Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: RUE - Ufficio SG - Ufficio Rapporti con l'Unione europea
Titolo: IL PROGRAMMA DELL'UNIONE EUROPEA PER IL 2019 Programma di lavoro della Commissione per il 2019 - Mantenere le promesse e prepararsi al futuro (COM(2018)800) final Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019) (Doc. LXXXVI, n. 2) Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1º gennaio 2019 - 30 giugno 2020)
Serie: Documentazione per le Commissioni - Esame di atti e documenti dell'UE   Numero: 18
Data: 22/01/2019
Organi della Camera: XIV Unione Europea

        

 

XVIII LEGISLATURA

 

Documentazione per le Commissioni

ESAME DI ATTI E DOCUMENTI DELL’UE

 

 

IL PROGRAMMA DELL'UNIONE EUROPEA PER IL 2019

Programma di lavoro della Commissione per il 2019 - Mantenere le promesse e prepararsi al futuro COM(2018)800 final

Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea nell’anno 2019) (Doc. LXXXVI, n. 2)

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea
(1º gennaio 2019 - 30 giugno 2020)

 

Senato della Repubblica

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n. 35

Camera dei deputati

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INDICE

Schede di lettura.. 1

Premessa.. 3

Sviluppo del processo di integrazione europea  e questioni istituzionali. 5

Questioni istituzionali 5

Politiche macroeconomiche. 8

Principali politiche orizzontali e settoriali. 15

Le politiche sulla migrazione. 15

Politiche per il mercato interno dell’Unione. 22

Fiscalità e unione doganale. 31

Imprese, concorrenza e consumatori 34

Ricerca, sviluppo tecnologico e spazio. 36

Ambiente. 37

Energia. 41

Trasporti 44

Agricoltura e pesca. 48

Politiche di coesione: utilizzo dei fondi strutturali e di investimento europei 51

Occupazione. 54

Affari sociali 58

Tutela della salute. 61

Istruzione, gioventù, sport 64

Cultura. 69

Turismo. 73

Giustizia e affari interni 75

Statistiche europee a supporto delle politiche. 83

Riforma delle pubbliche amministrazioni e semplificazione. 86

LItalia e la dimensione esterna dellUE.. 89

Politica estera e di sicurezza comune. 89

Politica della difesa comune. 93

Allargamento dell'Unione. 96

Politica di vicinato e strategie macroregionali UE. 98

Rapporti con i Paesi terzi e commercio internazionale. 100

Cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario. 102

Servizio europeo di azione esterna. 103

Comunicazione e formazione  sull’attività dellUnione europea.. 105

Lattività di comunicazione e formazione. 105

Il coordinamento nazionale delle politiche europee.. 107

 


Schede di lettura




Premessa

Il presente dossier illustra le priorità indicate:

·       nella relazione programmatica 2019, presentata dal Governo ai sensi dell’articolo 13 della legge n. 234 del 2012;

L'art. 13 della legge n. 234 del 2012 prevede che il Governo presenti al Parlamento due relazioni annuali sulla partecipazione dell'Italia all'UE, una programmatica e una consuntiva. Nella relazione programmatica, da presentarsi entro il 31 dicembre, sono indicati gli orientamenti e le priorità che il Governo intende perseguire nell’anno successivo con riguardo al processo di integrazione europea, ai profili istituzionali e a ciascuna politica dell'UE, nonché in merito ai specifici progetti di atti inseriti nel programma di lavoro della Commissione europea, dando altresì conto della strategia di formazione e comunicazione del Governo sulla partecipazione italiana alle attività dell'UE.

·       nel programma di lavoro per il 2019 della Commissione europea;

Il programma è contenuto nel documento COM(2018)800, intitolato: "Mantenere le promesse e prepararsi al futuro". Contiene cinque allegati, che elencano rispettivamente: le nuove iniziative che si prevede di presentare (All I); le iniziative REFIT, frutto di una valutazione dell'adeguatezza e dell'efficacia della legislazione in vigore (All. II); le proposte prioritarie in sospeso (All. III); le proposte ritirate (All. IV); le abrogazioni (All. V).

Si tratta di un programma di fine mandato, in vista delle elezioni europee del prossimo maggio e del conseguente esaurimento del mandato della Commissione Juncker. Vi si preannuncia la presentazione di un numero limitato di nuove iniziative concentrandosi invece sulle proposte pendenti, ritenute essenziali per realizzare appieno le dieci priorità che la Commissione in carica si era impegnata a realizzare nel momento della sua investitura.

Il programma, inoltre, è considerato una tappa dei lavori in vista del vertice di Sibiu sul futuro dell'Unione a 27, che avrà luogo il 9 maggio 2019 e costituirà un'occasione per riflettere su un'agenda strategica per l'UE nei cinque anni successivi.

·       nel programma della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania per il periodo 1° gennaio -30 giugno 2019;

Secondo il Programma, la Presidenza imposterà i propri lavori sulla base di quattro pilastri:

-       l'Europa della Convergenza, che assicuri convergenza e coesione per uno sviluppo sostenibile ed equo per tutti i cittadini e Stati membri;

-       un'Europa più sicura, aumentando la coesione tra gli Stati membri che affrontano nuove sfide di sicurezza;

-       l'Europa, un attore globale più forte attraverso il miglioramento del ruolo europeo;

-       l'Europa dei valori comuni, che stimoli la solidarietà e la coesione mediante la promozione di politiche per combattere la discriminazione, per incoraggiare le pari opportunità e per aumentare il coinvolgimento dei cittadini.

·       nel programma di 18 mesi del Consiglio per il periodo 1 gennaio 2019 - 30 giugno 2020.

La Presidenza del Consiglio dell’UE è esercitata a turno da ciascuno degli Stati membri dell'UE ogni 6 mesi. Durante ciascun semestre, esso presiede le riunioni a tutti i livelli nell'ambito del Consiglio, contribuendo a garantire la continuità dei lavori dell'UE in seno al Consiglio. Gli Stati membri che esercitano la presidenza collaborano strettamente a gruppi di tre, chiamati "trio". Questo sistema è stato introdotto dal trattato di Lisbona nel 2009. Il trio fissa obiettivi a lungo termine e prepara un programma comune che stabilisce i temi e le questioni principali che saranno trattati dal Consiglio in un periodo di 18 mesi. Sulla base di tale programma, ciascuno dei tre paesi prepara un proprio programma semestrale più dettagliato. Il trio di presidenza attuale è formato dalle presidenze rumena, finlandese e croata.

 


 

Sviluppo del processo di integrazione europea
e questioni istituzionali

Questioni istituzionali

Relazione programmatica 2019

La relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019:

·       promuovere un’Europa più forte, più solidale e più vicina ai suoi cittadini;

Il Governo, indica, come prioritari in tale ambito, i negoziati sulla proposta di riforma dell’istituto dell’iniziativa dei cittadini europei (COM(2017)482), sulla quale il 12 dicembre 2018 Parlamento europeo e Consiglio hanno raggiunto un accordo politico (per maggiori approfondimenti v. dossier dell'Ufficio Rapporti con l'UE della Camera dei deputati) e sulla proposta di accordo interistituzionale su un registro di trasparenza obbligatorio (COM(2016)627) volto a stabilire norme comuni per le interazioni tra rappresentanti di interessi e le istituzioni dell’UE. Nell’ambito delle iniziative europee per la migliore regolamentazione (Better regulation) il Governo indica l’obiettivo di evitare che l’eccesso di regolamentazione e di oneri burocratici si traduca a livello nazionale in un indebolimento della capacita competitiva delle imprese, con particolare riferimento alle PMI.

·       conseguire il più largo consenso possibile a sostegno delle candidature che saranno avanzate dall’Italia nell’ambito del rinnovo delle cariche istituzionali di vertice dell’Unione europea;

Si ricorda che dal 23 al 26 maggio 2019 si svolgeranno le elezioni del Parlamento europeo, il cui Presidente è attualmente Antonio Tajani, il 31 ottobre scade il mandato della Commissione europea e dell’Alta Rappresentante, Federica Mogherini, così come quello del Presidente della Banca Centrale, Mario Draghi, mentre il 1° dicembre 2019 scade il mandato del Presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk.

·       garantire, nell’ambito della Brexit la protezione degli interessi e la piena reciprocità dei diritti dei cittadini degli Stati membri dell’Unione europea a tutela anche dell'ampia comunità italiana nel Regno Unito (per maggiori approfondimenti v. tema web Brexit);

·       negoziare, nell’ambito del Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, unitamente alle “nuove” priorità europee come i flussi migratori, la sicurezza, la difesa, la ricerca e il completamento del mercato interno, una ridefinizione degli stanziamenti destinati ai Fondi di coesione e alla Politica agricola comune (PAC), garantendo quantomeno il mantenimento dei livelli di finanziamento per l’agricoltura italiana.

Con riferimento alla coesione, il Governo annuncia, in particolare, il suo impegno per una ripartizione delle risorse che privilegi i Paesi e le regioni maggiormente colpiti dalla crisi economico-finanziaria, mentre, circa la PAC, che si opporrà, tra l’altro, alla prosecuzione del meccanismo di convergenza esterna dei pagamenti diretti agli agricoltori.

Il Governo annuncia, poi, massima attenzione sugli strumenti che possono favorire le politiche di investimento sulle infrastrutture materiali e immateriali. In questa prospettiva, annuncia che: sosterrà l’ampliamento delle risorse e delle capacità operative della BEI; esplorerà la possibilità di emissione di titoli di debito comune europeo per il finanziamento di progetti strategici di investimento; appoggerà l’utilizzo di strumenti finanziari innovativi che consentano di massimizzare l’effetto leva dei contributi europei per la mobilitazione dell’investimento privato; si impegnerà per ottenere lo scomputo integrale e non condizionato della quota di cofinanziamento e degli investimenti in generale dal calcolo dei vincoli finanziari europei; si opporrà a meccanismi e condizionalità che possono aggravare fenomeni pro-ciclici.

Circa le entrate UE, il Governo annuncia, in particolare, il suo favore per la diminuzione del peso della risorsa calcolata sul Reddito Nazionale Lordo, la semplificazione della risorsa IVA e la risorsa “ambientale” commisurata ai quantitativi di plastica non riciclata; al contrario, la sua perplessità sull’applicazione, già dal prossimo QFP, di una risorsa basata sulla tassazione della base imponibile comune e consolidata delle società e su risorse basate sui proventi delle aste sui diritti di emissione. Inoltre, il suo favore per ulteriori risorse proprie basate su una più equa tassazione degli operatori finanziari speculativi, delle grandi imprese digitali e di quelle responsabili di attività inquinanti a livello transfrontaliero.

Per ulteriori approfondimenti sul quadro finanziario pluriennale si rinvia al dossier Consiglio europeo 13 e 14 dicembre 2018.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Nel programma di lavoro della Commissione per il 2019 si indica che il vertice di Sibiu del 9 maggio 2019, sarà un'occasione cruciale in cui l'UE a 27 definirà il proprio futuro per il 2025. In tale contesto, è importante che un accordo politico sulla proposta della Commissione relativa a un quadro di bilancio più semplice e flessibile per il futuro sia raggiunto prima del vertice di Sibiu. In vista di tale vertice la Commissione intende presentare una serie di contributi per preparare la discussione del vertice.

Si ricorda che, in occasione del discorso sullo Stato dell’Unione, pronunciato al Parlamento europeo a settembre 2018, il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker aveva, in particolare, proposto il passaggio dal voto all'unanimità al voto a maggioranza qualificata in sede di Consiglio dell’UE in determinati settori della politica estera e di sicurezza comune dell'UE (PESC) e in alcune decisioni di natura fiscale, per tale ultimo profilo la Commissione europea ha presentato il 15 gennaio 2019 la comunicazione “Verso un processo decisionale più efficiente e democratico nella politica fiscale dell'UE” (COM(2019)8)

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

La Presidenza considera prioritario proseguire i negoziati sul Quadro finanziario pluriennale 2021-2027.

Programma dei 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Nel programma dei 18 mesi del Consiglio si indicano le seguenti priorità:

·       garantire una gestione efficace e tempestiva di tutti i lavori necessari nel quadro del processo della Brexit, promuovendo l'unità fra i 27 Stati membri.

·       proseguire i lavori in vista dell'adozione di una nuova agenda strategica dell’UE al Consiglio europeo di giugno 2019;

·       facilitare la finalizzazione dei negoziati sul QFP per il periodo 2021-2027 e sulle relative proposte settoriali, riservando particolare attenzione al giusto equilibrio tra politiche tradizionali e nuove priorità e sfide condivise.

 

Politiche macroeconomiche

Relazione programmatica 2019

La relazione programmatica del Governo indica le seguenti priorità per il 2019:

·       portare avanti la costituzione di un Gruppo di lavoro europeo ad alto livello composto dai rappresentanti degli Stati-membri per definire “Una politeia per un’Europa diversa, più forte e più equa” secondo le linee indicate dal Governo nel documento trasmesso a Bruxelles a settembre 2018;

·       giocare un ruolo critico, ma anche propositivo e propulsivo, riguardo all’approfondimento dell’Unione economica e monetaria, al fine di rafforzare la crescita economica, promuovere la competitività del sistema produttivo europeo nell’economia globale, salvaguardare la stabilità dell’euro;

·       sostenere l’inclusione ed il progresso sociale, contribuendo anche ad una maggiore convergenza economica fra gli Stati membri;

·       impegnarsi affinché il completamento dell’Unione bancaria sia basato sulle due dimensioni di condivisione e riduzione dei rischi, che, secondo il Governo, dovrebbero procedere in parallelo rinforzandosi a vicenda, ma senza condizionamenti reciproci quanto a tempi e modalità, acquisendo così credibilità di fronte ai mercati finanziari.

In merito ai mercati finanziari, il Governo annuncia l’intenzione di volersi impegnare sui negoziati circa le proposte legislative che completano o modificano aspetti della cornice normativa del regolamento (UE) n. 648/2012, sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali (CCP) e repertori di dati sulle negoziazioni (EMIR). In particolare, sottolinea che permangono elementi di dubbio circa l’accentramento in ESMA (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) di talune funzioni di vigilanza ora svolte in ambito nazionale e circa la costituzione al suo interno di un organo decisionale ed operativo specifico (c.d. CCP Executive Session) dedicato a tali compiti.

Inoltre, il Governo ricorda che, per il prossimo bilancio pluriennale dell’UE 2021-2027, è in corso di discussione la proposta di regolamento COM(2018)439 che istituisce il programma InvestEU, che utilizzerebbe lo stesso meccanismo di garanzia utilizzato dal Piano Juncker. Il Governo afferma di essere particolarmente favorevole alle misure che consentono di ampliare le possibilità di investimento e le capacità operative della BEI. Inoltre, in tale contesto, annuncia l’intenzione di voler esplorare in termini concreti la possibilità di emissioni di titoli di debito comune europeo specificamente volti a finanziare progetti strategici di investimento e ribadire sul tavolo negoziale la richiesta di scomputo integrale e non condizionato dal calcolo dei vincoli finanziari europei (deficit e debito) della quota di cofinanziamento nazionale dei programmi UE di investimento, nonché degli investimenti in generale.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Nel programma di lavoro della Commissione per il 2019 si indicano le seguenti priorità:

·       rafforzamento del ruolo internazionale dell’euro;

Al riguardo, la Commissione europea, il 5 dicembre 2018, ha presentato la comunicazione “Per un rafforzamento del ruolo internazionale dell’euro” (COM(2018)796) con la quale illustra i successi conseguiti dall’euro nei sui primi vent’anni e i vantaggi connessi al rafforzamento del ruolo internazionale dell’euro e presenta il quadro delle iniziative, presentate e che intende presentare, per consolidare e rafforzare il ruolo internazionale dell’euro.

·       completamento dell'Unione dei mercati dei capitali (Si veda, al riguardo, il capitolo “Politiche per il mercato interno dell’Unione”);

·       ottenere risultati sulle proposte presentate per approfondire l'Unione economica e monetaria (UEM), compresi gli strumenti di bilancio proposti nell'ambito del prossimo Quadro finanziario pluriennale (funzione di stabilizzazione europea e programma di sostegno alle riforme);

Il 6 dicembre 2017 la Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure sul futuro dell'UEM che si propone, in particolare, di: istituire il Ministro europeo dell'economia e delle finanze (COM(2017)823); istituire il Fondo monetario europeo - FME (COM(2017)827), che sarebbe basato sulla struttura ormai consolidata del Meccanismo europeo di stabilità (cd. Fondo "salva-Stati"), ma ancorato all'ordinamento giuridico dell'UE (attualmente è disciplinato da un apposito accordo intergovernativo). Il FME potrebbe costituire un meccanismo di backstop (garanzia) comune per il Fondo di risoluzione unico delle crisi bancarie; incorporare il Trattato Fiscal Compact nell'ordinamento giuridico dell'UE (COM(2017)824). Inoltre, il 31 maggio 2018 ha proposto di introdurre nuovi strumenti di bilancio per la zona euro e segnatamente: un Programma di sostegno alle riforme strutturali degli Stati membri (COM(2018)391) e una Funzione europea di stabilizzazione degli investimenti in caso di shock asimmetrici (COM(2018)387).

Per quanto concerne, in particolare, il FME, nella Relazione programmatica, il Governo afferma che l’Italia sarà favorevole a iniziative volte a migliorare l’efficacia degli strumenti esistenti del Fondo, ma che si opporrà all’affidamento al Fondo di compiti di sorveglianza macroeconomica degli Stati membri che rappresenterebbero una duplicazione delle competenze già in capo alla Commissione europea. In questo contesto, inoltre, il Governo intende farsi promotore di un dibattito sui poteri e le prerogative della Banca centrale europea, con particolare riguardo al ruolo di prestatore di ultima istanza e alla politica dei cambi.

Circa, invece, il Programma di sostegno alle riforme strutturali, il Governo chiede che ne sia assicurata l’effettiva complementarietà rispetto agli strumenti esistenti, in particolare i fondi di coesione.

·       completamento dell'Unione bancaria, anche tramite: la creazione di un meccanismo di backstop (garanzia) comune per il Fondo di risoluzione unico delle crisi bancarie; l’ottenimento di progressi verso il sistema europeo di assicurazione dei depositi; il rafforzamento del ruolo del Meccanismo europeo di stabilità (MES) quale strumento per la gestione delle crisi; la conclusione rapida di un accordo sulle proposte relative alla riduzione dei rischi nel settore bancario e al pacchetto per la riduzione dei prestiti in sofferenza; il rafforzamento del Semestre europeo in modo tale da sostenere e orientare gli Stati membri verso il conseguimento di una crescita sostenibile, inclusiva e a lungo termine.

Oltre al rafforzamento del ruolo del MES e al meccanismo di backstop (garanzia) comune per il Fondo di risoluzione unico delle crisi bancarie, citati nel punto precedente, la Commissione europea ha, infatti, presentato:

-   la proposta di regolamento COM(2015)586 che istituisce un sistema comune di assicurazione dei depositi bancari (European deposit insurance system, EDIS);

-   un pacchetto di proposte per la riduzione dei rischi nel settore bancario volte ad aumentare ulteriormente la resilienza delle banche e a rafforzare la stabilità finanziaria nell'UE e anche ad allineare le norme dell'Unione bancaria a diversi elementi concordati a livello internazionale, in particolare le norme convenute nell'ambito del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria e dal Consiglio per la stabilità finanziaria. Sono ancora in corso i negoziati sulle seguenti tre proposte: proposta di regolamento COM(2016)851 (norme relative al meccanismo di risoluzione unico); proposta di direttiva COM(2016)852 (in materia di risanamento e risoluzione delle banche); proposta di direttiva COM(2016)854 (in materia di requisiti patrimoniali per il settore bancario);

-   un pacchetto di misure per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati (non-performing loans) nel settore bancario, quei crediti erogati da soggetti bancari per i quali diviene meno probabile il recupero delle somme mutuate. Si tratta della proposta di regolamento COM(2018)134 relativa alla copertura minima delle perdite sulle esposizioni deteriorate e della proposta di direttiva COM(2018)135 relativa ai gestori di crediti, agli acquirenti di crediti e al recupero delle garanzie reali.

In tale ambito, nella Relazione programmatica il Governo afferma che molto è già stato fatto a livello europeo per la riduzione dei rischi e molto è in discussione, ma poco, invece, è stato fatto per la condivisione dei rischi. In particolare, poi, circa le singole proposte, afferma di sostenere:

-        la necessità del meccanismo di backstop così come la sua entrata in vigore prima del termine ultimo del 2023;

-        la creazione di un sistema comune di assicurazione dei depositi (EDIS) che permetterebbe di realizzare una più completa mutualizzazione del rischio bancario nell’area euro e contribuirebbe ad allentare il legame fra le banche e gli Stati sovrani, garantendo a tutti i depositanti lo stesso livello e garanzia di protezione ovunque siano ubicati;

-        con riguardo alla proposta volta ad obbligare le banche a svalutare completamente i crediti deteriorati dopo un certo numero di anni dalla classificazione come non-performing, la revisione della calibrazione della misura, al fine di evitare che vengano introdotti incentivi distorti per le banche (in particolare, accelerare il ricorso a procedure giudiziarie e disincentivare il ricorso a operazioni di ristrutturazione del debito) ed effetti indesiderati sull’economia reale.

Inoltre, il Governo, per quanto riguarda il Semestre europeo, annuncia in particolare che:

- sosterrà la necessità di indurre i Paesi dell’area euro, che registrano un surplus di parte corrente ritenuto eccessivo nell’ambito della procedura per squilibri macroeconomici, ad avviare politiche di sostegno agli investimenti e alla domanda interna per assicurare un’applicazione simmetrica della procedura per gli squilibri macroeconomici (MIP);

- si adopererà affinché sia attribuito un peso adeguato ai «fattori rilevanti» per valutare la dinamica del debito e sia migliorata la metodologia sulla base della quale la Commissione europea calcola le stime del prodotto potenziale e dei saldi strutturali, necessarie per la valutazione delle principali variabili di finanza pubblica, e in particolare la valutazione del rispetto del Patto di stabilità e crescita. Inoltre, continuerà a perseguire una valorizzazione dei margini di flessibilità all’interno delle regole, sia nella gestione dei conti pubblici e nelle politiche di investimento comuni, sia nell’applicazione delle regole riguardanti il saldo dei bilanci pubblici.

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

La Presidenza romena considera prioritario portare avanti l'agenda dell'UE nel settore economico-finanziario, al fine di stimolare la crescita e gli investimenti, approfondire l'Unione economica e monetaria e sostenere le riforme strutturali.

Programma dei 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Nel programma dei 18 mesi del Consiglio, si annuncia che le tre Presidenze porteranno avanti i lavori relativi all'approfondimento dell'UEM, al fine di migliorare la capacità di resistere alle crisi economiche. Al riguardo, secondo il programma, è essenziale troncare il legame banche-emittenti sovrani, prestando, nel contempo, attenzione agli sviluppi a livello internazionale.

