Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Controllo parlamentare - Servizio Controllo parlamentare
Titolo: Atti di indirizzo - Maggio 2022
Serie: L'attività di controllo parlamentare   Numero: 05
Data: 31/05/2022
Organi della Camera: Assemblea

 

Camera dei deputati

XVIII LEGISLATURA

 

 

SERVIZIO PER IL CONTROLLO PARLAMENTARE

 

 

 

 

L’ATTIVITA’ DI CONTROLLO
PARLAMENTARE

ATTI DI INDIRIZZO

 

 

 

 

Maggio 2022

 

 


 

 

A cura del Servizio per il Controllo Parlamentare

( 06.6760-3381/2106– * sgcp_segreteria@camera.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La documentazione dei servizi e degli uffici della Camera è destinata alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge. I contenuti originali possono essere riprodotti, nel rispetto della legge, a condizione che sia citata la fonte.

 


 

 

 

INDICE

 

 

Il controllo parlamentare sugli atti di indirizzo. 1

ATTI DI INDIRIZZO  DAL 1° GENNAIO AL 30 APRILE 2022. 3

Atti inviati 5

Ordini del giorno. 6

Mozioni 8

Risoluzioni in Assemblea e in Commissione. 10

Note pervenute in attuazione di atti di indirizzo 1° gennaio - 30 aprile 2022. 13

Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. 13

Ministero della giustizia. 79

Ministero dell’interno. 80

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali 85

 

 

 

 

 


 

 


Il controllo parlamentare sugli atti di indirizzo

 

Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di varie tipologie di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, al fine di offrire notizie, dati statistici e altre informazioni utili per l’attività parlamentare.

In particolare viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri, nel periodo di riferimento, agli impegni contenuti negli atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni), accolti e/o approvati in Assemblea o in Commissione, che il Servizio per il controllo parlamentare provvede a inviare ai Ministeri competenti a dare loro seguito.

Si tratta di strumenti contenenti uno o più impegni da attuare da parte del Governo, volti a condizionarne l’azione in un determinato settore (le mozioni e le risoluzioni), ovvero nell’applicazione di previsioni introdotte da un testo di legge (gli ordini del giorno). Tali atti vengono censiti dal Servizio per il controllo parlamentare in un’apposita banca dati e segnalati alla Presidenza del Consiglio dei ministri o ai Ministeri di volta in volta individuati, previa analisi del contenuto dell’impegno assunto, come soggetti competenti per materia ad attuarli. Ciò al fine di promuovere l’acquisizione di ogni notizia che le amministrazioni ritengano di fornire in merito a quanto attuato per ottemperare agli impegni assunti nei confronti del Parlamento. Si consideri infatti che i regolamenti di Camera e Senato, pur avendo tradizionalmente previsto e disciplinato l’attività di indirizzo, non contemplano alcun obbligo per l’Esecutivo di comunicare se e in quale modo sia stato dato effettivamente seguito agli orientamenti formulati dal Parlamento.

Viene pertanto pubblicato il testo integrale delle note governative con le quali i diversi Dicasteri illustrano quanto realizzato in merito agli impegni accolti, ovvero eventuali ragioni ostative. Le informazioni così ottenute costituiscono, in primo luogo per i firmatari dell’atto di indirizzo, nonché per ciascun altro deputato o parte politica, uno strumento di valutazione dell’attività dell’Esecutivo, sulla cui base decidere l’eventuale attivazione degli strumenti di controllo (in primo luogo interrogazioni o

interpellanze) con cui esprimere, se del caso, una censura politica nei confronti di un operato del Governo ritenuto non corrispondente agli indirizzi formulati dal Parlamento.

La pubblicazione fornisce anche i dati numerici degli atti di indirizzo segnalati all’Esecutivo nel periodo considerato dalla pubblicazione e delle note di attuazione pervenute nel medesimo arco temporale, che ovviamente riferiscono in merito ad impegni assunti con atti approvati in precedenza, dato che ben difficilmente è ipotizzabile l’immediata realizzabilità di interventi spesso molto complessi. Fermo restando che il Governo non ha alcun obbligo formale di riferire in merito a tali interventi e che, dunque, un ridotto tasso di trasmissione di note di attuazione non è di per sé necessariamente indicativo di inadempienza da parte del Governo medesimo, appare tuttavia evidente che un'elevata percentuale di comunicazioni in merito all'attuazione degli atti di indirizzo è indicativa della “sensibilità” dell’Esecutivo nei confronti degli orientamenti espressi dal Parlamento e può, pertanto, rappresentare un elemento significativo di valutazione ricavabile dai dati riportati nella presente pubblicazione. Va altresì rilevato che la trasmissione delle note di attuazione può costituire per lo stesso Esecutivo un utile strumento per illustrare l’attività posta in essere in determinati ambiti, in particolare per porre in luce esiti che si ritengano indice di particolare efficienza.

Il circuito informativo sopra descritto assume rilievo tanto più in considerazione del fatto che in tempi recenti l’attività legislativa ha visto una costante contrazione della funzione emendativa, specialmente evidente proprio nel caso dei provvedimenti sui quali più si accentua il confronto politico: è innegabile che in tali situazione il frequente ricorso alla posizione della questione di fiducia sul testo predisposto dal Governo di fatto impedisca il confronto sugli emendamenti, il cui contenuto viene di norma trasfuso dai presentatori in ordini del giorno.

In questa prospettiva, la concreta verifica del seguito dato al complesso degli atti in cui si sostanzia la funzione di indirizzo costituisce un aspetto della funzione di controllo delle Camere sull’attività dell’Esecutivo nella sua accezione più consolidata e può rappresentare uno strumento parziale di compensazione della contrazione della funzione propriamente legislativa.

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ATTI DI INDIRIZZO
DAL 1° GENNAIO AL 30 APRILE 2022

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 


Atti inviati

 

Il Servizio per il controllo parlamentare provvede ad inviare gli ordini del giorno, accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni, ai Ministeri individuati come competenti dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge cui essi si riferiscono, nonché le mozioni e le risoluzioni subito dopo la loro approvazione da parte dell'Assemblea o delle Commissioni.

 

 

Atti di indirizzo inviati

1° gennaio – 30 aprile 2022

 

Mozioni

 

16

Risoluzioni

(Assemblea e Commissioni)

 

26

Ordini del giorno

 

932

Totale

 

974

 


 

Ordini del giorno

 

Legge

Atto Camera

Oggetto

Ordini del giorno

215/2021

(G.U. n. 301 del 20.12.21)

 

3395

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili

75

227/2021

(G.U. n. 309 del 30.12.21)

 

3347

Delega al Governo in materia di disabilità

28

233/2021

(G.U. n. 48/L del 31.12.21)

 

3354

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose

128

234/2021

(G.U. n. 49/L del 31.12.21)

 

3424

Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio

2022-2024

303

238/2021

(G.U. n. 12 del 17.01.22)

 

2670-A

2670-B

Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea - Legge europea 2019-2020

30

3/2022

(G.U. n. 19 del 25.01.22)

3442

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172, recante misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali

47

11/2022

(G.U. n. 41 del 18.02.22)

3467

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 dicembre 2021, n. 221, recante proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19

52

15/2022

(G.U. n. 8/L del 28.02.22)

3431

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi

102

18/2022

(G.U. n. 56 del 08.03.22)

3434

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore

63

 


 

22/2022

(G.U. n. 68 del 22.03.22)

893-A

893-B

Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale

6

23/2022

(G.U. n. 69 del 23.03.22)

290-A

290-B

Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico

12

25/22

(G.U. n. 13/L del 28.03.22)

3522

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4, recante misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico

86


 

Mozioni

 

MOZIONE

FIRMATARI

DATA DI APPROVAZIONE

OGGETTO

n. 1/00424 (Ulteriore nuova formulazione)

 

CARABETTA, CAPITANIO, BRUNO BOSSIO, PALMIERI, NOBILI, STUMPO, ANGIOLA, RIPANI, COLUCCI, FUSACCHIA e MORASSUT

11/01/2022

Infrastrutture digitali efficienti e sicure per la conservazione e l'utilizzo dei dati della pubblica amministrazione

n. 1/00479 (Nuova formulazione - Testo modificato nel corso della seduta)

GIULIODORI ed altri

n. 1/00569 (Nuova formulazione)

 

MOLINARI, BALDINO, MORASSUT, PELLA, MORETTO, RUFFINO, FORNARO ed altri

09/02/2022

Investimenti per progetti di rigenerazione urbana

n. 1/00588 (Testo modificato nel corso della seduta)

PRESTIGIACOMO, FREGOLENT, GALLI, RUFFINO, FEDERICO, PEZZOPANE, TIMBRO, FOTI ed altri

17/02/2022

Impatto della transizione ecologica sul settore dell'industria pesante, con particolare riferimento al settore della raffinazione, petrolchimico e bioraffinazione

n. 1/00581 (Nuova formulazione - Testo modificato nel corso della seduta)

 

 

 

MELONI ed altri

17/02/2022

Iniziative relative all'applicazione della cosiddetta direttiva Bolkestein

n. 1/00590 (Nuova formulazione - Testo modificato nel corso della seduta)

VALLASCAS ed altri

n. 1/00592

ALEMANNO, DE LUCA, FASSINA, MORETTO, ANDREUZZA, SQUERI, SCHULLIAN ed altri

n. 1/00211 (Seconda ulteriore nuova formulazione - Testo modificato nel corso della seduta)

BOLOGNA, CARNEVALI, MANDELLI, BOLDI, NAPPI, NOJA, GEMMATO, FORNARO ed altri

03/03/2022

Iniziative per la prevenzione e la cura delle malattie reumatiche

 

n. 1/00543 (Nuova formulazione - Testo modificato nel corso della seduta)

 

 

VILLANI, SIANI, NOJA, BOLOGNA, BOLDI, VERSACE, STUMPO, LAPIA ed altri

03/03/2022

Iniziative per la diagnosi e la cura dei disturbi dello spettro autistico

n. 1/00597 (Testo modificato nel corso della seduta)

LOLLOBRIGIDA ed altri

n. 1/00485 (Seconda ulteriore nuova formulazione – Testo modificato nel corso della seduta)

 

 

MELONI ed altri

29/03/2022

Iniziative a sostegno del settore della moda

n. 1/00598 (Ulteriore nuova formulazione)

FIORINI, ORRICO, BENAMATI, PEREGO DI CREMNAGO, MOR, TIMBRO ed altri

n. 1/00572 (Nuova formulazione)

MOLINARI, CHIAZZESE, BENAMATI, PORCHIETTO, MORETTO, SCANU, FORNARO, TASSO, ANGIOLA, LUPI, SCHULLIAN ed altri

29/03/2022

Misure a sostegno del comparto automobilistico

n. 1/00616 (Testo modificato nel corso della seduta)

VIANELLO ed altri

n. 1/00563 (Nuova formulazione - Testo modificato nel corso della seduta)

MURELLI, NAPPI, IANARO, MARROCCO, SCHULLIAN, NOJA, BOLOGNA, STUMPO, LAPIA ed altri

05/04/2022

Iniziative in materia di allergie e intolleranze alimentari, con particolare riferimento alla celiachia

n. 1/00624 (Testo modificato nel corso della seduta)

BELLUCCI ed altri

 


 

Risoluzioni in Assemblea e in Commissione

 

RISOLUZIONE

FIRMATARI

DATA DI APPROVAZIONE

OGGETTO

n. 6/00204

SAITTA ed altri

19/01/2022

Comunicazioni del Ministro della giustizia sull'Amministrazione della giustizia, ai sensi dell'articolo 86 del Regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, come modificato dall'articolo 2, comma 29, della legge 25 luglio 2005, n. 150

n. 7/00789

TUZI ed altri

15/02/2022

Test di accesso ai corsi di laurea a numero programmato

n. 6/00207

Davide CRIPPA, MOLINARI, SERRACCHIANI, BARELLI, LOLLOBRIGIDA, BOSCHI, MARIN, FORNARO, SCHULLIAN, TASSO, LAPIA, LUPI, MAGI, MURONI

01/03/2022

Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina

n. 6/00210 (Testo modificato nel corso della seduta)

FRATOIANNI

n. 7/00600

ZOLEZZI ed altri

02/03/2022

Iniziative per favorire le attività di manutenzione, ricostruzione e gestione dei ponti sul bacino del fiume Po e sulle principali arterie limitrofe

n. 7/00658

LUCCHINI ed altri

n. 7/00672

FOTI ed altri

n. 7/00768

PEZZOPANE ed altri

n. 8/00151

GALLINELLA ed altri

09/03/2022

Prima relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Doc. CCLXIII, n.1)

 


 

n. 8/00152

DE LUCA

15/03/2022

Prima relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all'anno 2021 (Doc. CCLXIII, n. 1)

n. 8/00153

MANTOVANI ed altri

n. 8/00154

MELILLI ed altri

15/03/2022

Prima relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all'anno 2021 (Doc. CCLXIII, n. 1)

n. 8/00155

TRANCASSINI ed altri

n. 8/00156

DELMASTRO DELLE VEDOVE ed altri

16/03/2022

Repressioni in atto ad Hong Kong

n. 8/00157

VACCA

16/03/2022

Prima relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all'anno 2021 (Doc. CCLXIII, n. 1)

n. 8/00158

NOVELLI ed altri

17/03/2022

Prima relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all'anno 2021 (Doc. CCLXIII, n. 1)

n. 8/00159

BELLUCCI  ed altri

n. 6/00212

SERRACCHIANI, Davide CRIPPA, MOLINARI, VALENTINI, BOSCHI, MARIN, FORNARO, LUPI, Emanuela ROSSINI, MAGI, ERMELLINO, TASSO

23/03/2022

Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista della riunione del Consiglio europeo del 24 e del 25 marzo 2022

n. 6/00213 (Testo modificato nel corso della seduta)

ROMANIELLO ed altri

n. 6/00216 (Testo modificato nel corso della seduta)

LOLLOBRIGIDA ed altri

n. 8/00160

D’ORSO ed altri

24/03/2022

Prima relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all'anno 2021 (Doc. CCLXIII, n. 1)

n. 8/00161

FORMENTINI ed altri

05/04/2022

Strategia italiana per la regione dell’Indo-Pacifico

n. 8/00162

Roberto ROSSINI ed altri

06/04/2022

Iniziative da adottare per la semplificazione della procedura di autorizzazione alla sottoscrizione di contratti di sponsorizzazione per gli atleti militari

n. 8/00163

FRASSINETTI ed altri

13/04/2022

Santuario di San Francesco di Paola

n. 7/00813

DELRIO ed altri

06/04/2022

Uso di bombe a grappolo e mine antipersona in Ucraina

n. 7/00815

FASSINO

05/04/2022

Integrazione europea di Ucraina, Georgia, Moldova e dei Paesi dei Balcani Occidentali

 

 


 

Note pervenute in attuazione di atti di indirizzo
1° gennaio - 30 aprile 2022

 

Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono state trasmesse al Servizio per il controllo parlamentare le note relative all’attuazione di 16 risoluzioni, di 13 ordini del giorno e di 2 mozioni.

Di tali note, 25 sono pervenute dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, 3 dal Ministero dell’interno, 2 al Ministero della giustizia e 1 dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.


Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale

 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data approvazione

Data annuncio

Oggetto

8/00131

Risoluzione conclusiva

Fassino

III

Commissione

Affari esteri

4/8/2021

14/1/2022

Rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero nel perdurare della pandemia da Covid-19

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo, e in particolare il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha dato piena attuazione agli indirizzi contenuti nella risoluzione in oggetto, con riferimento a ciascuno dei tre impegni della parte dispositiva.

1)      Avvio della sperimentazione del voto elettronico

La Legge 30 dicembre 2020, n. 178, recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021, ha autorizzato la spesa di 9 milioni di euro per lo svolgimento delle votazioni per il rinnovo dei Comitati degli italiani all'estero (Com.It.es), di cui alla legge 23 ottobre 2003, n. 286, e del Consiglio generale degli italiani all'estero, di cui alla legge 6 novembre 1989, n. 368, nonché per introdurre in via sperimentale modalità di espressione del voto in via digitale per lo svolgimento delle medesime votazioni.

In ottemperanza a tale disposizione normativa, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha avviato fin dalle prime settimane del 2021 un intenso lavoro preparatorio, con l'obiettivo di definire le modalità di svolgimento e le specifiche tecniche per la sperimentazione del voto elettronico. A tale riguardo è stato stabilito che la sperimentazione si sarebbe svolta parallelamente alle tradizionali operazioni elettorali in cartaceo per corrispondenza, avrebbe riguardato un novero ristretto di sedi consolari e non sarebbe stata produttiva di effetti giuridici (il conteggio dei voti elettronici non avrebbe rilevato a fini ufficiali), rispondendo dunque a un fine conoscitivo e analitico. L'introduzione di tecnologie di voto elettronico non può che essere graduale, considerate l'assenza al momento di un “Polo Strategico Nazionale” in cui ospitare l'infrastruttura cloud con le necessarie garanzie di sicurezza e di tutela della riservatezza dei dati e la mancanza di una consolidata esperienza a livello internazionale in materia di internet voting. Su tali basi, lo sviluppo del portale “Io Voto” in adesione alle Linee guida sul voto elettronico, elaborate dall’apposita Commissione interministeriale e adottate con decreto del Ministero dell'Interno il 9 luglio 2021, ha consentito di realizzare una vera e propria “simulazione” atta a verificare importanti aspetti in merito alla futura percorribilità del voto elettronico, in particolare a tutela dei principi costituzionali di personalità, eguaglianza, libertà e segretezza del voto.

Le elezioni dei Com.lt.es hanno dunque consentito di sperimentare per la prima volta le procedure di voto digitale in nove Sedi diplomatico-consolari: Berlino, Monaco di Baviera, Marsiglia, Londra, L'Aja, Houston, San Paolo, Tel Aviv e Johannesburg. Durante la finestra temporale compresa fra il 24 novembre il 3 dicembre, tutti gli elettori che avevano fatto richiesta di iscrizione nelle liste elettorali per il tramite del portale consolare “Fast It” sono stati abilitati alla suddetta piattaforma, potendo così votare anche in via digitale autenticandosi con credenziali SPID di II livello. Il totale degli elettori abilitati sulla piattaforma è stato di 7.756 “optanti digitali”; di questi, 1220 erano dotati di SPID di II livello (requisito necessario per partecipare alla sperimentazione). I “votanti digitali” sono infine stati 672, dimostrando proporzionalmente una propensione alla partecipazione al voto maggiore rispetto al tradizionale voto per corrispondenza. È in corso di redazione una relazione sulla sperimentazione.

2)      Campagna informativa destinata ai connazionali all'estero iscritti all'AIRE.

L'intera rete diplomatico-consolare coinvolta nelle elezioni dei Com.It.es, sotto le direttive degli Uffici ministeriali, ha posto in essere una capillare campagna informativa rivolta agli italiani residenti all'estero - specie quelli di recente emigrazione - e volta a far meglio conoscere funzioni e ruolo dei Comitati.

Già dalla fine di maggio 2021, sui canali social della Farnesina e delle Sedi all'estero sono stati pubblicati materiali audio-visivi con l'obiettivo di favorire una partecipazione più attiva delle nostre collettività all'estero. Pressoché contestualmente è stata avviata una campagna informativa sulla necessità, per i connazionali interessati a partecipare all'elezione dei Com.It.es, di fare espressa richiesta di iscrizione nelle liste elettorali (cosiddetta “opzione inversa”) non oltre il termine del 3 novembre (ovvero 30 giorni dalla data delle votazioni), pubblicizzando e incentivando a tal fine l'utilizzo della nuova funzionalità sviluppata sul portale “Fast It” appositamente per digitalizzare e rendere immediata e rapida la presentazione dell'opzione inversa.

Nei mesi di settembre e ottobre, dopo l'indizione delle elezioni, le Sedi hanno diffuso sui principali mezzi informativi altri materiali multimediali, file audio e video, disponibili in sei lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese). Anche agenzie specializzate nell'informazione degli italiani all'estero e Rai Italia, il canale Rai disponibile nei continenti extra-europei, hanno contribuito a diffondere il materiale prodotto centralmente dalla Farnesina.

In aggiunta a quanto sopra, gli aventi diritto al voto sono stati informati e sensibilizzati anche direttamente attraverso tre successivi invii di mail. E’ stato inoltre chiesto alle Sedi di curare l'informazione nei locali fisici dei Consolati, oltre che negli spazi virtuali, attraverso l'esposizione di manifesti e volantini.

Nonostante l'ampia e variegata attività di informazione e sensibilizzazione della collettività per favorire la partecipazione all'elezione dei Com.It.es, i connazionali che hanno optato per il voto sono stati poco meno del 4% degli aventi diritto, mentre coloro che hanno poi effettivamente partecipato al voto per corrispondenza sono stati quasi il 3%. La bassa affluenza pare da ascrivere a una perdurante disaffezione per i Comitati degli Italiani all'Estero strutturati così come sono adesso. Ciò pone sempre più in evidenza, come più volte indicato dal Consiglio Generale per gli Italiani all'Estero (CGIE), la necessità di una riforma legislativa che li ponga maggiormente in sintonia con la situazione attuale delle nostre collettività e in grado di rispondere alle reali esigenze con le quali si confrontano i nostri connazionali nel mondo.

3)      Iniziative per la semplificazione della procedura di sottoscrizione delle liste elettorali.

Il Decreto Legge 17 agosto 2021, n. 117, convertito dalla Legge 14 ottobre 2021, n. 144, recante disposizioni urgenti concernenti modalità operative precauzionali e di sicurezza per la raccolta del voto nelle consultazioni elettorali dell'anno 2021, ha introdotto all'art. 5 alcune misure normative, proposte dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, volte a semplificare le operazioni di raccolta delle sottoscrizioni delle liste dei candidati per le elezioni dei Com.It.es previste tenersi nell'anno 2021.

Le norme hanno derogato - esclusivamente per questo rinnovo dei Com.It.es - alle disposizioni della Legge 23 ottobre 2003, n. 286, e del regolamento di attuazione di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 2003, n. 395, prevedendo delle semplificazioni sia in relazione al numero di sottoscrizioni necessarie per la valida presentazione di una lista di candidati sia in relazione, a determinate condizioni, all'esenzione dall'autentica della sottoscrizione.

Nello specifico:

a) il numero minimo di sottoscrizioni richieste per la presentazione delle liste di cui all'articolo 15, comma 3, della Legge 23 ottobre 2003, n. 286, è stato ridotto a cinquanta (anziché cento) per le collettività composte da un numero di cittadini italiani fino a cinquantamila e a cento (anziché duecento) per quelle composte da un numero di cittadini italiani superiore a cinquantamila;

b) le firme dei sottoscrittori a corredo delle dichiarazioni di presentazione delle liste dei candidati di cui all'articolo 14, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 2003, n. 395, sono state considerate esenti da autenticazione, se accompagnate da copia non autenticata di un valido documento di identità o di riconoscimento o di documento equipollente ai sensi dell’articolo 35 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, anche rilasciato dalle competenti autorità del Paese di residenza. I sottoscrittori pertanto non sono stati soggetti all'obbligo di far autenticare la propria firma presso i Consolati.

La dimostrazione più evidente dell'efficacia di queste deroghe normative temporanee è data dal numero di liste presentate, pari a 270. Ad esito delle verifiche dei Comitati Elettorali Circoscrizionali (CEC), ne sono state ammesse 245, ovvero oltre il 55% in più rispetto al 2015, quando ne furono ammesse 157. Pertanto, le modifiche normative apportate non solo hanno consentito di neutralizzare gli effetti negativi delle restrizioni connesse alla pandemia (limitazioni agli spostamenti e agli incontri, isolamento domiciliare ecc.), ma hanno anche favorito una maggiore partecipazione. Dal punto di vista dell'elettorato passivo, quindi, la spinta alla partecipazione democratica non è stata in alcun modo limitata dalla situazione pandemica.”

 

Tipo atto e numero

Riferimento normativo

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Oggetto

9/3146-AR/24

Ordine del giorno

L. 108/21

(G.U. n. 26/L del 30.7.2021)

 

La Marca

Assemblea

18/1/2022

Semplificazione delle procedure di rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero (Comites)

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo, in particolare il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha dato piena attuazione agli indirizzi contenuti nell'ordine del giorno in oggetto presentato dall' On. La Marca, che impegna il Governo a semplificare le procedure per le elezioni dei Com.lt.es.

In particolare, con il Decreto Legge 17 agosto 2021, n. 117, convertito dalla Legge 14 ottobre 2021, n. 144, recante disposizioni urgenti concernenti modalità operative precauzionali e di sicurezza per la raccolta del voto nelle consultazioni elettorali dell'anno 2021, sono state introdotte - su proposta della Farnesina - delle misure di semplificazione delle operazioni di raccolta delle sottoscrizioni delle liste dei candidati per le elezioni dei Com.lt.es del 2021.

Le norme hanno derogato - esclusivamente per l'evento elettorale di rinnovo dei Comites del 3 dicembre 2021 - alle disposizioni della Legge 23 ottobre 2003, n. 286, e del regolamento di attuazione di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 2003, n. 395, prevedendo delle semplificazioni sia in relazione al numero di sottoscrizioni necessarie per la valida presentazione di una lista di candidati sia in relazione all' esenzione, a determinate condizioni, dall'autentica della sottoscrizione.

Nello specifico:

a) il numero minimo di sottoscrizioni richieste per la presentazione delle liste di cui all'articolo 15, comma 3, della Legge 23 ottobre 2003, n. 286, è stato ridotto a cinquanta (anziché cento) per le collettività composte da un numero di cittadini italiani fino a cinquantamila e a cento (anziché duecento) per quelle composte da un numero di cittadini italiani superiore a cinquantamila;

b) le firme dei sottoscrittori a corredo delle dichiarazioni di presentazione delle liste dei candidati di cui all' articolo 14, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 2003, n. 395, sono state considerate esenti da autenticazione, se accompagnate da copia non autenticata di un valido documento di identità o di riconoscimento o di documento equipollente ai sensi dell' articolo 35 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, anche rilasciato dalle competenti autorità del Paese di residenza. I sottoscrittori pertanto non sono stati soggetti all'obbligo di far autenticare la propria firma presso le Ambasciate e i Consolati.

La dimostrazione più evidente dell'efficacia delle deroghe temporanee introdotte con il D.L. n. 117/2021 è data dal numero di liste presentate, pari a 270, di cui - in esito alle verifiche dei Comitati Elettorali Circoscrizionali (CEC) - ne sono state ammesse 245 (ovvero oltre il 55% in più rispetto al 2015, quando ne furono ammesse 157).

Alla luce di quanto sopra, si può affermare che le modifiche normative hanno consentito non solo di neutralizzare gli effetti negativi della pandemia (limitazioni agli spostamenti, riduzione degli incontri in presenza, isolamento domiciliare, ecc.), ma anzi hanno favorito una maggiore partecipazione. Dal punto di vista dell'elettorato passivo, quindi, la partecipazione democratica non è stata affatto limitata dal contesto pandemico.”

