Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento Cultura
Titolo: Rimodulazione delle risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale per gli anni 2016-2018, con riferimento alla regione Lazio
Riferimenti: SCH.DEC N.358/XVIII
Serie: Atti del Governo   Numero: 358
Data: 03/03/2022
Organi della Camera: VII Cultura


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Rimodulazione delle risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale per gli anni 2016-2018, con riferimento alla regione Lazio

3 marzo 2022
Atti del Governo


Indice

Presupposti normativi|Contenuto|


Presupposti normativi

L'istituzione e le risorse del Fondo

 

L'art. 1, commi 9 e 10, della L. 190/2014 (L. di stabilità 2015) ha istituito nello stato di previsione dell'allora Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – ora, Ministero della cultura (MIC) – il Fondo per la tutela del patrimonio culturale, con una dotazione iniziale di 100 mln per ciascuno degli anni dal 2016 al 2020.

Al riguardo, ha stabilito che le risorse sono utilizzate per la realizzazione degli interventi inclusi in un programma triennale che il Ministro trasmette, previo parere delle Commissioni parlamentari, al CIPE.

In particolare, in base alla norma istitutiva, il programma individua gli interventi prioritari da realizzare, le risorse da destinare a ciascuno di essi, il relativo cronoprogramma e le modalità di definanziamento in caso di mancata attuazione degli interventi programmati.

Il programma deve essere attuato in coerenza con i decreti legislativi 228/2011 e 229/2011 che – emanati in attuazione della delega di cui all'art. 30, co. 8-10, della L. 196/2009 (L. di contabilità e finanza pubblica) – contengono, rispettivamente, disposizioni in materia di valutazione degli investimenti relativi alle opere pubbliche e procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche.

Entro il 31 gennaio di ciascun anno, il programma aggiornato, corredato dell'indicazione dello stato di attuazione degli interventi, deve essere trasmesso al CIPE.

 

Le risorse del Fondo sono state allocate sul cap. 8099 dello stato di previsione del (ora) Ministero della cultura.

 

Successivamente, l'art. 14, comma 4, del D.L. 109/2018 ( L. 130/2018) aveva ridotto l'autorizzazione di spesa iniziale di € 10 mln per ciascuno degli anni 2019 e 2020 per finanziare le attività relative all'adozione di un piano straordinario nazionale di monitoraggio e conservazione dei beni culturali immobili.

 

Nel prosieguo, le risorse del Fondo erano state integrate, per il 2019 e il 2020, dalla L. 145/2018 (L. di bilancio 2019), con un intervento in sezione II.

In particolare, il DM 31 dicembre 2018, di riparto in capitoli del bilancio di previsione per il 2019 e per il triennio 2019-2021, recava uno stanziamento di € 193 mln per il 2019 e di € 163,3 mln per il 2020. La nota al capitolo presente nel ddl di bilancio evidenziava che dette risorse includevano, tra l'altro, € 100 mln per il 2019 e € 73,3 mln per il 2020 – allocati sul pg 01 – derivanti dalla riconduzione in bilancio in regime di contabilità ordinaria delle somme giacenti sulle contabilità speciali del Ministero, ai sensi dell'art. 44- ter della L. 196/2009.

Ancora dopo, le risorse del Fondo erano state ridotte per il 2020 e integrate per il 2021 e il 2022 dalla L. 160/2019 (L. di bilancio 2020), anche in tal caso con un intervento in sezione II.

In particolare, il DM 30 dicembre 2019, di riparto in capitoli del bilancio di previsione per il 2020 e per il triennio 2020-2022, recava uno stanziamento di € 139,2 mln per il 2020, € 32,5 mln per il 2021 e € 38,8 per il 2022.
La nota al capitolo presente nel ddl di bilancio evidenziava che dette risorse includevano la variazione in aumento di € 24,1 mln per il 2020, di € 22,5 per il 2021 e di € 0,80 mln per il 2022, relativa alla riconduzione in bilancio in regime di contabilità ordinaria delle somme giacenti sulle contabilità speciali del Ministero (art. 44- ter, L. 196/2009), e di € 30 mln per il 2020, € 40 mln per il 2021 e € 59 mln per il 2022, provenienti dal Fondo investimenti amministrazioni centrali istituito dalla L. di bilancio 2019 ( art. 1, co. 95, L. 145/2018), nonché, con un intervento in sezione II, un definanziamento per – € 30 mln nel 2020, – € 30 mln nel 2021 e – € 21 mln nel 2022.
 

Successivamente, la L. 178/2020 (L. di bilancio 2021) ha rifinanziato il Fondo, per gli anni dal 2021 al 2032, con intervento in sezione II (€ 30 mln nel 2021, € 50 mln nel 2022 e € 70 mln annui dal 2023 al 2032).

Da ultimo, la legge di bilancio 2022 (legge n. 234 del 2021) ha ulteriormente rifinanziato il Fondo, con intervento in sezione II, per € 50 mln nel 2022 e € 100 mln annui dal 2023. Al contempo, lo stesso cap. 8099 è stato interessato da una variazione compensativa (a favore del cap. 7435 - relativo alla "Conservazione, potenziamento e realizzazione di progetti sperimentali, ivi compresa la manutenzione straordinaria di locali attinenti il patrimonio storico e artistico nazionale".), per – € 9 mln per ciascuno gli anni dal 2022 al 2024.

La ripartizioni in capitoli del bilancio dello Stato 2022-2024 presenta risorse, per il suddetto cap. 8099 relativo al Fondo - in conto competenza e in conto cassa - per 170.372.308 euro per il 2022, per 247.000.000 euro per il 2023 e per 240.000.000 euro per il 2024.

Il programma triennale 2016-2018

 

Il programma triennale relativo al biennio 2016-2018 è stato adottato, previo parere parlamentare, con DM 28 gennaio 2016.

 

Con riguardo all'esame parlamentare dello schema di decreto ( Atto del Governo n. 253), si ricorda, in particolare, che, nella seduta della VII Commissione della Camera del 27 gennaio 2016, il rappresentante del Governo si era riservato di fornire alle Commissioni il cronoprogramma dopo il previsto passaggio del provvedimento al CIPE.
La necessità di conoscere il cronoprogramma era stata, dunque, sottolineata dalla VII Commissione della Camera nella premessa del parere favorevole sullo schema di decreto, espresso in pari data.
Al Senato, invece, la questione non era stata evidenziata né nella seduta del 21 gennaio 2017, né nel parere favorevole con osservazioni espresso dalla 7^ Commissione nella seduta del 27 gennaio 2016.

Da quanto si evince dal Rapporto concernente il Fondo per la tutela del patrimonio culturale, approvato dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti con Deliberazione n. 15/2020/G dell'11 dicembre 2020, con il DM 28 gennaio 2016 sono state programmate 300 singole "opere" (244 se si considerano gli accorpamenti riguardanti il medesimo sito culturale), ripartite tra le seguenti aree: Interventi, Progetto speciale sicurezza luoghi della cultura, Progetto speciale per il cofinanziamento di interventi finanziati ai sensi dell' art. 1 del D.L. 83/2014 ( L. 106/2014), c.d. Art-Bonus, nel caso in cui l'erogazione non completi il fabbisogno finanziario, per una somma complessiva pari a € 300 mln per il triennio, così distribuita:

Con riguardo alla tipologia degli interventi, la distribuzione degli stanziamenti è stata, invece, la seguente:

 

Di seguito si riporta la ripartizione territoriale tra le 19 regioni - compreso il Trentino - del 68,33% delle risorse (al netto degli interventi per Art bonus e sicurezza), come elaborata dalla stessa Corte dei conti:

 

Il programma triennale 2016-2018 è stato poi ripetutamente rimodulato con numerosi, successivi, decreti, adottati, come evidenziato anche nel citato rapporto della Corte dei conti, senza previo parere parlamentare.

In particolare, da quanto si evince dal citato Rapporto della Corte dei conti, per quanto riguarda gli interventi sulla sicurezza, sono intervenute rimodulazioni con DM 27 gennaio 2017 e DM 15 marzo 2018.
Con riferimento agli interventi di cofinanziamento dell'Art bonus, una rimodulazione è stata operata con DM 19 febbraio 2019.
Relativamente agli ulteriori interventi, il rapporto sottolinea che "l'iter procedurale eseguito per le diverse rimodulazioni non è stato oggetto di consultazione né presso il Consiglio – anche se all'epoca non ancora costituito – né presso le rispettive Commissioni parlamentari di Camera e Senato", ricordando, al contempo, che " l'amministrazione ha ritenuto «…opportuno evidenziare come l'inevitabile revisione degli interventi inseriti nelle programmazioni originarie, è stata finora effettuata, con successive rimodulazioni, solo a seguito di documentate e motivate richieste provenienti dalle strutture periferiche ministeriali promotrici degli interventi stessi e nell'iter seguito, seppur parzialmente semplificato al fine di non aggravare ulteriormente la tempistica procedurale, sono sempre stati coinvolti diversi soggetti istituzionali, quali Soprintendenze, Segretariati regionali, competenti Direzioni generali, Comitati tecnico-scientifici e, infine, Organi di controllo»". In particolare, sono intervenute rimodulazioni con: DM 5 ottobre 2017; DM 23 ottobre 2017; DM 16 novembre 2017; DM 3 settembre 2018.