Secondo il programma, occorre anche fare di più in merito al rafforzamento dell'Unione bancaria, sulla scorta dell'approccio convenuto in materia di riduzione e condivisione dei rischi (che include la proposta sul sistema europeo di assicurazione dei depositi e l'attuazione del sostegno del MES al Fondo di risoluzione unico), e all'ulteriore sviluppo dell'Unione dei mercati dei capitali.

Inoltre, per il programma è opportuno semplificare le norme del Patto di stabilità e crescita e, al fine di promuovere l'adesione all'euro, è necessario fare di più per quanto concerne il programma di sostegno alle riforme proposto, incluso lo strumento di sostegno alla convergenza.

Infine, le tre Presidenze intendono portare avanti i lavori concernenti il programma per gli investimenti InvestEU.


 


 

Principali politiche orizzontali e settoriali

Le politiche sulla migrazione

Relazione programmatica 2019

In tale ambito, il Governo intende:

·       adoperarsi affinché si delinei una strategia europea strutturata su politiche comuni sull’immigrazione, in particolare di contrasto alla tratta degli esseri umani, con una condivisione da parte degli Stati membri sia nella protezione dei confini esterni sia nell’accoglienza per un'equa ripartizione delle pressioni derivanti dai flussi migratori, in particolare dei salvati in mare e nell’adozione di misure, anche comuni, per l’effettivo rimpatrio dei migranti il cui ingresso o soggiorno sia irregolare;

Il Governo, sottolinea, tra l’altro, il fatto che negli ultimi anni sia stata posta un’enfasi eccessiva sui cosiddetti movimenti secondari, dedicando minore attenzione alla sfida dei movimenti primari che colpiscono gli Stati membri di frontiera esterna; a tal proposito è preannunciata la richiesta alle Istituzioni europee ed agli altri Stati membri un’assunzione di responsabilità proprio in merito alla seconda tipologia di arrivi, considerato che, a fronte di movimenti di massa, è necessario individuare meccanismi condivisi che vadano oltre la responsabilità degli Stati geograficamente più esposti.

Giova ricordare che il Consiglio europeo del 28-29 giugno 2018 ha stabilito che la questione migratoria è una sfida, non solo per il singolo paese dell'UE, ma per l'Europa tutta. In particolare, con riferimento ai flussi relativi alla rotta del Mediterraneo centrale, i leader dell’UE hanno convenuto di: continuare a sostenere l'Italia e gli altri Paesi UE in prima linea; rafforzare il sostegno a favore della regione del Sahel, della guardia costiera libica, delle comunità costiere e meridionali, e per condizioni di accoglienza umane e rimpatri umanitari volontari; potenziare la cooperazione con altri Paesi di origine e transito e aumentare i reinsediamenti volontari.

Il Consiglio europeo ha sostenuto, inoltre, lo sviluppo del concetto di piattaforme di sbarco regionali per le persone salvate in mare, precisando che tali strumenti, permetterebbero di effettuare in modo rapido e sicuro una selezione tra migranti economici e richiedenti asilo; i leader dell’UE hanno infine convenuto che coloro che vengono salvati nel territorio dell'UE dovrebbero essere presi in carico sulla base di uno sforzo condiviso e trasferiti in centri sorvegliati. Il Consiglio europeo ha infine precisato che tali centri, da istituire negli Stati membri su base volontaria, consentirebbero un trattamento rapido e sicuro per distinguere i migranti irregolari, che sarebbero rimpatriati, dalle persone bisognose di protezione internazionale, cui si applicherebbe il principio di solidarietà. Il Consiglio europeo ha stabilito il principio per cui le misure nel contesto di questi centri sorvegliati, ricollocazione e reinsediamento compresi, siano attuate su base volontaria, lasciando impregiudicata la riforma di Dublino. I successivi Consigli europei che si sono svolti nel corso del 2018 hanno sostanzialmente confermato le conclusioni citate.

·       lavorare per evitare possibili fughe in avanti su specifici aspetti della riforma del Sistema comune europeo d’asilo che non tengano debitamente conto degli interessi nazionali;

Presentato nell’arco del 2016 e tuttora in corso d’esame presso le Istituzioni legislative europee, il pacchetto di riforma del Sistema europeo comune di asilo, include: la proposta di regolamento relativo all'Agenzia dell'Unione europea per l'asilo (COM 2016)271); la proposta di regolamento del che istituisce l'Eurodac per il confronto delle impronte digitali per l'efficace applicazione del regolamento Dublino, per l'identificazione di cittadini di paesi terzi o apolidi il cui soggiorno è irregolare e per le richieste di confronto con i dati Eurodac presentate dalle autorità di contrasto degli Stati membri e da Europol a fini di contrasto (COM(2016)272); la proposta di regolamento che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l'esame di una domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di paese terzo o da un apolide (riforma del sistema di Dublino - COM(2016)270); la proposta di direttiva recante norme relative all'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale (COM(2016)465); la proposta di regolamento recante norme sull'attribuzione a cittadini di paesi terzi o apolidi della qualifica di beneficiario di protezione internazionale, su uno status uniforme per i rifugiati o per le persone aventi titolo a beneficiare della protezione sussidiaria e sul contenuto della protezione riconosciuta (COM(2016)466); la proposta di regolamento che stabilisce una procedura comune di protezione internazionale nell'Unione (COM(2016)467), la proposta di regolamento recante quadro dell'Unione per il reinsediamento (COM(2016)468).

Il Consiglio europeo di dicembre 2018 ha stabilito che occorre compiere ulteriori sforzi per concludere i negoziati sulla direttiva rimpatri, sull'Agenzia dell'UE per l'asilo (EASO) e su tutte le parti del Sistema europeo comune di asilo, nel rispetto delle precedenti conclusioni del Consiglio europeo e in considerazione dei diversi gradi di progresso raggiunti per ciascuno dei fascicoli.

Al riguardo occorre registrare che, come riportato da ultimo dalla Commissione europea nella recente comunicazione “Gestire la migrazione sotto tutti gli aspetti: progressi compiuti nel quadro dell'Agenda europea sulla migrazione” (COM(2018)798), per cinque delle sette proposte di riforma del Sistema europeo comune di asilo (il regolamento in materia di qualifiche, la direttiva sulle condizioni di accoglienza, il regolamento sull'Agenzia europea per l'asilo - EASO , il regolamento sulla baca dati Eurodac, regolamento sul quadro dell'Unione per il reinsediamento) è vicino il perfezionamento di accordi politici di esse. La Commissione europea ritiene altresì che non esiste alcun ostacolo tecnico o giuridico all'adozione separata di una o più di queste proposte, anche se tutte fanno parte di una riforma più generale. Permangono d’altra parte, criticità in relazione al regolamento sulla procedura di asilo e soprattutto in merito alla revisione del regolamento Dublino (recante le norme per determinare la competenza di uno Stato membro nell'esame di una domanda di asilo) sulla quale il Consiglio dell’UE non è ancora riuscito ad individuare un soddisfacente punto di equilibrio tra i principi di responsabilità e di solidarietà.

A tal proposito, il Governo italiano, nella relazione programmatica in esame, considera cruciali la modifica del regolamento Dublino e la trasformazione della direttiva procedure in un nuovo regolamento per il raggiungimento di un compromesso equilibrato che tenga in debita considerazione le esigenze degli Stati membri più esposti ai flussi migratori. Secondo il Governo il legame (logica di “pacchetto”) tra tutte le proposte legislative in negoziato (in particolare, tra regolamento Dublino, regolamento EASO e regolamento Procedure) è, nell’ottica italiana, inscindibile e da difendere fino a quando non sarà chiaro a livello politico il quadro complessivo della riforma di Dublino e del bilanciamento tra i principi di responsabilità e solidarietà, ivi inclusa la questione relativa alla distribuzione dell’onere degli sbarchi e alla ricollocazione delle persone sbarcate.

Nella relazione programmatica il Governo conclude che l’Italia, conseguentemente, in assenza di tali garanzie, lavorerà per evitare possibili fughe in avanti su specifici aspetti della riforma del Sistema comune europeo d’asilo che non tengano debitamente conto degli interessi nazionali. Nel merito della riforma del regolamento Dublino, il Governo, da ultimo, manifesta l’intenzione di sostenere la necessità di forme di redistribuzione obbligatorie dei richiedenti asilo e di un meccanismo ad hoc per quelli giunti via mare, rifiutando strumenti di solidarietà su base volontaria o che si estrinsechino solo in forme di sostegno finanziario, messa a disposizione di esperti e mezzi, senza contemplare il citato obbligo di accettare la redistribuzione dei richiedenti asilo.

·       vigilare attentamente affinché non vengano introdotti, nei diversi tavoli negoziali, meccanismi penalizzanti per gli Stati di frontiera esterna e lesivi della loro sovranità nazionale;

·       confermare la propria posizione favorevole ad un rafforzamento del ruolo dell’Agenzia Frontex, soprattutto con riferimento al tema dei rimpatri, chiedendo allo stesso tempo un’attenta ponderazione del rapporto costi – benefici dei previsti incrementi di organico e degli effetti sulle strutture nazionali dei relativi meccanismi di reclutamento.

La questione relativa al rispetto della sovranità nazionale è oggetto di approfondimento con particolare riguardo a una serie di proposte normative (tuttora in corso d’esame) presentate dalla Commissione europea in occasione del discorso sullo Stato dell’Unione del 12 settembre 2018: si tratta della proposta di regolamento relativa alla guardia di frontiera e costiera europea (recante tra l’altro, una serie di misure volte a rafforzare l’agenza omonima, meglio conosciuta come Frontex) (COM(2018)631), e della proposta modificata di regolamento sull’Agenzia europea per l’asilo (EASO) (COM(2018)633).

La 14a Commissione del Senato si è espressa sulla proposta modificata di regolamento relativa all'EASO con risoluzione del 12 dicembre 2018 (Doc XVIII-bis, n. 1). Per approfondimenti sulla medesima proposta si rinvia alla Nota su atti dell'Unione europea n. 15.

In particolare, circa il regolamento che intende riformare Frontex, tra l’altro, dotandola di un corpo permanente di 10 mila guardie con compiti operativi, e rafforzandone il mandato relativamente alle attività di rimpatrio e ai poteri di cooperazione con i Paesi terzi, il Consiglio dell’UE ha finora trovato l’accordo sulle sole disposizioni in materia di rimpatri e cooperazione con Stati terzi, mentre restano da approfondire le questioni relative alla costituzione del nuovo corpo permanente. In merito a tale proposta, è opportuno segnalare che nella relazione programmatica in esame il Governo – in linea con i rilievi critici già espressi nella relazione presentata ai sensi articolo 6, comma 4, della legge n. 234 del 2012 - ha manifestato l’intenzione di opporsi nell’ambito del negoziato citato, a tentativi di strutturare meccanismi di controllo sui sistemi nazionali di gestione delle frontiere invasivi della propria sfera di sovranità. Ulteriori rilievi sono peraltro contenuti nella relazione programmatica anche con riferimento alla proposta di rafforzare il mandato dell’EASO, rispetto alla quale il Governo comunica l’intenzione di vigilare affinché non vengano introdotti meccanismi penalizzanti per gli Stati di frontiera e lesivi della loro sovranità nazionale.

La relazione si sofferma altresì sulla dimensione esterna della politica sulla migrazione, tra l’altro, chiedendo all’UE: un serio impegno per favorire la leale collaborazione dei Paesi terzi, ma anche per prevedere coerenti ed equilibrati meccanismi in grado di sanzionare la mancata cooperazione (si manifesta, al riguardo, l’intenzione di sostenere strumenti di condizionalità che leghino i vantaggi derivanti ai Paesi terzi dagli accordi con l’Unione europea all’effettiva collaborazione in materia migratoria); di spendere tutto il proprio peso politico per la conclusione di nuovi accordi di riammissione e per l’effettiva funzionalità di quelli già conclusi; l’impegno per i Paesi africani (con particolare riguardo a quelli della fascia mediterranea e a quelli di origine e di transito dei flussi), anche finanziario, equiparabile a quello messo in campo per la gestione di altre rotte migratorie, come quella balcanica. Quest’ultima priorità, nella relazione, si declina in particolare con la richiesta che il Governo intende reiterare circa i maggiori finanziamenti in favore del Fondo fiduciario UE per l’Africa.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Nel Programma di lavoro per il 2019, la Commissione europea, dopo aver sottolineato in premessa il superamento della crisi migratoria, si sofferma sull’importanza di continuare a vigilare su tutte le rotte, alcune delle quali (in particolare la rotta del Mediterraneo orientale e soprattutto quella relativa al Mediterraneo occidentale) registrano un aumento dei flussi. La Commissione europea indica, in particolare, tra gli obiettivi prioritari la conclusione dei negoziati sul citato pacchetto in materia di asilo. Il Programma si sofferma, inoltre, sulle proposte, tuttora oggetto di iter legislativo, necessarie al fine di rafforzare la coerenza e l’efficacia della politica di rimpatrio e di ridurre gli incentivi alla migrazione irregolare: si tratta, in particolare, della citata proposta volta a riformare Frontex, e alla revisione mirata della direttiva rimpatri volta a accelerare le procedure di rimpatrio, ad impedire fughe e movimenti secondari irregolari e ad aumentare i rimpatri effettivi (COM(2018)634).

Il Programma sottolinea infine la necessità di fare di più in materia di migrazione legale. In particolare – secondo la Commissione europea è necessario essere in grado di far fronte in modo adeguato alle esigenze del mercato del lavoro e alle future carenze di competenze, perseguendo nel contempo gli interessi dell'UE. In tal senso, nel programma si considera essenziale trovare un accordo sulla revisione del sistema della Carta blu UE (tuttora all’esame delle istituzioni legislative europee) volta a rendere più facile e più attraente per i cittadini di Paesi terzi altamente qualificati venire a lavorare in Europa e contribuire alle economie degli Stati membri (si tratta della proposta di direttiva COM(2016)378).

Si ricorda infine che, come prefigurato nel Programma, la Commissione europea ha presentato lo scorso dicembre una comunicazione (COM(2018)855) in materia di reciprocità dei visti per fare il punto della situazione e valutare i possibili modi di procedere per quanto riguarda la situazione di non reciprocità con gli Stati Uniti nel settore della politica dei visti.

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

Tra gli obiettivi principali della Presidenza rumena vi è quello di prestare attenzione alle questioni migratorie, basandosi su un approccio globale all'azione all'interno dell'UE e sulla promozione della cooperazione con i Paesi di origine e di transito, nonché facilitare il dialogo tra gli Stati membri al fine di trovare soluzioni per una migrazione dell'UE efficace e sostenibile e la politica di asilo.

Come ribadito anche nelle conclusioni dei principali Consigli europei che si sono tenuti nel 2018, il citato approccio globale consiste in una combinazione di strumenti che riguardano: misure nell'ambito della dimensione interna della politica di migrazione; il potenziamento dei controlli alle frontiere dell'UE, il rafforzamento dell'azione esterna.

Programma dei 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Nel confermare la necessità del citato approccio globale alla migrazione, il Programma dei 18 mesi stabilisce quale intervento prioritario il rafforzamento delle frontiere esterne dell'UE, anche potenziando la guardia di frontiera e costiera europea e introducendo i nuovi sistemi d'informazione (EES, ETIAS), nonché attuando i necessari meccanismi di controllo della qualità e sviluppando la strategia di gestione integrata delle frontiere, tenendo nel contempo in considerazione l'equilibrio tra la sicurezza e la fluidità degli attraversamenti di frontiera.

Istituito con regolamento del settembre 2018, l’ETIAS è il sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS) volto a rafforzare i controlli di sicurezza sulle persone che viaggiano senza obbligo di visto nell'Unione europea.

Il sistema di ingressi/uscite (EES, istituita con regolamento del novembre 2017) è una banca dati che registra le informazioni relative all'entrata, all'uscita e al rifiuto di ingresso dei cittadini di Paesi terzi che attraversano le frontiere esterne dello spazio Schengen.

In termini di azione esterna, il programma dei 18 mesi ritiene necessario un partenariato autentico con i Paesi di origine e di transito che integri saldamente la politica migratoria esterna nelle relazioni bilaterali complessive dell'UE con i Paesi terzi, al fine di affrontare le cause profonde della migrazione. Sono inoltre considerati necessari ulteriori lavori relativamente all'aumento dei rimpatri, tra l'altro mediante le citate proposte per una politica europea di rimpatrio più efficace e coerente, nonché esaminando il quadro in materia di immigrazione legale, compreso il reinsediamento.

Le tre presidenze, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo, intendono prestare particolare attenzione alle rotte del Mediterraneo centrale, occidentale e orientale, pur rimanendo vigili per quanto riguarda eventuali nuove rotte. Da ultimo, la cooperazione con i partner dell'Africa, della regione dei Balcani occidentali e della Turchia viene ribadita quale prioritaria, così come il sostegno a tali partner. Infine in relazione agli aspetti interni, le tre presidenze si impegnano a cercare di completare la citata riforma del sistema europeo comune di asilo, compreso il raggiungimento di un consenso sul regolamento Dublino.


 

Politiche per il mercato interno dell’Unione

Relazione programmatica 2019

La relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019:

·       avviare la revisione della Direttiva 2006/123/CE al fine di chiarire meglio a quali settori produttivi vada applicata, anche rispetto alle diverse realtà nazionali, per superare gli effetti distorsivi conseguenti a una sua stringente applicazione;

La Direttiva 2006/123/CE del 12 dicembre 2006 relativa ai servizi nel mercato interno stabilisce le disposizioni generali che permettono di agevolare l’esercizio della libertà di stabilimento dei prestatori nonché la libera circolazione dei servizi, assicurando nel contempo un elevato livello di qualità dei servizi stessi.

·       concludere l’iter negoziale delle proposte legislative della Commissione relative al mercato unico dei beni e dei servizi, al mercato unico digitale e all’Unione dei mercati dei capitali.

Nell’ambito del mercato unico dei beni e dei servizi, la Commissione europea ha presentato le seguenti proposte:

-      proposta di regolamento che stabilisce norme e procedure per la conformità alla normativa di armonizzazione dell'Unione relativa ai prodotti e per la sua applicazione (COM(2017)795). Il Governo annuncia che nel 2019 continuerà a seguire con attenzione il negoziato, affinché siano mantenuti gli elementi qualificanti e innovativi della proposta;

-      proposta di regolamento relativo al reciproco riconoscimento delle merci legalmente commercializzate in un altro Stato Membro (COM(2017)796).

-      proposta di regolamento relativo all'immissione sul mercato e all'uso di precursori di esplosivi (COM(2018)209). Il Governo annuncia che sarà impegnato nei triloghi sotto la Presidenza rumena;

-      proposta di direttiva che modifica la procedura di notifica della direttiva 2006/123/CE, relativa ai servizi nel mercato interno (COM(2016)821). Il Governo informa che, nel corso del 2019, sarà impegnato a seguire il prosieguo della fase negoziale di trilogo, qualora la presidenza di turno intenda procedere nella ricerca di un possibile compromesso sulle questioni dirimenti sopra richiamate. A tale riguardo, il Governo italiano afferma che porterà avanti una posizione in favore dello strumento della raccomandazione (non vincolante) e dell’introduzione della deroga dalla notifica dei piani urbanistici;

-      nel corso del 2018 è stato pubblicato il regolamento (UE) 2018/302 recante misure volte a impedire i blocchi geografici. Il Governo annuncia che nel 2019 completerà la fase di attuazione avviata nel 2018, con la designazione dell’Autorità responsabile dell’applicazione del regolamento, già individuata nell’Autorità garante per la concorrenza e per il mercato.

Nell’ambito del mercato unico digitale, la Commissione ha presentato le seguenti proposte:

-      proposta di regolamento relativa alla trasparenza ed all’equità nei servizi di intermediazione online (COM(2018)238). Il Governo annuncia che, nel corso del 2019, porterà avanti la propria azione volta a favorire la definizione di un quadro normativo che possa rafforzare la posizione delle imprese italiane nella loro capacità di accedere a nuovi mercati con mezzi digitali, che possa minimizzare gli oneri amministrativi con l’intento di non sfavorire le PMI innovative nel settore del digitale, che nell’imporre nuovi obblighi di trasparenza a carico delle piattaforme non sia d’impedimento alle azioni che esse svolgono nell’interesse dei consumatori;

 -     nell’ambito del pacchetto “Contratti digitali” nel 2015, la Commissione aveva presentato tre proposte: la direttiva relativa a determinati aspetti dei contratti di fornitura di contenuto digitale (COM(2015)634); la direttiva relativa a determinati aspetti dei contratti di vendita (COM/2015/635) e la direttiva relativa alla vendita di beni materiali (COM(2017)637). Il Governo annuncia che seguirà con particolare attenzione i negoziati;

-      proposta di direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale (COM(2016)593). Il Governo annuncia che continuerà ad assicurare un’attiva partecipazione ai negoziati;

-      proposta di regolamento diritto d’autore e diritti connessi applicabili a talune trasmissioni online degli organismi di diffusione radiotelevisiva e ritrasmissione di programmi televisivi e radiofonici (COM(2016)594).

Nella relazione programmatica il Governo afferma che la posizione italiana su tale proposta è orientata verso una formulazione del testo in termini di armonizzazione minima per accordare maggiore libertà agli Stati membri, a cominciare dalla possibilità di introdurre o meno la gestione collettiva obbligatoria per i distributori di segnale. Sempre in questottica è stata manifestata unapertura sullipotesi di trasformazione della natura legale del dispositivo normativo, come proposto dalla Presidenza austriaca, da regolamento in direttiva.

L’Italia ha sempre manifestato una posizione contraria all’applicazione del principio del paese di origine, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto negativo per l’industria produttiva (che vedrebbe ridotti gli introiti della riscossione di diritti di esclusiva territoriale). A tal fine, è fondamentale limitare e circoscrivere il più possibile il campo di applicazione dell’art. 2 ovvero delle fattispecie a cui si applicherebbe il principio del paese di origine. Le discussioni sono ora concentrate a definire le produzioni televisive in house, cui si dovrebbe applicare il principio del paese di origine.

 

Le proposte legislative finalizzate al completamento del mercato unico digitale, comprendono, altresì:

-      la proposta di direttiva relativa a determinati aspetti dei contratti di vendita (COM(2017)637);

-      una serie di iniziative in materia di cybersicurezza: la proposta di regolamento relativo alla prevenzione della diffusione di contenuti terroristici online (COM(2018)640); proposta di regolamento che istituisce il Centro europeo di competenza industriale, tecnologica e di ricerca sulla cibersicurezza e la rete dei centri nazionali di coordinamento (COM(2018)630); la proposta di direttiva relativa alla lotta contro le frodi e le falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti (COM(2017)489).

Nell’ambito dell’Unione dei capitali, la Commissione ha presentato diverse proposte (Vedi infra il paragrafo “Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019”). In merito, il Governo afferma che i negoziati sulle proposte presentate dalla Commissione europea sono oggetto di una costruttiva partecipazione italiana.

