all’impresa) devono essere visti come complementari.

Come riportato nei documenti dello scorso aprile, la missione 1 nel suo complesso è determinata a provocare un aumento del Pil stimato in 0,8 punti percentuali rispetto allo scenario base nel triennio finale, con un maggior contributo dovuto alla componente 2, qui in esame, per effetto degli investimenti attivati dal programma Transizione 4.0, dell’infrastrutturazione delle reti banda ultra-larga e 5G e delle politiche industriali di filiera. Tutti questi investimenti hanno un elevato impatto diretto e indiretto sugli altri settori dell’economia.

L’impatto sull’occupazione è stimato pari allo 0,3% (+0,4% di occupazione femminile e + 0,3% di occupazione giovanile al 2026).

Il Governo ha affermato che verrà istituito un comitato scientifico composto da esperti del Ministero dell'Economia e delle Finanze, del Ministero dello Sviluppo economico e della Banca d'Italia per valutare l'impatto economico del Piano transizione 4.0.

 

L’investimento Tecnologie satellitari ed economia spaziale è poi specificamente volto a potenziare i sistemi di osservazione della terra per il monitoraggio dei territori e dello spazio extra-atmosferico e a rafforzare le competenze nazionali nella space economy. Il Piano Nazionale include diverse linee d’azione: Osservazione della Terra, Space Factory, Accesso allo Spazio, In-Orbit Economy, Downstream.

Si stima che, entro il 2026, verrà generato un volume totale di nuovi posti di lavoro pari a circa 1.600 nuove assunzioni, corrispondente ad un aumento di circa il 20% dei dipendenti del settore spaziale in Italia.

Le risorse stanziate dal PNRR copriranno una quota degli investimenti definiti per queste linee di intervento.

La quota che grava sul PNRR è pari a 1,49 miliardi, cui si aggiungono ulteriori 0,8 miliardi di euro finanziati dal Piano Complementare.

 

Il decreto del Ministero dell’Economia del 6 agosto 2021 pubblicato il 24 settembre in Gazzetta ufficiale dispone la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari e l’individuazione di traguardi e obiettivi semestrali.

Il D.M. ha assegnato alla titolarità del Ministero dello sviluppo economico l’investimento Transizione 4.0 (M1C2-I.1). Il MISE è altresì titolare dell’investimento finalizzato alla competitività e resilienza delle filiere produttive (M1C2-I.5.2) e su quello relativo al sistema della proprietà industriale (M1C2- I.6), con l’annessa Riforma.

Alla titolarità della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Programmazione Economica (DIPE) appartiene l’investimento relativo alle Tecnologie satellitari e all’economia spaziale.

Alla titolarità del Ministero dell’economia e finanze è attribuito l’investimento relativo all’Innovazione e tecnologia nella microelettronica (M1C2- I.2);

Alla titolarità del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI) l’investimento inerente il Rifinanziamento e la ridefinizione del Fondo 394/81 a sostegno dell’internazionalizzazione delle PMI gestito da SIMEST (M1C2- I.5.1).

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, gli interventi e il quadro finanziario per l’attuazione degli stessi, con i relativi soggetti competenti.


(milioni di euro)

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M1C2

1. Investimento
Transizione 4.0 (M1C2-I.1)
di cui:

13.381
(sovvenzioni)
di cui:

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

T4 2021 (T)

T2 2024 (O)

T2 2025 (O)

M1C2

1.1.1. Credito d'imposta per i beni strumentali 4.0 (M1C2-I.1.1)

8.867,96
(sovvenzioni)

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

 

M1C2

1.1.2 Credito d'imposta (immateriali non 4.0) (M1C2-I.1.2)

1.913,9
(sovvenzioni)

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

 

M1C2

1.1.3 Crediti d'imposta per beni immateriali tradizionali (M1C2-I.1.3)

290,8
(sovvenzioni)

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

 

M1C2

1.1.4: Credito d'imposta per R&D&I (M1C2-I.1.4)

2.008,34
(sovvenzioni)

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

 

M1C2

1.1.5: Credito d'imposta per formazione(M1C2-I.1.5)

300
(sovvenzioni)

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

 

M1C2

2. Investimento
Innovazione e tecnologia nella

Microelettronica (M1C2- I.2)

340
(prestiti)

Ministero dell'Economia e delle Finanze -

Dipartimento tesoro (MEF)

T2 2026 (O)

M1C2

4. Tecnologie satellitari ed economia spaziale
di cui:

1.487
(prestiti)
di cui:

PCM - Dipartimento Programmazione

Economica (DIPE)/Agenzia spaziale Italiana

 

M1C2

4.1. SatCom (M1C2- I.4.1)

385

PCM - Dipartimento Programmazione

Economica (DIPE)/Agenzia spaziale Italiana

T2 2023(T)

M1C2

4.2 Osservazione della Terra (M1C2-I.4.2)

417

PCM - Dipartimento Programmazione

Economica (DIPE)/Agenzia spaziale Italiana

T2 2023(T)

T2 2026 (O)

T2 2026 (O)

M1C2

4.3 Space Factory (M1C2-I.4.3)

235

PCM - Dipartimento Programmazione

Economica (DIPE)/Agenzia spaziale Italiana

T2 2023(T)

T2 2026 (O)

M1C2

4.44.2 In-Orbit Economy (M1C2-I.4.2)

450

PCM - Dipartimento Programmazione

Economica (DIPE)/Agenzia spaziale Italiana

T2 2023(T)

T2 2026 (O)

M1C2

5. Investimento
Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione (M1C2- I.5)

di cui:

1.950
(prestiti)

Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI) e Ministero dello sviluppo economico (MISE)

Cfr. infra

M1C2

5.1. Rifinanziamento e ridefinizione del Fondo 394/81 gestito da SIMEST (M1C2- I.5.1)

1.200
(prestiti)

Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI)

T3 2021(T)

T4 2021(O)

M1C2

5.2 Competitività e resilienza delle filiere produttive (M1C2-I.5.2)

750
(prestiti)

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

T1 2022 (T)

T4 2023(T)

M1C2

6. Investimento
Sistema della proprietà industriale (M1C2- I.6)

30

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

T4 2025 (O)

 

 

 

 

 

M1C2

Riforma del sistema della Proprietà industriale (M1C2-R 5)

-

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

T4 2023 (T)

M1C2

Leggi annuali sulla concorrenza (M1C2-R 6-14)

 

PCM –Segretariato generale

T4 2022 (T)

T4 2023 (T)

T4 2024 (T)

T4 2025 (T)

 


Quanto alle iniziative normative già adottate e a quelle in corso di definizione, il disegno di legge annuale sulla concorrenza 2021, approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 novembre 2021, è in via di presentazione alle Camere. Il PNNR si pone come traguardo la sua approvazione entro il 2022.

 

Relativamente agli incentivi fiscali Transizione 4.0, la legge di bilancio 2021 (L. n. 178/2020, articolo 1, commi 1051-1067) ha disposto:

Il rafforzamento costituisce attuazione degli obiettivi di rilancio della competitività, della transizione ecologica e della sostenibilità ambientale perseguiti dalla linea di investimento M1C2-I.1.

Si rammenta infatti come, durante le comunicazioni sugli esiti del Consiglio Ecofin del 6 ottobre e del 4 novembre 2020, rese il 19 novembre dinanzi alle Commissioni riunite 6a e 14a del Senato, il Ministro dell'economia e delle finanze pro tempore Gualtieri avesse precisato l'opportunità, in attesa che le risorse del programma Next Generation EU (NGEU) fossero rese disponibili, di favorire da subito l'avvio di alcuni progetti destinati ad essere inclusi nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, al tempo in fase di predisposizione, quali appunto la linea di investimento inerente il potenziamento e l'estensione temporale delle misure fiscali di Transizione 4.0 - stanziando, nel bilancio dello Stato 2021, apposite somme. E' stato dunque costituito un "Fondo di rotazione per l'attuazione del Next generation EU-Italia", dotato di risorse nazionali a titolo di anticipazione rispetto ai contributi di futura provenienza europea, da utilizzare dopo l'approvazione del PNRR, intervenuta il 13 luglio 2021. Come già accennato sopra, le risorse stanziate a titolo di anticipazione dalla legge di bilancio sono state poi modificate dal successivo D.L. n. 59/2021. Tale decreto legge ha rideterminato, in ragione delle interlocuzioni intervenute con le istituzioni europee, la quota di Transizione 4.0 da ascrivere al programma NGEU e la quota da ascrivere al Piano nazionale per gli investimenti complementari, finalizzato ad integrare, con risorse nazionali, gli interventi del PNRR (cfr. relativo dossier sul D.L. 59/2021 – A.C. 3166, parte II, “Profili finanziari”.

Ricordiamo che il PNRR indica il 31 dicembre 2021 quale data (traguardo/milestone) entro la quale adottare gli atti giuridici per mettere a disposizione dei potenziali beneficiari i crediti di imposta e istituire il Comitato scientifico.

Al riguardo, con tre decreti direttoriali del 6 ottobre 2021 è stato approvato il modello di comunicazione dei dati e delle altre informazioni riguardanti l’applicazione del:

-      credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, il decreto è disponibile qui;

-      del credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, attività di innovazione tecnologica e attività di design e ideazione estetica, il decreto è disponibile qui;

credito d’imposta per le spese di formazione 4.0, il decreto è disponibile qui.

 

Di seguito, in forma tabellare, le risorse, in milioni di euro, destinate ai singoli investimenti presenti nella Missione 1, afferenti al sistema produttivo.

 

Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono.


 

Investimento

Risorse

Amministrazione Titolare

Intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

1. Investimento
Transizione 4.0 M1C2-I.1.1-3-5
di cui:

13.381
Sovvenzioni

 

Di cui

Progetti in essere:

3.094,9

 

Nuovi progetti:

10.286,1

 

Il Fondo complementare stanzia 5.008 milioni per questo investimento

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

Il Piano Transizione 4.0 si basa su misure di incentivazione fiscale incluse tese ad aumentare la produttività, la competitività e la sostenibilità delle imprese italiane.

Il Piano costituisce un’evoluzione del precedente programma Industria 4.0, introdotto nel 2017.

Nel dettaglio la misura consiste nel riconoscimento di tre tipologie di crediti di imposta alle imprese che investono in:

a) beni capitali;

b) ricerca, sviluppo e innovazione; e

c) attività di formazione alla digitalizzazione e di sviluppo delle relative competenze.

Queste misure sono sinergiche con gli interventi dedicati a ricerca applicata, innovazione e collaborazione ricerca-impresa descritte nella Componente 4 della Missione 2.

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore degli atti giuridici per mettere i crediti d'imposta Transizione 4.0 a disposizione dei potenziali beneficiari e istituzione del comitato scientifico

Traguardo: T2 2024

Crediti d'imposta Transizione 4.0 concessi alle imprese sulla base delle dichiarazioni dei redditi presentate nel periodo 2021-2022 (almeno 69.900)

Obiettivo: T2 2025

Crediti d'imposta Transizione 4.0 concessi alle imprese sulla base delle dichiarazioni dei redditi presentate nel periodo 2021-2023 (almeno 117.700)

 

 

La legge di bilancio 2021 (L. n. 178/2020, articolo 1, commi 1051-1067) ha disposto:

·       l'estensione, fino al 31 dicembre 2022, del credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, con un potenziamento ed una diversificazione delle aliquote agevolative ed una estensione delle spese ammissibili

·  l'estensione fino all'anno 2022 e la rideterminazione in aumento delle percentuali entro le quali è riconosciuto il credito di imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività innovative a supporto della competitività delle imprese

·  la proroga al 2022 del credito d'imposta in formazione 4.0 (cfr. paragrafi successivi).

Il rafforzamento costituisce attuazione degli obiettivi di rilancio della competitività, della transizione ecologica e della sostenibilità ambientale perseguiti dalla linea di investimento M1C2-I.1.

Si rammenta infatti come, durante le comunicazioni sugli esiti del Consiglio Ecofin del 6 ottobre e del 4 novembre 2020, rese il 19 novembre dinanzi alle Commissioni riunite 6a e 14a del Senato, il Ministro dell'economia e delle finanze pro tempore Gualtieri avesse precisato l'opportunità, in attesa che le risorse del programma Next Generation EU (NGEU) fossero rese disponibili, di favorire da subito l'avvio di alcuni progetti destinati ad essere inclusi nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, al tempo in fase di predisposizione, quali appunto la linea di investimento inerente il potenziamento e l'estensione temporale delle misure fiscali di Transizione 4.0 - stanziando, nel bilancio dello Stato 2021, apposite somme. E' stato dunque costituito un "Fondo di rotazione per l'attuazione del Next generation EU-Italia", dotato di risorse nazionali a titolo di anticipazione rispetto ai contributi di futura provenienza europea, da utilizzare dopo l'approvazione del PNRR, intervenuta il 13 luglio 2021. Come già accennato sopra, le risorse stanziate a titolo di anticipazione dalla legge di bilancio sono state poi modificate dal successivo D.L. n. 59/2021. Tale decreto legge ha rideterminato, in ragione delle interlocuzioni intervenute con le istituzioni europee, la quota di Transizione 4.0 da ascrivere al programma NGEU e la quota da ascrivere al Piano nazionale per gli investimenti complementari, finalizzato ad integrare, con risorse nazionali, gli interventi del PNRR (cfr. relativo dossier sul D.L. 59/2021 – A.C. 3166, parte II, “Profili finanziari”.

Ricordiamo che il PNRR indica il 31 dicembre 2021 quale data (traguardo/milestone) entro la quale adottare gli atti giuridici per mettere a disposizione dei potenziali beneficiari i crediti di imposta e istituire il Comitato scientifico. Al riguardo, con tre decreti direttoriali del 6 ottobre 2021 è stato approvato il modello di comunicazione dei dati e delle altre informazioni riguardanti l’applicazione del:

-       credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, il decreto è disponibile qui;

-       del credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, attività di innovazione tecnologica e attività di design e ideazione estetica, il decreto è disponibile qui;

credito d’imposta per le spese di formazione 4.0, il decreto è disponibile qui

 

1.1.1. Credito d'imposta per i beni strumentali 4.0 M1C2-I.1.1

8.867,96
Sovvenzioni

Progetti in essere:

2551

 

Nuovi progetti: 6.316,96

 

 

 

 

 

1.1.2 Credito d'imposta (immateriali non 4.0) M1C2-I.1.2

1.913,9
Sovvenzioni

Progetti in essere:

543,9

Nuovi progetti: 1.370

 

 

 

 

 

1.1.3 Crediti d'imposta per beni immateriali tradizionali M1C2-I.1.3

290,8
Sovvenzioni

Nuovi progetti: 290,8

 

 

 

 

1.1.4: Credito d'imposta per R&D&I M1C2-I.1.4

2.008,34

Sovvenzioni

Nuovi progetti: 2.008,34

 

 

 

 

1.1.5: Credito d'imposta per formazione

M1C2-I.1.5

300

Sovvenzioni

Nuovi progetti: 300

 

 

 

 

2. Investimento
Innovazione e tecnologia nella

Microelettronica M1C2- I.2-15

340

Prestiti

Nuovi progetti: 340

Ministero dell'Economia e delle Finanze -

Dipartimento tesoro (MEF)

L'obiettivo di questo intervento è lo sviluppo della filiera strategica della microelettronica investendo nei substrati di carburo di silicio, necessario per la produzione di dispositivi di potenza ad alte prestazioni. Dall'investimento, in linea con le norme vigenti in materia di aiuti di Stato, ci si attende un impatto positivo sull'occupazione (700 posti di lavoro).

 

Obiettivo: T2 2026

Capacità produttiva di substrati di carburo di silicio (almeno 374.400 semiconduttori)

 

4. Tecnologie satellitari ed economia spaziale
di cui:

1.487
Prestiti


 

Nuovi progetti: 1.487

 

Il Fondo complementare stanzia 800 milioni per questo investimento

PCM - Dipartimento Programmazione Economica (DIPE) in collaborazione con Agenzia Spaziale Italiana (ASI)

 

L’investimento non ha obiettivi né implicazioni militari o di difesa.

L'obiettivo dell'investimento è sviluppare connessioni satellitari in vista della transizione digitale e verde e contribuire allo sviluppo del settore spaziale. L'investimento ha anche l'obiettivo di abilitare servizi come le comunicazioni sicure e le infrastrutture di monitoraggio per diversi settori dell'economia e, a tal fine, comprende sia upstream (servizi di lancio, produzione e gestione di satelliti e infrastrutture) sia downstream (generazione di prodotti e servizi).

L'investimento contempla i seguenti quattro progetti:

 

Traguardo: T2 2023

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per progetti spaziali e di tecnologie satellitari

 

Obiettivo: T2 2026

Messa in servizio di telescopi terrestri, centro operativo SST, Space Factory e dimostratore di propulsione a propellente liquido.

Di seguito l’articolazione degli obiettivi con riferimento ai sub-investimento previsti.

.

 

4.1. SatCom M1C2- I.4.1

385

Prestiti Nuovi progetti: 345

 

 

Questo intervento consiste in:

-  attività a monte:

-   progettazione e sviluppo di: Internet of Things basato su piccoli satelliti; una missione di comunicazione quantistica basata sugli attuali sviluppi prototipali per consentire lo sviluppo di tecnologie di telecomunicazioni fotoniche; potenziamento delle infrastrutture esistenti;

-  attività a valle:

-   la progettazione, sviluppo e gestione di un hub e piattaforme per la fornitura di servizi satcom.

Obiettivo: T2 2026

Realizzazione di almeno altre due costellazioni o prove di fattibilità (PoC) delle costellazioni nell'ambito delle iniziative SatCom e di Osservazione della Terra.

 

 

4.2 Osservazione della Terra M1C2-I.4.2

417

Prestiti

Nuovi progetti: 417

 

 

L’intervento consiste in:

-  attività a monte:

-   progettazione e lo sviluppo di una costellazione per il telerilevamento (Synthetic Aperture Radar - SAR) e l'approvvigionamento di lanci focalizzati sul monitoraggio di terra, mare e atmosfera;

-  attività a valle:

-   realizzazione nel Mezzogiorno di un incubatore di applicazioni e servizi di osservazione e la realizzazione del Progetto CyberItaly che prevede la realizzazione di una replica digitale del Paese.

Obiettivo: T2 2026

Fornitura alla PA di almeno altri otto servizi resi possibili da iniziative spaziali sostenute: servizio e monitoraggio marittimo-costiero; servizi di qualità dell'aria, di movimento terra, monitoraggio della copertura dei servizi e dell’uso del suolo, idrometeorologico, di risorse idriche, di emergenza e di sicurezza.

Messa in servizio di un centro operativo di sorveglianza dello spazio e tracciamento (SST).

 

4.3 Space Factory M1C2-I.4.3

235

Prestiti

Nuovi progetti: 235

 

 

L’intervento è costituito da due sottoprogetti:

-  Space Factory 4.0, che prevede la progettazione e la costruzione di strutture di fabbricazione digitale, assemblaggio e collaudo per piccoli satelliti e l'implementazione di un sistema cyberfisico di produzione e gemellaggio digitale satellitare;

-  Accesso allo spazio, che prevede la ricerca, sviluppo e prototipazione per la realizzazione di tecnologie verdi per la futura generazione di propulsori e lanciatori, compresa la dimostrazione in volo di tecnologie selezionate.

Obiettivo: T2 2026

Realizzazione di una Space factory e messa in servizio di una dimostrazione di propulsione a propellente liquido per la nuova generazione di lanciatori

 

4.44.2 In-Orbit Economy M1C2-I.4.2

450

Prestiti

Nuovi progetti:

450

 

L’intervento consiste nell'implementazione di un dimostratore per le tecnologie di servizio in orbita per l'interoperabilità in orbita, l'aumento della capacità nazionale di sorveglianza e tracciamento spaziale comprendente una rete di sensori a terra per l'osservazione e il tracciamento dei detriti spaziali, la progettazione, sviluppo, commissioning di asset per l'acquisizione e gestione ed erogazione del servizio dati a supporto delle attività di Space Traffic Management.

Obiettivo: T2 2026

Messa in servizio di almeno 3 telescopi ad alte prestazioni in grado di identificare oggetti spaziali.

 

 

5. Investimento
Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione

M1C2- I.5-26-29

di cui:

1.950

Prestiti

Nuovi progetti:

1.200

 

 

 

 

 

 

5.1. Rifinanziamento e ridefinizione del Fondo 394/81 gestito da SIMEST M1C2- I.5.1

1.200

Prestiti

Nuovi progetti:

1.200

Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI)

Il Fondo 394/81, gestito da SIMEST, fornisce supporto finanziario alle imprese, in particolare per le piccole e medie imprese, per sostenere la loro internazionalizzazione attraverso vari strumenti come programmi di accesso ai mercati esteri e sviluppo dell'e-commerce.

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore del rifinanziamento del Fondo 394/81 e adozione della politica di investimento.

Obiettivo: T4 2021

Almeno 4.000 imprese finanziate.

L’articolo 11 del decreto-legge n. 121 del 2021 ha rifinanziato per 1.200 milioni il Fondo 394 del 1981, attribuendo 800 milioni       alla Sezione Prestiti e 400 milioni alla Sezione Contributi.

5.2 Competitività e resilienza delle filiere produttive M1C2-I.5.2-28-29

750

Prestiti

Nuovi progetti:

750

Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE)

L’intervento consiste nel sostegno finanziario alle imprese, attraverso lo strumento del contratto di sviluppo, per progetti legati alle principali catene del valore strategiche, quali programmi di sviluppo industriale, programmi di sviluppo a tutela dell'ambiente, mobilità sostenibile e attività turistiche.

Gli interventi di cui sopra devono essere condotti secondo politiche di investimento in linea con gli obiettivi del Regolamento (UE) 2021/241, anche in relazione all'applicazione del principio di 'Non arrecare danno significativo', come ulteriormente specificato nel 'Non arrecare danno significativo'

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore di un decreto comprendente la politica di investimento dei Contratti di Sviluppo

Obiettivo: T4 2022

Contratti di Sviluppo firmati (almeno 40)

 

 

 

6. Investimento
Sistema della proprietà industriale M1C2- I.6 5

30

Prestiti

Nuovi progetti:

30

Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE)

L'investimento ha come obiettivo quello di garantire il sostegno finanziario per gli strumenti per la valorizzazione dei titoli di proprietà intellettuale. Verrà dato supporto all'accesso a servizi di consulenza specialistica e saranno promossi strumenti per la valutazione economica dei titoli di proprietà intellettuale. Lo scopo è quello di valorizzare i risultati della ricerca pubblica attraverso la promozione dei brevetti, rafforzando di conseguenza le reti locali di assistenza alle imprese.

La misura comprende un sostegno finanziario per progetti di imprese e organismi di ricerca concernenti la proprietà industriale, come misure relative ai brevetti (Brevetti+), progetti PoC (Proof of Concept) e il potenziamento degli uffici per il trasferimento tecnologico (TTO).

Obiettivo: T4 2025

Progetti sostenuti da opportunità di finanziamento connesse alla proprietà industriale (almeno 254)

 

 

 


 

Riforma

Risorse

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Riforma del sistema della proprietà industriale

(M1C2-R I-4)

 

300

Prestiti

 

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

Il nuovo decreto legislativo deve modificare il codice della proprietà industriale italiano (decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30) e disciplinare almeno: i) la revisione del quadro normativo per rafforzare la protezione dei diritti di proprietà industriale e semplificare le procedure,

ii) il rafforzamento del sostegno alle imprese e agli istituti di ricerca,

iii) il miglioramento dello sviluppo di abilità e competenze,

iv) l'agevolazione del trasferimento di conoscenze e

v) il rafforzamento della promozione dei servizi innovativi.

Traguardo: T4 2023 (T)

Entrata in vigore di un decreto legislativo di riforma del codice della proprietà industriale e pertinenti strumenti attuativi

 

 

Leggi annuali sulla concorrenza

(M1C2-R 2-7-14)

 

-

PCM –Segretariato generale

La legge annuale sulla concorrenza dovrà trattare i seguenti temi:

§  Legge annuale 2021

o  sviluppo delle reti di telecomunicazione nelle aree ancora prive di copertura;

o  rilascio di concessioni per la gestione di porti;

o  concessioni di grande derivazione idroelettrica (legge annuale 2021 ovvero altro provvedimento da adottare entro il 2022);

o  gare in materia di concessioni di distribuzione del gas naturale;

o  testo unico in materia di servizi pubblici, soprattutto locali, che assicuri – anche nel settore del trasporto pubblico locale – un ricorso più responsabile da parte delle amministrazioni al meccanismo dell’in house providing (legge annuale 2021 ovvero altro provvedimento da adottare entro il 2022);

o  modalità e criteri più trasparenti nel sistema di accreditamento con riguardo all’erogazione dei servizi a livello regionale, in ambito sanitario

o  in relazione alla gestione dei rifiuti, rafforzare efficienza e dinamismo concorrenziale;

o  rafforzare la diffusione delle energie rinnovabili;

o  potenziare il contrasto al potere economico di imprese operanti in più mercati, valorizzando il raccordo tra Commissione europea e autorità nazionale di concorrenza;

o  adeguare la disciplina sul sistema di vigilanza e sulla conformità dei prodotti.

o  in materia di servizi pubblici locali, rafforzare la concorrenza nei contratti di servizio pubblico locale, in particolare per rifiuti e trasporti pubblici locali, anche rivedendo i meccanismi di incentivazione delle aggregazione tra Comuni in ambiti ottimali),

§  legge annuale 2022:

o  piani di sviluppo della rete per l’energia elettrica;

o  concessioni di grande derivazione idroelettrica (obiettivo comune alla legge annuale del 2021);

o  passaggio consapevole e trasparente al mercato libero da parte della clientela domestica e delle micro-imprese (obiettivo da realizzare con la legge annuale o altro provvedimento prima del 2023)

§  legge annuale 2023

gare competitive per gli affidamenti di concessioni autostradali (obiettivo comune alla legge annuale o altro provvedimento del 2024).

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore della legge annuale sulla concorrenza 2021

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore di tutti gli strumenti attuativi e di diritto derivato (se necessario) in materia di energia.

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore di tutti gli strumenti attuativi (anche di diritto derivato, se necessario) per l'effettiva attuazione e applicazione delle misure derivanti dalla legge annuale sulla concorrenza 2021.

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore della legge annuale sulla concorrenza 2022.

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore di tutti gli strumenti attuativi (anche di diritto derivato, se necessario) per l'effettiva attuazione e applicazione delle misure derivanti dalla legge annuale sulla concorrenza 2022.

Traguardo: T4 2024

Entrata in vigore della legge annuale sulla concorrenza 2023.

Traguardo: T4 2024

Entrata in vigore di tutti gli strumenti attuativi (anche di diritto derivato, se necessario) per l'effettiva attuazione e applicazione delle misure derivanti dalla legge annuale sulla concorrenza 2023.

Traguardo: T4 2025

Entrata in vigore della legge annuale sulla concorrenza 2024.

Obiettivo: T4 2025

Installazione di milioni di contatori intelligenti di seconda generazione.

 

Il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 4 novembre 2021, ha approvato il disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021.

Si tratta di uno dei principali obiettivi presi dal governo nel PNRR, con il quale si è impegnato ad affrontare – entro la fine dell’anno – norme sui seguenti settori:

·     servizi pubblici locali;

·     energia;

·     trasporti;

·     rifiuti;

·     avvio di un’attività imprenditoriale;

·     vigilanza del mercato.

Il disegno di legge ha come finalità:

·     promuovere lo sviluppo della concorrenza, anche al fine di garantire l’accesso ai mercati di imprese di minori dimensioni;

·     rimuovere gli ostacoli regolatori, di carattere normativo e amministrativo, all’apertura dei mercati;

·     garantire la tutela dei consumatori.

Il testo interviene

·       sulla rimozione delle barriere all’entrata dei mercati (trasparenza e mappatura delle concessioni, concessione dei servizi portuali, concessione di distribuzione del gas naturale, concessioni idroelettriche);

·       sui servizi pubblici locali (trasporto pubblico locale);

·       su energia e sostenibilità ambientale (centraline elettriche, gestione dei rifiuti);

·       sulla tutela della salute (accreditamento delle strutture sanitarie private, distribuzione all’ingrosso di medicinali, farmaci generici, prezzo di rimborso, dirigenti medici);

·       sullo sviluppo delle infrastrutture digitali (infrastrutture di nuova generazione, servizi in abbonamento offerti da terzi);

·       sulla rimozione degli oneri e la parità di trattamento tra gli operatori (revisione dei procedimenti amministrativi, semplificazione dei controlli sulle attività economiche, assicurazioni, rafforzamento dei poteri di antitrust enforcement).


1.3 Sanità e politiche sociali

 


Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) affronta in modo integrato le politiche sociali e sanitarie che si indirizzano marcatamente agli interventi nel macro-ambito dell’assistenza socio-sanitaria territoriale con il potenziamento del supporto delle tecnologie digitali ed il rafforzamento del personale dei servizi sociali, da una parte, e medico-sanitario, dall’altra.

Le politiche pubbliche individuate possono essere raggruppate in due macro ambiti di seguito esaminati: l’assistenza sociale e socio-sanitaria e l’innovazione tecnologica e digitale del SSN, formazione e ricerca sanitaria.

Le risorse finanziarie previste per l’attuazione degli interventi del (PNRR) sono assegnate alle singole Amministrazioni titolari degli interventi, come indicato dal  D.M. Economia e finanze del 6 agosto 2021, (Tabella A), di cui si dà conto nelle tabelle seguenti che individuano traguardi ed obiettivi delle politiche di interesse.

1.3.1 Assistenza sociale e socio-sanitaria

L’approccio integrato tra le politiche sociali e sanitarie è evidenziato in particolare dal collegamento tra alcuni investimenti della Missione 5 "Inclusione e Coesione" Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore” e gli investimenti e progetti di riforma proposti dalla Missione 6Sanità Componente 1 “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza territoriale sanitaria”.

In questi due ambiti, l’attuazione degli interventi è attribuita in prevalenza, rispettivamente al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero della salute, in collaborazione con le Regioni e gli enti locali. Una terza amministrazione titolare dell’attuazione è rappresentata dal Ministero per il Sud e la Coesione territoriale nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree interne (SNAI), per il rafforzamento della dotazione di servizi sociali e sanitari nelle aree del Mezzogiorno e in quelle marginalizzate, per aumentare l’attrattività dei territori a maggior rischio di deprivazione materiale e spopolamento.

 

All’interno della Missione 5, la Componente 2 - di interesse per le politiche sociali - indica l’intervento definito da progetti per attuare l’Investimento 1 “Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale” rivolto ai seguenti obiettivi per la cui attuazione sono previsti 1,45 miliardi di euro:

1)     sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti con l’obiettivo entro il primo trimestre 2026 che almeno l'85% dei distretti sociali sull’intero territorio nazionale - attualmente sono circa 600 - abbia completato uno degli interventi indicati (M5C2- 5 e 6);

2)     definizione dei percorsi di autonomia per persone con disabilità con l’obiettivo, entro il primo trimestre 2026, di portare a regime i progetti avviati con almeno 5.000 persone con disabilità in condizione di beneficiare del rinnovo dello spazio domestico e/o della fornitura di dispositivi ICT (tecnologia della informazione e comunicazione) (M5C2- 7 e 8);

3)     Housing temporaneo e cd. stazioni di posta per l’ospitalità di persone senza fissa dimora con l’obiettivo, entro il primo trimestre 2026, di portare almeno 25.000 persone che vivono in condizioni di grave deprivazione materiale a ricevere un alloggio temporaneo, per almeno 6 mesi (M5C2- 9 e 10).

 

A questi investimenti si affiancano alcune previsioni di riforma, i cui disegni di legge sono stati dichiarati collegati alla decisione di bilancio dalla NADEF 2021 a completamento della manovra di bilancio 2022-2024: Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono:

·       la Legge quadro sulla disabilità, provvedimento incardinato presso la Commissione XII della Camera (A.C. 3347) e da approvare entro il 31 dicembre 2021 [6] , con l’obiettivo di attuare le norme i vi previste con tutti i decreti legislativi delegati entro la metà del 2024 (M5C2- 1 e 2);

·       la riforma del sistema degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti, con l’obiettivo adottare un ddl di delega in materia entro il primo trimestre 2023 ed approvare tutti i decreti legislativi delegati entro il primo trimestre del 2024 (M5C2- 3 e 4).

La definizione ed esecuzione dei progetti mediante bandi a valenza sociale della componente M5C2 vede il coinvolgimento, in qualità di attuatori, degli enti locali, siano essi comuni singoli ovvero associati in ambiti territoriali, coordinati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con le Regioni.

L’investimento al punto 1) a sostegno delle persone vulnerabili e degli anziani non autosufficienti prevede, in particolare, la realizzazione e il completamento, da parte di almeno l'85% dei distretti sociali sull’intero territorio nazionale (attualmente circa 600), entro il primo trimestre 2026, di uno dei quattro interventi, riconosciuti come "livello essenziale di assistenza sociale" da erogare su tutto il territorio nazionale:

1)  Sostegno delle capacità genitoriali e a supporto alle famiglie e ai minori in condizioni di vulnerabilità (0-17 anni), per un totale di risorse pari a 84,6 milioni;

2)  Riconversione delle RSA in gruppi di appartamenti dotati dei servizi necessari alla permanenza in sicurezza degli anziani non autosufficienti, a cui sono dedicate risorse pari a 307,5 milioni.

La linea di attività è integrata agli investimenti del capitolo sanitario del Piano (collegato all’investimento 1.1. e 1.2 della Missione 6, Componente 1);

3)  Rafforzamento dei servizi sociali a domicilio per gli anziani necessari a garantire la dimissione ospedaliera anticipata e a prevenire i ricoveri in ospedale, a cui sono finalizzati 66 milioni.

L'intervento mira a fornire una formazione specifica ai professionisti nell'ambito dei servizi a domicilio destinati agli anziani. Anche questa linea di attività è integrata al progetto sull’assistenza sanitaria (cure intermedie) proposto nella Missione 6;

4)  Rafforzamento del ruolo degli assistenti sociali, mediante meccanismi per la loro condivisione e supervisione nell’ambito dei servizi sociali, per un valore pari a 42 milioni.

Si sottolinea che il rafforzamento dell’assistenza socio-sanitaria rivolta alla cura dei soggetti fragili e dei malati cronici e la contemporanea riprogettazione ed il potenziamento dei servizi pubblici di cura rivolti agli anziani non autosufficienti e ai disabili, disegnano una assistenza sul territorio con potenziali ricadute per l’occupazione femminile, poiché, da un lato alleggeriscono le donne dall’impegno di cura familiare, al quale esse sono prevalentemente dedite, dall’altro creano nuove possibilità di impiego in un settore tradizionalmente occupato dalle donne.

 

L’investimento al punto 2) volto a promuovere percorsi di autonomia delle persone con disabilità, prevede la realizzazione da parte dei distretti sociali comunali di almeno 500 progetti relativi alla ristrutturazione degli spazi domestici e/o alla fornitura di dispositivi ICT alle persone con disabilità, insieme a una formazione sulle competenze digitali. Inoltre, è prevista, entro il primo trimestre del 2026, la messa a regime dei progetti avviati con almeno 5.000 persone con disabilità (1.000 esistenti più altre 4.000) in condizione di beneficiare del rinnovo dello spazio domestico e/o della fornitura di dispositivi ICT.

 Per l’attuazione dell’intervento negli aspetti socio-sanitari, si prevede il collegamento con la riforma dei servizi sanitari di prossimità indicati alla Missione 6 Salute, Componente 1 (v. oltre), a supporto della fornitura dei servizi sociali e socio-sanitari domiciliari, sia individualizzati, sia comunità, anche tramite l’assegnazione di proprietà immobiliari confiscate alle organizzazioni criminali e adeguata formazione sulle competenze digitali richieste.

 

L’investimento al punto 3) è finalizzato ad attuare progetti di Housing temporaneo, con la messa a disposizione fino a 24 mesi, da parte dei Comuni (singoli o associati) che dovranno presentare le proposte di progetto sulla base dei requisiti individuati dalle Regioni, di appartamenti per singoli/piccoli gruppi/famiglie, preferibilmente attraverso la ristrutturazione e il rinnovo degli immobili di proprietà dello Stato. I progetti devono essere accompagnati da programmi a favore del sostegno di persone non autosufficienti. All’intervento sono stati destinati 177,5 milioni;

Per i servizi di accoglienza notturna limitata e di ulteriori servizi (distribuzione di beni alimentari e ristorazione, sanitari e di offerta lavoro) dei soggetti senza fissa dimora, presso le cosiddette Stazioni di posta, possono essere coinvolte le associazioni di volontariato, in collaborazione con le amministrazioni pubbliche. Al fine di raggiungere una più ampia inclusione sociale, il progetto comporterà azioni incentrate sull'inserimento lavorativo, con il supporto dei centri per l'impiego. L’intervento è finanziato con 272,5 milioni.

 

Con riferimento agli investimenti previsti nell’ambito della Missione 5, la tabella che segue riepiloga le risorse indicate, l’amministrazione titolare e il soggetto attuatore, se diverso, e i tempi per raggiungere i traguardi e gli obiettivi previsti.


 

(in milioni di euro)

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M5C2

Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti

M5C2-I 1.1 - 5-6 (collegato con M6C1-I 1.1. e 1.2)

500,1
(sovvenzioni)

Ministero del lavoro e delle politiche sociali (MLPS), Regioni ed enti locali.

M5C2- 5:
T4 2021 (T)

M5C2- 6:
T1 2026 (O)

 

Sub. Investimenti

Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell'istituzionalizzazione – Interventi:

1)     Azioni volte a sostenere le capacità genitoriali e prevenire la vulnerabilità delle famiglie e dei bambini

2)     Azioni per una vita autonoma e deistituzionalizzazione per gli anziani

3)     Rafforzare i servizi sociali domiciliari per garantire una dimissione assistita precoce e prevenire il ricovero in ospedale

4)     Rafforzare i servizi sociali e prevenire il burn out tra gli assistenti sociali

 

 

 

 

84,6

 

 

 

307,5

 

 

66

 

 

 

 

42

 

 

 

M5C2

Percorsi di autonomia per persone con disabilità M5C2-I 1.2 - 7-8

500
(sovvenzioni)

MLPS, Regioni ed enti locali.

M5C2- 7:
T4 2022 (O)

M5C2- 8:
T1 2026 (O)

M5C2

Housing temporaneo e Stazioni di posta

M5C2-I 1.3 - 9-10

450
(sovvenzioni)

MLPS, Regioni ed enti locali.

M5C2- 9:
T1 2022 (T)

M5C2- 10:
T1 2026 (O)

M5C2

Riforma della normativa sulla disabilità con l’approvazione di una legge quadro

M5C2- R 1.1 - 1-2

 

800

Fondo per la disabilità e la non autosufficienza

2021: 200

2022: 300

2023: 300

Presidenza del Consiglio (PMC) e soggetti attuatori: Ministero della Salute, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Regioni e Comuni (ANCI).

M5C2- 1:
T4 2021 (T)

M5C2- 2:
T2 2024 (T)

M5C2

Riforma del sistema degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti

M5C2-R 1.2 - 3- 4

Sovvenzioni

Risorse individuate in legge delega

Ministero del lavoro e delle politiche sociali

M5C2- 3:
T1 2023 (T)

M5C2- 4:
T1 2024 (O)

M5C3

Strategia nazionale per le aree interne

M5C3-I 1.1 - 1-4

 

825
(sovvenzioni)

di cui

225
progetti in essere

200
nuovi progetti

 

400

Fondo sviluppo e coesione

PCM / Ministro per il Sud

e la Coesione territoriale

M5C3- 1:
T4 2022 (T)

M5C3- 2:
T4 2025 (O)

M5C3- 3:
T4 2023 

M5C3- 4:
T2 2026

Sub. Investimento

Potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali della comunità

725

di cui 225
progetti in essere

100
nuovi progetti

 

400

Fondo sviluppo e coesione

 

 

Sub. Investimento

Strutture sanitarie di prossimità territoriale

100

 

 

M5C3

Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie

M5C3-I .5-7

300

PCM / Ministro per il Sud e la Coesione territoriale

M5C3- 5:
T2 2024 (T)

M5C3- 6:
T2 2025 (O)

M5C3- 7:
T2 2026 (O)

M5C3

Interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore

M5C3-I .8-9

220

PCM / Ministro per il Sud e la Coesione territoriale

M5C3- 8:
T2 2023 (O)

M5C3- 9:
T2 2026 (O)

 


Come indicato in tabella, ulteriori investimenti sono indicati per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie (M5C3 5-7) e per interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo settore (M5C3- 8 e 9)

 

Complessivamente, il PNRR individua per l’assistenza sociale territoriale relativa alle componenti 2 e 3 della Missione 5 risorse per 2,28 miliardi di euro.

Per il tema relativo all’attuazione degli interventi a favore degli asili nido riguardante in particolare, come previsto dal D.M. Economia e finanze del 6 agosto 2021, l'aggiudicazione dei contratti di lavoro per la costruzione, la riqualificazione e la messa in sicurezza di asili nido, scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura della prima infanzia, attraverso bandi emanati dal Ministero Istruzione, in collaborazione con il Dipartimento della Famiglia della Presidenza del Consiglio, si fa rinvio alle politiche per l’istruzione e relative tabelle (M4C1-9 Investimento 1.1 Piano per asili nido e scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia - Traguardo T2 2023).

 

Per approfondimenti, si riportano di seguito le tabelle con il dettaglio degli interventi previsti.



 

Riforma

Risorse
(in milioni euro)

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Legge quadro sulla disabilità

M5C2-R 1.1 - 1-2

 

 

800

Sovvenzioni Risorse del Fondo per la disabilità e la non autosufficienza

2021: 200

2022: 300

2023: 300

 

Presidenza del Consigli dei Ministri – Ministro per la disabilità

Approvazione di una legge delega per la riforma della normativa sulla disabilità, per l'adozione di una disciplina organica ("Codice") volta a ridisegnare la tutela della disabilità nei diversi ambiti e a prevedere processi più efficienti di erogazione degli interventi e dei servizi. Il ddl delega è proposto dal Ministro per le Disabilità; a seguito dell’approvazione deve seguire la riorganizzazione dei servizi sociali locali, la definizione di standard qualitativi e la messa a disposizione di piattaforme ICT per migliorare e rendere più efficienti i servizi.

 

I decreti legislativi devono specificamente sviluppare le seguenti disposizioni previste dalla legge quadro:

§  Rafforzamento/qualificazione dell'offerta dei servizi sociali da parte degli Ambiti territoriali;

§  semplificazione dell’accesso ai servizi sanitari e sociali;

§   revisione delle procedure per l'accertamento delle disabilità;

§  promozione dei progetti di vita indipendente da definirsi con una valutazione multidimensionale della condizione della persona disabile;

§  promozione del lavoro di gruppi di esperti in grado di sostenere le persone con disabilità con esigenze multidimensionali.

Traguardo: T4 2021

Approvazione in Consiglio dei ministri, di una legge delega sulla disabilità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Obiettivo: T2 2024

Entrata in vigore della legge quadro e adozione governativa dei decreti legislativi delegati.

 

 

Ministero della Salute, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Regioni e Comuni (ANCI).

 

La NADEF 2021 ha indicato il disegno di legge delega sulla disabilità come collegato alla manovra di bilancio 2022-2024.

 

Riforma del sistema degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti

M5C2-R 1.2 - 3- 4

 

Sovvenzioni

Le risorse necessarie saranno individuate dalla legge delega

 

Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Individuazione formale dei livelli essenziali delle prestazioni per gli anziani non autosufficienti.

 

I principi fondamentali della riforma sono:

·     semplificare l'accesso ai servizi, attraverso punti unici di accesso sociale e sanitario;

·     individuare modalità di riconoscimento della non autosufficienza sulla base dei bisogni assistenziali;

·     introdurre la valutazione multidimensionale e definizione di un progetto individualizzato che finanzi i servizi necessari in modo integrato, favorendo la permanenza a domicilio;

·     definire progetti individualizzati che promuovano la deistituzionalizzazione.

 

La legge di riforma è anticipata da interventi specifici previsti dal PNRR, fra cui quelli previsti nella Missione salute (M6), con riferimento a progetti che rafforzano i servizi sanitari locali e l'assistenza domiciliare, e quelli previsti dalla Componente M5C2, con specifico riferimento agli investimenti finalizzati alla deistituzionalizzazione, alla riconversione delle case di riposo e al potenziamento dei servizi domiciliari per le dimissioni ospedaliere protette.

Traguardo: T1 2023

Adozione del disegno di legge delega in materia di non autosufficienza.

 

Obiettivo: T1 2024

Approvazione dei decreti legislativi delegati della legge delega in materia di non autosufficienza.

 

 

 

La NADEF 2021 ha indicato il disegno di legge delega in materia di non autosufficienza come collegato alla manovra di bilancio 2022-2024.

 

L’art. 43 del disegno di legge di bilancio (A.S. 2448 ora all’esame delle Camere) prevede una graduale introduzione dei LEPS per le persone anziane non autosufficienti nell’ambito degli stanziamenti vigenti riferibili al Fondo nazionale per la non autosufficienze.

 

 


Nella Missione 5, alla Componente 3, si collocano inoltre investimenti relativi alla SNAI, la Strategia nazionale per le aree interne, oltre alla Coesione territoriale (alla cui scheda si rinvia) con risorse pari a 825 milioni di euro, ovvero (M5C3- 1 - 4):

1)  il potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali di comunità, intervento rivolto al disagio e alla fragilità sociale, con la previsione di una intensificazione dell’erogazione di servizi (agli anziani, ai giovani in difficoltà, servizi di natura socioassistenziale, etc.), anche facilitando l’accessibilità ai territori e i collegamenti con i centri urbani.

L’intervento prevede la spesa di 725 milioni (di cui 500 milioni per i comuni delle aree interne e 225 milioni per i comuni del Mezzogiorno), con progetti che possono riguardare i servizi di assistenza domiciliare per anziani; la figura dell’infermiere e delle ostetriche di comunità; il potenziamento di piccoli ospedali (senza pronto soccorso) o alcuni servizi di base (es. radiologia, cardiologia, ginecologia) e ambulatoriali; le infrastrutture per l'elisoccorso; il rafforzamento di centri per disabili; i centri di consulenza, servizi culturali, sportivi e per l'accoglienza di migranti. L'intervento deve prevedere la creazione di nuovi servizi e infrastrutture o il miglioramento di quelli esistenti attraverso un aumento del numero di destinatari o della qualità dell'offerta.

2)  il rafforzamento dei servizi sanitari di prossimità (100 milioni di euro) attraverso il consolidamento delle farmacie rurali convenzionate rendendole strutture in grado di erogare servizi sanitari territoriali nei piccoli centri con meno di 3.000 abitanti e così in grado di partecipare al servizio integrato di assistenza domiciliare, attraverso percorsi diagnostico-terapeutici previsti per patologie specifiche; erogando farmaci che il paziente è attualmente costretto a ritirare in ospedale, oltre alla possibile attività di monitoraggio dei pazienti con la cartella clinica elettronica e il fascicolo farmaceutico.

L’obiettivo finale è di consolidare almeno 2.000 farmacie rurali (definite ai sensi della L. n. 221/1968 che stabilisce le provvidenze a favore dei farmacisti rurali) in comuni di aree interne con meno di 3.000 abitanti, entro il secondo trimestre del 2026 (500 farmacie rurali entro il quarto trimestre del 2023).

 

Per approfondimenti, si riportano di seguito le tabelle con il dettaglio degli interventi previsti.


 

 

Investimento

Risorse

(in milioni euro)

Amministrazione Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti

M5C2-I 1.1 - 5-6

500

Sovvenzioni

Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Regioni ed enti locali

Realizzazione di almeno una delle quattro categorie di interventi entro il primo trimestre 2026 per il sostegno delle persone vulnerabili e la prevenzione dell’istituziona-lizzazione degli anziani non autosufficienti:

1.     Supporto alle famiglie e minori vulnerabili

2.     Riconversione delle RSA in strutture dotate dei servizi necessari alla non autosufficienza

3.     Rafforzamento dei servizi sociali a domicilio per gli anziani;

4.     Rafforzamento della presenza e del ruolo degli assistenti sociali.

 

Traguardo: T4 2021

Approvazione ed entrata in vigore del Piano operativo in cui sono definiti i requisiti dei progetti finalizzati a fornire servizi alle persone vulnerabili, presentati dagli enti locali per il sostegno delle persone fragili e vulnerabili.

 

Obiettivo: T1 2026

Almeno l'85% dei distretti sociali sull’intero territorio nazionale (attualmente circa 600) abbia completato uno degli interventi.

 

 

 

Percorsi di autonomia per persone con disabilità M5C2-I 1.2 - 7-8

500

Sovvenzioni

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Regioni ed enti locali.

Accelerazione del processo di autonomia, e conseguente di deistituzionalizzazione, delle persone disabili nel periodo 2022-2026.

 

 

Obiettivo: T4 2022

Realizzazione da parte dei distretti sociali comunali di almeno 500 progetti relativi alla ristrutturazione degli spazi domestici e/o alla fornitura di dispositivi ICT alle persone con disabilità, insieme a una formazione sulle competenze digitali.

 

Obiettivo: T1 2026

Messa a regime dei progetti avviati con almeno 5.000 persone con disabilità (1.000 esistenti più altri 4.000 nuovi) in condizione di beneficiare del rinnovo dello spazio domestico e/o della fornitura di dispositivi ICT.

 

 

Housing temporaneo e stazioni di posta

M5C2-I 1.3 - 9-10

 

450

Sovvenzioni

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Regioni ed enti locali.

Realizzazione di due categorie di interventi nell’arco del periodo 2022-2026 rivolti alle persone senza dimora:

1)       Housing temporaneo per singoli o piccoli gruppi o famiglie presso immobili di proprietà statale.

2)       Accoglienza notturna limitata e servizi (alimentari, sanitari, e di offerta lavoro) dei soggetti senza fissa dimora, presso le cosiddette Stazioni di posta.

Traguardo: T1 2022

Piano operativo relativo ai progetti di Housing First e attivazioni e messa a regime delle cd. stazioni di posta

 

Obiettivo: T1 2026

Almeno 25.000 persone che vivono in condizioni di grave deprivazione materiale dovranno ricevere un alloggio temporaneo, per almeno 6 mesi, grazie ai progetti di Housing First e stazioni di posta.

 

 

 

Strategia nazionale per le aree interne

M5C3-I 1.1 - 1-4

 

825

Sovvenzioni

di cui

2021: 175

2022: 175

2023: 200

2024: 75

2025: 75

2026: 25

 

 

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con le Regioni e gli enti locali, e con il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree interne (SNAI).

Potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità e rafforzamento dei servizi sanitari di prossimità.

 

Traguardo: T4 2022

Aggiudicazione dell’offerta per gli interventi volti a migliorare i servizi e le infrastrutture sociali nelle aree interne e per il sostegno alle farmacie in comuni di aree interne con meno di 3.000 abitanti.

 

Obiettivo: T4 2025

Potenziamento dei servizi e infrastrutture sociali di comunità, con servizi e infrastrutture sociali nuovi e migliorati, accessibili ai destinatari nell’ambito dei comuni ricadenti nelle aree interne e nel Mezzogiorno.

 

Obiettivo (1a parte): T4 2023

Sostegno alle farmacie rurali nei comuni con meno di 3.000 abitanti, con almeno 500 farmacie rurali in comuni di aree interne che potranno beneficiare dell’intervento.

 

Obiettivo (2a parte): T2 2026

Sostegno alle farmacie rurali nei comuni con meno di 3.000 abitanti, con almeno 2.000 farmacie rurali in comuni di aree interne che potranno beneficiare dell’intervento.

 

 

 

 


Gli interventi relativi all’assistenza sociale territoriale si presentano collegati con gli interventi per l’assistenza territoriale sanitaria indicati nella Missione 6, interamente intestata alla materia Salute.

 

In particolare, gli interventi previsti per la Componente 1 della Missione 6 Salute puntano ai seguenti obiettivi:

-       attivazione di 1.350 Case della comunità anche di nuova costruzione dotate di attrezzature tecnologiche, che garantiscano parità di accesso, prossimità territoriale e qualità dell'assistenza alle persone, entro la metà del 2026 (M6C1- 2 e 3);

-       erogazione di cure domiciliari (ADI) supportate dalle nuove tecnologie (telemedicina, domotica, digitalizzazione) per supportare al meglio i pazienti con malattie croniche, con l’obiettivo, entro la metà del 2026, di aumentare le prestazioni rese in assistenza domiciliare in grado di prendere in carico fino al 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni con una o più patologie croniche e/o non autosufficienti (1,5 milioni di persone stimate nel 2026). Si stima che il numero di persone assistite dovrà essere aumentato di almeno 800.000 unità entro il 2026 (M6C1-6)

-       attivazione delle COT (Centrali Operative Territoriali) prevedendo la piena operatività di 600 centrali una in ogni distretto (circa 100.000 abitanti), per il coordinamento dei servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l'inter-faccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza entro la metà del 2024 (M6C1- 7).

-        utilizzo diffuso della telemedicina, con l’obiettivo di assistere almeno 200.000 persone sfruttando gli strumenti dedicati entro il 2025 (M6C1 – 9).

 

Ulteriori obiettivi sono previsti in relazione al rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture, con la realizzazione di 400 Ospedali di Comunità entro la metà del 2026 (standard nazionale stimato di un ospedale di comunità per 158.122 abitanti) (M6C1- 10 e 11).

 

Risorse dedicate del Fondo sviluppo e coesione saranno poi destinate per una riforma dell’assistenza sanitaria territoriale e della rete nazionale della salute, ambiente e clima, finalizzata alla definizione di un nuovo assetto istituzionale e organizzativo, che consenta di conseguire standard uniformi, in linea con un approccio integrato ("One Health") e con una visione globalistica ("Planetary Health") (M6C1- 1).

 

Il Ministero della Salute è responsabile della Componente nel suo complesso. Attraverso l’attivazione di conferenze di servizi si stima di semplificare le procedure, comprese quelle di autorizzazione. Per la realizzazione degli investimenti si utilizzeranno gli strumenti della programmazione negoziata (quali Contratto Istituzionale di Sviluppo, da definire entro il secondo trimestre del 2022), necessari per garantire il coordinamento dei livelli istituzionali e degli enti coinvolti.

Le Regioni, direttamente o attraverso le loro ASL, sono responsabili dell'esecuzione e della gestione degli investimenti. In caso di inadempienza da parte della Regione, il Ministero della Salute procederà al commissariamento "ad acta". Per accedere alla quota premiale del Fondo Sanitario Nazionale, le Regioni saranno tenute a raggiungere gli obiettivi annuali definiti e soddisfare i traguardi previsti annualmente.

Il Ministero della Salute, in qualità di Amministrazione responsabile, anche attraverso i suoi organi di governo permanenti, attiverà risorse e procedure per monitorare l'andamento dell'investimento, sulla base di uno specifico accordo definito in Conferenza Stato-Regioni.

 

Si precisa che con riferimento al tema del miglioramento dell’accessibilità dei servizi pubblici digitali per l’inclusione dei cittadini (M1C1 I. 1.4.2) si deve fare rinvio al tema Pubblica amministrazione ove, tra gli interventi a titolarità della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD) è presente il sub-investimento di 80 milioni di euro.

 

Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono.


 

Investimento

Risorse
(
in milioni euro)

Amministrazione Titolare

Intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Case della Comunità e presa in carico della persona

M6C1-I 1.1 - 2- 3

 

2.000

Prestiti

 

Ministero della salute, Regioni e altri soggetti interessati alla gestione delle Case della Comunità.

Attivazione di 1.350 Case della Comunità.

 

La Casa della Comunità è identificata come la struttura sociosanitaria deputata a costituire un punto di riferimento continuativo per la popolazione, indipendente-mente dal quadro clinico dell’utenza (malati cronici, persone non autosufficienti che necessitano di assistenza a lungo termine, persone affette da disabilità, disagio mentale, povertà), garantendo l'attivazione, lo sviluppo e l'aggregazione di servizi di assistenza primaria e la realizzazione di centri di erogazione dell'assistenza (efficienti sotto il profilo energetico) per una risposta multiprofessionale. L’investimento è collegato con gli investimenti 1.1 e 1.2 della Componente 2 della Missione 5.

 

All’interno della Casa della Comunità è presente:

§  punto unico di accesso alle prestazioni sanitarie per le valutazioni multidimensionali (servizi socio -sanitari);

§  servizi sociali e assistenziali rivolti prioritariamente alle persone anziane e fragili;

§  servizi dedicati alla tutela della donna, del bambino e dei nuclei familiari (Consultori).

Il personale sarà costituito da team multidisciplinari di professionisti della salute (MMG, PLS, medici specialistici e infermieri di comunità identificati come la figura chiave della struttura), e assistenti sociali.

Traguardo: T2 2022

Approvazione di un contratto istituzionale di sviluppo per l’individuazione degli obblighi di ciascuna Regione interessata all’attivazione di Case della Comunità nel proprio ambito territoriale.

 

Obiettivo: T2 2026

Attivazione di 1.350 Case della comunità anche di nuova costruzione dotate di attrezzature tecnologiche, che garantiscano parità di accesso, prossimità territoriale e qualità dell'assistenza alle persone.

.

 

 

 

Casa come primo luogo di cura e telemedicina

M6C1-I 1.2 - 4-9

4.000

Prestiti

di cui:

§  2.720 milioni connessi ai costi derivanti dal servire un numero crescente di pazienti con i servizi connessi all’assistenza domiciliare;

§  280 milioni per l'istituzione delle Centrali operative territoriali (COT);

§  1.000 milioni per la telemedicina.

 

 

Ministero della salute, Regioni e altri soggetti interessati all’attuazione dell’assistenza domiciliare.

Identificazione di un modello condiviso per l'erogazione delle cure domiciliari (ADI) supportate dalle nuove tecnologie (telemedicina, domotica, digitalizzazione).

Attivazione delle COT (Centrali Operative Territoriali) ed utilizzo della telemedicina per supportare al meglio i pazienti con malattie croniche,

 

Gli interventi sono collegati con quanto previsto negli investimenti 1.3 della Componente 2 della Missione 6 “Rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione del Ministero della salute, e rafforzando quanto promosso e previsto dagli investimenti 1.1 (Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti) e 1.2 (Percorsi di autonomia per persone con disabilità) della Componente 2 della Missione 5.

 

Traguardo: T2 2022

Approvazione di un Accordo in Conferenza Stato-Regioni sulle Linee guida contenenti il modello digitale per l'attuazione dell'assi-stenza domiciliare.

Approvazione di un Contratto istituzionale di sviluppo sull'assistenza domiciliare che espliciti per ogni intervento o categoria di interventi, il cronoprogramma, le responsabilità dei contraenti, i criteri di valutazione e monitoraggio e le sanzioni in caso di inadempienza (definanziamento, anche parziale, degli interventi ovvero attribuzione delle relative risorse ad altro livello di governo, nel rispetto del principio di sussidiarietà)

 

Obiettivo: T2 2026

Aumento delle prestazioni rese in assistenza domiciliare in grado di prendere in carico fino al 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni con una o più patologie croniche e/o non autosufficienti (1,5 milioni di persone stimate nel 2026).

Per raggiungere tale obiettivo dovrà essere aumentato di almeno 800.000 unità entro il 2026 il numero di persone di età superiore ai 65 anni che ricevono assistenza domiciliare.

 

Obiettivo: T2 2024

Piena operatività di 600 Centrali Operative Territoriali (COT) attivate una in ogni distretto (circa 100.000 abitanti), per il coordinamento dei servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l'inter-faccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza.

 

Traguardo: T4 2023

Assegnazione di risorse a programmi/progetti sulla telemedicina come strumento di supporto regionale alla gestione dei pazienti, sulla base di linee guida definite dal Ministero della Salute. I progetti potranno riguardare ogni ambito clinico e promuovere un'ampia gamma di funzionalità lungo l'intero percorso di prevenzione e cura.

Per ottenere i finanziamenti, i progetti dovranno innanzitutto potersi integrare con il Fascicolo Sanitario Elettronico, con priorità ai progetti su più Regioni, candidati a diventare "piattaforme di telemedicina" facilmente scalabili.

Almeno un progetto per Regione, considerando sia i progetti che saranno attuati nella singola regione, sia quelli che possono essere sviluppati nell'ambito di consorzi tra Regioni.

 

Obiettivo: T4 2025

Assistere almeno 200.000 persone sfruttando strumenti di telemedicina.

 

Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di

Comunità

M6C1-I 1.3 – 10-11

1.000

Prestiti

 

Ministero della salute, Regioni e altri soggetti interessati all’attuazione degli Ospedali di Comunità.

Potenziamento dell’offerta delle cure intermedie attraverso l’attivazione dell’Ospedale di Comunità (di norma dotato di 20 posti letti, fino ad un massimo di 40), ovvero di una struttura sanitaria della rete territoriale a ricovero breve, destinata a pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica e per degenze di breve durata.

In caso di inadempienza da parte della Regione, il Ministero della Salute deve procedere al commissa-riamento "ad acta" Per quanto riguarda il parco tecnologico degli impianti, vale a dire tutti gli strumenti, le licenze e le interconnessioni, deve essere data preferenza ai metodi di aggregazione degli appalti

La realizzazione degli Ospedali di Comunità è stata calcolata, in via cautelativa, anche ex-novo considerando che, ad oggi, in Italia non esiste un flusso informativo specifico a livello nazionale per definire e individuare eventuali strutture disponibili o idonee alla riqualificazione.

Traguardo: T2 2022

Approvazione di un contratto istituzionale di sviluppo con l'elenco di tutti i siti idonei individuati per gli investimenti e degli obblighi che ciascuna Regione per garantire l’attivazione degli Ospedali della Comunità nel proprio ambito territoriale.

 

Obiettivo: T2 2026

Realizzazione di 400 Ospedali di Comunità con uno standard nazionale stimato di un ospedale di comunità per 158.122 abitanti.

 

 

 

Riforme

Risorse

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Riforma dell’assistenza sanitaria territoriale e rete nazionale della salute, ambiente e clima

(M6C1-R 1-1)

Prestiti

 

Il Fondo complementare stanzia all'art. 1, co. 2, lett. e) del DL. 59/ 2021, 500 mln, per il periodo 2021-2026, per interventi relativi ai profili sanitari connessi con le problematiche dell'ambiente e del clima.

Ministero della salute

Definizione di un nuovo modello organizzativo della rete di assistenza sanitaria territoriale con l’aggiornamento del quadro normativo che identifichi:

-          un nuovo modello organizzativo per la rete di assistenza sanitaria territoriale attraverso la definizione di un quadro normativo che identifichi gli standard strutturali, tecnologici e organizzativi in tutte le regioni;

-          la definizione di un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico, in linea con un approccio integrato "One Health".

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore del diritto derivato (decreto ministeriale) che preveda la riforma dell'organizzazione dell'assistenza sanitaria

.

 

 

 


La tabella che segue riepiloga gli interventi indicati nell’ambito della Componente 1 della Missione, denominata “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale”.



 

 (milioni di euro)

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M6C1

Case della Comunità e presa in carico della persona

M6C1-I 1.1 - 2- 3

 

2.000

(prestiti del Fondo sviluppo e coesione - FSC)

di cui 500
nuovi progetti

 

Ministero della salute, tramite l’Agenzia nazionale dei Servizi Regionali (AGENAS), Regioni e altri soggetti interessati alla gestione delle Case della Comunità.

M6C1- 2:
T2 2022 (T)

M6C1- 3:
T2 2026 (O)

M6C1

Casa come primo luogo di cura e telemedicina

M6C1-I 1.2 - 4-9

4.000

(prestiti)
di cui:

Ministero della salute, tramite l’Agenzia nazionale dei Servizi Regionali (AGENAS), Regioni e altri soggetti interessati all’attuazione dell’assistenza domiciliare.

M6C1-4 e 5:
T2 2022 (T)

M6C1- 9:
T4 2025 (O)

 

Sub. Investimento

Casa come primo luogo di cura (Adi – assistenza domiciliare integrata)

2.720

Ministero salute

M6C1- 6:
T2 2026 (O)

Sub. Investimento

Implementazione delle Centrali operative territoriali (COT)

280

“”

M6C1- 7:
T2 2024 (O)

 

Sub. Investimento

Telemedicina per un migliore supporto ai pazienti cronici

1.000

“”

M6C1- 8:
T4 2023 (T)

 

M6C1

Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di

Comunità)

M6C1-I 1.3 – 10-11

1.000

(prestiti)

 

Ministero della salute, tramite l’Agenzia nazionale dei Servizi Regionali (AGENAS), Regioni e altri soggetti interessati all’attuazione degli Ospedali di Comunità.

M6C1- 10:
T2 2022 (T)

M6C1- 11:
T2 2026 (O)

M6C1

Riforma dell’assistenza sanitaria territoriale e rete nazionale della salute, ambiente e clima

(M6C1-R 1-1)

500

Fondo sviluppo e coesione

Ministero della salute

M6C1- 1:
T2 2022 (O)

 

1.3.2 Innovazione tecnologica e digitale del SSN, formazione e ricerca sanitaria


Oltre alla Componente 1 riguardante l’assistenza territoriale prima esaminata, la Missione 6 Salute presenta sua seconda componente, con due gruppi di investimenti per un valore totale di circa 8.630 milioni di euro.

 

 

§  l’investimento 1 Innovazione tecnologica e digitale del Sistema sanitario nazionale (SSN) per cui sono previste, complessivamente, risorse per 7.360 milioni di euro, vale a dire circa l’85,4% della Componente in questione, riguardanti:

o     la sostituzione delle tecnologie sanitarie obsolete negli ospedali con l’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, con gli obiettivi di:

§    acquisto e messa in operatività di 3.133 nuove grandi apparecchiature sanitarie ad alto contenuto tecnologico (M6C2- 6);

§    digitalizzazione delle strutture sanitarie ospedaliere (n. 280 strutture sanitarie sede DEA - Dipartimenti emergenza e accettazione di I e II Livello) (M6C2- 7);

§    oltre 7.700 posti-letto aggiuntivi, con +3.500 posti letto per il raggiungimento dello standard di 0,14 posti letto di terapia intensiva ogni 1.000 abitanti e +4.225 posti letto per la terapia semi-intensiva e consolidamento della separazione dei percorsi all’interno del pronto soccorso (M6C2- 4 e 5);

o     la sicurezza strutturale degli edifici ospedalieri con interventi per l’adeguamento normativo antisismico su 116 strutture sanitarie (M6C2- 10);

o     potenziamento dei sistemi informativi e degli strumenti digitali sanitari riguardante il potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico (FSE) con almeno l’85% dei medici di base in grado di alimentare il FSE regolarmente mediante sostegno e formazione per l’aggiornamento digitale entro la fine del 2025 e l’adozione e l’utilizzo del FSE da parte di tutte le Regioni entro la metà del 2026 ((M6C2- 11, 12 e 13);

 

§  l’investimento 2 con un complesso di risorse previste pari a 1.260 milioni di euro - il 14,6% della Componente 2 in esame -, a cui si associa:

o     la riforma sugli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) senza oneri a carico della finanza pubblica (M6C2- 1);

o     la promozione ed il rafforzamento della ricerca scientifica biomedica con il trasferimento tecnologico tra ricerca e imprese relativo ad almeno 424 progetti (su malattie rare e tumori rari e malattie altamente invalidanti), tramite risorse finalizzate alla realizzazione di progetti PoC (M6C2- 2 e 3);

o     il potenziamento della formazione e risorse umane di settore, con:

§    1.800 borse di studio aggiuntive per corsi specifici di medicina generale (MMG) entro la metà del 2023 e 900 borse di studio aggiuntive per i medesimi corsi MMG entro la metà del 2024 (M6C2-14);

§   4.500 unità di professionisti SSN con competenze manageriali e digitali avanzate (M6C2-16);

§   un Piano straordinario cd. “infezioni” con la formazione sulle infezioni ospedaliere per circa 150.000 partecipanti (M6C2-15);

§   4.200 contratti aggiuntivi di formazione specialistica supplementari (M6C2- 17).

 

Chiave del processo di modernizzazione del SSN è considerato quindi il continuo aggiornamento delle competenze cliniche e assistenziali degli operatori sanitari e sociali, nonché il miglioramento della qualità strutturale degli ospedali, che non può prescindere dagli interventi attuati con l’Investimento 2.2. riguardante la formazione di figure centrali come i medici di base e i ruoli ospedalieri apicali.

Investimenti e riforme in questa componente sono in linea e contribuiscono a dare seguito alle raccomandazioni specifiche che sono state fatte all’Italia dalla Commissione europea e dal Consiglio sulla base dei Programmi Nazionali di Riforma nel 2019 [7] e nel 2020 [8] .

 

Tale processo è diretto a definire il quadro per gli interventi di potenziamento della cd. “Sanità digitale”, volti a migliorare la qualità e la tempestività delle cure mediche in un contesto nel quale il paziente è parte attiva del processo clinico-assistenziale, anche garantendo la tutela dei dati ed un loro utilizzo efficace nella programmazione sanitaria. L’investimento 1, in particolare, mira alla trasformazione e rinnovamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) italiano e potrà avere effetti sulle famiglie, mediante la creazione di un'offerta di servizi sanitari digitalmente avanzata, in grado di migliorare la qualità delle cure e la risposta ai bisogni di salute dei cittadini. In proposito, si fa riferimento al quadro generale di modernizzazione delle relazioni PA-cittadini previsto dall'Agenda Digitale Italiana (AGID), che recepisce le linee guida dell'Agenda Digitale Europea (DAE – 2010) e pone tra i suoi obiettivi principali l'istituzione della cartella clinica elettronica (Electronic Health Record - Fascicolo sanitario elettronico), inteso come documento digitale unico dei dati socio-sanitari del paziente. In proposito derivano ricadute dalla Componente 1, Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA”, con particolare riferimento all’investimento 1.7: “Competenze digitali di base” (v. ante M1C1).

 

Sul fronte trasversale dei divari territoriali e generazionali, da un parte, il potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico mediante la costituzione di un repository nazionale dell’anagrafe nazionale degli assistiti, accanto allo sviluppo di piattaforme nazionali dato dal supporto della telemedicina, oltre che il rafforzamento di modelli predittivi, consentirà una tendenziale uniformità territoriale nell’utilizzo di strumenti di programmazione, gestione e controllo dei dati sanitari; dall’altra, l’attivazione di borse di studio con particolare riferimento al corso di formazione specifica in medicina generale, avrà un impatto sull’occupazione giovanile.

 

Le risorse destinate all’investimento 2 riguardante la formazione, la ricerca scientifica ed il trasferimento tecnologico allocate alla Componente 2 della Missione 6 ammontano a 1.260 milioni di euro, vale a dire il 14,6% del totale degli investimenti previsti complessivamente per la componente in esame (8.630 milioni), comprensiva delle risorse analizzate sopra, destinate all’innovazione e digitalizzazione del Sistema sanitario.

A queste risorse si affianca la previsione di riforma degli IRCCS (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico) per la quale non sono previsti oneri a carico della finanza pubblica, la quale rappresenta il collegamento tra l’obiettivo dell’innovazione nel campo della salute e la ricerca sanitaria, quest’ultima finanziata con l’investimento 2:

 

La Componente 2 ha come soggetti attuatori le Regioni italiane, le ASL e gli ospedali, che attraverso strumenti digitali e tecnologicamente avanzati potranno governare meglio la filiera sanitaria dell’offerta assistenziale. Esso ha un basso impatto sull’ambiente in quanto migliora l’efficienza dei processi di assistenza, in linea con governance dell'Unione sull'energia e sull’azione per il clima di cui al Regolamento UE 2018/1999.

Le misure infatti sono destinate alle Regioni, per il tramite del Ministero della salute, alle università e ai centri di ricerca privati e pubblici e ai loro dipendenti ricercatori, in particolare quelli degli IRCCS (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico), e sono pertanto relative sia alla specifica riforma di riorganizzazione di questi ultimi, sia a finanziamenti aggiuntivi per garantire un maggiore coordinamento e miglioramento dell'offerta di servizi sanitari.

Si sottolinea che ulteriori risorse sono previste con riferimento all’attuazione degli interventi relativi alle Reti ultraveloci (banda ultra-larga e 5G) a titolarità della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD) (M1C2 I. 3) con un sub-investimento relativo alla “Sanità connessa” per un importo complessivo di 501,5 milioni di cui 93,5 milioni per progetti già in essere e 408 milioni per la realizzazione di nuovi progetti.

Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono.


Investimento

Risorse
(in milioni euro)

Amministrazione titolare

Intervento

Obiettivo/traguardo

Attuazione

Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero
(M6C2-I 1.1-4, 5, 6, 7, 8 e 9)

4.052,41
Prestiti

 

 

Ministero della salute e Regioni, province autonome ed enti sanitari (Aziende sanitarie locali e gli ospedali) con l’approvazione di piani e contratti istituzionali di sviluppo.

 

Si tratta di strumenti individuati dalla normativa vigente in base al combinato disposto degli articoli 1 e 6 del D.Lgs. n. 88/2011 e dall’art. 7 del D.L. n. 91/2017 (L. n. 123/2017) potrà accelerare la realizzazione di progetti strategici tra loro funzionalmente connessi. Il Contratto istituzionale di sviluppo deve contenere l’elenco di tutti i siti idonei individuati gli investimenti e gli obblighi che ciascuna Regione deve assumere per garantire il conseguimento del risultato atteso. In caso di inadempienza da parte della Regione si prevede l’intervento del Ministero della salute tramite un commissariamento ad acta.

Ammodernamento del parco tecnologico ospedaliero con acquisto e messa in operatività di 3.133 nuove grandi apparecchiature sanitarie ad alto contenuto tecnologico in sostituzione di quelle obsolete o fuori uso con oltre 5 anni di utilizzo.

Le nuove apparecchiature da acquistare sono indicate in 340 TAC, 190 risonanze magnetiche, 81 acceleratori lineari, 937 sistemi radiologici fissi, 193 angiografi, 82 Gamma camera, 53 gamma camera/TAC, 34 PET TAC, 295 mammografi, 928 ecotomografi.

 

Digitalizzazione di 280 strutture sanitarie ospe-daliere sede DEA (Dip. emergenza e accettazione di I e II Livello).
Ogni struttura ospedaliera informatizzata dovrà disporre di un CED (centro di elaborazione dati) nell’ambito degli accordi quadro Consip, con la conclusione di contratti per la fornitura di servizi per la digitalizzazione di tali strutture.

 

Dotazione strutturale di almeno 3.500 posti letto di terapia intensiva (passando da un numero di 5.179 in pre-emergenza a 8.679, con un incremento del 70% della disponibilità) e 4.200 posti letto di terapia semi-intensiva con apparecchiatura di ausilio alla ventilazione (con un aumento di circa il 70% di tali posti letto pre-pandemia).

L’obiettivo del rafforzamento strutturale degli ospedali nel SSN è stato già avviato dal decreto Rilancio (art. 2 del D.L. 34/2020, L.77/2020) ad inizio pandemia, con il finanziamento di un incremento di posti-letto di terapia intensiva e sub-intensiva pari a 1.467 milioni di euro per il 2020.

Finanziamento riqualifica-zione di 4.225 posti letto di area semi-intensiva, con relativa dotazione impiantistica idonea a supportare le apparecchiature di ausilio alla ventilazione, mediante adeguamento e ristrutturazione di unità di area medica, prevedendo che tali postazioni siano fruibili sia in regime ordinario, sia in regime di trattamento infettivologico ad alta intensità di cure.

 

Obiettivo: T4 2024

Ammodernamento del parco tecnologico ospedaliero per migliorare la catena dell’offerta delle cure mediche con una risposta di qualità per i bisogni sanitari dei cittadini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Obiettivo: T4 2025

Digitalizzazione delle strutture sanitarie ospedaliere (280 strutture sanitarie sede DEA).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Obiettivo: T2 2026

Oltre 7.700 posti-letto aggiuntivi (+3.500 posti letto per il raggiungimento dello standard di 0,14 posti letto di terapia intensiva ogni 1.000 abitanti e +4.225 posti letto per la terapia semi-intensiva e consolidamento della separa-zione dei percorsi all’interno del pronto soccorso).

 

 

Traguardo: T4 2021 Approvazione di un piano di riorganizzazione per l’incremento del numero di posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva disponibili nelle strutture del SSN.

 

 

 

 

 

Traguardo: T2 2022

Approvazione di un contratto istituzionale di sviluppo tra Regioni, altri soggetti interessati e Ministero della salute (quale autorità responsabile dell’attuazione e pubblicazione delle procedure di gara) ed aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici con notifica di tutti i contratti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ospedali sicuri e sostenibili
(M6C2-I.1.2-10)

1.638,85
Prestiti

 

 

 

640 mln aggiuntivi e circa 1.000 mln relativi a progetti già in essere finanziati dalle risorse per l’edilizia sanitaria (Legge n. 67/1988).

 

 

Il Fondo complementare prevede il riparto di risorse aggiuntive per la misura “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”, di cui all’articolo 1, comma 2, la lett. e), (punto 2) del DL. 59/2021 (L. 101/21) per complessivi 1.450 milioni di euro, annualmente stanziati per i seguenti importi:
250 mln nel 2021,

390 mln nel 2022,

300 mln nel 2023,

250 mln nel 2024,

140 mln nel 2025 e 120 mln nel 2026.

 

MEF e Ministero della salute

Completamento e migliora-mento strutturale nel campo della sicurezza degli edifici ospedalieri, con particolare riferimento agli interventi antisismici.

 

Obiettivo: T2 2026

Interventi per l’adeguamento normativo antisismico su 116 strutture sanitarie.

 

 

 

Infrastruttura tecnologica e strumenti di raccolta, elaborazione, analisi dei dati e simulazione
(M6C2-I 1.3 -11, 12 e 13)

1.672,54

Prestiti

 

 

 

Il Fondo complementare prevede il riparto di risorse aggiuntive per la misura “Ecosistema innovativo della salute” di cui all’articolo 1, comma 2, lett. e), (punto 3), del DL. 59/20211 (L. 101/2021), complessi-vamente pari a 437,4 milioni di euro, annualmente stanziati per i seguenti importi:
10 mln nel 2021,

105,28 mln nel 2022, 115,28 mln nel 2023, 84,28 mln nel 2024, 68,28 mln nel 2025 e 54,28 mln nel 2026.

Ministero della salute, MEF e Ministero per la Transizione ecologica

Rafforzamento dell’infra-struttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione.

 

Obiettivo del potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico (FSE) per garantirne l’omogeneità, interoperabilità e l’accessibilità ad assistiti ed operatori sanitari a livello nazionale.

Spesa prevista con 1,38 mld di cui 569,6 milioni già stanziati per l’Infrastruttura nazionale per l’interoperabilità dei Fascicoli sanitari elettronici finalizzato alla realizzazione del Sistema di Tessera sanitaria elettronica (STS), tramite:

-   l'integrazione/inserimento dei documenti nel FSE da documenti nativi digitali, con migrazione/ trasposizione ad hoc di documenti cartacei attuali o vecchi;

-   il sostegno finanziario a favore dei fornitori di servizi sanitari, affinché aggiornino la loro infrastruttura e per garantire che i dati, i metadati e la documentazione relativi all'assistenza sanitaria siano generati in formato digitale;

-   il sostegno finanziario per i fornitori di servizi sanitari che adotteranno la piattaforma nazionale, l'interoperabilità e gli standard UI/UX;

-   il supporto in termini di capitale umano e competenze per i fornitori di servizi sanitari e le autorità sanitarie regionali per realizzare i cambiamenti infrastrutturali e di dati necessari per l'adozione del FSE.

 

Realizzazione di un archivio centrale, per l'interoperabilità della piattaforma di servizi, conformemente allo standard Fast Healthcare Inter-operability Resources, e per la piena operatività del STS e dell'infrastruttura per l'interoperabilità del FSE, sfruttando le esperienze già esistenti in questo settore, con garanzia di norme di stoccaggio, sicurezza e interoperabilità.

 

Rafforzamento del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS), per garantire l’infrastruttura degli strumenti di analisi del Ministero della salute per il monitoraggio dei LEA (livelli essenziali di assistenza), con 292,6 milioni di cui:

-   a) 92,7 milioni per il potenziamento dell’infrastruttura centrale del Ministero della salute e degli strumenti tecnologici e analitici, con apposita procedura di gara entro la metà del 2022, volto al completamento della piattaforma open data;

-   b) 103,3 milioni per reingegnerizzare il nuovo sistema di informazione sulla salute (NSIS) a livello locale;

-   c) 77 milioni per la costruzione di un modello di simulazione e predizione degli scenari di medio e lungo termine del Sistema sanitario;

-   d) 19,6 milioni per lo sviluppo di una piattaforma per l’offerta di servizi di telemedicina.

Obiettivo: T4 2025 e T2 2026

Potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico (FSE) con almeno l’85% dei medici di base in grado di alimentare il FSE regolarmente (spesa prevista 200 milioni) mediante sostegno e formazione per l’aggiornamento digitale entro la fine del 2025 e l’adozione e l’utilizzo del FSE da parte di tutte le Regioni entro la metà del 2026 (spesa prevista 610 milioni).

 

Rafforzamento del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS) per il monitoraggio dei LEA.

 

 

 

Investimento

Risorse
(in milioni euro)

Amministrazione Titolare

intervento

traguardo/obiettivo

Attuazione

Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN
(M6C2-I 2.1-2 e 3)

524,1
Sovvenzioni

 

 

Il Fondo complementare stanzia risorse per la ricerca sanitaria:

a) riparto di complessivi 500 milioni di euro per gli anni dal 2022 al 2026 per il programma “Iniziative di ricerca per tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario e assistenziale” da iscrivere annualmente per un importo di 100 mln in ciascun anno ai pertinenti capitoli dello stato di previsione del MUR.

Ministero della salute

Rafforzamento della capacità di risposta dei centri di eccellenza mediante la realizzazione dei progetti PoC (proof of concept) – prototipi per la commercializzazione - con bandi di gara pari a 100 milioni (numero stimato pari a 100 progetti da 1 milione ciascuno), nei settori:

 

a)     ricerca nel campo delle malattie rare e dei tumori rari da finanziare mediante procedura di gara pubblica con 100 progetti da circa 1 milione di euro ciascuno, per un totale di 100 milioni di euro (M6C2-I 2.1-2);

b)   ricerca su malattie altamente invalidanti da finanziare, anche in questo caso mediante gara pubblica, con 324 progetti da circa 1 milione ciascuno, per un costo totale di 324,1 milioni di euro (M6C2-I 2.1-3).

Obiettivo: T4 2025

Trasferimento tecnologico tra ricerca e imprese relativo ad almeno 424 progetti (su malattie rare e tumori rari e malattie altamente invalidanti), tramite risorse finalizzate alla realizzazione di progetti PoC.

 

Traguardo: T4 2023 e T4 2025

Entro T4 2023 e T4 2025, rispettivamente, due finanziamenti di 50 milioni ciascuno per i programmi di ricerca e per i progetti nel campo delle malattie rare e dei tumori rari.

 

Traguardo: T4 2023 e T4 2025

Entro T4 2023 e T4 2025, rispettivamente, due finanziamenti del valore di 160 milioni ciascuno, per la ricerca sulle malattie altamente invalidanti, successivamente alla fase di preparazione e pubblicazione della gara.

 

 

Sviluppo competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali del personale del SSN
(M6C2-I 2.2-14, 15, 16 e 17 da 14 a 17)

737,6
Prestiti

 

 

Ministero della salute

Sviluppo delle competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali del personale del SSN, tramite:

§  incremento di 1.800 borse di studio per corsi specifici di medicina generale (MMG) garantendo il completa-mento di 3 cicli di apprendimento triennali (M6C2-I 2.2-14) ed incremento di 900 borse di studio aggiuntive ogni anno del triennio per corsi specifici di medicina generale (MMG) di durata triennale, per un totale di 2.700 borse di studio aggiuntive (900x3), per un costo unitario di 34.809 euro ed un totale di 93,98 mln, da erogare entro la metà del 2023 e a completamento di un ciclo di formazione entro la metà 2024 (M6C2-I 2.2-15);

 

§  formazione per professio-nisti del SSN per competenze manageriali e digitali specifiche, in un numero stimato di 4.500 unità per un costo unitario di 4.000 euro ciascuno ed un totale di 18 milioni di euro (M6C2-I 2.2-16).

 

§  Piano straordinario di formazione per contrastare le infezioni ospedaliere coinvolgerà 293.386 unità, per un costo unitario di 300 euro ed un totale di circa 88 milioni di euro.

 

§  incremento di 4.200 contratti di formazione specialistica supplementari della durata di un ciclo completo di 5 anni, per un costo totale di 537,6 milioni, vale a dire contratti unitari di 25.000 euro annui ciascuno per primi due anni e 26.000 per i rimanenti 3 anni, con costi complessivi distribuiti lungo il quinquennio 2022-2026 (M6C2-I 2.2-17).

Traguardo: T2 2023 e T2 2024

1.800 borse di studio aggiuntive per corsi specifici di medicina generale (MMG) entro la metà del 2023 e 900 borse di studio aggiuntive per i medesimi corsi MMG entro la metà del 2024.

 

Traguardo: T2 2024 e T2 2026

4.500 unità di professionisti SSN con competenze manageriali e digitali avanzate, da completare per una prima parte entro la metà del 2024 e per la restante parte entro la metà del 2026.

 

Traguardo: T4 2024 e T2 2026

Piano straordinario cd. “infezioni” con la formazione sulle infezioni ospedaliere per circa 150.000 partecipanti entro la fine del 2024 e 140.000 entro metà 2026.

 

Obiettivo: T2 2026

4.200 contratti aggiuntivi di formazione specialistica supplementari.

 

 

 

Riforma

Risorse

Amministrazione titolare

Obiettivo

TRAGUARDO/OBIETTIVO

Attuazione

Riorganizzare la rete degli IRCCS (M6C2-R.1)

 

Senza oneri per la finanza pubblica

Ministero della salute

Revisione e aggiornamento dell’assetto regolamentare e del regime giuridico degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) e delle politiche di ricerca del Ministero della salute, per la riorganizzazione di tali enti di ricerca finalizzata a (M6C2-R.1):

- rafforzamento del rapporto fra ricerca, innovazione e cure sanitarie;

- potenziamento della governance degli IRCCS pubblici tramite il miglioramento della gestione strategica degli Istituti e una più efficace definizione dei loro poteri e delle loro aree di competenza.

 

Tra le misure che si intende introdurre vi è la differenziazione degli IRCCS in base alla loro attività (se monospecialistica o generalista), intervenendo altresì sulla normativa riguardante il personale di ricerca (i.e. una migliore definizione dello status di direttore scientifico) e creando una rete integrata diretta a facilitare lo scambio di competenze ed abilità acquisite tra operatori di ricerca e operatori sanitari del SSN. Strumento: aggiornamento del D. Lgs. n. 288/2003 sul riordino della disciplina degli IRCCS, a norma dell'articolo 42, comma 1, della L. n. 3 del 16 gennaio 2003, legge delega per la trasformazione di tali istituti in fondazioni, volta a rafforzarne l'attività come strutture di eccellenza all'interno del SSN. L’aggiornamento caratterizzerebbe ulteriormente la struttura giuridica degli IRCCS pubblici e privati, mediante più attuali criteri per il riconoscimento dello status di IRCCS e procedure di revoca, attualmente non previste.

Obiettivo: T4 2022

Entrata in vigore di un decreto legislativo di riordino della disciplina degli IRCCS per il riassetto del regime giuridico di tali enti e delle relative politiche.

 

 

 


La tabella che segue riepiloga gli investimenti e la riforma previsti con riferimento alla Componente 2 della Missione 6 Salute:


 

 (milioni di euro)

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M6C2

Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero
(
M6C2-I 1.1-4, 5, 6, 7, 8 e 9)

4.052,41 (prestiti)

di cui 1.410
progetti in essere

2.142,41
nuovi progetti

e 500

Fondo sviluppo e coesione

Ministero della salute e Regioni, province autonome ed enti sanitari (Aziende sanitarie locali e gli ospedali) con l’approvazione di piani e contratti istituzionali di sviluppo.

 

M6C2- 4:
T4 2021 (T)

M6C2- 5:
T2 2022 (T)

 

Sub. Investimento

Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero (Digitalizzazione)

2.602,3

di cui 1.410
per progetti in essere,

692,3
nuovi progetti

e

500

(prestiti del Fondo sviluppo e coesione – FSC)

Ministero della salute

M6C2- 7:
T4 2022 (T)

 

Sub. Investimento

Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero (grandi apprecchiature)

1.450,11

nuovi progetti

 

Ministero della salute

M6C2- 6:
T4 2024 (O)

 

M6C2

Ospedali sicuri e sostenibili
(M6C2-I.1.2-10)

1.638,851

(prestiti)

di cui 1.000
progetti in essere

638,85
nuovi progetti

 

Ministero della salute

M6C2-10:
T2 2026 (O)

 

M6C2

Infrastruttura tecnologica e strumenti di raccolta, elaborazione, analisi dei dati e simulazione
(M6C2-I 1.3 -11, 12 e 13)

1.672,54

(prestiti)

di cui 569,6
progetti in essere

1.102,94
nuovi progetti

 

Ministero della salute e MEF

M6C2- 8:
T4 2025 (O)

M6C2- 9:
T2 2026 (O)

Sub. Investimento

Rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione (FSE)

 

1.379,99

di cui 569,6
progetti in essere

810,39
nuovi progetti

Ministero della salute (in collaborazione con il Ministero dell’Innovazione e della Transizione Digitale)

M6C2- 11:
T4 2025 (O)

 

Sub. Investimento

Rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione (Potenziamento, modello predittivo, SDK .)

