Priorità della Presidenza finlandese del Consiglio dell'UE 7 ottobre 2019 |
Indice |
|Le priorità| |
Le priorità
Secondo quanto riportato dal
programma della Presidenza finlandese del Consiglio dell'UE, le
priorità della stessa riguardano
quattro pilastri:
Oltre alla priorità articolate nei suddetti quattro pilastri, la Presidenza finlandese intende impegnarsi specificamente per
altre due questioni che reputa di
importanza strategica: la
gestione del fenomeno migratorio e i
negoziati sul
quadro finanziario pluriennale 2021-2027.
Si indicano di seguito le priorità della Presidenza finlandese articolate secondo i pilastri e le differenti politiche.
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Rafforzare i valori comuni e lo Stato di diritto
La Presidenza finlandese sottolinea l'importanza del rispetto dei valori fondanti l'UE (dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, Stato di diritto e diritti umani, compresi i diritti delle minoranze), quale precondizione per il corretto funzionamento e la credibilità dell'Unione europea.
A tal fine, durante il semestre, la Presidenza intende, da un lato, adoperarsi per migliorare e rafforzare gli strumenti a
tutela del principio dello
Stato di diritto, dall'altro, individuare modalità più efficaci per garantire il rispetto dei valori citati negli Stati membri e per prevenire potenziali situazioni di criticità. In tale contesto la Presidenza prefigura una valutazione del
dialogo sullo Stato di diritto all'interno del
Consiglio, con l'obiettivo di renderlo più strutturato e orientato agli obiettivi.
In particolare, la Presidenza intende continuare sia il lavoro volto ad istituire un
meccanismo di peer review sul rispetto del principio dello Stato di diritto, sia i
negoziati per
subordinare la ricezione dei
fondi dell'UE al
rispetto del medesimo principio. Secondo la Presidenza, l'obiettivo è istituire un meccanismo ben equilibrato ed efficace che colleghi i finanziamenti dell'UE al rispetto dello Stato di diritto.
Si ricorda che nel novembre 2016, i Ministri competenti per le politiche dell'UE di Italia, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Svezia hanno proposto il rafforzamento del dialogo politico annuale sullo Stato di diritto, mediante la trasformazione dell'attuale discussione in sede di Consiglio Affari generali in un esercizio periodico di valutazione inter pares tra Stati membri.
Si segnala inoltre che nell'ambito del pacchetto per il prossimo quadro finanziario pluriennale (2021-2027), la Commissione europea ha proposto un nuovo strumento di tutela del bilancio dell'UE dai rischi finanziari connessi a carenze generalizzate per quanto riguarda lo Stato di diritto negli Stati membri, che sostanzialmente consentirebbe all'Unione di sospendere, ridurre o restringere l'accesso ai finanziamenti dell'UE in modo proporzionale alla natura, alla gravità e alla portata di tali carenze.
Si segnala che, nella relazione ex art. 6, L. 234/2012, il Governo italiano, anche sulla scorta di rilievi sollevati dal Servizio giuridico del Consiglio dell'UE, ha sottolineato una serie di criticità presenti nel regime proposto, tra l'altro, relativamente all'appropriatezza della base giuridica individuata dalla Commissione europea, e alla non adeguatezza dello strumento rispetto all'obiettivo che si vorrebbe realizzare (la tutela dello Stato di diritto). In tale sede il Governo ha - in definitiva - ritenuto la proposta non conforme all'interesse nazionale.
Da ultimo, la Commissione europea ha pubblicato la comunicazione Rafforzare lo Stato di diritto nell'unione programma d'azione (
COM(2019)343) recante una disamina del contesto attuale nonché una serie di possibili nuove iniziative, tra le quali la decisione di istituire
ciclo di esame dello Stato di diritto, comprendente una relazione annuale sullo Stato di diritto con informazioni sugli Stati membri dell'UE.
È considerato altresì essenziale il
contrasto alla corruzione, ritenuta in grado di minare, le basi dell'UE per quanto riguarda
valori e regole condivisi, la
pubblica fiducia nelle autorità, e una sana gestione finanziaria.
