Comunicazione "Una nuova agenda europea per la cultura" (COM(2018)267) e Comunicazione "Costruire un'Europa più forte: il ruolo delle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura" (COM(2018)268) 2 luglio 2018 |
Finalità/Motivazione |
Una nuova agenda europea per la culturaIl 22 maggio 2018, la Commissione europea ha adottato una serie di misure non legislative nell'ambito delle politiche culturali, per i giovani e della formazione che comprende, tra le altre, le seguenti iniziative:
La nuova agenda europea per la cultura, negli intendimenti della Commissione, dà seguito all'auspicio, formulato dai leader dei 27 Stati membri e delle istituzioni europee in occasione del 60° anniversario della firma dei trattati di Roma, per la costruzione di un'UE più inclusiva e più equa anche attraverso il contributo di risorse come cultura, innovazione, creatività e occupazione sostenibili. Nella Dichiarazione di Roma (marzo 2017), si chiedeva all'UE di essere luogo "in cui i cittadini abbiano nuove opportunità di sviluppo culturale e sociale e di crescita economica […] un'Unione che preservi il nostro patrimonio culturale e promuova la diversità culturale". Obiettivo confermato alla riunione di Göteborg del novembre 2017 e dal Consiglio europeo del dicembre 2017, in cui è stata evidenziata l'opportunità di fare del 2018, Anno europeo del patrimonio culturale, un momento di sensibilizzazione sulle risorse che cultura e patrimonio culturale possono apportare al tessuto economico e sociale. La Commissione sottolinea che "è interesse di tutti gli Stati membri sfruttare a pieno le potenzialità rappresentate da istruzione e cultura quali forze propulsive per occupazione, giustizia sociale e cittadinanza attiva e mezzi per sperimentare l'identità europea in tutta la sua diversità" e assegna alla risorsa cultura un importante ruolo di crescita e di coesione per un'Europa in fase di profondo cambiamento. Un'indagine di Eurobarometro (2017) evidenzia come il 53% dei cittadini europei ritenga che gli Stati membri condividano un insieme di valori comuni, mentre il 40% per cento ritiene che la popolazione dell'UE sia profondamente divisa. A giudizio della Commissione, la cultura è tra i fattori che meglio può contribuire a creare uno spirito di comunità colmando questa distanza. Recenti dati Eurostat (novembre 2017), tuttavia, evidenziano che più di un terzo degli europei non partecipa in nessun modo ad attività culturali, di qui l'esigenza avvertita dalle istituzioni europee di introdurre nelle proprie politiche il principio di "capacità culturale" e adottare politiche e strumenti per consentire la più ampia fruizione culturale dei cittadini europei. |
Costruire un'Europa più forte: il ruolo delle politiche in materia di gioventù, istruzione e culturaCon la comunicazione dedicata alle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura, "Costruire un'Europa più forte", la Commissione illustra il modo in cui sta dando attuazione all'agenda del vertice tenutosi a Göteborg nel novembre del 2017 e al mandato conferitole dal Consiglio europeo del dicembre 2017 per la realizzazione di uno spazio europeo dell'istruzione entro il 2025, finalizzato a consolidare la dimensione culturale dell'UE e la partecipazione dei giovani. La Commissione ha dato seguito all'invito del Consiglio europeo con la presentazione, nel gennaio del 2018, di un primo pacchetto di misure, riguardanti le competenze chiave, le capacità digitali, i valori comuni e l'istruzione inclusiva (COM(2018)22; COM(2018)23; COM(2018)24). Ulteriori iniziative sono state adottate nel marzo 2018 con la presentazione della comunicazione sulla disinformazione COM(2018)236 e la comunicazione sull'intelligenza artificiale COM(2018)237. La Comunicazione "Costruire un'Europa più forte" costituisce un secondo pacchetto inserito in una serie di iniziative nei settori della gioventù, della cultura, nonché nella politica dell'istruzione e della formazione per contribuire a garantire un'Europa più competitiva, inclusiva e coesa, comprendenti in particolare:
Tali azioni sono tese a dare centralità alle politiche in materia di formazione, istruzione, cultura e a favore dei giovani e danno seguito alla dichiarazione di Roma del marzo 2017 in cui i leader dell'UE si sono impegnati per costruire "un'Unione in cui i giovani ricevano la migliore istruzione e la migliore formazione possibili e possano studiare e trovare lavoro in tutto il continente; un'Unione che preservi il nostro patrimonio culturale e promuova la diversità culturale". L'esecutivo UE sottolinea come assegnare centralità all'istruzione, alla formazione, ai giovani e alla cultura a livello dell'UE consenta di offrire alle nuove generazioni prospettive più incoraggianti e un ruolo più attivo nella società promuovendo l'innovazione, la competitività e la resilienza. Contestualmente all'adozione della Comunicazione, sono stati pubblicati i primi risultati di un sondaggio sulle opinioni dei cittadini europei sul progetto di spazio europeo dell'istruzione (Eurobarometro). Più di nove intervistati su dieci ritengono che sarebbe utile dare agli studenti la possibilità di lavorare con persone di altri paesi in progetti innovativi, nell'ambito delle reti di università europee. Relativamente alle competenze linguistiche, risulta che l'84% dei giovani intervistati vorrebbe migliorare la padronanza di una lingua che ha già appreso e il 77% vorrebbe impararne una nuova. |
Contenuto della comunicazione COM(2018)267La nuova agenda per la cultura persegue tre obiettivi strategici con dimensioni sociale, economica ed esterna. |
Dimensione socialeTra gli obiettivi indicati dalla nuova agenda, quello di fare della cultura e della diversità culturale uno strumento di coesione e benessere sociale, in particolare:
Citando alcuni dati di Speciale Eurobarometro (2017), la Commissione riporta che il 71% degli europei ritiene che vivere in luoghi legati al patrimonio culturale migliori la qualità della vita e sottolinea come alcune ricerche scientifiche collochino l'accesso alla cultura ai primi posti tra i fattori che incidono positivamente sul benessere delle persone. La Commissione intende inoltre:
La Commissione invita quindi gli Stati membri a impegnarsi per un progresso sostanziale nella rimozione degli ostacoli fiscali e amministrativi alla mobilità, anche attraverso il prossimo piano per la cultura. |
Dimensione economicaSeconda direttrice indicata dalla nuova agenda è il sostegno alla creatività basata su cultura, istruzione e innovazione per favorire l'occupazione e la crescita:
Secondo uno studio privato citato dalla Commissione, i settori culturali hanno contribuito positivamente negli ultimi anni alla crescita economica e al commercio nei Paesi dell'UE. I posti di lavoro in questi settori hanno registrato una crescita costante fino ad attestarsi ad 8,4 milioni nel 2016. Il surplus commerciale per i prodotti culturali è di 8,7 miliardi di euro e il contributo del settore al prodotto interno lordo dell'UE è stimato al 4,2%. Istruzione e formazione Sottolineando l'importanza del legame tra i livelli di istruzione e la partecipazione culturale, la Commissione ha sostenuto il lavoro dell'OCSE sui programmi per insegnare, apprendere e valutare il pensiero critico e creativo che oggi è l'ambito innovativo previsto per il PISA (programma per la valutazione internazionale degli studenti) 2021. Quest'orientamento dovrebbe essere esteso a tutti i livelli di istruzione e formazione con il passaggio dall'approccio STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) allo STEAM che include anche le arti. Città e regioni La Commissione sottolinea le significative potenzialità delle risorse culturali coniugate con il turismo in chiave di rilancio dell'attività economica. I cluster di imprese dei settori creativi, secondo i dati della Commissione, hanno mostrato che possono generare un'elevata crescita dell'occupazione, e già oggi circa il 6% di tutte le 1.300 priorità regionali in materia di specializzazione intelligente si riferisce alla cultura. La cooperazione territoriale europea e regionale crea crescita e posti di lavoro e promuove l'Europa come destinazione, anche in percorsi macroregionali. Industrie creative e della cultura Per sviluppare il proprio potenziale in termini di crescita economica e creazione di lavoro, le imprese e i professionisti creativi e della cultura necessitano di alcune condizioni favorevoli:
Un'equa remunerazione di autori e creatori, anche per il mercato unico digitale, è uno degli obiettivi perseguiti dalla Commissione, assieme alla copertura e protezione sociale dei lavoratori intermittenti. In molti Paesi europei le attività legate alla cultura costituiscono per i giovani uno dei principali settori di accesso al mercato del lavoro (in Lettonia, Romania, Cipro, Bulgaria, Portogallo, Estonia e Spagna la quota di lavoratori tra i 15 e i 29 anni occupata nel settore culturale è maggiore che nell'intero sistema economico), e sono interessati dalle difficoltà derivanti dalla diffusione di contratti di lavoro a progetto, atipici e part-time.
