Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento Affari Esteri
Titolo: Le elezioni politiche anticipate in Slovenia
Serie: Consultazioni Elettorali nel mondo   Numero: 1
Data: 18/06/2018
Organi della Camera: III Affari esteri


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Le elezioni politiche anticipate in Slovenia

18 giugno 2018


Indice

L'assetto istituzionale|I risultati elettorali|


Repubblica di Slovenia

Capitale: Lubiana

Superficie: 20.270 kmq

Popolazione: 2.065.000 abitanti

Densità: 10,5 ab/kmq

PIL annuo: 48,1 mld di dollari

Valuta: euro

Forma di governo: Repubblica parlamentare

Political Rights Score (1-7): 1 (libero)

Civil Liberties Score (1-7): 1 (libero)

fonte: Atlante geopolitico Treccani 2018

L'assetto istituzionale

La Costituzione slovena, adottata il 23 dicembre 1991, delinea una forma di governo parlamentare, nella quale il potere legislativo è esercitato dal Parlamento, a struttura bicamerale: l'Assemblea nazionale (Drzavni Zbor), è la principale istituzione legislativa; si compone di 90 membri eletti da cittadini che abbiano compiuto 18 anni. Ai fini dell'elezione, il territorio nazionale è ripartito in otto circoscrizioni ciascuna delle quali è articolata in  in 11 distretti che eleggono un deputato, per un totale di 88 seggi, con sistema proporzionale e soglia di sbarramento al 4%. Ogni elettore può votare per una lista o per un candidato: nel primo caso deve indicare la propria preferenza. Le due comunità nazionali costituzionalmente riconosciute, quella italiana e quella ungherese, eleggono rispettivamente, a maggioranza semplice, un proprio rappresentante.

La Camera alta (Drzavni Svet) è eletta per 5 anni a suffragio indiretto ed è composta da 40 membri: 18 rappresentanti dei settori professionali e socio-economici (4 per i datori di lavoro, 4 per i dipendenti, 4 per gli agricoltori, PMI e laboratori indipendenti e 6 per organizzazioni senza scopo di lucro) e 22 membri che rappresentano interessi locali. Le prerogative della seconda Camera attengono alla presentazione di proposte legislative all'Assemblea nazionale ed alla possibilità di rigettare le leggi già vagliate da quest'ultima, sottoponendole ad una seconda deliberazione.

Il Capo dello Stato è il Presidente della Repubblica, eletto con sistema elettorale maggioritario a doppio turno, con mandato di cinque anni rinnovabile una volta.

 


I risultati elettorali

Domenica 3 giugno 2018, un mese prima della scadenza naturale della legislatura, si sono svolte le elezioni anticipate per il rinnovo della Camera bassa del Parlamento sloveno, che hanno registrato un'affluenza di poco inferiore al 50%.

Le dimissioni del Primo ministro Miro Cerar (14 marzo 2018) sono connesse all'annullamento, da parte della Corte Suprema, dei risultati del referendum del 24 settembre 2017 che di stretta misura aveva approvato la costruzione di una seconda linea ferroviaria sulla tratta Divaca-Koper, unico porto commerciale sloveno situato sulla costa adriatica: motivo della sentenza il finanziamento della campagna referendaria per il sì, da parte del Governo, con fondi pubblici e il conseguente venir meno della posizione di neutralità.

Nella tabella che segue vengono esposti i risultati della tornata elettorale del 3 giugno 2018, e richiamati quelli della precedente consultazione (13 luglio 2014).

Partito

2014

affluenza 51,73%

2018

affluenza 52,01%

differenza seggi

 

voti

%

seggi

voti

%

seggi

 

Partito democratico sloveno-SDS
181,052
20,71
21
219.415
24,96
25
+14
Lista Marjan Sarec-LMS*
 
 
 
111.299
12,66
13
 
Socialdemocratici-SD
52.249
5,8
6
87.234
9,92
10
+4
Partito del centro moderno-SMC
301.563
34,49
36
85.705
9,75
10
-26
Sinistra (Levica)**
52.189
5,97
6
81.689
9,29
9
+3
Nuova Slovenia-NSI
48.846
5,59
5
62.682
7,13
7
+2
Alleanza Alenka Bratu šek-ZaAB
38.293
4,38
4
45.000
5,12
5
+1
Partito democratico dei Pensionati di Slovenia-DeSUS
88.968
10,18
10
43.129
4,91
5
-5
Partito nazionale sloveno***
 
 
 
36.904
4,20
4
+4
Minoranze (italiana ed ungherese)
 
 
2
 
 
2
-
Altri
111.131
12.70
0
274.842
12.06
0
 

fonte: https://volitve.gov.si/dz2018/en/#rezultati

* LMS non era presente alle consultazioni del 2014.
** Nel 2014 ha partecipato alle elezioni la formazione Sinistra unita, dissolta nel 2017.
*** Il Partito nazionale sloveno non aveva conquistato alcun seggio nel 2014.

