Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento Bilancio
Titolo: PNRR - I TRAGUARDI E GLI OBIETTIVI DA CONSEGUIRE ENTRO IL 31 DICEMBRE 2021
Serie: Documentazione di Finanza Pubblica   Numero: 28/3
Data: 20/01/2022
Organi della Camera: V Bilancio

MONITORAGGIO

DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA

I TRAGUARDI E GLI OBIETTIVI DA CONSEGUIRE

ENTRO IL 31 DICEMBRE 2021

Aggiornato al 25 febbraio 2022

 

 

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Documentazione di finanza pubblica n. 28/3

 

La redazione del presente dossier è stata curata dal Servizio Studi della Camera dei Deputati

 

 

 

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DFP28c.docx

 


 

PREMESSA

 

 

Il presente dossier illustra lo stato di attuazione degli investimenti e delle riforme previsti nel PNRR per i quali sono previsti traguardi ed obiettivi da conseguire entro il 31 dicembre 2021[1].

 

La tabella è strutturata su quattro colonne:

§  la prima colonna (“Investimento/Riforma”) riporta la denominazione dell’intervento (investimento o riforma) e indica (con una sigla alfanumerica[2]) la Missione e la Componente in cui esso si colloca all’interno del PNRR;

§  la seconda colonna (“Amministrazione titolare”) indica l’amministrazione titolare dell’intervento;

§  la terza colonna (“Intervento”) espone, in modo sintetico, i contenuti e le caratteristiche dell’intervento, nonché le sue finalità complessive;

§  la quarta colonna (“Traguardo/Obiettivo e Attuazione”) indica innanzitutto i traguardi e gli obiettivi da conseguire entro il 31 dicembre 2021, descrivendone brevemente gli elementi essenziali[3]. Fornisce, inoltre, informazioni sui provvedimenti attuativi adottati, riconducibili ai vari traguardi/obiettivi, reperibili (alla data del 25 febbraio 2021) dalla Gazzetta ufficiale, dal sito internet italiadomani.gov.it e dai siti istituzionali dei Ministeri. A tale riguardo si avverte che l’inserimento di un provvedimento in tale sezione non comporta un giudizio sulla sua idoneità al conseguimento del traguardo/obiettivo cui si riferisce, trattandosi di una valutazione di merito rimessa al rapporto tra Governi nazionali e istituzioni dell’Unione europea.

 

Nella tabella che segue gli interventi, con i relativi traguardi e obiettivi, sono illustrati nell’ordine progressivo di Missione (M) e Componente (C) in cui sono collocati all’interno del PNRR (diversamente dalla prima  Relazione sullo stato di attuazione del PNRR , trasmessa dal Governo al Parlamento il 23 dicembre 2021, dove gli interventi sono raggruppati per amministrazioni titolari).

 


 

 

Investimento/ Riforma

Amministrazione Titolare

Intervento

Traguardo/Obiettivo

Attuazione

M1C1-1

Riforma 1.1 Processo di acquisto ICT

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

La riforma mira a razionalizzare e accelerare la procedura di appalto per le risorse ITC, semplificando e centralizzando i controlli, limitatamente agli acquisti del PNRR, eliminando le complessità richieste dalla legislazione italiana in aggiunta alla normativa europea.

Si prevedono in particolare:

§  una white list di fornitori certificati;

§  un percorso di approccio semplificato (fast track) per gli acquisiti ICT;

§  un portale digitale degli appalti.

 

Traguardo

Adozione di un intervento legislativo nell’ambito del decreto-legge semplificazioni che preveda:

- il ricorso all’affidamento diretto degli appalti ICT

- l'interoperabilità tra le diverse banche dati gestite dagli organismi di certificazione che intervengono nel processo di verifica dei requisiti

- l'istituzione di un fascicolo virtuale dell'operatore economico.

 

Attuazione

Art. 53 del D.L. 31 maggio 2021, n. 77. L'art. 53 reca norme di semplificazione degli acquisti di beni e servizi informatici strumentali alla realizzazione del PNRR. Nello specifico, si prevede il ricorso all'affidamento diretto per i contratti sottosoglia comunitaria, ammettendo comunque il ricorso a tale procedura quando, in base a determinate condizioni, non sia possibile ricorrere ad altra procedura di affidamento.

Con il decreto 12 agosto 2021, n. 148 del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri è stato emanato il Regolamento recante modalità di digitalizzazione delle procedure dei contratti pubblici, da adottare ai sensi dell'art. 44 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.

 

M1C1-2

Riforma 1.3: Cloud first e interoperabilità

PCM – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD)

La riforma 1.3 ha l’obiettivo di semplificare e innovare il contesto normativo per facilitare gli interventi di digitalizzazione, unitamente alle altre misure previste per tale finalità (M1C1).

Si prevedono in particolare le seguenti misure:

§ introduzione di disincentivi per le amministrazioni che non avranno effettuato la migrazione al cloud entro un termine predefinito, in considerazione che la migrazione ridurrà i costi ICT delle amministrazioni;

§ revisione delle regole di contabilità che disincentivano la migrazione (al momento, infatti, la migrazione al cloud comporta di “tradurre” capex in opex).

§ semplificazione delle procedure per lo scambio di dati tra le amministrazioni, che richiedono documenti/autorizzazioni dedicati, per favorire una piena interoperabilità tra le PA

 

 

Traguardo

1.       abolizione dell'obbligo di concludere accordi quadro per le amministrazioni che accedono alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati

2.       chiarimenti relativi agli aspetti della privacy; il trasferimento dei dati da un sistema informativo a un altro non modifica la titolarità dei dati e il loro trattamento

3.       abrogazione dell'autorizzazione necessaria per l'accesso diretto ai dati

4.       introduzione della possibilità per l'AgID di disciplinare mediante i regolamenti relativi a Centri Elaborazione Dati (CED) e cloud i termini e i metodi con cui le pubbliche amministrazioni devono effettuare le migrazioni dei CED

5.       introduzione di sanzioni da comminare in caso di mancato rispetto dell'obbligo di migrare verso il cloud (art. 41, co. 1).

6.       regolamento AGID sicurezza del cloud / Polo strategico nazionale (ex art. 33-septies, co. 4 DL 179/2012)

7.       linee guida AGID sull’interoperabilità delle pa (ex artt. 50 e 50-ter CAD).

 

Attuazione

E’ stato adottato il D.L. 31 maggio 2021, n. 77, il quale prevede

1.     abolizione accordi quadro: art. 39, co. 2, lett. a), n. 1

2.     privacy: art. 39, co. 2, lett. a), n. 2

3.     accesso diretto ai dati: art. 39, co. 5, lett. a)

4.     regolamenti AGID: art. 41, co. 2

5.     sanzioni: art. 41, co. 1

6.        AGID Determ, 15.12.2021 n. 628AGID Determ. 1.10.2021 n. 547

 

La riforma 1.3 è strumentale all’avvio del Polo strategico nazionale, l’infrastruttura cloud delle pubbliche amministrazioni che ospiterà la Piattaforma digitale nazionale dati (investimento M1C1 1.1: Infrastrutture digitali)

M1C1-29 Riforma 1.4: Riforma del processo civile

Ministero della Giustizia

Il PNRR prevede un potenziamento degli strumenti alternativi al processo per la risoluzione delle controversie, rafforzando le garanzie di imparzialità, per quello che concerne l'arbitrato; estendendo l'ambito di applicazione della negoziazione assistita e estendendo l’applicabilità dell'istituto della mediazione. Quindi un intervento selettivo sul processo civile volto a concentrare maggiormente, per quanto possibile, le attività tipiche della fase preparatoria ed introduttiva; sopprimere le udienze potenzialmente superflue e ridurre i casi nei quali il tribunale è chiamato a giudicare in composizione collegiale; ridefinire meglio la fase decisoria, con riferimento a tutti i gradi di giudizio. Inoltre, interventi sul processo esecutivo e sui procedimenti speciali volti a garantire la semplificazione delle forme e dei tempi del processo esecutivo con particolare riguardo al settore dell’esecuzione immobiliare, dell'espropriazione presso terzi e delle misure di coercizione indiretta. Infine, specifiche misure di riforma sono previste nel settore del contenzioso della famiglia, per il quale si prevede l'individuazione di un rito unitario per i procedimenti di separazione, divorzio e per quelli relativi all'affidamento e al mantenimento dei figli nati al di fuori del matrimonio e l’istituzione di un Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie.

Traguardo

Entrata in vigore della legislazione attuativa per la riforma del processo civile. Nonostante la terminologia utilizzata, si ritiene che si faccia riferimento all’entrata in vigore della legge delega per la riforma del processo civile.

 

Attuazione

Il Parlamento ha approvato la legge 26 novembre 2021, n. 206, recante “Delega al Governo per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata”, che delega il Governo ad operare, entro un anno, una complessiva riforma del processo civile, in linea con le indicazioni del PNRR. Il PNRR individua per i decreti delegati il traguardo della fine del 2022.

M1C1-30 Riforma 1.5: Riforma del processo penale

Ministero della Giustizia

Con l'obiettivo di rendere più efficiente il processo penale e di accelerarne i tempi di definizione, il PNRR prevede di:

§  semplificare e razionalizzare il sistema degli atti processuali e delle notificazioni;

§  intervenire sulla disciplina della fase delle indagini e dell'udienza preliminare;

§  ampliare la possibilità di ricorso ai riti alternativi e l'incentivazione dei benefici ad essi connessi;

§  predisporre regimi volti a garantire maggiore selettività nell'esercizio dell'azione penale e nell'accesso al dibattimento, tanto in primo grado quanto in fase di gravame;

§  migliorare l'accesso, snellire le forme e ridurre i tempi di durata del giudizio di appello;

§  definire i termini di durata dei processi.

Traguardo

Entrata in vigore della legislazione attuativa per la riforma del processo penale. Nonostante la terminologia utilizzata, si ritiene che si faccia riferimento all’entrata in vigore della legge delega per la riforma del processo penale.

 

Attuazione

Il Parlamento ha approvato la legge 27 settembre 2021, n. 134, che delega il Governo ad operare, entro un anno, una complessiva riforma del processo penale, in linea con le indicazioni del PNRR. Il PNRR individua per i decreti delegati il traguardo della fine del 2022.

M1C1-31 Riforma 1.6: Riforma del quadro in materia di insolvenza

Ministero della Giustizia

Il PNRR prevede modifiche al c.d. Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza [ p. 369]:

§  attuando la direttiva UE n. 1023/2019 relativa alle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione;

§  rivedendo gli accordi di risoluzione extragiudiziale al fine di incentivare le parti a farne un maggior uso;

§  potenziando i meccanismi di allerta;

§  specializzando gli uffici giudiziari e le autorità amministrative competenti per le procedure concorsuali;

§  implementando la digitalizzazione delle procedure anche attraverso la creazione di una apposita piattaforma online.

Traguardo

Entrata in vigore della legislazione attuativa per la riforma del quadro in materia di insolvenza.

 

Attuazione

Il decreto-legge n. 118 del 2021 (convertito dalla legge n. 14//2021), che reca misure urgenti in materia di crisi d'impresa e di risanamento aziendale (artt. 1-23), rinvia l'entrata in vigore del Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza di cui al d.lgs n. 14 del 2019 al 16 maggio 2022, ad eccezione delle disposizioni di cui al Titolo II della parte I del Codice, concernenti le procedure di allerta e la composizione assistita della crisi innanzi all'Organismo di composizione della crisi d'impresa (OCRI), per le quali l'entrata in vigore è fissata al 31 dicembre 2023. Gli articoli da 2 a 19 del decreto-legge disciplinano un nuovo istituto, la composizione negoziata per la soluzione della crisi d'impresa, il cui obiettivo è superare la situazione di squilibrio dell'impresa prima che si arrivi all'insolvenza. Si tratta di previsioni applicabili a decorrere dal 15 novembre 2021 (articolo 27) (v. tema). Il provvedimento risponde alle indicazioni del PNRR per quanto riguarda le procedure extragiudiziali e la piattaforma online ed è stato attuato dal decreto dirigenziale 28 settembre 2021.

L’art. 35-ter del decreto-legge n. 152 del 2021 ha invece introdotto disposizioni sulla specializzazione dei magistrati delegati alle procedure concorsuali.

M1C1-32 Investimento 1.8 – Procedure di assunzione per i tribunali civili, penali e amministrativi

Ministero della Giustizia

L'obiettivo principale dell'intervento è offrire un concreto ausilio alla giurisdizione, così da poter determinare un rapido miglioramento della performance degli uffici giudiziari per sostenere il sistema nell'obiettivo dell'abbattimento dell'arretrato e ridurre la durata dei procedimenti civili e penali.

Il PNRR prevede di realizzare l'obiettivo, in primo luogo, attraverso il potenziamento dello staff del magistrato con professionalità in grado di collaborare in tutte le attività collaterali al giudicare (ricerca, studio, monitoraggio, gestione del ruolo, preparazione di bozze di provvedimenti).