Si segnala che il 10 luglio 2019 il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa (organismo estraneo alle Istituzioni dell'UE) ha accettato la richiesta dell'Unione europea di diventare un osservatore per il Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO, organo dedicato al monitoraggio della conformità dei suoi 49 Stati membri con gli strumenti di lotta alla corruzione del Consiglio d'Europa).
Il programma della Presidenza finlandese prevede, infine, la promozione dell
'uguaglianza e dell'inclusione in tutti i settori politici, sottolineando la necessità di una strategia per l'
equality gender che combini
azioni specifiche e un approccio generale basato sulla
prospettiva di genere in tutti i campi.
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Rendere l'UE più competitiva e socialmente inclusivaUn mercato unico completo e orientato al futuro
Tra gli obiettivi principali:
Una crescita inclusiva
La Presidenza finlandese intende impegnarsi in particolare per:
Un'unione economica inclusiva
Al fine di
rafforzare l'Unione economica e monetaria, la Presidenza finlandese intende in particolare:
Politica commerciale
Tra gli obiettivi principali, la Presidenza finlandese intende in particolare:
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Rafforzare la posizione dell'UE come leader globale nell'azione per il clima
La Presidenza finlandese intende impegnarsi in particolare per:
Si ricorda che le politiche per la mitigazione dei cambiamenti climatici e l'adattamento sono state collocate al primo posto tra gli
orientamenti
politici per la nuova Commissione 2019-2024 dalla presidente eletta, Ursula von der Leyen. La presidente ha annunciato l'intenzione di fare dell'Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050 e di presentare entro i primi 100 giorni un "Green Deal" europeo che traduca quell'obiettivo in disposizioni vincolanti. Tra le ulteriori misure prospettate figurano: a) un piano di investimenti per un'Europa sostenibile e la parziale trasformazione della BEI in una banca per il clima; b) l'introduzione di un'imposta sul carbonio alle frontiere; c) la creazione di un Fondo di transizione da affiancare ai fondi di coesione per garantire l'equità sociale del passaggio ad un'economia ad impatto climatico zero; d) l'estensione del sistema di scambio di quote ETS (Emissions trading system). Il governo italiano ha espresso pieno sostegno a questi obiettivi programmatici, come dichiarato dal Ministro per gli affari europei, Vincenzo Amendola, nel corso dell'audizione sulle linee programmatiche, svolta presso le Commissioni per le Politiche dell'Unione Europea della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, il 24 settembre 2019.
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Proteggere la sicurezza dei cittadini nel suo complessoAzione esterna dell'UE
Tra gli obiettivi principali, la Presidenza finlandese intende in particolare:
Sicurezza e difesa
La Presidenza finlandese intende impegnarsi in particolare per:
Resilienza alle minacce ibride e cibernetiche
Tra gli obiettivi principali, la Presidenza finlandese intende in particolare:
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Ulteriori priorità chiaveGestione globale del fenomeno migratorio
La Presidenza finlandese ribadisce la necessità di un approccio alla politica di migrazione che combini sia la
dimensione interna della gestione del fenomeno che quella relativa all'
azione esterna dell'UE.
In particolare, nel programma si propone di uscire dall'
impasse relativo al processo di revisione del
Sistema europeo comune di asilo (avviato dalla Commissione europea nel 2016 e, allo stato, lontano dalla sua conclusione), attraverso l'adozione, "una alla volta" (ovverosia separatamente), delle proposte per le quali sia possibile il raggiungimento di un accordo.
Il pacchetto asilo si articola in sette proposte normative, che registrano differenti stadi di avanzamento nell'iter legislativo, in particolare a causa delle criticità in sede di esame presso il Consiglio dell'UE per quanto riguarda la
riforma del regolamento di Dublino (e meno significativamente con riferimento al regolamento sulla procedura unica di asilo).
