Relazione sull'attuazione della direttiva 2010/40/UE sul quadro generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligente nel trasporto stradale 3 dicembre 2019 |
Indice |
Finalità/Motivazione|Contesto|Contenuti|Esame presso altri Parlamenti nazionali| |
Finalità/Motivazione
La relazione (
COM(2019)464), presentata dalla Commissione europea l'8 ottobre 2019, fa il punto sui progressi compiuti nell'attuazione della direttiva
UE 2010/40 (direttiva
ITS –
Intelligent Transport System) sul "quadro per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti nel settore del trasporto stradale e nelle interfacce con altri modi di trasporto".
E' accompagnata dal documento di lavoro (
SWD(2019)373), che analizza i rapporti presentati dagli Stati membri nel 2014 e nel 2017 sull'implementazione della direttiva, e da una valutazione
ex post della stessa (
SWD(2019)368 e
SWD(2019)369). Una prima relazione, relativa all'attuazione fino al 2012, era stata pubblicata il 21 ottobre 2014 (
COM(2019)642).
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Contesto
Si definiscono
sistemi di trasporto intelligenti (
ITS) applicazioni avanzate che forniscono servizi innovativi relativamente alla gestione del traffico e ai diversi modi di trasporto consentendo agli utenti di accedere alla informazioni necessarie per fare un uso più sicuro, coordinato e «intelligente» delle reti e dei mezzi di trasporto.
Gli ITS utilizzano tecnologie di
telecomunicazioni,
elettronica,
tecnologie dell'informazione e
ingegneria dei trasporti al fine di pianificare, progettare, rendere operativi e gestire i sistemi di trasporto. L'applicazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione al settore del trasporto stradale e alle interfacce con altri modi di trasporto può contribuire in modo significativo al miglioramento delle prestazioni ambientali, dell'efficienza, anche energetica, della sicurezza del trasporto stradale, compreso il trasporto di merci pericolose, della sicurezza pubblica e della mobilità dei passeggeri e delle merci.
Ricerche ed esperienze in corso in alcuni paesi europei e negli Stati Uniti hanno evidenziato che gli ITS possono contribuire a
ridurre la
congestione del traffico del
15% attraverso la canalizzazione dei flussi e l'offerta di informazioni aggiornate agli utenti su percorsi alternativi, in tal modo
diminuendo anche
emissioni nocive,
consumi di carburante e
tempi di spostamento e trasporto.
Tra le applicazioni concrete si possono citare strumenti per la
rilevazione del numero
dei passeggeri e la
localizzazione dei mezzi pubblici (
automatic vehicle location), che consentono di modificare l'offerta del servizio in base alla domanda reale dislocando i veicoli nei punti di maggiore affollamento e nelle ore di punta. L'introduzione di
semafori intelligenti e
pannelli elettronici con informazioni sulla viabilità può fluidificare la circolazione e favorire il trasporto pubblico.
Ulteriori applicazioni in un contesto urbano possono essere adottate per la realizzazione di:
Secondo alcune stime, l'insieme di queste misure può
abbattere i
tempi degli spostamenti del
20%, gli
incidenti del
10-15%, l'i
nquinamento atmosferico del 10% e i
consumi energetici del
12% (
fonte TTS Italia).
Gli ITS costituiscono inoltre un
settore con grandi potenzialità di crescita quanto a
fatturato e aumento dell'occupazione. Secondo la più recente (2016) analisi condotta dall'
Associazione italiana della telematica per i trasporti e la sicurezza, il valore complessivo del
mercato italiano nel 2014 era stimato in circa
1.500 milioni di euro ed era triplicato rispetto a dieci anni prima mentre il numero di
imprese è cresciuto del
57,5% tra il 2005 e il 2015. Le
esportazioni, per lo più verso altri paesi europei, Sud America, paesi arabi, Asia (India e Cina in particolare), hanno rappresentato, sempre nel 2014, il
37% del fatturato.
La crescente diffusione di veicoli e sistemi connessi, le ampie utilizzazioni nella mobilità della localizzazione satellitare tramite i servizi
EGNOS e
Galileo, l'introduzione dell'obbligo di dotare le vetture del servizio di chiamata di emergenza eCall, inducono le associazioni di settore e le imprese a nutrire aspettative di ulteriore crescita per i prossimi anni.