A tal fine viene finanziato un piano straordinario di assunzioni a tempo determinato per supportare i giudici nell'evasione delle pratiche procedurali pendenti e garantire le necessarie competenze tecniche richieste per affrontare la trasformazione tecnologica e digitale.

Traguardo

Entrata in vigore della legislazione speciale che disciplina le assunzioni nell’ambito del PNRR, con autorizzazione a pubblicare bandi e ad assumere.

 

Attuazione

Il decreto-legge n. 80/ 2021 (conv. legge n. 113 del 2021) ha dettato modalità speciali per il reclutamento del personale per l'attuazione del PNRR da parte delle amministrazioni pubbliche. In particolare, per il Ministero della Giustizia sono intervenuti gli artt. 11 e ss. che autorizzano il Ministero a reclutare:

- nel periodo 2021-2024, in due scaglioni, un contingente massimo di 16.500 unità di addetti all'ufficio per il processo, con contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di due anni e sette mesi per il primo scaglione e di due anni per il secondo (400 unità dovranno essere destinate alla corte di cassazione);

- nel periodo 2021-2026, con contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di trentasei mesi, con decorrenza non anteriore al 1° gennaio 2022, un contingente massimo di 5.410 unità di personale amministrativo.

In attuazione di queste previsioni è stato pubblicato il Bando per il reclutamento del primo contingente di 8.171 addetti all’Ufficio per il processo. Il bando è scaduto il 23 settembre 2021 e il Ministero dichiara che sono state presentate 66.015 domande.

M1C1-51

Riforma 1.9

Riforma della pubblica amministrazione

Legislazione primaria sulla Governance del PNRR

PCM - Ministro per la Pubblica Amministrazione

La legislazione primaria deve riguardare quantomeno: 1) il coordinamento e il monitoraggio a livello centrale dei progetti del PNRR; 2) la definizione e la separazione delle competenze e l'approvazione dei pertinenti mandati dei diversi organi e delle diverse amministrazioni che partecipano al coordinamento, al monitoraggio e all'attuazione del PNRR; 3) la definizione di un sistema per l'individuazione precoce delle questioni relative all'attuazione; 4) la definizione ex ante di un meccanismo di esecuzione per risolvere le questioni relative all'attuazione ed evitare ritardi, in particolare nei confronti dei diversi livelli dell'amministrazione; 5) le caratteristiche del personale (numero e competenze) assegnato al coordinamento, al monitoraggio e all'attuazione del PNRR nelle amministrazioni coinvolte; 6) la definizione dell'assistenza tecnica fornita alle amministrazioni coinvolte nell'attuazione del PNRR, in particolare a livello locale, per garantire lo sviluppo di capacità amministrative nell'ambito della pubblica amministrazione; 7) la definizione di procedure accelerate per l'attuazione del PNRR e l'assorbimento tempestivo dei fondi; 8) l'organizzazione e le procedure di audit e controllo per il PNRR.

Traguardo

Entrata in vigore della legislazione primaria sulla governance del PNRR

 

Attuazione

La governance del PNRR è stata definita dal decreto-legge del 31 maggio 2021, n. 77. La responsabilità di indirizzo del Piano è assegnata alla Presidenza del Consiglio dei ministri. È istituita una Cabina di regia, presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri, alla quale partecipano di volta in volta i Ministri e i Sottosegretari competenti in relazione alle tematiche affrontate in ciascuna seduta. La Cabina di Regia, affiancata dalla Segreteria tecnica, assicura relazioni periodiche al Parlamento e alla Conferenza Unificata, e aggiorna periodicamente il Consiglio dei Ministri. Presso la Presidenza del consiglio, inoltre, è istituita un'Unità per la razionalizzazione e il miglioramento dell'efficacia della regolazione, con l'obiettivo di superare gli ostacoli normativi, regolamentari e burocratici che possono rallentare l'attuazione del Piano. È istituito, poi, un Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale.

Il monitoraggio e la rendicontazione del Piano sono affidati al Servizio centrale per il PNRR, istituito presso la Ragioneria generale dello Stato, che rappresenta il punto di contatto nazionale con la Commissione europea per l'attuazione del Piano. Presso la Ragioneria generale dello Stato è inoltre istituito un ufficio dirigenziale con funzioni di audit del PNRR, che opera in posizione di indipendenza funzionale rispetto alle strutture coinvolte nella gestione del PNRR.

Alla realizzazione operativa degli interventi previsti dal PNRR provvedono i singoli soggetti attuatori: le Amministrazioni centrali, le Regioni e le Province autonome e gli enti locali, sulla base delle specifiche competenze istituzionali o della diversa titolarità degli interventi definita nel PNRR. Sono previsti poteri sostitutivi in caso di mancato rispetto da parte delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province o dei Comuni degli obblighi e impegni finalizzati all'attuazione del PNRR.

Specifiche disposizioni procedurali per l'attuazione del PNRR sono state introdotte inoltre con il decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152 il quale ha previsto disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose.

 

M1C1-52

Riforma 1.9

Riforma della pubblica amministrazione Semplificazione delle procedure amministrative per l'attuazione del PNRR

 

PCM - Ministro per la Pubblica Amministrazione

L’intervento si colloca nell’ambito della riforma 1.9 sulla semplificazione amministrativa, e comprende, in base all’allegato alla decisione UE, l'eliminazione delle strozzature critiche riguardanti, in particolare:

§  la valutazione d'impatto ambientale a livello statale e regionale;

§  l'autorizzazione dei nuovi impianti per il riciclaggio dei rifiuti;

§  le procedure di autorizzazione per le energie rinnovabili e quelle necessarie per assicurare l'efficientamento energetico degli edifici (il cosiddetto Superbonus) e la rigenerazione urbana.

Azioni specifiche devono essere dedicate alla semplificazione delle procedure nell'ambito della conferenza di servizi.

Traguardo

Entrata in vigore della legislazione primaria sulla semplificazione delle procedure amministrative per l'attuazione del PNRR

 

Attuazione

Con il D.L. n. 77 del 2021 sono state introdotte alcune modifiche alla legge 7 agosto 1990 n. 241, finalizzate a rafforzare il silenzio assenso e i poteri sostitutivi per accelerare anche le procedure del PNRR (articoli 61-63).

Inoltre il D.L. n. 77/2021 reca diverse misure di semplificazione che incidono in alcuni dei settori oggetto del PNRR (tra cui la transizione ecologica, le opere pubbliche, la digitalizzazione) al fine di favorirne la completa realizzazione. In particolare, le disposizioni recate dagli articoli 17-29 operano un intervento di semplificazione sulla disciplina di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e VAS (Valutazione Ambientale Strategica) prevista dalla parte seconda del Codice dell'ambiente (D.Lgs. 152/2006). Gli articoli 32 e ss. modificano le procedure di autorizzazione per le energie rinnovabili al fine di introdurvi alcune semplificazioni. L’articolo 33 semplifica la disciplina per fruire del c.d. Superbonus. Gli articoli 44 e ss. intervengono con una serie di semplificazioni procedurali in materia di opere pubbliche la cui realizzazione dovrà rispettare una tempistica stringente anche in considerazione del fatto che le opere stesse sono indicate nel PNRR o incluse nel Fondo complementare.

Con il D.L. n. 152/2021 è proseguita l’adozione di misure di semplificazione necessarie per una efficace attuazione del PNRR, con particolare riferimento: alle procedure di approvazione del Contratto di programma tra MIMS e RFI al fine di ridurre i tempi di realizzazione degli investimenti ferroviari (articolo 5); agli interventi relativi alle infrastrutture ferroviarie e all’edilizia giudiziaria (articolo 6); alla presentazione dei progetti di nuove attività nelle ZES (articolo 11); ai requisiti di eleggibilità per l’accesso, da parte degli studenti universitari e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), alle borse di studio (articolo 12); alla realizzazione di alloggi e residenze per gli studenti universitari (articolo 15); all’attuazione dei progetti di digitalizzazione della logistica (articolo 30); alla digitalizzazione dei servizi delle pubbliche amministrazioni (articolo 27); al procedimento di programmazione del sistema del servizio civile universale (articolo 40).

 

Da ultimo, il disegno di legge recante la legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 (A.S. 2469) delega il Governo ad adottare, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per procedere ad una nuova ricognizione dei regimi amministrativi delle attività private e alla loro semplificazione mediante eliminazione delle autorizzazioni e degli adempimenti non necessari (articolo 23).

 

M1C1-53

Investimento 1.9

Task force digitalizzazione, monitoraggio e performance

PCM - Ministro per la Pubblica Amministrazione

Le misure devono comprendere disposizioni per consentire l'assunzione temporanea di: i) 2.800 tecnici per rafforzare le amministrazioni pubbliche del Sud a carico del bilancio nazionale; ii) un gruppo di 1.000 esperti da impiegare per tre anni a supporto delle amministrazioni territoriali nella realizzazione delle riforme di semplificazione dei procedimenti e nella gestione delle nuove procedure.

L’assistenza tecnica sarà dedicata ai seguenti compiti:

§  supporto alle amministrazioni nella gestione delle procedure complesse;

§  supporto al recupero dell'arretrato;

§  assistenza tecnica ai soggetti proponenti per la presentazione dei progetti;

§  supporto alle attività di misurazione  dei  tempi  effettivi di conclusione delle procedure.

Traguardo

Entrata in vigore della legislazione primaria necessaria per fornire assistenza tecnica e rafforzare la creazione di capacità per l’attuazione del PNRR

 

Attuazione

D.L. n. 44 del 2021, art. 10, comma 4: ha disciplinato le modalità per effettuare il bando per il reclutamento di 2.800 unità di personale non dirigenziale nelle amministrazioni pubbliche con ruolo di coordinamento nazionale nell'ambito degli interventi previsti dalla politica di coesione dell'Unione europea e nazionale per i cicli di programmazione 2014-2020 e 2021-2027, nelle autorità di gestione, negli organismi intermedi e nei soggetti beneficiari delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

In attuazione delle richiamate disposizioni normative sono statti adottati due bandi di concorso:

- uno per il reclutamento a tempo determinato di 2800 unità, pubblicato in G.U. n. 27 del 6 aprile 2021, serie Concorsi ed Esami;

- uno per il reclutamento a tempo determinato di 2.022 unità, pubblicato in G.U. n. 82 del 15 ottobre 2021 serie Concorsi ed Esami.

 

D.L. n. 80/2021, articolo 9, come mod. da D.L. 152/2021, articolo 31: Prevede il conferimento di incarichi di collaborazione a professionisti ed esperti, nel numero minimo pari a 1.000 unità, per il supporto agli enti territoriali nella gestione delle procedure complesse, tenendo conto del relativo livello di coinvolgimento nei procedimenti amministrativi connessi all'attuazione del PNRR. La disposizione ha demandato ad un DPCM il riparto delle risorse per i relativi reclutamenti, nel limite di 320,3 milioni di euro complessivi per gli anni 2021-2024, a valere sul Fondo di rotazione per l'attuazione del Next generation Eu-Italia.

 

M1C1-54 Investimento 1.9:

Fornire assistenza tecnica e rafforzare la creazione di capacità per l'attuazione del PNRR

PCM - Ministro per la Pubblica Amministrazione

L’investimento ha l’obiettivo di garantire l’assistenza tecnica mediante l’assunzione di circa 1.000 professionisti a supporto tecnico delle amministrazioni locali nella realizzazione delle riforme di semplificazione dei procedimenti e nella gestione delle nuove procedure. Il costo di questa azione di capacity building è di 368,4 milioni €.

Obiettivo: Completare le procedure di assunzione di un pool di 1.000 esperti da impiegare per tre anni a supporto delle amministrazioni nella gestione delle nuove procedure per fornire assistenza tecnica

 

Attuazione

In attuazione dell’articolo 9 del D.L. n. 80/2021, il  D.P.C.M. 12 novembre 2021 ha stabilito il riparto di 320,3 milioni di euro in favore di Regioni e Province autonome per il conferimento di incarichi di collaborazione per il supporto alla gestione delle procedure complesse, in favore di regioni, province, città metropolitane, comuni e loro unioni. Il decreto individua altresì i criteri e le modalità di funzionamento dell’assistenza (TA), definendo l'oggetto dell'intervento, il percorso da seguire per l'attivazione della TA, le relative modalità di gestione e le modalità di verifica dei risultati.

 

Il 30 novembre 2021 sono stati pubblicati sul Portale del Reclutamento “inPA” gli avvisi per il conferimento degli incarichi, secondo i fabbisogni professionali previamente definiti e distribuiti a  livello regionale.

Secondo gli avvisi le regioni conferiscono gli incarichi entro dicembre 2021 sulla base delle procedure disciplinate dal decreto del Ministro per la pubblica amministrazione 14 ottobre 2021 relativo alle modalità per l'istituzione degli elenchi dei professionisti e  del  personale  in  possesso  di  un'alta specializzazione per il PNRR.

