Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: RUE - Ufficio SG - Ufficio Rapporti con l'Unione europea
Titolo: Iniziative dell'Unione europea a seguito della crisi tra Federazione russa e Ucraina
Serie: Documentazione per le Commissioni - Attività dell'Unione europea   Numero: 57
Data: 21/03/2022
Organi della Camera: III Affari esteri, XIV Unione Europea, IV Difesa


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Iniziative dell'Unione europea a seguito della crisi tra Federazione russa e Ucraina

21 marzo 2022
(Edizione aggiornata)


Indice

La dichiarazione di Versailles del 10 e 11 marzo 2022|Il Consiglio europeo del 24 febbraio 2022|Il pacchetto di sanzioni dell'UE|Assistenza all'Ucraina a titolo dello Strumento europeo per la pace (European Peace Facility - EPF)|Assistenza ai profughi e gestione delle frontiere|Richiesta di adesione dell'Ucraina all'UE|Missioni dell'UE nell'ambito della Politica di sicurezza e di difesa comune dell'UE (PESC/PSDC)|Assistenza finanziaria dell'UE all'Ucraina|La questione energetica|Risoluzioni del Parlamento italiano|Risoluzione del Parlamento europeo sull'aggressione russa contro l'Ucraina|Attività interparlamentare a livello europeo|


La dichiarazione di Versailles del 10 e 11 marzo 2022

Il Consiglio europeo, in occasione della riunione informale che si è svolta a Versailles il 10 e 11 marzo 2022, ha adottato una dichiarazione nella quale, in particolare, per quanto riguarda l'Ucraina, si afferma che l'UE:
  • continuerà a fornire sostegno politico, finanziario, materiale e umanitario all'Ucraina, impegnandosi alla ricostruzione di un'Ucraina democratica una volta che sarà cessato il conflitto;
  • è determinata ad aumentare la pressione sulla Russia e sulla Bielorussia, procedendo ad adottare rapidamente ulteriori sanzioni;
  • offrirà protezione temporanea a tutti i rifugiati di guerra dell'Ucraina e sostegno umanitario, medico e finanziario a tutti i rifugiati e ai paesi che li ospitano, esortando al contempo la Russia a rispettare pienamente il diritto internazionale umanitario e a garantire un passaggio sicuro ai civili che vogliono andare via;
  • riconosce le aspirazioni europee e la scelta europea dell'Ucraina, ribadendo che l''Ucraina appartiene alla famiglia europea, e indicando che, nell'attesa del parere della Commissione sulla domanda di adesione dell'Ucraina (v. infra), intende rafforzare ulteriormente il partenariato con l'Ucraina, sostenendola nel perseguimento del suo percorso europeo.
Si ricorda, inoltre, che nella dichiarazione di Versailles l'UE dichiara di voler assumere maggiori responsabilità per la propria sicurezza e di compiere ulteriori passi verso la costruzione della sovranità europea, la riduzione delle dipendenze e la messa a punto di un nuovo modello di crescita e di investimento per il 2030, adottando una serie di iniziative volte a: a) rafforzare le capacità di difesa dell'UE; b) ridurre le dipendenze energetiche; c) costruire una base economica più solida.

Il Consiglio europeo del 24 febbraio 2022

Il Consiglio europeo, riunitosi in via straordinaria il 24 febbraio 2022, ha adottato delle conclusioni nelle quali in particolare:

  • condanna con la massima fermezza l'aggressione militare non provocata e ingiustificata della Federazione russa nei confronti dell'Ucraina;
  • esige che la Russia cessi immediatamente le sue azioni militari, ritiri senza condizioni tutte le forze e le attrezzature militari dall'intero territorio dell'Ucraina e rispetti pienamente l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale;
  • condanna il coinvolgimento della Bielorussia nell'aggressione nei confronti dell'Ucraina e la invita ad astenersi da tali azioni e a rispettare i suoi obblighi internazionali;
  • concorda sull'adozione di misure restrittive concernenti il settore finanziario, i settori dell'energia e dei trasporti, i beni a duplice uso (civili e militari), nonché il controllo e il finanziamento delle esportazioni, la politica in materia di visti, ulteriori inserimenti in elenco di persone di cittadinanza russa;
  • chiede l'elaborazione di un ulteriore pacchetto di sanzioni individuali ed economiche che riguardi anche la Bielorussia;
  • ribadisce il fermo sostegno all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale; invita tutti i paesi a non riconoscere le due autoproclamate entità separatiste di Donetsk e Oblast' di Luhans'k e a non agevolarle o assisterle;
  • afferma che l'UE continuerà, insieme ai suoi partner internazionali, a sostenere l'Ucraina e la sua popolazione, anche mediante un sostegno politico, finanziario, umanitario e logistico supplementare e una conferenza internazionale dei donatori e riconosce le aspirazioni europee e la scelta europea dell'Ucraina;
  • indica che l'UE continuerà a cooperare strettamente con i vicini e ribadisce il suo fermo sostegno e il suo impegno a favore della sovranità e dell'integrità territoriale della Georgia e della Repubblica di Moldova;
  • invita a portare avanti i lavori sullo stato di preparazione e prontezza a tutti i livelli e invita la Commissione, in particolare, a presentare misure di emergenza, anche riguardo all'energia.

