Iniziative dell'Unione europea a seguito della crisi tra Federazione russa e Ucraina 21 marzo 2022 |
La dichiarazione di Versailles del 10 e 11 marzo 2022
Il
Consiglio europeo, in occasione della riunione informale che si è svolta a
Versailles il 10 e 11 marzo 2022, ha
adottato una
dichiarazione nella quale, in particolare, per quanto riguarda
l'Ucraina, si afferma che l'UE:
Si ricorda, inoltre, che nella dichiarazione di Versailles l'UE dichiara di voler assumere maggiori responsabilità per la propria sicurezza e di compiere ulteriori passi verso la costruzione della sovranità europea, la riduzione delle dipendenze e la messa a punto di un nuovo modello di crescita e di investimento per il 2030, adottando una serie di
iniziative volte a: a)
rafforzare le capacità di difesa dell'UE; b)
ridurre le dipendenze energetiche; c) costruire una
base economica più solida.
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Il Consiglio europeo del 24 febbraio 2022Il Consiglio europeo, riunitosi in via straordinaria il 24 febbraio 2022, ha adottato delle conclusioni nelle quali in particolare:
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Il pacchetto di sanzioni dell'UE
In attuazione delle conclusioni del Consiglio europeo del 24 febbraio 2022, il
Consiglio affari esteri dell'UE ha adottato a partire dal
25 febbraio
2022 un
pacchetto di sanzioni nei seguenti settori.
Sanzioni individuali
Congelamento dei
beni del Presidente,
Vladimir Putin, e del Ministro degli Affari esteri della Federazione russa,
Sergey Lavrov, e applicazione di
misure restrittive ai membri del Consiglio di sicurezza nazionale della Federazione russa che hanno sostenuto l'immediato riconoscimento da parte della Russia delle due aree non controllate dal governo di Donetsk e Oblast' di Luhans'k dell'Ucraina come entità indipendenti ed
ai membri del Parlamento russo, che hanno ratificato la decisione del governo sul Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza tra la Federazione russa e le due entità indipendenti.
Il
9 marzo 2022, il Consiglio dell'UE ha poi inserito nell'elenco dei destinatari delle sanzioni
14 oligarchi e imprenditori di spicco operanti in settori economici chiave della Federazione russa, e i relativi
familiari, e
146 membri del Consiglio della Federazione russa che hanno ratificato le decisioni governative del Trattato di amicizia, di cooperazione e di mutua assistenza tra la Federazione russa e la Repubblica popolare di Donetsk e del Trattato di amicizia, di cooperazione e di mutua assistenza tra la Federazione russa e la Repubblica popolare di Luhansk. Attualmente le sanzioni individuali per azioni volte a compromettere l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina, adottate a partire dal 2014 (
v. infra) riguardano complessivamente
862 persone e
53 entità giuridiche.
Al fine di garantire l'efficace attuazione delle sanzioni dell'UE individuali in tutta l'UE, la Commissione europea ha istituito la
Task force "Freeze and Seize" (blocca e cattura) - composta dalla Commissione, da punti di contatto nazionali di ciascuno Stato membro, da Eurojust e Europol nonché da altre agenzie e organi dell'UE - con il compito di coordinare le azioni per sequestrare i beni dei cittadini russi e bielorussi soggetti a sanzioni. La
Task force "Freeze and Seize"
coopererà con la Task force "Russian Elites, Proxies, and Oligarchs (REPO)" costituita dai paesi del
G7 Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti e l'Australia.
Sanzioni finanziarie
Si prevedono sanzioni volte ad ampliare ulteriormente le restrizioni finanziarie esistenti, tagliando così l'accesso russo ai più importanti mercati dei capitali. In particolare, si prevede il
divieto della quotazione e della fornitura di servizi in relazione ad azioni di entità statali russe nelle sedi di negoziazione dell'UE. Sono previste misure volte a li
mitare in modo significativo gli afflussi finanziari dalla Russia verso l'UE, in particolare il
divieto di effettuare nuovi depositi
oltre i 100.000 euro nelle banche dell'UE da parte di cittadini russi;
Il
23 febbraio 2022 il Consiglio dell'UE aveva già deciso di introdurre un
divieto
settoriale di finanziamento della Federazione russa, del suo governo e della sua Banca centrale.
Settore energetico
Si dispone il
divieto di vendita, fornitura, trasferimento o esportazione in Russia di
beni e tecnologie specifici nella raffinazione del petrolio e vengono introdotte restrizioni alla fornitura dei servizi correlati.
Settore dei trasporti
Divieto di esportazione per beni e tecnologia nell'industria aeronautica e spaziale, nonché divieto di fornire servizi assicurativi, riassicurativi e di manutenzione relativi a tali beni e tecnologie. È vietata inoltre la fornitura della relativa assistenza tecnica e finanziaria.
Settore tecnologico
Sono imposte
restrizioni alle esportazioni di beni e tecnologie a duplice uso, nonché
restrizioni alle esportazioni di determinati
beni e tecnologie che potrebbero contribuire al miglio
ramento tecnologico della Russia nel settore della difesa e della sicurezza. Ciò includerà prodotti come semiconduttori o tecnologie all'avanguardia.
Politica sui visti
Diplomatici, altri funzionari russi e uomini d'affari
non potranno più beneficiare delle disposizioni sull'agevolazione del visto, che consentono un accesso privilegiato all'UE. Questa decisione non riguarderà i normali cittadini russi.
Divieto di sorvolo, atterraggio e decollo e divieti di operazioni con la banca centrale russa
Il
Consiglio affari esteri del
28 febbraio 2022 ha adottato la
decisione (PESC) 2022/335 con la quale ha:
Sospensione dal sistema SWIFT per 7 banche russe e altri divieti di natura finanziaria
Il
Consiglio dell'UE, il
2 marzo 2022, ha adottato delle
decisioni con le quali ha
vietato:
Sospensione delle trasmissioni nell'UE dell'agenzia Sputnik e del canale TV RT/Russia Today
Il
Consiglio dell'UE, il
2 marzo 2022, ha adottato delle
decisioni con le quali
ha sospeso le attività di radiodiffusione di Sputnik e RT/Russia Today (RT English, RT UK, RT Germany, RT France e RT Spanish) nell'UE o rivolte all'UE fino a quando non si porrà termine all'aggressione nei confronti dell'Ucraina e finché la Federazione russa e i suoi organi di informazione non cesseranno di condurre azioni di disinformazione e manipolazione delle informazioni nei confronti dell'UE e dei suoi Stati membri.
Sanzioni alla Bielorussia
Il
Consiglio dell'UE, il
2 marzo 2022, ha adottato
decisioni volte a:
Il 9 marzo 2022, il
Consiglio ha poi adottato ulteriori misure restrittive nei confronti del
settore finanziario bielorusso. In particolare: misure volte a
limitare la prestazione di servizi specializzati di messaggistica finanziaria (SWIFT) a favore di Belagroprombank, di Bank Dabrabyt e della Banca di sviluppo della Repubblica di Bielorussia, nonché delle loro controllate bielorusse; il
divieto di operazioni con la Banca centrale della Bielorussia relative alla gestione delle riserve o delle attività e la fornitura di finanziamenti pubblici per gli scambi con la Bielorussia e per gli investimenti in tale paese; il
divieto di quotazione e prestazione di servizi concernenti le azioni di entità statali bielorusse nelle sedi di negoziazione dell'UE a decorrere dal 12 aprile 2022; la limitazione dei flussi finanziari dalla Bielorussia verso l'UE,
vietando l'accettazione di depositi superiori a 100 000 EUR di cittadini o residenti bielorussi, la tenuta di conti di clienti bielorussi da parte dei depositari centrali di titoli dell'UE e la vendita di titoli denominati in euro a clienti bielorussi; il
divieto di fornitura di banconote denominate in euro alla Bielorussia.