Il Partito democratico del leader conservatore Janez Jansa, gà due volte capo del governo (2004-2008 e 2012-2013), ha riportato il miglior risultato conquistando, con il 24,96% dei suffragi, 25 seggi, quattro in più rispetto alle precedenti consultazioni del 13 luglio 2014, Jansa, che è stato incarcerato nel 2014 per il reato di corruzione (la sentenza è stata revocata dall'Alta corte ed il reato si è successivamente estinto per prescrizione), ha condotto la campagna elettorale all'insegna dello slogan "Prima la Slovenia" focalizzandola, anche ispirandosi alle posizioni del primo ministro ungherese Viktor Orban, sulla necessità di difendere l'identità nazionale minacciata dall'arrivo di immigrati provenienti dal Medio Oriente (Siria ed Iraq) e dall'Africa (Etiopia, Sudan e Libia).

Al secondo posto la Lista Marjan Sarec, presente per la prima volta a una consultazione elettorale, che ha ottenuto il 12,66% e 13 seggi. Sarec - in passato attore e comico - da sindaco di Kamnic si era candidato alle elezioni presidenziali del 2017 come indipendente, sebbene supportato dalla sua formazione; aveva ottenuto al primo turno (24 ottobre) il secondo miglior risultato 24,96% dei voti contro il 47,21% del Presidente uscente, Borut Pahor, guadagnandosi l'accesso al secondo turno. Al ballottaggio del 12 novembre Sarec aveva raggiunto il 47,07% delle preferenze, soprattutto grazie al voto delle circoscrizioni del nord del paese; Pahor era stato rieletto Presidente con il 52,93%.

Seguono il Partito socialdemocratico (SD) e il Partito di centro moderno (SMC) del premier uscente Miro Cerar, entrambi con 10 deputati e percentuali rispettivamente del 9,9% e del 9,7%. Per i socialdemocratici si tratta di un risultato positivo, che ne incrementa di 4 seggi la rappresentanza parlamentare. Il Partito socialdemocratico, fondato nel 1993 sui resti del Partito comunista PCS era membro della precedente coalizione di governo sotto la guida di Dejan Zidan, ministro dell'Agricoltura e dell'Ambiente, nonché vice premier. Per l'SMC di Cerar, che nel 2014, anno della sua fondazione, aveva conquistato il 34,49% dei suffragi e 36 seggi parlamentari, si è trattato di un pesante arretramento che lo ha visto passare da 301.653 voti nel 2014 a 85.705, con un'emorragia di poco inferiore ai 216 mila voti e la conseguente perdita di 26 seggi.

La Sinistra (Levica) con il 9,29% sarà rappresentata da 9 parlamentari, tre in più rispetto alla precedente legislatura. Levica, guidata da Luka Mesec, è la formazione erede, dal 2017, di Sinistra unita, che era stata fondata nel 2014 e dissolta nel 2017.

Nuova Slovenia (NSi), partito fondato nel 2000 e ora guidato da Matej Tonin, con 7 deputati e poco più del 7% dei voti, incrementa di due seggi la propria rappresentanza.

Il partito di Alenka Bratušek, ha ottenuto 5 deputati (+1 sul 2014). Si tratta di una formazione centrista creata nel 2014 da una scissione di Positive Slovenia (PS) guidata dall'ex Primo ministro (2013-2014) Alenka Bratusek (che non è stato riconfermato).

Il Partito democratico dei pensionati (DeSUS), membro della coalizione di governo uscente e guidato dal Ministro degli Affari esteri, Karl Erjavec (che non è stato rieletto), ha invece dimezzato i consensi e con il 4,91% ottiene 5 seggi.

Infine il Partito nazionale sloveno (SNS, estrema destra nazionalista) a differenza di quanto avvenuto nel 2014, ha superato la soglia di sbarramento e con il 4,2% delle preferenze torna alla Drzavni Zbor con 4 deputati dopo esserne stato assente nella scorsa legislatura. SNS è guidato da Zmago Jelincic.

In rappresentanza della comunità nazionale italiana è stato eletto il medico Felice Žiža, attualmente direttore dell'Ospedale generale di Isola nonché vicesindaco italiano della stessa cittadina istro-veneta: Žiža ricoprirà il seggio che dall'indipendenza della Slovenia è stato sempre assegnato a Roberto Battelli.

Le elezioni hanno determinato l'ingresso al Drzavni Zbor di 9 partiti, un record nella storia politica slovena.

Lunedì 4 giugno il presidente della Repubblica Borut Pahor ha dichiarato che conferirà l'incarico di formare il nuovo governo a Janez Jansa, il leader conservatore vincitore con il Partito democratico sloveno (SDS) delle elezioni politiche anticipate. Il Capo dello Stato ha affermato di non essere soddisfatto del risultato elettorale che, tuttavia, va rispettato.

L'SDS in forza del risultato elettorale si trova a dovere ricercare alleanze in vista della formazione di un governo. Il compito, riportano organi di stampa, non appare facile dal momento che quasi tutti gli altri partiti si sono dichiarati indisponibili a entrare in un governo guidato da Jansa.