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Strategie dell'UE per i sistemi di trasporto intelligenti e la mobilità sostenibile
Una strategia europea è stata elaborata sin dal 2008 con il "
Piano d'azione per la diffusione di sistemi di trasporto intelligenti in Europa" (
COM(2008)886), seguito due anni dopo dall'adozione della direttiva ITS.
Nel 2016 la Commissione europea ha presentato la "
Strategia europea per i sistemi di trasporto intelligenti cooperativi" (C-ITS,
Cooperative Intelligent Transport Systems),
prima tappa verso una mobilità cooperativa, connessa e automatizzata" (
COM(2016)766). La comunicazione guarda alla comunicazione tra veicoli, infrastrutture ed utenti della strada consentita dall'evoluzione tecnologica e dalla connettività digitale e già prevista dalla direttiva 2010/40 (settore IV, collegamento del veicolo con l'infrastruttura di trasporto). Evidenziando il rischio di
frammentazione e disomogeneità del mercato interno nel settore dei C-ITS, la Commissione sottolinea la necessità di stabilire
requisiti minimi e anticipa la possibilità di utilizzare la
direttiva ITS come "base per adottare una serie di norme coerenti a livello dell'UE" con l'obiettivo di creare "un mercato unico per i
veicoli connessi e automatizzati".
La comunicazione sulla mobilità cooperativa individua un elenco di
applicazioni prioritarie da realizzare in tutta l'
Unione europea (
Day 1), per avvisare gli utenti della strada di pericoli od ottimizzare la segnaletica.
In particolare:
Ulteriori
applicazioni C-ITS sono state indicate per una implementazione successiva (
Day 1,5):
Il 17 maggio 2018 è stata presentata dalla Commissione l'ulteriore comunicazione "
Verso la mobilità automatizzata: una strategia dell'UE per la mobilità del futuro" (
COM(2018)283) volta a favorire un quadro giuridico idoneo a promuovere la cooperazione tra UE e Stati membri per lo sviluppo della mobilità autonoma.
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La direttiva ITS
La direttiva istituisce un quadro generale per favorire l'adozione e la diffusione di sistemi ITS individuando quattro
aree di intervento prioritarie (articolo 2):
Indica come
azioni prioritarie (art. 3) la predisposizione di:
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Le azioni della Commissione europea
La Commissione europea ha adottato tramite
regolamenti delegati specifiche per l'attuazione delle azioni prioritarie indicate dalla direttiva:
La Commissione potrà completare il quadro dei regolamenti delegati entro il 27 agosto
2022.
I citati regolamenti hanno previsto la costituzione di
punti di accesso nazionali per le informazioni sul trasporto multimodale, sul traffico in tempo reale, sulla sicurezza stradale e sulle aree di parcheggio sicure per automezzi pesanti. I punti di accesso nazionali possono consistere in strumenti tecnologici diversi, come un
database o un
portale web.
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Finanziamenti
Risorse per il finanziamento della diffusione degli ITS sono state messe a disposizione in particolare nei programmi
TEN-T,
MCE (
Meccanismo per collegare l'Europa),
Orizzonte 2020 e nei
Fondi strutturali europei.
In base al documento (
SWD(2019)368), sono stati assegnati
262 milioni di euro nel programma TEN-T (per gli anni 2007-2013);
468 milioni con il programma MCE (Meccanismo per collegare l'Europa 2014-2020), di cui 15,5 milioni per attività strettamente connesse all'implementazione della direttiva.
Gli investimenti complessivi in
ITS, nell'intera Unione europea, includendo
risorse UE e
altre fonti di finanziamento, hanno raggiunto
1,3 miliardi per i progetti
TEN-T e circa
1,2 miliardi per i progetti
MCE. Entrambi i programmi hanno finanziato tutte le aree di intervento previste dalla direttiva.
Ulteriori risorse sono state destinate ad attività di innovazione e ricerca finalizzate alla mobilità sostenibile con
45 milioni nel
7° Programma Quadro (anni 2007-2013) e
101 milioni dal programma
Orizzonte 2020 (per gli anni 2014-2020) che, rispetto al 7° Programma Quadro, ha più che raddoppiato i finanziamenti. Occorre tuttavia precisare che le risorse allocate da Orizzonte 2020 non sono destinate esclusivamente alle azioni per gli ITS contemplate dalla direttiva 2010/40, ma anche a progetti correlati a questo ambito, ad esempio nell'area dello sviluppo dei
C-ITS,
strumenti di trasporto intelligente cooperativi.
Ulteriori risorse sono state rese disponibili da Orizzonte 2020 per il capitolo relativo a trasporti intelligenti, ecologici e integrati, e dai
Fondi strutturali europei.