Divieto di esportazione di beni e di tecnologie di radiocomunicazione per la navigazione marittima
Il
Consiglio UE del 9 marzo 2022 ha introdotto inoltre ulteriori misure restrittive per il
divieto di esportazione verso la Russia di beni e di tecnologie di radiocomunicazione per la navigazione marittima.
Sospensione della cooperazione nei settori della ricerca, della scienza e dell'innovazione
Il
4 marzo 2022 la
Commissione europea ha deciso di
sospendere la cooperazione:
Revoca alla Russia dello status di "Nazione più favorita" nell'ambito dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e della partecipazione alle principali istituzioni finanziarie internazionali
La Commissione europea ha
avviato il 4 marzo
una riflessione sulla possibilità di promuovere presso l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) la
revoca dello status di "nazione più favorita" nei confronti della Russia in risposta all'invasione dell'Ucraina.
Tale misura
consentirebbe all'Unione europea di applicare dazi più elevati sulle importazioni russe, o addirittura
divieti di importazione nel territorio dell'UE.
La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha inoltre annunciato l'11 marzo l'intenzione dell'UE di promuovere la
sospensione dei diritti di appartenenza della Russia alle
principali istituzioni finanziarie multilaterali, tra cui il
Fondo monetario internazionale e la
Banca mondiale.
Ulteriore pacchetto di sanzioni economiche e individuali
Il
15 marzo 2022, il Consiglio dell'UE ha deciso di adottare un
ulteriore pacchetto di sanzioni economiche e individuali in particolare al fine di:
Tra le persone inserite nell'elenco figurano
Roman Abramovich e German Khan, nonché
altri imprenditori di spicco operanti in settori economici chiave, quali la siderurgia, l'energia, il settore bancario, i media, i prodotti militari e a duplice uso e i relativi servizi.
Si ricorda che l'UE, a partire dal marzo 2014, ha deciso l'introduzione di
misure restrittive per la violazione dell'integrità territoriale dell'Ucraina. Le sanzioni e misure restrittive dell'UE nei confronti della Russia vengono di norma prorogate ogni 6 o 12 mesi dal Consiglio dell'UE che delibera all'unanimità.
Le misure restrittive hanno riguardato:
Il
13 dicembre 2021, il
Consiglio dell'UE ha adottato delle
misure restrittive (congelamento dei beni e il divieto di viaggio nell'UE) nei confronti del
gruppo Wagner, un'
entità militare privata priva di personalità giuridica con sede in Russia. Le misure restrittive riguardano il gruppo Wagner, e otto individui e tre entità ad esso collegate coinvolti in gravi violazioni dei diritti umani, comprese torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, o in attività destabilizzanti in alcuni dei paesi in cui operano, tra cui Libia, Siria, Ucraina (
Donbas) e Repubblica Centrafricana.
Per ulteriori dettagli sulle misure restrittive dell'UE nei confronti della Russia si rinvia al
link del Consiglio dell'UE.
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Assistenza all'Ucraina a titolo dello Strumento europeo per la pace (European Peace Facility - EPF)
Il
Consiglio dell'UE del 28 febbraio 2022 ha adottato la
decisione (PESC) 2022/338 relativa alla
fornitura all'Ucraina di
attrezzatura militare per un valore di
450 milioni di euro per armi e la
decisione (PESC) 2022/339 per lo stanziamento di
50 milioni di euro per dispositivi di protezione individuale, kit di pronto soccorso e carburante, alle forze armate ucraine, a titolo dello
Strumento europeo per la Pace
(European Peace Facility – EPF).
L'EPF - istituito dal Consiglio dell'UE, il 22 marzo 2021, con la
decisione (PESC) 2021/509
- è uno
strumento finanziario volto a
finanziare le azioni esterne dell'UE con implicazioni nel settore militare o della difesa nell'ambito della politica estera e di sicurezza comune (PESC).
L'EPF è un
fondo fuori bilancio dell'UE del valore di 5.692 milioni di euro per il periodo 2021-2027, finanziato mediante
contributi degli Stati membri dell'UE determinati secondo il criterio di ripartizione basato sul prodotto nazionale lordo e conformemente alla decisione 2014/335/UE, Euratom del Consiglio relativa al sistema delle risorse proprie dell'Unione europea (
l'Italia contribuisce per circa il 12,8%).