La Commissione prospetta il consolidamento dello strumento di garanzia per i settori culturali e creativi, nell'ambito di Europa creativa e indica quali strumenti alternativi il crowdfunding e i finanziamenti privati tramite sponsorizzazioni, fondazioni e partenariati fra settore privato e pubblico;
L'attività dei professionisti nei settori creativi e della cultura richiede un'ampia varietà di competenze digitali, tradizionali, trasversali, imprenditoriali e specializzate, di cui si prospetta la promozione. In particolare, la Commissione intende:
La Commissione invita gli Stati membri a:
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Dimensione esternaUltima direttrice di intervento è rappresentata dalle relazioni internazionali, nel cui ambito la Commissione si prefigge di sostenere la cultura:
L'UE ha stabilito dal 2016 un quadro per la cooperazione culturale con i paesi partner con la comunicazione "Verso una strategia dell'Unione europea per le relazioni culturali internazionali". Con la nuova agenda, la Commissione rende la cultura strumento identitario e di coesione. La Commissione e l'Alto rappresentante intendono:
La Commissione invita gli Stati membri a:
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Contenuto della comunicazione COM(2018)268La Comunicazione in materia di politiche per la gioventù, l'istruzione e la cultura, pone l'accento sulla mobilità per l'apprendimento, finalizzata al raggiungimento di tre obiettivi:
L'attuazione dello spazio europeo dell'istruzione si baserà principalmente su:
Le iniziative che la Commissione definisce strategiche ai fini dello spazio europeo dell'istruzione sono:
Le tappe per la realizzazione dello spazio europeo dell'istruzione |
Base giuridicaLa base giuridica per le azioni da intraprendere nell'area della cultura a livello di UE, delineate nel COM (2018)267 è data dall'articolo 3 del Trattato sull'Unione europea e dall'articolo 167 del Trattato sul funzionamento dell'unione europea. Si ricorda in proposito che, nel settore della politica culturale, gli Stati membri hanno competenza esclusiva, mentre il ruolo dell'Unione è incoraggiare e integrare le azioni degli Stati membri. Il Consiglio europeo del dicembre 2017 ha invitato l'UE a fare di più in questo ambito vagliando "eventuali misure riguardanti, tra le altre, le condizioni quadro giuridiche e finanziarie per lo sviluppo delle industrie culturali e creative e la mobilità dei professionisti nel settore culturale". |
Esame presso le istituzioni dell'UELa comunicazione COM(2018)267 è stata presentata in data 22 maggio 2018 al Parlamento europeo e al Consiglio, ed è stata assegnata alla commissione Cultura e istruzione del Parlamento europeo in data 25 maggio 2018. La comunicazione COM(2018)268 è stata presentata in data 22 maggio 2018 al Parlamento europeo e al Consiglio, ed è stata assegnata alla commissione Cultura e istruzione del Parlamento europeo in data 23 maggio 2018. |
Esame presso altri Parlamenti nazionaliSulla base dei dati forniti dal sito IPEX, l'esame degli atti COM(2018)267 e COM(2018)268 risulta avviato da parte dei Parlamenti di: Finlandia, Germania, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia e Svezia. |