 

292,55

nuovi progetti

Ministero della salute

M6C2- 12 e 13:
T2 2026 (T e O)

 

M6C2

Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN
(M6C2-I 2.1-2 e 3)

524,14

(sovvenzioni)

 

Ministero della salute

M6C2- 2 e 3
T4 2025 (O)

M6C2

Sviluppo competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali del personale del SSN
(M6C2-I 2.2-14, 15, 16 e 17 da 14 a 17)

737,6

(prestiti)

 

Ministero della salute

 

Sub. Investimento

Sviluppo delle competenze tecniche-professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario.

Sub-misura: borse aggiuntive in formazione di medicina generale

93,94

Ministero della salute

M6C2-14
T2 2023 (O)

Sub. Investimento

Sviluppo delle competenze tecniche-professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario:

 Sub-misura: corso di formazione in infezioni ospedaliere

 

88,02

Ministero della salute

M6C2-15
T2 2024 (O)

Sub. Investimento

Sviluppo delle competenze tecniche-professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario:

Sub-misura: corso di formazione manageriale

 

18

 

M6C2-16
T2 2026 (O)

Sub. Investimento

Sviluppo delle competenze tecniche-professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario.

Sub-misure: contratti di formazione medico-specialistica.

 

537,6

Ministero della Salute in collaborazione con il Min. Università e della Ricerca e MEF

M6C2- 17
T2 2026 (O)

M6C2

Riorganizzare la rete degli IRCCS (M6C2-R.1)

 

-

Ministero della salute

M6C2- 1:
T4 2022 (O)

 

 


1.4 Lavoro e occupazione

 


Le politiche per il lavoro delineate nel PNRR rivestono un ruolo rilevante nel perseguimento degli obiettivi, trasversali a tutto il Piano, di sostegno all’empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere e di incremento delle competenze e delle prospettive occupazionali dei giovani, con l’obiettivo principale di incrementare il tasso di occupazione, in particolar modo quella giovanile e femminile.

 

Interventi specifici in materia di politiche per il lavoro sono contenuti nella Missione 5 (“Inclusione e coesione”), nell’ambito della componente 1 (“Interventi speciali per la coesione territoriale”), che mira a ridurre i divari tra le diverse aree del paese.

 

In particolare, le misure connesse all’ambito delle politiche per il lavoro sono volte principalmente ad incrementare il tasso di occupazione, in particolar modo quella giovanile e femminile, anche attraverso il potenziamento della formazione professionale e la previsione di strumenti che facilitino le transizioni occupazionali.

 

La Componente 1 riguarda principalmente tre aree d'intervento, per un complesso di risorse pari a 6,66 miliardi di euro:

·     il potenziamento delle politiche attive del lavoro e della formazione professionale, attraverso l’adozione del Programma nazionale per la garanzia di occupabilità dei lavoratori (Programma GOL) e del Piano nazionale nuove competenze, nonché il rafforzamento dei Centri per l’impiego;

·     la promozione dell’imprenditorialità femminile e l’introduzione della certificazione della parità di genere;

·     l’acquisizione di nuove competenze da parte delle nuove generazioni, favorendo l’incontro tra il sistema di istruzione e formazione e il mercato del lavoro mediante il rafforzamento del Sistema duale, dell’apprendistato e del Servizio civile universale.

 

Gli investimenti finanziati nell’ambito della Componente 1 sono i seguenti:

1.   Potenziamento dei Centri per l’impiego (M5C1-I. 1.1-6,7);

2.   Creazione di imprese femminili (M5C1-I. 1.2-17);

Per quanto concerne l’attuazione di tale investimento, è stato firmato il decreto ministeriale per la creazione del Fondo impresa donna.

3.   Sistema di certificazione della parità di genere (M5C1-I. 1.3-12,13,14);

Sul punto, si ricorda che, la legge 5 novembre 2021, n. 162, - che reca disposizioni in materia di pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo – prevede l'istituzione, a decorrere dal 1° gennaio 2022, della certificazione della parità di genere, al fine di riconoscere le misure adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità. Al possesso di tale certificazione è collegata la fruizione di un apposito sgravio contributivo.

4.   Sistema duale (M5C1-I. 1.4-15);

5.   Servizio civile universale (M5C1-I. 2.1-16).

 

Le riforme previste nell’ambito della Componente 1 sono le seguenti:

·     Politiche attive del lavoro e formazione (M5C1-R. 1.1-1,2,3,4,5);

Per quanto riguarda l’attuazione di tale riforma, con l’assenso della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sul riparto dei primi 880 mln di euro del Programma GOL, si è concluso l'iter avviato con la presentazione del Programma alle parti sociali. Sul sito del MLPS le slide di presentazione del Programma GOL.

·     Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso (M5C1-R. 1.2-8,9,10,11).

    Il quadro finanziario del PNRR, con la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari degli interventi e l’individuazione di traguardi ed obiettivi semestrali, è stato definito con il D.M. Economia e finanze del 6 agosto 2021.

 

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l’attuazione degli interventi della Missione 5, Componente 1 (Politiche per il lavoro).


 

(milioni di euro)

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M5C1

I. 1.1 Potenziamento dei Centri per l’impiego (M5C1-I. 1.1-6,7)

600

(sovvenzioni)

Ministero del lavoro e delle politiche sociali in collaborazione con ANPAL

T4 2022 (O)

T4 2025 (O)

 

M5C1

I. 1.2 Creazione di imprese femminili (M5C1-I. 1.2-17,18,19)

400
(Prestiti)

Ministero dello sviluppo economico in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità della PCM

 

T4 2021 (T)

T2 2023 (O)

T2 2026 (O)

M5C1

I. 1.3 Sistema di certificazione della parità di genere (M5C1-I. 1.3-12,13,14)

10
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per le pari opportunità e la famiglia

T4 2022 (T)

T2 2026 (O)

M5C1

I. 1.4 Sistema duale (M5C1-I. 1.4-15)

600
(sovvenzioni)

Ministero del lavoro e delle politiche sociali

T4 2025 (O)

M5C1

I. 2.1 Servizio civile universale (M5C1-I. 2.1-16)

650

(sovvenzioni)

Ulteriori 300 mln di euro proverranno dal Fondo nazionale per il Servizio civile

PCM – Ministro per le politiche giovanili

T4 2023 (O)

M5C1

R. 1.1 Politiche attive del lavoro e formazione (M5C1-R. 1.1-1,2,3,4,5)

4.400

(sovvenzioni)

Ulteriori 500 mln di euro a valere sulle risorse del Programma REACT-EU

Ministero del lavoro e delle politiche sociali in collaborazione con ANPAL

T4 2021 (T)

T4 2022 (T)

T4 2025 (O)

 

 

M5C1

R. 1.2 Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso (M5C1-R. 1.2-8,9,10,11)

-

Ministero del lavoro e delle politiche sociali

T4 2022 (T)

T2 2024 (T)

T2 2025 (O)

T2 2026 (O)

 


Nel complesso i suddetti interventi beneficiano di risorse complementari per 1,65 miliardi dai progetti PON e 24,65 miliardi dagli stanziamenti della Legge di Bilancio.

 

Si ricorda che una delle azioni con cui il Governo intende incrementare la partecipazione dei giovani e delle donne al mercato del lavoro è costituita dall’inserimento nei progetti finanziati dal PNRR e dai Fondi REACT-EU e FCN di previsioni dirette a condizionarne l’esecuzione all’assunzione di giovani e donne.

A tale previsione è stata data attuazione con l’art. 47 del D.L. 77/2021 che prevede che le stazioni appaltanti inseriscano nei bandi di gara, negli avvisi e negli inviti specifiche clausole dirette all’inserimento - come requisiti necessari e come ulteriori requisiti premiali dell’offerta - di criteri volti a promuovere l’inclusione lavorativa delle persone disabili, l’imprenditoria giovanile, la parità di genere e l’assunzione di giovani con età inferiore a trentasei anni e di donne di qualsiasi età.

 

In conseguenza del necessario coinvolgimento degli enti territoriali nell’implementazione della Riforma delle politiche attive del lavoro, parte delle risorse vengono destinate dal Piano alle regioni.

In particolare, per l’investimento 1.1 il Piano prevede risorse pari a 600 mln di euro da destinare alle regioni; di questi, 400 sono già ripartiti tra le regioni stesse sulla base delle unità aggiuntive di personale previste nel Piano nazionale di potenziamento dei Centri per l’impiego.

Anche per il rafforzamento del Sistema duale, investimento 1.4, si prevede un coinvolgimento delle regioni. Le relative risorse, pari a 600 mln di euro, saranno infatti erogate dalle regioni medesime, in linea di continuità con quanto viene annualmente ripartito in base a norme di legge per le formazioni professionali.

 

Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono.


 

Investimento

Risorse

(in milioni di euro)

Amministrazione titolare

Intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Potenziamento dei centri per l’impiego
(M5C1-I.1.1-6,7)

600

Sovvenzioni

 

Progetti in essere: 400

 

Nuovi progetti: 200

 

 

 

Ministero del lavoro e delle politiche sociali in collaborazione con ANPAL

Proseguendo un percorso avviato con risorse nazionali, l’investimento è volto a garantire l'effettivo servizio a favore di disoccupati e imprese e a consentire un'efficace erogazione di servizi per l'impiego e la formazione, anche attraverso una maggiore integrazione con il sistema di istruzione e formazione e con la rete degli operatori privati.

Questa misura comprende investimenti strutturali, lo sviluppo di Osservatori regionali del mercato del lavoro e dell'interoperabilità dei sistemi informativi regionali e nazionali e la progettazione e realizzazione di interventi formativi per aggiornare le competenze dei consulenti dei lavoratori.

L'investimento si accompagna alla Riforma 1.1 della Missione 5, componente 1, che prevede la creazione della Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL) e di un Piano Nazionale per le Nuove Competenze.

 

Obiettivo: T4 2022

Attuazione delle attività previste nel piano di potenziamento nel triennio 2021-2023.

 

Obiettivo: T4 2025

Completamento delle attività previste nel piano di potenziamento nel triennio 2021-2023.

 

 

Creazione di imprese femminili
(M5C1-I.1.2-17,18,19)

400

Prestiti

 

Nuovi progetti: 400

 

 

Ministero dello sviluppo economico in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità della PCM

 

L’intervento è finalizzato ad incrementare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e sistematizzare e ridisegnare gli attuali strumenti di sostegno all’avvio e alla realizzazione di progetti aziendali per imprese a conduzione femminile o a prevalente partecipazione femminile.

Traguardo: T4 2021

Adozione del fondo a sostegno dell'imprenditorialità femminile.

 

Obiettivo: T2 2023:

Per le imprese, aver ricevuto sostegno finanziario tramite il "Fondo Impresa donna".

 

 

Obiettivo T2 2026:

Assegnazione di sostegno finanziario alle imprese quali definite nella pertinente politica di investimento.

 

È stato firmato il decreto ministeriale per la creazione del Fondo impresa donna.

Sistema di certificazione della parità di genere
(M5C1-I.1.3-12,13,14)

10

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 10

 

 

PCM – Ministro per le pari opportunità e la famiglia

L’investimento è diretto a definire un Sistema nazionale di certificazione della parità di genere che incentivi le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree maggiormente critiche, quali, ad esempio, opportunità di crescita in azienda, parità salariale a parità di mansioni, politiche di gestione delle differenze di genere, tutela della maternità.

La misura mira a raggiungere il maggior numero possibile di imprese senza un'attenzione specifica alla dimensione territoriale.

 

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore del sistema di certificazione della parità di genere e relativi meccanismi di incentivazione per le imprese.

 

Obiettivi: T2 2026

1.      Ottenimento, da parte di almeno 800 imprese (di cui almeno 450 PMI), della certificazione della parità di genere;

2.     Ottenimento della certificazione della parità di genere da parte di almeno 1.000 imprese sostenute attraverso l'assistenza tecnica.

Sul punto, si ricorda che, la legge 5 novembre 2021, n. 162, - che reca disposizioni in materia di pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo – prevede l'istituzione, a decorrere dal 1° gennaio 2022, della certificazione della parità di genere, al fine di riconoscere le misure adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità. Al possesso di tale certificazione è collegata la fruizione di un apposito sgravio contributivo.

Sistema duale (M5C1-I.1.4-15)

600

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 600

 

 

Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Obiettivo dell’investimento è quello di rendere i sistemi di istruzione e formazione più in linea con i fabbisogni del mercato del lavoro, nonché promuovere l’occupabilità dei giovani e l’acquisizione di nuove competenze, soprattutto nelle aree più marginali e periferiche.

Il processo di monitoraggio sarà fornito dall'INAPP, secondo i dati forniti dalle Regioni e province autonome. Assegnazione delle risorse alle Regioni in base al numero di studenti iscritti ai corsi di Istruzione e Formazione Professionale.

Obiettivo: T4 2025

Partecipazione al sistema duale e ottenimento della relativa certificazione nel quinquennio 2021-2025 per almeno 135.000 persone in più rispetto allo scenario di riferimento. La distribuzione alle Regioni delle risorse per il potenziamento del sistema duale deve avvenire in base al numero degli studenti iscritti nei percorsi di IFP.

 

Servizio civile universale (M5C1-I.2.1-16)

650

Sovvenzioni

 

Progetti in essere: 400

 

Nuovi progetti: 250

 

Ulteriori 300 mln di euro proverranno dal Fondo nazionale per il Servizio civile.

PCM – Ministro per le politiche giovanili

L’intervento è volto a potenziare il Servizio Civile Universale, aumentando il numero di operatori volontari e promuovendo l’acquisizione di competenze chiave per l’apprendimento permanente (soft skills, competenze personali, sociali, competenze di cittadinanza attiva).

 

Obiettivo: T4 2023

Partecipazione al programma "Servizio Civile Universale" e ottenimento della relativa certificazione nel triennio 2021- 2023 per almeno 120.000 persone in più rispetto allo scenario di riferimento.

 

 

 

 

RiformA

Risorse

(in milioni di euro)

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Politiche attive del lavoro e formazione

(M5C1-R.1.1-1,2,3,4,5)

4.400

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 4.400

 

 

Ulteriori 500 mln di euro a valere sulle risorse del Programma REACT-EU.

Ministero del lavoro e delle politiche sociali in collaborazione con ANPAL

La finalità è quella di introdurre un’ampia riforma delle politiche attive e della formazione professionale, supportando i percorsi di riqualificazione professionale e di reinserimento di lavoratori in transizione e disoccupati, nonché definendo, in stretto coordinamento con le Regioni, livelli essenziali di attività formative per le categorie più vulnerabili.

La riforma si struttura in due linee di intervento:

1.    adozione del Programma Nazionale per la Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL), quale programma nazionale di presa in carico, erogazione di servizi specifici e progettazione professionale personalizzata;

2.    adozione del Piano Nazionale Nuove Competenze, con l’obiettivo di riorganizzare la formazione dei lavoratori in transizione e disoccupati, mediante il rafforzamento del sistema della formazione professionale.

 

 

 

 

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore del decreto interministeriale che istituisce il programma nazionale "Garanzia di occupabilità dei lavoratori" (GOL) e di un decreto interministeriale che istituisce il Piano Nazionale Nuove Competenze.

 

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore, a livello regionale, di tutti i piani per i centri per l'impiego (PES).

 

Obiettivi: T4 2025

1.      Destinatari del programma "Garanzia di occupabilità dei lavoratori" (GOL);

2.      Partecipazione dei beneficiari del programma "Garanzia di occupabilità dei lavoratori" (GOL) alla formazione professionale;

3.      Per i centri per l'impiego (PES) in ciascuna Regione, soddisfare i criteri del livello essenziale delle prestazioni PES quali definiti nel programma "Garanzia di occupabilità dei lavoratori" (GOL).

 

 

 

Con l’assenso della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sul riparto dei primi 880 mln di euro del Programma GOL, si è concluso l'iter avviato con la presentazione del Programma alle parti sociali.

Sul sito del MLPS le slide di presentazione del Programma GOL

 

 

Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso  (M5C1-R.1.2-8,9,10,11)

--

Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Il rafforzamento della lotta al lavoro sommerso nei diversi settori dell’economia ha lo scopo di integrare le riforme e gli investimenti in materia di politiche del lavoro.

Il Piano comprenderà una serie di azioni, in parte già avviate, che riguarderanno, in particolare:

§  l’affinamento delle tecniche di raccolta e di condivisione dei dati;

§  l’introduzione di misure per trasformare il lavoro sommerso in lavoro regolare;

§  il lancio di una campagna informativa e di sensibilizzazione rivolta ai datori di lavoro e ai lavoratori;

§  la definizione di una struttura di governance che assicuri una efficace implementazione delle azioni;

§  il rafforzamento già programmato dell’Ispettorato nazionale del lavoro.

Tali azioni si affiancano a quelle previste nel Piano Triennale (2020-22) di contrasto al lavoro sommerso in agricoltura.

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore di un piano nazionale e della tabella di marcia attuativa per la lotta al lavoro sommerso in tutti i settori economici.

 

Traguardo: T2 2024

Piena attuazione delle misure incluse nel piano nazionale in linea con la tabella di marcia.

 

Obiettivo: T2 2025

Aumento del numero di ispezioni sul lavoro.

 

Obiettivo: T2 2026

Riduzione dell'incidenza del lavoro sommerso.

 

 

 

 


1.5 Fisco

 


Con riferimento alla materia fiscale il PNRR presenta interventi circoscritti.

Il documento si concentra essenzialmente su due aspetti: da una parte vengono delineati interventi di riforma diretti a rafforzare la capacità dell’amministrazione fiscale di contrastare l’evasione fiscale, e a migliorare la compliance dei contribuenti e dall’altra si prevede il completamento dell’attuazione del federalismo fiscale (da attuare entro marzo 2026) sia regionale che degli enti locali.

In questo quadro le riforme le cd. riforme abilitanti riportate nel Piano, ossia gli interventi diretti a rimuovere gli ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali e gli interventi atti al recupero di gettito, ossia la riduzione del tax gap (entro il 2022), consistono essenzialmente: nel contrasto del fenomeno dell’omessa fatturazione, nel miglioramento dell’infrastruttura informatica e dell’analisi dei dati disponibili per favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi fiscali anche con un potenziamento dei controlli, nel rafforzamento dell’amministrazione fiscale (con l’assunzione di oltre 4.000 unità di personale), nell’adozione di iniziative dirette a ridurre la propensione all’evasione oltre che, sotto il profilo della semplificazione, nell’invio della dichiarazione IVA precompilata ai contribuenti e nel miglioramento qualitativo e quantitativo delle cosiddette “lettere di conformità”.

Quanto agli investimenti si ritrova nel piano un unico investimento di 25 milioni di euro volto all’acquisizione di sistemi informativi operativi utilizzati per combattere la criminalità economica.

La riforma fiscale come riforma di accompagnamento

Nella Nota di aggiornamento al DEF del mese di settembre 2021 il Governo fa presente, in relazione all’inquadramento degli interventi fiscali nel percorso di attuazione del PNRR, che gli interventi per la razionalizzazione e l’equità del sistema fiscale non rientrano nell’ambito operativo del Piano, ma possono concorrere a realizzarne gli obiettivi generali.

In particolare, si afferma la volontà di attuare primo stadio della riforma nel triennio 2022-2024; al riguardo, il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sull’Irpef e su altri aspetti del sistema tributario - svolta dalla Commissioni parlamentari Finanze di Senato e Camera - costituisce la base per la predisposizione da parte del Governo del disegno di legge delega.

La riforma fiscale rappresenta una delle riforme di accompagnamento al Piano per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese e in tal senso essa è parte integrante della ripresa che si intende innescare anche grazie alle risorse europee. Tale riforma non è tuttavia essa stessa parte del Piano e alla sua attuazione non è connessa alcuna delle erogazioni di risorse che l’Unione europea mette a disposizione del nostro Paese nel quadro del PNRR.

Rientrano tra gli obiettivi della riforma:

§  effettuare un’opera di raccolta e razionalizzazione della legislazione fiscale in un testo unico, integrato e coordinato con le disposizioni normative speciali, da far a sua volta confluire in un unico Codice tributario;

§  garantire che le nuove regole abbiano stabilità nel tempo, per evitare che gli operatori del settore (ivi compresa l’Amministrazione finanziaria) debbano continuamente adattarsi a mutate cornici normative.

 

In tale prospettiva il Governo inserisce la revisione dell’Irpef, con il duplice obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo e di ridurre gradualmente il carico fiscale, preservando la progressività e l’equilibrio dei conti pubblici. Viene ritenuto dunque che in tal modo sarebbe incentivata la tax compliance e potrebbe essere sostenuta la partecipazione al lavoro delle donne e dei giovani.

Per un approfondimento sui contenuti del disegno di legge delega di riforma fiscale, presentato dal Governo il 29 ottobre 2021 (A.C. 3343 – vedi qui il dossier), e per lo stato di attuazione dello stesso, si rinvia al tema pubblicato sul Portale della documentazione della Camera dei deputati.

 


 

Investimento

Risorse

Amministrazione

Titolare

Intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Investimento 1.6.6 - Digitalizzazione della Guardia di Finanza

M1C1-11

M1C1-15

M1C1-25

 

Importo totale 25.000.000

Sovvenzioni

Nuovi progetti

 

Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

 

Guardia di Finanza – Acquisto di servizi professionali di scienza dei dati

T1 M1C1-11

 

Obiettivo: T2 2023

Acquisto di servizi professionali per la scienza dei dati mediante contratto con un fornitore di servizi di consulenza, che coinvolge in totale cinque risorse umane responsabili sia della progettazione dell'architettura dei dati sia dell'elaborazione degli algoritmi dell'unità di analisi dei megadati. La pubblicazione del contratto aggiudicato per l'acquisto di servizi di scienza dei dati avviene in conformità agli orientamenti tecnici sull'applicazione del principio "non arrecare un danno significativo" (2021/C58/01) mediante l'uso di un elenco di esclusione e il requisito di conformità alla pertinente normativa ambientale dell'UE e nazionale; si prevede la pubblicazione su scala nazionale di nuovi strumenti sul modulo di prima analisi (dorsale informatica).

 

 

 

Guardia di Finanza – Acquisto di servizi professionali di scienza dei dati T2

M1C1-15

 

Obiettivo: T2 2024

Acquisto di servizi professionali di scienza dei dati in conformità agli orientamenti tecnici sull'applicazione del principio "non arrecare un danno significativo" (2021/C58/01) mediante l'uso di un elenco di esclusione e il requisito di conformità alla pertinente normativa ambientale dell'UE e nazionale, stipulando un contratto con un prestatore di servizi di consulenza che coinvolge cinque ulteriori risorse umane (dieci in totale) responsabili sia della progettazione dell'architettura dei dati sia dell'elaborazione degli algoritmi dell'unità di analisi dei megadati. Pubblicazione del contratto aggiudicato per l'acquisto di servizi di scienza dei dati in conformità agli orientamenti tecnici sull'applicazione del principio "non arrecare un danno significativo" (2021/C58/01) mediante l'uso di un elenco di esclusione e il requisito di conformità alla pertinente normativa ambientale dell'UE e nazionale e pubblicazione su scala nazionale di nuovi strumenti sul modulo di prima analisi (dorsale informatica).

 

Sviluppare i sistemi informativi operativi utilizzati per combattere la criminalità economica

M1C1-25

 

Traguardo: T2 2025

Miglioramento dei sistemi informatici in termini di nuove funzionalità, prestazioni ed esperienza degli utenti.

Progressiva diffusione (su base annuale) delle nuove funzionalità dei sistemi informativi operativi al fine di garantirne l'attualità in linea con scenari giuridici in rapida evoluzione, anche in relazione alla situazione pandemica.

 

 

Riforma

Risorse

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Revisione dei possibili interventi per ridurre l'evasione fiscale

M1C1-101

-

Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF)

 

Ridurre l'evasione fiscale dovuta alla omessa fatturazione

Obiettivo: T4 2021

Adottare una relazione per orientare le azioni del governo volte a ridurre l'evasione fiscale dovuta alla omessa fatturazione, in particolare nei settori più esposti all'evasione fiscale, anche attraverso incentivi mirati per i consumatori.

 

 

Incoraggiare il rispetto degli obblighi fiscali (tax compliance) e migliorare gli audit e i controlli

M1C1-103

 

Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF)

 

Incoraggiare il rispetto degli obblighi fiscali (tax compliance); migliorare gli audit e i controlli.

Interventi normativi, completamento delle procedure amministrative.

Traguardo: T2 2022

Le norme emanate devono comprendere:

i) la piena operatività della banca dati e dell'infrastruttura informatica dedicata per la messa a disposizione della dichiarazione IVA precompilata;

ii) la banca dati utilizzata per le "lettere di conformità" (comunicazioni tempestive ai contribuenti per i quali sono state rilevate anomalie) è migliorata al fine di ridurre

l'incidenza dei falsi positivi e aumentare il numero di comunicazioni inviate ai contribuenti;

 iii) l'entrata in vigore della riforma della legislazione al fine di garantire sanzioni amministrative efficaci in caso di rifiuto da parte di fornitori privati di accettare pagamenti elettronici (originario articolo 23 del decreto-legge n. 124/2019, abrogato con la conversione in legge);

iv) il completamento del processo di pseudonimizzazione dei dati (articolo 1, commi 681-686, della legge n. 160/2019) e l’istituzione dell'infrastruttura digitale per l'analisi dei megadati generati attraverso l'interoperabilità della banca dati completamente pseudonimizzata, al fine di aumentare l'efficacia dell'analisi dei rischi alla base del processo di selezione;

v) l'entrata in vigore di atti di diritto primario e derivato che attuano azioni complementari efficaci basate sul riesame di eventuali misure per ridurre l'evasione fiscale dovuta alla omessa fatturazione.

 

Interventi in materia di lettere di conformità

M1C1-105

M1C1-106 M1C1-107

M1C1-113

M1C1-114

 

-

Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF)

Numero più elevato di "lettere di conformità" (M1C1-105)

 

Obiettivo: T4 2022

Valore di riferimento 2 150 908

Valore obiettivo 2 581 090

Il numero di "lettere di conformità" (comunicazioni tempestive ai contribuenti per i quali sono state riscontrate anomalie) deve essere aumentato almeno del 20% rispetto al 2019.

 

 

 

Ridurre il numero di "lettere di conformità" che rappresentano falsi positivi (M1C1-106)

Obiettivo: T4 2022

Valore di riferimento 126 500

Valore obiettivo 132 825

Il numero di "lettere di conformità" (comunicazioni tempestive ai contribuenti per i quali sono state rilevate anomalie ma non frodi nella verifica ex-post) che rappresentano falsi positivi deve essere ridotto almeno del 5% rispetto al 2019.

 

Aumentare il gettito fiscale generato dalle "lettere di conformità"

 (M1C1-107)

 

Obiettivo: T4 2022

Valore di riferimento eur

2 130 000 000

Valore obiettivo eur

2 449 500 000

Il gettito fiscale generato dalle "lettere di conformità" deve aumentare del 15% rispetto al 2019

 

Numero più elevato di "lettere di conformità" (M1C1-113)

Obiettivo: T4 2024

Valore di riferimento 2 150 908

Valore obiettivo 3 011 271

Il numero di "lettere di conformità" (comunicazioni tempestive ai contribuenti per i quali sono state riscontrate anomalie) deve essere aumentato almeno del 40 % rispetto al 2019.

 

Aumentare il gettito fiscale generato dalle "lettere di conformità"

(M1C1-114)

 

Obiettivo: T4 2022

Valore di riferimento

2 130 000 000 euro

Valore obiettivo euro

2 769 000 000 euro

Il gettito fiscale generato dalle "lettere di conformità" deve aumentare del 30% rispetto al 2019

 

Inviare le prime dichiarazioni IVA precompilate

M1C1-109

 

Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF)

Invio delle dichiarazioni IVA precompilate

Obiettivo: T2 2023

Almeno 2.300.000 contribuenti devono ricevere dichiarazioni IVA precompilate per l'esercizio fiscale 2022.

 

Dal 13 settembre 2021, l'Agenzia delle entrate mette a disposizione un applicativo web dedicato ai registri Iva già precompilati. In precedenza, l'8 luglio 2021 sono state fissate le modalità di predisposizione dei documenti Iva precompilati e le regole di accesso da parte degli operatori e degli intermediari delegati, sono state stabilite le attività di memorizzazione dei dati e la tenuta dei registri Iva convalidati e le regole di trattamento dei dati e sicurezza ed è stata individuata la platea dei destinatari.

Migliorare la capacità operativa della

amministrazione fiscale.

M1C1-112

 

Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF)

Capacità operativa  dell'amministrazione fiscale (Piano della performance 2021-2023 dell'Agenzia delle Entrate).

Obiettivo T2 2024

Il personale dell'Agenzia delle Entrate deve essere aumentato di 4.113 unità, come indicato nel "Piano della performance 2021-2023".

Nel mese di agosto 2021 l’Agenzia ha indetto una selezione pubblica per l’assunzione di 2320 unità per attività amministrativo-tributaria e di 100 unità col profilo professionale Funzionario informatico (analista dati fiscale, analista infrastrutture e sicurezza informatica in ambito

fiscale e funzionario data scientist).

Riduzione dell'evasione fiscale come definita dall'indicatore "propensione all'evasione"

M1C1-116

M1C1-121

 

 

Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF)

Ridurre del 5% la propensione all'evasione fiscale rispetto al 2019 (M1C1-116)

 

Obiettivo: T4 2025

La "propensione all'evasione" in tutte le imposte, escluse l'"Imposta Municipale Unica" e le accise, deve essere inferiore nel 2023 rispetto al 2019 del 5 % del valore di riferimento del 2019. La stima di riferimento per il 2019 sarà inclusa nella relazione aggiornata del governo sull'economia sommersa. La riduzione del 5% deve essere osservata con riferimento alle stime incluse nella versione aggiornata della stessa relazione che sarà pubblicata nel novembre 2025 sulla base dei dati relativi all'esercizio fiscale 2023.

 

Ridurre del 15% la propensione all'evasione rispetto al 2019 (M1C1-121)

 

Obiettivo: T2 2026

La riduzione del 15% deve essere osservata con riferimento alle stime incluse in una relazione ad hoc che deve essere predisposta dal Ministero delle Finanze entro il giugno 2026 sulla base della stessa metodologia utilizzata per la relazione di cui sull’economia nono osservata con riferimento alla stima per l’anno fiscale 2024.

 

Entrata in vigore di atti di diritto primario e derivato per l'attuazione del federalismo fiscale regionale

M1C1-119

 

Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF)

Completare l'attuazione del "federalismo fiscale" come previsto dalla vigente legge delega 42/2009. In particolare, gli atti di diritto primario e derivato devono definire i parametri pertinenti e attuare il federalismo fiscale per le regioni a statuto ordinario, come stabilito dal decreto-legge 68/2011 (articoli 1-15), modificato da ultimo dalla legge 176/2020 (articolo 31-sexies).

Traguardo: T1 2026

Disposizioni normative che indichino l'entrata in vigore del federalismo fiscale per le regioni a statuto ordinario.

 

 

Entrata in vigore di atti di diritto primario e derivato per l'attuazione del federalismo fiscale per le province e le città metropolitane

M1C1-120

 

Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF)

Completare l'attuazione del "federalismo fiscale" come previsto dalla vigente legge delega 42/2009. particolare, gli atti di diritto primario e derivato devono definire i parametri pertinenti e attuare, se del caso, il federalismo fiscale per le province e le città metropolitane, come stabilito dal decreto-legge 68/2011 (articoli 1-15), modificato da ultimo dalla legge 178/2020 (articolo 1, comma 783).

Traguardo: T1 2026

Disposizioni normative che indichino l'entrata in vigore del federalismo fiscale per le province e le città metropolitane.

 


1.6 Infrastrutture e trasporti

 


Le risorse della “Missione 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile” ammontano complessivamente a € 25,40 miliardi.

Gli obiettivi comuni a tutti gli investimenti sono:

§  la decarbonizzazione e la riduzione delle emissioni attraverso lo spostamento del traffico passeggeri e merci dalla strada alla ferrovia;

§  la maggiore connettività territoriale e coesione riducendo i tempi di percorrenza;

§  la digitalizzazione delle reti di trasporto e il miglioramento sicurezza di ponti, viadotti e gallerie;

§  la maggiore competitività del produttivo sistemi del Sud migliorando i collegamenti ferroviari.

La principale componente di tali risorse (M3C1.1) è destinata agli interventi sulla rete ferroviaria, con 24,77 miliardi di euro.

L’intermodalità e la logistica rappresentano la seconda componente (M3C2), con risorse pari a 630 milioni di euro.

Gli investimenti relativi alla mobilità sostenibile e alla transizione ecologica sono ricompresi nella Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica”, in particolare nella componente M2C2Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile che reca risorse pari a 23,78 miliardi di euro (vedi sub).

1.6.1 Interventi sulla rete ferroviaria (M3C1)

Gli interventi sono coperti attraverso prestiti del Recovery Fund e l’amministrazione titolare è il MIMS. L’attuazione degli interventi è rimessa a Rete Ferroviaria Italiana (RFI) S.p.a., che ha pubblicato ad agosto 2021, una edizione straordinaria del Piano Commerciale per dare evidenza dei principali investimenti che RFI, con le risorse stanziate nell'ambito del PNRR, per il quinquennio 2022-2026.

Questa componente contiene anche misure per sviluppare l'uso dell'idrogeno nelle ferrovie.

Nella Missione 2, la componente 2.2, prevede nell’ambito di Intervento 3 “Promuovere la produzione, la distribuzione e gli usi finali dell’idrogeno”, il seguente investimento, relativo alla “Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto ferroviario”: Sempre nella Missione 2, componente 2 si prevede, nell’ambito di intervento 4: “Sviluppare un trasporto locale più sostenibile”, il seguente investimento relativo ai “Treni verdi”:

 

Il quadro finanziario del PNRR, con la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari degli interventi e l’individuazione di traguardi ed obiettivi semestrali, è stato definito con il D.M. Economia e finanze del 6 agosto 2021.

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l’attuazione degli interventi, sia investimenti che riforme, della Missione 3, componente 1: Interventi sulla rete ferroviaria e di altri interventi di altre missioni che attengono al settore ferroviario.


 

(milioni di euro)

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M3C1

1.1 Collegamenti ferroviari ad Alta Velocità verso il Sud per passeggeri e merci
 (M3C1 I 1.1-5, 6)
di cui:

4.640
(Prestiti)

di cui

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

 

Soggetto attuatore: RFI (Contratto di Programma, parte investimenti).

T2-2024 (O)
T2-2026 (O)

M3C1

1.1 Collegamenti Napoli - Bari
 (M3C1-I.1.1-3)

1400)

 

T4-2022 (T)

M3C1

1.1 Collegamenti Palermo-Catania
(M3C1- I.1.1-3)

1440

 

T4-2022 (T)

T2-2024 (O)

M3C1

1.1 Collegamenti Salerno-Reggio Calabria
(M3C1- I.1.1-3)

1800

 

T1-2022 (T)
T2-2024 (T)

M3C1

1.2: Linee ad alta velocità nel Nord che collegano all'Europa
(M3C1-I.1.2-7)

di cui:

8.570
(Prestiti)

MIMS/ RFI (Contratto di Programma, parte investimenti).

T1-2024 (T)

M3C1

1.2.1 Linee di collegamento Brescia-Verona- Vicenza - Padova
(M3C1-I.1.2-9)

3.670

 

T2-2026 (O)

M3C1

1.2.2 Linee di collegamento Liguria-Alpi
(M3C1-I.1.2-8)

3.970

 

T4-2025 (O)

 

M3C1

1.2.3 Linee di collegamento Verona-Brennero - opere di adduzione
(M3C1-I.1.2-9)

930

 

T2-2026 (O)

 

M3C1

1.3: Connessioni diagonali
(M3C1-I.1.3-11)

di cui:

1580
(Prestiti)

MIMS/ RFI (Contratto di Programma, parte investimenti).

T2 2026 (O)

M3C1

1.3 Roma-Pescara
(M3C1-I.1.3-10)

620

 

T1 2024 (T)

M3C1

1.3 Orte-Falconara
(M3C1-I.1.3-10)

510

 

T1-2024 (T)

M3C1

1.3 Taranto- Metaponto-Potenza-Battipaglia
(M3C1-I.1.3-10)

450

 

T1 2024 (T)

M3C1

1.4 Sviluppo del sistema europeo di gestione del trasporto ferroviario (ERTMS)
(M3C1-I.1.4-12, 13,14)

2.970
(Prestiti)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).

 

T4 2022 (T)

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

M3C1

1.5 Rafforzamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei collegamenti nazionali chiave
(M3C1-I.1.5-15,16)

2.970
(Prestiti)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

M3C1

1.6 Potenziamento delle linee regionali
(M3C1-I.1.6-18)

936
(Prestiti)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).

T2 2026 (O)

M3C1

1.7 Potenziamento, elettrificazione e aumento della resilienza delle ferrovie nel Sud
(M3C1-I.1.7-17)

2400
(Prestiti)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

T4 2023 (T)

M3C1

1.8 Miglioramento delle stazioni ferroviarie nel Sud
(M3C1-I.1.8-19,20)

700
(Prestiti)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

M2C2

3.4: Sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto ferroviario
(M2C2-I.3.4-16,17)

300
(Prestiti)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) in collaborazione col MITE

T1 2023 (T)

T2 2026 (O)

M2C2

4.4.2: Sostituzione treni diesel con treni a emissioni zero

(M2C2-I 4.4.2-34bis, 35bis)

800
(Prestiti)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

M3C1

Riforma 1: Accelerazione dell’iter di approvazione del Contratto tra MIMS e RFI
(M3C1-R 1.1- 1)

-

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).

T4 2021 (T)

M3C1

Riforma 2: Accelerazione dell’iter di approvazione dei progetti ferroviari

(M3C1-R 1.2- 2)

-

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).

T4 2021 (T)

 


Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono (in tali allegati sono esposti interventi finalizzati alla mobilità sostenibile presenti non solo nella Missione 3, ma anche in altre Missioni del PNRR).


 

Investimento

Risorse

Amministrazione Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Collegamenti ferroviari ad Alta Velocità verso il Sud per passeggeri e merci

 

(M3C1-I 1.1-5, 6)

 

4.640
Prestiti

 

 

Progetti in essere:2.523

 

Nuovi progetti:2.117

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

 

Attuazione rimessa a RFI
(Contratto di Programma, parte investimenti).

Sviluppo dei servizi ferroviari passeggeri e merci a lunga percorrenza, coerentemente con la struttura del territorio italiano e con le esigenze di connettività delle Regioni meridionali, al fine di ridurre i tempi di percorrenza e aumentare la capacità. Gli interventi proposti saranno integrati con i sistemi di trasporto regionali.

L'investimento consiste nella costruzione di infrastruttura ferroviaria ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria e Palermo-Catania.

Ci si aspetta che questa misura non arrecherà un danno significativo agli obiettivi ambientali ai sensi dell'articolo 17 del regolamento (UE) 2020/852.

Obiettivo: T2-2024

69 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Napoli-Bari e Palermo-Catania costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa.

Le tratte sono le seguenti:

§  Bicocca-Catenanuova (Palermo-Catania) 37 km

§  Cancello-Frasso (Napoli-Bari) 16 km

§  Napoli-Cancello (Napoli-Bari) 16 km

 

Obiettivo: T2-2026

274 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria e Palermo-Catania costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa.

La ripartizione indicativa è la seguente:

§  Orsara-Bovino (Napoli-Bari) 93 km

§  Battipaglia-Romagnano (Salerno-Reggio Calabria) 33 km

§  Catenanuova-Dittaino e Dittaino-Enna (Palermo-Catania) 148 km

 

 

 

Tali risorse sono ripartite tra i seguenti interventi:

 

Investimento

Risorse

Amministrazione Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Linea AV Napoli-Bari

 

(M3C1-I 1.1-3)

1.400

di cui:

2020: 30

2021: 8

2022: 173

2023: 200

2024: 271

2025: 322

2026: 325

 

Progetti in essere: 1.400

 

Ulteriori risorse europee:

129 (PON)

Risorse nazionali:

2.723 (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS

Al completamento del progetto la tratta Napoli-Bari sarà coperta in 2 ore, invece delle attuali 3 ore e 30 minuti; ci sarà un aumento della capacità da 4 a 10 treni/ora sulle tratte a doppio binario, e un adeguamento della prestazione per consentire il transito di treni merci di lunghezza fino a 750 m, senza limitazioni di peso assiale

Traguardo T4-2022:

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione della ferrovia ad alta velocità sulla linea Napoli-Bari nel pieno rispetto delle norme in materia di appalti pubblici sulle seguenti tratte di tali linee:

§  linea Napoli-Bari: Orsara-Bovino

 

Obiettivo T2-2024

Ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Napoli-Bari e Palermo-Catania

 

Linea AV Palermo-Catania-Messina

 

(M3C1-I 1.1-5)

1.440

di cui:

2020: 22

2021: 25

2022: 140

2023: 219

2024: 283

2025: 399

2026: 351

Progetti in essere:1.123

Nuovi progetti:316,8

Ulteriori risorse europee:

79 (PON)

Risorse nazionali:

2.588  (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS

Al completamento del progetto ci sarà una riduzione del tempo di percorrenza di 60 minuti sulla tratta Palermo-Catania, e aumento della capacità da 4 a 10 treni / ora sulle tratte in fase di raddoppio.

Traguardo T4-2022

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione della ferrovia ad alta velocità sulla linea Palermo-Catania nel pieno rispetto delle norme in materia di appalti pubblici, sulle seguenti tratte di tali linee:

§  linea Palermo-Catania:
Catenanuova-Dittaino e Dittaino-Enna

 

Obiettivo T2-2024

Ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Napoli-Bari e Palermo-Catania

 

Linea AV Salerno-Reggio Calabria

 

(M3C1-I 1.1-4)

1.800

 

Nuovi progetti: 1.800

Risorse nazionali:

400 (Bilancio dello Stato).

Ulteriori risorse: 9.400 dal Fondo complementare PNRR (art.4 DL n. 59/2021).

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

L'intervento compreso nel PNRR è relativo alla tratta Battipaglia - Romagnano (tratto di 33 km).

Al completamento dell’intero progetto, il tempo di percorrenza sarà ridotto di 80 minuti sulla tratta Roma-Reggio Calabria, con un recupero fino a 40 minuti sui lotti prioritari della tratta Salerno-Battipaglia-Paola; inoltre ci sarà un miglioramento delle prestazioni per consentire il transito dei treni merci, in particolare per il porto di Gioia Tauro.

Traguardo: T1-2022,

Notifica dell'aggiudicazione dell’appalto pubblico sulla linea:

§  Battipaglia-Romagnano

 della ferrovia ad alta velocità sulla linea Salerno-Reggio Calabria.

 

 

Traguardo: T2-2024

Aggiudicazione dell'appalto per la costruzione della ferrovia ad alta velocità sulla linea Salerno-Reggio Calabria

 

Per le tratte finanziate col Fondo complementare si prevedono finanziamenti fino al 2030.

 

 

 

Investimento

Risorse

Amministrazione
Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Linee ad Alta Velocità nel Nord che collegano all'Europa

(M3C1-I 1.2-7)

8.570
Prestiti

 

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

 

Soggetto attuatore: RFI

Potenziare i servizi di trasporto su ferro, aumentando il traffico su rotaia, secondo una logica intermodale e stabilendo per le merci connessioni efficaci con il sistema dei porti esistenti.

 

L'investimento consiste nella costruzione di 180 km di infrastruttura ferroviaria ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Brescia-Verona-Vicenza-Padova, Liguria-Alpi e Verona Brennero.

 

Traguardo T1-2024

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione della ferrovia ad alta velocità sulla linea Verona-Brennero, sulle seguenti linee:

§  Verona-Brennero: circonvallazione di Trento

§  Liguria-Alpi: nodo di Genova e terzo valico dei Giovi

§  Brescia-Verona

§  Verona-bivio Vicenza

§  Rho-Parabiago

§  Pavia-Milano Rogoredo

 

Il segmento Rho-Parabiago sarà subordinato all'esito positivo della valutazione di impatto ambientale, pienamente e sostanzialmente conforme ai criteri giuridici, comprendente integralmente tutti i risultati e tutte le condizioni di valutazione dell'impatto ambientale, qualora ciò sia necessario per il conseguimento della conformità agli orientamenti tecnici sull'applicazione del principio "non arrecare un danno significativo" (2021/C58/01)

 

 


 

Tali risorse sono ripartite tra i seguenti interventi:

Investimento

Risorse

Amministrazione
 Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Linea AV Brescia-Verona e Verona-Bivio Vicenza

 

(M3C1-I 1.2-9)

3.670

 

Risorse nazionali:

1.589 (Bilancio dello Stato).

Ulteriori risorse: 950 (art. 4 del DL n. 59/2021)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).

 

Al completamento del progetto, il tempo di percorrenza sulla tratta Milano-Venezia scenderà di 15 minuti. I principali vantaggi saranno un aumento della capacità e della regolarità del traffico, un significativo miglioramento del sistema di trasporto regionale, e una migliore accessibilità della nuova stazione di Vicenza Fiera.

Gli interventi proposti si riferiscono alla Brescia-Verona tratto (di 48 km) e il tratto Verona-Bivio Vicenza (di 44 km). Il Fondo complementare finanzia il secondo lotto funzionale «Attraversamento di Vicenza» e la progettazione del terzo lotto costruttivo Vicenza-Padova.

Obiettivo: T2-2026

180 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Brescia-Verona-Vicenza-Padova, Liguria-Alpi e Verona-Brennero costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa, nelle seguenti tratte:

§  Brescia-Verona 48 km

§  Verona-bivio-Vicenza 44 km

§  nodo di Genova e terzo valico dei Giovi 53 km

§  Rho-Parabiago 9 km

§  Pavia-Milano Rogoredo 11 km

§  Circonvallazione di Trento 15 km

 

 

Linea AV Liguria-Alpi

 

(M3C1-I 1.2-8)

3.970

di cui:

2020: 398

2021: 532

2022: 724

2023: 736

2024: 886

2025: 559

2026: 134

Risorse nazionali:

3.635 (Bilancio dello Stato).

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).

 

L’obiettivo dell’intervento è quello di dimezzare quasi i tempi di percorrenza sia sulla tratta Genova-Milano che sulla tratta Genova-Torino, consentendo il transito di treni merci di lunghezza pari a 750 m. Inoltre, la capacità sarà aumentata da 10 a 24 treni/ora sulle tratte soggette a quadruplicamento in prossimità del nodo di Milano (Rho-Parabiago e Pavia-Milano-Rogoredo).

Obiettivo: T4-2025

53 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulla linea Liguria-Alpi costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa, nelle seguenti tratte:

§  nodo di Genova e terzo valico dei Giovi

 

 

 

Linea AV Verona-Brennero

 

(M3C1-I 1.2-9)

930

di cui:

2021: 8

2022: 20

2023: 56

2024: 244

2025: 280

2026: 322

Risorse nazionali:

250 (Bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).

 

Verrà realizzata la tangenziale ferroviaria di Trento. Al completamento dell'intero progetto ci sarà un significativo aumento della capacità dei treni in transito sul raccordo del Brennero (target 400 treni /giorno).

Obiettivo: T2-2026

Nell’ambito dei 180 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Brescia-Verona-Vicenza-Padova, Liguria-Alpi e Verona-Brennero costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa, nelle seguenti tratte:

§  Circonvallazione di Trento 15 km

 

 

 

Investimento

Risorse

Amministrazione
 Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Connessioni diagonali

(M3C1-I 1.3-11)

1.580

Prestiti

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).

 

Attuazione: RFI (Contratto di programma, parte investimenti)

L'investimento consiste nella costruzione di 87 km di ferrovia ad alta velocità, sia per i passeggeri che per le merci, sulle linee Roma-Pescara, Orte-Falconara e Taranto-Metaponto Potenza-Battipaglia.

L’obiettivo è quello di ridurre i tempi di percorrenza per i passeggeri e di trasporto delle merci nel Centro-Sud del Paese, dall'Adriatico e dallo Ionio al Tirreno:

 

Obiettivo: T2 2026

87 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Roma-Pescara, Orte-Falconara e Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa; La ripartizione degli 87 km deve essere la seguente:

§  Roma-Pescara 32 km

§  Orte-Falconara 20 km

§  Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia 35 km

 

Tali risorse sono ripartite tra i seguenti interventi:

Investimento

Risorse

Amministrazione
 Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Roma-Pescara (circa 32 Km)

 

(M3C1-I 1.3-10)

620

di cui:

2021: 2

2022: 16

2023: 57

2024: 125

2025: 186

2026: 235

Risorse nazionali:

100 (bilancio dello Stato)

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).

 

Al completamento dell'intero progetto ci sarà un risparmio di tempo di 80 minuti sulla tratta Roma-Pescara e un aumento della capacità da 4 a 10 treni /ora sulla tratta raddoppiata (con possibilità di realizzare servizi metropolitani tra Chieti e Pescara). Saranno adeguate le prestazioni per favorire lo sviluppo del traffico merci.

Target: T1 2024

 notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione dei collegamenti sulle linee Roma-Pescara e Orte-Falconara, sulle seguenti tratte:

§  Roma-Pescara

 

 

Orte-Falconara (circa 20 Km)

 

(M3C1-I 1.3-10)

510

di cui:

2021: 1

2022: 27

2023: 61

2024: 92

2025: 125

2026: 204

 

Risorse nazionali:

149 (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).

 

Al completamento dell'intero progetto ci sarà una riduzione in tempi di percorrenza di 15 minuti sulla tratta Roma-Ancona e di 10 minuti sulla tratta Roma Perugia, aumento della capacità da 4 a 10 treni / ora sulle tratte soggette al raddoppio. Si prevede l’adeguamento delle prestazioni per consentire il transito dei treni merci

Traguardo: T1 2024

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione dei collegamenti sulle linee Roma-Pescara e Orte-Falconara, sulle seguenti tratte:

§  Orte-Falconara

 

 

Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia
(circa 35 Km)

 

(M3C1-I 1.3-10)

450

di cui:

2020: 2

2021: 6

2022: 9

2023: 57

2024: 84

2025:116

2026: 175

 

Risorse nazionali:

261 (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).

 

A completamento dell'intero progetto, il tempo di percorrenza passerà da 4 ore a 3 ore e 30 sulla tratta Napoli-Taranto (via Battipaglia). La capacità sarà aumentata da 4 a 10 treni l'ora sulle tratte in corso di ammodernamento, e la linea ferroviaria sarà adeguata per consentire il passaggio di treni merci.

Target: T1 2024

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione dei collegamenti sulle linee Roma-Pescara e Orte-Falconara, sulle seguenti tratte:

§  Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia

 

 

 

Investimento

Risorse

Amministrazione
 Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Sviluppo del sistema europeo di gestione del trasporto ferroviario (ERTMS)

(M3C1-I 1.4-12, 13, 14)

2.970
(Prestiti)

di cui:

2021: 50

2022: 299

2023: 345

2024: 643

2025: 705

2026: 928

Risorse nazionali: 7 (bilancio dello Stato)

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).

L'investimento consiste nell'equipaggiare 3400 km di rete RFI del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS), conformemente al piano europeo di implementazione dell'ERTMS.

Lo scopo dell’intervento è quello di aggiornare i sistemi di sicurezza e segnalazione esistenti, garantendo così, con anticipo rispetto alle scadenze fissate dall’UE, la piena interoperabilità con le reti ferroviarie europee e l’ottimizzazione della capacità e delle prestazioni della rete.

 

Traguardo: T4 2022

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per lo sviluppo del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS)

 

Obiettivo: T4 2024

1400 km di linee ferroviarie dotati del sistema ERTMS, conformemente al piano europeo di implementazione dell'ERTMS, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa

Obiettivo: T2 2026

3400 km di linee ferroviarie dotati del sistema ERTMS, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa.

Il DL 121/2021 (art. 3, co. 1) ha istituito un fondo con una dotazione di 60 milioni di euro, per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026 per accelerare l’attuazione del Piano nazionale di implementazione del sistema ERMTS

Potenziamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei collegamenti nazionali chiave

(M3C1-I 1.5- 15, 16)

2.970

(Prestiti)

di cui:

2020: 172

2021: 189

2022: 280

2023: 320

2024: 616

2025: 715

2026: 678

Risorse nazionali: 10.536 (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).

L'investimento consiste nel miglioramento di 1280 km di tratte ferroviarie riguardanti 12 nodi metropolitani e i collegamenti nazionali chiave (Liguria-Alpi, collegamento trasversale, Bologna-Venezia-Trieste/Udine, collegamento tirrenico centro-settentrionale, collegamento Adriatico-Ionio, collegamento tirrenico meridionale, rete siciliana, rete sarda).

Potenziare i collegamenti "metropolitani" o "suburbani", al fine di garantire servizi capillari con alte frequenze, sostenendo così la domanda di mobilità espressa dalle grandi città metropolitane e dalle aree urbane di medie dimensioni. Consentire il miglioramento dell'accessibilità e l'interscambio tra le stazioni ferroviarie e altri sistemi di mobilità del trasporto rapido di massa. Gli interventi di potenziamento dei collegamenti nazionali chiave riguarderanno diverse zone del Paese, soprattutto le aree di confine (ad esempio, il rafforzamento dei collegamenti con i valichi svizzeri sulla Liguria-Alpi), le dorsali centrali e l’accesso ai porti, in particolare nelle Regioni del Sud

 

Obiettivo: T4 2024

700 km di tratte di linee migliorate costruite su nodi metropolitani e collegamenti nazionali chiave, pronti per la fase di autorizzazione e operativa

 

 

Obiettivo: T2 2026

1280 km di tratte di linee migliorate costruite su nodi metropolitani e collegamenti nazionali chiave, pronti per la fase di autorizzazione e operativa

 

 

 

 

Potenziamento delle linee regionali

(M3C1-I 1.6- 18)

936

Prestiti

di cui:

2021: 22

2022: 30

2023: 58

2024: 254

2025: 287

2026: 285

 

Ulteriori risorse: 1550 Fondo complementare PNRR per linee regionali gestite da regioni e municipalità (art. 1, co. 2, lett. c) punto 3, DL. 59/2021)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).

 

Attuazione: RFI attraverso accordi con le Regioni, con l’esclusione delle tratte Bari-Bitritto e Rosarno-San Ferdinando che saranno incluse nel Contratto di Programma.

Potenziare e rafforzare le linee ferroviarie regionali (siano esse interconnesse o meno alla rete infrastrutturale ferroviaria nazionale), sostenendone anche il collegamento e l’integrazione con la rete nazionale ad Alta Velocità, in particolare nelle Regioni del Mezzogiorno. Sono previsti interventi per migliorare il sistema in termini di numero di passeggeri trasportati, aumento della velocità di percorrenza, interconnessione tra centri urbani e le altre infrastrutture, sia agendo sia sull'infrastruttura che acquistando nuovi treni. Saranno inoltre realizzati interventi necessari per migliorare le condizioni di sicurezza del traffico ferroviario, attraverso l’installazione di sistemi tecnologici e adattamenti dell’infrastruttura esistente. +

Obiettivo: T2 2026

680 km di linee regionali migliorate, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa

 

 

 

Potenziamento, elettrificazione e aumento della resilienza delle ferrovie nel Sud

(M3C1-I 1.7- 17)

2.400

Prestiti

di cui:

2020: 41

2021: 147

2022: 187

2023: 217

2024: 506

2025: 565

2026: 736

 

Risorse nazionali:

1.548 (bilancio dello Stato)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Potenziare la rete ferroviaria in diversi punti critici del Sud Italia (linea Sibari-Catanzaro Lido-Reggio Calabria/Lamezia Terme, nonché linee in Molise, Basilicata ecc.), per realizzare gli interventi di ultimo miglio ferroviario per la connessione di porti (Taranto e Augusta) e aeroporti (Salerno, Olbia, Alghero, Trapani e Brindisi), per aumentare la competitività e la connettività del sistema logistico intermodale e per migliorare l’accessibilità ferroviaria di diverse aree urbane del Mezzogiorno.

Traguardo: T4 2023

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per il potenziamento, l'elettrificazione e l'aumento della resilienza delle ferrovie nel Sud.

 

Miglioramento delle stazioni ferroviarie (gestite da RFI nel Sud)

(M3C1-I 1.8- 19, 20)

700
Prestiti

di cui:

2021: 21

2022: 64

2023: 103

2024: 195

2025: 192

2026: 126

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Investimenti per riqualificare le stazioni, la qualità dei servizi forniti agli utenti, i livelli di efficienza energetica e lo sviluppo dell'intermodalità ferro-gomma. Si prevedono i seguenti progetti:

Hub urbani e linee metropolitane: 9 progetti per stazioni e nodi ferroviari, che fungono da hub di mobilità, e di fermate di linee metropolitane (tra cui Villa S. Giovanni, Messina Centrale e Messina Marittima, Benevento, Caserta, Bari, Taranto, Lecce, Crotone, le stazioni della linea L2 della metropolitana di Napoli e la nuova fermata di S. Maria di Settimo - Montalto Uffugo)

Riqualificazione funzionale, accessibilità e intermodalità di 30 stazioni di dimensioni medio-grandi di importanza strategica dal punto di vista trasportistico e/o turistico e con alti volumi di traffico descritte come stazioni del circuito Easy&Smart (tra cui Pescara, Potenza, Barletta, Lamezia Terme, Cosenza, Reggio Calabria Lido, Sapri, Oristano e Palermo Notarbartolo, Milazzo, Marsala e Siracusa).

Obiettivo: T4 2024

10 stazioni ferroviarie sono riqualificate e rese più accessibili conformemente alla direttiva 1300/2014 e ai regolamenti dell'UE in materia di sicurezza ferroviaria

 

Obiettivo: T2 2026

38 stazioni ferroviarie sono riqualificate e rese più accessibili conformemente alla direttiva 1300/2014 e ai regolamenti dell'UE in materia di sicurezza ferroviaria

 

 

 

 

 

Investimento

Risorse

Amministrazione
 Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto ferroviario

 

(M2C2-I 3.4-16, 17)

300

Prestiti

di cui:

2023: 95

2024: 95

2025: 75

2026: 35

 

Nuovi progetti:300

 

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) in collaborazione col MITE

L'investimento ha lo scopo di realizzare stazioni di rifornimento a base di idrogeno per i treni lungo sei linee ferroviarie, in prossimità di siti di produzione di idrogeno verde e/o di stazioni autostradali di rifornimento a idrogeno.

L’intervento prevede la conversione verso l’idrogeno delle linee ferroviarie non elettrificate in regioni caratterizzate da elevato traffico in termini di passeggeri con un forte utilizzo di treni a diesel. Sono contemplati 2 interventi, uno il cui budget è di 240 milioni di euro e l’altro di 60 milioni di euro. Il progetto include attività di R&S (in linea con l’investimento 3.5) per lo sviluppo di elettrolizzatori ad alta pressione (TRL 5-7), sistemi di stoccaggio ad alta capacità con possibilità di utilizzo di idruri metallici o liquidi (TRL 3-5). L’obiettivo è convertire circa 9 stazioni di rifornimento su 6 linee ferroviarie.

Traguardo: T1 2023

Assegnazione delle risorse, secondo le procedure e i criteri stabiliti, per realizzare nove stazioni di rifornimento a base di idrogeno per i treni lungo sei linee ferroviarie.

 

Obiettivo: T2 2026

Realizzazione di almeno 10 stazioni di rifornimento a base di idrogeno per i treni lungo sei linee ferroviarie, da individuare mediante procedure pubbliche definite dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) e dal Ministero della Transizione ecologica (MiTE)

 

 

 

 

 

Investimento

Risorse

Amministrazione
 Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Rinnovo del parco ferroviario regionale per il trasporto pubblico con treni alimentati con combustibili puliti e servizio universale

(M2C2-I 4.4.2-34bis, 35bis)

800

Prestiti

di cui:

2022: 172

2023: 185

2024: 185

2025: 172

2026: 86

 

Risorse nazionali: 300

 

Ulteriori risorse: 200 mln € del Fondo complementare PNRR per rinnovo del materiale rotabile (articolo 1, co. 2, lett. c) punto 4, del DL n. 59/2021)

 

L'investimento consiste nell'acquisto di almeno 150 treni a emissioni zero in sostituzione di vecchie unità elettriche e a diesel.

La misura prevede tre interventi, tra cui il rinnovo della flotta treni per trasporto regionale e intercity per ridurre l'età media del parco rotabile regionale tramite l'acquisto di unità a propulsione elettrica e a idrogeno: si prevede l’acquisto di 53 treni per sostituire un numero equivalente di vecchie unità entro il 2026, a cui vanno aggiunte 100 carrozze di nuova concezione sviluppate con materiali riciclabili e rivestite con pannelli fotovoltaici.

Gli 800 milioni sono così suddivisi: 652 mln per i treni regionali e 148 mln per il servizio universale. Il nuovo materiale rotabile per il servizio universale sarà destinato alle regioni del Sud in particolare Sicilia, Calabria e Linea Adriatica.

Obiettivo: T4 2024

Entrata in servizio di almeno 25 treni a emissioni zero per il rinnovo del parco ferroviario

 

Obiettivo: T2 2026

Entrata in servizio di almeno 150 treni a emissioni zero per il rinnovo del parco ferroviario

 

 

 

 

Riforma

Risorse

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Accelerazione dell’iter di approvazione del Contratto tra MIMS e RFI

 

(M3C1-R 1.1- 1)

-

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

La riforma intende accelerare, attraverso una modifica legislativa proposta dal MIMS, l’iter di approvazione del Contratto di Programma quinquennale tra MIMS e RFI e delle sue variazioni annuali, consentendo di velocizzare la progettazione e la realizzazione dei lavori.

Si ipotizza che le Commissioni parlamentari competenti esprimano il proprio parere sulle linee strategiche del Contratto prima del parere del CIPE e che la Corte dei Conti svolga in parallelo il controllo su richiesta del Governo o delle Commissioni parlamentari.

Traguardo: T4 2021

Modifica legislativa che riduce i tempi per l'iter di approvazione dei Contratti di Programma (CdP) del gestore dell'infrastruttura ferroviaria RFI

 

 

DL n. 152/ 2021, articolo 5: modifica delle procedure di approvazione del Contratto di programma tra MIMS e RFI

Accelerazione dell’iter di approvazione dei progetti ferroviari

 

(M3C1-R 1.2- 2)

-

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Adottare una legislazione per anticipare la localizzazione dell'opera al momento del "Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica" (PFTE), anziché attendere la fase definitiva di progettazione del progetto. Le ulteriori autorizzazioni, che non possono essere acquisite sul PFTE, potranno essere ottenute nelle successive fasi di progettazione con indizione della Conferenza dei servizi decisoria a cura dei Commissari o dell'Amministrazione procedente.

Traguardo: T4 2021 Modifica normativa che ridurrà la durata dell'iter di autorizzazione dei progetti da 11 a 6 mesi

 

 

DL n. 152/ 2021, articolo 6: accelera i tempi di realizzazione degli interventi relativi alle infrastrutture ferroviarie

 

Il DL 121/2021, articolo 10, co. 7-bis ha esteso le procedure autorizzatorie semplificate e speciali del DL 77/2021 agli interventi relativi alle infrastrutture energetiche lineari ferroviarie.


 

1.6.2 Mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale (M2C2)


Nell’ambito della “Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica”, le cui risorse ammontano complessivamente a € 59,47 miliardi, la seconda componente (M2C2), “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile” reca risorse pari a 23,78 miliardi di euro.

Tale componente si divide a sua volta in cinque ambiti di intervento, tra cui:

§  l’ambito 4, relativo allo sviluppo di un trasporto locale più sostenibile, che reca complessivamente una previsione di spesa di 8.580 milioni di euro;

§  l’ambito 3, relativo alla sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale e nel trasporto ferroviario ed all’investimento nei bus elettrici, che reca complessivamente una previsione di spesa di 830 milioni di €.

Per gli altri ambiti di intervento della tematica energia rinnovabile si rinvia alla relativa scheda.

Nell’ambito della Missione 1, digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pubblica amministrazione, nell’ambito della componente uno, investimento 1.4 (M1-C1- I 1.4), si prevede il miglioramento della mobilità tramite la digitalizzazione (Mobility as a service)

 

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l’attuazione degli interventi, sia investimenti che riforme, della Missione 2, componente 2.4: sviluppo della mobilità locale sostenibile


 

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M2C2

3.3: Sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto stradale
(M2C2-I 3.3-14, 15)

230
(Prestiti)

di cui

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) in collaborazione col MITE

T1 2023 (T)

T2 2026 (O)

M2C2

3.4: Sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto ferroviario
(M2C2-I.3.4-16,17)

300
(Prestiti)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

T1 2023 (T)

T2 2026 (O)

M2C2

4.1 Rafforzamento della mobilità ciclistica
(M2C2-I 4.1-22, 23, 24)

di cui:

600
(Sovvenzioni)
di cui

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) in collaborazione col MITE

T4 2023 (T)

T4 2023 (O)
T2 2026 (O)

M2C2

Ciclovie turistiche

400

 

 

M2C2

Ciclovie urbane

200

 

 

M2C2

4.2: Sviluppo del trasporto rapido di massa

(M2C2-I.4.2-25-26)

3.600
(Prestiti)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

T3 2024 (O)

T2 2026 (O)

M2C2

4.3 Installazione di infrastrutture di ricarica elettrica

(M2C2-I 4.3-27, 28, 29, 29bis, 30, 30bis, )

741,32

(Sovvenzioni)

Ministero per la Transizione Ecologica (MITE)

T2 2023 (T)
T4 2024 (T)

T2 2024 (O)
T2 2024 (O)
T4 2025 (O)
T4 2025 (O)

M2C2

4.4 Rinnovo flotte bus, treni verdi
(M2C2-I 4.4.-32, 36)

di cui:

3.215
(Prestiti)

di cui

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

 

M2C2

4.4.1 Rinnovo del parco autobus regionale per il trasporto pubblico con veicoli a combustibili puliti

2.415

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

T4 2023 (T)
T4 2024 (O)
T2 2026 (O)

M2C2

4.4.2 Rinnovo del parco treni regionale per il trasporto pubblico con veicoli a combustibili puliti e per il servizio universale

800

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

T2 2023 (T)
T4 2024 (O)
T2 2026 O)

M2C2

4.4.3 Rinnovo del parco veicoli dei Vigili del Fuoco

(M2C2-I 4.4.3-31, 36)

424,2
(Prestiti)

Ministero dell’Interno

T2 2024 (T)
T2 2026 (O)

M2C2

5.3 Bus elettrici (filiera industriale)

300
(Prestiti)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) in collaborazione con MISE e sinergia con MITE

T4 2021 (T)

M1C1

1.4.6. Mobilità come servizio per l'Italia (Mobility as a service)
(M1C1-I 4.6-23)

40
(Sovvenzioni)

 

PCM - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T4 2023 (T)
T1 2025 (T)

M2C2

Riforma 4.1: Procedure più rapide per la valutazione dei progetti nei sistemi di trasporto pubblico locale con impianti fissi e nel settore del trasporto rapido di massa 

(M2C2-R 5-37)

-

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS

T4 2021 (T)

 


Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono.


 

Investimento

Risorse

Amministrazione
 Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale

 

(M2C2-I 3.3-14, 15)

230

Prestiti

di cui:

2023: 70

2024: 60

2025: 60

2026: 40

 

Nuovi progetti:230

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) in collaborazione con Ministero della transizione ecologica (MITE)

Promuovere la creazione di stazioni di rifornimento a base di idrogeno (circa 40 stazioni dando priorità alle aree strategiche per i trasporti stradali pesanti) e implementare i progetti di sperimentazione delle linee a idrogeno.

Traguardo: T1 2023

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per lo sviluppo di almeno 40 stazioni di rifornimento a base di idrogeno in linea con la direttiva 2014/94/UE sull'infrastruttura per i combustibili alternativi

 

Obiettivo: T2 2026

Sviluppo di almeno 40 stazioni di rifornimento a base di idrogeno per veicoli leggeri e pesanti in linea con la direttiva 2014/94/UE.

 

 

Sperimentazione dell’idrogeno nel trasporto ferroviario

 

(M2C2-I 3.4-16, 17)

300

Prestiti

 

di cui:

2023: 95

2024: 95

2025: 75

2026: 35

 

Nuovi progetti:300

 

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) in collaborazione col MITE

Attuazione: Si autorizzeranno le sperimentazioni tramite l’ANSF mentre il MITE assicurerà il collegamento alla disponibilità di idrogeno verde e allo stoccaggio in loco.

Conversione verso l’idrogeno delle linee ferroviarie non elettrificate in regioni con elevato traffico passeggeri e forte utilizzo di treni a diesel come Lombardia, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Calabria, Umbria e Basilicata. Sono contemplati 2 interventi, uno il cui budget è di 240 milioni di euro e l’altro di 60 milioni di euro. Il progetto include attività di R&S (in linea con l’investimento 3.5) per lo sviluppo di elettrolizzatori ad alta pressione (TRL 5-7), sistemi di stoccaggio ad alta capacità con possibilità di utilizzo di idruri metallici o liquidi (TRL 3-5). L’obiettivo è convertire circa 9 stazioni di rifornimento su 6 linee ferroviarie.

Traguardo: T1 2023

Assegnazione delle risorse, secondo le procedure e i criteri stabiliti, per realizzare nove stazioni di rifornimento a base di idrogeno per i treni lungo sei linee ferroviarie.

 

Obiettivo: T2 2026

Realizzazione di almeno 10 stazioni di rifornimento a base di idrogeno per i treni lungo sei linee ferroviarie, da individuare mediante procedure pubbliche definite dal MIMS e dal MiTE

 

 

Rafforzamento mobilità ciclistica

(M2C2-I 4.1-22, 23, 24)

600

Sovvenzioni

di cui:

2022: 130

2023: 225

2024: 100

2025: 80

2026: 65

così suddivisi:

§  200 per le piste ciclabili urbane e metropolitane;

§  400 per le ciclovie turistiche.

Progetti in essere:200

Nuovi progetti: 400

 

Risorse nazionali: 200

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Promuovere la crescita del settore tramite realizzazione e manutenzione di reti ciclabili in ambito urbano, metropolitano, regionale e nazionale, a scopo turistico o ricreativo, con la realizzazione di circa 570 km di piste ciclabili urbane e metropolitane e di circa 1.250 km di piste ciclabili turistiche. Il 50 per cento delle risorse sono destinate alle Regioni del Sud.

 

I dieci itinerari prioritari delle ciclabili turistiche sono: Ciclovia Vento; Ciclovia Sole; Ciclovia GRAB; Ciclovia dell'Acquedotto pugliese; Ciclovia Adriatica; Ciclovia Tirrenica; Ciclovia del Garda; Ciclovia della Sardegna; Ciclovia della Magna Grecia; Ciclovia Trieste-Lignano-Venezia.

Traguardo: T4 2023

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la realizzazione di piste ciclabili, metropolitane, filovie e funivie in aree metropolitane

 

Obiettivo: T4 2023

Costruzione di almeno 200 km aggiuntivi di piste ciclabili urbane e metropolitane (comuni con più di 50.000 abitanti)

 

Obiettivo: T2 2026

Costruzione di almeno 365 km aggiuntivi di piste ciclabili urbane e metropolitane e almeno 1.235 km aggiuntivi di piste ciclabili in altre zone d'Italia.

 

 

Sviluppo trasporto rapido di massa

(metropolitana, tram, autobus)

(M2C2-I 4.2-25, 26)

 

 

3.600

(Prestiti)

 

di cui:

2021: 179,6

2022: 473,4

2023: 546

2024: 938,8

2025: 813,1

2026: 649,1

Progetti in essere:1.400

Nuovi progetti: 700

FSC: 1.500

Ulteriori risorse UE

29 (PON –FESR 2014/2020)

Risorse nazionali: 732,9 (legge n. 205 del 2017)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Spostamento di almeno il 10 per cento del traffico su auto private verso sistemi di trasporto rapido di massa con la realizzazione di 240 km di rete attrezzata per le infrastrutture del trasporto rapido di massa: metro (11 km), tram (85 km), filovie (120 km), funivie (15 km). Il focus dell’intervento sarà principalmente sulle aree metropolitane delle maggiori città italiane.

Sono stati già pubblicati bandi di gara per molte città (2 call che riguardano Roma, Genova, Firenze, Palermo, Bologna, Rimini, Napoli, Milano, Bari, Bologna, Catania, Pozzuoli, Padova, Perugia, Taranto, Trieste) e accordi tra autorità locali e MIMS. Le risorse nazionali hanno finanziato direttamente gli interventi “Bus Rapid Transit” a Taranto per 130 mln di euro

Obiettivo: T3 2024

Costruzione di almeno 25 km di infrastruttura di trasporto pubblico. I progetti devono essere realizzati nelle aree metropolitane di Perugia, Pozzuoli e Trieste

 

Obiettivo: T2 2026

Costruzione di almeno 206 km di infrastruttura di trasporto pubblico, nelle aree metropolitane di Roma, Genova, Firenze, Palermo, Bologna, Rimini, Napoli, Milano, Bari, Catania, Pozzuoli, Padova, Perugia, Taranto e Trieste di cui:

§  metropolitana 11 km;

§  tram 85 km;

§  filovie 120 km;

§  funivie 15 km

 

 

Installazione di infrastrutture di ricarica elettrica

 

(M2C2-I 4.3-27, 28, 29, 29bis, 30, 30bis, )

741,32

Sovvenzioni

 

di cui:

2023: 400

2024: 150

2025: 141,3

2026: 50

 

Nuovi progetti:

741,32

 

 

Ministero per la Transizione Ecologica (MITE) (con supporto del MIMS e di regioni ed enti locali.)

Raggiungere gli obiettivi europei in materia di decarbonizzazione con un parco circolante di circa 6 milioni di veicoli elettrici al 2030 per i quali sono necessari 31.500 punti di ricarica rapida pubblici: l’intervento è finalizzato allo sviluppo di 7.500 punti di ricarica rapida in autostrada (75% del target PNIRE) e 13.755 di ricarica rapida nei centri urbani (70% del target PNIRE), oltre a 100 stazioni di ricarica sperimentali con tecnologie per lo stoccaggio dell’energia.

A questi si aggiungono 78.600 punti di ricarica lenta nei centri urbani e 1.850 nelle autostrade, non coperti dalla misura, e 3,3 milioni di punti di ricarica privati previsti entro il 2030.

Il costo totale stimato della misura è 1.853 milioni di euro.

 

Traguardo: T2 2023

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la costruzione di 2.500 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in autostrada e almeno 4.000 in zone urbane (tutti i comuni).

Traguardo: T4 2024

Aggiudicazione degli appalti per la costruzione di 5.000 stazioni di ricarica rapida in autostrada e almeno 9.755 in zone urbane (tutti i comuni).

Per entrambi questi target il progetto può includere anche stazioni di ricarica pilota con stoccaggio di energia

Obiettivo: T2 2024

Entrata in funzione di almeno 2.500 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in autostrada da almeno 175 kW

Obiettivo: T2 2024

Entrata in funzione di almeno 4.000 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in zone urbane (tutti i comuni) da almeno 90 kW.

Obiettivo: T4 2025

Entrata in funzione di almeno 7.500 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in autostrada da almeno 175 kW.

Obiettivo: T4 2025

Entrata in funzione di almeno 13.000 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in zone urbane da almeno 90 kW.

 

Rinnovo flotte bus, treni verdi

(M2C2-I 4.4.-32, 36)

3.215
Prestiti

 

Progetti in essere:600

Nuovi progetti: 2.615

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Rinnovo flotte bus, treni verdi e parco veicoli dei Vigili del fuoco:

Vedi sub

 

 

Tale misura è suddivisa nei seguenti tre interventi:

Investimento

Risorse

Amministrazione  Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Rinnovo del parco autobus regionale per il trasporto pubblico con veicoli a combustibili puliti

(M2C2-I 4.4.1-32, 34, 35)

2.415

così ripartite:

2022: 50

2023: 125

2024: 640

2025: 700

2026: 900

Progetti in essere:500

Nuovi progetti: 1.915

Risorse nazionali: 500

Ulteriori risorse Fondo complementare: 600 mln € (art. 1, co.2, lett. c) p.1, DL 59/2021)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Assicurare il rinnovo della flotta autobus con mezzi a basso impatto ambientale, con l’acquisto entro il 2026 di circa 3.360 bus a basse emissioni. Circa un terzo delle risorse sono destinate alle principali città italiane;

 626,7 mln sono destinati a infrastrutture di ricarica e 1.788,3 per acquisto veicoli.

 

Traguardo: T4 2023,

Aggiudicazione degli appalti pubblici per l'acquisto di autobus puliti

Obiettivo: T4 2024

Acquisto di almeno 800 autobus a emissioni zero per il rinnovo del parco veicoli

 

Obiettivo: T2 2026

Entrata in servizio di almeno 3.000 autobus a emissioni zero per il rinnovo del parco veicoli

 

 

Rinnovo del parco ferroviario regionale per il trasporto pubblico con treni alimentati con combustibili puliti e servizio universale

 

(M2C2-I 4.4.2- 33, 34bis, 35bis)

800

(di cui 652 mln per i treni regionali e 148 per il servizio universale)
Progetti in essere:100

Nuovi progetti:700

così ripartite:

2022: 172

2023: 185

2024: 185

2025: 172

2026: 86

Risorse nazionali: 300

Ulteriori risorse Fondo complementare 200 mln rinnovo del materiale rotabile (art.1, co. 2, lett. c) p. 4, del DL n. 59/2021)

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Rinnovo della flotta dei treni per trasporto regionale e intercity per ridurre l'età media del parco rotabile regionale tramite l'acquisto di unità a propulsione elettrica e a idrogeno: si prevede l’acquisto di 53 treni per il servizio regionale per sostituire un numero equivalente di vecchie unità entro il 2026 (su un totale di 479 mezzi, con età media di circa 30 anni), a cui vanno aggiunte 100 carrozze per il servizio universale, con materiali riciclabili e rivestite con pannelli fotovoltaici.

Il nuovo materiale rotabile per il servizio universale sarà destinato alle regioni del Sud in particolare Sicilia, Calabria e Linea Adriatica.

Traguardo: T2 2023

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per l'acquisto di treni puliti

 

Obiettivo: T4 2024

Entrata in servizio di almeno 25 treni a emissioni zero per il rinnovo del parco ferroviario

 

Obiettivo: T2 2026

Entrata in servizio di almeno 150 treni a emissioni zero per il rinnovo del parco ferroviario

 

 

Rinnovo del parco veicoli dei Vigili del Fuoco

 

 

(M2C2-I 4.4.3-31, 36)

424

(250 per l’acquisto dei 200 veicoli aeroportuali e 174 per i 3.600 veicoli ecologici).

 

Nuovi progetti: 424

 

così ripartite:

2022: 17,5

2023: 84,1

2024: 106,2

2025: 107,2

2026: 109,2

Ministero dell’Interno

Rinnovo parco veicoli dei Vigili del Fuoco con l’introduzione di circa 3.600 veicoli elettrici e a gas per i servizi istituzionali e l’introduzione di 200 nuovi veicoli aeroportuali con alimentazione ibrida elettrico-endotermica negli aeroporti.

Traguardo: T2 2024

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per l'acquisto di veicoli dei Vigili del Fuoco.

 

Obiettivo: T2 2026

Entrata in servizio di almeno 3.800 veicoli puliti per il rinnovo del parco veicoli dei Vigili del Fuoco. 3.500 veicoli totalmente elettrici, con stazioni di ricarica alimentate da pannelli fotovoltaici. I 300 mezzi pesanti, di cui 200 in uso negli aeroporti e 100 per il soccorso urbano, dovranno essere alimentati esclusivamente a biometano ed essere conformi alla direttiva (UE) 2018/2001 sulle energie rinnovabili (RED II). I produttori di biocarburanti e biometano gassosi e di biocarburanti devono fornire certificati rilasciati da valutatori indipendenti. Gli operatori devono acquistare certificati di garanzia di origine commisurati all'uso previsto.

 

Investimento

Risorse

Amministrazione
 Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Bus elettrici (filiera industriale)

 

(M2C2-I 5.3-41)

300
Prestiti

 

 

Progetti in essere:50

Nuovi progetti:250

 

di cui:

2022: 15

2023: 30

2024: 90

2025: 105

2026: 60

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) in collaborazione con MISE e sinergia con MITE

 

Attuazione: tramite Contratti di sviluppo per la trasformazione dei mezzi (Direttiva del MISE 19/11/2020 che definisce le linee guida dell’intervento).

Diffusione e promozione di trasformazione tecnologica della filiera legata alla produzione autobus in Italia, con principali obiettivi l’espansione della capacità produttiva ed il miglioramento dell’impatto ambientale, in linea con quanto previsto dal piano strategico nazionale per la mobilità sostenibile

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore di un decreto ministeriale che precisi l'ammontare delle risorse disponibili per realizzare circa 45 progetti di trasformazione industriale mediante "contratti di sviluppo".

 

 

 

 

Investimenti presenti in altre Missioni:

Investimento

Risorse

Amministrazione
 Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Mobility as a service (MaaS)

Mobilità come servizio per l'Italia
(M1C1-I 1.4.6-23
)

40

Sovvenzioni

Nuovi progetti:40

di cui:

2021: 0,7

2022: 0,5

2023: 10

2024: 24,6

2025: 3

2026: 1,2

così suddivisi:

a) 16 per progetti pilota (mobilità cooperativa, connessa);

b) 8,7 per lo sviluppo centrale della condivisione dei dati e delle strutture di deposito;

c) 15 per aggiorna mento tecnologico degli operatori di trasporto.

PCM - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

Fornire agli utenti un'esperienza di mobilità integrata dalla pianificazione del viaggio alla effettuazione dei pagamenti attraverso la combinazione di più modalità di trasporto (ad esempio autobus, metropolitana, e-bike).

 

Traguardo T4 2023
Lancio dei primi tre progetti pilota per la sperimentazione di soluzioni Maas nelle città metropolitane tecnologicamente avanzate

 

 

 

Traguardo: T1 2025

Attuazione della seconda tornata di sette progetti pilota volti a sperimentare le soluzioni di mobilità come servizio nelle aree "follower”. Ci si aspetta che i comuni valorizzino l'esperienza acquisita nelle città metropolitane "pronte al digitale" selezionate nell'ambito della prima tornata.

Il 40% dei progetti pilota deve essere svolto nel Mezzogiorno del paese.

 

Nel mese di ottobre 2021 è stata pubblicata la prima selezione: una  Manifestazione di interessi rivolta ai Comuni capoluogo delle Città metropolitane  per entrare a far parte dei primi tre progetti pilota di servizi Mobility as a Service for Italy (MaaS).

 

Riforma

Risorse

Amministrazione
titolare

intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Procedure più rapide per la valutazione dei progetti nei sistemi di trasporto pubblico locale con impianti fissi e nel settore del trasporto rapido di massa  

 

(M2C2-R 5-37)

-

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Accelerare le tempistiche di realizzazione di interventi e semplificare le procedure di valutazione di progetti nel trasporto pubblico locale e trasporto rapido di massa, razionalizzando le responsabilità ed eliminando le duplicazioni di competenze nell’ambito della valutazione dei progetti all'interno della stessa Amministrazione e semplificando le procedure di pagamento

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore di un decreto-legge che semplifichi i criteri di valutazione dei progetti afferenti al trasporto pubblico locale e acceleri il processo di elaborazione e autorizzazione.

 

Una regolamentazione apposita individuerà l’allocazione di responsabilità e l’iter di approvazione dei progetti in ottica di semplificazione.

La riforma sarà anche supportata dalla realizzazione di un’apposita piattaforma IT per gestire le procedure di pagamento.

Il decreto legge n. 77/2021, articolo 44, comma 1-ter ha previsto, in deroga al Codice degli appalti, semplificazioni per gli interventi PNRR relativi agli interventi  per il trasporto pubblico locale a impianti fissi, eliminando il parere Consiglio superiore lavori pubblici per interventi di importo minore o uguale a 100mln €.

1.6.3 Intermodalità e logistica (M3C2)


Nell’ambito della “Missione 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile”, le cui risorse ammontano complessivamente a € 25,40 miliardi, l’Intermodalità e la logistica rappresenta la seconda componente (M3C2), con risorse pari a 630 milioni di euro. La componente si divide a sua volta in due ambiti di intervento:

§  Sviluppo del sistema portuale (M3 C2.1), con risorse per 270 milioni € costituiti da prestiti (loans);

§  Intermodalità e logistica integrata (M3 C2.2), con risorse per 360 milioni €, costituiti da sovvenzioni (grants);

Tale componente mira a rendere i porti italiani più efficienti e competitivi, più efficienti sotto il profilo energetico e meglio integrati nella catena logistica, garantendo, tra l’altro, l’interoperabilità della piattaforma logistica nazionale (PNL) per la rete dei porti. Mira inoltre alla digitalizzazione del sistema di gestione del traffico aereo.

Si ricorda che al settore portuale sono state destinate ulteriori risorse per complessivi euro 2.860 milioni € dal Fondo complementare al PNRR (art.1, co. 2, lett. c) punti 7-11, del DL n. 59/2021), di cui:

-       1.470 mln € per lo sviluppo accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici;

-       390 mln €: per l’aumento selettivo della capacità portuale;

-       250 mln €: per ultimo e penultimo miglio ferroviario-stradale;

-       50 mln €: per l’efficientamento energetico;

-       700 mln €: per l’elettrificazione banchine (cold ironing).

Con decreto MIMS 13 agosto 2021 è stato approvato il programma di interventi infrastrutturali in ambito portuale sinergici e complementari al PNRR, In Allegato al decreto è specificata la destinazione dettagliata delle risorse.

 

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l’attuazione degli interventi, sia investimenti che riforme, della Missione 3, componente 2 del PNRR: Intermodalità e logistica


 

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M3C2

1.1 Porti verdi (Green Ports):
 (M3C2-I 1.1-8,9)

270
(Prestiti)


(2.860 Fondo complementare PNRR)

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T4 2022 (O)
T4 2025 (T)

M3C2

2.1 Digitalizzazione della catena logistica
(M3C2-I 2.1-5)

di cui:

250
(Sovvenzioni)

di cui

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)/
coordinamento con PLN e AdSP

T2 2024 (O)

M3C2

LogIn business
(M3C2-I 2.1-5)

175

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)/

 

M3C2

LogIn center
(M3C2-I 2.1-5)

30

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)/

 

M3C2

Reti portuali e terminali merci

(M3C2-I 2.1-5)

45

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)/

 

M3C2

2.2 Innovazione digitale dei sistemi aeroportuali
(M3C2-I 2.2-6, 7)

di cui:

110

(Sovvenzioni)

di cui

MIMS / attuazione ENAV in coordinamento con gli aeroporti

T4 2023 (O)
T1 2026 (T)

M3C2

Digitalizzazione della gestione del traffico aereo
(M3C2-I 2.2-6)

80

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

T4 2023(O)

 

M3C2

Digitalizzazione manutenzione e gestione dati aeronautici

(M3C2-I 2.2-7)

30

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

 

M3C2

Riforma 1.1:
Semplificazione delle procedure per il processo di pianificazione strategica porti
(M3C2-R 1.1-1)

-

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

T4 2022 (T)

M3C2

Riforma 1.2: Attuazione del regolamento che definisce l'aggiudicazione competitiva delle concessioni nelle aree portuali
(M3C2-R 1.2-2)

-

MIMS, di concerto con il MEF.

 

T4 2022 (T)

M3C2

Riforma 1.3:
Semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di cold ironing

(M3C2-R 1.3-4)

-

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

T4 2022 (T)

 

M3C2

Riforma 2.1: Attuazione di uno "Sportello Unico Doganale"
(M3C2-R 2.1-3)

-

MEF

T4 2021 (T)

M3C2

Riforma 2.2: Istituzione di una piattaforma strategica nazionale per la rete dei porti e interporti, al fine di sviluppare la digitalizzazione dei servizi passeggeri e merci

(M3C2-R 2.2-10)

 

MIMS/ cabina di regia presso il MIMS con la partecipazione di UIRNET, rappresentanti delle AdSP e rappresentanti delle categorie di trasporto merci.

T2 2024 (T)

 

 


 


Nell’ambito della Missione 5 “Coesione e inclusione”, componente 3, tra gli interventi speciali per la Coesione territoriale (per i quali si rinvia alla relativa scheda), sono presenti gli investimenti e le riforme relativi alla Zone Economiche Speciali (ZES).


 

 

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M5C3

1.4 Investimenti infrastrut-turali per le Zone Economiche Speciali (ZES):
 (M5C3-I 1.4-11, 12, 13)

630
(Prestiti)

 

MIMS in collaborazione con PCM- Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale

T4 2021 (T)
T4 2023 (O)
T2 2026 (O)

M5C3

Riforma 1:
Semplificazione delle procedure e rafforzamento dei poteri del Commissario nelle Zone Economiche Speciali

(M5C3-R 1-10)

-

PCM- Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale

T4 2021 (T)

 


Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono.


 

Investimento

Risorse

Amministrazione
 Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Porti verdi (Green Ports): interventi in materia di energia rinnovabile ed efficienza energetica nei porti

 

(M3C2-I 1.1-8,9)

270
Prestiti

di cui:

2022: 50

2023: 80

2024: 70

2025: 60

2026: 10

 

Nuovi progetti: 270

 

Ulteriori risorse:
2.860
dal Fondo complementare (art.1, co. 2, lett. c) punti 7-11, DL n. 59/2021), di cui:

-    1.470: sviluppo accessibilità marittima;

-    390: aumento selettivo della capacità portuale;

-    250: ultimo e penultimo miglio ferroviario-stradale;

-    50: efficientamento energetico;

-    700:elettrificazione banchine (cold ironing).

Ministero della transizione ecologica (MITE)

 

Attuazione: Il progetto si sviluppa nei porti delle 9 AdSP del Centro- Nord

 

Il Progetto Green Ports, vuole rendere le attività portuali sostenibili e compatibili con i contesti urbani portuali attraverso il finanziamento di interventi di efficientamento e riduzione dei consumi energetici delle strutture e delle attività portuali. Altro principio cardine del progetto è la promozione della sostenibilità ambientale delle aree portuali, attraverso interventi di miglioramento dell'efficienza energetica e di promozione dell'uso di energie rinnovabili nei porti. L'obiettivo finale è ridurre del 20% le emissioni di CO2 per anno nelle aree portuali interessate.