·       seguire gli orientamenti che proverranno dalla nuova Commissione e le proposte legislative che ne deriveranno;

·       rendere il mercato interno compiutamente realizzato nei suoi contenuti competitivi, anche attraverso una politica della domanda che rafforzi l’efficacia della politica dell’offerta.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Nel programma di lavoro della Commissione per il 2019 si individuano, come priorità, il completamento del mercato unico digitale connesso e il raggiungimento di un mercato interno più profondo e più equo con una base industriale più solida. Inoltre, si afferma che un'Unione dei mercati dei capitali pienamente funzionante, con mercati spessi e liquidi, è fondamentale per la stabilità finanziaria, per sostenere il mercato unico e diversificare le fonti di finanziamento per le imprese europee, in particolare per quelle più piccole.

Per quanto riguarda il mercato unico digitale, la Commissione intende:

·       concludere l’iter legislativo delle citate proposte in materia di diritto d’autore, vita privata e comunicazioni elettroniche (e-privacy), cybersicurezza, piattaforme online; contratti di vendita online e di altri tipi di vendita a distanza di beni e sui contratti per la fornitura di contenuto digitale;

In particolare, la Commissione europea intende istituire rapidamente il Centro europeo di competenza industriale, tecnologica e di ricerca sulla cybersicurezza e la rete di centri nazionali di coordinamento per aiutare l’UE a mantenere e sviluppare le capacità industriali e tecnologiche in materia di cybersicurezza necessarie per tutelare il mercato unico digitale;

·       continuare a lavorare alla sfida dell’intelligenza artificiale e al contrasto della diffusione pervasiva della disinformazione online in Europa. Al riguardo, la Commissione ha presentato, alla fine del 2018, il Piano coordinato di sviluppo dell’intelligenza artificiale in Europa e il Piano d’azione contro la disinformazione;

·       istituire, attraverso raccomandazione, un formato europeo di scambio delle cartelle cliniche elettroniche, al fine di facilitare lo scambio di dati sui pazienti a livello transfrontaliero.

Per quanto riguarda il mercato interno, la Commissione intende sfruttare al massimo il potenziale del mercato unico in tutte le sue dimensioni. Nel mese di dicembre 2018, la Commissione ha presentato la Comunicazione “Il mercato unico in un mondo che cambia” (COM(2018)772), che contiene una nuova valutazione della situazione e degli ostacoli ancora in essere.

Le priorità della Commissione per il 2019 sono:

·       un processo legislativo più efficiente sul mercato unico;

·       un accordo sulle proposte relative ai pacchetti beni e servizi (vedi supra);

·       un accordo su una base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società (si veda al riguardo il capitolo “Fiscalità e unione doganale).

 

Per quanto riguarda l’Unione dei mercati dei capitali, secondo la Commissione europea, è giunto il momento di trovare un accordo sulle proposte presentate in materia di:

·       prodotto pensionistico individuale paneuropeo (PEPP);

La proposta di regolamento COM(2017)343 intende creare un marchio di qualità per i prodotti pensionistici individuali dell’UE, integrando le attuali norme divergenti a livello nazionale in modo da affiancarvi un quadro paneuropeo per le pensioni.

Nella Relazione programmatica il Governo afferma che la prospettiva dell’introduzione dei PEPP continua nel complesso a essere accolta positivamente dall’Italia.

·       riforma delle infrastrutture del mercato europeo;

La proposta di regolamento COM(2017)331 modifica il regolamento (UE) n. 1095/2010 che istituisce l’Autorità europea di vigilanza (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) e il regolamento (UE) n. 648/2012 per quanto riguarda le procedure e le autorità per l’autorizzazione delle controparti centrali e i requisiti per il riconoscimento delle CCP di Paesi terzi (EMIR - Vigilanza delle CCP); la proposta di regolamento COM(2017)208 modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 per quanto riguarda l'obbligo di compensazione, la sospensione dell'obbligo di compensazione, gli obblighi di segnalazione, le tecniche di attenuazione del rischio per i contratti derivati OTC non compensati mediante controparte centrale, la registrazione e la vigilanza dei repertori di dati sulle negoziazioni e i requisiti dei repertori di dati sulle negoziazioni (REFIT applicato al regolamento EMIR).

·       miglioramento dell'architettura di vigilanza finanziaria dell'UE;

La Commissione europea ha presentato proposte di riforma delle autorità europee di vigilanza (ESAs), che ne rafforzano le competenze al fine di adeguare l'architettura della vigilanza a un mercato dei capitali maggiormente integrato (COM(2017)536, COM(2017)537 e COM(2017)538). La proposta COM(2017)536 è stata modificata nel settembre 2018 per rafforzare il quadro di vigilanza in materia di lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo (COM(2018)646).

Nella Relazione programmatica, il Governo sostiene che lo stato di avanzamento del negoziato è fortemente condizionato da forti perplessità, condivise dalla quasi totalità degli Stati membri, inclusa l’Italia, in particolare sui rischi di confusione tra il ruolo di regolatori delle ESA (ad eccezione di alcuni compiti di supervisione affidati all’ESMA) e il ruolo di supervisione che compete alla BCE e alle autorità di supervisione nazionali, come nel caso del piano strategico di supervisione, e sulla sovrapposizione e confusione tra i poteri nazionali e quelli delle ESA, sia attraverso la nuova governance “indipendente”, sia attraverso l’accentramento di alcune competenze su materie non armonizzate o per le quali è necessaria la conoscenza delle specificità nazionali, anche ai fini di protezione dei consumatori.

·        insolvenza delle imprese, ristrutturazione e seconda opportunità;

La proposta di direttiva COM(2016)723 riguarda i quadri di ristrutturazione preventiva, la seconda opportunità e misure volte ad aumentare l’efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza e liberazione dai debiti, e modifica la direttiva 2012/30/UE.

·       finanziamento collettivo;

Nell’ambito del Piano d'azione sulla finanza tecnologica (FinTech) (COM(2018)109), con il quale la Commissione europea intende creare le condizioni per sfruttare il rapido sviluppo delle nuove tecnologie applicate all'offerta di servizi finanziari, sono state presentate la proposta di direttiva COM(2018)99 che modifica la direttiva 2014/65/UE relativa ai mercati degli strumenti finanziari e la proposta di regolamento COM(2018)113 relativo ai fornitori europei di servizi di crowdfunding per le imprese, con le quali viene definito un regime di autorizzazione e vigilanza per i gestori di piattaforme di crowdfunding che intendono raccogliere fondi in più di uno Stato membro.

Nella Relazione programmatica il Governo segnala che la proposta di direttiva, pur mostrando nei suoi contorni generali aspetti favorevoli in termini di armonizzazione delle norme in materia e di riduzione degli oneri finanziari ed amministrativi per tutti i portatori di interessi del settore, presenta taluni aspetti che impongono un’accurata analisi in sede di negoziato (in particolare, la fattibilità e l’applicabilità del regime europeo, considerato il coinvolgimento di due distinte cornici regolamentari (quella tipicamente del credito e quella dei titoli e strumenti finanziari), normalmente ripartite anche secondo ambiti di vigilanza separati a livello di autorità nazionali competenti; le possibili sovrapposizioni tra la disciplina europea e quella nazionale, atteso che non viene previsto un unico passaporto, bensì due regimi distinti: un’autorizzazione ed un regime europei per portali transfrontalieri, da una parte, e, dall’altra, l’applicabilità della normativa interna quando si vuole operare unicamente in ambito nazionale).

·       obbligazioni garantite;

Le proposte COM(2018)93 e COM(2018)94 sono volte a promuovere il mercato dell'UE delle obbligazioni garantite come fonte di finanziamento a lungo termine e a garantire agli investitori maggiore certezza nelle operazioni transfrontaliere in titoli e crediti.

·       agevolazione della distribuzione transfrontaliera dei fondi d'investimento;

La proposta di direttiva COM(2018)92 e la proposta di regolamento COM(2018)110 sono volte a rimuovere gli ostacoli alla distribuzione transfrontaliera per tutti i tipi di fondi d'investimento.

Nella Relazione programmatica il Governo afferma che le disposizioni possono ritenersi, in generale, conformi all'interesse nazionale.

·       promozione della quotazione delle PMI sui mercati aperti al pubblico;

La proposta di regolamento COM(2018)331 modifica i regolamenti (UE) n. 596/2014 e (UE) 2017/1129 per quanto riguarda la promozione dell’uso dei mercati di crescita per le PMI.

Nella Relazione programmatica il Governo sostiene che la proposta è vista con favore dall’Italia e risulta in sintonia con gli interessi economici nazionali in quanto ha la finalità di ridurre l’eccessivo ricorso al finanziamento bancario e diversificare, per le imprese europee, le fonti di finanziamento basate sul mercato.

·       norme più proporzionate ed efficaci per le imprese di investimento;

Il 20 dicembre 2017, la Commissione europea ha presentato la proposta di regolamento COM(2017)790 relativo ai requisiti prudenziali delle imprese di investimento e che modifica i regolamenti (UE) n. 575/2013, (UE) n. 600/2014 e (UE) n. 1093/2010, volta a ricalibrare i requisiti per garantire una maggiore proporzionalità del quadro giuridico e una maggiore sostegno agli investimenti infrastrutturali e la proposta di direttiva COM(2017)791 relativa alla vigilanza prudenziale sulle imprese di investimento e recante modifica delle direttive 2013/36/UE e 2014/65/UE.

·       rafforzamento della vigilanza antiriciclaggio.

Si tratta della citata proposta COM(2018)646 (Vedi supra).

Inoltre, si segnala che l’8 marzo 2018 la Commissione europea ha presentato il Piano d'azione per la finanza sostenibile (COM(2018)97); collegato al Piano, il 24 maggio 2018, la Commissione ha presentato le proposte sulla finanza sostenibile volte a rafforzare il ruolo della finanza nella realizzazione di un'economia efficiente che consegua anche obiettivi ambientali e sociali: la proposta di regolamento COM(2018)353 relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili; la proposta di regolamento COM(2018)354 sull’informativa in materia di investimenti sostenibili e rischi per la sostenibilità recante modifica della direttiva (UE) 2016/2341; la proposta di regolamento COM(2018)355 che modifica il regolamento (UE) 2016/1011 per quanto riguarda gli indici di riferimento di basse emissioni di carbonio e gli indici di riferimento di impatto positivo in termini di carbonio.

Nella Relazione programmatica il Governo afferma in particolare che:

- con riguardo al COM(2018)353, nel negoziato stanno emergendo talune perplessità condivise da gran parte degli Stati membri, inclusa l’Italia. La scelta della Commissione europea di sviluppare sostanzialmente la tassonomia attraverso atti delegati solleva forti preoccupazioni, pur essendo compresa la necessità di una certa flessibilità del quadro giuridico, poiché le conoscenze scientifiche e tecnologiche degli impatti ambientali si evolvono rapidamente;

- con riguardo al COM(2018)354, anche in tale caso, nel negoziato, stanno emergendo alcune perplessità. Si esprimono, in particolare, riserve sia sul mancato riferimento a un obbligo espresso di integrazione dei fattori ESG per i partecipanti ai mercati finanziari sia sulle scelte metodologiche in ordine all’intervento degli atti di secondo livello;

- con riguardo al COM(2018)355, nel negoziato stanno emergendo delle perplessità sulle scelte metodologiche in ordine all’intervento degli atti di secondo livello.

Per dettagli, si rinvia al Dossier, predisposto dal Servizio studi del Senato, "La centralità dell'Unione europea nei settori bancario, finanziario e assicurativo".

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

La Presidenza considera prioritario promuovere la digitalizzazione e la connettività, al fine di aumentare la competitività dell’economia e dell’industria europea.

Programma dei 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Nel programma dei 18 mesi del Consiglio si indicano le seguenti priorità:

·       un mercato equo ed adeguato alle esigenze future e all’era digitale;

·       uniformità degli standard di qualità all’interno del mercato unico;

·       una solida politica industriale;

·       un mercato dei servizi maggiormente integrato;

·       l’economia digitale;

·       il completamento del mercato unico digitale;

·       l’economia dei dati e delle piattaforme;

·       infrastrutture digitali adeguate;

·       trasformazione digitale dell’industria e delle imprese europee;

·       innovazione e intelligenza artificiale.

Le tre Presidenze affermano, inoltre, che occorre fare di più in merito all'ulteriore sviluppo dell'Unione dei mercati dei capitali.


 

Fiscalità e unione doganale

Relazione programmatica 2019

La relazione programmatica del Governo indica le seguenti priorità per il 2019:

·       proseguire l’attività volta al raggiungimento di un equo ed efficiente sistema di imposizione fiscale nell’Unione europea;

·       partecipare, in materia di fiscalità diretta, ai lavori relativi alla definizione delle proposte della Commissione europea relative al sistema comune d’imposta temporaneo sui servizi digitali applicabile ai ricavi derivanti dalla fornitura di taluni servizi digitali e alla tassazione delle società che hanno una presenza digitale significativa;

·       proseguire, nell’ambito della fiscalità indiretta, nelle azioni legate alle iniziative relative alla riforma dell’IVA, avviate nel 2010 con il “Libro Verde sul futuro dell’IVA”;

·       seguire, con particolare attenzione, la proposta di regolamento che istituisce il programma “Dogana” per la cooperazione nel settore doganale (COM(2018)442) e la proposta di regolamento che istituisce, nell’ambito del Fondo per la gestione integrata delle frontiere, lo strumento di sostegno finanziario relativo alle attrezzature per il controllo doganale (COM(2018)474);

·       garantire, in materia di cooperazione amministrativa nel settore delle accise e in collaborazione con le autorità amministrative competenti degli Stati membri e con la Commissione europea, il rispetto della normativa in materia doganale.

In particolare, in materia di accise, il Governo segnala che la Commissione europea ha presentato, il 25 maggio 2018: la proposta di direttiva COM(2018)346 che stabilisce il regime generale delle accise; la proposta di regolamento COM(2018)349 recante modifica del regolamento (UE) n. 389/2012 relativo alla cooperazione amministrativa in materia di accise per quanto concerne il contenuto del registro elettronico; la proposta di decisione COM(2018)341 relativa all’informatizzazione dei movimenti e dei controlli dei prodotti soggetti ad accisa; la proposta di direttiva COM(2018)334 recante modifica della direttiva 92/83/CEE relativa all’armonizzazione delle strutture delle accise sull’alcole e sulle bevande alcoliche.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Nel programma di lavoro della Commissione per il 2019 si afferma che è necessario intensificare gli sforzi per giungere a un accordo:

·       sulla proposta per una base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società;

Il 25 ottobre 2016 la Commissione europea ha rielaborato la proposta suddividendola in due proposte di direttiva: la proposta di direttiva COM(2016)685 relativa a una base imponibile comune per l'imposta sulle società (CCTB) e la proposta di direttiva COM(2016)683 relativa a una base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società (CCCTB).

·       sulle proposte per una tassazione equa ed efficiente dell'economia digitale in modo che tutte le imprese, grandi e piccole, paghino la giusta quota di tasse nel luogo in cui realizzano gli utili;

Il 21 marzo 2018 la Commissione europea ha presentato un pacchetto di proposte, legislative e non, in materia di tassazione dell’economia digitale, che perseguono l’obiettivo di adeguare le norme fiscali europee ai nuovi modelli imprenditoriali della realtà digitale, al fine di assicurare che le imprese che operano nell'UE paghino le tasse nel luogo in cui sono generati gli utili e il valore. In particolare, si segnala la proposta di direttiva che stabilisce norme per la tassazione delle società che hanno una presenza digitale significativa COM(2018)147 e la proposta di direttiva relativa al sistema comune d’imposta sui servizi digitali applicabile ai ricavi derivanti dalla fornitura di taluni servizi digitali COM(2018)148.

·       sulle proposte per un'imposta sul valore aggiunto equa ed efficiente al fine di semplificare il sistema, specialmente per le piccole imprese, renderlo a prova di frodi e modernizzare il sistema di fissazione di tassi ridotti di imposta sul valore aggiunto;

Il 7 aprile 2016 la Commissione europea ha presentato il piano d’azione sull’IVA (COM(2016)148 - Verso uno spazio unico europeo dell'IVA). Facendo seguito al suddetto piano, la Commissione europea ha presentato diverse iniziative legislative. Tra quelle per le quali sono tuttora in corso i negoziati, si segnalano, in particolare, le nuove norme COM(2018)20 e COM(2018)21 per concedere maggiore flessibilità agli Stati membri nel fissare le aliquote IVA e creare un contesto fiscale più favorevole allo sviluppo delle PMI.

·       sulle proposte in materia di diritto societario per garantire che il diritto delle imprese di trasferirsi ed espandersi al di fuori delle frontiere nazionali non sia utilizzato impropriamente da pochi per evadere le imposte o minare i diritti dei lavoratori.

Il 25 aprile 2018 la Commissione europea ha presentato nuove norme di diritto societario per rendere più agevoli le procedure per le società che intendono trasferirsi, fondersi o scindersi all'interno del mercato unico. Le nuove norme intendono garantire, inoltre, la protezione dei diritti dei lavoratori e la prevenzione degli abusi fiscali e stimolare il potenziale di crescita delle imprese europee, digitalizzando i processi di creazione e gestione di imprese. Si tratta nello specifico della proposta di direttiva COM(2018)239 recante modifica della direttiva (UE) 2017/1132 per quanto concerne l’uso di strumenti e processi digitali nel diritto societario e della proposta di direttiva COM(2018)241 che modifica la direttiva (UE) 2017/1132 per quanto riguarda le trasformazioni, le fusioni e le scissioni transfrontaliere.

La Commissione europea annuncia anche l’intenzione di avviare un dibattito su una riforma del processo decisionale nella politica fiscale dell’UE.

Si segnala, al riguardo, che, il 15 gennaio 2019, la Commissione europea ha pubblicato una comunicazione che propone un calendario per una transizione progressiva e mirata verso il voto a maggioranza qualificata (al posto dell’attuale voto all’unanimità) nell'ambito della procedura legislativa ordinaria in alcuni settori della politica fiscale dell'UE.

Programma dei 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Nel programma dei 18 mesi del Consiglio si afferma che garantire un'imposizione fiscale equa ed efficace costituisce una priorità fondamentale. Le tre Presidenze annunciano l’intenzione di portare avanti i lavori sulle proposte sulla tassazione del digitale e su tutte le altre proposte in sospeso in materia di imposizione fiscale, in particolare relativamente al nuovo sistema dell'IVA definitivo.


 

Imprese, concorrenza e consumatori

Relazione programmatica 2019

La relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019:

·       contribuire alla trasformazione digitale dell’industria e dell’intero settore pubblico e privato attraverso la diffusione dei temi dell’high performance computing (HCP), dell’intelligenza artificiale (AI), della cybersecurity e delle competenze digitali (vedi supra);

·       garantire una struttura di governance che assicuri il coordinamento delle azioni proposte nei diversi programmi, quali InvestEU (COM(2018)439), Programma Europa digitale (COM(2018)434) ed Orizzonte Europa (COM(2018)435);

·        proseguire il suo impegno in materia di PMI e Start up;

In materia di ristrutturazione e insolvenza delle imprese in difficoltà, nel novembre 2016, la Commissione europea ha presentato una proposta di direttiva (COM(2016)723) sulle procedure di ristrutturazione e insolvenza, al fine di consolidare quanto indicato nella raccomandazione del 2014 ed armonizzare le diverse discipline degli Stati membri. Il Governo afferma che a livello nazionale di tali esigenze tiene conto la legge delega per la riforma della disciplina delle crisi di impresa e dell’insolvenza (L. n. 155/2017).

·        ribadire l’impegno a tutela dei consumatori;

Al riguardo, il Governo parteciperà ai lavori avviati presso il Consiglio dell’UE sulle proposte normative sul cd. New Deal per i consumatori, si tratta in particolare della:

-        proposta di direttiva per una migliore applicazione e una modernizzazione delle norme dell'UE relative alla protezione dei consumatori (COM(2018)185);

La suddetta proposta è stata esaminata dalla 10a Commissione (Industria, commercio e turismo) del Senato che ha approvato la risoluzione DOC XVIII, n. 3[1];

-        proposta di direttiva relativa alle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori (COM(2018)184);

Per quanto riguarda la cooperazione amministrativa europea tra le Autorità nazionali responsabili dell’esecuzione della normativa che tutela i consumatori, il regolamento (UE) 2017/2394 si applica a decorrere dal 17 gennaio 2020. Il Governo ritiene, dunque, necessario preparare la futura attuazione del nuovo regolamento. Il Governo annuncia, altresì, che promuoverà l’adesione alle iniziative di cooperazione internazionale a tutela dei consumatori, fornendo ampia collaborazione agli altri Stati membri, supportando le attività ideate e pianificate nello specifico settore e agevolando l’azione di coordinamento e raccordo informativo con Istituzioni e Agenzie europee.

·       proseguire nell’azione di tutela della proprietà intellettuale e industriale, garantendo la cooperazione di polizia tra gli Stati membri, Istituzioni ed Agenzie europee, in sinergia anche con il settore privato.

Il Governo segnala, in particolare, che sarà impegnato nel seguire la proposta di regolamento di modifica del regolamento (EC) n. 469/2009 relativo al certificato complementare di protezione per i prodotti medicinali (COM/2018/317).


 

Ricerca, sviluppo tecnologico e spazio

Relazione programmatica 2019

La relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019:

·       implementare una strategia finalizzata alla creazione di una governance multilivello sostenendo una programmazione sinergica dei finanziamenti in materia di ricerca e innovazione;

·       favorire politiche di investimento attivo relative al capitale umano per garantire sviluppo e attrazione di professionalità di elevato profilo;

·       fornire contributi settoriali coordinati nell’ambito del negoziato sul futuro dell’Europa e sulla prossima programmazione finanziaria dell’Unione europea;

·       contribuire alla realizzazione di progetti tematici di forte impatto su temi strategici e tecnologie abilitanti (Key Enabling Technologies - KETs), nonché allo sviluppo e al consolidamento delle infrastrutture di ricerca;

·       contribuire alla semplificazione e alla trasparenza nelle modalità di gestione dei finanziamenti nazionali e comunitari e all’apertura dei dati (Open Data);

·       sostenere lo sviluppo del programma di navigazione satellitare Galileo e del programma Copernicus per l’osservazione della terra, al fine di rafforzare l’indipendenza tecnologica europea (COM(2018)447).

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

La Presidenza considera prioritario promuovere la ricerca e l’innovazione, al fine di aumentare la competitività dell’economia e dell’industria europea.

Programma dei 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Nel programma dei 18 mesi, il Consiglio considera prioritario promuovere la politica in materia di ricerca e innovazione quale fonte di crescita, portando così avanti i lavori relativi ad Orizzonte Europa e a InvestEU.