 

 

M1C1-55 Riforma 1.9 - Riforma della pubblica amministrazione

PCM - Ministro per la Pubblica Amministrazione

Istituire un sistema semplificato di traguardi e obiettivi simile a quello dell'RRF per la pianificazione, l'esecuzione e il finanziamento di progetti nell'ambito del Fondo per gli investimenti complementari (30,5 mld EUR).

Traguardo Per aumentare l'assorbimento degli investimenti, estendere al bilancio nazionale la metodologia adottata per il PNRR

 

Attuazione

Il D.L. n. 77 del 2021, articolo 14, prevede l’applicazione agli investimenti contenuti nel Piano nazionale complementare – approvato con il D.L. n. 59/2021, per complessivi 30,6 miliardi di euro per gli anni dal 2021 al 2026 - delle misure e procedure di accelerazione e semplificazione introdotte dallo stesso decreto-legge per l'attuazione degli interventi del PNRR, al fine di garantirne una efficace e tempestiva attuazione. L'estensione riguarda anche l'applicazione delle disposizioni relative al rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni e delle stazioni appaltanti nonché il meccanismo di superamento del dissenso e i poteri sostitutivi.

Gli obiettivi iniziali, intermedi e finali dei programmi e degli interventi del Piano nazionale per gli investimenti complementari sono stati individuati nell'allegato 1 del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 15 luglio 2021, adottato in attuazione del D.L. n. 59 del 2021. 

M1C1-68

Riforma 1.9

Sistema di archiviazione per audit e controlli: informazioni per il monitoraggio dell'attuazione dell'RRF

 

PCM - Ministro per la Pubblica Amministrazione

Sistema di archiviazione per audit e controlli: informazioni per il monitoraggio dell’attuazione dell’RRF.

Il sistema deve comprendere quantomeno funzionalità che consentono di: a) raccogliere dati e monitorare il conseguimento di traguardi e obiettivi; b) raccogliere e archiviare i dati di cui all'articolo 22, paragrafo 2, lettera d), punti da i) a iii), del regolamento RRF e garantirvi l'accesso

Traguardo

Deve essere istituito e reso operativo un sistema di archiviazione per monitorare l'attuazione dell'RRF

 

Attuazione

Il D.L. n. 77/2021 all’articolo 7, disciplina il controllo, audit, anticorruzione e trasparenza per il PNRR. In particolare è istituito presso la Ragioneria generale dello Stato - Ispettorato generale per i Rapporti finanziari con l'Unione europea (IGRUE) un ufficio dirigenziale di livello non generale avente funzioni di audit del PNRR ai sensi dell'articolo 22 paragrafo 2, lettera c), punto ii), del Regolamento (UE) 2021/241. L'ufficio opera in posizione di indipendenza funzionale rispetto alle strutture coinvolte nella gestione del PNRR e si avvale, nello svolgimento delle funzioni di controllo relative a linee di intervento realizzate a livello territoriale, dell'ausilio delle Ragionerie territoriali dello Stato.

Il D.M. 11 ottobre 2021 ha disciplinato le procedure sulla gestione finanziaria delle risorse previste dal PNRR, prevedendo in particolare un Sistema informatico di supporto alla gestione del Fondo NGEU.

Il MEF riferisce (pag. 5) che il 26 novembre 2021 è avvenuto il collaudo delle funzionalità dei primi moduli. Dette funzionalità sono state oggetto di audit da parte dell’Organismo indipendente di audit del PNRR il quale ha rilasciato, in data 9 dicembre 2021, il proprio Rapporto di audit attestandone la conformità con i requisiti previsti nella milestone. Il MEF riferisce, inoltre, che il rilascio delle dashboard per l’elaborazione della reportistica verrà effettuato per fine dicembre 2021, mentre per giugno 2022 è previsto il completamento di tutte le funzionalità del sistema informativo ReGis e la relativa messa in produzione.

Nel corso dell’audizione del Ministro Franco del 23 febbraio 2022 è stato riferito (Allegato II) che il 9 dicembre 2021 l’Autorità di audit ha accertato l’operatività del sistema ReGis, in particolare, delle seguenti funzionalità: a) la raccolta dei dati e il monitoraggio del conseguimento di traguardi e obiettivi; b) la raccolta, archiviazione e accesso ai dati di cui all'articolo 22, paragrafo 2, lettera d), punti da i) a iii), del Regolamento (UE) 2021/241 (a titolo esemplificativo: nominativo del destinatario dei fondi, dati dell’appaltatore e del subappaltatore, dati del titolare effettivo).

M1C1-69

Riforma 1.10

Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni

 

PCM - Segretariato generale

Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni

Traguardo

Entrata in vigore del decreto sulla semplificazione del sistema degli appalti pubblici.

 

Attuazione

Il D.L. n. 77/2021, art. 48, prevede l'utilizzazione, secondo determinate condizioni, della procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, l'assegnazione di un punteggio premiale per l'uso nella progettazione dei metodi e strumenti elettronici specifici, l'espressione del parere del Consiglio Superiore dei lavori pubblici esclusivamente sui progetti di fattibilità tecnica ed economica di lavori pubblici di competenza statale, o comunque finanziati per almeno il 50% dallo Stato, di importo pari o superiore ai 100 milioni di euro.

L’art. 50 interviene sulla fase esecutiva dei contratti pubblici, per garantire il rispetto dei tempi di attuazione degli investimenti del PNRR, del PNC e dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali dell'UE, introducendo un "premio di accelerazione" per i casi di anticipata ultimazione dei lavori, contestualmente innalzando l'importo delle penali per il ritardato adempimento.

L'art. 52 reca, tra le altre disposizioni, misure per la riduzione delle stazioni appaltanti per le procedure afferenti alle opere PNRR e PNC, e proroga fino all'anno 2023 l'efficacia di diverse norme contenute nell'art. 1 del D.L. 32/2019 riguardanti (tra l'altro) la sospensione del divieto di "appalto integrato" e la sospensione dell'obbligo di indicazione della terna di subappaltatori.

M1C1-71 Riforma 1.10 - Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni

PCM - Segretariato generale

Tutte le leggi, i regolamenti e i provvedimenti attuativi (anche di diritto derivato se necessario) devono conseguire i risultati seguenti: i). la Cabina di regia per il coordinamento della contrattualistica pubblica deve disporre di un organico (da specificare negli accordi operativi) e di risorse finanziarie adeguati per essere del tutto operativa, anche con il sostegno di una struttura dedicata dell'ANAC; ii). la Cabina di regia per il coordinamento della contrattualistica pubblica adotta la Strategia professionalizzante (cfr. riforma 2.1.6 proposta nel PNRR dell'Italia) con sessioni di formazione a diversi livelli, un tutoraggio specializzato e la produzione di guide operative, con il supporto dell'ANAC e della Scuola Nazionale dell'Amministrazione; iii). i sistemi dinamici di acquisizione sono resi disponibili da Consip e sono in linea con le direttive sugli appalti pubblici; iv). l'ANAC completa l'esercizio di qualificazione delle stazioni appaltanti in termini di procurement capacity facendo seguito all'attuazione dell'art. 38 del codice dei contratti pubblici; v). è operativo il sistema di monitoraggio dei tempi tra aggiudicazione dell'appalto e realizzazione dei lavori infrastrutturali; vi). i dati di tutti i contratti sono registrati nel database dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC); vii). sono istituiti tutti gli uffici dedicati alle procedure di appalto presso ministeri, regioni e città metropolitane.

Traguardo

Entrata in vigore di tutte le leggi, i regolamenti e i provvedimenti attuativi (anche di diritto derivato) per il sistema degli appalti pubblici

 

Attuazione

Con riferimento a tale riforma, si vedano le norme introdotte con il D.L. n. 77/2021, che reca, al Titolo IV, prime misure in materia di revisione della disciplina dei contratti pubblici (tra le altre, le seguenti disposizioni: Art. 47 Pari opportunità e inclusione lavorativa nei contratti pubblici, nel PNRR e nel PNC; Art. 47-ter Disposizioni urgenti in materia di affidamenti dei concessionari; Art. 47-quater Misure urgenti in materia di tutela della concorrenza nei contratti pubblici finanziati con le risorse del PNRR e del PNC; ART. 48 Semplificazioni in materia di affidamento dei contratti pubblici PNRR e PNC; Art. 49 Modifiche alla disciplina del subappalto; Art. 50 Semplificazioni in materia di esecuzione dei contratti pubblici PNRR e PNC; Art. 51 Modifiche al decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76; Art. 52 Modifiche al decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32 e prime misure di riduzione delle stazioni appaltanti; Art. 53 Semplificazione degli acquisti di beni e servizi informatici strumentali alla realizzazione del PNRR e in materia di procedure di e-procurement e acquisto di beni e servizi informatici).

Il disegno di legge delega per la revisione del Codice dei contratti pubblici è stato presentato dal Governo al Senato (A.S. 2330) e la 8a Commissione (Lavori pubblici, comunicazioni) ne ha iniziato l’esame nella seduta del 7 settembre 2021.

 

M1C1-100 Riforma 1.13 - Riforma del quadro di revisione della spesa pubblica ("spending review")

Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF)

In ambito di revisione e valutazione della spesa, si prevede di rafforzare ulteriormente quanto già previsto dalla legislazione nazionale - all’articolo 22-bis della legge 31 dicembre 2009, n. 196 – che dispone un processo integrato organicamente nella programmazione economico-finanziaria e nel processo di predisposizione del bilancio annuale e pluriennale. In questo ambito si prevede un ulteriore rafforzamento del ruolo del Ministero dell’economia e delle finanze, anche attraverso il rafforzamento delle strutture esistenti e l’implementazione di nuove strutture appositamente dedicate

Traguardo

Entrata in vigore delle disposizioni legislative per migliorare l'efficacia della revisione della spesa - Rafforzamento del Ministero delle Finanze.

 

Attuazione

Il D.L. n. 152/2021, all’articolo 9, commi 8 e 9, istituisce presso la Ragioneria generale dello Stato il Comitato scientifico per le attività inerenti alla revisione della spesa, al fine di rafforzare gli strumenti di analisi e monitoraggio della spesa pubblica e dei processi di revisione e valutazione della spesa.

Lo stesso articolo 9 al comma 10 autorizza il MEF per il biennio 2021-2022 a reclutare, mediante nuovi concorsi o scorrimento delle vigenti graduatorie, 40 unità di personale da inquadrare nella terza area, posizione economica F1, per rafforzare le strutture della Ragioneria generale dello Stato, inclusi l’Unità di missione del Comitato scientifico per le attività inerenti alla revisione della spesa e i nuclei di valutazione della spesa, nonché per le attività di implementazione dei processi di redazione del bilancio di genere e del bilancio ambientale. Il comma 11 autorizza la Ragioneria generale dello Stato ad avvalersi del supporto di società a prevalente partecipazione pubblica, nonché di un contingente massimo di 10 esperti e di stipulare convenzioni con Università, Enti e Istituti di ricerca, entro il limite di spesa complessivo di 600.000 euro. Entro il primo semestre 2022 è prevista l’adozione di obiettivi di risparmio per le spending review relative agli anni 2023, 2024, 2025 (M1C1-104)

M1C1-101 Riforma 1.12 - Riforma dell'amministrazione fiscale

Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF)

Ridurre l'evasione fiscale dovuta alla omessa fatturazione

Obiettivo

Adottare una relazione per orientare le azioni del governo volte a ridurre l'evasione fiscale dovuta alla omessa fatturazione, in particolare nei settori più esposti all'evasione fiscale, anche attraverso incentivi mirati per i consumatori.

 

Attuazione

La relazione è stata adottata il 20 dicembre 2021 (qui il testo).

M1C2-1 Investimento 1 

Transizione 4.0

Ministero dello sviluppo economico (MISE)

Il Piano Transizione 4.0 si basa su misure di incentivazione fiscale tese ad aumentare la produttività, la competitività e la sostenibilità delle imprese italiane.

Come evidenzia la documentazione allegata alla Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR (Doc. CCLXIII), il Piano – che costituisce un’evoluzione del precedente programma Industria 4.0, introdotto nel 2017 e riformato già con la Legge di bilancio 2020 - rappresenta un tassello fondamentale della strategia complessiva del PNRR tesa ad aumentare la produttività, la competitività e la sostenibilità delle imprese.

La misura prevede il finanziamento dei seguenti crediti:

1.1.1 Credito d'imposta per i beni strumentali 4.0

1.1.2 Credito d'imposta per beni strumentali immateriali non 4.0

1.1.3 Crediti d'imposta per beni strumentali immateriali tradizionali

1.1.4 Credito d'imposta per R&D&I (Ricerca sviluppo e innovazione

1.1.5 Credito d’imposta formazione.

 

Queste misure sono sinergiche con gli interventi dedicati a ricerca applicata, innovazione e collaborazione ricerca-impresa descritte nella Componente 4 della Missione 2.