Obiettivo: T4 2022 Aggiudicazione di opere alle nove autorità di sistema portuale. La procedura di selezione per l'aggiudicazione di opere deve prevedere quanto segue:

a) criteri di ammissibilità che assicurino la conformità delle opere agli orientamenti tecnici sull'applicazione del principio "non arrecare un danno significativo" (2021/C58/01) e alla pertinente normativa ambientale dell'UE e nazionale;

b) impegno a garantire che il contributo climatico dell'investimento secondo la metodologia di cui all'allegato VI del regolamento (UE) 2021/241 rappresenti almeno il 79% del costo totale dell'investimento sostenuto dall'RRF;

c) impegno a riferire in merito all'attuazione della misura a metà della durata del regime e alla fine dello stesso

 

Traguardo: T4 2025

completamento delle opere da parte di tutte le autorità portuali. Complessivamente, almeno 213.000.000 EUR devono essere destinati ad attività a sostegno dell'obiettivo climatico secondo la metodologia di cui all'allegato VI del regolamento (UE) 2021/241

 

Con decreto MIMS 13 agosto 2021 (G.U. 2 ottobre 2021) è stato approvato il programma di interventi infrastrutturali in ambito portuale sinergici e complementari al PNRR, ripartendo le risorse del Fondo complementare destinate al settore portuale, per 2.835,63 milioni. In Allegato al decreto è specificata la destinazione dettagliata delle risorse..

 

Investimento

Risorse

Amministrazione
 Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Digitalizzazione della catena logistica  

 

(M3C2-I 2.1-5)

250
Sovvenzioni

 

 

 

Nuovi progetti: 250

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

 

Attuazione: coordinamento da parte di PLN ed in parte dalle Autorità Portuali in coordinamento con gli operatori della logistica

L’investimento aumenterà la competitività logistica nazionale grazie alla realizzazione di un sistema digitale interoperabile tra attori pubblici e privati per il trasporto merci e la logistica, in grado di semplificare procedure, processi e controlli puntando sulla de-materializzazione dei documenti e lo scambio di dati e informazioni. Sarà anche favorita la transizione digitale delle imprese che operano in questo settore.

Obiettivo: T2 2024

Almeno il 70 % dei sistemi per gli operatori portuali delle singole autorità di sistema portuale devono essere interoperabili e compatibili fra loro e con la piattaforma strategica nazionale digitale

 

 

 

 

Tale investimento è suddiviso tra i seguenti interventi:

Investimento

Risorse

Amministrazione
 Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

LogIn business

 

(M3C2-I 2.1-5)

175

 

Nuovi progetti:175

di cui:

2024: 25

2025: 75

2026: 75

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Incrementare la dotazione digitale e l’utilizzo delle tecnologie abilitanti da parte delle imprese nazionali di trasporto merci e logistica per favorire il dialogo informatizzato tra queste e gli enti pubblici e tra queste e le aziende caricatrici (anche attraverso la dematerializzazione documentale) nonché l’adozione di sistemi di pianificazione e programmazione dei carichi e di route planning anche attraverso la formazione del capitale umano.

 

 

LogIn center

 

(M3C2-I 2.1-5)

30

Nuovi progetti: 30

 

di cui:

2021: 3,9

2022: 8,7

2023: 11,4

2024: 6

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

La creazione di una cabina di regia per la digitalizzazione della catena logistica nazionale al fine di realizzare un ecosistema digitale per il trasporto merci e la logistica in grado di definire le specifiche tecniche per rendere interoperabili le piattaforme informatiche dei diversi enti pubblici e privati in gioco, realizzare un centro di cybersecurity ed elaborare uno standard di comunicazione per lo scambio di informazioni che sostituisca il modello cartaceo

Gli enti attuatori saranno essenzialmente le imprese di trasporto e logistica.

L’intervento sarà attuato dalla Piattaforma logistica nazionale. Per le attività di implementazione dell’esistente Piattaforma dei Porti l’attuazione spetterà al MIMS e a Rete Autostrade Mediterranee (RAM).

 

 

 

Reti portuali e terminali merci

 

(M3C2-I 2.1-5)

45

Nuovi progetti: 45

 

di cui:

2023: 12

2024: 33

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

L’intervento sarà attuato dalle AdSP e dagli interporti di rilevanza nazionale.

 

Sviluppo dei Port Community Systems (PCS), ove non presenti e omogeneizzazione funzionale dei sistemi informatici già esistenti presso le AdSP per promuovere servizi standard di interfaccia con gli operatori marittimi, gli operatori a terra, i gestori di infrastrutture nodali e lineari di connessione (gestori dell’infrastruttura ferroviaria, interporti e retroporti ed aeroporti) e sviluppare i moduli di interoperabilità con la Piattaforma Logistica nazionale. Si prevede inoltre il cofinanziamento di sistemi informatici per gli interporti di rilevanza nazionale.

 

 

 

Investimento

Risorse

Amministrazione
 Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Innovazione digitale dei sistemi aeroportuali (M3C2-I 2.2-6, 7)

110
Sovvenzioni

 

 

Nuovi progetti: 110

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

 

Attuazione: l’ENAV, in coordinamento con gli aeroporti della rete TEN-T

Digitalizzazione della gestione del traffico aereo: potenziamento digitale del settore con lo sviluppo di nuovi strumenti di digitalizzazione dell'informazione aeronautica e l'implementazione di piattaforme e servizi di aerei senza pilota.

La "condivisione sicura delle informazioni" consentirà la creazione di una dorsale di comunicazione di nuova generazione, in grado di collegare i vari siti operativi dei sistemi di assistenza al volo, garantendo la copertura dei requisiti di cybersecurity e collegando Air Navigation. Service Provider (ANSP) alle altre parti interessate. I progetti riguarderanno: lo sviluppo e connettività del Unmanned Traffic Management System – UTM, la digitalizzazione delle informazioni aeronautiche, la realizzazione di infrastrutture cloud e virtualizzazione delle infrastrutture operative, la definizione di un nuovo modello di manutenzione, oltre alla condivisione sicura delle informazioni.

Obiettivo: T4 2023

Almeno 13 siti: aeroporti, enti di controllo di avvicinamento (APP) e centri di controllo di area (ACC) devono essere dotati di un sistema di gestione del traffico aereo completamente digitalizzato e operativo

 

Traguardo: T1 2026

Digitalizzazione del traffico aereo: entrata in funzione di nuovi strumenti Entrata in esercizio di:

a) Centro operativo tecnico (TOC) e almeno due sistemi di gestione del traffico aereo

b) Group Cloud Enterprise Resource Planning (ERP)

c) Informazioni aeronautiche digitalizzate

d) Sistema di gestione del traffico senza equipaggio e connettività (UTMS)

 

 

 

 

Tale investimento è suddiviso tra i seguenti interventi:

Investimento

Risorse

Amministrazione
Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Digitalizzazione della gestione del traffico aereo

 

(M3C2-I 2.2-6)

80

Nuovi progetti: 80

di cui:

2021: 29,3

2022: 25

2023: 12,6

2024: 6,2

2025: 4,8

2026: 2,2

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)/

Ottimizzazione delle procedure di avvicinamento APT

Obiettivo T4 2023

Almeno 13 siti aeroportuali dotati di sistema di gestione del traffico aereo: Roma Fiumicino, Bergamo, Lamezia, Ronchi, Bari, Verona, Torino, Genova, Napoli, Firenze, Palermo, Milano.

 

Digitalizzazione manutenzione e gestione dati aeronautici

 

(M3C2-I 2.2-7)

30

 

Nuovi progetti: 30

 

di cui:

2021: 5

2022: 7

2023: 7,5

2024: 6

2025: 4

2026: 0,5

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)/

Digitalizzazione della manutenzione e gestione dei dati aeronautici

Traguardo: T1 2026

Entrata in funzione di nuovi strumenti

 

Investimento

Risorse

Amministrazione
 Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Investimenti infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali (ZES)

 

(M5C3-I 1.4-11, 12, 13)

630

Prestiti

 

 

Nuovi progetti: 30

 

FSC: 600

 

così suddivisi:

2021: 8,4

2022: 84,5

2023: 174

2024: 188,8

2025: 121,9

2026: 52,5

 

MIMS in collaborazione con PCM- Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale

Garantire l'efficacia della riforma che introduce le ZES, evitando ulteriori ritardi nello sviluppo economico nelle zone del Mezzogiorno che dispongono già di una base produttiva. I progetti previsti dalla misura devono favorire la competitività e lo sviluppo economico delle ZES attraverso urbanizzazioni primarie, come definite dalla normativa italiana, e il collegamento di tali aree con le reti stradali e ferroviarie. Si intende assicurare un adeguato sviluppo dei collegamenti delle aree ZES con la rete nazionale dei trasporti, ed in particolare con le reti Trans Europee (TEN-T). Gli interventi puntano a incentivare le imprese e le aziende a collocare le loro attività produttive nelle ZES.

 

 

I principali interventi riguardano:

§  Collegamento “ultimo miglio” tra le aree industriali e la rete SNIT (Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti) e TEN-T, principalmente ferroviario, che consentano ai distretti produttivi tempi e costi ridotti nella logistica;

§  Urbanizzazioni primarie: in attuazione di accordi con operatori economici pronti ad investire;

§  Reti di trasporto volte a rafforzare il livello di sicurezza delle opere serventi per l’accesso alle strutture principali (porti, aeroporti, aree produttive).

 

 

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore dei decreti ministeriali di approvazione del piano operativo per tutte e otto le Zone Economiche Speciali che assegnano risorse ai soggetti responsabili dell'attuazione e definiscono condizioni specifiche per evitare qualsiasi impatto ambientale degli interventi. La procedura di selezione deve includere criteri di ammissibilità che garantiscano la conformità dei progetti selezionati agli orientamenti tecnici sull'applicazione del principio "non arrecare un danno significativo" (2021/C58/01) mediante l'uso di un elenco di esclusione e il requisito di conformità alla pertinente normativa ambientale dell'UE e nazionale.

 

Obiettivo: T4 2023

Inizio degli interventi infrastrutturali nelle Zone Economiche Speciali:

§  collegamento di "ultimo miglio", per efficaci collegamenti tra le aree industriali e la rete ferroviaria TEN-T;

§  digitalizzazione della logistica e lavori di efficientamento energetico e ambientale;

§  potenziamento della resilienza e della sicurezza dell'infrastruttura connessa all'accesso ai porti.

I lavori devono essere iniziati (comprovati dal certificato di inizio lavori) per almeno 22 interventi per collegamenti dell'ultimo miglio con porti o aree industriali delle ZES; per almeno 15 interventi di digitalizzazione della logistica, urbanizzazioni o lavori di efficientamento energetico nelle stesse aree; per quattro interventi di rafforzamento della resilienza dei porti.

 

Obiettivo: T2 2026

Completamento di almeno 22 collegamenti dell'ultimo miglio con porti o aree industriali delle ZES; di almeno 15 interventi di digitalizzazione della logistica, o urbanizzazioni o lavori di efficientamento energetico nelle stesse aree; di almeno quattro interventi di rafforzamento della resilienza dei porti. L'elenco degli interventi deve comprendere:

§  Il completamento dell'infrastruttura della rete TEN-T globale nei porti di Vasto e Ortona e nelle aree industriali di Saletti e Manoppello (Abruzzo)

§  L'infrastruttura nel porto di Salerno e nelle aree industriali di Uffita, Marcianise, Battipaglia e Nola (Campania)

§  Interconnessioni tra il porto di Manfredonia e le aree urbane di Termoli, Brindisi e Lecce (Puglia e Molise).

§  Interconnessioni tra il porto di Taranto e le aree urbane di Taranto, Potenza e Matera (Puglia e Basilicata).

§  Interventi infrastrutturali per l'accessibilità al porto di Gioia Tauro (Calabria)

§   L'accessibilità infrastrutturale del porto di Cagliari (Sardegna)

§  Interventi infrastrutturali per l'accessibilità ai porti di Augusta, Riporto, Sant'Agata di Militello e Gela (Sicilia)

 

Il dettaglio degli investimenti:

ZES Campania: 136 milioni;

ZES Calabria: porti di Gioia Tauro, Reggio Calabria e Villa San Giovanni, nonché interventi infrastrutturali per l'accessibilità a Gioia Tauro e l'ammodernamento di alcune stazioni ferroviarie strategiche (111,7 milioni);

ZES Ionica Interregionale nelle regioni Puglia e Basilicata: Porto di Taranto e aree industriali di Taranto, Potenza e Matera (108,1 milioni);

ZES Adriatica Interregionale nelle regioni Puglia e Molise: porto di Manfredonia e aree industriali di Brindisi, Lecce e Manfredonia (89,1 milioni);

ZES Sicilia occidentale: porti di Termini Imerese e Trapani (56,8);

ZES Sicilia orientale: porti di Augusta, Riporto, Sant'Agata di Mitello e Gela e interporto di Catania (52,2 milioni);

ZES Regione Abruzzo: porti di Vasto e Ortona e aree industriali di Saletti e Manoppello (rete TEN-T globale) (62,9 milioni);

ZES Regione Sardegna (in fase di approvazione finale): porto di Cagliari (10 milioni).

 

 

Riforma

Risorse

Amministrazione
 Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Semplificazione delle procedure per il processo di pianificazione strategica porti

 

(M3C2-R 1.1-1)

 

 

 

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

 

Attuazione: Il MIMS formulerà una proposta per semplificare lo standard per consentire ai porti di adottare velocemente e adattare i piani senza incertezze procedurali. Tale intervento riguarderà anche le varianti e gli adeguamenti tecnico-funzionali.

 

Al fine di ottenere una visione strategica unitaria del sistema portuale italiano, sarà predisposto l'aggiornamento della pianificazione portuale sia a livello del Documento di Pianificazione Strategica di Sistema (DPSS) sia a livello di Piano Regolatore Portuale (PRP).

 

Traguardo: T4 2022

Il quadro legislativo riveduto deve stabilire che:

- tutte le autorità portuali devono adottare i loro documenti di pianificazione strategica di sistema (DPSS) e i loro piani regolatori portuali (PRP) tenendo pienamente conto della riforma del 2016 dei sistemi portuali italiani, approvata con decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 169.

Il DPSS deve disciplinare almeno i seguenti elementi:

§  gli obiettivi di sviluppo delle autorità di sistema portuale;

§  le aree individuate e delineate, destinate esclusivamente alle funzioni di porto e di retroporto;

§  i collegamenti infrastrutturali stradali e ferroviari dell'ultimo miglio con i porti;

§  i criteri seguiti per individuare i contenuti della pianificazione;

§  individuare in modo univoco gli orientamenti, le norme e le procedure per l'elaborazione dei piani regolatori portuali.

 

Il D.L. n. 121/2021, all’art. 4, co. 1-septies, prevede che le Autorità di sistema portuale redigano un documento di programmazione strategica di sistema (DPSS) coerente con il Piano generale dei trasporti e della logistica (PGTL) e con gli orientamenti europei in materia di portualità, logistica e reti infrastrutturali, che dovrà contenere, tra l’altro:

-        la definizione degli obiettivi di sviluppo delle Autorità di sistema portuale;

-         l’individuazione degli ambiti portuali intesi come delimitazione geografica dei singoli porti amministrati dall’Autorità di sistema portuale includendo le aree, sia pubbliche che private, soggetti alla giurisdizione dell’Autorità di sistema portuale;

-        la delimitazione degli ambiti portuali con la suddivisione in aree portuali, retro portuali e di interazione porto-città;

-         l'individuazione dei collegamenti infrastrutturali cosiddetti di ultimo miglio di tipo viario e ferroviario con i singoli porti del sistema esterni all’ambito portuale nonché con gli attraversamenti dei centri urbani rilevanti per l’operatività dei porti.

Attuazione del regolamento che definisce l'aggiudicazione competitiva delle concessioni nelle aree portuali

 

(M3C2-R 1.2-2)

 

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Attuazione: decreto del MIMS, di concerto con il MEF.

 

L'obiettivo del regolamento è quello di definire le condizioni relative alla durata della concessione portuale, i poteri di vigilanza e controllo delle autorità concedenti, le modalità di rinnovo, il trasferimento degli impianti al nuovo concessionario al termine della concessione e l'individuazione dei limiti minimi dei canoni a carico dei concessionari.

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore del regolamento relativo alle concessioni portuali che deve definire le condizioni quadro per l'aggiudicazione delle concessioni nei porti. Il regolamento deve definire come minimo:

§  le condizioni relative alla durata della concessione;

§  i poteri di supervisione e controllo delle autorità che rilasciano la concessione;

§  le modalità di rinnovo;

§  il trasferimento degli impianti al nuovo concessionario al termine della concessione;

§  i limiti dei canoni minimi a carico dei licenziatari.

 

 

Semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di cold ironing

 

(M3C2-R 1.3-4)

 

 

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Attuazione: il MIMS presenterà una proposta per semplificare il processo autorizzativo per giungere ad una durata massima di 12 mesi per le autorizzazioni necessarie al trasporto dell’energia elettrica per il cold ironing (non soggette a VIA).

La riforma consiste nella definizione e approvazione di procedure semplificate per la realizzazione di infrastrutture finalizzate alla fornitura di energia elettrica da terra alle navi durante la fase di ormeggio, anche esonerando le opere da VIA e VAS.

 

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore della semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di cold ironing per ridurre la durata delle autorizzazioni a un massimo di 12 mesi per la costruzione di infrastrutture di trasporto dell'energia volte a fornire elettricità da terra alle navi durante la fase di ormeggio (in caso di interventi non soggetti a valutazione ambientale)

 

Attuazione di uno "Sportello Unico Doganale"

 

(M3C2-R 2.1-3)

 

 

MEF

L’obiettivo consiste nella creazione di un apposito portale a servizio dello Sportello Unico dei Controlli, che permetterà l'interoperabilità con le banche dati nazionali e il coordinamento delle attività di controllo da parte delle dogane.

 

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore del decreto riguardante lo Sportello Unico Doganale in conformità al regolamento (UE) n. 1239/2019 relativo all'attuazione dell'interfaccia unica marittima europea e al regolamento (UE) 2020/1056, relativo alle informazioni elettroniche sul trasporto merci (eFTI).

E’ stato approvato in via preliminare nel CdM del 10 novembre 2021 il DPR su proposta del MEF che definisce i metodi e le caratteristiche dello Sportello Unico Doganale e dei Controlli (SUDOCO)

 

Istituzione di una piattaforma strategica nazionale per la rete dei porti e interporti, per sviluppare la digitalizzazione dei servizi passeggeri e merci

 

(M3C2-R 2.2-10)

 

-

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Attuazione: sotto la guida di una cabina di regia presso il MIMS con la partecipazione di UIRNET, rappresentanti delle AdSP e rappresentanti delle categorie di trasporto merci.

 

La riforma è volta a rendere interoperabili i Port Community System, ovvero gli strumenti di digitalizzazione dei movimenti di passeggeri e merci delle singole Autorità di Sistema Portuale, in modo che siano compatibili tra di loro e con la Piattaforma Logistica Nazionale UIRNET.

Traguardo: T2 2024

I sistemi per gli operatori portuali delle singole autorità di sistema portuale devono essere interoperabili fra loro e con la piattaforma strategica nazionale digitale.

 

Si prevede che solo il 50% dei Port Community System divenga compatibile con gli standard della piattaforma logistica nazionale UIRNET entro il primo trimestre 2026.

D.L. n. 152/2021, articolo 30, trasferisce al MIMS le funzioni di soggetto attuatore  delle iniziative di potenziamento della Piattaforma per la gestione della rete logistica nazionale, in precedenza affidate a UIRNET

Semplificazione delle procedure e rafforzamento dei poteri del Commissario nelle Zone Economiche Speciali

 

(M5C3-R 1-10)

-

MIMS/ Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale

Entrata in vigore del regolamento per la semplificazione delle procedure e il rafforzamento del ruolo del Commissario nelle Zone Economiche Speciali

Traguardo: T4 2021

Il regolamento deve comprendere: l'istituzione del "Digital One stop Shop ZES", lo sportello unico digitale per le Zone Economiche Speciali per la semplificazione delle procedure; disposizioni volte a rafforzare il ruolo di Commissario nelle ZES.

D.L. n. 152/2021, articolo 11 introduce lo sportello unico digitale per la presentazione dei progetti di nuove attività nelle ZES e prevede semplificazioni procedurali e per la risoluzione delle controversie nei casi di opposizione delle amministrazioni interessate nell’ambito della conferenza dei servizi

1.6.4 Infrastrutture digitali (M1 C2)


Reti ultraveloci (banda ultra-larga e 5G) (M1 C2 I 3)

 

Nell’ambito della “Missione 1: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”, le cui risorse ammontano complessivamente a € 40,32 miliardi, gli Interventi sulle reti a banda ultra-larga rappresentano l’investimento 3 della seconda componente (M1C2), con risorse pari a circa 6,71 miliardi di euro.

 

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l’attuazione degli interventi, sia investimenti che riforme, della Missione 1, componente 2: Interventi sulle reti a banda ultra-larga e5G.


 

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M1C2

3. Reti ultraveloci (banda ultra-larga e 5G)

(M1C2-I 3-16)

di cui:

6.706,5
(Prestiti)

di cui:

PCM - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

T2 2022 (T)

M1C2

a) Connettività a 1 Gbps (Piano “Italia a 1 Giga”)

(M1C2-I 3-17)

3.863,5

PCM - (MITD

T2 2021 (T)

T1 2022 (T)

T2 2022 (T)
T2 2026 (O)

M1C2

b) completamento del Piano “Scuola connessa”
(M1C2-I 3-18)

261

PCM - (MITD

T2 2021 (T)
T3 2021 (T)
T2 2026 (O)

M1C2

c) Piano “Sanità Connessa”

(M1C2-I 3-18)

501,5

PCM - (MITD

T2 2021 (T)

T3 2021 (T)
T2 2026 (O)

M1C2

d) Isole minori connesse

(M1C2-I 3-19)

60,5

PCM - (MITD

T1 2021 (T)

T2 2021 (T)

T3 2021 (T)
T4 2023 (O)

M1C2

e) Italia 5G

(M1C2-I 3-20, 21)

2.020

PCM - (MITD

T2 2021 (T)

T3 2021 (T)

T1 2022 (T)

T2 2022 (T)

T2 2026 (O)

M1C2

Riforma 2: Promozione della concorrenza: semplificazioni per la realizzazione delle infrastrutture digitali (legge annuale sulla concorrenza 2021)
(M1C2- R. 2- 6)

-

PCM - Segretariato generale

T4 2022 (T)

 


I soggetti destinatari delle risorse con riferimento all’intervento Italia a un Giga, al Piano “Italia 5G” sono le imprese.

Con riferimento al Piano “Scuola connessa”, alla connessione in fibra ottica delle isole minori e alla connessione in banda ultra-larga dei punti di erogazione del Servizio sanitario nazionale, i destinatari delle risorse non vengono indicati, poiché si tratta di interventi che, a diverso titolo, non richiedono una notifica alla Commissione europea del regime d’aiuto. Gli investimenti saranno eseguiti secondo il modello “a contributo” (“gap funding”) ovvero a “investimento diretto”. Nel modello di investimento a contributo le imprese selezionate, proprietarie delle reti, saranno i beneficiari diretti della misura di aiuto. Nel modello ad “investimento diretto” (modello a concessione) i beneficiari saranno le imprese concessionarie.

Con riferimento all’impatto di genere, gli investimenti in banda larga e connessioni veloci previsti nella Missione 1 facilitano la creazione dell’infrastruttura tecnologica necessaria a fornire all’imprenditoria in genere, e all’imprenditoria femminile in particolare, gli strumenti con i quali ampliare il proprio mercato.

Per quanto riguarda il Mezzogiorno la Missione 1 avrà un impatto significativo nella riduzione dei divari territoriali. Oltre il 45 per cento degli investimenti nella connettività a banda ultralarga si svilupperanno nelle regioni del Mezzogiorno. La connettività ultraveloce raggiungerà tutte le aree interne del Paese e le isole minori.


 

 

Investimento

Risorse

Amministrazione
 Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Reti ultraveloci (banda ultra-larga e 5G)

 

(M1C2-I 3-16)

6.706,5

Prestiti

 

Progetti in essere: 1.215,5

 

Nuovi progetti: 5.360

 

FSC 134

 

Finanziamenti privati: 2.400

PCM - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

L’Italia intende raggiungere l’obiettivo di realizzare connessioni ultrraveloci a 1 Gbps in download e 200 Mbps in upload su tutto il territorio nazionale nonché di assicurare la copertura 5G in tutte le aree popolate entro il 2026 (termine di conclusione per tutti i progetti rientranti nell’investimento). La comunicazione europea Bussola digitale (Digital Compass) prevede come termine per il conseguimento di questi obiettivi il 2030.

Traguardo: T2 2022
Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per progetti di connessione più veloce, riguardanti i cinque interventi in cui è suddiviso l’investimento ("Italia a 1 Giga", "Italia 5G", "Scuola connessa", "Sanità connessa" e "Collegamento isole minori").

Gli interventi sopra indicati (ad eccezione dell’intervento riguardante le isole minori, per il quale si prevede il completamento entro il quarto trimestre 2023) devono essere completati entro il secondo trimestre 2026.

 

 

Tale investimento è suddiviso nei seguenti interventi:

Investimento

Risorse

Amministrazione
 Titolare

intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

a) Connettività a 1 Gbps (Piano “Italia a 1 Giga”)

 

(M1C2-I 3-17)

PNRR: 3.863,5

 

Progetti in essere: 1.058,5

Nuovi progetti: 2.671

FSC: 134

così ripartiti:

2022: 482,9

2023: 415,9

2024: 965,9

2025: 1.515,9

2026: 482,9

 

Finanziamento privato: 1.600

PCM - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

L’obiettivo dell’intervento è assicurare la connettività a 1 Gbps (Piano “Italia a 1 Giga”) a circa 8,5 milioni di famiglie, imprese ed enti nelle aree grigie e nere NGA a fallimento di mercato ivi comprese anche circa 450.000 unità immobiliari situate nelle aree remote (cosiddette case sparse), non ricomprese nei piani di intervento pubblici precedenti.

 

 

Traguardo T2 2021:
Completamento delle attività di preparazione
Traguardo T1 2022
Avvio e chiusura delle procedure di gara.
Traguardo T2 2022
Aggiudicazione della gara e firma del contratto.
Obiettivo T2 2026:
Portare la connettività a 1Gbps a unità residenziali
Sotto il profilo esecutivo nel terzo trimestre del 2023 si prevede si raggiunga il 20% della realizzazione, nel primo trimestre del 2025 si prevede il raggiungimento del 60% che dovrebbe completarsi entro il secondo trimestre del 2026.

Il Governo ha pubblicato il 25 maggio 2021 la “Strategia italiana per la banda ultralarga- Verso la Gigabit Society” approvata dal Comitato interministeriale per la transizione digitale (CiTD).

b) completamento del Piano “Scuola connessa”

 

(M1C2-I 3-18)

261

 

Nuovi progetti: 261

 

così ripartiti:

2022: 87,0

2023: 43,5

2024: 43,5

2025: 43,5

2026: 43,5

PCM - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

Assicurare la connessione in fibra a 1 Gbps ai 9.000 edifici scolastici rimanenti (pari a circa il 20 per cento del totale) a completamento del programma di infrastrutturazione digitale delle scuole (La Strategia italiana per la banda ultralarga "Verso la Gigabit Society dà conto del fatto che è stato già finanziato per 400 milioni di euro l’intervento di infrastrutturazione di 35.000 plessi scolatici (pari al 78% dei plessi comprendenti scuole secondarie di primo e secondo grado, e nelle aree bianche, le scuole primarie e dell’infanzia).

Traguardo: T2 2021
Lancio e chiusura delle procedure di gara,
Traguardo  T3 2021
Aggiudicazione della gara e la firma del contratto.

Obiettivo T2 2026:
Portare la connettività a 1Gbps a edifici scolastici.
Sul piano esecutivo il 20% degli interventi saranno effettuati entro il quarto trimestre 2022, il 60% entro il terzo trimestre 2024 e il completamento dell’intervento entro il secondo trimestre 2026. Nella Strategia italiana per la banda ultralarga "Verso la Gigabit Society il completamento dell’intervento e la rendicontazione è fissata al 4^ trimestre 2025.

A settembre 2021 sono state incrementate le attività operative del Piano Scuole Connesse. La realizzazione del Piano nelle Regioni Emilia-Romagna, Umbria, Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Trento, sta proseguendo con le rispettive società in-house regionali mentre, nelle restanti Regioni, Infratel Italia sta realizzando gli interventi tramite gli operatori Fastweb (nelle Regioni Piemonte, Liguria, Lazio, Sardegna, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia), Intred (Regione Lombardia) e TIM (nelle Regioni Toscana, Veneto, Puglia, Molise, Abruzzo, Marche). Al 30 settembre, le scuole connesse sono 3.956, 2.931 con intervento di Infratel Italia e 1.025 con intervento di società in house regionali.

c) Piano “Sanità Connessa”

 

(M1C2-I 3-18)

501,5

 

Progetti in essere: 93,5

Nuovi progetti: 408

 

così ripartiti:

2022: 83,6

2023: 167,2

2024: 167,2

2025: 83,6

 

PCM - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

L’obiettivo dell’intervento è quello di assicurare connettività adeguata (da 1 Gbps fino a 10 Gbps simmetrici) agli oltre 12.000 punti di erogazione del Servizio sanitario nazionale;

 

 

Traguardo T2 2021

Consultazione pubblica, lancio e chiusura della gara
Traguardo T3 2021
Aggiudicazione della gara e la firma del contratto.
Obiettivo T2 2026:
Portare la connettività a 1Gbps a strutture sanitarie.
Sul piano esecutivo il 10% degli interventi saranno effettuati entro il primo trimestre 2023, entro il terzo trimestre del 2023 si raggiungerà il 30% della copertura, il 60% entro il terzo trimestre 2024 e il completamento dell’intervento entro il terzo trimestre 2025 (con la rendicontazione dei costi).

 

d) Isole minori connesse

 

(M1C2-I 3-19)

60,5

 

 

Nuovi progetti: 60,5

 

così ripartiti:

2021: 16,5

2022: 22

2023: 22

PCM - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

L’intervento è diretto a dotare 18 isole minori (Capraia, Favignana, Lipari, Stromboli, Alicudi, Panarea, Filicudi, Salina, Lampedusa, Linosa, Pantelleria, Ustica, Ponza, Ventotene, Asinara, Isole Tremiti, Isole Pelagie, isole Sulcitanee) di un backhauling sottomarino in fibra ottica;

 

Traguardo: T1 2021
Consultazione pubblica sullo schema d’intervento,
Traguardo:
T2 2021
Lancio e dalla chiusura della gara
Traguardo T3 2021
Aggiudicazione della gara e firma del contratto.
Obiettivo: T4 2023
 Nel quarto trimestre del 2021 dovrebbe essere concluso il 10% degli interventi, nel quarto trimestre del 2022 il 60% mentre entro il quarto trimestre 2023 si  prevede la conclusione dell’intervento e il rendiconto.

Il 18 novembre 2021 è stato completato da Infratel il progetto di fattibilità tecnico economica del Piano Isole Minori, approvato con il decreto del Ministero dello sviluppo economico del 22 giugno 2021. E’ stato lanciato il bando di gara, aperto fino al 22 dicembre 2021.

e) Italia 5G

 

(M1C2-I 3-20, 21)

2.020

 

Nuovi progetti: 2.020

 

così ripartiti:

2022: 77,5

2023: 155,0

2024: 155,0

2025: 555,0

2026: 1.077,5

 

Finanziamento privato: 800.

PCM - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

L’obiettivo dell’intervento è quello di incentivare lo sviluppo e la diffusione dell’infrastruttura 5G:

§  nelle aree mobili a fallimento di mercato (Piano “Italia 5G” - fondi PNRR 1.000 milioni di euro);

§  lungo approssimativamente 2.645 km di corridoi di trasporto europei (fondi PNRR 420 milioni di euro) e 10.000 km di strade extra –urbane (fondi PNRR 600 milioni di euro), per abilitare lo sviluppo di servizi a supporto della sicurezza stradale, della mobilità, della logistica e del turismo.

 

La connessione stimata presenta le seguenti caratteristiche: 150 Mbit/s in download and 50 Mbit/s in upload.

 

Traguardo T2 2021
Mappatura per identificare le infrastrutture 4G e 5G esistenti e pianificate attraverso un questionario che richiede informazioni sulle reti esistenti e pianificate in tutto il territorio nazionale.
Traguardo T3 2021
Consultazione pubblica aperta sul regime di intervento e sulle aree target e la conclusione delle attività preliminari.
Traguardo T1 2022
Notifica alla Commissione europea e lancio della gara.
Traguardo T2 2022:
Chiusura della gara, l’aggiudicazione, e la firma del contratto.
Obiettivo: T2 2026
Corridoi e strade extra-urbane con copertura 5G a 1 Gbps e portare la copertura 5G a 1 Gbps nelle aree a fallimento di mercato. Esecuzione: si prevede il 20% dell’attuazione nel terzo trimestre 2023; nel primo trimestre del 2025 si prevede il raggiungimento del 60% della realizzazione che dovrebbe completarsi nel secondo trimestre del 2026, entro il quale sarà anche realizzato il rendiconto.

Il 15/11/2021 sono stati pubblicati gli esiti della Mappatura delle reti mobili 2021, avviata il 10 giugno 2021 tramite Infratel Italia S.p.a, che fornisce una mappatura particolareggiata della copertura del territorio nazionale con reti mobili in tecnologia 4G e 5G. E’ disponibile una Relazione di sintesi

Il 15/11/2021 è stata avviata la consultazione pubblica, che si concluderà il 15 dicembre 2021, sul Piano Italia 5G

 

Riforma

Risorse

Amministrazione
 Titolare

Intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Promozione della concorrenza: semplificazioni per la realizzazione delle infrastrutture digitali
(M1C2-R 2- 6)

--

PCM - Segretariato generale

Si prevede in generale un percorso di semplificazione dei processi autorizzativi che riconosce le infrastrutture per la cablatura in fibra ottica e per la copertura 5G come strategiche, velocizzandone così la diffusione sul territorio.

 

Traguardo: T4 2022
Nell’ambito della legge annuale per la concorrenza 2021 introdurre norme per garantire, il più rapido e capillare sviluppo delle reti di telecomunicazione nelle aree ancora prive di copertura, attraverso la riduzione degli oneri amministrativi per la loro installazione e stimolando la domanda di connessione alla banda ultra-larga.

 

Il decreto-legge n. 77 del 2021 (art. 40) prevede diverse misure di semplificazione per la realizzazione e l’adeguamento degli impianti per la connessione sia fissa che mobile ultraveloce.

 


 

1.6.5 Sicurezza stradale 4.0 (M3C1)


Con riguardo alla Missione 3 - Infrastrutture per una mobilità sostenibile, nell’ambito della Componente C1 - Investimenti sulla Rete Ferroviaria – è affiancato l’intervento di riforma Sicurezza stradale 4.0 (M3C1-21 e M3C1-22), con investimenti, a valere sulle risorse nazionali, riguardanti la messa in sicurezza, il contrasto e l’adattamento al cambiamento climatico della rete stradale, con una forte componente di ammodernamento tecnologico attraverso un sistema di monitoraggio digitale avanzato, derivanti soltanto dal Fondo complementare (D.L. 59 del 2021), che contiene le risorse nazionali da aggiungere a quelle del PNRR, a favore della M3C1, con riferimento alla misura “sicurezza stradale 4.0”, per complessivi 1.450 milioni di euro per il periodo 2021-2026.

 

L’intervento previsto per la Sicurezza stradale ha, principalmente, come soggetti destinatari, i Comuni, le Province, le Regioni e lo Stato, il quale, per quanto riguarda la manutenzione di ponti, viadotti e cavalcavia, usufruirà della competenza dell'ANAS e/o delle società concessionarie autostradali.

Nel PNRR si puntualizza, inoltre, che, con riferimento all’impatto sui divari territoriali, una rete stradale smart risulta, tra l’altro, imprescindibile per contribuire a colmare il divario tra il nord e il Mezzogiorno, garantire collegamenti rapidi ed efficienti tra l’est e l’ovest della penisola e uniformare la qualità dei servizi di trasporto su tutto il territorio nazionale.


 

 

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M3C1

Riforma: Trasferimento della titolarità delle opere d’arte (ponti, viadotti e cavalcavia) relative alle strade di secondo livello ai titolari delle strade di primo livello (autostrade e strade extraurbane principali)
(M3C1-22)

-

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

T4 2021

 

M3C1

Riforma: Attuazione delle Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti

(M3C1-21)

1.450

del DL 59/2021 Fondo complementare

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

T4 2021

 

 

La priorità trasversale del Mezzogiorno


Gli interventi che riguardano la priorità trasversale del Mezzogiorno, in ambito ferroviario (Missione 3), per un importo totale di 8.190 milioni €, sono i seguenti:

§  Collegamenti ferroviari ad Alta Velocità verso il Sud per passeggeri e merci (M3C1-I 1.1-5,6) per 4.640 milioni €;

§  Potenziamento, elettrificazione e aumento della resilienza delle ferrovie nel Sud (M3C1-I 1.7-17) per 2.400 milioni €;

§  Miglioramento delle stazioni ferroviarie nel Sud (M3C1-I 1.7- 18,19), per 700 milioni €;

§  la Connessione diagonale Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia nell’ambito dell’investimento (M3C1-I 1.3-10) per 450 milioni €.

 

Vi sono poi i seguenti interventi che riguardano solo in parte, ma non esclusivamente, anche le Regioni del meridione d’Italia:

§  l’investimento relativo ai “Treni verdi” per il nuovo materiale rotabile per il servizio universale che sarà destinato alle regioni del Sud in particolare Sicilia, Calabria e Linea Adriatica (M2C2-I 4.4.2-34bis, 35bis) per 148 milioni di €;

§  gli interventi di potenziamento delle linee regionali (M3C1-I 1.6- 18), con ha un totale per tutti gli interventi di 940 milioni €);

§  la parte che riguarda i porti del Sud degli interventi di potenziamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei collegamenti nazionali chiave (M3C1-I 1.5- 15, 16), che ha risorse complessive di 2.970 milioni €);

§  lo sviluppo del sistema europeo di gestione del trasporto ferroviario (ERTMS) che non risulta quantificabile geograficamente in termini esatti.

 

Gli interventi che riguardano la priorità trasversale del Mezzogiorno, nell’ambito della Missione 2, per un importo totale di 448 milioni di euro, sono i seguenti:

§  Rafforzamento mobilità ciclistica con risorse per 600 milioni di euro, di cui il 50 per cento destinate alle Regioni del Sud (M2C2-I 4.1-22, 23, 24);

§  il rinnovo del materiale rotabile dei treni per il servizio universale con risorse per 148 milioni di euro sarà destinato in particolare a Sicilia, Calabria e Linea Adriatica (M2C2-I 4.4.2- 33, 34bis, 35bis);

Vi sono poi i seguenti interventi che riguardano solo in parte, ma non esclusivamente, anche territori e città del Sud:

§  lo sviluppo trasporto rapido di massa che riguarda anche città come Palermo, Napoli, Bari, Bologna, Catania, Pozzuoli, Taranto (M2C2-I 4.2-25, 26);

§  la sperimentazione dell’idrogeno nel trasporto ferroviario, che riguarda anche progetti in Puglia, Sardegna, Calabria, Basilicata e Sicilia (M2C2-I 3.4-16, 17);

§  la digitalizzazione dei trasporti locali che per il 40% coinvolgerà il Mezzogiorno (M1C1-I 4.6-23).


 

 

 


 

Riforma

Risorse

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Trasferimento della titolarità delle opere d’arte (ponti, viadotti e cavalcavia) relative alle strade di secondo livello ai titolari delle strade di primo livello (autostrade e strade extraurbane principali) (M3C1-22)

-

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

La riforma prevede l’attuazione del D.L. n. 76/2020, nella parte in cui dispone il trasferimento della titolarità di ponti, viadotti e cavalcavia sulle strade di secondo livello a quelle di primo livello (autostrade e strade statali), in particolare dai Comuni, dalle Province e dalle Regioni allo Stato.

T4 2021 (T)

Trasferimento della titolarità delle opere d'arte (ponti, viadotti e cavalcavia) delle strade di secondo livello ai titolari delle strade di primo livello (autostrade e principali strade nazionali)

Attuazione

L’art. 1, comma 1-bis, del D.L. 121/2021 ha previsto l’emanazione di un D.M. del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, in relazione agli attraversamenti tra le strade di tipo A o di tipo B statali e le strade di classificazione inferiore, al fine di prevedere l'elenco delle strutture delle opere d'arte dei sottopassi e sovrappassi, comprese le barriere di sicurezza nei sovrappassi, con l'indicazione dei relativi enti titolari.

Attuazione delle Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti (M3C1-21)

 

D.L. 59/2021 (FNC): 1.000 milioni per A24 e A25 (2021-2026), ripartiti:

-150 milioni per ciascuno degli anni 2021 e 2022;

-90 milioni per l’anno 2023;

-337 milioni per l’anno 2024;

-223 milioni di euro per l’anno 2025;

-50 milioni di euro per l’anno 2026.

 

450 milioni per la rete viaria principale (2021-2026), ripartiti:

- 25 milioni di euro per l’anno 2021;

-50 milioni di euro per l’anno 2022;

-100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025;

-75 milioni di euro per l’anno 2026. 

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

La riforma consiste nell'attuazione di linee guida previste dal D.M. n. 578 del 2020 per la classificazione e la gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti. L'attuazione delle linee guida consentirà l'applicazione di norme e metodologie comuni all'intera rete viaria nazionale.

T4 2021 (T)

Entrata in vigore delle "Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti"

 


1.7 Giustizia

 


La riforma del sistema giudiziario, incentrata sull'obiettivo della riduzione del tempo del giudizio, è inserita dal PNRR tra le c.d. riforme orizzontali, o di contesto, che consistono in innovazioni strutturali dell'ordinamento, tali da interessare, in modo trasversale, tutti i settori di intervento del Piano. Per realizzare questa finalità, il Piano prevede - oltre a riforme ordinamentali, da realizzare ricorrendo allo strumento della delega legislativa - anche il potenziamento delle risorse umane e delle dotazioni strumentali e tecnologiche dell'intero sistema giudiziario, al quale sono destinati specifici investimenti.

 

Per ridurre la durata dei giudizi, il Piano si prefigge i seguenti obiettivi:

§  portare a piena attuazione l'Ufficio del processo, introdotto in via sperimentale dal D.L. n. 90 del 2014;

§  rafforzare la capacità amministrativa del sistema, per valorizzare le risorse umane, integrare il personale delle cancellerie, e sopperire alla carenza di professionalità tecniche, diverse da quelle di natura giuridica, essenziali per attuare e monitorare i risultati dell'innovazione organizzativa;

§  potenziare le infrastrutture digitali con la revisione e diffusione dei sistemi telematici di gestione delle attività processuali e di trasmissione di atti e provvedimenti;

§  garantire al sistema giustizia strutture edilizie efficienti e moderne;

§  contrastare la recidiva dei reati potenziando gli strumenti di rieducazione e di reinserimento sociale dei detenuti.

 

Per realizzare questi obiettivi, all'interno della Missione n. 1 (digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo), il PNRR individua la componente “Digitalizzazione, innovazione e sicurezza della PA”, che comprende per la Giustizia sia l’obiettivo della digitalizzazione dei documenti cartacei per completare il fascicolo telematico, che la progettualità di data lake per migliorare i processi operativi tanto della giustizia ordinaria (investimento di 133,2 milioni di euro) quanto di quella amministrativa (investimento di 7,5 milioni di euro).

Un ulteriore investimento nell'innovazione organizzativa del sistema giudiziario, con il reclutamento di personale a tempo determinato da inserire nell’Ufficio del processo, tanto negli uffici giudiziari ordinari (2.268 milioni di euro) quanto in quelli amministrativi (41,8 milioni di euro) dovrebbe per il Governo tradursi in un incremento della produttività, con conseguente riduzione entro il 2026 sia delle cause pendenti che dei tempi di trattazione.

 

In particolare, come specificato nell’allegato al PNRR [p. 372], il Governo si pone l’obiettivo di:

§  un abbattimento dell’arretrato civile del 65% in primo grado e del 55% in appello, entro la fine del 2024;

§  un abbattimento dell’arretrato civile del 90%, in tutti i gradi di giudizio, entro la metà del 2026;

§  un abbattimento dell’arretrato della giustizia amministrativa del 70% in tutti i gradi di giudizio entro la metà del 2026;

§  una riduzione del 40% della durata dei procedimenti civili entro la metà del 2026;

§  una riduzione del 25% della durata dei procedimenti penali entro la metà 2016.

Il PNRR detta una tempistica più analitica per la riduzione dell’arretrato delle diverse giurisdizioni [p. 49 e ss.].

 

L’accelerazione dei processi è un obiettivo che il PNRR persegue, oltre che attraverso i suddetti investimenti, anche e prevalentemente con una serie di riforme ordinamentali, non limitate ad interventi di carattere processuale ma che affrontano anche i nodi organizzativi, al fine di abbattere l’arretrato che grava sugli uffici giudiziari.

 

Le riforme previste nell’ambito della Missione 1 sono le seguenti:

 

·       riforma del processo civile (M1C1–1.4). La legge delega, per la cui approvazione definitiva il PNRR individua il target del quarto trimestre (T4) del 2021, è in corso di esame alla Camera (C. 3289) dopo essere stata approvata dal Senato il 21 settembre 2021;

 

·       riforma del processo penale (M1C1-1.5). Con l’entrata in vigore della legge n. 134 del 2021 è stato raggiunto il primo traguardo (T4 2021) previsto dal PNRR. I decreti delegati dovranno essere emanati entro la fine del 2022 (T4 2022);

 

·       riforma delle procedure di insolvenza (M1C1-1.6). Presso il Ministero è stata istituita una apposita Commissione di studio. Il target prevede l’entrata in vigore della riforma entro la fine del 2021;

 

·       riforma della giustizia tributaria (M1C1-1.7). Il PNRR prevede la riforma completa delle commissioni tributarie di primo e secondo grado entro la fine del 2022. La Commissione di studio interministeriale (MEF-Giustizia) ha già presentato le proprie proposte;

·       digitalizzazione della giustizia (M1C1-1.8), per la quale il target della completa digitalizzazione del sistema giudiziario è individuato nel quarto trimestre del 2023. Evidentemente l’attuazione di questa riforma si lega al parallelo investimento nella digitalizzazione (I.1.6.2).

 

 

Nella Missione n. 2 (rivoluzione verde e transizione ecologica), il PNRR individua la componente "Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici" che comprende anche l'obiettivo dell'efficientamento degli edifici pubblici, con un investimento di 411,7 milioni di euro per l'efficientamento degli edifici giudiziari (M2C3-1.2).

Peraltro, in tema di edilizia, si ricorda che ulteriori risorse, pari a 132,9 milioni di euro, sono rese disponibili dalla programmazione nazionale aggiuntiva (Fondo complementare al PNRR, art, 1, comma 2, lett. g) del decreto-legge 59/2021). Si tratta di risorse finalizzate in particolare alla costruzione e al miglioramento di padiglioni e spazi per strutture penitenziarie per adulti e minori.

 

 

Infine si segnala che nella Missione n. 5 (Inclusione e coesione), nell’ambito della “Interventi speciali per la coesione territoriale”, che mira a ridurre i divari tra le diverse aree del paese, è previsto un investimento di 300 milioni di euro per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie (M5C3-I.2), per il quale viene individuato, entro il secondo trimestre 2026 il target della valorizzazione di almeno 200 beni confiscati.

 

 

Il quadro finanziario del PNRR, con la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari degli interventi e l’individuazione di traguardi ed obiettivi semestrali, è stato definito con il D.M. Economia e finanze del 6 agosto 2021.

 

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l’attuazione degli interventi nel settore della Giustizia.


 

(milioni di euro)

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M1C1

Investimento 3.1. Investimento in capitale umano per rafforzare l’Ufficio del processo e superare le disparità tra tribunali (M1C1-32-34-39)

2.268
(sovvenzioni)

Ministero della Giustizia

T4 2021 (T)

T4 2022 (O)

T2 2024 (O)

M1C1

Investimento 3.2. Rafforzamento dell’ufficio del processo per la Giustizia amministrativa (M1C1-33-40-41-42-49-50)

41,8
(sovvenzioni)

Consiglio di Stato

T2 2022 (O)

T2 2024 (O)

T2 2024 (O)

T2 2024 (O)

T2 2026 (O)

T2 2026 (O)

M1C1

Investimento 6.2. Digitalizzazione del Ministero della Giustizia (M1C1-130-131-153-154)

133,2
(prestiti)

PCM - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale

T4 2023 (O)

T4 2023 (O)

T2 2026 (O)

T2 2026 (O)

M1C1

Investimento 6.5. Digitalizzazione del Consiglio di Stato (M1C1-14-16)

7,5
(sovvenzioni)

PCM - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale

T4 2023 (O)

T4 2024 (O)

M1C1

Riforma 1.4: Riforma del processo civile (M1C1-29-36-37-43-44-45-47-48)

 

Ministero della Giustizia

T4 2021 (T)

T4 2022 (T)

T2 2023 (T)

T4 2024 (O)

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

T2 2026 (O)

T2 2026 (O)

M1C1

Riforma 1.5: Riforma del processo penale (M1C1-30-36-37-46)

 

Ministero della Giustizia

T4 2021 (T)

T4 2022 (T)

T2 2023 (T)

T2 2026 (O)

M1C1

Riforma 1.6: Riforma delle procedure di insolvenza (M1C1-31-36)

 

Ministero della Giustizia

T4 2021 (T)

T4 2022 (T)

M1C1

Riforma 1.7: Riforma della giustizia tributaria (M1C1-35)

 

Ministero della Giustizia

T4 2022 (T)

M1C1

Riforma 1.8: Digitalizzazione della giustizia (M1C1-38)

 

Ministero della Giustizia

T4 2023 (T)

M2C3

Investimento 1.2. Efficientamento degli edifici giudiziari (M2C3-7)

411,7
(prestiti)

Ministero della Giustizia

T4 2023 (T)

M5C3

Investimento 2. Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie (M5C3-5-6-7)

300
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per il Sud e la coesione

T2 2024 (T)

T2 2025 (O)

T2 2026 (O)

 

Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono.

 

Investimento

Risorse

Amministrazione Titolare

Intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Investimento in capitale umano per rafforzare l’Ufficio del Processo e superare le disparità tra tribunali

 

M1C1-3.1

 

(Nell’allegato UE è Investimento 1.8: Procedure di assunzione per i tribunali civili, penali e amministrativi)

2.268

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 2.258

Ministero della Giustizia

L'obiettivo principale dell'intervento è offrire un concreto ausilio alla giurisdizione, così da poter determinare un rapido miglioramento della performance degli uffici giudiziari per sostenere il sistema nell'obiettivo dell'abbattimento dell'arretrato e ridurre la durata dei procedimenti civili e penali.

Il PNRR prevede di realizzare l'obiettivo, in primo luogo, attraverso il potenziamento dello staff del magistrato con professionalità in grado di collaborare in tutte le attività collaterali al giudicare (ricerca, studio, monitoraggio, gestione del ruolo, preparazione di bozze di provvedimenti).

A tal fine viene finanziato un piano straordinario di assunzioni a tempo determinato per supportare i giudici nell'evasione delle pratiche procedurali pendenti e garantire le necessarie competenze tecniche richieste per affrontare la trasformazione tecnologica e digitale [v. p. 595 per le specifiche sull’impiego del personale tecnico, destinato anche alla gestione dell’intervento sull’edilizia previsto dalla Missione 2]. In particolare, le risorse stanziate saranno destinate a:

§  assumere con contratto triennale circa 1.660 giovani laureati [p. 476], 750 giovani diplomati specializzati e 3.000 giovani diplomati che andranno a costituire lo staff amministrativo e tecnico a supporto degli uffici giudiziari;

§  assumere con contratti a tempo determinato circa 16.500 laureati in legge, economia e commercio e scienze politiche, che formeranno lo staff dell'Ufficio del Processo;

§  creare circa 1.500 posizioni di coordinatori esperti tra il personale già in forza presso il Ministero della Giustizia con il compito di gestire e organizzare le nuove risorse assunte di cui sopra.

Nel lungo periodo, al fine di non disperdere lo sforzo e i risultati conseguiti con il reclutamento temporaneo di personale, laddove sia possibile, il Governo dichiara di voler stabilizzare la struttura organizzativa così costituita per mantenere inalterata la sua composizione e funzione. A tal fine è costruito un sistema di incentivi e corsie preferenziali volto al reclutamento e alla stabilizzazione delle risorse assunte in via temporanea.

 

 

M1C1-32

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore della legislazione speciale che disciplina le assunzioni nell’ambito del PNRR, con autorizzazione a pubblicare bandi e ad assumere.

Il decreto-legge n. 80 del 2021 (conv. legge n. 113 del 2021) ha dettato modalità speciali per il reclutamento del personale per l'attuazione del PNRR da parte delle amministrazioni pubbliche. In particolare, per il Ministero della Giustizia sono intervenuti gli artt. 11 e ss. che autorizzano il Ministero a reclutare:

- nel periodo 2021-2024, in due scaglioni, un contingente massimo di 16.500 unità di addetti all'ufficio per il processo, con contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di due anni e sette mesi per il primo scaglione e di due anni per il secondo (400 unità dovranno essere destinate alla corte di cassazione);

- nel periodo 2021-2026, con contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di trentasei mesi, con decorrenza non anteriore al 1° gennaio 2022, un contingente massimo di 5.410 unità di personale amministrativo.

M1C1-34

Obiettivo: T4 2022

Avvio delle procedure di assunzione e presa di servizio di almeno 8.764 dipendenti per l'Ufficio per il processo per i tribunali civili e penali.

 

M1C1-39

Obiettivo: T2 2024

Conclusione delle procedure di assunzione e presa di servizio di almeno 19.719 dipendenti per l'Ufficio per il processo per i tribunali civili e penali.

 

Rafforzamento dell’ufficio del processo per la Giustizia amministrativa

 

M1C1-3.2

 

(Nell’allegato UE è Investimento 1.8: Procedure di assunzione per i tribunali civili, penali e amministrativi)

41,8

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 41,8

Consiglio di Stato

Il PNRR prevede il finanziamento di un piano straordinario di assunzioni a tempo determinato per rafforzare temporaneamente l'ufficio del processo; assicurare al sistema competenze tecniche a supporto dello sforzo di gestione del cambiamento e alla transizione tecnologica; rafforzare stabilmente la capacità amministrativa del sistema giudiziario attraverso la formazione del personale e il trasferimento delle conoscenze. In particolare, il PNRR [p. 499 e ss.] prevede l'assunzione con contratti a tempo determinato della durata di 30 mesi di 250 funzionari e di 90 assistenti informatici. Le unità di personale saranno distribuite presso gli uffici giudiziari amministrativi che presentano il maggiore arretrato (Consiglio di Stato, TAR Lazio, TAR Lombardia, TAR Veneto, TAR Campania e TAR Sicilia).

 

 

M1C1-33

Obiettivo: T2 2022

Avvio delle procedure per l’assunzione di almeno 168 dipendenti per l'Ufficio per il processo e i tribunali amministrativi ed entrata in servizio di tali dipendenti.

Il decreto-legge n. 80 del 2021 (conv. legge n. 113 del 2021) autorizza il Segretariato generale della Giustizia amministrativa ad avviare le procedure di reclutamento, in due scaglioni, di un contingente massimo di 326 unità di addetti all'ufficio per il processo, con contratto di lavoro a tempo determinato, non rinnovabile, della durata massima di due anni e sei mesi. Il decreto-legge n. 152 del 2021 (in corso di esame alla Camera) consente lo scorrimento delle graduatorie o una nuova procedura concorsuale per garantire la copertura dei posti rimasti vacanti all’espletamento dei concorsi previsti dal d.l. n. 80/2021.

M1C1-40

Obiettivo: T2 2024

Conclusione delle procedure di assunzione e presa di servizio di almeno 326 dipendenti per l'Ufficio per il processo e i tribunali amministrativi.

 

M1C1-41

Obiettivo: T2 2024

Riduzione del 25% del numero di cause pendenti (rispetto al dato 2019, pari a 109.029) presso i tribunali amministrativi regionali

 

M1C1-42

Obiettivo: T2 2024

Riduzione del 35% del numero di cause pendenti (rispetto al dato 2019, pari a 24.010) presso il Consiglio di Stato.

 

M1C1-49

Obiettivo: T2 2026

Riduzione del 70% del numero di cause pendenti (rispetto al dato 2019, pari a 109.029) presso i tribunali amministrativi regionali.

 

M1C1-50

Obiettivo: T2 2026

Riduzione del 70% del numero di cause pendenti (rispetto al dato 2019, pari a 24.010) presso il Consiglio di Stato.

 

Digitalizzazione del Ministero della Giustizia

 

M1C1—I 1.6.2

 

 

133,2

Prestiti

 

Nuovi progetti: 133,2

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale

Il PNRR individua l’obiettivo del potenziamento delle infrastrutture digitali con la revisione e diffusione dei sistemi telematici di gestione delle attività processuali e di trasmissione di atti e provvedimenti. In particolare, il Piano prevede [p. 432 e ss.] la digitalizzazione del cartaceo residuo per completare il fascicolo telematico, progettualità di data-lake (software che funge da unico punto di accesso a tutti i dati grezzi prodotti dal sistema giudiziario) per migliorare i processi operativi della giustizia ordinaria e Consiglio di Stato. Da ultimo prevede l’introduzione di una banca dati gratuita e accessibile a tutti delle decisioni civili [p. 371].

 

 

M1C1-130

 

 

 

Obiettivo: T4 2023

Digitalizzazione di 3,5 milioni di fascicoli giudiziari relativi agli ultimi 10 anni di processi civili in tribunale, corte d’appello e Cassazione.

 

M1C1-131

 

 

 

Obiettivo: T4 2023

Inizio dell'esecuzione del contratto per la realizzazione di 6 nuovi sistemi di conoscenza del data lake:

1) Sistema di anonimizzazione delle sentenze civili e penali

2) Sistema di gestione integrato

3) Sistema di gestione e analisi dei processi civili

4) Sistema di gestione e analisi dei processi penali

5) Sistema di statistiche avanzate sui processi civili e penali

6) Sistema automatizzato per l'identificazione del rapporto vittima- autore del reato.

 

M1C1-153

 

 

 

Obiettivo: T2 2026

Digitalizzazione di 10 milioni di fascicoli giudiziari relativi agli ultimi 10 anni di processi civili di tribunali, corti d'appello e Cassazione.

 

M1C1-154

 

 

 

Obiettivo: T2 2026

Realizzazione dei 6 nuovi sistemi di conoscenza del data lake di cui all’obiettivo M1C1-131 (v. sopra).

I sei elementi sono sistemi separati che utilizzano tecnologie simili. Il quadro dei sistemi è lo stesso: collegamento di dati e documenti provenienti da fonti interne ed esterne; i modelli dei sistemi sono diversi a seconda degli utenti (ad esempio, giudici civili e penali) e degli obiettivi (ad esempio, statistiche e sentenze).

 

Digitalizzazione del Consiglio di Stato

 

M1C1—I 1.6.5

7,5

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 133,2

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale

Il PNRR individua l’obiettivo del potenziamento delle infrastrutture digitali con la revisione e diffusione dei sistemi telematici di gestione delle attività processuali e di trasmissione di atti e provvedimenti. In particolare, il Piano prevede [p. 432 e ss.] la digitalizzazione del cartaceo residuo per completare il fascicolo telematico, progettualità di data-lake (software che funge da unico punto di accesso a tutti i dati grezzi prodotti dal sistema giudiziario) per migliorare i processi operativi del Consiglio di Stato.

 

 

M1C1-14

 

 

 

Obiettivo: T4 2023

Consiglio di Stato – Documentazione giudiziaria disponibile per analisi nel data warehouse T1

 

M1C1-16

 

 

 

Obiettivo: T2 2024

Consiglio di Stato – Documentazione giudiziaria disponibile per analisi nel data warehouse T2

 

Efficientamento degli edifici giudiziari

M2C3-1.2

 

(Nell’allegato UE è Investimento 1.2: Costruzione di edifici, riqualificazione e rafforzamento dei beni immobili dell’amministrazione della giustizia)

411,7

Prestiti

 

Nuovi progetti: 411,7

Ministero della Giustizia

La linea di investimento mira ad intervenire sulle strutture inadeguate che influiscono sull'erogazione del servizio giudiziario [p. 1081]. L'intervento si focalizza sulla manutenzione di beni esistenti, sulla tutela, la valorizzazione e il recupero del patrimonio storico che spesso caratterizza gli uffici dell'amministrazione della giustizia. La misura si pone l'obiettivo di intervenire su 48 edifici; il dettaglio degli immobili interessati dall’investimento è a p. 1085 dell’Allegato al PNRR.

 

 

M2C3-7

Traguardo: T4 2023

Aggiudicazione, all’esito di una procedura di appalto pubblica, di tutti i contratti per la costruzione di nuovi edifici, la riqualificazione e il rafforzamento dei beni immobili dell’amministrazione della giustizia

 

Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie

M5C3-I 2

300

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 300

PCM - Ministro per il Sud e la coesione territoriale

L'investimento mira ad attuare la Strategia nazionale per la valorizzazione dei beni confiscati. La misura deve promuovere lo sviluppo economico, sociale e civile delle zone colpite dalla criminalità organizzata prevedendo la riqualificazione di beni confiscati alle mafie. Il progetto deve creare le condizioni per un'economia di mercato trasparente mediante la riqualificazione a favore della comunità e un uso più efficace ed efficiente dei beni confiscati per fini economici, sociali ed istituzionali. Allo stesso tempo ci si attende che il progetto garantisca maggiori opportunità di benessere e di occupazione nelle regioni dell'Italia meridionale, nel rispetto della legalità e della giustizia sociale.

La valorizzazione dei beni confiscati deve essere orientata a uno dei seguenti scopi: creazione di strutture, residenze sociali/sanitarie, centri diurni, coabitazione sociale a sostegno dell'alloggio/inclusione sociale delle persone che vivono in condizioni di esclusione (individui a rischio povertà, senza fissa dimora, vittime di violenza, anziani, persone con disabilità, Rom); riqualificazione di spazi pubblici volta a migliorare i servizi sociali per i cittadini (asili nido, centri ricreativi, servizi socio-educativi per la prima infanzia, centri diurni per minori, palestre, laboratori); creazione di spazi di incontro socioculturale per i giovani gestiti da associazioni di volontariato (biblioteche, spazi per musica e altre attività comunitarie); utilizzo di beni come caserme, stazioni di polizia, sedi di protezione civile per promuovere la legalità e la sicurezza territoriale. Questo investimento è sinergico con altri fondi dell'UE. Gli interventi sui beni confiscati saranno aggiudicati mediante notifica di appalti pubblici.

L'elenco dei beni che possono essere ristrutturati è disponibile sul sito web dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, https://www.benisequestraticonfiscati.it/.

 

 

M5C3-5

Traguardo: T2 2024

Notifica di tutti gli appalti pubblici per interventi sui beni confiscati alla criminalità organizzata che soddisfano le condizioni stabilite nell'accordo sottoscritto tra l'Agenzia dei "beni confiscati", l'Agenzia per la coesione territoriale e le autorità locali che definiranno i criteri per l'assegnazione delle risorse e la selezione dei progetti.

La valorizzazione dei beni confiscati deve essere orientata ai seguenti scopi: - la creazione di strutture, residenze sociali/sanitarie, centri diurni, coabitazione sociale a sostegno dell'alloggio/inclusione sociale delle persone che vivono in condizioni di esclusione; - la riqualificazione di spazi pubblici volta a migliorare i servizi sociali per i cittadini; - la creazione di spazi di incontro socioculturale per i giovani gestiti da associazioni di volontariato; l'utilizzo di beni come caserme, stazioni di polizia, sedi della protezione civile per promuovere la legalità e la sicurezza territoriale. La procedura di selezione deve includere criteri di ammissibilità che garantiscano la conformità dei progetti selezionati agli orientamenti tecnici sull'applicazione del principio "non arrecare un danno significativo" (2021/C58/01) mediante l'uso di un elenco di esclusione e il requisito di conformità alla pertinente normativa ambientale dell'UE e nazionale.

 

M5C3-6

Obiettivo: T2 2025

Riutilizzo dei beni confiscati alle mafie (prima parte). Valorizzazione di almeno 100 beni confiscati alle mafie.

 

M5C3-7

Obiettivo: T2 2026

Riutilizzo dei beni confiscati alle mafie (seconda parte). Valorizzazione di almeno 200 beni confiscati alle mafie.

 

 


 

Riforma

Risorse

Amministrazione titolare

Intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

Riforma del processo civile

 

(Riforma 1.4)

 

Ministero della Giustizia

Il PNRR prevede anzitutto un potenziamento degli strumenti alternativi al processo per la risoluzione delle controversie, rafforzando le garanzie di imparzialità, per quello che concerne l'arbitrato; estendendo l'ambito di applicazione della negoziazione assistita e estendendo l’applicabilità dell'istituto della mediazione. Quindi un intervento selettivo sul processo civile volto a concentrare maggiormente, per quanto possibile, le attività tipiche della fase preparatoria ed introduttiva; sopprimere le udienze potenzialmente superflue e ridurre i casi nei quali il tribunale è chiamato a giudicare in composizione collegiale; ridefinire meglio la fase decisoria, con riferimento a tutti i gradi di giudizio. Inoltre, interventi sul processo esecutivo e sui procedimenti speciali volti a garantire la semplificazione delle forme e dei tempi del processo esecutivo con particolare riguardo al settore dell’esecuzione immobiliare, dell'espropriazione presso terzi e delle misure di coercizione indiretta. Infine, specifiche misure di riforma sono previste nel settore del contenzioso della famiglia, per il quale si prevede l'individuazione di un rito unitario per i procedimenti di separazione, divorzio e per quelli relativi all'affidamento e al mantenimento dei figli nati al di fuori del matrimonio e l’istituzione di un Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie.

 

 

M1C1-29

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore della legislazione attuativa per la riforma del processo civile. Nonostante la terminologia utilizzata, si ritiene che si faccia riferimento all’entrata in vigore della legge delega per la riforma del processo civile.

Il Senato ha approvato il 21 settembre 2021 il disegno di legge recante “Delega al Governo per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata. L’A.C. 3289 è attualmente in corso di esame in Commissione Giustizia alla Camera dei deputati.

Il disegno di legge prevede che il Governo debba esercitare la delega entro un anno dall’entrata in vigore della legge.

M1C1-36

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore degli atti delegati per la riforma del processo civile.

 

M1C1-37

Traguardo: T2 2023

Entrata in vigore della riforma del processo civile con l’adozione di tutti i regolamenti e delle fonti di diritto derivato necessari per l’effettiva applicazione delle leggi attuative.

 

M1C1-43

Obiettivo: T4 2024

Riduzione dell’arretrato giudiziario dei tribunali ordinari civili (primo grado). In particolare è richiesta la riduzione del 65% del numero di cause pendenti nel 2019 (337.740) presso i tribunali ordinari civili (primo grado). Il valore di riferimento deve essere il numero di cause pendenti da più di 3 anni dinanzi ai tribunali ordinari civili nel 2019

 

M1CI-44

Obiettivo: T4 2024

Riduzione dell’arretrato giudiziario della Corte d’appello civile (secondo grado). In particolare, è richiesta la riduzione del 55% del numero di cause pendenti nel 2019 (98.371) presso le corti d’appello civili (secondo grado). Il valore di riferimento deve essere il numero di cause pendenti da più di 2 anni dinanzi alle corti d’appello civili (nel 2019)

 

M1C1-45

Obiettivo: T2 2026

Riduzione della durata dei procedimenti civili. In particolare è richiesta la riduzione del 40% dei tempi di trattazione di tutti i procedimenti dei contenziosi civili e commerciali rispetto al 2019.

 

M1C1-47

Obiettivo: T2 2026

Riduzione dell’arretrato giudiziario dei tribunali ordinari civili (primo grado). In particolare, è richiesta la riduzione del 90% del numero di cause pendenti nel 2019 (337.740) presso i tribunali ordinari civili (primo grado). Il valore di riferimento deve essere il numero di cause pendenti da più di 3 anni dinanzi ai tribunali ordinari civili nel 2019.

 

M1C1-48

Obiettivo: T2 2026

Riduzione dell’arretrato giudiziario della Corte d’appello civile (secondo grado). In particolare, è richiesta la riduzione del 90% del numero di cause pendenti nel 2019 presso le corti d'appello civili (secondo grado). Il valore di riferimento deve essere il numero di cause pendenti da più di 2 anni dinanzi alle corti d’appello civili (nel 2019)

 

Riforma del processo penale

 

(Riforma 1.5)

 

Ministero della Giustizia

Con l'obiettivo di rendere più efficiente il processo penale e di accelerarne i tempi di definizione, il PNRR prevede di:

§  semplificare e razionalizzare il sistema degli atti processuali e delle notificazioni;

§  intervenire sulla disciplina della fase delle indagini e dell'udienza preliminare;

§  ampliare la possibilità di ricorso ai riti alternativi e l'incentivazione dei benefici ad essi connessi;

§  predisporre regimi volti a garantire maggiore selettività nell'esercizio dell'azione penale e nell'accesso al dibattimento, tanto in primo grado quanto in fase di gravame;

§  migliorare l'accesso, snellire le forme e ridurre i tempi di durata del giudizio di appello;

§  definire i termini di durata dei processi.

Il PNRR, inoltre, prevede interventi sulla procedibilità dei reati; sulla possibilità di estinguere talune tipologie di reato mediante condotte riparatorie a tutela delle vittime; sull'ampliamento dell'applicazione dell'istituto della particolare tenuità del fatto.

Infine, il PNRR considera anche iniziative concernenti la prescrizione del reato, che non dovrebbe più rappresentare l'unico rimedio di cui si munisce l'ordinamento nel caso in cui i tempi del processo si protraggano irragionevolmente.

 

 

M1C1-30

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore della legislazione attuativa per la riforma del processo penale. Nonostante la terminologia utilizzata, si ritiene che si faccia riferimento all’entrata in vigore della legge delega per la riforma del processo penale.

Il Parlamento ha approvato la legge 27 settembre 2021, n. 134, che delega il Governo ad operare, entro un anno, una complessiva riforma del processo penale, in linea con le indicazioni del PNRR.

M1C1-36

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore degli atti delegati per la riforma del processo penale.

 

M1C1-37

Traguardo: T2 2023

Entrata in vigore della riforma del processo civile con l’adozione di tutti i regolamenti e delle fonti di diritto derivato necessari per l’effettiva applicazione delle leggi attuative.

 

M1C1-46

Obiettivo: T2 2026

Riduzione della durata dei procedimenti penali. In particolare, è richiesta la riduzione del 25% dei tempi di trattazione di tutti i procedimenti penali rispetto al 2019.

 

Riforma delle procedure di insolvenza

 

(Riforma 1.6)

 

Ministero della Giustizia

Il PNRR prevede modifiche al c.d. Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza [ p. 369]:

§  attuando la direttiva UE n. 1023/2019 relativa alle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione;

§  rivedendo gli accordi di risoluzione extragiudiziale al fine di incentivare le parti a farne un maggior uso;

§  potenziando i meccanismi di allerta;

§  specializzando gli uffici giudiziari e le autorità amministrative competenti per le procedure concorsuali;

§  implementando la digitalizzazione delle procedure anche attraverso la creazione di una apposita piattaforma online.

 

 

M1C1-31

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore della legislazione attuativa per la riforma del quadro in materia di insolvenza.

La riforma del quadro in materia di insolvenza deve comprendere almeno i seguenti provvedimenti: i) il riesame delle modalità di risoluzione extragiudiziale per individuare i settori in cui possono essere necessari ulteriori miglioramenti al fine di incentivare le parti interessate ad avvalersi maggiormente di tali procedimenti; ii) l'attuazione di meccanismi di allerta precoce e di accesso alle informazioni prima della fase di insolvenza; iii) il passaggio alla specializzazione degli organi giudiziari (sezioni specializzate in diritto commerciale/procedure di

insolvenza), come pure istituzioni per la fase pregiurisdizionale, al fine di gestire i procedimenti di insolvenza; iv) la certezza che i creditori garantiti siano pagati in primo luogo (ossia prima dei crediti fiscali e dei crediti da lavoro); v) la possibilità per le imprese di accordare diritti di garanzia non possessori. Come complemento della riforma in materia di insolvenza occorre garantire la formazione e la specializzazione del personale delle autorità giudiziarie e amministrative che si occupa della ristrutturazione come pure la digitalizzazione generalizzata delle procedure di ristrutturazione e di insolvenza e la creazione di una piattaforma online per la risoluzione extragiudiziale delle controversie, in particolare nella fase di preinsolvenza, il cui uso deve essere incentivato per ridurre il carico del sistema giudiziario (richieste di ristrutturazione preinsolvenza, promozione delle ristrutturazioni multilaterali, possibilità di procedure e di risoluzioni automatizzate preapprovate per i casi relativi a importi di bassa entità). Una tale piattaforma online deve garantire inoltre l'interoperabilità con i sistemi informatici delle banche, così come con altre autorità pubbliche e banche dati, in modo da garantire uno scambio rapido, per via elettronica, di documentazione e di dati fra debitori e creditori. A tal fine il richiedente (il debitore) dovrebbe dare il proprio consenso allo scambio dei dati personali in osservanza del GDPR e tale disposizione dovrebbe essere inclusa nella legge. La riforma deve istituire un registro delle garanzie reali.

Il Ministro della giustizia ha istituito una Commissione di studio finalizzata a proporre le citate modifiche (c.d. Commissione Pagni).

 

Nel frattempo, il decreto-legge n. 118 del 2021, (in corso di conversione alla Camera, A.C. 3314), reca misure urgenti in materia di crisi d'impresa e di risanamento aziendale (artt. 1-23) e rinvia l'entrata in vigore del Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza di cui al d.lgs n. 14 del 2019 al 16 maggio 2022, ad eccezione delle disposizioni di cui al Titolo II della parte I del Codice, concernenti le procedure di allerta e la composizione assistita della crisi innanzi all'Organismo di composizione della crisi d'impresa (OCRI), per le quali l'entrata in vigore è fissata al 31 dicembre 2023. Il provvedimento, dunque, solo in parte risponde alle indicazioni del PNRR (v. tema)

M1C1-36

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore degli atti delegati per la riforma del quadro in materia di insolvenza.

 

Riforma della giustizia tributaria

 

(Riforma 1.7)

 

Ministero della Giustizia

Con l’obiettivo di ridurre il numero di ricorsi alla Corte di Cassazione e consentire una loro trattazione più spedita, il PNRR prevede la riforma delle commissioni tributarie e:

§  un migliore accesso alle fonti giurisprudenziali mediante il perfezionamento delle piattaforme tecnologiche e la loro piena accessibilità da parte del pubblico;

§  l’introduzione del rinvio pregiudiziale per risolvere dubbi interpretativi, per prevenire la formazione di decisioni difformi dagli orientamenti consolidati della Corte di Cassazione;

§  il rafforzamento delle dotazioni di personale e l’intervento, mediante adeguati incentivi economici, sul personale ausiliario.

 

 

M1C1-35

Traguardo: T4 2022

Riforma completa delle commissioni tributarie di primo e secondo grado

I Ministri della giustizia e dell'economia hanno insediato una commissione di studio chiamata a proporre al Governo un disegno di riforma della giustizia tributaria (c.d. Commissione Della Cananea). La Commissione ha presentato le proprie proposte.

Digitalizzazione della giustizia

 

(Riforma 1.8)

 

M1C1-38

 

Ministero della Giustizia

Il PNRR prevede l'obbligatorietà del fascicolo telematico e il completamento del processo civile telematico. Punta anche alla digitalizzazione del processo penale di primo grado, esclusa l'udienza preliminare. Da ultimo intende introdurre una banca dati delle decisioni civili gratuita, pienamente accessibile e consultabile conformemente alla legislazione.

Traguardo: T4 2023

Digitalizzazione del sistema giudiziario.

Per quanto riguarda il processo penale, la legge n. 134 del 2021 delega il Governo (art. 1, comma 5) a prevedere l’obbligatorietà dell’utilizzo delle modalità digitali tanto per il deposito di atti e documenti quanto per le notificazioni. La delega dovrà essere esercitata entro il 19 ottobre 2022.

Per il processo civile, l’A.C. 3289 (approvato dal Senato e in corso di esame alla Camera) delega il Governo a implementare le disposizioni in materia di processo civile telematico (art. 1, comma 17).

 

 


1.8 Ambiente

 


Il quadro finanziario del PNRR, con la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari degli interventi e l’individuazione di traguardi ed obiettivi semestrali, è stato definito con il D.M. Economia e finanze del 6 agosto 2021.

 

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l’attuazione degli interventi in materia di ambiente e territorio previsti nelle varie missioni e componenti del PNRR, in particolare nelle componenti 1 e 4 della Missione 2 e nella componente 2 della missione 5.


 

(milioni di euro)

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M1C1

Riforma: quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni

 

 

Presidenza del Consiglio dei ministri - Segretariato generale

T2 2021 (T)

T2 2022 (T)

T1 2023 (T)

T2 2023 (T)

T4 2023 (O)

M1C3

2.2 Tutela e valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale

600 (prestiti)

 

Ministero della cultura

T2 2022 (T)

T4 2025 (O)

M2C1

1.1 Realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodern. impianti esistenti

1.500 (prestiti)

 

Ministero della transizione ecologica

T3 2021 (T)

T4 2023 (O)

T4 2023 (T)

T4 2024 (O)

M2C1

1.2 Progetti “faro” di economia circolare

600 (prestiti)

 

Ministero della transizione ecologica

T3 2021 (T)

T4 2025 (O)

T4 2025 (T)

M2C1

1.1 Riforma: strategia nazionale per l'econ.circolare

 

Ministero della transizione ecologica

T2 2022 (T)

M2C1

1.2 Riforma: programma nazionale per la gestione dei rifiuti

 

Ministero della transizione ecologica

T2 2022 (T)

T4 2023 (O)

T4 2024 (O)

M2C1

1.3 Riforma: supporto tecnico alle autorità locali

 

Ministero della transizione ecologica

T2 2022 (T)

M2C1

3.1 Isole verdi

200 (prestiti)

 

Ministero della transizione ecologica

T3 2022 (T)

T2 2026 (O)

M2C1

3.2 Green communities

135 (prestiti)

Ministro per gli affari regionali e le autonomie

T3 2022 (T)

T2 2026 (O)

M2C1

3.3 Cultura e consapevolezza su temi e sfide ambientali

30  (sovvenzioni)

Ministero della transizione ecologica

T2 2022 (O)

T2 2026 (O)

M2C4

1.1 Realizzazione di un sistema avanzato ed integrato di monitoraggio e previsione

500 (prestiti)

 

Ministero della transizione ecologica

T3 2021 (T)

T3 2024 (O)

M2C4

2.1a Rischi di alluvione e idrog. - Misure strutturali e non nei territori più a rischio

1.287 (prestiti)

Ministero della transizione ecologica

T4 2023 (T)

T1 2026 (O)

M2C4

2.1b Rischi di alluvione e idrog. - Misure in favore delle aree colpite da calamità

1.200 (prestiti)

Dipartimento della Protezione civile

T4 2021 (T)

T4 2025 (O)

M2C4

2.2 Resilienza, valorizzazione del territorio ed efficienza energetica dei comuni

6.000  (prestiti)

Ministero dell’interno

T4 2023 (O)

T1 2026 (O)

M2C4

2.1 Riforma: semplificazione e accelerazione delle procedure per gli interventi contro il dissesto idrogeol.

 

Ministero della transizione ecologica

T4 2022 (T)

M2C4

3.1 Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano

330  (prestiti)

Ministero della transizione ecologica

T4 2021 (T)

T4 2022 (O)

T4 2024 (O)

M2C4

3.2 Digitalizzazione dei parchi nazionali

100

Ministero della transizione ecologica

T1 2022 (T)

T4 2023 (O)

M2C4

3.3 Rinaturazione dell’area Po

357  (prestiti)

Ministero della transizione ecologica

T2 2023 (T)

T2 2024 (O)

T1 2026 (O)

M2C4

3.4 Bonifica dei siti orfani

500  (prestiti)

Ministero della transizione ecologica

T4 2022 (T)

T1 2026 (O)

M2C4

3.5 Ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini

400  (prestiti)

Ministero della transizione ecologica

T2 2025 (O)

M2C4

3.1 Riforma: programmi nazionali per l’inq.atmosferico

 

Ministero della transizione ecologica

T4 2021 (T)

M2C4

4.1 Infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigion. idrico

2.000 (prestiti)

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

T3 2023 (T)

T1 2026 (O)

M2C4

4.2 Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell'acqua e monitoraggio reti

900 (prestiti)

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

T3 2023 (T)

T4 2024 (O)

T1 2026 (O)

M2C4

4.3 Resilienza dell'agrosistema irriguo

880 (prestiti)

 

Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali

T4 2023 (T)

T1 2024 (O)

T4 2024 (O)

T1 2026 (O)

M2C4

4.4 Investimenti in fognatura e depurazione

600 (prestiti)

 

Ministero della transizione ecologica

T4 2023 (O)

T2 2024 (O)

T1 2026 (O)

M2C4

4.1 Riforma: semplificazione normativa e rafforzamento della governance per investi­menti in infrastrutture idriche

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

T1 2022 (T)

M2C4

4.2 Riforma: misure per garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

T4 2021 (T)

T2 2022 (T)

T3 2022 (T)

 

Riforma: semplificazione e razionalizzazione delle norma­tive in materia ambientale

 

 

 

M5C2

2.1. Progetti rigenerazione urbana, volti a ridurre emarginazione e degrado sociale

3.300 (prestiti)

 

Ministero dell’interno

T1 2022 (T)

T2 2026 (O)

M5C2

2.2. Piani urbani integrati

2.493,8 (prestiti)

Ministero dell’interno

T4 2022 (T)

T2 2026 (O)

M5C2

2.2a. Superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura

200  (prestiti)

Ministero del lavoro e delle politiche sociali

T1 2022 (T)

T1 2025 (O)

M5C2

2.2b. Piani Urbani Integrati – Fondo dei fondi della BEI

272 (prestiti)

Ministero dell’interno

T3 2022 (T)

T2 2026 (O)

M5C2

2.3. Programma innovativo della qualità dell’abitare

2800 (prestiti)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

T1 2022 (T)

T1 2026 (O)

M5C2

Riforma: Semplificazioni in materia di edilizia, urbanistica e rigenerazione urbana

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

 

 


 

1.8.1 Acqua e territorio


La messa in sicurezza e la valorizzazione delle aree a rischio idrogeologico rappresentano una delle aree principali di intervento dell’intero PNRR, nella più generale ottica delle azioni per il contrasto al cambiamento climatico.

 

Interventi specifici per la messa in sicurezza del territorio sono previsti nella Missione 2 (“Rivoluzione verde e transizione ecologica”) nell’ambito della componente 4 (“Tutela del territorio e della risorsa idrica”).

La componente 4 dà seguito a quanto più volte richiesto nelle Raccomandazioni della Commissione europea all'Italia di intervenire per concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale, e in particolare sulla gestione delle risorse idriche e su un'infrastruttura digitale rafforzata per garantire la fornitura di servizi essenziali.

Il Piano specifica che la sicurezza del territorio italiano, intesa come la mitigazione dei rischi idrogeologici, la salvaguardia delle aree verdi e della biodiversità, l’eliminazione dell’inquinamento delle acque e del terreno, e la disponibilità di risorse idriche sono aspetti fondamentali per assicurare la salute dei cittadini e, sotto il profilo economico, per attrarre investimenti. Sulla base di queste premesse la componente 4 pone in campo azioni per rendere il Paese più resiliente agli inevitabili cambiamenti climatici, proteggendo la natura e le biodiversità.

 

La Componente 4 riguarda tre grandi aree d'intervento per il settore della tutela del territorio e delle risorse idriche, per un complesso di risorse pari a 15,06 miliardi di euro:

·     investimenti per il raggiungimento degli obiettivi di messa in sicurezza e monitoraggio del territorio;

·     investimenti per la salvaguardia delle aree verdi e della biodiversità;

·     investimenti per il settore idrico per l’infrastrutturazione, la riduzione delle perdite, l’irrigazione e la depurazione.

 

Gli investimenti finanziati nell’ambito della Componente 4 per la messa in sicurezza e il monitoraggio del territorio sono i seguenti:

1. Realizzazione di un sistema avanzato ed integrato di monitoraggio e previsione (M2C4.1-I.1.1 – 8-9);

2. Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico (M2C4.2-I.2.1 – 10-13);

3. Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni (M2C4.2-I.2.2 – 14-17);

4. Bonifica dei siti orfani (M2C4.3-I.3.4 – 24-25);

 

Gli investimenti finanziati nell’ambito della Componente 4 per la salvaguardia delle aree verdi e della biodiversità sono i seguenti:

1. Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano (M2C4.3-I.3.1 – 18-20);

2. Digitalizzazione dei parchi nazionali (M2C4.3-I.3.2 – 5-6);

3. Rinaturazione dell’area del Po (M2C4.3-I.3.3 – 21-23);

4. Ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini (M2C4.3-I.3.5 - 26);

 

Gli investimenti finanziati nell’ambito della Componente 4 per il settore idrico sono i seguenti:

1. Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico (M2C4.4-I.4.1 – 28-29);

2. Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti (M2C4.4-I.4.2 – 30-32);

3. Investimenti nella resilienza dell'agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche (M2C4.4-I.4.3 – 33-35bis);

4. Investimenti in fognatura e depurazione (M2C4.4-I.4.4 – 36-38)

 

Le riforme previste nell’ambito della Componente 4 per il settore della tutela del territorio e delle risorse idriche sono le seguenti:

 

·     Semplificazione e accelerazione delle procedure per l'attuazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico (M2C4.2-R.2.1 - 1);

Con riferimento a tale riforma – il cui target, fissato al quarto trimestre (T4) del 2022, prevede l’entrata in vigore della semplificazione del quadro giuridico per una migliore gestione dei rischi idrologici – si vedano le modifiche introdotte dall’art. 36-ter del D.L. 77/2021 alla disciplina relativa al contrasto del dissesto idrogeologico, nonché le misure di accelerazione delle attività dei commissari dettate dall’art. 17-octies del D.L. 80/2021.

 

·     Adozione di un programma nazionale di controllo dell'inquinamento atmosferico (M2C4.3-R.3.1 - 7): il target prevede l’entrata in vigore entro il quarto trimestre (T4) del 2021 di un programma nazionale di controllo dell'inquinamento atmosferico, adottato con apposito D.P.C.M.;

 

·     Semplificazione normativa e rafforzamento della gover­nance per la realizzazione degli investi­menti nelle in­frastrutture di approvvigiona­mento idrico (M2C4.4.-R.4.1 - 27); il target prevede l’entrata in vigore entro il primo trimestre (T1) del 2022 della semplificazione normativa per gli interventi nelle infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico;

 

·     Misure per garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati (M2C4.4.-R.4.2 – 2-4); i target prevedono:

o  entro il quarto trimestre 2021, la sigla dei protocolli d'intesa volti a ridurre la frammentazione del numero di operatori che forniscono servizi idrici, al fine di creare operatori unici almeno ogni 40 000 abitanti;

o  entro il secondo trimestre 2022, l’entrata in vigore del nuovo quadro giuridico relativo agli scopi irrigui;

o  entro il terzo trimestre 2022, l’entrata in vigore della riforma volta a garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati.

 

·     Semplificazione e razionalizza­zione delle nor­mative in mate­ria ambientale.

Con riferimento a tale riforma, si vedano le norme introdotte con gli articoli 17-28 del D.L. 77/2021, volte ad integrare la disciplina prevista per la valutazione ambientale dei progetti del PNIEC al fine di ricomprendervi anche la valutazione dei progetti per l'attuazione del PNRR, e ad operare un intervento di semplificazione sulla disciplina della valutazione ambientale prevista dalla parte seconda del Codice dell'ambiente (D.Lgs. 152/2006). Per le misure a regime, il target prevedeva la presentazione entro settembre 2021 di un disegno di legge delega per mezzo del quale prevedere una più netta integrazione tra gli strumenti di programmazione e pianificazione in materia ambientale e gli strumenti generali operanti nel settore energetico.


Investimento

 

Risorse

AMMINISTRAZIONE

TITOLARE

intervento

TRAGUARDO/ OBIETTIVO

Attuazione

Realizzazione di un sistema avanzato ed integrato di monitoraggio e previsione (M2C4.1-I.1.1 – 8 e 9)

500

Prestiti

 

Nuovi progetti: 100

 

 

2022: 150

2023: 150

2024: 100

2025: 50

2026: 50

Ministero della transizione ecologica

L’investimento è orientato a sviluppare un sistema di monitoraggio da remoto di ampie fasce territoriali, che consenta di individuare e prevedere i rischi sul territorio, come conseguenza dei cambiamenti climatici e di inadeguata pianificazione territoriale. I dati di monitoraggio costituiranno la base per lo sviluppo di piani di prevenzione dei rischi, anche per le infrastrutture esistenti, e di adattamento ai cambiamenti climatici. Lo strumento consentirà anche di contrastare fenomeni di smaltimento illecito di rifiuti, identificando gli accumuli per i conseguenti interventi di rimozione (v. M2-C1.1-I.1.2).

Gli elementi costitutivi del sistema sono la raccolta e omogeneizzazione di dati territoriali sfruttando satelliti, droni, sensoristica da remoto e integrazione di sistemi informativi esistenti; reti di telecomunicazione a funzionamento continuo; sale di controllo centrali e regionali, sistemi e servizi di cyber security, per la protezione da attacchi informatici.

Traguardo: T3 2021

Piano operativo per un sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione per l'individuazione dei rischi idrologici.

 

 

Obiettivo: T3 2024

Approntare un sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione per l'individuazione dei rischi idrologici.

Entro il mese di settembre 2024, il 90% della superficie delle regioni meridionali dev’essere coperto dal sistema citato.

D.M. transizione ecologica 29 settembre 2021, recante “Approvazione del piano operativo per l'attuazione del sistema di monitoraggio integrato” (G.U. n. 251 del 20 ottobre 2021).

Nel testo di tale decreto viene ricordato che l’art. 8 del D.L. 120/2021 dispone, tra l’altro, che “alla realizzazione delle misure di lotta contro gli incendi boschivi di cui al presente decreto, concorrono le risorse disponibili nell'ambito del PNRR Missione 2, componente 4, specificamente destinate alla realizzazione di un sistema avanzato e integrato di monitoraggio del territorio, nel limite di 150 milioni di euro”.

Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico (M2C4.2-I.2.1 – da 10 a 13)

2.487

Prestiti

 

Progetti in essere: 1.687

 

Nuovi progetti: 800

 

 

 

2020: 62,9

2021: 205,8

2022: 268,7

2023: 197,3

2024: 563,2

2025: 606,1

2026: 583,1

Le due aree di intervento sono attribuite a:

 

- Ministero della transizione ecologica (area a)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

- Dipartimento della Protezione civile (area b)

L’investimento è destinato a finanziare un ampio e capillare programma di interventi, articolato in due aree:

a) misure strutturali e non strutturali nei territori più a rischio (a cui sono destinati 1.287 milioni di euro), aventi l’obiettivo di portare in sicurezza 1,5 milioni di persone oggi a rischio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

b) misure in favore delle aree colpite da calamità (a cui sono destinati 1.200 milioni di euro) per il ripristino delle infrastrutture danneggiate e per la riduzione del rischio residuo.

 

 

 

Traguardo: T4 2023

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per interventi in materia di gestione e riduzione dei rischi idrogeologici (area a).

Gli interventi medesimi dovranno, come minimo: garantire la messa in sicurezza delle zone edificate e dei bacini idrografici esposti al rischio idrogeologico; prevedere azioni per il risanamento ambientale e la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici; garantire un livello più elevato di controllo e gestione del rischio di alluvione.

 

Obiettivo: T1 2026

Gestione del rischio di alluvione e del rischio idrogeologico (area a).

Entro tale data dovrà essere ridotto di almeno 1,5 milioni il numero di persone esposte a rischi di alluvione e a rischi idrologici diretti.

 

 

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore del quadro giuridico rivisto per interventi contro i rischi di alluvione e idrogeologici (area b).

Entro tale scadenza saranno emanati i decreti di approvazione del primo piano di intervento e investimento nella rispettiva area (Commissario delegato/Regione/Provincia autonoma) per la riduzione del rischio idrogeologico e di alluvione, che devono mirare a ripristinare le condizioni originarie e a garantire la resilienza dei territori alle calamità naturali.

 

Obiettivo: T4 2025

Completamento degli interventi volti al ripristino di strutture pubbliche danneggiate (area b).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’art. 22 del D.L. 152/2021 (in corso di conversione) prevede l’emanazione di un D.P.C.M.  volto all’assegnazione e al trasferimento alle Regioni e alle Province autonome di Trento e di Bolzano delle risorse finanziarie in questione, nella misura di 800 milioni di euro, finalizzate all'attuazione di nuovi interventi pubblici volti a fronteggiare il rischio di alluvione e il rischio idrogeologico.

Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni
(M2C4.2-I.2.2 – da 14 a 17)

6.000

Prestiti

 

Progetti in essere: 6.000

 

 

2020: 450

2021: 1.150

2022: 1.200

2023: 1.100

2024: 1.000

2025: 700

2026: 400

Ministero dell’Interno

 

 

L’investimento aumenterà la resilienza del territorio attraverso un insieme eterogeneo di interventi (di portata piccola e media) da effettuare nelle aree urbane. I lavori riguarderanno la messa in sicurezza del territorio, la sicurezza e l’adeguamento degli edifici, l’efficienza energetica e i sistemi di illuminazione pubblica.

 

Interventi con finalità analoghe sono stati finanziati, nel corso della presente legislatura, con una serie di disposizioni finalizzate a mettere a disposizione risorse (anche) per la messa in sicurezza del territorio e l’efficienza energetica, soprattutto nell’ambito delle leggi di bilancio (si ricordano, in particolare, i commi 107-114 e 134-148 della legge di bilancio 2019 e i commi 29 e ss., 44-46 e 51-58 della legge di bilancio 2020).

Obiettivo: T4 2023

Completamento di lavori di piccola portata per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni T1.

Entro il 2023 devono essere completati almeno 7.500 interventi per lavori pubblici di piccola portata (con almeno il 30% degli investimenti da destinare all'efficienza energetica dell'illuminazione pubblica, degli edifici pubblici e/o alle fonti rinnovabili).

 

Obiettivo: T1 2026

Completamento di lavori di piccola portata per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni T2.

Entro tale scadenza il numero dei “piccoli” interventi completati dovrà salire a 30.000 (sempre con il citato vincolo del 30%).

 

Obiettivo: T4 2023

Completamento di lavori di media portata per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni T1.

Entro la fine del 2023 dovranno essere completati almeno 1.000 interventi per lavori di media portata (con almeno il 40% degli investimenti destinato alla messa in sicurezza del territorio contro i rischi idrogeologici).

 

Obiettivo: T1 2026

Completamento di lavori di media portata per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni T2.

Entro tale data il numero di interventi completati dovrà salire a 5.000 (sempre con il citato vincolo del 40%).

 

Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano (M2C4.3-I.3.1 – 18, 19 e 20)

330

Prestiti

 

Progetti in essere: 30

 

Nuovi progetti: 300

 

 

2021: 33

2022: 73

2023: 66

2024: 132

2025: 13

2026: 13

Ministero della transizione ecologica

In linea con le strategie nazionali e comunitarie, questa linea di intervento prevede una serie di azioni su larga scala per migliorare la qualità della vita e il benessere dei cittadini attraverso la tutela delle aree verdi esistenti e la creazione di nuove aree verdi, anche al fine di preservare e valorizzare la biodiversità e i processi ecosistemici. Le azioni sono rivolte principalmente alle 14 città metropolitane e includono lo sviluppo di boschi urbani e periurbani (piantumazione di almeno 6,6 milioni di alberi, per 6.600 ettari di foreste urbane).

Gli interventi devono essere successivi all'adozione di un piano di forestazione urbana con l'obiettivo di preservare e rafforzare la biodiversità in linea con la strategia europea sulla biodiversità, di ridurre l'inquinamento atmosferico nelle aree metropolitane e di diminuire il numero di procedure d'infrazione relative alla qualità dell'aria.

 

Si tratta di un progetto coerente con l'attività sperimentale per il rimboschimento urbano avviata con l'art. 4 del D.L. 111/2019 (che ha previsto il finanziamento di un programma sperimentale di messa a dimora di alberi, di reimpianto e di silvicoltura, e per la creazione di foreste urbane e periurbane, nelle città metropolitane, autorizzando la spesa di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021. In attuazione di tale disposizione è stato emanato il D.M. 9 ottobre 2020 che disciplina le modalità per la progettazione degli interventi di riforestazione).

 

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore delle modifiche legislative rivedute per la protezione e la valorizzazione delle aree verdi urbane ed extra urbane.

Entro tale scadenza il piano di forestazione urbana deve essere in linea con gli obiettivi del “decreto-clima” (D.L. 111/2019) e seguire una fase di pianificazione che deve essere realizzata dalle città metropolitane.

 

Obiettivo: T4 2022

Piantare alberi per la tutela e la valorizzazione delle aree verdi urbane ed extraurbane T1.

Viene prevista la piantumazione, entro il 2022, di 1,65 milioni di alberi per il rimboschimento delle aree urbane ed extraurbane.

 

Obiettivo: T4 2024

Piantare alberi per la tutela e la valorizzazione delle aree verdi urbane ed extraurbane T2.

Entro tale scadenza il numero di alberi piantati dovrà arrivare a 6,6 milioni.

 

Digitalizzazione dei parchi nazionali
(M2C4.3-I.3.2 – 5 e 6)

100

Prestiti: 82

Sovvenzioni

: 18

 

Nuovi progetti: 100

 

Nell’allegato alla decisione UE tale investimento viene indicato in­teramente come sovvenzionato

 

 

2021: 9

2022: 26

2023: 27

2024: 19

2025: 19

Ministero della transizione ecologica

L’obiettivo è quello di intervenire nelle dinamiche che governano la gestione dei parchi nazionali e delle aree marine protette, attraverso l’implementazione di procedure standardizzate e digitalizzate su tre ambiti strategici ai fini della modernizzazione, dell’efficienza e dell’efficacia d’azione delle aree protette: conservazione della natura; servizi digitali ai visitatori; semplificazione amministrativa.

Traguardo: T1 2022

Entrata in vigore della semplificazione amministrativa e sviluppo di servizi digitali per i visitatori dei parchi nazionali e delle aree marine protette.

Entro tale scadenza dovrà essere emanato apposito decreto ministeriale per lo sviluppo di servizi digitali per i visitatori dei parchi nazionali e delle aree marine protette.

 

 

Obiettivo: T4 2023

Semplificazione amministrativa e sviluppo di servizi digitali per i visitatori dei parchi nazionali e delle aree marine protette.

Entro tale scadenza almeno il 70% dei parchi nazionali e delle aree marine protette deve aver sviluppato servizi digitali per i visitatori dei parchi nazionali e delle aree marine protette (almeno due tra il collegamento al portale naturitalia.it, il 5G/Wi-Fi o un'applicazione per la mobilità sostenibile).

Benché non costituisca un provvedimento di attuazione, occorre ricordare la norma recata dall’art. 64-quater del D.L. 77/2021 che, al fine di consentire una migliore allocazione delle risorse a essi attribuite dal PNRR, prevede che gli enti di gestione delle aree naturali protette possono regolamentare l'accesso a specifiche aree o strutture in cui sia necessario il contingentamento dei visitatori, affidando il servizio di fruizione di tali aree o strutture, previo esperimento di procedure di evidenza pubblica, a soggetti in possesso di adeguata formazione e prevedendo la corresponsione di un contributo all'ente di gestione da parte dei visitatori.

Rinaturazione dell’area Po  (M2C4.3-I.3.3 – 21, 22 e 23)

357

Prestiti

 

Nuovi progetti: 100

 

 

2022: 4,5

2023: 22

2024: 150

2025: 150

2026: 30,5

 

Ministero della transizione ecologica

 

Il progetto consiste nella riqualificazione del corso del Po con l’obiettivo di bilanciare i processi morfologici attivi, per garantire la rinaturazione del fiume e contribuire al raggiungimento degli obiettivi delle direttive quadro Acque (2000/60/CE) e Alluvioni (2007/60/CE). La proposta si propone di contribuire al recupero del corridoio ecologico rappresentato dall'alveo del fiume e dalle sue fasce riparie, costituito da una notevole diversità di ambienti che devono essere protetti e ripristinati (riqualificazione di più di 1.500 ettari e riattivazione e riapertura di 51 milioni di metri cubi di lanche e rami abbandonati).

Traguardo: T2 2023

Revisione del quadro giuridico per gli interventi di rinaturazione dell'area del Po.

Entrata in vigore della pertinente legislazione finalizzata al recupero del corridoio ecologico rappresentato dall'alveo del fiume, compresi interventi di rimboschimento naturale e interventi per il recupero e la riattivazione di lanche e rami abbandonati.

 

Obiettivo: T2 2024

Riduzione dell'artificialità dell'alveo per la rinaturazione dell'area del Po T1

Riduzione di almeno 13 km.

 

Obiettivo: T1 2026

Riduzione dell'artificialità dell'alveo per la rinaturazione dell'area del Po T2

Riduzione di almeno 37 km.

 

Bonifica dei siti orfani
(M2C4.3-I.3.4 – 24, 25)

500

Prestiti

 

Nuovi progetti: 500

 

 

2022: 200

2023: 150

2024: 150

Ministero della transizione ecologica

L'obiettivo è recuperare i siti inquinati “orfani”, favorendo il loro reinserimento nel mercato immobiliare, riducendo l'impatto ambientale e promuovendo l'economia circolare. Il progetto (in linea con l’investimento 1.1) utilizzerà le migliori tecnologie innovative di indagine disponibili per identificare le reali necessità di bonifica e consentire lo sviluppo delle aree.

L’intervento fa seguito al “Programma nazionale di finanziamento degli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti orfani” previsto dal comma 800 della legge di bilancio 2019 (L. 145/2018) e approvato con il D.M. 29 dicembre 2020, a cui sono destinati 105,6 milioni di euro.

Traguardo: T4 2022

Quadro giuridico per la bonifica dei siti orfani

Entro il 2022 deve essere approvato un piano d'azione per la riqualificazione dei siti orfani che deve ridurre l'occupazione del terreno e migliorare il risanamento urbano e deve includere, come minimo: l'individuazione di siti orfani in tutte le 20 regioni e/o le province autonome; gli interventi specifici da effettuare in ogni sito orfano.

 

Obiettivo: T1 2026

Riqualificazione dei siti orfani

Entro tale scadenza dovrà essere riqualificato almeno il 70% della superficie del "suolo dei siti orfani".

L’art. 17 del D.L. 152/2021 (in corso di conversione) disciplina l’adozione, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del medesimo decreto-legge, di un Piano d'azione per la riqualificazione dei siti orfani “al fine di ridurre l'occupazione del terreno e migliorare il risanamento urbano, conformemente alle previsioni indicate nella misura M2C4 - investimento 3.4”.

Benché non costituisca un provvedimento di attuazione in senso stretto, occorre ricordare la norma recata dall’art. 37 del D.L. 77/2021, che reca misure di semplificazione per la riconversione dei siti industriali, al fine di accelerare le procedure di bonifica dei siti contaminati e la riconversione di siti industriali.

Ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini
(M2C4.3-I.3.5 - 26)

400

Prestiti

 

Nuovi progetti: 400

 

 

2021: 8

2022: 44,5

2023: 75

2024: 87,5

2025: 91,5

2026: 93,5

Ministero della transizione ecologica

Al fine di aumentare la quota di acque nazionali protette, si prevedono interventi su larga scala per il ripristino e la protezione dei fondali e degli habitat marini nelle acque italiane, finalizzati a invertire la tendenza al degrado degli ecosistemi mediterranei. Poiché un'adeguata mappatura degli habitat dei fondali marini e il monitoraggio ambientale sono un prerequisito per definire misure di protezione efficaci, si intende rafforzare il sistema nazionale di ricerca e osservazione degli ecosistemi marini e costieri, anche aumentando la disponibilità di navi da ricerca aggiornate (attualmente carenti), al fine di avere il 90% dei sistemi marini e costieri mappati e monitorati, e il 20% restaurati.

Obiettivo: T2 2025

Ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini

Entro il giugno 2025 dovranno essere completati almeno 22 interventi su larga scala per il ripristino e la tutela dei fondali e degli habitat marini e dei sistemi di osservazione delle coste.

 

 

 

 

Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico (M2C4.4-I.4.1 – 28, 29)

2.000

Prestiti

 

Progetti in essere: 1.100

 

Nuovi progetti: 900

 

 

2020: 40

2021: 170

2022: 170

2023: 190

2024: 400

2025: 430

2026: 600

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

Onde superare le sempre più frequenti crisi idriche, dovute ai cambiamenti climatici in atto, l’investimento mira a garantire: la sicurezza dell'approvvigionamento idrico di importanti aree urbane e delle grandi aree irrigue; l’adeguamento e mantenimento della sicurezza delle opere strutturali; una maggiore resilienza delle infrastrutture, anche in un'ottica di adattamento ai cambiamenti climatici.

A tal fine vengono finanziati investimenti in 75 progetti di manutenzione straordinaria e nel potenziamento e completamento delle infrastrutture di derivazione, stoccaggio e fornitura primaria. Gli interventi copriranno l'intero territorio nazionale, in particolare con il completamento di grandi impianti incompiuti principalmente nel mezzogiorno.

 

Gli investimenti in questione fanno seguito a quelli previsti dal Piano nazionale di interventi nel settore idrico (commi 516-525 dell'art. 1 della legge di bilancio 2018 - L. 205/2017 s.m.i.).

Traguardo: T3 2023

Aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per investimenti in infra­strutture idriche primarie e per la si­curezza dell'approvvigionamento idrico

 

Obiettivo: T1 2026

Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico.

Entro tale scadenza si deve aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento idrico e la resilienza dell'infrastruttura idrica in almeno 25 sistemi idrici complessi.

 

 

Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti (M2C4.4-I.4.2 – 30, 31 e 32)

900

Prestiti

 

Nuovi progetti: 900

 

 

2022: 50

2023: 50

2024: 200

2025: 250

2026: 350

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

 

Il progetto è rivolto prioritariamente a una riduzione delle perdite nelle reti per l'acqua potabile (-15%), anche attraverso la digitalizzazione delle reti, da trasformare in una "rete intelligente", per favorire una gestione ottimale delle risorse idriche, ridurre gli sprechi e limitare le inefficienze.

 

Gli investimenti in questione sono in continuità con il Piano nazionale di interventi nel settore idrico.

Oltre alle risorse del PNRR, agli interventi in questione sono destinati 313 milioni di euro del programma REACT-EU. Al fine di utilizzare tali risorse è stato pubblicato un avviso pubblico nella G.U. 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.129 dell’8 novembre 2021.

Traguardo: T3 2023

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per interventi nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti.

 

Obiettivo: T4 2024

Interventi nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti T1

Dovranno essere costruiti almeno altri 9.000 chilometri di rete idrica a livello distrettuale.

 

Obiettivo: T1 2026

Interventi nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti T2

Dovranno essere costruiti almeno altri 25.000 chilometri di rete idrica a livello distrettuale.

 

Investimenti nella resilienza dell'agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche (M2C4.4-I.4.3 – 33, 34, 34bis, 35, 35bis)

880

Prestiti

 

Progetti in essere: 360

 

Nuovi progetti: 520

 

 

2020: 13,7

2021: 45,6

2022: 169,2

2023: 90,6

2024: 92,8

2025: 312,6

2026: 155,5

Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali

Gli investimenti infrastrutturali sulle reti e sui sistemi irrigui proposti consentiranno una maggiore e più costante disponibilità di acqua per l'irrigazione, aumentando la resilienza dell'agroecosistema agli eventi di siccità e ai cambiamenti climatici. Al fine di migliorare l’efficienza oltre che la resilienza, verranno inoltre finanziati l’installazione di contatori e sistemi di controllo a distanza per la misurazione e il monitoraggio degli usi, sia sulle reti collettive sia per gli usi privati, e si considereranno soluzioni rinnovabili galleggianti per bacini. L’obiettivo è avere il 12% delle aree agricole con sistemi irrigui resi più efficienti (oggi è solo l’8%).

Traguardo: T4 2023

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la resilienza dell'agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche.

 

Obiettivo: T1 2024

Portare la quota di superficie irrigua che beneficia di un uso efficiente delle risorse irrigue ad almeno il 15%.

 

Obiettivo: T4 2024

Portare la quota di fonti di prelievo dotate di contatori ad almeno il 29%.

 

Obiettivo: T1 2026

Portare la quota di fonti di prelievo dotate di contatori ad almeno il 40%.

 

Obiettivo: T1 2026

Portare la quota di superficie irrigua che beneficia di un uso efficiente delle risorse irrigue ad almeno il 29% entro il marzo 2026.

I criteri di selezione dei progetti sono stati definiti con il D.M. 30 giugno 2021, n. 299915° a cui ha fatto seguito il D.M. 30 settembre 2021, n. 490962, recante "Decreto di approvazione degli elenchi dei progetti ammissibili e non ammissibili a finanziamento con fondi afferenti al PNRR. Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 2 Componente 4 (M2C4) – Investimento 4.3 – Investimenti nella resilienza dell'agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche". Con il Decreto del 16 novembre 2021, n.  0598832, è stato approvato il  piano di attuazione per l'avvio delle modalità della verifica dei progetti candidati al finanziamento per i fondi afferenti al PNRR, per la M2C4-4.3.

Investimenti in fognatura e depurazione (M2C4.4-I.4.4 – 36, 37 e 38)

600

Prestiti

 

Nuovi progetti: 600

 

 

2021: 60

2022: 60

2023: 120

2024: 150

2025: 150

2026: 60

Ministero della transizione ecologica

Gli investimenti previsti in questa linea di intervento mirano a rendere più efficace la depurazione delle acque reflue scaricate nelle acque marine e interne, anche attraverso l'innovazione tecnologica, al fine di azzerare il numero di abitanti (ad oggi più di 3,5 milioni) in zone non conformi. Dove possibile, gli impianti di depurazione saranno trasformati in “fabbriche verdi”, per consentire il recupero di energia e fanghi, e il riutilizzo delle acque reflue depurate per scopi irrigui e industriali. Per rendere efficace l’implementazione di questi interventi nei tempi previsti, saranno definite tre riforme chiave che li accompagnino (v. infra).

 

Norme volte ad evitare l'aggravamento delle procedure di infrazione in corso sono state introdotte dall'art. 4-septies del D.L. 32/2019 (“sblocca cantieri”). L'art. 5 del D.L. 111/2019 ha previsto la nomina di un nuovo Commissario unico, in sostituzione di quello nominato con il D.P.C.M. 26 aprile 2017. Per approfondimenti si rinvia al paragrafo “La depurazione delle acque reflue” del tema “Gestione e tutela delle acque”.

Obiettivo: T4 2023

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per le reti fognarie e la depurazione

 

Obiettivo: T2 2024

Interventi per le reti fognarie e la depurazione T1

Ridurre di almeno 570.000 unità il numero di abitanti residenti in agglomerati non conformi alla direttiva 91/271/CEE.

 

Obiettivo: T1 2026

Interventi per le reti fognarie e la depurazione T1

Ridurre di almeno 2.570.000 unità il numero di abitanti residenti in agglomerati non conformi alla direttiva 91/271/CEE.

 

Tutela e valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale

(M1C3-I.2.2 - 13, 17)

600

Prestiti

 

Nuovi progetti: 600

 

 

Ministero della cultura

Questo investimento mira a dare impulso a un sistematico processo di valorizzazione di edifici storici rurali (di privati o di enti del terzo settore) e di tutela del paesaggio.

Attraverso il recupero del patrimonio edilizio rurale l’intervento migliorerà la qualità paesaggistica del territorio nazionale, restituendo alla collettività un patrimonio edilizio sottoutilizzato e non accessibile al pubblico.

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore del decreto del Ministero della cultura per l'assegnazione delle risorse.

 

Obiettivo: T4 2025

Realizzazione di 3.000 interventi (con certificazione della regolare esecuzione dei lavori). Per centrare l'obiettivo sarà necessario anche l'avvio di altri 900 lavori di tutela e valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale (con certificazione dell'inizio dei lavori).

 

 

 

Riforma

Risorse

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Semplificazione e accelerazione delle procedure per l'attuazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico (M2C4.2-R.2.1 - 1)

Sovvenzioni

 

Ministero della transizione ecologica

 

Lo scopo di questa riforma è superare le criticità di natura procedurale, legate alla debolezza e all’assenza di un efficace sistema di governance nelle azioni di contrasto al dissesto idrogeologico. Si prevedono: la semplificazione e l’accelerazione delle procedure per l'attuazione e finanziamento degli interventi, a partire dalla revisione del DPCM 28 maggio 2015 (recante i criteri e le modalità per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse agli interventi) e del relativo “sistema ReNDiS”; il rafforzamento delle strutture tecniche di supporto dei commissari straordinari; il rafforzamento delle capacità operative delle Autorità di bacino distrettuale e delle Province (presso le quali istituire un Ufficio specializzato di cui anche i Commissari possano avvalersi); la sistematizzazione dei flussi informativi e l’interoperabilità dei diversi sistemi informatici.

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore della semplificazione del quadro giuridico per una migliore gestione dei rischi idrologici.

L’implementazione di tali misure avverrà in continuità con le azioni già avviate nel 2020.

Con il D.L. 77/2021 sono state apportate numerose modifiche alla disciplina relativa al contrasto del dissesto idrogeologico, in particolare con l’art. 36-ter.

Si ricorda altresì l’art. 17-octies del D.L. 80/2021 che reca misure di accelerazione delle attività dei commissari.

Adozione di programmi nazionali di controllo dell'inquinamento atmosferico  (M2C4.3-R.3.1 - 7)

Prestiti

Ministero della transizione ecologica

 

La riforma mira ad allineare la legislazione nazionale e regionale, e ad introdurre le relative misure di accompagnamento per la riduzione delle emissioni degli inquinanti atmosferici (in conformità con gli obiettivi fissati dalla direttiva 2016/2284/UE sui limiti nazionali di emissione) e di gas climalteranti.

 

Si ricorda che l’art. 1 del D.L. 111/2019 ha previsto l’approvazione, in coordinamento con il PNIEC e con la pianificazione di bacino per il dissesto idrogeologico, del Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell'aria in cui sono individuate le misure di competenza nazionale da porre in essere e identificate le risorse economiche disponibili a legislazione vigente per ciascuna misura con la relativa tempistica attuativa. Tale Piano è però stato abrogato dall'art. 50, comma 5, del D.L. 152/2021.

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore di un programma nazionale di controllo dell'inquinamento atmosferico, adottato con apposito D.P.C.M.

 

 

 

Semplificazione normativa e rafforzamento della gover­nance per la realizzazione degli investi­menti nelle in­frastrutture di approvvigiona­mento idrico (M2C4.4.-R.4.1 - 27)

Prestiti

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

 

La riforma è rivolta alla semplificazione e più efficace attuazione della normativa relativa al Piano Nazionale per gli interventi nel settore idrico. Inoltre, intende fornire misure di sostegno e di accompagnamento per gli organismi esecutivi che non sono in grado di effettuare investimenti relativi agli appalti primari entro i tempi previsti.

In particolare, si intende agire sulla normativa che regola il Piano Nazionale per gli interventi nel settore idrico (L. 205/2017, art. 1, commi 516 e ss.), facendo del Piano lo strumento centrale di finanziamento pubblico per gli investimenti nel settore idrico, unificando le risorse economiche relative alle infrastrutture di approvvigionamento idrico previste dal Piano e semplificando le procedure, sia relativamente a formazione e aggiornamento del piano, che a rendicontazione e monitoraggio degli investimenti finanziati.

Traguardo: T1 2022

Entrata in vigore della semplificazione normativa per gli interventi nelle infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico.

 

Si fa notare che modifiche alla disciplina del Piano Nazionale per gli interventi nel settore idrico (L. 205/2017, art. 1, commi 516 e ss.) sono previste dal D.L. 121/2021.

Misure per garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati
(
M2C4.4.-R.4.2 – 2, 3 e 4)

Sovvenzioni

 

Ministero della transizione ecologica

 

La riforma è volta a rafforzare il processo di industrializzazione del settore (favorendo la costituzione di operatori integrati, pubblici o privati, con l'obiettivo di realizzare economie di scala e garantire una gestione efficiente degli investimenti e delle operazioni) e ridurre il divario esistente tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno (ove l’insufficiente presenza di gestori industriali e l’ampia quota di gestione in economia traccia un quadro del comparto idrico molto frammentato e complesso).

Traguardo: T4 2021

Riforma del quadro giuridico per una migliore gestione e un uso sostenibile dell'acqua.

Entro tale data saranno siglati i protocolli d'intesa volti a ridurre la frammentazione del numero di operatori che forniscono servizi idrici, al fine di creare operatori unici almeno ogni 40 000 abitanti.

 

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore del nuovo quadro giuridico relativo agli scopi irrigui

 

Traguardo: T3 2022

Entrata in vigore della riforma volta a garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati.

 

 

Semplificazione e razionalizza­zione delle nor­mative in mate­ria ambientale (M1C1-52)

 

 

Tra le riforme di sistema, viene considerata necessaria una profonda semplificazione delle norme in materia di procedimenti in materia ambientale e, in particolare, delle disposizioni concernenti la valutazione di impatto ambientale (VIA).

Le misure considerate urgenti (da adottare con decreto-legge entro maggio 2021) sono quelle di sottoporre le opere previste dal PNRR ad una speciale VIA statale che assicuri una velocizzazione dei tempi di conclusione del procedimento, demandando a un’apposita Commissione lo svolgimento delle valutazioni in questione attraverso modalità accelerate, come già previsto per il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC 2030). Inoltre si intende rafforzare la capacità operativa del MiTE, anche consentendo allo stesso di razionalizzare il ricorso all’apporto di società in house, enti pubblici di ricerca ed altri enti pubblici operanti nel settore della transizione ecologica e rendendo il passaggio di competenze al MiTE in materia di energia l’occasione per procedere ad una semplificazione dei procedimenti autorizzatori.

 

In relazione alle misure a regime (da includere in un disegno di legge delega da presentare in Parlamento entro il 2021 e da attuare con decreti legislativi adottati entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge delega), viene sottolineato che l’attribuzione delle competenze in materia di energia in capo al MiTE dovrà condurre a una più netta integrazione tra i molti strumenti, già esistenti, di programmazione e pianificazione in materia ambientale e gli strumenti generali operanti nel settore energetico (a partire dal PNIEC). In prospettiva, il PNRR segnala anche la necessità di considerare l’impatto dei piani da adottare in attuazione dell’European Climate Law.

Traguardo: T2 2021

Gli articoli 17-28 del D.L. 77/2021 recano norme che si propongono principalmente due grandi obiettivi:

§  integrare la disciplina prevista per la valutazione ambientale dei progetti del PNIEC al fine di ricomprendervi anche la valutazione dei progetti per l'attuazione del PNRR;

§  operare un intervento di semplificazione sulla disciplina della valutazione ambientale prevista dalla parte seconda del Codice dell'ambiente (D.Lgs. 152/2006). Ulteriori modifiche sono previste dall’art. 18 del D.L. 152/2021 in corso di conversione.

 

Legge annuale per il mercato e la concorrenza

(M1C2-6)

 

Presidenza del Consiglio dei Ministri – Segretariato generale

In materia di servizi pubblici locali, sarà promosso un intervento di razionalizzazione normativa, che (tra l’altro) assicuri un ricorso più responsabile da parte delle amministrazioni al meccanismo dell’in house providing al fine di imporre all’amministrazione una motivazione anticipata e rafforzata che dia conto delle ragioni del mancato ricorso al mercato. Sarà inoltre previsto un principio generale di proporzionalità della durata dei contratti di servizio pubblico, compresi quelli affidati con la modalità dell’in house (legge annuale 2021 ovvero altro provvedimento da adottare entro il 2022). Andranno inoltre introdotte norme finalizzate a rafforzare l’efficienza e il dinamismo concorrenziale nel settore della gestione dei rifiuti.

Traguardo. T4 2022

Il disegno di legge annuale sulla concorrenza 2021, approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 novembre 2021, è in via di presentazione alle Camere.

 


 

1.8.2 Economia circolare


Le proposte progettuali sull'economia circolare all’interno del PNRR mirano a colmare le lacune strutturali che ostacolano lo sviluppo del settore. Il Piano segnala che il miglioramento della gestione dei rifiuti e dell’economia circolare tramite l’ammodernamento e lo sviluppo di impianti di trattamento rifiuti risulta fondamentale per colmare il divario territoriale tra regioni del Nord e quelle del Centro-Sud anche tramite progetti “faro” altamente innovativi.

 

Gli investimenti per l’economia circolare finanziati nell’ambito della componente 1 (“Agricoltura sostenibile ed economia circolare”), per un complesso di risorse pari a 2,47 miliardi di euro, sono i seguenti:

1. Realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti (M2C1.1-I.1.1 – 14-16ter);

2. Progetti “faro” di economia circolare (M2C1.1-I.1.2 – 14, 17-17nonies)

3. Isole verdi (M2C1.3-I.3.1 – 18-19);

4. Green communities in territori rurali e di montagna (M2C1.3-I.3.2 – 20-21)

5. Investimenti in iniziative di comunicazione ed educative volte a promuovere cultura e consapevolezza su temi e sfide ambientali (M2C1.3-I.3.3 – 11-12).

 

Le riforme previste nell’ambito della Componente 4 rilevanti per il settore dell’economia circolare sono le seguenti:

·     Strategia nazionale per l'economia circolare (M2C1.1-R.1.1 – 1-17decies); il target prevede l’entrata in vigore entro il secondo trimestre del 2022 del decreto ministeriale per l'adozione della strategia nazionale per l'economia circolare. In vista di tale obiettivo, in data 30 settembre 2021 è stata avviata la consultazione pubblica sulla strategia nazionale per l'economia circolare;

 

·     Programma nazionale per la gestione dei rifiuti (M2C1.1-R.1.2 – 13-16ter): il target prevede che entro il secondo trimestre 2022 entri in vigore il decreto ministeriale sul programma nazionale per la gestione dei rifiuti;

 

·     Supporto tecnico alle autorità locali (M2C1.1-R.1.3 - 2): il target prevede che entro il secondo trimestre 2022 venga approvato l'accordo per lo sviluppo del piano d'azione per la creazione di capacità a sostegno degli enti locali;

 

·     Legge annuale per il mercato e la concorrenza (con particolare riferimento all’introduzione di norme finalizzate a rafforzare l’efficienza e il dinamismo concorrenziale nel settore della gestione dei rifiuti).



 

Investimento

 

Risorse

AMMINISTRAZIONE

TITOLARE

intervento

TRAGUARDO/ OBIETTIVO

Attuazione

Realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti
(M2C1.1-I.1.1 - 14, 15, 15bis, 15ter, 15quater, 16, 16bis, 16ter)

1.500

Prestiti

Nuovi progetti: 500

 

FSC: 1.000

 

 

2022: 50

2023: 200

2024: 400

2025: 400

2026: 450

 

Ministero della transizione ecologica

Gli investimenti in questione mirano al miglioramento della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, alla realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclaggio di rifiuti organici, multimateriale, vetro, imballaggi in carta e alla costruzione di impianti innovativi per particolari flussi.

Poiché la dotazione impiantistica è soprattutto carente nel Centro-Sud, gli investimenti proposti sono focalizzati per circa il 60% nei comuni del Centro-Sud e quindi l'obiettivo è anche quello di colmare i divari di gestione dei rifiuti relativi alla capacità impiantistica e agli standard qualitativi esistenti tra le diverse regioni e aree del territorio nazionale, al fine di recuperare i ritardi per raggiungere gli obiettivi di raccolta, riuso e recupero dei rifiuti previsti dalla normativa europea e nazionale.

Traguardo: T3 2021

Entrata in vigore del decreto ministeriale recante i criteri per la selezione dei progetti

 

Obiettivo: T4 2023

Riduzione delle discariche irregolari/abusive (T1-T2)

L’intervento (unitamente alla riforma R.1.2) deve portare, entro il 2023, alla riduzione delle discariche abusive oggetto della procedura di infrazione 2003/2077 da 33 a 7 (ossia una riduzione almeno dell'80%) e delle discariche abusive coinvolte nella procedura di infrazione 2011/2215 da 34 a 14 (ossia una riduzione almeno del 60%).

 

Obiettivo: T4 2023

Differenze regionali nella raccolta differenziata.

L’intervento deve ridurre al 20% la differenza tra la media nazionale e la regione con i risultati peggiori per quanto riguarda i tassi di raccolta differenziata.

 

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore dell'obbligo di raccolta differenziata dei rifiuti organici

 

Obiettivo: T4 2024

Discariche abusive

L'intervento deve portare, entro il 2024, alla riduzione delle discariche abusive oggetto della procedura di infrazione 2003/2077 da 7 a 4 (ossia una riduzione almeno del 90%) e delle discariche abusive oggetto della procedura di infrazione 2011/2215 da 14 a 9 (ossia una riduzione almeno del 75%).

 

Obiettivo: T4 2024

Differenze regionali nei tassi di raccolta differenziata

L'intervento proposto deve ridurre di 20 punti percentuali la differenza tra la media delle tre regioni con i risultati migliori per quanto riguarda i tassi di raccolta differenziata e quella delle tre regioni con i risultati peggiori.

D.M. transizione ecologica 28 settembre 2021, recante “Definizione delle procedure di evidenza pubblica da avviarsi per l'assegnazione delle risorse finanziarie previste per l'attuazione degli interventi relativi all'Investimento 1.1, Missione 2, Componente 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l'ammodernamento di impianti esistenti” (G.U. n. 247 del 15 ottobre 2021).

Al fine della indizione delle procedure ad evidenza pubblica, tale decreto prevede l’emanazione di tre avvisi (da parte del MiTE) aventi ad oggetto proposte per il finanziamento di interventi rientranti nelle seguenti aree tematiche:

- linea d'intervento A: miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani;

- linea d'intervento B: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata;

- linea d'intervento C: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale, i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili.

I testi degli avvisi sono disponibili nella pagina “PNRR - Pubblicazione Decreti Economia Circolare” del sito web del MiTE.

 

Progetti “faro” di economia circolare
(M2C1.1-I.1.2 – 14, da 17 a 17nonies)

600

Prestiti

 

Nuovi progetti: 600

 

 

2022: 50

2023: 100

2024: 100

2025: 200

2026: 150

 

Ministero della transizione ecologica

L'obiettivo è quello di potenziare la rete di raccolta differenziata e degli impianti di trattamento/riciclo contribuendo al raggiungimento dei seguenti target:

§  55% di riciclo di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE);

§  85% di riciclo nell’industria della carta e del cartone;

§  65% di riciclo dei rifiuti plastici (con riciclaggio meccanico, chimico, “Plastic Hubs”);

§  100% di recupero nel settore tessile (con "Textile Hubs").

 

A sostegno della misura e per il raggiungimento degli obiettivi verrà sviluppato un sistema di monitoraggio sul territorio nazionale che consentirà di affrontare tematiche di “scarichi illegali” attraverso l’impiego di satelliti, droni e tecnologie di intelligenza artificiale (v. M2-C4.1-I.1.1).

Traguardo: T3 2021

Entrata in vigore del decreto ministeriale recante i criteri per la selezione dei progetti.

 

Obiettivi: T4 2025

Raggiungimento di una serie di obiettivi di riciclaggio dei rifiuti urbani, dei rifiuti di imballaggio, degli imballaggi in legno, degli imballaggi di metalli ferrosi, degli imballaggi in alluminio, degli imballaggi di vetro, per carta e cartone, degli imballaggi di plastica.

conformemente al piano d'azione per l'economia circolare.

 

Traguardo: T4 2025

Entrata in vigore della raccolta differenziata per le frazioni di rifiuti domestici pericolosi e i prodotti tessili.

D.M. transizione ecologica 28 settembre 2021, recante “Finanziamento dei progetti «Faro» di economia circolare che promuovono l'utilizzo di tecnologie e processi ad alto contenuto innovativo nei settori produttivi, individuati nel Piano d'azione europeo sull'economia circolare, quali: elettronica e ICT, carta e cartone, plastiche, tessili, nell'ambito dell'Investimento 1.2, Missione 2, Componente 1 del PNRR” (G.U. n. 248 del 16 ottobre 2021).

Al fine della indizione delle procedure ad evidenza pubblica, tale decreto prevede l’emanazione di quattro avvisi (da parte del MiTE) aventi ad oggetto proposte per il finanziamento di interventi rientranti nelle seguenti aree tematiche:

- Linea d'intervento A: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei RAEE comprese pale di turbine eoliche e pannelli fotovoltaici;

- Linea d'intervento B: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei rifiuti in carta e cartone;

- Linea d'intervento C: realizzazione di nuovi impianti per il riciclo dei rifiuti plastici (attraverso riciclo meccanico, chimico, «Plastic Hubs»), compresi i rifiuti di plastica in mare (marine litter);

- Linea d'intervento D: infrastrutturazione della raccolta delle frazioni di tessili pre-consumo e post consumo, ammodernamento dell'impiantistica e realizzazione di nuovi impianti di riciclo delle frazioni tessili in ottica sistemica cd. «Textile Hubs».

 

I testi degli avvisi sono disponibili nella pagina “PNRR - Pubblicazione Decreti Economia Circolare” del sito web del MiTE.

Isole verdi
(M2C1.3-I.3.1 – 18 e 19)

200

Prestiti

 

Nuovi progetti: 600

 

 

2022: 20

2023: 60

2024: 60

2025: 40

2026: 20

Ministero della transizione ecologica

 

Gli investimenti saranno concentrati su 19 piccole isole, che faranno da “laboratorio” per lo sviluppo di modelli "100 per cento green" e auto-sufficienti. Gli interventi, specifici per ciascuna isola, interesseranno la rete elettrica, le fonti rinnovabili, la raccolta differenziata dei rifiuti, integrazione del sistema elettrico con il sistema idrico, sistemi di desalinizzazione, costruzione o adeguamento di piste ciclabili e servizi/infrastrutture di mobilità sostenibile.

Traguardo: T3 2022

Entrata in vigore del decreto ministeriale di approvazione delle proposte progettuali.

 

Obiettivo: T2 2026

Attuazione in almeno 19 piccole isole di progetti integrati completi che comportano almeno tre tipi diversi di intervento.

 

Green communities (M2C1.3-I.3.2 – 20 e 21)

135

Prestiti

 

Nuovi progetti: 135

 

 

2021: 0,3

2022: 1,5

2023: 4,7

2024: 33,8

2025: 47,3

2026: 47,6

Ministro per gli affari regionali e le autonomie

Il Progetto intende sostenere lo sviluppo sostenibile e resiliente dei territori rurali e di montagna, favorendo la nascita e la crescita di comunità locali, anche tra loro coordinate e/o associate (le Green communities), attraverso il supporto all’elaborazione, il finanziamento e la realizzazione di piani di sviluppo sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale.

In particolare, l’ambito di tali piani includerà in modo integrato (per 30 Green Communities complessivamente): la gestione del patrimonio agro-forestale e idrico; la produzione di energia da fonti rinnovabili; lo sviluppo di un turismo sostenibile; l’edilizia e l’infrastrutturazione sostenibile; l’efficienza energetica e l’integrazione intelligente degli impianti e delle reti; lo sviluppo sostenibile delle attività produttive (zero waste production); l’integrazione dei servizi di mobilità; lo sviluppo di un modello di azienda agricola sostenibile.

L’obiettivo è quello di implementare la Strategia Nazionale delle Green Community (SNGC) di cui all’art. 72 della L. 221/2015.

Traguardo: T3 2022

Aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per la selezione delle Green communities.

 

Obiettivo: T2 2026

Entro tale data dovrà essere completato almeno il 90% degli interventi previsti nei piani presentati (ai sensi dell'art. 72 della legge 221/2015)

 

 

 

 

Cultura e consapevolezza su temi e sfide ambientali
(M2C1.3-I.3.3 – 11 e 12)

30

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 30

 

 

2021: 5

2022: 10,2

2023: 5

2024: 5

2025: 4

2026: 0,8

Ministero della transizione ecologica

 

Tale investimento si propone di contribuire ad aumentare il livello di consapevolezza sugli scenari di cambiamento climatico e sulle relative conseguenze; educare in merito alle opzioni a disposizione per l’adozione di stili di vita e consumi più sostenibili a livello di individui, famiglie e comunità; promuovere l’adozione di comportamenti virtuosi, anche a livello di comunità (e.g. coinvolgendo insegnanti, famiglie, stakeholder locali). Per fare questo si prevede di: sviluppare contenuti omni-channel sulle tematiche di transizione ecologica (podcast, video per scuole, documentari, long forms); prevedere una piattaforma aperta accessibile a tutti che contenga il materiale educativo più rilevante sulle tematiche ambientali; coinvolgere influencer e leader di pensiero per massimizzare la diffusione dei messaggi più rilevanti su tutta la cittadinanza.

La definizione e l’implementazione del progetto da parte del MiTE avverrà con il supporto dei Ministeri dell’istruzione (per quanto riguarda i programmi scolastici) e dell’innovazione (in relazione alla piattaforma digitale).

Obiettivo: T2 2022

Avvio pubblico della piattaforma web e stipula degli accordi con i creatori di contenuti.

 

Obiettivo: T2 2026

Materiale audiovisivo sulla transizione ambientale (almeno 180 podcast, lezioni video per le scuole e contenuti video registrati e in diretta sulla piattaforma web).

 

 


 

Riforma

Risorse

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Strategia nazionale per l'economia circolare
(M2C1.1-R.1.1 – 1, 17decies)

Sovvenzioni

 

Ministero della transizione ecologica

Coerentemente con il piano d'azione per l'economia circolare e il quadro normativo dell'UE è in corso di revisione e aggiornamento la strategia esistente. La nuova strategia nazionale integrerà nelle aree di intervento l’ecodesign, ecoprodotti, blue economy, bioeconomia, materie prime critiche, e si focalizzerà su strumenti, indicatori e sistemi di monitoraggio per valutare i progressi nel raggiungimento degli obiettivi prefissati. Della strategia nazionale farà parte anche il nuovo sistema di tracciabilità che consentirà anche di supportare gli organi di controllo e le forze dell’ordine nella prevenzione e repressione degli illeciti.

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore del decreto ministeriale per l'adozione della strategia nazionale per l'economia circolare.

In data 30 settembre 2021 è stata avviata la consultazione pubblica sulla strategia nazionale per l'economia circolare.

Programma nazionale per la gestione dei rifiuti
(M2C1.1-R.1.2 - 13, 15, 15bis, 15ter, 16ter)

Prestiti

 

Ministero della transizione ecologica

 

A fronte delle evidenze emerse dalla Commissione Europea sull’assenza di una rete integrata di impianti di raccolta e trattamento rifiuti attribuibile all’insufficiente capacità di pianificazione delle regioni e, in generale, alla debolezza della governance, risulta necessario sviluppare un programma nazionale per la gestione dei rifiuti (la cui previsione normativa è stata introdotta dal d.lgs. 116/2020). Il programma, oltre ad evitare procedure di infrazione sui rifiuti, consentirà di: colmare le lacune impiantistiche e gestionali; migliorare significativamente i dati medi nazionali; raggiungere gli obiettivi di raccolta, riuso e recupero dei rifiuti previsti dalle norme europee e nazionali.

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore del decreto ministeriale sul programma nazionale per la gestione dei rifiuti

 

Obiettivi: T4 2023

L’intervento di riforma (unitamente alla linea di investimento I.1.1) deve portare, entro il 2023, alla riduzione delle discariche abusive oggetto della procedura di infrazione 2003/2077 da 33 a 7 (ossia una riduzione almeno dell'80%) e delle discariche abusive coinvolte nella procedura di infrazione 2011/2215 da 34 a 14 (ossia una riduzione almeno del 60%), nonché nel ridurre al 20% la differenza tra la media nazionale e la regione con i risultati peggiori per quanto riguarda i tassi di raccolta differenziata.

 

Obiettivo: T4 2024

L'intervento proposto deve ridurre di 20 punti percentuali la differenza tra la media delle tre regioni con i risultati migliori per quanto riguarda i tassi di raccolta differenziata e quella delle tre regioni con i risultati peggiori.

L’art. 198-bis del d.lgs. 152/2006 (Codice dell’ambiente), introdotto dal d.lgs. 116/2020, prevede la predisposizione, da parte del MiTE, con il supporto di ISPRA, del Programma nazionale per la gestione dei rifiuti (PNGR).

Il Programma nazionale è sottoposto a verifica di assoggettabilità a VAS ed è approvato, d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, con decreto del MiTE. Lo stesso articolo dispone che il PNGR fissa i macro-obiettivi e definisce i criteri e le linee strategiche cui le Regioni e le Province autonome si attengono nella elaborazione dei Piani regionali di gestione dei rifiuti.

Nel novembre 2020 è stato istituito un tavolo istituzionale tra Ministero, Regioni e Province autonome per la definizione del PNGR.

Supporto tecnico alle autorità locali
(M2C1.1-R.1.3 - 2)

Sovvenzioni

 

Ministero della transizione ecologica

 

L'obiettivo è superare uno dei principali ostacoli alla costruzione di nuovi impianti di trattamento dei rifiuti, vale a dire la durata delle procedure di autorizzazione e delle gare d'appalto, spesso eccessiva a causa anche dei ritardi dovuti alla mancanza di competenze tecniche e amministrative del personale di regioni, province e comuni. Viene previsto che il MiTE e il MiSE e altri assicureranno il supporto tecnico agli enti locali (Regioni, Province, Comuni) attraverso società interne. Inoltre, il MiTE svilupperà uno specifico piano d'azione al fine di supportare le stazioni appaltanti nell'applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) alle procedure di gara.

Traguardo: T2 2022

Approvazione dell'accordo per lo sviluppo del piano d'azione per la creazione di capacità a sostegno degli enti locali.

 

Semplificazione e razionalizza­zione delle nor­mative in mate­ria ambientale (M1C1-52)

 

 

Tra le riforme di sistema, viene considerata necessaria una profonda semplificazione delle norme in materia di procedimenti in materia ambientale e, in particolare, delle disposizioni concernenti la valutazione di impatto ambientale (VIA).

Le misure considerate urgenti (da adottare con decreto-legge entro maggio 2021) sono quelle di sottoporre le opere previste dal PNRR ad una speciale VIA statale che assicuri una velocizzazione dei tempi di conclusione del procedimento, demandando a un’apposita Commissione lo svolgimento delle valutazioni in questione attraverso modalità accelerate, come già previsto per il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC 2030). Inoltre si intende rafforzare la capacità operativa del MiTE, anche consentendo allo stesso di razionalizzare il ricorso all’apporto di società in house, enti pubblici di ricerca ed altri enti pubblici operanti nel settore della transizione ecologica e rendendo il passaggio di competenze al MiTE in materia di energia l’occasione per procedere ad una semplificazione dei procedimenti autorizzatori.

 

In relazione alle misure a regime (da includere in un disegno di legge delega da presentare in Parlamento entro il 2021 e da attuare con decreti legislativi adottati entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge delega), viene sottolineato che l’attribuzione delle competenze in materia di energia in capo al MiTE dovrà condurre a una più netta integrazione tra i molti strumenti, già esistenti, di programmazione e pianificazione in materia ambientale e gli strumenti generali operanti nel settore energetico (a partire dal PNIEC). In prospettiva, il PNRR segnala anche la necessità di considerare l’impatto dei piani da adottare in attuazione dell’European Climate Law.

Traguardo: T2 2021

Gli articoli 17-28 del D.L. 77/2021 recano norme che si propongono principalmente due grandi obiettivi:

§  integrare la disciplina prevista per la valutazione ambientale dei progetti del PNIEC al fine di ricomprendervi anche la valutazione dei progetti per l'attuazione del PNRR;

§  operare un intervento di semplificazione sulla disciplina della valutazione ambientale prevista dalla parte seconda del Codice dell'ambiente (D.Lgs. 152/2006). Ulteriori modifiche sono previste dall’art. 18 del D.L. 152/2021 in corso di conversione.

 

Legge annuale per il mercato e la concorrenza

(M1C2-6)

 

Presidenza del Consiglio – Segretariato generale

In materia di servizi pubblici locali, sarà promosso un intervento di razionalizzazione normativa, che (tra l’altro) assicuri un ricorso più responsabile da parte delle amministrazioni al meccanismo dell’in house providing al fine di imporre all’amministrazione una motivazione anticipata e rafforzata che dia conto delle ragioni del mancato ricorso al mercato. Sarà inoltre previsto un principio generale di proporzionalità della durata dei contratti di servizio pubblico, compresi quelli affidati con la modalità dell’in house (legge annuale 2021 ovvero altro provvedimento da adottare entro il 2022). Andranno inoltre introdotte norme finalizzate a rafforzare l’efficienza e il dinamismo concorrenziale nel settore della gestione dei rifiuti.

Traguardo: T4 2022

Il disegno di legge annuale sulla concorrenza 2021, approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 novembre 2021, è in via di presentazione alle Camere.

 

 


 

1.8.3 Rigenerazione urbana e housing sociale


La rigenerazione urbana rappresenta la finalità di alcuni interventi previsti nell’ambito dell’asse strategico della Missione 5 (“Inclusione e coesione”), Componente 2 (“Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore”), che – per gli interventi di rigenerazione urbana – mira a ridurre i divari di cittadinanza e i divari generazionali.

Gli interventi sono concepiti come strumento di supporto all'inclusione soprattutto giovanile, e al recupero del degrado sociale e ambientale, attraverso, in particolare, la realizzazione di nuove strutture di edilizia residenziale pubblica, la rifunzionalizzazione di aree e strutture edilizie pubbliche esistenti e la rigenerazione e valorizzazione di aree urbane sottoutilizzate o inutilizzate. Nell’ambito di tali interventi, attenzione particolare sarà rivolta anche ad identificare soluzioni alloggiative dignitose per i lavoratori del settore agricolo volte a superare il fenomeno degli insediamenti abusivi. Un ruolo strategico è riconosciuto alla riqualificazione delle strutture sportive, volte a favore l’inclusione e l’integrazione sociale attraverso la diffusione della cultura dello sport, e alla progettazione urbana integrata.

 

Gli investimenti finanziati nell’ambito della Componente 2, per un complesso di risorse pari a 9,07 miliardi di euro, riguardano un’area di intervento volta a integrare politiche e investimenti nazionali per il contrasto al disagio abitativo e la rigenerazione urbana e territoriale, e sono i seguenti:

6.    Investimenti in progetti di rigenerazione urbana volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale (M5C2-I. 2.1);

7.    Piani Urbani Integrati (M5C2-I. 2.2). All’investimento per i Piani Urbani Integrati si affiancano due sub-investimenti:

ü superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura (M5C2-I. 2.2a);

ü Fondo dei Fondi della BEI (M5C2-I. 2.2b);

8.    Programma innovativo della qualità dell’abitare (M5C2-I. 2.3).

 

Le riforme previste nell’ambito della Missione 5, Componente 2 e Missione 1, Componente 1, sono le seguenti:

 

·       Semplificazioni in materia di edilizia e urbanistica e di interventi per la rigenerazione urbana.

 

Tale riforma, il cui target era fissato al secondo trimestre (T2) del 2021 mediante la presentazione di un decreto-legge, non è stata ancora attuata.

Con riferimento specifico al tema della rigenerazione urbana, si segnala che è in corso di esame presso la 13° Commissione (Territorio, ambiente, beni ambientali) del Senato un nuovo testo unificato, adottato come testo base nella seduta del 9 novembre 2021.

 

·       Riforma del quadro legislativo in materia di contratti pubblici, nel rispetto dei seguenti target:

ü entro giugno 2021, entrata in vigore di un decreto-legge sulla semplificazione del sistema dei contratti pubblici;

ü entro giugno 2022, entrata in vigore della legge delega per la revisione del Codice dei contratti pubblici;

ü entro marzo 2023, entrata in vigore del decreto legislativo attuativo della delega per la revisione del Codice dei contratti pubblici;

ü entro giugno 2023, entrata in vigore di tutte le leggi, regolamenti e provvedimenti attuativi (anche di diritto privato) per la revisione del sistema degli appalti pubblici;

ü entro dicembre 2023, il pieno funzionamento del sistema nazionale di eProcurement;

Con riferimento a tale riforma, si vedano le norme introdotte con il D.L. n. 77/2021, che reca, al Titolo IV, prime misure in materia di revisione della disciplina dei contratti pubblici (tra le altre, le seguenti disposizioni: Art. 47 Pari opportunità e inclusione lavorativa nei contratti pubblici, nel PNRR e nel PNC; Art. 47-ter Disposizioni urgenti in materia di affidamenti dei concessionari; Art. 47-quater Misure urgenti in materia di tutela della concorrenza nei contratti pubblici finanziati con le risorse del PNRR e del PNC; ART. 48 Semplificazioni in materia di affidamento dei contratti pubblici PNRR e PNC; Art. 49 Modifiche alla disciplina del subappalto; Art. 50 Semplificazioni in materia di esecuzione dei contratti pubblici PNRR e PNC; Art. 51 Modifiche al decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76; Art. 52 Modifiche al decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32 e prime misure di riduzione delle stazioni appaltanti; Art. 53 Semplificazione degli acquisti di beni e servizi informatici strumentali alla realizzazione del PNRR e in materia di procedure di e-procurement e acquisto di beni e servizi informatici).

Il disegno di legge delega per la revisione del Codice dei contratti pubblici è stato presentato dal Governo al Senato (A.S. 2330) e la 8a Commissione (Lavori pubblici, comunicazioni) ne ha iniziato l’esame nella seduta del 7 settembre 2021.

 

A favore degli interventi della Missione 5, Componente 2, per la parte relativa agli investimenti in progetti di rigenerazione urbana sono inoltre stanziati ulteriori 2,21 miliardi di euro dal Fondo complementare al PNRR (istituito dal D.L. n. 59 del 2021), che finanziano i seguenti investimenti complementari:

·       Piani Urbani integrati (M5C2-2.2) 210 milioni di euro per gli anni 2021-2024);

·       Sicuro, verde e sociale: riqualificazione dell'edilizia residenziale pubblica (M2C3.2) 2 miliardi di euro per gli anni 2021-2024).

Si segnala che l’art. 21 del D.L. 152 del 2021 (Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e la prevenzione delle infiltrazioni mafiose) – attualmente all’esame della Camera – assegna risorse alle Città metropolitane, in attuazione della linea progettuale “Piani Integrati – M5C2 – Investimento 2.2” nell’ambito del PNRR, per un ammontare complessivo pari a 2.493,79 milioni di euro per il periodo 2022-2026. I progetti oggetto di finanziamento devono riguardare la manutenzione per il riuso e la rifunzionalizzazione ecosostenibile di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche per finalità di interesse pubblico, il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, con particolare riferimento allo sviluppo e potenziamento dei servizi sociali e culturali e alla promozione delle attività culturali e sportive, nonché interventi finalizzati a sostenere progetti legati alle smart cities, con particolare riferimento ai trasporti ed al consumo energetico. Per approfondimenti si rinvia al commento dell’art. 21 del relativo dossier.


 


 

Investimento

 

Risorse

Amministrazione

Titolare

Intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale (M5C2-2.1-11,12)

3300 milioni in prestiti

2.800 milioni (Progetti in essere)

500 milioni (Fondo sviluppo e coesione).

Il D.L. 152/2021, art. 20, comma 1, lett. e), integra le risorse dei progetti in essere (pari a 2.800 milioni), per 500 milioni (100 milioni di euro per il 2022 e 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024) a valere sul Fondo Next Generation EU-Italia.

Ministero dell’interno

L’intervento è gestito dal Ministero dell’interno ed è finalizzato a fornire ai Comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti contributi per investimenti nella rigenerazione urbana, al fine di ridurre le situazioni di emarginazione e degrado sociale nonché di migliorare la qualità del decoro urbano oltre che del contesto sociale e ambientale.

 

 

T1 2022 (T)

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici relativi a investimenti nella rigenerazione urbana, al fine di ridurre le situazioni di emarginazione e degrado sociale con progetti in linea con il dispositivo di ripresa e resilienza (RRF) e il principio "non arrecare un danno significativo" (DNSH)

 

T2 2026 (O)

Progetti per interventi di rigenerazione urbana che riguardano i comuni.

 

 

Alle risorse aggiuntive pari a 100 milioni di euro per l’anno 2022 e 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024, previste dal D.L. 152/2021 (art. 20, comma 1, lett. e)) si applicano le disposizioni del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 gennaio 2021.

 

Piani Urbani Integrati
(M5C2- 2.2-13, 14)

2.493,8 milioni in prestiti (nuovi progetti)

210 milioni dal D.L. 59/2021 (FNC), di cui:

§  80 milioni per ciascuno degli anni 2021 e 2022;

§  30 milioni per il 2023;

§  20 milioni 2024.

Ministero dell’interno

L'obiettivo di questa misura è quello di rigenerare, rivitalizzare e migliorare le grandi aree urbane degradate, con particolare attenzione alla creazione di nuovi servizi per la persona e la riqualificazione dell'accessibilità e delle infrastrutture intermodali allo scopo di trasformare territori metropolitani vulnerabili in città intelligenti e sostenibili.

T4 2022 (T)

Entrata in vigore del piano di investimenti per progetti di rigenerazione urbana nelle aree metropolitane

 

T2 2026 (O)

Completare le azioni di pianificazione integrata nelle città metropolitane

L’art. 21 del D.L. 152/2021 (in corso di conversione) assegna a favore delle città metropolitane, risorse per 2.493,8 milioni di euro per il periodo 2022-2026, disciplinandone altresì l’utilizzo, di cui:

§ 125,75 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023;

§ 632,65 milioni per l’anno 2024;

§ 855,12 milioni per l’anno 2025;

§ 754,52 milioni per l’anno 2026.

A tali risorse si aggiungono inoltre i 210 milioni del PNC.

Piani Urbani Integrati – Superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura
(M5C2- 2.2a-15, 16)

200 milioni in prestiti (nuovi progetti)

Ministero del lavoro e delle politiche sociali (MLPS)

Superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura

T1 2022 (T)

Entrata in vigore del decreto ministeriale che definisce la mappatura degli insediamenti abusivi approvata dal "Tavolo di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura" e adozione del decreto ministeriale per l'assegnazione delle risorse

T1 2025 (O)

Completamento delle attività dei progetti nelle aree individuate come insediamenti abusivi nei piani urbani.

 

Piani Urbani Integrati – Fondo dei fondi della BEI

(M5C2- 2.2b-17, 18)

272 milioni in prestiti (nuovi progetti)

Ministero dell’interno

Piani Urbani Integrati - Fondo di fondi della BEI

T3 2022 (T)

Approvazione della strategia di investimento del Fondo da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF).

T2 2026 (O)

Valore monetario del contributo al Fondo tematico e sostegno ai progetti urbani

L’art. 8 del D.L. 152/2021 (in corso di conversione), per l’attuazione delle linee progettuali Piani urbani integrati – Fondo dei Fondi della BEI – M5C2, intervento 2.2 b) prevede la costituzione di uno specifico Fondo dei Fondi denominato “Fondo ripresa resilienza Italia”, con dotazione di 272 milioni di euro per l’anno 2021.

Programma innovativo della qualità dell’abitare (M5C2-2.3-19, 20

2.800 milioni in prestiti, di cui:

§  477 milioni progetti in essere;

§  1.523 milioni nuovi progetti

§  800 milioni Fondo sviluppo e coesione (FSC)

In particolare, per la prima linea di intervento:

Quanto alla seconda linea di intervento:

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

Prima linea intervento: Social housing – Piano innovativo per la qualità abitativa (PinQuA) - Riqualificazione e incremento dell'edilizia sociale, ristrutturazione e rigenerazione della società urbana, miglioramento dell'accessibilità e sicurezza urbana, mitigazione della carenza abitativa e aumento della qualità ambientale, utilizzo di modelli e strumenti innovativi per la gestione, l'inclusione e il benessere urbano.

Seconda linea intervento:

Social housing - Piano innovativo per la qualità abitativa (PinQuA) - Interventi ad alto impatto strategico sul territorio nazionale

 

T1 2022 (T)

Firma delle convenzioni per la riqualificazione e l'incremento dell'edilizia sociale da parte delle regioni e delle province autonome (compresi comuni e/o città metropolitane situati in tali territori)

 

T1 2026 (O)

Numero di unità abitative (in termini sia di costruzione che di riqualificazione) e metri quadrati di spazi pubblici che beneficiano di un sostegno

Con il D.M. 7 ottobre 2021 n. 383 sono stati approvati gli elenchi dei beneficiari e delle 159 proposte di rigenerazione urbana e di edilizia residenziale pubblica presentate da Regioni, Comuni e Città Metropolitane, per l’attuazione del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQuA). Per approfondimenti si rinvia alla pagina del sito web del MIMS.

Sicuro, verde e sociale: riqualificazione dell'edilizia residenziale pubblica

M2C3.2

 

2.000 milioni dal D.L. 59/2021

§  200 milioni nel 2021;

§  400 milioni nel 2022;

§  350 milioni nel 2023 e nel 2024.

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

Programma di interventi di riqualificazione di edilizia residenziale pubblica (compresi interventi di demolizione e ricostruzione).

Incrementare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica di Regioni, Comuni, ex Istituti autonomi case popolari, e di enti di edilizia residenziale pubblica aventi le stesse finalità degli ex IACP.

 

 


 

Riforma

Risorse

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Semplificazioni in materia di edilizia e urbanistica e di interventi per la rigenerazione urbana

-

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

Obiettivo della riforma è accelerare l’efficientamento energetico e la rigenerazione urbana, rimuovendo gli ostacoli burocratici all’utilizzo del Superbonus 110%, la cui attuazione ha incontrato molti ostacoli connessi alla necessità di attestare la conformità edilizia particolarmente complessa per gli edifici risalenti.

 

Nel D.M. 6 agosto 2021 tale riforma non appare richiamata.

Semplificazione in materia di contratti pubblici

 

Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni

M1C1-69

M1C1-70

M1C1-71

M1C1-73

M1C1-74

M1C1-75

 

-

Presidenza del Consiglio dei ministri - Segretariato generale

Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni

T2 2021 (M1C1-69) (T)

Entrata in vigore del decreto sulla semplificazione del sistema degli appalti pubblici.

T2 2022 (M1C1-70) (T)

Entrata in vigore della legge delega per la revisione del codice dei contratti pubblici (D.Lgs. n. 50/2016).

T4 2021 (M1C1-71) (T)

Tutte le leggi, i regolamenti e i provvedimenti attuativi (anche di diritto derivato se necessario) devono conseguire determinati risultati (cabina di regia, sistemi dinamici di acquisizione, qualificazione delle stazioni appaltanti, sistema di monitoraggio, registrazione contratti in database Anac, e uffici dedicati alle procedure di appalto presso ministeri, regioni e città metropolitane).

T1 2023 (M1C1-73) (T)

Entrata in vigore del decreto legislativo che attua tutte le

disposizioni della legge delega sulla riforma del Codice dei contratti pubblici.

T2 2023 (M1C1-74) (T)

Entrata in vigore di tutte le necessarie misure di esecuzione e delle norme di diritto derivato per la riforma/semplificazione del sistema degli appalti pubblici (anche per effetto della revisione del codice dei contratti pubblici).

T4 2023 (M1C1-75) (O)

Pieno funzionamento del Sistema Nazionale di eProcurement.

L'art. 48 del D.L. 77/2021 prevede l'utilizzazione, secondo determinate condizioni, della procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, l'assegnazione di un punteggio premiale per l'uso nella progettazione dei metodi e strumenti elettronici specifici, l'espressione del parere del Consiglio Superiore dei lavori pubblici, esclusivamente sui progetti di fattibilità tecnica ed economica di lavori pubblici di competenza statale, o comunque finanziati per almeno il 50% dallo Stato, di importo pari o superiore ai 100 milioni di euro.

L’art. 50 del D.L. 77/2021 interviene sulla fase esecutiva dei contratti pubblici, per garantire il rispetto dei tempi di attuazione degli investimenti del PNRR, del PNC e dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali dell'UE, introducendo un "premio di accelerazione" per i casi di anticipata ultimazione dei lavori, contestualmente innalzando l'importo delle penali per il ritardato adempimento.

L'art. 52 del D.L. 77/2021 reca, tra le altre disposizioni, misure per la riduzione delle stazioni appaltanti per le procedure afferenti alle opere PNRR e PNC, e proroga fino all'anno 2023 l'efficacia di diverse norme contenute nell'art. 1 del D.L. 32/2019 riguardanti (tra l'altro) la sospensione del divieto di "appalto integrato" e la sospensione dell'obbligo di indicazione della terna di subappaltatori.

Con decreto 12 agosto 2021, n. 148 del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri è stato

emanato il Regolamento recante modalità di digitalizzazione delle procedure dei contratti pubblici, da adottare ai sensi dell'art. 44 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.

Il disegno di legge delega per la revisione del Codice dei contratti pubblici è stato presentato dal Governo al Senato (A.S. 2330) e la 8a Commissione (Lavori pubblici, comunicazioni) ne ha iniziato l’esame nella seduta del 7 settembre 2021.

 

 

 


 

1.8.4 Efficienza energetica


Le risorse per progetti di efficienza energetica e riqualificazione degli edifici pubblici e privati sono allocate nella Missione 2, e, in particolare, nella Componente C3 Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici pubblici”. Si tratta, complessivamente, di 15,36 miliardi di euro, dei quali circa il 91% (13,95 miliardi di euro) destinati all’eco-bonus e al sisma-bonus (Investimento 2.1, per cui si rinvia all’apposita scheda), e, per la restante parte, alla riqualificazione energetica degli edifici pubblici (800 milioni agli edifici scolastici e 411,7 milioni agli Uffici giudiziari) e allo sviluppo di sistemi di teleriscaldamento (200 milioni)

Alla Componente C3 “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici pubblici” sono destinate ulteriori risorse nazionali a carico del c.d. Fondo complementare (D.L. n. 59/2021, art. 1, comma 2, lett. c), n. 10 e 13 e art. 1, comma 2, lett. m)), per un ammontare complessivo di 6,56 miliardi di euro (di tale importo, 4,56 miliardi sono specificamente destinati al super-bonus e 2 miliardi sono destinati ad alla riqualificazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare dell'amministrazione della giustizia), nonché ulteriori 320 milioni dal programma REACT dell’UE.

All’interno della Missione 2, oltre agli investimenti qui in esame, si segnalano gli Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni (Investimento 2.2 della Componente 4, per cui sono stanziati 6 miliardi di euro (su tale progetto si rinvia alla scheda “Acque e territorio”), mentre, all’Interno della Missione 3, sono stanziate risorse, 270 milioni di euro, per gli Interventi per la sostenibilità ambientale dei porti -Green Ports (Investimento 1.1 della Componente 2. Su tale intervento, si rinvia alla scheda “Energia”).

Infine, nella Missione 1, si segnala l’investimento 1.3 “Migliorare l’efficienza energetica nei cinema, nei teatri e nei musei”, cui sono destinati 300 milioni di euro (si rinvia sul punto al paragrafo 6.14 “Cultura”).

 

Obiettivi trasversali: giovani, parità di genere e coesione territoriale

Gli interventi qui in esame contribuiscono complessivamente alla creazione di occupazione e creano le condizioni per una riduzione dei divari infrastrutturali territoriali, in particolare, si rimanda al Piano di sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica il quale si prefigge l’obiettivo di creare strutture moderne e sostenibili sull’intero territorio nazionale. I destinatari diretti delle misure qui in esame sono principalmente le pubbliche amministrazioni, per interventi infrastrutturali a vantaggio dei cittadini, nei settori dell’istruzione e dell’amministrazione della giustizia.

Il decreto del Ministero dell’Economia del 6 agosto 2021 pubblicato il 24 settembre in Gazzetta ufficiale dispone la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari e l’individuazione di traguardi e obiettivi semestrali.

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, gli interventi e il quadro finanziario per l’attuazione degli stessi, con i relativi soggetti competenti.


 

(milioni di euro)

Missione/ Componente

Investimenti/
Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M2C3

Investimento
2.1
Ecobonus e Sismabonus fino al 110% per l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici

13.950
(sovvenzioni)

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T4 2021 (T)

T2 2023 (O)

T4 2025 (O)

M2C3

Investimento
3.1.1 Piano di sostituzione degli edifici scolastici e riqualificazione energetica
(M2C3-I.1.1)

800
(prestiti)
di cui FSC 200

Ministero dell’istruzione

T4 2023 (T)

T2 2026 (O)

M2C3

Investimento
3.1.2 Efficientamento degli uffici giudiziari

(M2C3-I.1.2)

411,7
(prestiti)

Ministero della Giustizia

T4 2023 (T)

T2 2026 (O)

M2C3

Investimento
3.3.1 Sviluppo di sistemi di teleriscaldamento

(M2C3-I.3.1)

200
(prestiti)

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T4 2022 (T)

T2 2026 (O)

 

 

 

 

 

M2C3

Riforma
Semplificazione e accelerazione delle procedure per la realizzazione di interventi per l’efficientamento energetico (R.1.1)

-

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T2 2022 (T)

 


Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono.



 

Investimento

Risorse

Amministrazione
Titolare

intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Rafforzamento dell'Ecobonus e del Sismabonus per l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici (M2-C3-I.2.1)

13.950 (Sovvenzioni

)

Fondo complementare (D.L. n.59/2021):

 

Per il 2023

910 mln

 

Per il 2024

829,9 mln

 

Per il 2025

1.439,9 mln

 

Per il 2026

1.383,81 mln

 

Ministero della transizione ecologica (MITE)

Ecobonus e Sismabonus fino al 110% per l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici

 

Traguardo: T4 2021

L'atto o gli atti giuridici devono

prorogare le prestazioni Ecobonus e Sismabonus fino al 31 dicembre 2022

per i condomini e fino al 30 giugno 2023 per l'edilizia

residenziale pubblica (IACP)

 

Obiettivo: T2 2023

Completamento della ristrutturazione di edifici per:

i) almeno 12 000 000 di metri quadri che si traduce in risparmi di energia primaria di almeno

il 40 % e il miglioramento di almeno due classi energetiche nell'attestato di prestazione energetica,

ii) ristrutturare almeno 1 400 000

metri quadri per scopi antisismici.

 

Obiettivo T4 2025:

Completamento della ristrutturazione di edifici per:

i) almeno 32 000 000 di metri quadri che si traduce in risparmi di energia primaria di almeno il 40 % e nel miglioramento di almeno due classi energetiche nell'attestato di prestazione energetica,

ii) ristrutturare almeno 3 800 000 metri quadri a fini antisismici.

 

Il disegno di legge di bilancio 2022 (articolo 9, comma 1) introduce una proroga della misura del Superbonus 110%, con scadenze differenziate in base al soggetto beneficiario. In sintesi per i condomini e le persone fisiche (al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arte o professione) viene prevista una proroga al 2025 con una progressiva diminuzione della percentuale di detrazione:

-110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023;

-70% per quelle sostenute nell’anno 2024;

-65% per quelle sostenute nell’anno 2025.

La disposizione proroga la possibilità di avvalersi della misura per le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, prevedendo che la detrazione si applichi anche alle spese, documentate e rimaste a carico del contribuente, sostenute dal 1°gennaio 2022 al 30 giugno 2023. Per gli stessi soggetti, qualora siano stati effettuati lavori (al 30 giugno 2023) per almeno il 60 per cento dell'intervento complessivo, la detrazione spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023.

La norma introduce un nuovo termine per l’applicazione della disciplina anche nei casi di installazione di impianti solari fotovoltaici (30 giugno 2022).

Per gli interventi effettuati dalle persone fisiche per i quali, alla data del 30 settembre 2021 risulti effettuata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), la detrazione del 110 per cento spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022.

Per gli interventi effettuati su unità immobiliari adibite ad abitazione principale dalle persone fisiche, che hanno un valore dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 25.000 euro annui, l’agevolazione fiscale spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022.

 

 

Piano di sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica

(M2-C3-I.1.1)

800

Prestiti

di cui:

2021:   70

2022:   70

2023:   70

2024:  210

2025:  210

2026:  170

 

600 nuovi progetti

 

200 FSC

Ministero dell’istruzione

Questa linea di investimento si concentra sulla progressiva sostituzione di parte del patrimonio edilizio scolastico obsoleto con l’obiettivo di creare strutture moderne e sostenibili per favorire:

i) la riduzione di consumi e di emissioni inquinanti,

ii) l’aumento della sicurezza sismica degli edifici e lo sviluppo delle aree verdi,

iii) la progettazione degli ambienti scolastici tramite il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti,

iv) lo sviluppo sostenibile del territorio e di servizi volti a valorizzare la comunità.

In particolare, il piano mira ad intervenire su circa 195 edifici scolastici, per un totale di oltre 410 mila mq, con conseguente beneficio su circa 58 mila studenti e una riduzione del consumo di energia finale di almeno 50 per cento (3,4 Ktep all’anno) che permetterà di raggiungere una riduzione delle emissioni annue di gas a effetto serra pari a circa 8.400 tCO2.

Il PNRR afferma che i dati forniti dall'Anagrafe Nazionale dell'Edilizia Scolastica presentano casi in cui gli interventi di adeguamento sismico o di miglioramento associati ad una consistente ristrutturazione finalizzata alla riduzione dei consumi energetici non sono tecnicamente ed economicamente convenienti. In questi casi, risulta necessario intervenire con piani di costruzione di nuovi edifici scolastici, in particolare per gli edifici situati in zone ad alto rischio sismico, al fine di garantire la disponibilità di ambienti di insegnamento e apprendimento sicuri e innovativi.

T4-2023 (T): Aggiudicazione di tutti i contratti pubblici per la sostituzione dei nuovi edifici scolastici.

 

Q2-2026: Costruzione di almeno 400.000 metri quadrati di nuove scuole.

Si tratta di investimenti pubblici su edifici scolastici pubblici, è dunque esclusa, in sede attuativa, l’applicazione della disciplina sugli aiuti di Stato

 

Si rammenta che il decreto legislativo 14 luglio 2020 n. 73 recepisce nell'ordinamento nazionale la Direttiva 2018/2002/UE sull'efficienza energetica (Energy Efficiency Directive - EED), Il decreto, in particolare estende al 2030 l'obbligo di realizzare interventi di efficientamento sugli immobili della P.A. tali da conseguire la riqualificazione energetica almeno il 3% annuo della superficie coperta utile climatizzata.

Le disposizioni sulle strategie di lungo termine per la riqualificazione del parco immobiliare pubblico e privato trovano collocazione nel D.Lgs. 10 giugno 2020, n. 48 di recepimento della Direttiva 2018/844/UE sulla prestazione energetica nell'edilizia (cd. EPBD).

Si rinvia al tema dell’attività parlamentare “risparmio ed efficienza energetica

 

Efficientamento degli edifici giudiziari

(M2-C3-I.1.2)

411,7

Prestiti

 

 

Ministero della Giustizia

La misura si pone l’obiettivo di intervenire su 48 edifici giudiziari entro la metà del 2026 efficientando 290.000 mq (con un risparmio pari a circa 2.500 tCO2 e 0,7 Ktep all’anno con conseguente riduzione delle emissioni di 2,4Kt CO2 l’anno).

L’intervento si focalizza, sull’efficientamento e sulla manutenzione di beni esistenti  e mira inoltre a:

i) garantire la sostenibilità economica, ambientale e sociale degli interventi attraverso l'utilizzo di materiali sostenibili e l'utilizzo di energia elettrica autoprodotta da fonti rinnovabili; ii) adeguare le strutture, e ridurre la vulnerabilità sismica degli edifici; iii) effettuare analisi di monitoraggio e misurazione dei consumi energetici finalizzate alla massimizzazione dell'efficienza e alla minimizzazione dei consumi e dell'impatto ambientale.

T4 2023 (T): Aggiudicazione di tutti i contratti pubblici per la costruzione di nuovi edifici, la riqualificazione e il rafforzamento dei beni immobili dell'amministrazione della giustizia. L’aggiudicazione è firmata dal ministero della Giustizia a seguito di una procedura di appalto pubblico.

 

T2 2026 (O): Costruzione di edifici, riqualificazione e rafforzamento dei beni immobili dell'amministrazione della giustizia per almeno 289. 000 mq.

Si tratta di investimenti pubblici su edifici pubblici, è dunque esclusa, in sede attuativa, l’applicazione della disciplina sugli aiuti di Stato.

 

Soggetti istituzionali gestori del programma: Ministero della Giustizia.

Gli Allegati al PNRR danno indicazione specifica degli edifici che saranno coinvolti nel progetto.

Gli immobili sono collocati nelle seguenti città: Bari, Bergamo, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Latina, Messina, Milano, Monza, Napoli, Palermo, Perugia, Reggio Calabria, Roma, Trani, Torino, Velletri

Venezia

 

Sviluppo di sistemi di teleriscaldamento

 (M2-C3-I.3.1)

200

Prestiti

 

Ministero della Transizione Ecologica

Il target che si pone la misura di investimento è relativo allo sviluppo di 330 km di reti di teleriscaldamento efficiente e alla costruzione di impianti o connessioni per il recupero di calore di scarto per 360 MW, ipotizzando che il 65 per cento delle risorse sia allocato per le reti (costo 1,3 mln a km) e il 35 per cento circa a sia dedicato allo sviluppo di nuovi impianti (costo 0,65 mln a MW).

Il raggiungimento del target consentirebbe, a regime, di conseguire benefici di tipo energetico-ambientale pari a 20,0 Ktep annui di energia primaria fossile risparmiata e 0,04 MtCO2 di emissione di gas serra evitati nei settori non ETS ogni anno.

Il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima già prevede lo sviluppo delle reti di teleriscaldamento, inquadrandolo nel contesto di costruzione di reti infrastrutturali energetiche utili a rafforzare la competitività economica nazionale e la qualità ambientale del territorio a livello locale.

 

Tra gli strumenti agevolativi attualmente attivi, il Fondo nazionale per l'efficienza energetica (art. 15 del D.Lgs. n. 102 /2014), che prevede una linea di intervento dedicata alla concessione di garanzie sugli investimenti per lo sviluppo delle reti di teleriscaldamento.

T4 2022(T): I contratti per il miglioramento delle reti di riscaldamento sono affidati dal Ministero della Transizione ecologica a seguito di una procedura di appalto Pubblico.

La gara sarà pubblicata nel giugno 2022 (giugno 2023 l'eventuale successiva gara per l'utilizzo di risorse residue), con una finestra temporale di 4 mesi per la presentazione dei progetti. La graduatoria sarà pubblicata entro dicembre dello stesso anno di pubblicazione del bando.

 

T2 2026 (O): ampliamento delle reti di teleriscaldamento

La gara prevede l'erogazione di un incentivo in conto capitale nel rispetto delle norme sugli aiuti di stato definite dal Regolamento UE n. 651/2014 (GBER).

 

Al fine di sostenere l’investimento, il PNRR giudica necessario promuovere una riforma normativa per assicurare il completamento del quadro normativo del servizio di teleriscaldamento, affidato dalla legge all'ARERA, attraverso la definizione di adeguati standard di qualità e obblighi di servizio, nonché di norme che tutelino i diritti di informazione dei clienti finali e la libertà di scelta del fornitore.

 

L’Atto del Governo n. 292 recante lo Schema di decreto legislativo di recepimento Direttiva 2018/2001/UE (cd. RED II) sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, sul quale, il 28 ottobre 2021, le Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive hanno espresso parere favorevole con osservazioni, al Titolo II, introduce una generale ridefinizione della disciplina dei regimi di sostegno delle fonti di energia rinnovabile, recando delle norme di coordinamento con il PNRR (artt. 13-15). L’articolo 13, in particolare, definisce i criteri generali per l'adozione dei decreti ministeriali di attuazione di una serie di misure del PNRR previste dal successivo articolo 14, tra le quali, quella qui in esame, sullo sviluppo dei sistemi di teleriscaldamento (M2C3-I.3.1);

 

 

 


 

Riforma

Risorse

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Semplificazione accelerazione delle procedure

per la realizzazione di interventi per l’efficientamento energetico (M3-C3-R.1.1)

--

Ministero della transizione ecologica (MITE)

Al fine di traguardare la decarbonizzazione completa del settore civile prevista per il 2050, è necessario promuovere la rapida conversione energetica del parco immobiliare, favorendo le riqualificazioni profonde e la trasformazione in “edifici ad energia quasi zero” (nZEB), coerentemente con la strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale. 

La proposta si articola in quattro linee di intervento:

§  rendere operativo il Portale nazionale per l'efficienza energetica degli edifici

§  potenziare le attività del Piano d'informazione e formazione rivolte al settore civile

§  aggiornare e potenziare il Fondo nazionale per l'efficienza energetica

accelerare la fase realizzativa dei progetti finanziati dal programma PREPAC

 

T2 2022(T)

Per raggiungere tale scopo si ritiene importante affiancare a misure di carattere economico, quali gli incentivi concessi dal Superbonus (alla cui scheda si rinvia) o il finanziamento di programmi per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, anche misure volte a superare le barriere non economiche che riducono le scelte di investimento in interventi di riqualificazione energetica degli edifici o che rallentano l’esecuzione dei lavori. .

Semplificazioni in materia di edilizia e urbanistica e di interventi per la rigenerazione urbana (riforma abilitante)

-

-

Obiettivo della riforma è accelerare l’efficientamento energetico e la rigenerazione urbana, rimuovendo gli ostacoli burocratici all’utilizzo del Superbonus 110%, la cui attuazione ha incontrato molti ostacoli connessi alla necessità di attestare la conformità edilizia particolarmente complessa per gli edifici risalenti.

 

T2 2021

 

L’articolo 33 del decreto legge n. 77 del 2021 (31 maggio 2021) semplifica la disciplina per fruire del Superbonus stabilendo che attraverso una comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) è possibile attestare gli estremi del titolo abilitativo che ha previsto la costruzione dell’immobile o del provvedimento che ne ha consentito la legittimazione (rendendo non più necessaria l’attestazione dello stato legittimo).

 


1.9 Energia


Nel PNRR, i progetti d’investimento in materia energetica sono enunciati nella Missione 2.

In particolare, nella Componente C1 (M2C1-9) “Economia circolare e agricoltura sostenibile”, si segnalano gli investimenti sui parchi agrisolari cui sono assegnati 1,5 miliardi di risorse PNRR.

Nella Componente C2 " Energ

ia rinnovabile, Idrogeno, Rete e Mobilità sostenibile” hanno poi sede la quasi totalità dei programmi di investimento e ricerca per le fonti di energia rinnovabili, lo sviluppo della filiera dell'idrogeno, le reti e le infrastrutture di ricarica per la mobilità elettrica. A tali investimenti, sono assegnati 15,9 miliardi di euro di risorse PNRR.

La parte residua della Componente C2 è destinata agli interventi per il trasporto locale sostenibile, per i quali si rinvia alla scheda “Mobilità sostenibile e TPL”: si tratta del rinnovo delle flotte bus e treni verdi (M2C2 I. 4.4, cui sono destinati circa 3,6 miliardi), lo sviluppo del trasporto rapido di massa (cui sono destinati ulteriori 3,6 miliardi) e il rafforzamento della mobilità ciclistica (cui sono destinati 600 milioni di euro).

 

Nella Missione 3 Componente C2, si segnalano i progetti finalizzati all’utilizzo di energia rinnovabile nei porti (green ports M3C2-9, per cui sono stanziati 270 milioni di euro) ed efficienza energetica nei porti (M3C2-8).

 

Vanno poi ricordati altri investimenti connessi:

§  migliorare l'efficienza energetica nel cinema, nei teatri e nei musei (M1C3-15);

§  promozione di un teleriscaldamento efficiente (M2C3-9)

§  interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni (M2C4-14).

 

I progetti di investimento per la ricerca e sviluppo in materia di idrogeno e batterie saranno raccordati con gli IPCEI - Important Projects of Common European Interest i quali sono complessivamente sostenuti dal PNRR con 1,5 miliardi di euro, all’interno della Missione 4Istruzione e ricerca” componente C2 “Dalla ricerca all’Impresa”. Per un’analisi di tale investimento si rinvia al capitolo 1.12 “Ricerca”.

 

Obiettivi trasversali: giovani, parità di genere e coesione territoriale

Come evidenzia il PNRR, i progetti in materia di energie rinnovabili, reti di trasmissione e distribuzione, filiera dell’idrogeno contribuiscono complessivamente alla creazione di occupazione, in particolare giovanile.

In tale ambito, vengono comunque finanziati, con risorse ad hoc, progetti per le imprese start-up e venture capital attive nella transizione ecologica (M2- C2 - 5.4).

 

Quanto alla coesione sociale e territoriale, in alcuni casi è indicato specificamente il riparto delle risorse con priorità per le aree del Sud, come per i progetti in materia di Rafforzamento smart grid (M2- C2 -2.1), di Produzione di idrogeno in aree industriali dismesse (M2- C2 -3.1) e degli IPCEI Important Projects of Common European Interest (M4 - C2 – 2.1); mentre in altri casi, le finalità di coesione sociale trovano motivazione all’interno della descrizione dell’intervento, ovvero sono individuabili sulla base dell’ambito territoriale in cui si svilupperanno alcuni progetti: questo è il caso dei progetti in materia di Promozione delle fonti rinnovabili per le comunità energetiche e l'auto-consumo (M2- C2 - 1.2), tra le cui finalità rientra quella di sostenere le piccole realtà territoriali a rischio di spopolamento e gli interventi sulla resilienza climatica delle reti elettriche (M2- C2 -2.2), nonché i progetti in materia di fotovoltaico ed eolico (M2- C2 - 5.1), nonché il progetto sull’ utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate (M2- C2 -3.2) che vede coinvolta l’industria siderurgica italiana.

 

Il decreto del Ministero dell’Economia del 6 agosto 2021 pubblicato il 24 settembre in Gazzetta ufficiale dispone la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari e l’individuazione di traguardi e obiettivi semestrali.

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, gli interventi e il quadro finanziario per l’attuazione degli stessi, con i relativi soggetti competenti.


(milioni di euro)

Missione/ Componente

Investimenti/
Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M2C1

2.2 Parco Agrisolare (M2C1-I.2.2)

1.500
(sovvenzioni)

Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAAF)

T4 2022 (O)

T4 2023(O)

T4 2024(O)

T4 2026(O)

M2C2

Investimento
1.1 Sviluppo agro-voltaico

(M2C1-I.1.1)

1.099
(prestiti)

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T4 2024(T)

M2C2

Investimento
1.2 Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l'auto-consumo

(M2C1-I.1.2)

2.200
(prestiti)

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T4 2025 (T)

T2 2026 (O)

M2C2

Investimento
1.3 Promozione impianti innovativi (incluso offshore)

(M2C1-I.1.3)

675
(prestiti)

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T4 2023 (T)

T2 2026 (O)

M2C2

Investimento
1.4 Sviluppo bio-metano

(M2C1-I.1.4)

1.923,4
(prestiti)

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T4 2023 (O)

T2 2026 (O)

 

M2C2

Investimento
2.1 Rafforzamento smart grid

(M2C2- I 2.1)

3.610
(prestiti)

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T4 2022 (T)

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

T2 2026 (O)

M2C2

Investimento
2.2 Interventi su resilienza climatica delle reti elettriche

(M2C2-I 2.2)

500
(prestiti)

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T4 2022 (T)

T2 2026 (O)

M2C2

Investimento
3.1 Produzione di idrogeno in aree industriali dismesse (hydrogen valleys)

(M2C2- I 3.1)

500
(prestiti)

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T2 2023 (T)

T2 2026 (O)

M2C2

Investimento
3.2 Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate

(M2C2- I 3.2)

2.000
(prestiti)

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T2 2023 (T)

T2 2026 (O)

M2C2

Investimento
3.3 Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale

(M2C2- I 3.3)

230
(prestiti)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) in collaborazione con MITE

T2 2023 (T)

T2 2026 (O)

M2C2

Investimento
3.4: Sperimentazione dell'idrogeno per il

trasporto ferroviario

(M2C2- I 3.4)

300
(prestiti)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) in collaborazione con MITE

T2 2023 (T)

T2 2026 (O)

M2C2

Investimento
3.5 Ricerca e sviluppo sull'idrogeno

(M2C2- I 3.5)

160
(prestiti)

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T2 2022 (T)

T2 2026 (O)

M2C2

Investimento
4.3 Sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica
(M2C4-I 4.3)

741, 32
(sovvenzioni)

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T2 2023 (T)

T2 2024 (O)

T4 2024 (T)

T4 2025 (O)

M2C2

Investimento
5.1 Rinnovabili e batterie
(M2C2-I 5.1)

1.000
(prestiti)
di cui:

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

T2 2022 (T)

M2C2

5.1.1 Tecnologia Fotovoltaica – PV

(M2C2-I 5.1.1)

400

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

T4 2025 (O)

M2C2

5.1.2 Industria eolica

(M2C2-I 5.1.2)

100

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

 

M2C2

5.1.3 Settore Batterie

(M2C2-I 5.1.3)

500

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

T4 2024 (O)

M2C2

Investimento
5.2 Idrogeno
(M2C2- I 5.2)

450
(prestiti)

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T2 2022 (T)

T2 2026 (O)

M2C2

Investimento
5.3 Bus elettrici
(M2C2- I 5.3)

300
(prestiti)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

(MIMS) in collaborazione con MISE e in sinergia con MITE

T4 2021 (T)

M2C2

Investimento
5.4 Supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica

(M2C2-I 5.4)

250
(prestiti)

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

T2 2022 (T)

T2 2026 (O)

M4C2

Investimento
2.1 IPCEI

(M4C2-I 2.1)

1.500
(prestiti)

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

T4 2021(T)

T2 2022(T)

T2 2023(T)

T2 2025 (O)

M3C2

Investimento
1.1 Green Ports

(M3C2–I 1.1)

270
(prestiti)

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T4 2022(O)

T4 2025 (T)

 

M2C2

Riforma 1 - Semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti rinnovabili onshore e offshore, nuovo quadro giuridico per sostenere la produzione da fonti rinnovabili e proroga dei tempi e dell'ammissibilità degli attuali regimi di sostegno (M2C2 R. 1)

 

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T2 2024(T)

M2C2

Riforma 3 - Semplificazione amministrativa e riduzione degli ostacoli normativi alla diffusione dell'idrogeno (M2C2 R. 4)

 

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T2 2023(T)

M2C2

Riforma 4 - Misure volte a promuovere la competitività dell'idrogeno

 

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T2 2022(T)

M2C2

Riforma 7 - Nuova normativa per la promozione della produzione e del consumo di gas rinnovabile (M2C2 R.7)

 

Ministero della transizione ecologica (MITE)

T4 2021(T)

 


Quanto ai provvedimenti adottati ai fini del conseguimento dei traguardi fissati al 31 dicembre 2021 (T4 2021), si segnala:

·       con riferimento all’investimento M3C2–I 1.1 - Interventi di energia rinnovabile ed efficienza energetica nei porti - Green Ports, la pubblicazione dell’Avviso pubblico di manifestazione di interesse per la formulazione di proposte progettuali nell’ambito della componente intermodalità e logistica integrata. Il bando è stato aperto il 25 agosto 2021, il termine per la presentazione delle proposte si è chiuso il 2 novembre 2021. Qui il testo completo del bando;

·       inoltre, secondo quanto evidenzia il sito istituzionale del MISE e il monitoraggio dell’attuazione del PNRR approvato nell’ambito del Consiglio dei Ministri del 28 settembre 2021, relativamente all’investimento M4C2 – I. 2.1 - IPCEI e alla previsione entro il 2021 del varo dell'invito a manifestare interesse per l'identificazione dei progetti nazionali, compresi i progetti IPCEI microelettronica, risulta conseguito il target. Si rinvia ai tre decreti ministeriali del 7 luglio 2021, pubblicati in G.U. 19 agosto 2021.

·       con riferimento alla riforma M2C2-R1Nuova normativa per la produzione e consumo di gas rinnovabili”, per la quale il PNRR prevede entro il 31 dicembre 2021, l’entrata in vigore di un decreto legislativo teso a promuovere l'utilizzo del gas rinnovabile per l'utilizzo del biometano nei settori dei trasporti, industriale e residenziale e di un decreto attuativo che definisca le condizioni e criteri relativi al suo utilizzo e al nuovo sistema di incentivi, tale riforma è in corso.

 

In proposito, si rammenta che in data 6 agosto u.s. è stato trasmesso per l’espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari, l’Atto del Governo n. 292 recante lo Schema di decreto legislativo di recepimento Direttiva 2018/2001/UE (cd. RED II) sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili. In data 28 ottobre 2021, le Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive hanno espresso parere favorevole con osservazioni (seduta del 28 ottobre 2021). Il Titolo II (art. 4-17), introduce una generale ridefinizione della disciplina dei regimi di sostegno delle fonti di energia rinnovabile e in tal senso costituisce avvio dell’attuazione della Riforma M2C2-R.1. relativa alla “Semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti rinnovabili onshore e offshore, nuovo quadro giuridico per sostenere la produzione da fonti rinnovabili e proroga dei tempi e dell'ammissibilità degli attuali regimi di sostegno”. Di particolare rilievo le norme di coordinamento con il PNRR, contenute negli artt. 13-15. L’articolo 13, in particolare, definisce i criteri generali per l'adozione dei decreti ministeriali di attuazione delle seguenti misure del PNRR previste dal successivo articolo 14:

a.     sviluppo dei sistemi di teleriscaldamento (M2C3-I.3.1);

b.    sviluppo del biometano, secondo criteri per promuovere l'economia circolare (M2C2 –I.1.4);

c.     sviluppo del sistema agrivoltaico (M2C2 –I.1.1);

d.    rafforzamento smart grid (M2C2 –I.2.1) e interventi su resilienza climatica delle reti (M2C2 –I.2.2);

e.     Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l'autoconsumo (M2C2 –I.1.2);

f.     Promozione di sistemi innovativi (incluso off-shore) e interventi a favore dello sviluppo tecnologico e industriale (M2C2 –I.1.3);

g.    infrastrutture di ricarica elettrica (M2C2 –I.4.3);

h.    produzione di idrogeno in aree industriali dismesse (M2C2 –I.3.1) e utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate (Missione 2, Componente 2, Investimento 3.2).

 

Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono.


 

 

Investimento

 

Risorse

Amministrazione

Titolare

Intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Parco Agrisolare

M2C1-I 2.2 - 4,5,6,9

1.500

Sovvenzioni

 

 

nuovi progetti

Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAAF)

 

I costi energetici rappresentano oltre il 20 per cento dei costi variabili per le aziende agricole, con percentuali ancora più elevate per alcuni sottosettori. E' però possibile produrre energia rinnovabile e conveniente utilizzando i tetti degli edifici esistenti (a uso agricolo, zootecnico o agroindustriale): sono previsti incentivi per l'installazione di pannelli a energia solare con una potenza minima installata di circa 0,375 GW. La misura intende incentivare l'installazione di pannelli ad energia solare su di una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di mq senza consumo di suolo, per ottenere almeno 375.000 kW di capacità di generazione di energia solare installata, realizzando una riqualificazione delle strutture produttive delle aziende del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale interessate (rimozione di eternit/amianto dai tetti e/o il miglioramento della coibentazione e dell’areazione, così da migliorare anche le condizioni di vita degli animali allevati).

Gli investimenti oggetto di sostegno sono:

§  ristrutturazioni efficienti dal punto di vista energetico: costruzione di un nuovo tetto isolato e rimozione e smaltimento del tetto esistente (anche qualora sia in amianto). assegnati 750 milioni;

§  sistemi di raffreddamento efficienti dal punto di vista energetico creazione di sistemi di ventilazione e/o raffreddamento automatizzati per i capannoni. assegnati 525 milioni

§  installazione di pannelli solari, gestione intelligente dei flussi e degli accumulatori. assegnati 225 milioni

 

La misura comporta aiuti di Stato e necessita una previa notifica alla Commissione UE.

L’attuazione richiede un’azione sinergica con gli enti territoriali.

Traguardo: T4 2022:

Assegnazione delle risorse ai beneficiari in almeno 30% delle risorse finanziarie totali assegnate all'investimento

Traguardo: T4 2023:

Assegnazione delle risorse ai beneficiari in almeno 50 % delle risorse finanziarie totali assegnate all'investimento

Obiettivo: T4 2024:

Assegnazione delle risorse ai beneficiari nel 100% delle risorse finanziarie totali assegnate all'investimento

 

Obiettivo: T2 2026

Generazione di energia da installazioni agrivoltaiche (almeno 375.000 kW di capacità di generazione di energia solare installata).

Il sito del Governo dedicato al PNRR dà la misura in stato di avanzamento.

 

Sviluppo agro-voltaico

M2C2-I 1.1-44

1.099

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero della transizione ecologica (MITE)

Il settore agricolo è responsabile del 10 per cento delle emissioni di gas serra in Europa. L’investimento si propone di migliorare le prestazioni climatico-ambientali e di rendere, allo stesso tempo, l’agricoltura più competitiva, riducendo i costi di approvvigionamento energetico (stimati oggi pari a oltre il 20 per cento dei costi variabili delle aziende, con punte ancora più elevate per alcuni settori erbivori e granivori) attraverso la diffusione di impianti agro-voltaici di medie e grandi dimensioni.

Il fine è di installare, a regime, una capacità produttiva da impianti agro-voltaici di 1,04 GW, con una produzione di circa 1.300 GWh annui e una riduzione delle emissioni di gas serra stimabile in circa 0,8 milioni di tonnellate di CO2.

Saranno concessi sovvenzioni e prestiti a sostegno degli investimenti nella costruzione di sistemi agro-voltaici e nell'installazione di strumenti di misurazione per monitorare l'attività agricola sottostante.

A tale fine, saranno concessi:

§  contributi a fondo perduto fino a 764 milioni di euro

§  prestiti agevolati fino a 336 milioni. In alternativa al finanziamento, per i primi anni di funzionamento (ad es. i primi 6 anni), si prevede la concessione di una forma di incentivo sull'energia prodotta, per ridurre il rischio di mercato, bilanciato da una riduzione del contributo iniziale. Sarà promosso anche l'abbinamento del finanziamento a forme di PPA (power purchase agreement) con i grandi consumatori di energia.

Traguardo: T4 2024

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per l'installazione di pannelli solari fotovoltaici in sistemi agro-voltaici

 

Obiettivo: T2 2026

Produzione di energia proveniente dai pannelli nei parchi agrivoltaici.

Installazione di pannelli solari fotovoltaici con una capacità di 1,04 GW per una produzione indicativa di almeno 1.300 Gwora l’anno.

Il sito del Governo dedicato al PNRR indica la misura da avviare.

 

Si rammenta in proposito che il D.L. n. 76/2020 (art. 56, co. 8-bis) e il D.L. n. 77/2021 (art. 31, co. 5) hanno introdotto talune attenuazioni al divieto di accesso agli incentivi statali per gli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole.

Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l'auto-consumo

M2C2- I 1.2-46,47

2.200

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero della transizione ecologica (MITE)

L’intervento mia a sostenere le comunità energetiche, cioè le coalizioni organizzate di utenti che collaborano tra loro per produrre, consumare e gestire energia pulita attraverso uno o più impianti locali, garantendo alle comunità energetiche le risorse per installare circa 2.000 MW di nuova capacità di generazione di rete elettrica, grazie a cui verranno prodotti circa 2.500 GWh annui e si ridurranno le emissioni di gas serra di 1,5 milioni di tonnellate.

Si prevede un finanziamento a tasso zero fino al 100% dei costi ammissibili e della durata massima di 10 anni per la realizzazione di impianti di produzione di FER, anche accoppiati a sistemi di accumulo di energia, facilitando così la realizzazione di configurazioni di autoconsumo collettivo e di comunità di energia rinnovabile. In tutti i casi, ci sarà il vincolo di entrata in funzione dell'impianto non oltre il 2026.

Il beneficio non è cumulabile con gli incentivi di cui al D.M. FER 1 (decreto del Ministro dello sviluppo economico del 4 luglio 2019).

 

L’investimento, diretto per 1.600 milioni alle comunità di energia rinnovabile e per 600 milioni per l’autoconsumo, permetterà di ampliare la sperimentazione già avviata con l'articolo 42-bis del D.L. n. 162/2019 (cd. D.L. "Milleproroghe") e dal decreto del Ministero dello Sviluppo economico del 16 settembre 2020 e da varie regioni ad una dimensione molto più significativa.

Traguardo: T4 2025

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la concessione di prestiti per la realizzazione degli interventi a beneficio delle comunità energetiche

 

Obiettivo: T2 2026

Produzione di energia rinnovabile da parte di comunità energetiche e autoconsumatori di rinnovabili che agiscono congiuntamente.

Il sito del Governo dedicato al PNRR indica la misura da avviare.

Promozione impianti innovativi (incluso off-shore)

M2C2-I 1.3-1,2)

675

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero della transizione ecologica (MITE)

L’investimento mira a sostenere la realizzazione di impianti innovativi e “off-shore”, cioè installati a diverse miglia dalla costa, per produrre energia pulita grazie tecnologie sperimentali, come ad esempio i sistemi che sfruttano le correnti e il moto delle onde.

L’investimento consiste nella realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici galleggianti per almeno 100MW, comprensivi di sistemi di accumulo, e in altri 100MW di impianti che integrano diverse tecnologie, insieme alle infrastrutture necessarie per la connessione alla rete e per la possibile elettrificazione di aree e infrastrutture locali, come le banchine dei porti.

 

La realizzazione degli interventi consentirebbe di produrre circa 490 GWh anno con una riduzione di emissioni di gas climalteranti intorno alle 286.000 tonnellate di CO2.

Si utilizzeranno gli accordi per l'innovazione per le fasi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale; i contratti di sviluppo finalizzati a investimenti di alto valore strategico e innovativo e per un importo non inferiore a 20 milioni di euro; gli accordi di sviluppo. Strumenti già adottati e considerati ammissibili in sede UE.

Traguardo: T4 2023

(Il sito del Governo dedicato al PNRR indica la scadenza di settembre 2023).

Aggiudicazione del progetto per lo sviluppo di un'infrastruttura offshore di 200 MW.

 

Obiettivo: T2 2026

Sviluppo di infrastrutture offshore

Il sito del Governo dedicato al PNRR indica la misura da avviare.

Sviluppo biometano

M2C2- I 1.4-3,4,5

1.923,4

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero della transizione ecologica (MITE)

Il biometano è incoraggiato essendo considerato una fonte di energia rinnovabile, ottenuta da biomasse agricole (cioè colture dedicate, scarti agricoli e organici), o agroindustriali (cioè scarti della lavorazione della filiera alimentare). Se veicolato nella rete gas, il biometano può contribuire al raggiungimento dei target al 2030 con un risparmio complessivo di gas a effetto serra, rispetto al ciclo vita del metano fossile, tra l'80 e l'85 per cento.

Gli interventi mirano a:

§  supportare la realizzazione di nuovi impianti;

§  riconvertire e potenziare l’efficienza degli impianti biogas agricoli esistenti;

§  promuovere la diffusione di pratiche ecologiche nella fase di produzione del biogas.

Obiettivo: T4 2023

Produzione supplementare di biometano (almeno 600 milioni di metri cubi)

 

Obiettivo: T2 2026

Sostituzione di trattori agricoli con (300) nuovi trattori a biometano equipaggiati con strumenti per l’agricoltura di precisione.

Produzione supplementare di biometano (raggiungere 2,3 miliardi di metri cubi).

Il sito del Governo dedicato al PNRR indica la misura da avviare.

Rafforzamento smart grid

M2C2- I 2.1 -8,9,10,11

3.610

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero della transizione ecologica (MITE)

L'obiettivo è digitalizzare le infrastrutture di rete, per abilitare e accogliere l'aumento ad almeno 4.000 MW di produzione da fonti rinnovabili, convertire all'elettrificazione dei consumi almeno 1.500.000 utenti (es. mobilità elettrica, riscaldamento con pompe di calore) e aprire nuovi scenari in cui potranno avere un ruolo anche i prosumer, i consumatori-produttori di energia.

Gli interventi saranno attuati per circa il 40% nelle regioni del Sud Italia (Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia) e contribuiranno ad aumentare la coesione sociale ed economica del Paese.

Destinatari della misura: Operatori del sistema di distribuzione - DSO system operator). La misura, a regime, avrà un impatto su circa 1.875.000 utenti.

Traguardo: T4 2022

Aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per incrementare la capacità di rete

 

Obiettivo: T4 2024 Aumento di almeno 1.000 MW della capacità di rete per la distribuzione di energia rinnovabile.

 

Obiettivo: T2 2026 Aumento di almeno 4.000 MW della capacità di rete per la distribuzione di energia rinnovabile

 

Obiettivo: T2 2026 Elettrificazione dei consumi energetici di almeno 1,5 milioni di abitanti

Il sito del Governo dedicato al PNRR indica la misura da avviare.

Interventi su resilienza climatica delle reti elettriche

M2C2-I. 2.2 – 12,13

500

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero della transizione ecologica (MITE)

L'obiettivo è di potenziare la resilienza di 4.000 km della rete elettrica agli eventi atmosferici estremi e ridurre il rischio di interruzione prolungata della fornitura di elettricità, con un aumento della capacità per 6 GW.

Negli ultimi anni, infatti, le reti elettriche sono risultate fortemente esposte, soprattutto in alcune zone dell’Italia settentrionale e centrale, a eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici (vento molto forte, caduta di alberi, ghiaccio, ondate di calore, alluvioni, rischi idrogeologici). Le conseguenze sono state molto negative per le aree interne, dove risiede una popolazione mediamente più anziana.

L’articolazione dell'intervento avverrebbe per aree territoriali e per fattore di rischio delle reti. La valutazione dei progetti prevede il coinvolgimento di ARERA.

È esclusa la presenza di aiuti di Stato.

Traguardo: T4 2022

Aggiudicazione dei progetti per migliorare la resilienza delle reti del sistema elettrico al fine di ridurre la frequenza e la durata delle interruzioni della fornitura dovute a condizioni meteorologiche estreme.

 

Obiettivo: T2 2026 Miglioramento della resilienza di almeno 4 000 km di rete del sistema elettrico al fine di ridurre la frequenza e la durata delle interruzioni della fornitura dovute a condizioni meteorologiche estreme

Il sito del Governo dedicato al PNRR indica la misura da avviare.

Produzione di idrogeno in aree industriali dismesse (hydrogen valleys)

M2C2- I 3.1-48, 49

500

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero della transizione ecologica (MITE)

Promuovere la produzione locale e l'uso di idrogeno nell'industria e nel trasporto locale, con la creazione delle cosiddette hydrogen valleys, aree industriali con economia in parte basata su idrogeno.

La superficie totale delle aree industriali in Italia, nel 2011, era di circa 9.000 km2in gran parte in posizione strategica per contribuire a costruire una rete diffusa di produzione e distribuzione di idrogeno alle vicine PMI.

In una prima fase, il trasporto dell’idrogeno alle industrie locali avverrà su camion o su condotte esistenti in miscela con gas metano. Nella seconda fase, verranno realizzati impianti di produzione con una capacità media da 1,5 a 10 MW ciascuno.

Questa misura deve sostenere la produzione di idrogeno elettrolitico a partire da fonti di energia rinnovabile ai sensi della direttiva (UE) 2018/2001 o dall'energia elettrica di rete.

È applicabile l'art. 41 del GBER (Reg. n. 651/2014/UE) che esenta dall’obbligo di notifica preventiva gli aiuti agli investimenti per la promozione dell'energia da FER.

Traguardo: T2 2023

Aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per la produzione di idrogeno in aree industriali dismesse.

(Il sito del Governo dedicato al PNRR indica la scadenza di marzo 2023).

 

Obiettivo: T2 2026

Completamento di almeno 10 progetti di produzione di idrogeno in aree industriali dismesse con capacità media di almeno 1-5 MW ciascuno.

Il sito del Governo dedicato al PNRR indica la misura da avviare.

Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate

M2C2- I 3.2 – 50,51

2.000

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero della transizione ecologica (MITE)

Progressiva decarbonizzazione dei settori industriali “hard-to-abate.

I progetti saranno coordinati con altri progetti a livello europeo (IPCEI idrogeno) a cui l'Italia intende partecipare con altri Stati membri, con i quali si sono già tenute riunioni di coordinamento (Francia e Germania).

Questa misura deve sostenere la produzione di idrogeno elettrolitico a partire da fonti di energia rinnovabile ai sensi della direttiva (UE) 2018/2001 RED II o dall'energia elettrica di rete.

Per le industrie hard-to-abate (in particolare, raffinerie e siderurgia, ma anche vetro, ceramica cemento e carta) il progetto mira a promuovere la transizione dal metano all'idrogeno verde attraverso la pubblicazione di bandi di gara per la realizzazione di progetti di trasformazione sostenibili e innovativi del ciclo produttivo.

La produzione attuale di idrogeno nelle raffinerie è di circa 0,5 Mton H2 /anno (una penetrazione di ~1% sugli usi finali).

Per l'industria siderurgica, nella prima fase, verrebbe utilizzato il metano in cui miscelare gradualmente volumi di idrogeno a basso contenuto di carbonio e successivamente verde.

Traguardo: T2 2023

(Il sito del Governo dedicato al PNRR indica la scadenza di marzo 2023).

 

Firma dell'accordo con i titolari dei progetti selezionati per promuovere la transizione dal metano all'idrogeno verde. I progetti devono essere dedicati in parte al processo di ricerca, sviluppo e innovazione per un prototipo industriale che usi l'idrogeno e in parte alla realizzazione e al collaudo del prototipo.

 

Obiettivo: T2 2026

Introduzione dell'idrogeno in almeno uno stabilimento industriale dei settori hard-to-abate.

Il sito del Governo dedicato al PNRR indica la misura da avviare.

Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale

M2C2- I 3.3 -14,15

230

Prestiti

 

nuovi progetti:

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) in collaborazione con MITE

Il trasporto tramite autocarri a lungo raggio è uno dei segmenti più inquinanti nel settore dei trasporti, responsabile per circa il 5-10 per cento delle emissioni complessive di CO2.

Promuovere la creazione di circa 40 stazioni di rifornimento a idrogeno in aree di servizio autostradali, magazzini logistici e porti.

La priorità è alle aree strategiche per i trasporti stradali pesanti, sui percorsi tipici dei camion a lungo raggio.

L’intervento sarà coordinato con altri progetti a livello europeo, finalizzati a permettere la realizzazione di un corridoio dell’idrogeno.

Traguardo: T2 2023

(Il sito del Governo dedicato al PNRR indica la scadenza di marzo 2023).

 

Aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per lo sviluppo di almeno 40 stazioni di rifornimento a base di idrogeno

 

Obiettivo T2 2026

Sviluppo di almeno 40 stazioni di rifornimento a base di idrogeno per veicoli leggeri e pesanti

Il sito del Governo dedicato al PNRR indica la misura da avviare.

Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto ferroviario

M2C2- I 3.4 – 16,17

300

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) in collaborazione con MITE

In Italia circa un decimo delle reti ferroviarie è servito dai treni diesel, che spesso dovrebbero essere sostituiti, ma a volte l'elettrificazione non è tecnicamente fattibile o competitiva. L’intento della misura è realizzare almeno 10 stazioni di rifornimento a base di idrogeno per i treni lungo sei linee ferroviarie, caratterizzate da elevato traffico in termini di passeggeri.

La priorità verrà data alle aree in cui sono possibili sinergie con i distributori per camion a lungo raggio, per cui le stazioni saranno realizzate in prossimità di siti di produzione di idrogeno verde e/o di stazioni autostradali di rifornimento a idrogeno.

Il progetto deve includere un sostegno ad attività di ricerca e sviluppo dedicate all'idrogeno nel trasporto ferroviario, a partire da nuovi elettrolizzatori ad alta pressione (grado di maturità tecnologica 5-7) e sistemi di stoccaggio ad alta capacità con possibilità di utilizzo di idruri metallici o liquidi (grado di maturità tecnologica 3-5).

Traguardo T2 2023

(Il sito del Governo dedicato al PNRR indica la scadenza di marzo 2023)

Assegnazione di risorse, secondo le procedure e i criteri stabiliti, per realizzare 9 stazioni di rifornimento a base di idrogeno per i treni lungo 6 linee ferroviarie

 

Obiettivo T2 2026

Realizzazione di almeno 10 stazioni di rifornimento a base di idrogeno.

Il sito del Governo dedicato indica la misura da avviare

Ricerca e sviluppo sull’idrogeno

M2C2- I 3.5- 18, 19

160

Sovvenzioni

 

nuovi progetti

Ministero della transizione ecologica (MITE)

La sperimentazione e la realizzazione di prototipi per la fase di industrializzazione delle tecnologie legate all’idrogeno in tutte le fasi (produzione, stoccaggio e distribuzione) serve ad abbattere progressivamente i costi e ad aumentare la competitività.

L’intervento si propone lo sviluppo di quattro principali filoni di ricerca:

i) produzione di idrogeno verde e pulito;

ii) sviluppo di tecnologie per stoccaggio e trasporto idrogeno e per trasformazione in altri derivati e combustibili verdi;

iii) celle a combustibile per applicazioni stazionarie e di mobilità;

iv) sistemi intelligenti di gestione integrata per il miglioramento della resilienza delle attuali infrastrutture in caso di maggiore diffusione dell’idrogeno.

Gli aiuti alla R&S sono compatibili con il mercato interno ex art. 107, par. 3 TFUE e sono esenti dall'obbligo di notifica di articolo 108, par. 3, TFUE.

Traguardo: T2 2022

Aggiudicazione di contratti di ricerca e sviluppo volti a migliorare le conoscenze circa l'uso dell'idrogeno come vettore nelle fasi di produzione, stoccaggio e distribuzione.

 

Obiettivo: T2 2026

Realizzazione di almeno 4 progetti di ricerca e sviluppo e ottenimento di un certificato di collaudo o pubblicazione.

Il sito del Governo dedicato indica la misura da avviare.

Sviluppo infrastrutture di ricarica elettrica

M2C2-I 4.3 – 27, 28, 29-bis, 30, 30-bis

741,32

Sovvenzioni

 

 

nuovi progetti

Ministero della transizione ecologica (MITE)

In Italia, la mobilità basata su veicoli elettrici, specie all'interno dei centri urbani, è limitata, anche a causa della scarsa diffusione delle stazioni di ricarica. Per arrivare a un parco circolante di circa 6 milioni di veicoli nel 2030, si stima siano necessari 31.500 punti di ricarica rapida. L’intervento è finalizzato allo sviluppo di :

·       7.500 punti di ricarica rapida in autostrada

·       13.755 in centri urbani

·       100 stazioni di ricarica sperimentali con tecnologie per lo stoccaggio dell’energia.

All'investimento si accompagnano le riforme dei prezzi della ricarica elettrica e delle relative concessioni elencate nella componente di riforma del contesto imprenditoriale.

Quanto agli aiuti di Stato, si richiama l’applicabilità del Regolamento di esenzione dall’obbligo di notifica GBER (art. 36).

Traguardo: T2 2023

Aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per la costruzione di 2.500 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in autostrada e almeno 4.000 in zone urbane (tutti i comuni). Il progetto può includere anche stazioni di ricarica pilota con stoccaggio di energia.

 

Obiettivo: T2 2024

Entrata in funzione di almeno 2.500 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in autostrada da almeno 175 kW.

Entrata in funzione di almeno 4.000 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in zone urbane (tutti i comuni) da almeno 90 kW. Il progetto può includere anche stazioni di ricarica pilota con stoccaggio di energia.

 

Traguardo: T4 2024

Aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per la costruzione di 2.500 stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in autostrada e almeno 4.000 in zone urbane (tutti i comuni). Aggiudicazione degli appalti per costruire 5.000 stazioni di ricarica rapida lungo le autostrade e almeno 9.755 in zone urbane (tutti i comuni). Il progetto può includere anche stazioni di ricarica pilota con stoccaggio di energia.

 

Obiettivo: T4 2025

Entrata in funzione di almeno 7.500 stazioni di ricarica rapida lungo le autostrade da almeno 175kW e almeno 13.000 nelle aree urbane da almeno 90 kW.

Il sito del Governo dedicato indica la misura da avviare.

Rinnovabili e batterie

M2C2-I 5.1- 38, 39,40

1.000

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

Nei prossimi anni è prevista una rapida crescita degli accumuli elettrochimici, per cui si intende promuovere la realizzazione di una filiera nazionale (sia industriale che di ricerca e sviluppo)

 

L'investimento si pone l'obiettivo di sostenere lo sviluppo di una catena del valore delle rinnovabili e delle batterie mediante due progetti: il primo verte sulle competenze tecnologiche necessarie per mettere in funzione impianti manifatturieri in questi due settori, il secondo riguarda gli stabilimenti industriali per la produzione di pannelli flessibili.

 

La gestione della misura è affidata a Invitalia S.p.A., sotto la supervisione del Ministero dello Sviluppo economico.

 

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore di un decreto ministeriale che precisa l'ammontare delle risorse disponibili, i requisiti di accesso dei beneficiari, le condizioni di ammissibilità per programmi e progetti, le spese ammissibili e la forma e intensità dell'aiuto per lo sviluppo di pannelli fotovoltaici ad alta efficienza e batterie.

Il sito del Governo dedicato indica la misura da avviare.

Tecnologia PV

 

400

Prestiti

 

 

nuovi progetti

 

Per il fotovoltaico, l’obiettivo è quello di pannelli solari ad alta efficienza basati su un innovativo modello di cella (“TANGO”), (lo strumento sono i contratti di sviluppo). Si prevede poi la costruzione di un impianto industriale per la produzione di pannelli flessibiliMIDSUMMER” (nella zona industriale di Modugno, provincia di Bari) 

Obiettivo: T4 2025

Aumento della capacità di generazione di energia dei pannelli fotovoltaici prodotti dagli attuali 200 MW/anno ad almeno 2 GW/anno [gigafactory] grazie a pannelli fotovoltaici ad alta efficienza.

 

 

Industria eolica

 

100

Prestiti

 

 

nuovi progetti

 

Per l’industria eolica, saranno utilizzati i contratti di sviluppo. Secondo il PNIEC, l'energia eolica dovrebbe crescere di circa l'80%, dagli attuali 10GW installati a 18GW (1 GW offshore), compreso il repowering del parco eolico esistente e i nuovi impianti da sviluppare entro il 2030.

 

 

 

Settore Batterie

 

500

Prestiti

 

 

nuovi progetti

 

Per le industrie delle batterie, le agevolazioni sono a fondo perduto o finanziamento agevolato, concessi entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dalla pertinente legislazione. Le risorse saranno utilizzate per finanziare i due progetti IPCEI in cui l’Italia è coinvolta (Batteries 1 and Batteries 2 Projects).

Obiettivo T4 2024

potenziamento della filiera nazionale degli accumulatori così da raggiungere una capacità di 11 GW/ora.

 

Idrogeno

M2C2- I 5.2 – 52,53

450

Prestiti

 

 

nuovi progetti

Ministero della transizione ecologica (MITE)

L'idrogeno verde potrebbe coprire, entro il 2050, fino al 24% della domanda di energia e contribuire a ridurre di 560 milioni di tonnellate le emissioni di CO2, creando contemporaneamente 5,4 milioni di posti di lavoro. In Italia è prevista l'installazione di circa 5 GW di capacità di elettrolisi entro il 2030.

L’obiettivo perseguito è quello delineato nella Strategia nazionale per l’Idrogeno, la quale prevede l'installazione di circa 5 GW di capacità di elettrolisi entro il 2030. La maggior parte delle aziende attive in questo settore sono medie e piccole imprese.

Si intende dunque sostenere lo sviluppo del mercato e delle PMI ivi operanti.

Inoltre, si prevede lo sviluppo di ulteriori tecnologie necessarie per sostenere l’utilizzo finale dell'idrogeno (es. celle a combustibile per autocarri).

 

Traguardo: T2 2022:

Aggiudicazione dell'appalto per costruire uno stabilimento industriale per la produzione di elettrolizzatori

 

Obiettivo: T2 2026

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per il completamento di uno stabilimento industriale per la produzione di elettrolizzatori con capacità pari a 1 GW/anno.

Il sito del Governo dedicato indica la misura da avviare.

Bus elettrici (filiera industriale)

M2C2-I 5.3-41

300

Prestiti

 

di cui,

per nuovi progetti:

250

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

(MIMS) in collaborazione con MISE e in sinergia con MITE

Il rinnovo dell’inquinante parco autobus italiano richiede la disponibilità sul mercato di una quantità adeguata di veicoli e il necessario adeguamento della filiera produttiva.

L'investimento prevede quindi il finanziamento di circa 45 progetti, in linea con quanto previsto dal piano strategico nazionale per la mobilità sostenibile

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore di un decreto ministeriale che precisi l'ammontare delle risorse disponibili per rinnovare la filiera

Il sito del Governo dedicato al PNRR considera “in corso” l’adozione del decreto ministeriale previsto.

 

Supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica

M2C2-I5.4- 42,43

250

Prestiti

 

 

nuovi progetti

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

L’Italia è il nono Paese al mondo per qualità della ricerca nelle scienze ambientali, ma registra difficoltà nel trasferire i risultati della ricerca scientifica al mercato.

Nel nostro Paese, gli investimenti VC in start up italiane nel settore energetico rappresentano solo il 3% del totale, mentre gli investimenti in R&S rappresentano solo l'1,38% del PIL, rispetto alla media europea del 2,15%.

L'investimento mira a favorire lo sviluppo di start-up attive nell'ambito della transizione verde mediante l'istituzione di un fondo dedicato da 250 milioni di euro ("Green Transition Fund", GTF) con una strategia di investimento focalizzata ad esempio su rinnovabili, economia circolare, mobilità, efficienza energetica, gestione dei rifiuti e stoccaggio dell'energia.

Il GTF, con un periodo di investimento di cinque anni seguiti da cinque anni di gestione del portafoglio, investirebbe in fondi rilevanti di venture capital, start-up e programmi di incubazione/accelerazione, affiancando i principali gestori di venture capital e operatori del sistema.

Traguardo: T2 2022

Firma dell’accordo finanziario.

 

Obiettivo: T2 2026

Attivazione di almeno 250 milioni di investimenti privati nel settore delle tecnologie verdi.

Il sito del Governo dedicato indica la misura da avviare.

Green Ports

M3C2–I 1.1-8,9

270

Prestiti

 

nuovi progetti

Ministero della transizione ecologica (MITE)

La misura intende ridurre le emissioni di CO2 e il migliorare la qualità dell'aria nelle città portuali tramite interventi di efficienza energetica e di promozione dell’uso di energia rinnovabile nei porti. Il progetto è’ destinato a dare un contributo alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% entro il 2030.

Almeno 213 milioni devono essere destinati ad attività a sostegno dell'obiettivo climatico.

Obiettivo T4 2022

Aggiudicazione di opere alle nove autorità di sistema portuale.

 

Traguardo: T4 2025

Completamento delle opere da parte di tutte le autorità portuali.

È stato pubblicato l’Avviso pubblico di manifestazione di interesse per la formulazione di proposte progettuali nell’ambito della componente intermodalità e logistica integrata. Il bando è stato aperto il 25 agosto 2021, il termine per la presentazione delle proposte si è chiuso il 2 novembre 2021. Qui il testo completo del bando.

Il sito del Governo dedicato indica comunque la misura da avviare.

 

 

Riforma

Risorse

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti rinnovabili onshore e offshore, nuovo quadro giuridico per sostenere la produzione da fonti rinnovabili e proroga dei tempi e dell'ammissibilità degli attuali regimi di sostegno M2C2-R.1.1-6

-

Ministero della transizione ecologica (MITE)

La riforma è finalizzata a i) omogeneizzare le procedure autorizzative su tutto il territorio nazionale e semplificazione in continuità con quanto previsto dal Decreto Semplificazioni; ii) semplificare le procedure per la realizzazione di impianti di generazione di energia rinnovabile off-shore e completamento del meccanismo di sostegno FER anche per tecnologie non mature e l'estensione del periodo di svolgimento dell'asta (anche per tenere conto del rallentamento causato dal periodo di emergenza sanitaria), mantenendo i principi dell'accesso competitivo; iii) semplificare delle procedure di impatto ambientale;  iv) condividere a livello regionale di un piano di identificazione e sviluppo di aree adatte a fonti rinnovabili di potenza complessiva almeno pari a quello individuato dal PNIEC, per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili;  v) potenziare gli investimenti privati;  vi) incentivare lo sviluppo di meccanismi di accumulo di energia, con agevolazioni normative per gli investimenti nei sistemi di stoccaggio;  vii) incentivare gli investimenti pubblico-privati nel settore

Traguardo: T2 2024 Entrata in vigore di un quadro giuridico per la semplificazione delle procedure di autorizzazione a costruire strutture per le energie rinnovabili onshore e offshore. 

Il 6 agosto 2021 è stato trasmesso per l’espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari, l’Atto del Governo n. 292 recante lo Schema di decreto legislativo di recepimento Direttiva 2018/2001/UE (cd. RED II) sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili.  Il parere è stato espresso il 28 ottobre 2021.

L’articolo 23 detta norme sulle procedure autorizzative per impianti off-shore e per l’individuazione aree idonee.

Il decreto legislativo in via di adozione contiene anche una disciplina articolata degli strumenti incentivanti di sostegno e norme di coordinamento tra incentivi esistenti e nuove strumenti in via di introduzione.

Riforma 3 - Semplificazione amministrativa e riduzione degli ostacoli normativi alla diffusione dell'idrogeno M2C2 R.3-20

 

 

La riforma ha lo scopo di: • indicare norme tecniche di sicurezza su produzione, trasporto, stoccaggio e utilizzo dell'idrogeno; • semplificare la regolamentazione amministrativa per realizzare piccoli impianti di produzione di idrogeno verde; • regolamentare la partecipazione degli impianti di produzione di idrogeno ai servizi di rete; • indicare un sistema di garanzie di origine per l'idrogeno rinnovabile per indicare un prezzo ai consumatori; • dettare misure per consentire la realizzazione di stazioni di rifornimento di idrogeno lungo i principali snodi di strade, autostrade e porti.

Traguardo: T2 2023 Entrata in vigore delle misure legislative necessarie

Il 6 agosto 2021 è stato trasmesso per l’espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari, l’Atto del Governo n. 292 recante lo Schema di decreto legislativo di recepimento Direttiva 2018/2001/UE (cd. RED II) sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili.  Il parere è stato espresso il 28 ottobre 2021.

L'articolo 38 introduce una semplificazione e schematizzazione delle procedure autorizzative per la  costruzione e l'esercizio di elettrolizzatori, utilizzati nella produzione di energia da idrogeno.

Riforma 4 - Misure volte a promuovere la competitività dell'idrogeno  M2C2 R. 4-21

 

 

La riforma ha lo scopo di stabilire: • incentivi fiscali per sostenere la produzione di idrogeno verde, con impatto ambientale neutro, e una revisione della tassazione dei prodotti energetici; • misure per la diffusione del consumo di idrogeno verde nel settore dei trasporti.

Traguardo: T2 2022 Entrata in vigore di incentivi fiscali

Il 6 agosto 2021 è stato trasmesso per l’espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari, l’Atto del Governo n. 292 recante lo Schema di decreto legislativo di recepimento Direttiva 2018/2001/UE (cd. RED II) sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili.  Il parere è stato espresso il 28 ottobre 2021.

L’articolo 11 prevede l’adozione di un decreto del Ministro che dovrà disciplinare, tra gli altri aspetti, la possibilità di estensione dell'incentivo tariffario previsto per il biogas anche alla produzione di carburanti gassosi da fonti rinnovabili di origine non biologica, quali l'idrogeno prodotto da fonti rinnovabili.

Riforma 7 - Nuova normativa per la promozione della produzione e del consumo di gas rinnovabile M2C2 R.1.2-7

 

 

La riforma tende a disciplinare e promuovere la produzione e l’utilizzo del biometano in diversi settori, con specifico riguardo alla riconversione degli impianti esistenti nel settore agricolo.

Traguardo: T4 2021 Entrata in vigore di un decreto legislativo teso a promuovere l'utilizzo del gas rinnovabile per l'utilizzo del biometano nei settori dei trasporti, industriale e residenziale e di un decreto attuativo che definisca le condizioni e criteri relativi al suo utilizzo e al nuovo sistema di incentivi.

Il 6 agosto 2021 è stato trasmesso per l’espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari, l’Atto del Governo n. 292 recante lo Schema di decreto legislativo di recepimento Direttiva 2018/2001/UE (cd. RED II) sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili.  Il parere è stato espresso il 28 ottobre 2021. L'articolo 11 disciplina le modalità di incentivazione del biometano prodotto ovvero immesso nella rete del gas naturale o usato per i trasporti.

Con decreto del Ministro della transazione ecologica. da emanarsi entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo saranno disciplinati gli incentivi per il biometano

Gli articoli 13 e 14 prevedono forme di raccordo tra l’attuazione della direttiva RED II e l’attuazione del PNRR.

L'articolo 24 riguarda il procedimento autorizzativo e delle opere infrastrutturali funzionali alla produzione del biometano.

L’articolo 42 detta invece alcuni criteri di sostenibilità e di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per i biocarburanti, i bioliquidi e i combustibili da biomassa.


1.10 Agricoltura

 


Le risorse destinate direttamente all’agricoltura (e alla pesca) fanno riferimento principalmente alla Missione 2, e specificamente, nell’ambito della Componente 1 – Economia circolare e agricoltura sostenibile (per la quale sono previsti complessivamente 5,27 miliardi di euro) sono relative all’ambito di intervento 2 “Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile”, alla quale sono destinati 2,8 miliardi di euro.

All’interno della medesima Componente 1 della Missione 2, di interesse per il settore agricolo sono anche le risorse destinate alle cosiddette Green Communities, pari a 135 milioni di euro, presenti nell’ambito di intervento 3 – Sviluppare progetti integrati.

Sempre nell’ambito della Missione 2, sono inoltre previste risorse nell’ambito della Componente 2 - Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile, nell’ambito di intervento 1 “Incrementare la quota di energia prodotta da fonti di energia rinnovabile”, in relazione allo sviluppo dell’agro-voltaico, per circa 1,1 miliardi di euro e allo sviluppo del biometano, per 1,923 miliardi di euro.

Infine, nella medesima Missione 2, risultano d’interesse per il mondo rurale anche le risorse presenti all’interno della Componente 4 – Tutela del territorio e della risorsa idrica, nell’ambito di intervento 4 “Garantire la gestione sostenibile delle risorse idriche lungo l’intero ciclo e il miglioramento della qualità ambientale delle acque interne e marittime”, destinate all’Investimento 4.2 (Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti), con 900 milioni di euro e all’Investimento 4.3 (Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche), con 880 milioni di euro.

Ulteriori risorse che incidono sul settore agricolo sono presenti nella Missione 1, in relazione alla Componente 3 – Turismo e cultura 4.0, nell’ambito dell’intervento 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio religioso e rurale”, in relazione alla valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale, per la quale sono previsti 600 milioni di euro.

 

Sono presenti altresì stanziamenti nella Missione 5, con riferimento alla Componente 2 – Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore, nell’ambito di intervento 2 “Rigenerazione urbana e housing sociale”, relativamente all’Investimento 2.2.a (Piani Urbani Integrati – Superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura), con risorse per 200 milioni di euro.

 

I soggetti destinatari (beneficiari) delle risorse per la tutela a valorizzazione del paesaggio rurale (M1-C3-II.2.2) – per 600 milioni di euro - sono soggetti privati che hanno la proprietà o l’uso dei beni alla data del 31 dicembre 2020. Indirettamente, ne beneficiano la popolazione residente, turisti, operatori nei campi del turismo, della cultura, dell’artigianato e dell’agricoltura.

 

La popolazione destinataria dell’investimento “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo” (M2-C1-II.2.1), per 800 milioni di euro, è composta da aziende singole e associate, organizzazioni di produttori, cooperative e consorzi, operatori di trasporto, autorità portuali, amministrazioni pubbliche, autorità locali.

 

I beneficiari della componente “Parco Agrisolare” (M2-C1-II.2.2), per 1,5 miliardi di euro, sono aziende e società del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale.

 

I soggetti destinatari dell’investimento “Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare” (M2-C1-II.2.3), per 500 milioni di euro, sono fattorie, aziende, organizzazioni di produttori e consorzi.

 

Destinatari dell’investimento Green communities (M2-C1-III.3.2), per 135 milioni di euro, sono associazioni di comuni e/o comunità montane.

 

Il target dell’investimento Sviluppo agro-voltaico (M2-C2-I.1.1), per circa 1,1 miliardi di euro, sono le aziende ed enti (cooperative, consorzi, ecc.) che intendono realizzare impianti agrovoltaici a carattere sperimentale, anche in   collaborazione con associazioni, enti pubblici, enti di ricerca.

 

Per quanto concerne i destinatari dell’investimento “Sviluppo biometano” (M2-C2-I.1.4), per 1,92 miliardi di euro, essi sono Comuni, DSO (Distribution System Operators), produttori di energia a biogas, agricoltori e diversi settori industriali. In particolare, il progetto sarà incentrato sui settori dei trasporti e dell'agricoltura e valorizzerà i settori industriale e agricolo (come quello zootecnico e lattiero-caseario).

 

Per ciò che concerne il target dell’investimento “Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti” (M2-C4-IV.4.2), per 900 milioni di euro, essi sono gli utenti del servizio idrico integrato.

 

In relazione ai destinatari del progetto “Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche” (M2-C4-IV.4.3), per 880 milioni di euro, questi sono individuati nel settore della produzione agricola e negli ecosistemi connessi all’acqua.

 

Con riferimento, infine, al target dell’investimento “Piani Urbani Integrati – Superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura” (M5-C2-II.2.2.a), per 200 milioni di euro, i diretti beneficiari sono le municipalità, mentre beneficiari indiretti sono i cittadini che vivono nelle municipalità beneficiarie dei sussidi.

 

Il quadro finanziario del PNRR, con la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari degli interventi e l’individuazione di traguardi ed obiettivi, è stato definito con il D.M. Economia e finanze del 6 agosto 2021.

 

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l’attuazione degli interventi - sopra richiamati - appartenenti alla Missione 1, Componente 3 (Turismo e cultura 4.0); alla Missione 2, Componenti 1 (Economia circolare e agricoltura sostenibile), 2 (Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile) e 4 (Tutela del territorio e della risorsa idrica) e alla Missione 5, Componente 2 (Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore).


 

(milioni di euro)

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M1C3

2.2 Tutela e valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale (M1-C3-II.2.2-13, 17)

600
(prestiti)

Ministero della cultura

T2 2022 (T)

T4 2025 (O)

M2C1

2.1 Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo (M2-C1-II.2.1-3, 10)

800
(sovvenzioni)

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

T4 2022 (T)

T2 2026 (O)

M2C1

2.2 Parco agrisolare (M2-C1-II.2.2-4, 5, 6, 9)

1.500
(sovvenzioni)

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

T4 2022 (O)

T4 2023 (O)

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

M2C1

2.3 Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare (M2-C1-II.2.3-7, 8)

500
(sovvenzioni)

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

M2C1

3.2 Green communities (M2-C1-III.3.2-20, 21)

135
(prestiti)


PCM – Ministro per gli affari regionali e le autonomie

T3 2022 (T)

T2 2026 (O)

M2C2

1.1 Sviluppo agro-voltaico (M2-C2-I.1.1-44, 45)

1.099

(di cui, sovvenzioni 763 e prestiti 336)

 

Ministero della transizione ecologica

T4 2024 (T)

T2 2026 (O)

M2C2

1.4 Sviluppo biometano (M2-C2-I.1.4-3, 4, 5)

1.923

(prestiti)

Ministero della transizione ecologica

T2 2026 (O)

T4 2023 (O)

T2 2026 (O)

M2C4

4.2 Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti (M2-C4-IV.4.2-30, 31, 32)

900

(prestiti)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (in collaborazione con l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente -ARERA)

T3 2023 (T)

T4 2024 (O)

T1 2026 (O)

M2C4

4.3 Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche (M2-C4-IV.4.3-33, 34, 34-bis, 35, 35-bis)

880

(prestiti)

 

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

T4 2023 (T)

T4 2024 (O)

T1 2026 (O)

T1 2024 (O)

T1 2026 (O)

M5C2

2.2 a) Piani Urbani Integrati – Superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura (M5-C2-II.2.2.a-15, 16)

200

(prestiti)

Ministero dell’interno

T1 2022 (T)

T1 2025 (O)

M2C2

Riforma 1 Semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti rinnovabili onshore e offshore, nuovo quadro giuridico per sostenere la produzione da fonti rinnovabili e proroga dei tempi e dell'ammissibilità degli attuali regimi di sostegno (M2-C2-R.1.1-6)

 

Ministero della transizione ecologica

T1 2024 (T)

M2C2

Riforma 1.2 Nuova normativa per la promozione della produzione e del consumo di gas rinnovabile (M2-C2-R.1.2-7)

 

Ministero della transizione ecologica

T4 2021 (T)

 

M5C1

Riforma 2 Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso (M5-C1-R.1.2-8, 9, 10, 11)

 

Ministero del lavoro e delle politiche sociali

T4 2022 (T)

T1 2024 (T)

T2 2025 (O)

T1 2026 (O)

 


A favore di interventi che rientrano nell’ambito delle finalità della Missione 2, in particolare della Componente 1, sono inoltre stanziati ulteriori 1,2 miliardi di euro dal Fondo complementare al PNRR (istituito dal D.L. n. 59 del 2021).

 

Si ricorda, infatti, che l’art. 1, comma 2, lettera h) del suddetto decreto-legge n. 59 del 2021 (legge n. 101 del 2021) ha determinato le risorse del Piano nazionale per gli investimenti complementari di competenza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, da destinarsi, negli anni dal 2021 al 2026, per complessivi 1.203,3 milioni di euro: tali risorse sono finalizzate al finanziamento dei “Contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura, della silvicoltura, della floricoltura e del vivaismo”. È stato inoltre precisato che il 25 per cento delle predette somme è destinato esclusivamente alle produzioni biologiche italiane ottenute conformemente alla normativa europea e a quella nazionale di settore.

La suddetta lettera h), reca, nello specifico, lo stanziamento di risorse, sopra richiamato, da iscriversi nei pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (cap. 7373), da ripartirsi secondo il seguente programma:

-   200 milioni di euro per l’anno 2021;

-   300,83 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023;

-   258,81 milioni di euro per l’anno 2024;

-   122,5 milioni di euro per l’anno 2025;

-   20,33 milioni di euro per l’anno 2026.

Il medesimo decreto-legge n. 59/2021, all’art. 2, comma 1-bis, lettera h) ha destinato 15 milioni di euro, per l'anno 2021, per investimenti per il passaggio a metodi di allevamento a stabulazione libera, estensivi, pascolivi, come l'allevamento all'aperto, l'allevamento con nutrizione ad erba (grass fed) e quello biologico e per la transizione a sistemi senza gabbie.

 

In sede di attuazione del PNRR, è stato emanato il decreto ministeriale 30 settembre 2021, n. 490962, recante "Decreto di approvazione degli elenchi dei progetti ammissibili e non ammissibili a finanziamento con fondi afferenti al PNRR. Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 2 Componente 4 (M2C4) – Investimento 4.3 – Investimenti nella resilienza dell'agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche" (si veda il relativo comunicato stampa). I criteri di selezione dei relativi progetti erano stati definiti con il decreto ministeriale 30 giugno 2021, n. 299915. E’ stato successivamente emanato, in relazione al predetto investimento, il decreto ministeriale 16 novembre 2021, n. 598832, recante “Decreto di approvazione del piano di attuazione per l’avvio delle modalità della verifica dei progetti candidati al finanziamento”.

 

Si ricorda, poi, che è stato emanato il decreto-legge n. 152 del 2021, recante "Disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose". Anche questo provvedimento contiene alcune disposizioni di interesse diretto per il settore agricolo.

 

L'art. 10 del suddetto provvedimento prevede che, per l'attuazione delle misure di competenza del MIPAAF, sia istituito nello stato di previsione della spesa del medesimo Ministero il «Fondo per l'attuazione degli interventi del PNRR di competenza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, della pesca e dell'ippica, previsti dall'articolo 9 del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito con modificazioni nella legge 29 luglio 2021, n. 108». Agli oneri di cui sopra, pari a euro 1,5 milioni per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente di pertinenza del MIPAAF, iscritto, ai fini del bilancio triennale 2021-2023, per l'anno 2021.

 

Si ricorda che, ai sensi del suddetto art. 9, comma 1, del dl 77/2021, alla realizzazione operativa degli interventi previsti dal PNRR provvedono le Amministrazioni centrali, le Regioni, le Province autonome di Trento e di Bolzano e gli enti locali, sulla base delle specifiche competenze istituzionali, ovvero della diversa titolarità degli interventi definita nel PNRR, attraverso le proprie strutture, ovvero avvalendosi di soggetti attuatori esterni individuati nel PNRR, ovvero con le modalità previste dalla normativa nazionale ed europea vigente.

 

L'art. 16, comma 1, inoltre, novella l'articolo 154, comma 3 del codice dell'ambiente (di cui al decreto legislativo n. 152 del 2006), in materia di tariffa del servizio idrico integrato, prevedendo che, nella determinazione dei canoni si, tenga conto - oltre ai costi già previsti - anche dei costi dell'inquinamento, conformemente al principio "chi inquina paga"; si introduce poi il nuovo comma 3-bis all'art. 154, al fine di prevedere che, con decreto, siano definiti i criteri per incentivare l'uso sostenibile dell'acqua in agricoltura, e per sostenere l'uso del sistema comune di gestione delle risorse idriche (SIGRIAN) per usi irrigui collettivi e di autoapprovvigionamento.

 

L'art. 45 del medesimo d.l. 152/2021, infine, sostituisce il comma 16 dell'articolo 01 del decreto-legge n. 2 del 2006, prevedendosi che, in sede di pagamento degli aiuti comunitari e nazionali, gli organismi pagatori siano autorizzati a compensare tali aiuti, ad eccezione di quelli derivanti da diritti posti precedentemente in pegno ai sensi dell'articolo 18 del decreto legislativo n. 102 del 2004, con i contributi previdenziali dovuti dall'impresa agricola beneficiaria, già scaduti alla data del pagamento degli aiuti medesimi, compresi gli interessi di legge a qualsiasi titolo maturati e le somme dovute a titolo di sanzione. A tale fine, l'istituto previdenziale comunica in via informatica i dati relativi ai contributi previdenziali scaduti contestualmente all'Agenzia per le erogazioni in agricoltura, a tutti gli organismi pagatori e ai diretti interessati, anche tramite i Centri autorizzati di assistenza agricola (CAA). In caso di contestazioni, la legittimazione processuale passiva compete all'istituto previdenziale.

 

Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono.


 

Investimento

 

Risorse

Amministrazione

Titolare

Intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Tutela e valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale

(M1-C3-II.2.2-13, 17)

600

Prestiti

 

Nuovi progetti: 600

 




Ministero della cultura

L’investimento è destinato a dare impulso a un processo di valorizzazione di edifici storici rurali (di privati o di enti del terzo settore) e di tutela del paesaggio.

Molti edifici rurali e strutture agricole hanno subito un progressivo processo di abbandono, degrado e alterazioni che ne ha compromesso le caratteristiche distintive, nonché il rapporto con gli spazi circostanti.  Attraverso il recupero del patrimonio edilizio rurale l'intervento deve migliorare   la   qualità   paesaggistica   del   territorio   nazionale, restituendo alla   collettività   un patrimonio edilizio sottoutilizzato e non accessibile al pubblico.

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore del decreto del Ministero della cultura per l'assegnazione delle risorse per la tutela e valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale.

Obiettivo: T4 2025

Realizzazione di 3000 interventi di tutela e valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale. L'obiettivo indica il numero complessivo di beni oggetto di interventi ultimati (con certificazione della regolare esecuzione dei lavori).

Per centrare l'obiettivo sarà necessario anche l'avvio di altri 900 lavori di tutela e valorizzazione  dell'architettura  e del paesaggio rurale (con certificazione dell'inizio  dei lavori).

 

Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo

(M2-C1-II.2.1-3, 10)

800

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 800

 

 

Il Fondo complementare al PNRR stanzia – dal 2021 al 2026 - complessivamente, 1.203,3 milioni di euro, da iscrivere nello stato di previsione del MIPAAF (cap. 7373), finalizzati al finanziamento dei “Contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura, della silvicoltura, della floricoltura e del vivaismo”. Il 25 per cento delle predette somme è destinato esclusivamente alle produzioni biologiche italiane. Sono stati inoltre destinati 15 milioni di euro, per l'anno 2021, per investimenti per il passaggio a metodi di allevamento a stabulazione libera, estensivi, pascolivi, come l'allevamento all'aperto, l'allevamento con nutrizione ad erba (grass fed) e quello biologico e per la transizione a sistemi senza gabbie.

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

La presente misura prevede il sostegno agli investimenti materiali e immateriali (quali locali di stoccaggio delle materie prime agricole, trasformazione e conservazione delle materie prime, digitalizzazione della logistica e interventi infrastrutturali sui mercati alimentari), agli investimenti nel trasporto alimentare e nella logistica per ridurre i costi ambientali ed economici e all'innovazione dei processi di produzione, dell'agricoltura di precisione e della tracciabilità (ad esempio attraverso la blockchain). I criteri di selezione devono essere coerenti con la valutazione delle necessità effettuata dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nell'ambito del piano strategico della politica agricola comune. Obiettivo della misura è incoraggiare la riduzione delle emissioni dovute al trasporto e alla logistica nel settore agroalimentare mediante l'utilizzo di sistemi di trasporto e veicoli elettrici e promuovendo la digitalizzazione del settore e l'utilizzo delle energie rinnovabili.

Traguardo: T4 2022

Pubblicazione della graduatoria finale nell'ambito del regime di incentivi alla logistica, sul sito del Ministero o su qualsiasi altro canale di supporto.

Obiettivo: T2 2026

Realizzare almeno 48 interventi per migliorare la logistica nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo.

Si segnala che è stato emanato, dal MIPAAF, il 28 ottobre 2021, un

Avviso di consultazione tecnica - Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricultura e vivaismo”.

Parco Agrisolare (M2-C1-II.2.2-4, 5, 6, 9)

1.500

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 1.500

 

 

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Questa misura prevede il sostegno agli investimenti nelle strutture produttive del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale, al fine di rimuovere e smaltire i tetti esistenti e costruire nuovi tetti isolati, creare sistemi automatizzati di ventilazione e/o di raffreddamento e installare pannelli solari e sistemi di gestione intelligente dei flussi e degli accumulatori.

Obiettivo: T4 2022

Assegnazione delle risorse ai beneficiari in percentuale delle risorse finanziarie totali assegnate all'investimento. Nello specifico, entro il suddetto termine è prevista l’identificazione dei progetti beneficiari con un valore totale pari almeno al 30% delle risorse finanziarie assegnate all'investimento.

Obiettivo: T4 2023

Devono essere individuati i progetti beneficiari con un valore totale pari almeno al 50% delle risorse finanziarie assegnate all'investimento.

Obiettivo: T4 2024

Identificazione dei progetti beneficiari con un valore totale pari al 100% delle risorse finanziarie assegnate all'investimento.

Obiettivo: T2 2026

Generazione di energia da installazioni fotovoltaiche, in modo che si realizzino almeno 375 000 kW di capacità di generazione di energia solare installata. Entro il medesimo termine si prevede di raggiungere l’obiettivo di installare almeno 4,3 milioni di metri quadrati di pannelli fotovoltaici.

 

Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare (M2-C1-II.2.3-7, 8)

500

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 500

 

 

 

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il progetto mira a sostenere, attraverso contributi in conto capitale, l’ammodernamento dei macchinari agricoli che permettano l’introduzione di tecniche di agricoltura di precisione (es. riduzione di utilizzo di pesticidi del 25-40 per cento a seconda dei casi applicativi) e l’utilizzo di tecnologie di agricoltura 4.0, nonché l’ammodernamento del parco automezzi al fine di ridurre le emissioni (-95 per cento passando da Euro 1, circa 80 per cento del parco attuale, a Euro 5. Inoltre, in ottica di economia circolare, l’investimento include l'ammodernamento della lavorazione, stoccaggio e confezionamento di prodotti alimentari, con l'obiettivo di migliorare la sostenibilità del processo produttivo, ridurre/eliminare la generazione di rifiuti, favorire il riutilizzo a fini energetici. Tali obiettivi sono particolarmente rilevanti nel processo di trasformazione dell’olio d’oliva, settore strategico per l’industria agroalimentare italiana, che negli ultimi anni ha dovuto affrontare un calo significativo.

Questa misura prevede il sostegno agli investimenti in beni materiali e immateriali volti:

-    all'innovazione e meccanizzazione del settore agricolo, in particolare delle macchine fuoristrada;

- all'innovazione nei processi di trasformazione, stoccaggio e confezionamento dell'olio extravergine di oliva.

 Rileva, inoltre, che le macchine fuoristrada devono essere a zero emissioni o funzionare esclusivamente a biometano conforme ai criteri di cui alla direttiva (UE) 2018/2001 (direttiva RED II). I produttori di biocarburanti e biometano gassosi e di biocarburanti devono fornire certificati (prove di sostenibilità) rilasciati da valutatori indipendenti. Gli operatori devono acquistare certificati di garanzia di origine commisurati all'uso previsto.

Obiettivo: T4 2024

Almeno 10.000 imprese devono ricevere un sostegno per investimenti realizzati a favore dell'innovazione nell'economia circolare e nella bioeconomia. Gli investimenti sovvenzionati sono:

- la sostituzione dei veicoli fuoristrada più inquinanti:

-    l'introduzione dell'agricoltura di precisione;

-    la sostituzione degli impianti più obsoleti dei frantoi.

Obiettivo: T2 2026

Almeno 15.000 imprese, complessivamente, devono ricevere un sostegno per investimenti realizzati a favore dell'innovazione nell'economia circolare e nella bioeconomia, della medesima tipologia di investimenti sovvenzionati di cui sopra.

 

 

 

Green communities (M2-C1-III.3.2-20, 21)

135

Prestiti

 

Nuovi progetti: 135

 

 

PCM – Ministro per gli affari regionali e le autonomie

Il Progetto intende sostenere lo sviluppo sostenibile e resiliente dei territori rurali e di montagna che intendano sfruttare in modo equilibrato le risorse principali di cui dispongono tra cui, in primo luogo, acqua, boschi e paesaggio, avviando un nuovo rapporto sussidiario e di scambio con le comunità urbane e metropolitane. Ciò verrà realizzato favorendo la nascita e la crescita di comunità locali, anche tra loro coordinate e/o associate (le Green communities), attraverso il supporto all’elaborazione, il finanziamento e la realizzazione di piani di sviluppo sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale.

In particolare, l’ambito di tali piani includerà in modo integrato (per 30 Green Communities complessivamente): a) la gestione integrata e certificata del patrimonio agro-forestale; b) la gestione integrata e certificata delle risorse idriche; c) la produzione di energia da fonti rinnovabili locali, quali i microimpianti idroelettrici, le biomasse, il biogas, l’eolico, la cogenerazione e il biometano; d) lo sviluppo di un turismo sostenibile; e) la costruzione e gestione sostenibile del patrimonio edilizio e delle infrastrutture di una montagna moderna; f) l’efficienza energetica e l’integrazione intelligente degli impianti e delle reti; g) lo sviluppo sostenibile delle attività produttive (zero waste production); h) l’integrazione dei servizi di mobilità; i) lo sviluppo di un modello di azienda agricola sostenibile.

Traguardo: T3 2022

L’aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la selezione delle Green communities e la notifica dell’aggiudicazione degli stessi.

Obiettivo: T2 2026

Completamento di almeno il 90% degli interventi previsti nei piani presentati dalle Green communities (ai sensi dell'articolo 72 della legge 221/2015).

 

Sviluppo agro-voltaico (M2-C2-I.1.1-44, 45)

1.099

(di cui, sovvenzioni 763 e prestiti 336)

 

Nuovi progetti: 1.099

 

 

Ministero della transizione ecologica

Questo investimento consiste in sovvenzioni e prestiti a sostegno degli investimenti nella costruzione di sistemi agro-voltaici e nell'installazione di strumenti di misurazione per monitorare l'attività agricola sottostante, al fine di valutare il microclima, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo, la resilienza ai cambiamenti climatici e la produttività agricola per i diversi tipi di colture.

Traguardo: T4 2024

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per l'installazione di pannelli solari fotovoltaici in sistemi agro-voltaici e nella notifica dell’aggiudicazione degli stessi.

L'entrata in funzione degli impianti è registrata nel sistema nazionale GAUDÌ (anagrafe degli impianti), che dà prova conclusiva del conseguimento degli obiettivi.

Obiettivo: T2 2026

Installazione di pannelli solari fotovoltaici in sistemi agro-voltaici di capacità pari a 1.040 MW per una produzione indicativa di almeno 1.300 GWh/anno.

 

Sviluppo biometano (M2-C2-I.1.4-3, 4, 5)

1.923

Prestiti

 

Nuovi progetti: 1.923

 

 

Ministero della transizione ecologica

L'investimento si propone di:

-    sostenere la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano;

-    riconvertire e migliorare l'efficienza degli impianti di biogas agricoli esistenti verso la produzione di biometano per i trasporti, il settore industriale e il riscaldamento. Il biometano deve essere conforme ai criteri stabiliti dalla direttiva (UE) 2018/2001 sulle energie rinnovabili (direttiva RED II) affinché la misura possa rispettare il principio "non arrecare un danno significativo" e i pertinenti requisiti di cui all'allegato VI, nota 8, del regolamento (UE) 2021/241;

-    sostituire veicoli meccanici obsoleti e a bassa efficienza con veicoli alimentati esclusivamente a biometano conforme ai criteri stabiliti dalla direttiva RED II. I produttori di biocarburanti e biometano gassosi e di biocarburanti devono fornire certificati (prove di sostenibilità) rilasciati da valutatori indipendenti, come disposto dalla direttiva RED II. Gli operatori devono acquistare certificati di garanzia di origine commisurati all'uso previsto;

-    promuovere la diffusione di pratiche ecologiche nella fase di produzione del biogas (siti di lavorazione minima del suolo, sistemi innovativi a basse emissioni per la distribuzione del digestato).

Obiettivo: T2 2026

Sostituzione di almeno 300 trattori agricoli con trattori meccanici alimentati esclusivamente a biometano e dotati di attrezzi agricoli di precisione.

 

 

Obiettivo: T4 2023

Sviluppo della produzione di biometano da impianti nuovi e riconvertiti fino ad almeno 0,6 miliardi di metri cubi.

Obiettivo: T2 2026

Sviluppo della produzione di biometano da impianti nuovi e riconvertiti fino ad almeno 2,3 miliardi di metri cubi.

 

Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti (M2-C4-IV.4.2-30, 31, 32)

900

Prestiti

 

Nuovi progetti: 900

 

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (in collaborazione con l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente -ARERA)

La situazione italiana è caratterizzata da una gestione frammentata e inefficiente delle risorse idriche, e da scarsa efficacia e capacità industriale dei soggetti attuatori nel settore idrico soprattutto nel Mezzogiorno. Questo quadro determina un elevato livello di dispersione delle risorse idriche: nella distribuzione per usi civili, la dispersione media è del 41 per cento (51 per cento al Sud). La ripresa degli investimenti nel settore idrico appare ancora insufficiente rispetto alle attuali esigenze di ammodernamento e sviluppo delle infrastrutture idriche italiane (il 35 per cento delle condutture ha un'età compresa tra 31 e 50 anni). Il progetto è rivolto prioritariamente a una riduzione delle perdite nelle reti per l'acqua potabile (-15 per cento target su 15k di reti idriche), anche attraverso la digitalizzazione delle reti, da trasformare in una "rete intelligente", per favorire una gestione ottimale delle risorse idriche, ridurre gli sprechi e limitare le inefficienze. Per raggiungere questi obiettivi, è fonda mentale poter disporre di sistemi di controllo avanzati che consentano il monitoraggio non solo dei nodi principali, ma anche dei punti sensibili della rete, attraverso la misura e l'acquisizione di portate, pressioni di esercizio e parametri di qualità dell'acqua.

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali effettuerà la ricognizione degli interventi finanziabili nell’ambito del PNRR utilizzando la Banca Dati Nazionale degli investimenti per l'Irrigazione e l'Ambiente (DANIA), che consentirà di selezionare i vari interventi in base a criteri oggettivi, quali l’entità del risparmio idrico assicurato, l’impegno all’installazione dei contatori per la misurazione dei volumi utilizzati, la rilevanza strategica di ciascun investimento rispetto alle indicazioni programmatorie delle Autorità locali, il livello di esecutività di ciascun intervento. In tale contesto, presupposto per il finanziamento sarà il rispetto da parte dei soggetti beneficiari degli impegni previsti dalle Linee guida nazionali sulla quantificazione dei volumi irrigui da parte delle Regioni (Decreto Mipaaf 31 luglio 2015), relative alle modalità di quantificazione e misura dei volumi irrigui, nonché l'utilizzo del Webgis SIGRIAN (Sistema Informativo Nazionale per la Gestione delle Risorse Idriche in Agricoltura), che rappresenta la banca dati nazionale di riferimento per il monitoraggio dei volumi irrigui, a cui accedono tutte le Amministrazioni che hanno competenza nella programmazione e gestione dell’acqua per l’agricoltura.

Il rispetto di tali obblighi, che rappresentano un prerequisito per l'accesso ai finanziamenti pubblici nel settore delle infrastrutture irrigue, è verificato dalle Regioni e Province autonome proprio tramite il SIGRIAN e quindi registrato in DANIA in un campo dedicato (“Compliance by SIGRIAN”).

Traguardo: T3 2023

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti, per interventi finalizzati all'ammodernamento e all'efficienza delle reti di distribuzione idrica.

Gli appalti devono riguardare:

-        interventi volti a ridurre le perdite nelle reti per l'acqua potabile;

-        incremento della resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici;

-        rafforzamento della digitalizzazione delle reti per una gestione ottimale delle risorse idriche, ridurre gli sprechi e limitare le inefficienze.

Obiettivo: T4 2024

Interventi nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti, con la costruzione di 9.000 chilometri di rete idrica a livello distrettuale.

Obiettivo: T1 2026

Costruire almeno 25.000 chilometri di rete idrica a livello distrettuale.

 

Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche (M2-C4-IV.4.3-33, 34, 34-bis, 35, 35-bis)

880

Prestiti

 

Progetti in essere: 360

 

Nuovi progetti: 520

 

 

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

L'obiettivo di questa misura è aumentare l'efficienza dei sistemi irrigui attraverso lo sviluppo di infrastrutture innovative e digitalizzate per un settore agricolo più sostenibile e che si adatti meglio ai cambiamenti climatici. L'investimento   deve consistere principalmente nella conversione dei sistemi irrigui in sistemi più    efficienti; nell'adeguamento    delle    reti   di   distribuzione   al   fine   di   ridurre   le   perdite; nell'installazione   di   tecnologie   per   un   uso   efficiente   delle   risorse   idriche, quali contatori e sistemi   di   controllo   a   distanza.   Per   ogni   intervento   sulle   reti   di   distribuzione, nel quadro dell'investimento finanziato devono essere predisposti o installati contatori che consentano la misurazione   degli   usi   dell'acqua.   Devono   inoltre   essere  introdotti  sistemi   di   monitoraggio degli  impianti  di  trattamento  delle  acque  reflue  che  possano  offrire  opportunità  di  riutilizzo per   scopi   irrigui.   La   misura   non   prevede   direttamente   interventi   sul   riutilizzo   delle   acque depurate, ma mira a sostenere la  mappatura e  l'individuazione  degli  impianti  di  trattamento delle   acque   reflue   adatti   alla   produzione   di   acque   reflue   trattate   per   usi   agricoli   o   che

potrebbero diventarlo con investimenti  adeguati. Nell'individuare tali impianti  occorre tenere conto  delle   caratteristiche   degli   impianti   di  trattamento  delle  acque  reflue,  ma  anche  della vicinanza   alle   colture   irrigue   delle   acque   reflue   trattate   e   delle   caratteristiche   di   qualità

richieste. Ci si attende che questa misura non  arrecherà un  danno  significativo  agli  obiettivi  ambientali ai  sensi  dell'articolo  17  del  regolamento  (UE)  2020/852, tenendo  conto  della  descrizione  degli interventi  in  questione  e  delle  misure  di  mitigazione  stabilite  nel  piano  per  la  ripresa  e  la resilienza   in   conformità   agli  orientamenti  tecnici  sull'applicazione  del  principio  "non  arrecare un  danno  significa

tivo" (2021/C58/01).  In particolare, per ciascun sotto-investimento, prima, durante e  dopo l'inizio  dei  lavori  di  costruzione  deve  essere  garantita  la  piena  conformità  alle  disposizioni   del   diritto   dell'UE,   segnatamente   la   direttiva   quadro   sulle   acque.

-        Definizione dei criteri di selezione dei progetti entro T2 2021;

 

 

 

-        selezione dei progetti entro T3 2021;

 

 

 

 

-        finanziamento delle opere dei progetti selezionati entro T3 2022;

 

-        assegnazione dei lavori per il 100 per cento dei progetti finanziati entro T4 2023;

 

-        completamento del 100 per cento degli interventi finanziati T2 2026.

 

Traguardo: T4 2023

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici, per un totale di 880 milioni di euro, per gli interventi sulle reti e i sistemi irrigui e sul relativo sistema di digitalizzazione e monitoraggio.

Gli appalti devono:

- incoraggiare la misurazione e il monitoraggio degli usi sia sulle reti collettive (mediante l'installazione di contatori e sistemi di controllo da remoto) sia per l'autoapprovvigionamento (attraverso un sistema di monitoraggio delle licenze private) quale prerequisito per completare l'introduzione di una politica di tariffazione dell'acqua basata sui volumi idrici per un uso efficiente delle risorse idriche in agricoltura;

- ridurre il prelievo illecito di acqua nelle zone rurali.

 

Obiettivo: T4 2024

Portare almeno al 29% la percentuale di fonti di prelievo dotate di contatori.

 

Obiettivo: T1 2026

Portare la suddetta percentuale di fonti di prelievo al 40%.

Obiettivo: T1 2024

Almeno il 15% della superficie irrigua deve beneficiare di un uso efficiente delle risorse irrigue.

Obiettivo: T1 2026

La predetta percentuale della superficie irrigua deve essere almeno del 29%.

Decreto ministeriale 30 giugno 2021, n. 299915

 

 

 

Decreto ministeriale 30 settembre 2021, n. 490962  (e Griglia dei criteri di cui al decreto n. 299915 del 30 giugno 2021)

 

Decreto ministeriale 16 novembre 2021, n. 598832

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piani Urbani Integrati – Superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura (M5-C2-II.2.2.a-15, 16)

200

Prestiti

 

Nuovi progetti: 200

 

 

Ministero dell’interno

All’interno del progetto Piani Urbani Integrati è prevista, per 200 milioni di euro, una specifica linea d’intervento riservata al recupero di soluzioni alloggiative dignitose per i lavoratori del settore agricolo.

La nascita e lo sviluppo di insediamenti irregolari sono terreno fertile per l’infiltrazione di gruppi criminali, un fenomeno che contribuisce a rendere ancora più precarie le condizioni di vita dei lavoratori di questi settori. L’intervento, infine, è in esecuzione del piano strategico contro il caporalato in agricoltura e la lotta la lavoro sommerso varato nel 2020 ed è parte di una più generale strategia di contrasto al lavoro sommerso (in osservanza delle raccomandazioni della Commissione Europea) che comprende anche l’aumento del numero degli ispettori del lavoro e la recente sanatoria per i lavoratori agricoli e domestici irregolari.

Traguardo: T1 2022

Entrata in vigore del decreto ministeriale che definisce la mappatura degli insediamenti abusivi approvata dal "Tavolo di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura" e adozione del decreto ministeriale per l'assegnazione delle risorse. Devono essere definiti gli standard per le soluzioni alloggiative temporanee e a lungo termine.

Obiettivo: T1 2025

Le attività dei progetti devono essere completate su almeno il 90% delle aree individuate come insediamenti abusivi nei piani urbani. In seguito all'assegnazione delle risorse l'amministrazione competente deve fornire un "piano d'azione locale" per ogni insediamento abusivo individuato. 

 

 

 

Riforma

Risorse

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti rinnovabili onshore e offshore, nuovo quadro giuridico per sostenere la produzione da fonti rinnovabili e proroga dei tempi e dell'ammissibilità degli attuali regimi di sostegno (M2-C2-R.1.1-6)

--

Ministero della transizione ecologica

La riforma si pone i seguenti obiettivi: i) omogeneizzazione delle procedure autorizzative su tutto il territorio nazionale; ii) semplificazione delle procedure per la realizzazione di impianti di generazione di energia rinnovabile off-shore; iii) semplificazione delle procedure di impatto ambientale; iv) condivisione a livello regionale di un piano di identificazione e sviluppo di aree adatte a fonti rinnovabili; v) potenziamento di investimenti privati; vi) incentivazione dello sviluppo di meccanismi di accumulo di energia; vii) incentivazione di investimenti pubblico-privati nel settore.

La riforma prevede le seguenti azioni normative: i) la creazione di un quadro normativo semplificato e accessibile per gli impianti da fonti di energia rinnovabili (FER); ii) l'emanazione di una disciplina, condivisa con le Regioni e le altre Amministrazioni dello Stato interessate, volta a definire i criteri per l'individuazione delle aree e delle aree idonee e non idonee all'installazione di impianti di energie rinnovabili di potenza complessiva almeno pari a quello individuato dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC), per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili; iii) il completamento del meccanismo di sostegno FER anche per tecnologie non mature e l'estensione del periodo di svolgimento dell'asta (anche per tenere conto del rallentamento causato dal periodo di emergenza sanitaria), mantenendo i principi dell'accesso competitivo; iv) agevolazione normative per gli investimenti nei sistemi di stoccaggio, come nel decreto legislativo di recepimento della direttiva (UE) 2019/944 recante regole comuni per il mercato interno dell'energia elettrica.

- entrata in vigore di disposizioni che promuovano gli investimenti nei sistemi di stoccaggio, come nel decreto legislativo di recepimento della direttiva (UE) 2019/944 relativa a norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica.

 

Traguardo: T1 2024

Entrata in vigore di un quadro giuridico per la semplificazione delle procedure di autorizzazione a costruire strutture per le energie rinnovabili onshore e offshore.

Il Governo ha presentato alle Camere, ad agosto 2021, lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2019/944 relativa a norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica (atto del Governo n. 294) per l’espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti. La X Commissione della Camera dei deputati ha espresso il suo parere favorevole, con condizioni e osservazioni, il 28 ottobre 2021, mentre le Commissioni riunite 10° e 13° del Senato hanno espresso parere favorevole, con osservazioni e raccomandazioni, il 20 ottobre 2021.

 

 

 

Nuova normativa per la promozione della produzione e del consumo di gas rinnovabile (M2-C2-R.1.2-7)

--

Ministero della transizione ecologica

La riforma intende promuovere, in coordinamento con gli strumenti esistenti per lo sviluppo del biometano nel settore dei trasporti, la produzione e l’utilizzo del biometano anche in altri settori, e nello specifico amplia la possibilità di riconversione degli impianti esistenti nel settore agricolo.

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore di un decreto legislativo teso a promuovere l'uso del biometano nei trasporti, nell'industria e nel settore residenziale e di un decreto attuativo che definisca condizioni e criteri d'uso, nonché il nuovo sistema di incentivi.

Il decreto legislativo deve includere in particolare:

1. modifica legislativa per semplificare il processo di autorizzazione e modifica dell'attuale meccanismo di sovvenzioni al fine di i) ampliare l'ammissibilità, ii) prorogare il periodo di disponibilità delle sovvenzioni e iii) introdurre il meccanismo di tariffa onnicomprensiva (feed in) e la garanzia di origine per il gas rinnovabile;

2. recepimento della direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili – RED II;

3. coordinamento generale a opera del Ministero della Transizione ecologica (MITE), coadiuvato da altre amministrazioni con funzioni consultive: Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (MIPAAF), Ministero dell'Economia e delle finanze (MEF) e Gestore Servizi Energetici.

 

Il Governo ha presentato alle Camere, ad agosto 2021, lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili (atto del Governo n. 292) per l’espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti. Le Commissioni riunite 10° e 13° del Senato hanno espresso parere favorevole, con osservazioni e raccomandazioni, il 27 ottobre 2021, mentre le Commissioni riunite VIII e X della Camera dei deputati hanno espresso parere favorevole, con osservazioni, il 28 ottobre 2021.

 

 

 

Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso (M5-C1-R.1.2-8, 9, 10, 11)

--

Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Le riforme e gli investimenti in materia di politiche del lavoro sono integrati dalla previsione di un Piano d’azione nazionale volto a rafforzare la lotta al lavoro sommerso nei diversi settori dell’economia. Il Piano comprenderà una serie di azioni, in parte già avviate, che coinvolgono gli attori rilevanti con un approccio interistituzionale, sviluppando l’approccio già utilizzato nel settore agricolo e che ha portato all’adozione del “Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (2020-2022)”.

Le azioni sopra descritte si inseriscono in un contesto più generale di rafforzamento già programmato dell’Ispettorato nazionale del lavoro, quale agenzia nazionale per la vigilanza sul lavoro (è prevista nei prossimi mesi l’assunzione di circa 2.000 nuovi ispettori su un organico corrente di circa 4.500) e si affiancano a quelle previste nel Piano Triennale (2020-22) di contrasto al lavoro sommerso in agricoltura.

In particolare, nell’ambito del PNRR si provvede ad implementare una specifica linea di tale strategia volta al superamento degli insediamenti abusivi per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento dei lavoratori, contenuta nella Componente 2 della medesima Missione 5.

Il Piano prevedrà anche indicatori di output/outcome che permettano di misurare l’efficacia delle azioni in termini di emersione di lavoro sommerso. In particolare si prevede come target di ridurre di almeno 1/3 la distanza tra il dato italiano e la media dell’Unione europea nell’incidenza del lavoro sommerso nell’economia.

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore di un piano nazionale e della tabella di marcia attuativa per la lotta al lavoro sommerso in tutti i settori economici.

Il piano nazionale deve essere basato sulla strategia generale di lotta al lavoro sommerso e sull'approccio multiagenzia già utilizzato per l'adozione del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (2020-2022). Il piano nazionale e la tabella di marcia attuativa devono comprendere almeno i seguenti elementi: I) misure volte all'affinamento delle tecniche di produzione, raccolta e condivisione tempestiva di dati granulari sul lavoro sommerso; II) l'introduzione di misure dirette e indirette per trasformare il lavoro sommerso in lavoro regolare in maniera che i benefici dall'operare nell'economia regolare superino i costi del continuare ad operare nel sommerso, ad esempio: a) misure di deterrenza, come il rafforzamento delle ispezioni e delle sanzioni, e misure preventive che promuovono il lavoro regolare, quali gli incentivi finanziari mirati, anche attraverso una revisione e una razionalizzazione di quelli esistenti; b) il rafforzamento del legame con l'occupazione e la politica sociale; III) una campagna d'informazione nazionale sul "disvalore" insito nel ricorso al lavoro sommerso, rivolta ai datori di lavoro e ai lavoratori, con il coinvolgimento attivo delle parti sociali; IV) una struttura di governance che assicuri un'efficace attuazione delle azioni; V) misure volte a superare gli insediamenti abusivi per il contrasto allo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura.

Traguardo: T1 2024

Piena attuazione delle misure incluse nel piano nazionale in linea con la tabella di marcia.

Obiettivo: T2 2025

Incremento di almeno del 20% del numero di ispezioni rispetto al periodo 2019-2021 (nel biennio 2019-20 le ispezioni sul lavoro sono state in media circa 85.000).

Obiettivo: T1 2026

Ridurre l'incidenza del lavoro sommerso di almeno 2 punti percentuali, a seconda dei settori interessati.

Si ricorda che le Commissioni riunite IX e XIII della Camera dei deputati hanno svolto, nella corrente legislatura, una indagine conoscitiva sul fenomeno del cosiddetto caporalato in agricoltura, approvando  il relativo documento conclusivo il 12 maggio 2021.

 


1.11 Coesione territoriale

 


La coesione sociale e territoriale rappresenta uno dei pilastri fondamentali su cui poggia la programmazione e il contenuto dell’intero PNRR. L’asse strategico dell’inclusione sociale, in particolare, punta a ridurre il divario di cittadinanza, a superare le diseguaglianze profonde, spesso accentuate dalla pandemia, a superare la debolezza strutturale del sistema produttivo del Sud, accompagnando il processo di convergenza tra Sud e Centro-Nord quale obiettivo di crescita economica, come più volte richiesto nelle Raccomandazioni della Commissione europea.

Il Piano sottolinea che tali priorità non sono affidate a singoli interventi circoscritti in specifiche componenti, ma sono perseguite in tutte le missioni del Piano.

Interventi specifici per la coesione territoriale sono contenuti nella Missione 5 (“Inclusione e coesione”), nell’ambito della componente 3 (“Interventi speciali per la coesione territoriale”), che mira a ridurre i divari tra le diverse aree del paese.

In particolare, gli interventi sono volti a ridurre: il "divario demografico e di servizi" tra zone interne/rurali, montane, periferiche e urbane, al fine di garantire gli stessi livelli di servizi essenziali e il rilancio di specifiche vocazioni produttive; il “divario nello sviluppo delle competenze", in una prospettiva di innovazione aperta che coinvolga le imprese, i centri di ricerca e le autorità pubbliche; il “divario degli investimenti" e il "divario sociale ed economico" nelle regioni meridionali.

 

La Componente 3 riguarda due aree d'intervento, per un complesso di risorse pari a 1,975 miliardi di euro:

·     il Piano per la resilienza delle zone interne, periferiche e montane, attraverso il rafforzamento delle aree interne;

·     i progetti per lo sviluppo del Sud, compresi gli investimenti per combattere la povertà nell'istruzione, il potenziamento dei beni confiscati dalla criminalità organizzata e gli investimenti infrastrutturali nel potenziamento delle zone economiche speciali.

 

Gli investimenti finanziati nell’ambito della Componente 3 sono i seguenti:

9.    Rafforzamento della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) attraverso misure a supporto del miglioramento dei livelli e della qualità dei servizi scolastici, sanitari e sociali (M5C3-I. 1). L’investimento per le aree interne si articola in due sub-investimenti:

ü Potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità (M5C3-I. 1.1 - 1-2);

ü Servizi sanitari di prossimità territoriale (M5C3-I. 1.2 - 3-4);

10. Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie (M5C3-I. 2 -5-6-7);

11. Interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore (M5C3-I.3-8-9);

12. Investimenti infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali (ZES) (M5C3-I. 4 - 11-13).

 

Le riforme previste nell’ambito della Componente 3 sono le seguenti:

 

·       Semplificazione delle procedure e rafforzamento dei poteri del Commissario nelle Zone Economiche Speciali (ZES) (M5C3-R. 1 – 10).

 

Tale riforma, il cui target era fissato al quarto trimestre (T4) del 2021, è stata attuata con il D.L. n. 77/2021, articolo 57, che interviene su alcune procedure riguardanti il funzionamento, e la governance delle ZES, e con il D.L. n. 152/2021, articolo 11, che introduce lo sportello unico digitale per la presentazione dei progetti di nuove attività nelle ZES e prevede semplificazioni procedurali e per la risoluzione delle controversie nei casi di opposizione delle amministrazioni interessate nell'ambito della conferenza dei servizi.

 

·       Semplificazione delle norme in materia di investimenti e interventi nel Mezzogiorno (Riforma abilitante): il target prevede la presentazione entro settembre 2021 di un disegno di legge sulla base di uno schema predisposto da una apposita Commissione interministeriale, insediata entro giugno 2021 (la Commissione è stata istituita con decreto del Ministro per il Sud e la coesione territoriale del 30 giugno 2021).

 

Con riferimento a tale riforma, si segnala che la Commissione interministeriale è stata istituita con decreto del Ministro per il Sud e la coesione territoriale 30 giugno 2021.

Si vedano, inoltre, le norme introdotte con il D.L. n. 77/2021, che reca, al Titolo V, “Semplificazioni in materia di investimenti e interventi nel Mezzogiorno” (Art. 58 Accelerazione della Strategia nazionale per le aree interne; Art. 59 Proroga del termine per la perequazione infrastrutturale; Art. 60 Rafforzamento del ruolo dell'Agenzia per la coesione territoriale; Art. 60-bis Accelerazione dei procedimenti relativi ai beni confiscati alle mafie).

 

Il quadro finanziario del PNRR, con la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari degli interventi e l’individuazione di traguardi ed obiettivi semestrali, è stato definito con il D.M. Economia e finanze del 6 agosto 2021.

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l’attuazione degli interventi della Missione 5, Componente 3 (Interventi speciali di coesione territoriale).


 

(milioni di euro)                                                    

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M5C3

1. Strategia Nazionale per le Aree Interne - SNAI (M5C3-I.1.1-1-2)
di cui:

825
(sovvenzioni)
di cui:

PCM – Ministro per il Sud e la coesione

 

M5C3

1.1 SNAI - Potenziamento servizi e infrastrutture di comunità (M5C3-I.1.1-1-2)

725
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per il Sud e la coesione

T4 2022 (T)

T4 2025 (O)

M5C3

1.2 SNAI - Strutture sanitarie di prossimità territoriale (M5C3-I.1.1-3-4)

100
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per il Sud e la coesione

T4 2023 (O)

T2 2026 (O)

M5C3

2. Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie (M5C3-I.2-5-6-7)

300
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per il Sud e la coesione

T2 2024 (T)

T2 2025 (O)

T2 2026 (O)

M5C3

3. Interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore (M5C3-I.3-8-9)

220
(sovvenzioni)

PCM – Ministro per il Sud e la coesione

T2 2023 (O)

T2 2026 (O)

M5C3

4. Investimenti infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali (ZES) (M5C3-I.4-11-13)

630
(prestiti)

di cui:

MIMS, in collaborazione con il Ministro per il Sud e la coesione

T4 2021 (T)

T4 2023 (O)

T2 2026 (O)

 

 

98

Soggetto attuatore: RFI

 

 

 

46

Soggetto attuatore: ANAS

 

 

 

131

Soggetto attuatore: AdSP

 

 

 

355

Soggetto attuatore: Regioni

 

M5C3

Riforma 1: Semplificazione procedure e rafforzamento poteri del Commissario nelle Zone Economiche Speciali (ZES) (M5C3-R.1 -10)

-

 

T4 2021 (T)

 


A favore degli interventi della Missione 5, Componente 3, sono inoltre stanziati ulteriori 2,43 miliardi di euro dal Fondo complementare al PNRR (istituito dal D.L. n. 59 del 2021), che finanziano i seguenti investimenti complementari (Interventi speciali di coesione territoriale):

·       interventi per le aree del terremoto del 2009 e 2016 (1.780 milioni di euro per gli anni 2021-2026);

·       ecosistemi per l’innovazione al Sud in contesti urbani marginalizzati (350 milioni di euro per gli anni 2022-2026);

·       Strategia Nazionale Aree Interne - Miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza delle strade (300 milioni di euro per gli anni 2021-2026.

Il 28 settembre 2021 la Conferenza Stato-città ed autonomie locali ha raggiunto l'intesa sul decreto che assegna i 300 milioni di euro previsti dal Fondo complementare al PNRR per la manutenzione straordinaria delle strade delle aree interne. In attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto è pubblicato sul sito MIMS al seguente link: https://www.mit.gov.it/normativa/decreto-interministeriale-numero-394-del-13102021. Dei 300 milioni previsti, circa il 47% sarà destinato al Sud (cfr. Comunicato stampa del Ministro per il Sud). Le province e le città metropolitane assumono il ruolo di soggetti attuatori.

Relativamente alla Strategia Nazionale per le Aree Interne, si sottolinea, inoltre, che il contributo alla Strategia (300 milioni a valere sul PNRR e 300 milioni a valere sul Piano complementare) è considerato nel PNRR “complementare a un’azione più ampia e organica che, coinvolgendo le risorse del FSC, mobiliterà 2,1 miliardi di euro nei prossimi 5 anni”.

Si ricorda che ai fini della semplificazione ed accelerazione delle procedure di attuazione della Strategia Nazionale per le Aree Interne, l'articolo 58 del D.L. n. 77/2021 ha modificato la normativa vigente stabilendo che all'attuazione degli interventi si provveda mediante nuove modalità, che saranno individuate da una apposita delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), anziché mediante lo strumento dell'Accordo di programma quadro, vista l’estrema complessità della procedura per la sottoscrizione degli Accordi.

 

Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono (in tali allegati sono esposti interventi finalizzati al riequilibrio territoriale e allo sviluppo del Mezzogiorno presenti non solo nella Missione 5, ma anche in altre Missioni del PNRR).


 

Investimento

Risorse

Amministrazione Titolare

Intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Aree interne – Potenziamento servizi e infrastrutture di comunità

M5C3-I 1.1 - 1-2

 

 

 

 

725

Sovvenzioni

 

Progetti in essere: 225

 

Nuovi progetti: 100

 

FSC: 400

 

 

Il Fondo complementare stanzia 300 milioni, destinati al miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza delle strade nelle aree interne

PCM - Ministro per il Sud e la coesione territoriale

 

L’Agenzia per la coesione territoriale sarà coinvolta nel monitoraggio dei progetti.

L'intervento mira ad agevolare la soluzione di problemi legati all'esclusione e alla marginalità sociali nelle aree interne del paese (tre quinti del territorio italiano sono classificati come zona interna), mediante l'intensificazione dell'erogazione di servizi di istruzione, salute e mobilità attraverso l'incremento di fondi per i servizi pubblici forniti dalle autorità locali (il meccanismo di erogazione consiste nella concessione di sovvenzioni ai comuni).

I progetti finanziati possono riguardare: servizi di assistenza domiciliare per anziani; infermiere e ostetriche di comunità; potenziamento di piccoli ospedali (senza pronto soccorso) o alcuni servizi di base (es. radiologia, cardiologia, ginecologia) e ambulatoriali; infrastrutture per l'elisoccorso; rafforzamento di centri per disabili; centri di consulenza, servizi culturali, sportivi e per l'accoglienza di migranti.

Dell’importo complessivo, 500 milioni sono destinati ai comuni delle aree interne e 225 milioni ai comuni del Mezzogiorno.

Traguardo: T4 2022

Aggiudicazione dell'offerta per gli interventi volti a migliorare i servizi e le infrastrutture sociali nelle aree interne e per il sostegno alle farmacie nei comuni con meno di 3000 abitanti.

 

Obiettivo: T4 2025

Servizi e infrastrutture sociali nuovi e migliorati accessibili ai destinatari dei comuni nelle aree interne e nel Mezzogiorno (2 milioni di abitanti delle aree interne e almeno il 5% della popolazione del meridione, circa 900.000 abitanti).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Relativamente ai 300 milioni di euro del Fondo complementare al PNRR, si segnala che il 28 settembre 2021 la Conferenza Stato-città ed autonomie locali ha raggiunto l'intesa sul decreto che assegna i 300 milioni di euro previsti dal Fondo complementare al PNRR per la manutenzione straordinaria delle strade delle aree interne. Il decreto, in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, distribuisce le risorse del Fondo complementare dal 2021 al 2026: dei 300 milioni previsti, circa il 47% sarà destinato al Sud (cfr. Comunicato stampa). Una volta ripartiti i fondi tra le singole aree, saranno le rispettive assemblee dei sindaci a individuare gli interventi prioritari sulla rete viaria regionale, provinciale e comunale al fine di migliorare l'accessibilità del territorio ricompreso nell'area interna.

Aree interne – Strutture sanitarie di prossimità territoriale

M5C3-I 1.2 - 3-4

 

100

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 100

 

 

PCM - Ministro per il Sud e la coesione territoriale

L'intervento mira a consolidare le farmacie rurali convenzionate rendendole strutture in grado di erogare servizi sanitari territoriali nei centri con meno di 3.000 abitanti.

Ci si aspetta che queste farmacie rafforzino il loro ruolo: partecipando al servizio integrato di assistenza domiciliare; fornendo prestazioni di secondo livello, attraverso percorsi diagnostico-terapeutici previsti per patologie specifiche; erogando farmaci che il paziente è ora costretto a ritirare in ospedale; monitorando pazienti con la cartella clinica elettronica e il fascicolo farmaceutico.

Obiettivo: T4 2023

Devono beneficiare dell'intervento almeno 500 farmacie rurali in comuni di aree interne con meno di 3 000 abitanti.

Obiettivo: T2 2026

Devono beneficiare dell'intervento almeno 2.000 farmacie rurali in comuni di aree interne con meno di 3 000 abitanti.

 

Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie

M5C3-I 2 - 5-6-7

300

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 300

 

 

PCM - Ministro per il Sud e la coesione territoriale

L'investimento mira ad attuare la Strategia nazionale per la valorizzazione dei beni confiscati. La misura deve promuovere lo sviluppo economico, sociale e civile delle zone colpite dalla criminalità organizzata prevedendo la riqualificazione di beni confiscati alle mafie. Il progetto deve creare le condizioni per un'economia di mercato trasparente mediante la riqualificazione a favore della comunità e un uso più efficace ed efficiente dei beni confiscati per fini economici, sociali ed istituzionali. Allo stesso tempo ci si attende che il progetto garantisca maggiori opportunità di benessere e di occupazione nelle regioni dell'Italia meridionale, nel rispetto della legalità e della giustizia sociale.

La valorizzazione dei beni confiscati deve essere orientata a uno dei seguenti scopi: creazione di strutture, residenze sociali/sanitarie, centri diurni, coabitazione sociale a sostegno dell'alloggio/inclusione sociale delle persone che vivono in condizioni di esclusione (individui a rischio povertà, senza fissa dimora, vittime di violenza, anziani, persone con disabilità, Rom); riqualificazione di spazi pubblici volta a migliorare i servizi sociali per i cittadini (asili nido, centri ricreativi, servizi socio-educativi per la prima infanzia, centri diurni per minori, palestre, laboratori); creazione di spazi di incontro socioculturale per i giovani gestiti da associazioni di volontariato (biblioteche, spazi per musica e altre attività comunitarie); utilizzo di beni come caserme, stazioni di polizia, sedi di protezione civile per promuovere la legalità e la sicurezza territoriale. Questo investimento è sinergico con altri fondi dell'UE. Gli interventi sui beni confiscati saranno aggiudicati mediante notifica di appalti pubblici.

L'elenco dei beni che possono essere ristrutturati è disponibile sul sito web dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, https://www.benisequestraticonfiscati.it/.

Traguardo: T2 2024

Notifica di tutti gli appalti pubblici per interventi sui beni confiscati alla criminalità organizzata che soddisfano le condizioni stabilite nell'accordo sottoscritto tra l'Agenzia dei "beni confiscati", l'Agenzia per la coesione territoriale e le autorità locali che definiranno i criteri per l'assegnazione delle risorse e la selezione dei progetti.

Obiettivo: T2 2025

Valorizzazione di almeno 100 beni confiscati alle mafie.

Obiettivo: T2 2026

Valorizzazione di almeno 200 beni confiscati alle mafie.

La Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altri associazioni criminali anche straniere ha pubblicato la Relazione sull’analisi delle procedure di gestione dei beni sequestrati e confiscati  che contiene anche un “vademecum” per le Pubbliche Amministrazioni locali, con l’obiettivo di informare sindaci e amministratori in merito ai fondi e ai beni confiscati utilizzabili.

Interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore

M5C3-I 3 - 8-9

220

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 200

 

 

Il D.L. 34/2020 (art. 246) stanzia 120 milioni negli anni 2020-2021, in favore degli enti del terzo settore nel Mezzogiorno per rafforzare l’azione a tutela delle fasce più deboli della popolazione.

PCM - Ministro per il Sud e la coesione territoriale

 

Agenzia per la Coesione territoriale

La misura mira a promuovere il Terzo Settore nelle regioni del Sud (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) e a fornire servizi socio-educativi ai minori in relazione alle disposizioni dell'accordo di partenariato per il periodo di programmazione 2021-2027 delle politiche europee di coesione.

Gli interventi socioeducativi volti a combattere la povertà educativa e sostenere il terzo settore devono riguardare i seguenti ambiti:

§  interventi a favore di minori nella fascia 0-6 anni volti a migliorare le condizioni di accesso ai servizi di asili nido e di scuola materna e a sostenere la genitorialità;

§  interventi per minori nella fascia 5-10 anni volti a garantire effettive opportunità educative e una precoce prevenzione dell'abbandono scolastico, del bullismo e di altri fenomeni di disagio;

§  interventi per minori nella fascia 11-17 anni volti a migliorare l'offerta di istruzione e a prevenire il fenomeno dell'abbandono scolastico.

Per questi interventi deve essere garantito che le offerte rispettino i seguenti elementi chiave:

§  gli avvisi pubblici devono avere un valore di 50.000.000 euro ciascuno

§  i progetti degli enti del Terzo Settore devono avere una durata di almeno un anno e fino a un massimo di due

§  le azioni devono avere luogo in Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Obiettivo T2 2023

Almeno 20.000 minori fino a 17 anni devono beneficiare di supporto educativo.

Obiettivo T2 2026

Almeno 44.000 minori tra 0 e 17 anni devono beneficiare di supporto educativo.

 

 

Investimenti infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali (ZES) M5C3-I 4 - 11-13

630

Prestiti

 

Nuovi progetti: 30

 

FSC: 600

 

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) in collaborazione con PCM - Ministro per il Sud e la coesione territoriale

Soggetti attuatori:

-    RFI: 98 milioni

-    Anas: 46 milioni

-    AdSP: 131 milioni

-    Regioni: 355 milioni

Gli interventi mirano a favorire la competitività e lo sviluppo economico delle ZES attraverso urbanizzazioni primarie e il collegamento di tali aree con le reti stradali e ferroviarie, in particolare con le reti Trans Europee (TEN-T), al fine di rendere efficace l’attuazione delle ZES.

Gli investimenti infrastrutturali riguardino i collegamenti dell'ultimo miglio con porti o aree industriali; la digitalizzazione della logistica, urbanizzazioni o lavori di efficientamento energetico; il rafforzamento della resilienza dei porti.

La supervisione generale delle tappe fondamentali di ciascun progetto è affidata all'Agenzia per la coesione territoriale, con il supporto tecnico del MIMS.

Gli investimenti infrastrutturali riguardano in particolare:

ZES Regione Campania: porto di Salerno e aree industriali di Uffita, Marcianise, Battipaglia e Nola (136 mln);

ZES Regione Calabria: porti di Gioia Tauro, Reggio Calabria e Villa San Giovanni, nonché interventi infrastrutturali per l'accessibilità a Gioia Tauro e l'ammodernamento di alcune stazioni ferroviarie strategiche (111,7 mln);

ZES Ionica Interregionale nelle regioni Puglia e Basilicata: Porto di Taranto e aree industriali di Taranto, Potenza e Matera (108,1 mln);

ZES Adriatica Interregionale nelle regioni Puglia e Molise: porto di Manfredonia e aree industriali di Brindisi, Lecce e Manfredonia (89,1 mln);

ZES Sicilia occidentale: porti di Termini Imerese e Trapani (56,8 mln);

ZES Sicilia orientale: Porti di Augusta, Riporto, Sant'Agata di Militello e Gela e interporto di Catania (52,2 mln);

ZES Regione Abruzzo: porti di Vasto e Ortona e aree industriali di Saletti e Manoppello (rete TEN-T globale) (62,9 mln);

ZES Regione Sardegna (in fase di approvazione): porto di Cagliari (10 mln).

Traguardo T4 2021

Entrata in vigore dei d.m. di approvazione del piano operativo per le otto ZES, con l’assegnazione delle risorse ai soggetti responsabili dell'attuazione e la definizione delle condizioni specifiche per evitare qualsiasi impatto ambientale degli interventi.

Obiettivo T4 2023

Inizio degli interventi infrastrutturali nelle Zone Economiche Speciali (comprovati dal certificato di inizio lavori) per almeno 22 interventi per collegamenti dell'ultimo miglio con porti o aree industriali delle ZES; per almeno 15 interventi di digitalizzazione della logistica, urbanizzazioni o lavori di efficientamento energetico nelle stesse aree; per 4 interventi di rafforzamento della resilienza dei porti.

Obiettivo T2 2026

Completamento di almeno 22 collegamenti dell'ultimo miglio con porti o aree industriali delle ZES; di almeno 15 interventi di digitalizzazione della logistica, o urbanizzazioni o lavori di efficientamento energetico nelle stesse aree; di almeno 4 interventi di rafforzamento della resilienza dei porti.

 

Competenze digitali di base (M1C1 I 1.7-24, 28)

195

Sovvenzioni

 

135 Rete di centri di facilitazione digitale

60 Servizio civile digitale

 

 

L’investimento mira a migliorare le competenze digitali dei cittadini anche al fine di superare il digital divide.

Tra le iniziative previste il potenziamento del Servizio Civile Digitale, avviato in via sperimentale nel 2021, che prevede il reclutamento di giovani che aiutino di utenti ad acquisire competenze digitali di base.

Il 12 maggio 2021 è stato pubblicato l’avviso pubblico per formare 1.000 giovani al Servizio civile digitale.

Si ricorda in materia di superamento del divario digitale il D.L. 31 maggio 2021, n. 77 (decreto governance e semplificazioni) all’art. 38, co. 2 e 3 prevede misure per favorire l'utilizzo del domicilio e delle identità digitali principalmente mediante l'introduzione del Sistema di gestione deleghe (SGD), che consente a coloro che non possiedono una identità digitale di delegare ad un altro soggetto l'accesso per proprio conto a servizi on-line.

Target

T2 2025

§  almeno 1 mln di cittadini che partecipano ad iniziative di formazione promosse da enti no profit e volontari

 

 

T2 2026

§  almeno 2 mln di cittadini che partecipano ad iniziative di formazione promosse dai centri di facilitazione digitale.

 

Mobilità come servizio per l’Italia

M1C1 - I 1.4.6 - 23

40

Sovvenzioni

 

di cui:

 

Nuovi progetti:40

così suddivisi:

a) 16 per progetti pilota (mobilità cooperativa, connessa);

b) 8,7 per lo sviluppo centrale della condivisione dei dati e delle strutture di deposito;

c) 15 per aggiorna mento tecnologico degli operatori di trasporto.

 

Fornire agli utenti un'esperienza di mobilità integrata dalla pianificazione del viaggio alla effettuazione dei pagamenti attraverso la combinazione di più modalità di trasporto (ad esempio autobus, metropolitana, e-bike).

 

Traguardo T4 2023
Soluzioni di mobilità come servizio M1

 

Traguardo: T1 2025

Attuazione della seconda tornata di sette progetti pilota volti a sperimentare le soluzioni di mobilità come servizio nelle aree "follower”. Ci si aspetta che i comuni valorizzino l'esperienza acquisita nelle città metropolitane "pronte al digitale" selezionate nell'ambito della prima tornata.

Il 40% dei progetti pilota deve essere svolto nel Mezzogiorno del paese.

 

 

Reti ultraveloci (banda ultra-larga e 5G). Isole minori connesse

M1C2-I 3.5 -19

60,5

(prestiti)

Nuovi progetti

 

PCM - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

L’intervento è diretto a dotare 18 isole minori (Capraia, Favignana, Lipari, Stromboli, Alicudi, Panarea, Filicudi, Salina, Lampedusa, Linosa, Pantelleria, Ustica, Ponza, Ventotene, Asinara, Isole Tremiti, Isole Pelagie, isole Sulcitanee) di un backhauling sottomarino in fibra ottica.

 

Traguardo: T1 2021
Consultazione pubblica sullo schema d’intervento,
Traguardo:
T2 2021
Lancio e dalla chiusura della gara
Traguardo T3 2021
Aggiudicazione della gara e firma del contratto.
Obiettivo: T4 2023
 Nel quarto trimestre del 2021 dovrebbe essere concluso il 10% degli interventi, nel quarto trimestre del 2022 il 60% mentre entro il quarto trimestre 2023 si  prevede la conclusione dell’intervento e il rendiconto.

 

Competitività e resilienza delle filiere produttive

M1C2-I 5.2 – 28-29

750

Prestiti

Nuovi progetti:

750

 

 

Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE)

L’intervento consiste nel sostegno finanziario alle imprese, attraverso lo strumento del contratto di sviluppo, per progetti legati alle principali catene del valore strategiche, quali programmi di sviluppo industriale, programmi di sviluppo a tutela dell'ambiente, mobilità sostenibile e attività turistiche.

Gli interventi di cui sopra devono essere condotti secondo politiche di investimento in linea con gli obiettivi del Regolamento (UE) 2021/241, anche in relazione all'applicazione del principio di 'Non arrecare danno significativo'.

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore di un decreto comprendente la politica di investimento dei Contratti di Sviluppo

Obiettivo: T4 2022

Contratti di Sviluppo firmati (almeno 40) .

 

Realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti

M2C1-I 1.1 - 14, 15, 15bis, 15ter, 15quater, 16, 16bis, 16ter

1.500

Prestiti

Nuovi progetti: 500

 

FSC: 1.000

 

 

Ministero della transizione ecologica

Gli investimenti in questione mirano al miglioramento della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, alla realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclaggio di rifiuti organici, multimateriale, vetro, imballaggi in carta e alla costruzione di impianti innovativi per particolari flussi.

Poiché la dotazione impiantistica è soprattutto carente nel Centro-Sud, gli investimenti proposti sono focalizzati per circa il 60% nei comuni del Centro-Sud e quindi l'obiettivo è anche quello di colmare i divari di gestione dei rifiuti relativi alla capacità impiantistica e agli standard qualitativi esistenti tra le diverse regioni e aree del territorio nazionale, al fine di recuperare i ritardi per raggiungere gli obiettivi di raccolta, riuso e recupero dei rifiuti previsti dalla normativa europea e nazionale.

Traguardo: T3 2021

Entrata in vigore del decreto ministeriale recante i criteri per la selezione dei progetti

 

Obiettivo: T4 2023

Riduzione delle discariche irregolari/abusive (T1-T2)

L’intervento (unitamente alla riforma R.1.2) deve portare, entro il 2023, alla riduzione delle discariche abusive oggetto della procedura di infrazione 2003/2077 da 33 a 7 (ossia una riduzione almeno dell'80%) e delle discariche abusive coinvolte nella procedura di infrazione 2011/2215 da 34 a 14 (ossia una riduzione almeno del 60%).

 

Obiettivo: T4 2023

Differenze regionali nella raccolta differenziata.

L’intervento deve ridurre al 20% la differenza tra la media nazionale e la regione con i risultati peggiori per quanto riguarda i tassi di raccolta differenziata.

 

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore dell'obbligo di raccolta differenziata dei rifiuti organici

 

Obiettivo: T4 2024

Discariche abusive

L'intervento deve portare, entro il 2024, alla riduzione delle discariche abusive oggetto della procedura di infrazione 2003/2077 da 7 a 4 (ossia una riduzione almeno del 90%) e delle discariche abusive oggetto della procedura di infrazione 2011/2215 da 14 a 9 (ossia una riduzione almeno del 75%).

 

Obiettivo: T4 2024

Differenze regionali nei tassi di raccolta differenziata

L'intervento proposto deve ridurre di 20 punti percentuali la differenza tra la media delle tre regioni con i risultati migliori per quanto riguarda i tassi di raccolta differenziata e quella delle tre regioni con i risultati peggiori.

D.M. transizione ecologica 28 settembre 2021, recante “Definizione delle procedure di evidenza pubblica da avviarsi per l'assegnazione delle risorse finanziarie previste per l'attuazione degli interventi relativi all'Investimento 1.1, Missione 2, Componente 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l'ammodernamento di impianti esistenti” (G.U. n. 247 del 15 ottobre 2021).

Al fine della indizione delle procedure ad evidenza pubblica, tale decreto prevede l’emanazione di tre avvisi (da parte del MiTE) aventi ad oggetto proposte per il finanziamento di interventi rientranti nelle seguenti aree tematiche:

- linea d'intervento A: miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani;

- linea d'intervento B: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata;

- linea d'intervento C: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale, i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili.

I testi degli avvisi sono disponibili nella pagina “PNRR - Pubblicazione Decreti Economia Circolare” del sito web del MiTE.

 

Progetti “faro” di economia circolare

M2C1- I .1.2 -14, 17-17decies

600

Prestiti

 

Nuovi progetti: 600

 

 

Ministero della transizione ecologica

L'obiettivo è quello di potenziare la rete di raccolta differenziata e degli impianti di trattamento/riciclo contribuendo al raggiungimento dei seguenti target:

§  55% di riciclo di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE);

§  85% di riciclo nell’industria della carta e del cartone;

§  65% di riciclo dei rifiuti plastici (con riciclaggio meccanico, chimico, “Plastic Hubs”);

§  100% di recupero nel settore tessile (con "Textile Hubs").

 

A sostegno della misura e per il raggiungimento degli obiettivi verrà sviluppato un sistema di monitoraggio sul territorio nazionale che consentirà di affrontare tematiche di “scarichi illegali” attraverso l’impiego di satelliti, droni e tecnologie di intelligenza artificiale (v. M2-C4.1-I.1.1).

Traguardo: T3 2021

Entrata in vigore del decreto ministeriale recante i criteri per la selezione dei progetti.

 

Obiettivi: T4 2025

Raggiungimento di una serie di obiettivi di riciclaggio dei rifiuti urbani, dei rifiuti di imballaggio, degli imballaggi in legno, degli imballaggi di metalli ferrosi, degli imballaggi in alluminio, degli imballaggi di vetro, per carta e cartone, degli imballaggi di plastica.

conformemente al piano d'azione per l'economia circolare.

 

Traguardo: T4 2025

Entrata in vigore della raccolta differenziata per le frazioni di rifiuti domestici pericolosi e i prodotti tessili.

D.M. transizione ecologica 28 settembre 2021, recante “Finanziamento dei progetti «Faro» di economia circolare che promuovono l'utilizzo di tecnologie e processi ad alto contenuto innovativo nei settori produttivi, individuati nel Piano d'azione europeo sull'economia circolare, quali: elettronica e ICT, carta e cartone, plastiche, tessili, nell'ambito dell'Investimento 1.2, Missione 2, Componente 1 del PNRR” (G.U. n. 248 del 16 ottobre 2021).

Al fine della indizione delle procedure ad evidenza pubblica, tale decreto prevede l’emanazione di quattro avvisi (da parte del MiTE) aventi ad oggetto proposte per il finanziamento di interventi rientranti nelle seguenti aree tematiche:

- Linea d'intervento A: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei RAEE comprese pale di turbine eoliche e pannelli fotovoltaici;

- Linea d'intervento B: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei rifiuti in carta e cartone;

- Linea d'intervento C: realizzazione di nuovi impianti per il riciclo dei rifiuti plastici (attraverso riciclo meccanico, chimico, «Plastic Hubs»), compresi i rifiuti di plastica in mare (marine litter);

- Linea d'intervento D: infrastrutturazione della raccolta delle frazioni di tessili pre-consumo e post consumo, ammodernamento dell'impiantistica e realizzazione di nuovi impianti di riciclo delle frazioni tessili in ottica sistemica cd. «Textile Hubs».

 

I testi degli avvisi sono disponibili nella pagina “PNRR - Pubblicazione Decreti Economia Circolare” del sito web del MiTE.

Rafforzamento smart grid

M2C2- I 2.1 – 8-11

3.610

Prestiti

 

 

 

Ministero della transizione ecologica (MITE)

L'obiettivo è digitalizzare le infrastrutture di rete per abilitare e accogliere l'aumento di produzione da fonti rinnovabili. Due le linee progettuali:

- incrementare la capacità di rete di ospitare ed integrare ulteriore generazione distribuita da FER per 4.000 MW, anche tramite realizzazione di interventi di smart grid su 115 sottostazioni primarie (negli allegati sono indicate 75 Smart Primary Substations).;

- aumentare capacità e potenza a disposizione delle utenze per favorire l’elettrificazione dei consumi energetici di almeno 1,5 milioni di abitanti (es. mobilità elettrica, riscaldamento con pompe di calore).

Gli interventi saranno attuati per circa il 40% nelle regioni del Sud Italia (Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia) e contribuiranno ad aumentare la coesione sociale ed economica del Paese.

Traguardo: T4 2022

Notifica dell’aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per l'aumento della capacità di rete per la distribuzione di energia rinnovabile e l'elettrificazione dei consumi energetici.

Obiettivo: T4 2024

Aumento di almeno 1 000 MW della capacità di rete per la distribuzione di energia rinnovabile.

Obiettivo: T2 2026

Aumento di almeno 4 000 MW della capacità di rete per la distribuzione di energia rinnovabile.

Obiettivo: T2 2026

Elettrificazione dei consumi energetici di almeno 1,5 milioni di abitanti

 

 

Produzione di idrogeno in aree industriali dismesse

M2C2- I 3.1 – 48-49

500

Prestiti

 

 

Ministero della transizione ecologica (MITE)

Promuovere la produzione locale e l'uso di idrogeno nell'industria e nel trasporto locale, con la creazione delle cosiddette hydrogen valleys, aree industriali con economia in parte basata su idrogeno.

Sarà data priorità alle aree collocate nel Sud del Paese per almeno il 50% dei progetti.

Traguardo: T1 2023

Aggiudicazione dei progetti di produzione di idrogeno in aree industriali dismesse. Sarà finanziata la produzione di idrogeno verde che comporta meno di 3 t CO 2eq/t H 2 onde conseguire il miglior risultato in termini di decarbonizzazione. Questa misura deve sostenere la produzione di idrogeno elettrolitico a partire da fonti di energia rinnovabile ai senti della direttiva (UE) 2018/2001 o dall'energia elettrica di rete.

Obiettivo: T2 2026

Completamento di almeno 10 progetti di produzione di idrogeno in aree industriali dismesse con capacità media di almeno 1 -5 MW ciascuno. Questa misura deve sostenere la produzione di idrogeno elettrolitico a partire da fonti di energia rinnovabile ai sensi della direttiva (UE) 2018/2001 o dall'energia elettrica di rete.

 

Rafforzamento mobilità ciclistica

M2C2 - I.4.1 – 22-24

600

Sovvenzioni

 

così suddivisi:

§  200 per le piste ciclabili urbane e metropolitane;

§  400 per le ciclovie turistiche.

Progetti in essere:200

Nuovi progetti: 400

 

Risorse nazionali: 200

 

Promuovere la crescita del settore tramite realizzazione e manutenzione di reti ciclabili in ambito urbano, metropolitano, regionale e nazionale, a scopo turistico o ricreativo, con la realizzazione di circa 570 km di piste ciclabili urbane e metropolitane e di circa 1.250 km di piste ciclabili turistiche. Il 50 per cento delle risorse sono destinate alle Regioni del Sud.

 

I dieci itinerari prioritari delle ciclabili turistiche sono: Ciclovia Vento; Ciclovia Sole; Ciclovia GRAB; Ciclovia dell'Acquedotto pugliese; Ciclovia Adriatica; Ciclovia Tirrenica; Ciclovia del Garda; Ciclovia della Sardegna; Ciclovia della Magna Grecia; Ciclovia Trieste-Lignano-Venezia.

Traguardo: T4 2023

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per la realizzazione di piste ciclabili, metropolitane, filovie e funivie in aree metropolitane

 

Obiettivo: T4 2023

Costruzione di almeno 200 km aggiuntivi di piste ciclabili urbane e metropolitane (comuni con più di 50.000 abitanti)

 

Obiettivo: T2 2026

Costruzione di almeno 365 km aggiuntivi di piste ciclabili urbane e metropolitane e almeno 1.235 km aggiuntivi di piste ciclabili in altre zone d'Italia.

 

 

Rinnovo del parco ferroviario regionale per il trasporto pubblico con treni alimentati con combustibili puliti e servizio universale

M2C2- I. 4.4.2 – 33, 34bis, 35bis

800

(di cui 652 mln per i treni regionali e 148 per il servizio universale)

Progetti in essere:100

Nuovi progetti:700

 

 

Risorse nazionali: 300

 

Ulteriori risorse Fondo complementare 200 mln € per rinnovo del materiale rotabile (art.1, co. 2, lett. c) p. 4, del DL n. 59/2021)

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Rinnovo della flotta dei treni per trasporto regionale e intercity per ridurre l'età media del parco rotabile regionale tramite l'acquisto di unità a propulsione elettrica e a idrogeno: si prevede l’acquisto di 53 treni per il servizio regionale per sostituire un numero equivalente di vecchie unità entro il 2026 (su un totale di 479 mezzi, con età media di circa 30 anni), a cui vanno aggiunte 100 carrozze per il servizio universale, con materiali riciclabili e rivestite con pannelli fotovoltaici.

Il nuovo materiale rotabile per il servizio universale sarà destinato alle regioni del Sud in particolare Sicilia, Calabria e Linea Adriatica.

Traguardo: T2 2023

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per l'acquisto di treni puliti

Obiettivo: T4 2024

Entrata in servizio di almeno 25 treni a emissioni zero per il rinnovo del parco ferroviario

Obiettivo: T2 2026

Entrata in servizio di almeno 150 treni a emissioni zero per il rinnovo del parco ferroviario

 

 

Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico

M2C4 - I.4.1 – 27-29

2.000

Prestiti:

Progetti in essere: 1.100

 

Nuovi progetti: 900

 

 

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

Onde superare le sempre più frequenti crisi idriche, dovute ai cambiamenti climatici in atto, l’investimento mira a garantire: la sicurezza dell'approvvigionamento idrico di importanti aree urbane e delle grandi aree irrigue; l’adeguamento e mantenimento della sicurezza delle opere strutturali; una maggiore resilienza delle infrastrutture, anche in un'ottica di adattamento ai cambiamenti climatici.

A tal fine vengono finanziati investimenti in 75 progetti di manutenzione straordinaria e nel potenziamento e completamento delle infrastrutture di derivazione, stoccaggio e fornitura primaria. Gli interventi copriranno l'intero territorio nazionale, in particolare con il completamento di grandi impianti incompiuti principalmente nel mezzogiorno.

 

Gli investimenti in questione fanno seguito a quelli previsti dal Piano nazionale di interventi nel settore idrico (commi 516-525 dell'art. 1 della legge di bilancio 2018 - L. 205/2017 s.m.i.).

Traguardo: T3 2023

Aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per investimenti in infra­strutture idriche primarie e per la si­curezza dell'approvvigionamento idrico

 

Obiettivo: T1 2026

Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico.

Entro tale scadenza si deve aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento idrico e la resilienza dell'infrastruttura idrica in almeno 25 sistemi idrici complessi.

 

 

Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti

M2C4- I.4.2 – 30-33

900

Prestiti

Nuovi progetti

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

 

Il progetto è rivolto prioritariamente a una riduzione delle perdite nelle reti per l'acqua potabile (-15%), anche attraverso la digitalizzazione delle reti, da trasformare in una "rete intelligente", per favorire una gestione ottimale delle risorse idriche, ridurre gli sprechi e limitare le inefficienze.

 

Gli investimenti in questione sono in continuità con il Piano nazionale di interventi nel settore idrico.

Oltre alle risorse del PNRR, agli interventi in questione sono destinati 313 milioni di euro del programma REACT-EU.

Traguardo: T3 2023

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per interventi nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti.

 

Obiettivo: T4 2024

Interventi nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti T1

Dovranno essere costruiti almeno altri 9.000 chilometri di rete idrica a livello distrettuale.

 

Obiettivo: T1 2026

Interventi nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti T2

Dovranno essere costruiti almeno altri 25.000 chilometri di rete idrica a livello distrettuale.

 

Collegamenti ferroviari ad Alta Velocità verso il Sud per passeggeri e merci

M3C1- I.1.1 - 3-6

4.640

Prestiti

 

Progetti in essere:2.523

 

Nuovi progetti:2.117

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

 

Attuazione rimessa a RFI
(Contratto di Programma, parte investimenti).

Sviluppo dei servizi ferroviari passeggeri e merci a lunga percorrenza, coerentemente con la struttura del territorio italiano e con le esigenze di connettività delle Regioni meridionali, al fine di ridurre i tempi di percorrenza e aumentare la capacità. Gli interventi proposti saranno integrati con i sistemi di trasporto regionali.

L'investimento consiste nella costruzione di infrastruttura ferroviaria ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria e Palermo-Catania.

Ci si aspetta che questa misura non arrecherà un danno significativo agli obiettivi ambientali ai sensi dell'articolo 17 del regolamento (UE) 2020/852.

Obiettivo: T2-2024

69 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Napoli-Bari e Palermo-Catania costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa.

Le tratte sono le seguenti:

§  Bicocca-Catenanuova (Palermo-Catania) 37 km

§  Cancello-Frasso (Napoli-Bari) 16 km

§  Napoli-Cancello (Napoli-Bari) 16 km

 

Obiettivo: T2-2026

274 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria e Palermo-Catania costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa.

La ripartizione indicativa è la seguente:

§  Orsara-Bovino (Napoli-Bari) 93 km

§  Battipaglia-Romagnano (Salerno-Reggio Calabria) 33 km

§  Catenanuova-Dittaino e Dittaino-Enna (Palermo-Catania) 148 km

 

 

Connessioni diagonali

M3C1- I.1.3 – 10-11

1.580

Prestiti

 

RFI (contratto di programma, parte investimenti)

L'investimento consiste nella costruzione di 87 km di ferrovia ad alta velocità, sia per i passeggeri che per le merci, sulle linee Roma-Pescara, Orte-Falconara e Taranto-Metaponto Potenza-Battipaglia.

L’obiettivo è quello di ridurre i tempi di percorrenza per i passeggeri e di trasporto delle merci nel Centro-Sud del Paese, dall'Adriatico e dallo Ionio al Tirreno:

 

Obiettivo: T2 2026

87 km di ferrovia ad alta velocità per passeggeri e merci sulle linee Roma-Pescara, Orte-Falconara e Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia costruiti, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa; La ripartizione degli 87 km deve essere la seguente:

§  Roma-Pescara 32 km

§  Orte-Falconara 20 km

§  Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia 35 km

 

 

Potenziamento delle linee regionali

M3C1- I.1.6 - 18

936

Prestiti

 

 

Ulteriori risorse: 1550 Fondo complementare PNRR per linee regionali gestite da regioni e municipalità (art. 1, co. 2, lett. c) punto 3, DL. 59/2021)

RFI attraverso accordi con le Regioni, con l’esclusione delle tratte Bari-Bitritto e Rosarno-San Ferdinando che saranno incluse nel Contratto di Programma.

Potenziare e rafforzare le linee ferroviarie regionali (siano esse interconnesse o meno alla rete infrastrutturale ferroviaria nazionale), sostenendone anche il collegamento e l’integrazione con la rete nazionale ad Alta Velocità, in particolare nelle Regioni del Mezzogiorno. Sono previsti interventi per migliorare il sistema in termini di numero di passeggeri trasportati, aumento della velocità di percorrenza, interconnessione tra centri urbani e le altre infrastrutture, sia agendo sia sull'infrastruttura che acquistando nuovi treni. Saranno inoltre realizzati interventi necessari per migliorare le condizioni di sicurezza del traffico ferroviario, attraverso l’installazione di sistemi tecnologici e adattamenti dell’infrastruttura esistente. +

Obiettivo: T2 2026

 680 km di linee regionali migliorate, pronti per le fasi di autorizzazione e operativa

 

 

 

Potenziamento, elettrificazione e aumento della resilienza delle ferrovie nel Sud

M3C1- I.1.7 - 17

2.400

Prestiti

Risorse nazionali:

1.548 (bilancio dello Stato)

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Potenziare la rete ferroviaria in diversi punti critici del Sud Italia (linea Sibari-Catanzaro Lido-Reggio Calabria/Lamezia Terme, nonché linee in Molise, Basilicata ecc.), per realizzare gli interventi di ultimo miglio ferroviario per la connessione di porti (Taranto e Augusta) e aeroporti (Salerno, Olbia, Alghero, Trapani e Brindisi), per aumentare la competitività e la connettività del sistema logistico intermodale e per migliorare l’accessibilità ferroviaria di diverse aree urbane del Mezzogiorno.

Traguardo: T4 2023

Notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per il potenziamento, l'elettrificazione e l'aumento della resilienza delle ferrovie nel Sud.

 

Miglioramento delle stazioni ferroviarie nel Sud

M3C1- I.1.8 -19-20

700

Prestiti

 

 

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Investimenti per riqualificare le stazioni, la qualità dei servizi forniti agli utenti, i livelli di efficienza energetica e lo sviluppo dell'intermodalità ferro-gomma. Si prevedono i seguenti progetti:

Hub urbani e linee metropolitane: 9 progetti per stazioni e nodi ferroviari, che fungono da hub di mobilità, e di fermate di linee metropolitane (tra cui Villa S. Giovanni, Messina Centrale e Messina Marittima, Benevento, Caserta, Bari, Taranto, Lecce, Crotone, le stazioni della linea L2 della metropolitana di Napoli e la nuova fermata di S. Maria di Settimo - Montalto Uffugo)

Riqualificazione funzionale, accessibilità e intermodalità di 30 stazioni di dimensioni medio-grandi di importanza strategica dal punto di vista trasportistico e/o turistico e con alti volumi di traffico descritte come stazioni del circuito Easy&Smart (tra cui Pescara, Potenza, Barletta, Lamezia Terme, Cosenza, Reggio Calabria Lido, Sapri, Oristano e Palermo Notarbartolo, Milazzo, Marsala e Siracusa).

Obiettivo: T4 2024

10 stazioni ferroviarie sono riqualificate e rese più accessibili conformemente alla direttiva 1300/2014 e ai regolamenti dell'UE in materia di sicurezza ferroviaria

 

Obiettivo: T2 2026

38 stazioni ferroviarie sono riqualificate e rese più accessibili conformemente alla direttiva 1300/2014 e ai regolamenti dell'UE in materia di sicurezza ferroviaria

 

 

 

IPCEI

M4C2 - I. 2.110-12, 22

1.500

Prestiti

Nuovi progetti

 

 

Ministero dello sviluppo economico

L’obiettivo della misura è di integrare l’attuale fondo IPCEI, con risorse aggiuntive che consentiranno di finanziare nuovi progetti.

Gli IPCEI prevedono il concorso di conoscenze, competenze, risorse finanziarie e attori economici di tutta l’Unione europea intorno a obiettivi di innovazione radicale e di grande rilevanza tecnologica e produttiva.

L'IPCEI prescelto riguarderà settori industriali innovativi in linea con le catene del valore europee.

L’investimento comprende sia gli IPCEI già approvati che quelli futuri, come il cloud, la salute, le materie prime e la cybersecurity.

Finora l'Italia ha partecipato a 3 IPCEI, due sulle batterie e l'altro sulla microelettronica.

Traguardo: T2 2021

Varo dell'invito a manifestare interesse per l'identificazione dei progetti nazionali, compresi i progetti IPCEI microelettronica.

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore dell'atto nazionale che assegna i finanziamenti necessari a sostenere i progetti partecipanti.

Traguardo: T2 2023

Pubblicazione dell'elenco dei partecipanti

Obiettivo: T2 2025

Numero di imprese che hanno ricevuto sostegno (almeno 20)

 

 

Orientamento attivo nella transizione scuola-università

M4C1- I.1.6 - 24

250

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 250

 

Ministero dell’università e della ricerca

Si intende facilitare e incoraggiare il passaggio dalla scuola secondaria superiore all'università e a ridurre il numero di abbandoni universitari, contribuendo in tal modo all'aumento del numero dei laureati.

Si prevede l’organizzazione di corsi a beneficio di tutti gli studenti a partire dal terzo anno della scuola secondaria di secondo grado, tenuti da docenti dello stesso grado di istruzione.

Ci si attende che l'investimento determinerà un innalzamento degli indicatori di successo (frequenza scolastica, miglioramento dei livelli di apprendimento, numero di studenti ammessi all'anno accademico successivo, ecc.) e la mitigazione dei divari di genere, entrambi in termini di occupazione e partecipazione all'istruzione superiore in tutti i campi.

Data l'attuale distribuzione degli studenti nel paese, questa iniziativa distribuirà circa il 38,7% delle risorse nelle regioni meridionali e nelle isole.

Traguardo: T2 2026

Almeno 1 mln di studenti che hanno frequentato corsi di transizione scuola-università.

 

Borse di studio per l'accesso all'università

M4C1- I.1.7 – 2, 11, 15

500

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 500

Ministero dell’università e della ricerca

Si intende garantire la parità di accesso all'istruzione, agevolando l'accesso all'istruzione terziaria per gli studenti in difficoltà socioeconomiche. Si prevede di aumentare di € 700 in media l’importo delle borse di studio, fino a un massimo di € 4.000 per studente, e di estendere le stesse a una quota più ampia di studenti.

Questo investimento avrà un impatto significativo sullo sviluppo delle regioni meridionali, alle quali (isole comprese) sarà destinato il 30% delle risorse.

 

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore di decreti ministeriali di riforma delle borse di studio al fine di migliorare l’accesso all’istruzione terziaria.

 

Obiettivo: T4 2023

Assegnazione ad almeno 300.000 studenti di una borsa di studio per l’accesso all’università.

 

Obiettivo: T4 2024

Assegnazione ad almeno 336.000 studenti di una borsa di studio per l’accesso all’università.

L’art. 12 del D.L. 152/2021 ha semplificato, per il periodo di riferimento del PNRR, e in attuazione degli obiettivi previsti dallo stesso, la disciplina relativa alla determinazione dei requisiti di eleggibilità per l’accesso alle borse di studio per gli studenti universitari e delle istituzioni AFAM e per la determinazione dei relativi importi. Inoltre, ha previsto che le risorse del PNRR destinate a tale obiettivo confluiscono sul Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio e sono ripartite con le modalità ordinariamente previste per il Fondo medesimo.

Estensione del numero di dottorati di ricerca e dottorati innovativi per la pubblica amministrazione e il patrimonio culturale

M4C1 - I. 4.1 -12

432

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 432

Ministero dell’università e della ricerca

Si intende aumentare la riserva di capitale umano impegnato in attività orientate alla ricerca, nelle Amministrazioni pubbliche e nel patrimonio culturale.

Nello specifico, l’investimento prevede l’assegnazione di ulteriori 1.200 borse di dottorato all'anno (per 3 anni), di ulteriori 1.000 borse di dottorato all'anno (per 3 anni) nell'ambito delle Amministrazioni pubbliche e di almeno 200 nuove borse di dottorato all'anno (per 3 anni) destinate al patrimonio culturale.

L'iniziativa avrà un impatto significativo sullo sviluppo delle regioni meridionali, attualmente con la percentuale più bassa di dottorandi. Almeno il 30% delle risorse dovrebbe infatti essere distribuito nel Sud e nelle isole.

Traguardo: T4 2024

Assegnazione di almeno 1.200 borse di dottorato supplementari ogni anno (su tre anni); assegnazione di almeno 1.000 borse di dottorato supplementari ogni anno (su tre anni) nell'ambito delle Amministrazioni pubbliche; assegnazione di almeno 200 nuove borse di dottorato ogni anno (su tre anni) destinate al patrimonio culturale.

L’art. 3, co. da 8 a 10, del D.L. 80/2021 (L. 113/2021) ha ampliato le finalità formative dei corsi per il conseguimento del dottorato di ricerca universitari, in particolare disponendo che i medesimi forniscono le competenze necessarie anche ai fini dell’accesso alle carriere nelle pubbliche amministrazioni, nonché ai fini dell’integrazione di percorsi professionali di elevata innovatività. Inoltre, ha incluso fra i soggetti che possono attivare i corsi anche le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM). Ulteriori previsioni attengono all’utilizzabilità del titolo ai fini dall’accesso alla pubblica amministrazione.

Al riguardo, la relazione illustrativa all’A.S. 2272 sottolineava che le modifiche relative al dottorato di ricerca erano collegate a quanto previsto dal PNRR.

Didattica e competenze universitarie avanzate

M4C1- I. 3.4 - 23

500

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 500

Ministero dell’università e della ricerca

Si intende qualificare e innovare i percorsi universitari (e di dottorato), mediante tre obiettivi strategici: digitalizzazione, cultura dell'innovazione e internazionalizzazione.

Saranno, in particolare, attuate le seguenti sottomisure: iscrizione, nell’arco di 3 anni, di un numero massimo di 500 dottorandi (100+200+200) a programmi dedicati alle transizioni digitale e ambientale; creazione di 3 Teaching and Learning Centres (TLC) per migliorare le competenze di insegnamento (comprese le competenze digitali) dei docenti nelle università e degli insegnanti nelle scuole; creazione di 3 Digital Education Hubs (DEH) per migliorare la capacità del sistema di istruzione superiore di offrire istruzione digitale a studenti e lavoratori universitari; rafforzamento delle scuole universitarie superiori; realizzazione di 10 iniziative educative transnazionali - TNE - in collaborazione con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale; sostegno a 5 progetti di internazionalizzazione delle istituzioni AFAM.

L'investimento è collegato ad altri investimenti nell'ambito della componente 2 della missione 4 e avrà un impatto significativo sullo sviluppo delle regioni meridionali. In particolare: il 30% degli studenti di dottorato dovrebbe essere iscritto dalle università dell'Italia meridionale e delle isole; uno dei tre TLC e uno dei 3 DEH saranno stabiliti nelle regioni meridionali; almeno una delle iniziative di internazionalizzazione delle istituzioni AFAM sarà promossa dalle istituzioni dell'Italia meridionale.

 

Obiettivo: T2 2026

Almeno 500 nuovi dottorati di ricerca assegnati nell'arco di tre anni in programmi dedicati alle transizioni digitale e ambientale.

 

Partenariati – Horizon Europe

M4C2 - I. 2.2 - 2

200

Sovvenzioni

Nuovi progetti

Ministero dello sviluppo economico

L'obiettivo della misura è sostenere progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, individuati con inviti specifici a partecipare ai partenariati europei nell'ambito di Orizzonte Europa. Queste iniziative di ricerca transnazionali possono costituire un importante motore per lo sviluppo di R&I su questioni strategiche per la ripresa dell'economia italiana. In particolare, il sostegno si focalizzerà sui seguenti partenariati: calcolo ad alte prestazioni, 2) tecnologie digitali chiave, 3) transizione all'energia pulita; 4) Oceani blu - Un'economia blu climaticamente neutra, sostenibile e produttiva; 5) PMI innovative.

In osservanza del principio di "non arrecare un danno significativo", i progetti dovranno escludere le attività connesse ai combustibili fossili, compreso l'uso a valle, attività che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai parametri di riferimento, attività connesse alle discariche di rifiuti e attività nel cui ambito lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno all'ambiente.

Traguardo: T4 2025

Numero di progetti presentati da imprese aggiudicatarie (almeno 205)

 

Finanziamento di start –up

M4C2 - I. 3.2 – 20-21

300

Prestiti

Nuovi progetti

 

Ministero dello sviluppo economico

La misura è finalizzata ad integrare le risorse del Fondo nazionale per l’innovazione, lo strumento gestito da Cassa Depositi e Prestiti per sostenere lo sviluppo del venture capital in Italia. Attraverso questa iniziativa sarà possibile ampliare la platea di imprese innovative beneficiarie del Fondo. L’investimento consentirà di sostenere 250 piccole e medie imprese innovative con investimenti per 700 milioni di euro (partecipazione media pari a 1,2 mln di euro).

In osservanza del principio di "non arrecare un danno significativo", i progetti dovranno escludere le attività connesse ai combustibili fossili, compreso l'uso a valle, attività che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai parametri di riferimento, attività connesse alle discariche di rifiuti e attività nel cui ambito lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno all'ambiente.

Si stima che la suddivisione dello stanziamento andrà per il 73% al Centro- Nord e per il 27% al Mezzogiorno, tenuto conto degli attuali andamenti dei ventures capital.

 

Traguardo: T2 2022

Firma dell'accordo fra il governo italiano e il partner esecutivo Cassa Depositi e Prestiti (CDP) che istituisce lo strumento finanziario.

Obiettivo: T2 2025

Numero di imprese che hanno ricevuto sostegno (almeno 250)

 

 

Riforma

Risorse

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Semplificazione delle procedure e rafforzamento dei poteri del Commissario nelle Zone Economiche Speciali (ZES)

M5C3-R 1 - 10

-

PCM – Ministro per il Sud e la coesione territoriale

La riforma punta a semplificare la governance delle ZES e a velocizzare la realizzazione degli interventi, nonché a favorire l’insediamento di nuove imprese.

La riforma riguarda il rafforzamento dei poteri del Commissario che avrà la titolarità del procedimento di autorizzazione unica e sarà l’interlocutore principale per gli attori economici interessati a investire sul territorio di riferimento.

Per semplificare e unificare le procedure amministrative di insediamento delle imprese è prevista l’istituzione del cd. “Digital One stop Shop ZES”, lo sportello unico digitale per le Zone Economiche Speciali.

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore del regolamento per la semplificazione delle procedure e il rafforzamento del ruolo del Commissario nelle Zone Economiche Speciali

Il regolamento deve comprendere: l' istituzione del "Digital One stop Shop ZES", lo sportello unico digitale per le Zone Economiche Speciali per la semplificazione delle procedure; disposizioni volte a rafforzare il ruolo di Commissario nelle ZES

D.L. n. 77/2021, articolo 57

L’articolo 57 interviene su alcune procedure riguardanti il funzionamento e la governance delle ZES, relative a: la composizione del Comitato di indirizzo, la nomina dei Commissari straordinari per le ZES, cui viene conferita anche la funzione di stazione appaltante; il supporto amministrativo alla loro attività anche attraverso l’Agenzia per la Coesione e l’introduzione dell’autorizzazione unica in ottica di semplificazione; l’incremento del limite al credito d’imposta per gli investimenti nelle ZES, esteso all’acquisto di immobili strumentali agli investimenti.

D.L. n. 152/2021, Art. 11:

L'articolo 11 introduce lo sportello unico digitale per la presentazione dei progetti di nuove attività nelle ZES e prevede semplificazioni procedurali e per la risoluzione delle controversie nei casi di opposizione delle amministrazioni interessate nell'ambito della conferenza dei servizi.

Semplificazione delle norme in materia di investimenti e interventi nel Mezzogiorno

(Riforma abilitante)

-

 

Tra le riforme abilitanti si prevede la revisione delle norme sugli investimenti e gli interventi nel Mezzogiorno, tenendo conto dei negoziati in corso sulla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionali. L’intervento riformatore va collegato con la riforma di riordino normativo di tutte le incentivazioni alle imprese, che richiede un apposito provvedimento legislativo.

Nell’allegato alla decisione UE tale riforma non è contemplata.

Tempi di attuazione:

si prevede la costituzione di una commissione interministeriale per la predisposizione di uno schema di disegno di legge in materia di incentivazione alle imprese, con particolare riferimento alle attività economiche ubicate nel Mezzogiorno d’Italia, che sarà insediata presso la Presidenza del Consiglio entro il 30 giugno 2021. La presentazione del disegno di legge alle Camere è prevista entro il 30 settembre 2021.

La commissione interministeriale è stata istituita con decreto del Ministro per il Sud e la coesione territoriale del 30 giugno 2021. Si prevede che la Commissione presenti entro il 10 settembre una relazione sull'esito dei lavori svolti e uno schema di disegno di legge volto proprio a semplificare gli incentivi alle imprese, in particolare a quelle presenti nel Mezzogiorno.

Accesso e reclutamento (M1C1-R.2.1-53,54)

 

(in I. 1.9)

 

 

--

PCM –Ministro per la PA

L’intervento è volto a snellire e rendere più efficaci e mirate le procedure di selezione del personale, nonché favorire il ricambio generazionale.

Viene previsto un piano di assunzione di personale a tempo determinato per le P.A. responsabili dell’implementazione delle singole misure previste dal PNRR. Tali contratti (della durata iniziale di un anno) saranno finanziati con le risorse iscritte all’interno di ciascuna componente.

In una fase intermedia si prevede l’entrata in servizio di 2.800 tecnici per rafforzare le amministrazioni pubbliche del Sud e garantire l'assorbimento degli investimenti.

Obiettivo: T4 2021

Completamento dell'assunzione degli esperti per l'attuazione del PNRR

 

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore della legislazione primaria necessaria per fornire assistenza tecnica e rafforzare la creazione di capacità per l'attuazione del PNRR.

 

Il 6 aprile 2021 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale l'invito al concorso per la coesione per l'assunzione di 2.800 unità con profilo tecnico per le 8 amministrazioni del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). Il concorso per la coesione è promosso dal Ministero per la coesione territoriale, di concerto con il Ministero della pubblica amministrazione e con il Ministro dell'economia e delle finanze, e ha l'obiettivo di rafforzare il capitale umano coinvolto nella pianificazione e nella spesa dei fondi europei e nazionali.

D.L. 44/2021, art. 19

Ha introdotto a regime una nuova procedura semplificata (con ampio ricorso al digitale) per lo svolgimento dei concorsi pubblici al fine di ridurre i tempi di reclutamento del personale della PA.

D.L. 80/2021, art. 1

Ha introdotto modalità speciali volte ad accelerare le procedure selettive per il reclutamento di personale a tempo determinato e per il conferimento di incarichi di collaborazione da parte delle amministrazioni pubbliche titolari di progetti previsti nel PNRR.

Anche a seguito dei suddetti provvedimenti sono stati emanati diversi bandi (consultabili qui) per l’assunzione di molteplici figure professionali.

 

Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per studenti

M4C1- R. 1.7 – 27-30

960

Prestiti

 

 

Ministero dell’università e della ricerca

Si intende incentivare la realizzazione, da parte dei soggetti privati, di nuove strutture di edilizia universitaria attraverso la copertura anticipata, da parte del MUR, degli oneri corrispondenti ai primi tre anni di gestione delle strutture stesse. L’obiettivo è quello di triplicare i posti per gli studenti fuorisede, portandoli da 40.000 a oltre 100.000 entro il 2026. L’investimento avrà un impatto significativo sullo sviluppo delle regioni meridionali. L'aumento della borsa di studio interesserà il 30% delle risorse nelle regioni meridionali e nelle isole.

 

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore della legislazione volta a modificare le norme vigenti in materia di alloggi per studenti.

 

Obiettivo: T4 2022

Almeno 7.500 nuovi posti letto negli alloggi per studenti.

 

Obiettivo: T4 2022

Entrata in vigore della riforma della legislazione sugli alloggi per studenti.

 

Obiettivo: T2 2026

Creazione e assegnazione di almeno ulteriori 60.000 posti letto.

L’art. 64, co. 8, del D.L. 77/2021 (L.108/2021) ha innalzato (dal 50) al 75% del costo totale la quota massima di cofinanziamento dello Stato per la realizzazione di interventi per alloggi e residenze per studenti universitari e delle istituzioni AFAM, di cui alla L. 338/2000.

Il co. 9 ha precisato che agli oneri derivanti si fa fronte con le risorse del PNRR.

Successivamente, l’art. 15 del D.L. 152/2021 ha previsto che, per semplificare e velocizzare la selezione e il monitoraggio degli interventi di cui alla stessa L. 338/2000, le procedure sono effettuate esclusivamente attraverso l’informatizzazione del processo edilizio. Inoltre, ha disposto che i progetti devono prevedere, a pena di inammissibilità, il numero dei posti letto attesi. Infine, ha previsto che è promossa, prioritariamente, la ristrutturazione e la trasformazione di immobili esistenti.

 


1.12 Ricerca

 


La sfida relativa al settore della ricerca viene affrontata dal PNRR attraverso la combinazione di investimenti e riforme che intendono innanzitutto rispondere alle raccomandazioni specifiche per Paese rivolte all'Italia nel 2019 e nel 2020 in ordine alla necessità di concentrare gli investimenti su ricerca e innovazione.

I soggetti destinatari delle risorse sono essenzialmente università, enti di ricerca, imprese e studiosi.

Vari interventi sono indirizzati a offrire maggiori opportunità ai giovani studiosi e a contrastare il divario di genere, nonché i divari territoriali.

L’obiettivo è quello di innalzare il potenziale di crescita del sistema economico, favorendo la transizione verso un modello di sviluppo fondato sulla conoscenza, perseguendo gli obiettivi di un significativo aumento del volume della spesa in ricerca e sviluppo e in una più efficace collaborazione tra la ricerca pubblica e il mondo imprenditoriale.

 

Le risorse destinate alla ricerca finanziano investimenti e riforme presenti nella Missione 4 (“Istruzione e ricerca”), nell’ambito della Componente 2 (“Dalla ricerca all’impresa”).

In particolare, la Componente 2 riguarda tre aree d'intervento:

1.   rafforzamento della ricerca e diffusione di modelli innovativi per la ricerca di base e applicata condotta in sinergia tra università e imprese;

2.   sostegno ai processi di innovazione e trasferimento tecnologico;

3.   potenziamento delle condizioni di supporto alla ricerca e all’innovazione.

Gli investimenti di cui al punto 1 sono affidati al Ministero dell’università e della ricerca (MUR). Si tratta dei seguenti interventi, per complessivi 6,91 miliardi di euro:

13.  Fondo per il Programma Nazionale della Ricerca (PNR) e Progetti di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) (M4C2-I.1.1-5-7).
L’art. 25 del D.L. 152/2021, al fine dichiarato di attuare gli obiettivi del PNRR, consente di destinare le risorse previste per il finanziamento nel 2021 del nuovo programma per lo sviluppo di progetti di PRIN allo scorrimento delle graduatorie del bando 2020;

14.  Finanziamento di progetti presentati da giovani ricercatori (M4C2-I.1.2-1);

15. Partenariati estesi a università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca (M4C2-I.1.3-8);

16. Potenziamento strutture di ricerca e creazione di "campioni nazionali" di R&S su alcune Key enabling technologies (M4C2-I.1.4-9). Per questo investimento è prevista una collaborazione tra il Ministero dell’università e della ricerca (MUR) ed il Ministero dello sviluppo economico (MISE);

17. Creazione e rafforzamento di "ecosistemi dell'innovazione per la sostenibilità", costruendo "leader territoriali di R&S" (M4C2-I.1.5-18).

 

Gli investimenti di cui al punto 2 sono invece affidati al Ministero dello sviluppo economico (MISE). Si tratta delle seguenti misure, per complessivi 2,05 miliardi di euro:

1.     IPCEI (Important Project of Common European Interest) (M4C2-I.2.1-10);

2.     Sostegno dei progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, individuati con inviti specifici a partecipare ai partenariati europei nell'ambito di Orizzonte Europa (Horizon Europe) (M4C2-I.2.2-2);

3.     Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria (M4C2-I.2.3-14).

 

Gli investimenti di cui al punto 3 non sono affidati univocamente ad un Ministero. In calce ad ogni intervento viene pertanto indicato il Ministero di riferimento. Si tratta delle seguenti misure, per complessivi 2,48 miliardi di euro:

1.     Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione (M4C2-I.3.1-17), affidato al Ministero dell’università e della ricerca (MUR)

2.     Integrazione delle risorse del Fondo Nazionale per l'Innovazione ai fini del finanziamento di start-up (M4C2-I.3.2-20), affidato al Ministero dello sviluppo economico (MISE). Si ricorda che Investimento 5.4 - Supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica

3.     Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l’assunzione dei ricercatori dalle imprese (M4C2-I.3.3-3), affidato al Ministero dell’università e della ricerca (MUR).

 

Misure che impattano sul cosiddetto “ecosistema delle start-up” sono contenute anche in altre parti del Piano. Si rinvia pertanto - oltre che agli appena citati Investimento 1.4 (“campioni nazionali di R&S”) e 1.5 ("ecosistemi dell'innovazione") pertanto alle schede relative:

-    all’Investimento 1.1 (Missione 1, Componente 3): Strategia digitale e piattaforme per il patrimonio culturale (creazione di nuovi contenuti culturali e lo sviluppo di servizi digitali ad alto valore aggiunto a parte di imprese culturali/creative e start-up innovative);

-    all’Investimento 5.4 (Missione 2, Componente 2): Supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica;

-    all’Investimento 1.2 (Missione 5, Componente 1): Creazione di imprese femminili

Con riferimento agli investimenti relativi agli investimenti 1.3 (Partenariati allargati estesi a università, centri di ricerca, imprese), 1.4 (potenziamento delle strutture di ricerca e creazione di “campioni nazionali

di R&S” su alcune Key Enabling Technologies), 1.5 (creazione e rafforzamento di “ecosistemi dell’innovazione”, costruzione di “leader territoriali di R&S”), 3.1 (fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e di innovazione), con decreto del Ministro dell’università e della ricerca 1141 del 7 ottobre 2021 sono state adottate – previa acquisizione del parere favorevole del Ministero dello sviluppo economico per le parti di competenza e previa condivisione della cabina di regia dedicata al settore Istruzione e Ricerca svoltasi nella medesima giornata a Palazzo Chigi (qui il video) – le Linee guida per le iniziative di sistema della Missione 4 Componente 2.

Le Linee guida, predisposte con il contributo consultivo del Supervisory Board istituito con DM 623 del 26 maggio 2021, contengono indicazioni per accedere agli investimenti nel settore della ricerca in filiera in vista dei futuri bandi per l’assegnazione delle risorse.

In particolare, per gli investimenti relativi a Partenariati estesi e ai Campioni nazionali di ricerca se sviluppo, le Linee guida indicano anche gli ambiti della ricerca. Sono previste tematiche libere per i restanti filoni di investimento.

Infine, le Linee guida prevedono la destinazione del 40% delle risorse alle aree del sud e la destinazione di 4 assunzioni su 10 a ricercatrici. L’accesso ai finanziamenti sarà consentito solo ad università, enti di ricerca e altri soggetti pubblici e soggetti privati che si siano dotati, o si impegnino ad adottare nel primo anno del progetto, un ‘Bilancio di genere’ e un ‘Piano di uguaglianza di genere’, in analogia al Gender Equality Plan (GEP) prerequisito previsto per tutti i progetti Horizon Europe.

 

Nell’ambito della Componente 2 – sempre a titolarità del MUR – è prevista la seguente riforma:

·       Attuazione di misure di sostegno alla R&S per promuovere la semplificazione e la mobilità (M4C2-R.1.1-4).
L’art. 26 del D.L. 152/2021 introduce una cornice normativa per realizzare la mobilità fra università ed enti pubblici di ricerca.

 

Il quadro finanziario del PNRR, con la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari degli interventi e l’individuazione di traguardi ed obiettivi semestrali, è stato definito con il D.M. Economia e finanze del 6 agosto 2021.

 

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l’attuazione degli interventi della Missione 4, Componente 2.


 


 

(milioni di euro)

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M4C2

Riforma 1.1 - Attuazione di misure di sostegno alla R&S per promuovere la semplificazione e la mobilità (M4C2-R.1.1-4)

--

MUR

T2 2022 (T)

M4C2

Investimento 1.1 - Fondo per il Programma Nazionale della Ricerca (PNR) e Progetti di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) (M4C2-I.1.1-5-7)

1.800
(prestito)

MUR

T4 2023 (O)

T2 2025 (O)

T2 2025 (O)

M4C2

Investimento 1.2 -Finanziamento di progetti presentati da giovani ricercatori (M4C2-I.1.2-1)

600
(sovvenzioni)

MUR

T4 2022 (O)

M4C2

Investimento 1.3 - Partenariati estesi a università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca (M4C2-I.1.3-8)

1.610
(prestito)

MUR

T2 2025 (O)

M4C2

Investimento 1.4 - Potenziamento strutture di ricerca e creazione di "campioni nazionali" di R&S su alcune Key enabling technologies (M4C2-I.1.4-9)

1.600
(prestito)

MUR (in collaborazione con MISE)

T2 2022 (T)

T4 2025 (T)

M4C2

Investimento 1.5 - Creazione e rafforzamento di "ecosistemi dell'innovazione per la sostenibilità", costruendo "leader territoriali di R&S" (M4C2-I.1.5-18)

1.300
(prestito)

MUR

T2 2022 (T)

M4C2

Investimento 2.1 - IPCEI (Important Project of Common European Interest) (M4C2-I.2.1-10)

1.500
(prestito)

MISE

T2 2021 (T)

T2 2022 (T)

T2 2023 (T)

T2 2025 (O)

M4C2

Investimento 2.2 - Sostegno dei progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, individuati con inviti specifici a partecipare ai partenariati europei nell'ambito di Orizzonte Europa (Horizon Europe) (M4C2-I.2.2-2)

200
(sovvenzioni)

MISE

T4 2025 (T)

M4C2

Investimento 2.3 Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria (M4C2-I.2.3-14)

350
(prestito)

MISE

T4 2025 (T)

M4C2

Investimento 3.1 - Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione (M4C2-I.3.1-17)

1.580
(prestito)

MUR

T2 2022 (T)

T2 2023 (O)

M4C2

Investimento 3.2 - Integrazione delle risorse del Fondo Nazionale per l'Innovazione ai fini del finanziamento di start-up (M4C2-I.3.2-20)

300
(prestito)

MISE

T2 2022 (T)

T2 2025 (O)

 

M4C2

Investimento 3.3 - Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l’assunzione dei ricercatori dalle imprese (M4C2-I.3.3-3)

600
(sovvenzioni)

MUR

T4 2024 (O)

 


Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono.


 

Investimento

 

Risorse

Amministrazione

Titolare

Intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Fondo per il Programma Nazionale della Ricerca (PNR) e Progetti di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN)

M4C2-I.1.1-5-7

1.800

Prestiti

 

Progetti in essere: 800

 

Nuovi progetti: 1.000

Ministero dell’università e della ricerca

Il Fondo è finalizzato a rafforzare le misure di sostegno alla ricerca scientifica indicate nel Programma nazionale per la ricerca (PNR) 2021–2027.

Saranno anche finanziati Progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale (PRIN), di durata triennale che, per la loro complessità e natura, richiedono la collaborazione di unità di ricerca appartenenti ad università ed enti di ricerca. I progetti finanziati - che intendono promuovere attività di ricerca curiosity driven - sono selezionati sulla base della qualità del profilo scientifico dei responsabili, nonché dell'originalità, dell'adeguatezza metodologica, dell'impatto e della fattibilità del progetto di ricerca.

L’investimento finanzierà, fino al 2026, 5.350 progetti.

 

Obiettivo: T4 2023

Aggiudicazione di almeno 3.150 PRIN, in linea con le priorità del PNR, assegnati ad università ed enti di ricerca.

 

Obiettivo: T2 2025

Aggiudicazione di almeno 5.350 PRIN in linea con le priorità del PNR, assegnati ad università ed enti di ricerca.

 

Obiettivo: T2 2025

Assunzione di almeno 900 nuovi ricercatori a tempo determinato.

L’art. 25 del D.L. 152/2021, al fine dichiarato di attuare gli obiettivi del PNRR, consente di destinare le risorse previste per il finanziamento nel 2021 del nuovo programma per lo sviluppo di progetti di PRIN allo scorrimento delle graduatorie del bando 2020.

 

Qui un comunicato stampa del MUR del 29 ottobre 2021.

Finanziamento di progetti presentati da giovani ricercatori

M4C2-I.1.2-1

600

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 600

Ministero dell’università e della ricerca

Si prevede di sostenere le attività di ricerca di un massimo di 2.100 giovani ricercatori – sul modello dei bandi European Research Council-ERC, Marie Sk?odowska-Curie Individual Fellowships-MSCA-IF e Seal of Excellence –, al fine di consentire loro di maturare una prima esperienza di responsabilità di ricerca. Una parte del contributo sarà vincolata all'assunzione di almeno un ricercatore “non-tenure-track” e parte del contributo dedicato a brevi periodi di mobilità per attività di ricerca o didattica in altre località in Italia o all'estero.

Obiettivo: T4 2022

Concessione di almeno 300 borse di ricerca a studenti e stipula di almeno 300 contratti a giovani ricercatori.

Qui un comunicato stampa del MUR del 29 ottobre 2021.

Partenariati estesi a università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca

M4C2-I.1.3-8

1.610

Prestiti

 

Nuovi progetti: 1.600

Ministero dell’università e della ricerca

L’investimento mira a finanziare fino a un massimo di 15 programmi di ricerca, realizzati da reti allargate di soggetti pubblici e privati.

Obiettivo: T2 2025

Almeno 100 nuovi ricercatori a tempo determinato assunti per ciascuno dei partenariati previsti per la ricerca di base firmati tra istituti di ricerca e imprese private.

Con decreto del Ministro dell’università e della ricerca 1141 del 7 ottobre 2021 sono state adottate – previa acquisizione del parere favorevole del Ministero dello sviluppo economico per le parti di competenza e previa condivisione della cabina di regia dedicata al settore Istruzione e Ricerca svoltasi nella medesima giornata a Palazzo Chigi (qui il video) – le Linee guida per le iniziative di sistema della Missione 4 Componente 2.

Le Linee guida, predisposte con il contributo consultivo del Supervisory Board istituito con DM 623 del 26 maggio 2021, contengono indicazioni per accedere agli investimenti nel settore della ricerca in filiera in vista dei futuri bandi per l’assegnazione delle risorse.

In particolare, per gli investimenti relativi a Partenariati estesi e ai Centri nazionali (AP), le Linee guida indicano anche i gli ambiti della ricerca. Sono previste tematiche libere per i restanti filoni di investimento.

Infine, le Linee guida prevedono la destinazione del 40% delle risorse alle aree del sud e la destinazione di 4 assunzioni su 10 a ricercatrici. L’accesso ai finanziamenti sarà consentito solo ad università, enti di ricerca e altri soggetti pubblici e soggetti privati che si siano dotati, o si impegnino ad adottare nel primo anno del progetto, un ‘Bilancio di genere’ e un ‘Piano di uguaglianza di genere’, in analogia al Gender Equality Plan (GEP) prerequisito previsto per tutti i progetti Horizon Europe.

 

Qui un comunicato stampa del MUR del 29 ottobre 2021.

Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l’assunzione dei ricercatori dalle imprese

M4C2-I.3.3-3

600

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 600

Ministero dell’università e della ricerca

Si intende potenziare le competenze di alto profilo, in modo particolare nelle aree delle Key Enabling Technologies, attraverso: l'istituzione di programmi di dottorato innovativi dedicati, con il contributo e il coinvolgimento delle imprese; incentivi all’assunzione di ricercatori precari junior da parte delle imprese.

È, inoltre, prevista, la creazione di un hub finalizzato alla valorizzazione economica della ricerca prodotta dai dottorati industriali, favorendo la creazione di spin-off.

Nello specifico, si prevede l’attivazione di 5.000 borse di dottorato per 3 anni, con il cofinanziamento privato e l’incentivo all’assunzione di 20.000 assegnisti di ricerca o ricercatori da parte delle imprese. I programmi di dottorato saranno sottoposti a valutazione e confronto internazionale.

Obiettivo: T4 2024

Assegnazione di almeno 15.000 borse di dottorato.

Qui un comunicato stampa del MUR del 29 ottobre 2021.

Potenziamento strutture di ricerca e creazione di "campioni nazionali" di R&S su alcune Key enabling technologies (M4C2-I.1.4-9).

1.600

Prestiti

 

 

Nuovi progetti: 1.600

Ministero dell’università e della ricerca in collaborazione con il Ministero dello sviluppo economico

Questa misura mira al finanziamento della creazione di centri di ricerca nazionale in grado di raggiungere, attraverso la collaborazione di Università, centri di ricerca e imprese, una soglia critica di capacità di ricerca e innovazione. Elementi essenziali di ogni centro nazionale saranno la creazione e il rinnovamento di rilevanti strutture di ricerca, il coinvolgimento di soggetti privati nella realizzazione e attuazione dei progetti di ricerca e il supporto alle start -up e alla generazione di spin off.

Traguardo: T2 2022

Aggiudicazione di appalti per progetti riguardanti campioni nazionali di R&S sulle key enabling technologies.

Traguardo: T4 2025

Aggiudicazione dei contratti alle strutture di ricerca e creazione di "campioni nazionali di R&S" su determinate Key Enabling Technologies

Il decreto del Ministro dell’università e della ricerca 1141 del 7 ottobre 2021 prevede la creazione di 5 centri nazionali, anche con dimensioni e livello di finanziamento diversificato. I temi di attività sono: 1) Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni;

2) Tecnologie dell’agricoltura (Agritech); 3) Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA; 4) Mobilità sostenibile; 5) Bio-diversità.

Le Key Enabling Technologies devono includere: - Simulazione avanzata e analisi e gestione dei big data - Tecnologie avanzate per l'ambiente e l'energia - Tecnologie quantistiche e dei materiali avanzati, fotonica ed optoelettronica - Tecnologie per la salute (Biopharma Technologies) - Tecnologie per l'agricoltura e l'alimentazione (Agri-Tech) - Mobilità sostenibile - Tecnologie applicate e patrimonio culturale – Tecnologie per la biodiversità e la sostenibilità ambientale - Tecnologie per la transizione digitale industriale – Industria 4.0.

Creazione e rafforzamento di "ecosistemi dell'innovazione per la sostenibilità", costruendo "leader territoriali di R&S" (M4C2-I.1.5-18).

1.300

Prestiti

 

Nuovi progetti: 1.300

Ministero dell’università e della ricerca

Gli ecosistemi dell’innovazione rappresentano un modello innovativo di innovazione economica e sociale e sono luoghi di contaminazione e collaborazione tra Università, centri di ricerca, società e istituzioni locali che hanno finalità di formazione di alto livello, innovazione e ricerca applicata definite sulla base delle vocazioni territoriali.

La misura contempla il finanziamento entro il 2026 di “campioni territoriali di “R&S” (esistenti o nuovi) che verranno selezionati con procedure competitive.

In osservanza del principio di "non arrecare un danno significativo", i progetti dovranno escludere le attività connesse ai combustibili fossili, compreso l'uso a valle, attività che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai parametri di riferimento, attività connesse alle discariche di rifiuti e attività nel cui ambito lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno all'ambiente.

Traguardo: T2 2022

Aggiudicazione di appalti per progetti riguardanti gli ecosistemi dell'innovazione

Il decreto del Ministro dell’università e della ricerca 1141 del 7 ottobre 2021 sottolinea che l'ambito degli ecosistemi dovrà essere definito in base a:

- la scelta di ambiti di attività capaci di garantire un concreto e dimostrato impatto sul sistema economico e sociale, comprese le pmi;

- una comprovata capacità di innovazione, trasferimento tecnologico e collaborazioni pubblico/privato;

- la qualificazione scientifica delle istituzioni e dei gruppi coinvolti;

- la coerenza con le vocazioni scientifiche ed economiche dei territori, con capacità di collegarsi a strategie europee;

- la coerenza con le priorità di ricerca e innovazione regionali;

- l’estensione territoriale riferita ad uno specifico territorio;

- la valorizzazione e la messa a sistema delle iniziative esistenti;

- il coinvolgimento di grandi imprese e PMI;

- il coinvolgimento di istituzioni locali;

- il coinvolgimento di qualificati enti e istituzioni locali di tipo scientifico, tecnologico o culturale;

- una prospettiva di sostenibilità a lungo termine;

- eventuali rapporti nazionali e internazionali con altre istituzioni e centri di alta qualità interessati alla collaborazione.

IPCEI (Important Project of Common European Interest) (M4C2-I.2.1-10);

1.500

Prestiti

 

 

Nuovi progetti: 1.500

Ministero dello sviluppo economico

L’obiettivo della misura è di integrare l’attuale fondo IPCEI, con risorse aggiuntive che consentiranno di finanziare nuovi progetti.

Gli IPCEI prevedono il concorso di conoscenze, competenze, risorse finanziarie e attori economici di tutta l’Unione europea intorno a obiettivi di innovazione radicale e di grande rilevanza tecnologica e produttiva.

L'IPCEI prescelto riguarderà settori industriali innovativi in linea con le catene del valore europee.

L’investimento comprende sia gli IPCEI già approvati che quelli futuri, come il cloud, la salute, le materie prime e la cybersecurity.

Finora l'Italia ha partecipato a 3 IPCEI, due sulle batterie e l'altro sulla microelettronica.

Traguardo: T2 2021

Varo dell'invito a manifestare interesse per l'identificazione dei progetti nazionali, compresi i progetti IPCEI microelettronica.

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore dell'atto nazionale che assegna i finanziamenti necessari a sostenere i progetti partecipanti.

Traguardo: T2 2023

Pubblicazione dell'elenco dei partecipanti

Obiettivo: T2 2025

Numero di imprese che hanno ricevuto sostegno (almeno 20)

 

Relativamente al varo dell'invito a manifestare interesse per l'identificazione dei progetti nazionali, compresi i progetti IPCEI microelettronica, il target risulta conseguito. Si rinvia ai tre decreti ministeriali del 7 luglio 2021, pubblicati in G.U. 19 agosto 2021.

Sostegno dei progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, individuati con inviti specifici a partecipare ai partenariati europei nell'ambito di Orizzonte Europa (Horizon Europe) (M4C2-I.2.2-2);

200

Sovvenzioni

 

 

Nuovi progetti: 200

Ministero dello sviluppo economico

L'obiettivo della misura è sostenere progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, individuati con inviti specifici a partecipare ai partenariati europei nell'ambito di Orizzonte Europa. Queste iniziative di ricerca transnazionali possono costituire un importante motore per lo sviluppo di R&I su questioni strategiche per la ripresa dell'economia italiana. In particolare, il sostegno si focalizzerà sui seguenti partenariati: calcolo ad alte prestazioni, 2) tecnologie digitali chiave, 3) transizione all'energia pulita; 4) Oceani blu - Un'economia blu climaticamente neutra, sostenibile e produttiva; 5) PMI innovative.

In osservanza del principio di "non arrecare un danno significativo", i progetti dovranno escludere le attività connesse ai combustibili fossili, compreso l'uso a valle, attività che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai parametri di riferimento, attività connesse alle discariche di rifiuti e attività nel cui ambito lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno all'ambiente.

Traguardo: T4 2025

Numero di progetti presentati da imprese aggiudicatarie (almeno 205)

 

 

Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria (M4C2-I.2.3-14).

350

Prestiti

 

 

Nuovi progetti: 200

Ministero dello sviluppo economico

I centri di competenza sono partenariati pubblico-privati e sono selezionati in base alla capacità di apportare strumenti innovativi ed efficaci nell'attuazione dei programmi di trasformazione digitale delle imprese per quanto riguarda i processi, i prodotti e i modelli aziendali. I partner sono istituzioni quali università, centri di ricerca e imprese private tecnologiche di punta.

La semplificazione e razionalizzazione dei centri di trasferimento tecnologico è volta ad aumentare i servizi tecnologici avanzati a beneficio delle aziende, focalizzandosi su tecnologie e specializzazioni produttive di punta.

La misura ha l’obiettivo di sostenere una rete di 60 centri incaricati dello sviluppo di progettualità, dell’erogazione alle imprese di servizi tecnologici avanzati e di servizi innovativi e qualificanti di trasferimento tecnologico. Si prospetta un aumento del valore del servizio di trasferimento tecnologico pari al 140 per cento.

In osservanza del principio di "non arrecare un danno significativo", i progetti dovranno escludere le attività connesse ai combustibili fossili, compreso l'uso a valle, attività che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai parametri di riferimento, attività connesse alle discariche di rifiuti e attività nel cui ambito lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno all'ambiente.

Traguardo: T4 2025

I centri di trasferimento di tecnologia devono fornire servizi per una quantità di risorse pari ad almeno 600 milioni di euro, ossia raddoppiando quasi i finanziamenti ottenuti con il meccanismo cofinanziario.

Si prefigurano 42 nuovi hub ed almeno 4.500 imprese supportate

 

Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione (M4C2-I.3.1-17),

1.580

Prestiti

 

 

Progetti in essere: 500

 

FSC: 1.000

Ministero dell'università e ricerca

Questa misura sostiene la creazione di infrastrutture di ricerca e innovazione che colleghino il settore industriale con quello accademico. Il Fondo finanzierà la creazione o il rafforzamento, su base competitiva, di infrastrutture di ricerca di rilevanza pan-europea e infrastrutture di innovazione dedicate, promuovendo la combinazione di investimenti pubblici e privati. In particolare, l'infrastruttura per l'innovazione comprende infrastrutture multifunzionali in grado di coprire almeno tre settori tematici quali: i) quantistica, ii) materiali avanzati, iii) fotonica, iv) scienze della vita, v) intelligenze artificiali, vi) transizione energetica.

In osservanza del principio di "non arrecare un danno significativo", i progetti dovranno escludere le attività connesse ai combustibili fossili, compreso l'uso a valle, attività che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai parametri di riferimento, attività connesse alle discariche di rifiuti e attività nel cui ambito lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno all'ambiente.

La procedura di selezione richiederà una valutazione DNSH  e un'eventuale valutazione ambientale strategica (VAS) nel caso in cui si preveda che il progetto incida notevolmente sul territorio.

Traguardo: T2 2022

Aggiudicazione di appalti per i progetti riguardanti il sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione

Obiettivo: T2 2023

Numero di infrastrutture finanziate (almeno 30). Si prevede anche l’assunzione di 30 research manager per la gestione di questi sistemi integrati di innovazione e ricerca.

 

Integrazione delle risorse del Fondo Nazionale per l'Innovazione ai fini del finanziamento di start-up (M4C2-I.3.2-20))

300

Prestiti

 

Nuovi progetti: 300

Ministero dello sviluppo economico

La misura è finalizzata ad integrare le risorse del Fondo nazionale per l’innovazione, lo strumento gestito da Cassa Depositi e Prestiti per sostenere lo sviluppo del venture capital in Italia. Attraverso questa iniziativa sarà possibile ampliare la platea di imprese innovative beneficiarie del Fondo. L’investimento consentirà di sostenere 250 piccole e medie imprese innovative con investimenti per 700 milioni di euro (partecipazione media pari a 1,2 mln di euro).

In osservanza del principio di "non arrecare un danno significativo", i progetti dovranno escludere le attività connesse ai combustibili fossili, compreso l'uso a valle, attività che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai parametri di riferimento, attività connesse alle discariche di rifiuti e attività nel cui ambito lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno all'ambiente

Traguardo: T2 2022

Firma dell'accordo fra il governo italiano e il partner esecutivo Cassa Depositi e Prestiti (CDP) che istituisce lo strumento finanziario.

Obiettivo: T2 2025

Numero di imprese che hanno ricevuto sostegno (almeno 250)

 

 


 

 

Riforma

Risorse

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Attuazione di misure di sostegno alla R&S per promuovere la semplificazione e la mobilità

M4C2-R.1.1-4

--

Ministero dell’università e della ricerca

La riforma sarà attuata attraverso la creazione di una cabina di regia interministeriale (MUR-MiSE) e l’emanazione di 2 decreti: uno in ambito mobilità, per aumentare e sostenere la mobilità reciproca (attraverso incentivi) di figure di alto profilo (es. ricercatori e manager) tra università, infrastrutture di ricerca e aziende, l’altro nell’ambito della semplificazione della gestione dei fondi per la ricerca e della riforma del percorso professionale dei ricercatori.

Traguardo: T2 2022

Adozione dei decreti ministeriali sulla semplificazione e la mobilità nella R&S collegati al fondo di finanziamento ordinario.

L’art. 26 del D.L. 152/2021 introduce una cornice normativa per realizzare la mobilità fra università ed enti pubblici di ricerca.

 


1.13 Istruzione

 


La sfida relativa al settore dell’istruzione viene affrontata dal PNRR attraverso la combinazione di investimenti e riforme che intendono innanzitutto rispondere alle raccomandazioni specifiche per Paese rivolte all'Italia nel 2019 e nel 2020 in ordine, fra l’altro, al miglioramento delle competenze, soprattutto digitali, e dei risultati scolastici, nonché alla necessità di sostenere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro anche attraverso l'accesso a servizi di assistenza all'infanzia di qualità.

In particolare, essi sono finalizzati a promuovere pari opportunità di istruzione in tutto il Paese, riducendo le disparità regionali in termini di infrastrutture e risultati scolastici. In tale contesto, si punta anche all’integrazione delle tecnologie digitali nel sistema educativo.

L’obiettivo è quello di dare ai giovani gli strumenti necessari per una partecipazione attiva alla vita sociale, culturale ed economica del paese, consentendo ai capaci e ai meritevoli di raggiungere i gradi più alti degli studi e facilitando il loro ingresso nel mondo del lavoro.

Vari interventi sono finalizzati a contrastare il divario di genere.

I soggetti destinatari degli interventi sono prevalentemente i cittadini – e, in particolare, studenti, famiglie e personale scolastico – e gli enti locali, proprietari degli edifici scolastici.

 

La maggior parte delle risorse destinate all’istruzione finanziano investimenti e riforme presenti nella Missione 4 (“Istruzione e ricerca”), nell’ambito della Componente 1 (“Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università “).

In particolare, la Componente 1 riguarda quattro aree d'intervento, per un complesso di risorse pari a 19,436 miliardi di euro:

·    il miglioramento qualitativo e l’ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione e formazione;

·    la riforma della carriera degli insegnanti, con particolare riferimento ai processi di reclutamento e di formazione;

·    l’ampliamento delle competenze – con particolare riferimento alle discipline STEM (scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche, matematiche) e al multilinguismo - e il potenziamento delle infrastrutture, in particolare in termini di sicurezza ed efficienza energetica;

·    la riforma delle classi di laurea e delle lauree abilitanti, nonché dei dottorati.