 

Tipo atto e numero

Riferimento normativo

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Oggetto

9/3146-AR/90

Ordine del giorno

L. 108/21

(G.U. n. 26/L del 30.7.2021)

 

Siragusa

Assemblea

18/1/2022

Semplificazione delle procedure di sottoscrizione delle liste elettorali nell’ambito delle procedure di rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero (Comites)

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo, in particolare il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha dato attuazione a ciascuno dei tre impegni della parte dispositiva dell'ordine del giorno in oggetto presentato dall'On. Siragusa.

1. Iniziative per semplificare la procedura di sottoscrizione delle liste elettorali delle elezioni dei Com.It.es. affinché possa avvenire per via telematica.

Il decreto-legge 17 agosto 2021, n. 117 (convertito dalla L. 14 ottobre 2021, n. 144), recante disposizioni urgenti concernenti modalità operative precauzionali e di sicurezza per la raccolta del voto nelle consultazioni elettorali dell'anno 2021, ha introdotto all' art. 5 - su proposta della Farnesina- alcune specifiche misure normative, proposte dal MAECI delle operazioni di raccolta delle sottoscrizioni delle liste dei candidati per le elezioni dei Com.It.es. del 2021.

Le norme hanno derogato - esclusivamente per l'evento elettorale di rinnovo dei Com.It.es. del 3 dicembre 2021 - le disposizioni della Legge 23 ottobre 2003, n. 286, e del regolamento di attuazione di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 2003, n. 395, prevedendo delle semplificazioni sia in relazione al numero di sottoscrizioni necessarie per la valida presentazione di una lista di candidati sia in relazione all'esenzione, a determinate condizioni, dall' autentica della sottoscrizione.

Nello specifico:

a) il numero minimo di sottoscrizioni richieste per la presentazione delle liste di cui all'articolo 15, comma 3, della Legge 23 ottobre 2003, n. 286, è stato ridotto a cinquanta (anziché cento) per le collettività composte da un numero di cittadini italiani fino a cinquantamila e a cento (anziché duecento) per quelle composte da un numero di cittadini italiani superiore a cinquantamila;

b) le firme dei sottoscrittori a corredo delle dichiarazioni di presentazione delle liste dei candidati di cui all' articolo 14, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 2003, n. 395, sono state considerate esenti da autenticazione, se accompagnate da copia non autenticata di un valido documento di identità o di riconoscimento o di documento equipollente ai sensi dell'articolo 35 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, anche rilasciato dalle competenti autorità del Paese di residenza. I sottoscrittori pertanto non sono stati soggetti all'obbligo di far autenticare la propria firma presso le Ambasciate e i Consolati.

La dimostrazione più evidente dell'efficacia delle deroghe temporanee introdotte dal D.L. n. 117/2021 è data dal numero di liste presentate, pari a 270, di cui - in esito alle verifiche dei Comitati Elettorali Circoscrizionali (CEC) - ne sono state ammesse 245 (ovvero oltre il 55% in più rispetto al 2015, quando ne furono ammesse 157).

Alla luce di quanto sopra, si può affermare che le modifiche normative hanno consentito non solo di neutralizzare gli effetti negativi della pandemia (limitazioni agli spostamenti, riduzione degli incontri in presenza, isolamento domiciliare, ecc.), ma anzi hanno favorito una maggiore partecipazione. Dal punto di vista dell'elettorato passivo, quindi, la partecipazione democratica non è stata affatto limitata dal contesto pandemico.

Pur non essendo stato possibile prevedere la raccolta telematica delle firme per la presentazione delle liste elettorali, queste elezioni Com.it.es sono state caratterizzate da numerose innovazioni sotto il profilo della digitalizzazione, prima fra tutte la sperimentazione di modalità elettroniche di espressione del voto (v. paragrafo 3). Ulteriori sforzi per la digitalizzazione si sono concentrati sulla campagna informativa (v. paragrafo 2), attraverso l'impiego di mezzi telematici, e sul procedimento di trasmissione dell'istanza di richiesta di iscrizione nell' elenco elettorale, attraverso la predisposizione di una funzionalità apposita nel portale online “Fast It”.

2. Campagna informativa destinata ai nostri connazionali all'estero iscritti all’Aire volta a far conoscere scopi e funzioni dei Com.It.es., oltre che a pubblicizzarne le elezioni.

L'intera rete diplomatico-consolare coinvolta nelle elezioni dei Com.It.es., coordinata dall'Amministrazione centrale, ha posto in essere una capillare campagna informativa rivolta agli italiani residenti all' estero - specie quelli di recente emigrazione - e volta a far meglio conoscere funzioni e ruolo dei Comitati degli Italiani all'Estero.

Già dalla fine di maggio 2021, sui canali social della Farnesina e delle Sedi all'estero sono stati pubblicati materiali audio-visivi, con l'obiettivo di favorire una partecipazione più ampia e attiva delle nostre collettività all'estero. Pressoché contestualmente è stata avviata una campagna informativa sulla necessità, per i connazionali interessati a partecipare all'elezione dei Com.It.es., di fare espressa richiesta di iscrizione nelle liste elettorali (cosiddetta “opzione inversa”) non oltre il termine del 3 novembre 2021 (ovvero 30 giorni dalla data delle votazioni), pubblicizzando e incentivando a tal fine l’utilizzo della nuova funzionalità sviluppata sul portale “Fast It” appositamente per digitalizzare e rendere immediata e rapida la presentazione dell'opzione inversa.

Nei mesi di settembre e ottobre, dopo l'indizione delle elezioni, le Sedi hanno diffuso sui principali mezzi informativi altri materiali multimediali, files audio e video, disponibili in sei lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese). Anche agenzie specializzate nell'informazione degli italiani all'estero e Rai Italia, il canale Rai disponibile nei continenti extra-europei, hanno contribuito a diffondere il materiale prodotto centralmente dalla Farnesina.

In aggiunta a quanto sopra, gli aventi diritto al voto sono stati informati e sensibilizzati anche direttamente, attraverso tre successivi invii di mail. È stato inoltre chiesto alla rete di curare con la massima attenzione l'informazione, oltre che negli spazi virtuali (siti web, socia! media, newsletter, ecc.), anche nei locali fisici di Ambasciate e Consolati attraverso l'esposizione di manifesti e volantini.

3. Sperimentazione del voto elettronico per il rinnovo dei Com.It.es., la quale potrebbe avere primo ambito di applicazione solo in alcune città «pilota».

La Legge 30 dicembre 2020, n. 178, recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021, ha autorizzato la spesa di 9 milioni di euro per lo svolgimento delle votazioni per il rinnovo dei Comitati degli italiani all'estero di cui alla legge 23 ottobre 2003, n. 286, e del Consiglio generale degli italiani all'estero di cui alla legge 6 novembre 1989, n. 368, nonché per introdurre in via sperimentale modalità di espressione del voto in via digitale per lo svolgimento delle medesime votazioni.

In ottemperanza a tale disposizione normativa, questo Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha avviato fin dalle prime settimane del 2021 un intenso lavoro preparatorio, con l'obiettivo di definire le modalità di svolgimento e le specifiche tecniche per la sperimentazione del voto elettronico. A tale riguardo è stato stabilito che si sarebbe svolta parallelamente alle tradizionali operazioni elettorali in cartaceo per corrispondenza, avrebbe riguardato un novero ristretto di sedi consolari e non sarebbe stata produttiva di effetti giuridici (il conteggio dei voti elettronici non avrebbe rilevato a fini ufficiali), rispondendo dunque a un fine conoscitivo e analitico. L' introduzione di tecnologie di voto elettronico non può che essere graduale, considerate l'assenza al momento di un “Polo Strategico Nazionale” in cui ospitare l'infrastruttura cloud con le necessarie garanzie di sicurezza e di tutela della riservatezza dei dati e la mancanza di una consolidata esperienza a livello internazionale in materia di internet voting. Su tali basi, lo sviluppo del portale “Io Voto” in adesione alle Linee guida sul voto elettronico, elaborate dall'apposita Commissione interministeriale e adottate con decreto del Ministero dell'Interno il 9 luglio 2021, ha consentito di realizzare una vera e propria “simulazione” atta a verificare importanti aspetti in merito alla futura percorribilità del voto elettronico, in particolare a tutela dei principi costituzionali di personalità, eguaglianza, libertà e segretezza del voto.

Le elezioni dei Com.It.es. hanno dunque consentito di sperimentare per la prima volta le procedure di voto digitale in nove Sedi diplomatico-consolari: Berlino, Monaco di Baviera, Marsiglia, Londra, L' Aja, Houston, San Paolo, Tel Aviv e Johannesburg. Durante la finestra temporale compresa fra il 24 novembre il 3 dicembre 2021, tutti gli elettori che avevano fatto richiesta di iscrizione nelle liste elettorali per il tramite del portale consolare “Fast It” sono stati abilitati alla suddetta piattaforma, potendo così votare anche in via digitale autenticandosi con credenziali SPID di II livello.

Il totale degli elettori abilitati sulla piattaforma è stato di 7.756 “optanti digitali”; di questi, 1.220 erano dotati di SPID di II livello (requisito necessario per partecipare alla sperimentazione). I “votanti digitali” sono infine stati 672, dimostrando una propensione alla partecipazione al voto proporzionalmente maggiore rispetto al tradizionale voto per corrispondenza.”


 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data approvazione

Data annuncio

Oggetto

8/00113

Risoluzione conclusiva

La Marca

III

Commissione

Affari esteri

5/5/2021

19/1/2022

Iniziative per il rafforzamento e la semplificazione dei servizi consolari

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha messo in atto puntuali iniziative per dare attuazione ai sette impegni contenuti nella parte dispositiva della risoluzione in oggetto, come di seguito illustrato.

1) Valutare l'utilità sul piano degli interessi generali di un maggiore riconoscimento della rete consolare onoraria, dando ai consoli l'indicazione di definire, rispetto alla specificità delle singole circoscrizioni di competenza, le modalità di un più stabile, fluido e dialogante rapporto con le figure onorarie, strutturando e semplificando l'interazione con gli uffici, anche con numeri telefonici dedicati e funzionari di costante riferimento, promuovendo riunioni periodiche con gli interessati, favorendo indicazioni operative più continue e certe e dando indirizzi di formazione soprattutto sulle procedure amministrative più difficili.

Lo scorso novembre la Farnesina ha pubblicato la nuova Circolare ministeriale relativa agli “Uffici consolari onorari italiani all'estero”, che dispone tra l'altro un aggiornamento in materia di funzioni ad essi delegabili.

Si è colta l'occasione della diramazione della nuova Circolare alla rete diplomatico­consolare per rimarcare ancora una volta il fondamentale contributo e l'importanza cruciale della rete onoraria, incoraggiando Ambasciate e Consolati a valorizzarne al massimo il ruolo, mantenendo con i Titolari degli uffici consolari onorari un costante coordinamento.

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha inoltre recentemente messo in atto iniziative specifiche a sostegno della rete di seconda categoria quali, a titolo d'esempio, la creazione di caselle di posta elettronica dedicate (con dominio istituzionale esteri.it) per i titolari degli Uffici onorari, la formazione a distanza e le riunioni d'area in video-conferenza. Gli Uffici di prima categoria sono stati invitati a sfruttare pienamente tali opportunità - anche alla luce del contesto sanitario - coinvolgendo al massimo la rete onoraria dipendente.

2) Considerare l'opportunità di adottare iniziative di competenza per adeguare ai più numerosi e complessi compiti, nei prossimi bilanci del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale il capitolo di bilancio per contributi destinati ai consolati onorari rendendo strutturale la spesa impegnata ed elevando la dotazione attualmente prevista per il cap. 1284.

A seguito dell'approvazione della legge di Bilancio 2022, come emendata dal Parlamento, si è registrato un significativo incremento della dotazione iniziale del capitolo 1284, relativo ai contributi destinati alla rete dei consoli onorari. Per il 2022 il finanziamento iniziale sul capitolo ammonta infatti a quasi 800.000 euro. Ciò consentirà di prevedere l'erogazione dei contributi agli Uffici onorari secondo uno schema in due tranche:

Ø  un primo consistente trasferimento, auspicabilmente già nel corso della primavera 2022;

Ø  un secondo successivo trasferimento, a fini di integrazione, laddove si riescano a reperire ulteriori fondi in corso d' anno, in modo da raggiungere un importo complessivo non inferiore al milione di euro, cifra analoga a quanto erogato negli anni passati e ritenuta congrua per poter garantire la piena operatività della rete onoraria.

Tale schema consentirà di velocizzare notevolmente le procedure di erogazione dei fondi agli uffici consolari onorari, consentendo di erogare una significativa quota di contributi già nella prima metà dell'anno, diversamente da quanto accadeva nel recente passato, quando era necessario attendere l'esito positivo delle operazioni di reperimento dei fondi aggiuntivi, che spesso si concludevano quasi a ridosso

3) Valutare l'opportunità di avviare la procedura di nomina degli incarichi onorari più necessari e urgenti fra quelli vacanti negli uffici attualmente riconosciuti, in modo da non lasciare le relative comunità italiane senza il riferimento più agibile sul piano territoriale.

Attualmente sono circa 150 gli Uffici onorari “inattivi”, per circa 80 dei quali risulta tuttavia già avviato l'iter di nomina del Titolare.

Le valutazioni sull'opportunità di riattivare gli Uffici onorari e le attività di ricerca e individuazione dei potenziali candidati spettano, in prima battuta e in piena autonomia, alle singole Sedi della rete diplomatico-consolare. La Farnesina, anche in occasione della pubblicazione della nuova Circolare in materia, ha richiamato l'attenzione delle Sedi di prima categoria sulla necessità di proseguire nella costante opera di monitoraggio della propria rete onoraria dipendente, al fine di valutarne periodicamente la consistenza numerica, rispetto alle esigenze della collettività, anche nella prospettiva di un'eventuale riattivazione di taluni Uffici al momento sprovvisti di Titolare.

4) Valutare l'opportunità di adottare iniziative normative per promuovere una modifica dell'articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18 in materia di ordinamento dell'Amministrazione degli affari esteri, relativo al limite di età compatibile con la nomina a tale incarico.

Sono tuttora in corso le necessarie valutazioni e approfondimenti riguardo alla possibilità di modificare la normativa riguardante il limite di età per l'attribuzione di incarichi consolari onorari.

5) Adottare iniziative per estendere la fornitura di dispositivi per la rilevazione delle impronte biometriche ai consoli e vice consoli che ne siano ancora sprovvisti, iniziando da coloro che operano nelle aree più distanti e/o meno collegate con le sedi dei consolati.

La Farnesina è impegnata per completare il progetto finalizzato al dispiegamento presso gli Uffici consolari onorari di postazioni mobili per la captazione dei dati biometrici ai fini del rilascio del passaporto. Si tratta di uno strumento che ha riscosso un elevato apprezzamento tra i connazionali. Dette postazioni consentono infatti la trasmissione telematica all' Ufficio consolare di riferimento dei dati raccolti dai Consoli onorari, offrendo un servizio di prossimità all'utente finale. Dall'avvio del progetto sono state ormai superate le 60.000 pratiche, con circa 120 Consoli onorari dotati di postazione mobile (cosiddetta “valigetta”).

Considerati gli evidenti benefici, sono in corso contatti con l'Istituto Poligrafico Zecca dello Stato per finalizzare il dispiegamento di un'ulteriore dotazione di postazioni mobili per “Funzionario Itinerante”. Sono stati individuati ulteriori 73 Consoli onorari che dovrebbero ricevere la relativa “valigetta” nel corso del primo semestre 2022.

6) Considerare di adottare iniziative per procedere a una semplificazione della modulistica attualmente in vigore per la rendicontazione.

Tenuto conto delle osservazioni formulate dagli Organi di Controllo fra il 2016 e il 2017, dopo ulteriori e approfondite riflessioni interne, è emerso come non sia realisticamente ipotizzabile un'ulteriore semplificazione dei moduli attualmente utilizzati, in quanto gli elementi ivi richiesti sono già limitati allo stretto indispensabile. Le Sedi continueranno a fornire ai Titolari degli uffici onorari ogni chiarimento e assistenza necessari in fase di rendicontazione.

7) Verificare la possibilità, tenuto presente quanto al precedente secondo punto, di anticipare per quanto possibile l'invio dei contributi destinati alla rete consolare.

Come già evidenziato, grazie alla previsione in legge di Bilancio 2022 di una dotazione iniziale più cospicua del capitolo 1284, sarà quest'anno possibile procedere ad una prima, significativa, erogazione dei contributi in parola già durante la prima metà dell'anno.”

 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data approvazione

Data annuncio

Oggetto

8/00108

Risoluzione conclusiva

Fassino

III

Commissione

Affari esteri

21/4/2021

4/2/2022

Rispetto del principio del giusto processo da parte delle Autorità turche, con particolare riferimento ad arresti di massa di avvocati e giuristi

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Nel corso dell'ultimo anno, in linea con gli impegni assunti con l'approvazione della risoluzione in oggetto, la Farnesina ha continuato a mantenere alta l'attenzione sulla situazione dello stato di diritto, dei diritti umani e delle libertà fondamentali in Turchia. La promozione e la tutela di questi principi continuano a rappresentare una direttrice fondamentale nelle relazioni bilaterali e sono costantemente oggetto di confronto tanto negli incontri bilaterali a livello politico quanto nei contatti intrattenuti dall'Ambasciata d'Italia ad Ankara con le autorità turche.

Di seguito si evidenziano quelle che sono state le attività condotte dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in primo luogo attraverso la rete diplomatico-consolare al fine di operare, pur in un contesto reso inevitabilmente più complesso dalla pandemia, un monitoraggio costante della condizione di quanti sono soggetti ad arresto e detenzione in Turchia.

Per quanto attiene al monitoraggio di quelli che vengono considerati “arresti arbitrari”, esso è avvenuto in via principale attraverso l'esame di fonti aperte e l'analisi di elementi d'informazione provenienti dalle organizzazioni turche impegnate nella tutela dei diritti umani. Tali elementi vengono abitualmente discussi nel contesto del coordinamento UE in ambito diritti umani, anche al fine di uno scambio d' informazioni e di una verifica dell'attendibilità delle notizie emerse sulla stampa e sui social media. A ciò si aggiungono incontri periodici con esponenti di associazioni impegnate nell'osservazione delle principali dinamiche del sistema carcerario turco e nell'assistenza ai detenuti, oltre che con attivisti, esponenti dell'opposizione, rappresentanti della società civile e avvocati. Le risultanze di tale processo confluiscono in periodici rapporti trasmessi dall' Ambasciata ad Ankara sui principali sviluppi e accadimenti in tema di tutela dei diritti umani nel Paese.

Inoltre, pur in un contesto di forti limitazioni imposte dalle autorità turche nell'accesso ai penitenziari aggravato dalla diffusione della pandemia, l'Ambasciata ha partecipato, quando possibile, in qualità di osservatore e in coordinamento con la Delegazione UE, alle udienze di procedimenti di particolare rilevanza sotto il profilo dei diritti umani.

Di particolare rilevanza ed utilità sono stati i contatti con l'Associazione Turca della Società Civile nel Sistema Penale (CISST ), impegnata nel costante monitoraggio delle problematiche che investono il sistema carcerario turco, tra cui: il sovraffollamento all'interno delle strutture detentive, le limitazioni all'accesso a servizi medici e sanitari, le criticità legate al regime di alimentazione, l'aumento di episodi di violenza, tortura e maltrattamenti, la negazione delle visite e le condizioni di isolamento. Il costante confronto con il CISST e le analisi prodotte dall'Associazione sono stati cruciali in un contesto di limitata disponibilità di elementi d'informazione: la Direzione Generale delle Carceri e dei Centri di Detenzione dal 2017 ha infatti smesso di pubblicare rapporti, limitando l'accesso ai dati statistici sui detenuti, con evidenti ripercussioni sulla trasparenza circa le reali condizioni dei reclusi.

Di particolare rilevanza anche gli incontri organizzati in ambito UE con esponenti dell'Associazione per i Diritti Umani (IHD), che hanno consentito di approfondire il negativo impatto che la chiusura di molte carceri nei centri delle città - e la loro sostituzione con strutture detentive in luoghi remoti e sovente non facilmente accessibili - ha avuto sui detenuti e sulle loro famiglie, rendendo inoltre più complesso l'accesso agli ospedali, in particolare nei casi di emergenze. Il confronto con i rappresentanti di IHD ha inoltre permesso una disamina degli effetti che la diffusione della pandemia ha avuto sulla popolazione carceraria, con particolare riguardo all’acuirsi delle restrizioni per l'accesso ai servizi sociali e sanitari e per le visite, e alla pressoché totale interruzione di tutte le attività socio-culturali e dei corsi di formazione professionale. Il tema del generale peggioramento delle condizioni sanitarie all'interno delle carceri è emerso anche da un confronto con l'Associazione dei Medici Turchi (TTB).

Di particolare rilevanza anche gli incontri avuti con i rappresentanti del partito filo­curdo HDP, che hanno consentito un periodico aggiornamento sulla condizione dei molti detenuti di origine curda, sia in riferimento ai casi di maggiore rilevanza politica - come quelle di Abdullah Ocalan, dell'ex Presidente del HDP Selahattin Demirta?, dell'ex parlamentare Leyla Güven - sia in relazione a situazioni di particolare complessità, come quella recente dell'ex vice Presidente del partito Aysel Tu?luk, in perdurante regime di carcerazione malgrado una diagnosi di demenza in stato avanzato.

Con particolare riferimento ai reclusi di nazionalità italiana, dalla rete diplomatico­ consolare non sono emerse notizie di maltrattamenti o casi di tortura. Nel passato recente, nessun episodio di questo genere è stato lamentato o denunciato da cittadini italiani reclusi nelle carceri turche, né per esperienza diretta né riferito ad altri detenuti. Neppure in occasione delle visite consolari in carcere - in periodo pre-Covid erano generalmente autorizzate a cadenza mensile - sono stati riscontrati sui connazionali detenuti segni che potessero ricondurre a tali abusi. Occorre precisare che i cittadini italiani, prevalentemente condannati per reati connessi al traffico di stupefacenti, sono di norma reclusi in strutture ordinarie e in settori dedicati. Più in generale, sono emerse nelle carceri condizioni igieniche e di gestione delle mense sovente di livello non adeguato, cui alcuni nostri connazionali detenuti hanno fatto sovente parzialmente fronte attivandosi in programmi di lavoro per detenuti, che vengono retribuiti per i servizi svolti.

Per quanto riguarda, infine, le visite in Turchia di osservatori internazionali, esse sono avvenute perlopiù in occasione della partecipazione a udienze di particolare rilevanza politica. Il programma e gli aspetti logistici di tali visite, così come il coordinamento con le autorità locali, sono stati di norma curati e gestiti dagli Uffici e Rappresentanze in Turchia delle organizzazioni di riferimento, quando presenti, e sovente in collegamento con associazioni ed entità turche. In occasione di visite di esponenti e delegati del nostro Paese, la rete diplomatica e consolare italiana in Turchia, quando informata, ha sempre fornito il supporto richiesto sia in termini di informazioni di natura generale (procedure d'ingresso nel Paese, consigli di natura logistica, ecc.) sia curando, ove richiesto e ritenuto opportuno, il coordinamento con le autorità locali.

Oltre che sul piano bilaterale, va sottolineato il forte impegno italiano anche in seno all'Unione Europea, per promuovere il rispetto dei principi dell'acquis comunitario da parte della Turchia. Da ultimo, nelle Conclusioni sulle priorità dell'Unione Europea nei fori ONU competenti in materia di diritti umani, adottate formalmente dal Consiglio Affari Esteri il 24 gennaio, si è ribadita la necessità che la Turchia, in quanto Paese candidato all'adesione alla UE e membro del Consiglio d'Europa, rispetti i propri impegni in materia di diritti umani.

Intensa anche la nostra azione sia nell'ambito delle principali organizzazioni e organismi internazionali, anche in qualità di membro del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite (CDU) durante l'ultimo mandato (2019-2021). In tale contesto si segnala che, al termine della sessione del 30 novembre-2 dicembre 2021, il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, responsabile della supervisione dell'esecuzione delle sentenze della Corte Europea dei Diritti dell' Uomo (CEDU), ha adottato - con 35 voti a favore, 7 astenuti e 3 contrari - la risoluzione interinale che ha aperto formalmente la procedura di infrazione contro la Turchia ex art 46.4 della CEDU, in relazione alla ingiusta detenzione del filantropo e fondatore di alcune ONG Osman Kavala. Anche in virtù del ruolo di Presidente del Comitato dei Ministri del Consiglio d' Europa che il nostro Paese ha assunto il 17 novembre scorso, l'Italia ha espresso voto favorevole, nella convinzione che la credibilità e l'efficacia dell'intero sistema di garanzia dei diritti umani previsto dalla CEDU si basino sull'obbligatorietà delle sentenze della Corte. La rappresentanza diplomatico-consolare italiana in Turchia ha assicurato la presenza all'udienza relativa al caso Kavala svoltasi lo scorso 17 gennaio 2022 e conclusasi con la conferma della detenzione di Osman Kavala.”

 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data approvazione

Data annuncio

Oggetto

1/00421

Mozione

Quartapelle Procopio

Assemblea

7/7/2021

4/2/2022

Iniziative di competenza a favore di Patrick Zaki, con particolare riferimento al conferimento della cittadinanza italiana

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Patrick Zaki è stato rilasciato dal Tribunale di Mansoura l'8 dicembre 2021. La sua scarcerazione è un importante risultato, frutto della tenace azione diplomatica del Governo italiano su diversi fronti. Il processo è ancora in corso e le accuse rivolte a Zaki restano in piedi. La prossima udienza è prevista il 1 febbraio 2022.

L' azione ad ampio raggio portata avanti dall'Italia a livello europeo e internazionale è stata volta a guadagnare il sostegno di altri Paesi che, come noi, ritengono prioritaria la tutela e la promozione dei diritti umani. Su nostra iniziativa, il meccanismo di monitoraggio processuale europeo (“EU Trial Monitoring”) al Cairo è stato rivitalizzato, dopo che era stato sospeso dalla primavera 2020, grazie alla condivisione dei compiti tra diversi Paesi e sotto il coordinamento dalla delegazione dell'Unione Europea nella capitale egiziana. Alle udienze del processo presso il Tribunale di Mansoura hanno così sempre partecipato i diplomatici italiani e, in varie forme, i colleghi di Francia, Germania, Spagna, Belgio, Olanda, Danimarca, Stati Uniti e Canada. Questo sostegno alla nostra azione da parte dei Paesi partner, tanto più ampio e qualificato in quanto svoltosi in una cornice di discrezione, ha consentito di rendere sempre più efficace l'opera di sensibilizzazione nei confronti delle autorità egiziane. L'impegno del Governo non riguarda soltanto il caso di Patrick Zaki, ma il complesso delle questioni relative ai diritti fondamentali nel Paese e non solo, in linea con la tradizionale azione dell'Italia a difesa della centralità della persona e della sua tutela, dell'affermazione dello stato di diritto e della democrazia nel mondo, principi strutturali e fondamentali della nostra politica estera.