Traguardo

Entrata in vigore degli atti giuridici per mettere i crediti d'imposta Transizione 4.0 a disposizione dei potenziali beneficiari e istituzione del Comitato scientifico.

 

Attuazione

La legge di bilancio 2021 (L. n. 178/2020, articolo 1, commi 1051-1067), utilizzando il "Fondo di rotazione per l'attuazione del Next generation EU-Italia", dotato di risorse nazionali a titolo di anticipazione rispetto ai contributi di futura provenienza europea, da utilizzare dopo l'approvazione del PNRR, ha disposto:

·         l'estensione, fino al 31 dicembre 2022, del credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali, con un potenziamento ed una diversificazione delle aliquote agevolative ed una estensione delle spese ammissibili

·         l'estensione fino all'anno 2022 e la rideterminazione in aumento delle percentuali entro le quali è riconosciuto il credito di imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività innovative a supporto della competitività delle imprese

·         la proroga al 2022 del credito d'imposta in formazione 4.0 (cfr. paragrafi successivi).

Il rafforzamento costituisce attuazione degli obiettivi di rilancio della competitività, della transizione ecologica e della sostenibilità ambientale perseguiti dalla linea di investimento M1C2-I.1 qui in esame.

Il D.L. n. 59/2021 ha rideterminato, in ragione delle interlocuzioni intervenute con le istituzioni europee, la quota di risorse per Transizione 4.0 da ascrivere al programma NGEU (13.381 milioni di euro complessivi) e la quota da ascrivere al Piano nazionale per gli investimenti complementari (5.008 milioni), finalizzato ad integrare, con risorse nazionali, gli interventi del PNRR.

Il 13 gennaio 2021, con risoluzione n.3/E, l’Agenzia dell’entrate ha istituito i codici tributo.

Con tre decreti direttoriali del 6 ottobre 2021 è stato approvato il modello di comunicazione dei dati e delle altre informazioni riguardanti l’applicazione del:

-credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, il decreto è disponibile qui;

-del credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, attività di innovazione tecnologica e attività di design e ideazione estetica, il decreto è disponibile qui;

-credito d’imposta per le spese di formazione 4.0, il decreto è disponibile qui.

 

L’Agenzia delle entrate, con Risoluzione n.68/E del 30 novembre 2021 ha definito i Codici tributo per l’utilizzo in compensazione, tramite modello F24, dei crediti d’imposta sostenuti dalla misura “Transizione 4.0”.

 

La previsione di cui all’art. 2, c. 6 bis DL Governance PNRR n. 77/2021 (40% Sud) è contemplata in sede attuativa.

Come risulta dalla Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR, (cfr. pag. 47) è stato costituito il comitato scientifico composto da esperti del Ministero dell'Economia e delle Finanze, del Ministero dello Sviluppo economico e della Banca d'Italia per il monitoraggio e la valutazione dell'impatto economico del Piano Transizione 4.0 (vedi Decreto Ministeriale 23/11/2021)

Nell’allegato II contenuto nella documentazione depositata dal Ministro dell'economia e delle finanze Daniele Franco in occasione dell’audizione del 23 febbraio 2022 presso la V Commissione, viene citata anche la legge di Bilancio 2022-2024, con la quale sono state previste la riformulazione e la proroga dei crediti d’imposta per la Transizione 4.0 oltre i termini del 2022 (vedi articolo 1, commi 44 e 45)

M1C2

Investimento 5.1 (26-27) - Rifinanziamento e ridefinizione del Fondo 394/81 gestito da SIMEST

 

La linea di investimento è articolata nei seguenti sub investimenti:

 

M1C2-26 Investimento 5.1: Rifinanziamento del Fondo 394/81 gestito da SIMEST

Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI)

Il Fondo 394/81, gestito da SIMEST, fornisce supporto finanziario alle imprese, in particolare per le piccole e medie imprese, per sostenere la loro internazionalizzazione attraverso vari strumenti come programmi di accesso ai mercati esteri e sviluppo dell'e-commerce.

 

Come evidenzia la documentazione allegata alla Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR (cfr. pag. 2 e ss.), l’investimento finanziato dal PNRR intende innovare l’operatività dei finanziamenti per l’internazionalizzazione e aiutare le PMI a investire nella transizione digitale ed ecologica che sono i due aspetti imprescindibili per l’attuazione di un moderno concetto di sviluppo integrato e attento alle istanze poste dall’attuale contesto globale.

Particolare attenzione è dedicata alle PMI del Mezzogiorno, che godranno di maggiori agevolazioni (quota di fondo perduto del 40 per cento, rispetto al 25 per cento ordinario) per colmare il divario con il resto del Paese.

 

Traguardo: Entrata in vigore della norma che rifinanzia il Fondo 394/81 e adozione della politica di investimento (criteri).

 

Attuazione

L’articolo 11 del decreto-legge n. 121 del 2021 (l. n. 156/2021) ha rifinanziato per 1.200 milioni il Fondo 394 del 1981, attribuendo 800 milioni alla Sezione Prestiti e 400 milioni alla Sezione Contributi.

 

Nell’allegato II contenuto nella documentazione depositata dal Ministro dell'economia e delle finanze Daniele Franco in occasione dell’audizione del 23 febbraio 2022 presso la V Commissione, la milestone viene inoltre considerata conseguita attraverso

  Deliberazione del Consiglio di Amministrazione del Fondo (Comitato Agevolazioni) del 27/12/2021 che ha stabilito i criteri della politica di investimento [si segnala che la delibera quadro sembra risalire in realtà al 30 settembre 2021, vedi il punto successivo];

          Stipula dell'accordo contrattuale con l'ente incaricato (SIMEST).

 

Come evidenzia la documentazione allegata alla Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR (cfr. pag. 3), l’erogazione dei finanziamenti avverrà nel corso dei primi mesi del 2022, per una quota del 50 per cento. Il resto sarà erogato a rendicontazione avvenuta, nel corso del 2023.

M1C2-27 Investimento 5.1: Ridefinizione del Fondo 394/81 gestito da SIMEST

Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI)

Come evidenzia la documentazione allegata alla Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR (cfr. pag. 2 e ss.), sono previste tre tipologie di interventi:

- 1. Transizione digitale ed ecologica delle PMI con vocazione internazionale: finanziamento agevolato fino a 300.000 euro, dedicato alle PMI costituite in forma di società di capitali, con un fatturato export di almeno il 10 per cento nell’ultimo anno o del 20 per cento nell’ultimo biennio, destinato per una quota almeno pari al 50 per cento a spese per la realizzazione dell’obiettivo della “transizione digitale” (c.d. tagging digitale), sostenendo per la restante quota processi di transizione green e di crescita, anche in Italia e di internazionalizzazione;

- 2. Sviluppo del commercio elettronico delle PMI in Paesi esteri (E-commerce): finanziamento agevolato, dedicato alle PMI costituite in forma di società di capitali e interamente destinato alla realizzazione dell’obiettivo del tagging digitale, per la creazione o il miglioramento di una piattaforma propria di e-commerce o l’accesso ad una piattaforma di terzi (c.d. market place), con importi minimi pari a 10.000 euro e importi massimi fino a 300.000 euro (per piattaforma propria) e a 200.000 euro (per market place);

- 3. Partecipazione delle PMI a fiere e mostre internazionali, anche in Italia, e missioni di sistema: finanziamento agevolato dedicato alle PMI per un importo fino a 150.000 euro per la partecipazione a un singolo evento internazionale – anche virtuale – tra fiera, mostra, missione imprenditoriale/evento promozionale o missione di sistema, con una quota minima del 30 per cento da destinare a spese digital ovvero, in alternativa, senza tale vincolo qualora l’evento oggetto del finanziamento sia incentrato sulla sostenibilità ambientale o sul digitale.

Obiettivo

Almeno 4.000 PMI dovranno fruire del sostegno del Fondo 394/81.

 

Attuazione

Delibera Quadro del Comitato Agevolazioni del 30 settembre 2021 che approva la politica di investimento in esame.

 

Dal 28 ottobre 2021 è operativo il portale SIMEST attraverso il quale le PMI possono presentare le domande di finanziamento.

 

Nell’allegato II contenuto nella documentazione depositata dal Ministro dell'economia e delle finanze Daniele Franco in occasione dell’audizione del 23 febbraio 2022 presso la V Commissione, la milestone viene considerata conseguita attraverso l’adozione della delibera del Comitato Agevolazioni SIMEST con la quale sono state ammesse al finanziamento del Fondo 5.204 PMI.

Ad oggi sono stati firmati 3.400 contratti ed effettuate erogazioni alle prime 133 imprese.

 

Come evidenzia la documentazione allegata alla Prima relazione(cfr. pag. 2), particolare attenzione è dedicata alle PMI del Mezzogiorno. I tre interventi prevedono infatti un meccanismo di incentivazione con quote di cofinanziamento a fondo perduto differenziate: fino al 40 per cento per le PMI con almeno una sede operativa in una delle regioni del Mezzogiorno; fino al 25 per cento per le PMI non aventi sede operativa in una regione appartenente al Mezzogiorno.

 

Si rinvia anche al sito istituzionale del MAECI.

M1C3-8 Investimento 4.1- Hub del turismo digitale

Ministero del Turismo (MiTur)

Creare un Hub del turismo digitale, accessibile attraverso una piattaforma web dedicata, che consenta il collegamento dell'intero ecosistema turistico.

L’investimento si compone di tre linee di intervento:

§ messa a scala del portale Italia.it promosso da ENIT, migliorandone l’interfaccia utente, integrandolo con fonti di dati aggiuntive, ampliandone il portafoglio servizi a disposizione del turista (ad es. assistenza e informazioni sanitarie) e delle professioni turistiche (guide);

§ adozione di modelli di intelligenza artificiale per analizzare (in forma anonima) i dati sul comportamento online degli utenti e i flussi turistici in aree di maggiore e minore interesse

§ sviluppo di un sistema informativo per la promozione e gestione delle attività turistiche, un supporto all’adozione e formazione a beneficio degli operatori turistici di piccole e medie dimensioni nelle zone più arretrate del Paese.

Traguardo

Aggiudicazione degli appalti per lo sviluppo del portale del turismo digitale.

 

Attuazione

Con Decreto Interministeriale n. 1745 del 24 settembre 2021 è stata istituita l’Unità di missione di livello dirigenziale generale per l’attuazione degli interventi del PNRR.

Il 5 ottobre 2021 è stato aperto il bando relativo all’acquisizione di dataset per il monitoraggio dei flussi turistici in Italia. Il bando si è chiuso il 20 ottobre 2021.

Come evidenzia la documentazione allegata (cfr. pag. 4) alla Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR si è proceduto alla aggiudicazione degli appalti.

In particolare, dall’allegato II contenuto nella documentazione depositata dal Ministro dell'economia e delle finanze Daniele Franco in occasione dell’audizione del 23 febbraio 2022 presso la V Commissione, risulta che la milestone è stata conseguita mediante i seguenti contratti:

          Accordo Quadro per i servizi applicativi in ottica cloud del 01/10/21

          Convenzione beni informatica/elettronica/macchine di ufficio del 15/09/2021;

          Acquisto Licenze software Adobe del 28/09/21;

          Accordo Quadro per l'affidamento di servizi applicativi in ottica cloud e affidamento di servizi di PMO per le Pubbliche Amministrazioni del 22/10/2021.

 

Come risulta dalla Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR, (cfr. pag. 85), dopo il conseguimento del traguardo della rata del 31 dicembre 2021, sono state avviate numerose attività tecniche e un tavolo di lavoro interistituzionale in seno alla Conferenza delle Regioni, per il coordinamento degli stakeholder esterni finalizzato alla discussione dei principali temi che concorrono allo sviluppo delle politiche turistiche in chiave digitale. Inoltre, è in corso il consolidamento della partecipazione del Ministero del turismo al consorzio AIPACT (Artificial Intelligence for Public Adminitration Connected), qualificato dal Ministero dello sviluppo economico come Centro di innovazione digitale (Digital Innovation Hub).

M1C3 Investimento 4.2 (22, 23,24, 25, 26) - Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche

Ministero del Turismo (MiTur)

La linea di investimento è articolata nei seguenti sub investimenti:

 

M1C3 -22 Investimento 4.2 - Sviluppo e resilienza delle imprese del settore turistico (Fondo dei Fondi BEI)

Ministero del Turismo (MiTur)

Attivazione di un Fondo tematico della BEI per il turismo a sostegno di investimenti innovativi. Si tratta di un Fondo di Fondi (FoF) capace di generare investimenti nelle aree:

a) del turismo di montagna sia per infrastrutture sia per servizi ricettivi;

b) del settore Business e dell'offerta turistica top quality;

c) nel turismo sostenibile e nell'upgrade dei beni mobili e immobili connessi all'attività turistica.