Il pacchetto di sanzioni dell'UE

In attuazione delle conclusioni del Consiglio europeo del 24 febbraio 2022, il Consiglio affari esteri dell'UE ha adottato a partire dal 25 febbraio 2022 un pacchetto di sanzioni nei seguenti settori.
Sanzioni individuali
Congelamento dei beni del Presidente, Vladimir Putin, e del Ministro degli Affari esteri della Federazione russa, Sergey Lavrov, e applicazione di misure restrittive ai membri del Consiglio di sicurezza nazionale della Federazione russa che hanno sostenuto l'immediato riconoscimento da parte della Russia delle due aree non controllate dal governo di Donetsk e Oblast' di Luhans'k dell'Ucraina come entità indipendenti ed ai membri del Parlamento russo, che hanno ratificato la decisione del governo sul Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza tra la Federazione russa e le due entità indipendenti.
Il 9 marzo 2022, il Consiglio dell'UE ha poi inserito nell'elenco dei destinatari delle sanzioni 14 oligarchi e imprenditori di spicco operanti in settori economici chiave della Federazione russa, e i relativi familiari, e 146 membri del Consiglio della Federazione russa che hanno ratificato le decisioni governative del Trattato di amicizia, di cooperazione e di mutua assistenza tra la Federazione russa e la Repubblica popolare di Donetsk e del Trattato di amicizia, di cooperazione e di mutua assistenza tra la Federazione russa e la Repubblica popolare di Luhansk. Attualmente le sanzioni individuali per azioni volte a compromettere l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina, adottate a partire dal 2014 ( v. infra) riguardano complessivamente 862 persone e 53 entità giuridiche.
Al fine di garantire l'efficace attuazione delle sanzioni dell'UE individuali in tutta l'UE, la Commissione europea ha istituito la Task force "Freeze and Seize" (blocca e cattura) - composta dalla Commissione, da punti di contatto nazionali di ciascuno Stato membro, da Eurojust e Europol nonché da altre agenzie e organi dell'UE - con il compito di coordinare le azioni per sequestrare i beni dei cittadini russi e bielorussi soggetti a sanzioni. La Task force "Freeze and Seize" coopererà con la Task force "Russian Elites, Proxies, and Oligarchs (REPO)" costituita dai paesi del G7 Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti e l'Australia.
Sanzioni finanziarie
Si prevedono sanzioni volte ad ampliare ulteriormente le restrizioni finanziarie esistenti, tagliando così l'accesso russo ai più importanti mercati dei capitali. In particolare, si prevede il divieto della quotazione e della fornitura di servizi in relazione ad azioni di entità statali russe nelle sedi di negoziazione dell'UE. Sono previste misure volte a li mitare in modo significativo gli afflussi finanziari dalla Russia verso l'UE, in particolare il divieto di effettuare nuovi depositi oltre i 100.000 euro nelle banche dell'UE da parte di cittadini russi;
Il 23 febbraio 2022 il Consiglio dell'UE aveva già deciso di introdurre un divieto settoriale di finanziamento della Federazione russa, del suo governo e della sua Banca centrale.
Settore energetico
Si dispone il divieto di vendita, fornitura, trasferimento o esportazione in Russia di beni e tecnologie specifici nella raffinazione del petrolio e vengono introdotte restrizioni alla fornitura dei servizi correlati.
Settore dei trasporti
Divieto di esportazione per beni e tecnologia nell'industria aeronautica e spaziale, nonché divieto di fornire servizi assicurativi, riassicurativi e di manutenzione relativi a tali beni e tecnologie. È vietata inoltre la fornitura della relativa assistenza tecnica e finanziaria.
Settore tecnologico
Sono imposte restrizioni alle esportazioni di beni e tecnologie a duplice uso, nonché restrizioni alle esportazioni di determinati beni e tecnologie che potrebbero contribuire al miglio ramento tecnologico della Russia nel settore della difesa e della sicurezza. Ciò includerà prodotti come semiconduttori o tecnologie all'avanguardia.
Politica sui visti
Diplomatici, altri funzionari russi e uomini d'affari non potranno più beneficiare delle disposizioni sull'agevolazione del visto, che consentono un accesso privilegiato all'UE. Questa decisione non riguarderà i normali cittadini russi.
Divieto di sorvolo, atterraggio e decollo e divieti di operazioni con la banca centrale russa
Il Consiglio affari esteri del 28 febbraio 2022 ha adottato la decisione (PESC) 2022/335 con la quale ha:
  • stabilito il divieto di sorvolo, atterraggio e decollo nello spazio aereo dell'UE di aeromobili e vettori russi;
  • vietato qualsiasi operazione con la Banca centrale russa, e segnatamente le operazioni relative alla gestione di riserve e attività della Banca centrale di Russia, comprese le operazioni con qualsiasi persona giuridica, entità o organismo che agisce per conto o sotto la direzione della Banca centrale di Russia.
Sospensione dal sistema SWIFT per 7 banche russe e altri divieti di natura finanziaria
Il Consiglio dell'UE, il 2 marzo 2022, ha adottato delle decisioni con le quali ha vietato:
  • la prestazione di servizi specializzati di messaggistica finanziaria, utilizzati per scambiare dati finanziari (SWIFT), a Bank Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Bank Rossiya, Sovcombank, VNESHECONOMBANK (VEB) e VTB BANK;
    Sono al momento escluse dal divieto Sberbank, la più grande banca russa, e Gazprombank, la terza banca russa per dimensione, strettamente legata al settore energetico.
  • investimenti in progetti cofinanziati dal Fondo russo per gli investimenti diretti;
  • la vendita, l'esportazione e il trasferimento di banconote denominate in euro alla Russia o a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità od organismo in Russia, ivi compresi il governo russo e la banca centrale russa, o per un uso in Russia.
Sospensione delle trasmissioni nell'UE dell'agenzia Sputnik e del canale TV RT/Russia Today
Il Consiglio dell'UE, il 2 marzo 2022, ha adottato delle decisioni con le quali ha sospeso le attività di radiodiffusione di Sputnik e RT/Russia Today (RT English, RT UK, RT Germany, RT France e RT Spanish) nell'UE o rivolte all'UE fino a quando non si porrà termine all'aggressione nei confronti dell'Ucraina e finché la Federazione russa e i suoi organi di informazione non cesseranno di condurre azioni di disinformazione e manipolazione delle informazioni nei confronti dell'UE e dei suoi Stati membri.
Sanzioni alla Bielorussia
Il Consiglio dell'UE, il 2 marzo 2022, ha adottato decisioni volte a:
  • introdurre misure restrittive (congelamento dei beni e divieto di viaggio nell'UE) nei confronti di 22 membri di alto rango del personale militare bielorusso in considerazione del loro ruolo nei processi decisionali e di pianificazione strategica che hanno portato al coinvolgimento della Bielorussia nell'aggressione russa contro l'Ucraina; Il 24 febbraio, 20 membri del personale militare bielorusso erano già stati oggetto di analoghe sanzioni.
  • introdurre ulteriori restrizioni al commercio di beni utilizzati per la produzione o la fabbricazione di prodotti del tabacco, combustibili minerali, sostanze bituminose e prodotti a base di idrocarburi gassosi, prodotti a base di cloruro di potassio ("potassa"), prodotti in legno, prodotti in cemento, prodotti siderurgici e prodotti in gomma. Sono state inoltre imposte ulteriori restrizioni alle esportazioni di beni e tecnologie a duplice uso e ad alcuni beni e tecnologie avanzati che potrebbero contribuire allo sviluppo militare, tecnologico, della difesa e della sicurezza della Bielorussia, insieme a restrizioni alla fornitura dei servizi correlati.
Il 9 marzo 2022, il Consiglio ha poi adottato ulteriori misure restrittive nei confronti del settore finanziario bielorusso. In particolare: misure volte a limitare la prestazione di servizi specializzati di messaggistica finanziaria (SWIFT) a favore di Belagroprombank, di Bank Dabrabyt e della Banca di sviluppo della Repubblica di Bielorussia, nonché delle loro controllate bielorusse; il divieto di operazioni con la Banca centrale della Bielorussia relative alla gestione delle riserve o delle attività e la fornitura di finanziamenti pubblici per gli scambi con la Bielorussia e per gli investimenti in tale paese; il divieto di quotazione e prestazione di servizi concernenti le azioni di entità statali bielorusse nelle sedi di negoziazione dell'UE a decorrere dal 12 aprile 2022; la limitazione dei flussi finanziari dalla Bielorussia verso l'UE, vietando l'accettazione di depositi superiori a 100 000 EUR di cittadini o residenti bielorussi, la tenuta di conti di clienti bielorussi da parte dei depositari centrali di titoli dell'UE e la vendita di titoli denominati in euro a clienti bielorussi; il divieto di fornitura di banconote denominate in euro alla Bielorussia.
Divieto di esportazione di beni e di tecnologie di radiocomunicazione per la navigazione marittima
Il Consiglio UE del 9 marzo 2022 ha introdotto inoltre ulteriori misure restrittive per il divieto di esportazione verso la Russia di beni e di tecnologie di radiocomunicazione per la navigazione marittima.
Sospensione della cooperazione nei settori della ricerca, della scienza e dell'innovazione
Il 4 marzo 2022 la Commissione europea ha deciso di sospendere la cooperazione:
  • relativa a programmi transfrontalieri e transnazionali con Russia e Bielorussia per il periodo di programmazione 2014-2020 per un valore di 178 milioni di euro per gli otto programmi con la Russia e di 257 milioni di euro per i due programmi con la Bielorussia. La Commissione ha, inoltre sospeso la cooperazione con i due paesi nell'ambito del periodo di programmazione 2021-2027;
  • con enti russi nel campo della ricerca, della scienza e dell'innovazione. La Commissione non concluderà nuovi contratti né nuovi accordi con organizzazioni russe nell'ambito del programma Orizzonte Europa. Inoltre, la Commissione ha sospeso i pagamenti a entità russe nell'ambito di contratti esistenti.
Revoca alla Russia dello status di "Nazione più favorita" nell'ambito dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e della partecipazione alle principali istituzioni finanziarie internazionali
La Commissione europea ha avviato il 4 marzo una riflessione sulla possibilità di promuovere presso l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) la revoca dello status di "nazione più favorita" nei confronti della Russia in risposta all'invasione dell'Ucraina.
Tale misura consentirebbe all'Unione europea di applicare dazi più elevati sulle importazioni russe, o addirittura divieti di importazione nel territorio dell'UE.
La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha inoltre annunciato l'11 marzo l'intenzione dell'UE di promuovere la sospensione dei diritti di appartenenza della Russia alle principali istituzioni finanziarie multilaterali, tra cui il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale.
Ulteriore pacchetto di sanzioni economiche e individuali
Il 15 marzo 2022, il Consiglio dell'UE ha deciso di adottare un ulteriore pacchetto di sanzioni economiche e individuali in particolare al fine di:
  • vietare tutte le operazioni con determinate imprese statali;
  • vietare la prestazione di servizi di rating del credito a qualsiasi persona o entità russa;
  • ampliare l'elenco delle persone collegate alla base industriale e di difesa della Russia a cui sono imposte restrizioni più rigorose sulle esportazioni di beni a duplice uso e di beni e tecnologie in grado di contribuire al rafforzamento tecnologico del settore della difesa e della sicurezza della Russia;
  • vietare nuovi investimenti nel settore dell'energia della Russia nonché introdurre ampie restrizioni sulle esportazioni di apparecchiature, tecnologie e servizi per l'industria dell'energia;
  • introdurre ulteriori restrizioni commerciali per quanto riguarda i prodotti siderurgici e i beni di lusso;
  • sanzionare oligarchi, lobbisti e propagandisti chiave che promuovono la narrazione del Cremlino sulla situazione in Ucraina, nonché società chiave nei settori militare, dell'aviazione, dei beni a duplice uso, della cantieristica navale e della costruzione di macchinari.
Tra le persone inserite nell'elenco figurano Roman Abramovich e German Khan, nonché altri imprenditori di spicco operanti in settori economici chiave, quali la siderurgia, l'energia, il settore bancario, i media, i prodotti militari e a duplice uso e i relativi servizi.
 
Si ricorda che l'UE, a partire dal marzo 2014, ha deciso l'introduzione di misure restrittive per la violazione dell'integrità territoriale dell'Ucraina. Le sanzioni e misure restrittive dell'UE nei confronti della Russia vengono di norma prorogate ogni 6 o 12 mesi dal Consiglio dell'UE che delibera all'unanimità.
Le misure restrittive hanno riguardato:
  • il blocco dei beni e il divieto di viaggio che attualmente (sulla base dei nuovi inserimenti in elenco dei destinatari delle sanzioni previste dal Consiglio affari esteri dell'UE del 15 marzo 2022) riguardano 877 persone e 62 entità giuridiche, per azioni volte a compromettere l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina;
  • il congelamento di beni per persone responsabili dell'appropriazione indebita di fondi statali ucraini;
  • sanzioni economiche riguardanti gli scambi con la Russia in settori economici specifici. Tali misure restrittive: limitano l'accesso ai mercati dei capitali primari e secondari dell'UE da parte di talune banche e società russe; impongono il divieto di esportazione e di importazione per quanto riguarda il commercio di armi; stabiliscono il divieto di esportazione dei beni a duplice uso per scopi militari in Russia; limitano l'accesso russo a determinati servizi e tecnologie sensibili che possono essere utilizzati per la produzione e la prospezione del petrolio;
  • misure restrittive in risposta all'annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli. Tali misure comprendono: il divieto di importazione di beni provenienti dalla Crimea e da Sebastopoli; restrizioni sugli scambi e gli investimenti relativi a taluni settori economici e progetti infrastrutturali; il divieto di prestazione di servizi turistici in Crimea o a Sebastopoli; il divieto di esportazione di taluni beni e tecnologie.
Il 13 dicembre 2021, il Consiglio dell'UE ha adottato delle misure restrittive (congelamento dei beni e il divieto di viaggio nell'UE) nei confronti del gruppo Wagner, un' entità militare privata priva di personalità giuridica con sede in Russia. Le misure restrittive riguardano il gruppo Wagner, e otto individui e tre entità ad esso collegate coinvolti in gravi violazioni dei diritti umani, comprese torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, o in attività destabilizzanti in alcuni dei paesi in cui operano, tra cui Libia, Siria, Ucraina ( Donbas) e Repubblica Centrafricana.
Per ulteriori dettagli sulle misure restrittive dell'UE nei confronti della Russia si rinvia al link del Consiglio dell'UE.