Ambiente

Relazione programmatica 2019

La relazione programmatica 2019, indica le seguenti priorità per il 2019:

·       attuazione del pacchetto normativo “economia circolare” potenziando il sistema di raccolta differenziata dei materiali con tempistiche certe per la dismissione delle discariche e il progressivo superamento degli impianti di recupero energetico qualora non alimentati esclusivamente da rifiuti residuali di raccolta differenziata;

In particolare, il Governo assegna grande importanza, oltre al ciclo virtuoso dei rifiuti (prevenzione, riutilizzo, riciclo) anche alla progettazione ecologica dei prodotti, alla certificazione volontaria, all’introduzione di sistemi fiscali premianti, a campagne di sensibilizzazione pubblica. Quindi, si sottolinea l’importanza di sostenere l’adozione della direttiva per la riduzione del consumo di plastica monouso (COM(2018)340) al momento in discussione presso il Consiglio dell’Unione europea (dopo l’adozione di un accordo provvisorio tra Parlamento europeo e Consiglio). A tal fine il Governo ha previsto l’istituzione di un tavolo tecnico interministeriale per concordare la posizione dell’Italia da trasmettere alla Rappresentanza presso l’Unione europea.

·       un quadro di riferimento UE che definisca standard di qualità comuni, criteri di gestione e controllo sul riutilizzo ad uso irriguo delle acque reflue depurate con l’obiettivo di garantire adeguati livelli di protezione ambientale e sanitaria;

Ulteriori risultati attesi dall’introduzione della nuova normativa (COM(2018)337): aumentare la fiducia del pubblico, incentivare le pratiche di riutilizzo dell’acqua nell’Unione europea, rimuovere possibili barriere alla circolazione di prodotti agricoli irrigati con acque reflue depurate. primaria importanza viene accordata all’accesso universale all’acqua quale bene comune e diritto umano universale. A tal fine, il Governo intende adottare ogni iniziativa idonea a ridurre il numero di persone prive di accesso all’acqua e sostenere la proposta (COM(2017)753) della Commissione europea di rifusione della direttiva 98/83/CE sulla qualità delle acque destinate al consumo umano.

·       continuare a partecipare al processo di definizione delle regole per dare piena operatività all’accordo di Parigi;

·       impegnarsi affinché l'Unione europea si ponga obiettivi ambiziosi nel contrasto ai cambiamenti climatici con impegni vincolanti e stringenti per la riduzione delle emissioni inquinanti e l'avvio di una nuova politica industriale che punti alla “decarbonizzazione” e “defossilizzazione”;

Il Governo intende dare prosecuzione alla partecipazione attiva dell’Italia al processo di adozione delle regole (anche in base alle decisioni adottate nel corso della COP24 di Katowice) che renderanno operativo l’Accordo di Parigi. In particolare, l’azione del Governo sarà finalizzata ad offrire un contributo per rafforzare i meccanismi di monitoraggio, verifica e rendicontazione degli impegni dei Paesi sia nella riduzione delle emissioni di CO2, sia nel supporto finanziario ai Paesi in via di sviluppo.

·       rafforzare il percorso di coerenza tra la trasposizione interna dell’Agenda 2030 e gli altri strumenti di programmazione, in particolare quelli strategici, finanziari e del Semestre europeo per il post-2020, tenuto conto del contributo fornito dall’Italia per il tramite della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile;

La relazione si riferisce alla strategia europea per lo sviluppo di un’economia ad emissioni zero nel 2050 (COM(2018)773), che il Governo intende sostenere.

·       indirizzare il quadro politico dell'Unione europea al fine di garantire che le politiche europee siano in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e i relativi traguardi, rafforzando la collaborazione con le Istituzioni europee e con gli Stati membri;

·       integrare gli obiettivi di sostenibilità ambientale nel bilancio europeo, fissando allo scopo una serie di condizioni di attuazione e di target;

·       continuare a promuovere obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni di CO2 per il 2030.

Si ricorda che a questo obiettivo di progressiva decarbonizzazione tendono alcuni provvedimenti normativi europei in corso di adozione, quali il regolamento per la riduzione delle emissioni di CO2 delle autovetture e dei veicoli commerciali leggeri dopo il 2020 (COM(2017)676) e la proposta sui livelli di emissioni CO2 dei veicoli pesanti nuovi (COM(2018)284) (cfr. la scheda in materia di trasporti).

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Nel programma di lavoro della Commissione per il 2019 si ricorda che, nel corso dell’attuale legislatura, l’UE ha investito nell’Unione dell’energia per promuovere approvvigionamenti energetici sostenibili, indipendenti e sicuri per i cittadini. L’UE si è posta alla guida della lotta mondiale contro i cambiamenti climatici con una legislazione che mira a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% entro il 2030 in linea con l’Accordo di Parigi.

La Commissione ha inserito tra le priorità per il 2019:

·       l’accordo dei colegislatori sul completamento del pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei”;

·       un accordo su norme comuni applicabili ai gasdotti che accedono al mercato del gas e su norme per la regolazione dei mercati dell’energia elettrica.

Con il completamento del quadro giuridico (in cui ricadono anche proposte in materia di trasporti e finanza sostenibile), la Commissione intende ridurre le emissioni di gas ad effetto serra del 45% entro il 2030, superando gli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi.

In particolare, nel programma la Commissione annuncia di voler presentare le seguenti iniziative non legislative:

·       il documento di riflessione “Verso un’Europa sostenibile per il 2030 per far seguito agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, compreso l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici;

·       la Strategia a lungo termine dell’UE per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra conformemente all’Accordo di Parigi;

·       il documento: “Verso un nuovo quadro istituzionale per le politiche in materia di energia e di clima entro il 2025: opzioni per il voto a maggioranza qualificata e per l’eventuale riforma del Trattato Euratom”.

Programma dei 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Nel programma dei 18 mesi del Consiglio figura come prioritario il completamento dei negoziati sul pacchetto “Energia pulita” e di quelli relativi ai provvedimenti sulla mobilità e sul clima, sulla base del quadro dell’Unione per l’energia, con particolare attenzione alla sua integrazione nelle politiche nazionali degli Stati membri e all’attuazione di piani integrati per l’energia e il clima.

Continuerà ad essere promossa la strategia a lungo termine dell’UE per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra conformemente all’Accordo di Parigi.


 

Energia

Relazione programmatica 2019

La relazione programmatica 2019, indica le seguenti priorità per il 2019:

·       la definizione del Piano nazionale per l’Energia e il clima;

Si ricorda che lo scorso 8 gennaio 2018, il Governo italiano ha inviato, come previsto dal Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio 2016/0375 sulla Governance dell’Unione dell’energia, alla Commissione europea la Proposta di Piano nazionale integrato per l’Energia ed il Clima (PNIEC). Il piano sarà sottoposto a una consultazione pubblica, per giungere alla versione finale che dovrà essere presentata a Bruxelles entro la fine del 2019. Nel piano dovranno essere indicati gli obiettivi nazionali al 2030 in materia di rinnovabili ed efficienza energetica. La relazione sottolinea inoltre che, dopo la recente entrata in vigore dei provvedimenti in materia di fonti rinnovabili, efficienza energetica e governance dell’Unione dell’energia (Direttiva 2018/2001/UE, Direttiva 2018/2002/UE e Regolamento UE 2018/1999), nel corso della prima parte del 2019 si attende la conclusione dell’iter di adozione del pacchetto di misure legislative denominato “Energia pulita per tutti gli europei”, che comprende, tra l’altro, le proposte di riforma del mercato dell’elettricità (COM(2016)0862; COM(2016)861; COM(2016)864). L’efficiente funzionamento del mercato elettrico è ritenuto centrale ai fini della decarbonizzazione. Il Governo ritiene prioritario assicurare che il quadro normativo europeo sul funzionamento dei mercati dell’elettricità favorisca il settore delle rinnovabili, anche nel settore dei trasporti, ed anche favorendo lo sviluppo e l’integrazione dell’autoconsumo.

·       il negoziato sulla revisione della direttiva gas del 2009 (COM(2017)660), nell’ottica di favorire un quadro di regole europee che faciliti la sicurezza degli approvvigionamenti e la diversificazione degli stessi;

La relazione sottolinea come il negoziato in corso sia relativo alla sola disciplina applicabile ai gasdotti di importazione da Paesi extra-UE. Ricorda altresì che il Governo ha finora espresso preoccupazione riguardo all’applicazione della nuova disciplina ai gasdotti già esistenti di collegamento con il Nord Africa (Libia, Tunisia e Algeria) che comporterebbe l’obbligo di negoziati bilaterali dall’esito incerto con le autorità di regolazione di quei paesi, con rischi potenziali sulla sicurezza degli approvvigionamenti in Italia. Per queste ragioni, il Governo ritiene opportuno, si legge nella relazione, un approfondimento ulteriore che consenta di giungere a nuove soluzioni più ampiamente condivise.

·       la definizione della lista dei progetti infrastrutturali di interesse comune e al negoziato sulla dotazione finanziaria destinata ad infrastrutture energetiche nel quadro della cd. Connecting Europe Facility nel cui contesto intende perseguire l’obiettivo di rendere più chiare le regole europee riguardanti la nuova forma di finanziamento di progetti transfrontalieri di produzione di energia rinnovabile. La relazione include tra le sue priorità le reti Trans-Europee dell’energia ricordando che, nel corso del 2019, sarà adottata, con atto delegato della Commissione europea, una lista aggiornata dei progetti di interesse comune;

La relazione sottolinea l’importanza del negoziato sul regolamento di finanziamento (COM(2018)438) delle infrastrutture trans-frontaliere energetiche, rilevante non solo per lo stanziamento di risorse dal bilancio dell’UE, ma anche per l’ampliamento della natura dei progetti che possono accedervi. Su proposta della Commissione, il programma può essere esteso anche a progetti transfrontalieri di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per i quali manca un quadro di regole europee con riguardo ai requisiti e alle modalità di valutazione ai fini del riconoscimento del finanziamento. Anche in questo ambito il Governo ritiene opportuno promuovere progetti in materia di energie rinnovabili.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Nel programma di lavoro per il 2019 la Commissione ricorda le iniziative legislative adottate per promuovere approvvigionamenti energetici sostenibili, indipendenti e sicuri per i cittadini e le azioni intraprese per guidare a livello mondiale la lotta contro i cambiamenti climatici anche fissando nuovi e più ambiziosi obiettivi in tema di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.

Tra le priorità indicate (cfr. anche la scheda Ambiente):

·       conclusione dell’iter sulle restanti proposte del pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei”, volte a migliorare il funzionamento del mercato interno dell’energia;

·       adozione di norme comuni da applicare ai gasdotti che accedono al mercato europeo del gas e per la riforma dei mercati dell’energia elettrica.

In particolare, nel programma la Commissione annuncia di voler presentare le seguenti iniziative:

·       la Quarta relazione sullo stato dell’Unione dell’energia: relazione sul piano d’azione strategico sulle batterie;

·       il documento “Verso un nuovo quadro istituzionale per le politiche in materia di energia e clima entro il 2025: opzioni per il voto a maggioranza qualificata e per l’eventuale riforma del trattato Euratom”(vedi scheda Ambiente);

·       la proposta di adattare i riferimenti agli obiettivi dell’UE in materia di efficienza energetica (espressi in valori assoluti) per il 2030 all’UE a 27 (iniziativa legislativa nell’ambito dei preparativi per la Brexit).

Programma dei 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Nel programma dei 18 mesi del Consiglio si ricorda che l’UE è leader mondiale nella lotta ai cambiamenti climatici e si indicano le seguenti priorità (cfr. la scheda in materia di Ambiente):

·       una strategia dell’UE a lungo termine per la massima riduzione o l’azzeramento delle emissioni di carbonio (COM(2018)773);

·       attuazione delle misure per migliorare l’efficienza energetica;

·       negoziati sul pacchetto “Energia pulita”, con particolare attenzione all’integrazione dell’Unione per l’energia nelle politiche nazionali degli Stati membri e all’attuazione di piani integrati per l’energia e il clima, sulla base del quadro dell’Unione dell’energia.


 

Trasporti

Relazione programmatica 2019

La relazione programmatica 2019, indica le seguenti priorità per il 2019:

·       negoziati relativi alle iniziative legislative in materia di tariffazione delle infrastrutture stradali, nell’ambito dell’iniziativa denominata “Europa in movimento”, presentata dalla Commissione europea per migliorare il funzionamento del settore del trasporto stradale e promuoverne la sostenibilità (Pacchetto mobilità I);

Si ricorda che sono in corso i negoziati relativi a due iniziative legislative in materia di tariffazione delle infrastrutture stradali (COM(2017)275). In relazione a questa proposta il Governo è impegnato a sostenere l’abolizione dei sistemi di tariffazione bastati sul tempo per favorire l’introduzione di un sistema basato sulla distanza percorsa in base al principio “chi utilizza/inquina, paga”. In base all’andamento del negoziato il Governo valuterà l’opportunità di sostenere la proposta di modifica della direttiva 1999/62/CE in materia di tassazione a carico di autoveicoli pesanti adibiti al trasporto di merci su strada per l’uso di alcune infrastrutture, volta ad abolire i livelli minimi di tassazione attualmente previsti per i veicoli pesanti mediante una riduzione progressiva (20% all’anno per cinque anni), previa verifica dell’impatto sulla fiscalità regionale (COM(2017)276). Un’ulteriore proposta già in fase di negoziazione interistituzionale riguarda la rifusione della direttiva sull’interoperabilità dei sistemi di telepedaggio stradale, che mira a favorire lo scambio transfrontaliero di informazioni sul mancato pagamento dei pedaggi stradali nell’Unione (COM(2017)280). In proposito, il Governo intende sostenere l’introduzione di un meccanismo transfrontaliero di repressione delle violazioni dell’obbligo di pagamento del pedaggio.

·       esame delle proposte ricomprese nel Pacchetto mobilità I per la modifica della normativa vigente in materia di trasporto stradale e in settori connessi (normativa sociale);

Si ricorda che il pacchetto include numerosi aspetti dell’autotrasporto. In particolare, la proposta di regolamento sui periodi massimi di guida e sui periodi di riposo (COM(2017)277), che verte tra l’altro sulle modalità di compensazione o fruizione del risposo settimanale; la proposta di direttiva sul distacco dei conducenti (COM(2017)278), mirante ad applicare al trasporto internazionale le norme sul distacco dei lavoratori mobili; la proposta in materia di cabotaggio merci (COM(2017)281), finalizzato a contrastare il cabotaggio abusivo.

·       modifica della normativa europea in materia di trasporto combinato, proposta di modifica del regolamento (CE) n. 1073/2009 in materia di servizi internazionali di trasporto di persone e proposta di revisione della direttiva 2009/33/CE relativa alla promozione di veicoli puliti e a basso consumo energetico nel trasporto su strada (Pacchetto mobilità II);

Tra le proposte comprese nel secondo Pacchetto mobilità si ricordano la proposta di modifica del regolamento (CE) n. 1073/2009 in materia di servizi internazionali di trasporto di persone (COM(2017)647) e la proposta di revisione della direttiva 2009/33/CE per la promozione di veicoli puliti e a basso consumo energetico nel trasporto su strada (COM(2017)653). Quest’ultima prevede in particolare che in occasione di appalti pubblici le pubbliche amministrazioni rispettino obiettivi minimi per l’acquisizione di veicoli leggeri con basse emissioni di CO2 e di gas inquinanti, soglie di emissione che a parere del Governo andrebbero verificate sulla base della reale diffusione di tali veicoli sul mercato.

·       negoziati relativi alla revisione della direttiva sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali, nonché alla proposta di regolamento in materia di documentazione elettronica nel settore del trasporto merci (Pacchetto mobilità III);

Nell’ambito del terzo pacchetto mobilità, si segnalano la proposta di modifica della direttiva 2008/96/CE per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali (COM(2018)274) e la proposta di regolamento per digitalizzazione della documentazione (documento unico di trasporto) nel trasporto merci (COM(2018)279). Oggetto dell’esame del Governo saranno anche ulteriori proposte, miranti a giungere ad una progressiva decarbonizzazione anche nel settore della mobilità quali due proposte di regolamento sulla riduzione delle emissioni di CO2 delle autovetture e dei veicoli commerciali leggeri (COM(2017)676) e in materia di emissioni dei veicoli pesanti nuovi (COM(2018)284). Entrambe gli interventi normativi sono strategici al fine di conseguire gli obiettivi generali di riduzione dei gas ad effetto serra come stabilito dagli obiettivi fissati a livello internazionale (Accordo di Parigi);

·       negoziati relativi alla proposta di regolamento che istituisce un sistema di interfaccia unica marittima e perseguirà una politica dei trasporti volta ad assicurare la connettività globale e lo sviluppo dello shipping;

Si ricorda che in materia è in corso di esame la proposta di regolamento che abroga e sostituisce la direttiva 2010/65 (COM(2018)278);

·       negoziati finalizzati alla conclusione di accordi aerei globali già avviati tra l’Unione europea ed alcuni Paesi terzi; monitorare l’attuazione della programmazione per sostenere crescita, lavoro e competitività nell’UE.

Al riguardo si segnalano alcuni accordi in corso di conclusione quali l’accordo aereo globale UE-Qatar, accordo CAA con la Turchia, il negoziato EU-Emirati Arabi Uniti ed il negoziato EU-Oman.

La relazione programmatica sottolinea altresì l’importanza della proposta di un nuovo regolamento che nell’ambito del Quadro finanziario pluriennale stabilisce lo strumento di finanziamento “Meccanismo per collegare l’Europa” per gli anni 2021-2027 (COM(2018)438), con una dotazione di circa 31 miliardi di euro per i trasporti, che il Governo ritiene di dover confermare o possibilmente aumentare.

Si sottolinea come la proposta di regolamento preveda un innovativo adeguamento delle reti anche a requisiti militari con l’obiettivo di aumentare i livelli di sicurezza e di protezione dell’Unione in una duale prospettiva, civile e militare.

Riguardo un’ulteriore proposta di regolamento per la razionalizzazione delle misure amministrative necessarie per la realizzazione della rete transeuropea dei trasporti (COM(2018)277), il Governo osserva che la previsione ivi contenuta di un unico soggetto competente al rilascio di autorizzazioni impatta sull’assetto multilivello di esercizio delle competenze statali, regionali e delle Province autonome. Si tratta, si legge nella relazione, di una previsione confliggente con il sistema di autorizzazioni che individua, anche attraverso il decentramento, diversi livelli di governance e differenti autorità competenti.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Nel programma di lavoro per il 2019 la Commissione dell’Unione europea inserisce tra le priorità la conclusione dell’iter delle proposte in materia di mobilità che fanno parte dei pacchetti c.d. “Europa in movimento” al fine di garantire l’attuazione tempestiva di un’agenda per una mobilità sicura, pulita e connessa.

Programma dei 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Nel programma dei 18 mesi del Consiglio tra le priorità è compresa la conclusione dei negoziati relativi alle proposte incluse nei pacchetti sulla mobilità.


 

Agricoltura e pesca

Relazione programmatica 2019

La relazione sottolinea come l'impegno primario del Governo consisterà nel seguire con estrema attenzione il negoziato sul QFP 2021-2027 e sulla riforma della PAC, inclusi gli aspetti connessi ai possibili effetti legati alla Brexit.

Gli obiettivi primari da perseguire saranno:

·       il mantenimento di adeguate risorse finanziarie in grado di assicurare un equo reddito ai produttori agricoli, anche tenendo conto delle frequenti crisi verificatesi negli ultimi anni;

·       il perseguimento di azioni in grado di contribuire alla gestione dei rischi legati ai cambiamenti climatici e di assicurare un efficace contributo della PAC alle tematiche climatico-ambientali, alla luce degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall'Agenda 2030 e dall'Accordo di Parigi (COP21).

Con specifico riferimento al delicato processo negoziale sulle proposte dei regolamenti di base della PAC, particolare attenzione sarà dedicata:

·       ai Piani strategici nazionali - novità introdotta dalla nuova programmazione -, che avranno per oggetto il I e il II Pilastro della PAC, nonché alla normativa forestale e alla normativa sui fondi strutturali, perseguendo l'obiettivo di una decisa semplificazione delle procedure e del sistema di governance;

·       alla definizione di idonee azioni volte ad assicurare la piena attuazione delle misure contenute negli attuali programmi di sviluppo rurale, evitando così il rischio di un disimpegno delle risorse programmate nel quadro della PAC 2014-2020.

Il Governo intende altresì:

·       partecipare attivamente alla definizione della posizione dell'Unione nei negoziati internazionali in materia commerciale, tutelando gli interessi nazionali e garantendo in particolare la tutela dei prodotti agroalimentari italiani, la massima protezione delle indicazioni geografiche e l'abbattimento delle barriere sanitarie e fitosanitarie;

·       sempre in tema di indicazioni geografiche, porre grande attenzione sulla revisione dei regolamenti n.1151/2012 e 1308/2013, con l'obiettivo di semplificare le procedure esistenti per la modifica dei disciplinari delle DOP e delle IGP registrate, preservando il ruolo dello Stato membro;

·       contribuire attivamente alla definizione delle norme di secondo livello previste dal nuovo regolamento (UE) n.848/2018, relativo all'agricoltura biologica, garantendo il rigore delle norme senza che ciò comporti un appesantimento burocratico per le aziende, e assicurando maggiore trasparenza ai consumatori europei attraverso l'indicazione obbligatoria dell'origine delle materie prime. Più in generale, in tema di etichettatura dei prodotti alimentari, il Governo intende promuovere iniziative normative che rendano operativo l'obbligo di indicazione dell'origine per molti prodotti agricoli e agroalimentari, in linea con quanto previsto dal regolamento (UE) n. 1169/2011.

Nel settore della pesca, il Governo intende:

·       proseguire nell'impegno per la concreta attuazione del Programma operativo del Fondo europeo per gli affari marittimi e per la pesca (FEAMP) e per le attività di coordinamento con gli Organismi intermedi, al fine di assicurare un'ulteriore accelerazione della spesa e della presentazione delle domande di pagamento e di conseguire il target di disimpegno fissato;

·       contribuire al negoziato sul nuovo regolamento FEAMP per il 2021-2027, puntando a garantire una stabilità delle risorse assegnate e a superare le criticità generate nell'attuale programmazione da previsioni normative troppo stringenti, puntando a una complessiva semplificazione.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Il programma di lavoro della Commissione per il 2019 inserisce tra le proposte legislative prioritarie in sospeso la proposta di regolamento sui controlli nel settore della pesca (COM(2018)368); la proposta di regolamento sul FEAMP (COM(2018)390); le proposte sulla nuova PAC (COM (2018)392, 393 e 394) e la proposta di regolamento sulla trasparenza e la sostenibilità dell'analisi del rischio nella filiera alimentare (COM(2018)179).

Sulla nuova PAC nell'ambito del QFP 2021-2027, si vedano la Nota del Servizio Studi del Senato e il Dossier predisposto dall’Ufficio Rapporti con l’Unione europea della Camera.