 

In particolare, gli investimenti finanziati nell’ambito della Componente 1 – alcuni a titolarità del Ministero dell’istruzione (MI), altri a titolarità del Ministero dell’università e della ricerca (MUR) – sono i seguenti:

1.     Piano asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia (M4C1-I.1.1-9,18) (a titolarità del MI).
Al riguardo, nella cabina di regia dedicata al settore Istruzione svoltasi il 7 ottobre 2021 a Palazzo Chigi (qui il video) è emerso che entro fine anno sarà emanato un bando per nuovi asili nido per € 3 mld;

2.     Piano per l’estensione del tempo pieno e mense (M4C1-I.1.2-21) (a titolarità del MI).
Al riguardo, nella medesima cabina di regia è emerso che entro fine anno sarà emanato un bando per la costruzione e riqualificazione degli spazi dedicati alle mense per € 400 mln;

3.     Potenziamento infrastrutture per lo sport a scuola (M4C1-I.1.3-8,22) (a titolarità del MI).
Al riguardo, nella medesima cabina di regia è emerso che entro fine anno sarà emanato un bando per la costruzione di nuove palestre per € 300 mln;

4.     Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nei cicli I e II della scuola secondaria di secondo grado (M4C1-I.1.4-7,25) (a titolarità del MI);

5.     Sviluppo del sistema di formazione professionale terziaria (ITS) (M4C1-I.1.5-20) (a titolarità del MI);

6.     Orientamento attivo nella transizione scuola-università (M4C1-I.1.6-24) (a titolarità del MUR);

7.     Borse di studio per l'accesso all'università (M4C1-I.1.7-2,11,15) (a titolarità del MUR).
L’art. 12 del D.L. 152/2021 ha semplificato, per il periodo di riferimento del PNRR, e in attuazione degli obiettivi previsti dallo stesso, la disciplina relativa alla determinazione dei requisiti di eleggibilità per l’accesso alle borse di studio per gli studenti universitari e delle istituzioni AFAM e per la determinazione dei relativi importi. Inoltre, ha previsto che le risorse del PNRR destinate a tale obiettivo confluiscono sul Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio e sono ripartite con le modalità ordinariamente previste per il Fondo medesimo;

8.     Didattica digitale integrata e formazione sulla transizione digitale del personale scolastico (M4C1-I.2.1-13) (a titolarità del MI);

9.     Nuove competenze e nuovi linguaggi (M4C1-I.3.1-16-17) (a titolarità del MI);

10. Scuola 4.0 - scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori (M4C1-I.3.2-4,19) (a titolarità del MI).
L’art. 24 del D.L. 152/2021 ha previsto, al fine esplicito di attuare le azioni del PNRR relative alla costruzione di scuole innovative, l’indizione, da parte del MI, di un concorso di progettazione articolato in due gradi. Il primo grado è finalizzato alla presentazione di proposte di idee progettuali. Il secondo grado, cui accedono le migliori proposte di idee progettuali, è volto alla predisposizione di progetti di fattibilità tecnica ed economica che, al termine del concorso di progettazione, divengono di proprietà degli enti locali che attuano gli interventi. L'intera procedura del concorso di progettazione deve concludersi entro 160 giorni dalla pubblicazione del bando di concorso, oltre il quale gli enti locali possono procedere autonomamente allo sviluppo della progettazione.

11.  Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica (M4C1-I.3.3-26) (a titolarità del MI).
L’art. 55 del D.L. 77/2021 – come modificato dall’art. 24, co. 6, lett. a), n. 1, del D.L. 152/2021 - ha previsto che per gli interventi di nuova costruzione, riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico ed educativo da realizzare nell'ambito del PNRR: il MI predispone linee guida tecniche (co. 1, lett. a), n. 1); il Ministero comunica al Prefetto competente per territorio gli interventi che ha autorizzato affinché il Prefetto possa monitorarne l'attuazione da parte degli enti locali mediante l'attivazione di tavoli di coordinamento (co. 1, lett. a), n. 1-bis); in caso di inerzia degli enti locali beneficiari nell'espletamento delle procedure, si applicano i poteri sostitutivi di cui all'art. 12 (co. 1, lett. a), n. 2); fino al 31 dicembre 2026, i sindaci e i presidenti delle province e delle città metropolitane operano con i poteri dei commissari straordinari previsti per interventi infrastrutturali ritenuti prioritari (co. 1, lett. a), n. 3); gli enti locali che si trovano in esercizio provvisorio di bilancio sono autorizzati, per le annualità dal 2021 al 2026, ad iscrivere in bilancio i finanziamenti concessi per l'edilizia scolastica nell'ambito del PNRR mediante apposita variazione (co. 1, lett. a), n. 4); l’autorizzazione per interventi su beni culturali è resa entro 60 giorni dalla richiesta. Il parere del Sopraintendente sulla compatibilità paesaggistica dell’intervento è reso entro 30 giorni (co. 1, lett. a), n. 5);

12. Didattica e competenze universitarie avanzate (M4C1-I.3.4-23) (a titolarità del MUR);

13.  Estensione del numero di dottorati di ricerca e dottorati innovativi per la Pubblica Amministrazione e il patrimonio culturale (M4C1-I.4.1-12) (a titolarità del MUR).
L’art. 3, co. da 8 a 10, del D.L. 80/2021 (L. 113/2021) ha ampliato le finalità formative dei corsi per il conseguimento del dottorato di ricerca universitari, in particolare disponendo che i medesimi forniscono le competenze necessarie anche ai fini dell’accesso alle carriere nelle pubbliche amministrazioni, nonché ai fini dell’integrazione di percorsi professionali di elevata innovatività. Inoltre, ha incluso fra i soggetti che possono attivare i corsi anche le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM). Ulteriori previsioni attengono all’utilizzabilità del titolo ai fini dall’accesso alla pubblica amministrazione.

Al riguardo, la relazione illustrativa all’A.S. 2272 sottolineava che le modifiche relative al dottorato di ricerca erano collegate a quanto previsto dal PNRR.

 

Le riforme previste nell’ambito della Componente 1 sono le seguenti:

·       Riforma degli istituti tecnici e professionali (M4C1-R.1.1-5,10) (a titolarità del MI);

·       Riforma del sistema ITS (M4C1-R.1.2-5,10) (a titolarità del MI).
Il 20 luglio 2021 l’Assemblea della Camera ha approvato il testo unificato degli A.C. 544 e abb. “Ridefinizione della missione e dell'organizzazione del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Il testo è ora all’esame del Senato (A.S. 2333);

·       Riforma dell’organizzazione del sistema scolastico (M4C1-R.1.3-5,10) (a titolarità del MI);

·       Riforma del sistema di orientamento (M4C1-R.1.4-5,10) (a titolarità del MI);

·       Riforma delle classi di laurea (M4C1-R.1.5-1,10) (a titolarità del MUR).
L’art. 14 del D.L. 152/2021 ha disposto, in attuazione degli obiettivi previsti dal PNRR, che, nell’ambito dei criteri generali per la definizione, da parte degli atenei, degli ordinamenti dei corsi di studio, una parte dei crediti formativi universitari (CFU) può essere riservata ad attività affini o integrative, comunque relative a settori scientifico-disciplinari (SSD) o ad ambiti disciplinari non previsti per le attività di base o per le attività caratterizzanti del corso di studi. L’obiettivo è quello di promuovere l’interdisciplinarietà dei corsi di studio e la formazione di profili professionali innovativi. Inoltre, in coerenza con i medesimi obiettivi, ha previsto la razionalizzazione e l’aggiornamento dei medesimi SSD;

·       Riforma delle lauree abilitanti per determinate professioni (M4C1-R 1.6-1,10) (a titolarità del MUR).
Al riguardo, si ricorda che è intervenuta la L. 8 novembre 2021, n. 163;

·       Alloggi per studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per studenti (M4C1-R.1.7-27-30) (a titolarità del MUR).
L’art. 64, co. 8, del D.L. 77/2021 (L. 108/2021) ha innalzato (dal 50) al 75% del costo totale la quota massima di cofinanziamento dello Stato per la realizzazione di interventi per alloggi e residenze per studenti universitari e delle istituzioni AFAM, di cui alla L. 338/2000. Il co. 9 ha precisato che agli oneri derivanti si fa fronte con le risorse del PNRR.
Successivamente, l’art. 15 del D.L. 152/2021 ha previsto che, per semplificare e velocizzare la selezione e il monitoraggio degli interventi di cui alla stessa L. 338/2000, le procedure sono effettuate esclusivamente attraverso l’informatizzazione del processo edilizio. Inoltre, ha disposto che i progetti devono prevedere, a pena di inammissibilità, il numero dei posti letto attesi. Infine, ha previsto che è promossa, prioritariamente, la ristrutturazione e la trasformazione di immobili esistenti;

·       Riforma del sistema di reclutamento dei docenti (M4C1-R.2.1-3,10,14) (a titolarità del MI);

·       Scuola di Alta formazione e formazione obbligatoria per dirigenti scolastici, docenti e personale tecnico-amministrativo (M4C1-R.2.2-6) (a titolarità del MI);

·       Riforma dei dottorati (M4C1-R.4.1-1) (a titolarità del MUR).

 

Ulteriori risorse destinate al settore Istruzione finanziano investimenti presenti nella Missione 2 (“Rivoluzione verde e transizione ecologica”), nell’ambito della Componente 3 (“Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici”).

In particolare, nell’ambito della Componente 3, area d'intervento efficientamento energetico edifici pubblici, è presente, per 0,8 miliardi di euro, il seguente investimento:

·       Piano di sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica (M2C3-I 1.1-5-6) (a titolarità del MI).
Al riguardo, nella sopra citata cabina di regia è emerso che entro fine anno sarà emanato un bando per la costruzione di scuole nuove per € 800 mln.

 

Il quadro finanziario del PNRR, con la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari degli interventi e l’individuazione di traguardi ed obiettivi semestrali, è stato definito con il D.M. Economia e finanze del 6 agosto 2021.

 

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l’attuazione degli interventi della Missione 4, Componente 1, e della Missione 2, Componente 3.



 

 

(milioni di euro)

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M2C3

Investimento 1.1 - Piano di sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica (M2C3-I.1.1-5-6)

800
(prestito)

MI

T4 2023 (T)

T2 2026 (O)

M4C1

Riforma 1.1 - Riforma degli istituti tecnici e professionali (M4C1-R.1.1-5,10)

--

MI

T4 2022 (T)

T4 2023 (T)

M4C1

Investimento 1.1 - Piano per asili nido e scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia (M4C1-I.1.1-9,18)

4.600
(sovvenzioni)

MI in collaborazione con Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri

T2 2023 (T)

T4 2025 (O)

M4C1

Riforma 1.2 - Riforma del sistema ITS (M4C1-R.1.2-5,10)

--

MI

T4 2022 (T)

T4 2023 (T)

M4C1

Investimento 1.2 - Piano per l’estensione del tempo pieno e mense (M4C1-I.1.2-21)

960
(sovvenzioni)

MI

T2 2026 (O)

M4C1

Riforma 1.3 - Riforma dell’organizzazione del sistema scolastico (M4C1-R.1.3-5,10)

--

MI

T4 2022 (T)

T4 2023 (T)

M4C1

Investimento 1.3 - Potenziamento infrastrutture per lo sport a scuola (M4C1-I.1.3-8,22)

300
(sovvenzioni)

MI

T2 2024 (T)

T2 2026 (O)

M4C1

Riforma 1.4 - Riforma del sistema di orientamento (M4C1-R.1.4-5,10)

--

MI

T4 2022 (T)

T4 2023 (T)

M4C1

Investimento 1.4 - Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nei cicli I e II della scuola secondaria di secondo grado (M4C1-I.1.4-7,25)

1.500
(sovvenzioni)

MI

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

M4C1

Riforma 1.5 - Riforma delle classi di laurea (M4C1-R.1.5-1,10)

--

MUR

T4 2021 (T)

T4 2023 (T)

M4C1

Investimento 1.5 - Sviluppo del sistema di formazione professionale terziaria (ITS) (M4C1-I.1.5-20)

1.500
(sovvenzioni)

MI

T4 2025 (O)

M4C1

Riforma 1.6 - Riforma delle lauree abilitanti per determinate professioni (M4C1-R 1.6-1,10)

--

MUR

T4 2021 (T)

T4 2023 (T)

M4C1

Investimento 1.6 - Orientamento attivo nella transizione scuola-università (M4C1-I.1.6-24)

250
(sovvenzioni)

MUR

T2 2026 (O)

M4C1

Riforma 1.7 - Alloggi per studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per studenti (M4C1-R.1.7-27-30)

960
(prestito)

MUR

T4 2021 (T)

T4 2022 (O)

T4 2022 (O)

T2 2026 (O)

M4C1

Investimento 1.7 - Borse di studio per l'accesso all'università (M4C1-I.1.7-2,11,15)

500
(sovvenzioni)

MUR

T4 2021 (T)

T4 2023 (O)

T4 2024 (O)

M4C1

Riforma 2.1 - Riforma del sistema di reclutamento dei docenti (M4C1-R.2.1-3,10,14)

--

MI

T2 2022 (T)

T4 2023 (T)

T4 2024 (O)

M4C1

Investimento 2.1 - Didattica digitale integrata e formazione sulla transizione digitale del personale scolastico (M4C1-I.2.1-13)

800
(sovvenzioni)

MI

T4 2024 (O)

M4C1

Riforma 2.2 - Scuola di Alta formazione e formazione obbligatoria per dirigenti scolastici, docenti e personale tecnico-amministrativo (M4C1-R.2.2-6)

34
(sovvenzioni)

MI

T4 2022 (T)

M4C1

Investimento 3.1 - Nuove competenze e nuovi linguaggi (M4C1-I.3.1-16-17)

1.100
(sovvenzioni)

MI in collaborazione con Dipartimento per le politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri

T2 2025 (O)

T2 2025 (O)

M4C1

Investimento 3.2 - Scuola 4.0 - scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori (M4C1-I.3.2-4,19)

2.100
(sovvenzioni)

MI

T2 2022 (T)

T4 2025 (O)

M4C1

Investimento 3.3 - Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica (M4C1-I.3.3-26)

3.900
(sovvenzioni)

MI

T2 2026 (O)

M4C1

Investimento 3.4 - Didattica e competenze universitarie avanzate (M4C1-I.3.4-23)

500
(sovvenzioni)

MUR

T2 2026 (O)

M4C1

Riforma 4.1 - Riforma dei dottorati (M4C1-R.4.1-1)

--

MUR

T4 2021 (T)

M4C1

Investimento 4.1 - Estensione del numero di dottorati di ricerca e dottorati innovativi per la Pubblica Amministrazione e il patrimonio culturale (M4C1-I.4.1-12)

432
(sovvenzioni)

MUR

T4 2024 (T)

 


Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono.


 

Investimento

 

Risorse

Amministrazione

Titolare

Intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Piano di sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica

M2C3-I.1.1-5-6

800

Prestiti

 

Nuovi progetti: 600

 

FSC: 200

Ministero dell’istruzione

Si intende sostituire progressivamente parte del patrimonio edilizio scolastico obsoleto con l’obiettivo di creare strutture moderne e sostenibili. Gli obiettivi degli interventi sono la riduzione del consumo energetico, una maggiore sicurezza sismica degli edifici e lo sviluppo delle aree verdi.

Traguardo: T4 2023

Aggiudicazione dei contratti per la costruzione di nuove scuole, a seguito di una procedura di appalto pubblico.

 

Obiettivo: T2 2026

Almeno 400.00 mq di nuove scuole costruite.

Nella cabina di regia dedicata al settore Istruzione e Ricerca svoltasi il 7 ottobre 2021 a Palazzo Chigi (qui il video) è emerso che entro fine anno sarà emanato un bando per la costruzione di scuole nuove per € 800 mln.

Piano per asili nido e scuole dell'infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia

M4C1-I.1.1-9,18

4.600

Sovvenzioni

 

Progetti in essere: 1.600

 

Nuovi progetti: 2.000

 

FSC: 1.000

Ministero dell’istruzione, in collaborazione con il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri

Si intende costruire, riqualificare e mettere in sicurezza asili nido e scuole dell’infanzia. Ci si attende che la misura incoraggi la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e le sostenga nel conciliare vita familiare e professionale.

Traguardo: T2 2023

Aggiudicazione dei contratti per la costruzione, la riqualificazione e la messa in sicurezza di asili nido, scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura della prima infanzia

 

Obiettivo: T4 2025

Attivazione di almeno 264.480 nuovi posti per servizi di educazione e cura per la prima infanzia (fascia 0-6 anni).

Nella cabina di regia dedicata al settore Istruzione e Ricerca svoltasi il 7 ottobre 2021 a Palazzo Chigi (qui il video) è emerso che entro fine anno sarà emanato un bando per nuovi asili nido per € 3.000 mln.

Piano per l’estensione del tempo pieno e mense

M4C1-I.1.2-21

960

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 360

 

FSC: 600

Ministero dell’istruzione

Si intende estendere il tempo pieno scolastico, anche attraverso costruzione o ristrutturazione degli spazi delle mense, per almeno 1.000 edifici. Ci si attende che l'estensione del tempo scuola avrà un impatto positivo sulla lotta all'abbandono scolastico.

Obiettivo: T2 2026

Almeno 1000 strutture destinate all’accoglienza degli studenti oltre l’orario scolastico.

Nella cabina di regia dedicata al settore Istruzione e Ricerca svoltasi il 7 ottobre 2021 a Palazzo Chigi è emerso che entro fine anno sarà emanato un bando per la costruzione e riqualificazione degli spazi dedicati alle mense per € 400 mln.

Potenziamento infrastrutture per lo sport a scuola

M4C1-I.1.3-8,22

300

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 300

Ministero dell’istruzione

Il piano mira a potenziare le palestre e le strutture sportive annesse alle scuole. Ci si attende che la misura possa contrastare la dispersione scolastica, favorire l'inclusione sociale e rafforzare le attitudini personali.

Traguardo: T2 2024

Aggiudicazione dei contratti per gli interventi di costruzione e riqualificazione di strutture sportive e palestre.

 

Obiettivo: T2 2026

Almeno 230.400 Mq realizzati o riqualificati da destinare a palestre o strutture sportive.

Nella cabina di regia dedicata al settore Istruzione e Ricerca svoltasi il 7 ottobre 2021 a Palazzo Chigi (qui il video) è emerso che entro fine anno sarà emanato un bando per la costruzione di nuove palestre per € 300 mln.

Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nei cicli I e II della scuola secondaria di secondo grado e alla riduzione dell'abbandono scolastico

M4C1-I.1.4-7,25

1.500

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 1.500

Ministero dell’istruzione

Si intende garantire un livello adeguato in termini di competenze di base ad almeno 1.000.000 di studenti all'anno, nell'arco di 4 anni, anche per mezzo dello sviluppo di un portale nazionale formativo unico.

Particolare attenzione dovrà essere riservata alle scuole che hanno incontrato maggiori difficoltà in termini di performance, con interventi su misura in funzione delle esigenze degli studenti, per le quali dovrà essere previsto un intervento di supporto da parte del dirigente scolastico con tutor esterni e, nei casi più critici, la disponibilità di almeno un'unità di personale supplementare per argomento (italiano, matematica e inglese) e per un minimo di due anni.

L'investimento è inteso a favorire la realizzazione di attività di tutoraggio per almeno 470.000 giovani a rischio di abbandono scolastico e per almeno 350.000 giovani che hanno già abbandonato la scuola.

Prevede il ricorso a una piattaforma online per attività di tutoraggio e formazione nonché l'avvio di corsi post diploma (qualifiche orientate al lavoro).

Ci si attende che l'intervento promuoverà la parità di genere e contribuirà al superamento dei divari territoriali e delle disuguaglianze nell'accesso all'istruzione.

Obiettivo: T4 2024

820.000 studenti o giovani che hanno frequentato attività di tutoraggio o corsi di orientamento post diploma.

 

Obiettivo: T2 2026

Riduzione del divario nel tasso di abbandono scolastico nell'istruzione secondaria fino a raggiungere la media UE del 2019 (10,2 %).

 

Sviluppo del sistema di formazione professionale terziaria (ITS)

M4C1-I 1.5-20

1.500

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 1.500

Ministero dell’istruzione

Si intende perseguire: l’incremento del numero di ITS; il potenziamento dei laboratori con tecnologie 4.0; la formazione dei docenti; lo sviluppo di una piattaforma digitale nazionale per le offerte di lavoro rivolte agli studenti in possesso di qualifiche professionali.

Ci si aspetta un aumento del numero di studenti iscritti a percorsi ITS e dei diplomati in tale ambito.

Ci si attende, inoltre:

- un miglioramento dei percorsi formativi ad alta specializzazione collegati ai settori Energia 4.0 e Ambiente 4.0, funzionali all’adeguamento delle competenze 4.0 a settori di sviluppo strategici.

- la riduzione della disoccupazione giovanile affrontando lo skill mismatch tra domanda e offerta di lavoro.

Traguardo: T4 2025

Aumento del 100% annuo del numero di studenti iscritti al sistema di formazione professionale terziaria (ITS).

 

Orientamento attivo nella transizione scuola-università

M4C1-I.1.6-24

250

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 250

Ministero dell’università e della ricerca

Si intende facilitare e incoraggiare il passaggio dalla scuola secondaria superiore all'università e a ridurre il numero di abbandoni universitari, contribuendo in tal modo all'aumento del numero dei laureati.

Si prevede l’organizzazione di corsi a beneficio di tutti gli studenti a partire dal terzo anno della scuola secondaria di secondo grado, tenuti da docenti dello stesso grado di istruzione.

Ci si attende che l'investimento determinerà un innalzamento degli indicatori di successo (frequenza scolastica, miglioramento dei livelli di apprendimento, numero di studenti ammessi all'anno accademico successivo, ecc.) e la mitigazione dei divari di genere, entrambi in termini di occupazione e partecipazione all'istruzione superiore in tutti i campi.

Traguardo: T2 2026

Almeno 1 mln di studenti che hanno frequentato corsi di transizione scuola-università.

 

Borse di studio per l'accesso all'università

M4C1-I.1.7-2,11,15

500

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 500

Ministero dell’università e della ricerca

Si intende garantire la parità di accesso all'istruzione, agevolando l'accesso all'istruzione terziaria per gli studenti in difficoltà socioeconomiche. Si prevede di aumentare di € 700 in media l’importo delle borse di studio, fino a un massimo di € 4.000 per studente, e di estendere le stesse a una quota più ampia di studenti.

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore di decreti ministeriali di riforma delle borse di studio al fine di migliorare l’accesso all’istruzione terziaria.

 

Obiettivo: T4 2023

Assegnazione ad almeno 300.000 studenti di una borsa di studio per l’accesso all’università.

 

Obiettivo: T4 2024

Assegnazione ad almeno 336.000 studenti di una borsa di studio per l’accesso all’università.

L’art. 12 del D.L. 152/2021 ha semplificato, per il periodo di riferimento del PNRR, e in attuazione degli obiettivi previsti dallo stesso, la disciplina relativa alla determinazione dei requisiti di eleggibilità per l’accesso alle borse di studio per gli studenti universitari e delle istituzioni AFAM e per la determinazione dei relativi importi. Inoltre, ha previsto che le risorse del PNRR destinate a tale obiettivo confluiscono sul Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio e sono ripartite con le modalità ordinariamente previste per il Fondo medesimo.

Didattica digitale integrata e formazione sulla transizione digitale del personale scolastico

M4C1-I.2.1-13

800

Sovvenzioni

 

Progetti in essere: 165,77

 

Nuovi progetti: 634,23

Ministero dell’istruzione

Si intende creare un sistema permanente per lo sviluppo della didattica digitale e delle competenze digitali e didattiche del personale scolastico.

L'intervento prevede:

- la creazione di un sistema per la formazione continua del personale scolastico per la transizione digitale;

- l'adozione di un quadro di riferimento nazionale per la didattica digitale integrata, al fine di promuovere l'adozione di curricula in materia di competenze digitali in tutte le scuole.

Il progetto coinvolgerà circa 650.000 tra dirigenti scolastici, insegnanti e personale amministrativo e oltre 8.000 istituzioni educative. Si prevede, inoltre, l’erogazione di circa 20.000 corsi di formazione.

Obiettivo: T4-2024

Almeno 650.000 unità di personale scolastico formate.

 

Nuove competenze e nuovi linguaggi

M4C1-I.3.1-16-17

1.100

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 1.100

Ministero dell’istruzione, in collaborazione con Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Si intende promuovere l’integrazione, all’interno dei curricula di tutti i cicli scolastici, di attività, metodologie e contenuti volti a sviluppare le competenze STEM, digitali e di innovazione. In particolare, l'intervento mira a garantire pari opportunità e la parità di genere in termini di approccio metodologico e di attività di orientamento STEM.

Inoltre, verranno attivate azioni per il potenziamento delle competenze multilinguistiche di studenti e insegnanti, ampliando i programmi di consulenza e informazione su Erasmus+ con il sostegno dell'Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE), dell'Agenzia nazionale Erasmus+ e della sua rete di ambasciatori.

Sarà inoltre sviluppato un sistema digitale per il monitoraggio delle abilità linguistiche con il supporto di enti certificatori.

 

Obiettivo: T2 2025

Almeno 8.000 scuole che hanno attivato progetti di orientamento STEM nel 2024/25.

 

Obiettivo: T2 2025

Almeno 1.000 corsi annuali di lingua e metodologia erogati a insegnanti.

 

 

 

Scuola 4.0 - scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori

M4C1-I.3.2-4,19

2.100

Sovvenzioni

 

Progetti in essere: 344,20

 

Nuovi progetti: 1.255,80

 

FSC: 500

Ministero dell’istruzione

Si intende accelerare la transizione digitale del sistema scolastico italiano con quattro iniziative: trasformazione di circa 100.000 classi tradizionali in connected learning environments, con l’introduzione di dispositivi didattici connessi; creazione di laboratori per le professioni digitali nel II ciclo; digitalizzazione delle amministrazioni scolastiche; cablaggio interno di circa 40.000 edifici scolastici.

Traguardo: T2 2022

Adozione del Piano Scuola 4.0 al fine di favorire la transizione digitale del sistema scolastico italiano.

 

 

Obiettivo: T4 2025

Trasformazione di almeno 100.000 classi in ambienti di apprendimento innovativi grazie a Scuola 4.0.

L’art. 24 del D.L. 152/2021 ha previsto, al fine dichiarato di attuare le azioni del PNRR relative alla costruzione di scuole innovative, l’indizione, da parte del MI, di un concorso di progettazione articolato in due gradi. Il primo grado è finalizzato alla presentazione di proposte di idee progettuali. Il secondo grado, cui accedono le migliori proposte di idee progettuali, è volto alla predisposizione di progetti di fattibilità tecnica ed economica che, al termine del concorso di progettazione, divengono di proprietà degli enti locali che attuano gli interventi. L'intera procedura del concorso di progettazione deve concludersi entro 160 giorni dalla pubblicazione del bando di concorso, oltre il quale gli enti locali possono procedere autonomamente allo sviluppo della progettazione. Lo scopo è quello di costruire scuole innovative dal punto di vista architettonico e strutturale, altamente sostenibili e con il massimo dell’efficienza energetica, inclusive e in grado di garantire una didattica basata su metodologie innovative e una piena fruibilità degli ambienti didattici.

Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica

M4C1-I.3.3-26

3.900

Sovvenzioni

 

Progetti in essere: 3.400

 

Nuovi progetti: 500

Ministero dell’istruzione

Al fine di contribuire al recupero climatico, si intende migliorare le classi energetiche degli edifici scolastici, con conseguente riduzione dei consumi e di emissione di CO2 e aumentare la sicurezza strutturale degli edifici.

Particolare attenzione è riservata alle aree più svantaggiate con l'obiettivo di contrastare ed eliminare gli squilibri economici e sociali.

Obiettivo: T2 2026

Ristrutturazione di almeno 2.784 000 mq di edifici scolastici.

L’art. 55 del D.L. 77/2021 (L. 108/2021) – come modificato dall’art. 24, co. 6, lett. a), n. 1, del D.L. 152/2021 - ha previsto che per gli interventi di nuova costruzione, riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico ed educativo da realizzare nell'ambito del PNRR:

1)  il MI predispone linee guida tecniche suddivise in base alle principali tipologie di interventi autorizzati, con le quali individua anche i termini che gli enti locali rispettano per la progettazione, l'affidamento, l'esecuzione e il collaudo dei lavori (co. 1, lett. a), n. 1);

2) il Ministero comunica al Prefetto competente per territorio gli interventi che ha autorizzato affinché il Prefetto possa monitorarne l'attuazione da parte degli enti locali mediante l'attivazione di tavoli di coordinamento (co. 1, lett. a), n. 1-bis);

3)  in caso di inerzia degli enti locali beneficiari nell'espletamento delle procedure per la progettazione e per l'affidamento dei lavori, nonché nelle attività legate all'esecuzione e al collaudo degli interventi, si applicano i poteri sostitutivi di cui all'art. 12 dello stesso D.L. (co. 1, lett. a), n. 2);

4)  fino al 31 dicembre 2026, i sindaci e i presidenti delle province e delle città metropolitane operano con i poteri dei commissari straordinari previsti per interventi infrastrutturali ritenuti prioritari (co. 1, lett. a), n. 3);

5)  gli enti locali che si trovano in esercizio provvisorio di bilancio sono autorizzati, per le annualità dal 2021 al 2026, ad iscrivere in bilancio i finanziamenti concessi per l'edilizia scolastica nell'ambito del PNRR mediante apposita variazione (co. 1, lett. a), n. 4);

6)  l’autorizzazione per interventi su beni culturali (art. 21, d.lgs. 42/2004) è resa dall'amministrazione competente entro 60 giorni dalla richiesta, anche tramite conferenza di servizi. Il parere del Sopraintendente sulla compatibilità paesaggistica dell’intervento (art. 146, co. 8, d.lgs. 42/2004) è reso entro 30 giorni (co. 1, lett. a), n. 5).

Didattica e competenze universitarie avanzate

M4C1-I.3.4-23

500

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 500

Ministero dell’università e della ricerca

Si intende qualificare e innovare i percorsi universitari (e di dottorato), mediante tre obiettivi strategici: digitalizzazione, cultura dell'innovazione e internazionalizzazione.

Saranno, in particolare, attuate le seguenti sottomisure: iscrizione, nell’arco di 3 anni, di un numero massimo di 500 dottorandi (100+200+200) a programmi dedicati alle transizioni digitale e ambientale; creazione di 3 Teaching and Learning Centres (TLC) per migliorare le competenze di insegnamento (comprese le competenze digitali) dei docenti nelle università e degli insegnanti nelle scuole; creazione di 3 Digital Education Hubs (DEH) per migliorare la capacità del sistema di istruzione superiore di offrire istruzione digitale a studenti e lavoratori universitari; rafforzamento delle scuole universitarie superiori; realizzazione di 10 iniziative educative transnazionali - TNE - in collaborazione con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale; sostegno a 5 progetti di internazionalizzazione delle istituzioni AFAM.

Obiettivo: T2 2026

Almeno 500 nuovi dottorati di ricerca assegnati nell'arco di tre anni in programmi dedicati alle transizioni digitale e ambientale.

 

Estensione del numero di dottorati di ricerca e dottorati innovativi per la Pubblica Amministrazione e il patrimonio culturale

M4C1-I.4.1-12

432

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 432

Ministero dell’università e della ricerca

Si intende aumentare la riserva di capitale umano impegnato in attività orientate alla ricerca, nelle Amministrazioni pubbliche e nel patrimonio culturale.

Nello specifico, l’investimento prevede l’assegnazione di ulteriori 1.200 borse di dottorato all'anno (per 3 anni), di ulteriori 1.000 borse di dottorato all'anno (per 3 anni) nell'ambito delle Amministrazioni pubbliche e di almeno 200 nuove borse di dottorato all'anno (per 3 anni) destinate al patrimonio culturale.

Traguardo: T4 2024

Assegnazione di almeno 1.200 borse di dottorato supplementari ogni anno (su tre anni); assegnazione di almeno 1.000 borse di dottorato supplementari ogni anno (su tre anni) nell'ambito delle Amministrazioni pubbliche; assegnazione di almeno 200 nuove borse di dottorato ogni anno (su tre anni) destinate al patrimonio culturale.

L’art. 3, co. da 8 a 10, del D.L. 80/2021 (L. 113/2021) ha ampliato le finalità formative dei corsi per il conseguimento del dottorato di ricerca universitari, in particolare disponendo che i medesimi forniscono le competenze necessarie anche ai fini dell’accesso alle carriere nelle pubbliche amministrazioni, nonché ai fini dell’integrazione di percorsi professionali di elevata innovatività. Inoltre, ha incluso fra i soggetti che possono attivare i corsi anche le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM). Ulteriori previsioni attengono all’utilizzabilità del titolo ai fini dall’accesso alla pubblica amministrazione.

Al riguardo, la relazione illustrativa all’A.S. 2272 sottolineava che le modifiche relative al dottorato di ricerca erano collegate a quanto previsto dal PNRR.

 


 

 

Riforma

Risorse

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Riforma degli istituti tecnici e professionali

M4C1-R.1.1-5,10

--

Ministero dell’istruzione

La riforma mira ad allineare i curricula degli istituti tecnici e professionali alla domanda di competenze che proviene dal tessuto produttivo del Paese e, in particolare, ad orientare l'istruzione tecnica e professionale verso l’innovazione introdotta da Industria 4.0, incardinandola nel contesto dell’innovazione digitale.

Traguardo: T4 2022

Adozione della riforma.

 

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore delle disposizioni per l’efficace attuazione e applicazione di tutte le misure relative alla riforma, ove necessario.

 

Riforma del sistema ITS

M4C1-R.1.2-5,10

--

Ministero dell’istruzione

La riforma mira a rafforzare il sistema di formazione professionale terziaria attraverso il potenziamento del modello organizzativo e didattico (integrazione offerta formativa, introduzione di premialità e ampliamento dei percorsi per lo sviluppo di competenze tecnologiche abilitanti – Impresa 4.0) e attraverso la semplificazione della governance al fine di aumentare il numero di istituti e di iscritti. Si prevede, inoltre, un’integrazione dei percorsi ITS con il sistema universitario delle lauree professionalizzanti.

Ci si attende che la riforma consentirà di migliorare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro.

Traguardo: T4 2022

Adozione della riforma.

 

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore delle disposizioni per l’efficace attuazione e applicazione di tutte le misure relative alla riforma, ove necessario.

Il 20 luglio 2021 l’Assemblea della Camera ha approvato il testo unificato degli A.C. 544 e abb. “Ridefinizione della missione e dell'organizzazione del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Il testo è ora all’esame del Senato (A.S. 2333).

Riforma dell’organizzazione del sistema scolastico

M4C1-R.1.3-5,10

--

Ministero dell’istruzione

La riforma intende adeguare il numero degli alunni per classe – in particolare, il numero di insegnanti sarà fissato allo stesso livello dell'a.s. 2020/2021, a fronte del calo demografico – e rivedere le norme relative al dimensionamento degli edifici scolastici.

Come "parametro efficace" per individuare i plessi accorpati ad altri istituti dovrà essere adottata la popolazione scolastica regionale, anziché la popolazione del singolo istituto (come previsto dalla legislazione vigente).

Traguardo: T4 2022

Adozione della riforma.

 

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore delle disposizioni per l’efficace attuazione e applicazione di tutte le misure relative alla riforma, ove necessario.

 

Riforma del sistema di orientamento

M4C1-R.1.4-5,10

--

Ministero dell’istruzione

Si prevedono moduli di orientamento (almeno 30 ore annue) rivolti alle classi quarte e quinte della scuola secondaria di secondo grado.

La riforma prevede inoltre la realizzazione di una piattaforma digitale di orientamento relativa all'offerta formativa terziaria degli Atenei e degli ITS.

Traguardo: T4 2022

Adozione della riforma.

 

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore delle disposizioni per l’efficace attuazione e applicazione di tutte le misure relative alla riforma, ove necessario.

 

Riforma delle classi di laurea

M4C1-R.1.5-1,10

--

Ministero dell’università e della ricerca

La riforma prevede l'aggiornamento dei curricula universitari, riducendo i rigidi confini esistenti che limitano fortemente la possibilità di creare percorsi interdisciplinari.

Ci si attende, inoltre, che essa ampli le possibilità di attuazione di programmi di formazione professionale introducendo classi di laurea innovative professionalizzanti.

Traguardo: T4 2021

Adozione della riforma.

 

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore delle disposizioni per l’efficace attuazione e applicazione di tutte le misure relative alla riforma, ove necessario.

L’art. 14 del D.L. 152/2021, ha disposto, in attuazione degli obiettivi previsti dal PNRR, che nell’ambito dei criteri generali per la definizione, da parte degli atenei, degli ordinamenti dei corsi di studio, una parte dei crediti formativi universitari (CFU) può essere riservata ad attività affini o integrative, comunque relative a settori scientifico-disciplinari (SSD) o ad ambiti disciplinari non previsti per le attività di base o per le attività caratterizzanti del corso di studi.

Inoltre, ha previsto la razionalizzazione e l’aggiornamento dei medesimi SSD.

Riforma delle lauree abilitanti per determinate professioni

M4C1-R 1.6-1,10

--

Ministero dell’università e della ricerca

Si intende semplificare le procedure per l’abilitazione all’esercizio delle professioni, rendendo l’esame di laurea coincidente con l’esame di Stato, al fine di velocizzare l’accesso al mondo del lavoro.

Traguardo: T4 2021

Adozione della riforma.

 

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore delle disposizioni per l’efficace attuazione e applicazione di tutte le misure relative alla riforma, ove necessario.

Al riguardo, si ricorda che è intervenuta la L. 8 novembre 2021, n. 163.

Alloggi per studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per studenti

M4C1-R.1.7-27-30

960

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 864

 

FSC: 96

Ministero dell’università e della ricerca

Si intende incentivare la realizzazione, da parte dei soggetti privati, di nuove strutture di edilizia universitaria attraverso la copertura, da parte del MUR, di parte degli oneri corrispondenti ai primi tre anni di gestione delle strutture stesse. L’obiettivo è quello di triplicare i posti per gli studenti fuorisede, portandoli da 40.000 a oltre 100.000 entro il 2026.

In particolare, l'obiettivo è quello di ridurre in modo significativo il divario rispetto alla media UE per quanto riguarda gli studenti cui sia stato attribuito un alloggio (il 18% rispetto all'attuale 3% registrato in Italia).

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore della legislazione volta a modificare le norme vigenti in materia di alloggi per studenti.

 

Obiettivo: T4 2022

Almeno 7.500 nuovi posti letto negli alloggi per studenti.

 

Obiettivo: T4 2022

Entrata in vigore della riforma della legislazione sugli alloggi per studenti.

 

Obiettivo: T2 2026

Creazione e assegnazione di almeno ulteriori 60.000 posti letto.

L’art. 64, co. 8, del D.L. 77/2021 (L.108/2021) ha innalzato (dal 50) al 75% del costo totale la quota massima di cofinanziamento dello Stato per la realizzazione di interventi per alloggi e residenze per studenti universitari e delle istituzioni AFAM, di cui alla L. 338/2000.

Il co. 9 ha precisato che agli oneri derivanti si fa fronte con le risorse del PNRR.

Successivamente, l’art. 15 del D.L. 152/2021 ha previsto che, per semplificare e velocizzare la selezione e il monitoraggio degli interventi di cui alla stessa L. 338/2000, le procedure sono effettuate esclusivamente attraverso l’informatizzazione del processo edilizio. Inoltre, ha disposto che i progetti devono prevedere, a pena di inammissibilità, il numero dei posti letto attesi. Infine, ha previsto che è promossa, prioritariamente, la ristrutturazione e la trasformazione di immobili esistenti.

Riforma del sistema di reclutamento dei docenti

M4C1-R.2.1-3,10,14

--

Ministero dell’istruzione

La riforma mira a istituire un nuovo modello di reclutamento dei docenti, collegato a un ripensamento della loro formazione iniziale e lungo tutto l'arco della carriera, al fine di migliorare la qualità del sistema educativo italiano.

Si introdurranno requisiti più rigorosi per l'accesso all'insegnamento, la limitazione dell'eccessiva mobilità, e un chiaro collegamento tra la progressione di carriera, la valutazione delle prestazioni e lo sviluppo professionale continuo.

Traguardo: T2 2022

Entrata in vigore della riforma della carriera degli insegnanti.

 

Traguardo: T4 2023

Entrata in vigore delle disposizioni per l’efficace attuazione e applicazione di tutte le misure relative alla riforma, ove necessario.

 

Obiettivo: T4 2024

Almeno 70.000 insegnanti reclutati con il nuovo sistema di reclutamento.

 

Scuola di Alta formazione e formazione obbligatoria per dirigenti scolastici, docenti e personale tecnico-amministrativo

M4C1-R.2.2-6

34

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 34

Ministero dell’istruzione

La riforma mira a costruire un sistema di formazione di qualità per il personale della scuola in linea con un continuo sviluppo professionale e di carriera. In particolare, si prevede l’istituzione della Scuola di alta formazione, deputata all’emanazione delle linee di indirizzo della formazione del personale scolastico, alla selezione e al coordinamento delle iniziative formative, che saranno eventualmente collegate alle progressioni di carriera, come previsto nella riforma relativa al reclutamento.

Traguardo: T4 2022

Entrata in vigore della legislazione volta a costruire un sistema di formazione di qualità per le scuole.

 

Riforma dei dottorati

M4C1-R.4.1-1

--

Ministero dell’università e della ricerca

Si prevede di aggiornare, attraverso un Decreto Ministeriale, la disciplina dei dottorati, semplificando le procedure per il coinvolgimento di imprese e centri di ricerca e potenziando la ricerca applicata.

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore della riforma.

 

 

 


1.14 Cultura

 


Gli investimenti e le riforme previsti dal PNRR per il settore Cultura hanno l’obiettivo di rilanciare un settore economico fortemente colpito dalla pandemia, che all’interno del sistema produttivo gioca un ruolo particolare, sia per il contributo che dà all’immagine del Paese, sia per il peso che ha nell’economia nazionale.

Nello specifico, le misure previste - improntate a una filosofia di sostenibilità ambientale e di forte digitalizzazione, nonché di cooperazione fra attori pubblici e privati - mirano a migliorare l'accessibilità dei siti culturali, promuovendo anche l'attrattività dei piccoli centri (ad esempio, i borghi), ad aumentare l'efficienza energetica dei luoghi della cultura, a rafforzare la coesione territoriale.

Il potenziamento e l’ammodernamento dell’offerta culturale genera significative ricadute occupazionali in un settore a forte presenza giovanile e femminile. Si tratta, dunque, di interventi importanti per il raggiungimento dei target generazionali e di genere del PNRR.

Soggetti destinatari delle risorse sono, a seconda dei casi, lo Stato - e, più specificamente, il Ministero della cultura (che si articola in amministrazione centrale e periferica) -, gli enti locali e le imprese.

 

Le risorse destinate alla cultura finanziano investimenti presenti nella Missione 1 (“Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”), nell’ambito della Componente 3 (“Turismo e cultura”).

In particolare, la Componente 3 riguarda, per quanto qui interessa, tre aree d'intervento:

·    Patrimonio culturale per la prossima generazione;

·    Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale religioso e rurale;

·    Industria Culturale e Creativa 4.0.

Più nello specifico, nell’ambito della Componente 3, sono presenti i seguenti investimenti – tutti a titolarità del Ministero della cultura (MIC) – per complessivi 3,675 miliardi di euro (ulteriori investimenti, per complessivi 2,500 miliardi di euro, sono infatti destinati, nell’ambito della stessa componente, al turismo: al riguardo, v. anche infra):

18. Strategia digitale e piattaforme per il patrimonio culturale (M1C3-I.1.1-1-2). L’investimento si articola in 12 sub-investimenti:

ü Piano nazionale di digitalizzazione per i beni culturali (M1C3-I.1.1.1);

ü Sistema di certificazione dell’identità digitale per i beni culturali (M1C3-I.1.1.2);

ü Servizi di infrastruttura cloud (M1C3-I.1.1.3);

ü Infrastruttura digitale per il patrimonio culturale (M1C3-I.1.1.4);

ü Digitalizzazione (M1C3-I.1.1.5);

ü Formazione e miglioramento delle competenze digitali (M1C3-I.1.1.6);

ü Supporto operativo (M1C3-I.1.1.7);

ü Polo di conservazione digitale (M1C3-I.1.1.8);

ü Portale dei procedimenti e dei servizi ai cittadini (M1C3-I.1.1.9);

ü Piattaforma di accesso integrata della Digital Library (M1C3-I.1.1.10);

ü Piattaforma di co-creazione e crowdsourcing (M1C3-I.1.1.11);

ü  Piattaforma di servizi digitali per sviluppatori e imprese culturali (M1C3-I.1.1.12);

19.  Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura (M1C3-I.1.2-3);

20. Migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e musei (M1C3-I.1.3-4-5,15);

21.  Attrattività dei borghi (M1C3-I.2.1-11-12,16).
Con DM 384 del 28 ottobre 2021 è stato costituito, presso il segretariato generale del MIC, un Comitato che fornisce supporto per l’attuazione dei programmi, dedicati ai borghi italiani nell’ambito del PNRR, nelle fasi di progettazione, realizzazione, monitoraggio, nonché ai fini delle collaborazioni con altri soggetti pubblici e privati coinvolti negli interventi. Contribuisce altresì alla redazione del Piano nazionale borghi. Si veda anche, qui, un comunicato stampa del MIC del 7 settembre 2021;

22. Programmi per valorizzare l’identità di luoghi: parchi e giardini storici (M1C3-I.2.3-13,18);

23. Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del Fondo Edifici di culto (FEC) e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art) (M1C3-I.2.4-14,19);

24. Sviluppo industria cinematografica (Progetto Cinecittà) (M1C3-I.3.2-20-21);

25. Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde (M1C3-I.3.3-7). L’investimento si articola in 4 sub-investimenti:

ü Interventi per migliorare l’ecosistema in cui operano i settori culturali e creativi, incoraggiando la cooperazione tra operatori culturali e organizzazioni e facilitando upskill e reskill (M1C3-I.3.3.1-7);

ü Sostegno ai settori culturali e creativi per l’innovazione e la transizione digitale (M1C3-I.3.3.2-7);

ü Promuovere la riduzione dell’impronta ecologica degli eventi culturali (M1C3-I.3.3.3-7);

ü Promuovere l’innovazione e l’ecoprogettazione inclusiva (M1C3-I.3.3.4-7).

 

A tali progetti di investimento si affianca l’investimento Caput Mundi-Next Generation EU per grandi eventi turistici (M1C3-I 4.3), a titolarità del Ministero del turismo, le cui risorse saranno destinate anche rigenerazione e restauro del patrimonio culturale.

 

L’unica riforma prevista nell’ambito della Componente 3, a titolarità del Ministero della transizione ecologica, concerne Adozione di criteri ambientali minimi per eventi culturali (M1C3-R.3.1-6).

 

Il quadro finanziario del PNRR, con la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari degli interventi e l’individuazione di traguardi ed obiettivi semestrali, è stato definito con il D.M. Economia e finanze del 6 agosto 2021.

 

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l’attuazione degli interventi di interesse del settore Cultura nell’ambito della Missione 1, Componente 3.


 

(milioni di euro)

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M1C3

Investimento 1.1 - Strategia digitale e piattaforme per il patrimonio culturale (M1C3-I.1.1-1-2)

500
(sovvenzioni)

MIC

T4 2025 (O)

T4 2025 (O)

 

Sub-investimenti:

1. Piano nazionale di digitalizzazione per i beni culturali;

2. Sistema di certificazione dell’identità digitale per i beni culturali;

3. Servizi di infrastruttura cloud;

4. Infrastruttura digitale per il patrimonio culturale;

5. Digitalizzazione;

6. Formazione e miglioramento delle competenze digitali;

7. Supporto operativo;

8. Polo di conservazione digitale;

9. Portale dei procedimenti e dei servizi ai cittadini;

10. Piattaforma di accesso integrata della Digital Library;

11. Piattaforma di co-creazione e crowdsourcing;

12. Piattaforma di servizi digitali per sviluppatori e imprese culturali.

 

2

 

 

16

 

 

25

 

73

 

200

20

 

 

5

58

 

10

 

36

 

 

10

 

45

 

 

 

 

M1C3

Investimento 1.2 - Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura (M1C3-I.1.2-3)

300
(sovvenzioni)

MIC

T2 2026 (O)

M1C3

Investimento 1.3 - Migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e musei (M1C3-I.1.3-4-5,15)

300
(sovvenzioni)

MIC

T2 2022 (T)

T4 2023 (O)

T4 2025 (O)

M1C3

Investimento 2.1 - Attrattività dei borghi (M1C3-I.2.1-11-12,16)

1.020
(prestito)

MIC

T2 2022 (T)

T2 2022 (T)

T2 2025 (O)

M1C3

Investimento 2.3 - Programmi per valorizzare l’identità di luoghi: parchi e giardini storici (M1C3-I.2.3-13,18)

300
(prestito)

MIC

T2 2022 (T)

T4 2024 (O)

M1C3

Investimento 2.4 - Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del Fondo Edifici di culto (FEC) e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art) (M1C3-I.2.4-14,19)

800
(prestito)

MIC

T2 2022 (T)

T4 2025 (O)

M1C3

Investimento 3.2 - Sviluppo industria cinematografica (Progetto Cinecittà) (M1C3-I.3.2-20-21)

300
(prestito)

MIC

T2 2023 (T)

T2 2026 (O)

M1C3

Investimento 3.3 - Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde (M1C3-I.3.3-7)

155
(sovvenzioni)

MIC

T4 2023 (T)

 

Sub-investimenti:

1. Interventi per migliorare l’ecosistema in cui operano i settori culturali e creativi, incoraggiando la cooperazione tra operatori culturali e organizzazioni e facilitando upskill e reskill;

2. Sostegno ai settori culturali e creativi per l’innovazione e la transizione digitale;

3. Promuovere la riduzione dell’impronta ecologica degli eventi culturali;

4. Promuovere l’innovazione e l’ecoprogettazione inclusiva.

 

10

 

 

 

 

 

 

115

 

 

 

10

 

 

20

 

 

 


A favore degli interventi della Missione 1, Componente 3, sono inoltre stanziati ulteriori 1,455 miliardi di euro dal Fondo complementare al PNRR (istituito dal D.L. 59/2021-L. 101/2021), destinati ad un Piano di investimenti strategici su siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali.

In particolare, le risorse, da ripartire con DPCM, su proposta del Ministro della cultura, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze (v. art. 1, co. 2, lett. d), e co. 7-quater del citato D.L. 59/2021), sono destinate, come risulta dalla scheda progetto presentata durante l’esame in Commissione al Senato dello stesso D.L. 59/2021, a 14 interventi su diverse tipologie di beni, tutti di natura pubblica e appartenenti a enti locali o al Ministero della cultura.

 

Più nello specifico, in base ad un comunicato stampa del 26 aprile 2021 del Ministero della cultura, i 14 interventi sono inclusi nel ‘Piano Strategico Grandi attrattori culturali’.

Si tratta, in particolare, di:

1)      Progetto di sviluppo e potenziamento delle attività de La Biennale di Venezia in funzione della costruzione di un polo permanente di eccellenza nazionale e internazionale: € 169,556 mln. Qui maggiori informazioni;

2)      Il Porto Vecchio di Trieste: il nuovo rinascimento della città: € 40 mln. Qui maggiori informazioni;

3)      Torino, il suo Parco e il suo Fiume: memoria e futuro: € 100 mln. Qui maggiori informazioni;

4)      Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (BEIC) – Milano: € 101,574 mln. Qui maggiori informazioni;

5)      Valorizzazione della cinta muraria e del sistema dei forti genovesiGenova; € 69,97 mln. Qui maggiori informazioni;

6)      Progetto integrato per il potenziamento dell’attrattività turistica delle aree del parco del delta del PoRegioni Veneto, Emilia Romagna: € 55 mln. Qui maggiori informazioni;

7)      Riqualificazione Stadio Artemio Franchi di Pierluigi Nervi – Firenze: € 95 mln. Qui maggiori informazioni;

8)      URBS. Dalla città alla campagna romana – Roma: € 105,9 mln. Qui maggiori informazioni;

9)      Museo del Mediterraneo. Waterfront di Reggio Calabria: € 53 mln. Qui maggiori informazioni;

10)   Costa Sud. Parco costiero della cultura, del turismo, dell'ambiente – Bari: € 75 mln. Qui maggiori informazioni;

11)   Recupero dell’ex complesso della Manifattura Tabacchi in chiave culturale, con realizzazione del primo Auditorium per la Città di Palermo: € 33 mln. Qui maggiori informazioni;

12)   Percorsi nella storia - Treni storici e Itinerari culturaliVari: € 435 mln. Qui maggiori informazioni;

13)   Progetto integrato di restauro, fruizione e valorizzazione dell'immobile costiero Colombaia – Castello di mare – Torre Peliade Trapani: € 27 mln. Qui maggiori informazioni;

14)   Valorizzazione e rigenerazione urbana del Real Albergo dei Poveri a Napoli e dell’ambito urbano piazza Carlo III, via Foria, piazza Cavour: € 100 mln. Qui maggiori informazioni.

Al riguardo, in assenza, al momento, del DPCM previsto per il riparto delle risorse, con decreto del Ministro della cultura 5 ottobre 2021, n. 341 è stato approvato lo schema di disciplinare l’obbligo fra il MIC e i soggetti attuatori, nell’ambito del Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR.

 

Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono.


 

Investimento

 

Risorse

AmministrazioneTitolare

Intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Strategia digitale e piattaforme per il patrimonio culturale

M1C3-I.1.1-1-2

 

Sub-investimenti:

1. Piano nazionale di digitalizzazione per i beni culturali;

2. Sistema di certificazione dell’identità digitale per i beni culturali;

3. Servizi di infrastruttura cloud;

4. Infrastruttura digitale per il patrimonio culturale;

5. Digitalizzazione;

6. Formazione e miglioramento delle competenze digitali;

7. Supporto operativo;

8. Polo di conservazione digitale;

9. Portale dei procedimenti e dei servizi ai cittadini;

10. Piattaforma di accesso integrata della Digital Library;

11. Piattaforma di co-creazione e crowdsourcing;

12. Piattaforma di servizi digitali per sviluppatori e imprese culturali.

500

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 500

 

Sub-investimenti:

1.       2

2.       16

3.       25

4.       73

5.       200

6.       20

7.       5

8.       58

9.       10

10.    36

11.    10

12.    45

Ministero della cultura

La misura si articola in interventi di digitalizzazione del patrimonio culturale italiano intesi a migliorare l'accesso alle risorse culturali e ai servizi digitali.

In particolare, si creerà una nuova infrastruttura digitale nazionale che raccoglierà, integrerà e conserverà le risorse digitali, rendendole disponibili per la fruizione pubblica attraverso piattaforme dedicate.

Inoltre, si intende fornire sostegno alla creazione di nuovi contenuti culturali e allo sviluppo di servizi digitali ad alto valore aggiunto da parte di imprese culturali/creative e start-up innovative.

Obiettivo: T4 2025

30.000 utenti formati attraverso la piattaforma di e-learning sui beni culturali

 

Obiettivo: T4 2025

65.000.000 risorse digitali prodotte e pubblicate nella Biblioteca digitale.

 

Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura

M1C3-I.1.2-3

300

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 300

Ministero della cultura

Oltre che rimuovere le barriere architettoniche, culturali e cognitive in varie istituzioni culturali, si intende organizzare attività di formazione per il personale amministrativo e per gli operatori culturali, promuovendo la cultura dell’accessibilità e sviluppando competenze sui relativi aspetti legali, di accoglienza, mediazione culturale e promozione.

Obiettivo: T2 2026

Interventi di miglioramento dell’accessibilità fisica e cognitiva su 352 tra musei, monumenti, aree archeologiche e parchi, 129 archivi, 46 biblioteche e 90 siti culturali non statali. Il 37% degli interventi deve essere al Sud.

 

Migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e musei

M1C3-I.1.3-4-5,15

300

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 300

Ministero della cultura

L’intervento riguarda strutture pubbliche e, in alcuni casi, private.

Traguardo: T2 2022

Adozione del decreto del Ministero della cultura per l’assegnazione delle risorse.

 

Obiettivo: T4 2023

80 interventi ultimati con certificazione di regolare esecuzione dei lavori in musei e siti culturali statali, sale teatrali e cinema.

 

Obiettivo: T4 2025

420 interventi ultimati con certificazione di regolare esecuzione dei lavori in musei e siti culturali statali, sale teatrali e cinema, di cui 55 interventi su musei e siti culturali statali, 230 su sale teatrali e 135 su cinema.

 

Attrattività dei borghi

M1C3-I.2.1-11-12,16

1.020

Prestiti

 

FSC: 1.020

Ministero della cultura

Gli interventi si attueranno attraverso il “Piano Nazionale Borghi”, un programma riguardante 250 Borghi, di sostegno allo sviluppo economico/sociale delle zone svantaggiate basato, per quanto qui interessa, sulla rigenerazione culturale dei piccoli centri.

In particolare, saranno attivati interventi volti al recupero del patrimonio storico e alla creazione di piccoli servizi culturali. Inoltre, sarà favorita la creazione e promozione di nuovi itinerari (es., itinerari tematici, percorsi storici) e visite guidate. Infine, sempre per quanto qui interessa, saranno introdotti sostegni finanziari per le attività culturali e creative.

La selezione dei borghi sarà effettuata sulla base di: a) criteri territoriali, economici e sociali (indicatori statistici); b) capacità del progetto di incidere sull'attrattiva turistica e di aumentare la partecipazione culturale.

Gli indicatori statistici considerati sono: entità demografica (comuni con popolazione inferiore a 5.000 ab.) e relativa tendenza; flussi turistici, visitatori di musei; consistenza dell'offerta turistica (alberghi e altre strutture ricettive, B&B, camere, alloggi in affitto); tendenza demografica del comune; grado di partecipazione culturale della popolazione; consistenza delle imprese culturali, creative e turistiche (con e senza scopo di lucro) e del relativo personale.

Traguardo: T2 2022

Adozione del decreto del Ministero della cultura per l’assegnazione ai comuni delle risorse.

 

Traguardo: T2 2022

Adozione del decreto del Ministero della cultura per l’assegnazione delle risorse.

 

Obiettivo: T2 2025

1.300 interventi di valorizzazione di siti culturali o turistici ultimati e 1.800 imprese sostenute per progetti nei piccoli borghi storici. Il 37% degli interventi deve riguardare le regioni meno avanzate.

Con DM 384 del 28 ottobre 2021 è stato costituito, presso il segretariato generale del MIC, un Comitato che fornisce supporto per l’attuazione dei programmi, dedicati ai borghi italiani nell’ambito del PNRR, nelle fasi di progettazione, realizzazione, monitoraggio, nonché ai fini delle collaborazioni con altri soggetti pubblici e privati coinvolti negli interventi. Contribuisce altresì alla redazione del Piano nazionale borghi.

 

Si veda anche, qui un comunicato stampa del MIC del 7 settembre 2021.

Programmi per valorizzare l’identità di luoghi: parchi e giardini storici

M1C3-I.2.3-13,18

300

Prestiti

 

Nuovi progetti: 300

Ministero della cultura

L'investimento è volto a riqualificare parchi e giardini storici e a formare personale locale che possa curarli/preservarli nel tempo.

I parchi e i giardini storici oggetto di intervento sono esclusivamente beni culturali tutelati, dichiarati di interesse

artistico o storico. Possono essere di proprietà pubblica e non. I siti devono essere selezionati in base ai criteri definiti da un gruppo di coordinamento tecnico-scientifico, composto da rappresentanti di MIC, università, ANCI, associazioni settoriali.

Traguardo: T2 2022

Adozione del decreto del Ministero della cultura per l’assegnazione delle risorse.

 

Obiettivo: T4 2024

40 parchi e giardini storici riqualificati (con certificazione della regolare esecuzione dei lavori).

 

Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del Fondo Edifici di culto (FEC) e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art)

M1C3-I.2.4-14,19

800

Prestiti

 

Nuovi progetti: 800

Ministero della cultura

Si intende realizzare un piano di interventi preventivi antisismici per ridurre significativamente il rischio per i luoghi di culto, così da evitare i potenziali costi di ripristino dopo eventi calamitosi, oltre che la perdita definitiva di molti beni.

In particolare, il piano prevede: la messa in sicurezza antisismica dei luoghi di culto; il restauro del patrimonio Fondo Edifici di culto (FEC); la realizzazione di depositi per il ricovero delle opere d’arte coinvolte negli eventi calamitosi.

L'investimento prevede, inoltre, la realizzazione del Centro Funzionale Nazionale per la salvaguardia dei beni culturali da rischi di natura antropica e naturale (CEFURISC), finalizzato a consentire un utilizzo più sinergico delle tecnologie esistenti e dei sistemi ambientali per monitoraggio, sorveglianza e gestione dei luoghi culturali.

Traguardo: T2 2022

Adozione del decreto del Ministero della cultura per l’assegnazione delle risorse.

 

Obiettivo: T4 2025

300 interventi per la sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del FEC e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art) ultimati (con certificazione della regolare esecuzione dei lavori).

 

Sviluppo industria cinematografica (Progetto Cinecittà)

M1C3-I.3.2-20-21

300

Prestiti

 

Nuovi progetti: 300

Ministero della cultura

Si intende potenziare la competitività del settore cinematografico e audiovisivo italiano. Il Progetto include tre linee di intervento: costruzione di nuovi studi e recupero di quelli esistenti, costruzione di nuovi teatri ad alta tecnologia; potenziamento delle attività di produzione e formazione del Centro Sperimentale di Cinematografia, allestimento di un laboratorio fotochimico per la conservazione delle pellicole; sviluppo di infrastrutture ("virtual production live set") ad uso professionale e didattico tramite e-learning, digitalizzazione e modernizzazione del parco immobiliare ed impiantistico, e rafforzamento delle capacità e competenze professionali nel settore audiovisivo legate soprattutto a favorire la transizione tecnologica.

Traguardo: T2 2023

Firma del contratto tra l’ente attuatore Istituto Luce Studios e le società in relazione alla costruzione di 9 studi.

 

Obiettivo: T2 2026

Ultimazione dei lavori di riqualificazione, ammodernamento, costruzione riguardanti 17 teatri (di cui, 13 nuovi e 4 esistenti).

 

Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde

M1C3-I.3.3-7

 

Sub-investimenti:

1. Interventi per migliorare l’ecosistema in cui operano i settori culturali e creativi, incoraggiando la cooperazione tra operatori culturali e organizzazioni e facilitando upskill e reskill;

2. Sostegno ai settori culturali e creativi per l’innovazione e la transizione digitale;

3. Promuovere la riduzione dell’impronta ecologica degli eventi culturali;

4. Promuovere l’innovazione e l’ecoprogettazione inclusiva.

155

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 155

 

Sub-investimenti:

1.       10

2.       115

3.       10

4.       20

Ministero della cultura

Si intende sostenere la ripresa dei settori culturali e creativi, attraverso due linee di azione:

- "Sostenere la ripresa delle attività culturali incoraggiando l'innovazione e l'uso della tecnologia digitale lungo tutta la catena del valore";

- "Promuovere l'approccio verde lungo tutta la filiera culturale e creativa”, che mira a incoraggiare un approccio sostenibile sotto il profilo ambientale lungo tutta la filiera.

Traguardo: T4 2023

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici all’ente attuatore/ai beneficiari per tutti gli interventi volti a gestire la transizione digitale e verde degli operatori culturali.

 

 


1.15 Sport

 


Gli interventi per lo sport previsti dal PNRR sono finalizzati ad ampliare le possibilità di attività motorie a scuola e a favorire l’inclusione sociale, anche attraverso il recupero di aree urbane.

Si tratta di obiettivi che hanno un impatto sui giovani e possono avere un impatto anche in termini di riduzione dei divari territoriali.

La maggior parte delle risorse destinate allo sport finanziano investimenti presenti nella Missione 4 (“Istruzione e ricerca”), nell’ambito della Componente 1 (“Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università “) e nella Missione 5 (“Inclusione e coesione”), nell’ambito della Componente 2 (“Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore”).

In particolare, nell’ambito della Componente 1 della Missione 4, area d’intervento Miglioramento qualitativo e ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione e formazione, è presente, per 0,3 miliardi di euro, il seguente investimento:

26. Potenziamento infrastrutture per lo sport a scuola (M4C1-I.1.3-8,22) (a titolarità del Ministero dell’istruzione-MI).
Al riguardo, nella cabina di regia dedicata al settore Istruzione svoltasi il 7 ottobre 2021 a Palazzo Chigi (qui il video), è emerso che entro fine anno sarà emanato un bando per la costruzione di nuove palestre per € 300 mln.

Nell’ambito della Componente 2 della Missione 5, area d’intervento Sport e inclusione sociale, è presente, per 0,7 miliardi di euro, il seguente investimento:

27. Sport e inclusione sociale (M5C2-I.7-21,22) (a titolarità della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per lo Sport).

 

Il quadro finanziario del PNRR, con la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari degli interventi e l’individuazione di traguardi ed obiettivi semestrali, è stato definito con il D.M. Economia e finanze del 6 agosto 2021.

 

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l’attuazione degli interventi della Missione 4, Componente 1, e della Missione 5, Componente 2.


 

(milioni di euro)

Missione/ Componente

Investimenti/ Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M4C1

Investimento 1.3 - Potenziamento infrastrutture per lo sport a scuola (M4C1-I.1.3-8,22)

300
(sovvenzioni)

MI

T2 2024 (T)

T2 2026 (O)

M5C2

Investimento 7 - Sport e inclusione sociale (M5C2-I.7-21,22)

300
(prestito)

PCM-Dip. Sport

T2 2023 (T)

T2 2026 (O)

 


Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono.


 

Investimento

 

Risorse

Amministrazione

Titolare

Intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Potenziamento infrastrutture per lo sport a scuola

M4C1-I.1.3-8,22

300

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti: 300

Ministero dell’istruzione

Il piano mira a potenziare le palestre e le strutture sportive annesse alle scuole. Ci si attende che la misura possa contrastare la dispersione scolastica, favorire l'inclusione sociale e rafforzare le attitudini personali.

Traguardo: T2 2024

Aggiudicazione dei contratti per gli interventi di costruzione e riqualificazione di strutture sportive e palestre.

 

Obiettivo: T2 2026

Almeno 230.400 Mq realizzati o riqualificati da destinare a palestre o strutture sportive.

Nella cabina di regia dedicata al settore Istruzione e Ricerca svoltasi il 7 ottobre 2021 a Palazzo Chigi è emerso che entro fine anno sarà emanato un bando per la costruzione di nuove palestre per € 300 mln.

Sport e inclusione sociale

M5C2-I.7-21,22

700

Prestiti

 

Nuovi progetti: 700

Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per lo Sport

Si intende favorire la rigenerazione delle aree urbane puntando sugli impianti sportivi, al fine di favorire l'inclusione e l'integrazione sociale, soprattutto nelle aree più svantaggiate.

I progetti finanziati devono sostenere: 1) la costruzione e la rigenerazione di impianti sportivi situati in zone svantaggiate, comprese le periferie metropolitane; 2) la distribuzione di attrezzature sportive nelle zone svantaggiate; 3) il completamento e l'adeguamento degli impianti sportivi esistenti (ad esempio, recupero funzionale, ristrutturazione, manutenzione straordinaria, rimozione delle barriere architettoniche, efficienza energetica).

Traguardo: T2 2023

Aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per progetti in materia di sport e inclusione sociale a seguito di un invito pubblico a presentare proposte.

 

Obiettivo: T2 2026

Almeno 100 interventi relativi ad appalti riguardanti le strutture sportive.

 

 


1.16 Turismo

 


Nel PNRR, i progetti d’investimento in materia di turismo sono enunciati nella Componente C3 della Missione 1, “Turismo e cultura” ed, in particolare, nell’ambito di intervento 3.4 Turismo 4.0” cui sono assegnati complessivi 2,4 miliardi di euro di risorse PNRR. Si tratta di nuovi progetti e dunque non di progetti già in essere.

Gli investimenti previsti sono volti al miglioramento delle strutture turistico-ricettive e dei servizi turistici, con il duplice obiettivo di innalzare la capacità competitiva delle imprese e di promuovere un’offerta turistica basata su sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione dei servizi. L’azione include, in parte, la realizzazione di investimenti pubblici, per una maggiore fruibilità del patrimonio turistico-culturale, in parte, il rifinanziamento di misure, anche fiscali, a sostegno alle imprese del settore.

Appare opportuno segnalare come il “turismo” riceva supporto anche attraverso i progetti del PNRR di rilancio e di valorizzazione del patrimonio culturale – parte dei quali sono inclusi nel Progetto “Caput Mundi” (cfr. infra, Tabella), e parte nei restanti ambiti della Componente C3 (su di essi, si rinvia alla scheda “Cultura”). Essenziale poi appare il supporto al turismo derivante dagli investimenti sulle infrastrutture, anche digitali (per cui si rinvia all’apposita scheda “Investimenti in infrastrutture digitali”) e sulla rete dei trasporti e della mobilità del paese (per cui si rinvia alla scheda “Mobilità sostenibile”).

La combinazione delle azioni specificamente riguardanti il turismo, quelle sul patrimonio culturale del Paese e quelle a favore della digitalizzazione delle imprese e dello sviluppo dell’infrastruttura 5G mira alla promozione di forme di aggregazione nel settore, per poter competere in termini di qualità e facilità di accesso ai servizi con l’offerta turistica degli altri Paesi.

 

Obiettivi trasversali: giovani, parità di genere e coesione territoriale

Come evidenzia il PNRR, il potenziamento e l’ammodernamento dell’offerta turistica e culturale previsti dalla Missione 1 generano significative ricadute occupazionali su settori a forte presenza femminile come quello alberghiero, della ristorazione, delle attività culturali, nonché forti ricadute nei termini della coesione territoriale, non solo grazie ai progetti volti alla creazione dell’infrastruttura tecnologica e digitale necessaria a fornire all’imprenditoria gli strumenti con i quali ampliare il proprio mercato, per i quali si cita il progetto Hub del turismo digitale M1-C3-I.4.1, ma anche con progetti ad hoc volti a finanziare interventi di valorizzazione delle strutture ricettive di maggior pregio, in particolare quelle operanti nelle regioni meridionali.

Nei Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche M1-C3-I.4.2, uno specifico intervento riguarda infatti la sottoscrizione, da parte del Ministero del Turismo, di quote (equity) del "Fondo Nazionale del Turismo" (FNT), gestito da CDP.

Si rammenta, inoltre, il rifinanziamento del Fondo di garanzia PMI. Anche il turismo di montagna rientra tra le specifiche finalità delle risorse destinate al FoF BEI – Turismo sostenibile.

 

Il decreto del Ministero dell’Economia del 6 agosto 2021 pubblicato il 24 settembre in Gazzetta ufficiale dispone la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari e l’individuazione di traguardi e obiettivi semestrali. La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro per l’attuazione degli interventi della Missione 1, Componente 3 relativi al Turismo, tutti ascritti alla titolarità del Ministero del turismo.


 

 (milioni di euro)

Missione/ Componente

Investimenti/
Riforme

Risorse PNRR

Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore

Traguardo/ Obiettivo

M1C3

Investimento
4.1 Hub del turismo digitale

(M1C3-I.4.1)

114
(sovvenzioni)

Ministero del Turismo

T4 2021 (T)

T2 2024 (O)

M1C3

Investimento
4.2 Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche

(M1C3-I.4.2)
di cui

1.786
(prestiti)
di cui:

Ministero del Turismo

 

M1C3

Miglioramento delle infrastrutture di ricettività attraverso lo strumento del Tax credit (M1C3-I.4.2.1)

500
(prestiti)

Ministero del Turismo

T4 2021 (T)

T4 2025 (O)

M1C3

Digitalizzazione Agenzie e Tour Operator (M1C3-I.4.2.2)

98
(prestiti)

Ministero del Turismo

 

M1C3

Sviluppo e resilienza delle imprese del settore turistico (Fondo dei Fondi BEI) (M1C3-I.4.2.3)

500
(prestiti)

Ministero del Turismo

T4 2021 (T)

T4 2022 (O)

T4 2025 (O)

M1C3

Sostegno alla nascita e al consolidamento delle PMI turismo (Sezione speciale “turismo” del Fondo di Garanzia per le PMI) (M1C3-I.4.2.4)

358
(prestiti)

Ministero del Turismo

T4 2021 (T) T4 2025 (O)

 

M1C3

Fondo rotativo imprese (FRI ) per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo (M1C3-I.4.2.5)

180
(prestiti)

Ministero del Turismo

T4 2021 (T)

T4 2025 (O)

 

M1C3

Valorizzazione, competitività e tutela del patrimonio ricettivo attraverso la partecipazione del Min. Turismo nel Fondo Nazionale Turismo (M1C3-I.4.2.6)

150
(prestiti)

Ministero del Turismo

T4 2021 (T)

T4 2022 (O)

T4 2025 (O)

 

M1C3

Investimento
4.3 Caput Mundi. Next Generation EU per grandi eventi turistici
(M1C3-I.4.3)
di cui:

500
(prestiti)
di cui:

Ministero del Turismo

T2 2022 (T)

 

M1C3

Roman Cultural Heritage for EU-Next Generation (M1C3-I.4.3.1)

170

Ministero del Turismo

T2 2022 (T)

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

M1C3

I percorsi Giubilari 2025 (M1C3-I.4.3.2)

160

Ministero del Turismo

T2 2022 (T)

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

M1C3

La città condivisa (M1C3-I.4.3.3)

90

Ministero del Turismo

T2 2022 (T)

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

M1C3

Mitingodiverde (M1C3-I.4.3.4)

60

Ministero del Turismo

T2 2022 (T)

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

M1C3

Roma 4.0 (M1C3-I.4.3.5)

10

Ministero del Turismo

T2 2022 (T)

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

M1C3

Amanotesa (M1C3-I.4.3.6)

10

Ministero del Turismo

T2 2022 (T)

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

 

 

 

 

 

M1C3

Riforma 4.1: Ordinamento delle professioni delle guide turistiche (M1C3-R 4.1)

-

Ministero del Turismo

T4 2023 (T)

 


Quanto all’attuazione dell’investimento I.4.1 “Hub del turismo digitale, in data 5 ottobre 2021 è stato aperto il bando relativo all’acquisizione di dataset per il monitoraggio dei flussi turistici in Itali. Il bando si è chiuso il 20 ottobre 2021.

 

Il recente decreto-legge n. 152/2021, recante “Misure urgenti finalizzate alla realizzazione degli obiettivi del PNRR per il 2021” (A.C.3354), attualmente all’esame in prima lettura della Camera dei deputati ai fini della sua conversione in legge, contiene una serie di disposizioni finalizzate a dare attuazione all’investimento 4.2 “Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche”. In particolare:

·      l’articolo 1 è volto a dare attuazione alla linea progettuale 4.2.1 Miglioramento delle infrastrutture di ricettività attraverso lo strumento del Tax credit (che, come sopra illustrato, prevede uno stanziamento di risorse PNRR pari a 500 milioni).

Alle imprese del settore turistico, ricettivo e fieristico-congressuale è riconosciuto un credito di imposta e un contributo a fondo perduto a fronte di specifiche spese sostenute per interventi in materia edilizia e per la digitalizzazione d’impresa. Per gli interventi non coperti dal credito di imposta e dal contributo a fondo perduto è previsto l’intervento di un finanziamento agevolato. Il nuovo credito di imposta e il contributo a fondo perduto si applicano agli interventi avviati dopo il 7 novembre 2021 nonché a quelli avviati dopo il 1° febbraio 2020 e non ancora conclusi, alla data del 7 novembre 2021, a condizione che le relative spese siano sostenute a decorrere da tale data.

Come evidenzia la relazione tecnica al D.L., le disposizioni attuative della norma rappresentano il primo “milestone (traguardo) e sono dunque previste entrare in vigore prima del 31 dicembre 2021. Gli importi delle agevolazioni sono delineati in modo che il budget complessivo della misura possa centrare il target previsto di almeno 3500 strutture riqualificate entro il 31 dicembre 2025. Agli oneri si provvede, per 500 milioni di euro complessivi, con una riserva del 50% dedicata agli interventi che includano la riqualificazione energetica, a valere sulle risorse riconosciute al Ministero del turismo (come risulta dalla Tabella sopra indicata). La sequenza temporale della distribuzione degli importi dei contributi è pari a 100 milioni nel 2022 e 180 milioni per ciascuno degli anni 2023 e 2024, 40 milioni nel 2025. A tali oneri si provvede con le risorse Next Generation EU, di cui al Fondo di rotazione per l’attuazione di NextGenEU# istituito dalla Legge di bilancio 2021 (art. 1, co. 1037) secondo le modalità ivi previste (art. 1, commi da 1038 a 1050). Agli interventi conclusi prima del 7 novembre continua ad applicarsi il credito d’imposta di cui all’art. 10 del D.L. n. 83/2014. Alla fine del 2021 tale disciplina comunque viene abrogata;

·      l’articolo 2 è volto a dare attuazione alla linea progettuale 4.2.4. Sostegno alla nascita e al consolidamento delle PMI turismo (Sezione speciale “turismo”) del Fondo di Garanzia per le PMI, per cui il PNRR stanzia 358 milioni complessivi.

L’articolo istituisce, nell’ambito del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese è istituita una “Sezione Speciale Turismo” per la concessione di garanzie alle imprese alberghiere, alle strutture agrituristiche, alle strutture ricettive all’aria aperta, alle imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale (compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici e i parchi tematici) – ossia i potenziali beneficiari del credito di imposta di cui all’articolo 1 – nonché ai giovani fino a 35 anni di età che intendono avviare un’attività nel settore turistico. La sezione viene dotata di 100 milioni di euro per l’anno 2021, 58 milioni di euro per l’anno 2022, 100 milioni di euro per l’anno 2023 e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025, con una riserva del 50 per cento dedicata agli interventi volti al supporto degli investimenti di riqualificazione energetica.

Come evidenzia la relazione tecnica al decreto legge, il primo "milestone" vede la definizione del Regolamento Operativo della sezione Speciale del fondo entro il 31 dicembre 2021 e un target finale di raggiungimento di 11.800 imprese, originariamente previsto senza vincolo di riserva del 50% per le misure di riqualificazione energetica o sostenibilità ambientale. Le analisi effettuate confermano la raggiungibilità del target previsto. In ogni caso, l'avanzamento sarà oggetto di valutazione di fattibilità di medio termine al 2023;

·      l’articolo 3 è volto all’attuazione della linea progettuale 4.2.5Fondo rotativo imprese (FRI) per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo”, cui il PNRR destina 180 milioni di euro.

L’articolo prevede contributi diretti alla spesa - tramite il Fondo rotativo per le imprese presso Cassa depositi e prestiti - per gli interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale di importo non inferiore a 500.000 euro e non superiore a 10 milioni di euro realizzati entro il 31 dicembre 2025, nella misura massima del 35 per cento delle spese e dei costi ammissibili. Gli incentivi sono alternativi a quelli previsti dall’articolo 1. Il contributo diretto viene corrisposto nel limite di spesa complessivo di 180 milioni di euro, di cui 40 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023 e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025, a valere sulle risorse del Fondo di rotazione per l’attuazione di Next generation EU di cui alla citata Legge di bilancio 2021 e con una riserva del 50% dedicata agli interventi volti al supporto degli investimenti di riqualificazione energetica e innovazione digitale. Gli interventi devono comunque risultare conformi alla Comunicazione della Commissione UE (2021/C 58/01) e non arrecare un danno significativo agli obiettivi ambientali ai sensi dell'articolo 17 del Regolamento UE n. 2020/852.

Secondo quanto evidenzia la relazione tecnica, il “primo milestone” (traguardo) vede la definizione del decreto del Ministro del turismo, adottato di concerto con il ministero dell’economia e finanze, entro il 31 dicembre 2021, che definirà, tra l’altro, i criteri di eleggibilità ai sensi del DSNH. L’obiettivo per la misura è di 300 medie aziende servite entro il 31 dicembre 2025.

·      l’articolo 4 è volto a dare attuazione alla linea progettuale 4.2.2 “Digitalizzazione Agenzie e Tour Operator, cui il PNRR destina un importo di 98 milioni di euro. L’articolo attribuisce alle agenzie di viaggi e ai tour operator con codice ATECO 79.1 (“Attività delle agenzie di viaggio e dei tour operator”), 79.11 (“Attività delle agenzie di viaggio”), 79.12 (“Attività dei tour operator”) un contributo, da fruire come credito d’imposta, a decorrere dal 7 novembre 2021, fino al 31 dicembre 2024. Esso è pari al 50 per cento dei costi sostenuti per investimenti e attività di sviluppo digitale, come previste dall’articolo 9, comma 2 e 2-bis del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83. Si tratta di spese (articolo 9, comma 2). Il credito è fruibile fino all’importo massimo complessivo cumulato, di 25.000 euro per ciascun beneficiario e comunque nel limite complessivo annuo di 18 milioni di euro per 2022, 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024, 60 milioni di euro per 2025. A detti oneri si provvede a valere sul Fondo di Rotazione Next Generation EU di cui alla citata Legge di bilancio, secondo le modalità ivi previste. Con decreto di natura non regolamentare del Ministero del turismo, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, da adottare entro il 6 gennaio 2022, sono individuate le modalità applicative del credito di imposta.

·      l’articolo 8 è volto a dare attuazione alla linea progettuale 4.2.3 “Sviluppo e resilienza delle imprese del settore turistico (Fondo dei Fondi BEI)” (oltre che a dare attuazione alla Linea progettuale M5C2 -2.2b sui Piani urbani integrati). Alla linea progettuale 4.2.3, come risulta in Tabella, sono destinate risorse pari a 500 milioni di euro. L’articolo prevede la costituzione di un Fondo dei Fondi denominato «Fondo ripresa resilienza Italia» del quale lo Stato italiano è contributore unico e la cui gestione è affidata alla Banca europea per gli investimenti, con una dotazione pari a 772 milioni di euro per l'anno 2021. Ai relativi oneri si provvede a valere sul già citata Fondo di rotazione per l'attuazione del Next Generation EU. Nell'ambito del Fondo è costituita una apposita sezione «Fondo per il Turismo Sostenibile» con dotazione di 500 milioni di euro per l'attuazione della linea progettuale 4.2.3 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con una riserva del 50 per cento dedicata agli interventi di riqualificazione energetica per quanto attiene alle linee progettuali riferite al settore turistico.

Ai fini dell'immediata operatività del Fondo, il Ministero dell'economia e delle finanze è autorizzato a stipulare con la Banca europea per gli investimenti uno o più accordi necessari a consentire la sua costituzione ed a trasferire le risorse del Fondo su di un conto corrente infruttifero appositamente acceso presso la Tesoreria centrale dello Stato, intestato alla Banca europea per gli investimenti quale gestore del Fondo di Fondi. Entro il 7 dicembre 2021, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, è istituito il Comitato per gli investimenti, presieduto da un rappresentante del Ministero dell'economia e delle finanze, in quanto struttura di coordinamento centrale per l'implementazione del PNRR, composto da rappresentanti dei Ministeri competenti per materia e per settori target del Fondo.

 

Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia alle tabelle che seguono.


 

Investimento

 

Risorse

Amministrazione

Titolare

Intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Hub del turismo digitale

(M1C3-I.4.1 -8,9)

114

Sovvenzioni

 

Nuovi progetti

Ministero del Turismo (MiTur)

Creare un Hub del turismo digitale, accessibile attraverso una piattaforma web dedicata, che consenta il collegamento dell'intero ecosistema turistico. L'investimento deve finanziare un'infrastruttura digitale nuova, modelli di intelligenza artificiale per l'analisi dei dati e servizi digitali di base a beneficio degli operatori turistici.

L’investimento si compone di tre linee di intervento:

§  messa a scala del portale Italia.it promosso da ENIT, migliorandone l’interfaccia utente, integrandolo con fonti di dati aggiuntive, ampliandone il portafoglio servizi a disposizione del turista (ad es. assistenza e informazioni sanitarie) e delle professioni turistiche (guide);

§  adozione di modelli di intelligenza artificiale per analizzare (in forma anonima) i dati sul comportamento online degli utenti e i flussi turistici in aree di maggiore e minore interesse

§  sviluppo di un sistema informativo per la promozione e gestione delle attività turistiche, un supporto all’adozione e formazione a beneficio degli operatori turistici di piccole e medie dimensioni nelle zone più arretrate del Paese.

All’indomani della pandemia, il Digital Hub potrà anche concentrarsi su due tipologie di servizi: servizi degli operatori turistici, al fine di tracciare i turisti dotati di pass verde; servizi ai turisti, per identificare le strutture sanitarie nel luogo di destinazione.

Traguardo: T4 2021

Aggiudicazione degli appalti per lo sviluppo del portale del turismo digitale

Obiettivo: T2 2024

Coinvolgimento di almeno il 4% degli operatori turistici nell'hub del turismo digitale.

Il 5 ottobre 2021 è stato aperto il bando relativo all’acquisizione di dataset per il monitoraggio dei flussi turistici in Italia.

Il bando si è chiuso il 20 ottobre 2021

Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche

M1C3-I.4.2 -22, 23,24,25,26,2829,30,31,32,33,34

1.786
Prestiti

 

 

Nuovi progetti

 


di cui:

Ministero del Turismo (MiTur)

L'investimento è destinato a una pluralità di interventi, sotto riportati:

 

 

 

Miglioramento delle infrastrutture di ricettività attraverso lo strumento del Tax credit M1C3-I.4.2.1-26

500
Prestiti

 

Ministero del Turismo (MiTur)

Rifinanziamento del Tax credit riqualificazione strutture alberghiere per aumentare la qualità dell'ospitalità turistica con investimenti finalizzati alla sostenibilità ambientale (fonti rinnovabili a minor consumo energetico) alla riqualificazione e all'aumento degli standard qualitativi delle strutture ricettive italiane (art. 9 e 10 D.L. n. 83/2014). Verrà prevista anche una percentuale di Fondo perduto per incentivare gli investimenti in un periodo complesso come quello post-Covid.

Traguardo: T4 2021

Entrata in vigore del decreto attuativo per il credito d'imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive

L’articolo 1 del recente decreto-legge n. 152/2021 (“Misure urgenti finalizzate alla realizzazione degli obiettivi del PNRR per il 2021”) è volto a dare attuazione all’investimento in esame.

Alle imprese del settore turistico, ricettivo e fieristico-congressuale è riconosciuto un credito di imposta e un contributo a fondo perduto a fronte di specifiche spese sostenute per interventi in materia edilizia e per la digitalizzazione d’impresa. Per gli interventi non coperti dal credito di imposta e dal contributo a fondo perduto è previsto l’intervento di un finanziamento agevolato. Il nuovo credito di imposta e il contributo a fondo perduto si applicano agli interventi avviati dopo il 7 novembre 2021 nonché a quelli avviati dopo il 1° febbraio 2020 e non ancora conclusi, alla data del 7 novembre 2021, a condizione che le relative spese siano sostenute a decorrere da tale data.

Gli importi delle agevolazioni sono delineati in modo che il budget complessivo della misura possa centrare il target previsto di almeno 3500 strutture riqualificate entro il 31 dicembre 2025.

Digitalizzazione Agenzie e Tour Operator (M1C3-I.4.2.2)

98
Prestiti

 

Ministero del Turismo (MiTur)

Gli investimenti previsti sono volti al miglioramento delle strutture turistico-ricettive e dei servizi turistici, riqualificando e migliorando gli standard di offerta, con il duplice obiettivo di innalzare la capacità competitiva delle imprese e di promuovere un’offerta turistica basata su sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione dei servizi. L’azione include interventi di riqualificazione e ammodernamento delle imprese che operano nel comparto turistico per potenziare il loro livello di digitalizzazione.

Traguardo: T4 2021

Politica di investimento per il Fondo nazionale del turismo

 

L’articolo 4 del recente decreto-legge n. 152/2021 è volto a dare attuazione all’investimento in commento. L’articolo attribuisce alle agenzie di viaggi e ai tour operator con codice ATECO 79.1 (“Attività delle agenzie di viaggio e dei tour operator”), 79.11 (“Attività delle agenzie di viaggio”), 79.12 (“Attività dei tour operator”) un contributo, da fruire come credito d’imposta, a decorrere dal 7 novembre 2021, fino al 31 dicembre 2024. Il contributo è pari al 50 per cento dei costi sostenuti per investimenti e attività di sviluppo digitale. Il credito è fruibile fino a 25.000 euro per ciascun beneficiario e comunque nel limite complessivo annuo di 18 milioni di euro per 2022, 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024, 60 milioni di euro per 2025.

Sviluppo e resilienza delle imprese del settore turistico (Fondo dei Fondi BEI) (M1C3-I.4.2.3)

500
Prestiti

Ministero del Turismo (MiTur)

Attivazione di un Fondo tematico della BEI per il turismo a sostegno di investimenti innovativi. Si tratta di un Fondo di Fondi (FoF) capace di generare investimenti nelle aree:

a) del turismo di montagna sia per infrastrutture sia per servizi ricettivi;

b) del settore Business e dell'offerta turistica top quality;

c) nel turismo sostenibile e nell'upgrade dei beni mobili e immobili connessi all'attività turistica.

Il Fondo può raccogliere capitale attraverso la partecipazione ad iniziative delle istituzioni finanziarie europee per concedere crediti agevolati al settore turistico.

Traguardo: T4 2021

Politica di investimento per il Fondo tematico della Banca europea per gli investimenti

Obiettivo: T4 2022

Fondi tematici della Banca europea per gli investimenti: erogazione al Fondo di un totale di 350 000 000 EUR

Obiettivo: T4 2025

Numero di progetti turistici da sostenere con i fondi tematici della Banca europea per gli investimenti

 

L’articolo 8 del recente decreto-legge n. 152/2021 è volto a dare attuazione alla linea progettuale 4.2.3 e prevede la costituzione di un Fondo dei Fondi denominato «Fondo ripresa resilienza Italia» del quale lo Stato italiano è contributore unico e la cui gestione è affidata alla Banca europea per gli investimenti, con una dotazione pari a 772 milioni di euro per l'anno 2021. Nell'ambito del Fondo è costituita una apposita sezione «Fondo per il Turismo Sostenibile» con dotazione di 500 milioni di euro, con una riserva del 50 per cento dedicata agli interventi di riqualificazione energetica.

Entro il 7 dicembre 2021, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, è istituito il Comitato per gli investimenti, presieduto da un rappresentante del Ministero dell'economia e delle finanze, in quanto struttura di coordinamento centrale per l'implementazione del PNRR, composto da rappresentanti dei Ministeri competenti per materia e per settori target del Fondo.