Assistenza all'Ucraina a titolo dello Strumento europeo per la pace (European Peace Facility - EPF)

Il Consiglio dell'UE del 28 febbraio 2022 ha adottato la decisione (PESC) 2022/338 relativa alla fornitura all'Ucraina di attrezzatura militare per un valore di 450 milioni di euro per armi e la decisione (PESC) 2022/339 per lo stanziamento di 50 milioni di euro per dispositivi di protezione individuale, kit di pronto soccorso e carburante, alle forze armate ucraine, a titolo dello Strumento europeo per la Pace (European Peace Facility – EPF).
L'EPF - istituito dal Consiglio dell'UE, il 22 marzo 2021, con la decisione (PESC) 2021/509 - è uno strumento finanziario volto a finanziare le azioni esterne dell'UE con implicazioni nel settore militare o della difesa nell'ambito della politica estera e di sicurezza comune (PESC).
L'EPF è un fondo fuori bilancio dell'UE del valore di 5.692 milioni di euro per il periodo 2021-2027, finanziato mediante contributi degli Stati membri dell'UE determinati secondo il criterio di ripartizione basato sul prodotto nazionale lordo e conformemente alla decisione 2014/335/UE, Euratom del Consiglio relativa al sistema delle risorse proprie dell'Unione europea ( l'Italia contribuisce per circa il 12,8%).
L'EPF consente all'UE di integrare le attività delle sue missioni e operazioni della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) nei paesi ospitanti con misure di assistenza che possono includere la fornitura di materiali, infrastrutture o assistenza nel settore militare e della difesa, su richiesta di paesi terzi e organizzazioni regionali o internazionali.
Il Consiglio dell'UE ha avviato una discussione su un ulteriore stanziamento di 500 milioni di euro a favore dell'Ucraina per forniture militari, sempre nell'ambito dello Strumento europeo per la pace.

Assistenza ai profughi e gestione delle frontiere

Il Consiglio dell'UE giustizia affari interni ha adottato, il 4 marzo 2022, la decisione esecuzione (UE) 2022/382 volta ad attivare il meccanismo previsto dalla direttiva sulla protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di rifugiati (direttiva 2001/55/CE del Consiglio, del 20 luglio 2001, sulle norme minime per la concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati e sulla promozione dell'equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri che ricevono gli sfollati e subiscono le conseguenze dell'accoglienza degli stessi).
Secondo gli ultimi dati forniti dall'UNHCR il 20 marzo 2022, circa 3,5 milioni cittadini ucraini avrebbero attraversato i confini dell'Ucraina, in fuga dalla guerra.
La protezione temporanea è un meccanismo di emergenza applicabile in casi di afflussi massicci di persone e teso a fornire protezione immediata e collettiva (ossia senza che sia necessario esaminare le singole domande) agli sfollati che non possono ritornare nel proprio paese di origine. L'obiettivo è alleviare la pressione sui sistemi nazionali di asilo e consentire agli sfollati di godere di diritti armonizzati in tutta l'UE. Tra questi diritti rientrano il soggiorno, l'accesso al mercato del lavoro e agli alloggi, l'assistenza medica e l'accesso all'istruzione per i minori.
La decisione prevede la possibilità per i cittadini dell'Ucraina e loro familiari (e anche per i cittadini di paesi terzi che beneficiavano di protezione internazionale prima del 24 febbraio 2024) in fuga dal paese di risiedere e muoversi nel territorio dell'UE per un periodo fino a un anno, estendibile dal Consiglio di un anno ulteriore ( e, su proposta della Commissione europea, di un ulteriore anno ancora, fino quindi ad un massimo di 3 anni, ai sensi della direttiva 2001/55/CE)  con possibilità di lavorare e di avere accesso a diritti sociali, come il diritto di alloggio e di assistenza sanitaria.
Per i cittadini di paesi terzi con legale residenza in Ucraina, che non sono in grado di tornare in modo sicuro al loro paese o regione di origine, gli Stati membri possono scegliere se applicare il meccanismo di protezione permanente previsto per i cittadini ucraini o uno status adeguato ai sensi del loro diritto nazionale.
In particolare, l'articolo 2 della predetta decisione si applica alle seguenti categorie di persone che sono sfollate dall'Ucraina, a partire dal 24 febbraio 2022:
  • cittadini ucraini residenti in Ucraina prima del 24 febbraio 2022;
  • apolidi e cittadini di paesi terzi diversi dall'Ucraina che beneficiavano di protezione internazionale o di protezione nazionale equivalente in Ucraina prima del 24 febbraio 2022; e
  • familiari delle predette categorie di persone.
Gli Stati membri applicano la decisione o una protezione adeguata ai sensi del loro diritto nazionale nei confronti degli apolidi e dei cittadini di paesi terzi diversi dall'Ucraina che possono dimostrare che soggiornavano legalmente in Ucraina prima del 24 febbraio 2022 sulla base di un permesso di soggiorno permanente valido rilasciato conformemente al diritto ucraino e che non possono ritornare in condizioni sicure e stabili nel proprio paese o regione di origine.
Gli Stati membri, inoltre, possono applicare la decisione anche ad altre persone, compresi gli apolidi e i cittadini di paesi terzi diversi dall'Ucraina, che soggiornavano legalmente in Ucraina e che non possono ritornare in condizioni sicure e stabili nel proprio paese o regione di origine.
La decisione prevede anche che la Commissione coordini la cooperazione e lo scambio di informazioni tra gli Stati membri, in particolare per quanto riguarda il monitoraggio delle capacità di accoglienza e l'individuazione di eventuali necessità di ulteriore sostegno. Le agenzie dell'UE, tra cui Frontex, l'Agenzia dell'UE per l'asilo ed Europol, possono fornire ulteriore sostegno operativo su richiesta degli Stati membri.
È la prima volta che l'UE attiva tale disposizione, che non è stata utilizzata neanche in occasione della crisi dei rifugiati in Siria del 2015-2016.
Il 18 marzo 2022 la Commissione europea ha pubblicato delle linee guida operative per aiutare gli Stati membri nell'applicazione delle disposizioni della direttiva 2001/55/CE sulla protezione temporanea.
Il 16 marzo 2022 il Consiglio dell'UE ha approvato la proposta di regolamento, presentata dalla Commissione l'8 marzo 2022, relativa all'azione di coesione per i rifugiati in Europa (CARE) che prevede modifiche eccezionali al quadro giuridico generale 2014-2020 che disciplina i Fondi strutturali e di investimento europei e il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD), volte a introdurre una maggiore flessibilità nella riallocazione dei finanziamenti ed estendere di un anno contabile il finanziamento del 100% dal bilancio dell'UE per i programmi di coesione, una misura introdotta inizialmente nel 2020 per aiutare la ripresa dalla COVID-19. La modifica dovrebbe consentire agli Stati membri di accelerare lo spiegamento di tutti i finanziamenti non programmati nel periodo 2014-2020 e di utilizzare la tranche di 10 miliardi di euro 2022 nell'ambito di REACT-EU, uno dei più grandi programmi di investimento pubblico dell'UE post-pandemia.
Sempre il 16 marzo 2022 gli ambasciatori presso l'UE hanno approvato il mandato negoziale del Consiglio su una proposta di modifica dei fondi per gli affari interni per il periodo 2014-2020 e del Fondo Asilo, migrazione e integrazione per il periodo 2021-2027 volta a sbloccare fondi inutilizzati per circa 420 milioni di euro, al fine di contribuire agli stanziamenti per far fronte all'afflusso massiccio di persone in fuga dalla guerra.