In merito al COM(2018)394, si segnala che, il 19 settembre 2018, la XIV Commissione (Politiche dell’Unione europea) della Camera dei deputati ha approvato un parere che valuta la proposta conforme al principio di sussidiarietà di cui all’articolo 5 del TUE.

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

La Presidenza rumena ritiene che la riforma della PAC, i cui negoziati saranno seguiti con particolare attenzione, intensificherà il processo di modernizzazione e semplificazione dell'acquis agricolo, proteggendo con maggior efficacia il modello europeo, basato sui principi della sovranità alimentare, della sostenibilità e della capacità di rispondere ai bisogni reali dei cittadini.

Il programma di lavoro si sofferma altresì sulla proposta di direttiva relativa alle pratiche commerciali sleali nel settore dei mercati agricoli, come passo avanti decisivo verso una competizione equa e corretta e un rafforzamento della posizione degli agricoltori nella catena agroalimentare.

Al riguardo, si segnala che il 26 settembre 2018 le Commissioni X (Attività produttive) e XIII (Agricoltura) della Camera dei deputati hanno approvato un documento finale.

Quanto alla Politica comune della pesca, gli sforzi dovrebbero concentrarsi verso la finalizzazione dei Piani pluriennali di gestione e la realizzazione di progressi rilevanti per l'adozione del nuovo regolamento sul FEAMP.


 

Politiche di coesione: utilizzo dei fondi strutturali e di investimento europei

Relazione programmatica 2019

La relazione ricorda, in primo luogo, come, a partire dal 29 maggio 2018, la Commissione abbia presentato le proposte regolamentari per la politica di coesione, tre le quali:

·       la proposta di regolamento recante disposizioni comuni applicabili ai Fondi (COM(2018) 375);

·       le proposte specifiche relative al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e al Fondo di coesione (COM(2018)372), al Fondo sociale europeo + (COM(2018)382) e all'Obiettivo cooperazione territoriale europea (COM(2018)374).

Si veda, con specifico riferimento al Fondo sociale europeo, il Dossier del Servizio Studi del Senato, nonché, per un inquadramento della Politica di coesione all'interno del nuovo QFP, il Dossier congiunto di RUE Camera e Servizio Studi Senato

Nel complesso, la Commissione propone per le politiche di coesione una dotazione di 330,6 miliardi (a prezzi 2018), dei quali 200,6 per il FESR, 41,4 per il Fondo di coesione e 88,6 per il FSE+. Per l'Italia, l'assegnazione complessiva proposta ammonta a 38,6 miliardi. Tale dotazione si concentrerà sulle cinque grandi priorità elencate dalla Commissione:

·       un'Europa più intelligente, attraverso la promozione di una trasformazione economica innovativa e intelligente;

·       un'Europa più verde e a basse emissioni di carbonio, attraverso la promozione di una transizione verso un'energia pulita ed equa, di investimenti verdi e blu, dell'economia circolare, dell'adattamento ai cambiamenti climatici e della gestione e prevenzione dei rischi;

·       un'Europa più connessa, attraverso il rafforzamento della mobilità e della connettività regionale;

·       un'Europa più sociale, attraverso l'attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali;

·       un'Europa più vicina ai cittadini, attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato delle zone urbane, rurali e costiere e delle iniziative locali.

Pur riconoscendo, nel complesso, la condivisibilità delle proposte della Commissione e la loro coerenza con le posizioni già espresse dall'Italia, il Governo rileva una serie di criticità sulle quali sarà necessario un confronto serrato in fase negoziale, e sottolinea che il proprio impegno verterà:

·       su una modifica del metodo di allocazione dei fondi della coesione, che dovrebbe essere improntato a criteri di maggiore equità e proporzionalità, tenendo conto dello scenario socio-economico di riferimento dei diversi Paesi e regioni;

·       sul superamento del meccanismo della condizionalità macroeconomica, allo scopo di non arrecare pregiudizio ai territori con maggiori debolezze strutturali, che invece necessitano di più investimenti per essere parte a pieno titolo della strategia di sviluppo dell'Unione;

·       sulla revisione del metodo di programmazione proposto, basato sull'allocazione delle risorse per gli ultimi due anni in occasione della revisione intermedia del 2025, e sul ritorno a un orizzonte di programmazione settennale;

·       sulla garanzia - con riferimento alla possibilità di conferire i fondi della coesione ad altri programmi a gestione diretta o indiretta - che le risorse siano sempre utilizzate per finanziare progetti coerenti con gli obiettivi generali della politica di coesione, e che abbiano un impatto significativo sui territori conferenti;

·       su un collegamento tra fondi per la coesione e Semestre europeo volto a far sì che le raccomandazioni specifiche per paese non siano considerate quale elemento prioritario per orientare la programmazione, e venga dato invece il giusto rilievo alle indicazioni che provengono dall'analisi dei contesti socio-economici dei territori;

·       sul sostegno alla proposta volta ad accrescere i tassi di cofinanziamento nazionale, condizionato però alla possibilità di "scomputare tale voce di spesa dal calcolo del deficit ai fini del Patto di stabilità e crescita";

·       su un'attenuazione delle soglie di concentrazione delle risorse a titolo del FESR sugli Obiettivi strategici 1 e 2 (Europa intelligente ed Europa verde) - che per l'Italia raggiungerebbero il 75% del totale, onde consentire maggiore flessibilità nelle decisioni allocative degli Stati membri.

Quanto all'attuazione della programmazione 2014-2020, gli impegni per il 2019 prevedranno:

·       il massimo sforzo per una tempestiva attuazione della programmazione, focalizzando l'attenzione sull'efficacia degli interventi e sulla verifica in itinere dei principali target da conseguire nel breve e medio periodo, onde evitare il disimpegno dei Fondi;

·       la prosecuzione dell'azione di sostegno finora svolta e che ha consentito di raggiungere un valore totale di impegni pari al 27,3% delle risorse complessive programmate, anche attraverso una riduzione, per taluni programmi, del tasso di cofinanziamento nazionale;

·       la redazione della Relazione sullo stato di avanzamento dei lavori concernente l'esecuzione dell'Accordo di partenariato;

·       l'implementazione, tra l'altro, del Piano di rafforzamento dei servizi e delle misure di politica attiva del lavoro, approvato a fine 2017 in Conferenza Stato-Regioni.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Il programma di lavoro della Commissione per il 2019 include tra le proposte prioritarie in sospeso le proposte di regolamento relative al FSE+ (COM(2018)382), alle disposizioni comuni ai fondi (COM(2018)375), al FESR e al Fondo di coesione (COM(2018)372) e all'obiettivo "Cooperazione territoriale europea" (Interreg) (COM(2018)374).


 

Occupazione

Relazione programmatica 2019

Il capitolo sull'occupazione della relazione programmatica esordisce affermando l'intenzione del Governo di svolgere un'azione di impulso perché siano posti in essere gli adempimenti volti all'attuazione dell'Agenda europea per le competenze (COM(2016)381).

Tale comunicazione parte dal presupposto che per esprimere appieno le proprie potenzialità sul posto di lavoro nella società contemporanea è necessaria un'ampia gamma di competenze. Afferma quindi la necessità di un intervento a livello europeo, posto che "settanta milioni di europei non possiedono adeguate competenze di lettura e scrittura e un numero ancora maggiore dispone di scarse competenze matematiche e digitali, situazione che li espone al rischio di disoccupazione, povertà ed esclusione sociale". Il documento contiene un elenco delle iniziative che la Commissione europea prevede di porre in essere, completa di un calendario indicativo.

Si prevede inoltre di fornire supporto all'attuazione dei seguenti strumenti legislativi UE:

·       raccomandazione sui percorsi di miglioramento delle competenze degli adulti;

·       raccomandazione sul quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente;

·       decisione su un quadro comune per la fornitura di servizi migliori per le competenze e le qualifiche.

In tema di promozione dell'occupazione, con particolare riferimento al contrasto della disoccupazione giovanile, la relazione prevede le seguenti attività per l'anno 2019:

·       l'avvio di iniziative volte a valorizzare l'esperienza maturata nel Programma operativo nazionale servizi di politiche attive per l'occupazione - PON SPAO. È previsto il finanziamento di interventi a sostegno dei servizi competenti al fine di rendere più efficaci le politiche attive del lavoro, anche prevedendo la definizione di regole e strumenti comuni ed il coordinamento del monitoraggio e della valutazione dei Servizi pubblici per l'impiego;

·       la conclusione di convenzioni con le amministrazioni regionali, volte al rafforzamento dei centri per l'impiego;

·       il coordinamento, gestione e monitoraggio del repertorio incentivi all'occupazione, al fine di realizzare un sistema per la loro raccolta, gestione e diffusione online;

·       Il repertorio nazionale degli incentivi all'occupazione è previsto dall'articolo 30 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150 ("Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive"). l'attuazione delle attività della rete Eures, con l'avvio della sesta edizione del progetto "Your first Eures Job", volto a sostenere la mobilità professionale dei giovani dai 18 ai 35 anni e delle imprese;

·       l'attuazione del ramo professionale del progetto "Corpo europeo di solidarietà;

·       l'impulso a percorsi di istruzione e formazione professionale, nella convinzione che la valorizzazione del capitale umano ed il miglioramento delle competenze siano il migliore strumento per implementare l'occupazione;

·       il negoziato sulla proposta di regolamento sul Fondo sociale europeo plus (COM(2018)382), nel corso del quale il Governo intende assicurare, tra l'altro, il mantenimento di un livello adeguato di risorse, da utilizzare per accompagnare riforme strutturali quali il reddito di cittadinanza e il rafforzamento dei centri per l'impiego.

Per approfondimenti sulla proposta si rinvia al Dossier curato dal Servizio studi del Senato della Repubblica. L'11a Commissione permanente del Senato della Repubblica ha approvato in materia la risoluzione Doc XVIII, n. 7.

Con riferimento alla salute e sicurezza sul lavoro, il Governo preannuncia il proprio impegno negoziale sui seguenti dossier legislativi:

·       proposte di revisione della direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro.

La direttiva è già stata oggetto di revisione nel 2017-18 al fine di rivedere o introdurre valori limite di esposizione per alcune sostanze considerate pericolose per l'uomo. Si preannuncia che nel 2019 potrebbero essere formulate ulteriori revisioni;

·       proposta di direttiva sulle condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell'Unione europea (COM(2017)797);

·       proposta di direttiva in materia di conciliazione di vita familiare e lavoro (COM(2017)253);

·       proposta di regolamento che istituisce l'Autorità europea del lavoro (COM(2018)131).

Per approfondimenti si rinvia al Dossier curato dal Servizio studi del Senato della Repubblica. Con specifico riferimento a tale proposta, la relazione "manifesta perplessità in merito all'assorbimento nella nuova Agenzia delle funzioni di alcuni comitati in cui siedono i rappresentanti degli Stati membri". L'11a Commissione permanente del Senato della Repubblica ha approvato in materia la risoluzione Doc XVIII, n. 5.

In tema di sicurezza sociale dei lavoratori, si prevede che nel 2019 si adotterà la proposta di regolamento sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale (COM(2016)815), che dovrà quindi essere attuata al livello nazionale.

La Relazione afferma l'interesse "significativo" dell'Italia per tale proposta e l'intenzione di dedicare particolare attenzione al tema della parità di trattamento.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Il programma di lavoro della Commissione per il 2019 rileva che l'occupazione e gli investimenti sono tornati ai livelli precedenti alla crisi e afferma la necessità di "sfruttare l'attuale slancio per continuare a promuovere politiche che consentano di cogliere nuove opportunità".

Mette in luce il fatto che il mercato unico è "garante della protezione dei lavoratori" ed esorta la tempestiva approvazione dei medesimi dossier legislativi elencati nel precedente paragrafo, a cui si aggiunge la proposta di regolamento sul prodotto pensionistico individuale (COM(2017)343).

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

La Presidenza considera prioritari:

·       la promozione della mobilità dei lavoratori quale fattore determinante per la crescita, la competitività e l'occupazione nel mercato unico;

·       l'incoraggiamento di una cooperazione tra i servizi pubblici dell'impiego e gli ispettorati del lavoro, al fine tra l'altro di mitigare il rischio di discriminazione e di lavoro sommerso;

·       la prevenzione di rischi sul lavoro, assicurando condizioni di lavoro sicure e più sane.

Programma di 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Il programma di 18 mesi del Consiglio pone l'accento sulla necessità di:

·       proseguire gli sforzi tesi a reintegrare i disoccupati di lungo periodo nel mercato del lavoro;

·       aiutare i giovani a sviluppare le competenze necessarie per assumere un ruolo attivo nel mercato del lavoro;

·       accrescere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro;

·       attuare politiche volte a affrontare lo squilibrio tra domanda e offerta di competenze, cercando di anticipare le future esigenze in termini di competenze e lo sviluppo di nuove competenze fondamentali, pertinenti e trasversali.


 

Affari sociali

Relazione programmatica 2019

Tra le misure di inclusione sociale, la relazione cita innanzitutto il reddito di cittadinanza, volto al reinserimento nella vita sociale e lavorativa del Paese. Tale misura sarà parte di un'ampia riforma delle politiche di inclusione che prevede una sinergia tra servizi sociali e servizi pubblici per l'impiego, in un'ottica di "superamento di una visione assistenziale a favore di una volontà di emancipare il soggetto beneficiario".

Si fa quindi il punto sulle azioni a beneficio di:

·       persone senza fissa dimora;

·       soggetti svantaggiati e vulnerabili, da inserire nel mondo del lavoro tramite l'applicazione di modelli di economia sociale;

·       lavoratori dipendenti espulsi dal lavoro e autonomi la cui attività sia cessata a seguito di eventi di ristrutturazione (proposta di regolamento sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, FEG, COM(2018)380).

Per dettagli si rinvia al Dossier predisposto dal Servizio studi del Senato. L'11a Commissione del Senato della Repubblica ha approvato in materia la risoluzione Doc XVIII, n. 11.

Si preannunciano interventi in tema di politiche familiari orientati al sostegno della genitorialità ed al rilancio della natalità potenziando i servizi e le agevolazioni, rafforzando le misure di conciliazione tra vita privata e professionale, incentivando il welfare familiare aziendale e agevolando il ricorso a modalità di lavoro agile.

Si prevede altresì la realizzazione di azioni concrete per:

·       favorire l'inclusione sociale per nuclei familiari multiproblematici;

·       contrastare il fenomeno degli orfani per crimini domestici.

Con riferimento alle politiche per la disabilità, il Governo intende:

·       proseguire i negoziati per l'approvazione della proposta di direttiva sull'accessibilità di prodotti e servizi (COM(2015)615), finalizzata a rendere più accessibili beni e servizi a persone con disabilità;

·       predisporre un disegno di legge organico per la tutela e la promozione dei diritti delle persone con disabilità;

·       potenziare l'assistenza domiciliare, rafforzare le misure di sostegno e assicurare l'attenzione ai progetti di vita indipendente.

Si illustrano quindi i programmi del Governo in relazione alle politiche per le pari opportunità, basati sulla promozione:

·       di azioni volte a ridisegnare l'organizzazione del lavoro con forme di lavoro agile non penalizzanti per i percorsi di carriera delle donne;

·       dell'uguaglianza di genere nel settore scientifico-tecnologico, ingegneristico e matematico (STEM);

·       dell'imprenditoria femminile e lavoro autonomo;

·       della verifica e del monitoraggio della corretta applicazione della normativa sull'equilibrio di genere nelle società controllate dalle pubbliche amministrazioni.

Al fine di garantire l'inclusione socio-lavorativa dei migranti, il Governo intende prioritariamente:

·       proseguire i negoziati sulla proposta di direttiva sull'ingresso e soggiorno dei cittadini di Paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente specializzati (cd. carta blu, COM(2016)378).

Si auspica così di attrarre talenti e favorire una migliore gestione dei percorsi migratori regolari;

·       partecipare a negoziati con i principali Paesi ad alta incidenza migratoria per la realizzazione di partenariati che assicurino il rimpatrio degli irregolari.

Con riferimento alle politiche per la parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni, la relazione programmatica riferisce sulle attività in tema di:

·       promozione dell'uguaglianza di genere;

·       inclusione di Rom, Sinti e Camminanti;

·       incitamento all'odio (hate speech) online;

·       discriminazione etnico-razziale e religiosa;

·       discriminazione per orientamento sessuale ed identità di genere.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Il programma di lavoro della Commissione per il 2019 - che definisce il mercato unico come garante "di adeguati standard sociali" - sollecita in particolare la conclusione dell'iter di approvazione del citato atto europeo sull'accessibilità di prodotti e servizi.

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

Il contrasto della discriminazione, in tutte le sue forme, è uno dei quattro pilastri della Presidenza romena ("Europa dei valori comuni").

In questo contesto si preannuncia l'intento di promuovere le pari opportunità tra uomini e donne, anche con riferimento al divario retributivo, e di organizzare eventi di alto livello in materia.

Programma di 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Il trio delle Presidenze afferma la promozione di pari opportunità e inclusione sociale in tutte le politiche dell'UE, "rispettando nel contempo le competenze degli Stati membri".

Si fa particolare riferimento ’’all’inclusione sociale delle persone con disabilità ed al sostegno alle attività di lotta alla povertà, soprattutto infantile.


 

Tutela della salute

Relazione programmatica 2019

Dopo avere illustrato le attività attese in termini di comunicazione, rapporti europei ed internazionali, la relazione programmatica preannuncia la volontà del Governo di partecipare ad attività di:

·       sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive;

·       potenziamento degli interventi per salute mentale e demenze;

·       strategie intersettoriali e trasversali che coinvolgano istituzioni centrali e locali e la società civile;

·       prevenzione sanitaria collettiva correlata all'acqua;

·       sicurezza del sangue e dei trapianti.

Il Governo intende inoltre garantire un alto livello di sicurezza alimentare lungo tutta la filiera dei prodotti, di origine sia animale che vegetale.

In tema di sanità animale e farmaci veterinari, l'Italia contribuirà alla definizione delle norme secondarie dell'Unione previste da:

·       regolamento (UE) 2019/6 relativo ai medicinali veterinari, che prevede l'adozione di 25 atti delegati e di esecuzione;

·       regolamento (UE) 2017/625 relativo ai controlli ufficiali. In quest'ultimo caso è prevista anche un'attività di adeguamento della normativa italiana;

·       regolamento (UE) 2017/745 sui dispositivi medici e regolamento (UE) 2017/746 sui dispositivi medico-diagnostici in vitro.

La relazione riferisce quindi in merito a:

·       l'attività autorizzatoria di uso degli animali ai fini di ricerca ai sensi della direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici;

·       le negoziazioni relative alla proposta di regolamento sulla valutazione delle tecnologie sanitarie (COM(2018) 1);

·       il ricorso, che si auspica sistematico, alla sanità elettronica ed alle tecnologie digitali, in coerenza con le azioni proposte dalla comunicazione relativa alla trasformazione digitale della sanità e dell'assistenza nel mercato unico digitale (COM(2018)233).

Per quanto concerne la ricerca sanitaria, si afferma l'obiettivo di promuovere la concentrazione degli investimenti su alcune priorità tematiche basate su dati comprovati e di rilevanza strategica. Si auspica così di innalzare la competitività dei settori produttivi e della ricerca.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Nel programma di lavoro della Commissione si preannuncia per il 2019:

·       la digitalizzazione dei servizi sanitari, attraverso una raccomandazione che istituisca un formato per lo scambio delle cartelle cliniche elettroniche;

·       l'elaborazione di un quadro globale sugli interferenti endocrini. Tale iniziativa non legislativa è preannunciata nell'Allegato I del COM(2018)800 per il quarto trimestre del 2018 ed è effettivamente stata pubblicata, sotto forma di comunicazione, il 7 novembre 2018 (COM(2018)734).

Nel documento, la Commissione europea delinea un approccio strategico finalizzato a proteggere i cittadini e l'ambiente dell'UE dall'azione degli interferenti endocrini. A tal fine, preannuncia un controllo dell'adeguatezza della legislazione in vigore, con un approccio inclusivo e basato sui dati scientifici più aggiornati.

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

In tema di salute, la Presidenza romena considera prioritari i seguenti aspetti:

·       la promozione dell'accesso universale alle cure;

·       la lotta alla resistenza antimicrobica ed alle infezioni connesse;

·       il miglioramento della copertura vaccinale;

·       la riduzione dell'abuso di medicinali;

·       il miglioramento del controllo delle malattie trasmissibili.

Al contempo si individuano, come argomenti a cui verrà dedicato particolare rilievo, la mobilità dei pazienti e la digitalizzazione della salute.

Programma di 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Nel programma di 18 mesi del Consiglio si afferma la necessità di un impegno rinnovato in tema di sanità pubblica al fine di:

·       assicurare a tutti i cittadini l'accesso all'assistenza sanitaria;

·       garantire sicurezza e mobilità dei pazienti;

·       sfruttare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie mediche;

·       affrontare le sfide connesse al deficit demografico e all'invecchiamento della popolazione;

·       salvare vite mediante la cooperazione nel settore del trapianto e della donazione di organi.


 

Istruzione, gioventù, sport

Relazione programmatica 2019

La relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019 nelle politiche per l'istruzione e la formazione:

·       rafforzamento del ruolo e della qualità dell'istruzione e della formazione nell'ambito della prossima Strategia europea post 2020, per creare uno "Spazio europeo dell'istruzione";

Si ricorda che le attuali politiche europee per l'istruzione sono contenute nel quadro strategico per la cooperazione europea nell'istruzione e nella formazione (European cooperation in education and training - “ET 2020”), basato sulle conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009. I quattro obiettivi strategici dell'UE sono:

-        fare in modo che l'apprendimento permanente e la mobilità divengano una realtà;

-        migliorare la qualità e l'efficacia dell'istruzione e della formazione;

-        promuovere l'equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva;

-        incoraggiare la creatività e l'innovazione, compresa l'imprenditorialità, a tutti i livelli dell'istruzione e della formazione.

·       partecipazione al monitoraggio degli obiettivi di ET2020 per individuare le nuove priorità e i nuovi indicatori;

·       rafforzamento delle azioni per raggiungere la piena inclusione scolastica e per assicurare il diritto allo studio;

·       prosecuzione dell'impegno per la riduzione della dispersione scolastica, del tasso di giovani e adulti con scarsi livelli di competenze e del divario di competenze tra le diverse aree geografiche del Paese;

·       miglioramento delle competenze chiave (linguistiche e trasversali), dell'imprenditorialità e autoimprenditorialità di giovani e adulti, nell'ottica dell'apprendimento permanente;

·       iniziative per lo sviluppo professionale continuo dei docenti, collegando la formazione iniziale e in ingresso con la formazione in servizio;

·       prosecuzione delle attività inerenti il job placement, la mobilità ad ogni livello e la piena riforma del sistema dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM);

·       nell'ambito dell'attuale programma Erasmus+, valorizzazione di iniziative per l'innovazione e la digitalizzazione delle scuole nonché per la mobilità degli studenti;

·       partecipazione al processo decisionale per la definizione del prossimo programma Erasmus 2021-2027, sostenendo:

-      incremento delle risorse;

-      obiettivi più puntuali sulla formazione e riqualificazione degli insegnanti;

-      promozione dell'innovazione e dell'eccellenza nell'insegnamento e nella ricerca;

-      consolidamento della cooperazione e degli scambi con Paesi non UE, specie dell'area del Mediterraneo.

La relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019 nelle politiche per la gioventù:

·       attuazione degli obiettivi della Strategia per la gioventù 2019-2027, quali: consentire ai giovani di sviluppare le proprie capacità, incoraggiarli a diventare cittadini attivi e agenti di solidarietà, prevenire l'esclusione sociale dei giovani, migliorando l'impatto delle decisioni politiche sui giovani;

Si segnala che, a maggio 2018, la Commissione europea ha presentato proposte per una nuova Strategia dell'UE per la gioventù 2019-2027, che saranno discusse dal Consiglio nella sessione del prossimo novembre.

·       attuazione di quegli obiettivi del Dialogo strutturato europeo in linea con le priorità nazionali;

Si fa presente che il Dialogo strutturato europeo è lo strumento di mutua comunicazione tra giovani, organizzazioni, operatori/attori del mondo giovanile e responsabili delle politiche, creato ed utilizzato per costruire politiche concertate per le giovani generazioni.

·       predisposizione di iniziative inerenti le conclusioni del Consiglio UE sul ruolo dell'animazione socio-educativa in materia di migrazione, che saranno adottate a novembre;

·       nell'ambito del Corpo europeo di solidarietà (regolamento UE 2018/1475), valorizzazione delle opportunità offerte dal programma;

Per approfondimenti sulla relativa proposta, si rinvia alla Nota predisposta dal Servizio studi del Senato;

·       attuazione dei primi progetti di servizio civile universale che prevedono lo svolgimento di un periodo di servizio nei Paesi UE.

La relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019 nelle politiche per lo sport:

·       prosecuzione delle iniziative già avviate nel quadro del Piano di lavoro per lo sport 2017-2020.

Si fa presente che il Piano di lavoro dell'UE per lo sport è un piano triennale finalizzato allo sviluppo della dimensione europea dello sport, approvato con risoluzione dal Consiglio dell’UE e dai rappresentanti degli Stati membri. Il primo Piano di lavoro risale al 2011-2014, il secondo al periodo 2014-2017 e il terzo al periodo 2017-2020.

·       partecipazione al negoziato sul nuovo regolamento relativo al programma Erasmus+ che prevede azioni per lo sport, tra cui la realizzazione nel 2019 della "Settimana europea dello sport", giunta alla quinta edizione;

·       contrasto al fenomeno della manipolazione dei risultati sportivi, con riferimento alla Convenzione internazionale elaborata dal Consiglio d'Europa in corso di ratifica dall'Italia[2] e con l'ausilio del progetto della Commissione UE Antimatch-fixing formula: understand, share, methodize, replicate.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Nel programma di lavoro della Commissione per il 2019 non sono indicate nuove priorità riguardanti l'istruzione e la formazione. Nell'Allegato III (Proposte prioritarie in sospeso) si fa riferimento alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce "Erasmus": il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga il regolamento (UE) n. 1288/2013 - COM (2018)367.

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

La Presidenza in tema di istruzione considera prioritario perseguire tre dimensioni:

·       mobilità;

·       inclusione;

·       eccellenza.

La Presidenza proseguirà i negoziati sul nuovo regolamento inerente Erasmus+, puntando a favorire l'inclusione e la mobilità di alunni, studenti, docenti e personale amministrativo, anche per promuovere i valori europei attraverso l'educazione. Particolare attenzione sarà dedicata alla creazione di network tra università e centri di eccellenza. Inoltre, la Presidenza si impegnerà per l'adozione delle raccomandazioni del Consiglio relative a sistemi di educazione e cura della prima infanzia di alta qualità (COM(2018)271), per rafforzare l'inclusione e la coesione anche rispetto alle famiglie di Paesi terzi.

La Presidenza cercherà poi di raggiungere il consenso dei Ministri dell'istruzione sulla proposta di raccomandazione su un approccio globale all'insegnamento e all'apprendimento delle lingue (COM (2018)272).

Quanto alle politiche per gioventù, proseguirà l'impegno per l'inclusione dei giovani e nel dialogo strutturato europeo. In vista delle prossime elezioni europee, un obiettivo della Presidenza è avvicinare le giovani generazioni all'Europa, anche attraverso il Corpo europeo di solidarietà, al fine di aumentare l'adattabilità dei giovani ai cambiamenti del mondo del lavoro. La Presidenza intende inoltre assicurare l'accesso dei giovani alla cultura, sviluppando le competenze creative, interculturali e relative alla comunicazione e supportando l'imprenditorialità. In merito allo sport, la Presidenza si concentrerà sulle iniziative per garantire l'accesso allo sport in favore delle persone con minori opportunità e con disabilità. Si lavorerà dunque sulla redazione del prossimo programma Erasmus. Allo stesso tempo, si discuterà dello sviluppo dello sport nell'era digitale, alla luce delle possibilità offerte dal Mercato unico digitale. Per promuovere lo "sport pulito", la Presidenza faciliterà la ricerca di una posizione comune nella revisione del codice antidoping e degli standard internazionali.

Programma dei 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Nel programma dei 18 mesi del Consiglio l'istruzione (compreso l'apprendimento permanente), la cultura, lo sport e le politiche rivolte ai giovani rappresentano priorità non solo sul piano della competitività, ma anche dell'inclusività e della coesione sociale. Si fa quindi particolare riferimento agli investimenti nell'istruzione, per far acquisire ai giovani le competenze necessarie nel mercato del lavoro. Tra le nuove competenze fondamentali, pertinenti e trasversali si citano quelle connesse a:

·       digitalizzazione;

·       cibersicurezza;

·       alfabetizzazione mediatica;

·       robotizzazione e intelligenza artificiale.

Ulteriori ambiti prioritari sono:

·       sviluppo dell'animazione socioeducativa e della sua qualità;

·       pari opportunità per tutti i giovani;

·       potenziamento della dimensione europea nell'istruzione secondaria;

·       promozione della mobilità, dell'inclusività e dell'eccellenza;

·       decisioni relative ai nuovi programmi di cooperazione quali: negoziati su Erasmus +, il quadro post ET 2020 e la nuova strategia UE per la gioventù.

 


 

Cultura

Relazione programmatica 2019

La relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019 nelle politiche per la cultura:

·       rafforzamento del ruolo sociale della cultura e del patrimonio, facendo tesoro dell'esperienza dell'Anno europeo del patrimonio culturale, celebrato nel 2018 (decisione (UE) 2017/864);

·       realizzazione degli obiettivi della nuova Agenda europea per la cultura, adottata dalla Commissione europea a maggio 2018 (COM(2018)267), quali:

-      dimensione sociale: sfruttare il potere della cultura e della diversità culturale per la coesione e il benessere sociali ;

-      dimensione economica: sostenere l'occupazione e la crescita nei settori culturali e creativi;

-      dimensione esterna: rafforzare le relazioni culturali internazionali.

La VII Commissione della Camera, il 7 agosto 2018, ha approvato un documento sulla Nuova Agenda europea per la cultura.

Per maggiori approfondimenti si rimanda al dossier dell’Ufficio Rapporti con l’UE della Camera dei deputati.

·       partecipazione alla redazione del nuovo programma Europa creativa 2021-2027 (COM(2018)366 e relativi Allegati), suddiviso nelle tre sezioni Media, Cultura e Transettoriale, proponendo - anche alla luce dell'atto di indirizzo approvato dalla VII Commissione della Camera il 7 agosto 2018 - in particolare un incremento ulteriore, pari al 50 per cento, delle risorse da destinare ai settori Cultura e Transettoriale.

Per maggiori approfondimenti si rimanda al dossier dell’Ufficio Rapporti con l’UE della Camera dei deputati.

Rispetto al programma Europa creativa, la relazione programmatica evidenzia inoltre: l'esigenza di adeguate risorse per il monitoraggio, anche per individuare le eventuali criticità del programma; la necessità di una maggiore divulgazione dei bandi e delle offerte del programma, semplificando le procedure; la possibilità di introdurre un premio europeo per il teatro e di incentivare la qualità delle opere, privilegiando l'aspetto artistico a quello meramente economicistico. Per il settore Media si propone una esplicitazione dei collegamenti con la direttiva sui servizi audiovisivi, la reintroduzione della nozione di "indipendenti" per le piccole produzioni, l'articolazione per generi. Per il settore Transettoriale il Governo proporrà di favorire il pluralismo dei media, di modificare il sistema di valutazione con esperti del settore, di includere il Fondo di garanzia sui prestiti di Europa creativa in InvestEU rispettando la specificità dei settori culturali e creativi, di mantenere il Comitato Europa creativa;

·       attuazione delle conclusioni del Consiglio relative al Piano di lavoro per la cultura 2019-2022 (2018/C 460/10), perseguendo i seguenti obiettivi allineati con l'azione di Governo:

-      sostenibilità del patrimonio culturale, con riferimento al cambiamento climatico e alla governance partecipativa;

-      coesione e benessere, in linea con la Dichiarazione di Davos approvata dai Ministri della cultura dell'UE;

-      supporto agli artisti, ai professionisti culturali e creativi, ai contenuti europei (relativamente alla coproduzione cinematografica e alla competitività nel settore musicale);

-      parità di genere nei settori culturale e creativo;

-      relazioni culturali internazionali;

·       previsione di un nuovo Programma operativo nazionale (PON) nell'ambito del prossimo ciclo di programmazione di fondi europei 2021-2027 che privilegi il ruolo del patrimonio culturale quale fattore di crescita e di innovazione sociale;

·       impegno affinché il futuro programma Rights and Values 2021-2027 (COM(2018)383), presentato dalla Commissione UE, tenga conto dei risultati dell'attuale programma Europa dei cittadini 2014-2020 in merito alla partecipazione attiva, al coinvolgimento dei cittadini, al dibattito sulle politiche comunitarie, all'integrazione dei migranti, attraverso un incremento di risorse;

·       realizzazione di sinergie sulla ricerca applicata al patrimonio culturale;

·       partecipazione al tavolo su cultura e patrimonio culturale nell'ambito dell'Agenda urbana UE;

·       monitoraggio dell'applicazione del decreto legislativo n. 2 del 2016, di recepimento della direttiva 2014/60 sulla restituzione di beni culturali usciti illecitamente dal territorio di uno Stato membro;

Il Governo ha proposto alla Commissione UE si sottoporre un questionario a tutti i Paesi membri per individuare le autorità giudiziarie competenti di ciascuno Stato e sta valutando l'ipotesi di rendere obbligatoria la cooperazione amministrativa.

·       monitoraggio del regolamento (CE) n.116/2009 sull'esportazione di beni culturali;

·       valutazione delle proposte della Commissione UE in materia di importazione di beni culturali;

·       attuazione di cinque linee di indirizzo in sede europea in materia di politiche per audiovisivo e media:

1.     favorire l'accesso transfrontaliero ai contenuti e al patrimonio audiovisivo da parte dei cittadini, anche attraverso piattaforme distributive online;

2.     rafforzare l'internazionalizzazione del settore audiovisivo, promuovendo il Made in Italy;

3.     stimolare la collaborazione tra tutti i soggetti della filiera creativa, produttiva e distributiva;

4.     accrescere il grado di competitività delle imprese italiane del settore;

5.     razionalizzare e rendere più efficace la presenza sui mercati internazionali delle imprese del settore audiovisivo.

 

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Il programma di lavoro della Commissione per il 2019 non menziona nuove priorità per il settore della cultura. Nell'Allegato III, tra le proposte normative in sospeso, si citano la proposta di regolamento che istituisce il Programma Europa creativa (2021-2027) (COM(2018)366), la proposta di direttiva sul diritto d'autore nel mercato unico digitale (COM(2016)593) e la proposta di regolamento che stabilisce norme relative all'esercizio del diritto d'autore e dei diritti connessi applicabili a talune trasmissioni online degli organismi di diffusione radiotelevisiva e ritrasmissioni di programmi televisivi e radiofonici (COM(2016)594).

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

La Presidenza rumena considera prioritario fare tesoro anzitutto dell'esperienza dell'Anno europeo del patrimonio culturale, celebrato nel 2018, tenuto conto che il patrimonio culturale gioca un ruolo fondamentale per aumentare l'attrattività delle regioni e creare valori condivisi. La Presidenza sottolinea pertanto l'importanza di assicurare alti standard di qualità nella conservazione e negli interventi sul patrimonio culturale. Occorre quindi individuare best practices ma anche gli insuccessi, massimizzando il potenziale creativo e culturale dell'UE. La Presidenza sottolinea anche il ruolo dei settori culturali e creativi per lo sviluppo sociale e la crescita economica e intende proseguire i negoziati che porteranno all'adozione del nuovo programma Europa creativa 2021-2027.

Quanto all'industria cinematografica, la Presidenza contribuirà alla promozione delle opere europee, puntando sulle coproduzioni e aumentando la circolazione delle opere audiovisive.

Parimenti, il campo della musica sarà oggetto di attenzione, tenuto conto dei cambiamenti generati dallo sviluppo del digitale. La Presidenza reputa una stringente necessità combattere la disinformazione anche mediante un innalzamento della qualità del giornalismo e invita perciò gli Stati membri a condividere buone pratiche e soluzioni per giungere ad iniziative europee.

Programma dei 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Nel programma dei 18 mesi del Consiglio la cultura è citata come un elemento importante per l'inclusività e la coesione sociale. La promozione dei legami anche culturali tra l'UE i Paesi vicini viene menzionata tra i settori prioritari di azione in merito alle politiche esterne.


 

Turismo

Relazione programmatica 2019

La relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019 nelle politiche per il turismo:

·       integrare l'impostazione del Piano strategico di sviluppo del Turismo (PST) 2017-2022[3], prevedendo una nuova governance che includa agricoltura, territori ed economia rurale;

·       riportare il settore al centro delle dinamiche europee e mondiali, creando un sistema unitario nazionale di raccolta dati;

·       contrastare l'abusivismo, introducendo un efficace sistema sanzionatorio;

·       definire un codice identificativo delle strutture ricettive e dell'extra-alberghiero, favorendo la trasformazione digitale e la semplificazione burocratica;

·       prevedere la costituzione di un Fondo di garanzia per l'accesso al credito e per gli investimenti finalizzati a creare un'offerta turistica italiana adeguata alla domanda;

·       fornire maggiore tutela e sviluppo alle professioni turistiche, tra cui la guida turistica;

·       valorizzare e difendere il demanio marittimo;

·       creare nuove sinergie tra turismo e agricoltura;

·       favorire l'accessibilità e la sostenibilità anche attraverso una completa formazione di tutti gli operatori del settore.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Il programma di lavoro della Commissione per il 2019 non prevede ulteriori priorità per il turismo.

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

La Presidenza rumena non menziona azioni particolari inerenti il turismo.

Programma dei 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Nel programma dei 18 mesi del Consiglio si reputa necessario posizionare meglio il turismo nell'agenda dell'UE, al fine di incoraggiare la crescita e l'occupazione.

 


 

Giustizia e affari interni

Relazione programmatica 2019

Per quanto riguarda la giustizia civile, la relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019:

·       nell'ambito del diritto di famiglia e dei minori, la modifica del regolamento Bruxelles II bis;

La proposta di riforma del regolamento n. 2201/2003, concernente la competenza, il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, e la sottrazione internazionale di minori (rifusione) (COM(2016)411), è attualmente oggetto di negoziato. Un orientamento generale è stato raggiunto in sede di Consiglio UE a dicembre del 2018.

·       la proposta di direttiva riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, la seconda opportunità e misure volte ad aumentare l’efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza e liberazione dai debiti, di modifica alla direttiva 2012/30/UE (cd. "insolvency proposal") (COM(2016)723).

La proposta è, secondo la Commissione europea, uno dei documenti chiave del "piano d'azione per l'Unione dei mercati dei capitali" e della "strategia per il mercato unico". L'obiettivo è ridurre i principali ostacoli al libero flusso dei capitali derivanti dalle divergenze tra i quadri degli Stati membri in materia di insolvenza e ristrutturazione, nonché garantire a società e imprenditori economicamente sostenibili che versano in difficoltà finanziarie la possibilità di accedere a procedure efficaci di ristrutturazione preventiva e concessione di una seconda opportunità, tutelando al tempo stesso i legittimi interessi dei creditori. Nell'ambito dei lavori della Commissione sull'Unione bancaria, la proposta intende inoltre contribuire a prevenire l'accumulo di prestiti deteriorati.

Sulla proposta è stato raggiunto un orientamento generale in sede di Consiglio, che dovrebbe costituire la base per i negoziati con il Parlamento europeo. Il Governo sottolinea tuttavia criticità, in termini di impatto economico sui bilanci nazionali, "quanto all'attuazione di sistemi informatici e alla raccolta ed elaborazione dei dati relativi al funzionamento delle procedure di ristrutturazione.".

Nell'ambito della giustizia penale, le priorità del Governo sono le seguenti:

·       la lotta al terrorismo e alla radicalizzazione, anche per quanto concerne la diffusione dei relativi contenuti online;

Al fine di rafforzare le azioni volte a contenere il proliferare della propaganda terroristica, la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento relativo alla prevenzione della diffusione di contenuti terroristici online (COM(2018)640). Il regolamento proposto introduce il concetto di "ordine di rimozione" che obbliga i prestatori di servizi di hosting che operano nel territorio dell'Unione a rimuovere i contenuti terroristici o a disabilitarne l'accesso entro un'ora.

La relazione evidenzia come il Governo intenda assicurare, in fase di negoziato, la "massima coerenza" di tale strumento normativo con le proposte della Commissione in materia di e-evidence (vd. infra la proposta di regolamento relativo agli ordini europei di produzione e di conservazione di prove elettroniche in materia penale - COM(2018)225, e la proposta di direttiva recante norme armonizzate sulla nomina di rappresentanti legali ai fini dell’acquisizione di prove nei procedimenti penali - COM(2018)226).

·       un ulteriore rafforzamento della cooperazione in materia di lotta alla criminalità organizzata transnazionale.

Il Governo intende assicurare il "proprio fattivo contributo" alla fase di implementazione del regolamento istitutivo della Procura europea (regolamento (UE) 2017/1939 del Consiglio, del 12 ottobre 2017, relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata sull’istituzione della Procura europea "EPPO"), prendendo parte alle riunioni dell'EPPO Expert Group istituito presso la Commissione, ai sensi dell'art. 20, par. 4, del regolamento. Intende inoltre fornire "piena collaborazione nell'elaborazione delle modifiche necessarie all'ipotizzato ampliamento della competenza del Procuratore europeo ai reati di terrorismo internazionale".

Il Governo dichiara, inoltre, di voler assicurare un'assidua partecipazione ai negoziati relativi alla citata proposta di regolamento sugli ordini europei di produzione e conservazione della prova elettronica e alla correlata proposta di direttiva sulla nomina di rappresentanti legali nel territorio dell'UE ai fini dell'acquisizione di prove nei procedimenti penali. Il Governo intende altresì garantire la partecipazione dell'Italia ai negoziati relativi ad altre proposte normative europee in materia penale, fra cui la proposta di direttiva recante norme armonizzate sulla lotta contro le frodi e le falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti (COM(2017)489).

Nel corso del 2019, il Governo si impegnerà per un migliore e più facile accesso delle vittime ai diritti riconosciuti dalle direttive 2012/29/UE e 2004/80/UE, assicurando la partecipazione alle riunioni della Rete europea per i diritti delle vittime (ENVR).

La relazione evidenzia quindi come l'intero ambito della cooperazione giudiziaria penale si fondi sul principio del mutuo riconoscimento, che ha trovato concreta applicazione nel mandato d'arresto europeo. Al riguardo, ritiene particolarmente significativa l'istituzione nel nostro ordinamento dell'ordine europeo di indagine penale (introdotta dalla direttiva 2014/41/UE, la disciplina dell’ordine europeo di indagine penale è entrata in vigore a partire dal 22 maggio 2017, che in Italia ha trovato attuazione con il decreto legislativo 21 giugno 2017, n. 108).

Per quanto concerne l'implementazione del sistema ECRIS-TCN (vd. la "proposta di regolamento che istituisce un sistema centralizzato per individuare gli Stati membri in possesso di informazioni sulle condanne pronunciate a carico di cittadini di Paesi terzi e apolidi e integrare e sostenere il sistema europeo di informazione sui casellari giudiziali - sistema ECRIS-TCN", COM(2017)344), il Governo ritiene che questo rappresenti un "passaggio cruciale" per contrastare la minaccia del terrorismo internazionale. L'Italia ha espresso una valutazione positiva sulla proposta francese di definire le modalità di interoperabilità del sistema in ambito COPEN prima dell'adozione finale del testo, purché nei limiti di un non eccessivo rallentamento della conclusione del negoziato.

Infine, il Governo si impegna a contribuire alla elaborazione della Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sugli scambi tra i Paesi membri tramite il sistema europeo di informazione sui casellari giudiziali (ECRIS), inviando mensilmente le statistiche relative agli scambi tra l'Italia e gli altri Stati membri.

Con riferimento alla sicurezza interna e alle misure di contrasto alla criminalità, il Governo ritiene prioritarie le seguenti azioni:

·       rafforzare le politiche dell'Unione europea intese a contrastare il traffico di esseri umani, anche attraverso il coinvolgimento dei Paesi terzi di transito dei flussi;

·       prevenire la minaccia terroristica, anche nell'ambito dei processi di radicalizzazione e di estremismo violento;

Per approfondimenti su Europol e le politiche dell'Unione europea in materia di sicurezza interna si veda da ultimo il Dossier n. 31/DE (vd. anche il Dossier n. 66/DE "Valutazione approfondita della politica di sicurezza dell'UE").

·       sostenere le misure volte al rafforzamento delle capacità antiterrorismo dei Paesi terzi, in particolare quelli nordafricani e balcanici, tenuto conto dell'interconnessione esistente fra la sicurezza interna ed esterna dell'Unione europea;

·       riservare particolare attenzione alla sicurezza delle frontiere e all'implementazione delle misure volte a sviluppare l'interoperabilità delle banche dati di settore dell'UE;

·       continuare a dare sostegno alle iniziative dell'Unione europea finalizzate alla sicurezza del cyberspazio e al contrasto della criminalità online;

·       richiamare l'attenzione sui traffici illeciti che originano o transitano dai Paesi limitrofi, in particolare quelli di stupefacenti, armi ed esplosivi;

·       rafforzare gli strumenti per la lotta alla criminalità organizzata, segnalando come la minaccia da questa costituita interessi tutti gli Stati dell'UE;

·       migliorare la sicurezza all'interno dello spazio Schengen, anche al fine di evitare decisioni di ripristino dei controlli alle frontiere interne.