Nell'ambito dell'ampia azione internazionale sul caso Zaki, il canale di comunicazione diretto tra Roma e Il Cairo sul caso è sempre stato mantenuto vivo tramite la nostra diplomazia. Questo approccio ci ha consentito di rappresentare le nostre istanze ai più alti livelli del Governo egiziano. Con costanza, tenacia e determinazione - fin dall'arresto dello studente, e con ancora maggiore intensità negli ultimi mesi - la Farnesina, e in particolare la nostra Ambasciata a Il Cairo, hanno svolto un lavoro silenzioso, lontano dai riflettori e dal clamore mediatico. Ciò ha contribuito in maniera determinante alla scarcerazione di Zaki. In tutte le occasioni di dialogo, il nostro Capo Missione in Egitto ha illustrato alle autorità egiziane il punto di vista italiano sulla vicenda, evidenziando opportunamente come l'attenzione pubblica in Italia fosse, e sia tuttora, molto alta.

Occorre ricordare che Patrick Zaki è cittadino egiziano, e che per le autorità del Cairo tale rimarrebbe anche se gli fosse concessa la cittadinanza italiana. Non era per nulla scontato che il nostro punto di vista sulla questione trovasse ascolto, trattandosi di una vicenda sottoposta all'esclusiva giurisdizione egiziana. Ciò non esclude la forte portata ideale, simbolica e umanitaria della concessione della cittadinanza. Bisogna comunque tenere a mente che essa potrebbe essere priva di effetti pratici a tutela dell'interessato, come dimostrano casi simili a quello di Patrick riguardanti detenuti con doppia cittadinanza in Egitto. Alla luce del diritto e dei principi internazionali, l'Italia incontrerebbe infatti notevoli difficoltà a fornire “protezione consolare”, poiché prevarrebbe la cittadinanza originaria, principio applicato peraltro dall'Egitto in maniera particolarmente stringente.

Porre fine al più presto alla detenzione del giovane è stata la nostra stella polare e ogni iniziativa intrapresa dall'Italia è stata mirata a questo obiettivo.

La vicenda non è tuttavia ancora chiusa e la nostra azione di sensibilizzazione nei confronti dell'Egitto resta incessante, fino all'auspicata positiva conclusione del processo.”

 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data approvazione

Data annuncio

Oggetto

8/00102

Risoluzione conclusiva

Fassino

III

Commissione

Affari esteri

23/3/2021

4/2/2022

Processo di revisione strategica dell'Operazione EUNAVFOR MED Irini

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Il Ministero degli Affari Esteri ha continuato ad agire per favorire la piena operatività dell'Operazione Eunavfor Med Irini e valorizzarne i risultati, in linea con gli impegni assunti con l'approvazione della risoluzione in oggetto.

Vista l'importanza strategica dell'Operazione, il Governo italiano svolge regolarmente passi in tutti i formati idonei, a livello europeo nonché bilaterale, al fine di assicurare che l'Operazione disponga di tutte le risorse umane e materiali necessarie.

Per quanto riguarda la messa a disposizione di ulteriori porti, sono attualmente in corso attività di mappatura delle capacità disponibili volte a pre-identificare possibili strutture portuali teoricamente utilizzabili. Rimangono tuttavia aperte le questioni normative, in quanto non è stato possibile rinvenire nelle disposizioni nazionali o europee una base per poter assicurare i seguiti di un'eventuale diversione verso un porto italiano. A livello UE, si è tentato di proporre la revisione del Regolamento del Consiglio 204 del 2 marzo 2011 concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Libia, che tuttavia non è stata ritenuta praticabile dalle autorità europee.

La definizione di un accordo di collaborazione tra la NATO e Irini, soprattutto per quanto riguarda lo scambio di informazioni con l'Operazione NATO “Sea Guardian”, rappresenta una priorità. Tuttavia, l'opposizione di uno degli Alleati ha finora impedito il raggiungimento di un accordo. Il Governo è costantemente impegnato nell' evidenziare agli Alleati l'opportunità di tale accordo e a contrastare la narrativa secondo la quale l'Operazione Irini non sarebbe del tutto imparziale nello svolgimento delle sue attività, evidenziando i dati che testimoniano come le richieste di bandiera a navi sospette, le visite consensuali a bordo, gli abbordaggi di mercantili e le diversioni effettuate abbiano evidenziato un egual numero di violazioni commesse dalle parti.

La comunicazione strategica svolge un ruolo di primo piano per valorizzare gli obiettivi e i risultati dell'Operazione e per contrastare la narrativa negativa diffusa ad arte, con attività di disinformazione e di cattiva informazione, da quegli Stati terzi che hanno interesse a mettere in cattiva luce le attività dell'UE in Libia. Abbiamo sostenuto e contribuito all'adozione, nel 2021, di una Strategia di comunicazione per Irini, con l'obiettivo di contrastare le campagne di disinformazione; contribuire a informare correttamente circa i risultati conseguiti e il mandato dell'Operazione; promuoverne la visibilità, il ruolo imparziale e il sostegno internazionale.

Per quanto riguarda le attività di formazione a favore della Guardia costiera e della Marina libiche, esse rivestono notevole importanza non solo per il mandato dell'Operazione ma anche per una miglior gestione dei flussi migratori nei Paesi di partenza e di transito dei migranti. Le autorità libiche nutrono alcune perplessità verso l'operato dell'Operazione, che percepiscono come parziale, impedendo di fatto la firma dell'accordo necessario per avviare tali attività di formazione. Come Italia, in ogni occasione di incontro e dialogo con la controparte libica, ad ogni livello, non perdiamo occasione per sottolineare la natura imparziale dell'Operazione e sollecitare una rapida sottoscrizione dell'accordo in parola.

Circa l'approccio coerente delle missioni dell'UE, i contatti e le sinergie tra l'Operazione Irini e la Missione EUBAM Libia sono costanti e articolati. Ciò con l'obiettivo di massimizzare i risultati tanto dell'Operazione, quanto della Missione.

Per quanto riguarda, infine, un ipotetico meccanismo di monitoraggio e verifica dell'accordo di cessate-il-fuoco, è necessario rimarcare che la situazione della sicurezza e il contesto politico libico sono ancora molto fluidi. Ciò non consente, allo stato attuale, di prevedere i compiti che eventualmente potranno essere attribuiti all'Operazione in un settore così delicato come quello del monitoraggio del cessate-il­fuoco, anche in considerazione delle note sensibilità libiche sulla presenza di attori europei e internazionali sul suo territorio. Ovviamente, il Governo monitora costantemente la situazione, al fine di cogliere eventuali aperture per permettere all'Operazione di giocare un ruolo profilato anche in questo settore.”

 

Tipo atto e numero

Riferimento normativo

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Oggetto

9/1027-AR/1

Ordine del giorno

 

 

L. 62/2021 (G.U. n. 114 del 14.5/2021)

 

 

Fitzgerald Nissoli

Assemblea

15/2/2022

Permessi e di giorni di assenza per malattia a seguito di terapie salvavita fruiti dai dipendenti dei consolati assunti con contratti disciplinati dalla normativa locale

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

            “La disciplina dei permessi e delle assenze per l'effettuazione di terapie salvavita si articola diversamente a seconda delle varie categorie di personale a contratto cui si riferisce. In particolare, si può ricondurre a tre diverse fattispecie, di seguito riportate.


 

I)                  Personale assunto con contratto regolato dalla legge italiana.

Vale il richiamo all' articolo 38, comma 1, del CCNL 2016-2018 del comparto Funzioni Centrali, secondo cui, in presenza di gravi patologie che richiedano terapie salvavita, i giorni di assenza per sottoporvisi non rientrano nel computo delle assenze per malattia.

II)               Personale a contratto con un regime di assenze per malattia regolato dalla legge locale.

In molti Paesi, dove norme locali a carattere imperativo obbligano le Sedi a contribuire all'ente previdenziale nazionale, il congedo per malattia è disciplinato dalla legge locale. In tali circostanze, l'ipotesi prospettata nell' ordine del giorno in oggetto appare non percorribile in quanto occorrerebbe una modifica della legge locale.

III)            Personale assunto con contratto regolato dalla legge locale, il cui contratto prevede però l'applicazione della disciplina italiana per quanto riguarda la malattia.

Per tale categoria di impiegati a contratto, l'eventuale riconoscimento del diritto ai permessi per terapia salvavita al di fuori del computo delle assenze massime per malattia implicherebbe un'ulteriore modifica dell'art. 157 sexies del d.P.R. n. 18/1967, come modificato da ultimo dalla legge n. 62 del 2021 (che non è intervenuta su questa specifica materia).

Per la definizione della procedura relativa alla certificazione delle terapie salvavita effettuate dall'impiegato a contratto a legge locale presso una struttura medica estera, dovrà in ogni caso essere coinvolto il Ministero della Salute, competente per i profili di assistenza sanitaria all'estero dei lavoratori residenti al di fuori del territorio nazionale.

Alla luce di quanto sopra, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale è disponibile a valutare favorevolmente un'eventuale proposta parlamentare in materia di permessi per terapie salvavita volta ad aggiornare l'art. 157 sexies del d.P.R. n. 18/1967, fatti salvi i pareri che potranno essere forniti dal Ministero della Salute e dal Dipartimento per la Funzione Pubblica. L'eventuale concessione, in via legislativa del beneficio, dovrà essere in ogni caso essere valutata anche dal Ministero dell'Economia e delle Finanze alla luce delle compatibilità finanziarie.

Va tuttavia tenuto presente che la modifica non potrà in ogni caso valere per tutta la platea degli impiegati a contratto a legge locale, non potendosi applicare in presenza di norme imperative locali che disciplinano il congedo per malattia.”

 


 

Tipo atto e numero

Riferimento normativo

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Oggetto

9/3132-AR/137

Ordine del giorno

 

L. 106/21

(G.U. n. 25/L del 23/7/2021)

 

 

La Marca

Assemblea

1/3/2022

Previsione di interventi straordinari volti a garantire l'efficienza della rete diplomatico-consolare

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

      “Il Governo, in particolare il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha operato in linea con gli indirizzi contenuti nell'ordine del giorno in oggetto presentato dall' On. La Marca, anche ricorrendo a una serie di interventi straordinari volti a garantire l'efficienza della rete diplomatico-consolare all'estero nel difficilissimo contesto della pandemia da Covid-19.

Occorre a tale riguardo premettere che negli ultimi dieci anni - a causa del blocco del turnover - la Farnesina ha subito la pesante perdita di circa un terzo del proprio personale delle Aree Funzionali. Si tratta di figure professionali assolutamente indispensabili per l'espletamento di specifiche funzioni e mansioni di natura amministrativo-contabile e consolare (es. gestione del bilancio, bandi di gara e contratti, contabilità attiva, cittadinanza, visti, passaporti, ecc.), che - anche per ragioni di sicurezza - sono in tutto o in parte precluse ad altre categorie di dipendenti.

Sono oggi circa 650 i posti vacanti nelle sedi all' estero, con intere aree geografiche (come l'America Centrale e Meridionale e l'Australia) in forte sofferenza. Nel complesso, si contano attualmente meno di 1.200 dipendenti delle aree funzionali sulla rete estera, rispetto ai 1.600 circa del 2014 e ai 2.000 circa del 2010 (- 40% in poco più di 10 anni). A tali carenze numeriche si aggiunge la difficoltà a ricoprire i posti vacanti nelle aree geografiche extra-europee, dovuta anche alla decrescente propensione dei dipendenti, di età generalmente avanzata (attualmente la media è di 53 anni), a prestare servizio in sedi disagiate e lontane dall' Italia. Questo quadro già problematico ha ulteriormente risentito delle restrizioni e criticità dovute all'emergenza sanitaria da Covid-19.

La Farnesina ha reagito a questa situazione in maniera dinamica e proattiva, attraverso una serie di misure straordinarie.

1.       Sono state concesse proroghe eccezionali relative ai periodi di permanenza massima nelle sedi estere, che hanno consentito nel 2021 a circa 80 dipendenti di continuare a prestare servizio in Ambasciate e Consolati oltre i limiti temporali previsti dalla circolare sui movimenti esteri, evitando così di lasciare ulteriormente sguarnite le sedi.

2.       Si è fatto crescente ricorso a liste “straordinarie” di pubblicità dei posti all'estero, che hanno consentito di accrescere (seppur sempre in termini relativi) il numero di candidature, tramite il ricorso a deroghe sui tempi minimi di permanenza a Roma presso il Ministero. Ad esempio, nell'ultima lista straordinaria del 2021 sono state consentite le candidature per le sedi con maggiori carenze di personale anche dei 248 dipendenti di Terza Area assunti a febbraio 2021 (in deroga al periodo minimo di diciotto mesi dall'assunzione normalmente richiesto per poter fare domanda per una sede estera). Inoltre, è stato consentito di candidarsi anche ai dipendenti appena rientrati al Ministero da un ciclo estero (in deroga ai tempi minimi di permanenza presso l'Amministrazione centrale abitualmente richiesti).

3.       Significative deroghe ai tempi di permanenza presso l'Amministrazione centrale sono state adottate anche in occasione della più recente lista ordinaria di pubblicità dei posti all'estero, attualmente in corso di trattazione, con l'obiettivo di accrescere il numero di candidature sulle sedi che hanno al momento maggiori esigenze di personale.

Le misure straordinarie intraprese hanno permesso di registrare, in occasione dell'ultima lista straordinaria del 2021, un tasso di assegnazione del 22% che, seppur non elevato, è più che raddoppiato rispetto allo scorso anno. Nondimeno il 78% dei posti vacanti è andato scoperto. A dimostrazione che la principale soluzione al problema strutturale della carenza di dipendenti di ruolo nelle nostre sedi diplomatiche e consolari non può che essere una robusta campagna di nuove assunzioni. Ciò non solo al fine di recuperare le unità di personale perse negli ultimi dieci anni, ma anche per imboccare un trend virtuoso che possa, nel tempo, assicurare alla nostra rete un livello di personale in grado di rispondere alle crescenti attese della sempre più vasta e qualificata collettività italiana all'estero.

A fronte del complesso quadro in cui opera la rete diplomatico-consolare, condizionato da ormai due anni dalle conseguenze della pandemia da Covid-19, l'Amministrazione ha confermato un crescente ricorso al personale a contratto reclutato localmente, anche al fine di coadiuvare il personale di ruolo nell'erogazione dei servizi all'utenza e ripristinare le condizioni di ordinaria efficienza. Ciò pur tenendo conto del fatto che, come ricordato pocanzi, l'esercizio di alcune delicate funzioni amministrativo­contabili e consolari, essendo riservato al personale di ruolo, non può essere delegato agli impiegati a contratto.

In particolare, negli ultimi due anni, il contingente degli impiegati a contratto, previsto dall'articolo 152 del DPR n. 18/1967, è stato incrementato di 80 unità dalla legge di bilancio 2021 e di 100 unità dal decreto legge 152/2021 recante disposizioni urgenti per l'attuazione del PNRR e la prevenzione delle infiltrazioni mafiose, convertito con modificazioni dalla legge n. 233/2021. Il contingente complessivo è dunque attualmente di 3.100 impiegati.

Il piano di modernizzazione e rinnovamento della Farnesina non si è limitato, tuttavia, alle sole misure di rafforzamento degli organici. Si è infatti parallelamente proseguito con convinzione nel percorso di digitalizzazione e semplificazione dei servizi consolari, per assicurare rapidità e continuità nell'erogazione dei servizi, anche a distanza, limitando per quanto possibile la formazione di arretrato. Con tale obiettivo in mente, la Farnesina ha continuato a promuovere strumenti informatici innovativi ed efficienti. L'attuale emergenza sanitaria ha contribuito a dare una spinta ancora più decisa a tale processo, portando a risultati importanti per quanto riguarda la digitalizzazione dei servizi ai cittadini.

Tra i progetti avviati, occorre menzionare il continuo sviluppo e aggiornamento del portale “Fast-It”, che consente di richiedere l'iscrizione all'AIRE con una procedura interamente online, senza necessità per l'utente di recarsi in Consolato, e (in alcune sedi pilota) può essere utilizzato per la presentazione degli atti di stato civile. Inoltre, in occasione delle ultime elezioni Comites , è stato possibile usare il portale “Fast-It” per la presentazione della cosiddetta “opzione di voto”.

Quanto alla digitalizzazione degli strumenti operativi, di particolare utilità per la rete consolare è stata la possibilità, per gli operatori consolari, di accedere ai principali applicativi informatici consolari da remoto, tramite l'infrastruttura S-RIPA e in collegamento VPN, aumentando così la produttività del personale in regime di lavoro agile, senza compromettere la sicurezza.

Inoltre si è consolidato come valido strumento di lavoro, ausiliario alla rete di Ambasciate e Consolati, il progetto Funzionario Itinerante Consoli Onorari (FICO) per l'acquisizione dei dati biometrici direttamente da parte dei Consoli onorari e conseguente trasmissione online agli Uffici consolari di prima categoria . Si tratta di un importante servizio di prossimità all'utenza, che permette di alleggerire il carico di lavoro degli Uffici consolari (l'impatto del progetto FICO sull'emissione di passaporti da parte di tutta la rete consolare ammonta nell'ultimo triennio al 7% circa).

Nel gennaio 2021 si è inoltre concluso il progetto di erogazione della Carta di Identità Elettronica (CIE) in tutti e 32 i Paesi europei, per un totale di 53 sedi diplomatico­ consolari coinvolte. Al gennaio 2022 sono circa 110.000 le CIE emesse dalla rete diplomatico-consolare europea dall'avvio del progetto nel settembre 2019.

Nel mese di giugno 2021 è stato poi lanciato il portale “Prenot@mi” per la prenotazione online degli appuntamenti per i servizi consolari: il portale, utilizzato da 108 sedi tra le più rilevanti per consistenza della collettività, ha superato la soglia di 500.000 utenti registrati con email verificata. “Prenot@mi”, per il quale sono in corso continui aggiornamenti e miglioramenti, si è dimostrato in pochi mesi uno strumento molto utile per razionalizzare i flussi di pubblico in Consolato.

Infine, in occasione delle elezioni dei Comites tenutesi il 3 dicembre 2021 in 108 circoscrizioni consolari, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha effettuato la prima sperimentazione (priva di valore legale) in Italia del voto digitale, in adesione ai principi stabiliti nelle Linee guida adottate dal Viminale, dimostrando ancora una volta propensione a sfruttare al massimo le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.

In conclusione, la Farnesina conferma il suo costante impegno nell'assistenza e nel coordinamento delle sedi diplomatico-consolari nel monitoraggio sistematico del regolare andamento dei servizi consolari e nell'assicurare, quando necessario, interventi di sostegno mirati per assicurare un sistema di erogazione dei servizi sempre più efficiente e rispondente alle esigenze delle nostre collettività ed aziende all'estero.”

 

Tipo atto e numero

Riferimento normativo

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Oggetto

9/3354-A/24

Ordine del giorno

 

 

L. 233/21

(G.U. n. 48/L del 31.12.2021)

 

 

 

Fitzgerald Nissoli

Assemblea

1/3/2022

Riadeguamento stipendiale degli impiegati a contratto della rete estera del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale

9/3354-A/139

Ordine del giorno

Donzelli

 

In merito a tali atti di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“L'art. 157 del D.P.R. n. 18/1967 disciplina, come noto, la retribuzione del personale a contratto in servizio presso le rappresentanze diplomatiche, gli uffici consolari e gli istituti italiani di cultura. Nella versione novellata dalla legge n. 62/2021, l'art. 157 prevede che la retribuzione di tale personale sia suscettibile di revisione in relazione alla variazione di tre parametri di riferimento: costo della vita; retribuzioni, comprensive di tutti i benefici aggiuntivi, corrisposte nella stessa sede da organizzazioni internazionali, rappresentanze diplomatico-consolari e istituzioni culturali di altri Paesi; mercato del lavoro locale, pubblico e privato.

La legge n. 62/2021 non ha introdotto un fondo specifico per gli adeguamenti retributivi, che rimangono finanziati sul capitolo di bilancio indistinto destinato al personale a contratto, a valere sul quale sono pagate le spese e gli oneri connessi agli impiegati, incluso l'incremento di spesa che il capitolo subisce di anno in anno, anche in conseguenza degli stessi aumenti retributivi.

Con l'approvazione della Legge di Bilancio per il 2021, così come emendata dal Parlamento, è stato dato seguito all'impegno contenuto nei due ordini del giorno in questione. Infatti l'articolo 1, comma 772, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, ha autorizzato la spesa di euro 800.000 a decorrere dall'anno·2022 per adeguare, nel limite autorizzato, le retribuzioni del personale a contratto del MAECI.

In attuazione dell'articolo 157 del D.P.R. n. 18/1967, l' Amministrazione - che negli ultimi 10 anni ha effettuato ben 231 interventi di adeguamento retributivo (di cui alcune Sedi hanno beneficiato più volte) - è impegnata nella raccolta e nella valutazione delle istanze di adeguamenti dei livelli retributivi per il personale a contratto provenienti dalla rete diplomatico-consolare, verificando la documentazione pervenuta a sostegno delle singole richieste, ai fini dell'utilizzo dei fondi resi disponibili per il corrente anno.”

 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data approvazione

Data annuncio

Oggetto

7/00644

Risoluzione

Spadoni

III

Commissione

Affari esteri

23/6/2021

21/3/2022

Definizione in sede G20 di una roadmap per il raggiungimento dell’uguaglianza di genere

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

      “Sulla base degli elementi fomiti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Dipartimento per le Pari Opportunità, si fornisce un quadro dell'azione svolta dal Governo per dare attuazione alla risoluzione in oggetto, tramite una serie di iniziative in ambito internazionale - culminate nella G20 Leader's Declaration adottata lo scorso 31 ottobre 2021 - accompagnate da misure innovative anche sul piano interno.

La parità di genere rappresenta infatti una priorità assoluta nell'azione del Governo, resa ancora più urgente dall'impatto negativo dell'emergenza pandemica e della connessa crisi economica sull'occupazione femminile, e un asse di intervento strategico per l'Esecutivo, perché investe in maniera complessiva e sistemica il tema dello sviluppo, inteso sia in termini di crescita economica, sia in termini di inclusione sociale.

INIZIATIVE IN AMBITO PRESIDENZA ITALIANA G20

La G20 Leader's Declaration adottata lo scorso 31 ottobre 2021 a Roma durante la Presidenza italiana del G20 contiene delle specifiche previsioni sull'empowerment femminile e la parità di genere ai paragrafi 33 e 34.

Nel documento si riaffermano, in particolare, l' impegno sulla parità di genere e sul ruolo cruciale delle donne e delle ragazze per uno sviluppo sostenibile ed inclusivo e l'importanza di investire in settori chiave come educazione (anche nelle materie cosiddette “STEM”), promozione dell'imprenditoria e leadership femminile, eliminazione della violenza di genere, sviluppo dei sistemi educativi, di salute e di cura, superamento degli stereotipi di genere e della iniqua distribuzione del lavoro domestico e non remunerato.

La Leader's Declaration, inoltre, accoglie positivamente l'organizzazione della prima Conferenza G20 sull'empowerment femminile, organizzata dalla Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, con il supporto del Dipartimento per le Pari Opportunità, e tenutasi nella città di Santa Margherita Ligure (Genova) lo scorso 26 agosto 2021.

La Dichiarazione Finale del 31 ottobre evidenzia, inoltre, l'impegno per l'implementazione della Roadmap di Brisbane, approvata a Catania lo scorso 23 giugno 2021 in occasione della Riunione Ministeriale G20 dei Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali, con particolare riferimento alla chiusura del divario salariale di genere.

La Presidenza italiana del Gruppo di Lavoro sull'Occupazione del G20 si è impegnata non solo ad assicurare il rispetto dello statement n. 25 “Women's Empowerment” della precedente presidenza saudita del G20 (2020), ma ha anche dato seguito agli indirizzi contenuti nella risoluzione relativamente alla definizione di una “roadmap comune per accelerare i progressi per il raggiungimento dell'obiettivo di Brisbane”. Il Ministero del Lavoro, che ha guidato il Gruppo di Lavoro sull'Occupazione del G20, ha elaborato una roadmap come allegato 1 alla Dichiarazione Ministeriale dei Ministri del Lavoro del G20 di Catania, dal titolo: “Tabella di marcia del G20 verso e oltre l'obiettivo di Brisbane: posti di lavoro più numerosi, migliori e equamente retribuiti per le donne”.

L'obiettivo di Brisbane, sicuramente ambizioso nel 2014, necessitava di una nuova e più attuale interpretazione. Nella Dichiarazione Ministeriale di Catania è stato quindi riaffermato l'impegno ad assicurare '”più posti di lavoro, migliori ed equamente retribuiti per le donne”, andando oltre l'obiettivo di ridurre il gap nella partecipazione al mercato del lavoro del 25% entro il 2025 fissato a Brisbane nel 2014. Si è inteso, piuttosto, promuovere l'occupazione femminile tout-court, con particolare riguardo alla qualità del lavoro e alla eliminazione del divario retributivo di genere.

La roadmap, attraverso l'adozione di misure per rimuovere le barriere alla partecipazione economica e all'imprenditorialità delle donne, mira ad accelerare il conseguimento dell'obiettivo di Brisbane, senza limitarsi al raggiungimento di una generica “uguaglianza di genere”. La roadmap rappresenta un sostanziale passo in avanti verso l'adozione di politiche di rafforzamento della presenza femminile sul mercato del lavoro, perché da un lato indica nel dettaglio le politiche migliori per perseguire l'obiettivo e dall'altro introduce due concetti innovativi:

?  non bisogna far riferimento solo alla partecipazione al mercato del lavoro ma all'occupazione in sé (per partecipazione si intende tanto chi lavora quanto chi cerca lavoro, mentre per occupazione si intende solo chi lavora);

?  occorre puntare ad un aumento dell'occupazione femminile come dato assoluto, da non vedere quindi solo in termini di riduzione del divario rispetto agli uomini.

La roadmap è stata integrata con una tabella di indicatori, per facilitare il monitoraggio dei progressi raggiunti (partecipazione e occupazione, qualità del lavoro, sicurezza nel mercato del lavoro, condizioni di lavoro, suddivisi a loro volta in sotto-indicatori). In tal modo il raggiungimento dell'obiettivo di Brisbane è visto come la fine di un percorso che si articola in una pluralità di azioni: ad esempio per una migliore distribuzione del lavoro di cura non retribuito, parità salariale per lavori dello stesso valore, riequilibrio nell'ambito dei lavori a tempo determinato, maggior accesso delle donne alle posizioni apicali.