Richiesta di adesione dell'Ucraina all'UE

Il 28 febbraio 2022, il Presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelenski, ha firmato la lettera di richiesta di adesione dell'Ucraina all'Unione Europea che è stata trasmessa alla Presidenza francese del Consiglio dell'UE il 1° marzo 2022. Il Consiglio dell'UE, ai sensi dell'articolo 49 del TUE, ha trasmesso la domanda di adesione dell'Ucraina al Parlamento europeo ed ai Parlamenti nazionali il 4 marzo 2022 ed ha invitato la Commissione europea a presentare in tempi rapidi un parere sulla domanda di adesione dell'Ucraina.
Ai sensi dell'articolo 49 del Trattato sull'Unione europea(TUE) ogni Stato europeo che rispetti i valori di cui all'articolo 2 e si impegni a promuoverli può domandare di diventare membro dell'Unione. Il Parlamento europeo e i Parlamenti nazionali sono informati di tale domanda. Lo Stato richiedente trasmette la sua domanda al Consiglio, che si pronuncia all'unanimità, previa consultazione della Commissione e previa approvazione del Parlamento europeo, che si pronuncia a maggioranza dei membri che lo compongono. Si tiene conto dei criteri di ammissibilità convenuti dal Consiglio europeo. Al momento ci sono cinque paesi ufficialmente candidati all'adesione: Turchia (candidata dal 1999 e il cui iter è attualmente sospeso), Macedonia del Nord (candidata dal 2004), Montenegro (candidato dal 2010), Serbia (candidata dal 2012) e Albania (candidata dal 2014).
Si ricorda che la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il 27 febbraio 2022, in una intervista al canale televisivo Euronews, ha espresso il sostegno all'adesione dell'Ucraina all'UE.
L'Alto Rappresentate, Josep Borrell, in una dichiarazione alla stampa rilasciata a margine del Consiglio UE straordinario sulla difesa nella stessa giornata del 28 febbraio, pur confermando che l'Ucraina ha una chiara prospettiva europea, ha affermato che l'adesione dell'Ucraina all'UE non è nell'immediato in programma.
Il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in una dichiarazione rilasciata alla stampa lo stesso giorno, ha indicato che vi sono sensibilità e opinioni diverse circa il processo di adesione dell'Ucraina alla UE.
Si ricorda che al momento le relazioni tra l'UE e l'Ucraina sono disciplinate dall'accordo di associazione UE-Ucraina, firmato a margine del Consiglio europeo del 27 giugno 2014 ed entrato definitivamente in vigore il 1° settembre 2017, che prevede forme di associazione politica tra l'UE e l'Ucraina e l'istituzione di un'area di libero scambio (già operativa dal 1° gennaio 2016).
I Presidenti di 8 Stati membri dell'UE ( Bulgaria, Polonia, Repubblica ceca, Estonia, Lettonia, Polonia, Repubblica slovacca e Slovenia) hanno firmato una lettera congiunta nella quale si chiede agli Stati membri dell'UE di consolidare il massimo sostegno politico all'Ucraina e consentire alle istituzioni dell'UE di intraprendere misure per concedere immediatamente all'Ucraina lo status di paese candidato all'adesione all'UE e avviare il processo negoziale.
Anche il Parlamento europeo nella risoluzione sull'aggressione russa all'Ucraina del 1° marzo ( v. infra) ha invitato le istituzioni dell'Unione ad adoperarsi per concedere all'Ucraina lo status di paese candidato all'adesione all'UE.
Il 3 marzo 2022 anche la Repubblica Moldava e la Georgia hanno formulato la richiesta formale di adesione all'UE.
Anche per tali domande di adesione il Consiglio dell'UE ha proceduto, il 9 marzo 2022, alla trasmissione al Parlamento europeo ed ai Parlamenti nazionali ed alla richiesta di parere alla Commissione europea.
Il Consiglio europeo, in occasione della riunione informale che si è svolta a Versailles il 10 e 11 marzo 2022, ha adottato una dichiarazione nella quale riconosce le aspirazioni europee e la scelta europea dell'Ucraina.

Missioni dell'UE nell'ambito della Politica di sicurezza e di difesa comune dell'UE (PESC/PSDC)

Il Consiglio dell'UE ha avviato nel 2014 una missione civile in Ucraina (EUAM Ucraina), con l'obiettivo di sostenere l'Ucraina nello sviluppo di servizi di sicurezza sostenibili, responsabili ed efficienti che rafforzino lo Stato di diritto. Il Consiglio ha prorogato la missione fino al 31 maggio 2024 con un bilancio di 88,5 milioni di euro nel periodo dal 1° giugno 2021 al 31 maggio 2024. La missione fornisce consulenza strategica alle autorità ucraine e le sostiene attraverso attività operative, formazione inclusa. La missione ha cinque priorità: 1) gestione delle risorse umane, 2) indagine penale, 3) ordine pubblico, 4) polizia di prossimità e 5) questioni trasversali: diritti umani e parità di genere, lotta alla corruzione e buon governo.
Il 17 marzo 2022, il Consiglio dell'UE ha adottato una decisione con la quale ha attribuito alla missione EUAM Ucraina il compito aggiuntivo temporaneo di offrire consulenza alle autorità ucraine, in particolare al servizio delle guardie di frontiera ucraine, al dipartimento delle dogane e alle forze di polizia locali, allo scopo di agevolare il flusso di rifugiati dall'Ucraina verso la Polonia, la Romania e la Slovacchia e il flusso di aiuti umanitari in Ucraina.
Il 21 febbraio 2022, prima dell'intervento militare russo in Ucraina, il ministero degli esteri ucraino aveva annunciato che era stato raggiunto un accordo preliminare tra UE e Ucraina per l'istituzione di un'ulteriore missione militare dell'UE di formazione militare (EUTM) per le forze militari ucraine.