L'EPF consente all'UE di integrare le attività delle sue missioni e operazioni della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) nei paesi ospitanti con
misure di assistenza che
possono includere la fornitura di materiali, infrastrutture o assistenza nel settore militare e della difesa, su richiesta di paesi terzi e organizzazioni regionali o internazionali.
Il Consiglio dell'UE ha
avviato una discussione su un
ulteriore stanziamento
di 500 milioni di euro a favore dell'Ucraina per forniture militari, sempre nell'ambito dello
Strumento europeo per la pace.
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Assistenza ai profughi e gestione delle frontiere
Il
Consiglio dell'UE
giustizia affari interni ha adottato, il 4 marzo 2022, la
decisione esecuzione (UE) 2022/382 volta ad
attivare il meccanismo previsto dalla direttiva
sulla protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di rifugiati
(direttiva 2001/55/CE del Consiglio, del 20 luglio 2001, sulle norme minime per la concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati e sulla promozione dell'equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri che ricevono gli sfollati e subiscono le conseguenze dell'accoglienza degli stessi).
Secondo gli ultimi
dati forniti dall'UNHCR il 20 marzo 2022, circa
3,5 milioni cittadini ucraini avrebbero
attraversato i confini dell'Ucraina, in fuga dalla guerra.
La protezione temporanea è un meccanismo di emergenza applicabile in casi di afflussi massicci di persone e teso a fornire protezione immediata e collettiva (ossia senza che sia necessario esaminare le singole domande) agli sfollati che non possono ritornare nel proprio paese di origine. L'obiettivo è alleviare la pressione sui sistemi nazionali di asilo e consentire agli sfollati di godere di diritti armonizzati in tutta l'UE. Tra questi diritti rientrano il soggiorno, l'accesso al mercato del lavoro e agli alloggi, l'assistenza medica e l'accesso all'istruzione per i minori.
La decisione prevede la possibilità per i
cittadini dell'Ucraina e loro familiari
(e anche per i cittadini di paesi terzi che beneficiavano di protezione internazionale prima del 24 febbraio 2024) in fuga dal paese di
risiedere e muoversi nel territorio dell'UE per un periodo fino a un anno, estendibile dal Consiglio di un anno ulteriore (
e, su proposta della Commissione europea, di un ulteriore anno ancora, fino quindi ad un massimo di 3 anni, ai sensi della direttiva 2001/55/CE)
con possibilità di lavorare e di avere accesso a diritti sociali, come il diritto di alloggio e di assistenza sanitaria.
Per i
cittadini di paesi terzi con
legale residenza in Ucraina, che non sono in grado di tornare in modo sicuro al loro paese o regione di origine, gli
Stati membri
possono scegliere se
applicare il meccanismo di protezione permanente previsto per i cittadini ucraini o uno
status adeguato ai sensi del loro diritto nazionale.
In particolare, l'articolo 2 della predetta decisione si applica alle seguenti categorie di persone che sono sfollate dall'Ucraina, a partire dal 24 febbraio 2022:
Gli Stati membri applicano la decisione o una protezione adeguata ai sensi del loro diritto nazionale nei confronti degli
apolidi e dei
cittadini di paesi terzi diversi dall'Ucraina che
possono dimostrare che soggiornavano legalmente in Ucraina prima del 24 febbraio 2022
sulla base di un permesso di soggiorno permanente valido rilasciato conformemente al diritto ucraino e che non possono ritornare in condizioni sicure e stabili nel proprio paese o regione di origine.
Gli Stati membri, inoltre,
possono applicare la decisione anche ad altre persone, compresi gli apolidi e i cittadini di paesi terzi diversi dall'Ucraina, che soggiornavano legalmente in Ucraina e che non possono ritornare in condizioni sicure e stabili nel proprio paese o regione di origine.