Nella roadmap è inoltre inserito un capitolo specifico con principi operativi volti ad “affrontare la discriminazione e gli stereotipi di genere nel mercato del lavoro”, nella consapevolezza di quanto quegli stereotipi rappresentino un ostacolo ad una piena partecipazione e affermazione delle donne sul mercato del lavoro.

Nella Dichiarazione Ministeriale è stato inoltre ribadito l'obiettivo di promuovere l'imprenditorialità femminile, anche nell'economia digitale, e incoraggiare la ricerca sull'imprenditorialità.

L' impegno ad attuare la tabella di marcia del G20 verso e oltre l'obiettivo di Brisbane e a migliorare rapidamente la qualità e la quantità dell'occupazione femminile, con particolare attenzione alla riduzione del divario retributivo di genere, è dunque confluito nella Dichiarazione Finale dei Leaders dei Paesi G20, adottata lo scorso 31 ottobre. In quella sede è stato ribadito in particolare l'impegno a condividere i progressi e le azioni intraprese verso l'obiettivo di Brisbane nella relazione annuale presentata dai Paesi G20 (cd. “country report), con la richiesta all'ILO e all'OCSE di continuare a riferire annualmente (sulla base dei dati fomiti nei country report) circa i progressi raggiunti, tenendo conto degli indicatori ausiliari delle tabelle di marcia.

Al fine di consolidare l'impegno assunto con l'adozione della roadmap, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha curato il regolare “passaggio di consegne” con l'attuale presidenza indonesiana del G20, cui è stata assicurata la massima collaborazione nel dossier.”

INIZIATIVE A LIVELLO NAZIONALE

Alle numerose iniziative della Presidenza italiana in ambito G20, nell'ultimo anno si sono accompagnate misure innovative sul piano interno, che si riportano di seguito sulla base degli elementi forniti dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

1.   Strategia Nazionale per la Parità di Genere 2021-2026, attuazione del PNRR, Piano Strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023.

In linea con tali impegni sul piano internazionale, la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia ha promosso la definizione della prima Strategia Nazionale per la Parità di Genere 2021-2026, che si inserisce nel solco tracciato dalla Strategia dell'Unione Europea (Gender Equality Strategy 2020-2025) ed è costruita a partire da una visione di lungo termine per l'Italia. L'orizzonte quinquennale della Strategia delinea un chiaro obiettivo da perseguire: guadagnare cinque punti nella classifica del Gender Equality Index dell'EIGE (che attualmente vede l'Italia al 14esimo posto nella classifica dei Paesi UE-27) nei prossimi cinque anni, per raggiungere un posizionamento migliore rispetto alla media europea entro il 2026, con l'obiettivo di rientrare tra i primi dieci Paesi europei in dieci anni. Per perseguire questo ambizioso traguardo vengono definite cinque priorità strategiche, una per ciascun pilastro della Parità di Genere, volte a delineare e guidare l'azione di governo: lavoro, reddito, competenze, tempo, potere.

La Strategia Nazionale per la parità di genere è di riferimento per l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), alla luce dell'individuazione della parità di genere come priorità trasversale del Piano. Il PNRR contiene infatti diverse misure volte, direttamente o indirettamente, all'incremento dell'occupazione femminile.

Una delle azioni con cui il Governo intende perseguire tale finalità è rappresentata dall'inserimento nei progetti finanziati dal PNRR e dai Fondi REACT-EU e FCN di previsioni dirette a condizionarne l'esecuzione all'assunzione di giovani e donne, anche per il tramite di contratti di formazione/specializzazione che possono essere attivati prima dell'avvio dei medesimi progetti.

In particolare, nel PNRR è stato previsto l'inserimento nei bandi gara di specifiche clausole con cui saranno indicati, come requisiti necessari e in aggiunta premiali dell'offerta, criteri orientati verso tali obiettivi e definiti, tra l'altro, tenendo conto degli obiettivi attesi in termini di occupazione femminile al 2026 dei corrispondenti indicatori medi settoriali europei.

A tale previsione è stata data attuazione con l'art. 47 del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, c.d. decreto Semplificazioni (convertito con modificazioni dalla L. 29 luglio 2021, n. 108). La norma in questione, allo scopo di perseguire le pari opportunità, sia generazionali che di genere, e di promuovere  l'inclusione  lavorativa  delle persone disabili, prevede l'adempimento di specifici obblighi, anche assunzionali, nonché l'eventuale assegnazione di un punteggio aggiuntivo all'offerente o al candidato che rispetti determinati requisiti, nell'ambito delle procedure di gara relative agli investimenti pubblici finanziati, in tutto o in parte, con le risorse previste dal Dispositivo di ripresa e resilienza (di cui ai regolamenti (UE) 2021/240 e 2021/241) e dal Piano nazionale per gli investimenti complementari (di cui al D.L. 59/2021), finalizzato ad integrare gli interventi del PNRR con risorse nazionali.

Tra le altre misure presenti trasversalmente nel Piano dirette ad agevolare, anche indirettamente, l'ingresso o la permanenza delle donne nel mondo del lavoro e a ridurre conseguentemente il divario occupazionale di genere si segnalano, in particolare, il potenziamento delle politiche attive del lavoro che si stima possano contribuire, tra l'altro, a ridurre il numero di NEET, fra i quali si registra un significativo divario di genere.

Con riferimento alla violenza di genere, si specifica che è divenuto operativo il nuovo Piano Strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023, attraverso il quale il Dipartimento per le Pari opportunità intende fornire risposte positive e concrete agli obiettivi strategici prioritari per il triennio 2021-2023 e, quindi, individuare strutture, interventi e risorse adeguate per contrastare il fenomeno della violenza di genere.

2.   La legge n. 162 del 2021 e il Sistema Nazionale di Certificazione della Parità di Genere.

La legge 5 novembre 2021, n. 162, che nasce da progetti di legge di iniziativa parlamentare, e il cui iter è stato sostenuto fortemente dal Ministero. del Lavoro, reca disposizioni volte a sostenere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e a favorire la parità retributiva tra i sessi. Il titolo della legge è “Modifiche al codice di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, e altre disposizioni in materia di pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo”.

La legge n. 162 del 2021, in particolare:

?  Introduce la cosiddetta “Certificazione della parità di genere”, in linea con quanto previsto nell'ambito della Missione 5 del PNRR investimento 1.3.

L'obiettivo è quello di incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree che presentano maggiori criticità, come le opportunità di carriera, la parità salariale a parità di mansioni, le politiche di gestione delle differenze di genere e la tutela della maternità. L' attivazione del sistema di certificazione sulla parità di genere è previsto a partire dal secondo quadrimestre del 2022, aperto a tutte le imprese indipendentemente dal requisito dimensionale.

?  Istituisce un Comitato tecnico permanente sulla certificazione di genere nelle imprese.

?  Estende l'obbligo di redazione del rapporto biennale relativo alla situazione del personale e ai diversi aspetti inerenti le pari opportunità sul luogo di lavoro anche alle aziende (pubbliche e private) che impiegano più di 50 dipendenti (in luogo degli oltre 100 attualmente previsti), stabilendone, altresì, la cadenza biennale; riconosce la possibilità di redigere il suddetto rapporto anche alle aziende che occupano fino a cinquanta dipendenti.

?  Integra la nozione di discriminazione indiretta, inserendo tra le fattispecie che danno luogo a tale discriminazione anche gli atti di natura organizzativa o incidenti sull'orario di lavoro che, modificando l'organizzazione delle condizioni e il tempo del lavoro, mettono o possono mettere i lavoratori di un determinato sesso in una posizione di particolare svantaggio rispetto a lavoratori dell'altro sesso.

?  Riconosce a regime uno sgravio contributivo parziale ai datori di lavoro privati in possesso, al 31 dicembre dell'anno precedente, della predetta certificazione di pari opportunità.

?  Estende il criterio di riparto degli amministratori delle società quotate volto ad assicurare l'equilibrio tra i generi, che trova applicazione per sei mandati consecutivi e in base al quale il genere meno rappresentato deve ottenere almeno due quinti degli amministratori eletti (ossia il 40 per cento, ex art. 147-ter, c. I­ ter, del D.Lgs. n. 58/1998), anche alle società, costituite in Italia, controllate da pubbliche amministrazioni e non quotate in mercati regolamentati.

3.   Misure introdotte con la Legge di Bilancio 2022 (legge 30 dicembre 2021, n. 234).

3.1 Osservatorio nazionale per l'integrazione delle politiche per la parità di genere e Osservatorio sul fenomeno della violenza nei confronti delle donne

La legge di bilancio 2022 contiene una serie di previsioni attuative riferite sia alla Strategia Nazionale per la Parità di Genere 2021-2026 sia al Piano Strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023. Sono istituiti un Osservatorio nazionale per l'integrazione delle politiche per la parità di genere e un Osservatorio sul fenomeno della violenza nei confronti delle donne.

3.2 Fondo parità salariale

La legge di bilancio 2022 (art. 1, c. 138, L. 234/2021) incrementa di 50 milioni di euro a decorrere dal 2023 la dotazione del Fondo per il sostegno della parità salariale (istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) e ne estende le finalità, ad esempio prevedendo che sia destinato anche alla copertura finanziaria di interventi volti al sostegno della partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

3.3 Certificazione della parità di genere

La legge di bilancio 2022 (art. 1, c. 139-147) prevede l'adozione di un Piano strategico nazionale per la parità di genere, con l'obiettivo, tra l'altro, di realizzare un sistema nazionale di certificazione della parità di genere, e istituisce (art. 1, c. 660) un Fondo per le attività di formazione propedeutiche all'ottenimento della certificazione della parità di genere, con una dotazione di 3 milioni di euro per il 2022.

3.4 Congedo di paternità obbligatorio e facoltativo

La legge di bilancio 2022 (art. 1, c. 134) rende strutturale, dal 2022, il congedo obbligatorio per il padre lavoratore dipendente confermando la durata di dieci giorni, come previsto per il 2021. Inoltre, dispone che dal 2022 il padre possa astenersi per un ulteriore giorno (in accordo con la madre e in sua sostituzione in relazione al periodo di astensione obbligatoria spettante a quest'ultima).

3.5 Ulteriori disposizioni a favore delle lavoratrici madri

La legge di bilancio 2022 (art. 1, c. 137) introduce in via sperimentale, per l'anno 2022, una riduzione del 50 per cento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato. Tale riduzione opera per un periodo massimo di un anno a decorrere dalla data del rientro al lavoro dopo la fruizione del congedo obbligatorio di maternità.

Da ultimo, la legge di bilancio 2022 (art. 1, c. 239) riconosce-a determinate condizioni - alle lavoratrici iscritte alla gestione separata non iscritte ad altre forme obbligatorie di previdenza, alle lavoratrici autonome e alle imprenditrici agricole, nonché alle libere professioniste iscritte ad un ente che gestisce forme obbligatorie di previdenza, l'indennità di maternità per ulteriori tre mesi a seguire dalla fine del periodo di maternità.


 

4.   Ulteriori attività svolte dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Si segnala l'impegno nel recepimento nazionale della Direttiva UE 2019/1158 relativa all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza. Il Ministero del Lavoro partecipa attivamente alla fase ascendente della proposta di Direttiva europea sulla parità di retribuzione mediante la trasparenza salariale.

Il Ministero del Lavoro è inoltre impegnato attivamente nel processo di adesione dell'Italia alla cosiddetta “EPIC Equal pay coalition”, un'organizzazione internazionale che vede vari Paesi partecipare attivamente con diverse iniziative volte al perseguimento dell'obiettivo della parità e trasparenza salariale di genere.

Numerose sono, inoltre, le iniziative organizzate dall'Organizzazione internazionale del Lavoro (OIL) e i dossier in tema di parità di genere cui è stata assicurata la  partecipazione attiva del Ministero del Lavoro.

5.   Ufficio della Consigliera Nazionale di Parità.

Presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è incardinato l'Ufficio della Consigliera Nazionale di Parità. La Consigliera di Parità è figura istituzionale prevista dal D.lgs. n. 198/2006 (Codice Pari Opportunità), con funzioni di promozione e controllo dell'attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e di non discriminazione tra donne e uomini nel lavoro, pubblico ufficiale cui è riconosciuto un potere di intervento diretto in caso di rilevazione di una discriminazione basata sul genere nel luogo di lavoro.”

 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data approvazione

Data annuncio

Oggetto

8/00103

Risoluzione conclusiva

Fitzgerald Nissoli

III

Commissione

Affari esteri

24/3/2021

5/4/2022

Negoziato per l'aggiornamento dell'Accordo di sicurezza sociale Italia-USA

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Su un piano generale, si desidera ricordare che sono in corso negoziati per la conclusione di complesse intese in materia di sicurezza sociale con Giappone, Israele, Québec e Turchia. Sono in corso approfondimenti preliminari all'avvio di possibile accordo anche con l'Albania, rispetto al quale il Parlamento, nell'ultima legge di bilancio, ha attribuito le risorse finanziarie relative all'attivazione ed attuazione dell'Accordo.

Sulla base delle esperienze pregresse e delle chiare indicazioni provenienti dagli organi di controllo, occorre rilevare in primo luogo l'importanza di reperire risorse finanziarie certe e stabilite per legge, prima ancora di avviare una discussione preliminare con la controparte. In caso contrario il nostro Paese sarebbe esposto al rischio di ingenerare nella controparte e nei potenziali beneficiari aspettative errate e illusorie, con evidenti danni reputazionali.

Fatte queste premesse, in linea con gli impegni assunti con l'approvazione della risoluzione in oggetto, la Farnesina ha intrapreso subito uno stretto coordinamento con il competente Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sul tema dell'aggiornamento dell'Accordo di sicurezza sociale Italia-USA.

Non si nasconde che non sono poche le difficoltà di natura giuridica all'estensione dell'Accordo di sicurezza sociale con gli Stati Uniti finora emerse. Questo Accordo include infatti nel campo di applicazione i lavoratori subordinati e autonomi che hanno svolto o svolgono la loro attività nei due paesi; in particolare per l'Italia si tratta di tutti gli assicurati presso l'INPS mentre per quel che riguarda gli Stati Uniti sono compresi soltanto gli iscritti al Social security che, come noto, costituisce soltanto la previdenza di base, mentre sono largamente diffusi sistemi previdenziali privati. L'Accordo non tiene pertanto conto delle categorie professionali dei liberi professionisti e dei lavoratori pubblici (per l'Italia) e delle numerosissime persone a reddito medio e medio-alto che aderiscono ai fondi pensionistici privati (per gli Stati Uniti).

A giudizio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l'estensione dell'Accordo implicherebbe quindi il quasi impossibile coordinamento tra sistemi intrinsecamente diversi ed estremamente eterogenei, che a suo tempo giustificò la ragione di escludere i lavoratori dotati di fondi pensionistici privati regolati da statuti propri. L'aggiornamento dell'Accordo in parola comporterebbe, inoltre, il riconoscimento unilaterale di nuovi diritti che, sul lato italiano, graverebbero sulle casse dei liberi professionisti (per tale categoria di lavoratori) e dello Stato (per i lavoratori del pubblico impiego), senza una reale reciprocità da parte statunitense.

In aggiunta ai problemi di natura giuridica appena menzionati, rimane la necessità di reperire risorse finanziarie certe a fronte di un'estensione dell'Accordo vigente che si prospetta particolarmente onerosa. Il Ministero del Lavoro ha comunicato, a tale riguardo, di essersi già rivolto all'INPS chiedendo la quantificazione degli oneri.

Tutto ciò premesso, questa Amministrazione non lesinerà sforzi per proseguire la riflessione e approfondire ulteriormente questo delicato e importante tema, in stretto coordinamento con il competente Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.”


 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data approvazione

Data annuncio

Oggetto

8/00114

Risoluzione conclusiva

Fassino

III

Commissione

Affari esteri

5/5/2021

5/4/2022

Integrazione dei Paesi dei Balcani occidentali nelle istituzioni euro-atlantiche

8/00136

Risoluzione conclusiva

22/9/2021

 

In merito a tali atti di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Nella seconda metà del 2021 e nei primi mesi del 2022, il Governo ha continuato a promuovere l'allargamento dell'Unione Europea ai Balcani occidentali, con l'obiettivo di mantenere il tema al centro dell'agenda europea. Il Governo ha basato la propria azione sulla consapevolezza del duplice ruolo ricoperto dal processo di allargamento ai Balcani occidentali: da un lato, principale strumento per promuovere le riforme e lo Stato di diritto nella regione; dall'altro, investimento geostrategico fondamentale per la stessa Unione Europea, in un momento storico in cui attori - vecchi e nuovi - hanno saputo confermare o aumentare la loro influenza nella regione balcanica.

Tali considerazioni sono tanto più valide dopo l'aggressione russa all'Ucraina e dopo che Kiev, Tbilisi e Chi?in?u hanno presentato le proprie domande di adesione all'UE. A fronte di tali legittime richieste, permane infatti la necessità di accelerare il percorso negoziale di integrazione dei Balcani occidentali, esposti - anche alla luce della crisi ucraina - a forti rischi di instabilità.

La politica di allargamento rappresenta senza dubbio il migliore strumento per contrastare i tentativi di attori terzi di minare la stabilità regionale. Il sostegno italiano al percorso di integrazione europea della regione ha trovato conferma in occasione del Vertice UE-Balcani occidentali tenutosi a Brdo (Slovenia) lo scorso 6 ottobre. L' intervento del Governo italiano è stato cruciale per inserire nel testo della Dichiarazione finale del Vertice un chiaro riferimento all'obiettivo finale del processo di integrazione europea dei Balcani occidentali, ossia il raggiungimento della piena membership, disinnescando il tentativo di alcuni Stati membri di condizionare il processo di allargamento alla capacità della UE di integrare nuovi membri.

Nel corso degli ultimi mesi, in linea con gli impegni assunti con l'approvazione della risoluzione in oggetto, l'azione del Governo si è sviluppata lungo le seguenti linee.

UNIONE EUROPEA

a) L' Italia ha continuato a sollecitare un'accelerazione dei negoziati di adesione con Serbia e Montenegro. Tale azione ha trovato significativi riscontri nella convocazione - nel giugno e nel dicembre 2021 - di nuove Conferenze intergovernative con i due Paesi. In tali occasioni, è stato possibile adeguare i negoziati con Belgrado e Podgorica alla metodologia di allargamento adottata nel 2020[1] e aprire con la Serbia un nuovo gruppo di quattro capitoli negoziali, incentrati sull'agenda verde e sulla connettività sostenibile. Il Governo italiano ha continuato a operare per rafforzare il già intenso dialogo politico con tali Paesi, anche attraverso l'intensificazione di visite e incontri, proseguiti anche durante i mesi più difficili dell'emergenza pandemica. Sulla scia delle visite compiute dal Ministro Di Maio a Podgorica il 29 marzo 2021 e a Belgrado il 21 giugno 2021, sono stati rafforzati e intensificati anche i contatti a livello tecnico volti a fornire un costante supporto, come dimostrato dall'intensa collaborazione con l'Ufficio della Capo Negoziatrice per l'adesione all'UE del Montenegro, Zorka Kordi?. L' Italia seguirà dunque con particolare attenzione gli eventi delle prossime settimane, che vedranno la formazione di nuovi esecutivi sia in Serbia (a seguito delle elezioni del 3 aprile) che in Montenegro (dove una lunga crisi di governo dovrebbe concludersi con l'insediamento di un esecutivo di matrice filo-europea). L'aspettativa è che il lungo lavoro di tessitura compiuto attraverso l'interlocuzione diretta con gli Uffici dei Capi Negoziatori per l'adesione all'Unione Europea dei Paesi dei Balcani occidentali possa far sì che i nuovi esecutivi si impegnino a proseguire sulla strada delle riforme interne, condizione chiave perché il processo di integrazione europea possa progredire. Nella convinzione che anche le interazioni fra mondo istituzionale e accademico possono rivelarsi un prezioso laboratorio di idee cui attingere per compiere ulteriori passi sulla strada dell'integrazione europea, lo scorso 11 marzo è stata organizzata in collaborazione con l'Università di Salerno una video-conferenza con gli Uffici dei Capi Negoziatori per l' adesione all'Unione Europea dei Paesi dei Balcani occidentali, volta a favorire un momento di riflessione organica su come rilanciare il processo di allargamento anche alla luce del conflitto in Ucraina.

b) L' Italia ha continuato a impegnarsi per promuovere l'avvio dei negoziati con Albania e Macedonia del Nord, entrambi dipendenti dal superamento del veto della Bulgaria nei confronti di Skopje. La tematica è stata sollevata in ogni occasione utile (in particolare nei contatti con gli altri Stati membri dell'Unione, incluso con le autorità bulgare), ribadendo la forte contrarietà dell'Italia alla “europeizzazione” di questioni bilaterali e il nostro convinto sostegno all'avvio dei negoziati, reso tanto più opportuno dal completo allineamento di Skopje e Tirana alle misure adottate dall'Unione Europea in reazione all'aggressione russa in Ucraina. La posizione italiana a sostegno della legittima aspirazione macedone a vedere finalmente avviati i negoziati di adesione è stata valorizzata in ogni occasione. Successivamente all' incontro tra il Ministro Di Maio ed il Ministro nord-macedone, Bujar Osmani (8 marzo 2021), l'impegno del nostro Paese è proseguito con l'organizzazione - poco dopo la visita al Quirinale del Presidente Pendarovski (26 maggio 2021) - della missione del Sottosegretario Della Vedova a Skopje (26-27 luglio 2021), seguita, da un nuovo incontro tra il Ministro Di Maio ed il suo omologo Osmani, a margine del Consiglio Affari Esteri dello scorso 21 marzo.

Con riferimento all'Albania, la tradizionale interlocuzione privilegiata che il Governo ha consolidato nel tempo con le Autorità di Tirana - e che si distingue per ampiezza di spettro, frequenza e intensità - nell'ultimo anno si è ulteriormente intensificata grazie anche all'avvio dei lavori del Comitato economico congiunto, una cornice strutturata di cooperazione avente l'obiettivo di promuovere iniziative e progetti di interesse reciproco, articolata su un tavolo tecnico e su uno steering group a livello politico, quest'ultimo co-presieduto dal Ministro di Maio e dal Primo Ministro albanese, Rama.

Tra i principali risultati conseguiti, si ricorda come il Governo italiano si sia impegnato - con successo - nel dissuadere Tirana dalla tentazione di sbloccare l'apertura dei propri negoziati di adesione attraverso lo sganciamento del proprio percorso dal processo negoziale della Macedonia del Nord, bloccata dal noto veto bulgaro. Si tratta di un'eventualità che, d'intesa con i partner europei, il Governo italiano si è adoperato per scongiurare, nella convinzione che la convocazione delle Conferenze intergovernative con Albania e Macedonia del Nord debba avvenire contestualmente, non solo per non inviare un segnale negativo a Skopje, ma anche per non diminuire la pressione su Sofia.

c) L' Italia ha continuato a incoraggiare la Bosnia ed Erzegovina a dare piena attuazione al parere del 2019 della Commissione europea, passo necessario per la concessione dello status di Paese candidato. Il Governo italiano ha proseguito il proprio impegno con le Autorità bosniache a tutti i livelli, volto a promuovere l'attuazione di un programma strutturato di riforme, ispirato ai 14 punti del parere della Commissione, in grado di rilanciare le prospettive europee del Paese. Questi messaggi sono stati ribaditi nuovamente anche dal Peace Implementation Council nella sua riunione del 7-8 dicembre a cui l'Italia ha attivamente partecipato, contribuendo alla stesura delle conclusioni finali. Inoltre, in occasione del dibattito sulla situazione in Bosnia ed Erzegovina nel Consiglio Affari Esteri del 21 febbraio scorso, il Ministro Di Maio ha ribadito la necessità che l'Unione Europea continui a dare il proprio sostegno all'integrità territoriale e istituzionale del Paese e alle sue aspirazioni europee facendosi parte attiva nel promuovere un pacchetto di riforme condiviso prima delle prossime elezioni di ottobre. Analogo messaggio è stato veicolato dal Sottosegretario Della Vedova nel corso della sua recente missione a Sarajevo (9-10 febbraio 2022), dove ha incontrato il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik, il Vice-Ministro degli Affari Esteri, Josip Brki? (croato-bosniaco), e il leader del principale partito bosgnacco, Bakir Izetbegovi?.

d) Riteniamo fondamentale sostenere il Piano economico e di investimento per i Balcani occidentali lanciato nell'ottobre 2020 dalla Commissione europea e la cui concreta attuazione è rimessa alla programmazione degli interventi a valere sullo Strumento di assistenza pre-adesione (Instrument for Pre-accession Assistance, IPA). Il Piano - che dovrebbe arrivare a mobilitare nel complesso quasi 30 miliardi di euro nel periodo 2021-2027 - rappresenta il principale strumento per stimolare la ripresa economica e occupazione della regione e per accelerare le transizioni verde e digitale, assicurandone la sintonia con le analoghe politiche perseguite all'interno dell'UE. Da parte italiana si sta operando al fine di verificare la possibilità di interventi nazionali a sostegno dei progetti previsti dal Piano, anche attraverso gli strumenti di promozione e internalizzazione delle imprese italiane.

e) Nel quadro del dibattito seguito alla presentazione da parte della Commissione europea del Nuovo Patto sulla Migrazione e l'Asilo, l’Italia ha continuato a sottolineare la necessità di un forte impulso alla dimensione esterna delle politiche migratorie dell'Unione lungo tutte le principali rotte migratorie, compresa quella dei Balcani occidentali. A tal fine, l'Italia si fa promotrice della costruzione di partnership ampie con i Paesi terzi, che tengano in considerazione tutti gli aspetti del fenomeno migratorio e che facciano un uso efficace e flessibile degli strumenti atti a favorire la cooperazione in materia migratoria, inclusi i visti. Il Governo sostiene inoltre - in seno agli organi di governance dei fondi IPA - la concessione di fondi europei per assicurare che i Paesi della cosiddetta “rotta balcanica” possano affrontare le sfide migratorie in maniera efficiente e rispettosa dei diritti umani.