Assistenza finanziaria dell'UE all'Ucraina

Con la decisione (UE) 2022/313 del 24 febbraio 2022, del Parlamento europeo e del Consiglio, è stata approvata l'erogazione di uno stanziamento in via di urgenza a favore dell'Ucraina di 1,2 miliardo di euro, a titolo di assistenza macrofinanziaria, volto ad aiutare l'Ucraina a far fronte alle sue esigenze di finanziamento dovute ad un eventuale conflitto con la Russia.
La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva annunciato il 1° febbraio 2022 l'intenzione della Commissione europea di aumentare per il 2022 la sua assistenza bilaterale all'Ucraina con uno stanziamento di ulteriori 120 milioni di euro. La Presidente aveva, altresì, indicato che nel medio e lungo termine la Commissione intende promuovere un piano di investimenti per l'Ucraina, volto a mobilizzare investimenti per oltre 6 miliardi di euro.
Il 2 marzo 2022, la Presidente della Commissione europea ha annunciato uno stanziamento di 500 milioni di euro dal bilancio dell'UE per l' assistenza umanitaria a favore dell'Ucraina. Ulteriori 100 milioni di euro di assistenza sono stati messi a disposizione dagli Stati membri dell'UE a favore dell'Ucraina nell'ambito del meccanismo di protezione civile dell'UE.
Il meccanismo di protezione civile dell'Unione prevede un pool volontario di risorse preimpegnate dagli Stati membri per essere dispiegate immediatamente all'interno o all'esterno dell'UE.
 
Si ricorda che, a partire dal marzo 2014, l'UE ha promosso lo stanziamento di misure di assistenza tecnica e finanziaria per circa 17 miliardi di euro che prevede tra gli altri:
  • stanziamenti per assistenza macrofinanziaria per un valore di circa 5, 6 miliardi di euro;
  • la previsione di aiuti per circa 8 miliardi di euro erogati dalla Banca europea per gli investimenti e dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo;
  • circa 900 milioni di euro in prestiti dell'UE per iniziative e programmi specifici;
  • la creazione di una piattaforma di coordinamento dei donatori;
  • l'organizzazione di una task force ad alto livello sugli investimenti;
  • la modernizzazione del sistema ucraino di transito del gas e lavoro sui flussi inversi, specialmente attraverso la Slovacchia;
  • assistenza tecnica in una serie di settori come la riforma costituzionale e giudiziaria o la preparazione delle elezioni.

La questione energetica

A seguito dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, la Commissione europea ha presentato l'8 marzo 2022 il piano REPowerEU basato su due pilastri:
  • affrancare l'Europa dai combustibili fossili russi;
  • diversificare gli approvvigionamenti di gas, grazie all'aumento delle importazioni (GNL e via gasdotto) da fornitori non russi e all'aumento dei livelli di biometano e idrogeno.
Il piano intende, in particolare, diversificare le fonti di approvvigionamento di gas, accelerare la diffusione di gas rinnovabili e sostituire il gas nel riscaldamento e nella produzione di energia, rendendo così possibile ridurre di due terzi la domanda dell'UE di gas russo entro la fine del 2022.
Il piano delinea inoltre una serie di misure volte a rispondere all'aumento dei prezzi dell'energia in Europa e a ricostituire le scorte di gas per il prossimo inverno (con l'obiettivo che gli impianti di stoccaggio di gas dell'UE siano riempiti per almeno il 90 % della capacità entro il 1º ottobre di ogni anno).
Il piano prevede, inoltre, misure volte a regolamentare i prezzi in circostanze eccezionali e definisce le modalità con cui gli Stati membri possono ridistribuire ai consumatori le entrate derivanti dagli elevati profitti del settore energetico e dallo scambio di quote di emissione.
La Commissione consulterà gli Stati membri anche in merito alla necessità e all'ambito di applicazione di un nuovo quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato che consenta di fornire aiuti alle imprese colpite dalla crisi, in particolare quelle che devono far fronte a costi energetici elevati e valuterà le possibili soluzioni per ottimizzare l'assetto del mercato dell'energia elettrica
Si ricorda che dall'Ucraina passa oltre il 37% del gas naturale diretto dalla Russia verso Occidente ( dati ISPI del 2022), una percentuale che negli ultimi anni si è ridotta, di pari passo con la realizzazione di nuovi gasdotti che hanno permesso l'apertura di rotte alternative.
Il progetto per la realizzazione del gasdotto Nord Stream 2 -completato ma la cui operatività è al momento bloccata dalla mancata certificazione da parte del Governo tedesco - portando il gas direttamente in Germania attraverso il Baltico era volto a diversificare le rotte di approvvigionamento.
L'Italia è il paese europeo che più fa ricorso al gas naturale con una quota del 42,5% del mix energetico, quasi quanto la somma delle rispettive quote in Germania (26%) e Francia (17%).