Per quanto concerne infine la protezione civile, la relazione evidenzia che:

·       la protezione civile europea rappresenta uno strumento di solidarietà concreta e di mutuo soccorso fra gli Stati membri e ha un ruolo rilevante nel contribuire a proteggere i cittadini europei dai disastri naturali ed antropici. Il Governo intende pertanto contribuire "in modo sostanziale e propositivo" all’ulteriore sviluppo del meccanismo di protezione civile così come previsto nella proposta presentata dalla Commissione europea di modifica alla decisione n. 1313/2013/UE su un meccanismo unionale di protezione civile (COM(2017)772);

In particolare, il Governo si impegnerà a rendere il nuovo strumento "rescEU" immediatamente attuabile e compatibile con le realtà nazionali e locali, lavorando affinché sia uno strumento di supporto agli Stati nel momento dell’emergenza.

·       il Governo sosterrà il rafforzamento delle sinergie fra fondi europei di varia natura per lo sviluppo di una politica di prevenzione europea a sostegno di quella nazionale;

·       il Governo contribuirà alle politiche e programmi che verranno avviati nell’ambito della cooperazione per la gestione delle crisi intersettoriali denominata IPCR (Integrated Political Crisis Response Arrangements).

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Per quanto riguarda in particolare la realizzazione di un'Unione europea della sicurezza, la Commissione ritiene essenziale raggiungere un accordo sulle proposte in materia di:

·       accesso trasfrontaliero delle autorità di contrasto alle prove elettroniche (COM(2018)225 e COM(2018)226);

·       commercializzazione e uso di precursori di esplosivi (COM(2018)209);

·       miglioramento delle caratteristiche di sicurezza delle carte di identità (COM(2018)212);

·       agevolazione dell'accesso transfrontaliero da parte delle autorità di contrasto a informazioni finanziarie e al loro impiego (COM(2018)213);

·       lotta contro le frodi e le falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti (COM(2017)489);

·       prevenzione della diffusione di contenuti terroristici online (COM(2018)640);

·       interoperabilità fra i sistemi europei di informazione (COM(2017)793 e COM(2017)794);

·       miglioramento del sistema europeo di informazione sui casellari giudiziali (COM(2017) 344).

La Commissione intende inoltre:

·       ampliare il mandato della Procura europea, al fine di includervi la lotta contro il terrorismo transfrontaliero;

·       istituire un documento di viaggio provvisorio dell'UE (COM(2018)358);

·       rafforzare la tutela dei consumatori (COM(2018)184 e COM(2018)185);

·       trovare un accordo su una migliore protezione per gli informatori che segnalino violazioni del diritto dell'Unione (COM(2018)218);

·       approvare la proposta sul meccanismo di protezione civile (rescEU) (COM(2017)772);

·       presentare un'iniziativa volta rafforzare il quadro relativo allo Stato di diritto del 2014.

La Commissione ritiene, inoltre, prioritarie le proposte di regolamento in materia civile e commerciale relative alla notificazione e alla comunicazione negli Stati membri degli atti giudiziari ed extragiudiziali (COM(2018)379) nonché alla cooperazione fra le autorità giudiziarie degli Stati membri nel settore dell'assunzione delle prove (COM(2018)378).

Per quanto riguarda infine il Quadro finanziario pluriennale, la Commissione cita le proposte di regolamento relative a:

·       la tutela del bilancio dell'Unione in caso di carenze generalizzate riguardanti lo Stato di diritto negli Stati membri (COM(2018)324);

·       il programma antifrode dell'UE (COM(2018)386);

·       il programma Diritti e valori (COM(2018)383);

·       il programma Giustizia (COM(2018)384).

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

La Presidenza rumena pone il mantenimento di un’Europa sicura e protetta fra le questioni prioritarie del suo mandato.

In particolare, obiettivi concreti saranno:

·       la lotta contro il terrorismo e lo sviluppo delle capacità di reazione degli Stati membri (fra le azioni previste, la conclusione dei negoziati relativi alla proposta di regolamento sulla prevenzione della diffusione di contenuti terroristici online);

·       il rafforzamento dell'interoperabilità fra i sistemi di informazione degli Stati membri;

·       garantire la sicurezza di cittadini, imprese e Istituzioni, anche nell'ambito delle nuove tecnologie. La Presidenza intende monitorare i progressi in merito al "ciclo programmatico dell'UE per la lotta alla criminalità organizzata e alle forme gravi di criminalità internazionale nel periodo 2018-2021" e partecipare attivamente alle azioni previste nei relativi piani strategici pluriennali;

·       dare attuazione alle misure previste nella Strategia in materia di giustizia elettronica e nel relativo piano d'azione per il periodo 2019-2023 (adottati dal Consiglio UE il 6 dicembre 2018);

·       rendere effettivamente operativa la Procura europea entro novembre 2020;

·       il raggiungimento di un accordo fra Parlamento europeo e Consiglio sulle proposte della Commissione europea in materia di e-evidence;

·       l'adozione della proposta sul meccanismo unionale di protezione civile;

·       il raggiungimento di un accordo politico sulla proposta di modifica del regolamento n. 2201/2003 (cd. Bruxelles II bis);

·       l'adozione della proposta di direttiva riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, la seconda opportunità e misure volte ad aumentare l’efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza e liberazione dai debiti (cd. "insolvency proposal").

Programma dei 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Le tre Presidenze si impegnano ad adottare rapidamente i nuovi orientamenti strategici per lo sviluppo dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia.

Per quanto concerne la sicurezza interna dell'UE vengono indicate le seguenti priorità:

·       il potenziamento della cooperazione giudiziaria e di polizia;

·       la lotta alla criminalità organizzata, compresi il traffico di droga e la tratta di esseri umani;

·       il rafforzamento della lotta al terrorismo, in particolare contrastando la radicalizzazione e l'estremismo (rimozione dei contenuti terroristici online);

·       il potenziamento dell'interoperabilità dei sistemi di informazione;

·       la sicurezza del cyberspazio;

·       il corretto funzionamento dello spazio Schengen.

Per quanto riguarda la cooperazione nel settore della giustizia, il trio ritiene temi prioritari:

·       far sì che si attui in misura maggiore il principio del mutuo riconoscimento;

·       promuovere le procedure di acquisizione delle prove elettroniche e la giustizia online;

·       l'entrata in funzione della Procura europea e il rafforzamento della cooperazione con l'Ufficio per la lotta antifrode (OLAF);

·       fornire sostegno alle attività di protezione civile, anche per quanto riguarda la prevenzione delle calamità.

 


 

Statistiche europee a supporto delle politiche

Relazione programmatica 2019

La relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019:

·        contribuire all'attuazione del Programma statistico europeo per il 2019.

Tra le sfide principali la relazione annovera una migliore misurazione della globalizzazione, lo sviluppo di indicatori sul mercato immobiliare e commerciale, una maggiore tempestività delle statistiche sull'energia e un maggior utilizzo delle fonti di grandi dati per finalità statistiche. Inoltre, il programma intende migliorare le statistiche per la governance economica e quelle relative alle prestazioni sociali a sostegno delle politiche sulla crescita, sulla produttività, sugli investimenti e sulle esigenze macro-prudenziali. Infine prevede il miglioramento e la modernizzazione, nonché una diffusione più tempestiva, delle statistiche correlate alla dimensione sociale, alla coesione, alla migrazione, all'analisi dei cicli economici, all'innovazione e alla digitalizzazione, al clima, all'agricoltura e a i trasporti;

·        contribuire alla definizione del nuovo quadro per lo sviluppo, la produzione e la diffusione delle statistiche previsto dal Programma per il mercato unico 2021-2027, partecipando costruttivamente all'adozione del regolamento UE.

La Relazione del Governo dà conto della proposta di regolamento relativo al nuovo programma per il mercato unico e le statistiche europee (COM(2018)441), presentata dalla Commissione europea nel giugno scorso. La proposta mira, tra l'altro, a fissare il quadro finanziario e programmatico per lo sviluppo, la produzione e la diffusione delle statistiche europee per il periodo 2021-2027. continuare ad impegnarsi per l'adozione del regolamento di modifica del regolamento (CE) n. 862/2007 relativo alle statistiche comunitarie in materia di migrazione e di protezione internazionale.

La proposta di modifica del regolamento è stata presentata dalla Commissione europea lo scorso maggio - (COM(2018)307) - allo scopo di rendere il sistema statistico europeo più capace di cogliere e misurare la mutevolezza delle caratteristiche dei flussi migratori registrata negli ultimi anni e al fine di rispondere alle esigenze dell'Agenda europea in materia di migrazioni;

·       impegnarsi a favore di una semplificazione delle norme europee sulle statistiche sociali, sulle imprese e in materia di agricoltura, partecipando costruttivamente all'adozione dei regolamenti quadro in questi tre settori. In particolare, dopo l'adozione, nel luglio 2018, del regolamento quadro sulle statistiche integrate sulle aziende agricole, nel 2019 il Governo contribuirà ai lavori per l'adozione della proposta di regolamento sulle statistiche in materia di produzione agricola (SAIO) la cui presentazione è prevista nel 2019, in vista del censimento agricolo del 2020;

·       proseguire il proprio impegno a favore dell'adozione del regolamento relativo all'armonizzazione del reddito nazionale lordo ai prezzi di mercato.

La relazione del Governo dà conto delle posizioni negoziali sulla relativa proposta, presentata dalla Commissione europea nel giugno 2017, (COM(2017)329). Tali posizioni si riferiscono alle misure riguardanti l'accuratezza, l'affidabilità e la comparabilità dei dati, sulle quali permane un nodo da sciogliere. Mentre il Parlamento europeo sostiene la delega dei poteri alla Commissione per l'adozione di tali misure, in seno al Consiglio si è formata una minoranza di blocco che ritiene necessaria l'adozione di atti di esecuzione, come richiesto dalla natura tecnica di tali disposizioni. Il Governo italiano, pur condividendo le motivazioni della minoranza di blocco, ritiene accettabile la delega di poteri alla Commissione europea;

·       adoperarsi per proseguire l'aggiornamento e l'ampliamento degli indicatori volti alla misurazione statistica degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) e alla relativa produzione di Indicatori di sviluppo sostenibile.

L'Agenda 2030 di Sviluppo sostenibile, adottata dalle Nazioni unite nel 2015, prevede 17 obiettivi principali e 169 obiettivi associati. A livello europeo è stato istituito un Gruppo direttivo sulle statistiche europee per gli SDG, di cui fa parte anche l'Italia, il quale ha elaborato una tabella di marcia che prevede raccomandazioni per gli Istituti di statistica nazionali su come produrre e monitorare le statistiche sugli SDG attualmente disponibili. Il Sistema statistico europeo al momento prevede 100 indicatori di sviluppo sostenibile;

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Il programma di lavoro della Commissione per il 2019 pone, tra le priorità, quella di trasformare in norme le proposte ancora in sospeso e dare loro un'efficace attuazione. Tra le proposte prioritarie pendenti, di cui all'Allegato III del programma, figura la proposta di regolamento che istituisce il programma relativo al mercato unico, alla competitività delle imprese, comprese le piccole e medie imprese, e alle statistiche europee (COM(2018)441), presentata dalla Commissione europea il 7 giugno scorso.

La proposta, che fa parte del pacchetto di misure relativo Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, è stata assegnata alla Commissione IMCO (mercato interno, protezione dei consumatori) del Parlamento europeo. La Commissione ha presentato un progetto di relazione lo scorso ottobre. Il Parlamento europeo dovrebbe esprimersi in prima lettura entro fine febbraio.

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

Il programma della Presidenza rumena non menziona in modo esplicito le statistiche. Tuttavia, le attività previste in seno alle singole formazioni consiliari prevedono, tra l'altro, un focus particolare sul QFP 2021-2027 e sullo stato di attuazione dell'Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile a livello dell'UE (Consiglio Affari generali).

Programma dei 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Il programma dei 18 mesi del Consiglio non contiene riferimenti espliciti alle statistiche, tuttavia, pone tra le priorità fondamentali delle tre presidenze la finalizzazione dei negoziati sul prossimo QFP 2021-2027 e delle proposte settoriali ad esso collegate, sulle quali sarà posta particolare attenzione.

 


 

Riforma delle pubbliche amministrazioni e semplificazione

Relazione programmatica 2019

La relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019:

·       continuare a partecipare alle attività della rete informale per le amministrazioni pubbliche (EUPAN) e del Comitato europeo per il dialogo sociale nelle pubbliche amministrazioni, al fine di sostenere iniziative volte a ridurre gli oneri amministrativi e a semplificare la regolamentazione, proseguendo l'azione già avviata in tal senso nel 2014 durante il semestre di presidenza del Consiglio dell'UE.

La relazione specifica che nel 2019 il Governo intende:

-        proseguire la sua azione di stimolo per il rilancio della cooperazione tra le pubbliche amministrazioni nell'ambito di EUPAN, contribuendo alla revisione del relativo documento strategico;

-        proseguire l'azione nell'ambito dell'EUPAE, la rete delle pubbliche amministrazioni centrali per la parte relativa ai datori di lavoro, che fa parte del Comitato europeo per il dialogo sociale nelle pubbliche amministrazioni. In tale contesto nel 2017 l'Italia ha presentato alla Commissione europea una richiesta di finanziamento per un progetto di studio sugli effetti della digitalizzazione sull'equilibrio vita-lavoro. Il progetto, avviato nel maggio 2018, terminerà il 31 ottobre 2019;

-        dare piena attuazione al Piano triennale per l'informatica nella pubblica amministrazione, ispirato alla Dichiarazione di Tallin sull'e-government approvata nell'ottobre 2017 dai Ministri europei responsabili per tale settore allo scopo di accelerare la diffusione in tutta l'UE dei mezzi identificazione elettronica. Il piano è il documento di indirizzo strategico ed economico per lo sviluppo dell'informatica pubblica che mira a razionalizzare la spesa delle amministrazioni e a migliorare la qualità dei servizi rivolti agli operatori;

-        proseguire lo sviluppo del progetto Italia Login, la piattaforma che diventerà il punto centrale di accesso a tutti i servizi pubblici digitali per il cittadino e le imprese. Saranno inoltre implementate nell'app "io.iTalia.it" le Application Programming Interface (API) realizzate per consentire ai sistemi informativi pubblici di interagire con Italia Login;

·       rafforzare l'impegno a favore della mobilità dei pubblici dipendenti italiani verso l'Europa, attraverso un maggiore utilizzo degli istituti del distacco (di cui all'articolo 32 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, attuato con DCPM 30 ottobre 2014, n. 184) e del collocamento fuori ruolo verso le istituzioni europee (ai sensi della legge 27 luglio 1962, n. 1114 e del citato DCPM).

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Il programma di lavoro della Commissione per il 2019 non prevede espliciti riferimenti alla riforma delle pubbliche amministrazioni e alla semplificazione. Tuttavia, tali temi sembrerebbero implicitamente collegati ad iniziative quali "Legiferare meglio", di cui il programma sottolinea l'importanza e sulla quale è in corso una valutazione i cui esiti saranno resi noti in primavera.

L'iniziativa "Legiferare meglio", lanciata dalla Commissione europea nel 2016 e su cui l'Esecutivo europeo ha investito massicciamente, mira a garantire un processo decisionale aperto e trasparente, attraverso la partecipazione dei cittadini e delle parti interessate ai processi decisionali e all'esecuzione delle politiche. Inoltre, intende ridurre gli oneri normativi e burocratici per le pubbliche amministrazioni, le imprese e i cittadini attraverso una semplificazione delle norme. Si ricorda che tale volontà di migliorare la qualità dell'attività legislativa e delle leggi esistenti, aggiornandole ove necessario, è condivisa dalla tre principali istituzioni dell'UE, il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione, che nell'aprile 2016 hanno firmato l'Accordo interistituzionale "Legiferare meglio".

Il programma inoltre pone, tra le priorità, quella di trasformare in norme le proposte ancora in sospeso e dare loro un'efficace attuazione. Tra le iniziative legislative prioritarie pendenti (di cui all'Allegato III), figura la proposta di regolamento che istituisce l'Autorità europea per il lavoro (COM(2018)131), la cui finalità generale è costituita dal miglioramento della tutela dei lavoratori e dei datori di lavoro nell'ambito della mobilità transfrontaliera all'interno dell’Unione europea. Tale proposta è coerente con l'obiettivo strategico del mercato unico digitale di modernizzare la pubblica amministrazione, realizzare l'interoperabilità transfrontaliera e agevolare l'interazione con gli individui.

Per maggiori dettagli sulla proposta si rinvia alla Nota n. 7 a cura del Servizio Studi del Senato. Si veda inoltre la risoluzione approvata dall'11a Commissione (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) del Senato nel settembre 2018 (DOC XVIII n, 5).

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

Il programma della Presidenza rumena illustra le seguenti priorità in tema di mobilità dei lavoratori:

·       garantire ai lavoratori transfrontalieri i diritti conferiti loro dal Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare per quanto riguarda la sicurezza sociale;

·       incoraggiare la cooperazione tra i servizi pubblici per l'impiego e gli ispettorati del lavoro negli Stati membri al fine di identificare gli elementi che influenzano la mobilità dei lavoratori;

·       organizzare un dibattito incentrato sulla mobilità dei lavoratori. Tale tema sarà affrontato anche a livello informale nell'ambito del comitato EMCO, che assiste il Consiglio "Occupazione, politica sociale, salute e consumatori", nonché nella riunione dei coordinatori nazionali di Eures, il portale per la mobilità dei lavoratori;

·       finalizzare i negoziati sulla proposta di regolamento che istituisce l'Autorità europea per il lavoro.

Inoltre, sottolinea l'importanza della digitalizzazione quale strumento per garantire ai cittadini europei migliori qualità di vita e di lavoro, prestazioni professionali e interazioni con le autorità pubbliche. La Presidenza rumena annuncia che conferirà particolare attenzione a tutte le questioni afferenti a questo tema.

Programma dei 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Il programma non contiene riferimenti espliciti al tema della riforma delle pubbliche amministrazioni e della semplificazione. Tra le varie priorità annovera la finalizzazione dei lavori concernenti il mercato unico digitale e le infrastrutture digitali.

 


 

 

LItalia e la dimensione esterna dellUE

Politica estera e di sicurezza comune

Relazione programmatica 2019

La relazione sottolinea come il Governo intenda continuare ad assicurare il proprio sostegno alla PESC, nel rispetto del Trattato di Lisbona e valutando con spirito di apertura la proposta della Commissione di rafforzarne l'efficacia attraverso l'introduzione del voto a maggioranza qualificata in alcuni settori (sanzioni, diritti umani, missioni civili della PSDC).

Rilievo prioritario continuerà a essere assegnato all'area mediterranea, in considerazione della sua instabilità e delle gravi minacce che ne conseguono per la sicurezza dell'Unione. In tale ambito, sarà posto l'accento sul sostegno che la PESC potrà fornire all'elaborazione di efficaci politiche migratorie, sul rafforzamento della posizione unitaria dell'UE sulla Libia, valorizzando la prospettiva italiana per la stabilizzazione del Paese, e sulla collaborazione con i Paesi africani maggiormente interessati al fenomeno migratorio - con particolare riferimento alla rotta del Mediterraneo centrale -, nel quadro di una strategia improntata a un approccio complessivo e orientata verso la lotta ai traffici e alle cause della migrazione, in particolare in Corno d'Africa, Sahel e Nord Africa.

Tra gli obiettivi evidenziati dalla relazione meritano particolare menzione:

·       il contrasto al terrorismo e all'estremismo violento, assicurando massimo rilievo all'attuazione della strategia e delle iniziative di contrasto al terrorismo e ai fenomeni correlati (quali quello dei combattenti stranieri/reduci) e alla diffusione della propaganda e dell'estremismo violento su Internet;

·       il sostegno alle azioni dell'Alto Rappresentante e del SEAE in tema di disarmo, controllo degli armamenti e non proliferazione, con particolare riferimento alla preservazione dell'accordo sul nucleare iraniano e alle iniziative volte a dissuadere la Corea del Nord a proseguire il proprio programma nucleare;

·       la promozione in sede europea dell'approccio italiano alla Siria, basato sull'attuazione della Risoluzione del Consiglio di sicurezza n. 2254 e sul sostegno agli sforzi dell'Inviato Speciale delle Nazioni Unite, nella consapevolezza che una soluzione duratura del conflitto deve necessariamente passare anche per un confronto con i componenti del cd. "Processo di Astana", in primis la Russia;

·       la reiterazione dell'appoggio e incoraggiamento all'azione dell'Alto Rappresentante finalizzata a favorire la ripresa del dialogo tra le parti nell'ambito del Processo di pace in Medio Oriente;

·       il supporto all'azione europea per rafforzare le relazioni con i Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo, contribuendo al superamento della crisi interna, e per rilanciare gli sforzi internazionali per una soluzione diplomatica e inclusiva della crisi in Yemen;

·       l'impegno a mantenere alta l'attenzione dell'UE sulla situazione del Venezuela, vista la presenza di una vastissima comunità di origine italiana, e in considerazione dei pesanti risvolti umanitari, economici e regionali della crisi politica del Paese;

·       il massimo sforzo sul fronte dei diritti umani, in particolare quanto all'attuazione del Piano d'azione per i diritti umani e la democrazia 2015-2019 e alla riflessione su un nuovo Piano d'azione dell'Unione in materia.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Il programma di lavoro della Commissione si concentra in particolare sulla iniziativa che mira a migliorare l'efficienza del processo decisionale dell'UE in materia di PESC (con il passaggio a maggioranza qualificata di una serie di materie specifiche).

La Commissione intende altresì:

·       adoperarsi per l'attuazione della Strategia globale dell'UE in materia di politica estera e di sicurezza, in particolare per quanto riguarda l'India, l'America latina e l'Asia centrale;

·       portare avanti l'attuazione della nuova alleanza Africa-Europa, rendendo maggiormente operativo il piano per gli investimenti esterni dell'UE con l'obiettivo di mobilitare fino a 44 miliardi in investimenti sostenibili entro il 2020;

·       mantenere tra le priorità l'attuazione della politica di vicinato e dell'allargamento, valutando e adottando, tra l'altro, un parere sulla richiesta della Bosnia-Erzegovina di diventare un Paese candidato all'adesione.

Tra le proposte legislative prioritarie vengono incluse la proposta di regolamento sul vicinato, la cooperazione allo sviluppo e la cooperazione internazionale (COM(2018)460) e la proposta dell'Alto Rappresentante che istituisce uno strumento europeo per la pace (HR/2018/94).

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

Il programma della Presidenza rumena si sofferma in primo luogo sull'impegno a una piena implementazione della Strategia globale dell'Unione e per una massima efficacia dei suoi strumenti. In tale ambito, gli sforzi dell'UE dovrebbero concentrarsi sul rafforzamento della resilienza e sulla lotta alle minacce ibride.