Il Governo ha inoltre ribadito, nei contesti bilaterali e in ambito europeo, la necessità di riprendere la discussione sulla liberalizzazione dei visti di ingresso per i cittadini del Kosovo, alla luce del parere favorevole emesso dalla Commissione nel luglio 2018 e superando il blocco posto da alcuni Stati membri. In considerazione dell'attuale generale sospensione dei negoziati in materia di liberalizzazione del regime dei visti di breve soggiorno fra l'UE e Paesi terzi, la loro riattivazione - allorché se ne verificheranno le condizioni - appare costituire presupposto per la ripresa del dialogo con il Kosovo.

f) L'Italia sostiene il Dialogo facilitato dall'UE tra Serbia e Kosovo, con l'obiettivo di raggiungere un accordo per la normalizzazione delle relazioni tra i due Paesi, elemento imprescindibile per le prospettive europee di Belgrado così come di Pristina. È un dossier nel quale il nostro Paese è da sempre attivamente impegnato; è stato grazie ad iniziative italiane che si devono alcuni progressi registrati (a titolo di esempio, l'avvio di un'interlocuzione a livello di Ministri della Salute durante la prima ondata pandemica). Nell'incontro tra il Sottosegretario Della Vedova e il Rappresentante Speciale UE per il Dialogo, Miroslav Laj?ák, dello scorso 18 novembre, è stato ribadito il totale impegno italiano a sostenere la facilitazione UE, sebbene le attuali difficoltà nel negoziato complichino la strada che ancora resta da percorrere per la finalizzazione di un accordo. In totale sintonia con gli altri membri del Quint, l'Italia si è fortemente spesa per far rientrare la crisi, dalle potenziali conseguenze gravissime, verificatasi nel nord del Kosovo lo scorso settembre a seguito della decisione di Pristina di impedire l'ingresso nel Paese alle autovetture con targa serba. Analoga mediazione abbiamo portato avanti con forza nel corso degli ultimi mesi per permettere lo svolgimento delle operazioni di voto in occasione delle elezioni serbe del 3 aprile nel nord del Kosovo.

g) L'Italia ha voluto assicurare il coinvolgimento delle opinioni pubbliche dei Balcani occidentali - e in particolare delle giovani generazioni - nel più ampio quadro dei lavori della Conferenza sul futuro dell'Europa. Tale impegno ha consentito di organizzare il 22-26 novembre 2021 a Roma il Forum dei Giovani UE-Balcani: l'evento - la cui sessione conclusiva è stata presieduta dal Ministro Di Maio e che ha visto anche la presenza della Vice Presidente della Commissione Dubravka Šuica - è stato un importante momento di riflessione sul futuro dell'Europa che ha visto confrontarsi giovani degli Stati membri dell'UE e dei Paesi dei Balcani occidentali su tematiche di comune interesse (tra cui riforma e allargamento UE; identità e riconciliazione; sfide climatiche; integrazione economica; società e nuovi media), anche al fine di facilitare la creazione di un network di giovani interessati ai temi europei che possa fare da ponte tra gli Stati già membri dell'UE e quelli dei Balcani occidentali.

h) Infine, non va dimenticato il sostegno italiano ed europeo alla regione per far fronte alla sfida della pandemia. In ambito europeo, la risposta al COVID-19 ha seguito l'approccio “Team Europe”, che combina risorse provenienti dalla UE, dai suoi Stati membri e dalle istituzioni finanziarie europee e che si è rivelato particolarmente rapido ed efficace A dicembre 2021, l'Unione Europea aveva mobilizzato oltre 3,3 miliardi di euro per  supportare i Balcani occidentali nell' affrontare l'emergenza COVID, fornendo quasi 42 milioni di euro per un sostegno immediato al settore sanitario dei Balcani occidentali per l'acquisto di attrezzature mediche come mascherine, ventilatori, visiere e kit di test. L'Unione ha inoltre aperto l'Accordo di appalto congiunto ai partner dei Balcani occidentali, consentendo loro di unirsi agli Stati membri per acquistare medicinali e forniture mediche. I Paesi dei Balcani occidentali sono stati inoltre inclusi nella condivisione di informazioni sull'allerta e la risposta precoce al COVID, facilitata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.

Per quanto riguarda l'inclusione dei Paesi dei Balcani occidentali nello spazio europeo di approvvigionamento dei vaccini, l'Unione Europea ha stanziato 70 milioni di euro in sovvenzioni per garantire la disponibilità e l'accesso a vaccini COVID-19: tali sovvenzioni sono state destinate alla copertura dei vaccini per i gruppi prioritari e includono la possibilità di coprire i costi di alcune attrezzature necessarie per le campagne di vaccinazione. In collaborazione con l'Organizzazione Mondiale della Sanità, ulteriori 7 milioni di euro sono stati stanziati per aiutare la regione all'efficace ricezione e somministrazione dei vaccini, compresi quelli ricevuti tramite COVAX e il meccanismo di condivisione dei vaccini dell'UE. Ad ottobre 2021, gli Stati membri avevano condiviso circa 4 milioni di dosi di vaccino con i Paesi dei Balcani occidentali; circa 1,8 milioni di dosi sono state donate attraverso Covax, di cui Team Europe è uno dei maggiori donatori. Proprio nel quadro del meccanismo Covax, l'Italia ha donato 188.400 dosi di vaccino AstraZeneca all'Albania e 250.380 dosi di siero Pfizer alla Macedonia del Nord. L'Italia ha inoltre finanziato un programma dell'Iniziativa Centro Europea (lnCE) attuato dall'Istituto Superiore di Sanità e volto a favorire la condivisione dei dati e delle buone pratiche tra i Paesi della regione.

i) L'Italia si è adoperata, per orientare, in seno agli organi di governance preposti, l'utilizzo dei fondi dello Strumento di pre-adesione (IPA) a sostegno delle riforme necessarie per assicurare la convergenza con l'acquis dell'Unione Europea e il pieno rispetto degli standard europei anche alla luce della forte enfasi posta dal nuovo Regolamento IPA[2] e dalla nuova metodologia di allargamento su riforme e Stato di diritto. Ciò si è anche tradotto nel pieno sostegno attribuito alle misure di capacity building dell'Unione a favore dei Paesi candidati e potenziali candidati, quali i gemellaggi amministrativi (Twinning) e gli Strumenti di assistenza tecnica e scambio informativo (TAIEX), anch'essi finanziati tramite IPA.

ALTRI ORGANISMI INTERNAZIONALI

a) L'Italia ha continuato a promuovere il rafforzamento della cooperazione regionale attraverso il finanziamento e la partecipazione attiva ai principali organismi e fora regionali: la già menzionata Iniziativa Centro Europea; l'Iniziativa Adriatico Ionica; la Strategia UE per la Regione Adriatico-Ionica (EUSAIR); il Processo di Berlino; il Regional Cooperation Council (RCC); il Regional Youth Cooperation Office (RYCO).

Nel 2021 e nel 2022, il Governo italiano ha aumentato il suo impegno a favore delle attività delle predette organizzazioni, partecipando alle varie riunioni organizzate a più livelli. In particolare, il 5 luglio 2021 il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha partecipato - in video-collegamento- al Vertice dei Capi di Stato e di Governo del Processo di Berlino, mentre l'8 giugno il Ministro Di Maio ha partecipato - sempre in video-collegamento- alla Ministeriale del Processo. Il 3 dicembre 2021 il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha rappresentato il Governo al Vertice dell'InCE.

Il contributo italiano si estende anche alla componente finanziaria, che risulta fondamentale per la concreta realizzazione di iniziative e progetti nella regione. Nel 2021, il contributo annuale dell'Italia all'InCE è stato pari a 1,25 milioni di euro, e ulteriori 2 milioni di euro sono stati allocati al Fondo InCE presso la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Il contributo italiano a favore del Regional Cooperation Council ha raggiunto invece i 350.000 euro, mentre quello a favore del Regional Youth Cooperation Office è stato pari a 150.000 euro. L'Italia è inoltre l'unico Paese donatore dell'Iniziativa Adriatico Ionica (IAI), con 300.000 euro all'anno dedicati, attraverso il Segretariato Permanente IAI, a iniziative e progetti nella regione. Infine, l'Italia ha finanziato con oltre 47 milioni di euro il progetto ADRION 2021-2027, programma “Interreg” di riferimento per EUSAIR.

b) La sicurezza e la stabilità dei Balcani occidentali rimangono una priorità strategica per l'Italia, da perseguire anche attraverso gli strumenti esistenti in ambito NATO, come dimostra il nostro pluridecennale impegno nella missione KFOR in Kossovo, di cui torneremo ad assumere il Comando il prossimo autunno. Con specifico riferimento alla Bosnia ed Erzegovina, l'Italia continua a sostenere il percorso d'integrazione euro-atlantica di Sarajevo sia attraverso l'assistenza nell'attuazione delle riforme sia attraverso il raccordo operativo con la missione EUFOR Althea, pilastro essenziale per la stabilizzazione del Paese e punto di riferimento imprescindibile della cooperazione NATO-UE. Le peculiari caratteristiche istituzionali della Bosnia e il suo complesso quadro politico interno, reso ancora più fragile dagli effetti della crisi ucraina, impongono tuttavia di agire con cautela per evitare che ogni interazione della NATO con le autorità di Sarajevo venga strumentalizzata da alcune forze politiche del Paese e si inviino segnali che possano essere percepiti come un'indebita ingerenza dell'Alleanza nelle dinamiche interetniche bosniache. Anche a tutela della credibilità della politica della porta aperta della NATO (a sua volta fondata sull'art. 10 del Trattato di Washington), l'Italia rimane pertanto interprete di una linea che intende anzitutto salvaguardare un adeguato livello di “engagement” e di “ownership” da parte delle autorità bosniache.

c) Nel 2021 e a inizio 2022, l'Italia ha confermato il suo pieno sostegno alle attività dell'OSCE a beneficio dei Paesi della regione negli ambiti dello Stato di diritto e della tutela dei diritti umani. In particolare, l'Italia ha assicurato contributi pari a circa 150.000 euro per progetti nei settori del contrasto alla corruzione, della giustizia transattiva, della formazione dei magistrati, del coinvolgimento dei giovani sui temi della protezione dei diritti umani e dello Stato di diritto, e della tutela dell'ambiente. L'Italia ha inoltre incrementato la propria presenza di funzionari italiani presso le Missioni OSCE, mantenendo la posizione di Capo della Missione OSCE in Albania, con il diplomatico italiano Vincenzo Del Monaco, e portando ad oltre 30 il numero di funzionari distaccati presso le Missioni OSCE nei Balcani.

L'Italia ha infine continuato ad assicurare il suo sostegno ai processi di democratizzazione nella regione anche attraverso l'invio di osservatori nelle Missioni di osservazione elettorale di OSCE/ODIHR organizzate in occasione di elezioni politiche nei Paesi della regione. In particolare, l'Italia ha distaccato osservatori presso le missioni di osservazione elettorale OSCE/ODIHR per le elezioni parlamentari in Albania - aprile 2021 - e in Serbia - aprile 2022.”


 

Tipo atto e numero

Riferimento normativo

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Oggetto

9/3278-AR/60

Ordine del giorno

 

L. 156/21

(G.U. n. 267 del 9.11.2021)

 

 

Ungaro

Assemblea

5/4/2022

Definizione dell'Accordo bilaterale tra Italia e Regno Unito sul reciproco riconoscimento delle patenti di guida

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo, in particolare il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, sta operando in linea con gli indirizzi contenuti nell'ordine del giorno in oggetto presentato dall'On. Ungaro (IV).

Il negoziato per la conclusione di un Accordo bilaterale sul riconoscimento delle patenti di guida britanniche ai fini della conversione ha preso avvio, come noto, nel settembre 2020. Benché il negoziato sia ancora in corso, dall'approvazione dell'ordine del giorno ad oggi sono stati registrati importanti progressi tra le parti.

Le competenti Amministrazioni italiane sono costantemente in contatto con le controparti britanniche per chiarire alcuni aspetti tecnici dell'intesa, riferiti in particolare alle difficoltà di applicazione delle disposizioni del testo anche alle patenti di guida rilasciate nei territori di Gibilterra, Jersey, Guernsey e Isola di Man (cosiddetti “territori della Corona”), sulla base di osservazioni avanzate dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS). La principale criticità risiede nel fatto che tali territori, oltre ad esulare dall'ambito di applicazione della normativa UE in materia di trattamento dei dati personali, presentano modelli di patenti difformi da quelli del Regno Unito ammessi alla conversione.

Allo stadio attuale, si rimane in attesa che le controparti britanniche diano riscontro ad una proposta di testo aggiornato condivisa dal MIMS, in cui sono state individuate possibili soluzioni a questa e ad altre questioni pendenti.

Per quanto riguarda il riconoscimento provvisorio delle patenti di guida britanniche ai fini della circolazione sul territorio italiano, in attesa che si giunga ad una conclusione dell'Accordo bilaterale, il Ministero dell'Interno, su impulso della Farnesina, ha emesso nel frattempo una Circolare che proroga ulteriormente la validità delle patenti britanniche fino alla fine del 2022, in linea con gli indirizzi contenuti nell'ordine del giorno in oggetto.”

 


 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data approvazione

Data annuncio

Oggetto

8/00111

Risoluzione conclusiva

Delmastro Delle Vedove

III

Commissione

Affari esteri

5/5/2021

11/4/2022

Tutela della libertà religiosa in Pakistan

8/00112

Risoluzione conclusiva

Quartapelle Procopio

7/00646

Risoluzione

Di Stasio

 

In merito a tali atti di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“In linea con gli impegni assunti nella seduta del 5 maggio 2021con l'approvazione delle tre risoluzioni in oggetto, sono proseguiti con rinnovato vigore gli sforzi del Governo al fianco delle istituzioni dell'Unione Europea e degli altri Stati membri - anche localmente nel quadro del coordinamento UE a Islamabad - per incoraggiare le autorità pakistane a garantire pienamente la libertà di religione o credo, in linea con i consolidati sforzi su questo tema.

Va ricordato che già in occasione della Revisione Periodica Universale/UPR (esercizio di monitoraggio della situazione dei diritti umani cui tutti gli Stati membri dell'ONU si sottopongono periodicamente nell'ambito del Consiglio Diritti Umani) che ha interessato il Pakistan a novembre 2017, l'Italia aveva raccomandato al Paese di “garantire la libertà di religione o di credo, considerando la depenalizzazione della blasfemia, e di adottare misure per proteggere i diritti delle persone appartenenti a minoranze religiose”.

Il tema è stato quindi sollevato in tutti i più recenti incontri tra Unione Europea e Pakistan, in particolare in occasione della sesta edizione del “Dialogo Strategico” UE­ Pakistan, svoltosi a Bruxelles il 7 dicembre 2021 e co-presieduto dall'Alto Rappresentante UE Joseph Borrell e dal Ministro degli Affari Esteri pakistano, Mahmood Qureshi. In tale occasione, l'Alto Rappresentante UE ha manifestato la sua preoccupazione per l'applicazione della pena di morte e per l'abuso delle leggi sulla blasfemia in Pakistan. Entrambe le parti hanno riaffermato la volontà di rafforzare e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali, con particolare riferimento alla libertà di credo e religione, all'armonia interreligiosa, alla tolleranza religiosa e alla coesistenza pacifica dei diversi gruppi religiosi.

Il Dialogo Strategico è stato preceduto dalla settima edizione del “Dialogo Politico” UE-Pakistan, svoltasi in videoconferenza il 3 dicembre 2021. In questa occasione, pur dando atto al Pakistan di alcune iniziative sin qui intraprese, l'UE ha espresso preoccupazione per i casi di tortura, sparizioni forzate, negato accesso alla giustizia, uso improprio della legge sulla blasfemia, ostacoli alla libertà d'espressione e religiosa. L'UE ha inoltre chiesto delucidazioni sulle misure adottate dal Governo pakistano per contrastare gruppi estremisti che promuovono odio e intolleranza, arrecando danno alla società pakistana.

Analoghe preoccupazioni erano state espresse da parte europea anche nel corso della Commissione Mista UE-Pakistan, riunitasi in videoconferenza il 16 giugno 2021, e preceduta (il 1° giugno) dalla riunione del Gruppo di lavoro su democrazia, governance, stato di diritto e diritti umani.

Va inoltre segnalato che la coppia pakistana Shagufta Kausar e Shafqat Emmanuel - che era stata condannata a morte per blasfemia nel 2014 - è stata definitivamente assolta il 3 giugno 2021. A tal proposito, si evidenzia come durante la 46ma sessione del Consiglio Diritti Umani (febbraio/marzo 2021), abbiamo aderito a una dichiarazione congiunta per invitare tutti i Paesi a non utilizzare la pena di morte, in particolare per blasfemia e apostasia.

Più in generale, l'Italia prosegue nel suo impegno a livello internazionale nella tutela e promozione della libertà di religione o credo e dei diritti degli appartenenti alle minoranze etniche e religiose nei fori multilaterali, nei rapporti bilaterali con i Paesi terzi e attraverso programmi della Cooperazione allo Sviluppo. Siamo tra l'altro membri del Gruppo di Contatto internazionale sulla libertà di religione o credo (“ICG FORB”), istituito nel 2015 per favorire il monitoraggio di situazioni di rischio, lo scambio di informazioni e buone pratiche e, insieme agli altri Paesi dell'Unione europea, presentiamo annualmente sia in Assemblea generale ONU sia in Consiglio Diritti Umani la risoluzione in materia di libertà di religione o credo.”

 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data approvazione

Data annuncio

Oggetto

8/00127

Risoluzione

conclusiva

Emiliozzi

III

Commissione

Affari esteri

30/6/2021

11/4/2022

Crisi nella regione etiope del Tigrai

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“In linea con gli impegni assunti con l'approvazione della risoluzione in oggetto, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale continua a prestare la massima attenzione agli sviluppi della crisi etiopica, iniziata nel novembre 2020 ed estesasi dal Tigray ad altre aree del Paese.

Dopo l'approvazione della risoluzione in parola, il contesto etiope ha registrato un tangibile miglioramento, sia sotto il profilo politico che sul terreno. Ciò trova anzitutto conferma nel recente annuncio del Governo etiope di una tregua umanitaria immediata, proclamata il 24 marzo scorso al fine di facilitare l'accesso umanitario in Tigray e nella disponibilità dimostrata dal Tigray People's Liberation Front (TPLF) a impegnarsi a sua volta per la cessazione delle ostilità. Se tali dichiarazioni saranno effettivamente rispettate, si tratterà di uno sviluppo importante nella direzione della pace e del dialogo.

Altri segnali di evoluzione positiva ricomprendono: la liberazione da parte del Governo etiope di ribelli del TPLF e oromo; l'istituzione di una Commissione per la Facilitazione del Dialogo Nazionale (nella quale però non sono per ora inclusi il TPLF e l'Oromo Liberation Army, considerati tuttora organizzazioni terroristiche); la revoca anticipata dello stato di emergenza nazionale, conclusosi il 15 febbraio scorso.

Persistono, tuttavia, alcuni fattori di profonda preoccupazione, primo fra tutti l'accesso umanitario ancora non soddisfacente, che ci inducono a continuare a dedicare al dossier etiopico la massima attenzione.

L'impegno incessante del Governo italiano nella stabilizzazione del Corno d'Africa e, in particolare dell'Etiopia, è stato oggetto di una costante interlocuzione con il Parlamento. Ci si riferisce, in particolare, sia alle numerose interrogazioni parlamentari presentate sul tema, sia alle audizioni in Commissione Esteri del Senato e della Camera.

Sul piano politico, l'effettiva e completa cessazione delle ostilità, propedeutica all'avvio di un processo di dialogo nazionale, nonché l'incondizionato accesso umanitario a tutte le aree di conflitto, restano di primaria importanza. Consideriamo, altresì, prioritari il ritiro effettivo delle forze eritree dal territorio etiope e la continuazione di indagini indipendenti sulle gravi violazioni dei diritti umani. Per il raggiungimento di tali obiettivi restano fondamentali i tentativi di mediazione tra le parti, promossi dall'Alto Rappresentante dell'Unione Africana per il Corno d'Africa, Obasanjo, e dal Presidente Kenyatta, unitamente agli sforzi di facilitazione del dialogo della Rappresentante Speciale UE per il Corno d'Africa, Weber, e dell'Inviato Speciale USA, Satterfield. L'Italia riafferma il massimo sostegno a tutti questi esercizi di normalizzazione delle relazioni intra-etiopiche e si mantiene in stretto coordinamento con l'Unione Europea per ulteriori iniziative di pace e stabilità con il diretto coinvolgimento italiano.

Abbiamo veicolato le forti aspettative italiane per il conseguimento degli obiettivi summenzionati sia nei principali consessi internazionali, sia in ogni occasione di confronto con le Autorità etiopi. Fin dall'inizio del conflitto e anche nelle sue fasi più difficili, l'Italia ha sempre mantenuto aperto il dialogo, non privo di spunti critici, con Addis Abeba, come testimoniano le numerose occasioni di interlocuzione a livello politico, che includono la conversazione telefonica tra il Presidente del Consiglio Draghi e il Primo Ministro Abiy del 22 dicembre 2021 e il colloquio tra la Vice Ministra Sereni e il Ministro delle Finanze etiope Shide, tenutosi a Bruxelles il 15 febbraio scorso. A conferma della volontà italiana di consolidare ulteriormente le relazioni con l'Etiopia e di promuovere una soluzione politica alla crisi in corso, la Vice Ministra Sereni si è recata in visita ad Addis Abeba dal 28 febbraio al 2 marzo scorsi. Nel corso della visita, ella ha incontrato numerose Autorità, inclusi la Presidente Sahle-Work, il Primo Ministro Abiy, il Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari Esteri Mekonnen, reiterando le pressioni diplomatiche affinché Addis Abeba prosegua, con determinazione, sul percorso di pacificazione e recupero della stabilità, di tutela dei diritti umani e per l'accesso umanitario.

Nel solco del tradizionale impegno italiano nel Paese, il Ministro Di Maio ha annunciato, in occasione del Consiglio Affari Esteri di Bruxelles dello scorso 21 marzo, l'intenzione di recarsi a sua volta prossimamente in visita in Etiopia, al fine di riaffermare il pieno sostegno italiano alla “finestra di opportunità” che sembra essersi aperta verso una soluzione concertata della crisi. Nella stessa ottica, il nostro Paese non ha sostenuto, neanche nelle fasi più critiche del confronto bellico, l'imposizione di misure restrittive contro personalità etiopiche, preferendo piuttosto privilegiare in queste fasi l'opzione negoziale tra le parti in causa, senza irrigidire ulteriormente le posizioni.

Il nostro Paese dedica la massima attenzione al rispetto dei diritti umani in Etiopia. Nel quadro del Consiglio Diritti Umani (CDU) delle Nazioni Unite, abbiamo a più riprese richiamato il Paese al pieno rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario. In particolare, durante la 47esima sessione del CDU (giugno- luglio 2021), l'Italia ha presentato, insieme agli altri Paesi dell'Unione Europea, una risoluzione di condanna delle gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in Tigray. Successivamente, nel quadro della 48esima sessione del CDU (settembre - ottobre 2021), l'Italia è intervenuta su questo tema- oltre che per il tramite dell'Unione Europea (a nome dei 27 Stati Membri) e con l'adesione alla dichiarazione congiunta sul Tigray promossa dagli Stati Uniti - anche a titolo nazionale in occasione del Dialogo Interattivo sulla situazione dei diritti umani in Tigray con l'Alta Commissaria Bachelet, per ribadire le nostre priorità per la regione. Inoltre, sempre nel quadro della 48esima sessione del CDU e in risposta alla decisione del Governo federale etiope di espellere i funzionari onusiani, l'Italia ha aderito insieme a tutti gli altri Paesi dell'Unione Europea (ad eccezione della sola Ungheria) alla dichiarazione congiunta promossa dal Regno Unito per riaffermare il sostegno alle agenzie onusiane e al loro personale, e chiedere al governo etiope di ritirare immediatamente la decisione di espellere i funzionari delle Nazioni Unite e di consentire loro di avere nuovamente accesso al Paese per proseguire le attività di supporto senza ulteriori impedimenti. L'Italia ha anche aderito, insieme ad altri 31 Stati, inclusi 21 Paesi dell'Unione Europea, alla démarche promossa dal Canada il 15 novembre scorso, volta a denunciare l'arresto e la detenzione arbitraria del personale onusiano.

L'Italia ha fatto appello, fin dall'inizio, a indagini indipendenti e trasparenti sulle gravi violazioni dei diritti umani commesse dai belligeranti, sostenendo l'indagine congiunta della Commissione Etiope per i Diritti Umani e dell'Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani, avviata nel mese di maggio 2021 e i cui risultati sono stati resi noti lo scorso 3 novembre. Il rapporto conclusivo fa stato di diffuse e gravissime violazioni dei diritti umani, perpetrate da tutti gli attori in causa.

A seguito della pubblicazione di tale rapporto, l'Italia ha sostenuto la convocazione, promossa dalla delegazione UE, di una Sessione Speciale sull'Etiopia in seno al CDU. Nel corso della Sessione Speciale, tenutasi lo scorso 17 dicembre, il CDU ha adottato una nuova risoluzione proposta dall'UE, che prevede l'istituzione di una Commissione internazionale di esperti sui diritti umani in Etiopia, con mandato di un anno rinnovabile, competente a condurre indagini sulle violazioni dei diritti umani, del diritto internazionale umanitario e del diritto dei rifugiati, commesse a partire dal 3 novembre 2020 da tutti i belligeranti.

Da ultimo, lo scorso 22 marzo, durante la 49esima sessione del CDU, l'Unione Europea è intervenuta a nome dei 27 Paesi membri per ribadire la preoccupazione per la situazione dei diritti umani nel nord del Paese e chiedere con forza che vengano svolte indagini indipendenti su tutte le violazioni denunciate, assicurando i responsabili alla giustizia.

Per riaffermare la massima rilevanza che il nostro Paese attribuisce al rispetto per i diritti umani, nel corso della sua missione in Etiopia la Vice Ministra Sereni ha incontrato il Capo della Commissione nazionale etiopica per i diritti umani, Bekele, veicolando il forte auspicio di indagini effettivamente oggettive e trasparenti sui gravi crimini commessi in tutte le aree coinvolte dal conflitto. Il nostro Paese non ha mai fatto mancare l'appoggio sul piano umanitario alle popolazioni colpite dal conflitto, proseguendo nel corso dell'ultimo anno iniziative umanitarie e di emergenza attraverso lo stanziamento nel 2021 di 6 milioni di euro e una dotazione stimata per la programmazione umanitaria 2022 non inferiore ai 6 milioni di euro. Tra le iniziative intraprese in quest'ambito, rilevano in particolare l'organizzazione di un volo umanitario in Tigray, partito dalla base di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite/UNHRD di Brindisi nell'aprile 2021, con un carico di 8 tonnellate di beni sanitari (della nostra Cooperazione e della Croce Rossa Italiana). Inoltre, a settembre 2021 è partito da Brindisi il primo di diversi voli programmati per il Tigray nell'ambito dell'iniziativa UE “EU HAB -Humanitarian Air Bridge. Il carico è stato trattenuto, tuttavia, dalle Autorità etiopi ad Addis Abeba e rilasciato solo a inizio novembre.

Sul piano della cooperazione allo sviluppo, mentre non si sono mai interrotte le iniziative rivolte alle necessità di base delle popolazioni locali, la ripresa di programmi più strutturati di cooperazione allo sviluppo è stata presa in esame nella recente visita in Etiopia della Vice Ministra Sereni, che ha veicolato alle Autorità etiopiche la disponibilità italiana a riprendere alcune iniziative rilevanti, solo a seguito di una serie di risultati positivi da parte etiope sul fronte degli impegni richiesti dall'UE, con la quale rimaniamo in stretto coordinamento.”