Risoluzioni del Parlamento italiano

A seguito delle comunicazioni del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina, il Senato ( risoluzione n. 6-00208 , approvata con 244 voti favorevoli, 13 contrari e 3 astenuti) e la Camera   dei deputati ( risoluzione n. 6-00207 , approvata con 498 voti favorevoli, 18 contrari e nessun astenuto) hanno approvato il 1° marzo 2022 due risoluzioni con identico testo che impegnano il Governo a:
  • esigere dalle Autorità russe l'immediata cessazione delle operazioni belliche e il ritiro di tutte le forze militari che illegittimamente occupano il suolo ucraino, ripristinando il rispetto della piena sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina;
  • sostenere ogni iniziativa multilaterale e bilaterale utile ad una de-escalation militare e alla ripresa di un percorso negoziale tra Kiev e Mosca, anche raccogliendo la disponibilità della Santa Sede a svolgere un'opera di mediazione;
  • assicurare sostegno e solidarietà al popolo ucraino e alle sue istituzioni attivando, con le modalità più rapide e tempestive, tutte le azioni necessarie a fornire assistenza umanitaria finanziaria, economica e di qualsiasi altra natura, nonché - tenendo costantemente informato il Parlamento e in modo coordinato con gli altri Paesi europei e alleati - la cessione di apparati e strumenti militari che consentano all'Ucraina di esercitare il diritto alla legittima difesa e di proteggere la sua popolazione;
  • raccogliere l'aspirazione europea dell'Ucraina, rafforzando in ogni campo la cooperazione UE-Ucraina;
  • attivare un programma straordinario di accoglienza dei profughi ucraini, coinvolgendo enti locali e associazionismo, semplificando le procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato, applicando la direttiva europea sulla protezione temporanea e sostenendo le iniziative della UE per una accoglienza solidale e condivisa;
  • attivare programmi umanitari per la popolazione ucraina e semplificare le procedure di utilizzo dei fondi erogati;
  • sostenere in sede europea la ulteriore sospensione del Patto di stabilità e la istituzione di un fondo europeo compensativo per gli Stati maggiormente penalizzati dalle sanzioni;
  • provvedere a misure di sostegno alle imprese per i maggiori oneri derivanti dalla applicazione di sanzioni, nonché la promozione di accesso a nuovi mercati verso cui indirizzare esportazioni e investimenti non allocabili sul mercato russo;
  • attivare strategie di diversificazione degli approvvigionamenti energetici, di investimento sulle energie rinnovabili e di utilizzo delle sorgenti di energia del Paese e concorrendo alle decisioni dell'UE nella direzione dell'Unione dell'energia;
  • attivare le misure necessarie a preservare le infrastrutture strategiche del Paese da eventuali attacchi informatici o di altra natura, anche tenendo conto delle indicazioni contenute nelle relazioni del Copasir alle Camere;
  • sostenere l'urgenza di un netto rafforzamento della Politica estera e di sicurezza comune europea, anche attivando le riforme procedurali necessarie;
  • mantenere uno stretto e permanente coordinamento con i Paesi del G7, dell'Alleanza Atlantica e dell'Unione europea, condividendo iniziative a supporto dell'Ucraina e contromisure efficaci e sostenibili, incluse sanzioni, all'aggressione russa.

Risoluzione del Parlamento europeo sull'aggressione russa contro l'Ucraina

Il Parlamento europeo, riunito in seduta straordinaria a Bruxelles il 1° marzo 2022 – a seguito di un dibattito sulla situazione in Ucraina nel corso del quale sono intervenuti da remoto anche il Presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelenskyy e il Presidente del Parlamento Ucraino Ruslan Stefanchuk – ha approvato una risoluzione nella quale in particolare:
  • condanna l'aggressione militare della Federazione russa nei confronti dell'Ucraina e il coinvolgimento della Bielorussia in tale aggressione;
  • chiede che la Federazione russa ponga immediatamente fine a tutte le attività militari in Ucraina, ritiri incondizionatamente tutte le forze militari e rispetti pienamente l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina;
  • esorta a proseguire gli sforzi diplomatici e a trovare una soluzione pacifica basata sul rispetto della sovranità, dell'integrità territoriale dell'Ucraina e del diritto dell'Ucraina di decidere sulle future alleanze senza ingerenze esterne;
  • ricorda alla Federazione russa i suoi obblighi internazionali e mette in guardia dai pericoli di un'escalation nucleare del conflitto;
  • accoglie con favore l'impegno ad attivare la direttiva sulla protezione temporanea ed esorta il Consiglio a ripartire equamente tra gli Stati membri la responsabilità per l'accoglienza dei rifugiati e la Commissione a istituire un meccanismo di solidarietà per ricollocare in altri Stati membri i rifugiati provenienti dall'Ucraina, che sono arrivati in Polonia, Ungheria, Romania e Slovacchia;
  • chiede che la portata delle sanzioni sia ampliata e, in particolare, che siano limitate le importazioni delle più importanti merci di esportazione russe, tra cui petrolio e gas, che siano vietati nuovi investimenti dell'UE nella Federazione russa e nuovi investimenti russi nell'UE, che l'accesso di tutte le banche russe al sistema finanziario europeo sia bloccato, che la Federazione russa e la Bielorussia siano escluse dal sistema SWIFT; che sia vietato l'accesso agli appalti pubblici dell'UE per l'acquisto di beni e servizi provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia; che sia vietata l'esportazione di prodotti ad alta tecnologia e di beni strategici verso il mercato russo; che i finanziamenti per i programmi di cooperazione in materia di ricerca e innovazione con la Russia dell'UE siano bloccati; che i porti dell'UE siano chiusi alle navi russe; chiede l'adozione e l'adeguata applicazione di sanzioni analoghe nei confronti della Bielorussia;
  • sottolinea la necessità di mantenere un approccio coerente nei confronti delle sanzioni senza deroghe indotte da interessi settoriali o nazionali; sottolinea la necessità che gli Stati membri accettino che le sanzioni severe nei confronti della Russia comporteranno effetti negativi sulla loro situazione economica e invita la Commissione a individuare modalità per affrontare le conseguenze economiche e sociali delle sanzioni;
  • sottolinea che è necessario fare il possibile per riportare la Russia al tavolo dei negoziati, chiede che siano utilizzati i meccanismi di risoluzione delle crisi delle Nazioni Unite, che i canali di comunicazione con la Russia restino aperti e che le parti interessate siano pronte al dialogo e ai negoziati fino a quando il cessate il fuoco sarà effettivo e la guerra conclusa;
  • ribadisce la necessità di ridurre la dipendenza energetica, in particolare dal gas, dal petrolio e dal carbone russi, con la diversificazione delle fonti energetiche, anche ampliando i terminali e le rotte di approvvigionamento del gas naturale liquefatto e chiede che il gasdotto Nord Stream 2 sia definitivamente abbandonato e invita la Commissione e gli Stati membri a creare un meccanismo di coordinamento al fine di garantire un approvvigionamento ininterrotto di gas all'UE;
  • invita gli Stati membri a elaborare piani e sussidi per le famiglie al fine di evitare l'aggravarsi della crisi energetica;
  • incoraggia il potenziamento della presenza avanzata rafforzata della NATO negli Stati membri dell'UE geograficamente più vicini all'aggressore russo e al conflitto;
  • chiede di aumentare i contributi per il rafforzamento delle capacità di difesa dell'Ucraina, invitando gli Stati membri ad accelerare la fornitura di armi all'Ucraina;
  • invita l'UE e i suoi Stati membri a predisporre un piano di assistenza e di ripresa per l'Ucraina per diversi miliardi di euro al fine di sostenere l'economia ucraina e la ricostruzione delle infrastrutture distrutte;
  • invita le istituzioni dell'Unione ad adoperarsi per concedere all'Ucraina lo status di paese candidato all'adesione all'UE e, nel frattempo, a continuare ad adoperarsi per la sua integrazione nel mercato unico dell'Unione;
  • invita la Cina a utilizzare la sua influenza sulla Russia per porre fine all'attuale aggressione che minaccia la stabilità internazionale.