La decisione prevede anche che la
Commissione coordini la cooperazione e lo scambio di informazioni tra gli Stati membri, in particolare per quanto riguarda il monitoraggio delle capacità di accoglienza e l'individuazione di eventuali necessità di ulteriore sostegno. Le agenzie dell'UE, tra cui
Frontex, l'Agenzia dell'UE per l'asilo ed Europol, possono fornire ulteriore sostegno operativo su richiesta degli Stati membri.
È la prima volta che l'UE attiva tale disposizione, che non è stata utilizzata neanche in occasione della crisi dei rifugiati in Siria del 2015-2016.
Il
18 marzo 2022 la Commissione europea ha pubblicato delle
linee guida operative per
aiutare gli Stati membri
nell'applicazione delle disposizioni della direttiva 2001/55/CE sulla
protezione temporanea.
Il
16 marzo 2022 il Consiglio dell'UE ha
approvato la
proposta di regolamento, presentata dalla Commissione l'8 marzo 2022, relativa
all'azione di coesione per i rifugiati in Europa (CARE) che prevede
modifiche eccezionali al
quadro giuridico generale 2014-2020 che disciplina i
Fondi strutturali e di investimento europei e il Fondo di aiuti europei
agli indigenti (FEAD), volte a introdurre una
maggiore flessibilità nella riallocazione dei finanziamenti ed estendere di un anno contabile il finanziamento del 100% dal bilancio dell'UE per i programmi di coesione, una misura introdotta inizialmente nel 2020 per aiutare la ripresa dalla COVID-19. La modifica dovrebbe
consentire agli Stati membri di accelerare lo spiegamento di tutti i finanziamenti non programmati nel periodo 2014-2020 e di
utilizzare la tranche di 10 miliardi di euro 2022 nell'ambito di REACT-EU, uno dei più grandi programmi di investimento pubblico dell'UE post-pandemia.
Sempre il
16 marzo 2022 gli ambasciatori presso l'UE hanno
approvato il mandato negoziale del Consiglio su una
proposta di modifica dei fondi per gli affari interni per il periodo 2014-2020 e del Fondo Asilo, migrazione e integrazione per il periodo 2021-2027 volta a
sbloccare
fondi inutilizzati per circa
420 milioni di euro, al fine di contribuire agli stanziamenti per far fronte all'afflusso massiccio di persone in fuga dalla guerra.
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Richiesta di adesione dell'Ucraina all'UE
Il
28 febbraio 2022, il Presidente dell'Ucraina,
Volodymyr Zelenski, ha
firmato la lettera di richiesta di adesione dell'Ucraina all'Unione Europea che è stata
trasmessa alla Presidenza francese del Consiglio dell'UE il 1° marzo 2022. Il
Consiglio dell'UE, ai sensi dell'articolo 49 del TUE, ha
trasmesso la domanda di adesione dell'Ucraina al
Parlamento europeo ed ai
Parlamenti nazionali il
4 marzo 2022 ed ha
invitato la Commissione europea a presentare in tempi rapidi un
parere sulla domanda di adesione dell'Ucraina.
Ai sensi dell'articolo 49 del Trattato sull'Unione europea(TUE) ogni Stato europeo che rispetti i valori di cui all'articolo 2 e si impegni a promuoverli può domandare di diventare membro dell'Unione. Il Parlamento europeo e i Parlamenti nazionali sono informati di tale domanda. Lo Stato richiedente trasmette la sua domanda al Consiglio, che si pronuncia all'unanimità, previa consultazione della Commissione e previa approvazione del Parlamento europeo, che si pronuncia a maggioranza dei membri che lo compongono. Si tiene conto dei criteri di ammissibilità convenuti dal Consiglio europeo. Al momento ci sono cinque paesi ufficialmente candidati all'adesione: Turchia (candidata dal 1999 e il cui iter è attualmente sospeso), Macedonia del Nord (candidata dal 2004), Montenegro (candidato dal 2010), Serbia (candidata dal 2012) e Albania (candidata dal 2014).
Si ricorda che la Presidente della Commissione europea,
Ursula von der Leyen, il 27 febbraio 2022, in una intervista al canale televisivo Euronews, ha
espresso il sostegno all'adesione dell'Ucraina all'UE.