 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data approvazione

Data annuncio

Oggetto

8/00133

Risoluzione

conclusiva

Orsini

III

Commissione

Affari esteri

4/8/2021

11/4/2022

Repressione dei movimenti di opposizione in Nicaragua

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“In linea con gli impegni assunti con la risoluzione in oggetto, approvata lo scorso 4 agosto, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale continua a monitorare, costantemente e con grande attenzione, l' evolversi della crisi in Nicaragua, soprattutto sotto il profilo della tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali, condannando la repressione perpetrata dalle Autorità nicaraguensi contro gli esponenti dell'opposizione e della società civile, i sindacalisti, i giornalisti indipendenti, gli studenti, i rappresentanti delle popolazioni indigene, i difensori dei diritti umani.

Contestualmente, sia a livello bilaterale che multilaterale, la Farnesina ha rinnovato gli appelli per l'immediato rilascio dei prigionieri politici e delle persone arbitrariamente detenute, la cessazione della repressione, la ripresa del dialogo tra Governo e opposizione ed il ripristino degli standard minimi di tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali anche attraverso il ritorno nel Paese degli Organismi regionali ed internazionali - in primo luogo l'OHCHR (Office of the High Commissioner for Human Rights) e la IACHR (Inter-American Commission on Human Rights) - preposti a tale compito. Ciò anche con l'obiettivo di creare le condizioni minime, in termini di standard democratici, in vista delle elezioni di novembre 2021 (poi svoltesi, purtroppo, senza il rispetto dei principi basilari di trasparenza, inclusività e democraticità.)

In particolare, si segnalano le seguenti iniziative:

I) PROROGA DEL REGIME SANZIONATORIO AL 15.10.2022.

L' 11 ottobre 2021, con il sostegno dell'Italia, il Consiglio UE ha prorogato di un anno, fino al 15 ottobre 2022, il regime giuridico per l'imposizione di misure sanzionatorie contro i responsabili della repressione in Nicaragua, introdotto ad ottobre 2019, rinnovato due volte e che, ad oggi, ha colpito 21 persone fisiche (inclusi la moglie di Ortega e il Vice Presidente, Rosario Murillo, e due loro figli) e tre entità giuridiche (la Polizia Nazionale del Nicaragua, il Consiglio Supremo Elettorale e la società che controlla le telecomunicazioni e i servizi postali nicaraguensi). L'ultima tornata di sanzioni UE è stata annunciata lo scorso 10 gennaio, in coincidenza con la cerimonia di insediamento di Ortega alla Presidenza.

I destinatari di tali misure sono soggetti ad una duplice forma di sanzione: asset freeze (congelamento dei beni, con divieto per cittadini ed entità dell'UE di mettere fondi a loro disposizione) e travel ban (divieto di viaggiare) verso la UE.

Il tema delle sanzioni è stato oggetto di discussione in varie sessioni del Consiglio Affari Esteri (chiamato ad approvare le diverse tornate sanzionatorie), nonché in numerose riunioni a Bruxelles del gruppo di lavoro COLAC, dedicato all'America Latina e ai Caraibi, nel quale l'Italia ha sempre svolto un ruolo chiaro e propulsivo a sostegno dei diritti e delle libertà fondamentali del popolo nicaraguense e di contrasto alla deriva autoritaria innescata dal regime di Managua.

II) DICHIARAZIONE DELL'ALTO RAPPRESENTANTE E VICE PRESIDENTE UE JOSEP BORRELL A SEGUITO DELLA TORNATA ELETTORALE DEL 7.11.2021.

Il 7 novembre 2021 hanno avuto luogo le elezioni presidenziali e parlamentari. La tornata si è svolta in un clima di forte tensione, anche con la Comunità Internazionale, e di generale disillusione, senza osservatori, in un contesto totalmente opaco e antidemocratico. La campagna elettorale è stata segnata da un incremento sensibile della repressione del dissenso da parte del regime del Presidente Ortega, culminata nell'arresto di una quarantina di oppositori, tra i quali sette aspiranti candidati presidenziali, che non hanno così potuto concorrere e che si trovano attualmente sotto processo o già condannati a pene detentive molto gravi.

L'Unione Europea si è subito espressa - all'indomani del voto che ha sancito la rielezione di Daniel Ortega alla Presidenza - con una ferma Dichiarazione dell'Alto Rappresentante e Vice Presidente UE Josep Borrell a nome dei 27 Stati Membri e fortemente incoraggiata dal nostro Paese, incentrata sull'assenza di credibilità della tornata elettorale, con conseguente impossibilità di riconoscerne il risultato, e sull'appello a Ortega a “restituire la sovranità del Nicaragua al popolo”.

III)      MANCATA PARTECIPAZIONE DEGLI STATI MEMBRI UE ALLA CERIMONIA DI INSEDIAMENTO DEL PRESIDENTE ORTEGA.

In reazione alle gravi irregolarità che hanno caratterizzato le elezioni di novembre 2021, i 27 Stati Membri della UE hanno concordato di non partecipare alla cerimonia di insediamento di Ortega, avvenuta a Managua il 10 gennaio 2022 (oltre che di adottare, come prima menzionato, nuove sanzioni individuali).

IV) DICHIARAZIONE DEL 14.3.2022 DEL PORTAVOCE DELL'ALTO RAPPRESENTANTE UE SUL TEMA DEI DETENUTI POLITICI.

Particolare rilevanza è assegnata dall'Italia e dai partner UE al tema dei detenuti politici, come esemplificato dai forti toni della dichiarazione del 14 marzo scorso da parte del Portavoce dell'Alto Rappresentante UE per la Politica Estera.  Le sentenze sino ad oggi emesse dai tribunali del Nicaragua, dopo processi a porte chiuse, sono frutto di chiare violazioni dei principi del giusto processo e dello stesso codice penale del Nicaragua, come confermato dall'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. Inaccettabili sono le condizioni di detenzione dei prigionieri politici, molti dei quali hanno subito interrogatori quotidiani e sono stati tenuti in stretto isolamento - e senza alcun contatto con l'esterno - per oltre otto mesi.

L'Italia e l'Europa continuano a chiedere che il Governo del Nicaragua rilasci immediatamente e incondizionatamente tutti i prigionieri politici e annulli tutti i procedimenti legali contro di loro, compresi i provvedimenti di condanna già emanati. Riteniamo infatti che soltanto attraverso queste misure passi il ripristino di quel minimo di tessuto democratico nicaraguense, indispensabile per la ripresa del dialogo tra Governo e società civile.

V) STATEMENT UE E INTERVENTO DELL'ITALIA A TITOLO NAZIONALE IN OCCASIONE DELLA 49esima SESSIONE DEL CONSIGLIO DIRITTI UMANI DELLE NAZIONI UNITE (GINEVRA, 28 FEBBRAIO 2022 - 1 APRILE 2022).

Nel corso della 49esima sessione del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite (Ginevra, 28 febbraio 2022 - 1 aprile 2022)- in occasione del Dialogo Interattivo con l'Alta Commissaria per i Diritti Umani Michelle Bachelet sul suo rapporto sulla situazione dei diritti umani in Nicaragua- in aggiunta allo statement dell'UE, l'Italia ha fatto un intervento a titolo nazionale, stigmatizzando il perdurare della repressione nel Paese ed esternando la grave preoccupazione per le sistematiche violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali dei cittadini nicaraguensi, tra cui un uso eccessivo della forza contro manifestanti pacifici, intimidazioni, attacchi e arresti contro giornalisti, operatori dei media indipendenti, dissidenti politici e difensori dei diritti umani.

L'Italia, infine, non ha mancato di sostenere e co-sponsorizzare nuovamente la Risoluzione sulla situazione di diritti umani in Nicaragua, presentata da un core group composto da Costa Rica, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Ecuador, Paraguay e Perù.

ESTRADIZIONE IN ITALIA DI ALESSIO CASIMIRRI.

Per quanto concerne infine il caso del brigadista Alessio Casimirri, il Ministero della Giustizia ha fatto sapere che non vi sono, allo stato attuale, elementi di novità. La sua estradizione in Italia è sostanzialmente impedita dalla circostanza che gode della cittadinanza nicaraguense e che l'art 43 della Costituzione del Nicaragua non consente in alcun caso l'estradizione dei cittadini nicaraguensi.

Per connessione di argomento il Ministero della Giustizia ha anche segnalato il recente avvio di negoziati per la conclusione di trattati bilaterali in materia di estradizione, trasferimento dei detenuti e assistenza giudiziaria.”

 

 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data approvazione

Data annuncio

Oggetto

8/00139

Risoluzione

conclusiva

Fassino

III

Commissione

Affari esteri

27/10/2021

11/4/2022

Esiti della Presidenza italiana del G20 in vista del Vertice dei Capi di Stato e di Governo (30-31 ottobre 2021)

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“La Presidenza italiana del G20 - conclusasi con il Vertice di Roma (30-31 ottobre u.s.) e il passaggio del testimone alla Presidenza indonesiana (dal 1° dicembre) - ha conseguito risultati di assoluto rilievo, specie in campo finanziario, sanitario e ambientale. Si tratta di risultati che il nostro Paese, da membro della troika, sta continuando a valorizzare e a sostenere anche nel corso di quest'anno, nonostante il contesto geopolitico attuale rischi di limitare le capacità dell'attuale Presidenza di portare avanti il proprio programma.

Se, infatti, da una parte Giacarta ambisce a proseguire con i lavori nell'ottica “business as usual” - nella convinzione, più volte ribadita, che il G20 debba concentrarsi esclusivamente su temi di carattere economico - dall'altra la quasi totalità della membership giudica tale linea non praticabile. La concreta attuazione degli impegni presi nel corso della Presidenza italiana dipenderà, pertanto, anche dall'evolversi dello scenario internazionale e dalla coesione dei membri del G20.

Passando ora all'esame nel dettaglio degli impegni contenuti nella risoluzione in parola, si segnala quanto segue.

I) Primo punto del dispositivo: “promuovere un modello di cooperazione internazionale integrata e solidale che si trasformi in una opportunità di ricostruzione dell'economia mondiale in un formato più sostenibile, combattendo insieme la tentazione del protezionismo”.

I membri del G20 hanno concordato una strategia volta ad assicurare il coordinamento delle azioni di politica economica, collegando gli sforzi per sostenere una ripresa solida, sostenibile e inclusiva con lo sviluppo di misure volte ad accompagnare la transizione verso società più verdi e digitali nel medio termine. In particolare, i Ministri delle Finanze e i Governatori delle Banche Centrali hanno approvato il G20 Menu of Policy Options on Digitalization and Productivity, che fornisce una panoramica delle politiche adottate nei diversi contesti nazionali per promuovere la ripresa della produttività attraverso la trasformazione digitale. Nell'ambito dei lavori sulle infrastrutture, con l'approvazione della G20 Policy Agenda on lnfrastructure Maintenance, si è rafforzato l'impegno del G20 a un'adeguata attività di pianificazione, finanziamento e manutenzione lungo l'intero ciclo di vita degli asset esistenti, per garantire la fornitura di servizi infrastrutturali sicuri, affidabili e di alta qualità.

Inoltre, attraverso l'adozione delle G20 Guidelines fOr financing and fostering high­ quality broadband connectivity far a digital world, è stata promossa una discussione sull'importanza di investimenti in connessione di rete di alta qualità, per assicurare a tutta la popolazione l'accesso universale a Internet. La Presidenza italiana si è altresì impegnata a promuovere le infrastrutture come opportunità per ridurre le disparità geografiche e favorire l'inclusione sociale, integrando la prospettiva delle amministrazioni locali nel dibattito, in particolare nel contesto della G20 High-Level Conference on Local Infrastructure Investment. Infine, è stata predisposta una prima versione del G20 Compendium of Quality Infrastructure Investment Indicators, che include una lista di indicatori per valutare progetti che garantiscono elevati standard economico-finanziari, ambientali, sociali e di governance in alcuni settori (e.g. energia, trasporti e infrastrutture urbane).

Si segnala, ancora, che nel 2021 la Presidenza italiana ha promosso un'ambiziosa agenda verde, grazie alla quale, per la prima volta nella storia del G20, le questioni climatiche e ambientali sono state poste al centro delle discussioni della filiera Finanze. Questo ha permesso un avanzamento del dibattito e del coordinamento internazionale, contribuendo al successo della Dichiarazione dei Leader G20 di Roma e ai risultati della COP26. Ad aprile 2021, i Ministri delle Finanze e i Governatori delle Banche Centrali del G20 hanno istituito un gruppo di lavoro permanente sulla finanza sostenibile, Sustainable Finance Working Group (SFWG), e su iniziativa della Presidenza italiana, Stati Uniti e Cina hanno accettato di ricoprire il ruolo di co-chair.

Si rammenta, infine, che la Presidenza italiana ha perseguito anche le seguenti priorità:

- rafforzare il coordinamento internazionale per combattere il cambiamento climatico attraverso un impegno collettivo a promuovere la protezione ambientale e la transizione verso economie e società più sostenibili e inclusive;

- orientare le strategie di ripresa e il policy mix per una transizione verso economie e società più prospere, inclusive e sostenibili, avviando un dibattito strutturato tra i G20 con riferimento alle migliori strategie per una transizione ecologica, considerandone anche l'impatto macroeconomico e distributivo (a tal fine, a luglio 2021, la Presidenza ha organizzato la Conferenza Internazionale sul Cambiamento Climatico a Venezia);

- favorire un'analisi sistematica dei rischi macroeconomici legati al cambiamento climatico e integrare il cambiamento climatico nelle iniziative internazionali volte a colmare le lacune informative;

- promuovere la realizzazione di infrastrutture sostenibili, individuando soluzioni per mobilitare risorse in collaborazione con il settore privato (a tal fine, la Presidenza ha promosso, assieme all'OCSE e al D20-Long Term Investors Club, l'organizzazione del 2021 G20 Infrastructure Investors’ Dialogue);

- promuovere un coordinamento internazionale sulla tassazione ambientale, avviando una discussione sul ruolo della politica fiscale per la transizione verso un'economia più verde e sostenibile, in occasione del Simposio di Alto Livello del G20 su Tax Policy e cambiamento climatico tenutosi a luglio 2021 a Venezia;

- incoraggiare le Istituzioni Finanziarie Internazionali e le Banche Multilaterali di Sviluppo (BMS) a sostenere, in maniera più concreta, la transizione ecologica nei Paesi vulnerabili;

- favorire un maggiore sviluppo della finanza sostenibile attraverso i lavori del SFWG, tra cui la G20 Sustainable Finance Roadmap, che prevede azioni concrete, flessibili e su base volontaria, nonché specifiche aree di azione che permetteranno la creazione di nuove forme di cooperazione strutturata tra le diverse iniziative internazionali, al fine di rafforzare il coordinamento in tema di: rischi macroeconomici, tassonomie, investimenti in infrastrutture sostenibili, policy mix a sostegno della mobilizzazione della finanza sostenibile pubblica e privata, carbon pricing, allineamento dei flussi finanziari e delle attività delle BMS agli obiettivi di Parigi, mobilitazione dei capitali privati per il raggiungimento della neutralità climatica, soluzioni digitali e finanza di transizione.

II) Secondo, terzo e quarto punto del dispositivo: “adottare iniziative per individuare meccanismi di coordinamento tra i Paesi G20 per incrementare la capacità di risposta collettiva alle maggiori sfide globali, in particolare di tipo sanitario, condividendo le migliori pratiche, individuando il giusto equilibrio tra salute pubblica ed economia, valutando anche l'istituzione di banche dati delle best practices;

nel segno dello slogan «nessuno è al sicuro finché non siamo tutti al sicuro», a ribadire l'importanza di un multilateralismo efficace per elaborare risposte coordinate a livello globale, soprattutto in campo sanitario in cui occorre lavorare per la ridefinizione di una architettura globale in grado di prevenire le nuove pandemie, applicando il principio One Health;

adottare iniziative per sancire una più forte coesione contro il Covid-19 per realizzare l'obiettivo indicato dall'Organizzazione mondiale della sanità di vaccinare il 70 per cento della popolazione globale entro l'inizio della sessione dell'Assemblea Generale dell'ONU del settembre 2022”.

Tra i seguiti dati agli impegni assunti durante la Presidenza del G20 figura anche il rafforzamento della preparazione, della prevenzione e risposta alle eventuali emergenze sanitarie future. La pandemia ha evidenziato il ruolo fondamentale delle politiche sulla salute globale e la necessità di una crescente collaborazione internazionale. La Presidenza italiana del G20 ha dato un contributo concreto in direzione di una più efficace Preparazione, Prevenzione e Risposta (PPR) alle crisi del domani, anche attraverso il modello One Health, basato su un approccio interdisciplinare che riconosce come salute umana, salute animale e salute dell'ecosistema siano legate indissolubilmente. Si tratta di un importante risultato della Presidenza italiana del G20, che in materia ha approvato la Dichiarazione dei Ministri della Salute, riuniti a Roma il 5 e 6 settembre 2021.

Ricordando l'impegno dell'Italia per l'Agenda 2030, è stata ribadita l'urgenza di accelerare nel conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), in primis quelli legati alla salute e ai suoi determinanti, soprattutto in termini di diritto universale alle cure sanitarie.

Sempre in linea con gli impegni assunti nell'ambito della Ministeriale Salute G20, è stata sottolineata l'esigenza di una più efficace capacità di PPR a partire dalla riforma dell'architettura multilaterale della governance sanitaria, che mantenga al suo centro l'OMS. In questo quadro, è stato posto l'accento sulla necessità di compiere progressi nell'uso della tecnologia digitale, nello scambio dei dati in ambito sanitario e sulla formazione del Public health officer. A tale riguardo rileva l'iniziativa “Laboratorium” dell'Istituto Superiore di Sanità per migliorare la formazione degli operatori sanitari nella prevenzione, preparazione e risposta alle emergenze sanitarie.

Ricordando i considerevoli numeri raggiunti dalla campagna di vaccinazione in Italia, si ribadisce che essa debba essere riconosciuta come un bene pubblico globale. A questo proposito, al fine di migliorare l'accesso globale ai vaccini Covid-19, va sottolineata l'importanza di rafforzare la resilienza delle catene di approvvigionamento, di aumentare e diversificare la capacità di produzione di vaccini a livello globale, locale e regionale e di costruire competenze in questo campo, al fine di rendere disponibili le materie prime necessarie per produrre vaccini e costruire le infrastrutture per distribuirli.

Confermato anche l'impegno ad avanzare verso l'obiettivo di vaccinare il 70 per cento della popolazione globale entro la metà del 2022.

L'Italia è stata tra i primi Paesi a sostenere la creazione di uno strumento multilaterale di risposta alla pandemia con la costituzione dell'Acceleratore ACT (“Access to COVID-19 Tools Accelerator”, ACT-A), che si propone di migliorare l'accesso ai vaccini, alle cure e alla diagnostica. Si noti che i membri del G20 si sono confermati quali principali contributori di ACT-A, con l'impegno a donare 14,5 miliardi di dollari e 1,3 miliardi di dosi di vaccino, mentre al marzo 2022 la COVAX Facility (il meccanismo globale di ACT-A per l'acquisto e la distribuzione congiunta dei vaccini) aveva consegnato oltre 1,3 miliardi di dosi in 144 Paesi.

Il G20 italiano si è concluso a fine 2021 con l'istituzione di una Task Force Finanze­ Salute (dotata di un segretariato indipendente ospitato presso l'OMS con il supporto della Banca Mondiale) che ha fra i suoi obiettivi un miglior coordinamento fra Ministri della Salute e delle Finanze e l'istituzione di una financing facility per compensare la mancanza di investimenti e risorse nel settore della prevenzione pandemica, in modo da non arrivare impreparati alla prossima emergenza sanitaria. In questi giorni il G20 ha approvato la nomina del tedesco Jakov Von Weizsäcker a Executive Head. La Task Force Finanze-Salute sta operando anche nel breve termine, con il compito di monitorare i progressi della campagna di vaccinazione globale, diventando in questo modo un acceleratore per accrescere il livello di accesso globale ai Covid-19 health tools e in particolare ai vaccini. La Task Force si inserisce appieno nel processo di revisione dell'architettura della sanità globale e il suo lavoro deve essere ritenuto complementare al negoziato in corso in ambito WHO per arrivare ad un Trattato Pandemico che renda l'Organizzazione ginevrina più trasparente, accountable ed efficiente, condizioni essenziali per consentire l'auspicato aumento di risorse.

III) Quinto impegno: “promuovere la distribuzione dei vaccini tra i Paesi più svantaggiati, anche nell'ambito dei negoziati per la sospensione temporanea dei brevetti TRIPs del WTO”.

Nella Dichiarazione di Sorrento dei Ministri del Commercio del G20 del 12 ottobre 2021, sotto Presidenza italiana, è contenuto l'impegno dei membri G20 a lavorare attivamente e costruttivamente con tutti i membri dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) in vista della dodicesima conferenza ministeriale e oltre, per migliorare la capacità del sistema commerciale multilaterale di aumentare la preparazione e resilienza alle pandemie e ai disastri adottando una risposta multiforme. Gli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale, i contributi agli sforzi internazionali per espandere la produzione e la fornitura di vaccini, terapie e beni medici essenziali, la diversificazione dei luoghi di produzione e la promozione di un'equa distribuzione, le misure di facilitazione del commercio, le restrizioni alle esportazioni, l' incentivo alla compatibilità normativa, sono tra le aree principali in cui l'impegno costruttivo dei Paesi G20 nell'OMC può incidere e portare a risultati positivi in materia di salute pubblica (in particolare nel Consiglio TRIPS, nel Consiglio per il commercio delle merci, nel Consiglio per il commercio dei servizi e in altri organismi e processi pertinenti).

Negli ultimi mesi, nell'ambito della risposta dell'OMC alla pandemia, l'UE ha partecipato alle discussioni informali sul tema della proprietà intellettuale con i rappresentanti di Sudafrica, India e Stati Uniti. Queste discussioni sono state facilitate dalla Direttrice Generale dell'OMC Okonjo-Iweala.

In linea con quanto suggerito dall'Italia, l'UE ha mostrato flessibilità nel prendere in considerazione una soluzione temporanea che - chiarendo e rinunciando a certi obblighi dell'accordo TRIPS relativi alle autorizzazioni governative all'uso di prodotti oggetto di brevetto - permetterebbe ai membri dell'OMC di autorizzare un'azienda a produrre ed esportare vaccini COVID-19 in modo rapido e semplificato, senza il consenso del proprietario del brevetto. Essa garantirebbe inoltre che i Paesi con capacità di produzione inesistenti o insufficienti non incontrino ostacoli o incertezze giuridiche quando importano questi prodotti.

Questa soluzione potrebbe facilitare la produzione di vaccini, soprattutto in regioni come l'Africa, divenendo un elemento importante della nostra politica di sostegno alle capacità di produzione e alla resilienza dei sistemi sanitari in Africa (pur preservando gli incentivi all'innovazione e agli investimenti, che restano fondamentali).

I risultati delle discussioni di questo processo quadrilaterale devono naturalmente essere esaminati dagli altri membri dell'OMC.

IV) Sesto impegno: “(...) ad adottare iniziative per dare efficace attuazione alla riforma sulla tassazione delle multinazionali e così contrastare i «paradisi fiscali», nell'auspicio che il successo conseguito dalla Presidenza italiana in questo ambito contribuisca a rilanciare anche in sede di Unione europea la discussione per una vera integrazione in materia di fiscalità diretta, a lungo bloccata dal principio di unanimità”.

Come noto, la globalizzazione dell'economia e l'emergere e il proliferare di nuovi modelli di imprese altamente digitalizzate hanno portato negli ultimi anni a un progressivo disallineamento tra il luogo di creazione del valore e quello in cui i relativi profitti vengono tassati.

Per affrontare queste sfide si è resa necessaria una revisione delle regole fiscali internazionali in vigore, in modo da rendere più equo, sostenibile e moderno il sistema fiscale internazionale. La leadership del G20 ha consentito di raggiungere un accordo storico su una soluzione basata su due pilastri, cui hanno aderito 137 su 141 membri dell'OECD/G20 Inclusive Framework on Base Erosion and Profit Shifting (BEPS), che rappresentano circa il 94 per cento del PIL globale.

L'accordo prevede, tramite il Primo Pilastro, la riallocazione dei diritti di tassazione delle imprese multinazionali più grandi e profittevoli. Il 25 per cento dei profitti (eccedenti il 10 per cento dei ricavi) viene allocato nelle giurisdizioni di mercato in cui tali imprese superano una soglia di ricavi rilevanti. L'accordo sul Primo Pilastro include inoltre l'impegno a rimuovere le imposte sui servizi digitali esistenti e altre misure unilaterali simili, nonché ad astenersi dall'introduzione di nuove imposte dello stesso genere in futuro, una volta che le nuove regole saranno in vigore.

Con il Secondo Pilastro vengono, invece, introdotte norme che garantiscono parità di concorrenza a livello globale, fermano la corsa al ribasso delle aliquote dell'imposta sulle società, e contrastano efficacemente lo spostamento di profitti in giurisdizioni a bassa tassazione. Nello specifico si introduce una tassazione minima effettiva del 15 per cento a livello globale delle grandi imprese multinazionali (aventi ricavi globali almeno pari a 750 milioni di euro), in qualsiasi giurisdizione operino. Inoltre, per garantire una coerente e coordinata applicazione delle nuove regole, il G20 ha chiesto all'OECD/G20 Inclusive Framework on BEPS di elaborare rapidamente gli strumenti giuridici (ovvero modelli di legislazione domestica e una Convenzione multilaterale) per la loro attuazione, con l'obiettivo di assicurare la relativa entrata in vigore entro il 2023, risolvendo le questioni tecniche ancora aperte, incluse le disposizioni sui safe harbour e sull'eliminazione della doppia imposizione.

La Presidenza italiana del G20 ha dato seguito, inoltre, ai lavori nell'ambito della tassazione per lo sviluppo, tradizionale filone di lavoro del Finance Track. Al fine di garantire l'effettiva inclusività del sistema di tassazione internazionale, nel loro incontro di aprile 2021 i Ministri delle Finanze e i Governatori delle Banche Centrali del G20 hanno dato mandato all'OCSE - su proposta della Presidenza italiana - di preparare un rapporto sui progressi fatti dai Paesi in via di sviluppo come conseguenza della loro partecipazione all'OECD/G20 Inclusive Framework on BEPS, cinque anni dopo la sua istituzione. Il rapporto Developing Countries and the OECD/G20 Inclusive Framework on BEPS individua le aree dove sono possibili miglioramenti nelle strategie di mobilitazione delle risorse domestiche, analizza l'inclusività dell'Inclusive Framework on BEPS e l'adeguatezza per tali Paesi delle attuali regole di tassazione internazionale, identificando possibili future priorità.