Attività interparlamentare a livello europeo

Conferenza PESC/PSDC
La Conferenza per il controllo parlamentare sulla politica estera e di sicurezza (PESC) e sulla politica di difesa e sicurezza comune (PSDC) dell'UE ha adottato il 25 febbraio 2022 una dichiarazione nella quale si:
  • condanna l'aggressione militare russa e si afferma il sostegno all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina, invitando la Russia a ritirare le forze armate in Ucraina;
  • condanna l'appoggio dato dal Parlamento russo all'invasione dell'Ucraina e si invitano gli organi parlamentari delle organizzazioni multilaterali a condannare l'invasione dell'Ucraina;
  • invita l'Unione Europea a imporre politiche economiche, commerciali e finanziarie, nonchè sanzioni di portata senza precedenti contro la Russia;
  • invita l'Unione europea a fornire un sostegno massiccio al Governo e al popolo ucraino, mobilitando tutti i mezzi necessari, in particolare economici e umanitari;
  • chiede che l'Unione Europea si organizzi al più presto per ospitare nel migliore dei modi possibili i profughi ucraini.
COSAC
La LXVII Conferenza degli organi parlamentari specializzati negli affari dell'Unione dei Parlamenti dell'Unione europea (COSAC), che si è riunita a Parigi il 3-5 marzo 2022, ha approvato una dichiarazione di sostegno all'Ucraina nella quale in particolare si:
  • afferma di considerare nullo il riconoscimento delle entità separatiste dell'Ucraina da parte della Russia il 21 febbraio 2022 e inaccettabile l'atto di guerra compiuto dalla Russia con la complicità della Bielorussia;
  • esprime la massima solidarietà alle autorità democraticamente elette dell'Ucraina e al popolo ucraino;
  • invita la Russia e la Bielorussia a cessare il fuoco, a ritirare immediatamente e incondizionatamente le loro forze e attrezzature militari dispiegate in Ucraina e a consentire un accesso sicuro per gli aiuti umanitari;
  • accoglie favorevolmente le sanzioni senza precedenti adottate dall'Unione europea contro la Russia e la Bielorussia e invita l'Unione europea ad andare oltre, se necessario in questa direzione, in coordinamento con partner e alleati;
  • approva le iniziative che l'Unione europea ha intrapreso, in particolare nell'ambito del Fondo europeo per la pace e del meccanismo europeo di protezione civile, e chiede il rafforzamento di queste azioni, se necessario, e invita l'Unione Europea ad organizzarsi per accogliere i profughi ucraini;
  • afferma la necessità di coinvolgere i Parlamenti nazionali nelle decisioni sulla gestione della crisi, poiché avranno importanti ripercussioni per gli Stati membri e i loro cittadini;
  • afferma la necessità di rispettare le scelte democratiche, la sovranità e l'integrità territoriale di tutti gli Stati, comprese la Georgia e la Repubblica di Moldova;
  • invita i Capi di Stato o di governo, riuniti al Consiglio europeo del 24 e 25 marzo 2022, ad adottare una versione ambiziosa della "bussola strategica", rafforzando il pilastro relativo alla gestione delle crisi;
  • afferma la necessità di approfondire la politica di sicurezza e di difesa comune e di rafforzare la cooperazione con i paesi del partenariato orientale;
  • invita al rafforzamento dell'autonomia strategica dell'Europa, in particolare nel settore alimentare ed energetico.
 
Incontro in video conferenza tra i Presidenti dei Parlamenti dell'UE e il Presidente del Parlamento Ucraino
Su iniziativa della Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, si è svolto il 4 marzo 2022 un incontro in video conferenza tra i Presidenti dei Parlamenti dell'UE e il Presidente del Parlamento Ucraino, Ruslan Stefanchuk , al quale hanno partecipato anche il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e il Presidente della Camera, Roberto Fico.
Il Presidente del Parlamento ucraino, Ruslan Stefanchuk, dopo aver illustrato gli ultimi sviluppi del conflitto nelle varie aree del paese, ha espresso un forte ringraziamento per il sostegno dell'UE all'Ucraina ed al pacchetto di sanzioni senza precedenti adottate nei confronti dell Russia. Il Presidente Stefanchuk ha poi chiesto ulteriore sostegno da parte dell'UE per aiuto umanitario, alimentare, medico e per corridoi umanitari sicuri e per rafforzare la difesa civile dell'Ucraina in vari settori critici.
Il Presidente ha poi avanzato la richiesta di una no-fly zone in Ucraina al fine di far cessare i bombardamenti ed ha chiesto l'appoggio da parte di tutti i Parlamenti nazionali dell'UE alla richiesta di adesione dell'Ucraina all'UE, invitando, inoltre, tutti i Parlamenti ad interrompere i contatti parlamentari con il parlamento russo.
Tutti gli interventi hanno espresso forte condanna dell'aggressione militare russa e il forte appoggio e la solidarietà alle autorità ed al popolo ucraino e la più ampia disponibilità all'assistenza finanziaria e umanitaria all'Ucraina ed all'accoglienza dei rifugiati.
Il Presidente della Camera, Roberto Fico, nel suo intervento ha ricordato la risoluzione approvata dal Parlamento italiano di condanna dell'invasione russa dell'Ucraina. Il Presidente Fico ha sottolineato l'unità senza precedenti mostrata dall'UE nella crisi e la necessità di una risposta umanitaria a favore dei rifugiati ucraini senza precedenti. Il Presidente ha auspicato un immediato cessate il fuoco e che l 'UE, subito dopo, promuova una grande conferenza di pace. Il Presidente ha inoltre invitato a riflettere circa l'opportunità di attribuire all'UE un seggio permanente al Consiglio di sicurezza dell'ONU.