Il Fondo può raccogliere capitale attraverso la partecipazione ad iniziative delle istituzioni finanziarie europee per concedere crediti agevolati al settore turistico.

Traguardo: Politica di investimento per il Fondo tematico della Banca europea per gli investimenti.

Traguardo conseguito

 

Attuazione

L’articolo 8 del decreto-legge n. 152/2021 è volto a dare attuazione alla linea progettuale 4.2.3 e prevede la costituzione di un Fondo dei Fondi denominato «Fondo ripresa resilienza Italia» del quale lo Stato italiano è contributore unico e la cui gestione è affidata alla Banca europea per gli investimenti, con una dotazione pari a 772 milioni di euro per l'anno 2021. Nell'ambito del Fondo è costituita una apposita sezione «Fondo per il Turismo Sostenibile» con dotazione di 500 milioni di euro, con una riserva del 50 per cento dedicata agli interventi di riqualificazione energetica.

Come evidenzia la documentazione allegata (cfr. pag. 7) alla Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR, è stata definita la politica di investimento con MEF e BEI. Seguirà la stipula del funding agreement in corso di predisposizione da parte delle competenti strutture del MEF.

Entro il primo semestre 2022 ci sarà il trasferimento dei 350 milioni dal Ministero del Turismo al Fondo

M1C3 -23 Investimento 4.2 - Valorizzazione, competitività e tutela del patrimonio ricettivo attraverso la partecipazione del Min. Turismo nel Fondo Nazionale Turismo

Ministero del Turismo (MiTur)

Sottoscrizione di quote (equity), per 150 milioni di euro, del "Fondo Nazionale del Turismo" (FNT), un "Fondo di fondi" immobiliare gestito da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. (CDP) attraverso la sua controllata CDP Immobiliare Sgr (CDP SGR). Il fondo è destinato all'acquisto, alla ristrutturazione e alla valorizzazione di immobili in Italia, per sostenere lo sviluppo turistico nelle zone più colpite dalla crisi o situate ai margini (zone costiere, isole minori, regioni ultra periferiche e zone rurali e montane). La politica di investimento deve prevedere criteri di selezione che assicurino la conformità al principio "non arrecare un danno significativo" (2021/C58/01)

Traguardo

Adozione delle politiche di investimento per il Fondo nazionale per il turismo

 

Attuazione

Come evidenzia la documentazione allegata (cfr. pag. 7-8) alla Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR, è stato modificato il regolamento del Fondo Nazionale del Turismo per adeguarlo alle politiche di investimento della misura. Successivamente è stata ufficializzata l’adesione al Fondo e sottoscritte le relative quote per tutto l’ammontare dello stanziamento.

M1C3 -24 Investimento 4.2 - Sostegno alla nascita e al consolidamento delle PMI turismo (Sezione speciale “turismo” del Fondo di Garanzia per le PMI)

Ministero del Turismo (MiTur)

La Sezione Speciale Turismo del Fondo Centrale di Garanzia è volta a facilitare l'accesso al credito per gli imprenditori che gestiscono un'impresa esistente o per i giovani che intendono avviare una propria attività

Traguardo

Norma per la definizione della politica di investimento per il Fondo di garanzia per le PMI.

 

Attuazione

L’articolo 2 del recente decreto-legge n. 152/2021 ha dato attuazione al sub-investimento e, allo scopo, ha istituito, nell’ambito del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, una “Sezione Speciale Turismo” per la concessione di garanzie alle imprese alberghiere, alle strutture agrituristiche, alle strutture ricettive all’aria aperta, alle imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale (compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici e i parchi tematici), nonché ai giovani fino a 35 anni di età che intendono avviare un’attività nel settore turistico. Una riserva del 50 per cento dei fondi è dedicata agli interventi volti al supporto degli investimenti di riqualificazione energetica.

Come evidenzia la documentazione allegata (cfr. pag. 7) alla Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR, è stata definito lo schema di politica di investimento con MISE e il soggetto attuatore MCC S.p.A..

La Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR, (cfr. pag. 86), precisa che, dopo la definizione della politica di investimento del Fondo di garanzia in coerenza con i criteri del PNRR (traguardo della rata del 31 dicembre 2021), il soggetto attuatore è in condizione di attivare l’operatività del Fondo di garanzia per realizzare il sostegno di almeno 11.800 imprese entro il 2021.

M1C3 -25 Investimento 4.2 – Fondo rotativo imprese (FRI ) per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo

Ministero del Turismo (MiTur)

È prevista la costituzione di un Fondo rotativo diretto a sostenere interventi di riqualificazione energetica; interventi sull'involucro edilizio e di ristrutturazione, rimozione delle barriere architettoniche; sostituzione integrale o parziale dei sistemi di condizionamento dell'aria; acquisto di arredi o componenti d'arredo destinati esclusivamente alle strutture ricettive contemplate dal decreto; interventi per l'adozione di misure antisismiche; rinnovo di componenti d'arredo; realizzazione di piscine termali e acquisto di attrezzature e apparati necessari allo svolgimento di attività termali, nonché al rinnovo delle strutture espositive per le fiere. La politica di investimento del Fondo deve prevedere che il 50% del Fondo sia destinato a misure di efficienza energetica e che sia assicurata la conformità delle operazioni sostenute nell'ambito di questo intervento al principio "non arrecare un danno significativo" (2021/C58/01).

Traguardo

Politica di investimento per il Fondo rotativo.

 

Attuazione

L’articolo 3 del decreto-legge n. 152/2021 attua il sub investimento. L’articolo prevede contributi diretti alla spesa - tramite il Fondo rotativo per le imprese presso Cassa depositi e prestiti - per gli interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale di importo non inferiore a 500.000 euro e non superiore a 10 milioni di euro realizzati entro il 31 dicembre 2025, nella misura massima del 35 per cento delle spese e dei costi ammissibili. Gli interventi non devono arrecare un danno significativo agli obiettivi ambientali ai sensi dell'articolo 17 del Regolamento UE n. 2020/852.

Il comma 9-bis dell’articolo 3, al fine di promuovere gli investimenti del PNRR, riduce dal 70 al 50% il limite delle risorse non utilizzate del FRI da destinare, nel periodo 2022-2024, alle finalità del Fondo crescita sostenibile.

 

Qui il Decreto Interministeriale attuativo dell’art. 3 del D.L. n. 152/2021.

 

La documentazione allegata (cfr. pag. 7) alla Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR, indica come definita la politica di investimento.

 

La Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR, (cfr. pag. 86), precisa che il conseguimento del traguardo della rata del 31 dicembre 2021, consente di attivarne l’operatività sulla base dei criteri del PNRR. Si prevede quindi, previa pubblicazione di specifico avviso sui siti della Cassa depositi e prestiti e del Ministero del turismo, di dare avvio alla ricezione delle istanze, che si concluderà nel corso del primo semestre 2022.

M1C3 -26 Miglioramento delle infrastrutture di ricettività e Digitalizzazione Agenzie e Tour Operator attraverso lo strumento del Tax credit

Ministero del Turismo (MiTur)

Rifinanziamento del Tax credit riqualificazione strutture alberghiere per aumentare la qualità dell'ospitalità turistica con investimenti finalizzati alla sostenibilità ambientale (fonti rinnovabili a minor consumo energetico) alla riqualificazione e all'aumento degli standard qualitativi delle strutture ricettive italiane (art. 9 e 10 D.L. n. 83/2014). Verrà prevista anche una percentuale di Fondo perduto per incentivare gli investimenti in un periodo complesso come quello post-Covid.

Traguardo

Entrata in vigore del decreto attuativo per il credito d'imposta

 

Attuazione

L’articolo 1 del decreto-legge n. 152/2021 attua il subinvestimento, riconoscendo alle imprese del settore turistico, ricettivo e fieristico-congressuale è riconosciuto un credito di imposta e un contributo a fondo perduto a fronte di specifiche spese sostenute per interventi in materia edilizia e per la digitalizzazione d’impresa. Per gli interventi non coperti dal credito di imposta e dal contributo a fondo perduto è previsto l’intervento di un finanziamento agevolato. Gli importi delle agevolazioni sono delineati in modo che il budget complessivo della misura possa centrare il target previsto di almeno 3500 strutture riqualificate entro il 31 dicembre 2025.

Qui l’Avviso recante le modalità applicative della misura.

L’articolo 4 del D.L. n. 152/2021 attua il subinvestimento, attribuendo alle agenzie di viaggi e ai tour operator con codice ATECO 79.1 (“Attività delle agenzie di viaggio e dei tour operator”), 79.11 (“Attività delle agenzie di viaggio”), 79.12 (“Attività dei tour operator”) un contributo, da fruire come credito d’imposta, a decorrere dal 7 novembre 2021, fino al 31 dicembre 2024.

Qui il Decreto Interministeriale attuativo.

 

Come evidenzia la documentazione allegata (cfr. pag. 7) alla Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR, verrà aperta la piattaforma sul sito del Ministero del Turismo per la ricezione delle istanze relative alle misure sopra descritte entro il primo semestre 2022

M2C1-14 Investimento 1.1 - Realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti Investimento 1.2 - Progetti "faro" di economia circolare

Ministero della transizione ecologica

L’investimento 1.1 mira al miglioramento della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, alla realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclaggio di rifiuti organici, multimateriale, vetro, imballaggi in carta e alla costruzione di impianti innovativi per particolari flussi.

Poiché la dotazione impiantistica è soprattutto carente nel Centro-Sud, gli investimenti proposti sono focalizzati per circa il 60% nei comuni del Centro-Sud e quindi l'obiettivo è anche quello di colmare i divari di gestione dei rifiuti relativi alla capacità impiantistica e agli standard qualitativi esistenti tra le diverse regioni e aree del territorio nazionale, al fine di recuperare i ritardi per raggiungere gli obiettivi di raccolta, riuso e recupero dei rifiuti previsti dalla normativa europea e nazionale.

 

 

 

 

 

 

 

 

L'obiettivo dell’investimento 1.2 (Progetti "faro" di economia circolare) è quello di potenziare la rete di raccolta differenziata e degli impianti di trattamento/riciclo contribuendo al raggiungimento dei seguenti target:

§  55% di riciclo di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE);

§  85% di riciclo nell’industria della carta e del cartone;

§  65% di riciclo dei rifiuti plastici (con riciclaggio meccanico, chimico, “Plastic Hubs”);

§  100% di recupero nel settore tessile (con "Textile Hubs").

Traguardo

Entrata in vigore del decreto ministeriale recante i criteri per la selezione dei progetti

 

Attuazione

D.M. transizione ecologica 28 settembre 2021, n. 396, recante “Definizione delle procedure di evidenza pubblica da avviarsi per l'assegnazione delle risorse finanziarie previste per l'attuazione degli interventi relativi all'Investimento 1.1, Missione 2, Componente 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l'ammodernamento di impianti esistenti” (G.U. n. 247 del 15 ottobre 2021).

Al fine della indizione delle procedure ad evidenza pubblica, tale decreto prevede l’emanazione di tre avvisi (da parte del MiTE) aventi ad oggetto proposte per il finanziamento di interventi rientranti nelle seguenti aree tematiche:

- linea d'intervento A: miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani;

- linea d'intervento B: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata;

- linea d'intervento C: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale, i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili.

I testi degli avvisi sono disponibili nella pagina “PNRR - Pubblicazione Decreti Economia Circolare” del sito web del MiTE.

 

Traguardo

Entrata in vigore del decreto ministeriale recante i criteri per la selezione dei progetti.

 

Attuazione

D.M. transizione ecologica 28 settembre 2021, n. 397, recante “Finanziamento dei progetti «Faro» di economia circolare che promuovono l'utilizzo di tecnologie e processi ad alto contenuto innovativo nei settori produttivi, individuati nel Piano d'azione europeo sull'economia circolare, quali: elettronica e ICT, carta e cartone, plastiche, tessili, nell'ambito dell'Investimento 1.2, Missione 2, Componente 1 del PNRR” (G.U. n. 248 del 16 ottobre 2021).

Al fine della indizione delle procedure ad evidenza pubblica, tale decreto prevede l’emanazione di quattro avvisi (da parte del MiTE) aventi ad oggetto proposte per il finanziamento di interventi rientranti nelle seguenti aree tematiche:

- Linea d'intervento A: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei RAEE comprese pale di turbine eoliche e pannelli fotovoltaici;

- Linea d'intervento B: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei rifiuti in carta e cartone;

- Linea d'intervento C: realizzazione di nuovi impianti per il riciclo dei rifiuti plastici (attraverso riciclo meccanico, chimico, «Plastic Hubs»), compresi i rifiuti di plastica in mare (marine litter);

- Linea d'intervento D: infrastrutturazione della raccolta delle frazioni di tessili pre-consumo e post consumo, ammodernamento dell'impiantistica e realizzazione di nuovi impianti di riciclo delle frazioni tessili in ottica sistemica cd. «Textile Hubs».