Sostegno alla nascita e al consolidamento delle PMI turismo (Sezione speciale “turismo” del Fondo di Garanzia per le PMI) (M1C3-I.4.2.4-24)

358
Prestiti

Ministero del Turismo (MiTur)

La Sezione Speciale Turismo del Fondo Centrale di Garanzia è volta a facilitare l'accesso al credito per gli imprenditori che gestiscono un'impresa esistente o per i giovani che intendono avviare una propria attività

Traguardo: T4 2021

Politica di investimento per il Fondo di garanzia per le PMI

La relazione tecnica al decreto legge n. 152/2021conferma un target finale di raggiungimento di 11.800 imprese, originariamente previsto senza vincolo di riserva del 50% per le misure di riqualificazione energetica o sostenibilità ambientale. Tuttavia, l'avanzamento sarà oggetto di valutazione di fattibilità di medio termine al 2023.

Obiettivo: T4 2025

Numero di imprese turistiche da sostenere tramite il Fondo di garanzia per le PMI (almeno 11.800)

 

L’articolo 2 del recente decreto-legge n. 152/2021 è volto a dare attuazione alla linea progettuale 4.2.4 e, allo scopo, istituisce, nell’ambito del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese è istituita una “Sezione Speciale Turismo” per la concessione di garanzie alle imprese alberghiere, alle strutture agrituristiche, alle strutture ricettive all’aria aperta, alle imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale (compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici e i parchi tematici), nonché ai giovani fino a 35 anni di età che intendono avviare un’attività nel settore turistico. Una riserva del 50 per cento dei fondi è dedicata agli interventi volti al supporto degli investimenti di riqualificazione energetica.

 

Fondo rotativo imprese (FRI ) per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo M1C3-I.4.2.5-25

180
Prestiti

Ministero del Turismo (MiTur)

È prevista la costituzione di un Fondo rotativo diretto a sostenere interventi di riqualificazione energetica; interventi sull'involucro edilizio e di ristrutturazione, rimozione delle barriere architettoniche; sostituzione integrale o parziale dei sistemi di condizionamento dell'aria; acquisto di arredi o componenti d'arredo destinati esclusivamente alle strutture ricettive contemplate dal decreto; interventi per l'adozione di misure antisismiche; rinnovo di componenti d'arredo; realizzazione di piscine termali e acquisto di attrezzature e apparati necessari allo svolgimento di attività termali, nonché al rinnovo delle strutture espositive per le fiere. La politica di investimento del Fondo deve prevedere che il 50 % del Fondo sia destinato a misure di efficienza energetica e che sia assicurata la conformità delle operazioni sostenute nell'ambito di questo intervento al principio "non arrecare un danno significativo" (2021/C58/01).

Traguardo: T4 2021

Politica di investimento per il Fondo rotativo. Secondo quanto evidenzia la relazione tecnica del decreto-legge n. 152/2021, il primo (traguardo) vede la definizione del decreto del Ministro del turismo, adottato di concerto con il Ministero dell’economia e finanze, entro il 31 dicembre 2021, che definirà, tra l’altro, i criteri di eleggibilità ai sensi del DSNH.

 

Obiettivo: T4 2025

Numero di imprese turistiche da sostenere tramite il Fondo rotativo (prima parte). L’obiettivo è di 300 medie aziende servite entro il 31 dicembre 2025.

 

 

L’articolo 3 del decreto-legge n. 152/2021 è volto all’attuazione della linea progettuale 4.2.5. L’articolo prevede contributi diretti alla spesa - tramite il Fondo rotativo per le imprese presso Cassa depositi e prestiti - per gli interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale di importo non inferiore a 500.000 euro e non superiore a 10 milioni di euro realizzati entro il 31 dicembre 2025, nella misura massima del 35 per cento delle spese e dei costi ammissibili. Gli incentivi sono alternativi a quelli previsti dall’articolo 1. Il contributo diretto viene corrisposto nel limite di spesa complessivo di 180 milioni di euro, di cui 40 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023 e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025, con una riserva del 50% dedicata agli interventi volti al supporto degli investimenti di riqualificazione energetica e innovazione digitale. Gli interventi non devono arrecare un danno significativo agli obiettivi ambientali ai sensi dell'articolo 17 del Regolamento UE n. 2020/852.

Valorizzazione, competitività e tutela del patrimonio ricettivo attraverso la partecipazione del Min. Turismo nel Fondo Nazionale Turismo M1C3-I.4.2.6 -23

150
Prestiti

Ministero del Turismo (MiTur)

Sottoscrizione di quote (equity), per 150 milioni di euro, del "Fondo Nazionale del Turismo" (FNT), un "Fondo di fondi" immobiliare gestito da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. (CDP) attraverso la sua controllata CDP Immobiliare Sgr (CDP SGR). Il fondo è destinato all'acquisto, alla ristrutturazione e alla valorizzazione di immobili in Italia, per sostenere lo sviluppo turistico nelle zone più colpite dalla crisi o situate ai margini (zone costiere, isole minori, regioni ultra periferiche e zone rurali e montane). La politica di investimento deve prevedere criteri di selezione che assicurino la conformità al principio "non arrecare un danno significativo" (2021/C58/01)

 

Traguardo: T4 2021

Adozione delle politiche di investimento per il Fondo nazionale per il turismo. In corso.

Traguardo: T4 2022

Erogazione di 150 milioni di euro al "Fondo Nazionale del Turismo" (FNT),

Obiettivo: T4 2025

Numero di immobili turistici ristrutturati grazie al Fondo nazionale (almeno 12).

 

Il traguardo fissato per il 2021 è considerato “in corso” dal Portale Italia domani, curato dal Governo e dedicato al PNRR.

Investimento
4.3 Caput Mundi. Next Generation EU per grandi eventi turistici
M1C3-I.4.3-
27,35-36

di cui:

500
Prestiti

 

Nuovi progetti

 

di cui:

Ministero del Turismo

Il progetto mira ad aumentare il numero di siti turistici accessibili, creare alternative turistiche e culturali valide e qualificate rispetto alle aree centrali affollate, incrementare l'uso delle tecnologie digitali e potenziare le aree verdi e la sostenibilità del turismo.

In particolare, per quanto qui interessa, le risorse stanziate saranno destinate a rigenerazione e restauro del patrimonio culturale.

Oltre al Ministero del turismo, l'elenco dei beneficiari ed enti attuatori comprende:

1.      Roma Capitale;

2.      Soprintendenza Archeologica per i Beni Culturali, Ambientali e Paesaggistici di Roma (MIC);

3.      Parco Archeologico del Colosseo;

4.      Parco Archeologico dell'Appia Antica;

5.      Diocesi di Roma;

6.      Regione Lazio.

Traguardo: T2 2022

Firma degli accordi per ciascuno dei 6 progetti tra Ministero del turismo e beneficiari/enti attuatori.

T4-2024: Almeno 200 siti culturali e turistici la cui riqualificazione ha raggiunto, in media, il 50% dello stato di avanzamento lavori (SAL) (di cui: almeno 5 siti per la linea di investimento "Patrimonio culturale di Roma per Next Generation EU"; almeno 125 siti per "Cammini giubilari"; almeno 50 siti per #Lacittàcondivisa; almeno 15 siti per #Mitingodiverde; almeno 5 siti per #Roma 4.0) e completamento del 50% dei progetti della linea di investimento #Amanotesa.

T2-2026: Conclusione della riqualificazione di almeno 200 siti culturali e turistici. Completamento di tutti i progetti della linea di investimento #Amanotesa. Disponibilità al pubblico dell'applicazione "CaputMundi - Roma4.0".

 

Roman Cultural Heritage for EU-Next Generation (M1C3-I.4.3.1)

170

Prestiti

Ministero del Turismo

Patrimonio culturale di Roma per la next generation UE, che prevede la rigenerazione e il restauro del patrimonio culturale e urbano e dei complessi di elevato valore storico-architettonico della città di Roma

T2 2022 (T)

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

 

I percorsi Giubilari 2025 (M1C3-I.4.3.2)

160

Prestiti

Ministero del Turismo

Cammini giubilari (Dalla Roma pagana alla Roma cristiana), che prevede la valorizzazione, la messa in sicurezza, il consolidamento antisismico, il restauro di luoghi ed edifici di interesse storico e di percorsi archeologici

T2 2022 (T)

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

 

La città condivisa (M1C3-I.4.3.3)

90

Prestiti

Ministero del Turismo

#LaCittàCondivisa, per la riqualificazione dei siti ubicati nelle aree periferiche della città

T2 2022 (T)

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

 

Mitingodiverde (M1C3-I.4.3.4)

60

Prestiti

Ministero del Turismo

#Mitingodiverde, che prevede interventi su parchi, giardini storici, villaggi e fontane  

T2 2022 (T)

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

 

Roma 4.0 (M1C3-I.4.3.5)

10

Prestiti

Ministero del Turismo

#Roma 4.0 digitalizzazione dei servizi culturali

T2 2022 (T)

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

 

Amanotesa (M1C3-I.4.3.6)

10

Prestiti

Ministero del Turismo

#Amanotesa, finalizzato all'incremento dell'offerta culturale nelle periferie per promuovere l'inclusione sociale

T2 2022 (T)

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

 

 

Riforma

Risorse

Amministrazione titolare

intervento

Traguardo/ Obiettivo

Attuazione

Ordinamento delle professioni delle guide turistiche

(M1C3-R.4.1-10)

 

Ministero del Turismo (MiTur)

Dare, nel rispetto dell’autonomia locale, un ordinamento professionale alle guide turistiche e al loro ambito di appartenenza.

La definizione dello standard nazionale minimo non deve implicare la creazione di una nuova professione regolamentata.

La riforma deve prevedere formazione e aggiornamento professionale al fine di supportare meglio l'offerta. La riforma deve permettere l'acquisizione di una qualifica professionale univoca conforme a standard omogenei a livello nazionale, adottata con decreto ministeriale nell'ambito dell'intesa Stato Regioni.

 

Si rinvia all’allegato alla decisione UE (p. 184) sul PNRR

Traguardo: T4 2023

Definizione di uno standard nazionale per le guide turistiche

Sono in corso di esame al Senato, presso la 10° Commissione i disegni di legge AA.SS. 1921 e 2087, sulla Disciplina della professione di guida turistica.

Il 6 maggio 2021, in risposta all'interrogazione n. 3-02026, il Ministro del turismo Garavaglia, ha sottolineato l'esigenza di rivedere la normativa dettata dall'articolo 3 della legge n. 97 del 2013, anche al fine di renderla pienamente operativa ed efficace, "anche prendendo in considerazione i disegni di legge n. 1921 (...) e n. 2087 (...) che (...) poss[o]no costituire una valida base di discussione e confronto per riformare la professione".

 


2. I traguardi e gli obiettivi da conseguire entro il 31 dicembre 2021

 


Premessa


La presente sezione del dossier illustra lo stato di attuazione degli investimenti e delle riforme previsti nel PNRR per i quali sono previsti traguardi ed obiettivi da conseguire entro il 31 dicembre 2021 [9] .

 

Le tabelle sono strutturate su quattro colonne:

§  la prima colonna (“Investimento”) riporta la denominazione dell’intervento (investimento o riforma) e indica (con una sigla alfanumerica [10] ) la Missione e la Componente in cui esso si colloca all’interno del PNRR;

§  la seconda colonna (“Amministrazione titolare”) indica l’amministrazione titolare dell’intervento;

§  la terza colonna (“Intervento”) espone, in modo sintetico, i contenuti e le caratteristiche dell’intervento, nonché le sue finalità complessive;

§  la quarta colonna (“Traguardo/Obiettivo e Attuazione”) indica i traguardi e gli obiettivi da conseguire entro il 31 dicembre 2021 e fornisce informazioni sui provvedimenti attuativi adottati. In tale sezione si dà conto delle informazioni, relative ai provvedimenti riconducibili ai vari traguardi/obiettivi, reperibili (alla data del 18 novembre 2021) dalla Gazzetta ufficiale, dal sito internet italiadomani.gov.it e dai siti istituzionali dei Ministeri. Inoltre, sono riportate (a differenza delle tabelle della prima sezione del presente dossier) anche le disposizioni attuative contenute in disegni di legge governativi all’esame del Parlamento. Si avverte, infine, che l’inserimento di un provvedimento in tale sezione non comporta alcuna valutazione sulla sua idoneità al conseguimento del traguardo/obiettivo cui si riferisce, trattandosi di una valutazione di merito rimessa al rapporto tra Governi nazionali e istituzioni dell’Unione europea.


 

Investimento/ Riforma

Amministrazione Titolare

Intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

M1C1-51

Riforma 1.9

Riforma della pubblica amministrazione

Legislazione primaria sulla Governance del PNRR

PCM - Ministro per la Pubblica Amministrazione

La legislazione primaria deve riguardare quantomeno: 1) il coordinamento e il monitoraggio a livello centrale dei progetti del PNRR; 2) la definizione e la separazione delle competenze e l'approvazione dei pertinenti mandati dei diversi organi e delle diverse amministrazioni che partecipano al coordinamento, al monitoraggio e all'attuazione del PNRR; 3) la definizione di un sistema per l'individuazione precoce delle questioni relative all'attuazione; 4) la definizione ex ante di un meccanismo di esecuzione per risolvere le questioni relative all'attuazione ed evitare ritardi, in particolare nei confronti dei diversi livelli dell'amministrazione; 5) le caratteristiche del personale (numero e competenze) assegnato al coordinamento, al monitoraggio e all'attuazione del PNRR nelle amministrazioni coinvolte; 6) la definizione dell'assistenza tecnica fornita alle amministrazioni coinvolte nell'attuazione del PNRR, in particolare a livello locale, per garantire lo sviluppo di capacità amministrative nell'ambito della pubblica amministrazione; 7) la definizione di procedure accelerate per l'attuazione del PNRR e l'assorbimento tempestivo dei fondi; 8) l'organizzazione e le procedure di audit e controllo per il PNRR.

Traguardo: Entrata in vigore della legislazione primaria sulla governance del PNRR

 

Attuazione

La governance del PNRR è stata definita dal decreto-legge del 31 maggio 2021, n. 77. In precedenza, la legge di bilancio per il 2021 aveva stabilito, ai commi 1037-1050, le prime misure per l'attuazione del programma Next Generation EU.

La responsabilità di indirizzo del Piano è assegnata alla Presidenza del Consiglio dei ministri. È istituita una Cabina di regia, presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri, alla quale partecipano di volta in volta i Ministri e i Sottosegretari competenti in relazione alle tematiche affrontate in ciascuna seduta. La Cabina di Regia, affiancata dalla Segreteria tecnica, assicura relazioni periodiche al Parlamento e alla Conferenza Unificata, e aggiorna periodicamente il Consiglio dei Ministri. Presso la Presidenza del consiglio, inoltre, è istituita un'Unità per la razionalizzazione e il miglioramento dell'efficacia della regolazione, con l'obiettivo di superare gli ostacoli normativi, regolamentari e burocratici che possono rallentare l'attuazione del Piano. È istituito, poi, un Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale.

Il monitoraggio e la rendicontazione del Piano sono affidati al Servizio centrale per il PNRR, istituito presso la Ragioneria generale dello Stato, che rappresenta il punto di contatto nazionale con la Commissione europea per l'attuazione del Piano. Presso la Ragioneria generale dello Stato è inoltre istituito un ufficio dirigenziale con funzioni di audit del PNRR, che opera in posizione di indipendenza funzionale rispetto alle strutture coinvolte nella gestione del PNRR.

Alla realizzazione operativa degli interventi previsti dal PNRR provvedono i singoli soggetti attuatori: le Amministrazioni centrali, le Regioni e le Province autonome e gli enti locali, sulla base delle specifiche competenze istituzionali o della diversa titolarità degli interventi definita nel PNRR.

M1C1-52

Riforma 1.9

Riforma della pubblica amministrazione Semplificazione delle procedure amministrative per l'attuazione del PNRR

 

PCM - Ministro per la Pubblica Amministrazione

La riforma persegue le seguenti finalità:

§  ridurre i tempi per la gestione dei procedimenti amministrativi, con particolare riferimento a quelli che prevedono l’intervento di una pluralità di soggetti, come presupposto per accelerare la realizzazione degli interventi nei settori cruciali per la ripresa economica e l’attuazione del PNRR;

§  liberalizzare, semplificare, anche mediante l’eliminazione di adempimenti non necessari, reingegnerizzare e standardizzare i procedimenti.

In base all’allegato alla decisione UE, dette misure devono comprendere l'eliminazione delle strozzature critiche riguardanti, in particolare:

§  la valutazione d'impatto ambientale a livello statale e regionale;

§  l'autorizzazione dei nuovi impianti per il riciclaggio dei rifiuti;

§  le procedure di autorizzazione per le energie rinnovabili e quelle necessarie per assicurare l'efficientamento energetico degli edifici (il cosiddetto Superbonus) e la rigenerazione urbana.

Azioni specifiche devono essere dedicate alla semplificazione delle procedure nell'ambito della conferenza di servizi.

Traguardo: Entrata in vigore della legislazione primaria sulla semplificazione delle procedure amministrative per l'attuazione del PNRR

 

 

 

Attuazione

D.L. n. 77/2021: nella sua seconda parte, reca diverse misure di semplificazione che incidono in alcuni dei settori oggetto del PNRR (tra cui la transizione ecologica, le opere pubbliche, la digitalizzazione) al fine di favorirne la completa realizzazione. In particolare, le disposizioni recate dagli articoli 17-29 operano un intervento di semplificazione sulla disciplina di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e VAS (Valutazione Ambientale Strategica) prevista dalla parte seconda del Codice dell'ambiente (D.Lgs. 152/2006). Gli articoli 32 e ss. modificano le procedure di autorizzazione per le energie rinnovabili al fine di introdurvi alcune semplificazioni. L’articolo 33 semplifica la disciplina per fruire del c.d. Superbonus.

D.L. n. 152/2021: prosegue l’adozione di misure di semplificazione necessarie per una efficace attuazione del PNRR, con particolare riferimento: alle procedure di approvazione del Contratto di programma tra MIMS e RFI al fine di ridurre i tempi di realizzazione degli investimenti ferroviari (articolo 5); agli interventi relativi alle infrastrutture ferroviarie e all’edilizia giudiziaria (articolo 6); alla presentazione dei progetti di nuove attività nelle ZES (articolo 11); ai requisiti di eleggibilità per l’accesso, da parte degli studenti universitari e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), alle borse di studio (articolo 12); alla realizzazione di alloggi e residenze per gli studenti universitari (articolo 15); all’attuazione dei progetti di digitalizzazione della logistica (articolo 30); alla digitalizzazione dei servizi delle pubbliche amministrazioni (articolo 27); al procedimento di programmazione del sistema del servizio civile universale (articolo 40).

M1C1-53

Investimento 1.9

Task force digitalizzazione, monitoraggio e performance

 

PCM - Ministro per la Pubblica Amministrazione

Le misure devono comprendere disposizioni per consentire l'assunzione temporanea di: i) 2.800 tecnici per rafforzare le amministrazioni pubbliche del Sud a carico del bilancio nazionale; ii) un gruppo di 1.000 esperti da impiegare per tre anni a supporto delle amministrazioni nella gestione delle nuove

L’assistenza tecnica sarà dedicata ai seguenti compiti:

§  sostenere la progettazione e la valutazione di progetti, e le attività delle conferenze di servizio;

§  sostenere la gestione dell'arretrato procedurale creato durante la pandemia;

§  supporto tecnico nella fase progettuale degli investimenti;

§  supporto nel monitoraggio dell'implementazione delle procedure e delle relative attività.

Traguardo: Entrata in vigore della legislazione primaria necessaria per fornire assistenza tecnica e rafforzare la creazione di capacità per l’attuazione del PNRR

 

Attuazione

D.L. n. 44 del 2021, art. 10, comma 4: ha disciplinato le modalità per effettuare il bando per il reclutamento di 2.800 unità di personale non dirigenziale nelle amministrazioni pubbliche con ruolo di coordinamento nazionale nell'ambito degli interventi previsti dalla politica di coesione dell'Unione europea e nazionale per i cicli di programmazione 2014-2020 e 2021-2027, nelle autorità di gestione, negli organismi intermedi e nei soggetti beneficiari delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il relativo bando è stato pubblicato il 6 aprile 2021.

D.L. n. 80/2021, articolo 9, come mod. da D.L. 152/2021, articolo 31: Prevede il conferimento di incarichi di collaborazione a professionisti ed esperti, nel numero minimo pari a 1.000 unità, per il supporto agli enti territoriali nella gestione delle procedure complesse, tenendo conto del relativo livello di coinvolgimento nei procedimenti amministrativi connessi all'attuazione del PNRR. La disposizione ha demandato ad un DPCM il riparto delle risorse per i relativi reclutamenti, nel limite di 320,3 milioni di euro complessivi per gli anni 2021-2024, a valere sul Fondo di rotazione per l'attuazione del Next generation Eu-Italia.

M1C1-68

Riforma 1.9

Sistema di archiviazione per audit e controlli: informazioni per il monitoraggio dell'attuazione dell'RRF

 

PCM - Ministro per la Pubblica Amministrazione

Sistema di archiviazione per audit e controlli: informazioni per il monitoraggio dell’attuazione dell’RRF.

Il sistema deve comprendere quantomeno funzionalità che consentono di: a) raccogliere dati e monitorare il conseguimento di traguardi e obiettivi; b) raccogliere e archiviare i dati di cui all'articolo 22, paragrafo 2, lettera d), punti da i) a iii), del regolamento RRF e garantirvi l'accesso

Traguardo: Deve essere istituito e reso operativo un sistema di archiviazione per monitorare l'attuazione dell'RRF

 

Attuazione

Il D.L. n. 77/2021 all’articolo 7, disciplina il Servizio centrale per il PNRR, con compiti di coordinamento operativo, monitoraggio, rendicontazione e controllo del PNRR. Il Servizio centrale rappresenta il punto di contatto nazionale con la Commissione europea per l'attuazione del PNRR. Presso la Ragioneria generale dello Stato è inoltre istituito un ufficio dirigenziale con funzioni di audit del PNRR; l'ufficio opera in posizione di indipendenza funzionale rispetto alle strutture coinvolte nella gestione del PNRR e si avvale, nello svolgimento delle funzioni di controllo relative a linee di intervento realizzate a livello territoriale, dell'ausilio delle Ragionerie territoriali dello Stato.

Il D.M. 11 ottobre 2021 ha disciplinato le procedure sulla gestione finanziaria delle risorse previste dal PNRR, prevedendo in particolare un Sistema informatico di supporto alla gestione del Fondo NGEU.

M1C1-69

Riforma 1.10

Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni

 

PCM - Segretariato generale

Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni

Traguardo: Entrata in vigore del decreto sulla semplificazione del sistema degli appalti pubblici.

 

Attuazione

Con decreto 12 agosto 2021, n. 148 del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri è stato emanato il Regolamento recante modalità di digitalizzazione delle procedure dei contratti pubblici, da adottare ai sensi dell'art. 44 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.

Il D.L. n. 77/2021, art. 48, prevede l'utilizzazione, secondo determinate condizioni, della procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, l'assegnazione di un punteggio premiale per l'uso nella progettazione dei metodi e strumenti elettronici specifici, l'espressione del parere del Consiglio Superiore dei lavori pubblici, esclusivamente sui progetti di fattibilità tecnica ed economica di lavori pubblici di competenza statale, o comunque finanziati per almeno il 50% dallo Stato, di importo pari o superiore ai 100 milioni di euro.

L’art. 50 interviene sulla fase esecutiva dei contratti pubblici, per garantire il rispetto dei tempi di attuazione degli investimenti del PNRR, del PNC e dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali dell'UE, introducendo un "premio di accelerazione" per i casi di anticipata ultimazione dei lavori, contestualmente innalzando l'importo delle penali per il ritardato adempimento.

L'art. 52 reca, tra le altre disposizioni, misure per la riduzione delle stazioni appaltanti per le procedure afferenti alle opere PNRR e PNC, e proroga fino all'anno 2023 l'efficacia di diverse norme contenute nell'art. 1 del D.L. 32/2019 riguardanti (tra l'altro) la sospensione del divieto di "appalto integrato" e la sospensione dell'obbligo di indicazione della terna di subappaltatori.

M1C1-1

Riforma 1.1 Processo di acquisto ICT

PCM - Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

La riforma mira a razionalizzare e accelerare la procedura di appalto per le risorse ITC, semplificando e centralizzando i controlli, limitatamente agli acquisti del PNRR, eliminando le complessità richieste dalla legislazione italiana in aggiunta alla normativa europea.

Si prevedono in particolare:

§  una white list di fornitori certificati;

§  un percorso di approccio semplificato (fast track) per gli acquisiti ICT;

§  un portale digitale degli appalti.

Traguardo: Adozione di un intervento legislativo nell’ambito del decreto-legge semplificazioni che preveda:

- il ricorso all’affidamento diretto degli appalti ICT

- l'interoperabilità tra le diverse banche dati gestite dagli organismi di certificazione che intervengono nel processo di verifica dei requisiti

- l'istituzione di un fascicolo virtuale dell'operatore economico.

 

Attuazione

Art. 53 del D.L. 31 maggio 2021, n. 77

M1C1-2 Riforma 1.3: Cloud first e interoperabilità

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

La riforma ha l’obiettivo di semplificare e innovare il contesto normativo per facilitare gli interventi di digitalizzazione.

Si prevedono in particolare le seguenti misure:

§ introduzione di disincentivi per le amministrazioni che non avranno effettuato la migrazione al cloud entro un termine predefinito, in considerazione che la migrazione ridurrà i costi ICT delle amministrazioni;

§ revisione delle regole di contabilità che disincentivano la migrazione (al momento, infatti, la migrazione al cloud comporta di “tradurre” capex in opex).

§ semplificazione delle procedure per lo scambio di dati tra le amministrazioni, che attualmente richiedono documenti/autorizzazioni dedicati, per favorire una piena interoperabilità tra le PA

Traguardo:

6.     abolizione dell'obbligo di concludere accordi quadro per le amministrazioni che accedono alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (art. 39, co. 2, lett. a), n. 1)

7.     chiarimenti relativi agli aspetti della privacy; il trasferimento dei dati da un sistema informativo a un altro non modifica la titolarità dei dati e il loro trattamento (art. 39, co. 2, lett. a), n. 2)

8.     abrogazione dell'autorizzazione necessaria per l'accesso diretto ai dati (art. 39, co. 5, lett. a)

9.     introduzione della possibilità per l'AgID di disciplinare mediante i regolamenti relativi a Centri Elaborazione Dati (CED) e cloud i termini e i metodi con cui le pubbliche amministrazioni devono effettuare le migrazioni dei CE (art. 41, co. 2)

10.   introduzione di sanzioni da comminare in caso di mancato rispetto dell'obbligo di migrare verso il cloud (art. 41, co. 1).

Inoltre le misure normative devono ricomprendere provvedimenti di attuazione, in particolare il regolamento AGID relativo al Polo strategico nazionale (ex art. 33-septies DL 179/2012) e le linee guida AGID sull’interoperabilità (ex artt. 50 e 50-ter CAD).

 

Attuazione

D.L. 77/2021:

6.    art. 39, co. 2, lett. a), n. 1

7.    art. 39, co. 2, lett. a), n. 2

8.    art. 39, co. 5, lett. a)

9.    art. 41, co. 2

10.  art. 41, co. 1

Si ricorda inoltre che l’art. 7 del D.L. 152/2021 ha affidato a Difesa Servizi spa l’espletamento della gara per la realizzazione del Polo strategico nazionale (PSN), l’infrastruttura cloud nazionale.

M1C1-29 Riforma 1.4: Riforma del processo civile

Ministero della Giustizia

Il PNRR prevede un potenziamento degli strumenti alternativi al processo per la risoluzione delle controversie, rafforzando le garanzie di imparzialità, per quello che concerne l'arbitrato; estendendo l'ambito di applicazione della negoziazione assistita e estendendo l’applicabilità dell'istituto della mediazione. Quindi un intervento selettivo sul processo civile volto a concentrare maggiormente, per quanto possibile, le attività tipiche della fase preparatoria ed introduttiva; sopprimere le udienze potenzialmente superflue e ridurre i casi nei quali il tribunale è chiamato a giudicare in composizione collegiale; ridefinire meglio la fase decisoria, con riferimento a tutti i gradi di giudizio. Inoltre, interventi sul processo esecutivo e sui procedimenti speciali volti a garantire la semplificazione delle forme e dei tempi del processo esecutivo con particolare riguardo al settore dell’esecuzione immobiliare, dell'espropriazione presso terzi e delle misure di coercizione indiretta. Infine, specifiche misure di riforma sono previste nel settore del contenzioso della famiglia, per il quale si prevede l'individuazione di un rito unitario per i procedimenti di separazione, divorzio e per quelli relativi all'affidamento e al mantenimento dei figli nati al di fuori del matrimonio e l’istituzione di un Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie.

Traguardo: Entrata in vigore della legislazione attuativa per la riforma del processo civile. Nonostante la terminologia utilizzata, si ritiene che si faccia riferimento all’entrata in vigore della legge delega per la riforma del processo civile.

 

Attuazione

Il 25 novembre 2021 la Camera ha definitivamente approvato il disegno di legge recante “Delega al Governo per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata” (A.C. 3289, già approvato dal Senato e ora in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale). Il Governo dovrà esercitare la delega entro un anno dall’entrata in vigore della legge.

M1C1-30 Riforma 1.5: Riforma del processo penale

Ministero della Giustizia

Con l'obiettivo di rendere più efficiente il processo penale e di accelerarne i tempi di definizione, il PNRR prevede di:

§  semplificare e razionalizzare il sistema degli atti processuali e delle notificazioni;

§  intervenire sulla disciplina della fase delle indagini e dell'udienza preliminare;

§  ampliare la possibilità di ricorso ai riti alternativi e l'incentivazione dei benefici ad essi connessi;

§  predisporre regimi volti a garantire maggiore selettività nell'esercizio dell'azione penale e nell'accesso al dibattimento, tanto in primo grado quanto in fase di gravame;

§  migliorare l'accesso, snellire le forme e ridurre i tempi di durata del giudizio di appello;

§  definire i termini di durata dei processi.

Traguardo: Entrata in vigore della legislazione attuativa per la riforma del processo penale. Nonostante la terminologia utilizzata, si ritiene che si faccia riferimento all’entrata in vigore della legge delega per la riforma del processo penale.

 

Attuazione

Il Parlamento ha approvato la legge 27 settembre 2021, n. 134, che delega il Governo ad operare, entro un anno, una complessiva riforma del processo penale, in linea con le indicazioni del PNRR.

M1C1-31 Riforma 1.6: Riforma del quadro in materia di insolvenza

Ministero della Giustizia

Il PNRR prevede modifiche al c.d. Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza [ p. 369]:

§  attuando la direttiva UE n. 1023/2019 relativa alle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione;

§  rivedendo gli accordi di risoluzione extragiudiziale al fine di incentivare le parti a farne un maggior uso;

§  potenziando i meccanismi di allerta;

§  specializzando gli uffici giudiziari e le autorità amministrative competenti per le procedure concorsuali;

§  implementando la digitalizzazione delle procedure anche attraverso la creazione di una apposita piattaforma online.

Traguardo: Entrata in vigore della legislazione attuativa per la riforma del quadro in materia di insolvenza.

 

Attuazione

Il Ministro della giustizia ha istituito una Commissione di studio finalizzata a proporre le citate modifiche (c.d. Commissione Pagni).

Il decreto-legge n. 118 del 2021 (convertito dalla legge n. 14//2021), che reca misure urgenti in materia di crisi d'impresa e di risanamento aziendale (artt. 1-23), rinvia l'entrata in vigore del Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza di cui al d.lgs n. 14 del 2019 al 16 maggio 2022, ad eccezione delle disposizioni di cui al Titolo II della parte I del Codice, concernenti le procedure di allerta e la composizione assistita della crisi innanzi all'Organismo di composizione della crisi d'impresa (OCRI), per le quali l'entrata in vigore è fissata al 31 dicembre 2023. Gli articoli da 2 a 19 del decreto-legge disciplinano un nuovo istituto, la composizione negoziata per la soluzione della crisi d'impresa, il cui obiettivo è superare la situazione di squilibrio dell'impresa prima che si arrivi all'insolvenza. Si tratta di previsioni applicabili a decorrere dal 15 novembre 2021 (articolo 27). L'istituto viene attivato dall'imprenditore commerciale (o agricolo) che si trovi in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario che rendono "probabile" lo stato di crisi o l'insolvenza. Viene quindi disciplinata una procedura stragiudiziale, da attivare presso la Camera di commercio, che prevede il coinvolgimento di un esperto che affianca – senza sostituirlo – l'imprenditore, a garanzia dei creditori e delle altre parti interessate.

M1C1-32 Investimento 1.8 – Procedure di assunzione per i tribunali civili, penali e amministrativi

Ministero della Giustizia

L'obiettivo principale dell'intervento è offrire un concreto ausilio alla giurisdizione, così da poter determinare un rapido miglioramento della performance degli uffici giudiziari per sostenere il sistema nell'obiettivo dell'abbattimento dell'arretrato e ridurre la durata dei procedimenti civili e penali.

Il PNRR prevede di realizzare l'obiettivo, in primo luogo, attraverso il potenziamento dello staff del magistrato con professionalità in grado di collaborare in tutte le attività collaterali al giudicare (ricerca, studio, monitoraggio, gestione del ruolo, preparazione di bozze di provvedimenti).

A tal fine viene finanziato un piano straordinario di assunzioni a tempo determinato per supportare i giudici nell'evasione delle pratiche procedurali pendenti e garantire le necessarie competenze tecniche richieste per affrontare la trasformazione tecnologica e digitale.

Traguardo: Entrata in vigore della legislazione speciale che disciplina le assunzioni nell’ambito del PNRR, con autorizzazione a pubblicare bandi e ad assumere.

 

Attuazione

Il decreto-legge n. 80/ 2021 (conv. legge n. 113 del 2021) ha dettato modalità speciali per il reclutamento del personale per l'attuazione del PNRR da parte delle amministrazioni pubbliche. In particolare, per il Ministero della Giustizia sono intervenuti gli artt. 11 e ss. che autorizzano il Ministero a reclutare:

- nel periodo 2021-2024, in due scaglioni, un contingente massimo di 16.500 unità di addetti all'ufficio per il processo, con contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di due anni e sette mesi per il primo scaglione e di due anni per il secondo (400 unità dovranno essere destinate alla corte di cassazione);

- nel periodo 2021-2026, con contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di trentasei mesi, con decorrenza non anteriore al 1° gennaio 2022, un contingente massimo di 5.410 unità di personale amministrativo.

M1C1-54 Investimento 1.9:

 Fornire assistenza tecnica e rafforzare la creazione di capacità per l'attuazione del PNRR

PCM - Ministro per la Pubblica Amministrazione

Gli obiettivi dell’investimento si articolano, anche per quanto riguarda le risorse, in cinque sub-investimenti, tra i quali l’assistenza tecnica a livello centrale e locale creazione di una task force temporanea (3 anni) di circa 1.000 professionisti a supporto tecnico delle amministrazioni locali nella realizzazione delle riforme di semplificazione dei procedimenti e nella gestione delle nuove procedure. Il costo di questa azione di capacity building è di 368,4 milioni €

Obiettivo: Completare le procedure di assunzione di un pool di 1.000 esperti da impiegare per tre anni a supporto delle amministrazioni nella gestione delle nuove procedure per fornire assistenza tecnica

 

Attuazione

D.L. n. 80/2021, articolo 9, come mod- da D.L. 152/2021, articolo 31: Prevede il conferimento di incarichi di collaborazione a professionisti ed esperti, nel numero minimo pari a 1.000 unità, per il supporto agli enti territoriali nella gestione delle procedure complesse, tenendo conto del relativo livello di coinvolgimento nei procedimenti amministrativi connessi all'attuazione del PNRR. La disposizione ha demandato ad un DPCM il riparto delle risorse per i relativi reclutamenti, nel limite di 320,3 milioni di euro complessivi per gli anni 2021-2024, a valere sul Fondo di rotazione per l'attuazione del Next generation Eu-Italia.

M1C1-55 Riforma 1.9 - Riforma della pubblica amministrazione

PCM - Ministro per la Pubblica Amministrazione

Istituire un sistema semplificato di traguardi e obiettivi simile a quello dell'RRF per la pianificazione, l'esecuzione e il finanziamento di progetti nell'ambito del Fondo per gli investimenti complementari (30,5 mld EUR).

Traguardo: Per aumentare l'assorbimento degli investimenti, estendere al bilancio nazionale la metodologia adottata per il PNRR

 

Attuazione

Il D.L. n. 77 del 2021, articolo 14, prevede l’applicazione agli investimenti contenuti nel Piano nazionale complementare – approvato con il D.L. n. 59/2021, per complessivi 30,6 miliardi di euro per gli anni dal 2021 al 2026 - delle misure e procedure di accelerazione e semplificazione introdotte dallo stesso decreto-legge per l'attuazione degli interventi del PNRR, al fine di garantirne una efficace e tempestiva attuazione. L'estensione riguarda anche l'applicazione delle disposizioni relative al rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni e delle stazioni appaltanti nonché il meccanismo di superamento del dissenso e i poteri sostitutivi.

M1C1-71 Riforma 1.10 - Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni

PCM - Segretariato generale

Tutte le leggi, i regolamenti e i provvedimenti attuativi (anche di diritto derivato se necessario) devono conseguire i risultati seguenti: i). la Cabina di regia per il coordinamento della contrattualistica pubblica deve disporre di un organico (da specificare negli accordi operativi) e di risorse finanziarie adeguati per essere del tutto operativa, anche con il sostegno di una struttura dedicata dell'ANAC; ii). la Cabina di regia per il coordinamento della contrattualistica pubblica adotta la Strategia professionalizzante (cfr. riforma 2.1.6 proposta nel PNRR dell'Italia) con sessioni di formazione a diversi livelli, un tutoraggio specializzato e la produzione di guide operative, con il supporto dell'ANAC e della Scuola Nazionale dell'Amministrazione; iii). i sistemi dinamici di acquisizione sono resi disponibili da Consip e sono in linea con le direttive sugli appalti pubblici; iv). l'ANAC completa l'esercizio di qualificazione delle stazioni appaltanti in termini di procurement capacity facendo seguito all'attuazione dell'art. 38 del codice dei contratti pubblici; v). è operativo il sistema di monitoraggio dei tempi tra aggiudicazione dell'appalto e realizzazione dei lavori infrastrutturali; vi). i dati di tutti i contratti sono registrati nel database dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC); vii). sono istituiti tutti gli uffici dedicati alle procedure di appalto presso ministeri, regioni e città metropolitane.

Traguardo: Entrata in vigore di tutte le leggi, i regolamenti e i provvedimenti attuativi (anche di diritto derivato) per il sistema degli appalti pubblici

 

Attuazione

Con riferimento a tale riforma, si vedano le norme introdotte con il D.L. n. 77/2021, che reca, al Titolo IV, prime misure in materia di revisione della disciplina dei contratti pubblici (tra le altre, le seguenti disposizioni: Art. 47 Pari opportunità e inclusione lavorativa nei contratti pubblici, nel PNRR e nel PNC; Art. 47-ter Disposizioni urgenti in materia di affidamenti dei concessionari; Art. 47-quater Misure urgenti in materia di tutela della concorrenza nei contratti pubblici finanziati con le risorse del PNRR e del PNC; ART. 48 Semplificazioni in materia di affidamento dei contratti pubblici PNRR e PNC; Art. 49 Modifiche alla disciplina del subappalto; Art. 50 Semplificazioni in materia di esecuzione dei contratti pubblici PNRR e PNC; Art. 51 Modifiche al decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76; Art. 52 Modifiche al decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32 e prime misure di riduzione delle stazioni appaltanti; Art. 53 Semplificazione degli acquisti di beni e servizi informatici strumentali alla realizzazione del PNRR e in materia di procedure di e-procurement e acquisto di beni e servizi informatici).

Il disegno di legge delega per la revisione del Codice dei contratti pubblici è stato presentato dal Governo al Senato (A.S. 2330) e la 8a Commissione (Lavori pubblici, comunicazioni) ne ha iniziato l’esame nella seduta del 7 settembre 2021.

 

M1C1-100 Riforma 1.13 - Riforma del quadro di revisione della spesa pubblica ("spending review")

Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF)

In ambito di revisione e valutazione della spesa, si prevede di rafforzare ulteriormente quanto già previsto dalla legislazione nazionale - all’articolo 22-bis della legge 31 dicembre 2009, n. 196 – che dispone un processo integrato organicamente nella programmazione economico-finanziaria e nel processo di predisposizione del bilancio annuale e pluriennale. In questo ambito si prevede un ulteriore rafforzamento del ruolo del Ministero dell’economia e delle finanze, anche attraverso il rafforzamento delle strutture esistenti e l’implementazione di nuove strutture appositamente dedicate

Traguardo: Entrata in vigore delle disposizioni legislative per migliorare l'efficacia della revisione della spesa - Rafforzamento del Ministero delle Finanze.

 

Attuazione

Il D.L. n. 152/2021, all’articolo 9, commi 8 e 9, istituisce presso la Ragioneria generale dello Stato il Comitato scientifico per le attività inerenti alla revisione della spesa, al fine di rafforzare gli strumenti di analisi e monitoraggio della spesa pubblica e dei processi di revisione e valutazione della spesa.

M1C1-101 Riforma 1.12 - Riforma dell'amministrazione fiscale

Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF)

Ridurre l'evasione fiscale dovuta alla omessa fatturazione

Obiettivo: Adottare una relazione per orientare le azioni del governo volte a ridurre l'evasione fiscale dovuta alla omessa fatturazione, in particolare nei settori più esposti all'evasione fiscale, anche attraverso incentivi mirati per i consumatori.

 

NON RISULTANO PROVVEDIMENTI ATTUATIVI

 

M1C2-1 Investimento 1 

Transizione 4.0

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

Il Piano Transizione 4.0 si basa su misure di incentivazione fiscale tese ad aumentare la produttività, la competitività e la sostenibilità delle imprese italiane.

Il Piano costituisce un’evoluzione del precedente programma Industria 4.0, introdotto nel 2017.

Nel dettaglio la misura consiste nel riconoscimento di tre tipologie di crediti di imposta alle imprese che investono in:

a) beni capitali;

b) ricerca, sviluppo e innovazione; e

c) attività di formazione alla digitalizzazione e di sviluppo delle relative competenze.

Queste misure sono sinergiche con gli interventi dedicati a ricerca applicata, innovazione e collaborazione ricerca-impresa descritte nella Componente 4 della Missione 2.

Traguardo: Entrata in vigore degli atti giuridici per mettere i crediti d'imposta Transizione 4.0 a disposizione dei potenziali beneficiari e istituzione del comitato scientifico.

 

La legge di bilancio 2021 (L. n. 178/2020, articolo 1, commi 1051-1067) ha disposto:

·       l'estensione, fino al 31 dicembre 2022, del credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, con un potenziamento ed una diversificazione delle aliquote agevolative ed una estensione delle spese ammissibili

·  l'estensione fino all'anno 2022 e la rideterminazione in aumento delle percentuali entro le quali è riconosciuto il credito di imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività innovative a supporto della competitività delle imprese

·  la proroga al 2022 del credito d'imposta in formazione 4.0 (cfr. paragrafi successivi).

Il rafforzamento costituisce attuazione degli obiettivi di rilancio della competitività, della transizione ecologica e della sostenibilità ambientale perseguiti dalla linea di investimento M1C2-I.1.

Si rammenta infatti come, durante le comunicazioni sugli esiti del Consiglio Ecofin del 6 ottobre e del 4 novembre 2020, rese il 19 novembre dinanzi alle Commissioni riunite 6a e 14a del Senato, il Ministro dell'economia e delle finanze pro tempore Gualtieri avesse precisato l'opportunità, in attesa che le risorse del programma Next Generation EU (NGEU) fossero rese disponibili, di favorire da subito l'avvio di alcuni progetti destinati ad essere inclusi nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, al tempo in fase di predisposizione, quali appunto la linea di investimento inerente il potenziamento e l'estensione temporale delle misure fiscali di Transizione 4.0 - stanziando, nel bilancio dello Stato 2021, apposite somme. E' stato dunque costituito un "Fondo di rotazione per l'attuazione del Next generation EU-Italia", dotato di risorse nazionali a titolo di anticipazione rispetto ai contributi di futura provenienza europea, da utilizzare dopo l'approvazione del PNRR, intervenuta il 13 luglio 2021. Come già accennato sopra, le risorse stanziate a titolo di anticipazione dalla legge di bilancio sono state poi modificate dal successivo D.L. n. 59/2021. Tale decreto legge ha rideterminato, in ragione delle interlocuzioni intervenute con le istituzioni europee, la quota di Transizione 4.0 da ascrivere al programma NGEU e la quota da ascrivere al Piano nazionale per gli investimenti complementari, finalizzato ad integrare, con risorse nazionali, gli interventi del PNRR (cfr. relativo dossier sul D.L. 59/2021 – A.C. 3166, parte II, “Profili finanziari”.

 

Con tre decreti direttoriali del 6 ottobre 2021 è stato approvato il modello di comunicazione dei dati e delle altre informazioni riguardanti l’applicazione del:

-       credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, il decreto è disponibile qui;

-       del credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, attività di innovazione tecnologica e attività di design e ideazione estetica, il decreto è disponibile qui;

-       credito d’imposta per le spese di formazione 4.0, il decreto è disponibile qui.

M1C3-8 Investimento 4.1- Hub del turismo digitale

Ministero del Turismo (MiTur)

Creare un Hub del turismo digitale, accessibile attraverso una piattaforma web dedicata, che consenta il collegamento dell'intero ecosistema turistico.

L’investimento si compone di tre linee di intervento:

§ messa a scala del portale Italia.it promosso da ENIT, migliorandone l’interfaccia utente, integrandolo con fonti di dati aggiuntive, ampliandone il portafoglio servizi a disposizione del turista (ad es. assistenza e informazioni sanitarie) e delle professioni turistiche (guide);

§ adozione di modelli di intelligenza artificiale per analizzare (in forma anonima) i dati sul comportamento online degli utenti e i flussi turistici in aree di maggiore e minore interesse

§ sviluppo di un sistema informativo per la promozione e gestione delle attività turistiche, un supporto all’adozione e formazione a beneficio degli operatori turistici di piccole e medie dimensioni nelle zone più arretrate del Paese.

Traguardo: Aggiudicazione degli appalti per lo sviluppo del portale del turismo digitale

 

Attuazione

Il 5 ottobre 2021 è stato aperto il bando relativo all’acquisizione di dataset per il monitoraggio dei flussi turistici in Italia.

Il bando si è chiuso il 20 ottobre 2021

M2C2-7 Riforma 1.2 - Nuova normativa per la promozione della produzione e del consumo di gas rinnovabile

Ministero della transizione ecologica (MITE)

La riforma tende a disciplinare e promuovere la produzione e l’utilizzo del biometano in diversi settori, con specifico riguardo alla riconversione degli impianti esistenti nel settore agricolo.

Traguardo: Entrata in vigore di un decreto legislativo teso a promuovere l'utilizzo del gas rinnovabile per l'utilizzo del biometano nei settori dei trasporti, industriale e residenziale e di un decreto attuativo che definisca le condizioni e criteri relativi al suo utilizzo e al nuovo sistema di incentivi.

 

 

 

Attuazione

Il 6 agosto 2021 è stato trasmesso per l’espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari, l’Atto del Governo n. 292 recante lo Schema di decreto legislativo di recepimento Direttiva 2018/2001/UE (cd. RED II) sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili.  Il parere è stato espresso il 28 ottobre 2021. L'articolo 11 disciplina le modalità di incentivazione del biometano prodotto ovvero immesso nella rete del gas naturale o usato per i trasporti.

Con decreto del Ministro della transazione ecologica. da emanarsi entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo saranno disciplinati gli incentivi per il biometano

Gli articoli 13 e 14 prevedono forme di raccordo tra l’attuazione della direttiva RED II e l’attuazione del PNRR.

L'articolo 24 riguarda il procedimento autorizzativo e delle opere infrastrutturali funzionali alla produzione del biometano.

L’articolo 42 detta invece alcuni criteri di sostenibilità e di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per i biocarburanti, i bioliquidi e i combustibili da biomassa.

M2C2-37 Riforma 4.1: Procedure più rapide per la valutazione dei progetti nel settore dei sistemi di trasporto pubblico locale con impianti fissi e nel settore del trasporto rapido di massa

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Accelerare le tempistiche di realizzazione di interventi e semplificare le procedure di valutazione di progetti nel trasporto pubblico locale e trasporto rapido di massa, razionalizzando le responsabilità ed eliminando le duplicazioni di competenze nell’ambito della valutazione dei progetti all'interno della stessa Amministrazione e semplificando le procedure di pagamento

Traguardo: Entrata in vigore di un decreto-legge che semplifichi i criteri di valutazione dei progetti afferenti al trasporto pubblico locale e acceleri il processo di elaborazione e autorizzazione.

 

Attuazione

Il decreto legge n. 77/2021, articolo 44, comma 1-ter ha previsto, in deroga al Codice degli appalti, semplificazioni per gli interventi PNRR relativi agli interventi  per il trasporto pubblico locale a impianti fissi, eliminando il parere Consiglio superiore lavori pubblici per interventi di importo minore o uguale a 100mln €.

M2C2-41 Investimento 5.3 - Bus elettrici

Ministero della transizione ecologica (MITE)

Diffusione e promozione di trasformazione tecnologica della filiera legata alla produzione autobus in Italia, con principali obiettivi l’espansione della capacità produttiva ed il miglioramento dell’impatto ambientale, in linea con quanto previsto dal piano strategico nazionale per la mobilità sostenibile

Traguardo Entrata in vigore di un decreto ministeriale che individua l'ammontare delle risorse disponibili per raggiungere lo scopo dell'intervento (filiera degli autobus)

 

NON RISULTANO PROVVEDIMENTI ATTUATIVI

 

M2C3-1 Investimento 2.1- Rafforzamento dell'Ecobonus e del Sismabonus per l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici.

Ministero della transizione ecologica (MITE)

Ecobonus e Sismabonus fino al 110% per l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici

 

Traguardo: L'atto o gli atti giuridici devono prorogare le prestazioni Ecobonus e Sismabonus fino al 31 dicembre 2022 per i condomini e fino al 30 giugno 2023 per l'edilizia residenziale pubblica (IACP).

 

Attuazione

Il disegno di legge di bilancio 2022 (articolo 9, comma 1) introduce una proroga della misura del Superbonus 110%, con scadenze differenziate in base al soggetto beneficiario. In sintesi per i condomini e le persone fisiche (al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arte o professione) viene prevista una proroga al 2025 con una progressiva diminuzione della percentuale di detrazione:

-110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023;

-70% per quelle sostenute nell’anno 2024;

-65% per quelle sostenute nell’anno 2025.

La disposizione proroga la possibilità di avvalersi della misura per le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, prevedendo che la detrazione si applichi anche alle spese, documentate e rimaste a carico del contribuente, sostenute dal 1°gennaio 2022 al 30 giugno 2023. Per gli stessi soggetti, qualora siano stati effettuati lavori (al 30 giugno 2023) per almeno il 60 per cento dell'intervento complessivo, la detrazione spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023.

La norma introduce un nuovo termine per l’applicazione della disciplina anche nei casi di installazione di impianti solari fotovoltaici (30 giugno 2022).

Per gli interventi effettuati dalle persone fisiche per i quali, alla data del 30 settembre 2021 risulti effettuata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), la detrazione del 110 per cento spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022.

Per gli interventi effettuati su unità immobiliari adibite ad abitazione principale dalle persone fisiche, che hanno un valore dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 25.000 euro annui, l’agevolazione fiscale spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022.

M2C4-3 Riforma 4.2 - Misure per garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati

Ministero della transizione ecologica

 

La riforma è volta a rafforzare il processo di industrializzazione del settore (favorendo la costituzione di operatori integrati, pubblici o privati, con l'obiettivo di realizzare economie di scala e garantire una gestione efficiente degli investimenti e delle operazioni) e ridurre il divario esistente tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno (ove l’insufficiente presenza di gestori industriali e l’ampia quota di gestione in economia traccia un quadro del comparto idrico molto frammentato e complesso).

Traguardo: Riforma del quadro giuridico per una migliore gestione e un uso sostenibile dell'acqua. Entro tale data saranno siglati i protocolli d'intesa volti a ridurre la frammentazione del numero di operatori che forniscono servizi idrici, al fine di creare operatori unici almeno ogni 40 000 abitanti.

 

NON RISULTANO PROVVEDIMENTI ATTUATIVI

 

M3C2-3 Riforma 2.1 - Attuazione di uno "Sportello Unico Doganale"

Ministero dell’economia e delle finanze

L’obiettivo consiste nella creazione di un apposito portale a servizio dello Sportello Unico dei Controlli, che permetterà l'interoperabilità con le banche dati nazionali e il coordinamento delle attività di controllo da parte delle dogane.

 

Traguardo: Entrata in vigore del decreto riguardante lo Sportello Unico Doganale in conformità al regolamento (UE) n. 1239/2019 relativo all'attuazione dell'interfaccia unica marittima europea e al regolamento (UE) 2020/1056, relativo alle informazioni elettroniche sul trasporto merci (eFTI).

 

Attuazione

È stato approvato in via preliminare nel CdM del 10 novembre 2021 il DPR su proposta del MEF che definisce i metodi e le caratteristiche dello Sportello Unico Doganale e dei Controlli (SUDOCO)

M4C1-1 Riforma 1.5: Riforma delle classi di laurea; Riforma 1.6: Riforma delle lauree abilitanti per determinate professioni; Riforma 4.1: Riforma dei dottorati

Ministero dell’università e della ricerca

La Riforma 1.5 prevede l'aggiornamento dei curricula universitari, riducendo i rigidi confini esistenti che limitano fortemente la possibilità di creare percorsi interdisciplinari.

Ci si attende, inoltre, che essa ampli le possibilità di attuazione di programmi di formazione professionale introducendo classi di laurea innovative professionalizzanti.

 

 

 

La Riforma 1.6 intende semplificare le procedure per l’abilitazione all’esercizio delle professioni, rendendo l’esame di laurea coincidente con l’esame di Stato, al fine di velocizzare l’accesso al mondo del lavoro.

 

La Riforma 4.1 prevede di aggiornare, attraverso un Decreto Ministeriale, la disciplina dei dottorati, semplificando le procedure per il coinvolgimento di imprese e centri di ricerca e potenziando la ricerca applicata

Traguardo: Adozione della riforma delle classi di laurea.

 

Attuazione

L’art. 14 del D.L. 152/2021, ha disposto, in attuazione degli obiettivi previsti dal PNRR, che nell’ambito dei criteri generali per la definizione, da parte degli atenei, degli ordinamenti dei corsi di studio, una parte dei crediti formativi universitari (CFU) può essere riservata ad attività affini o integrative, comunque relative a settori scientifico-disciplinari (SSD) o ad ambiti disciplinari non previsti per le attività di base o per le attività caratterizzanti del corso di studi.

Inoltre, ha previsto la razionalizzazione e l’aggiornamento dei medesimi SSD.

 

Traguardo: Adozione della riforma delle lauree abilitanti

 

Attuazione

Al riguardo, si ricorda che è intervenuta la L. 8 novembre 2021, n. 163.

 

 

Traguardo: Entrata in vigore della riforma dei dottorati.

 

NON RISULTANO PROVVEDIMENTI ATTUATIVI

 

M4C1-2 Investimento 1.7 - Borse di studio per l'accesso all'università

Ministero dell’università e della ricerca

Si intende garantire la parità di accesso all'istruzione, agevolando l'accesso all'istruzione terziaria per gli studenti in difficoltà socioeconomiche. Si prevede di aumentare di € 700 in media l’importo delle borse di studio, fino a un massimo di € 4.000 per studente, e di estendere le stesse a una quota più ampia di studenti.

Questo investimento avrà un impatto significativo sullo sviluppo delle regioni meridionali, alle quali (isole comprese) sarà destinato il 30% delle risorse.

 

Traguardo: Entrata in vigore di decreti ministeriali di riforma delle borse di studio al fine di migliorare l’accesso all’istruzione terziaria.

 

Attuazione

L’art. 12 del D.L. 152/2021 ha semplificato, per il periodo di riferimento del PNRR, e in attuazione degli obiettivi previsti dallo stesso, la disciplina relativa alla determinazione dei requisiti di eleggibilità per l’accesso alle borse di studio per gli studenti universitari e delle istituzioni AFAM e per la determinazione dei relativi importi. Inoltre, ha previsto che le risorse del PNRR destinate a tale obiettivo confluiscono sul Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio e sono ripartite con le modalità ordinariamente previste per il Fondo medesimo.

M5C1-1 Riforma 1- ALMPs e formazione professionale

Ministero del lavoro e delle politiche sociali in collaborazione con ANPAL

La finalità è quella di introdurre un’ampia riforma delle politiche attive e della formazione professionale, supportando i percorsi di riqualificazione professionale e di reinserimento di lavoratori in transizione e disoccupati, nonché definendo, in stretto coordinamento con le Regioni, livelli essenziali di attività formative per le categorie più vulnerabili.

La riforma si struttura in due linee di intervento:

3.    adozione del Programma Nazionale per la Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL), quale programma nazionale di presa in carico, erogazione di servizi specifici e progettazione professionale personalizzata;

4.    adozione del Piano Nazionale Nuove Competenze, con l’obiettivo di riorganizzare la formazione dei lavoratori in transizione e disoccupati, mediante il rafforzamento del sistema della formazione professionale.

Traguardo: Entrata in vigore del decreto interministeriale che istituisce il programma nazionale "Garanzia di occupabilità dei lavoratori" (GOL) e di un decreto interministeriale che istituisce il Piano Nazionale Nuove Competenze.

 

Attuazione

Con l’assenso della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sul riparto dei primi 880 mln di euro del Programma GOL, si è concluso l'iter avviato con la presentazione del Programma alle parti sociali.

Sul sito del MLPS le slide di presentazione del Programma GOL.

M5C2-1 Riforma 1 - Legge quadro sulle disabilità

Presidenza del Consigli dei Ministri – Ministro per la disabilità

Approvazione di una legge delega per la riforma della normativa sulla disabilità, per l'adozione di una disciplina organica ("Codice") volta a ridisegnare la tutela della disabilità nei diversi ambiti e a prevedere processi più efficienti di erogazione degli interventi e dei servizi. Il ddl delega è proposto dal Ministro per le Disabilità; a seguito dell’approvazione deve seguire la riorganizzazione dei servizi sociali locali, la definizione di standard qualitativi e la messa a disposizione di piattaforme ICT per migliorare e rendere più efficienti i servizi.

Traguardo: Approvazione in Consiglio dei ministri, di una legge delega sulla disabilità.

 

Attuazione

Disegno di legge delega in materia di disabilità (A.C. 3347 presentato all’esame in prima lettura alla Camera il 2.11.2021 – Dossier Studi del 9.11.2021).

Soggetti attuatori: Ministero della Salute, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Regioni e Comuni (ANCI).

La NADEF 2021 ha indicato il disegno di legge delega sulla disabilità come collegato alla manovra di bilancio 2022-2024.

 

M5C2-5 Investimento 1 - Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell'istituziona_lizzazione

Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Regioni ed enti locali

Realizzazione di almeno una delle quattro categorie di interventi entro il primo trimestre 2026 per il sostegno delle persone vulnerabili e la prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti:

5.     Supporto alle famiglie e minori vulnerabili

6.     Riconversione delle RSA in strutture dotate dei servizi necessari alla non autosufficienza

7.     Rafforzamento dei servizi sociali a domicilio per gli anziani;

8.     Rafforzamento della presenza e del ruolo degli assistenti sociali.

Traguardo: Approvazione ed entrata in vigore del Piano operativo in cui sono definiti i requisiti dei progetti finalizzati a fornire servizi alle persone vulnerabili, presentati dagli enti locali per il sostegno delle persone fragili e vulnerabili.

 

NON RISULTANO PROVVEDIMENTI ATTUATIVI

 

M4C2-10 Investimento 2.1 - IPCEI

Ministero dello sviluppo economico

L’obiettivo della misura è di integrare l’attuale fondo IPCEI (Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo), con risorse aggiuntive che consentiranno di finanziare nuovi progetti.

Gli IPCEI prevedono il concorso di conoscenze, competenze, risorse finanziarie e attori economici di tutta l’Unione europea intorno a obiettivi di innovazione radicale e di grande rilevanza tecnologica e produttiva.

Traguardo: Varo dell'invito a manifestare interesse per l'identificazione dei progetti nazionali, compresi i progetti IPCEI microelettronica.

 

Attuazione

Un rifinanziamento dei contributi alle imprese che partecipano alla realizzazione di IPCEI  (Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo), pari a 250 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023, è previsto dal disegno di legge di bilancio (Stato di previsione del MISE)

M1C2-26 Investimento 5.1: Rifinanziamento e ridefinizione del Fondo 394/81 gestito da SIMEST

Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI)

Il Fondo 394/81, gestito da SIMEST, fornisce supporto finanziario alle imprese, in particolare per le piccole e medie imprese, per sostenere la loro internazionalizzazione attraverso vari strumenti come programmi di accesso ai mercati esteri e sviluppo dell'e-commerce.

Traguardo: Entrata in vigore del rifinanziamento del Fondo 394/81 e adozione della politica di investimento.

 

Attuazione

L’articolo 11 del decreto-legge n. 121 del 2021 ha rifinanziato per 1.200 milioni il Fondo 394 del 1981, attribuendo 800 milioni   alla Sezione Prestiti e 400 milioni alla Sezione Contributi.

M1C2-27 Investimento 5.1: Rifinanziamento e ridefinizione del Fondo 394/81 gestito da SIMEST

Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI)

Il Fondo 394/81, gestito da SIMEST, fornisce supporto finanziario alle imprese, in particolare per le piccole e medie imprese, per sostenere la loro internazionalizzazione attraverso vari strumenti come programmi di accesso ai mercati esteri e sviluppo dell'e-commerce.

Obiettivo: Almeno 4.000 imprese finanziate.

 

NON RISULTANO PROVVEDIMENTI ATTUATIVI

 

M2C1-14 Investimento 1.1 - Realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti Investimento 1.2 - Progetti "faro" di economia circolare

Ministero della transizione ecologica

L’investimento 1.1 mira al miglioramento della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, alla realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclaggio di rifiuti organici, multimateriale, vetro, imballaggi in carta e alla costruzione di impianti innovativi per particolari flussi.

Poiché la dotazione impiantistica è soprattutto carente nel Centro-Sud, gli investimenti proposti sono focalizzati per circa il 60% nei comuni del Centro-Sud e quindi l'obiettivo è anche quello di colmare i divari di gestione dei rifiuti relativi alla capacità impiantistica e agli standard qualitativi esistenti tra le diverse regioni e aree del territorio nazionale, al fine di recuperare i ritardi per raggiungere gli obiettivi di raccolta, riuso e recupero dei rifiuti previsti dalla normativa europea e nazionale.

 

 

 

 

 

 

 

 

L'obiettivo dell’investimento 1.2 (Progetti "faro" di economia circolare) è quello di potenziare la rete di raccolta differenziata e degli impianti di trattamento/riciclo contribuendo al raggiungimento dei seguenti target:

§  55% di riciclo di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE);

§  85% di riciclo nell’industria della carta e del cartone;

§  65% di riciclo dei rifiuti plastici (con riciclaggio meccanico, chimico, “Plastic Hubs”);

§  100% di recupero nel settore tessile (con "Textile Hubs").

Traguardo: Entrata in vigore del decreto ministeriale recante i criteri per la selezione dei progetti

 

Attuazione

D.M. transizione ecologica 28 settembre 2021, recante “Definizione delle procedure di evidenza pubblica da avviarsi per l'assegnazione delle risorse finanziarie previste per l'attuazione degli interventi relativi all'Investimento 1.1, Missione 2, Componente 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l'ammodernamento di impianti esistenti” (G.U. n. 247 del 15 ottobre 2021).

Al fine della indizione delle procedure ad evidenza pubblica, tale decreto prevede l’emanazione di tre avvisi (da parte del MiTE) aventi ad oggetto proposte per il finanziamento di interventi rientranti nelle seguenti aree tematiche:

- linea d'intervento A: miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani;

- linea d'intervento B: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata;

- linea d'intervento C: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale, i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili.

I testi degli avvisi sono disponibili nella pagina “PNRR - Pubblicazione Decreti Economia Circolare” del sito web del MiTE.

 

Traguardo: Entrata in vigore del decreto ministeriale recante i criteri per la selezione dei progetti.

Attuazione

D.M. transizione ecologica 28 settembre 2021, recante “Finanziamento dei progetti «Faro» di economia circolare che promuovono l'utilizzo di tecnologie e processi ad alto contenuto innovativo nei settori produttivi, individuati nel Piano d'azione europeo sull'economia circolare, quali: elettronica e ICT, carta e cartone, plastiche, tessili, nell'ambito dell'Investimento 1.2, Missione 2, Componente 1 del PNRR” (G.U. n. 248 del 16 ottobre 2021).

Al fine della indizione delle procedure ad evidenza pubblica, tale decreto prevede l’emanazione di quattro avvisi (da parte del MiTE) aventi ad oggetto proposte per il finanziamento di interventi rientranti nelle seguenti aree tematiche:

- Linea d'intervento A: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei RAEE comprese pale di turbine eoliche e pannelli fotovoltaici;

- Linea d'intervento B: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei rifiuti in carta e cartone;

- Linea d'intervento C: realizzazione di nuovi impianti per il riciclo dei rifiuti plastici (attraverso riciclo meccanico, chimico, «Plastic Hubs»), compresi i rifiuti di plastica in mare (marine litter);

- Linea d'intervento D: infrastrutturazione della raccolta delle frazioni di tessili pre-consumo e post consumo, ammodernamento dell'impiantistica e realizzazione di nuovi impianti di riciclo delle frazioni tessili in ottica sistemica cd. «Textile Hubs».

I testi degli avvisi sono disponibili nella pagina “PNRR - Pubblicazione Decreti Economia Circolare” del sito web del MiTE.

M2C4-8 Investimento 1.1. Realizzazione di un sistema avanzato ed integrato di monitoraggio e previsione

Ministero della transizione ecologica

L’investimento è orientato a sviluppare un sistema di monitoraggio da remoto di ampie fasce territoriali, che consenta di individuare e prevedere i rischi sul territorio, come conseguenza dei cambiamenti climatici e di inadeguata pianificazione territoriale. I dati di monitoraggio costituiranno la base per lo sviluppo di piani di prevenzione dei rischi, anche per le infrastrutture esistenti, e di adattamento ai cambiamenti climatici. Lo strumento consentirà anche di contrastare fenomeni di smaltimento illecito di rifiuti, identificando gli accumuli per i conseguenti interventi di rimozione (v. M2-C1.1-I.1.2).

Traguardo: Piano operativo per un sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione per l'individuazione dei rischi idrologici.

 

Attuazione

D.M. transizione ecologica 29 settembre 2021, recante “Approvazione del piano operativo per l'attuazione del sistema di monitoraggio integrato” (G.U. n. 251 del 20 ottobre 2021).

Nel testo di tale decreto viene ricordato che l’art. 8 del D.L. 120/2021 (in corso di conversione) dispone, tra l’altro, che “alla realizzazione delle misure di lotta contro gli incendi boschivi di cui al presente decreto, concorrono le risorse disponibili nell'ambito del PNRR Missione 2, componente 4, specificamente destinate alla realizzazione di un sistema avanzato e integrato di monitoraggio del territorio, nel limite di 150 milioni di euro”.

M3C1-1 Riforma 1.1 - Accelerazione dell'iter di approvazione del contratto tra MIMS e RFI

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

La riforma intende accelerare, attraverso una modifica legislativa proposta dal MIMS, l’iter di approvazione del Contratto di Programma quinquennale tra MIMS e RFI e delle sue variazioni annuali, consentendo di velocizzare la progettazione e la realizzazione dei lavori.

Traguardo: Modifica legislativa che riduce i tempi per l'iter di approvazione dei Contratti di Programma (CdP) del gestore dell'infrastruttura ferroviaria RFI

 

Attuazione

DL n. 152/ 2021, articolo 5: modifica delle procedure di approvazione del Contratto di programma tra MIMS e RFI

M3C1-2 Riforma 1.2 – Accelerazione dell'iter di approvazione dei progetti ferroviari

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Adottare una legislazione per anticipare la localizzazione dell'opera al momento del "Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica" (PFTE), anziché attendere la fase definitiva di progettazione del progetto. Le ulteriori autorizzazioni, che non possono essere acquisite sul PFTE, potranno essere ottenute nelle successive fasi di progettazione con indizione della Conferenza dei servizi decisoria a cura dei Commissari o dell'Amministrazione procedente.

Traguardo: Modifica normativa che ridurrà la durata dell'iter di autorizzazione dei progetti da 11 a 6 mesi

 

Attuazione

DL n. 152/ 2021, articolo 6: accelera i tempi di realizzazione degli interventi relativi alle infrastrutture ferroviarie

Il DL 121/2021, articolo 10, co. 7-bis ha esteso le procedure autorizzatorie semplificate e speciali del DL 77/2021 agli interventi relativi alle infrastrutture energetiche lineari ferroviarie.

M3C1-21 Attuazione delle Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

L’intervento prevede l’attuazione del processo di valutazione del rischio di ponti e viadotti esistenti, secondo modalità.

Traguardo: Definizione di linee guida emanate ai sensi del D.L. 76/2020

 

Attuazione

Linee guida previste dal D.M. n. 578 del 2020.

M3C1-22 Riforma 2.2 – Trasferimento della titolarità di ponti e viadotti delle strade di secondo livello ai titolari delle strade di primo livello

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

L’intervento prevede l’attuazione del “decreto semplificazioni” (D.L. n. 76/2020, convertito con L. n. 120/2020) nella parte in cui dispone il trasferimento della titolarità di ponti, viadotti e cavalcavia sulle strade di secondo livello a quelle di primo livello (autostrade e strade statali), in particolare dai Comuni, dalle Province e dalle Regioni allo Stato.

 

Traguardo: Trasferimento della titolarità delle opere d'arte (ponti, viadotti e cavalcavia) delle strade di secondo livello ai titolari delle strade di primo livello (autostrade e principali strade nazionali).

 

 

M5C1-17 Investimento 5 - Creazione di imprese femminili

Ministero dello sviluppo economico in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità della PCM

L’intervento è finalizzato ad incrementare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e sistematizzare e ridisegnare gli attuali strumenti di sostegno all’avvio e alla realizzazione di progetti aziendali per imprese a conduzione femminile o a prevalente partecipazione femminile.

Traguardo: Adozione del fondo a sostegno dell'imprenditorialità femminile.

 

Attuazione

È stato firmato il decreto ministeriale per la creazione del Fondo impresa donna.

M1C3 -22 Investimento 4.2 - Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche

Ministero del Turismo (MiTur)

Attivazione di un Fondo tematico della BEI per il turismo a sostegno di investimenti innovativi. Si tratta di un Fondo di Fondi (FoF) capace di generare investimenti nelle aree:

a) del turismo di montagna sia per infrastrutture sia per servizi ricettivi;

b) del settore Business e dell'offerta turistica top quality;

c) nel turismo sostenibile e nell'upgrade dei beni mobili e immobili connessi all'attività turistica.

Il Fondo può raccogliere capitale attraverso la partecipazione ad iniziative delle istituzioni finanziarie europee per concedere crediti agevolati al settore turistico.

Traguardo: Politica di investimento per il Fondo tematico della Banca europea per gli investimenti

 

Attuazione

L’articolo 8 del decreto-legge n. 152/2021 è volto a dare attuazione alla linea progettuale 4.2.3 e prevede la costituzione di un Fondo dei Fondi denominato «Fondo ripresa resilienza Italia» del quale lo Stato italiano è contributore unico e la cui gestione è affidata alla Banca europea per gli investimenti, con una dotazione pari a 772 milioni di euro per l'anno 2021. Nell'ambito del Fondo è costituita una apposita sezione «Fondo per il Turismo Sostenibile» con dotazione di 500 milioni di euro, con una riserva del 50 per cento dedicata agli interventi di riqualificazione energetica.

Entro il 7 dicembre 2021, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, è istituito il Comitato per gli investimenti, presieduto da un rappresentante del Ministero dell'economia e delle finanze, in quanto struttura di coordinamento centrale per l'implementazione del PNRR, composto da rappresentanti dei Ministeri competenti per materia e per settori target del Fondo.

M1C3 -23 Investimento 4.2 - Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche

Ministero del Turismo (MiTur)

Sottoscrizione di quote (equity), per 150 milioni di euro, del "Fondo Nazionale del Turismo" (FNT), un "Fondo di fondi" immobiliare gestito da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. (CDP) attraverso la sua controllata CDP Immobiliare Sgr (CDP SGR). Il fondo è destinato all'acquisto, alla ristrutturazione e alla valorizzazione di immobili in Italia, per sostenere lo sviluppo turistico nelle zone più colpite dalla crisi o situate ai margini (zone costiere, isole minori, regioni ultra periferiche e zone rurali e montane). La politica di investimento deve prevedere criteri di selezione che assicurino la conformità al principio "non arrecare un danno significativo" (2021/C58/01)

Traguardo: Adozione delle politiche di investimento per il Fondo nazionale per il turismo

 

NON RISULTANO PROVVEDIMENTI ATTUATIVI

 

M1C3 -24 Investimento 4.2 - Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche

Ministero del Turismo (MiTur)

La Sezione Speciale Turismo del Fondo Centrale di Garanzia è volta a facilitare l'accesso al credito per gli imprenditori che gestiscono un'impresa esistente o per i giovani che intendono avviare una propria attività

Traguardo: Politica di investimento per il Fondo di garanzia per le PMI

 

Attuazione

L’articolo 2 del recente decreto-legge n. 152/2021 è volto a dare attuazione alla linea progettuale 4.2.4 e, allo scopo, istituisce, nell’ambito del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese è istituita una “Sezione Speciale Turismo” per la concessione di garanzie alle imprese alberghiere, alle strutture agrituristiche, alle strutture ricettive all’aria aperta, alle imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale (compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici e i parchi tematici), nonché ai giovani fino a 35 anni di età che intendono avviare un’attività nel settore turistico. Una riserva del 50 per cento dei fondi è dedicata agli interventi volti al supporto degli investimenti di riqualificazione energetica.

M1C3 -25 Investimento 4.2 - Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche

Ministero del Turismo (MiTur)

È prevista la costituzione di un Fondo rotativo diretto a sostenere interventi di riqualificazione energetica; interventi sull'involucro edilizio e di ristrutturazione, rimozione delle barriere architettoniche; sostituzione integrale o parziale dei sistemi di condizionamento dell'aria; acquisto di arredi o componenti d'arredo destinati esclusivamente alle strutture ricettive contemplate dal decreto; interventi per l'adozione di misure antisismiche; rinnovo di componenti d'arredo; realizzazione di piscine termali e acquisto di attrezzature e apparati necessari allo svolgimento di attività termali, nonché al rinnovo delle strutture espositive per le fiere. La politica di investimento del Fondo deve prevedere che il 50% del Fondo sia destinato a misure di efficienza energetica e che sia assicurata la conformità delle operazioni sostenute nell'ambito di questo intervento al principio "non arrecare un danno significativo" (2021/C58/01).

Traguardo: Politica di investimento per il Fondo rotativo.

 

Attuazione

L’articolo 3 del decreto-legge n. 152/2021 è volto all’attuazione della linea progettuale 4.2.5. L’articolo prevede contributi diretti alla spesa - tramite il Fondo rotativo per le imprese presso Cassa depositi e prestiti - per gli interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale di importo non inferiore a 500.000 euro e non superiore a 10 milioni di euro realizzati entro il 31 dicembre 2025, nella misura massima del 35 per cento delle spese e dei costi ammissibili. Gli incentivi sono alternativi a quelli previsti dall’articolo 1. Il contributo diretto viene corrisposto nel limite di spesa complessivo di 180 milioni di euro, di cui 40 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023 e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025, con una riserva del 50% dedicata agli interventi volti al supporto degli investimenti di riqualificazione energetica e innovazione digitale. Gli interventi non devono arrecare un danno significativo agli obiettivi ambientali ai sensi dell'articolo 17 del Regolamento UE n. 2020/852.

M1C3 -26 Investimento 4.2 - Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche

Ministero del Turismo (MiTur)

Rifinanziamento del Tax credit riqualificazione strutture alberghiere per aumentare la qualità dell'ospitalità turistica con investimenti finalizzati alla sostenibilità ambientale (fonti rinnovabili a minor consumo energetico) alla riqualificazione e all'aumento degli standard qualitativi delle strutture ricettive italiane (art. 9 e 10 D.L. n. 83/2014). Verrà prevista anche una percentuale di Fondo perduto per incentivare gli investimenti in un periodo complesso come quello post-Covid.

Traguardo: Entrata in vigore del decreto attuativo per il credito d'imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive

 

Attuazione

L’articolo 1 del decreto-legge n. 152/2021 (“Misure urgenti finalizzate alla realizzazione degli obiettivi del PNRR per il 2021”), è volto a dare attuazione all’investimento in esame. Alle imprese del settore turistico, ricettivo e fieristico-congressuale è riconosciuto un credito di imposta e un contributo a fondo perduto a fronte di specifiche spese sostenute per interventi in materia edilizia e per la digitalizzazione d’impresa. Per gli interventi non coperti dal credito di imposta e dal contributo a fondo perduto è previsto l’intervento di un finanziamento agevolato. Il nuovo credito di imposta e il contributo a fondo perduto si applicano agli interventi avviati dopo il 7 novembre 2021 nonché a quelli avviati dopo il 1° febbraio 2020 e non ancora conclusi, alla data del 7 novembre 2021, a condizione che le relative spese siano sostenute a decorrere da tale data.

Gli importi delle agevolazioni sono delineati in modo che il budget complessivo della misura possa centrare il target previsto di almeno 3500 strutture riqualificate entro il 31 dicembre 2025.

M2C4-7 Riforma 3.1: Adozione di programmi nazionali di controllo dell'inquinamento atmosferico

Ministero della transizione ecologica

 

La riforma mira ad allineare la legislazione nazionale e regionale, e ad introdurre le relative misure di accompagnamento per la riduzione delle emissioni degli inquinanti atmosferici (in conformità con gli obiettivi fissati dalla direttiva 2016/2284/UE sui limiti nazionali di emissione) e di gas climalteranti.

 

Si ricorda che l’art. 1 del D.L. 111/2019 ha previsto l’approvazione, in coordinamento con il PNIEC e con la pianificazione di bacino per il dissesto idrogeologico, del Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell'aria in cui sono individuate le misure di competenza nazionale da porre in essere e identificate le risorse economiche disponibili a legislazione vigente per ciascuna misura con la relativa tempistica attuativa. Tale Piano è però stato abrogato dall'art. 50, comma 5, del D.L. 152/2021.

Traguardo: Entrata in vigore di un programma nazionale di controllo dell'inquinamento atmosferico, adottato con apposito D.P.C.M.

 

Attuazione

L’art. 155 del ddl di bilancio 2022 reca l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero della transizione ecologica, di un Fondo destinato a finanziare l’attuazione delle misure previste dal programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico, con una dotazione pari a 50 milioni di euro nel 2023, 100 milioni di euro nel 2024, 150 milioni di euro nel 2025 e di 200 milioni di euro annui dal 2026 al 2035. Si demanda a decreti del MiTE, di concerto con i Ministri indicati, per gli aspetti di competenza, di stabilire le modalità di utilizzo delle risorse del Fondo, anche attraverso bandi e programmi di finanziamento delle attività.

Con il decreto MITE del 5 luglio 2021 si è conclusa la procedura di valutazione ambientale strategica del “Programma Nazionale di Controllo dell’Inquinamento Atmosferico”

M2C4-12 Investimento 2.1.b - Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico

Le due aree di intervento sono attribuite a:

- Ministero della transizione ecologica (area a)

 

 

- Dipartimento della Protezione civile (area b)

L’investimento è destinato a finanziare un ampio e capillare programma di interventi, articolato in due aree:

a) misure strutturali e non strutturali nei territori più a rischio (a cui sono destinati 1.287 milioni di euro), aventi l’obiettivo di portare in sicurezza 1,5 milioni di persone oggi a rischio.

b) misure in favore delle aree colpite da calamità (a cui sono destinati 1.200 milioni di euro) per il ripristino delle infrastrutture danneggiate e per la riduzione del rischio residuo.

Traguardo: Entrata in vigore del quadro giuridico rivisto per interventi contro i rischi di alluvione e idrogeologici (area b).

Entro tale scadenza saranno emanati i decreti di approvazione del primo piano di intervento e investimento nella rispettiva area (Commissario delegato/Regione/Provincia autonoma) per la riduzione del rischio idrogeologico e di alluvione, che devono mirare a ripristinare le condizioni originarie e a garantire la resilienza dei territori alle calamità naturali.

 

Attuazione

L’art. 22 del D.L. 152/2021 (in corso di conversione) prevede l’emanazione di un D.P.C.M.  volto all’assegnazione e al trasferimento alle Regioni e alle Province autonome di Trento e di Bolzano delle risorse finanziarie in questione, nella misura di 800 milioni di euro, finalizzate all'attuazione di nuovi interventi pubblici volti a fronteggiare il rischio di alluvione e il rischio idrogeologico.

M2C4-18 Investimento 3.1: Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano

Ministero della transizione ecologica

In linea con le strategie nazionali e comunitarie, questa linea di intervento prevede una serie di azioni su larga scala per migliorare la qualità della vita e il benessere dei cittadini attraverso la tutela delle aree verdi esistenti e la creazione di nuove aree verdi, anche al fine di preservare e valorizzare la biodiversità e i processi ecosistemici. Le azioni sono rivolte principalmente alle 14 città metropolitane e includono lo sviluppo di boschi urbani e periurbani (piantumazione di almeno 6,6 milioni di alberi, per 6.600 ettari di foreste urbane).

Gli interventi devono essere successivi all'adozione di un piano di forestazione urbana con l'obiettivo di preservare e rafforzare la biodiversità in linea con la strategia europea sulla biodiversità, di ridurre l'inquinamento atmosferico nelle aree metropolitane e di diminuire il numero di procedure d'infrazione relative alla qualità dell'aria.

Traguardo: Entrata in vigore delle modifiche legislative rivedute per la protezione e la valorizzazione delle aree verdi urbane ed extra urbane.

Entro tale scadenza il piano di forestazione urbana deve essere in linea con gli obiettivi del “decreto-clima” (D.L. 111/2019) e seguire una fase di pianificazione che deve essere realizzata dalle città metropolitane.

 

NON RISULTANO PROVVEDIMENTI ATTUATIVI

 

M4C1-27 Riforma 1.7: Riforma della legislazione sugli alloggi per studenti e investimenti negli alloggi per studenti

Ministero dell’università e della ricerca

Si intende incentivare la realizzazione, da parte dei soggetti privati, di nuove strutture di edilizia universitaria attraverso la copertura anticipata, da parte del MUR, degli oneri corrispondenti ai primi tre anni di gestione delle strutture stesse. L’obiettivo è quello di triplicare i posti per gli studenti fuorisede, portandoli da 40.000 a oltre 100.000 entro il 2026. L’investimento avrà un impatto significativo sullo sviluppo delle regioni meridionali. L'aumento della borsa di studio interesserà il 30% delle risorse nelle regioni meridionali e nelle isole.

 

Traguardo: Entrata in vigore della legislazione volta a modificare le norme vigenti in materia di alloggi per studenti.

 

Attuazione

L’art. 64, co. 8, del D.L. 77/2021 (L.108/2021) ha innalzato (dal 50) al 75% del costo totale la quota massima di cofinanziamento dello Stato per la realizzazione di interventi per alloggi e residenze per studenti universitari e delle istituzioni AFAM, di cui alla L. 338/2000.

Il co. 9 ha precisato che agli oneri derivanti si fa fronte con le risorse del PNRR.

Successivamente, l’art. 15 del D.L. 152/2021 ha previsto che, per semplificare e velocizzare la selezione e il monitoraggio degli interventi di cui alla stessa L. 338/2000, le procedure sono effettuate esclusivamente attraverso l’informatizzazione del processo edilizio. Inoltre, ha disposto che i progetti devono prevedere, a pena di inammissibilità, il numero dei posti letto attesi. Infine, ha previsto che è promossa, prioritariamente, la ristrutturazione e la trasformazione di immobili esistenti.

M5C3-10 Riforma 1: Semplificazione delle procedure e rafforzamento dei poteri del Commissario nelle Zone Economiche Speciali

MIMS/ Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale

Entrata in vigore del regolamento per la semplificazione delle procedure e il rafforzamento del ruolo del Commissario nelle Zone Economiche Speciali

Traguardo: Il regolamento deve comprendere: l'istituzione del "Digital One stop Shop ZES", lo sportello unico digitale per le Zone Economiche Speciali per la semplificazione delle procedure; disposizioni volte a rafforzare il ruolo di Commissario nelle ZES.

 

Attuazione

Il D.L. n. 152/2021, articolo 11 introduce lo sportello unico digitale per la presentazione dei progetti di nuove attività nelle ZES e prevede semplificazioni procedurali e per la risoluzione delle controversie nei casi di opposizione delle amministrazioni interessate nell’ambito della conferenza dei servizi.

Il D.L. n. 77/2021, articolo 57, interviene su alcune procedure riguardanti il funzionamento, e la governance delle ZES.

M5C3-11 Investimento 1.4 - Investimenti infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) in collaborazione con PCM - Ministro per il Sud e la coesione territoriale

 

 

Gli interventi mirano a favorire la competitività e lo sviluppo economico delle ZES attraverso urbanizzazioni primarie e il collegamento di tali aree con le reti stradali e ferroviarie, in particolare con le reti Trans Europee (TEN-T), al fine di rendere efficace l’attuazione delle ZES.

Gli investimenti infrastrutturali riguardano i collegamenti dell'ultimo miglio con porti o aree industriali; la digitalizzazione della logistica, urbanizzazioni o lavori di efficientamento energetico; il rafforzamento della resilienza dei porti.

La supervisione generale delle tappe fondamentali di ciascun progetto è affidata all'Agenzia per la coesione territoriale, con il supporto tecnico del MIMS.

Traguardo Entrata in vigore dei d.m. di approvazione del piano operativo per le otto ZES, con l’assegnazione delle risorse ai soggetti responsabili dell'attuazione e la definizione delle condizioni specifiche per evitare qualsiasi impatto ambientale degli interventi.

 

NON RISULTANO PROVVEDIMENTI ATTUATIVI

 

M6C2-4 Investimento 1.1: Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero

Ministero della salute e Regioni, province autonome ed enti sanitari (Aziende sanitarie locali e gli ospedali) con l’approvazione di piani e contratti istituzionali di sviluppo.

Ammodernamento del parco tecnologico ospedaliero con acquisto e messa in operatività di 3.133 nuove grandi apparecchiature sanitarie ad alto contenuto tecnologico in sostituzione di quelle obsolete o fuori uso con oltre 5 anni di utilizzo.

Le nuove apparecchiature da acquistare sono indicate in 340 TAC, 190 risonanze magnetiche, 81 acceleratori lineari, 937 sistemi radiologici fissi, 193 angiografi, 82 Gamma camera, 53 gamma camera/TAC, 34 PET TAC, 295 mammografi, 928 ecotomografi.

 

Finanziamento riqualificazione di 4.225 posti letto di area semi-intensiva, con relativa dotazione impiantistica idonea a supportare le apparecchiature di ausilio alla ventilazione, mediante adeguamento e ristrutturazione di unità di area medica, prevedendo che tali postazioni siano fruibili sia in regime ordinario, sia in regime di trattamento infettivologico ad alta intensità di cure.

Traguardo: Approvazione di un piano di riorganizzazione per l’incremento del numero di posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva disponibili nelle strutture del SSN.

 

NON RISULTANO PROVVEDIMENTI ATTUATIVI

 

 

 



[1]     La Decisione di esecuzione del Consiglio, relativa all’approvazione del Piano per la ripresa e resilienza dell’Italia (riportato in allegato alla Decisione), è stata adottata il 13 luglio 2021.

[2]    Tabelle a sfondo azzurro/celeste per gli Investimenti; tabelle a sfondo rosso/rosa per le Riforme

[3]     Ad esempio la sigla M5-C3-I.1 indica l’investimento n.1 (I.1) della Componente n.3 (C3) della Missione 5 (M5).

[4]    I “target” sono obiettivi di tipo quantitativo (per esempio ridurre in una certa misura l’arretrato nei tribunali) e sono 214.; le “milestones” sono obiettivi qualitativi (per esempio l’approvazione di atti normativi o amministrativi) e sono 205. Spesso le milestones precedono cronologicamente i target, in quanto rappresentano delle tappe intermedie lungo il processo che porta al conseguimento del target.

[5]     Le sigle T2 e T4 si riferiscono al secondo (giugno) e al quarto (dicembre) trimestre dell’anno indicato. Le scadenze degli obiettivi e dei traguardi sono stabilite su base semestrale e al loro raggiungimento consegue l’erogazione di ciascuna delle 11 rate semestrali (dal secondo semestre 2021 al secondo semestre 2026) delle risorse europee assegnate per il finanziamento del PNRR italiano.

[6]     v. Dossier del Servizio Studi del 9 novembre 2021.

[7]     Raccomandazione 3: porre l'accento sulla politica economica connessa agli investimenti in materia di ricerca e innovazione e sulla qualità delle infrastrutture, tenendo conto delle disparità regionali;

[8]     concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale […], su ricerca e innovazione, […] e su un'infrastruttura digitale rafforzata per garantire la fornitura di servizi essenziali.

[9]    Si tratta di 51 tra Traguardi e Obiettivi

[10]    Ad esempio la sigla M5-C3-I.1 indica l’investimento n.1 (I.1) della Componente n.3 (C3) della Missione 5 (M5).