Tra le priorità della Presidenza rumena, forte risalto è conferito altresì alla lotta contro il terrorismo, con particolare riguardo alla prevenzione e la lotta contro la radicalizzazione, anche online, e alla lotta contro il traffico di esseri umani

Programma di 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Il trio delle Presidenze ribadisce l'impegno a favore dell'allargamento, che rimane una politica fondamentale dell'Unione, in particolare al fine di fornire una prospettiva di allargamento credibile entro i parametri concordati per i Balcani occidentali, mentre la Turchia è paese candidato e resta un partner fondamentale per l'Unione.

Le tre Presidenze collaboreranno inoltre strettamente con l'Alto Rappresentante e ne sosterranno l'operato al fine di affrontare le tensioni politiche di lunga data, rafforzare la resilienza dei partner alle pressioni esterne e salvaguardare la loro capacità di compiere le proprie scelte diplomatiche.

Sui rapporti con la Russia, sarà mantenuto l'approccio unito e basato su principi non derogabili.


 

Politica della difesa comune

Relazione programmatica 2019

Il Governo sottolinea in primo luogo come continueranno a essere sostenute le iniziative volte al rafforzamento della difesa europea, in complementarità con la NATO, e con l'obiettivo di sviluppare capacità che consentano di far fronte alle esigenze di protezione del territorio e di fare dell'UE un agente di stabilità nel Vicinato.

Più nel dettaglio:

·       il 2019 sarà dedicato al consolidamento dell'impianto istituzionale della Cooperazione strutturata permanente (PESCO), onde assicurare la massima efficienza decisionale e una costante verifica degli impegni assunti dai 25 Stati membri coinvolti;

Sul tema, si veda la Nota predisposta dal Servizio Studi del Senato.

·       il Governo si impegnerà a fare in modo che le regole di assegnazione e di impiego dei finanziamenti del Fondo europeo per la difesa (il cui regolamento istitutivo sarà oggetto di negoziato nell'ambito dei lavori sul nuovo QFP) corrispondano alle aspettative di sviluppo di una base industriale solida;

La IV Commissione Difesa della Camera dei deputati ha approvato il 6 settembre 2018 un documento finale sulla proposta relativa all’istituzione del Fondo europeo per la difesa (COM(2018)476).

La Commissione Difesa del Senato ha approvato una risoluzione sulla stessa proposta il 13 settembre 2018 (Doc. XVIII n. 4)

Per maggiori approfondimenti sul Fondo europeo per la difesa si rimanda al dossier dell’Ufficio Rapporti con l’Unione europea della Camera dei deputati ed alla Nota predisposta dal Servizio Studi del Senato.

·       nell'ambito della revisione coordinata annuale sulla difesa (CARD), che dovrebbe giungere alla fase di piena attuazione, il Governo intende continuare a valorizzare le nuove Capability Development Priorities approvate nel 2018 dai Ministri della Difesa e a supportare il potenziamento del ruolo dell'Agenzia europea per la difesa (EDA), affinché si doti di strumenti idonei a sostenere la capacity building dei Paesi membri in un'ottica di crescente integrazione;

·       sarà dato sostegno - seppur con un attento monitoraggio delle ricadute in termini di bilancio - alla proposta di istituzione di uno Strumento europeo per la pace, che potrebbe inglobare lo Strumento per la Pace in Africa e il Meccanismo Athena, superandone le attuali limitazioni e proponendosi pertanto quale soluzione al finanziamento delle attività di potenziamento delle capacità nel settore della prevenzione dei conflitti, della costruzione della pace e del consolidamento della sicurezza internazionale;

·       per quanto concerne le operazioni/missioni della PSDC, il Governo si propone di ribadire gli sforzi volti ad aumentarne efficacia, flessibilità e rapidità d'impiego, mantenendo gli elevati standard di partecipazione italiani. Sarà in particolare importante proseguire nel sostegno all'operazione EUNAVFOR MED SOPHIA, soprattutto per quanto attiene ai compiti di formazione e addestramento della Guardia costiere libica;

·       si auspica, per quanto riguarda nello specifico le missioni civili della PSDC, che giunga a maturazione il percorso, fortemente incoraggiato dall'Italia e sintetizzato nel Piano di sviluppo delle capacità civili, volto a rafforzare i settori di intervento e a incoraggiare un più ampio sostegno da parte degli Stati membri;

·       si ribadisce l'impegno per assicurare una concreta attuazione, sia sul versante europeo che su quello atlantico, degli impegni assunti in occasione della Dichiarazione dei tre Presidenti firmata al termine del Vertice UE-NATO di Varsavia e volta a ricercare un maggiore coordinamento preventivo nell'affrontare le crisi.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019

Il programma di lavoro della Commissione per il 2019 include tra le proposte prioritarie in sospeso la proposta di regolamento sul Fondo europeo di difesa (COM(2018)476).

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

La Presidenza rumena considera essenziale dare pieno sviluppo alle iniziative già avviate, con particolare riguardo alla revisione coordinata sulla difesa (CARD), al Fondo europeo di difesa e alla Cooperazione strutturata permanente, oltre che al rafforzamento del partenariato con la NATO.

Programma di 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Il trio delle Presidenze intende portare avanti i lavori sulla sicurezza e la difesa dell'UE, rafforzando nel contempo le relazioni UE-NATO, e sosterrà l'Alto Rappresentante nel completamento dell'attuazione della PESCO. Sottolinea altresì l'importanza dell'attuazione del programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa e del compimento di ulteriori progressi in merito al Fondo europeo per la difesa.

 


 

Allargamento dell'Unione

Relazione programmatica 2019

 Nella Relazione viene sottolineato in primo luogo come, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo del 28 giugno 2018, il Governo intenda confermare il proprio tradizionale sostegno ai negoziati di adesione in corso e all'assistenza pre-adesione, e assicurare un attivo contributo all'attività dell'Unione europea a favore della trasformazione politica, economica e sociale del Balcani occidentali.

Più nello specifico:

·       proseguirà l'opera di sostegno al percorso europeo di Serbia e Kosovo e alla progressiva normalizzazione delle loro relazioni bilaterali, incoraggiando Belgrado e Pristina a realizzare i necessari progressi nel quadro degli accordi raggiunti nell'estate del 2015;

·       si continuerà a incoraggiare l'Albania affinché prosegua con determinazione nel cammino di integrazione europea. Nel caso la Commissione sia in grado di certificare il raggiungimento di risultati significativi nei settori della riforma della giustizia e della pubblica amministrazione, della lotta alla corruzione e al crimine organizzato e della tutela dei diritti fondamentali, l'Italia solleciterà l'apertura dei negoziati di adesione entro la fine dell’attuale legislatura europea;

·       si continuerà ad appoggiare il negoziato di adesione con il Montenegro, che costituisce un esempio positivo per l'intera regione, e si profonderà il massimo impegno per il rilancio del processo di integrazione europea della Ex Repubblica jugoslava di Macedonia, anche alla luce del recente accordo con la Grecia sulla denominazione del Paese;

·       si sosterranno attivamente le autorità della Bosnia-Erzegovina a mettere in atto le riforme richieste da parte europea, nella prospettiva di un rilancio della candidatura del Paese, bloccata dal febbraio del 2016;

·       si appoggerà la via del dialogo e della cooperazione con la Turchia, senza tuttavia sottacere la preoccupazione per il deterioramento della situazione dei diritti fondamentali nel Paese, ma preservando le intese raggiunte con la dichiarazione congiunta UE-Turchia del 18 marzo 2016, che ha dato buoni risultati in termini di riduzione del numero delle vittime di naufragi e del flusso di migranti irregolari.

Per maggiori approfondimenti si rinvia al dossier dell’Ufficio Rapporti con l’Unione europea della Camera dei deputati.

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

La Presidenza rumena intende rivolgere un'attenzione speciale ai Balcani occidentali, onde assicurare la stabilità, la sicurezza e lo sviluppo del vicinato più immediato dell'Unione. A tal fine è necessario rafforzare la prospettiva europea dei Paesi dell'area, sulla base dei rispettivi progressi e nel rispetto dei criteri di adesione. Va altresì ribadito che la Turchia rimane un Paese candidato, nonché un partner fondamentale dell'UE.

 


 

Politica di vicinato e strategie macroregionali UE

Relazione programmatica 2019

Il Governo intende sostenere ulteriormente l'azione esterna dell'UE nel quadro della Politica europea di vicinato (PEV), incentrata - a partire dalla revisione del 2015 - sui principi di differenziazione, inclusività e di ownership condivisa, sul pieno coinvolgimento dei partner orientali e meridionali tenendo conto delle rispettive ambizioni, esigenze e condizioni di partenza, e sul potenziamento delle relazioni con i "vicini dei vicini".

Più nel dettaglio:

·       verrà sostenuta con particolare determinazione l'azione dell'Unione nella dimensione meridionale della PEV, nella convinzione che proprio dalla sponda Sud del Mediterraneo vengano i principali rischi sistemici per l'UE, e ribadita la necessità che sia mantenuta l'attuale proporzione dell'allocazione delle risorse finanziarie dello Strumento europeo di vicinato (due terzi ai vicini meridionali e un terzo ai vicini orientali);

·       resterà elevata l'attenzione alle evoluzioni del Partenariato orientale, visto il contesto particolarmente critico provocato dalla perdurante crisi ucraina e dagli squilibri nella situazione interna moldava;

·       verrà ribadito il forte impegno dell'Italia per la piena implementazione delle due strategie macroregionali cui partecipa, con particolare riferimento alla Strategia UE per la regione alpina (EUSALP) - che costituisce un esercizio innovativo per il coinvolgimento diretto delle regioni (in veste di co-attori insieme agli Stati nazionali), anche in vista del turno italiano di Presidenza, che sarà gestito dalla Regione Lombardia in concerto con le altre regioni e province partecipanti.

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

La Presidenza rumena intende concentrare la propria azione sul Partenariato orientale, del quale ricorrerà il decennale: un momento che sarà celebrato con una Conferenza di alto livello a Bruxelles e che dovrebbe risultare propizio per discutere del futuro del partenariato stesso dopo il 2020 e per focalizzare l'attenzione sulle risposte concrete dell'Unione alle aspirazioni europee della Repubblica di Moldova, dell'Ucraina e della Georgia.

Nel corso del semestre di Presidenza sarà altresì riaffermata l'importanza del Mar Nero all'interno dell'agenda UE.


 

Rapporti con i Paesi terzi e commercio internazionale

Relazione programmatica 2019

La Relazione si sofferma in particolare:

·       sui rapporti con la Russia, che restano condizionati dalla perdurante crisi in Ucraina e sui quali il Governo intende continuare a sostenere la politica europea del doppio binario - che consiste nel calibrare fermezza nelle ipotesi di violazione del diritto internazionale e dialogo sui temi di comune interesse - e riaffermare l'esigenza di un approccio strategico che vada al di là dello strumento delle sanzioni e punti al sostegno della società civile russa e del settore privato;

·       sul monitoraggio costante delle relazioni con il continente asiatico e il pieno appoggio al consolidamento del partenariato strategico UE-Cina attraverso l'attuazione della cooperazione rafforzata prevista dall'Agenda strategica 2020;

·       sull'impegno, nell'ambito delle riflessioni in corso sul futuro delle relazioni UE-Paesi ACP a seguito della prevista scadenza dell'Accordo di Cotonou nel 2020, ad assicurare che, da parte UE, possa essere soddisfatta la richiesta di flessibilità avanzata da parte africana, onde consentire che le nuove intese si rivelino efficaci strumenti di sostegno allo sviluppo;

·       su un'azione di stimolo che conduca a un'ampia riflessione sul futuro della politica commerciale dell'Unione e sulle modalità per rispondere alle crescenti preoccupazioni dell'opinione pubblica sull'impatto di taluni accordi commerciali, accompagnata da un'attività di monitoraggio e/o di partecipazione negoziale ai principali dossier di settore (Accordo CETA con il Canada, Accordo con i Paesi del MERCOSUR, Accordo di libero scambio con il Giappone, Accordi di libero scambio ampi e approfonditi con Marocco, Tunisia, Egitto, Giordania, Georgia, Moldova e Ucraina e Accordi di libero scambio con alcuni Paesi dell'ASEAN e con Australia e Nuova Zelanda);

·       su una partecipazione ai negoziati settoriali con i Paesi terzi volta a tutelare gli interessi difensivi e offensivi del sistema produttivo e commerciale italiano;

·       sulla normalizzazione del conflitto commerciale con gli Stati Uniti, nell'ottica di disinnescare una potenziale escalation che avrebbe un grave impatto sulle imprese e le esportazioni italiane, e di assicurare pieno sostegno all'operato del Gruppo di lavoro UE-USA istituito a seguito dalla missione a Washington del Presidente della Commissione Juncker.

Priorità della Presidenza del Consiglio dell’UE della Romania

Nel proprio programma, la Presidenza rumena ribadisce l'importanza centrale delle relazioni transatlantiche per il mantenimento dell'ordine globale multilaterale.

Programma di 18 mesi del Consiglio (trio delle Presidenze di Romania, Finlandia e Croazia)

Il trio delle Presidenze profonderà il massimo impegno per preservare e approfondire il sistema commerciale multilaterale disciplinato da regole, inclusi i lavori per modernizzare l'OMC, e affiancherà l'Alto Rappresentante al fine di sviluppare legami interregionali più stretti in Africa, America latina, Caraibi e nel mondo arabo. Ulteriori sforzi saranno profusi per assicurare la stabilità del partenariato transatlantico.

 


 

Cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario

Relazione programmatica 2019

Ricordato che nell'ambito del prossimo QFP 2021-2027 la Commissione ha proposto un nuovo Strumento per il Vicinato, lo sviluppo e la cooperazione internazionale (NDICI), che introduce elementi di forte razionalizzazione, ricomprendendo in un unico regolamento gli strumenti - anche finanziari - di azione esterna, ivi incluso il Fondo europeo di sviluppo (attualmente posto fuori dal bilancio dell'Unione), il Governo intende profondere il massimo impegno per confermare la centralità, rispetto all'agenda europea, delle priorità nazionali di politica estera: Vicinato, lotta alle cause profonde delle migrazioni, Africa.

A tal proposito, è da accogliere in senso positivo l'impegno della Commissione a riconoscere il tema migratorio quale priorità orizzontale dell'azione europea, dedicandogli un obiettivo di spesa pari al 10 per cento delle risorse.

Benché le risorse che il nuovo Strumento assegna al Vicinato (22 miliardi) e all'Africa sub-sahariana (32 miliardi) siano in crescita, l'Italia si impegnerà per un loro ulteriore incremento, come anche per aumentare considerevolmente l'obiettivo di spesa del 10 per cento per le migrazioni, portandolo idealmente fino al 30 per cento.

Sulla proposta istitutiva del nuovo Strumento la Commissione Affari esteri del Senato ha approvato, il 26 ottobre 2018, una Risoluzione (Doc. XVIII n. 6)


 

Servizio europeo di azione esterna

La Relazione ricorda come, con 21 Capi delegazione, l'Italia sia a tutt'oggi lo Stato membro più rappresentato a livello apicale all'interno del SEAE, oltre a contare su alcune altre posizioni senior tra cui il Capo di Gabinetto dell'Alto Rappresentante, il Direttore generale per il bilancio e la programmazione, il Direttore esecutivo per Medio Oriente e Nord Africa, il Vice direttore generale/Direttore Asia e Pacifico.

Risulta invece ancora sottodimensionato il numero di Agenti temporanei e ne consegue l'esigenza di proseguire nel 2019 l'azione volta ad accrescere la presenza di funzionari italiani anche in posizioni intermedie.


 


 

Comunicazione e formazione
sull’attività dellUnione europea

Lattività di comunicazione e formazione

La relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019:

·       promuovere una migliore conoscenza degli atti fondanti dell’UE, per favorire la conoscenza della partecipazione dell’Italia all’Unione europea, migliorare la consapevolezza dei diritti e doveri di cittadinanza ed incoraggiare la partecipazione al dibattito sul futuro dell’Europa, in particolare dei giovani;

In tale ambito, il Governo intende promuovere una campagna di comunicazione istituzionale in vista delle elezioni europee e promuovere eventi per la ricorrenza dei 40 anni delle prime elezioni per il Parlamento europeo svoltesi nel 1979.

·       sviluppare progetti che promuovono una migliore conoscenza dell’UE integrando l’utilizzo dei media tradizionali e di internet con gli eventi, i dibattiti e gli incontri sul territorio;

·       potenziare le sinergie tra le amministrazioni, gli enti e i soggetti pubblici italiani, con gli altri Stati dell’UE e con le organizzazioni e le istituzioni UE,

·       valorizzare la comunicazione dei progetti cofinanziati dall’UE.


 

 


 

Il coordinamento nazionale delle politiche europee

La relazione programmatica indica le seguenti priorità per il 2019:

·       promuovere l’efficace partecipazione dell’Italia alle attività dell’Unione europea attraverso gli strumenti di coordinamento, indirizzo e impulso politico, con particolare riferimento al ruolo del Comitato interministeriale per gli affari europei (CIAE);

Il CIAE svolge attività di coordinamento, di indirizzo e di impulso politico in materia di affari europei ed è convocato e presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri o, per sua delega, dal Ministro per gli affari europei. Ad esso partecipano il Ministro degli affari esteri, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro per gli affari regionali, il Ministro per la coesione territoriale e gli altri Ministri aventi competenza nelle materie oggetto dei provvedimenti e delle tematiche all'ordine del giorno. Il Governo indica che le attività del CIAE si concentreranno nel 2019 sui seguenti dossier:        iniziative legate al rafforzamento dell’Unione Economica e Monetaria; negoziato sul QFP 2021-2027; iniziative per il rilancio della crescita e dell’occupazione;             attività legate al Semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche.

·       definire la posizione italiana nell’ambito dei processi di revisione delle discipline e regolamenti in materia di aiuti di Stato in scadenza nel 2020;

Il Governo, in particolare, seguirà in particolare i negoziati per la modifica del regolamento (UE) 2015/1588 del Consiglio che abilita la Commissione europea ad adottare norme di esenzione dalla notifica con riguardo ai finanziamenti nazionali e ai fondi UE gestiti a livello centrale dalla Commissione e per processi di revisione delle seguenti discipline in materia di aiuti di Stato: regolamento UE 360/2012; regolamento UE 1407/2013; orientamenti per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese non finanziarie in difficoltà; orientamenti per gli aeroporti e compagnie aeree; orientamenti a favore dell’ambiente e dell’energia. Particolare attenzione sarà dedicata a tematiche di rilevanza per l’Italia, come la concorrenza internazionale ed le politiche dei sussidi ai paesi terzi.

·       assicurare il coordinamento per la corretta attuazione degli interventi pubblici finanziati anche dai fondi europei, nel rispetto delle regole in materia di aiuti di Stato;

·       dare priorità al puntuale esercizio delle deleghe contenute nella legge 25 ottobre 2017, n. 163 – legge di delegazione europea 2016 – 2017, nonché di quelle contenute nel disegno di legge di delegazione europea 2018, in corso di approvazione in Parlamento e presentare il disegno di legge di delegazione europea 2019 e il disegno di legge europea 2019;

·       incrementare gli sforzi per la risoluzione delle procedure di infrazione a carico dell'Italia e rafforzare l'impegno atto alla conclusione delle procedure di infrazione attualmente pendenti ai sensi degli articoli 258 e 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, garantendo un corretto flusso informativo e un adeguato coinvolgimento delle Camere, al fine di evitare effetti finanziari negativi a carico della finanza pubblica;

Il Governo rileva che al 12 dicembre 2018, le procedure d'infrazione pendenti sono 70, di cui 60 per violazione del diritto dell'Unione e 10 per mancato recepimento di direttive. Al fine di ridurre il numero delle procedure di infrazione nei confronti dell’Italia, il Governo intende continuare ad attivare gli strumenti normativi previsti dalla legge 234/2012, primi fra tutti il disegno di legge di delegazione europea e il disegno di legge europea, che verranno presentati a cadenza semestrale. Il Governo intende utilizzare il disegno di legge europea anche in chiave preventiva con riguardo ai c.d. casi EU Pilot, al fine di risolvere i problemi di non conformità col diritto UE, contestati dalla Commissione europea, prima che questi diano origine all’apertura formale di procedure d’infrazione a carico dell’Italia. Il Governo intende, inoltre, proseguire nell'azione di rafforzamento della prevenzione delle infrazioni e della risoluzione di quelle pendenti, garantendo il coordinamento delle amministrazioni centrali e locali nonché l'attività di assistenza e vigilanza delle amministrazioni competenti per materia, favorendo, ove possibile, il confronto con i Servizi europei. Con riferimento alle attività volte a risolvere le procedure d'infrazione e casi di pre-infrazione pendenti, intende dedicare particolare attenzione ad evitare che le stesse giungano ad uno stadio procedurale avanzato, e in particolare al deferimento in Corte di giustizia dell'Unione europea, con il conseguente rischio di condanna al pagamento delle sanzioni pecuniarie. Il Governo intende inoltre rafforzare la collaborazione con l’Avvocatura Generale dello Stato ogni volta che siano in discussione questioni particolarmente complesse e le Amministrazioni nazionali di settore intendano resistere alle contestazioni della Commissione europea. Il Governo intende, inoltre, proseguire nel rafforzamento dell’attività di controllo centralizzato del rispetto da parte delle singole Amministrazioni del termine di recepimento delle direttive da attuare in via amministrativa.

·       promuovere l’omogeneizzazione delle azioni antifrode in tutta l’Unione, mediante la diffusione delle best practices degli organismi investigativi nazionali e proseguire l’impegno al fine di rafforzare l’azione preventiva e di contrasto nei casi di cosiddetta “frode transnazionale”.

In particolare, il Governo al fine di sviluppare e rafforzare ulteriormente la fase della prevenzione dei fenomeni illeciti verrà data priorità a quelle attività, che in passato hanno consentito in maggior misura di incrementare le migliori metodologie di controllo nazionali ed europee, con l’obiettivo di creare una “piattaforma nazionale antifrode”, nonché di proseguire i lavori volti all’elaborazione di un progetto - pacchetto antifrode - da condividere con la Conferenza Stato - Regioni, Corte dei conti e l’Autorità nazionale anticorruzione, fruibile da tutte le Autorità di controllo nazionali e regionali.

 



[1]   L'11a Commissione ha esaminato la proposta congiuntamente alla Comunicazione della Commissione europea "Un New Deal per i consumatori" (COM(2018)183).

[2] Si veda l'A.S. n. 773, di cui le Commissioni riunite 2a e 3a del Senato hanno iniziato l'esame in sede referente, e la correlata Nota breve n. 26 del Servizio Studi e del Servizio degli Affari internazionali del Senato.

[3]   Sullo schema di Piano strategico di sviluppo del Turismo 2017-2022, presentato nella scorsa legislatura, le Commissioni parlamentari hanno espresso i rispettivi pareri: la X Commissione della Camera ha espresso un parere favorevole con osservazioni il 26 gennaio 2017 e la 10a Commissione del Senato ha espresso un parere favorevole con osservazioni il 1° febbraio 2017.