I testi degli avvisi sono disponibili nella pagina “PNRR - Pubblicazione Decreti Economia Circolare” del sito web del MiTE.

M2C2-7 Riforma 1.2 - Nuova normativa per la promozione della produzione e del consumo di gas rinnovabile

Ministero della transizione ecologica (MITE)

La riforma tende a disciplinare e promuovere la produzione e l’utilizzo del biometano in diversi settori, con specifico riguardo alla riconversione degli impianti esistenti nel settore agricolo.

Traguardo

Entrata in vigore di un:

a) decreto legislativo teso a promuovere l'utilizzo del gas rinnovabile per l'utilizzo del biometano nei settori dei trasporti, industriale e residenziale;

b) decreto attuativo che definisca le condizioni e criteri relativi al suo utilizzo e al nuovo sistema di incentivi.

 

Attuazione

Il D. Lgs. 8 novembre 2021 n. 199, di recepimento della Direttiva 2018/2001/UE (cd. RED II) sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, all’art. 11 disciplina le modalità di incentivazione del biometano prodotto o immesso nella rete del gas naturale o usato per i trasporti.

Con decreto del Ministro, da emanarsi entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo, saranno disciplinati gli incentivi per il biometano.

Gli articoli 13 e 14 prevedono peraltro forme di raccordo tra l’attuazione della direttiva RED II e l’attuazione del PNRR.

L'art. 24 riguarda il procedimento autorizzativo e delle opere infrastrutturali funzionali alla produzione del biometano.

L’art. 42 detta invece alcuni criteri di sostenibilità e di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per i biocarburanti, i bioliquidi e i combustibili da biomassa.

 

Come evidenzia la documentazione allegata alla Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR, è stato definito lo schema di decreto ministeriale recante “Attuazione del piano nazionale di recupero e resilienza (PNRR), missione 2, componente 2 (M2C2), investimento 1.4 - sviluppo del biometano secondo criteri per la promozione dell'economia circolare”. Lo schema contiene alcune disposizioni che richiedono una notifica alla Commissione Europea, per verificarne la compatibilità con la normativa sugli Aiuti di Stato. Lo schema di decreto Ministeriale, pertanto, è stato notificato il 19/11/2021 e registrato con il codice SA.100704, e dovrebbe entrare in vigore successivamente all’esito positivo della procedura sugli Aiuti di Stato da parte della DGCOMP della CE.

M2C2-37 Riforma 4.1: Procedure più rapide per la valutazione dei progetti nel settore dei sistemi di trasporto pubblico locale con impianti fissi e nel settore del trasporto rapido di massa

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Accelerare le tempistiche di realizzazione di interventi e semplificare le procedure di valutazione di progetti nel trasporto pubblico locale e trasporto rapido di massa, razionalizzando le responsabilità ed eliminando le duplicazioni di competenze nell’ambito della valutazione dei progetti all'interno della stessa Amministrazione e semplificando le procedure di pagamento

Traguardo

Entrata in vigore di un decreto-legge che semplifichi i criteri di valutazione dei progetti afferenti al trasporto pubblico locale e acceleri il processo di elaborazione e autorizzazione.

 

Attuazione

Il decreto legge n. 77/2021, articolo 44, comma 1-ter ha previsto, in deroga al Codice degli appalti, semplificazioni per gli interventi PNRR relativi agli interventi  per il trasporto pubblico locale a impianti fissi, eliminando il parere Consiglio superiore lavori pubblici per interventi di importo minore o uguale a 100mln €.

M2C2-41 Investimento 5.3 - Bus elettrici

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Diffusione e promozione di trasformazione tecnologica della filiera legata alla produzione autobus in Italia, con principali obiettivi l’espansione della capacità produttiva ed il miglioramento dell’impatto ambientale, in linea con quanto previsto dal piano strategico nazionale per la mobilità sostenibile

Traguardo

Entrata in vigore di un decreto ministeriale che individua l'ammontare delle risorse disponibili per raggiungere lo scopo dell'intervento (filiera degli autobus)

 

Attuazione

Il Decreto MIMS 29 novembre 2021 (G.U. n. 6 del 10/01/2022) dispone che le  risorse complessivamente disponibili ammontano a 300 milioni di euro, di  cui 250 milioni per nuovi progetti e 50 milioni per progetti in essere.

M2C3-1 Investimento 2.1- Rafforzamento dell'Ecobonus e del Sismabonus per l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici.

Ministero della transizione ecologica (MITE)

Ecobonus e Sismabonus fino al 110% per l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici

 

Traguardo

L'atto o gli atti giuridici devono prorogare le prestazioni Ecobonus e Sismabonus fino al 31 dicembre 2022 per i condomini e fino al 30 giugno 2023 per l'edilizia residenziale pubblica (IACP).

 

 

 

Attuazione

La legge di bilancio 2022 (articolo 1, comma 28) introduce una serie di proroghe della misura con scadenze differenziate in base al soggetto beneficiario per gli interventi effettuati:

- dai condomini,

- dalle persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arte o professione, con riferimento agli interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche, compresi quelli effettuati dalle persone fisiche sulle singole unità immobiliari all'interno dello stesso condominio o dello stesso edificio,

- dalle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, dalle organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale iscritte negli appositi registri

il beneficio, da ripartire in quattro quote annuali di pari importo, spetta ancora nella misura del 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023, nella misura ridotta al 70% per le spese sostenute nel 2024 e in quella ulteriormente ridotta al 65% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025. Tale beneficio si applica anche agli interventi effettuati su edifici oggetto di demolizione e ricostruzione;

-  da persone fisiche sugli edifici unifamiliari, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 a condizione che al 30 giugno siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell'intervento complessivo;

- dagli Iacp su immobili, di proprietà o gestiti per conto dei comuni, adibiti a edilizia residenziale pubblica, ovvero dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa su immobili assegnati in godimento ai propri soci, la detrazione è confermata al 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023, purché, al 30 giugno 2023, siano stati eseguiti lavori per almeno il 60% dell'intervento complessivo.

Per gli interventi effettuati nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici dal 1° aprile 2009, laddove sia stato dichiarato lo stato di emergenza, la detrazione spetta comunque nella misura del 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025.

M2C4-3 Riforma 4.2 - Misure per garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati

Ministero della transizione ecologica (MITE)

 

La riforma è volta a rafforzare il processo di industrializzazione del settore (favorendo la costituzione di operatori integrati, pubblici o privati, con l'obiettivo di realizzare economie di scala e garantire una gestione efficiente degli investimenti e delle operazioni) e ridurre il divario esistente tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno (ove l’insufficiente presenza di gestori industriali e l’ampia quota di gestione in economia traccia un quadro del comparto idrico molto frammentato e complesso).

 

 

Traguardo

Riforma del quadro giuridico per una migliore gestione e un uso sostenibile dell'acqua. Entro tale data saranno siglati i protocolli d'intesa con le regioni Campania, Calabria, Molise e Sicilia, volti a ridurre la frammentazione del numero di operatori che forniscono servizi idrici, al fine di creare operatori unici almeno ogni 40 000 abitanti.

 

Attuazione

In apposita sezione del sito web del Ministero della transizione ecologica sono disponibili i testi dei protocolli siglati dalla direzione generale competente del Ministero con le regioni citate e i relativi enti di governo degli ambiti territoriali ottimali.

 

Nella relazione al Parlamento si legge che “Tra i traguardi compresi nella rata del 31 dicembre 2021 nella titolarità del Ministero della transizione ecologica, è particolarmente importante quello relativo alla capacità gestionale per i servizi idrici integrati (M2C4-3). Seppur conseguito con modalità diverse da quelle originariamente previste, disciplinando con una norma di rango primario la razionalizzazione e l’aggregazione dei soggetti gestori, viene preservato l’obiettivo del traguardo di attivare il processo di convergenza verso gli standard di efficienza del servizio. La riforma rappresenta il primo passo per la revisione dell’intero quadro normativo di settore, prevista entro il terzo trimestre 2023, da attuarsi in parallelo con gli investimenti sulle reti e sulla depurazione, le cui numerose scadenze si articolano nei prossimi anni”. Nel contributo del MiTE alla relazione si legge che “Il pacchetto, sostanziale, di interventi normativi per la riforma del quadro giuridico per una migliore gestione e un uso sostenibile dell’acqua (M2C4-3) è entrato in vigore con il DL 152/2021”.

M2C4-7 Riforma 3.1: Adozione di programmi nazionali di controllo dell'inquinamento atmosferico

Ministero della transizione ecologica

 

La riforma mira ad allineare la legislazione nazionale e regionale, e ad introdurre le relative misure di accompagnamento per la riduzione delle emissioni degli inquinanti atmosferici (in conformità con gli obiettivi fissati dalla direttiva 2016/2284/UE sui limiti nazionali di emissione) e di gas climalteranti.

 

Si ricorda che l’art. 1 del D.L. 111/2019 ha previsto l’approvazione, in coordinamento con il PNIEC e con la pianificazione di bacino per il dissesto idrogeologico, del Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell'aria in cui sono individuate le misure di competenza nazionale da porre in essere e identificate le risorse economiche disponibili a legislazione vigente per ciascuna misura con la relativa tempistica attuativa. Tale Piano è però stato abrogato dall'art. 50, co. 5, del D.L. 152/2021.

Traguardo

Entrata in vigore di un programma nazionale di controllo dell'inquinamento atmosferico, adottato con apposito D.P.C.M.

 

Attuazione

Il Programma Nazionale di Controllo dell’Inquinamento Atmosferico (PNCIA) è stato approvato con il D.P.C.M. 23 dicembre 2021, dopo l’acquisizione del parere favorevole della Conferenza unificata e la conclusione della procedura di valutazione ambientale strategica (avvenuta con il decreto MITE del 5 luglio 2021).

Si ricorda altresì che l’art. 1, comma 498, della legge di bilancio 2022 (L. 234/2021) reca l'istituzione, nello stato di previsione del MiTE, di un Fondo destinato a finanziare l’attuazione delle misure previste dal PNCIA, con una dotazione pari a 50 milioni di euro nel 2023, 100 milioni di euro nel 2024, 150 milioni di euro nel 2025 e di 200 milioni di euro annui dal 2026 al 2035.

M2C4-8 Investimento 1.1. Realizzazione di un sistema avanzato ed integrato di monitoraggio e previsione

Ministero della transizione ecologica

L’investimento è orientato a sviluppare un sistema di monitoraggio da remoto di ampie fasce territoriali, che consenta di individuare e prevedere i rischi sul territorio, come conseguenza dei cambiamenti climatici e di inadeguata pianificazione territoriale. I dati di monitoraggio costituiranno la base per lo sviluppo di piani di prevenzione dei rischi, anche per le infrastrutture esistenti, e di adattamento ai cambiamenti climatici. Lo strumento consentirà anche di contrastare fenomeni di smaltimento illecito di rifiuti, identificando gli accumuli per i conseguenti interventi di rimozione (v. M2-C1.1-I.1.2).

Traguardo

Piano operativo per un sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione per l'individuazione dei rischi idrologici.

 

Attuazione

D.M. transizione ecologica 29 settembre 2021, recante “Approvazione del piano operativo per l'attuazione del sistema di monitoraggio integrato” (G.U. n. 251 del 20 ottobre 2021).

Nel testo di tale decreto viene ricordato che l’art. 8 del D.L. 120/2021 dispone, tra l’altro, che “alla realizzazione delle misure di lotta contro gli incendi boschivi di cui al presente decreto concorrono le risorse disponibili nell'ambito del PNRR, Missione 2, componente 4, specificamente destinate alla realizzazione di un sistema avanzato e integrato di monitoraggio del territorio, nel limite di 150 milioni di euro”.

M2C4-12 Investimento 2.1.b - Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico

Le due aree di intervento sono attribuite a:

- Ministero della transizione ecologica (area a)

 

 

- Dipartimento della Protezione civile (area b)

L’investimento è destinato a finanziare un ampio e capillare programma di interventi, articolato in due aree:

a) misure strutturali e non strutturali nei territori più a rischio (a cui sono destinati 1.287 milioni di euro), aventi l’obiettivo di portare in sicurezza 1,5 milioni di persone oggi a rischio.

 

b) misure in favore delle aree colpite da calamità (a cui sono destinati 1.200 milioni di euro) per il ripristino delle infrastrutture danneggiate e per la riduzione del rischio residuo.

Traguardo

Entrata in vigore del quadro giuridico rivisto per interventi contro i rischi di alluvione e idrogeologici (area b).

Entro tale scadenza saranno emanati i decreti di approvazione del primo piano di intervento e investimento nella rispettiva area (Commissario delegato/Regione/Provincia autonoma) per la riduzione del rischio idrogeologico e di alluvione, che devono mirare a ripristinare le condizioni originarie e a garantire la resilienza dei territori alle calamità naturali.