V) Settimo, decimo e undicesimo impegno: “promuovere in sede G20 il lancio da parte degli Stati membri di piani di investimenti che rimuovano ostacoli alla crescita e aiutino economicamente i Paesi più fragili per una ripresa dell'economia globale sostenuta e durevole;

promuovere l'implementazione del Piano del Fondo monetario internazionale che prevede la riallocazione di parte dei diritti speciali di prelievo, con l'obiettivo di far crescere l'adeguatezza delle riserve delle economie dei Paesi meno avanzati e, dunque, più vulnerabili ai danni finanziari prodotti dalla pandemia;

adottare iniziative per facilitare la transizione dei Paesi vulnerabili verso soluzioni più strutturali di trattamento del debito, basate su una valutazione Paese per Paese e nel contesto delle iniziative G20 in corso”.

I Paesi in via di sviluppo sono stati duramente colpiti dalla crisi pandemica. Per far fronte alle loro necessità, sotto la guida della Presidenza italiana, il G20 ha promosso un ambizioso pacchetto di misure a favore dei Paesi più vulnerabili nel loro percorso verso una ripresa più sostenibile, resiliente e duratura, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

La Presidenza italiana ha facilitato i negoziati a livello G20 per un'allocazione senza precedenti dei Diritti Speciali di Prelievo (DSP) da parte del FMI. La nuova emissione di DSP, per un ammontare equivalente a 650 miliardi di dollari, di cui 275 a favore di Paesi emergenti o a basso reddito, è stata avallata dai Ministri delle Finanze e Governatori delle Banche Centrali del G20 alla riunione di luglio 2021 a Venezia e resa operativa nel mese di agosto. Inoltre, al fine di massimizzare l'impatto della nuova emissione di DSP, Ministri e Governatori del G20, e in seguito i Leader in occasione del Vertice di Roma, hanno concordato sulla canalizzazione dei DSP attraverso il rifinanziamento del Poverty Reduction and Growth Trust (PRGT) del FMI e la creazione di un nuovo Resilience and Sustainability Trust (RST), sempre presso il FMI. Quest'ultimo offrirà finanziamenti a lungo termine e a condizioni di favore ai Paesi vulnerabili, sia a basso sia a medio reddito, per affrontare le sfide climatiche e sanitarie. Con tali iniziative il G20 ambisce a mobilitare 100 miliardi di dollari complessivi per i Paesi vulnerabili (dai 45 già formalmente annunciati al Vertice di Roma si è arrivati a 60 miliardi alla recente riunione dei Ministri e Governatori G20 di febbraio 2022).

Un'altra componente importante di questo pacchetto di misure a favore dei Paesi più vulnerabili è stata la Debt Service Suspension Initiative (DSSI), che ha offerto ai Paesi a basso reddito la possibilità di sospendere il servizio del debito negli anni 2020 e 2021. L'iniziativa, lanciata sotto Presidenza saudita del G20 nel 2020 insieme al Club di Parigi, è stata rinnovata sotto la Presidenza italiana per ulteriori 6 mesi, fino a dicembre 2021 (termine ultimativo). La sua attuazione ha permesso di liberare, tra maggio 2020 e dicembre 2021, risorse per spese essenziali nei Paesi a basso reddito, per un totale stimato preliminarmente in 12,9 miliardi di dollari, a beneficio di circa 50 Paesi.

Al contempo, la Presidenza italiana ha continuato a promuovere il Common Framework For Debt Treatment beyond the DSSI, che si pone l'obiettivo di offrire una risposta strutturale ai problemi di sostenibilità del debito con il coinvolgimento dei creditori ufficiali e privati, oltre il perimetro tradizionale del Club di Parigi. Nel 2021 tre Paesi hanno richiesto un trattamento del debito sotto il Common Framework: il Ciad, l'Etiopia e lo Zambia, e per i primi due sono stati creati i Comitati dei Creditori, che hanno avviato le negoziazioni a maggio e settembre 2021 rispettivamente.

Infine, la Presidenza italiana ha promosso l'avvio di un'Independent Review of Multilateral Development Banks' Capital Adequacy Frameworks (i cui lavori dovrebbero concludersi con la presentazione di un rapporto entro la metà del 2022) e l'approvazione di un set di raccomandazioni riguardanti le operazioni di sostegno al bilancio (policy-based lending o budget support) per massimizzare l'impatto sullo sviluppo dei finanziamenti, anche attraverso un più efficace ricorso alle country platform per favorire la cooperazione tra i governi locali e gli attori dello sviluppo.

VI) Dodicesimo impegno: “a contribuire ad una riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio per il pieno ripristino dell'operatività dell'organo per la risoluzione delle controversie”.

La dichiarazione di Sorrento dei Ministri del Commercio del G20 del 12 ottobre2021, sotto Presidenza italiana, ha ribadito che un efficace e ben funzionante sistema di risoluzione delle controversie dell'OMC contribuirebbe alla sicurezza e prevedibilità del sistema commerciale multilaterale e ha enunciato l'impegno politico dei Paesi G20 a lavorare con l'OMC e i suoi membri c per promuovere il corretto funzionamento del sistema di risoluzione delle controversie.

L'Italia, insieme all'UE, ritiene prioritaria una riforma istituzionale dell'OMC che riguardi la funzione negoziale, quella di monitoraggio e quella di risoluzione delle controversie.

In vista della 12° conferenza ministeriale OMC, al momento programmata dal 12 al 15 giugno 2022, l'Italia intende lanciare in seno all'Unione Europea, considerata la competenza esclusiva di quest'ultima in materia di politica commerciale, un processo inclusivo di lavoro che abbia tra gli obbiettivi il ripristino di un sistema di risoluzione delle controverse efficace e operativo entro la successiva tredicesima conferenza ministeriale.

VII) Ottavo e nono impegno: “a promuovere investimenti mirati a colmare le diseguaglianze di genere, in particolare nel campo occupazionale, dell'imprenditoria e della prevenzione delle violenze domestiche;

ad attivarsi, pertanto, nelle opportune sedi internazionali affinché venga rispettato quanto deciso nella Leader's Declaration della presidenza 2020 del G20, in particolare per quanto riguarda le previsioni contenute nello Statement n. 25 «Women's Empowerment» in cui viene indicata la necessità di delineare sotto la Presidenza italiana una roadmap comune per il raggiungimento dell'uguaglianza di genere anche attraverso l'adozione di misure per rimuovere le barriere alla partecipazione economica e all'imprenditorialità delle donne”.

La G20 Leader's Declaration adottata lo scorso 31 ottobre 2021 a Roma durante la Presidenza italiana del G20 contiene delle specifiche previsioni sull'empowerment femminile e la parità di genere ai paragrafi 33 e 34.

Nel documento si riaffermano, in particolare, l'impegno sulla parità di genere e sul ruolo cruciale delle donne e delle ragazze per uno sviluppo sostenibile ed inclusivo e l'importanza di investire in settori chiave come educazione (anche nelle materie cosiddette “STEM”), promozione dell' imprenditoria e leadership femminile, eliminazione della violenza di genere, sviluppo dei sistemi educativi, di salute e di cura, superamento degli stereotipi di genere e della iniqua distribuzione del lavoro domestico e non remunerato.

La Leader's Declaration, inoltre, accoglie positivamente l'organizzazione della prima Conferenza G20 sull'empowerment femminile, organizzata dalla Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, con il supporto del Dipartimento per le Pari Opportunità, e tenutasi nella città di Santa Margherita Ligure (Genova) lo scorso 26 agosto 2021.

La Dichiarazione Finale del 31 ottobre evidenzia, inoltre, l'impegno per l'implementazione della Roadmap di Brisbane, approvata a Catania lo scorso 23 giugno 2021 in occasione della Riunione Ministeriale G20 dei Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali, con particolare riferimento alla chiusura del divario salariale di genere.

La Presidenza italiana del Gruppo di Lavoro sull'Occupazione del G20 si è impegnata non solo ad assicurare il rispetto dello statement n. 25 “Women's Empowerment” della precedente presidenza saudita del G20 (2020), ma ha anche dato seguito agli indirizzi contenuti nella risoluzione relativamente alla definizione di una “roadmap comune per accelerare i progressi per il raggiungimento dell'obiettivo di Brisbane”. Il Ministero del Lavoro, che ha guidato il Gruppo di Lavoro sull'Occupazione del G20, ha elaborato una roadmap come allegato 1 alla Dichiarazione Ministeriale dei Ministri del Lavoro del G20 di Catania, dal titolo: “Tabella di marcia del G20 verso e oltre l'obiettivo di Brisbane: posti di lavoro più numerosi, migliori e equamente retribuiti per le donne”.

L'obiettivo di Brisbane, sicuramente ambizioso nel 2014, necessitava di una nuova e più attuale interpretazione. Nella Dichiarazione Ministeriale di Catania è stato quindi riaffermato l'impegno ad assicurare “'più posti di lavoro, migliori ed equamente retribuiti per le donne”, andando oltre l'obiettivo di ridurre il gap nella partecipazione al mercato del lavoro del 25% entro il 2025 fissato a Brisbane nel 2014. Si è inteso, piuttosto, promuovere l'occupazione femminile tout-court, con particolare riguardo alla qualità del lavoro e alla eliminazione del divario retributivo di genere.

La roadmap, attraverso l'adozione di misure per rimuovere le barriere alla partecipazione economica e all'imprenditorialità delle donne, mira ad accelerare il conseguimento dell'obiettivo di Brisbane, senza limitarsi al raggiungimento di una generica “uguaglianza di genere”. La roadmap rappresenta un sostanziale passo in avanti verso l'adozione di politiche di rafforzamento della presenza femminile sul mercato del lavoro, perché da un lato indica nel dettaglio le politiche migliori per perseguire l'obiettivo e dall'altro introduce due concetti innovativi:

?        non bisogna far riferimento solo alla partecipazione al mercato del lavoro ma all'occupazione in sé (per partecipazione si intende tanto chi lavora quanto chi cerca lavoro, mentre per occupazione si intende solo chi lavora);

?        occorre puntare ad un aumento dell'occupazione femminile come dato assoluto, da non vedere quindi solo in termini di riduzione del divario rispetto agli uomini.

La roadmap è stata integrata con una tabella di indicatori, per facilitare il monitoraggio dei progressi raggiunti (partecipazione e occupazione, qualità del lavoro, sicurezza nel mercato del lavoro, condizioni di lavoro, suddivisi a loro volta in sotto-indicatori). In tal modo il raggiungimento dell'obiettivo di Brisbane è visto come la fine di un percorso che si articola in una pluralità di azioni: ad esempio per una migliore distribuzione del lavoro di cura non retribuito, parità salariale per lavori dello stesso valore, riequilibrio nell' ambito dei lavori a tempo determinato, maggior accesso delle donne alle posizioni apicali.

Nella roadmap è inoltre inserito un capitolo specifico con principi operativi volti ad “affrontare la discriminazione e gli stereotipi di genere nel mercato del lavoro”, nella consapevolezza di quanto quegli stereotipi rappresentino un ostacolo ad una piena partecipazione e affermazione delle donne sul mercato del lavoro.

Nella Dichiarazione Ministeriale è stato inoltre ribadito l'obiettivo di promuovere l'imprenditorialità femminile, anche nell'economia digitale, e incoraggiare la ricerca sull'imprenditorialità.

L'impegno ad attuare la tabella di marcia del G20 verso e oltre l'obiettivo di Brisbane e a migliorare rapidamente la qualità e la quantità dell'occupazione femminile, con particolare attenzione alla riduzione del divario retributivo di genere, è dunque confluito nella Dichiarazione Finale dei Leaders dei Paesi G20, adottata lo scorso 31 ottobre. In quella sede è stato ribadito in particolare l'impegno a condividere i progressi e le azioni intraprese verso l'obiettivo di Brisbane nella relazione annuale presentata dai Paesi G20 (cd. “country report”), con la richiesta all'ILO e all'OCSE di continuare a riferire annualmente (sulla base dei dati fomiti nei country report) circa i progressi raggiunti, tenendo conto degli indicatori ausiliari delle tabelle di marcia.

Al fine di consolidare l'impegno assunto con l'adozione della roadmap, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha curato il regolare “passaggio di consegne” con l'attuale presidenza indonesiana del G20, cui è stata assicurata la massima collaborazione nel dossier.”

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data approvazione

Data annuncio

Oggetto

8/00120

Risoluzione

conclusiva

Formentini

III

Commissione

Affari esteri

26/5/2021

21/4/2022

Repressione della minoranza uigura nello Xinjiang

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“In questi anni l'Italia, sia a titolo individuale che assieme ai partner UE, G7 e like­ minded, e in linea con gli impegni assunti con l'approvazione della risoluzione in oggetto, ha espresso con nettezza e continuità la propria condanna delle violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali nella Regione autonoma del Xinjiang Uiguro aderendo a numerose dichiarazioni e iniziative in ambito G7, UE e ONU, sia in Consiglio Diritti Umani che in Terza Commissione dell'Assemblea Generale. Tra queste:

?        Intervento dell'Unione Europea nel dibattito generale sotto item 4 durante la 45ma

sessione del Consiglio Diritti Umani dell'ONU, pronunciata il 25 settembre 2020 (https://eeas.europa.eu/delegations/tm-geneva/85812/hrc45-item-4-human-rights­ situations-require-councils-attention-eu-statement_en).

?        Dichiarazione congiunta sulla situazione dei diritti umani in Xinjiang e sui recenti

sviluppi a Hong Kong pronunciata dalla Germania a nome di 39 Stati, tra cui l'Italia,

il 6 ottobre 2020 in 3^ Commissione dell'Assemblea Generale dell'ONU (https://new-york-un.diplo.de/un-en/news-corner/201006-heusgen­ china/2402648).

?        Intervento a nome di 26 Stati membri dell'UE (tutti eccetto l'Ungheria) nel dibattito

generale sotto item 4 durante la 46ma sessione del Consiglio Diritti Umani dell'ONU, pronunciato il 12 marzo 2021.

?        Comunicato congiunto dei Ministri Esteri/Sviluppo del G7 (Londra, 5 maggio

2021) (https://www.g7uk.org/g7-foreign-and-development-ministers-meeting- may-202l -communique/).

?        Co-sponsorizzazione di un evento virtuale promosso da Germania, Regno unito e

Stati Uniti all'ONU a New York il 12 maggio 2021, incentrato sulla situazione della comunità uigura in Xinjiang.

?        Comunicato congiunto dei Capi di Stato e di Governo al Vertice G7 di Carbis Bay

(13 giugno 2021), contenente un riferimento più generale alle violazioni dei diritti umani elibertà fondamentali in Xinjiang (https://www.consilium.europa.eu/media/50361/carbis-bay-g7-summit­ communique.pdf).

?        Dichiarazione congiunta sulla situazione dei diritti umani in Xinjiang pronunciata dal Canada a nome di 44 Stati, tra cui l'Italia, durante la 47ma sessione del Consiglio Diritti Umani, il 22          giugno 2021

(https://www.international.gc.ca/world-monde/intemational_relations-relations_intemationales/un-onu/statements-declarations/2021-06-22-statement­declaration.aspx?lang=eng).

?        Intervento a nome di 26 Stati membri dell'Unione europea (tutti eccetto l'Ungheria)

nel dibattito generale sotto item 4 durante la 48ma sessione del Consiglio Diritti Umani    dell'ONU, pronunciato il 24 settembre 2021

(https://eeas.europa.eu/delegations/un-geneva/104712/hrc48-item-4-group­statement-26 member-states_en).

?        Dichiarazione congiunta sulla situazione dei diritti umani in Xinjiang pronunciata

dalla Francia a nome di 43 Stati, tra cui l'Italia, il 21 ottobre 2021 in 3^ Commissione dell'Assemblea Generale dell'ONU (https://onu.delegfrance.org/we-call-on-china-to-allow-immediate -meaningful­and-unfettered -access-to).

?        Intervento dell'Unione Europea nel dibattito generale sotto item 4 durante la 49ma

sessione del Consiglio Diritti Umani dell'ONU, pronunciato il 21 marzo 2022 (https://eeas.europa.eu/delegations/un-geneva/1132O8 /hrc-49-general-debate­hmuan-rights-situations-require-council%E2%80%99s-attention_en).

Sul piano dell'azione, l'Italia sostiene il mantenimento delle sanzioni (imposte il 22 marzo 2021) nel quadro dello EU Global Human Rights Sanctions Regime verso individui ed entità cinesi resisi responsabili di violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali in Xinjiang.

Il Ministro Di Maio ha espresso la grave preoccupazione dell'Italia per tali violazioni in numerose occasioni di dialogo con l'omologo cinese, Wang Yi, da ultimo nel corso del loro incontro a Roma il 29 ottobre 2021. Il Ministro ha espresso il vivo auspicio che la Cina acconsenta all'organizzazione di una visita credibile in Xinjiang - con accesso significativo e senza ostacoli - da parte dell'Alto Rappresentante delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Michelle Bachelet. La visita, annunciata dall'Alto Rappresentante per maggio 2022, sarà preceduta da quella di un suo advance team tesa a verificare che possa effettivamente svolgersi in condizioni credibili. Il Ministro Di Maio ha inoltre in più occasioni esortato Pechino a riattivare il Dialogo sui Diritti Umani tra UE e Cina (sospeso per volontà cinese nel 2019).

Il Ministro Di Maio ha parimenti ribadito, nel summenzionato incontro dell'ottobre scorso così come in numerose altre occasioni, l'inaccettabilità delle contro-misure sanzionatorie adottate da parte cinese a danno di parlamentari, istituzioni e centri di ricerca europei, e quindi delle libertà di pensiero ed espressione, che l'Italia difende in quanto valori fondanti nazionali e dell'Unione europea.

Fintanto che non si verificherà un miglioramento del quadro politico, anche il processo di ratifica del Comprehensive Agreement on Investment (CAI) difficilmente potrà fare progressi. Si ricorda che l'Accordo prevede l'impegno della Cina a lavorare per la ratifica delle convenzioni fondamentali dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), incluse le due convenzioni fondamentali dell'OIL sul lavoro forzato che la Cina non ha ancora ratificato.

Al fine di affrontare più efficacemente questioni legate al lavoro forzato e più in generale alla tutela dei diritti umani, l'Italia sostiene attivamente lo sforzo dell'Unione Europa di dispiegare strumenti autonomi dedicati. La Commissione europea ha adottato il 23 febbraio 2022 una proposta di direttiva sulla “due diligence tesa a promuovere un comportamento aziendale sostenibile e responsabile in tutta la catena del valore globale e a contribuire ad una protezione più efficace dei diritti umani.

Sempre in data 23 febbraio 2022, la Commissione ha presentato la Comunicazione sul Lavoro Dignitoso nel Mondo che riafferma l'impegno a sostenere il lavoro dignitoso sia nell'Unione che a livello globale. L'eliminazione del lavoro minorile e del lavoro forzato è al centro di questo impegno. Come parte di tale approccio globale, la Commissione sta preparando un nuovo strumento legislativo per vietare efficacemente l'ingresso nel mercato dell'UE ai prodotti realizzati con il lavoro forzato, come annunciato dalla Presidente von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell'Unione del 2021. Questo strumento coprirà le merci prodotte all'interno e all'esterno dell'Unione Europea, combinando un divieto con un solido quadro di applicazione. Si baserà sugli standard internazionali e completerà le iniziative orizzontali e settoriali esistenti dell'UE, tra cui in particolare i citati obblighi di “due diligence” e di trasparenza.

Già nel corso del 2021 il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale si è attivato, attraverso il Punto di Contatto Nazionale istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico per la promozione delle linee guida OCSE al fine di fornire un'adeguata e tempestiva informazione al sistema imprenditoriale italiano per l'attuazione delle necessarie misure di “due diligence” in relazione ai rischi di sfruttamento del lavoro forzato in Xinjiang delineati nelle sopracitate dichiarazioni.”

 


 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data approvazione

Data annuncio

Oggetto

8/00130

Risoluzione

conclusiva

Fassino

III

Commissione

Affari esteri

4/8/2021

21/4/2022

Crisi economica e umanitaria a Cuba

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha continuato a monitorare attentamente e costantemente la situazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali a Cuba, concentrando la propria attenzione sul trattamento riservato alle persone fermate durante e dopo le manifestazioni di luglio 2021. Un primo passo al riguardo era stato effettuato dal Direttore Generale per la Mondializzazione e le Questioni Globali, Min. Plen. Sabbatucci, con l'allora Ambasciatore cubano Rodriguez, il 13 luglio 2021, all'indomani delle dimostrazioni e dei primi arresti dei manifestanti.

La Farnesina ha condannato, in sede bilaterale ed europea, la repressione violenta da parte del regime cubano delle proteste, chiedendo al Governo cubano il rilascio immediato delle persone non macchiatesi di reati durante le manifestazioni dell'11-12 luglio e l'applicazione dei principi del giusto processo e del rispetto dei diritti della difesa per le persone rinviate a giudizio, auspicando per esse giudizi equilibrati da parte delle Corti cubane.

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha esortato in ogni occasione utile il Governo cubano al pieno e universale rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali nel Paese, allineando la propria politica in materia di diritti umani a quanto codificato nei principali strumenti internazionali, primi fra tutti la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e i Patti dell'ONU sui diritti civili e politici e sui diritti economici, sociali e culturali, che Cuba non ha ancora ratificato. Ciò al fine di consentire la partecipazione attiva alla vita politica e sociale da parte di tutta la società cubana e di tutti i soggetti politici, inclusi quelli non espressione del Partito Comunista Cubano. Non si è mancato di sostenere, in sede europea, iniziative unitarie volte a esortare le Autorità cubane a intavolare un dialogo nazionale con tutte le componenti politiche, sociali e religiose del Paese. Specifico impegno è stato inoltre dedicato a sollecitare il Governo cubano al rispetto delle disposizioni dell'Accordo di dialogo politico e cooperazione (PDCA) tra l'Unione Europea e Cuba in materia di garanzia e protezione dei diritti umani, con enfasi particolare sulla libertà di manifestare pacificamente il proprio pensiero.

Cuba è dal 2011 nel novero dei Paesi prioritari della nostra Cooperazione allo Sviluppo e l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo dispone di una sede a L'Avana. I principali settori di intervento sono lo sviluppo rurale e la sicurezza alimentare, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e lo sviluppo territoriale, con particolare riferimento al decentramento amministrativo. Nel triennio 2018-2020, il Paese ha beneficiato di interventi a dono per circa 14,5 milioni di euro. A queste risorse si aggiunge il programma di conversione dei debiti di cooperazione avviato nel 2016, per un valore di circa 19 milioni di euro. Nel corso del 2021 la Cooperazione Italiana ha finanziato iniziative di sviluppo nel Paese per un ammontare di 8,4 milioni di euro a dono e un contributo di emergenza al Programma Alimentare Mondiale (PAM) del valore di 120.000 euro. Inoltre, si segnala che nel gennaio 2022, in occasione della visita della Vice Ministra Sereni a L'Avana, è stato firmato il Memorandum d'Intesa sulla Programmazione Triennale della Cooperazione allo Sviluppo e Documento indicativo Paese 2021-2023. Ci si è infine adoperati in ambito ONU, in coordinamento con i partner UE, affinché il blocco economico degli Stati Uniti nei confronti di Cuba possa essere superato e non ostacoli la fornitura all' isola di generi di prima necessità, inclusi medicinali e strumentazioni mediche.

In occasione della X Conferenza Italia-America Latina e Caraibi (Roma, 25-26 ottobre 2021) la Vice Ministra Sereni ha incontrato il Primo Vice Ministro degli Esteri di Cuba, Gerardo Peñalver Portal. Insieme hanno affrontato numerosi temi, tra i quali la situazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali (inclusa quella di espressione artistica e culturale): la Vice Ministra Sereni è tornata a chiedere la liberazione delle persone detenute per motivi politici a seguito delle manifestazioni dell'11 luglio nonché moderazione e rispetto dei diritti della difesa nei processi nei confronti delle persone rinviate a giudizio.

Sul piano bilaterale un ruolo di particolare importanza è svolto inoltre dal Meccanismo di dialogo politico, creato nel 2011 e convocato a cadenza regolare, alternativamente a Roma e a L'Avana, per esaminare le questioni di interesse politico, economico, culturale e accademico e i principali temi di rilievo regionale e internazionale. La VI sessione del Meccanismo si è svolta a L'Avana il 17 gennaio 2022, dopo i rinvii dovuti alla pandemia (la V sessione si era tenuta, ancora a L'Avana, a febbraio 2019). La riunione è stata co-presieduta dalla Vice Ministra Sereni e dal Primo Vice Ministro degli Esteri di Cuba Peñalver Portal. Il tema dei diritti umani è stato al centro dell'articolata agenda. La Vice Ministra ha sottolineato che - proprio in virtù delle intense relazioni bilaterali, dei rapporti di amicizia e del nostro tradizionale approccio costruttivo - l'Italia si attende dal Governo cubano una tangibile apertura sul piano del rispetto delle libertà fondamentali, anche in linea con il confronto in atto nell'ambito del Dialogo UE-Cuba sui diritti umani. La Vice Ministra Sereni non ha mancato di ricordare al suo omologo come il nostro Paese guardi con preoccupazione all'alto numero di persone detenute dopo i fatti di luglio 2021 e alle severe condanne per il reato di sedizione che i Tribunali cubani hanno iniziato a comminare a numerosi manifestanti, molti dei quali di giovane età.

In sede europea, abbiamo condiviso e sostenuto le prese di posizione dall'Alto Rappresentante per la Politica Estera dell'Unione Europea Borrell e in particolare l'appello, emesso subito dopo gli eventi di piazza, incentrato sul diritto del popolo cubano a manifestare liberamente e, poco dopo, la Dichiarazione del 29 luglio 2021 a nome dei Paesi Membri dell'Unione Europea, alla redazione della quale l'Italia ha attivamente contribuito. In questo documento: i) si sottolinea la legittimità delle rimostranze e delle rivendicazioni della popolazione cubana in merito alla mancanza di cibo, medicinali, acqua ed energia, nonché riguardo alla libertà di espressione e di stampa; ii) si esprimono forti preoccupazioni per la repressione delle proteste e per l'arresto di manifestanti e giornalisti, esortando il Governo cubano a impegnarsi in un dialogo inclusivo; iii) si richiama il partenariato istituito con l'Accordo di Dialogo Politico e di Cooperazione UE-Cuba, con la disponibilità a sostenere tutti gli sforzi volti a migliorare le condizioni di vita dei cubani.