Il programma relativo agli anni 2019 e 2020

 

Il programma relativo agli anni 2019 e 2020 è stato adottato, previo parere parlamentare, con DM 4 giugno 2019.

 

Da quanto si evince dal già citato Rapporto della Corte dei conti, con il DM 4 giugno 2019 sono stati programmati interventi così ripartiti:
Con riguardo alla tipologia degli interventi, la distribuzione degli stanziamenti è stata, invece, la seguente:
Di seguito si riporta la ripartizione territoriale tra le 19 regioni - compreso il Trentino - del complesso delle risorse dello stanziamento programmato per il biennio 2019-2020, come elaborata dalla stessa Corte dei conti:

Anche con riferimento a tale programmazione sono intervenute, con decreti adottati senza parere parlamentare, varie rimodulazioni.

Le osservazioni e le proposte della Corte dei conti

 

Nelle considerazioni conclusive del già citato Rapporto concernente il Fondo per la tutela del patrimonio culturale, la Corte dei conti, ricordato che il MIBACT, con l'istituzione del Fondo, intendeva realizzare l'uscita dalla logica dell'emergenzialità degli interventi e del loro carattere esclusivamente manutentivo, una procedura ascendente (dal territorio al centro), complessa, rigorosa e diversa dalla programmazione ordinaria e un monitoraggio sull'attuazione del programma da parte degli uffici centrali del Ministero sulla base dei cronoprogrammi utili anche per l'eventuale riprogrammazione, fa presente che l'attività istruttoria ha evidenziato, fra l'altro, che:
1. Lo strumento del fondo si presenta ancora orientato nell'ottica di interventi di natura emergenziale e con finalità per lo più manutentive. Inoltre, si rilevano ritardi nello stanziamento di adeguate risorse;
2. Elementi di criticità sono rappresentati dalla necessità di risorse finanziarie certe e orientate all'interno di un quadro strategico complessivo, e dalla necessità di implementare le competenze tecnico scientifiche del personale amministrativo del Ministero;
3. In tema di monitoraggio, i decreti ministeriali con i quali si è avviata la programmazione 2016-2018 e 2019-2020, non recano il cronoprogramma. Inoltre, nell'arco del triennio 2016-2018, il programma originario è stato più volte rimodulato e, fatta eccezione per le finalità Sicurezza e Art bonus, non si ha contezza della motivazione che ha portato a rivedere, in termini di integrazione e/o aggiornamento e/o assunzione di nuovi interventi, la programmazione, oppure della causa del definanziamento (ad es. mancata individuazione del contraente e/o criticità nella realizzazione dell'opera oggetto di sovvenzione).
In conclusione, la Sezione ha sottolineato – formulando, sotto questo aspetto un monito all'Amministrazione – l'imprescindibilità di un percorso di condivisione sul territorio con le autonomie locali, e a livello centrale, la necessità di tener conto della rilevazione dei fabbisogni non astraendola, però, da una visione strategica nazionale che sappia riconsegnare al Paese e alla collettività un patrimonio culturale risanato anche attraverso una minore frammentazione delle risorse finanziarie dedicate ed efficaci pianificazione e monitoraggio degli interventi necessari.
Lo schema di decreto ministeriale recante approvazione del programma per l'utilizzazione delle risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale, per gli anni 2021, 2022 e 2023
Si ricorda che - da ultimo - è stato presentato alle Camere, a novembre 2021, lo  schema di decreto ministeriale recante approvazione del programma per l'utilizzazione delle risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale, per gli anni 2021, 2022 e 2023 (AG 324), sul quale la 7° Commissione Istruzione pubblica, beni culturali del Senato ha espresso parere favorevole con osservazioni il 30 novembre 2021 e la VII Commissione cultura della Camera ha espresso parere favorevole con  condizione e osservazione il 9 dicembre 2021. 
Per un approfondimento sul contenuto di quest'ultimo programma triennale 2021-2023, che non è interessato dal provvedimento in esame, si rinvia all'apposito dossier di documentazione parlamentare.