 

Attuazione

L’art. 22 del D.L. 152/2021 prevede l’emanazione di un D.P.C.M. volto all’assegnazione e al trasferimento alle Regioni e alle Province autonome di Trento e di Bolzano delle risorse finanziarie in questione, nella misura di 800 milioni di euro, finalizzate all'attuazione di nuovi interventi pubblici volti a fronteggiare il rischio di alluvione e il rischio idrogeologico.

Relativamente ai progetti in essere, l’assegnazione delle restanti risorse (400 milioni di euro) relative a progetti in essere è stata determinata con la nota n. 48239 del 9 novembre 2021.

M2C4-18 Investimento 3.1: Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano

Ministero della transizione ecologica

In linea con le strategie nazionali ed europee, questa linea di intervento prevede una serie di azioni su larga scala per migliorare la qualità della vita e il benessere dei cittadini attraverso la tutela delle aree verdi esistenti e la creazione di nuove aree verdi, anche al fine di preservare e valorizzare la biodiversità e i processi ecosistemici. Le azioni sono rivolte principalmente alle 14 città metropolitane e includono lo sviluppo di boschi urbani e periurbani (piantumazione di almeno 6,6 milioni di alberi, per 6.600 ettari di foreste urbane).

Gli interventi devono essere successivi all'adozione di un piano di forestazione urbana con l'obiettivo di preservare e rafforzare la biodiversità in linea con la strategia europea sulla biodiversità, di ridurre l'inquinamento atmosferico nelle aree metropolitane e di diminuire il numero di procedure d'infrazione relative alla qualità dell'aria.

Traguardo

Entrata in vigore delle modifiche legislative rivedute per la protezione e la valorizzazione delle aree verdi urbane ed extra urbane.

Entro tale scadenza il piano di forestazione urbana deve essere in linea con gli obiettivi del “decreto-clima” (D.L. 111/2019) e seguire una fase di pianificazione che deve essere realizzata dalle città metropolitane.

 

Attuazione

Con comunicato pubblicato nella G.U. dell’11 dicembre 2021 è stata resa nota l’emanazione del decreto del Ministro della transizione ecologica n. 493 del 30 novembre 2021 con cui è stato approvato il «Piano di forestazione  urbana ed extraurbana».

M3C1-1 Riforma 1.1 - Accelerazione dell'iter di approvazione del contratto tra MIMS e RFI

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

La riforma intende accelerare, attraverso una modifica legislativa proposta dal MIMS, l’iter di approvazione del Contratto di Programma quinquennale tra MIMS e RFI e delle sue variazioni annuali, consentendo di velocizzare la progettazione e la realizzazione dei lavori.

Traguardo

Modifica legislativa che riduce i tempi per l'iter di approvazione dei Contratti di Programma (CdP) del gestore dell'infrastruttura ferroviaria RFI

 

Attuazione

DL n. 152/ 2021, articolo 5: modifica delle procedure di approvazione del Contratto di programma tra MIMS e RFI

 

M3C1-2 Riforma 1.2 – Accelerazione dell'iter di approvazione dei progetti ferroviari

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS)

Adottare una legislazione per anticipare la localizzazione dell'opera al momento del "Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica" (PFTE), anziché attendere la fase definitiva di progettazione del progetto. Le ulteriori autorizzazioni, che non possono essere acquisite sul PFTE, potranno essere ottenute nelle successive fasi di progettazione con indizione della Conferenza dei servizi decisoria a cura dei Commissari o dell'Amministrazione procedente.

Traguardo

Modifica normativa che ridurrà la durata dell'iter di autorizzazione dei progetti da 11 a 6 mesi

 

Attuazione

DL n. 152/ 2021, articolo 6: accelera i tempi di realizzazione degli interventi relativi alle infrastrutture ferroviarie

Il DL 121/2021, articolo 10, co. 7-bis ha esteso le procedure autorizzatorie semplificate e speciali del DL 77/2021 agli interventi relativi alle infrastrutture energetiche lineari ferroviarie.

M3C1-21 Attuazione delle Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

L’intervento prevede l’attuazione del processo di valutazione del rischio di ponti e viadotti esistenti, secondo le modalità definite dalle Linee guida previste dal D.M. n. 578 del 2020.

Traguardo

Attuazione delle "Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti, previste dal D.M. 578/2020.

 

Attuazione

Con il D.M. 493 del 2021, oggetto di intesa nella Conferenza Unificata del 2 dicembre 2021, sono state modificate le linee guida emanate nel passato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per la classificazione, la gestione del rischio e il monitoraggio di ponti, viadotti e cavalcavia lungo le strade statali e autostrade gestite da Anas Spa o da concessionari, al fine di estenderle alle strade gestite da Regioni, Province e Comuni.

M3C1-22 Riforma 2.2 – Trasferimento della titolarità di ponti e viadotti delle strade di secondo livello ai titolari delle strade di primo livello

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

L’intervento prevede l’attuazione del “decreto semplificazioni” (D.L. n. 76/2020, convertito con L. n. 120/2020) nella parte in cui dispone il trasferimento della titolarità di ponti, viadotti e cavalcavia sulle strade di secondo livello a quelle di primo livello (autostrade e strade statali), in particolare dai Comuni, dalle Province e dalle Regioni allo Stato.

 

Traguardo

Trasferimento della titolarità delle opere d'arte (ponti, viadotti e cavalcavia) delle strade di secondo livello ai titolari delle strade di primo livello (autostrade e principali strade nazionali).

 

Attuazione Ai sensi dell’art. 1, comma 1-bis, del D.L. 121/2021, è stato emanato il D.M. 485 del 2021, che contiene l'elenco delle strutture delle opere d'arte dei sottopassi e sovrappassi, comprese le barriere di sicurezza nei sovrappassi, con l'indicazione dei relativi enti titolari.

M3C2-3 Riforma 2.1 - Attuazione di uno "Sportello Unico Doganale"

Ministero dell’economia e delle finanze

L’obiettivo consiste nella creazione di un apposito portale a servizio dello Sportello Unico dei Controlli, che permetterà l'interoperabilità con le banche dati nazionali e il coordinamento delle attività di controllo da parte delle dogane.

 

Traguardo

Entrata in vigore del decreto riguardante lo Sportello Unico Doganale in conformità al regolamento (UE) n. 1239/2019 relativo all'attuazione dell'interfaccia unica marittima europea e al regolamento (UE) 2020/1056, relativo alle informazioni elettroniche sul trasporto merci (eFTI).

 

Attuazione

Con DPR 29 dicembre 2021, n. 235 (G.U. 31.12.2021, n. 310, con entrata in vigore il 15 gennaio 2022) è stato emanato il Regolamento recante disciplina dello Sportello unico doganale e dei controlli (S.U.Do.Co.)

M4C1-1 Riforma 1.5: Riforma delle classi di laurea; Riforma 1.6: Riforma delle lauree abilitanti per determinate professioni; Riforma 4.1: Riforma dei dottorati

Ministero dell’università e della ricerca

La Riforma 1.5 prevede l'aggiornamento dei curricula universitari, riducendo i rigidi confini esistenti che limitano fortemente la possibilità di creare percorsi interdisciplinari.

Ci si attende, inoltre, che essa ampli le possibilità di attuazione di programmi di formazione professionale introducendo classi di laurea innovative professionalizzanti.

 

 

 

 

 

La Riforma 1.6 intende semplificare le procedure per l’abilitazione all’esercizio delle professioni, rendendo l’esame di laurea coincidente con l’esame di Stato, al fine di velocizzare l’accesso al mondo del lavoro.

 

 

La Riforma 4.1 prevede di aggiornare, attraverso un decreto ministeriale, la disciplina dei dottorati, semplificando le procedure per il coinvolgimento di imprese e centri di ricerca e potenziando la ricerca applicata

Traguardo

Adozione della riforma delle classi di laurea.

 

Attuazione

L’art. 14 del D.L. 152/2021 ha disposto, in attuazione degli obiettivi previsti dal PNRR, che nell’ambito dei criteri generali per la definizione, da parte degli atenei, degli ordinamenti dei corsi di studio, una parte dei crediti formativi universitari (CFU) può essere riservata ad attività affini o integrative, comunque relative a settori scientifico-disciplinari (SSD) o ad ambiti disciplinari non previsti per le attività di base o per le attività caratterizzanti del corso di studi.

Inoltre, ha previsto la razionalizzazione e l’aggiornamento dei medesimi SSD.

 

Traguardo:

Adozione della riforma delle lauree abilitanti

 

Attuazione

Al riguardo, è intervenuta la L. 8 novembre 2021, n. 163.

 

 

Traguardo

Entrata in vigore della riforma dei dottorati.

 

Attuazione

Al riguardo, sono intervenuti il decreto-legge n. 80 del 2021 (legge n. 113 del 2021), il quale, all’art. 3, commi 8-10, reca disposizioni in materia di dottorato di ricerca e di master universitario di secondo livello e il decreto ministeriale 14 dicembre 2021, n. 226.

 

M4C1-2 Investimento 1.7 - Borse di studio per l'accesso all'università

Ministero dell’università e della ricerca

Si intende garantire la parità di accesso all'istruzione, agevolando l'accesso all'istruzione terziaria per gli studenti in difficoltà socioeconomiche. Si prevede di aumentare di € 700 in media l’importo delle borse di studio, fino a un massimo di € 4.000 per studente, e di estendere le stesse a una quota più ampia di studenti.

Questo investimento avrà un impatto significativo sullo sviluppo delle regioni meridionali, alle quali (isole comprese) sarà destinato il 30% delle risorse.

 

Traguardo

Entrata in vigore di decreti ministeriali di riforma delle borse di studio al fine di migliorare l’accesso all’istruzione terziaria.

 

Attuazione

L’art. 12 del D.L. 152/2021 (L. 233/2021) ha semplificato, per il periodo di riferimento del PNRR, e in attuazione degli obiettivi previsti dallo stesso, la disciplina relativa alla determinazione dei requisiti di eleggibilità per l’accesso alle borse di studio per gli studenti universitari e delle istituzioni AFAM e per la determinazione dei relativi importi. Inoltre, ha previsto che le risorse del PNRR destinate a tale obiettivo confluiscono sul Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio e sono ripartite con le modalità ordinariamente previste per il Fondo medesimo.

Decreto ministeriale 17 dicembre 2021 n. 1320 (di cui si è dato notizia nella GU del 3 febbraio 2022)

M4C1-27 Riforma 1.7: Riforma della legislazione sugli alloggi per studenti e investimenti negli alloggi per studenti

Ministero dell’università e della ricerca

Si intende incentivare la realizzazione, da parte dei soggetti privati, di nuove strutture di edilizia universitaria attraverso la copertura anticipata, da parte del MUR, degli oneri corrispondenti ai primi tre anni di gestione delle strutture stesse. L’obiettivo è quello di triplicare i posti per gli studenti fuorisede, portandoli da 40.000 a oltre 100.000 entro il 2026. L’investimento avrà un impatto significativo sullo sviluppo delle regioni meridionali. In particolare, l'obiettivo è quello di ridurre in modo significativo il divario rispetto alla media UE per quanto riguarda gli studenti cui sia stato attribuito un alloggio (il 18% rispetto all'attuale 3% registrato in Italia).

 

Traguardo

Entrata in vigore della legislazione volta a modificare le norme vigenti in materia di alloggi per studenti.

 

Attuazione

L’art. 64, comma 8, del D.L. 77/2021 (L.108/2021) ha innalzato (dal 50) al 75% del costo totale la quota massima di cofinanziamento dello Stato per la realizzazione di interventi per alloggi e residenze per studenti universitari e delle istituzioni AFAM, di cui alla L. 338/2000.

Il comma 9 ha precisato che agli oneri derivanti si fa fronte con le risorse del PNRR.

Successivamente, l’art. 15 del D.L. 152/2021 (L. 233/2021) ha previsto che, per semplificare e velocizzare la selezione e il monitoraggio degli interventi di cui alla stessa L. 338/2000, le procedure sono effettuate esclusivamente attraverso l’informatizzazione del processo edilizio. Inoltre, ha disposto che i progetti devono prevedere, a pena di inammissibilità, il numero dei posti letto attesi. Infine, ha previsto che è promossa, prioritariamente, la ristrutturazione e la trasformazione di immobili esistenti.

M4C2-10 Investimento 2.1 – IPCEI

(Important Project of Common European Interest)

Ministero dello sviluppo economico

L’obiettivo della misura è di integrare il Fondo IPCEI (Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo), con risorse aggiuntive che consentiranno di finanziare nuovi progetti.

Mentre le risorse disponibili sul Fondo IPCEI sono destinate a coprire gli IPCEI ai quali l’Italia già partecipa – Batterie 1, Batterie 2, e Microelettronica 1 – quelle del presente progetto possono essere utilizzate per gli IPCEI a venire, con priorità per Idrogeno e Microelettronica 2.

Traguardo

Varo dell'invito a manifestare interesse per l'identificazione dei progetti nazionali, compresi i progetti IPCEI microelettronica.