Per quanto riguarda le risorse
MCE dedicate ai trasporti negli anni
2014-2019, l'Italia ha partecipato complessivamente a 81 progetti (per un totale di 1,6 miliardi di co-finanziamento nell'intero settore dei trasporti),
10 dei quali relativi all'implementazione di ITS, finanziati dal programma con
41,2 milioni di euro.
Per gli anni
2021-202
7, il prossimo programma
MCE-Meccanismo per collegare l'Europa (
COM(2018)438) stanzia
24,1 miliardi complessivi per l'intero settore dei trasporti, mentre il programma
Orizzonte Europa (
COM(2018)435) e (
COM(2018)436) stanzia
15 miliardi per progetti che interessano il clima, l'energia e la mobilità.
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Contenuti |
Attuazione degli Stati membri
In generale la Commissione europea osserva la necessità di un
maggiore coordinamento tra gli Stati membri per l'armonizzazione delle
infrastrutture digitali ITS in tutta l'Unione europea e per assicurare l'
interoperabilità e continuità transfrontaliera dei servizi.
Il documento di lavoro dei servizi della Commissione (
SWD(2019)373) che analizza le relazioni degli Stati membri registra un miglioramento generale in tutte le quattro aree prioritarie nel periodo 2014- 2017.
L'attività degli Stati membri nelle quattro aree di intervento indicate dalla direttiva è tuttavia molto diversificata.
Settore prioritario I (dati su strade, traffico e mobilità): i maggiori progressi sono stati riscontrati in Belgio, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Norvegia e Spagna,
in ritardo Croazia, Malta, Romania, Repubblica Slovacca ed
Italia.
Settore prioritario II (gestione del traffico e del trasporto merci): i progressi più significativi hanno avuto luogo ancora in Polonia, Paesi Bassi e Spagna,
minori progressi in Bulgaria, Croazia, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo, Romania e
Italia, mentre nessuna attività è stata segnalata da parte di Lettonia e Malta.
Settore prioritario III (sicurezza stradale e security dei trasporti): i migliori risultati sono conseguiti dai Paesi Bassi e dalla Repubblica Ceca,
in ritardo Bulgaria, Lettonia e
Italia.
Settore prioritario IV (collegamento tra veicoli e infrastrutture di trasporto): è l'area di intervento in cui i progressi sono ovunque più lenti e minore il tasso di attività e di diffusione dei servizi. I peggiori risultati si rilevano in Croazia, Cipro, Malta e Romania.
Sono due le azioni previste dalla direttiva ITS in questo ambito:
La Commissione registra in quest'area progetti ancora alla fase sperimentale o iniziale e ricorda in particolare alcune iniziative condotte a livello unionale:
Nel complesso, come evidenziato dal grafico seguente, tra gli Stati membri caratterizzati dalla più ampia distribuzione di servizi ITS nel 2017 figurano Paesi Bassi, Austria, Finlandia, Germania, Norvegia, Svezia e Regno Unito. Si registra il ritardo di Lettonia, Croazia, Cipro e Romania.
Il documento di lavoro menziona ulteriori iniziative, avviate da diversi Stati membri:
La realizzazione dei punti di accesso nazionali, previsti dai regolamenti delegati per l'implementazione della direttiva è stata completata da
Germania, Austria, Paesi Bassi. Buoni progressi sono stati registrati anche in Spagna, Danimarca, Finlandia, mentre la loro costituzione è più lenta in Bulgaria, Grecia, Lettonia e Romania.
In
Italia (vedi
infra) risultano istituiti
due punti di accesso nazionali su cinque, quelli relativi alle informazioni sul traffico in tempo reale e alle informazioni sul traffico e sulla sicurezza stradale.
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Il recepimento e l'attuazione in Italia
L'Italia ha recepito, sia a livello legislativo, sia a livello di normazione secondaria, la direttiva 2010/40/UE. Il recepimento legislativo è avvenuto con l'articolo 8, commi da 4 a 9, del
decreto-legge n. 179/2012; quello "amministrativo" con il
decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 1° febbraio 2013.
All'attuazione della direttiva contribuisce il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 1° febbraio 2013 per la Diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti (ITS) in Italia che prevede tra l'altro:
Il documento di lavoro della Commissione (
SWD(2019)373
) riporta che l'Italia ha comunicato la realizzazione dei
Punti di accesso nazionali relativi alle
informazioni sul traffico in tempo reale (
RTTI – Real Time Traffic Information), e alle
informazioni sulla sicurezza stradale (
SRTI – Safety Related Traffic Information), in entrambi i casi affidati al
Centro di coordinamento informazioni sulla sicurezza stradale, CCISS.