L'Alto Rappresentate, Josep Borrell, in una dichiarazione alla stampa rilasciata a margine del Consiglio UE straordinario sulla difesa nella stessa giornata del 28 febbraio, pur confermando che l'Ucraina ha una chiara prospettiva europea, ha affermato che
l'adesione dell'Ucraina all'UE non è nell'immediato in programma.
Il
Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in una dichiarazione rilasciata alla stampa lo stesso giorno, ha indicato che vi sono
sensibilità e opinioni diverse circa il processo di adesione
dell'Ucraina alla UE.
Si ricorda che al momento le relazioni tra l'UE e l'Ucraina sono disciplinate dall'accordo di associazione UE-Ucraina, firmato a margine del Consiglio europeo del 27 giugno 2014 ed entrato definitivamente in vigore il 1° settembre 2017, che prevede forme di associazione politica tra l'UE e l'Ucraina e l'istituzione di un'area di libero scambio (già operativa dal 1° gennaio 2016).
I Presidenti di
8 Stati membri dell'UE (
Bulgaria, Polonia, Repubblica ceca, Estonia, Lettonia, Polonia, Repubblica slovacca e Slovenia) hanno firmato una
lettera congiunta nella quale si
chiede agli Stati membri dell'UE di consolidare il massimo sostegno politico all'Ucraina e
consentire alle istituzioni dell'UE di intraprendere misure per concedere immediatamente all'Ucraina lo status di paese candidato all'adesione all'UE e avviare il processo negoziale.
Anche il
Parlamento europeo nella
risoluzione sull'aggressione russa all'Ucraina del
1° marzo (
v. infra) ha invitato le istituzioni dell'Unione ad adoperarsi per
concedere all'Ucraina lo status di paese candidato all'adesione all'UE.
Il 3 marzo 2022 anche la
Repubblica Moldava e la Georgia hanno formulato la richiesta formale di
adesione all'UE.
Anche per tali domande di adesione il Consiglio dell'UE ha proceduto, il 9 marzo 2022, alla trasmissione al Parlamento europeo ed ai Parlamenti nazionali ed alla richiesta di parere alla Commissione europea.
Il Consiglio europeo, in occasione della riunione informale che si è svolta a Versailles il 10 e 11 marzo 2022, ha adottato una dichiarazione nella quale riconosce le aspirazioni europee e la scelta europea dell'Ucraina.
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Missioni dell'UE nell'ambito della Politica di sicurezza e di difesa comune dell'UE (PESC/PSDC)
Il Consiglio dell'UE ha avviato nel 2014
una missione civile in Ucraina (EUAM Ucraina), con l'obiettivo di sostenere l'Ucraina nello sviluppo di servizi di sicurezza sostenibili, responsabili ed efficienti che rafforzino lo Stato di diritto. Il Consiglio ha prorogato la missione fino al
31 maggio 2024 con un bilancio di
88,5 milioni di euro nel periodo dal 1° giugno 2021 al 31 maggio 2024. La missione fornisce consulenza strategica alle autorità ucraine e le sostiene attraverso attività operative, formazione inclusa. La missione ha
cinque priorità: 1) gestione delle risorse umane, 2) indagine penale, 3) ordine pubblico, 4) polizia di prossimità e 5) questioni trasversali: diritti umani e parità di genere, lotta alla corruzione e buon governo.
Il
17 marzo 2022, il Consiglio dell'UE ha adottato una
decisione con la quale ha attribuito alla
missione EUAM Ucraina il compito aggiuntivo temporaneo di offrire
consulenza alle autorità ucraine, in particolare al servizio delle guardie di frontiera ucraine, al dipartimento delle dogane e alle forze di polizia locali, allo scopo di
agevolare il flusso di rifugiati dall'Ucraina verso la Polonia, la Romania e la Slovacchia e il flusso di aiuti umanitari in Ucraina.