La Commissione europea (secondo un orientamento sostanzialmente condiviso anche dalla precedente Presidenza dell'UE) ha prefigurato l'ipotesi di un'
adozione separata delle proposte normative considerate più avanti nell'esame presso le Istituzioni legislative, secondo un
approccio che risulta
non condiviso da quei Paesi, come
l'Italia, particolarmente esposti ai flussi migratori, i quali propendono al contrario per l'
inscindibilità del
legame tra tutte le proposte legislative che compongono il
pacchetto sull'asilo ai fini di un bilanciamento complessivo tra i principi di responsabilità e solidarietà.
Nel programma, la Presidenza sottolinea altresì gli obiettivi che si potrebbero ottenere nella politica di asilo e di migrazione con l'istituzione di:
La Presidenza sottolinea, infine, la necessità di monitorare attentamente le rotte migratorie attuali e nuove verso l'Europa, e di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione dell'UE (compresi incentivi positivi e negativi nella
politica commerciale, di
sviluppo e dei
visti) per rendere più efficace la
politica di rimpatrio, e potenziando gli sforzi e le risorse per il
reinserimento dei migranti rimpatriati. Da ultimo, il Programma si sofferma sul rafforzamento
dell'Agenzia europea delle guardie costiera e di frontiera nel sostegno agli Stati membri circa il controllo delle frontiere e il rimpatrio dei migranti irregolari.
Il nuovo regime dell'Agenzia, recante tra l'altro l'istituzione al suo interno di corpo permanente di 10 mila unità operative abilitate a svolgere compiti che implicano competenze esecutive, è stato
approvato
dal Parlamento europeo ed è tuttora in attesa di adozione da parte del Consiglio.
Quadro finanziario pluriennale 2021-2027
La Presidenza finlandese intende impegnarsi per
portare a termine i negoziati in Consiglio sul prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027
entro la fine dell'anno, con l'obiettivo di creare un
bilancio equilibrato che coniughi sia le nuove priorità che le politiche tradizionali dell'Unione, e per raggiungere il
massimo progresso possibile nelle diverse
proposte settoriali relative al QFP.
Inoltre, con riguardo al bilancio unionale 2021-2027, la Presidenza finlandese sottolinea che:
Infine, la Presidenza finlandese mira anche a raggiungere un accordo tra il Consiglio e il Parlamento europeo sul
bilancio 2020.
Si segnala che nel prossimo Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre 2019 si farà il punto sui negoziati in corso sul QFP 2021-2027. In estrema sintesi - sulla base anche di quanto affermato dal Ministro per gli Affari europei, Vincenzo Amendola, sia nel corso dell'audizione presso le Commissioni riunite Politiche dell'UE della Camera e del Senato del 24 settembre 2019 che durante il
question time del 25 settembre 2019 alla Camera dei deputati - il Governo italiano, nonostante l'intenzione della Commissione europea e di alcuni Paesi (compresa la Finlandia) di concludere i negoziati entro la fine dell'anno, ritiene innanzitutto prioritario garantire un risultato finale di qualità piuttosto che una tempistica serrata. Inoltre, per quanto riguarda, l'ammontare complessivo del prossimo bilancio unionale, pur non ritenendo la proposta della Commissione europea sufficientemente ambiziosa, la considera un compromesso abbastanza equilibrato. Tuttavia, per il prosieguo dei negoziati, intende in particolare: evitare ulteriori tagli al bilancio complessivo, in particolare per quanto riguarda la politica agricola comune e la politica di coesione; opporsi al principio di convergenza esterna delle allocazioni per la PAC; rivedere l'indice di prosperità relativa proposto nella coesione; in tema di risorse proprie, mantenere la risorsa IVA, introdurre nuove risorse (tra cui la web tax e la tassa sulle transazioni finanziarie) e mettere fine alle correzioni legate al cosiddetto rebate britannico. Infine, in merito al nuovo QFP, il Ministro ha affermato che "occorre mantenere ampi margini di flessibilità e disponibilità fuori bilancio, in modo da poter reagire alle numerose occasioni di emergenze naturali e sociali e anche circa gli elementi di condizionalità bisogna legare il principio della solidarietà economica tra gli Stati membri a quello della concreta risposta comune di fronte a emergenze comuni".
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