Come evidenziato dalla tabella sottostante, l'Italia
non ha fornito informazioni relative alla costituzione dei Punti di accesso nazionali relativi ai servizi di
informazione sul trasporto multimodale (
MMTIS – Multimodal Travel Information Services), né ai servizi d'informazione sulle
aree di parcheggio sicure destinate agli automezzi pesanti e ai veicoli commerciali (
SSTP – Secure Socket Tunneling Protocol).
L'analisi sulle relazioni consegnate dagli Stati membri negli anni 2014 e 2017 (
SWD(2019)373) registra infine che l'Italia ha costituito una
banca dati sul traffico e sulla
mobilità, un indice istituzionale pubblico di informazioni e infrastrutture che sta sviluppando il sistema nazionale
eCall e una piattaforma logistica per la gestione e il monitoraggio del
trasporto di merci pericolose.
Per quanto riguarda i programmi TEN-T e MCE, l'
Italia è stata interessata (a volte solo in alcune regioni) dai seguenti progetti: MedTIS, CROCODILE, URSA MAJOR, EIP (
European ITS Platform) e il successivo EIP+, NETLIPSE e Easy way, I_HeERO, CONCORDA, C-ROADS ITALY.
Nell'ambito dei
sistemi di trasporto intelligente cooperativi, l'Italia è interessata dal progetto
C-Roads-Italy, che coinvolge tre operatori autostradali italiani (Autostrada del Brennero, Autostrada Autovie Venete, Autostrada CAV) e ha l'obiettivo di implementare e testare, in condizioni di traffico reali, sistemi basati sulle tecnologie
V2X,
"veicolo verso X" per lo scambio di informazioni tra un veicolo e qualsiasi entità che possa influenzarne il percorso e viceversa e per applicazioni di guida automatizzata.
Si segnalano in particolare:
L'obiettivo è di vagliare l'impatto degli strumenti C-ITS sulla mobilità in termini di
sicurezza,
fluidità del traffico,
efficienza energetica e
riduzione delle emissioni inquinanti in condizioni di traffico reale.
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Sviluppi futuri
La relazione è accompagnata da un documento di lavoro recante una valutazione ex post della direttiva ITS (
SWD(2019)368 e
SWD(2019)369) in cui questa viene giudicata uno strumento tuttora rilevante per superare: 1) la mancanza di
coordinamento nella distribuzione di applicazioni ITS nel territorio dell'UE e 2) una
distribuzione lenta, non sicura e
inefficiente sotto il profilo dei costi
dei sistemi ITS, ancora circoscritti ad un ambito geografico limitato.
Permane, ad avviso della Commissione, l'esigenza di ulteriori azioni e
ulteriore cooperazione per garantire l'interoperabilità e la condivisione di dati necessarie a garantire continuità ed omogeneità ai servizi ITS in tutta l'Unione europea. In generale, il documento sottolinea l'impatto positivo della direttiva sulla distribuzione di sistemi di trasporto intelligente, che tuttavia resta ad un livello
iniziale e disomogeneo, così che non risulta possibile valutarne la ricaduta in relazione agli obiettivi dichiarati di miglioramento del trasporto su strada e riduzione delle esternalità negative quali incidenti, congestione del traffico e inquinamento.
Nel settore dei trasporti e della mobilità sostenibile saranno necessari aggiornamenti normativi che tengano conto del progresso tecnologico e della tendenza verso una
mobilità connessa, cooperativa e automatizzata. In particolare, occorrerà elaborare una disciplina in relazione alla
guida autonoma, alla
cibersicurezza, alla responsabilità e al trattamento dei dati personali. Ad avviso della Commissione tale nuovo quadro giuridico dovrebbe essere coerente e coordinato con la vigente direttiva ITS, consentendo anche l'evoluzione degli strumenti già adottati; al contrario, l'abrogazione della direttiva comporterebbe il rallentamento nell'adozione di strumenti ITS e favorirebbe ulteriore frammentazione nella loro distribuzione.
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Esame presso altri Parlamenti nazionali
Sulla base dei dati forniti dal sito
IPEX, l'esame della relazione risulta avviato da parte della Repubblica Slovacca, della Svezia, della Polonia e concluso da parte del Bundestag tedesco.
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