Il 21 febbraio 2022, prima dell'intervento militare russo in Ucraina, il ministero degli esteri ucraino aveva annunciato che era stato raggiunto un accordo preliminare tra UE e Ucraina per l'istituzione di un'ulteriore missione militare dell'UE di formazione militare (EUTM) per le forze militari ucraine.
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Assistenza finanziaria dell'UE all'Ucraina
Con la
decisione (UE) 2022/313 del
24 febbraio 2022, del Parlamento europeo e del Consiglio, è stata approvata l'erogazione di
uno stanziamento in via di urgenza a favore dell'Ucraina di
1,2 miliardo di euro, a titolo di assistenza macrofinanziaria, volto ad aiutare l'Ucraina a far fronte alle sue esigenze di finanziamento dovute ad un eventuale conflitto con la Russia.
La
Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva annunciato il 1° febbraio 2022 l'intenzione della Commissione europea di
aumentare per il 2022 la sua assistenza bilaterale all'Ucraina con uno stanziamento di ulteriori
120 milioni di euro. La Presidente aveva, altresì, indicato che nel medio
e lungo termine la Commissione intende promuovere un
piano di investimenti per l'Ucraina, volto a mobilizzare investimenti per oltre
6 miliardi di euro.
Il
2 marzo 2022, la Presidente della Commissione europea ha annunciato uno stanziamento di
500 milioni di euro dal bilancio dell'UE per l'
assistenza umanitaria a favore dell'Ucraina. Ulteriori
100 milioni di euro di assistenza sono stati messi a disposizione dagli Stati membri dell'UE a favore dell'Ucraina nell'ambito del
meccanismo di protezione civile dell'UE.
Il meccanismo di protezione civile dell'Unione prevede un
pool volontario di risorse preimpegnate dagli Stati membri per essere dispiegate immediatamente all'interno o all'esterno dell'UE.
Si ricorda che, a partire dal marzo 2014, l'UE ha promosso lo stanziamento di misure di
assistenza tecnica e finanziaria per circa
17 miliardi di euro che prevede tra gli altri:
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La questione energetica
A seguito dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, la Commissione europea ha presentato l'8 marzo 2022 il
piano REPowerEU basato su due pilastri:
Il piano intende, in particolare, diversificare le fonti di approvvigionamento di gas, accelerare la diffusione di gas rinnovabili e sostituire il gas nel riscaldamento e nella produzione di energia, rendendo così possibile
ridurre di due terzi la domanda dell'UE di gas russo entro la fine del 2022.
Il piano delinea inoltre una serie di
misure volte a rispondere all'aumento dei prezzi dell'energia in Europa e a
ricostituire le scorte di gas per il prossimo inverno (con l'obiettivo
che gli impianti di stoccaggio di gas dell'UE siano riempiti per almeno il 90 % della capacità
entro il 1º ottobre di ogni anno).
Il piano prevede, inoltre, misure volte a
regolamentare i prezzi in circostanze eccezionali e definisce le modalità con cui gli Stati membri possono
ridistribuire ai consumatori le entrate derivanti dagli elevati profitti del settore energetico e dallo scambio di quote di emissione.
La Commissione consulterà gli Stati membri anche in merito alla necessità e all'ambito di applicazione di un
nuovo quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato che consenta di fornire aiuti alle imprese colpite dalla crisi, in particolare quelle che devono far fronte a costi energetici elevati e valuterà le
possibili soluzioni per ottimizzare l'assetto del mercato dell'energia elettrica
Si ricorda che dall'Ucraina passa oltre il
37% del gas naturale diretto dalla Russia verso Occidente (
dati ISPI del 2022), una percentuale che negli ultimi anni si è ridotta, di pari passo con la realizzazione di nuovi gasdotti che hanno permesso l'apertura di rotte alternative.
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Il progetto per la realizzazione del
gasdotto Nord Stream 2 -completato ma la cui operatività è al momento bloccata dalla mancata certificazione da parte del Governo tedesco - portando il gas direttamente in Germania attraverso il Baltico era volto a diversificare le rotte di approvvigionamento.
L'Italia è il paese europeo che più fa ricorso al gas naturale con una quota del
42,5% del mix energetico, quasi quanto la somma delle rispettive quote in Germania (26%) e Francia (17%).