 

Attuazione

Relativamente al varo dell'invito a manifestare interesse per l'identificazione dei progetti nazionali, compresi i progetti IPCEI microelettronica. Si rinvia ai tre decreti ministeriali del 7 luglio 2021, pubblicati in G.U. 19 agosto 2021, nonché al sito del Governo relativo al PNRR.

 

Nell’allegato II contenuto nella documentazione depositata dal Ministro dell'economia e delle finanze Daniele Franco in occasione dell’audizione del 23 febbraio 2022 presso la V Commissione, la milestone viene considerata conseguita attraverso la pubblicazione sul sito del MISE degli Avvisi relativi alle manifestazioni di interesse per gli IPCEI microelettronica 2, idrogeno e cloud ed è stata pubblicata l’integrazione relativa al rispetto del principio del DNSH (do not significant harm).

 

Come evidenzia la documentazione allegata alla Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR (pag. 13), i progetti ammessi al finanziamento sono quelli selezionati dalla Commissione europea, anche in esito della procedura di matchmaking tra imprese europee. Tale procedura rende difficile una valutazione ex-ante circa l’eventuale destinazione del 40% delle risorse al Sud.

 

La Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR, (cfr. pag. 69), precisa che si prevede nel corso dell’anno 2022 l’entrata in vigore dell'atto giuridico nazionale che assegna i fondi necessari per fornire sostegno ai partecipanti ai progetti.

M5C1-1 Riforma 1- ALMPs e formazione professionale

Ministero del lavoro e delle politiche sociali in collaborazione con ANPAL

La finalità è quella di introdurre un’ampia riforma delle politiche attive e della formazione professionale, supportando i percorsi di riqualificazione professionale e di reinserimento di lavoratori in transizione e disoccupati, nonché definendo, in stretto coordinamento con le Regioni, livelli essenziali di attività formative per le categorie più vulnerabili.

La riforma si struttura in due linee di intervento:

1.     adozione del Programma Nazionale per la Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL), quale programma nazionale di presa in carico, erogazione di servizi specifici e progettazione professionale personalizzata;

2.     adozione del Piano Nazionale Nuove Competenze, con l’obiettivo di riorganizzare la formazione dei lavoratori in transizione e disoccupati, mediante il rafforzamento del sistema della formazione professionale.

Traguardo

Entrata in vigore del decreto interministeriale che istituisce il programma nazionale "Garanzia di occupabilità dei lavoratori" (GOL) e di un decreto interministeriale che istituisce il Piano Nazionale Nuove Competenze.

 

Attuazione

Decreto ministeriale 5 novembre 2021 recante l’adozione del Programma nazionale GOL;

Decreto ministeriale 14 dicembre 2021, recante l’adozione del Piano nazionale nuove competenze che comprende tre programmi guida: il Programma Gol, il Sistema duale e il Fondo Nuove Competenze.

M5C1-17 Investimento 5 - Creazione di imprese femminili

Ministero dello sviluppo economico in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità della PCM

L’intervento è finalizzato ad incrementare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e sistematizzare e ridisegnare gli attuali strumenti di sostegno all’avvio e alla realizzazione di progetti aziendali per imprese a conduzione femminile o a prevalente partecipazione femminile.

Traguardo

Adozione del fondo a sostegno dell'imprenditorialità femminile.

 

Attuazione

La legge di bilancio 2021 (L. n. 178/2020, art. 1, co. 97-106) ha istituito, presso il Ministero dello Sviluppo economico, il Fondo impresa donna, dotato di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022 e ha previsto la costituzione del Comitato impresa donna, tra le cui attribuzioni rientra il formulare raccomandazioni relative allo stato della legislazione e dell'azione amministrativa, nazionale e regionale, in materia di imprenditorialità femminile e sui temi della presenza femminile nell'impresa e nell'economia.

La linea di investimento qui in esame incrementa le risorse del Fondo destinandovi 400 milioni di euro.

 

L'adozione del D.M. di istituzione del Comitato impresa donna è intervenuta con l'adozione del Decreto interministeriale 27 luglio 2021. Il Decreto interministeriale 30 settembre 2021 pubblicato in G.U. il 14 dicembre 2021, ha dato attuazione alla disciplina del Fondo impresa donna.

 

Nell’allegato II contenuto nella documentazione depositata dal Ministro dell'economia e delle finanze Daniele Franco in occasione dell’audizione del 23 febbraio 2022 presso la V Commissione, la milestone viene considerata conseguita attraverso

          Decreto del 24 novembre 2021 - pubblicato in GU il 1° febbraio 2022 - che disciplina le modalità di azione del Fondo a sostegno dell'impresa femminile.

          Decreto del 30 settembre 2021 - pubblicato in GU il 14 dicembre 2021 - recante Modalità d’intervento del Fondo a sostegno dell’impresa femminile e ripartizione delle relative risorse finanziarie.

 

 

 

Come evidenzia la documentazione allegata alla Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR (pag. 18), la riserva del 40% delle risorse in favore delle regioni del Mezzogiorno (articolo 2, c. 6 bis DL n. 77/2021) sarà contemplata dal decreto che stanzierà le risorse previste dal PNRR (integrando quelle già stanziate dal Decreto attuativo suindicato).

M5C2-1 Riforma 1 - Legge quadro sulle disabilità

Presidenza del Consigli dei Ministri – Ministro per la disabilità.

Soggetti attuatori: Ministero della Salute, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Regioni e Comuni (ANCI).

 

Approvazione di una legge delega per la riforma della normativa sulla disabilità, per l'adozione di una disciplina organica ("Codice") volta a ridisegnare la tutela della disabilità nei diversi ambiti e a prevedere processi più efficienti di erogazione degli interventi e dei servizi. Il ddl delega è proposto dal Ministro per le Disabilità; a seguito dell’approvazione deve seguire la riorganizzazione dei servizi sociali locali, la definizione di standard qualitativi e la messa a disposizione di piattaforme ICT per migliorare e rendere più efficienti i servizi.

Traguardo

 

Approvazione della legge delega sulla disabilità.

 

Attuazione

E’ stata approvata la legge 22 dicembre 2021, n. 227.

 

M5C2-5 Investimento 1 - Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell'istituzionalizzazione

Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Regioni ed enti locali

Realizzazione di almeno una delle quattro categorie di interventi entro il primo trimestre 2026 per il sostegno delle persone vulnerabili e la prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti:

1.       Supporto alle famiglie e minori vulnerabili

2.       Riconversione delle RSA in strutture dotate dei servizi necessari alla non autosufficienza

3.       Rafforzamento dei servizi sociali a domicilio per gli anziani;

Rafforzamento della presenza e del ruolo degli assistenti sociali.

Traguardo

Approvazione ed entrata in vigore del Piano operativo in cui sono definiti i requisiti dei progetti finalizzati a fornire servizi alle persone vulnerabili, presentati dagli enti locali per il sostegno delle persone fragili e vulnerabili.

 

 

Attuazione

Il Decreto direttoriale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 9 dicembre 2021 ha definito il Piano Operativo per la presentazione di proposte di adesione agli interventi finalizzati ad estendere le progettualità per l’implementazione dell’Investimento 1.1 - Sostegno alle persone vulnerabili e

prevenzione dell'istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti; b) Investimento 1.2 - Percorsi di autonomia per persone con disabilità; c) Investimento 1.3 - Housing temporaneo e stazioni di posta.

M5C3-10 Riforma 1: Semplificazione delle procedure e rafforzamento dei poteri del Commissario nelle Zone Economiche Speciali

MIMS/ Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale

Entrata in vigore del regolamento per la semplificazione delle procedure e il rafforzamento del ruolo del Commissario nelle Zone Economiche Speciali

Traguardo

Il regolamento deve comprendere: l'istituzione del "Digital One stop Shop ZES", lo sportello unico digitale per le Zone Economiche Speciali per la semplificazione delle procedure; disposizioni volte a rafforzare il ruolo di Commissario nelle ZES.

 

Attuazione

Il D.L. n. 152/2021, articolo 11 introduce lo sportello unico digitale per la presentazione dei progetti di nuove attività nelle ZES e prevede semplificazioni procedurali e per la risoluzione delle controversie nei casi di opposizione delle amministrazioni interessate nell’ambito della conferenza dei servizi.

Il D.L. n. 77/2021, articolo 57, interviene su alcune procedure riguardanti il funzionamento, e la governance delle ZES.

M5C3-11 Investimento 1.4 - Investimenti infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) in collaborazione con PCM - Ministro per il Sud e la coesione territoriale

 

 

Gli interventi mirano a favorire la competitività e lo sviluppo economico delle ZES attraverso urbanizzazioni primarie e il collegamento di tali aree con le reti stradali e ferroviarie, in particolare con le reti Trans Europee (TEN-T), al fine di rendere efficace l’attuazione delle ZES.

Gli investimenti infrastrutturali riguardano i collegamenti dell'ultimo miglio con porti o aree industriali; la digitalizzazione della logistica, urbanizzazioni o lavori di efficientamento energetico; il rafforzamento della resilienza dei porti.

La supervisione generale delle tappe fondamentali di ciascun progetto è affidata all'Agenzia per la coesione territoriale, con il supporto tecnico del MIMS.

Traguardo

Entrata in vigore dei d.m. di approvazione del piano operativo per le otto ZES, con l’assegnazione delle risorse ai soggetti responsabili dell'attuazione e la definizione delle condizioni specifiche per evitare qualsiasi impatto ambientale degli interventi.

 

Attuazione

Il decreto interministeriale n. 492 del 3 dicembre 2021 ha ripartito la somma di 630 milioni di euro tra le ZES per la realizzazione di interventi tra loro coerenti e interconnessi che mirano nel loro insieme a favorire la competitività e lo sviluppo economico nelle aree ZES (comunicato sulla G.U. n. 2 del 4/1/22).

M6C2- 4 Investimento 1.1: Ammoderna-mento del parco tecnologico e digitale ospedaliero

Ministero della salute e Regioni, province autonome ed enti sanitari (Aziende sanitarie locali e gli ospedali).

Finanziamento riqualificazione di 4.225 posti letto di area semi-intensiva, con relativa dotazione impiantistica idonea a supportare le apparecchiature di ausilio alla ventilazione, mediante adeguamento e ristrutturazione di unità di area medica, prevedendo che tali postazioni siano fruibili sia in regime ordinario, sia in regime di trattamento infettivologico ad alta intensità di cure.

 

Ammodernamento del parco tecnologico ospedaliero con acquisto e messa in operatività di 3.133 nuove grandi apparecchiature sanitarie ad alto contenuto tecnologico in sostituzione di quelle obsolete o fuori uso con oltre 5 anni di utilizzo.

Le nuove apparecchiature da acquistare sono indicate in 340 TAC, 190 risonanze magnetiche, 81 acceleratori lineari, 937 sistemi radiologici fissi, 193 angiografi, 82 Gamma camera, 53 gamma camera/TAC, 34 PET TAC, 295 mammografi, 928 ecotomografi.

Traguardo

Approvazione di un Piano di riorganizzazione per l’incremento del numero di posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva disponibili nelle strutture del SSN.

 

Attuazione

Piani regionali approvati nel 2020 e recepiti nel Decreto Direttoriale n. MDS-DGPROGS-84 del 22.10.2021.

I Piani sono stati predisposti sulla base delle indicazioni contenute nella Circolare del Ministero della Salute del 29.5.2020, n. 11254, di attuazione dell’ art. 2 del DL 34/2020 (L. 77/2020).

 

Intesa in Conferenza Stato-Regioni e PP.AA del 12 gennaio 2022 sul riparto a Regioni e Province autonome di 2.639.265.000 euro per l’investimento 1.1 (All. 1, Tab. 2) complessivamente per una quota del sub-investimento 1.1.1. Digitalizzazione DEA I e II e per il sub-investimento 1.1.2. Grandi apparecchiature.

 

 



[1]     Si tratta di 51 tra Traguardi e Obiettivi.

[2]     Ad esempio la sigla M5-C3-I.1 indica l’investimento n.1 (I.1) della Componente n.3 (C3) della Missione 5 (M5).

[3]     Si fa presente che nella descrizione dei traguardi e degli obiettivi si è tenuto conto anche delle informazioni desumibili dagli Operational arrangements (OA) tra la Commissione europea e l’Italia, firmati il 22 dicembre 2021. Si tratta degli atti formali con i quali sono stabiliti i meccanismi di verifica periodica (validi fino al 2026) relativi al conseguimento di tutti i traguardi e gli obiettivi necessari per il riconoscimento delle rate semestrali delle risorse PNRR in favore dell’Italia. I contenuti degli Operational arrangements sono stati oggetto di negoziato con la Commissione europea e costituiscono, ai sensi della normativa europea sulla RRF (articolo 20, comma 6, del Regolamento n.2021/241/UE), un passaggio preliminare per la presentazione della prima domanda di pagamento alla Commissione europea.