Contenuto

Lo schema di decreto in esame (AG 358), composto di un solo articolo, propone una rimodulazione – senza oneri aggiuntivi – del programma triennale relativo alle annualità 2016-2018, per la regione Lazio, approvato con il citato decreto ministeriale 28 gennaio 2016, recante "Fondo per la tutela del patrimonio culturale", per un importo complessivo pari a € 400.000.

Si tratta della quinta volta in cui una rimodulazione di tale tipologia di finanziamento viene sottoposta al parere parlamentare. Contestualmente alla presentazone del presente schema di rimodulazione, è stato presentato l'atto del Governo 359, recante "Schema di decreto ministeriale recante rimodulazione delle risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale per gli anni 2016-2018, con riferimento alla regione Puglia", oggetto di separato dossier di documentazione.

Al riguardo, si ricorda che, lo scorso anno, sono stati presentati lo schema AG 263 concernente la rimodulazione del DM 28 gennaio 2016 per le annualità 2016-2018 con riguardo alla regione Veneto, e gli schemi AG 264, AG 265 e AG 266, concernenti la rimodulazione del DM 4 giugno 2019 per le annualità 2019-2020, con riguardo, rispettivamente, alla regione Abruzzo, alla regione Sicilia e alla regione Umbria.

In particolare, nel provvedimento in esame, si propone che, nell'ambito degli interventi riguardanti Il Mausoleo dei Plautii (o Plauzi) di Tivoli (RM), parte delle risorse destinate alla "Manutenzione,  recupero e valorizzazione", relative al triennio 2016-2018, siano, invece, destinate a "Lavori complementari di valorizzazione" (non presenti tra gli interventi prima della proposta di rimodulazione in esame).

Nello specifico:

 

Oggetto intervento

Descrizione intervento

Anno

Importo originario (in euro)

Riduzione/incremento

Importo rimodulato

Mausoleo dei Plautii

Manutenzione, recupero e valorizzazione

2016

800.000

- 100.000

700.000

Mausoleo dei Plautii

Manutenzione, recupero e valorizzazione

2017

1.000.000

- 200.000

800.000

Mausoleo dei Plautii

Manutenzione, recupero e valorizzazione

2018

500.000

- 100.000

400.000

Mausoleo dei Plautii

Lavori complementari di valorizzazione

2016

 

+ 100.000

100.000

Mausoleo dei Plautii

Lavori complementari di valorizzazione

2017

 

+ 200.000

200.000

Mausoleo dei Plautii

Lavori complementari di valorizzazione

2018

 

+ 100.000

100.000

Totale generale

 

 

2.300.000

              0

2.300.000

La premessa dello schema e la relazione che accompagna lo stesso evidenziano che la proposta di rimodulazione è stata avanzata alla Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero della cultura dal Segretariato regionale per il Lazio, con nota prot. 6134 del 29 luglio 2021, con allegata la proposta della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l'area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti, di cui alla nota prot. 8209 del 24 giugno 2021.

 

A sua volta, la Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio ha sottoposto la proposta di rimodulazione al Comitato tecnico scientifico per le belle arti, che ha espresso parere favorevole alla rimodulazione con verbale n. 35, relativo alla seduta del 15 ottobre 2021, trasmettendo poi la documentazione, con nota prot. n. 40162 del 29 novembre 2021, alla Direzione generale bilancio del Ministero della cultura.

 

Allo schema in esame sono allegati vari documenti ministeriali istruttori. Dalla documentazione trasmessa emerge - in sintesi - che tale proposta di rimodulazione del programma approvato con il sopra citato DM 28 gennaio 2016, senza alcun onere aggiuntivo di spesa, deriva dalla necessità di utilizzare le economie derivanti dai lavori di "Manutenzione, recupero e valorizzazione" del Mausoleo dei Plautii in Tivoli, a favore di lavori complementari di valorizzazone dello stesso bene, non previsti nel progetto originario, "ma che sono necessari per garantire sia la manutenzione ordinaria che la fruizione del sito archeologico, per un importo complessivo pari a € 400.000".