Con la Dichiarazione del 30 marzo 2022 a nome dei 27 Paesi Membri (caldeggiata anche dall'Italia che ha attivamente partecipato alla sua predisposizione), l'Unione Europa ha nuovamente espresso profonda preoccupazione per le pesanti pene detentive recentemente comminate a oltre cento imputati per i fatti di luglio 2021, ritenute sproporzionate, e ha invitato le Autorità cubane a consentire alla comunità diplomatica di assistere ai prossimi processi. Nel documento si esortano le Autorità locali al rispetto dei diritti civili e politici del popolo cubano (comprese la libertà di associazione, di riunione pacifica e di espressione), con l'invito a rilasciare tutti i prigionieri politici e le persone detenute unicamente per aver esercitato la loro libertà di riunione pacifica e di espressione. L' Unione Europea si dice poi pronta a sostenere gli sforzi volti a proteggere, promuovere e attuare i diritti umani e le libertà dei cittadini cubani, nel quadro dell'Accordo di Dialogo Politico e di Cooperazione.

A L'Avana la nostra Ambasciata è costantemente impegnata, in coordinamento con le altre Sedi diplomatiche europee, a monitorare i processi in corso e a incontrare i familiari dei detenuti per i fatti di luglio 2021. I Capi Missione europei hanno inoltre inviato una Nota Verbale al Ministero degli Esteri, con la duplice richiesta di poter assistere ai giudizi nei confronti dei manifestanti e, sempre in relazione a tali procedimenti, di poter avere un incontro presso la Procura Generale e il Tribunale Supremo, così da poter svolgere un'azione più incisiva nel monitoraggio delle violazioni dei diritti civili e politici nel Paese.

Durante la 49a sessione del Consiglio Diritti Umani (28 febbraio - 1 aprile 2022), nell'ambito del Dibattito generale con l'Alta Commissaria ONU per i diritti umani Michelle Bachelet sotto l'«item 2» dell'agenda, l'8 marzo l'Unione Europea, intervenendo a nome dei 27 Paesi membri, ha esortato il governo cubano a rispettare e proteggere i diritti umani e le autorità giudiziarie cubane a garantire processi equi e trasparenti per i manifestanti di luglio 2021.

Con riferimento al blocco economico imposto dagli Stati Uniti, si ricorda che il 14 aprile 2021 il Senato aveva già approvato due ordini del giorno (della Senatrice Nugnes e del Senatore Ciriani), incentrati sulla esigenza di rimuovere tale misura nei confronti di Cuba. In occasione del dibattito, la Vice Ministra Sereni aveva sottolineato che i rapporti bilaterali con Cuba sono caratterizzati da tradizionale amicizia, anche se i due Paesi non condividono la stessa concezione di democrazia e di diritti umani, temi sui quali sussistono ancora sostanziali divergenze. La Vice Ministra Sereni aveva inoltre aggiunto che l'Italia per tradizione promuove, di concerto con gli altri Stati Membri dell'Unione Europea, una linea contraria al blocco economico e ai suoi effetti extraterritoriali verso Paesi terzi, votando sempre a favore della Risoluzione di condanna dell'embargo statunitense, che il Governo cubano presenta ogni anno all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) a New York. Dopo essere stato rinviato nel 2020 a causa della pandemia, a giugno 2021 ha avuto luogo il voto sulla più recente Risoluzione, approvata con 184 voti a favore (inclusi tutti gli Stati Membri dell'Unione Europea). Per il 2022 l'intenzione del Governo cubano è quella di presentare la Risoluzione sia questa primavera (nel corso della 76a Sessione dell'UNGA) sia a novembre prossimo (durante la 77a Sessione UNGA), al fine di ricondurre poi la trattazione del testo alla consueta cadenza annuale (in autunno).

L'Italia continuerà, anche in coordinamento con i partner europei, a esortare il Governo cubano a rispettare e promuovere la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali, l'esercizio della liberà di espressione e di associazione, il diritto alla difesa e a un equo processo per le persone con un giudizio pendente, e alla liberazione dei prigionieri politici.”

 

Tipo atto e numero

Riferimento normativo

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Oggetto

9/3132-AR/1

Ordine del giorno

 

 

 

 

L. 106/21

(G.U. n. 25/L del 23/7/2021)

Schirò

Assemblea

21/4/2022

Superamento dei ritardi nella destinazione del personale scolastico nelle sedi estere e la riforma della circolare n. 3 del 2020 del Ministero stesso avente ad oggetto i corsi di lingua e cultura italiana e altre iniziative scolastiche all'estero a cura degli enti gestori/promotori

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo, in particolare il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), ha operato in linea con gli indirizzi contenuti nell'ordine del giorno in oggetto presentato dall'On. Schirò sul superamento dei ritardi nella destinazione del personale scolastico nelle sedi estere e sulla riforma della circolare n. 3/2020 in materia di enti gestori.

I) SUPERAMENTO DI RITARDI NELL'ASSEGNAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA ALL'ESTERO.

A seguito della scelta operata dal legislatore nel 2021, il MAECI ha accolto positivamente la sfida connessa al ritorno in Farnesina delle competenze in materia di gestione del personale scolastico del sistema delle scuole italiane nel mondo, nonostante una tempistica stringente e un'eredità non priva di criticità. Tale scelta testimonia, del resto, del ruolo centrale riconosciuto alla Farnesina e alla sua rete all'estero nel garantire la necessaria organicità della gestione dell'intero sistema della formazione italiana nel mondo.

In primo luogo, il MAECI si è impegnato fattivamente per il superamento dei ritardi nell'assegnazione del personale della scuola all'estero, con l'obiettivo di comprimerne il più possibile i tempi. A normativa vigente si è quindi intervenuti sulle procedure amministrative interne, da un lato anticipando l'avvio dell'elaborazione del cosiddetto “decreto di contingente”, che determina le unità di personale scolastico da assegnare all'estero e che passa comunque attraverso un'articolata procedura di concerto interministeriale con il Ministero dell'Economia e Finanze e il Ministero dell'Istruzione; dall'altro accelerando il più possibile i tempi di emanazione degli atti amministrativi di competenza della Farnesina.

Al fine di evitare ritardi e prolungate vacanze negli organici il MAECI - ora competente anche per le procedure di selezione del personale scolastico - mantiene sempre aggiornate e disponibili le graduatorie a cui attingere per le nomine. Sono state avviate procedure di selezione anche per quelle graduatorie che, benché non ancora esaurite, non erano più in grado di soddisfare le esigenze dell'Amministrazione. I numeri danno conto del lavoro svolto dalla Farnesina: oltre 700 candidati valutati e 400 ammessi a colloqui; 114 nomine per periodi di servizio di sei anni e 9 assegnazioni temporanee effettuate per l'anno scolastico 2021/2022.

A ciò si sommano i risultati positivi relativi alla chiusura dei complessi, e annosi, rinnovi dei contratti di locazione degli immobili delle scuole di Atene e Barcellona (per quest' ultima reperendo un nuovo immobile per il liceo) e all'autorizzazione all'affitto di ulteriori locali per la scuola di Zurigo, consentendo così il rispetto delle prescrizioni svizzere imposte dalla pandemia.

Più in generale, vale la pena rilevare che l'effettiva compressione dei tempi di assegnazione del personale scolastico dipende da numerosi fattori, molti dei quali esterni, che esulano dal controllo della Farnesina: si pensi, ad esempio, al perfezionamento delle diverse procedure di selezione e nomina che competono ad altri dicasteri o uffici scolastici regionali.

II) REVISIONE DELLA CIRCOLARE N. 3/2020.

La collaborazione con gli enti gestori ha vissuto negli ultimi anni un’importante stagione di rinnovamento, favorendo la transizione ad una nuova normativa di riferimento per il Cap. 3153, imperniata su un innovativo approccio “di progetto” che mira a favorire il passaggio a una logica di vero partenariato tra il Ministero degli Affari Esteri e gli enti stessi.

Nel corso dell'applicazione della nuova disciplina sono tuttavia emerse alcune criticità: in particolare, sul fronte della programmazione e gestione delle attività, si sono registrate difficoltà da parte degli enti gestori a farsi carico della quota di risorse proprie previste. Conseguentemente - anche alla luce delle richieste di enti gestori e CGIE - ha preso avvio un percorso di revisione della circolare 3/2020 che, facendo anche tesoro dei progetti presentati nel corso del 2021 e del continuo confronto con tutti i soggetti coinvolti (enti gestori, CGIE e rete estera), è scaturito nell'adozione1'8 marzo 2022 di una nuova circolare, la n. 4/2022. La nuova circolare, intitolata “Corsi di lingua e cultura italiana e altre iniziative scolastiche all'estero a cura degli enti gestori”, mira a favorire una semplificazione della gestione, senza far venir  meno l' approccio a progetto e i criteri di controllo della spesa e di valutazione dell’impatto delle attività degli enti nell'opera di promozione dell'insegnamento della lingua italiana nel mondo.

Fra gli elementi caratterizzanti della nuova circolare si evidenziano:

- la differenziazione delle tipologie d' intervento in base alle specifiche attività degli enti gestori, prevedendo una distinzione nelle quote di cofinanziamento e della percentuale di spese amministrative;

- una puntuale descrizione delle spese amministrative e della tipologia di quelle qualificabili come tali;

- l'enunciazione di una procedura unificata per tutte le richieste di contributo, con tempi certi per la trattazione;

- una riorganizzazione complessiva dell'articolato finalizzata ad accrescerne chiarezza e consequenzialità.

È stato poi adottato il Decreto Direttoriale n. 0256/2022 che dà applicazione alle disposizioni previste dalla circolare, individuando criteri e modalità di attribuzione e successiva erogazione dei fondi a valere sul Capitolo 3153. Nel testo vengono definite:

-          le percentuali di compartecipazione degli enti gestori alle diverse tipologie di iniziative;

-          le spese ammissibili;

-          la procedura di valutazione;

-          il meccanismo di corresponsione del contributo assegnato;

-          la procedura di valutazione dei risultati conseguiti dalle iniziative sostenute.

L'auspicio del MAECI - che peraltro ha già trovato alcune prime, positive, conferme da parte del personale scolastico in servizio all'estero e di alcuni rappresentanti degli enti gestori - è che l'assetto delineato dalla nuova circolare e dal decreto attuativo permetta, a regime, una più efficace gestione dei contributi e un ampliamento della platea di destinatari contribuendo significativamente, in ultima analisi, ad una maggiore diffusione della lingua e cultura italiana nel mondo.”


 

Ministero della giustizia

 

Tipo atto e numero

Riferimento normativo

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Oggetto

9/2670-A/10

Ordine del giorno

 

 

L. 238/2021

(G.U. n. 12 del 17.1.2022)

 

 

Costa

Assemblea

21/3/2022

Accesso da parte del pubblico ministero ai dati contenuti nei tabulati telefonici

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:

“Riguardo all'ordine del giorno 9/2670.A/10, si è provveduto con decreto-legge 30 settembre 2021, n. 132, recante misure urgenti in materia di giustizia e di difesa, nonché proroghe in tema di referendum, assegno temporaneo e IRAP, convertito con modificazioni dalla legge 23 novembre 2021, n. 178.”

 

Tipo atto e numero

Riferimento normativo

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Oggetto

9/2670-B/7

Ordine del giorno

 

 

L. 238/2021

(G.U. n. 12 del 17.1.2022

 

Mantovani

Assemblea

21/3/2022

Opportunità di valutare la disciplina di fattispecie criminose a sfondo sessuale realizzate in contesti digitali

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero della giustizia ha comunicato che non risultano, allo stato, iniziative normative.

 


 

Ministero dell’interno

 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data approvazione

Data annuncio

Oggetto

1/00569

Mozione

Molinari

Assemblea

9/2/2022

28/3/2022

Investimenti per progetti di rigenerazione urbana

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero dell’interno ha trasmesso, per i profili di propria competenza, la seguente nota:

“L'art. 1, comma 42, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Bilancio 2020- 2022) ha previsto l'assegnazione ai comuni di contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale.

Il successivo comma 43 ha poi stabilito che “Ai fini del!'attuazione del comma 42, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, con il Ministro dell'interno e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previa intesa in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali... sono individuati i criteri e le modalità di ammissibilità delle istanze e di assegnazione dei contributi”.

Per gli anni 2021-2026, le risorse in questione, confluite nella missione 5 “Inclusione e coesione”, componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”, investimento 2.1 “Investimenti in progetti di rigenerazione urbana volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ammontano complessivamente ad euro 3.400.000.000,00.

Con d.P.C.M. 21 gennaio 2021 sono stati definiti i criteri per l'individuazione dei progetti finanziabili. In particolare, l'art. 5 del decreto ha disposto che “Qualora l'entità delle richieste pervenute superi l'ammontare delle risorse disponibili, l'attribuzione è effettuata, tenendo conto della quota riferita alla progettazione esecutiva e alle opere, a favore dei Comuni che presentano un valore più elevato dell'indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM).”

In proposito, si fa presente che l'indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) è calcolato dall'ISTAT con un algoritmo basato sui seguenti indicatori:

1)         incidenza percentuale della popolazione di 25-64 anni analfabeta e alfabeta senza titolo di studio;

2)         incidenza percentuale delle famiglie con potenziale disagio economico;

3)         incidenza percentuale delle famiglie con potenziale disagio assistenziale;

4)         incidenza percentuale della popolazione in affollamento grave;

5)         incidenza percentuale delle famiglie con 6 e più componenti;

6)         incidenza percentuale di famiglie mono genitoriali giovani e adulte;

7)         incidenza percentuale di giovani di 15-29 anni non attivi e non studenti.

Al riguardo, va evidenziato che detto criterio è stato condiviso, in sede di riunioni tecniche della Conferenza Stato-città e autonomie locali, con il Ministero dell'Economia e delle finanze e con l’ANCI, e che lo stesso indice è stato utilizzato per l'attribuzione di altri contributi a favore di enti in procedura di riequilibrio finanziario pluriennale.

Le richieste, ai sensi dell'art. 2 del citato d.P.C.M. del 21 gennaio 2021, potevano essere presentate nel limite massimo di 5.000.000 di euro per i Comuni con popolazione da 15.000 a 49.999 abitanti; 10.000.000 di euro per i comuni con popolazione da 50.000 a 100.0000 abitanti; e 20.000.000 di euro per i comuni con popolazione superiore o uguale a 100.001 abitanti e per i comuni capoluogo di provincia o sede di città metropolitana.

In data 30 dicembre 2021, con decreto di questo Ministero, di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze e il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, sono stati individuati i Comuni beneficiari del contributo in questione.

Si precisa che l'attribuzione del contributo è stata fatta assicurando anche il rispetto dell'articolo 7-bis, comma 2, del decreto legge 29 dicembre 2016, n. 243, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 18, in materia di assegnazione differenziale di risorse aggiuntive, nella parte in cui viene stabilito che il volume complessivo degli stanziamenti ordinari in conto capitale sia almeno proporzionale alla popolazione residente nel territorio delle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Dei 2.418 progetti pervenuti attraverso la procedura telematica predisposta dal Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali di questo Dicastero, ne sono stati ammessi n. 2.325 e, con il suddetto decreto 30 dicembre 2021, sono state finanziate - secondo l'ordine di graduatoria - n. 1.784 opere. Gli enti locali risultati beneficiari sono stati n. 483.

Rimanevano ammesse in graduatoria, ma non ancora finanziate, n. 541 opere che interessavano n. 158 enti locali.

A tale riguardo, si segnala l'art. 28 del decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17, recante “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”, che mira a rafforzare le misure di rigenerazione urbana di cui all'articolo 1, comma 42, della citata legge n. 160/2019, confluite nel PNRR.

Per quanto di interesse, al comma 1, viene autorizzato lo scorrimento della graduatoria delle opere ammissibili e non finanziate di cui al citato decreto 30 dicembre 2021, per un importo pari a circa 905 milioni di euro, di cui circa 40 milioni di euro relativi a spese di progettazione e circa 865 milioni di euro relativi a lavori.

Il comma 2 demanda l'assegnazione delle risorse a un decreto del Ministro dell'interno, da adottare entro il 31 marzo p.v., di concerto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie, sulla base del cronoprogramma dichiarato nella domanda presentata ai sensi del decreto del Direttore centrale della finanza locale di questo Ministero in data 2 aprile 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 84 dell'8 aprile 2021.

Pertanto, con il decreto di scorrimento in corso di formalizzazione saranno finanziate le restanti 541 opere non finanziate con il cennato decreto del 30 dicembre 2021.

Si soggiunge, inoltre, che la legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Bilancio 2022- 2024) ha previsto, all'art. 1, commi 534-542, ulteriori risorse, nel limite complessivo di 300 milioni di euro, per le medesime finalità di investimenti in progetti di rigenerazione urbana, da destinare, nel limite massimo di 5 milioni di euro, ai comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti che, in forma associata, presentano una popolazione superiore a 15.000 abitanti, o ai comuni che non risultano beneficiari delle risorse attribuite con il richiamato decreto 30 dicembre 2021. Anche in questo caso l'attribuzione delle risorse, qualora l'ammontare delle richieste superi la disponibilità, sarà effettuata a favore dei comuni che presentano un valore più elevato dell'indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM).”

 

Tipo atto e numero

Riferimento normativo

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Oggetto

9/3374/42

Ordine del giorno

 

 

 

L. 205/2021

(G.U. n. 291 del 7.12.2021)

Tiramani

Assemblea

1/4/2022

Contrasto alla immigrazione irregolare e l'implementazione di tutte le misure sanitarie necessarie ad arginare il rischio di propagazione in Italia della variante omicron del virus Covid-19

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero dell’interno ha trasmesso la seguente nota:

“Si rappresenta, preliminarmente, che, nel corso dell'anno 2021, sono sbarcati complessivamente in Italia 67.477 migranti, mentre, nel periodo dal 1° gennaio 2022 ad oggi, ne sono sbarcati 6.543.

Tutti i migranti che giungono nel territorio nazionale a seguito di sbarchi o attraverso frontiere terrestri sono sottoposti, sin dal momento dell'ingresso, alle procedure di controllo e sorveglianza sanitaria secondo la normativa vigente, a partire dalla sottoposizione al tampone.

Per l'attuazione delle misure di contenimento del rischio di diffusione epidemiologica da COVID-19 nei confronti dei migranti soccorsi in mare, ovvero giunti nel territorio nazionale a seguito di sbarchi autonomi con Decreto del· Capo del Dipartimento della protezione civile n. 1287 del 12 aprile 2020, il Capo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione è stato nominato “Soggetto attuatore”, con la possibilità di utilizzare navi per lo svolgimento del periodo di sorveglianza sanitaria.

Il medesimo Decreto ha altresì previsto la possibilità per il Soggetto attuatore di individuare, per il tramite delle Prefetture competenti, altre aree o strutture da adibire ad alloggi, per l'applicazione delle misure di precauzione sanitaria nei confronti dei migranti giunti a seguito di sbarchi autonomi.

Inoltre, ai sensi dei successivi decreti del Capo Dipartimento della protezione civile n. 2944 in data 18 agosto 2020 e n. 2966 del 21 agosto 2020 il Soggetto attuatore “provvede anche alle iniziative necessarie ad assicurare l'assistenza e la sorveglianza sanitaria dei migranti giunti sul territorio nazionale attraverso le frontiere terrestri”, con la possibilità di individuare, “per il tramite dei Prefetti competenti per territorio, strutture anche alberghiere o altri beni immobili aventi analoghe caratteristiche.

In ragione di ciò, attraverso procedure di affidamento svolte da parte degli Uffici del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, sono state acquisite in noleggio navi, a bordo delle quali assicurare l'applicazione delle misure di assistenza e sorveglianza sanitaria nei confronti dei migranti soccorsi in mare.

Gli assetti navali attualmente impiegati sono cinque (Azzurra, Aurelia, Rhapsody, Splendid e Moby Dada). Su indicazione degli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera-USMAF, sulle navi non sono imbarcate persone con sintomatologie che richiedano accesso·in strutture sanitarie, né persone con potenziale rischio di malattie infettive e diffusive differenti dal Covid-19, né donne in·stato di gravidanza. Inoltre non sono imbarcati minori stranieri non accompagnati.

Per lo svolgimento delle attività assistenziali a bordo delle navi, è stata stipulata con la Croce Rossa Italiana un'apposita Convenzione in data 9 maggio 2020, integrata con successivi Addenda.

Per l'attuazione delle misure assistenziali nelle strutture individuate dai prefetti per la sorveglianza sanitaria dei migranti è stato sottoscritto con la CRI un apposito Accordo Quadro.”

 

Tipo atto e numero

Riferimento normativo

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Oggetto

9/3374/47

Ordine del giorno

 

 

L. 205/2021

(G.U. n. 291 del 7.12.2021)

Delmastro Delle Vedove

Assemblea

1/4/2022

Opportunità di predisporre specifici piani di inserimento sociale dei cittadini afghani che hanno collaborato con il contingente italiano e dei loro parenti

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero dell’interno ha trasmesso la seguente nota:

“In relazione alle eccezionali esigenze di accoglienza conseguenti alla crisi politica in Afghanistan, l'art. 7 del D.L. 8 ottobre 2021, n. 139, convertito dalla legge 3 dicembre 2021, n. 205, ha previsto un incremento della dotazione finanziaria del Fondo Nazionale per le Politiche ed i Servizi dell'Asilo, al fine di incrementare il Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI) di 3.000 posti in favore dei nuclei familiari dei cittadini afghani evacuati.

A seguito delle procedure previste per l'ampliamento dei progetti attivi della rete, con decreti del Ministro dell'interno del 21 dicembre 2021 e del 19 gennaio 2022 è stato disposto il finanziamento dei 3.000 posti previsti dalla norma citata.

Inoltre, la legge di bilancio per l'anno 2022 (L. n. 234 del 31.12.2021, art. 1, co. 390) ha previsto, in relazione alle medesime esigenze, l'incremento della dotazione finanziaria del suddetto Fondo al fine di consentire l'attivazione di ulteriori 2.000 posti nella rete SAI.

I cittadini afghani titolari di protezione internazionale accolti in tale Sistema beneficiano dei servizi di secondo livello finalizzati all'integrazione, ordinariamente previsti nell'ambito dei progetti, ivi compresi l'orientamento al lavoro e la formazione professionale.

Inoltre, al fine di favorire e promuovere il concorso delle istituzioni e della società civile nell'accoglienza e integrazione dei cittadini afghani giunti nell'ambito della recente evacuazione umanitaria, il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ha sottoscritto protocolli d'intesa con le seguenti associazioni:

-          Rotary International - Distretti Italiani, 19 ottobre 2021;

-          Lions Clubs International Association - Multidistretto 108 Italy, 10 dicembre 2021;

-          Rete per la Parità, Le Contemporanee, Il Soroptimist International d'Italia ed il Consiglio Nazionale Donne Italiane, 16 dicembre 2021.

I suddetti protocolli sono volti a promuovere iniziative di carattere umanitario, di solidarietà e di promozione sociale, nonché a favorire l'inserimento scolastico e lavorativo dei cittadini e delle cittadine afghane evacuati ospitati nei centri di accoglienza del territorio nazionale.”

 


 

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

 

Tipo atto e numero

Riferimento normativo

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Oggetto

9/3278-AR/24

Ordine del giorno

 

 

 

 

 

L. 156/21

(G.U. n. 267 del 9.11.2021)

 

 

 

Gallinella

Assemblea

12/1/2022

Opportunità di emanare in tempi brevissimi il decreto attuativo sulla revisione dei mezzi agricoli e delle macchine di cui all'articolo 3, comma 5, del decreto interministeriale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 20 maggio 2015

 

In merito a tale atto di indirizzo il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha trasmesso, per i profili di propria competenza, la seguente nota:

“A tale riguardo si precisa che il comma 5 dell'articolo 3 del decreto 20 maggio 2015 del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, così come modificato dal decreto 28 febbraio 2019, stabilisce testualmente che: “5. Per le macchine agricole immatricolate in data antecedente al 1° gennaio 2009, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto, stabilisce procedure semplificate di aggiornamento dei documenti di circolazione”.

Inoltre, si deve tener conto del fatto che la direttiva 2014/45/CE relativa ai controlli tecnici periodici dei veicoli a motore e dei loro rimorchi e recante abrogazione della direttiva 2009/40/CE non si applica solo ai trattori agricoli della categoria T5, ovvero a trattori a ruote con velocità massima superiore a 40 km/h, e che ai sensi del comma 3 dell'articolo 57 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in Italia ai fini della circolazione su strada, le macchine agricole semoventi a ruote pneumatiche o a sistema equivalente non devono essere atte a superare, su strada orizzontale, la velocità di 40 km/h. La stessa direttiva 2014/45/CE al comma 2 dell'articolo 2 prevede che gli Stati membri possono escludere dall' ambito di applicazione della direttiva i veicoli utilizzati per attività agricole, orticole, forestali o della pesca esclusivamente nel territorio dello Stato membro e principalmente nelle zone in cui si svolgono dette attività, comprese strade agricole e forestali o terreni agricoli.

In aggiunta, è opportuno precisare che la disciplina della revisione delle macchine agricole di cui all' articolo 111 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 si applica a tutti i veicoli agricoli immatricolati ai sensi dello stesso decreto, mentre il riferimento alla cosiddetta “messa a norma dei trattori” ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 si riferisce all'obbligo del datore di lavoro di mettere a disposizione dei lavoratori attrezzature di lavoro sicure, ovvero conformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto o in assenza di queste ultime, conformi ai requisiti generali di sicurezza di cui all'allegato V del citato d.lgs. 81/2008.

L’Amministrazione è attivamente impegnata nella predisposizione dei decreti attuativi previsti dal comma 1 dell'art. 111 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (cd. Nuovo Codice della Strada), così come modificato dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, che prevede la revisione obbligatoria delle macchine agricole soggette ad immatricolazione al fine di garantire adeguati livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro e nella circolazione stradale.

In particolare, nell'ambito di un apposito gruppo di lavoro in seno al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, si stanno definendo le complesse modalità operative per l'attuazione della revisione, con precedenza ai trattori agricoli e forestali più vetusti. Tuttavia, le numerose difficoltà incontrate nella predisposizione della normativa tecnica di dettaglio non riguardano solo problematiche di natura organizzativa e tecnica, ma sono legate essenzialmente a quanto disposto dall'articolo 111 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, che dispone anche controlli in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che non rientrano tra le competenze dirette di questo Ministero e del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, bensì del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che tuttavia non è stato coinvolto dal legislatore ab origine. Sarebbe, pertanto, auspicabile un intervento legislativo chiarificatore volto a sanare le problematiche evidenziate.

Si assicura, quindi, da parte del Mipaaf, la massima attenzione alla prevenzione degli infortuni legati all'utilizzo delle macchine agricole, in considerazione dell'elevata incidenza che continua ad essere registrata, per soddisfare la quale la revisione periodica delle macchine agricole rappresenta un passaggio fondamentale.”

 

 



[1] https://ec.europa.eu/neighbourhood-enlargement/enhancing-accession-process-credible-eu-perspective-western-balkans_en

[2] Regolamento UE 2021/1529 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 settembre 2021 che istituisce uno strumento di assistenza preadesione (IPA III).