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Risoluzioni del Parlamento italiano
A seguito delle
comunicazioni del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, sugli
sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina, il
Senato (
risoluzione n.
6-00208
, approvata con 244 voti favorevoli, 13 contrari e 3 astenuti)
e la Camera
dei deputati (
risoluzione n.
6-00207
, approvata con 498 voti favorevoli, 18 contrari e nessun astenuto) hanno approvato il
1° marzo 2022 due
risoluzioni con identico testo che impegnano il Governo a:
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Risoluzione del Parlamento europeo sull'aggressione russa contro l'Ucraina
Il
Parlamento europeo, riunito in seduta straordinaria a Bruxelles il
1° marzo 2022 – a seguito di un dibattito sulla situazione in Ucraina nel corso del quale sono intervenuti da remoto anche il Presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelenskyy e il Presidente del Parlamento Ucraino Ruslan Stefanchuk – ha approvato una
risoluzione nella quale in particolare:
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Attività interparlamentare a livello europeo
Conferenza PESC/PSDC
La
Conferenza per il controllo parlamentare sulla
politica estera e di sicurezza (PESC) e sulla politica di difesa e sicurezza comune (PSDC) dell'UE ha adottato il
25 febbraio 2022 una
dichiarazione nella quale si:
COSAC
La
LXVII Conferenza degli organi parlamentari specializzati negli affari dell'Unione dei Parlamenti dell'Unione europea (COSAC), che si è riunita a Parigi il
3-5 marzo 2022, ha approvato una
dichiarazione di sostegno all'Ucraina nella quale in particolare si:
Incontro in video conferenza tra i Presidenti dei Parlamenti dell'UE e il Presidente del Parlamento Ucraino
Su
iniziativa della Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, si è svolto il 4 marzo 2022 un
incontro in video conferenza tra i Presidenti dei Parlamenti dell'UE e il Presidente del Parlamento Ucraino, Ruslan Stefanchuk
, al quale hanno partecipato anche il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e il Presidente della Camera, Roberto Fico.
Il
Presidente del Parlamento ucraino, Ruslan Stefanchuk, dopo aver illustrato gli ultimi sviluppi del conflitto nelle varie aree del paese, ha espresso un forte
ringraziamento per il sostegno dell'UE all'Ucraina ed al
pacchetto di sanzioni senza precedenti adottate nei confronti dell Russia. Il Presidente Stefanchuk ha poi chiesto
ulteriore sostegno da parte dell'UE per
aiuto umanitario, alimentare, medico e per corridoi umanitari sicuri e per rafforzare
la difesa civile dell'Ucraina in vari settori critici.
Il Presidente ha poi avanzato la
richiesta di una no-fly zone in Ucraina al fine di far cessare i bombardamenti ed ha chiesto
l'appoggio da parte di tutti i Parlamenti nazionali dell'UE alla
richiesta di adesione dell'Ucraina all'UE, invitando, inoltre, tutti i Parlamenti ad
interrompere i contatti parlamentari con il parlamento russo.
Tutti gli
interventi hanno espresso forte condanna dell'aggressione militare russa e il
forte appoggio e la solidarietà alle autorità ed al popolo ucraino e la più ampia disponibilità all'assistenza finanziaria e umanitaria all'Ucraina ed all'accoglienza dei rifugiati.
Il
Presidente della Camera, Roberto Fico, nel suo intervento ha ricordato la risoluzione approvata dal Parlamento italiano di condanna dell'invasione russa dell'Ucraina. Il Presidente Fico ha sottolineato
l'unità senza precedenti mostrata dall'UE nella crisi e la necessità di una
risposta umanitaria a favore dei rifugiati ucraini senza precedenti. Il Presidente ha auspicato un
immediato cessate il fuoco e che l
'UE, subito dopo,
promuova una grande conferenza di pace. Il Presidente ha inoltre invitato a riflettere circa l'opportunità di attribuire all'UE un
seggio permanente al Consiglio di sicurezza dell'ONU.
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