Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: RUE - Ufficio SG - Ufficio Rapporti con l'Unione europea
Titolo: Previsioni economiche intermedie di estate 2019
Serie: Documentazione per le Commissioni - Esame di atti e documenti dell'UE   Numero: 23
Data: 10/07/2019
Organi della Camera: V Bilancio, VI Finanze, XIV Unione Europea


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Previsioni economiche intermedie di estate 2019

10 luglio 2019


Indice

|Crescita reale del PIL|Inflazione|


Il 10 luglio 2019 la Commissione europea ha pubblicato le previsioni economiche intermedie di estate 2019.
 Si ricorda che, nel quadro del ciclo annuale di coordinamento delle politiche economiche e di bilancio dell'UE, noto come Semestre europeo, la Commissione europea pubblica ogni anno due previsioni economiche complete in primavera (maggio) e autunno (novembre) e due previsioni economiche intermedie, che aggiornano in particolare i dati relativi al PIL e all'inflazione, in inverno (febbraio) e in estate (luglio). Le previsioni economiche, che si estendono su un orizzonte temporale di almeno due anni, si concentrano sull'UE, i suoi singoli Stati membri e l'area dell'euro, ma possono riguardare, tra l'altro, anche alcune delle altre principali economie mondiali e i Paesi candidati all'adesione all'UE.
 Le previsioni riguardano il PIL e l' inflazione per gli anni 2019 e 2020.

Crescita reale del PIL

La Commissione prevede che l'economia europea continui a crescere sia nel 2019 che nel 2020, con un aumento del PIL reale in tutti gli Stati membri.
Per il 2019, la Commissione europea rileva che, mentre nella prima parte dell'anno la crescita è stata sostenuta da una serie di fattori temporanei, le prospettive per il resto dell'anno appaiono più deboli, essendosi attenuate le attese di una rapida ripresa delle attività manifatturiere e del commercio a livello mondiale. Per il 2020, si prevede una crescita più sostenuta del PIL, dovuta in parte al numero maggiore di giorni lavorativi. A giudizio della Commissione europea, la domanda interna (in particolare i consumi delle famiglie) continua a spingere la crescita economica europea, grazie anche al persistente vigore del mercato del lavoro.
La Commissione europea rileva, altresì, un aumento dei rischi di revisione al ribasso della crescita: in particolare, il protrarsi del conflitto economico tra Stati Uniti e Cina e le rilevanti incertezze della politica commerciale statunitense potrebbero prolungare l'attuale fase di contrazione del commercio mondiale e delle attività manifatturiere, con conseguenze per altre regioni e settori; inoltre, le tensioni in Medio Oriente accrescono le possibilità di un aumento significativo dei prezzi del petrolio. Infine, a livello interno, la Brexit resta la principale fonte di incertezza.
Nel dettaglio, secondo la Commissione europea, le previsioni di crescita del PIL per l' UE restano invariate, rispetto alle previsioni economiche di primavera del maggio scorso, pari cioé all' 1,4% nel 2019 e all' 1,6% nel 2020. Per l' Eurozona, esse restano parimenti invariate all' 1,2% nel 2019, mentre per il 2020 sono riviste leggermente al ribasso, all' 1,4% (contro l'1,5% delle previsioni di primavera), in conseguenza del ritmo più moderato della crescita previsto per il resto del 2019.

Si ricorda che la crescita dell'UE è stata del 2% nel 2018 (1,9% nell'Eurozona).

Per quanto riguarda l' Italia, le stime della Commissione europea - che si basano su uno scenario di politiche invariate e non incorporano gli eventuali effetti degli aumenti delle imposte indirette previsti per il 2020 - restano immutate rispetto a quelle di primavera. In particolare, la Commssione stima che il PIL dovrebbe crescere dello 0,1% nel 2019 (in diminuzione rispetto allo 0,9% del 2018) e dello 0,7% nel 2020.
Si ricorda che, secondo le stime del Governo, relative al quadro macroeconomico programmatico, riportate nel Documento di economia e finanza (DEF) 2019, il PIL dovrebbe aumentare dello 0,2% nel 2019 e dello 0,8% nel 2020.
Di seguito, una tabella riassuntiva pubblicata dalla Commissione europea, che riporta anche il confronto con le previsioni di primavera del maggio scorso:


Inflazione

Le previsioni concernenti l'inflazione complessiva nell'UE e nell'Eurozona sono state riviste al ribasso di 0,1 punti percentuali sia per il 2019 che per il 2020 - rispetto alle previsioni di primavera - principalmente in conseguenza del calo dei prezzi del petrolio e delle prospettive economiche leggermente più deboli.
Per l' UE la Commissione europea prevede un'inflazione media dell' 1,5% nel 2019 e dell' 1,6% nel 2020 (previsioni di primavera: 1,6% nel 2019 e 1,7% in 2020), mentre per l' Eurozona dell' 1,3% sia nel 2019 che nel 2020 (previsioni di primavera: 1,4% nel 2019 e 2020).
Si ricorda che l'inflazione nell'UE è stata dell'1,9% nel 2018 (1,8% nell'Eurozona).
Anche le previsioni per l' Italia - effettuate a politiche invariate - sono state abbassate di 0,1 punti percentuali sia per il 2019 che per il 2020. Dopo essere aumentati dell'1,2% nel 2018, i prezzi al consumo dovrebbero aumentare solo dello 0,8% nel 2019 e dell' 1% nel 2020 (previsioni di primavera: 0,9% nel 2019 e 1,1% nel 2020).
Si ricorda che, con riferimento all'andamento dei prezzi, il quadro tendenziale riportato dal DEF 2019 reca una stima del deflatore del PIL all'1% nel 2019 e all'1,9% nel 2020 e del deflatore dei consumi all'1% nel 2019 e al 2,3% nel 2020, scontando la previsione a legislazione vigente dell'aumento dell'imposizione indiretta.
Di seguito, una tabella riassuntiva pubblicata dalla Commissione europea, che riporta anche il confronto con le previsioni di primavera del maggio scorso: