Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: RUE - Ufficio SG - Ufficio Rapporti con l'Unione europea
Titolo: Comunicazione "Una nuova agenda europea per la cultura" (COM(2018)267) e Comunicazione "Costruire un'Europa più forte: il ruolo delle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura" (COM(2018)268)
Serie: Documentazione per le Commissioni - Esame di atti e documenti dell'UE   Numero: 3
Data: 02/07/2018
Organi della Camera: VII Cultura, XIV Unione Europea


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Comunicazione "Una nuova agenda europea per la cultura" (COM(2018)267) e Comunicazione "Costruire un'Europa più forte: il ruolo delle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura" (COM(2018)268)

2 luglio 2018


Indice

Finalità/Motivazione|Contenuto della comunicazione COM(2018)267|Contenuto della comunicazione COM(2018)268|Base giuridica|Esame presso le istituzioni dell'UE|Esame presso altri Parlamenti nazionali|


Finalità/Motivazione


Una nuova agenda europea per la cultura

Il 22 maggio 2018, la Commissione europea ha adottato una serie di misure non legislative nell'ambito delle politiche culturali, per i giovani e della formazione che comprende, tra le altre, le seguenti iniziative:

  • la comunicazione "Una nuova agenda europea per la cultura", COM(2018)267, che individua una serie di interventi per fare della cultura un fattore di coesione sociale, crescita economica e buone relazioni internazionali;
  • la comunicazione "Costruire un'Europa più forte: il ruolo delle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura", COM(2018)268 che definisce obiettivi e strumenti per la realizzazione di uno spazio europeo dell'istruzione.

La nuova agenda europea per la cultura, negli intendimenti della Commissione, dà seguito all'auspicio, formulato dai leader dei 27 Stati membri e delle istituzioni europee in occasione del 60° anniversario della firma dei trattati di Roma, per la costruzione di un'UE più inclusiva e più equa anche attraverso il contributo di risorse come cultura, innovazione, creatività e occupazione sostenibili.

Nella Dichiarazione di Roma (marzo 2017), si chiedeva all'UE di essere luogo "in cui i cittadini abbiano nuove opportunità di sviluppo culturale e sociale e di crescita economica […] un'Unione che preservi il nostro patrimonio culturale e promuova la diversità culturale". Obiettivo confermato alla riunione di Göteborg del novembre 2017 e dal Consiglio europeo del dicembre 2017, in cui è stata evidenziata l'opportunità di fare del 2018, Anno europeo del patrimonio culturale, un momento di sensibilizzazione sulle risorse che cultura e patrimonio culturale possono apportare al tessuto economico e sociale. La Commissione sottolinea che "è interesse di tutti gli Stati membri sfruttare a pieno le potenzialità rappresentate da istruzione e cultura quali forze propulsive per occupazione, giustizia sociale e cittadinanza attiva e mezzi per sperimentare l'identità europea in tutta la sua diversità" e assegna alla risorsa cultura un importante ruolo di crescita e di coesione per un'Europa in fase di profondo cambiamento.

Un'indagine di Eurobarometro (2017) evidenzia come il 53% dei cittadini europei ritenga che gli Stati membri condividano un insieme di valori comuni, mentre il 40% per cento ritiene che la popolazione dell'UE sia profondamente divisa. A giudizio della Commissione, la cultura è tra i fattori che meglio può contribuire a creare uno spirito di comunità colmando questa distanza. Recenti dati Eurostat (novembre 2017), tuttavia, evidenziano che più di un terzo degli europei non partecipa in nessun modo ad attività culturali, di qui l'esigenza avvertita dalle istituzioni europee di introdurre nelle proprie politiche il principio di "capacità culturale" e adottare politiche e strumenti per consentire la più ampia fruizione culturale dei cittadini europei.


Costruire un'Europa più forte: il ruolo delle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura

Con la comunicazione dedicata alle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura, "Costruire un'Europa più forte", la Commissione illustra il modo in cui sta dando attuazione all'agenda del vertice tenutosi a Göteborg nel novembre del 2017 e al mandato conferitole dal Consiglio europeo del dicembre 2017 per la realizzazione di uno spazio europeo dell'istruzione entro il 2025, finalizzato a consolidare la dimensione culturale dell'UE e la partecipazione dei giovani.

La Commissione ha dato seguito all'invito del Consiglio europeo con la presentazione, nel gennaio del 2018, di un primo pacchetto di misure, riguardanti le competenze chiave, le capacità digitali, i valori comuni e l'istruzione inclusiva (COM(2018)22; COM(2018)23; COM(2018)24). Ulteriori iniziative sono state adottate nel marzo 2018 con la presentazione della comunicazione sulla disinformazione COM(2018)236 e la comunicazione sull'intelligenza artificiale COM(2018)237.

La Comunicazione "Costruire un'Europa più forte" costituisce un secondo pacchetto inserito in una serie di iniziative nei settori della gioventù, della cultura, nonché nella politica dell'istruzione e della formazione per contribuire a garantire un'Europa più competitiva, inclusiva e coesa, comprendenti in particolare:

  • una Strategia per la gioventù per il periodo 2019-2027, come prosecuzione di precedenti azioni di investimento sui giovani;
  • una nuova agenda per la cultura;
  • due proposte di raccomandazione del Consiglio sul riconoscimento reciproco dei diplomi e sul potenziamento dell'insegnamento e apprendimento delle lingue;
  • una raccomandazione del Consiglio relativa a sistemi di educazione e cura della prima infanzia di alta qualità.

Tali azioni sono tese a dare centralità alle politiche in materia di formazione, istruzione, cultura e a favore dei giovani e danno seguito alla dichiarazione di Roma del marzo 2017 in cui i leader dell'UE si sono impegnati per costruire "un'Unione in cui i giovani ricevano la migliore istruzione e la migliore formazione possibili e possano studiare e trovare lavoro in tutto il continente; un'Unione che preservi il nostro patrimonio culturale e promuova la diversità culturale".

L'esecutivo UE sottolinea come assegnare centralità all'istruzione, alla formazione, ai giovani e alla cultura a livello dell'UE consenta di offrire alle nuove generazioni prospettive più incoraggianti e un ruolo più attivo nella società promuovendo l'innovazione, la competitività e la resilienza. Contestualmente all'adozione della Comunicazione, sono stati pubblicati i primi risultati di un sondaggio sulle opinioni dei cittadini europei sul progetto di spazio europeo dell'istruzione (Eurobarometro). Più di nove intervistati su dieci ritengono che sarebbe utile dare agli studenti la possibilità di lavorare con persone di altri paesi in progetti innovativi, nell'ambito delle reti di università europee. Relativamente alle competenze linguistiche, risulta che l'84% dei giovani intervistati vorrebbe migliorare la padronanza di una lingua che ha già appreso e il 77% vorrebbe impararne una nuova.


Contenuto della comunicazione COM(2018)267

La nuova agenda per la cultura persegue tre obiettivi strategici con dimensioni sociale, economica ed esterna.


Dimensione sociale

Tra gli obiettivi indicati dalla nuova agenda, quello di fare della cultura e della diversità culturale uno strumento di coesione e benessere sociale, in particolare:

  • sostenendo la capacità culturale di tutti gli europei con un'ampia gamma di attività culturali e mettendo tutti in condizione di parteciparvi in modo attivo;
  • favorendo la mobilità dei professionisti della cultura e delle opere d'arte, anche attraverso la richiesta agli Stati membri di rimuovere gli ostacoli amministrativi, come il rischio della doppia tassazione degli artisti e professionisti dei settori culturali;
  • proteggendo e valorizzando il patrimonio culturale europeo, quale risorsa condivisa anche per rafforzare un senso di identità europea comune.

Citando alcuni dati di Speciale Eurobarometro (2017), la Commissione riporta che il 71% degli europei ritiene che vivere in luoghi legati al patrimonio culturale migliori la qualità della vita e sottolinea come alcune ricerche scientifiche collochino l'accesso alla cultura ai primi posti tra i fattori che incidono positivamente sul benessere delle persone.

La Commissione intende inoltre:

  • sostenere la ricerca e gli scambi (crossover) culturali per valutare l'impatto su diversi ambiti, compresi salute e benessere;
  • sviluppare azioni per l'inclusione sociale attraverso la cultura, i programmi Europa creativa (con criteri di selezione dei progetti basati sul principio della parità di genere) ed Erasmus+;
  • promuovere, nell'ambito di Europa creativa, un progetto sulle città e gli spazi culturali urbani (2018);
  • proporre, nell'ambito di Europa creativa (2018-2019), un programma di mobilità per i professionisti nei settori creativi e culturali.

La Commissione invita quindi gli Stati membri a impegnarsi per un progresso sostanziale nella rimozione degli ostacoli fiscali e amministrativi alla mobilità, anche attraverso il prossimo piano per la cultura.


Dimensione economica

Seconda direttrice indicata dalla nuova agenda è il sostegno alla creatività basata su cultura, istruzione e innovazione per favorire l'occupazione e la crescita:

  • promuovere le arti, la cultura, il pensiero creativo nell'istruzione e nei percorsi formativi formali e informali;
  • incoraggiare sistemi favorevoli alla nascita di industrie creative e della cultura, promuovendo l'accesso ai finanziamenti, la capacità di innovazione, la capacità di innovazione, la remunerazione equa di autori e creatori e la cooperazione intersettoriale;
  • promuovere le competenze richieste dai settori creativi e della cultura, comprese quelle digitali, d'impresa e specializzate.

Secondo uno studio privato citato dalla Commissione, i settori culturali hanno contribuito positivamente negli ultimi anni alla crescita economica e al commercio nei Paesi dell'UE. I posti di lavoro in questi settori hanno registrato una crescita costante fino ad attestarsi ad 8,4 milioni nel 2016. Il surplus commerciale per i prodotti culturali è di 8,7 miliardi di euro e il contributo del settore al prodotto interno lordo dell'UE è stimato al 4,2%.

Istruzione e formazione

Sottolineando l'importanza del legame tra i livelli di istruzione e la partecipazione culturale, la Commissione ha sostenuto il lavoro dell'OCSE sui programmi per insegnare, apprendere e valutare il pensiero critico e creativo che oggi è l'ambito innovativo previsto per il PISA (programma per la valutazione internazionale degli studenti) 2021. Quest'orientamento dovrebbe essere esteso a tutti i livelli di istruzione e formazione con il passaggio dall'approccio STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) allo STEAM che include anche le arti.

Città e regioni

La Commissione sottolinea le significative potenzialità delle risorse culturali coniugate con il turismo in chiave di rilancio dell'attività economica. I cluster di imprese dei settori creativi, secondo i dati della Commissione, hanno mostrato che possono generare un'elevata crescita dell'occupazione, e già oggi circa il 6% di tutte le 1.300 priorità regionali in materia di specializzazione intelligente si riferisce alla cultura. La cooperazione territoriale europea e regionale crea crescita e posti di lavoro e promuove l'Europa come destinazione, anche in percorsi macroregionali.

Industrie creative e della cultura

Per sviluppare il proprio potenziale in termini di crescita economica e creazione di lavoro, le imprese e i professionisti creativi e della cultura necessitano di alcune condizioni favorevoli:

  • un contesto normativo che ricompensi la creazione;

Un'equa remunerazione di autori e creatori, anche per il mercato unico digitale, è uno degli obiettivi perseguiti dalla Commissione, assieme alla copertura e protezione sociale dei lavoratori intermittenti. In molti Paesi europei le attività legate alla cultura costituiscono per i giovani uno dei principali settori di accesso al mercato del lavoro (in Lettonia, Romania, Cipro, Bulgaria, Portogallo, Estonia e Spagna la quota di lavoratori tra i 15 e i 29 anni occupata nel settore culturale è maggiore che nell'intero sistema economico), e sono interessati dalle difficoltà derivanti dalla diffusione di contratti di lavoro a progetto, atipici e part-time.

  • un migliore accesso ai finanziamenti;

La Commissione prospetta il consolidamento dello strumento di garanzia per i settori culturali e creativi, nell'ambito di Europa creativa e indica quali strumenti alternativi il crowdfunding e i finanziamenti privati tramite sponsorizzazioni, fondazioni e partenariati fra settore privato e pubblico;

  • opportunità di crescita e internazionalizzazione e competenze specifiche.

L'attività dei professionisti nei settori creativi e della cultura richiede un'ampia varietà di competenze digitali, tradizionali, trasversali, imprenditoriali e specializzate, di cui si prospetta la promozione.

In particolare, la Commissione intende:

  • sostenere la fase di convalida del progetto "Teaching, assessing and learning creative and critical thinking skills in education" dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE), con l'intenzione di includere un modulo sulla creatività nel PISA 2021, e analizzare le possibilità per progetti analoghi nell'istruzione e nella formazione superiore (2018);
  • promuovere la musica e le arti nell'istruzione e nella formazione, anche come tema prioritario nel programma Erasmus+ (2019) e incentivare lo sviluppo di moduli interdisciplinari orientati alla creatività negli istituti di istruzione superiore, associando le arti, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione e le competenze imprenditoriali e commerciali (2018);
  • continuare a sostenere le regioni nell'attuazione delle strategie in materia di specializzazione intelligente e delle strategie macroregionali concentrate sulla cultura, e promuovere il turismo culturale sostenibile mediante un'iniziativa europea dedicata nell'ambito dell'Anno europeo;
  • sostenere i partenariati tra le industrie e i professionisti creativi e le reti di incubazione europee per l'innovazione guidata dalla creatività che integrano creatività, arte e design con scienza e tecnologie all'avanguardia;
  • realizzare un progetto pilota che favorisca partenariati più solidi tra i settori creativi e della cultura, gli enti locali, le parti sociali e gli erogatori di istruzione e formazione (2018);
  • vagliare una Comunità della conoscenza e dell'innovazione dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia in materia di patrimonio culturale e industrie creative (2019);
  • organizzare un dialogo costante con i settori creativi e della cultura nel contesto della nuova strategia di politica industriale, per identificare le esigenze politiche e porre le basi di un ampio quadro politico a livello di UE;
  • organizzare un dialogo costante con il settore musicale anche attraverso l'azione preparatoria cd. "Music Moves Europe";
  • rafforzare il dialogo con l'industria audiovisiva europea, anche tramite gli eventi del forum del cinema europeo (2018);
  • sostenere gli Stati membri nell'assicurare retribuzioni eque agli artisti e ai creatori attraverso dialoghi settoriali e generali, in linea con la strategia per il mercato unico digitale (2019).

La Commissione invita gli Stati membri a:

  • impegnarsi a migliorare le condizioni socioeconomiche di artisti e creatori e a promuovere l'istruzione e la formazione artistiche nell'ambito del prossimo piano di lavoro.

Dimensione esterna

Ultima direttrice di intervento è rappresentata dalle relazioni internazionali, nel cui ambito la Commissione si prefigge di sostenere la cultura:

  • per promuovere lo sviluppo sociale ed economico sostenibile;
  • per creare, anche attraverso il dialogo interculturale, relazioni pacifiche tra le comunità;
  • per rafforzare la cooperazione in materia di patrimonio culturale.

L'UE ha stabilito dal 2016 un quadro per la cooperazione culturale con i paesi partner con la comunicazione "Verso una strategia dell'Unione europea per le relazioni culturali internazionali". Con la nuova agenda, la Commissione rende la cultura strumento identitario e di coesione.

La Commissione e l'Alto rappresentante intendono:

  • promuovere i settori creativi e culturali nei Balcani occidentali attraverso il potenziamento da parte di Europa creativa, e utilizzare lo strumento di assistenza preadesione per sostenere la cultura nei Balcani occidentali e nei paesi dell'allargamento;
  • prevedere il lancio di una terza fase del programma culturale del partenariato orientale e rafforzare la società civile mediante la cultura nei paesi mediterranei;
  • lanciare un'azione preparatoria riguardante le Case della cultura europea nei paesi partner;
  • rafforzare il dialogo culturale con la Cina e lanciare un nuovo dialogo con il Giappone;
  • attuare l'undicesimo programma culturale intra-ACP del Fondo europeo di sviluppo per i paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, a integrazione delle azioni nell'ambito di tutti gli altri programmi dell'UE pertinenti, per sostenere in tali paesi la creazione di posti di lavoro, la costruzione dell'identità, la formazione professionale, la cooperazione audiovisiva e l'attuazione della convenzione UNESCO del 2005;
  • elaborare strategie per la cooperazione culturale a livello regionale, iniziando da Balcani occidentali, Medio Oriente, Africa settentrionale e America latina;
  • aggiungere la protezione del patrimonio culturale agli incarichi delle missioni di politica di sicurezza e di difesa comune, ove opportuno, sulla base dei progetti e delle missioni in corso;
  • sostenere i corridoi del patrimonio della via della seta in Asia centrale, Afghanistan e Iran.

La Commissione invita gli Stati membri a:

  • cooperare allo sviluppo di attività comuni con la Commissione, l'Alto rappresentante e i loro servizi, compreso il Servizio europeo per l'azione esterna.

Contenuto della comunicazione COM(2018)268

La Comunicazione in materia di politiche per la gioventù, l'istruzione e la cultura, pone l'accento sulla mobilità per l'apprendimento, finalizzata al raggiungimento di tre obiettivi:

  • promuovere la mobilità e la cooperazione transfrontaliere nel settore dell'istruzione e dell'informazione;
  • contribuire a superare gli ostacoli all'apprendimento, la formazione o il lavoro in un altro paese, realizzando una "libera circolazione dei discenti";
  • sostenere gli Stati membri nel migliorare la natura inclusiva, orientata all'apprendimento permanente e all'innovazione, dei loro sistemi di istruzione e formazione.

L'attuazione dello spazio europeo dell'istruzione si baserà principalmente su:

  • il programma Erasmus+ e il nuovo programma Erasmus, presentato a maggio 2018 e che può contare su una triplicazione delle risorse;
  • la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione, il cui quadro normativo è destinato a concludersi nel 2020 e sarà seguito, negli intendimenti della Commissione, da un nuovo assetto normativo rafforzato che definisca priorità, orienti le politiche e destini in modo più efficiente i finanziamenti dell'UE.

Le iniziative che la Commissione definisce strategiche ai fini dello spazio europeo dell'istruzione sono:

  • il riconoscimento reciproco automatico dei diplomi conseguiti in uno Stato membro, o dei periodi di studio, per rimuovere gli ostacoli al riconoscimento formale di titoli di studio di livello terziario o secondario superiore conseguiti in un altro Stato membro. Il riconoscimento automatico è prospettato anche per i periodi di studio fino ad un anno trascorsi all'estero nel corso dell'educazione terziaria o secondaria. A tal fine, la Commissione propone una raccomandazione del Consiglio che miri a stabilire il riconoscimento automatico delle qualifiche come principio di base entro il 2025. Titoli e certificati – così come i periodi di studio – dovrebbero essere rilasciati a giudizio della Commissione da istituti accreditati in uno Stato membro dell'Unione;
  • migliore apprendimento delle lingue nella scuola dell'obbligo, con l'obiettivo indicato dalla Commissione di consentire ad un numero sempre più ampio di giovani di padroneggiare due lingue oltre alla lingua madre;
  • l'introduzione di una carta europea dello studente, finalizzata a ridurre gli oneri amministrativi e i costi per gli studenti e gli istituti, razionalizzando i processi amministrativi, prima, durante e dopo i periodi di mobilità. La carta europea dovrebbe consentire agli studenti di accreditarsi presso qualsiasi istituto di istruzione superiore dell'UE, e accedere a vari servizi (biblioteca, trasporti, alloggio) con uno scambio elettronico delle informazioni relative al percorso formativo (crediti, attività e dati accademici), nel rispetto della protezione dei dati personali e senza la necessità di creare infrastrutture informatiche nuove. La Commissione intende introdurre in modo progressivo la carta europea dello studente entro il 2021;
  • la costituzione di università europee, almeno venti entro il 2024, a partire da reti di università collegate tra loro in progetti di cooperazione transfrontaliera, che adottino la mobilità come caratteristica standard. La loro creazione, con progetti pilota già dal 2019 e 2020 nell'ambito del programma Erasmus+, dovrebbe nel tempo condurre alla nascita di "titoli di laurea europei" riconosciuti in tutta Europa. Uno statuto giuridico specifico per le università europee potrebbe essere creato, secondo la Commissione, entro il 2025;
  • il potenziamento della scuola di governance europea e transnazionale istituita per iniziativa dell'Istituto universitario europeo di Firenze, per la formazione di dirigenti delle organizzazioni pubbliche, private e della società civile;
  • la creazione di centri di eccellenza per l'istruzione e la formazione professionale, per promuovere competenze tecnico-professionali di alto livello.

Le tappe per la realizzazione dello spazio europeo dell'istruzione


Base giuridica

La base giuridica per le azioni da intraprendere nell'area della cultura a livello di UE, delineate nel COM (2018)267 è data dall'articolo 3 del Trattato sull'Unione europea e dall'articolo 167 del Trattato sul funzionamento dell'unione europea. Si ricorda in proposito che, nel settore della politica culturale, gli Stati membri hanno competenza esclusiva, mentre il ruolo dell'Unione è incoraggiare e integrare le azioni degli Stati membri.

Il Consiglio europeo del dicembre 2017 ha invitato l'UE a fare di più in questo ambito vagliando "eventuali misure riguardanti, tra le altre, le condizioni quadro giuridiche e finanziarie per lo sviluppo delle industrie culturali e creative e la mobilità dei professionisti nel settore culturale".


Esame presso le istituzioni dell'UE

La comunicazione COM(2018)267 è stata presentata in data 22 maggio 2018 al Parlamento europeo e al Consiglio, ed è stata assegnata alla commissione Cultura e istruzione del Parlamento europeo in data 25 maggio 2018.

La comunicazione COM(2018)268 è stata presentata in data 22 maggio 2018 al Parlamento europeo e al Consiglio, ed è stata assegnata alla commissione Cultura e istruzione del Parlamento europeo in data 23 maggio 2018.


Esame presso altri Parlamenti nazionali

Sulla base dei dati forniti dal sito IPEX, l'esame degli atti COM(2018)267 e COM(2018)268 risulta avviato da parte dei Parlamenti di: Finlandia, Germania, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia e Svezia.